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Autore: Oggetto: «Ma il cielo è sempre più blu» - Marco Grassi

Livello Fausto Coppi




Posts: 7360
Registrato: Jun 2005

  postato il 01/07/2006 alle 01:46


Grazie mario Grassi...grande cantautore...
Sperando che dopo questi eventi tristi non diventi il Kurt Cobain di Cicloweb...

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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Livello Tour




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  postato il 01/07/2006 alle 13:15
Mi dispiace ma è un'articolo assolutamente patetico e privo di originalità quello del Signor Grassi: generalmente sono i bambini a copiare e canticchiare testi di canzoni altrui e a sfruttarli per il proprio merito...per favore tornate agli articoli classici!
Gli appassionati di ciclismo sono di una incoerenza sconcertante, sempre pronti a osannare il ciclismo, sempre pronti a distruggerlo: vogliono sentirsi protagonisti al pari dei corridori con la loro critica, i propri giudizi, le proprie sentenze.
Il povero Rino Gaetano si rivolterà nella tomba per l'idiota citazione.

Ma quel "piccolo oggetto tondeggiante non troppo intelligente" di Riis come si permette di escludere dal Tour un corridore per doping dicendo 'vada a casa a difendersi' quando è stato lui uno dei maggiori sospettati di doping nella storia del ciclismo moderno.
Compito di una squadra è anche quello di difendere un corridore, non sfruttarlo a fini di sponsor.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/07/2006 alle 14:08
Originariamente inviato da lorenzofiori

Mi dispiace ma è un'articolo assolutamente patetico e privo di originalità quello del Signor Grassi: generalmente sono i bambini a copiare e canticchiare testi di canzoni altrui e a sfruttarli per il proprio merito...per favore tornate agli articoli classici!
Gli appassionati di ciclismo sono di una incoerenza sconcertante, sempre pronti a osannare il ciclismo, sempre pronti a distruggerlo: vogliono sentirsi protagonisti al pari dei corridori con la loro critica, i propri giudizi, le proprie sentenze.
Il povero Rino Gaetano si rivolterà nella tomba per l'idiota citazione.

Ma quel "piccolo oggetto tondeggiante non troppo intelligente" di Riis come si permette di escludere dal Tour un corridore per doping dicendo 'vada a casa a difendersi' quando è stato lui uno dei maggiori sospettati di doping nella storia del ciclismo moderno.
Compito di una squadra è anche quello di difendere un corridore, non sfruttarlo a fini di sponsor.


Se la pensi così, che diavolo ti sei iscritto a fare a cicloweb?
Vai a fare la voce fuori dal coro da un'altra parte, se ti diverte tanto!

 

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Moderatore




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  postato il 01/07/2006 alle 14:14
Originariamente inviato da lorenzofiori

Mi dispiace ma è un'articolo assolutamente patetico e privo di originalità quello del Signor Grassi: generalmente sono i bambini a copiare e canticchiare testi di canzoni altrui e a sfruttarli per il proprio merito...per favore tornate agli articoli classici!
Gli appassionati di ciclismo sono di una incoerenza sconcertante, sempre pronti a osannare il ciclismo, sempre pronti a distruggerlo: vogliono sentirsi protagonisti al pari dei corridori con la loro critica, i propri giudizi, le proprie sentenze.
Il povero Rino Gaetano si rivolterà nella tomba per l'idiota citazione.


Lorenzo, credo che tu abbia letto molto distrattamente l'articolo di Grassi.

Trovarlo brutto ci può stare, per carità, e le critiche fanno parte del gioco (chi si espone scrivendo se le aspetta), ma credo che le tue siano abbastanza infondate: dici che quell'articolo vuol distruggere il ciclismo? Ne sei sicuro? Hai letto attentamente tutti i passaggi? Hai letto bene tutti i "chi"?

Se ci dài una letta sommaria lo trovi esilarante, magari, oppure patetico, forse, ma io dico che se ci si dedica i minuti necessari a leggerlo tutto, ed attentamente, l'articolo fotografa soltanto la realtà, i diversi stati d'animo degli appassionati, di chi in questo sport ci ha sempre creduto, ci crede e ci crederà.

In quanto alla citazione "idiota", bè non serve farti notare che le critiche esulano dalla mancanza di rispetto: non ti piace l'accostamento ciclismo-Rino Gaetano? Perfetto, critica pure.
Ma il grado d'intelligenza delle analogie non è certo una critica costruttiva, bensì un'offesa.

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

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Livello Claudio Chiappucci




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  postato il 01/07/2006 alle 15:49
Credo che ormai che il ciclismo stia per divenire il wrestling europeo, sappiamo che è tutto finto, ma ci illudiamo che non lo sia...e anche se non riusciamo a convivere con questa illusione facciamo finta di nulla...

Il governo del ciclismo ha fallito in tutto...sono passati berzin, la festina, pantani, armstrong e stiamo ancora qui ad interrogarci sulle stesse questioni, gli stessi dubbi, a dividerci fra innocentisti e giustizialisti, a cercare falsi colpevoli e falsi innocenti, senza capire che se c'è qualcosa di falso quello è lo sport...tutto lo sport

Io il tour lo vedrò, perchè amo questo sport, perchè mi emozione vedere un scatto in salita, il ciclista che "si fa il segno del cristiano", mi emoziona vedere un ciclista che tenta di nn perdere la ruota di chi lo precede...ma lo vedo in maniera disillusa...come ormai lo vedo da dieci anni, e credo che lo continuerò a vedere per tanto tempo ancora.

Il doping esiste ed esisterà...però negli scandali un minimo di decenza bisogna tenerla...

Lo sport è finto...meglio, forse questa consapevolezza ci consentirà di viverlo in maniera meno esasperata, meno cattiva e più rilassata...

Fermo restando che chi attenta alla salute di una persona, con quest'ultima più o meno consapevole, deve pagare.

Scusandomi della non conseguenzialità dei miei pensieri, ho poco tempo da dedicare al forum(peccato),vi saluto calorosamente

 

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antonio

 
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Livello Tour




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  postato il 01/07/2006 alle 17:00
No, effettivamente non ho letto tutto l'articolo di Grassi, però mi è sembrato subito brutto il riferimento a Rino Gaetano che ne rappresenta il leti-motiv principale e per questo l'ho criticato.

P.S. Sono iscritto a Cicloweb anche per farmi un'idea di chi altrettanto si è iscritto al forum e di che pasta è fatta l'appassionato di ciclismo; per esempio cerco di evadere dai 'fanatismi' di molti altri; le critiche alla mia risposta non fanno che confermare un certo atteggiamento di fondo di chi invece non accetta l'opinione altrui! Io penso con la mia testa e non è detto che debba piacermi tutto; mi pare tra l'altro che una posizione sulla gestione della vicenda doping l'abbia comunque espressa. Comunque rileggerò l'articolo per maggiore chiarezza...

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/07/2006 alle 17:28
Originariamente inviato da lorenzofiori

No, effettivamente non ho letto tutto l'articolo di Grassi, però mi è sembrato subito brutto il riferimento a Rino Gaetano che ne rappresenta il leti-motiv principale e per questo l'ho criticato.

P.S. Sono iscritto a Cicloweb anche per farmi un'idea di chi altrettanto si è iscritto al forum e di che pasta è fatta l'appassionato di ciclismo; per esempio cerco di evadere dai 'fanatismi' di molti altri; le critiche alla mia risposta non fanno che confermare un certo atteggiamento di fondo di chi invece non accetta l'opinione altrui! Io penso con la mia testa e non è detto che debba piacermi tutto; mi pare tra l'altro che una posizione sulla gestione della vicenda doping l'abbia comunque espressa. Comunque rileggerò l'articolo per maggiore chiarezza...

Una cosa è esprimere il dissapore, un'altra è offendere e atteggiarsi da "grandi"...

 

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Livello Tour




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  postato il 01/07/2006 alle 17:38
Ho riletto l'articolo: d'accordo su gran parte dei 'contenuti', meno sull'accoppiamento con Rino Gaetano(intoccabile) che comunque è servito per 'dar voce' a tutti...io avrei profuso per una difesa del ciclismo anzichè le critiche, anche perchè adesso non ci spetta più lo spettacolo tanto atteso e sarà un Tour di rincalzi! E poi dicono che è la corsa a tappe più importante al mondo...
Se fossi innocente nella questione doping e potrei provarlo non esiterei a procedere per vie legali come risarcimento danni morali e 'agonistici': per Ullrich questa era un'occasione d'oro per riprendersi parte di quello che la carriera fin'ora non gli aveva ancora portato.

 
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  postato il 01/07/2006 alle 17:45
Originariamente inviato da lorenzofiori

Ho riletto l'articolo: d'accordo su gran parte dei 'contenuti', meno sull'accoppiamento con Rino Gaetano(intoccabile) che comunque è servito per 'dar voce' a tutti...io avrei profuso per una difesa del ciclismo anzichè le critiche, anche perchè adesso non ci spetta più lo spettacolo tanto atteso e sarà un Tour di rincalzi! E poi dicono che è la corsa a tappe più importante al mondo...
Se fossi innocente nella questione doping e potrei provarlo non esiterei a procedere per vie legali come risarcimento danni morali e 'agonistici': per Ullrich questa era un'occasione d'oro per riprendersi parte di quello che la carriera fin'ora non gli aveva ancora portato.


La dimostrazione che, prima di applaudire e criticare, si deve leggere con attenzione.

Ben fatto, Lorenzo.

 

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Livello Tour




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  postato il 01/07/2006 alle 17:49
Adesso ho capito: è stato il moderatore a modificare l'appellativo originale dato a Riis, scusi ma che differenza c'è tra dare del dopato o del c.......? Si è sempre dalla parte del torto marcio...la sostanza non cambia e nemmeno la ragione.
 
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  postato il 01/07/2006 alle 17:53
Originariamente inviato da lorenzofiori

Adesso ho capito: è stato il moderatore a modificare l'appellativo originale dato a Riis, scusi ma che differenza c'è tra dare del dopato o del c.......? Si è sempre dalla parte del torto marcio...la sostanza non cambia e nemmeno la ragione.


Non hai capito.
Non è stato alcun moderatore (nel caso, sarebbe apparsa la scritta: " [Modificato il gg/mm/aaaa alle xx:xx by taldetali]").
Quando si scrive una parolaccia, il forum la "auto-censura".

 

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Livello Tour




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  postato il 01/07/2006 alle 18:00
Scusi nel frattempo non avevo letto la sua risposta, moderatore 40%: possiamo chiudere qui la questione dimenticandosi dell'ultima risposta, anche se forse qualche chiarimento andrebbe fatto....
 
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Moderatore




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  postato il 01/07/2006 alle 18:07
C'è il thread "Domande ai moderatori" - http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=4388

Per qualsiasi chiarimento, posta pure di là.

 

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Livello Tour




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  postato il 01/07/2006 alle 18:08
ehm...mounsieur 40%, scusi non sapevo che il forum censurasse qualche espressione colorita, forse sarebbe stata meno offensiva della correzione perchè più comprensibile...
 
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Livello Tour




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  postato il 01/07/2006 alle 18:15
'Chi ormai ha raggiunto un compromesso cinico, e non si crea più idoli nello sport, ma guarda soltanto senza farsi domande.'

Mi sembra effettivamente la cosa più intelligente, più saggio di così...


 
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Livello Tour




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Registrato: May 2006

  postato il 01/07/2006 alle 18:44
Comunque per continuare il discorso sullo sport di Majurana, ho paura, anzi ne ho quasi una certezza, che lo sport venga spesso interpretato come una sorta di 'assicurazione' che permetta di superare poi qualsiasi difficoltà che si incontra nella vita: magari le cose stessero proprio così, tutti faremmo sport e vivremmo felici e contenti: è un'illusione destinata a cadere quando poi si affacciano i primi problemi seri nell'esistenza lo sperimento io che da ex-agonista si trova ora alle prese con i problemi veri(vedi il problema del lavoro che mi tocca personalmente), vedi anche le vicende di alcuni sportivi famosi (non ultimo Pessotto). Chi fa sport purtroppo ha una sola cosa nella testa: vincere o essere il migliore; e non possiede una cultura della sconfitta. Per chi smette l'attività agonistica è un trauma, perchè non può più godere dei precedenti successi e della gloria, ci si sente mediocri e fallimentari, tutto è svanito in un solo colpo e ci si trova sbattuti in un mare di problemi; ma fa parte della vita.
Dunque forse dovremmo declassare dalla scala dei valori lo sport e riconsiderarlo per quello che è effettivamente anche se ciò ci dispiace perchè ci ricorda momenti d'oro della nostra vita.

 
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Livello Amstel Gold Race




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  postato il 02/07/2006 alle 08:15
Originariamente inviato da lorenzofiori

Comunque per continuare il discorso sullo sport di Majurana, ho paura, anzi ne ho quasi una certezza, che lo sport venga spesso interpretato come una sorta di 'assicurazione' che permetta di superare poi qualsiasi difficoltà che si incontra nella vita: magari le cose stessero proprio così, tutti faremmo sport e vivremmo felici e contenti: è un'illusione destinata a cadere quando poi si affacciano i primi problemi seri nell'esistenza lo sperimento io che da ex-agonista si trova ora alle prese con i problemi veri(vedi il problema del lavoro che mi tocca personalmente), vedi anche le vicende di alcuni sportivi famosi (non ultimo Pessotto). Chi fa sport purtroppo ha una sola cosa nella testa: vincere o essere il migliore; e non possiede una cultura della sconfitta. Per chi smette l'attività agonistica è un trauma, perchè non può più godere dei precedenti successi e della gloria, ci si sente mediocri e fallimentari, tutto è svanito in un solo colpo e ci si trova sbattuti in un mare di problemi; ma fa parte della vita.
Dunque forse dovremmo declassare dalla scala dei valori lo sport e riconsiderarlo per quello che è effettivamente anche se ciò ci dispiace perchè ci ricorda momenti d'oro della nostra vita.


Sono d'accordo con la tua lucida analisi, volevo soltanto aggiungere che non mi convince il lessico. Sport deriva dall'antico francese dèport ed in italiano, si usa ancora diporto con il significato di svago e divertimento. L'anglicismo sport ha rovesciato nella sostanza il significato originale e, salvo eccezioni, indica un lavoro ben pagato che viene svolto da giovani che di solito sono "portatori sani di cultura", nel senso che questa parola non li ha mai sfiorati. Quindi perché meravigliarsi se accettano le scorciatoie che qualcuno proprone loro?
D'altra parte i miti riportano molto casi di chi sceglie una vita breve e gloriosa rispetto ad una lunga ed anonima, posso citare ad esempio i due casi più famosi: Achille e Jesus Christ superstar.

 
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Livello Tour




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  postato il 02/07/2006 alle 13:34
Carino il tuo giudizio, sei per caso un letterato?
Purtroppo per come la vedo io i miti sono delle autentiche 'bestie nere', non sono eterni ma mortali anch'essi: si è vero, schiettamente meglio una vita breve da mito che una lunga anomima (vuoi che non ci abbia provato) ma la vita da sportivo prima o poi finisce...mentre invece la vita, quella vera, continua (...a meno di suicidi..) con altri innumerevoli problemi che non ti aspettavi affatto in quanto te ne sentivi immune dall'alto del tuo orgoglio, memore della tua forza e delle tue imprese, quasi fossi una divinità.
Le cose cambiano un pò se nella tua brillante carriera d'atleta hai messo da parte un bel patrimonio ed allora puoi goderti almeno una vita agiata ma comunque senza più gloria.
Quanti però ci provano ad emergere e non ce la fanno; qualcuno ci riesce ma a prezzo di cosa? Sacrifici inumani? Ne vale veramente la pena?
Ma poi, come già detto, tutto ha un'inizio ed una fine.
La realtà è cruda.

 
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Livello Amstel Gold Race




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  postato il 02/07/2006 alle 14:25
Originariamente inviato da lorenzofiori

Carino il tuo giudizio, sei per caso un letterato?
Purtroppo per come la vedo io i miti sono delle autentiche 'bestie nere', non sono eterni ma mortali anch'essi: si è vero, schiettamente meglio una vita breve da mito che una lunga anomima


Diciamo che mi diletto di letteratura, ma soprattutto di linguistica (tutte cose che fo per "sport", così come il ciclismo). Per quanto riguarda la vita io avrei L'avrei scelta invece lunga e anonima, a condizione che non fosse noiosa. Ciao, Carlo

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 02/07/2006 alle 15:11
Originariamente inviato da lorenzofiori

Chi fa sport purtroppo ha una sola cosa nella testa: vincere o essere il migliore; e non possiede una cultura della sconfitta.


Questa é proprio bella. Non possiede una cultura della sconfitta? Ancor più in uno sport come il ciclismo dove in 200 partecipano ad una corsa, 1 vince e 199 perdono?

Pensa solo a vincere e ad essere il migliore? Chi? L'atleta PROFESSIONISTA? Suvvia...

 

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E' la guerra che Madre Natura conduce contro la natura dell'uomo. Sarà una guerra senza quartiere, e sarà la grande guerra del XXI secolo

Ascoltato alla alla radio il 25/10/2007 a commento degli incendi che stavano devastando la California.

 
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Livello Tour




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  postato il 02/07/2006 alle 21:39
Scusa ma i professionisti si dopano per arrivare ultimi oppure il contrario? Semplicemente non si accetta di essere 'normali' e si finisce col doparsi alla ricerca di gloria e ingaggi superiori.
Io tutti gli amatori che ho incontrato nella mia breve carriera ciclistica e che si allenano come pazzi credono (sognano) ancora di poter emergere e quando non ottegono quello che vogliono (il successo)certo non gli va giù, e danno sfogo al loro incommensurato orgoglio!
Se questa si chiama 'cultura della sconfitta'...ma in generale è lo sport che va rivisto: chi non vince è considerato alla stregua di un imbecille. Ma non valeva forse il detto 'l'importante è partecipare',... ma forse solo in teoria...

 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Jul 2004

  postato il 02/07/2006 alle 21:51
In realtà proprio il motto "l'importante è partecipare" costituisce un invito all'illegalità.
L'importante è partecipare, tanto poi si spartisce la torta, l'importante è partecipare, e non si capisce perchè Simeoni non fosse d'accordo con Armstrong.
L'importante è partecipare....

 

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Davide

 
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Moderatore
Utente del mese Agosto 2009




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Registrato: Oct 2005

  postato il 03/07/2006 alle 12:08
davvero stupendo il contributo di Marco Grassi che, in un momento in cui siamo tutti nello sconforto ha saputo strapparci un sorriso, carico di amarezza ma pur sempre un sorriso, anche in questi casi l'ironia è sempre un utile strumento di analisi, se poi a questa si accompagna la citazione di un cantautore unico per la sua sagacia il risultato finale risulta davvero efficace.
Nel tuo intervento caro Marco racchiudi tutte le sensazioni che un appassionato prova in questi momenti, mi ero riproposto di non seguire il Tour e invece ieri pomeriggio mi sono ritrovato davanti alla tv inebetito come se mi avessero lobotomizzato ad ascoltare Bulbarelli che, non avendo altri argomenti, ci deliziava con un interessante conversazione sugli storioni.
credo che, lavoro permettendo, malgrado tutto continuerò a seguire la grand boucle con la morettiana filosofia del "continuiamo così, facciamoci del male!"

 

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Vorrei morire in bici, in un giorno di sole, dopo aver scalato una di quelle montagne che sembrano protendersi verso il cielo, mi adagerei sull'erba fresca senza rimpianti, attendendo con serenità il compiersi del mio tempo. Non importa se sarà ...oggi o tra cent'anni, avrò in ogni caso trovato il mio giorno perfetto.

 
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