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Autore: Oggetto: gay pride a torino

Moderatore




Posts: 21608
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  postato il 21/06/2006 alle 17:08
Originariamente inviato da Admin

Infine, mi fa ridere chi parla di "scelte sessuali".


Preciso perché ci tengo e perché è giusto: anche io, in un post, ho parlato di "scelta", ma credo che anche dai post precedenti e successivi si capisca che quel termine - utilizzato in maniera erronea - doveva essere sostituito da "gusto" (o anche "natura").

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

CICLISTI
Si sta come
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Livello Miguel Poblet




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  postato il 21/06/2006 alle 19:58
I gay-pride sono una reazione alla discriminazione, anche da parte dei famigliari in certi casi, al dover spesso nascondere la propria' diversita', mi pare che in molti casi pero' l'effetto generato sia quello opposto, mi e' capitato di sentire commenti del tipo:"fanno i gay-pride perche' pensano di essere migliori degli altri".

Infine, mi fa ridere chi parla di "scelte sessuali". Come se fosse una scelta - per esempio - il fatto che a uno piaccia la birra e a un altro no... quando si parla di "scelte sessuali" c'è sempre una sottotraccia di colpevolizzazione del soggetto di tali "scelte". L'unica scelta è (al limite, e non sempre) il modo in cui esplicitare le proprie inclinazioni sessuali.


La chiesa cattolica ancora oggi tenta di radicare nelle menti dei fedeli l'idea dell'omosessuale per scelta colpevole e dispettosa.
La naturale predisposizione all'emarginazione del diverso viene cosi' accentuata ulteriormente da chi ha ancora un certo controllo sulle nostre coscienze.

Visto che ormai la discussione ha preso piede chiedo due opinioni sull'argomento:
Favorevole ai matrimoni gay?
E all'affidamento di bambini a coppie gay?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 21/06/2006 alle 20:09
Originariamente inviato da 27luglio
Visto che ormai la discussione ha preso piede chiedo due opinioni sull'argomento:
Favorevole ai matrimoni gay?
E all'affidamento di bambini a coppie gay?

Rispondo alle due domande con un semplice ma categorico NO.
Per il matrimonio basta una piccola modifica alle leggi affinchè l'eredità vada tutta al compagno (i pacs non servono).
Ricordo che il matrimonio è un contratto tra due persone e le norme sono nel codice civile.
Per l'adozione sono contrario. Ce lo vedete un bambino crescere e rispondere agli altri: "Quello e mio papà e l'altro è il compagno di mio papà. La mamma non ce l'ho e non ce l'ho mai avuta!!" (E' una cosa terribile a livello psicologico per il bambino e contro natura).

Per il resto ognuno è libero di manifestare, nel rispetto delle leggi e degli altri, quello che vuole.
Passo e chiudo.

Ps: l'esempio del bambino vale anche per 2 mamme oppure bambina con 2 papà o 2 mamme.

 

[Modificato il 21/06/2006 alle 20:24 by stress]

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"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: May 2005

  postato il 21/06/2006 alle 20:21
Originariamente inviato da stress

Originariamente inviato da 27luglio
Visto che ormai la discussione ha preso piede chiedo due opinioni sull'argomento:
Favorevole ai matrimoni gay?
E all'affidamento di bambini a coppie gay?

Rispondo alle due domande con un semplice ma categorico NO.
Per il matrimonio basta una piccola modifica alle leggi affinchè l'eredità vada tutta al compagno (i pacs non servono).
Ricordo che il matrimonio è un contratto tra due persone e le norme sono nel codice civile.
Per l'adozione sono contrario. Ce lo vedete un bambino crescere e rispondere agli altri: "Quello e mio papà e l'altro è il compagno di mio papà. La mamma non ce l'ho e non ce l'ho mai avuta!!" (E' una cosa terribile a livello psicologico per il bambino e contro natura).
Per il resto ognuno è libero di manifestare, nel rispetto delle leggi e degli altri, quello che vuole.
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Quoto tutto!

 

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Lo stupido sa molto, l'intelligente sa poco, il saggio non sa nulla... MA EL MONA EL SA TUTO!!! (copyright sconosciuto)

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Livello Hugo Koblet




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  postato il 21/06/2006 alle 20:24




Visto che ormai la discussione ha preso piede chiedo due opinioni sull'argomento:
Favorevole ai matrimoni gay?
E all'affidamento di bambini a coppie gay?


la prima è semplice
1) perchè appunto i matrimoni sono contratti e non un giuramento davanti a dio...

la seconda è un pò più complessa
2) si , adozione previ consulto psicologico. come anche per le coppie etero. pensate quanti figli crescono in famiglie etero ma veramente immorali. bimbi picchiati mandati a prostituire etc etc... pensate che per loro il problema maggiore sia chiamare papà entrambi i genitori? e poi con il passare del tempo la società si evolve... vi faccio un esempio i bambini non battezzati secondo voi, in un paese come l'italia, non subiscono un trauma quando tutti gli altri fanno la prima comunione? sta alla bravura dei genitori nel non fare diventare pesante questo trauma o dobbiamo battezzare tutti per legge? sperando che la società allegerisca il peso di questi genitori e non lo appesantisca...

putroppo la religione per questioni morali permette che nascano bambini deformati, con l'aids, che non possono essere sostentati non consentendo l'uso del preservativo; O preferisce lasciare bambini in condizioni di molestie sessuali e psicologiche, e privazioni affettive pur di non "lasciarli" in mano di due genitori dello stesso sesso. DITEMI VOI SE TUTTO CIO' E' MORALE... :

 

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...Nessuna cortesia all'uscita...

...La faccia sporca e gli occhi vivi....

"La bicicletta era come l'aria che respiravo" (Giovanni Pesce)

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 21/06/2006 alle 20:31
Io ci tengo a dire che quello che ho detto esce dalla mia testa e delle cose religiose non me ne importa nulla.
Non ritengo giusto che un bambino (una bambina) debba crescere con problematiche psicologiche allucinanti.
Tutto il resto ovvero morale, religione, genitori da sbattere in galera per abusi molestie o abbandoni, ecc. ecc. non riguarda sto topic e, soprattutto, non riguarda me.
A-ri-passo-e-chiudo.

 

[Modificato il 21/06/2006 alle 20:33 by stress]

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La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
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Non è ammessa la pena di morte.

 
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Livello Miguel Poblet




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  postato il 21/06/2006 alle 20:44
putroppo la religione per questioni morali permette che nascano bambini deformati, con l'aids, che non possono essere sostentati non consentendo l'uso del preservativo


Il divieto dell'uso del preservativo viene tuttora predicato anche in Africa, dove i missionari spesso invogliano gli indigeni a riprodursi il piu' possibile, evito di scrivere le mie opinioni sull'argomento e sulla chiesa.

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Ottobre 2009




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  postato il 21/06/2006 alle 20:45
Originariamente inviato da 27luglio

Visto che ormai la discussione ha preso piede chiedo due opinioni sull'argomento:
Favorevole ai matrimoni gay?
E all'affidamento di bambini a coppie gay?


1- Apparte che più che la denominazione di matrimonio mi sembra opportuna quella di unione civile, sì, sono decisamente favorevole alle unioni gay. Ognuno deve avere la libertà di poter passare la vita con chi vuole ed essere riconosciuto dalla legge come coppia.

2- Io penso che un bambino adottato da due genitori dello stesso sesso non cresca con problemi psicologici in quanto la sua quotidianità per lui è la "normalità". Se c'è un problema è quello che può esser scaturito della discriminazione: ovvero essere emarginato in quanto "diverso". Ma questo è colpa sua? Dei suoi genitori? No. Se due persone danno amore ad un bambino e lo aiutano a crescere sano con un'istruzione e gli danno l'opportunità di costruirsi un futuro, che cosa c'è di male?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 21/06/2006 alle 21:46
Originariamente inviato da Monsieur 40%
Per gli sportivi (non solo ciclisti, attenzione, non ci facciamo imboccare dai media "faciloni") credo che sia da differenziare due cose:

1 - se l'omosessualità è spontanea;
2 - se l'omosessualità è scaturita (o spinta, o dettata, o conseguente) dall'eccessivo dosaggio ed utilizzo di medicinali a base di ormoni.

Nel primo caso, scelta autonoma e sacra (e non-giudicabile, dunque); nel secondo caso, beh...

...lascio ai dottori del forum le eventuali conclusioni o correzioni...

Non sono un dottore, però mi tocca far notare una piccola imprecisione nel tuo discorso: l'omosessualità è tutto meno che una scelta... e infatti, i termini spontaneità-scelta che tu stesso usi non sono propriamente dei sinonimi.
Sarei invece curioso di conoscere l'incidenza di casi di comportamento sessuale cambiato da dosaggi di farmaci... Quanto per esempio possano essere causati-indotti da "calo di desiderio", secondario appunto all'uso di tali farmaci, o quanto invece attribuibili ad un vero "cambio psicologico" su base ormonale...
Capirete che il dibattito sull'origine prevalentemente psicologica dell'omosessualità ne sarebbe alquanto stimolato...

Per quel che riguarda l'omosessualità in se stessa, mi sembra, pur da etero rigoroso (sono all'antica...), si possa affermare che si tratti di una "forma estrema" di normalità, che si concretizza/realizza in presenza di diverse variabili.

Le manifestazioni "eccessive", oltre che da accettare (stavo per scrivere tollerare, verbo che non sopporto) quando non minacciano la libertà altrui e si svolgono nel rispetto della legge, sono poi da inquadrare nel diritto di ogni minoranza a "farsi riconoscere"; diventeranno meno appariscenti e chiassose (fino a sparire) quanto più sarà riconosciuta la sostanziale insussistenza della questione in campo sociale, economico, persino religioso.

 

[Modificato il 21/06/2006 alle 21:54 by Bitossi]

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"...Ogni volta che vedo un adulto in bicicletta, penso che per la razza umana ci sia ancora speranza..." (H.G. Wells)

 
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  postato il 21/06/2006 alle 22:06
Sono favorevole a entrambe le ipotesi.

Riguardo alla prima, il diritto civile si evolve, anni fa non prevedeva nemmeno la parità tra marito e moglie, quindi, fate voi...

Riguardo alla seconda, i problemi psicologici a cui fa cenno stress sono del tutto presunti. Anzi, ci sono diversi casi documentati (di figli - anche piccoli - cresciuti con genitori "scopertisi" gay successivamente alla nascita dei piccoli) in cui proprio non c'è traccia di tali scompensi.
Al contrario, abbiamo la certezza matematica che la famiglia tradizionale produca in serie personalità con scompensi. Non c'è nessuna probabilità che una famiglia omo dia luogo a una maggior percentuale di problemi psicologici nei figli. Io credo che sia l'amore per i figli la vera discriminante.
Se poi la vera paura è che una famiglia gay faccia figli gay, smentisco doppiamente: primo perché non vedo dove sia il problema se nascono figli gay; secondo, perché allo stato attuale delle cose i gay sono tutti figli di famiglie tradizionali.

Infine, chiudo sulle cose contro natura. Mi dite che cos'è in natura e cosa contro? E' in natura l'aspirina? Che facciamo, affossiamo due millenni di progressi in campo medicinale? Azzeriamo la chimica, visto che non è in natura? Buttiamo via la plastica?
E' in natura invece - per esempio - mamma gatta che mangia i suoi cuccioli quando teme di perderli. O la mantide femmina che decapita il maschio dopo l'accoppiamento.

 

[Modificato il 21/06/2006 alle 22:09 by Admin]


 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Ottobre 2009




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  postato il 21/06/2006 alle 22:27
Originariamente inviato da Admin

Infine, chiudo sulle cose contro natura. Mi dite che cos'è in natura e cosa contro? E' in natura l'aspirina? Che facciamo, affossiamo due millenni di progressi in campo medicinale? Azzeriamo la chimica, visto che non è in natura? Buttiamo via la plastica?
E' in natura invece - per esempio - mamma gatta che mangia i suoi cuccioli quando teme di perderli. O la mantide femmina che decapita il maschio dopo l'accoppiamento.


Grande Admin.

 

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Livello Laurent Fignon




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Registrato: Jun 2006

  postato il 21/06/2006 alle 22:34
Originariamente inviato da Admin

Sono favorevole a entrambe le ipotesi.

Riguardo alla prima, il diritto civile si evolve, anni fa non prevedeva nemmeno la parità tra marito e moglie, quindi, fate voi...

Riguardo alla seconda, i problemi psicologici a cui fa cenno stress sono del tutto presunti. Anzi, ci sono diversi casi documentati (di figli - anche piccoli - cresciuti con genitori "scopertisi" gay successivamente alla nascita dei piccoli) in cui proprio non c'è traccia di tali scompensi.
Al contrario, abbiamo la certezza matematica che la famiglia tradizionale produca in serie personalità con scompensi. Non c'è nessuna probabilità che una famiglia omo dia luogo a una maggior percentuale di problemi psicologici nei figli. Io credo che sia l'amore per i figli la vera discriminante.
Se poi la vera paura è che una famiglia gay faccia figli gay, smentisco doppiamente: primo perché non vedo dove sia il problema se nascono figli gay; secondo, perché allo stato attuale delle cose i gay sono tutti figli di famiglie tradizionali.

Infine, chiudo sulle cose contro natura. Mi dite che cos'è in natura e cosa contro? E' in natura l'aspirina? Che facciamo, affossiamo due millenni di progressi in campo medicinale? Azzeriamo la chimica, visto che non è in natura? Buttiamo via la plastica?
E' in natura invece - per esempio - mamma gatta che mangia i suoi cuccioli quando teme di perderli. O la mantide femmina che decapita il maschio dopo l'accoppiamento.




aggiungo che ci sono ormai molti bambini nati e cresciuti con coppie di genitori gay, anche in Italia: sto parlando dei figli nati da madre lesbica che, ovviamente, possono crescere in presenza delle compagne delle loro madri, le quali sono in genere a loro volta ottime genitrici.

mi verrebbe da chiedermi, inserendomi nel dibattito natura/non-natura, che cosa proporrebbe chi è contrario all'adozione di bimbi da parte di coppie gay per questi casi: sottrarre i figli alla madre, forse? e se sì, cosa ci sarebbe di "naturale" in questo?!?

 
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Moderatore
Utente del mese Agosto 2009




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  postato il 21/06/2006 alle 22:37
Mi chiedo perchè ci scandalizziamo tanto nel vedere la sfilata del gay pride mentre non diciamo niente quando ci sono manifestazioni di neo fascisti, neo comunisti, neo pacifisti violenti (quelli non li ho mai capiti), neo imbecilli ultras sprangodotati ecc.
meglio le invasioni carnevalesche che quelle neo barbariche!

con tutti questi "nei" mi sento un po Bruno Vespa!

 

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Vorrei morire in bici, in un giorno di sole, dopo aver scalato una di quelle montagne che sembrano protendersi verso il cielo, mi adagerei sull'erba fresca senza rimpianti, attendendo con serenità il compiersi del mio tempo. Non importa se sarà ...oggi o tra cent'anni, avrò in ogni caso trovato il mio giorno perfetto.

 
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Livello Giro




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  postato il 21/06/2006 alle 22:38
Originariamente inviato da Admin

Sono favorevole a entrambe le ipotesi.

Riguardo alla prima, il diritto civile si evolve, anni fa non prevedeva nemmeno la parità tra marito e moglie, quindi, fate voi...

Riguardo alla seconda, i problemi psicologici a cui fa cenno stress sono del tutto presunti. Anzi, ci sono diversi casi documentati (di figli - anche piccoli - cresciuti con genitori "scopertisi" gay successivamente alla nascita dei piccoli) in cui proprio non c'è traccia di tali scompensi.
Al contrario, abbiamo la certezza matematica che la famiglia tradizionale produca in serie personalità con scompensi. Non c'è nessuna probabilità che una famiglia omo dia luogo a una maggior percentuale di problemi psicologici nei figli. Io credo che sia l'amore per i figli la vera discriminante.
Se poi la vera paura è che una famiglia gay faccia figli gay, smentisco doppiamente: primo perché non vedo dove sia il problema se nascono figli gay; secondo, perché allo stato attuale delle cose i gay sono tutti figli di famiglie tradizionali.

Infine, chiudo sulle cose contro natura. Mi dite che cos'è in natura e cosa contro? E' in natura l'aspirina? Che facciamo, affossiamo due millenni di progressi in campo medicinale? Azzeriamo la chimica, visto che non è in natura? Buttiamo via la plastica?
E' in natura invece - per esempio - mamma gatta che mangia i suoi cuccioli quando teme di perderli. O la mantide femmina che decapita il maschio dopo l'accoppiamento.


Quoto (e, da chimico, quoto ancora di più )

 

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La rivoluzione non è un pranzo di gala
o una festa letteraria;
non si può fare con tanta eleganza,
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La rivoluzione è un atto di violenza.

-Mao Tse Tung

 
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Moderatore




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  postato il 22/06/2006 alle 00:24
Originariamente inviato da Bitossi

Originariamente inviato da Monsieur 40%
Per gli sportivi (non solo ciclisti, attenzione, non ci facciamo imboccare dai media "faciloni") credo che sia da differenziare due cose:

1 - se l'omosessualità è spontanea;
2 - se l'omosessualità è scaturita (o spinta, o dettata, o conseguente) dall'eccessivo dosaggio ed utilizzo di medicinali a base di ormoni.

Nel primo caso, scelta autonoma e sacra (e non-giudicabile, dunque); nel secondo caso, beh...

...lascio ai dottori del forum le eventuali conclusioni o correzioni...


Non sono un dottore, però mi tocca far notare una piccola imprecisione nel tuo discorso: l'omosessualità è tutto meno che una scelta... e infatti, i termini spontaneità-scelta che tu stesso usi non sono propriamente dei sinonimi.


Bitossi, avevo appunto precisato l'errore autonomamente qualche post più su:

Originariamente inviato da Monsieur 40%

Preciso perché ci tengo e perché è giusto: anche io, in un post, ho parlato di "scelta", ma credo che anche dai post precedenti e successivi si capisca che quel termine - utilizzato in maniera erronea - doveva essere sostituito da "gusto" (o anche "natura").


 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/06/2006 alle 00:38
Io personalmente sono contrario a questa manifestazione, così come del resto a qualsiasi forma di fanatismo quale mi pare essere il gaypride...
Non capisco orgoglio di essere gay, vero? Loro si sentono orgogliosi di esserlo, io personalmente non mi sento offeso da loro, anche se non vedo il motivo di sbandierarlo in pubblico...
Ma se ad esempio ci fosse una manifestazione chiamata eteropride, loro si sentirebbero offesi per questo? Se io mi sentissi orgoglioso di essere etero cosa succederebbe? Io non sento il bisogno di dire di essere orgoglioso di essere etero, sono fatti miei e alla mia vita privata ci tengo...
Non so cosa vadano a cercare, se uno è contro i gay per me non è vedendo una manifestazione del genere che cambia idea... a me è capitata una cosa simile: una volta passeggiando con una mia amica evangelista ci siamo imbattuti in una delle poche manifestazioni a Catania e devo dire che i commenti da parte di questa mia amica erano abbastanza pesanti... a me, come si dice a Catania, di unni mi chiova mi sciddica, ovvero me ne può fregar de meno di quella manifestazione, ma mi sono trovato in imbarazzo con questa mia amica...
Insomma ripeto vanno a cercare consensi?

Detto questo nella comitiva con la quale esco c'è un ragazzo gay dichiarato, che spesso in privato (quando siamo solo maschi) ci racconta cose che ci fanno ammazzare dalle risate per come ce li racconta e per l'ironia, poi siano vere o meno non lo so, penso di si e questo spirito mi piace ecco perchè non ho alcun problema o imbarazzo nei confronti dei gay...
I matrimoni gay? Non sono d'accordo, beh per me è sempre la stessa storia, la maggior parte dei matrimoni, quasi tutti non so in che percentuale, si svolgono in chiesa, la chiesa sicuramente non condividerebbe un matrimonio del genere, dove lo vuoi fare? In municipio? Ma a che scopo vuoi un matrimonio? Se state bene insieme potete starci tranquillamente, cosa vi manca, il contratto?
Sulle adozioni: io sono contrario, per mia natura, ai bambini nati in laboratorio già per principio, quindi bisogna vedere come nasce sto bambino, per le adozioni piuttosto a darlo a un doppio genitore che sia mamma o che sia papà, lo darei a una coppia etero e snellirei le pratiche sulle adozioni, è già difficile per una coppia etero avere un bambino in adozione, rendiamo + semplice innanzitutto questa procedura, mi sembra una priorità questa!

 

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Il procuratore aggiunto di Catania Renato Papa: Nel 2003 è stato abrogato un comma della legge che permetteva l'arresto dei diffidati recidivi, e di chi non si presentava alla firma. E questo è stato un grave gesto di debolezza.
Uno nessuno centomila! Un libro di Pirandello? No! I castelli di Kessler secondo Bulba...
All'ombra del cavaliere oscuro (la biografia di G. Fini)
La regola del fallo di mani nel calcio? Superata, oramai si gioca con 11 portieri come la lotteria istantanea - ponzi ponzi po po po
Baci riddler/Massimo

 
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Moderatore




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  postato il 22/06/2006 alle 00:46
A parte il consenso per il discorso di Admin, mi premeva sottolineare (anche data l'età di chi lo ha scritto) il post di Lorenzo:

Originariamente inviato da Lore_88

1- Apparte che più che la denominazione di matrimonio mi sembra opportuna quella di unione civile, sì, sono decisamente favorevole alle unioni gay. Ognuno deve avere la libertà di poter passare la vita con chi vuole ed essere riconosciuto dalla legge come coppia.

2- Io penso che un bambino adottato da due genitori dello stesso sesso non cresca con problemi psicologici in quanto la sua quotidianità per lui è la "normalità". Se c'è un problema è quello che può esser scaturito della discriminazione: ovvero essere emarginato in quanto "diverso". Ma questo è colpa sua? Dei suoi genitori? No. Se due persone danno amore ad un bambino e lo aiutano a crescere sano con un'istruzione e gli danno l'opportunità di costruirsi un futuro, che cosa c'è di male?


Complimenti Lore, maturità da poter far invidia a molti.

 

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  postato il 22/06/2006 alle 00:51
Originariamente inviato da marco83

Non ho nulla contro le persone gay, tutt'altro...


Però non possono essere uniti civilmente (seguendo la differenza col matrimonio scritta da Lore_88) e non possono adottare un bambino, secondo te.

E meno male che non avevi nulla contro di loro...

 

[Modificato il 22/06/2006 alle 00:57 by Monsieur 40%]

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Livello Classica San Sebastian




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  postato il 22/06/2006 alle 00:53
Pura curiosità: ci sono ciclisti dichiaratamente gay?
 
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Esordiente




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  postato il 22/06/2006 alle 08:29
è quello che mi chiedevo anche io...

 
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Non registrato



  postato il 22/06/2006 alle 09:21
premetto una cosa: benedetta l'influenza che mi ha "beccato" in febbraio, dandomi modo di conoscere questo forum.
Oltre che essere una fonte preziosa di informazioni, leggere certe interpretazioni sulle corse mi mette nella condizione di ragionare su strategie e tattiche di gara, dandomi modo di capire che le mie teorie, spesso, non sono le migliori
Ma soprattutto, anche su argomenti così delicati ed attuali, ho modo di vedere che le persone con cui mi relaziono su questo forum sono veramente eccezionali, e dimostrano di avere idee chiare e intelligenti.

Premesso questo, dico la mia:
il gay pride è nato come manifestazione di "visibilità" per una categoria (so che non è una categoria e nel contesto non è un gran termine, ma non ho saputo trovare sinonimi adeguati) di persone che, ahimè, sono costretti a convivere con situazioni spiacevoli, a volte dolorose, spesso discriminanti e odiose. Se fino a qualche tempo fa era (forse) più difficile, mi sembra di poter affermare che negli ultimi anni la situazione è andata migliorando, grazie appunto al fatto che numerose persone dello spettacolo o della politica si sono esposte dichiarandosi (mi sembra che il sindaco di Parigi sia omosessuale dichiarato, e anche un importantissimo giudice antiterrorismo spagnolo lo sia). Questo fa sì che persone che hanno paura a dichiararsi a famiglia e amici sia "invogliato" a farlo. Tutto ciò è stato merito, a mio avviso, di queste manifestazioni.
Attualmente però la situazione è migliorata, appunto (se si eccettuano comportamenti più dovuti a stupidità umana - battutine, emarginazioni - piuttosto che a veri e propri pregiudizi generalizzati), e a mio avviso i gay pride, pur avendo mantenuto intatte le sue caratteristiche di una "giornata di festa", rischia di diventare un boomerang, perchè a giudicare da certi servizi televisivi (che andranno sicuramente a "beccare" i particolari pepati o di colore, però.....), ora che l'idea che il gay non sia una persona malata (per fortuna! ma quanto ci è voluto?), sta assumendo sempre più i contorni di una manifestazione goliardica, eccessiva, e come per tutti gli eccessi si usa dire che "il troppo stroppia".

Per quanto riguarda le domande relative a matrimoni gay, sono d'accordissimo con stress: basterebbe fare alcune modifiche al codice civile e si risolverebbero tante cose. E questo vale sia per unioni gay sia per le unioni eterosessuali. Inutile nascondere la testa sotto la sabbia come fa la Chiesa (anche comprensibilmente,e lo dico con tutto il disprezzo che ho verso un'istituzione che bada più al potere economico e politico che alla sua vera "mission"), i tempi sono cambiati e spesso le coppie decidono, perlomeno inizialmente, di andare a convivere senza fare passi importanti come quello del matrimonio, e quindi non vedo perchè non assecondare questi stili di vita. dopotutto non fanno male a nessuno e non ledono le libertà altrui, in particolare di chi decide di sposarsi.
Viceversa, per quanto riguarda le adozioni verso i gay, ho sempre avuto un'idea piuttosto bislacca: paradossalmente, sarei favorevole all'adozione da parte di una coppia lesbica, mentre non lo sono per una coppia gay maschile. Se fondamentalmente in questa mia "apertura" mi rendo conto di avere un'idea discriminatoria, non posso evitare di pensare che il senso materno è un istinto, tipico in natura, della femmina, e non sicuramente del maschio. So che molte coppie di omosessuali probabilmente sarebbero meglio di coppie etero,e soprattutto non riesco a non pensare a quei bambini maltrattati e sottoposti ad ogni tipo di sevizie che vivono situazioni di disagio quando si potrebbe ovviare al problema con questa adozioni, ma l'ho sempre vista e continuo a vederla così.

Piuttosto, visto che ritengo di poterne parlare con persone intelligenti, vi chiedo un parere su una situazione che ho visto con i miei occhi e che non riesco ad intepretare, e che comunque è in argomento.
Io feci il servizio militare, e per il CAR fui assegnato a falconara marittima, in provincia di Ancona. Nelle serate di libera uscita, per raggiungere il centro del paese, passavamo sul marciapiede di una strada statale che si riempiva di transessuali che si prostituivano.
Ora, io rimasi allibito dal "giro" che si creava ogniqualcvolta scendevano in strada. A fermarsi erano soprattutto auto familiari e monovolume, auto che, con i dovuti distinguo relativi a estetica o lavoro da rappresentante, facevano supporre che si trattasse di persone con famiglia. Ma quello che veramente mi sorprese fu che alcuni miei commilitoni, che sentivano regolarmente la fidanzata alla sera, ci andarono. Mi rendo conto che a leggere ci sono anche delle donne e sono un pò in imbarazzo a scriverlo, anch'io ero bello "pieno", ma non mi è neppure balenato per la testa di andare con un trans! Voglio dire, secondo voi chi va con i trans e magari è sposato, fidanzato, ecc. insomma fa una vita eterosessuale a tutti gli effetti, perchè va con i trans? voglia di trasgressione? e perchè allora non frequenta prostitute femmine a tutti gli effetti?
grazie a tutti

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/06/2006 alle 10:00
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Originariamente inviato da Bitossi

Originariamente inviato da Monsieur 40%
Per gli sportivi (non solo ciclisti, attenzione, non ci facciamo imboccare dai media "faciloni") credo che sia da differenziare due cose:

1 - se l'omosessualità è spontanea;
2 - se l'omosessualità è scaturita (o spinta, o dettata, o conseguente) dall'eccessivo dosaggio ed utilizzo di medicinali a base di ormoni.

Nel primo caso, scelta autonoma e sacra (e non-giudicabile, dunque); nel secondo caso, beh...

...lascio ai dottori del forum le eventuali conclusioni o correzioni...


Non sono un dottore, però mi tocca far notare una piccola imprecisione nel tuo discorso: l'omosessualità è tutto meno che una scelta... e infatti, i termini spontaneità-scelta che tu stesso usi non sono propriamente dei sinonimi.


Bitossi, avevo appunto precisato l'errore autonomamente qualche post più su:

Originariamente inviato da Monsieur 40%

Preciso perché ci tengo e perché è giusto: anche io, in un post, ho parlato di "scelta", ma credo che anche dai post precedenti e successivi si capisca che quel termine - utilizzato in maniera erronea - doveva essere sostituito da "gusto" (o anche "natura").



Scusami Mario, non l'avevo notato... troppi messaggi da leggere! Comunque era una sottolineatura che facevo in assoluta amicizia, non certo per fare il "primo della classe"!
Ho notato comunque che il termine "scelta" viene spesso usato nei discorsi sull'omosessualità, e mi sembra quasi sempre per rimarcarne il lato "positivo" (libera scelta) piuttosto che quello "negativo" (scelta "deviata"); quindi la buona fede di chi usa questo termine è di solito assodata...
Però, e non darmi del pignolo, a proposito della tua "correzione", mentre concordo sul termine "natura" (e tutto ciò che è in natura è per definizione "normale"), il termine "gusto" mi rimanda ancora una volta ad aspetti "culturali" e, in definitiva, alla possibilità di "scegliere" fra diverse opzioni.

Tornando al Gay Pride, forse l'errore (veniale) che fanno i suoi partecipanti è proprio quello di non mettere l'accento sugli aspetti "normali" dell'omosessualità, ma piuttosto di sottolinearne la "stravaganza" e la diversità...

 

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"...Ogni volta che vedo un adulto in bicicletta, penso che per la razza umana ci sia ancora speranza..." (H.G. Wells)

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/06/2006 alle 10:25
l'omosessualita' in natura esiste dunque non ci vedo nulla di male se due gay si vogliono sposare,pero' non esiste in natura che i figli vengano allevati da due genitori dello stesso sesso,per cui no alle adozioni

 

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Livello Tour




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  postato il 22/06/2006 alle 10:36
Originariamente inviato da Guglielmo Tell
pero' non esiste in natura che i figli vengano allevati da due genitori dello stesso sesso,per cui no alle adozioni

Spesso nelle discussioni di vario genere si tira in ballo cio' che e' naturale e cosa no e lo si porta ad esempio e paragone... a torto
prima di tutti ben poco c'e' oggi di naturale quindi facciamocene una ragione e vediamo cosa e' meglio per tutti.
Es:
- in natura esistono animali che una volta partoriti i cuccioli ne mangino alcuni per nutrirsene
- in natura esistono maschi che allevano i piccoli
- in natura esistono animali che uccidono il proprio partner subito dopo l'accoppiamento
- in natura non esiste alcun animale che percorre molti km in poco tempo (vedasi gli aerei che pero' usiamo senza problemi
e cosi' via...
si potrebbe continuare all'infinito ovviamente ma non avrebbe senso farlo
né sicuramente spetta a noi dire cosa e' naturale e cosa non lo e'

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/06/2006 alle 11:13
Spiegaglielo a Ruini.

 

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nino58

 
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Livello Gino Bartali




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  postato il 22/06/2006 alle 11:13
La riflessione di Lapis è correttissima

Si tira in ballo la natura quando ormai da secoli l'uomo continua inesorabilmente ad allontanarsi da essa,a rinnegarla,a danneggiarla,a distruggerla etc...

Cerchiamo di essere coerenti,l'uomo da un pezzo a smesso di seguire la propria natura,soprattutto con pretese di onnipotenza....

La cosa migliore forse sarebbe provare,provare a vivere in una società più tollerante,provare adare gli stessi diritti sia alle coppie gay che alle coppie etero...ovviamente non si possono conoscere preventivamente i risultati,però provare è sempre una buona cosa!

 

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DAvide

"Cause tramps like us,baby we were born to run" (Bruce Springsteen)

C.S.N.P.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/06/2006 alle 11:41
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Originariamente inviato da marco83

Non ho nulla contro le persone gay, tutt'altro...


Però non possono essere uniti civilmente (seguendo la differenza col matrimonio scritta da Lore_88) e non possono adottare un bambino, secondo te.

E meno male che non avevi nulla contro di loro...

Mario, mi sorprende che tu non riesca a cogliere la differenza tra i diritti di una persona gay e quelli di una coppia gay.

Per me una persona omosessuale può avere tranquillamente tutti i diritti del mondo, e quando sento che nei colloqui di lavoro non si viene presi in considerazione perchè tendenti all'omosessualità (è già successo, purtroppo), è una cosa che mi fa veramente imbestialire.

Diversissimo il discorso sui diritti delle coppie gay: io non sono molto cattolico, lo ammetto, ma su due aspetti della morale cattolica credo ciecamente: e sono il matrimonio e la famiglia.
Per me non esistono altre forme di unioni matrimoniali e familiari che siano diverse da quelle convenzionali, che seguono la natura che Dio ci ha proposto. Sono tuttavia più possibilista sull'avvento delle cosiddette "unioni civili".
Potrò sembrare bigotto o conservatore, ma la penso così.

E non è solo una questione di amore dei due genitori, ma anche di equilibrio familiare... cosa che secondo me una coppia di gay - siano donne o uomini, non importa - non può avere. La figura materna (o paterna) secondo me molto difficilmente può essere sostituita senza conseguenze da una del sesso opposto.
Senza contare che i problemi psicologici di un bambino (o bambina) cui accennava Stress sono abbastanza evidenti, e chi più di un padre (come Stress) le può capire, ste cose.

Comprendo anch'io le opinioni di chi magari è ateo o poco cattolico, non conosco la posizione di Lore a riguardo ma il suo discorso ha colpito anche me per la chiarezza dell'esposizione.
Semplicemente, non mi trova d'accordo. E questo va ben al di là di ogni diritto per la singola persona gay.

Spero di essere stato sufficientemente chiaro, caro Mario...

 

[Modificato il 22/06/2006 alle 12:43 by marco83]

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Livello Hugo Koblet




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  postato il 22/06/2006 alle 11:43
comunque il matrimonio non è un contratto, è un negozio giuridico ma non è assolutamente un contratto
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/06/2006 alle 11:52
Se era un contratto non mi sposavo; invece, essendo un negozio giuridico, ne ho colto tutti gli aspetti positivi e ho fatto il grande passo.

 

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nino58

 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 22/06/2006 alle 11:59
era solo per essere precisi e ti assicuro che la differenza a livello giuridico è grossa (visto che le battaglie sull'argomento si giocano anche su questo aspetto). vai ad un esame di diritto privato a dire che il matrimonio è un contratto!
 
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Elite




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  postato il 22/06/2006 alle 12:00
Che differenza c'è fra contratto e negozio giuridico?

Originariamente inviato da nino58

Se era un contratto non mi sposavo; invece, essendo un negozio giuridico, ne ho colto tutti gli aspetti positivi e ho fatto il grande passo.

 
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  postato il 22/06/2006 alle 12:30
il negozio giuridico e' una dichiarazione di volonta' di una o più parti diretta a raggiungere uno scopo riconosciuto e garantito dal diritto.
In particolar modo questa manifestazione tende a costituire,modificare o estinguere un rapporto giuridico.Quindi il negozio giuridico è espressione di autonomia servendo a regolare i propri interessi sempre nell'ambito dell'ordinamento giuridico

invece il il contratto è l'accordo di due o più parti per costituire, regolare o estinguere fra loro un rapporto giuridico patrimoniale


 

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Gianni



 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/06/2006 alle 12:39
Originariamente inviato da Reggio Emilia

Premesso questo, dico la mia:
il gay pride è nato come manifestazione di "visibilità" per una categoria (so che non è una categoria e nel contesto non è un gran termine, ma non ho saputo trovare sinonimi adeguati) di persone che, ahimè, sono costretti a convivere con situazioni spiacevoli, a volte dolorose, spesso discriminanti e odiose.


Ma se questa "categoria" come dici te, attenzione non è un appunto nei tuoi confronti, è una presa di posizione sulle adozioni, è costretta a convivere in situazioni spiacevoli, per me a volte legate anche a proprie insicurezze ad esempio l'omofobia, perchè trasferire queste proprie lotte e continue battaglie ai figli? Mi sembra un atto egoistico... se l'hanno affrontate loro non è giusto che un bambino adottato li debba affrontare peraltro contro la propria volontà...

 

____________________
Il procuratore aggiunto di Catania Renato Papa: Nel 2003 è stato abrogato un comma della legge che permetteva l'arresto dei diffidati recidivi, e di chi non si presentava alla firma. E questo è stato un grave gesto di debolezza.
Uno nessuno centomila! Un libro di Pirandello? No! I castelli di Kessler secondo Bulba...
All'ombra del cavaliere oscuro (la biografia di G. Fini)
La regola del fallo di mani nel calcio? Superata, oramai si gioca con 11 portieri come la lotteria istantanea - ponzi ponzi po po po
Baci riddler/Massimo

 
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  postato il 22/06/2006 alle 12:53
Originariamente inviato da riddler

Originariamente inviato da Reggio Emilia

Premesso questo, dico la mia:
il gay pride è nato come manifestazione di "visibilità" per una categoria (so che non è una categoria e nel contesto non è un gran termine, ma non ho saputo trovare sinonimi adeguati) di persone che, ahimè, sono costretti a convivere con situazioni spiacevoli, a volte dolorose, spesso discriminanti e odiose.


Ma se questa "categoria" come dici te, attenzione non è un appunto nei tuoi confronti, è una presa di posizione sulle adozioni, è costretta a convivere in situazioni spiacevoli, per me a volte legate anche a proprie insicurezze ad esempio l'omofobia, perchè trasferire queste proprie lotte e continue battaglie ai figli? Mi sembra un atto egoistico... se l'hanno affrontate loro non è giusto che un bambino adottato li debba affrontare peraltro contro la propria volontà...


se leggi più sotto, ho detto la mia posizione riguardo alle adozioni gay, e la mia posizione è piuttosto "originale" e soprattutto impossibile nei fatti, perchè faccio delle aperture ma con dei "distinguo"
ciao

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/06/2006 alle 12:59
Per galibier:
la mia era, ovviamente, una battuta ( applicabile anche al tuo secondo intervento, quello sull'esame di diritto )che sta a significare "prova a sposarti, e poi vedi che non c'è nessuna differenza, alla faccia di chi ti valuta all'esame di diritto".

 

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nino58

 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 22/06/2006 alle 13:08
quindi come ha detto lolloso il contratto è un accordo per regolare modificare o estinguere un rapporto giuridico patrimoniale. la patrimonialità è la caratteristica che manca al matrimonio, quindi al contratto si applicano determinate leggi cioè art. 1321 e seguenti codice civile, mentre al matrimonio si applicano altre leggi e cioè art. 79 e seguenti codice civile. tutto per dire che il matrimonio non c'entra niente coi contratti.
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/06/2006 alle 13:20
Originariamente inviato da Reggio Emilia

Originariamente inviato da riddler

Originariamente inviato da Reggio Emilia

Premesso questo, dico la mia:
il gay pride è nato come manifestazione di "visibilità" per una categoria (so che non è una categoria e nel contesto non è un gran termine, ma non ho saputo trovare sinonimi adeguati) di persone che, ahimè, sono costretti a convivere con situazioni spiacevoli, a volte dolorose, spesso discriminanti e odiose.


Ma se questa "categoria" come dici te, attenzione non è un appunto nei tuoi confronti, è una presa di posizione sulle adozioni, è costretta a convivere in situazioni spiacevoli, per me a volte legate anche a proprie insicurezze ad esempio l'omofobia, perchè trasferire queste proprie lotte e continue battaglie ai figli? Mi sembra un atto egoistico... se l'hanno affrontate loro non è giusto che un bambino adottato li debba affrontare peraltro contro la propria volontà...


se leggi più sotto, ho detto la mia posizione riguardo alle adozioni gay, e la mia posizione è piuttosto "originale" e soprattutto impossibile nei fatti, perchè faccio delle aperture ma con dei "distinguo"
ciao


Si si ma non era un attacco nei tuoi confronti ho preso solo spunto dal tuo discorso iniziale, infatti ho quotato solo quelle parole... ho letto che tu stesso hai detto di avere una posizione un pò anomala...

 

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Il procuratore aggiunto di Catania Renato Papa: Nel 2003 è stato abrogato un comma della legge che permetteva l'arresto dei diffidati recidivi, e di chi non si presentava alla firma. E questo è stato un grave gesto di debolezza.
Uno nessuno centomila! Un libro di Pirandello? No! I castelli di Kessler secondo Bulba...
All'ombra del cavaliere oscuro (la biografia di G. Fini)
La regola del fallo di mani nel calcio? Superata, oramai si gioca con 11 portieri come la lotteria istantanea - ponzi ponzi po po po
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  postato il 22/06/2006 alle 14:17
Marco, questo non vuole essere un contradditorio privato e personale, ovviamente, altrimenti ti avrei cercato in privato. Rispondo a te perché mi preme porre all'attenzione delle grosse contraddizioni dei tuoi discorsi:

Originariamente inviato da marco83

Per me una persona omosessuale può avere tranquillamente tutti i diritti del mondo, e quando sento che nei colloqui di lavoro non si viene presi in considerazione perchè tendenti all'omosessualità (è già successo, purtroppo), è una cosa che mi fa veramente imbestialire.


Tra "tutti i diritti del mondo" c'è anche quello - della persona singola, attenzione - di poter contrarre matrimonio (attenzione, non parlo di quello cattolico: due gay possono essere anche di un'altra religione).

Altro fattore che ti sfugge: sempre più frequentemente, oggi, si hanno casi di adozione da parte di un unico componente di un nucleo familiare. Che vuol dire? Vuol dire che anche persone single (perlopiù donne, ancora) hanno la possibilità (o diritto, se piace di più) di adottare un bambino.

Credi ci sia ancora differenza tra diritti singoli e diritti di coppia?

Diversissimo il discorso sui diritti delle coppie gay: io non sono molto cattolico, lo ammetto, ma su due aspetti della morale cattolica credo ciecamente: e sono il matrimonio e la famiglia.
Per me non esistono altre forme di unioni matrimoniali e familiari che siano diverse da quelle convenzionali, che seguono la natura che Dio ci ha proposto. Sono tuttavia più possibilista sull'avvento delle cosiddette "unioni civili".
Potrò sembrare bigotto o conservatore, ma la penso così.


A parte che non capisco come si faccia a non essere molto cattolico e ad assumere come propri due aspetti fondamentali di tale religione, ma comunque è una tua forma di pensiero che rispetto totalmente.

Soltanto che ci si dovrebbe redere conto che si vive in uno stato laico, che è appunto l'Italia, che - purtroppo, o in certi casi per fortuna - ha al suo interno una Nazione (Città del Vaticano) che influenza al 99% la morale di questo Paese, e non sempre al meglio.

Te lo ripeto: io non parlo di matrimonio "cattolico" (due persone - anche non gay - musulmane che si sposano sono sposate anche se non sono cattoliche, o se la chiesa cristiana non lo riconosce). Ti parlo di unione legalmente riconosciuta (chiamala "matrimonio civile", "unione di fatto", insomma, fai tu).

E non è solo una questione di amore dei due genitori, ma anche di equilibrio familiare... cosa che secondo me una coppia di gay - siano donne o uomini, non importa - non può avere. La figura materna (o paterna) secondo me molto difficilmente può essere sostituita senza conseguenze da una del sesso opposto.


Una delle due figure (materna o paterna), oggi come oggi, manca molto spesso nella crescita di un bambino: separazioni, liti, etc. etc., portano il bambino ad affrontare seri accadimenti psicologici già dai primi anni.
Non penso sia importante il sesso di chi non gli permetta di avere un padre/madre che gli voglia bene.

Ancora più delicato il caso degli adottati: un bambino adottato è - per forza di cose - un bambino che ha bisogno di affetto e di amore. Non ha bisogno di un "padre" e una "madre", proprio perché quelli "veri", cioè quelli che lo hanno messo al mondo, lo hanno lasciato al suo destino.
Molto spesso i genitori adottivi, poi, tendono a non far sapere al proprio figlio adottivo il proprio passato, o la natura (se la conoscono) dei "veri" genitori. Magari il "figlio adottivo" ci si adegua pure perché la "normalità" della famiglia "storica" (padre-madre-figlio) è ristabilita.

Credi davvero che crescere con due gay possa essere fuorviante (e qui mi allaccio anche ad una considerazione di Riddler)? Come già detto da Marco Grassi, i gay di oggi sono figli di coppie tradizionali, e poi non è detto che sia un male (anzi, non è assolutamente così) che cresca un bambino gay o che diventerà gay. Qual è il problema?
Per i vari "scherzi" degli amici di scuola, o l'eventuale imbarazzo del bambino nel dire con chi vive ("questo è mio padre, e questo è il compagno di mio padre", si è fatto l'esempio) credo che - come al solito - le "connivenze ambientali" la facciano da padrone, ma credo anche che - ancora come al solito - le differenze e gli imbarazzi stiano più negli occhi di chi guarda rispetto a chi vive una situazione di quotidianeità del tutto normale come può essere la tua, la mia, o quella di Stress e di Riddler.

È ovvio che, come tutte le adozioni, le persone che manifestino la volontà di adottare un bambino siano sottoposti a test psicologici; ma tali test devono essere laici/comportamentali, non cattolici/moralisti.

Senza contare che i problemi psicologici di un bambino (o bambina) cui accennava Stress sono abbastanza evidenti, e chi più di un padre (come Stress) le può capire, ste cose.


Per i problemi psicologici credo di averti già risposto, e qui - forse - si fa lo sbaglio di mettersi (a 22 anni, 24 o 42) nei panni del bambino che cresce con la coppia gay, ma con la testa di chi scrive.
Se si dice: «A me non sarebbe piaciuto crescere con una coppia gay» è un conto (non lo condivido perché non capisco la differenza, ma è un'opinione soggettiva che va rispettata); se invece si dice: «A nessuno piacerebbe crescere con una coppia gay perché così crescendo si avrebbero problemi psicologici» è un altro, e trovo che sia: 1) una colossale cattiveria; 2) una totale inesattezza.

Anoressia, bulimia, figli che uccidono genitori, genitori che uccidono figli, bambini gettati in un cassonetto, tossicodipendenza, tabagismo, alcolismo: non sono forse problemi psicologici?
Vogliamo dire che la causa di questi problemi psicologici è l'essere cresciuti con una coppia eterosessuale (finora questo vale al 99,9% per tutti)?
Oppure vogliamo dire che - più semplicemente - ci sono persone che, ad un certo punto della vita, sono portate a fare i genitori ed altre che non lo sono, indipendemente dal sesso?

Sul fatto che Stress sia un padre, e secondo te possa capire meglio certe cose, continuo a non essere d'accordo con gli "interventisti": Sgarbi non dipinge, ma è un critico coi fiocchi; lo stesso Montanelli non è mai stato uno statista, ma era il miglior (o uno dei migliori) critico storico; io fino al 31 maggio non pedalavo e fino al 25 aprile non avevo la bici da corsa, ma il mio modo di vedere (e capire, e sapere) il ciclismo non è cambiato da quando pedalo.

Stress ha la sua opinione; tu la tua; io la mia: ma il fatto che sia padre non vuol dire che la sua opinione abbia più peso specifico della mia.
Infatti, lui non dice: «I padri non possono capire».

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/06/2006 alle 14:58
Mario, ti ringrazio per avermi risposto. Mi preme sottolinearti che non ci sono contraddizioni in quel che scrivo, e di seguito mi spiego:

Originariamente inviato da Monsieur 40%

Tra "tutti i diritti del mondo" c'è anche quello - della persona singola, attenzione - di poter contrarre matrimonio (attenzione, non parlo di quello cattolico: due gay possono essere anche di un'altra religione).

Altro fattore che ti sfugge: sempre più frequentemente, oggi, si hanno casi di adozione da parte di un unico componente di un nucleo familiare. Che vuol dire? Vuol dire che anche persone single (perlopiù donne, ancora) hanno la possibilità (o diritto, se piace di più) di adottare un bambino.

Credi ci sia ancora differenza tra diritti singoli e diritti di coppia?

Certo che ci sono. Infatti sono contrario anche al fatto di dare in adozione un bambino (o bambina) ad una persona single, per lo stesso motivo per cui non sono favorevole all'adozione da parte di una coppia gay: mancanza di un ambiente familiare stabile ed equilibrato.

A parte che non capisco come si faccia a non essere molto cattolico e ad assumere come propri due aspetti fondamentali di tale religione, ma comunque è una tua forma di pensiero che rispetto totalmente.

Soltanto che ci si dovrebbe rendere conto che si vive in uno stato laico, che è appunto l'Italia, che - purtroppo, o in certi casi per fortuna - ha al suo interno una Nazione (Città del Vaticano) che influenza al 99% la morale di questo Paese, e non sempre al meglio.

Ti faccio una domanda: tu credi alla religione cattolica? Libero di non rispondermi, ovviamente.
Ci sono poi molti aspetti, che io ritengo altrettanto fondamentali, su cui non sono d'accordo con le posizioni della Chiesa. Ad esempio l'uso del preservativo, che permette di evitare la contrazione di malattie importanti e pericolose come l'AIDS, su cui la Chiesa mette il veto.
Ed è questo solo un esempio di come, in certi aspetti, non sia sulle stesse posizioni della Chiesa cattolica.
Sul fatto che il Vaticano influenzi spesso le nostre posizioni e le nostre scelte, non lo nego. Solo che quando ragiono con la mia testa non mi sento totalmente laico, nè totalmente cattolico... semplicemente espongo ciò che penso sia più corretto, secondo i valori che mi sono stati trasmessi.

Sul fatto dell'unione civilmente riconosciuta, come già ho scritto prima, sono più possibilista e tollerante, rispetto ad un vero e proprio matrimonio religioso fra omosessuali.

Una delle due figure (materna o paterna), oggi come oggi, manca molto spesso nella crescita di un bambino: separazioni, liti, etc. etc., portano il bambino ad affrontare seri accadimenti psicologici già dai primi anni.
Non penso sia importante il sesso di chi non gli permetta di avere un padre/madre che gli voglia bene.

Innanzitutto, non è vero che molto spesso ci siano separazioni, liti etc. nella crescita di un bambino: il fenomeno delle separazioni e dei divorzi è purtroppo in tendenza crescente, ma grazie al cielo la maggioranza delle persone vive in famiglie stabili.
E poi, il sesso del genitore... per me ha importanza enorme, proprio perchè credo enormemente nell'istituto della famiglia. E quando parlo di famiglia, mi riferisco alla famiglia comunemente riconosciuta, quella che viene descritta secondo le leggi della natura cattolica cui credo.
Chi non ci crede, è ovvio (e giusto, secondo il suo punto di vista) che darà più libertà e sarà più tollerante verso le famiglie con genitori gay.
Io non lo sono, spero non me ne facciate una colpa!

Credi davvero che crescere con due gay possa essere fuorviante (e qui mi allaccio anche ad una considerazione di Riddler)? Come già detto da Marco Grassi, i gay di oggi sono figli di coppie tradizionali, e poi non è detto che sia un male (anzi, non è assolutamente così) che cresca un bambino gay o che diventerà gay. Qual è il problema?

Il problema, gira e rigira, è sempre lo stesso: quando manca la parte materna o paterna della famiglia, per me la famiglia stessa va a rotoli, perdendo il suo equilibrio naturale.

Anoressia, bulimia, figli che uccidono genitori, genitori che uccidono figli, bambini gettati in un cassonetto, tossicodipendenza, tabagismo, alcolismo: non sono forse problemi psicologici?
Vogliamo dire che la causa di questi problemi psicologici è l'essere cresciuti con una coppia eterosessuale (finora questo vale al 99,9% per tutti)?
Oppure vogliamo dire che - più semplicemente - ci sono persone che, ad un certo punto della vita, sono portate a fare i genitori ed altre che non lo sono, indipendemente dal sesso?


Nel caso dell'adozione, si parla di crescita fisica e morale del bambino. Nel caso di altri problemi come tabagismo, alcolismo, tossicodipendenza, etc etc. si tratta di fenomeni che non sempre dipendono dai valori trasferiti dalla famiglia in cui si vive. Quante volte si sente di ragazzi drogati, o alcolizzati, che provengono da famiglie perbene e di sani principi? Troppe, direi.

Sul fatto che Stress sia un padre, e secondo te possa capire meglio certe cose, continuo a non essere d'accordo con gli "interventisti": Sgarbi non dipinge, ma è un critico coi fiocchi; lo stesso Montanelli non è mai stato uno statista, ma era il miglior (o uno dei migliori) critico storico; io fino al 31 maggio non pedalavo e fino al 25 aprile non avevo la bici da corsa, ma il mio modo di vedere (e capire, e sapere) il ciclismo non è cambiato da quando pedalo.

Stress ha la sua opinione; tu la tua; io la mia: ma il fatto che sia padre non vuol dire che la sua opinione abbia più peso specifico della mia.
Infatti, lui non dice: «I padri non possono capire».

Vabè, ci può stare.

In estrema sintesi, secondo me si può discutere all'infinito della cosa, ma il nocciolo della questione per me è uno su tutti: c'è chi crede alla morale cattolica, e chi non ci crede.
Io, almeno per gli aspetti che riguardano matrimonio e famiglia, sono orgoglioso di essere cresciuto in una famiglia che m'ha trasferito questo genere di valori. Oggi a pranzo, per curiosità, mi sono sentito quasi in dovere di confrontarmi ancora una volta con i miei genitori, a tavola, sull'argomento: anche loro sono per un NO secco a matrimoni e adozioni gay, guarda caso per i miei stessi motivi.
Ora, non calpesto totalmente le posizioni come la tua, Mario, e quella di tanti altri forumisti che la pensano come te... semplicemente la rispetto, non condividendola.

 

[Modificato il 22/06/2006 alle 15:00 by marco83]

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  postato il 22/06/2006 alle 15:09
Originariamente inviato da marco83

Oggi a pranzo, per curiosità, mi sono sentito quasi in dovere di confrontarmi ancora una volta con i miei genitori, a tavola, sull'argomento: anche loro sono per un NO secco a matrimoni e adozioni gay, guarda caso per i miei stessi motivi.


Motivi religiosi, dunque.

Rispondimi da cittadino italiano, però, e non da religioso (anche se non adepto) della Chiesa cattolica (che, lo ribadisco, sono due "status" differenti):

in uno stato laico, cosa ti proibisce di essere tollerante (che tra l'altro, come ha detto già qualcuno, è una parola brutta: sembra quasi che qualcuno, per fare una cosa di cui è libero, debba chiedere il permesso ad un altro... brrr...) verso le adozioni gay (considerando che hai avuto un'apertura verso le unioni civili)?

Tu stesso hai detto che problemi seri come quelli da me elencati ci sono anche per i figli delle famiglie "per bene".
Quindi, in soldoni, quale sarebbe la differenza?
Io ho capito che tu abbia timore che un bambino, crescendo con una coppia gay, possa diventare omosessuale. Corretto?

 

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  postato il 22/06/2006 alle 15:18
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Originariamente inviato da marco83

Oggi a pranzo, per curiosità, mi sono sentito quasi in dovere di confrontarmi ancora una volta con i miei genitori, a tavola, sull'argomento: anche loro sono per un NO secco a matrimoni e adozioni gay, guarda caso per i miei stessi motivi.


Motivi religiosi, dunque.

Rispondimi da cittadino italiano, però, e non da religioso (anche se non adepto) della Chiesa cattolica (che, lo ribadisco, sono due "status" differenti):

in uno stato laico, cosa ti proibisce di essere tollerante (che tra l'altro, come ha detto già qualcuno, è una parola brutta: sembra quasi che qualcuno, per fare una cosa di cui è libero, debba chiedere il permesso ad un altro... brrr...) verso le adozioni gay (considerando che hai avuto un'apertura verso le unioni civili)?

Tu stesso hai detto che problemi seri come quelli da me elencati ci sono anche per i figli delle famiglie "per bene".
Quindi, in soldoni, quale sarebbe la differenza?
Io ho capito che tu abbia timore che un bambino, crescendo con una coppia gay, possa diventare omosessuale. Corretto?

Mario, in uno stato laico - e se seguissi una visione puramente laica - come il nostro non c'è nulla che mi impedisce di essere tollerante nei confronti di matrimoni e adozioni gay. E' una libertà di scelta del cittadino, come ce ne sono tantissime altre. Ed è per questo che posso comprendere la tua (vostra) posizione riguardo all'argomento.
Il fatto è che non ce la faccio a tenere le distanze dai valori con cui sono cresciuto, va contro la natura cattolica, tutto qua. E questo basta e avanza, almeno per me, per rimettere in discussione tutto quello che si può dire - e pensare - seguendo una visione laicista dell'argomento.

Venendo all'ultima domanda, non ho paura che un bambino possa seguire l'identità sessuale dei genitori, nel caso di famiglia gay (chiamiamola così)... è anche questa una libertà di comportamento che spetta ad ognuno di noi.
Io ho paura che il bambino cresca senza la presenza della madre o del padre, ecco tutto. E questa la ritengo come un fattore importantissimo, direi fondamentale nella crescita di un bambino.

Lore diceva giustamente che anche due gay sanno dare amore a un bambino, se vogliono. Ed è vero, ma nessun gay può sostituire la madre o il padre, per come la vedo io.

Vado a vedere la partita... sull'argomento magari ci torniamo domani, con calma. Alè azzurri!

 

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  postato il 22/06/2006 alle 15:27
Dimenticavo una cosa: effettivamente la parola tollerante , inserita in questo contesto, fa un po' pensare. Mi scuso se l'ho usata un po'troppo facilmente, l'argomento è spinoso e le sensibilità sono molteplici, ma non me ne veniva un'altra dello stesso significato e delle stessa forza d'urto.
Del resto, l'italiano non è la mia materia, lo dico da sempre...

 

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  postato il 23/06/2006 alle 03:38
Originariamente inviato da Bitossi

Scusami Mario, non l'avevo notato... troppi messaggi da leggere! Comunque era una sottolineatura che facevo in assoluta amicizia, non certo per fare il "primo della classe"!


Ma ti pare, Bitossi, nessun problema...

 

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  postato il 23/06/2006 alle 13:51
Scusate, ma che fine ha fatto il messaggio in inglese (un po' impreciso...), che temeva discriminazioni?
Stavo per rispondergli di non preoccuparsi, che era tutto OK...
O era uno scherzo?

 

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  postato il 23/06/2006 alle 13:53
Originariamente inviato da Bitossi

Scusate, ma che fine ha fatto il messaggio in inglese (un po' impreciso...), che temeva discriminazioni?
Stavo per rispondergli di non preoccuparsi, che era tutto OK...
O era uno scherzo?


Uno scherzo fu...

 

[Modificato il 23/06/2006 alle 13:57 by Monsieur 40%]

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