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Autore: Oggetto: Lemond: «Vinci il Tour solo se ti dopi».

Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




Posts: 4217
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  postato il 25/06/2006 alle 12:49
L'ex-campione statunitense: "Impossibile chiudere fra i primi 50 senza... aiuti"

Parigi - ''Non si puo' finire il Tour de France tra i primi 50 della classifica senza doparsi''. Greg Lemond, il primo statunitense a vincere la Grande Boucle nel 1986 (rivinta poi nel 1989 e nel 1990) afferma che ''i principali responsabili dell'uso di doping'' nel ciclismo sono i dirigenti dell'Unione ciclistica internazionale e gli organizzatori del Tour de France, mentre i corridori sono solo ''vittime''. ''Il problema di fondo e' la corruzione'', ha detto Lemond in una intervista rilasciata a L'Equipe. ''L'Uci non pone le basi affinche' le corse siano veramente pulite. L'Uci e' il vero problema'', sostiene Lemond, che chiede anche una specie di commissariamento dell'organizzazione, alla cui testa venga messo il canadese Dick Pound, il presidente della Wada (l'agenzia mondiale antidoping). ''Puoi avere anche un grandissimo talento, ma se corri pulito non puoi vincere il Tour de France e nemmeno finire tra i primi 50'', ha detto Lemond.
Che non si stupisce delle rivelazioni fatte dalla ex-moglie di Lance Armstrong, Betsy Andreu, secondo la quale il texano nel 1999 si dopo'. ''Lo sapevo gia', me lo aveva raccontato. Per me e' stata una grandissima delusione, visto che proprio in quel periodo il Tour era reduce dal caso-Festina: ci sarebbe voluta una grande opera di pulizia, invece...''. ''Ma non c'e' solo il caso-Armstrong -dice ancora Lemond-, lo scandalo spagnolo e' un altro esempio. Tutto sta ad indicare che l'intero sistema e' marcio. L'Uci e' marcia''.
(Spr/Adnkronos)


Dopo aver letto questa ennesima denuncia di quello che si sa, ma non si dice…..vengono spontanee due domande a Greg.

La prima: “Non era forse così anche ai suoi tempi"?

La seconda: “Non pensa che oltre all’UCI, giochino un ruolo totalizzante nella diffusione del doping su tutto lo sport, proprio gli Stati Uniti?”

 

[Modificato il 29/06/2006 alle 19:22 by Monsieur 40%]

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"Non discutere con gli stupidi, perchè scenderesti al loro livello e ti batterebbero per la loro esperienza".

 
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Livello Mondiali




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  postato il 25/06/2006 alle 12:55
beh fara scoprire l'acqua calda a tutti gli illusi che ci ci sono questa dichiarazione...o almeno ne aiutera molti a svegliarsi
 
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Livello Tour




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  postato il 25/06/2006 alle 13:45
Be' secondo me il vero problema sta nel capire dov'è il confine tra doping e non doping. Se il doping è "uso di sostanze o di procedimenti destinati ad aumentare artificialmente il rendimento" chi mi proibisce di pensare che anche un normalissimo integratore di amminoacidi ramificati lo sia, dato che è un prodotto che migliora artificialmente i tempi di recupero? E cosa differenzia, in base alla definizione di doping vigente, tale assunzione dall'assunzione di eritropoietina, dato che esso è un ormone naturale del nostro corpo? Provate a dare o darvi delle risposte.
Se non si conosce davvero il nemico come si può pensare di combatterlo?

 

[Modificato il 25/06/2006 alle 13:47 by Ivan il terribile]

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Inutile avere una bici leggerissima, se ti porti nel corpo un'anima che pesa come un macigno.

"...e questo non è un messaggio legato solo allo sport, ma anche alla scuola, al lavoro, alla salute... se uno ci crede, può arrivare dove vuole." Ivan Basso




 
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Livello Gino Bartali




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  postato il 25/06/2006 alle 13:55
Le cose che dice Lemond non sono nuove,anche se dette da lui fanno tutte un altro effetto.

Chi è appassionato a questo sport (forse sarebbe meglio dire a quasi tutti gli sport),sanno benissimo come vanno le cose,siamo disillusi da anni,sappiamo benissimo che senza aiuti è impossibile finire un tour a quelle medie.

 

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DAvide

"Cause tramps like us,baby we were born to run" (Bruce Springsteen)

C.S.N.P.

 
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Livello Tour




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  postato il 25/06/2006 alle 15:21
...solo critiche, nulla di costruttivo, cosi si nn si va avanti, il vero problema è che ogni tanto, qualcuno ha delle uscite simili a quelle d lemond, ma alla fine tutto rimane cosi, probabilmente perchè fa comodo a tutti.....piuttosto, il buon greg ha anche accusato pesantemente armstrong, di avere minacciato li e i suoi cari...

 

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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 25/06/2006 alle 15:24
Originariamente inviato da Ivan il terribile

Be' secondo me il vero problema sta nel capire dov'è il confine tra doping e non doping. Se il doping è "uso di sostanze o di procedimenti destinati ad aumentare artificialmente il rendimento" chi mi proibisce di pensare che anche un normalissimo integratore di amminoacidi ramificati lo sia, dato che è un prodotto che migliora artificialmente i tempi di recupero? E cosa differenzia, in base alla definizione di doping vigente, tale assunzione dall'assunzione di eritropoietina, dato che esso è un ormone naturale del nostro corpo? Provate a dare o darvi delle risposte.
Se non si conosce davvero il nemico come si può pensare di combatterlo?


Personalmente, e l’ho scritto anche su queste pagine, esistono in commercio una miriade di sostanze atte alla cosiddetta integrazione che hanno un potere alla lunga anabolizzante. La creatina e gli aminoacidi ramificati, oltre a migliorare il recupero, donano dunque, nel medio e lungo periodo, questi effetti che potremmo definire anch’essi ergogenici. Il CIO però, ha messo a punto una serie di tabelle di prodotti considerati dopanti: giuste, parziali o sbagliate che siano, sono quelle tabelle a cui ci si deve riferire per evitare completamente l’esplosione della chimica sugli atleti e l’aleatorietà delle risultanze. Il fatto poi di vedere atleti al 99esimo percentile, un tempo facilmente raggiungibili dal ciclismo, trovarsi ridicolizzati dai modesti talenti giunti al pedale odierno, la dice lunga sugli artifizi che sono entrati in campo. I vecchi come me, si possono rifugiare sui ricordi e sul racconto di imprese che avevano tutte le caratteristiche dell’umano, mentre ai giovani, resta il compito arduo di amare il sofisticato, il “tutti simili”, gli istmi sempre più sottili di spettacolo dell’oggi, dove il confine fra il vero e il falso, è così tenue da mettere in difficoltà anche un grossa lente di ingrandimento….
Si dirà che Coppi o Merckx erano pieni di anfetaminici. Bèh se il sottoscritto fosse un Pisistrato dello sport, riaprirebbe le porte alle stenamine e alla simpamina, convinto com’è della loro minor efficacia complessiva rispetto a creatina e aminoacidi, nonché ad un minor rischio per la salute. A dirlo è la storia, sono gli screening massivi che ogni storico dilettante può fare. Le morti precoci, le malattie, l’esigenza di dialisi ecc. han iniziato a farsi vedere quando qualcuno ha incontrato il doping che è uscito dall’alveo degli stimolanti. Guarda caso proprio quando si sono iniziate le immissioni esterne nei corpi di sostanze presenti e prodotte naturalmente. Il GH, il testosterone, l’eritropoietina solo per citarne alcuni, sono prodotti naturalmente da noi tutti, indipendentemente dal nostro status di atleti o meno. Alla fine han fatto più danno queste sostanze aggiunte, piuttosto che le totalmente esterne come le stenamine. Quanto basta per dire che non ci sono giustificazioni per i “rabbocchi”. Ma c’è chi è andato oltre, guarda caso proprio nel paese che si vanta di essere il principale fautore di civiltà nel mondo: gli USA. Il Balco col suo THG, l’avanzata e già trasmessa ricerca su pochi atleti eletti del doping genetico (quello che non lascia traccia e più naturale di così si muore…), sono tutte invenzioni di quel Paese che a me fa schifo, ma che ancor confonde troppi beccaccini. Per fare queste porcate da Mabuse, si son fatte scendere in campo altre stanze di potenza e di ricerca come la Nasa, si sono fatte polpette delle ragioni etiche per far trionfare quelle di Stato…Insomma, è lì che il doping irraggiungibile prolifera e viene immesso sul mercato per arrivare ad affari colossali.
Cosa può fare l’antidoping? Chiedergli di abdicare ciecamente e di autoabolirsi rappresenta una sconfitta della civiltà prima di tutto. Ma è pur vero, che se un paese che non ha pari per coefficiente di criminalità e schifezze, continuerà ad essere riverito da troppi altri (aldilà della paura delle sue armi), affinché continui la sua opera di trasformazione del mondo in un’anticamera della morte, allora si giunga pure ad abolire l’antidoping e che tutti possano morire col gusto di scegliere….Anche questa, in fondo, è la libertà della libera volpe nel libero pollaio, quella sulla quale si fondano gli USA e quella che l’Italia, paese minuscolo di dignità, cerca di copiare scimmiottando.
Il doping è dunque un affare funzionale a ragioni che non fanno parte dello sport e può essere davvero combattuto se si cambiassero i corsi di quelle società che vivono col compito automatico ed acritico di inseguire la tragica icona americana. Un isolamento dei sanguinari USA, oltre che essere in toccasana per il mondo, nel singolo e microscopico tassello dello sport, significherebbe incamminarsi verso quella vita e quell’etica che questa forma che io definisco d’arte, da sempre cerca di esprimere.
So che è un sogno, la tossicodipendenza da yankeemania è incurabile, ed allora continuiamo questo trend dell’assurdo, ma non ci si incaz.zi se qualcuno, un po’ più lungimirante degli altri, tergiversa per altri lidi, o abbraccia il sospetto e lo scherno, di fronte alla presenza della mefite chimico-dopante statunitense. Il moralismo yankee, è sempre un fumetto, fa divenire eroe Lance Armstrong e dimentica, fra le termiti o i topi di fogna dei cassonetti di New York, una come Rachel Corey.

 

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"Non discutere con gli stupidi, perchè scenderesti al loro livello e ti batterebbero per la loro esperienza".

 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 25/06/2006 alle 15:36
Originariamente inviato da Morris

Originariamente inviato da Ivan il terribile

Be' secondo me il vero problema sta nel capire dov'è il confine tra doping e non doping. Se il doping è "uso di sostanze o di procedimenti destinati ad aumentare artificialmente il rendimento" chi mi proibisce di pensare che anche un normalissimo integratore di amminoacidi ramificati lo sia, dato che è un prodotto che migliora artificialmente i tempi di recupero? E cosa differenzia, in base alla definizione di doping vigente, tale assunzione dall'assunzione di eritropoietina, dato che esso è un ormone naturale del nostro corpo? Provate a dare o darvi delle risposte.
Se non si conosce davvero il nemico come si può pensare di combatterlo?


Personalmente, e l’ho scritto anche su queste pagine, esistono in commercio una miriade di sostanze atte alla cosiddetta integrazione che hanno un potere alla lunga anabolizzante. La creatina e gli aminoacidi ramificati, oltre a migliorare il recupero, donano dunque, nel medio e lungo periodo, questi effetti che potremmo definire anch’essi ergogenici. Il CIO però, ha messo a punto una serie di tabelle di prodotti considerati dopanti: giuste, parziali o sbagliate che siano, sono quelle tabelle a cui ci si deve riferire per evitare completamente l’esplosione della chimica sugli atleti e l’aleatorietà delle risultanze. Il fatto poi di vedere atleti al 99esimo percentile, un tempo facilmente raggiungibili dal ciclismo, trovarsi ridicolizzati dai modesti talenti giunti al pedale odierno, la dice lunga sugli artifizi che sono entrati in campo. I vecchi come me, si possono rifugiare sui ricordi e sul racconto di imprese che avevano tutte le caratteristiche dell’umano, mentre ai giovani, resta il compito arduo di amare il sofisticato, il “tutti simili”, gli istmi sempre più sottili di spettacolo dell’oggi, dove il confine fra il vero e il falso, è così tenue da mettere in difficoltà anche un grossa lente di ingrandimento….
Si dirà che Coppi o Merckx erano pieni di anfetaminici. Bèh se il sottoscritto fosse un Pisistrato dello sport, riaprirebbe le porte alle stenamine e alla simpamina, convinto com’è della loro minor efficacia complessiva rispetto a creatina e aminoacidi, nonché ad un minor rischio per la salute. A dirlo è la storia, sono gli screening massivi che ogni storico dilettante può fare. Le morti precoci, le malattie, l’esigenza di dialisi ecc. han iniziato a farsi vedere quando qualcuno ha incontrato il doping che è uscito dall’alveo degli stimolanti. Guarda caso proprio quando si sono iniziate le immissioni esterne nei corpi di sostanze presenti e prodotte naturalmente. Il GH, il testosterone, l’eritropoietina solo per citarne alcuni, sono prodotti naturalmente da noi tutti, indipendentemente dal nostro status di atleti o meno. Alla fine han fatto più danno queste sostanze aggiunte, piuttosto che le totalmente esterne come le stenamine. Quanto basta per dire che non ci sono giustificazioni per i “rabbocchi”. Ma c’è chi è andato oltre, guarda caso proprio nel paese che si vanta di essere il principale fautore di civiltà nel mondo: gli USA. Il Balco col suo THG, l’avanzata e già trasmessa ricerca su pochi atleti eletti del doping genetico (quello che non lascia traccia e più naturale di così si muore…), sono tutte invenzioni di quel Paese che a me fa schifo, ma che ancor confonde troppi beccaccini. Per fare queste porcate da Mabuse, si son fatte scendere in campo altre stanze di potenza e di ricerca come la Nasa, si sono fatte polpette delle ragioni etiche per far trionfare quelle di Stato…Insomma, è lì che il doping irraggiungibile prolifera e viene immesso sul mercato per arrivare ad affari colossali.
Cosa può fare l’antidoping? Chiedergli di abdicare ciecamente e di autoabolirsi rappresenta una sconfitta della civiltà prima di tutto. Ma è pur vero, che se un paese che non ha pari per coefficiente di criminalità e schifezze, continuerà ad essere riverito da troppi altri (aldilà della paura delle sue armi), affinché continui la sua opera di trasformazione del mondo in un’anticamera della morte, allora si giunga pure ad abolire l’antidoping e che tutti possano morire col gusto di scegliere….Anche questa, in fondo, è la libertà della libera volpe nel libero pollaio, quella sulla quale si fondano gli USA e quella che l’Italia, paese minuscolo di dignità, cerca di copiare scimmiottando.
Il doping è dunque un affare funzionale a ragioni che non fanno parte dello sport e può essere davvero combattuto se si cambiassero i corsi di quelle società che vivono col compito automatico ed acritico di inseguire la tragica icona americana. Un isolamento dei sanguinari USA, oltre che essere in toccasana per il mondo, nel singolo e microscopico tassello dello sport, significherebbe incamminarsi verso quella vita e quell’etica che questa forma che io definisco d’arte, da sempre cerca di esprimere.
So che è un sogno, la tossicodipendenza da yankeemania è incurabile, ed allora continuiamo questo trend dell’assurdo, ma non ci si incaz.zi se qualcuno, un po’ più lungimirante degli altri, tergiversa per altri lidi, o abbraccia il sospetto e lo scherno, di fronte alla presenza della mefite chimico-dopante statunitense. Il moralismo yankee, è sempre un fumetto, fa divenire eroe Lance Armstrong e dimentica, fra le termiti o i topi di fogna dei cassonetti di New York, una come Rachel Corey.


.... ma vorrei sottolineare una cosa, non pensiamo che la nostra europa sia portatrice di un diverso tipo di civiltà.. si adegua (senza alcun rimorso e tristezza..) per concorrere con gli usa usando gli stessi mezzi e se prova a manifestare una differenza di civiltà lo fa solo per una concorrenzialità sul piano ideologico..

 

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...Nessuna cortesia all'uscita...

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/06/2006 alle 18:07
Mah a me pare che sia in linea con quello che sosteneva Pantani...

 

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Il procuratore aggiunto di Catania Renato Papa: Nel 2003 è stato abrogato un comma della legge che permetteva l'arresto dei diffidati recidivi, e di chi non si presentava alla firma. E questo è stato un grave gesto di debolezza.
Uno nessuno centomila! Un libro di Pirandello? No! I castelli di Kessler secondo Bulba...
All'ombra del cavaliere oscuro (la biografia di G. Fini)
La regola del fallo di mani nel calcio? Superata, oramai si gioca con 11 portieri come la lotteria istantanea - ponzi ponzi po po po
Baci riddler/Massimo

 
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Livello Fausto Coppi
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Utente del mese Gennaio 2010




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  postato il 25/06/2006 alle 18:57
Originariamente inviato da Morris

L'ex-campione statunitense: "Impossibile chiudere fra i primi 50 senza... aiuti"

Parigi - ''Non si puo' finire il Tour de France tra i primi 50 della classifica senza doparsi''. Greg Lemond, il primo statunitense a vincere la Grande Boucle nel 1986 (rivinta poi nel 1989 e nel 1990) afferma che ''i principali responsabili dell'uso di doping'' nel ciclismo sono i dirigenti dell'Unione ciclistica internazionale e gli organizzatori del Tour de France, mentre i corridori sono solo ''vittime''. ''Il problema di fondo e' la corruzione'', ha detto Lemond in una intervista rilasciata a L'Equipe. ''L'Uci non pone le basi affinche' le corse siano veramente pulite. L'Uci e' il vero problema'', sostiene Lemond, che chiede anche una specie di commissariamento dell'organizzazione, alla cui testa venga messo il canadese Dick Pound, il presidente della Wada (l'agenzia mondiale antidoping). ''Puoi avere anche un grandissimo talento, ma se corri pulito non puoi vincere il Tour de France e nemmeno finire tra i primi 50'', ha detto Lemond.
Che non si stupisce delle rivelazioni fatte dalla ex-moglie di Lance Armstrong, Betsy Andreu, secondo la quale il texano nel 1999 si dopo'. ''Lo sapevo gia', me lo aveva raccontato. Per me e' stata una grandissima delusione, visto che proprio in quel periodo il Tour era reduce dal caso-Festina: ci sarebbe voluta una grande opera di pulizia, invece...''. ''Ma non c'e' solo il caso-Armstrong -dice ancora Lemond-, lo scandalo spagnolo e' un altro esempio. Tutto sta ad indicare che l'intero sistema e' marcio. L'Uci e' marcia''.
(Spr/Adnkronos)


Dopo aver letto questa ennesima denuncia di quello che si sa, ma non si dice…..vengono spontanee due domande a Greg.

La prima: “Non era forse così anche ai suoi tempi"?

La seconda: “Non pensa che oltre all’UCI, giochino un ruolo totalizzante nella diffusione del doping su tutto lo sport, proprio gli Stati Uniti?”


L'americano tre volte vincitore del Tour accusa il connazionale (7 trionfi) di ripetute minacce per una testimonianza resa. E aggiunge: "Senza doping impossibile arrivare nei primi 50"

LeMond (sinistra) e Armstrong nel 1999. Ap
MILANO, 25 giugno 2006 - L'ex campione ciclistico americano, Greg LeMond, attacca pesantemente il connazionaleLance Armstrong, con una serie di accuse destinate a riaprire grandi polemiche. "Lance mi ha minacciato. Ha minacciato la mia donna, il mio lavoro e la mia vita", ha spiegato a L'Equipe il tre volte vincitore del Tour de France per giustificare la testimonianza rilasciata, nell'ottobre del 2005, in un processo arbitrale tra Armstrong e una compagnia assicurativa. LeMond ha raccontato delle pressioni esercitate da Armstrong e dal suo entourage dopo le dichiarazioni del 2001, nelle quali l'ex campione Usa s'era detto deluso del fatto che il suo vecchio amico fosse seguito dal dottor Michele Ferrari, implicato in questioni di doping. LeMond ha spiegato all'Equipe che le minacce sono continuate dopo il 2001 e che la "più grande" era quella costituita dalla minaccia - da parte di Arsmtrong - di "trovare 10 persone per testimonaire che io prendevo Epo".
LeMond non si dice stupito delle rivelazioni fatte nei giorni scorsi dal quotidiano francese Le Monde (che citava le testimonianze rilasciate nel corso di un procedimento tra Armstrong e la sua compagnia di assicurazione dal ciclista Frankie Andreu, ex compagno di squadra di Armstrong, e da sua moglie Betsy), secondo cui nel 1996 Armstrong avrebbe ammesso di aver assunto eritropoietina, ormone della crescita, steroidi anabolizzanti e testosterone: "Lo sapevo già, me lo aveva raccontato. Per me è stata una grandissima delusione, visto che proprio in quel periodo il Tour era reduce dal caso-Festina: ci sarebbe voluta una grande opera di pulizia, invece...".
LeMond passa poi ad attaccare l'Uci, affermando che "i principali responsabili dell'uso di doping" nel ciclismo sono i dirigenti dell'Unione ciclistica internazionale e gli organizzatori del Tour de France, mentre i corridori sono solo "vittime". "Il problema di fondo è la corruzione - ha detto - L'Uci non pone le basi affinchè le corse siano veramente pulite. L'Uci è il vero problema. Puoi avere anche un grandissimo talento, ma se corri pulito non puoi vincere il Tour de France e nemmeno finire tra i primi 50". LeMond ha anche chiesto una specie di commissariamento dell'organizzazione, alla cui testa - secondo l'ex campione - andrebbe messo il canadese Dick Pound, presidente dell'Agenzia mondiale antidoping (Wada).


Mi scuso in anticipo ma non sò la fonte...

 
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Livello Claudio Chiappucci




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Registrato: Jul 2005

  postato il 25/06/2006 alle 19:31
Originariamente inviato da faxnico

LeMond (sinistra) e Armstrong nel 1999. Ap
MILANO, 25 giugno 2006 - L'ex campione ciclistico americano, Greg LeMond, attacca pesantemente il connazionaleLance Armstrong, con una serie di accuse destinate a riaprire grandi polemiche. "Lance mi ha minacciato. Ha minacciato la mia donna, il mio lavoro e la mia vita", ha spiegato a L'Equipe il tre volte vincitore del Tour de France per giustificare la testimonianza rilasciata, nell'ottobre del 2005, in un processo arbitrale tra Armstrong e una compagnia assicurativa. LeMond ha raccontato delle pressioni esercitate da Armstrong e dal suo entourage dopo le dichiarazioni del 2001, nelle quali l'ex campione Usa s'era detto deluso del fatto che il suo vecchio amico fosse seguito dal dottor Michele Ferrari, implicato in questioni di doping. LeMond ha spiegato all'Equipe che le minacce sono continuate dopo il 2001 e che la "più grande" era quella costituita dalla minaccia - da parte di Arsmtrong - di "trovare 10 persone per testimonaire che io prendevo Epo".
LeMond non si dice stupito delle rivelazioni fatte nei giorni scorsi dal quotidiano francese Le Monde (che citava le testimonianze rilasciate nel corso di un procedimento tra Armstrong e la sua compagnia di assicurazione dal ciclista Frankie Andreu, ex compagno di squadra di Armstrong, e da sua moglie Betsy), secondo cui nel 1996 Armstrong avrebbe ammesso di aver assunto eritropoietina, ormone della crescita, steroidi anabolizzanti e testosterone: "Lo sapevo già, me lo aveva raccontato. Per me è stata una grandissima delusione, visto che proprio in quel periodo il Tour era reduce dal caso-Festina: ci sarebbe voluta una grande opera di pulizia, invece...".
LeMond passa poi ad attaccare l'Uci, affermando che "i principali responsabili dell'uso di doping" nel ciclismo sono i dirigenti dell'Unione ciclistica internazionale e gli organizzatori del Tour de France, mentre i corridori sono solo "vittime". "Il problema di fondo è la corruzione - ha detto - L'Uci non pone le basi affinchè le corse siano veramente pulite. L'Uci è il vero problema. Puoi avere anche un grandissimo talento, ma se corri pulito non puoi vincere il Tour de France e nemmeno finire tra i primi 50". LeMond ha anche chiesto una specie di commissariamento dell'organizzazione, alla cui testa - secondo l'ex campione - andrebbe messo il canadese Dick Pound, presidente dell'Agenzia mondiale antidoping (Wada).



Non è la prima volta, in effetti, che Lemond se la prende con Armstrong. A parte le accuse del 2001, anche nel luglio 2004 - in pieno Tour - lo accusò di non essere così pulito come voleva far credere. http://www.news24.com/News24/Sport/Tour_de_France/0,,2-9-1506_1558141,00.html

Io ci andrei (andreu?) con i piedi di piombo. Forse è giusto farci un po' di tara.
Resta il fatto che la metamorfosi di Armstrong è più che sospetta, resta il fatto che gli Stati Uniti in fatto di pratiche dopanti sono in prima fila da anni e non soltanto nel ciclismo, resta il fatto che il doping non è un fenomeno postlemondiano.

 
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Livello Miguel Indurain




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  postato il 26/06/2006 alle 13:59
Essere o non essere questo e doping ...? Parafrasando un pò.

Molto spesso si parla di questo modo di vivere lo sport ...biasimandolo ...demonizzandolo ...additandolo.

POI:

Nei grandi giri (organizzati certamente non dai corridori) ogni anno
si propone la barzeletta dei "mostri" (i corridori che si allineano)
fatti di carne che ormai sfrecciano come un porche Cayenne...su percorsi disumani (epici nel gergo dei giornali).

Un pò, i mostri, costruiti vedi ultimo giro d'italia, al ormai caso ambiguo Lance...!

Risultato:

Non ci crede + nessuno, nemmeno gli appasionati veri (quelli
praticanti) della domenica..che capiscono!..diventa invece una frase brutta sulla bocca di tutti ciclismo=d....

Lo sport deve essere ad altezza d'uomo dove la differenza non sta nel minuto...ma nel secondo...allora forse sarebbe meno meccanico e più
normale, bello da vedere e facile da capire.

Oggi non lo è.

 

[Modificato il 26/06/2006 alle 14:08 by itammb]

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Tutto dipende...!


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/06/2006 alle 14:05
Ma non è che Lemond metta fango nel ventilatore per spararlo su Armstrong solo per interessi commerciali divergenti tra i due, rispetto a sponsor e influenti gruppi di businness?

 

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Il mio blog: http://passodellacisa.blogspot.com
La mia squadra ciclistica:http://altalunigiana04.comyr.com

 
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Livello Greg Lemond




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  postato il 26/06/2006 alle 15:56
Originariamente inviato da Morris

I vecchi come me, si possono rifugiare sui ricordi e sul racconto di imprese che avevano tutte le caratteristiche dell’umano, mentre ai giovani, resta il compito arduo di amare il sofisticato
(...)
Ma c’è chi è andato oltre, guarda caso proprio nel paese che si vanta di essere il principale fautore di civiltà nel mondo: gli USA. Il Balco col suo THG, l’avanzata e già trasmessa ricerca su pochi atleti eletti del doping genetico (quello che non lascia traccia e più naturale di così si muore…), sono tutte invenzioni di quel Paese
(...)
Per fare queste porcate da Mabuse, si son fatte scendere in campo altre stanze di potenza e di ricerca come la Nasa
(...)
per arrivare ad affari colossali.
(...)
Il moralismo yankee, è sempre un fumetto, fa divenire eroe Lance Armstrong e dimentica, fra le termiti o i topi di fogna dei cassonetti di New York, una come Rachel Corey.


Quoto quelli che per me sono i passaggi più significativi dell'intervento di Morris.
Il cuore del problema, secondo me, è nelle due parole "affari colossali".

E, a proposito del doping genetico, vi riporto un paio di articoli di due anni fa:

La paura del doping genetico
I controlli per il doping genetico saranno la principale preoccupazione per il futuro. Gambe piu' lunghe per favorire il salto in alto, la clonazione di campioni del passato, sono alcune ipotesi al vaglio degli esperti dell'antidoping mondiale.
Se cosi' a Rio de Janeiro i primi di ottobre si era svolto il Congresso Pan-Americano del marketing e degli affari dello sport, negli stessi giorni a Ginevra si riunivano esperti di genetica ospiti di un incontro organizzato dall'Universita' di Losanna per parlare di "Geni e Sport".
"Il doping del futuro sara' quello genetico. Cercheranno di alterare la proporzionalita' dell'atleta e dei suoi sistemi organici. Un atleta con gambe molto lunghe avra' il vantaggio nelle gare di salto, oppure per giocare a basket. Ci sara' anche la possibilita' di utilizzare la clonazione. Questo avverra' da qui a 20 anni", ha sostenuto a Rio il medico brasiliano Eduardo de Rose, accreditato come la maggiore autorita' del continente americano nei controlli antidoping.
"Credo che siamo ancora lontani dall'identificazione chiara e sicura di questi modelli genetici, ma la storia del doping nello sport ci ha mostrato spesso che molta gente ambiziosa forza la mano della tecnologia prematuramente", ha detto a Ginevra il professor Sandro Rusconi dell'Universita' di Friburgo. "Se dovessi prevedere dove la genetica verra' male utilizzata se nella cosmetica o nello sport, direi senza dubbio nello sport. Spero solamente che questo non causi molti danni", anche perche' certe manipolazioni possono risultare irreversibili.
"Dieci anni fa, le persone ridevano se gli si parlava della terapia genetica come modalita' di doping. Oggi non e' piu' uno scherzo, perche' questa e' la direzione verso la quale ci stiamo muovendo. Le leggi necessarie per affrontare il problema arriveranno di fatto tardi. L'importante e' che non arrivino troppo tardi", ha precisato Rusconi.
fonte: http://staminali.aduc.it/php_newsshow_0_2526.html

Il doping genetico e' l'ombra che fin da oggi si disegna dietro i primi esperimenti di terapia genica volti a rigenerare e a rinvigorire i muscoli indeboliti da malattie come la distrofia muscolare.
Sono consapevoli del rischio i ricercatori impegnati su questo fronte della ricerca, dall'americano Lee Sweeney, dell'universita' della Pennsylvania, all'italiano Antonio Musaro', dell'universita' di Roma La Sapienza.
Ad avvicinare l'ipotesi che gli atleti di domani potrebbero potenziare i propri muscoli non solo con l'allenamento ma anche con i geni, aumentando massa e forza muscolare, e' il lavoro presentato da Sweeney a Seattle, nel convegno dell'Associazione americana per l'avanzamento delle scienze (AAAS). Nella ricerca, che sara' pubblicata sul Journal of Applied Physiology, il gruppo di Sweeney ha combinato la terapia genica e l'esercizio fisico riuscendo a potenziare massa e forza muscolare. Ripetute arrampicate su delle scalette e iniezioni del fattore di crescita dei muscoli Igf-1 specifico del topo sono riusciti, insieme, a potenziare del 31,3% la massa muscolare e del 28,3% la forza muscolare. Un effetto ben piu' importante di quello osservato utilizzando, da soli, esercizio fisico e fattore di crescita: il 23,3% di massa muscolare in piu' e il 14,4% di forza fisica. Secondo Sweeney l'uso della genetica per il potenziamento muscolare potrebbe servire anche nella riabilitazione in caso di traumi e per gli anziani che hanno perso mobilita' in seguito ad indebolimento muscolare.
L'allenamento, suggerisce Sweeney, ha stimolato le cellule precursori deu muscoli, chiamate 'satelliti', ad essere piu' recettive a IGF-I. Il surplus di questa sostanza ha fatto il resto potenziando la massa e la forza muscolare di questi topi.
Topi di controllo non trattati col vettore virale non hanno raggiunto, solo con l'allenamento, lo stesso livello di potenziamento dei muscoli.
Secondo Musaro' il doping genetico ''apre una prospettiva preoccupante ma - rileva - e' prevedibile che ci si arrivera'. E' comunque vero - ha aggiunto - che interventi come questi non si fanno nel laboratorio di casa. Ci vogliono competenze e attrezzature per manipolare i virus da utilizzare come vettori nella terapia genica''.
A pensare che il doping genetico sia un rischio da non sottovalutare e' anche un rappresentante della World Anti-Doping Agency , secondo il quale la situazione attuale e' paragonabile a quella di 30 o 40 anni fa, quando le attuali tecniche di indagine e i meccanismi regolatori anti-doping non esistevano ancora.
Fonte: ANSA (16/02/2004)
http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=577

 

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Livello Tour




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  postato il 26/06/2006 alle 20:48
Ognuno è responsabile della sua vita sotto tutti gli aspetti ed in tutti gli ambienti poi, un giorno, ne dovrà dare spiegazione al Creatore. Questa è la mia tesi e, pertanto, nel nostro mondo delle due ruote chi usa "armi" illecite per ottenere successo e danaro (persone fisiche o giuridiche) a scapito di chi è pulito (credo che qualche mosca bianca esista ancora) ne pagherà prima o poi le giuste conseguenze senza ottenere il dispiacere da chi ama lo sport alla luce del sole.
Ho sempre sostenuto che per eliminare il doping nel ciclismo siano sufficienti tre regole elementari:
1 - limitare il numero delle gare stagionali (es. massimo 45 gare compreso i giri, quindi chi corre Giro e Tour è già al limite);
2 - fra una gara e l'altra - con eccezione dei giri - bisogna osservre un tempo adeguato per il riposo e l'allenamento;
3 - chi è trovato positivo va immediatamente squalificato a vita in ogni categoria di sport sia professionistico che dilettantistico.
Queste tre regole non vanno bene, però, alle Federazioni, ai Gruppi Sportivi, agli sponsor ed a tanti corridori che sarebbero disposti a correre sempre per far più quattrini.
Ognuno faccia la sua scelta che è una scelta di vita. Ma poi non si pianga sul latte versato o sulle morti "misteriose" di giovani trentenni o giù di li perchè non fanno pena a nessuno.
Se pensiamo, poi, che sono spesso i medici a consigliare certe "medicine" allora stiamo freschi!
Si vincono gare in modo illecito (Giri, Tour, classiche etc.): sarà l'intelligenza di ognuno a fare dei distinguo. Molti corridori in attività hanno avuto elle sospensioni per poi rientrare, alcuni sono recidivi. Ignoriamoli, lasciamoli in disparte perchè non è giusto fare i tutta l'erba un fascio. C'è l'erba buona e quella amara. E' l'ora di fare delle scelte, a volte anche a posteriori purtroppo.
Queste considerazioni valgono per tutti gli addetti ai lavori. Se abbiamo il coraggio di dire loro in faccia quello che pensiamo, possiamo aiutare il nostro sport preferito altrimenti ne siamo complici per sempre.

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 26/06/2006 alle 21:00
Secondo me uno dei problemi più grossi, almeno ad una analisi semisuperficiale, è la mancanza di adeguati controlli a sopresa fuori dalle competizioni da parte dell'UCI. Ormai è lampante che ci dopa molto ma molto ma molto più intensamente in periodi di allenamento. Basterebbe presentarsi a casa di qualche atleta sospetto alla ripresa della stagione per andare a colpo sicuro. Da quello che si è saputo su Tayler Hamilton già a dicembre viene consigliato un uso praticamente quotidiano di EPO. Poi stavano più attenti utilizzando qualche coprente e calcolando bene i tempi. Al punto tale che Manolo Saiz si rifiutò di pagare un servizio a Fuentes per lo stop a Nozal. Un'errore gravissimo, insolito ed inaccetabile a suo avviso insomma.
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/06/2006 alle 21:19
Originariamente inviato da faxnico

Secondo me uno dei problemi più grossi, almeno ad una analisi semisuperficiale, è la mancanza di adeguati controlli a sopresa fuori dalle competizioni da parte dell'UCI. Ormai è lampante che ci dopa molto ma molto ma molto più intensamente in periodi di allenamento. Basterebbe presentarsi a casa di qualche atleta sospetto alla ripresa della stagione per andare a colpo sicuro. Da quello che si è saputo su Tayler Hamilton già a dicembre viene consigliato un uso praticamente quotidiano di EPO. Poi stavano più attenti utilizzando qualche coprente e calcolando bene i tempi. Al punto tale che Manolo Saiz si rifiutò di pagare un servizio a Fuentes per lo stop a Nozal. Un'errore gravissimo, insolito ed inaccetabile a suo avviso insomma.


Però non si può nemmeno trasformare la vita dei corridori in un "grande fratello".
Se io ti dicessi che bisognerebbe smetterla di incaponirsi sul dito che indica la luna (cioè l'anti-doping), ma sarebbe doveroso concentrarsi sulla luna stessa, viste certe performances extra-terrestri, tu cosa suggeriresti?
Ciao

 

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Davide

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 26/06/2006 alle 23:04
Caro Delfo,

Originariamente inviato da delfo

Ognuno è responsabile della sua vita sotto tutti gli aspetti ed in tutti gli ambienti poi, un giorno, ne dovrà dare spiegazione al Creatore. Questa è la mia tesi e, pertanto, nel nostro mondo delle due ruote chi usa "armi" illecite per ottenere successo e danaro (persone fisiche o giuridiche) a scapito di chi è pulito (credo che qualche mosca bianca esista ancora) ne pagherà prima o poi le giuste conseguenze senza ottenere il dispiacere da chi ama lo sport alla luce del sole.


Premetto che non sono credente. Quindi non credo che un giorno ciascuno di noi dovrà dare una spiegazione dei suoi atti al Creatore. Magari fosse così. Ma penso proprio che così non sia. Chi si é reso colpevole di atti riprovevoli non condannati non dovrà renderne conto a nessuno, al più a sé stesso.

Originariamente inviato da delfo
Ho sempre sostenuto che per eliminare il doping nel ciclismo siano sufficienti tre regole elementari:
1 - limitare il numero delle gare stagionali (es. massimo 45 gare compreso i giri, quindi chi corre Giro e Tour è già al limite);
2 - fra una gara e l'altra - con eccezione dei giri - bisogna osservre un tempo adeguato per il riposo e l'allenamento;
3 - chi è trovato positivo va immediatamente squalificato a vita in ogni categoria di sport sia professionistico che dilettantistico.


Squalificato a vita? Non sei un po' troppo radicale? Cosa diresti se io ti dicessi che, secondo me, chi é colpevole di evasione fiscale dovrebbe essere condannato all'ergastolo? La pena non ti sembrerebbe commisurata alla colpa? E forse che nel caso tuo lo é? Via, "errare humanum est..." Lo dicevano i nostri antenati e rimane vero. Se la colpa di cui ci si macchia non é poi così orribile, bisogna sempre offrire almeno una seconda chance...

Originariamente inviato da delfo
Si vincono gare in modo illecito (Giri, Tour, classiche etc.): sarà l'intelligenza di ognuno a fare dei distinguo. Molti corridori in attività hanno avuto elle sospensioni per poi rientrare, alcuni sono recidivi. Ignoriamoli, lasciamoli in disparte perchè non è giusto fare i tutta l'erba un fascio. C'è l'erba buona e quella amara. E' l'ora di fare delle scelte, a volte anche a posteriori purtroppo.
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Dimentichi un piccolo dettaglio. Sono più numerosi quelli che non sono stati "beccati" che quelli che sono finiti nelle maglie dell'antidoping. Le cose non sono così semplici. Mettere al bando certuni e inneggiare alle imprese di altri, quando magari più di un sospetto é lecito sulla pulizia delle suddette imprese? No, solo la nostra logica, solo la nostra analisi critica, ci può dare una speranza (dico una speranza, non una certezza) di distinguere il vero dal falso...

Ciao

 

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E' la guerra che Madre Natura conduce contro la natura dell'uomo. Sarà una guerra senza quartiere, e sarà la grande guerra del XXI secolo

Ascoltato alla alla radio il 25/10/2007 a commento degli incendi che stavano devastando la California.

 
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Livello Tour




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  postato il 27/06/2006 alle 08:59
Ciao Felice,
grazie per aver espresso le tue idee in merito al problema in questione. Con le mie considerazioni non volevo creare polemiche tantomeno di carattere religioso. Ho espresso un mio parere dopo aver ascoltato alcune perplessità di neo prof che hanno trovato un ambiente a volte "pericoloso" per la loro incolumità fisica e non solo.
Noi vogliamo bene al ciclismo e vorremmo che le vittorie risultassero sempre pulite. Lo sport dev'essere educativo e non sempre lo è anche a livello amatoriale. La voglia di mettersi in mostra a volte porta qualcuno a mettere a rischio la propria salute.
Mi rendo conto di essere stato drastico circa la squalifica a vita ma in certe situazione può essere un deterrente importante per molti.
Ho sempre cercato di difendere gli atleti che non possono restare in sella per sei ore con medie altissime senza poi beneficiare di un giusto riposo. Lo spettacolo non deve danneggiare il corridore: quando si scalano montagne a certe velocità può venire qualche lecito dubbio come quando alcuni corridori esplodono letteralmente in una stagione e poi scompaiono dalla circolazione e non voglio fare nomi in proposito.
Queste sono mie considerazioni magari non condivisibili ma le esprimo per avere dei pareri da chi ha più esperienza nel campo sportivo.
A presto.

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 28/06/2006 alle 14:08
Ciao delfo,

anch'io non intendevo affatto essere polemico, te lo assicuro. Nel tuo ultimo post dici cose perfettamente condivibili ed a cui mi associo. Aggiungo che, nel nostro piccolo, un contributo lo potremmo anche dare, magari piantandola di esaltare le medie stratosferiche che vengono fatte in certe corse. Quante volte si é preso come indice della grande qualità del Tour le alte medie effettuate in pianura? Siamo proprio sicuri che più che un indice di qualità non si tratti di un campanello di allarme?

Ciao

 

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Livello Roger De Vlaeminck




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  postato il 29/06/2006 alle 10:00
Allora anche lui si è dopato?

 

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Pap

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 30/06/2006 alle 10:34
Le notizie dell’ultima ora, chi dovrebbero stupire?
Forse solo chi, coprendosi di illusioni macroscopiche pensava che nello sport di vertice (ripeto sport, non ciclismo) ci fossero atleti a pane ed acqua o poco più.
Il dato che nessun organo di stampa tratta con l’attenzione che normal intelligenza vorrebbe (e chi può credere ad una funzione “pulita” dei media, i cretini forse?!), sono gli oltre 140 atleti sottoposti ad emotrasfusione, non ciclisti, ed è questo il vero scandalo!
Già, ma sono calciatori per la gran parte quindi….
Il Fuentes è sorpassato da tempo, ed il suo doping non fa le differenze, al più è un corroborante utile, ma non decisivo.
In quanto ai famosi 58, fossi in chi crede alle lucciole come fari, comincerei a pensare che siano tra i più “normali”: gli over, quelli che hanno fatto e stanno facendo cose che appartengono davvero alla fase del nuovo doping, quello che scava voragini rispetto al valore indigeno, non sono toccati e partiranno… Certo alla faccia dei cocomeri come Baal, macchiette pompose come Leblanc e gli illusi della Wada, ancora lì a pensare di avere l’appoggio degli Stati….
Ancora una volta si selezionerà una parte, per dimostrare che si fa qualcosa, per darsi una credibilità verso gli stupidi, ma i peggiori resteranno sulle strade e chi vincerà questo Tour, non sarà di certo più pulito dei fermati.
Il pomo marcio, come sempre, non si toccherà e se c’è ancora qualcuno che pensa allo sport che va sulle TV e i giornali, come in lotta contro il doping, è bene che si dia una violenta “craniata” sul primo muro possibile, per verificare se è vivo o sta sognando.
E dire, che il più brutto ceffo dello sport, il più falso, una delle più tangibili dimostrazioni viventi delle pecore umane presenti sul mondo, lo aveva annunciato qualche giorno fa…..: “Sarà uno scandalo tanto, tanto più grande di quello della Festina”…. Come sempre, se non lo sa lui….
Quando al Tour parte una certa squadra, una grossa nuvola nera sulla credibilità degli stessi illusi (eufemismo per non dire direttamente…ipocriti), non può che scendere. Ma non porterà temporale, servirà solo come monito…per far capire, chi ha veramente il potere. Non ci sarà mai una guerra al doping, fino a quando il mondo vivrà sotto la piovra simpatetica, economica e culturale, del paese più orrido per la permanenza umana sul pianeta Terra.
A questo punto, liberalizziamo pure la chimica, garantirà per il positivo corso dello sport e del mondo, il nazifascicomunismo più macroscopico della storia. Non ho bisogno di scrivere chi l’ha sfornato, per capirlo, basta un neurone anche appassito.

 

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"Non discutere con gli stupidi, perchè scenderesti al loro livello e ti batterebbero per la loro esperienza".

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 30/06/2006 alle 10:41
Originariamente inviato da yashin1917
.... ma vorrei sottolineare una cosa, non pensiamo che la nostra europa sia portatrice di un diverso tipo di civiltà.. si adegua (senza alcun rimorso e tristezza..) per concorrere con gli usa usando gli stessi mezzi e se prova a manifestare una differenza di civiltà lo fa solo per una concorrenzialità sul piano ideologico..


L'Europa?
Poteva recitare realmente un ruolo di civiltà nel mondo, ma ha preferito diventare una stella della bandiera americana. L'Europa, è il più colossale Totem, in mano ai politici di questo continente, per prendere per i fondelli ulteriormente i popoli....

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/06/2006 alle 10:55
Morris,
dicendo che la cultura americana (tossica e malata) vuole il predominio sulle altre culture, mi porti a pensare che Discovery e CSC sono i cattivi.
Ma in questo caso CSC viene penalizzata, perchè Ivan viene calunniato (se non direttamente accusato) Ahime!, dall'indagine spagnola.
Quindi sbaglio a pensare che i cattivi sono loro?
Aiuto!!

 

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Michela
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Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



http://www.adidax.com/
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  postato il 30/06/2006 alle 11:14
Originariamente inviato da delfo


Ho sempre sostenuto che per eliminare il doping nel ciclismo siano sufficienti tre regole elementari:
1 - limitare il numero delle gare stagionali (es. massimo 45 gare compreso i giri, quindi chi corre Giro e Tour è già al limite);

Scusami ma secondo me una regola del genere sarebbe totalmente inutile.. anzi probabilmente dannosa, gli atleti non si dopano x andare + forte tutto l'anno o al giro dei dilettanti che si corre sotto casa propria ma proprio per andare meglio nelle grandi corse..
Altra cosa pur essendo tifoso di Basso sono il primo a dire punitelo se è colpevole ma dopo aver accertato il fatto, qua stiamo arrivando all'assurdo se un giornalista scrive che vostra moglie vi tradisce andate a sparargli immediatamente?

 

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Livello Hugo Koblet




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  postato il 30/06/2006 alle 11:19
Originariamente inviato da Morris

Originariamente inviato da yashin1917
.... ma vorrei sottolineare una cosa, non pensiamo che la nostra europa sia portatrice di un diverso tipo di civiltà.. si adegua (senza alcun rimorso e tristezza..) per concorrere con gli usa usando gli stessi mezzi e se prova a manifestare una differenza di civiltà lo fa solo per una concorrenzialità sul piano ideologico..


L'Europa?
Poteva recitare realmente un ruolo di civiltà nel mondo, ma ha preferito diventare una stella della bandiera americana. L'Europa, è il più colossale Totem, in mano ai politici di questo continente, per prendere per i fondelli ulteriormente i popoli....


non penso sinceramente che l'europa sia una stella della bandiera americana...ma è solamente il contraltare dell'altro "mostro" (scusatemi per la semplificazione)...A mio parere dire che non siamo indipendenti è solo una maniera autoassolutoria per nascondere le schifezze che facciamo, in nome di una civiltà diversa..
quando i due mostri sono daccordo è perchè hanno trovato la maniera migliore per sottomettere i popoli e quando prendono strade diverse è perchè vorrebbero sottomettere più dell'altro i suddetti popoli...

Non crediamo alla favoletta che l'europa politica ed economica nasca in nome di una civiltà comune, questa nasce solo per adeguare i singoli stati nazionali ad una scala superiore,tale che possa competere con il "gigante" USA...

...scusatemi per l'OT pauroso....ma come stiamo vedendo non è più possibile scindere le varie questioni.. ma giurin giurello non lo faccio più

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 30/06/2006 alle 12:44
Originariamente inviato da miky70

Morris,
dicendo che la cultura americana (tossica e malata) vuole il predominio sulle altre culture, mi porti a pensare che Discovery e CSC sono i cattivi.


La cultura americana non è solo tossica e malata (danno il Prozac ai bambini per calmarli e mangiare le loro schifezze….), ma nelle sue punte di potere è criminale, altroché.
In quanto al doping, tutti vanno in macchina: c’è chi ha la possibilità di una vecchia 500 del 1965 e chi si può permettere auto di lusso. Pochissimi delle Ferrari prototipo, che si fanno polpette delle varie BMW, o Jaguar ecc…..
Le auto vendute da Fuentes, sono delle BMW del 1997 revisionate…..

Ma in questo caso CSC viene penalizzata, perchè Ivan viene calunniato (se non direttamente accusato) Ahime!, dall'indagine spagnola.


La CSC, ha solo Basso coinvolto, e non è la Discovery, anche se le somiglia assai. In quanto al varesino, paradossalmente (ripeto, paradossalmente), se fosse davvero un cliente del Fuentes, col Giro svolto, avrebbe dimostrato di avere un potenziale assai superiore alla media, quindi ne uscirebbe, agli occhi di un certo osservatorio estremamente minoritario al quale appartengo (ovvero quelli che pensano all’aiuto totale nello sport di vertice), come un campione di buona grandezza.
Che possa essere stato inserito in questa vicenda per liberare il campo, non è da escludersi a priori, se si conosce l’ambiente…. Sia chiaro, io continuerò a guardarlo come prima, non posso e non mi debbo stupire di nulla. Certo, che se a Basso sono state svolte delle emotrasfusioni nonchè l’altra roba del corredo Eufemiano, devo dire che mi risulterebbe più simpatico……
Cara Michela, io di corridori di vertice non dopati, con certezza assoluta (!!!), ho visto solo Marco Pantani al Giro d’Italia 2003, anzi era pure da ospedale, per quello che stava passando. Di lì, la sua grandezza che non ha pari negli ultimi 30 anni di ciclismo e, probabilmente di sport. In carriera ho avuto circa 5000 atleti, ma la mano sul fuoco non l’ho mai messa su nessuno, nemmeno sui tantissimi (l’80%) modesti. Avessi un figlio che fa sport di un certo livello, non la metterei nemmeno su di lui e, per questo, lo marcherei a vista. L’unica certezza che ho, su chi mi è gravitato attorno, è che l’eventuale doping a costoro, non l’ho propinato io.

Quindi sbaglio a pensare che i cattivi sono loro?

Su un tema come questo, i cattivi sono tutti, ma le belve sono sempre oltre oceano. Nessuno è feroce come loro!

Aiuto!!

Guarda lo sport di vertice senza caricarti gli aspetti morali. Rifugiati sulle essenze tecniche. Fai in modo che i tuoi figli pratichino diverse discipline, perché, in ogni caso, cresceranno meglio, ed impareranno a soffrire nella gioia della fatica, la primaria e peculiare sfida coi propri confini. Ma stai loro vicina, perché cominciando dagli innocui Sali o Polase, alla lunga, chiunque, può arrivare al peggio. Non siamo noi che, da soli, possiamo cambiare una cultura, chi lo deve fare, la politica, non lo fa, vinta com’è a scimmiottare gli agoni degli orridi Stati Uniti d’America e/o continuare la sua cura della "libertà della libera volpe nel libero pollaio".

Ciao!

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 30/06/2006 alle 12:54
Originariamente inviato da yashin1917

non penso sinceramente che l'europa sia una stella della bandiera americana...ma è solamente il contraltare dell'altro "mostro" (scusatemi per la semplificazione)...A mio parere dire che non siamo indipendenti è solo una maniera autoassolutoria per nascondere le schifezze che facciamo, in nome di una civiltà diversa..


Non dimentichiamoci mai che gli USA sono stati creati dagli europei, fino al punto di continuare l’opera omicida sui popoli, già svolta in altre aree del globo. Nel nord America si sono trucidati autentici pensatori, filosofi e pacifiche genti come i pellerossa. Non sono certo io a voler difendere il vecchio continente, ma è indubbio che la nuova “costola” europea aldilà dell’oceano, abbia negli anni partorito, più che nel vecchio continente, una cultura perversa e sempre più soggiogante. Le multinazionali, oggi decisive quasi quanto un esercito, sono state create dagli yankee. Di lì, si sono aperte le porte ad un nuovo colonialismo e sfruttamento, dove l’Europa è andata a rimorchio degli Usa… Non voglio in alcun modo assolvere gli europei, semmai voglio richiamare l’esigenza di creare una vera cultura della pace e quel convivio pacifico dei popoli che solo l’Europa può favorire. Per farlo, è inevitabile spezzare l’asse simpatetico, parassitistico o di comunanza di interessi, che il vecchio continente gioca, alternativamente, con gli yankee.
Certo, allo stato attuale, l’Europa è questa, e non vedremo mai il nostro continente in posizione positiva, fino a quando non si distinguerà in tutto e per tutto dallo “scimmiottamento” a stelle strisce. Ecco perché, oggi, vista la mancanza di distingui palpabili, il vecchio continente organizzato a Strasburgo, può considerarsi al pari dell’Alabama, una stella di quella bandiera… E se proprio devo “liberarmi”, Blair mi sta ancora più sul caz.zo di Bush….Evito di menzionarne altri per doveri di stomaco…

quando i due mostri sono daccordo è perchè hanno trovato la maniera migliore per sottomettere i popoli e quando prendono strade diverse è perchè vorrebbero sottomettere più dell'altro i suddetti popoli...


Sono un figlio critico con modificazioni strutturali della Terza Internazionale e, se la cito, è solo perché sono e resto un convinto internazionalista, ovvero il senso più vero e realmente positivo per l’avvenire dell’umanità, del termine oggi divenuto letame: globalizzazione. Se il mondo vuole andare avanti e liberare nella libertà non assassina delle cosiddette odierne culture civili, deve ridonare ai popoli saccheggiati il maltolto. E lo deve fare in fretta, perché non viviamo sull’eterno, ma su un pianeta che, per l’ignoranza dei matematici all’eccesso o contasoldi, sta dissanguandosi.

Non crediamo alla favoletta che l'europa politica ed economica nasca in nome di una civiltà comune, questa nasce solo per adeguare i singoli stati nazionali ad una scala superiore,tale che possa competere con il "gigante" USA...


L’Europa di oggi, è la traduzione estesa, dei medesimi concetti che regolano una banca. La favoletta da te citata, non solo non l’ho mai creduta, ma l’ho sempre vomitata. Sono rimasto un comunista, di un comunismo che non c’è mai stato in nessun luogo della Terra e che è troppo grande e vero, per non essere inseguito. Un comunismo che poteva raggiungersi con un Berlinguer e che oggi, non può certo consolarsi nel vedere i teatrini da quattro patate e due agli marci, partorito dai cervelli indefiniti ed indefinibili di un D’Alema, di un Veltroni, o di un Fassino. Come vedi, ogni filosofia ha le sue miserie.

Ciao!

 

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Livello Hugo Koblet




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  postato il 30/06/2006 alle 13:32
Originariamente inviato da Morris


Non dimentichiamoci mai che gli USA sono stati creati dagli europei, fino al punto di continuare l’opera omicida sui popoli, già svolta in altre aree del globo. Nel nord America si sono trucidati autentici pensatori, filosofi e pacifiche genti come i pellerossa. Non sono certo io a voler difendere il vecchio continente, ma è indubbio che la nuova “costola” europea aldilà dell’oceano, abbia negli anni partorito, più che nel vecchio continente, una cultura perversa e sempre più soggiogante. Le multinazionali, oggi decisive quasi quanto un esercito, sono state create dagli yankee. Di lì, si sono aperte le porte ad un nuovo colonialismo e sfruttamento, dove l’Europa è andata a rimorchio degli Usa… Non voglio in alcun modo assolvere gli europei, semmai voglio richiamare l’esigenza di creare una vera cultura della pace e quel convivio pacifico dei popoli che solo l’Europa può favorire. Per farlo, è inevitabile spezzare l’asse simpatetico, parassitistico o di comunanza di interessi, che il vecchio continente gioca, alternativamente, con gli yankee.
Certo, allo stato attuale, l’Europa è questa, e non vedremo mai il nostro continente in posizione positiva, fino a quando non si distinguerà in tutto e per tutto dallo “scimmiottamento” a stelle strisce. Ecco perché, oggi, vista la mancanza di distingui palpabili, il vecchio continente organizzato a Strasburgo, può considerarsi al pari dell’Alabama, una stella di quella bandiera… E se proprio devo “liberarmi”, Blair mi sta ancora più sul caz.zo di Bush….Evito di menzionarne altri per doveri di stomaco…

Sono un figlio critico con modificazioni strutturali della Terza Internazionale e, se la cito, è solo perché sono e resto un convinto internazionalista, ovvero il senso più vero e realmente positivo per l’avvenire dell’umanità, del termine oggi divenuto letame: globalizzazione. Se il mondo vuole andare avanti e liberare nella libertà non assassina delle cosiddette odierne culture civili, deve ridonare ai popoli saccheggiati il maltolto. E lo deve fare in fretta, perché non viviamo sull’eterno, ma su un pianeta che, per l’ignoranza dei matematici all’eccesso o contasoldi, sta dissanguandosi.

L’Europa di oggi, è la traduzione estesa, dei medesimi concetti che regolano una banca. La favoletta da te citata, non solo non l’ho mai creduta, ma l’ho sempre vomitata. Sono rimasto un comunista, di un comunismo che non c’è mai stato in nessun luogo della Terra e che è troppo grande e vero, per non essere inseguito. Un comunismo che poteva raggiungersi con un Berlinguer e che oggi, non può certo consolarsi nel vedere i teatrini da quattro patate e due agli marci, partorito dai cervelli indefiniti ed indefinibili di un D’Alema, di un Veltroni, o di un Fassino. Come vedi, ogni filosofia ha le sue miserie.

Ciao!


Concordo pienamente su alcune cose (sarà la comune radice terzinternazionalista) non ne condivido altre (sarà la comune radice internazionalista)

omettendo le cose che condivido che sono la maggior parte, non mi ritrovo nel pensare che soprattutto dall'europa possa partire la "riscossa". penso che questa possa essere solo internazionale, e che non escluda nemmeno i cittadini statunitensi (in primis i neri, certo non li possiamo assimilare ai cittadini di beverly hills...non esiste stato fatto solo di miliardari)...perchè se noi ci sentiamo ""migliori"" rispetto agli americani, per i popoli oppressi siamo (giustamente) un marasma unico che si è concrettizato senza nessuna specificità in secoli e una quotidianità di sfruttamento...le bombe usa sull'irak non fanno più male di quelle europee buttate sul congo o sul kossovo..
l'unica possibilità di una nuova civiltà è rompere quelle strutture sociali ed economiche che generano le civiltà..

inoltre non penso che l'Alabama si stia dotando di un esercito come quello europeo in formazione,abbia una moneta e un'industria che in vari campi compete e vince con gli stati uniti...

Queste brevi considerazioni son più che altro precisazioni dovute al fatto che siamo tutti pronti a vedere la trave nell'occhio dell'altro e non la trave nel nostro. Certamente non asserisco, morris, che tu abbia detto il contrario di tutto ciò che ho espresso..

ciao

p.s. ho tradito il giuramento del post di sopra ,lo so , perdonatemi..

 

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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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Registrato: Oct 2003

  postato il 01/07/2006 alle 02:21
Caro Yashin, nessuno vuole escludere i cittadini statunitensi, ma la realtà europea è inconfrontabile con quella statunitense. Sul vecchio continente esistono movimenti e democrazie che non soffocano, con uguale veemenza, la contestazione e la ribellione civile. Negli Stati Uniti non è così e se mettiamo assieme il valore dei loro movimenti, scopriamo che oggi sono piccole o piccolissime cose. In America ci sono figure eccezionali, probabilmente migliori di quelle esistenti qua da noi, ma non c’è la possibilità di allargare il fronte delle idee e di tradurle in manifestazioni di massa di un certo peso. Spesso, sono solo aloni di contestazione che lo Stato yankee riesce a trasformare in folclorismo. A dirlo, sovente, sono gli stessi protagonisti. Ci sono studi a riguardo. Le dottrine involucro del Merton , di Parsons, dello stesso Mills, han fatto presa oltre i limiti del percepibile. Anche il movimento dei neri si è arrestato e, nonostante la bassa popolarità, un Bush, ad esempio, riesce a fare quello che vuole. L’internazionalismo, si cementa se è realista, ed ha sempre bisogno di una base propulsiva. Bene, per me questa sta in Europa, ma se chi deve cambiare elevando il tessuto democratico, la circolazione del concetto vero di libertà e la narrazione realistica dei problemi strutturali della Terra e dei popoli che la abitano, deve basarsi sulle “gite in barca” figurate e reali di un D’Alema, non ci resta che poggiare la testa sull’incudine e menare forte col martello.
Non credo proprio di togliere all’Europa le sue immani responsabilità nello squilibrio fra le genti del pianeta, ma non posso metterla sullo stesso piano degli USA, perché così non è. E’ la stessa storia ad evidenziarlo. Qui, i cromosomi per un cambio di indirizzi, pur parchi, ci sono; negli Stati Uniti devono ancora crearsi nella misura minima. Certo, figure come la menzionata Rachel Corey emergono, ma mancano gli strumenti per dare ossigeno agli embrioni di cambiamento, proprio perché è la stessa intelaiatura della cosiddetta democrazia americana ad impedirlo.
In quanto all’Alabama, sei così sicuro che da quello stato non partano gli artigli di multinazionali simili a quelle europee, ed in lotta fra loro? Sei così sicuro che le consorelle aventi base negli stati ufficialmente stelle di quella bandiera, vadano di comune accordo? L’Europa, se si doterà di esercito, lo farà finire in quella Nato che, senza ipocrisie, è diretta dagli USA. Ed io, autonomie reali dell’Europa dagli yankee, non le vedo. Alla fine si fa sempre quello che gli americani vogliono, con o senza il pessimo D’Alema, ad azionare per l’Italia. Un modo per dire, in chiave italiana, che non voterei il rifinanziamento della missione in Afghanistan (che non serve, checché se ne dica!) e sarei già tornato dall’Iraq, fregandomene altamente degli accordi (lasciamelo dire, del MENGA, sui quali la politica estera italiota, si aggrappa per ritardare un mandato chiaro degli elettori). Mi gioco le palle che a Natale 2006, i soldati italiani saranno ancora là, a difendere quel pozzo ENI……Altro che missione di pace! Ma vadano a cag.are quelli che lo dicono.
Tronco, perché siamo OT. Poi, sto facendo un sermone ……e dopo c’è qualcuno che si lamenta delle mie palle e me lo scrive.

Ciao compagno che ricordi Lev Yaschin, unico portiere vincitore di un Pallone d’Oro, nato a Mosca nel 1929 e morto nel 1991; stella indiscussa della Dinamo Mosca e della Nazionale dell’URSS, nonché pure, in gioventù, grande guardiano di una porta più piccola ma ugualmente affascinante: quella dell’hockey su ghiaccio.

Lev, io sto togliendo il disturbo (non a te sia chiaro), tieni alto l'onore della Terza Internazionale...

 

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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 01/07/2006 alle 11:10
Consentitemi di dire, che in nome dell'antiamericanismo, non si può appoggiare la costruzione del superstato europeo, e quindi del suo esercito unitario, perchè quand'anche il superstato europeo si ponesse in contrapposizione o autonomamente nei confronti degli Stati Uniti, si tratterebbe solo di un altro imperialismo, che magari qualcuno, come Bertinotti, vorrebbe colorare di rosso e dargli una parvenza sociale, ma sempre imperialismo rimane, dal momento che lo sfondamento nei mercati dell'est è il passo successivo alle guerre coloniali che questi signori hanno portato e portano avanti dappertutto, dall'Albania all'Iraq, dai Balcani all'Afghanistan.
Il mondo non sarà salvato dalla fine dell'egemonia a stelle e strisce, se a quell'egemonia si sostituirà quella cinese che sotto la bandiera con la falce e martello sfrutta centinaia di milioni di lavoratori e che a questo unisce la totale mancanza di tutti i diritti democratici, nè tantomeno dagli euroburocrati di Maastrict, compreso il presidente del consiglio-ciclista, che prepara finanziarie lacrime e sangue, dimostrandosi fedelissimo servitore della austerità imposta dalla competitività sui mercati internazionali.
Adesso hanno rifinanziato tutte le missioni coloniali, tranne quella irachena. Non ci salveremo con l'Europa-"Potenza di pace". (Così la chiamano...)
Viva la quarta internazionale! (la terza fu stalinistizzata)

 
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Livello Hugo Koblet




Posts: 402
Registrato: May 2006

  postato il 03/07/2006 alle 02:28
ho mandato un messaggio privato sia a mont ventoux che a morris...spero vi sia arrivato, nel caso contrario fatemi sapere..

..a pugno chiuso...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/07/2006 alle 02:38
Originariamente inviato da Morris

Caro Yashin, nessuno vuole escludere i cittadini statunitensi, ma la realtà europea è inconfrontabile con quella statunitense. Sul vecchio continente esistono movimenti e democrazie che non soffocano, con uguale veemenza, la contestazione e la ribellione civile. Negli Stati Uniti non è così e se mettiamo assieme il valore dei loro movimenti, scopriamo che oggi sono piccole o piccolissime cose. In America ci sono figure eccezionali, probabilmente migliori di quelle esistenti qua da noi, ma non c’è la possibilità di allargare il fronte delle idee e di tradurle in manifestazioni di massa di un certo peso. Spesso, sono solo aloni di contestazione che lo Stato yankee riesce a trasformare in folclorismo. A dirlo, sovente, sono gli stessi protagonisti. Ci sono studi a riguardo. Le dottrine involucro del Merton , di Parsons, dello stesso Mills, han fatto presa oltre i limiti del percepibile. Anche il movimento dei neri si è arrestato e, nonostante la bassa popolarità, un Bush, ad esempio, riesce a fare quello che vuole. L’internazionalismo, si cementa se è realista, ed ha sempre bisogno di una base propulsiva. Bene, per me questa sta in Europa, ma se chi deve cambiare elevando il tessuto democratico, la circolazione del concetto vero di libertà e la narrazione realistica dei problemi strutturali della Terra e dei popoli che la abitano, deve basarsi sulle “gite in barca” figurate e reali di un D’Alema, non ci resta che poggiare la testa sull’incudine e menare forte col martello.
Non credo proprio di togliere all’Europa le sue immani responsabilità nello squilibrio fra le genti del pianeta, ma non posso metterla sullo stesso piano degli USA, perché così non è. E’ la stessa storia ad evidenziarlo. Qui, i cromosomi per un cambio di indirizzi, pur parchi, ci sono; negli Stati Uniti devono ancora crearsi nella misura minima. Certo, figure come la menzionata Rachel Corey emergono, ma mancano gli strumenti per dare ossigeno agli embrioni di cambiamento, proprio perché è la stessa intelaiatura della cosiddetta democrazia americana ad impedirlo.
In quanto all’Alabama, sei così sicuro che da quello stato non partano gli artigli di multinazionali simili a quelle europee, ed in lotta fra loro? Sei così sicuro che le consorelle aventi base negli stati ufficialmente stelle di quella bandiera, vadano di comune accordo? L’Europa, se si doterà di esercito, lo farà finire in quella Nato che, senza ipocrisie, è diretta dagli USA. Ed io, autonomie reali dell’Europa dagli yankee, non le vedo. Alla fine si fa sempre quello che gli americani vogliono, con o senza il pessimo D’Alema, ad azionare per l’Italia. Un modo per dire, in chiave italiana, che non voterei il rifinanziamento della missione in Afghanistan (che non serve, checché se ne dica!) e sarei già tornato dall’Iraq, fregandomene altamente degli accordi (lasciamelo dire, del MENGA, sui quali la politica estera italiota, si aggrappa per ritardare un mandato chiaro degli elettori). Mi gioco le palle che a Natale 2006, i soldati italiani saranno ancora là, a difendere quel pozzo ENI……Altro che missione di pace! Ma vadano a cag.are quelli che lo dicono.
Tronco, perché siamo OT. Poi, sto facendo un sermone ……e dopo c’è qualcuno che si lamenta delle mie palle e me lo scrive.

Ciao compagno che ricordi Lev Yaschin, unico portiere vincitore di un Pallone d’Oro, nato a Mosca nel 1929 e morto nel 1991; stella indiscussa della Dinamo Mosca e della Nazionale dell’URSS, nonché pure, in gioventù, grande guardiano di una porta più piccola ma ugualmente affascinante: quella dell’hockey su ghiaccio.

Lev, io sto togliendo il disturbo (non a te sia chiaro), tieni alto l'onore della Terza Internazionale...


E dove vuoi andare, bassotto cattivissimo se non qua?
Prima, seconda, terza, o quarta internazionale che sia, in momenti di sbando ci vuole l'occhio di chi ha visto i corridori, le corse, il suo (tuo) buonsenso.
Che significa togliere le tende...
Verrei a romperti le scatole...SO DOVE SEI, ora. Non mi sfuggi, Morris!
A parte gli scherzi, non fare scherzi. Sto aspettando un nuovo graffiti , che aspetti, porca miseria? Che sono l'unico ad attendere?
Sforziamoci di aiutare un sito INDIPENDENTE e SERIO ad avere un a posizione che faccia capire il senso autentico delle cose. Ora Davide è chiuso in panetteria e scantona di vescovi e farina. Dacci una mano , vecchio. Ci manca la tua luce. Almeno a me.

 

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pedala che fa bene.....

 
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Livello Giuseppe Saronni




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Registrato: Jun 2005

  postato il 03/07/2006 alle 09:50
Ciao Yashin, il messaggio non i è arrivato, quindi se puoi rimandamelo.
 
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