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Non hai fatto il login | Login Pagina principale > Dite la vostra sul ciclismo! > perchè il Tour de France è così importante?
Sondaggio: perchè il Tour de France è così importante?
è stata la primogenita delle grandi corse a tappe
ha la data migliore
ha avuto, per oltre mezzo secolo, la formula delle squadre nazionali
è stato il punto di riferimento di due grandi movimenti ciclistici (belga e francese), mentre il Giro lo è stato solo per il movimento italiano
i francesi sanno organizzare e vendere il loro prodotto meglio degli altri
ha sempre espresso i percorsi tecnicamente migliori

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Autore: Oggetto: perchè il Tour de France è così importante?

Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/06/2006 alle 00:44
probabilmente sarebbe corretto votare due o tre risposte in concomitanza, però voi segnalate solo quella che ritenete più importante
 
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Livello Giro del Lazio




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  postato il 01/06/2006 alle 08:29
secondo me è dovuto al fatto che è la più antica corsa a tappe. Il percorso è quasi sempre uguale e francamente un po' noioso con la terza settimana tutta dedicata alle fughe "bidone": purtroppo per questo non si può fare di meglio, le caratteristiche del territorio francese impongono un disegno... a forma di "boucle". E' comunque molto più ambito il Tour che il Giro... quindi alla fine anche l'elenco partenti spesso innalza il livello della manifestazione: penso ai vari Vinokourov, Ullrich, al Campione del Mondo Boonen... e a tanti altri che spesso boicottano il Giro per preparare il Tour.

 

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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 01/06/2006 alle 12:18
Le prime 5 risposte si, l'ultima no.
Anche se bisogna sempre ricordare che non è colpa di Leblanc o di Proudhomme se in Francia le montagne o le colline sono tutte concentrate nella fascia meridionale. Mi sembra evidente che mentre il Giro d'Italia potrebbe trovare degli arrivi in salita o delle tappe insidiose in tutte le regioni, anche nella mia Puglia in qualche modo, la stessa cosa non si può dire della Francia.
A parte questo, il Tour ha un fascino particolare, che non dipende dalla bellezza della corsa, sulla quale ci si divide da sempre, ma deriva dalla cultura e dall'amore che i Francesi nutrono per la loro corsa.
Questo sebbene non la vincano da più di 20 anni.
Immaginate cosa sarebbe il Tour se se lo giocassero quasi esclusivamente corridori Francesi, come è avvenuto ultimamente per gli spagnoli alla Vuelta e per gli italiani al Giro.
Diverrebbe ancora di più una festa dell'orgoglio nazional-sciovinistico francese, più di quanto lo sia già adesso, ma non sarebbe probabilmente più la corsa più importante del mondo.

 
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Livello Gastone Nencini




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  postato il 01/06/2006 alle 12:36
Io penso nessuna di queste risposte! Il fatto che sia piu' importante e' perche' girano piu' soldi!

 

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Si vis pacem, para bellum

 
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Livello Tour




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  postato il 01/06/2006 alle 12:52
Originariamente inviato da antonello64

probabilmente sarebbe corretto votare due o tre risposte in concomitanza, però voi segnalate solo quella che ritenete più importante

Il Tour e' come il campionato del mondo a tappe.
Giro e Vuelta son campionati nazionali da qualche anno in qua...
specialmente.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/06/2006 alle 13:21
É molto importante anche perchè è un evento folklorico, una festa tradizionale e nazionale.
Perchè il carnevale di Rio è più famoso di quello di Venezia o di Viareggio? Perchè è l'espressione della febbre di un paese intero.
Il ciclismo in Italia è sport regionale, ed anche il Giro non è una festa nazionale ma regionale.
Hemingway e la plaza de toros...

Ciò non toglie che tutte le risposte proposte da Antonello sono valide e vanno accettate come un unicum.
In molte occasioni del passato anche i percorsi del Tour erano stati superiori a quelli del Giro, mi sembra di capire.

 

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/06/2006 alle 13:59
Al di là dei soldi penso che sia il problema di vendere il prodotto.
I percorsi non sono i migliori, le emozioni poche, guardate gli ultimi anni.
Quindi penso che se mettessimo in circolo più soldi anche come sponsor e come visibilità li superiamo.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/06/2006 alle 14:15
Penso che la quinta opzione sia la cornice perfetta di un quadro molto chiaro... e me ne rendo ancora di più conto quest'anno dopo la settimana passata fianco a fianco della carovana del Giro.

 

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Lo stupido sa molto, l'intelligente sa poco, il saggio non sa nulla... MA EL MONA EL SA TUTO!!! (copyright sconosciuto)

ADOTTA ANCHE TU UNA AMY WINEHOUSE!!! Mangia poco, non sporca... e aspira tutta la polvere che hai in casa!

 
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Esordiente




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  postato il 01/06/2006 alle 14:37
penso per una tradizione radicata nella cultura Francese che sono riusciti a ben esportare nel resto del mondo. In Francia chi pedala, anche solo per diletto è quasi osannato beati loro
Da noi in Italia spesso invece siamo visti come intralcio alla pubblica circolazione ma francamente me ne infischio io continuo a godermi le mie sgambettate senza ritegno ahahahahaha

 

[Modificato il 01/06/2006 alle 16:04 by venflon]


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/06/2006 alle 15:39
io sinceramente penso che il grande solco tra il Tour e le altre corse, sia stato scavato dalle squadre nazionali.
Per forza di cose, una grande corsa a tappe per squadre nazionali diventa l'avvenimento clou dell'anno, non solo per i francesi ma per tutto il movimento internazionale.

Una volta consolidato questo vantaggio sul resto delle corse in calendario, solo una gestione sciagurata dell'avvenimento (che non c'è stata, anzi...) avrebbe potuto far si che il Tour venisse superato dal Giro d'Italia o dalla Vuelta.
Tutto contribuisce, ma il fattore più pesante, secondo me, sono state le squadre nazionali.

 
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Moderatore




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  postato il 01/06/2006 alle 16:01
io ricordo sempre le parole che diceva DeZan durante le telecronache a proposito di Henry Desgranges " ricordatevi che non è il corridore che fa grande il Tour ma è il Tour che deve far grande un corridore", quà c'è tutta l'essenza di come deve essere visto il tour, poi tutte le varie soluzioni di Antonello sono pressochè giuste il Giro sino a 30 anni fa era quasi ai livelli del tour poi con l'avvento delle grandi tv i francesi sono riusciti in un decennio a difonderlo a livello mondiale mentre noi siamo rimasti al palo e ora e difficile colmare il gap

 

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Se si è ritirato Bewolcic si possono ritirare tutti...


Gianni



 
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Elite




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  postato il 01/06/2006 alle 16:11
Posso essere d'accordo con le prime cinque risposte, non certamente con l'ultima. Sicuramente noi disponiamo di terreni migliori. I loro sono ormai sempre i soliti da anni.

 
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Livello Octave Lapize




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  postato il 01/06/2006 alle 16:24
Originariamente inviato da lolloso
e ora e difficile colmare il gap

Difficile sicuramente. tanto per cominciare a ridurre l'aurea di provincialità sarebbe il caso che non ci fossero commistioni di ruoli tra giornalisti tv e organizzatori.Il teatrino improvvisato dalla de stefano alla partenza della tappa del furcia non contribuisce a dare un'immagine seria del nostro giro. E' un dettaglio ma pur sempre significativo.
saluti
gall

 
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Livello Giro del Lazio




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  postato il 01/06/2006 alle 16:24
forse è anche il clima però che incide su questo. In francia fa un caldo incredibile, che non mette la voglia di fare fatica, evadere dal gruppo... Al Giro, con temperature primaverili è anche più facile fare un po' di spettacolo

 

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VAI GRANDE CAMPIONE!!!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/06/2006 alle 16:34
Originariamente inviato da girardengo

forse è anche il clima però che incide su questo. In francia fa un caldo incredibile, che non mette la voglia di fare fatica, evadere dal gruppo... Al Giro, con temperature primaverili è anche più facile fare un po' di spettacolo

Perchè il Roland Garros è più importante degli internazionali d'Italia?
Perchè la Francia conta in campo internazionale un pò più dell'Italia?
soldi. Difesa delle tradizioni e soldi.
Al tour ci sono i migliori perchè ci sono molti più soldi che girano. Dall'inizio degli anni 80 è così. Prima Giro e Tour erano praticamente alla pari. Merckx vincitore del giro nel 68 era considerato non il numero uno forse? Dalla metà degli anni 70, (più corretto...diciamo verso il 75,o 76), c'è stata l'inversione decisa dei rapporti di forza.
Il tour oggi distribuisce molti più soldi di giro e vuelta. Ecco perchè improvvisamnte chi non va al tour non conta niente.... o comunque conta poco.
Niente di tecnico. Il giro ha vissuto l'epoca di Moser-saronni, con percorsi da sorrisino. Ma come percorsi è sempre stato all'altezza del tour. Oggi addirittura ha percorsi molto più competitivi.
Ma l'argent fait la gloire.
C'est ici.

 

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pedala che fa bene.....

 
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Livello Bernard Hinault




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  postato il 01/06/2006 alle 18:48
i motivi fondamentali sono 3:

1) come ha detto Antonello,la partecipazione delle squadre nazionali ha indubbiamente dato un forte contributo al prestigio del Tour;
2) ha ragione pure Jan, i soldi sono troppo importanti;
3) il Tour ha la data migliore. non c'è dubbio, una corsa atappe in piena stagione ciclistica è l'ideale per tutti i ciclisti.
coloro che ad inizio stagione hanno puntato alle classiche, possono rifitiare per qualche mese, ricaricare le pile e presentarsi al Tour per concludere poi la stagione. qunado il mondiale era ad Agosto il Tour era l'ideale, ma lo è ancora oggi.
gli italiani che puntano al Giro possono tranquillamente correre pure l tour. gli spagnoli che puntano alla Vuelta, dopo le corse a Marzo, Aprile in casa loro, staccano la spina, si presentano al Tour e poi alla Vuelta.

quindi direi che fine Giugno-Luglio è l'ideale per una corsa a tappe.

 
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Livello Tour




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  postato il 01/06/2006 alle 20:52
senza dubbio vendono molto meglio degli italiani il loro prodotto...rd essendo la visibilità degli sponsor vitale per le squadre ciclistiche, una ribalta cosi fa piu gola....dimostrazione ne è la scandalosa consutudine d mcewen d ritirarsi dal giro in maglia ciclamino!

 

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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 01/06/2006 alle 21:22
La questione economica è essenziale, ma l'aspetto di fondo per me rimane la cultura del ciclismo.
Potremmo estendere lo stesso discorso ad un paragone fra la Roubaix e la Sanremo o il Lombardia. Sulla carta sono tutte e 3 prove monumento, ma la Roubaix è un evento mondiale, magari anche perchè ha delle caratteristiche uniche, mentre soprattutto il Lombardia è da anni ormai emarginato da media e dagli stessi corridori stranieri.
in Francia e anche in Belgio, c'è il culto della legenda del ciclismo.
Quel culto che si è perso in Italia, in corrispondenza del periodo cui fa riferimento Jansen, cioè la metà degli anni '70.
Questo è il nodo di fondo e il dato è tanto più sorprendente se consideriamo che il livello del ciclismo italiano è infinitamente superiore in questo momento a quello francese.
I francesi avrebbero a rigor di logica molti motivi per far sprofondare nel disinteresse il Tour, cercando di nascondere il livello mediocre dei corridori francesi. Ciò non avviene, e non avviene perchè lì c'è la vera cultura del ciclismo, che da noi è stata affossata nel corso degli anni dalla dittatura del dio calcio e dal suo potere mediatico.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/06/2006 alle 22:30
non mi convince il discorso dei soldi: i soldi, secondo me, sono la conseguenza e non la causa.
Il Tour è ricco perchè le televisioni pagano a peso d'oro e gli sponsor idem, ma tutto nasce dal grande prestigio della corsa.

Rispondo sul Roland Garros: il torneo parigino vale più degli Internazionali d' Italia perchè negli anni 20 la Francia si ritrovò tra le mani quattro fuoriclasse del tennis (più Suzanne Lenglen tra le donne), come in Italia non ci sono mai stati, che gli consentirono di vincere un'infinità di tornei di prestigio, oltre a svariate Coppe Davis.
Il torneo francese, con protagonisti del genere, di colpo diventò uno dei più importanti del mondo: i 4 tornei del Grande Slam in effetti facevano riferimento alle nazioni che erano state capaci di aggiudicarsi la Coppa Davis, cioè appunto Inghilterra, USA, Australia e Francia (la quinta addirittura arrivò nel 1974).

Riguardo poi al fatto che i francesi sappiano valorizzare meglio i loro avvenimenti, è notorio che i dirigenti sportivi francesi sono sempre stati molto più avanti dei nostri; cito i primi che mi vengono in mente: Pierre De Coubertin, Henri Desgrange, Jules Rimet, Henri Delaunay, Serge Lang (che era un giornalista, ma inventò la Coppa del Mondo di sci), Philippe Chatrier, senza dimenticare che anche la Coppa dei Campioni ed il Pallone d'Oro sono nati in Francia.

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 01/06/2006 alle 23:39
Originariamente inviato da venflon

penso per una tradizione radicata nella cultura Francese che sono riusciti a ben esportare nel resto del mondo. In Francia chi pedala, anche solo per diletto è quasi osannato beati loro


Originariamente inviato da mont ventoux
I francesi avrebbero a rigor di logica molti motivi per far sprofondare nel disinteresse il Tour, cercando di nascondere il livello mediocre dei corridori francesi. Ciò non avviene, e non avviene perchè lì c'è la vera cultura del ciclismo, che da noi è stata affossata nel corso degli anni dalla dittatura del dio calcio e dal suo potere mediatico.


Cari amici, state prendendo un granchio grosso come una casa. Può darsi che quanto dite fosse vero vent'anni fa ma, nel frattempo, le cose sono cambiate, e di grosso. Una volta la Francia del pallone contava come a briscola il due di picche. Nel frattempo hanno vinto il mondiale, hanno vinto gli europei, hanno avuto Platini, Zidane, Trezeguet, Henry e tanti altri. I vantenni francesi sognano calcio, non certo ciclismo.

O, certo, quando viene il momento del Tour de France, c'é il gran ran-dam pubblicitario. I Francesi ci fanno un castello sopra, così come vi dicono che gli Champs Elisées sono "la plus belle avenue du monde" e così come il giorno in cui hanno scoperto i resti di un villaggio gallico, hanno detto che si trattava del maggior sito archeologico del mondo. I Francesi son fatti così. Ma se avessero passione per il ciclismo, se ci fosse veramente una grande richiesta, si interesserebbero al ciclismo in generale, non solo a quello che si svolge a casa loro. Pensate forse che qui in Francia il Giro lo abbiano trasmesso alla TV? No, che non l'hanno trasmesso! Se uno voleva vederlo doveva collegarsi via computer sul sito della rai. Pensate forse che trasmettano la Sanremo o il Lombardia? No che non li trasmettono! Per par condicio in Italia non dovrebbero trasmettere il Tour e la Roubaix! Ma siccome i loro principali concorrenti sono gli Italiani, che sono esterofili per eccellenza e gli Spagnoli, che hanno una tradizione ciclistica inferiore, ecco che hanno buon gioco ad affermare il loro prodotto (il Tour) rispetto a quello degli altri (Giro e Vuelta). Aggiungete a questo quanto detto da JanJanssen, Antonello e Goodwood, ed avrete il quadro completo. Almeno a mio avviso.

 

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E' la guerra che Madre Natura conduce contro la natura dell'uomo. Sarà una guerra senza quartiere, e sarà la grande guerra del XXI secolo

Ascoltato alla alla radio il 25/10/2007 a commento degli incendi che stavano devastando la California.

 
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Livello Gino Bartali




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  postato il 02/06/2006 alle 00:10
Basta stare al seguito per un pò di giorni alla carovana rosa e poi al tour per accorgersi di come siamo indietro.In fondo quando usano l'epiteto "italiani" in modo dispregiativo in realtà non hanno sempre tutti i torti.
Purtroppo ce l'abbiamo nel dna,non è solo colpa degli organizzatori,l'italiano in generale ci mette del suo,anzi del gran SUO....

Non amo particolarmente i Francesi,anzi...però bisogna ammettere che in quanto ad organizzazione ed efficienza a noi ci fanno un baffo...e soprattutto la popolazione ha tutto un altro senso civile,il tour come ha detto bene Davide è una festa,il giro qui da noi per i più è considerato solamente come una rottura di scatole che non permette alle auto di ciccolare liberamente

 

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DAvide

"Cause tramps like us,baby we were born to run" (Bruce Springsteen)

C.S.N.P.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/06/2006 alle 00:19
Beh, sì, io mi immagino che i Francesi vedano il Tour un po' come un carnevale, per questo avevo tirato in ballo Viareggio e soci.
Non credo che ciò strida con il quadro fatto da Felice, che comunque in Francia ci vive e può descrivere i Francesi ovviamente assai meglio di quanto essi stessi possano fare, non assendo assuefatto all'ambiente sin dalla nascita.

 

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Davide

 
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Livello Tour




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  postato il 02/06/2006 alle 11:28
Il Tour è la corsa più importante al mondo perchè:

- è la madre delle corse a tappe

- è il campionato del mondo a tappe. Un tempo non era aperta alle squadre come adesso, ci partecipavano le selezioni nazionali, era davvero il mondiale a tappe

- perchè i francesi sanno vendersi bene il prodotto.

Per il resto, il percorso migliore non è al Tpur, è al Giro.

Il Giro presenta una variabilità di percorso e salite che i francesi si sognano.

Se i francesi avessero il Mortirolo ci avrebbero costruito una leggenda, noi forse non sappiamo valorizzarlo a dovere.

Detto del percorso, purtroppo i grandi giri li fanno i corridori, non il percorso.

Se il Italia venissero tutti ma proprio tutti i migliori, sarebbe una cosa straoirdinaria, epica...la differenza sarebbe tale che del Tour non ne sentiremmo nemmeno più parlare.

Ad ogni conto, c'è stato un periodo (anni '70-'80) che Giro e Tour, in quanto a valenza, erano molto vicini.

Con il tempo la differenza si è dilatata, ma credo che, anche grazie al Pro Tour, il Giro acquisterà di anno in anno corridori sempre più validi e tornerà a recuperare terreno nei confronti del Tour.

E i francesi dovranno pentirsi della loro presunzione...dovranno pagare la colpa di non aver invitato, nel recente passato, corridori come Pantani e Cipollini

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/06/2006 alle 11:36
Originariamente inviato da WilGRILLO!
Con il tempo la differenza si è dilatata, ma credo che, anche grazie al Pro Tour, il Giro acquisterà di anno in anno corridori sempre più validi e tornerà a recuperare terreno nei confronti del Tour.


Quoto in toto anche il resto, ma su questo punto volevo soffermarimi.

Purtroppo penso che grazie al Pro Tour comincino a venire più corridori forti per fare punti importanti nella frande classifica, ma penso che succederà per pochi anni finchè anche qui si riempirà di campioni che poi non riuscendo tutti a vincere si sposteranno alla Vuelta.
E poi di nuovo tutta la trafila.

 

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Livello Claudio Chiappucci




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  postato il 02/06/2006 alle 11:39
Ci sono molte motivazioni. Alcune sono state ricordate e le condivido. Vorrei aggiungere due cose.
La prima è il respiro internazionale che si ha anche vivendo il tour da tifosi e non da ciclisti. Se andate a seguire una tappa del Giro, su 10 appassionati , almeno 8 sono italiani. Se andate a seguire una tappa del Tour, i francesi sono 5 o 6, non di più. Questo perché per un belga, un olandese, un tedesco, uno spagnolo è più facile raggiungere il Galibier o l'Alpe d'Huez che non lo Stelvio o il Mortirolo. Così come per un italiano è più facile seguire una tappa all'Alpe d'Huez che non sui Pirenei. Dice: ma gli stranieri ci vanno proprio perché il Tour è internazionale. Sì, ma andandoci contribuiscono a renderlo sempre più internazionale e importante. E' un circolo virtuoso. Quando ho seguito tappe del tour ho respirato comunque un'altra atmosfera rispetto a quando sono stato a tappe del giro.
La seconda cosa è che, come avete notato in parecchi, i francesi sono in effetti molto più capaci di noi a vendere gli eventi, a valorizzare le loro cose belle. Per es.: il Giro ha una varietà di salite molto più ampia rispetto al Tour e questo contribuisce a movimentare, a creare anche incertezza (come sarà il Plan de Corones? Boh?). Il Tour fa le solite salite rendendole mitiche, anche se magari sono meno dure di quelle del giro. Esempio non ciclistico: il gp di Montecarlo di Formula 1 è mitico. Eppure il percorso non è granché, a ben vedere, è difficile fare sorpassi e così via. Perché è mitico? Perché si corre da tanti anni! Tu sai che c'è quell'appuntamento e non lo vuoi mancare. Il Gp di Budapest, sì... vabbè... mi serve per prendere punti per il mondiale, ma poi, in sostanza, vincere lì o in Malesia cosa cambia? Ecco, lo stesso vale per il Tour che ha quegli appuntamenti fissi: tu sai che 3 anni su 4 c'è l'arrivo all'Alpe d'Huez. E alla fine, anche se la salita dell'Alpe d'Huez - pur impegnativa - non ha le pendenze del Mortirolo diventa la salita mitica.

 
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Livello Tour




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  postato il 02/06/2006 alle 12:03
Ragazzi, c'è un detto che recita: "nessuno mai verrà dirti lavati che sei meglio di me".

Mi spiego, in Italia conto sulle alpi:

Mortirolo, Stelvio, Gavia, Zoncolan, Bormio, Plan de Corones, S. Pellegrino, Pordoi, S.Carlo, Pampeago, Montecampione, Cervinia, Madonna di Campiglio, Monte Bondone, Sestriere, Limone Piemonte, Cascata del Toce, Marmolada, Tonale e tanti altri che mi dimentico...

Sugli appennini conto

Monte Catria, Maielletta, Gran Sasso, Terminillo, Montevergine, S.Marino e tanti altri che mi dimentico...

E mi devono venire a dire che la salita mitica è l'Alpe D'Huez??



Per non parlare che in Italia trovi ampio spazio per arrivi in volata, di percorsi ondulati e che si attraversano paesaggi stupendi, altro che le campagnone monotematiche francesi.

Abbiamo il diritto-dovere, sull'onda del Pro Tour, di far diventare la nostra corsa la più importante al mondo. Ci mancano solo i migliori corridori.

I francesi lo sanno che il nostro percorso è migliore, per questo puntano tutti sull'alone di leggenda che accompagna il Tour...ma ben presto molti si stancheranno di percorsi e arrivi sempre uguali

 
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Moderatore




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  postato il 02/06/2006 alle 12:28
condivido quanto ha detto Felice cioè che gli Italiani sono esterofili, e questo lo si vede in tutti i campi dallo sport alla cultura alla scienza, noi non siamo capaci di vantare il nostro prodotto ma siamo bravissimi a vantare quello degli altri del tipo "l'erba del vicino è sempre più verde", dimenticandoci che l'Italia ha avuto i più grandi personaggi storici,artistici e sportivi del mondo che da noi sono sottovalutati ma all'estero roconosciuti, l'italiano ragiona ancora da regionale o in molti casi da provinciale fregandosene altamente del senso dello stato cosa che i francesi o gli inglesi non fanno tenendo molto di più alla patria ed è per questo che anche con uno spirito diverso riescono ad organizzare o sponsorizzare manifestazioni ed eventi a carattere mondiale visto che hanno un'ottima base di partenza pur non avendo il prodotto migliore

 

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Gianni



 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/06/2006 alle 13:02
7) E dove ci va + gente... e si crede che ci vadano i migliori...

Non so voi ma a me viene in mente un paragone: a Catania ad esempio c'è una discoteca che è sempre andata di moda: il Banacher, beh ce ne sono delle altre, ma quella è intramontabile, ebbene ma se c'è confusione al banacher, perchè non si va in un'altra discoteca a Catania o ad Acitrezza ce ne sono tante... invece no, si va lì, perchè si pensa che tutte le belle ragazze vanno lì, tutti i ragazzi + in della città vanno lì, nelle altre discoteche no ci vanno solo i ragazzi cosiddetti (zaurdi - volgari) solo al Banacher si trova il fior fiore di Catania. Ma così non è... così come non si può pensare che uno come Landis sia + forte di Simoni solo perchè va al tour... tanto per fare un esempio, insomma si crede che i migliori vanno al tour e che quelli siano meglio di quelli del giro, ma così non è...
Insomma sposo la tesi di Aranciata...

 

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Il procuratore aggiunto di Catania Renato Papa: Nel 2003 è stato abrogato un comma della legge che permetteva l'arresto dei diffidati recidivi, e di chi non si presentava alla firma. E questo è stato un grave gesto di debolezza.
Uno nessuno centomila! Un libro di Pirandello? No! I castelli di Kessler secondo Bulba...
All'ombra del cavaliere oscuro (la biografia di G. Fini)
La regola del fallo di mani nel calcio? Superata, oramai si gioca con 11 portieri come la lotteria istantanea - ponzi ponzi po po po
Baci riddler/Massimo

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Ottobre 2009




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  postato il 02/06/2006 alle 13:15
Originariamente inviato da riddler

Ma così non è... così come non si può pensare che uno come Landis sia + forte di Simoni solo perchè va al tour... tanto per fare un esempio, insomma si crede che i migliori vanno al tour e che quelli siano meglio di quelli del giro, ma così non è...
Insomma sposo la tesi di Aranciata...


Riddler, stai bene??
Cosa ti succede???? Dov'è finito il Tourofilo nonchè l'antiSimoniano che era in te?

 

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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 02/06/2006 alle 15:49
Nessun granchio, Felice.
Io ho semplicemente detto che in Italia il ciclismo rimane a galla perchè abbiamo dei corridori molto forti, ma nonostante questo non si nota verso le grandi corse italiane lo stesso affetto che i Francesi nutrono per le loro. Non ho detto che i bambini francesi sognano di diventare dei ciclisti, anche se ciò dipende anche dalla mancanza di campioni francesi in questo momento.
Però il dato di fatto è che i Francesi valorizzano i loro monumenti, Tour o Roubaix che siano, li fanno risaltare, mentre l'Italia che ha dei ciclisti molto più forti li considera poco, e i le sue grandi corse, tipo Sanremo o Lombardia le sottostima abbondantemente. Il Giro ha un trattamento migliore, ma solo perchè è una corsa di 3 settimane.
Questa differenza voglio sottolineare.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/06/2006 alle 17:18
Originariamente inviato da Lore_88

Originariamente inviato da riddler

Ma così non è... così come non si può pensare che uno come Landis sia + forte di Simoni solo perchè va al tour... tanto per fare un esempio, insomma si crede che i migliori vanno al tour e che quelli siano meglio di quelli del giro, ma così non è...
Insomma sposo la tesi di Aranciata...


Riddler, stai bene??
Cosa ti succede???? Dov'è finito il Tourofilo nonchè l'antiSimoniano che era in te?


Beh una cosa è essere tourofilo e lo continio ad essere. un'altra e dire che Landis sia forte, ma anche lo stesso Mancebo che per me arriverà tra i primi 3 al prossimo tour (ma non vincerà e nemmeno ci arriverà vicino)...
Insomma al tour ci vanno sia giocatori forti, anzi i + forti, come Armstrong, Basso, Ullrich e Vino, a me piacciono anche Botero e Millar, che lottano per la vittoria finale, e partecipano anche i migliori per le volate, Petacchi (non quest'anno per l'infortunio), McEwen Freire, Boonen, Hushdov e via dicendo...
In mezzo a questi è chiaro che c'è della marmaglia che per il solito fatto che arrivi tra i primi 10 venga definito un campione come Landis e Moreau, secondo me se un Simoni si preparasse come Landis fa al tour ci arriverebbe tranquillamente tra i primi 10 e anche fra i primi 5, forse adesso non piu' ma negli anni passati si...
Per questo non vieta il fatto che i fuoriclasse citati stanno al tour...
Al giro come fuoriclasse c'erano solo McEwen, Petacchi e Basso...

 

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  postato il 02/06/2006 alle 17:32
Originariamente inviato da riddler

Al giro come fuoriclasse c'erano solo McEwen, Petacchi e Basso...


Riddler, l'hai sparata un po' alta, anche perché i "fuoriclasse" (termine inflazionato che invece va usato con parsimonia) del ciclismo moderno sono - attualmente - soltanto 3: Boonen, Cunego, Valverde (in rigoroso ordine alfabetico). Se poi alziamo il tiro dell'età ci mettiamo dentro anche Ullrich, McEwen per le volate (anche se lo definirei più "funambolo" che fuoriclasse) e, visto che mi fido ciecamente di Morris, il belga Vandenbroucke.

Tre che si avvicinano al termine sono - ora come ora - Pippo Pozzato, Fabian Cancellara e José Rujano, ma per questi tre attendiamo ancora un pochino.

Gli stessi Bettini e Vinokourov, due tra i più battaglieri durante le corse in linea, se sono fuori forma difficilmente riescono a dire qualcosa d'importante, così come Rebellin e Di Luca, due che come Valverde hanno fatto delle Ardenne, negli ultimi anni, il loro terreno di caccia preferito. Così come Basso per i GT e Petacchi per le volate (ricordi Madrid?).
Per non parlare poi dei Botero, dei Freire, dei Mancebo, degli Hushovd e compagnia festante.

So che è un tuo parere personale, ci mancherebbe, ma il termine "fuoriclasse" implica un "plus" importante.

 

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  postato il 02/06/2006 alle 17:48
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Originariamente inviato da riddler

Al giro come fuoriclasse c'erano solo McEwen, Petacchi e Basso...


Riddler, l'hai sparata un po' alta, anche perché i "fuoriclasse" (termine inflazionato che invece va usato con parsimonia) del ciclismo moderno sono - attualmente - soltanto 3: Boonen, Cunego, Valverde (in rigoroso ordine alfabetico). Se poi alziamo il tiro dell'età ci mettiamo dentro anche Ullrich, McEwen per le volate (anche se lo definirei più "funambolo" che fuoriclasse) e, visto che mi fido ciecamente di Morris, il belga Vandenbroucke.

Tre che si avvicinano al termine sono - ora come ora - Pippo Pozzato, Fabian Cancellara e José Rujano, ma per questi tre attendiamo ancora un pochino.

Gli stessi Bettini e Vinokourov, due tra i più battaglieri durante le corse in linea, se sono fuori forma difficilmente riescono a dire qualcosa d'importante, così come Rebellin e Di Luca, due che come Valverde hanno fatto delle Ardenne, negli ultimi anni, il loro terreno di caccia preferito. Così come Basso per i GT e Petacchi per le volate (ricordi Madrid?).
Per non parlare poi dei Botero, dei Freire, dei Mancebo, degli Hushovd e compagnia festante.

So che è un tuo parere personale, ci mancherebbe, ma il termine "fuoriclasse" implica un "plus" importante.


Gutierrez Catalunia non è il capitano della Phonak. Mi pare che il suo capitano sia Landis. Secondo voi, il capitano in casa Phonak lo fa Landis per grazia ricevuta o lo fa perchè lo ritengono superiore al Bufalo (aiuti fuentiani compresi od esclusi, fate voi).
Come si è piazzato gutierrez al giro? e , quindi, SE Landis va più forte, può essere un pericolo al tour? Fuoriclasse o no?
Alla Parigi Nizza chi ha vinto? Insomma mi pare che se oggi Gutierrez fa il secondo al giro, ci sia più di uno al Tour che può starci davanti.
Insomma, stavolta la penso come Gotti.

 

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  postato il 02/06/2006 alle 17:52
Aspetta Mario, forse effettivamente mi sono spiegato meglio, e il termine fuoriclasse l'ho usato nel modo sbagliato...
Volevo dire, facciamo l'esempio degli sprinter, che al tour si affrontano le ruote + veloci del mondo e li ho nominato fuoriclasse, è chiaro che dire che Hushodv sia un fuoriclasse è quantomeno azzardato, termine che non è azzardato cmq per Freire (parere personale )... cmq in questo senso lo volevo dire...
Al giro tra i velocisti c'erano solo McEwen e Petacchi, tant'è vero che quando Petacchi ha abbandonato l'australiano ha sfiorato l'en plein...
E quando non c'erano entrambi ha vinto persino Bettini in volata...
Ecco cosa intendevo...
Per i protagonisti come Vino, Ullrich e via dicendo insomma è lo stesso ragionamento, Battere sto Gutierrez Cataluna (la cui bravura è tutta da dimostrare secondo me, mi ha deluso alla cronometro, doveva ben figurare un passista come lui, non beccare tanto da Basso) e battere un Simoni oramai in età avanzata, che non regge le grandi salite terreno che è sempre stato suo amico, non è la stessa cosa che battere i vari Ullrich al meglio, Vino, Popovich, Valverde e via dicendo...

 

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  postato il 02/06/2006 alle 18:00
Originariamente inviato da janjanssen

Gutierrez Catalunia non è il capitano della Phonak. Mi pare che il suo capitano sia Landis. Secondo voi, il capitano in casa Phonak lo fa Landis per grazia ricevuta o lo fa perchè lo ritengono superiore al Bufalo (aiuti fuentiani compresi od esclusi, fate voi).
Come si è piazzato gutierrez al giro? e , quindi, SE Landis va più forte, può essere un pericolo al tour? Fuoriclasse o no?
Alla Parigi Nizza chi ha vinto? Insomma mi pare che se oggi Gutierrez fa il secondo al giro, ci sia più di uno al Tour che può starci davanti.
Insomma, stavolta la penso come Gotti.


Jan, credo che - non trattandosi di due fuoriclasse - la differenza tra Gutierrez Cataluña (aiutini fuentiani o meno) e Landis (aiutini postali o meno) sia semplicemente nel modo di affrontare la stagione.

Uno, per qualche motivo (atletico, certo, ma anche economico e d'immagine) è considerato il capitano (ma altre volte il capitano della Phonak è Martin Perdiguero, altre è Botero, anche quando corre Landis), mentre l'altro è stato buttato nella mischia al Giro d'Italia (e, anche lì, il capitano doveva essere Victor Hugo Peña Grisales, 9° a Milano).

Probabilmente, a preparazione e piano di gare invertiti, Landis avrebbe fatto 2° al Giro (condizionale) e Gutierrez avrebbe fatto 9° al Tour (condizionale, basato sul piazzamento al Tour 2005 dell'americano), ma proprio perché di fuoriclasse non si parla, e proprio perché anche Landaluze ha vinto il Delfinato, anche Frigo ha vinto il Romandia due volte, anche altri - Moreau, Dufaux, e via dicendo - hanno vinto corse di una settimana come può essere la Parigi-Nizza, ecco che - secondo me - la differenza tra Landis e Gutierrez Cataluña -, ma anche tra Savoldelli e Popovych (anche se il livello è molto più alto), così come tra altri non-fuoriclasse che corrono per lo stesso team, sta tutta nella considerazione (anche di marketing) all'interno del team e, solo in secondo luogo, alle vere e proprie considerazioni tecniche.

Ciao Grande Jan!!

 

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  postato il 02/06/2006 alle 18:36
Originariamente inviato da Monsieur 40%
anche perché i "fuoriclasse" (termine inflazionato che invece va usato con parsimonia) del ciclismo moderno sono - attualmente - soltanto 3: Boonen, Cunego, Valverde (in rigoroso ordine alfabetico). Se poi alziamo il tiro dell'età ci mettiamo dentro anche Ullrich, McEwen per le volate (anche se lo definirei più "funambolo" che fuoriclasse) e, visto che mi fido ciecamente di Morris, il belga Vandenbroucke.


a mio parere Cunego deve ancora dimostrare di essere un fuoriclasse: secondo me il fuoriclasse è colui che, quando è in forma e nelle corse che gli si addicono, è in grado di vincere a ripetizione e di risultare spesso imbattibile per un lungo periodo, anche contro avversari molto tosti e ben preparati.
D'accordo su Boonen, d'accordo su Valverde, poi ci metterei Petacchi per le volate (più di McEwen, perchè quando il Peta sta bene, batte l'australiano almeno 2 volte su 3), ci sarebbe anche Ullrich per le corse a tappe, ma qui il discorso si fa più complicato, e infine Bettini, che però forse ha cominciato la discesa.

 

[Modificato il 02/06/2006 alle 18:56 by antonello64]


 
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  postato il 02/06/2006 alle 18:44
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Originariamente inviato da janjanssen

Gutierrez Catalunia non è il capitano della Phonak. Mi pare che il suo capitano sia Landis. Secondo voi, il capitano in casa Phonak lo fa Landis per grazia ricevuta o lo fa perchè lo ritengono superiore al Bufalo (aiuti fuentiani compresi od esclusi, fate voi).
Come si è piazzato gutierrez al giro? e , quindi, SE Landis va più forte, può essere un pericolo al tour? Fuoriclasse o no?
Alla Parigi Nizza chi ha vinto? Insomma mi pare che se oggi Gutierrez fa il secondo al giro, ci sia più di uno al Tour che può starci davanti.
Insomma, stavolta la penso come Gotti.


Jan, credo che - non trattandosi di due fuoriclasse - la differenza tra Gutierrez Cataluña (aiutini fuentiani o meno) e Landis (aiutini postali o meno) sia semplicemente nel modo di affrontare la stagione.

Uno, per qualche motivo (atletico, certo, ma anche economico e d'immagine) è considerato il capitano (ma altre volte il capitano della Phonak è Martin Perdiguero, altre è Botero, anche quando corre Landis), mentre l'altro è stato buttato nella mischia al Giro d'Italia (e, anche lì, il capitano doveva essere Victor Hugo Peña Grisales, 9° a Milano).

Probabilmente, a preparazione e piano di gare invertiti, Landis avrebbe fatto 2° al Giro (condizionale) e Gutierrez avrebbe fatto 9° al Tour (condizionale, basato sul piazzamento al Tour 2005 dell'americano), ma proprio perché di fuoriclasse non si parla, e proprio perché anche Landaluze ha vinto il Delfinato, anche Frigo ha vinto il Romandia due volte, anche altri - Moreau, Dufaux, e via dicendo - hanno vinto corse di una settimana come può essere la Parigi-Nizza, ecco che - secondo me - la differenza tra Landis e Gutierrez Cataluña -, ma anche tra Savoldelli e Popovych (anche se il livello è molto più alto), così come tra altri non-fuoriclasse che corrono per lo stesso team, sta tutta nella considerazione (anche di marketing) all'interno del team e, solo in secondo luogo, alle vere e proprie considerazioni tecniche.

Ciao Grande Jan!!

Sai Mario, ogni squadra pensa a vincere. quado ci sono più corridori alla stesso livello (Landis, Botero, Perdiguero, Pena, Gutierrez ) di cui nessuno è indiscutibilmente il migliore, ci si dividono gli obbiettivi. lo fa la stessa csc, con basso che corre per schleck nelle classiche delle ardenne, Julich che farà il tour da mezzapunta, Sastre che farà il capitano in Spagna, dopo avere aiutato Basso in Italia. ma pa punta nella gara più importante, lo fa il corridore considerato i più. Basso è considerato più forte di Sastre a tappe e fa il capitano in Italia e sastre lo aiuta. Landis, che farà il capitano in Francia, sarà aiutato da tutta la phonak. e lo sarà perchè CONSIDERATO un pelino meglio dei Gutierrez, dei Botero , dei pena a tappe.Quindi la sostanza non cambia per niente.
Al tour la concorrenza sarà nettamente più dura che al giro. e Simoni e gli altri del giro , laggiù, correranno per obbiettivi intermedi. NON per fare classifica. Vederli tutti al top è utopia, Mario. Ma le squadre, le gerarchie interne, le fanno secondo logica, non a caso. Logica dinamica, ovviamente, ma sempre logica.

 

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  postato il 02/06/2006 alle 20:57
Originariamente inviato da Monsieur 40%

i "fuoriclasse" (termine inflazionato che invece va usato con parsimonia) del ciclismo moderno sono - attualmente - soltanto 3: Boonen, Cunego, Valverde (in rigoroso ordine alfabetico)


concordo pienamente su questi 3 nomi
tuttavia non sottovaluterei la capacità di bettini di reinventarsi in corsa, come ha saputo fare in questo giro.
a mio avviso è una capacità che possiedono in pochi (forse vinokourov, che però non la ha sfruttata come il toscano).
pertanto includerei anche bettini nella categoria dei fuoriclasse.

 

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saluti a tutti
Vittorio

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/06/2006 alle 21:07
Al giorno d'oggi con il Pro Tour quasi tutte le squadre presentano vari uomini di punta, e possono essere organizzati in vari modi:
1) Scegliere un capitano assoluto, cui quando è in corsa sono subordinati tutti gli altri, che hanno la possibilità di giocarsi le loro carte negli altri appuntamenti. Es: CSC, Basso capitano a Giro e Tour, Sastre alla Vuelta, Julich alle brevi corse a tappe, Schleck nelle classiche, Cancellara a crono e sul pavè
2) Porre tutti sullo stesso piano, fargli fare corsa parallela e vedere poi chi è il migliore. Es: Phonak, lo scorso anno al Tour Pereiro, Landis e Botero partivano alla pari, nessuno ha fatto da gregario a un altro.
3) Mettersi tutti al servizio del più adatto al tipo di corsa Es: Quick Step, Pozzato vince alla Sanremo, poi aiuta Boonen sul pavè, Garate aiuta Bettini alla Liegi, che poi ricambia sulla Marmolada.

La Phonak credo che partirà con Landis capitano teorico, ma non credo che Gutierrez, Pena o Botero tireranno per lui in salita, e tantomeno lo aspetteranno se si staccherà. Gutierrez poi era ovvio che non fosse il capitano designato, in carriera aveva solo vinto una tappa alla vuelta con una fuga, è stato una sorpresa assoluta.

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 02/06/2006 alle 21:29
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Originariamente inviato da riddler

Al giro come fuoriclasse c'erano solo McEwen, Petacchi e Basso...


Riddler, l'hai sparata un po' alta, anche perché i "fuoriclasse" (termine inflazionato che invece va usato con parsimonia) del ciclismo moderno sono - attualmente - soltanto 3: Boonen, Cunego, Valverde (in rigoroso ordine alfabetico). Se poi alziamo il tiro dell'età ci mettiamo dentro anche Ullrich, McEwen per le volate (anche se lo definirei più "funambolo" che fuoriclasse) e, visto che mi fido ciecamente di Morris, il belga Vandenbroucke.

Tre che si avvicinano al termine sono - ora come ora - Pippo Pozzato, Fabian Cancellara e José Rujano, ma per questi tre attendiamo ancora un pochino.

Gli stessi Bettini e Vinokourov, due tra i più battaglieri durante le corse in linea, se sono fuori forma difficilmente riescono a dire qualcosa d'importante, così come Rebellin e Di Luca, due che come Valverde hanno fatto delle Ardenne, negli ultimi anni, il loro terreno di caccia preferito. Così come Basso per i GT e Petacchi per le volate (ricordi Madrid?).
Per non parlare poi dei Botero, dei Freire, dei Mancebo, degli Hushovd e compagnia festante.

So che è un tuo parere personale, ci mancherebbe, ma il termine "fuoriclasse" implica un "plus" importante.


Ottimo Mario!

Originariamente inviato da janjanssen

Al tour la concorrenza sarà nettamente più dura che al giro. e Simoni e gli altri del giro , laggiù, correranno per obbiettivi intermedi. NON per fare classifica. Vederli tutti al top è utopia, Mario.


Scusa jan, sono giorni che vai ripetendo che la concorrenza al Tour per Basso sarà nettamente più forte rispetto alle pippe del Giro, e fin qui si può concordare o meno, ma non capisco proprio come puoi pretendere che un Simoni o un Cunego facciano meglio di un PinkFloyd Landis!
E per ritornare al discorso concorrenza: ci credo che al Tour per Basso sarà più dura che al Giro, avrà davanti una schiera di passistoni che si preparano a puntino per quelle tre settimane e che ci sguazzano che è 'na meraviglia nel percorso del Tour! Mentre lui ha nelle gambe 3000 km fatti in Italia. Se si fosse preparato solo per il Tour io, personalmente, penso che non avrebbe riscontrato alcuna difficoltà a dominare come ha fatto in Italia. L'unico dubbio che avevo su di lui era sulla capacità di gestire la corsa: dubbio sparito dopo il Giro. Magari al Tour non darà 9' al secondo: ma solo perchè ci sono molte meno occasioni per fare la differenza.
Fatto sta che fra gli uomini di classifica del Tour e quelli del Giro io non vedo tutta sta differenza! Anzi...

 

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  postato il 03/06/2006 alle 00:38
Originariamente inviato da janjanssen

Sai Mario, ogni squadra pensa a vincere. quado ci sono più corridori alla stesso livello (Landis, Botero, Perdiguero, Pena, Gutierrez ) di cui nessuno è indiscutibilmente il migliore, ci si dividono gli obbiettivi. lo fa la stessa csc, con basso che corre per schleck nelle classiche delle ardenne, Julich che farà il tour da mezzapunta, Sastre che farà il capitano in Spagna, dopo avere aiutato Basso in Italia. ma pa punta nella gara più importante, lo fa il corridore considerato i più. Basso è considerato più forte di Sastre a tappe e fa il capitano in Italia e sastre lo aiuta. Landis, che farà il capitano in Francia, sarà aiutato da tutta la phonak. e lo sarà perchè CONSIDERATO un pelino meglio dei Gutierrez, dei Botero , dei pena a tappe.Quindi la sostanza non cambia per niente.
Al tour la concorrenza sarà nettamente più dura che al giro. e Simoni e gli altri del giro , laggiù, correranno per obbiettivi intermedi. NON per fare classifica. Vederli tutti al top è utopia, Mario. Ma le squadre, le gerarchie interne, le fanno secondo logica, non a caso. Logica dinamica, ovviamente, ma sempre logica.


Ciao Jan, io anche penso che ogni squadra pensi a vincere, ma penso anche che ogni squadra che si rende conto che non è in grado di vincere, o che ci sono almeno 4-5 squadre in grado di batterla, allora inizia a dosare i suoi uomini più importanti nel corso della stagione.

Questa spartizione (non uso il verbo "dosare" per ovvie questioni di buonsenso ) avviene in quasi tutte le squadre, ed è logico - in questo sono d'accordo con te - che la spartizione sia effettuata, in primis, sotto il punto di vista del marketing. Poi viene il "pelino più forte", secondo me.

Basso fa il capitano in Italia e Sastre lo fa in Spagna semplicemente perché uno è italiano ed uno è spagnolo; è innegabile, i corridori di casa tirano di più.
In Francia poi, al Tour - madre mediatica e commerciale di tutte le competizioni - è ovvio che, tra i due, sia scelto Basso: più "vendibile", più "belloccio", più "commerciale" (vedere la linea d'abbigliamento creata e non solo), ed ovviamente perché offre assolute garanzie tecnico-atletiche, mica lo nascondo.
Vale lo stesso per Schleck F. sulle Ardenne, o per Kroon e Cancellara nell'Inferno del nord: questione di caratteristiche, legge dei grandi numeri, affinità di un corridore alla corsa, ma anche di "mediaticità".

Lo stesso Landis, al Tour 2005, è stato aiutato 0 (zero) da Botero (ha provato a vincere la tappa di Briançon, mi pare, la prima che vinse Vinokourov) prima del ritiro e dallo stesso Pereiro Sio che, anzi, si gettava in ogni fuga per vincere una tappa e/o entrare nei primi 10 della classifica generale (andò in fuga nella stessa tappa di Botero/Vinokourov, e poi nella tappa di Hincapie, e poi nella tappa di Guerini, e credo anche altre tappe), senza degnarsi minimamente - secondo me facendo bene, tra l'altro - di Landis.

Che dire, per me vale il principio che - in assenza di fuoriclasse - ogni squadra cerchi di spartire i propri uomini di punta a seconda delle caratteristiche, delle motivazioni dell'atleta ed anche, se non soprattutto, verso il raggio d'azione dello sponsor. Credo che da una parte sia anche giusto.
Per sparare sulla Croce Rossa, ti faccio l'esempio della Bouygues Telecom: i vari Voeckler, Pineau, Rous, Fedrigo e Brochard, per quanto né fuoriclasse, né campioni, forse corridori modesti - qualche buono è in là con l'età, tra l'altro -, l'Italia e la Spagna la vedono col binocolo: interessi in Francia, corridori francesi. Ovvio, le Tour!


 

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  postato il 03/06/2006 alle 10:04
Il tour è la corsa più importante per tutta una serie di ragioni tra cui sicuramente anche l'aspetto economico: un podio vale economicamente più di una vittoria al giro o alla vuelta (mi ricordo il caso di Beloki che dopo un terzo posto al tour strappò un contratto milionario!). Se però girano più soldi attorno alla corsa è perchè c'è molto più interesse mediatico attorno ad essa e molto più interesse del pubblico a livello mondiale...diciamo che è tutto un circolo vizioso!

Per Felice: sinceramente tutto questo tuo odio per i francesi ed il tour proprio non lo capisco. Addirittura arrivi ad augurarti che non lo trasmettano più in Italia privando noi veri appassionati di ciclismo di quella che è la corsa più importante al mondo (che ti piaccia o no è proprio così..).
Così come altre volte hai sostenuto che un ciclista può tranquillamente prescindere dal Tour...beh allora converrai che a maggior ragione si può prescindere dal giro e dalla Vuelata e dal mondiale e via dicendo..
Comunque tu tieniti pure il tuo giro mentre io (insieme alla stragrande maggioranza dei tifosi di ciclismo) continueremeo ad emozionarci anche per quella mediocre corsetta che è il Tour.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/06/2006 alle 12:16
Originariamente inviato da tour de france
Per Felice: sinceramente tutto questo tuo odio per i francesi ed il tour proprio non lo capisco. Addirittura arrivi ad augurarti che non lo trasmettano più in Italia privando noi veri appassionati di ciclismo di quella che è la corsa più importante al mondo


Non hai capito niente, ma niente di niente, proprio niente.

 

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  postato il 03/06/2006 alle 12:30
Originariamente inviato da tour de france

Per Felice: sinceramente tutto questo tuo odio per i francesi ed il tour proprio non lo capisco. Addirittura arrivi ad augurarti che non lo trasmettano più in Italia privando noi veri appassionati di ciclismo di quella che è la corsa più importante al mondo (che ti piaccia o no è proprio così..).
Così come altre volte hai sostenuto che un ciclista può tranquillamente prescindere dal Tour...beh allora converrai che a maggior ragione si può prescindere dal giro e dalla Vuelata e dal mondiale e via dicendo..
Comunque tu tieniti pure il tuo giro mentre io (insieme alla stragrande maggioranza dei tifosi di ciclismo) continueremeo ad emozionarci anche per quella mediocre corsetta che è il Tour.


Caro Tour de France,

ci sono un certo numero di cose che tu non sai. Intanto tu non sai che per me la Francia é una seconda patria, é un paese che amo quanto l'Italia. In Francia ci vivo in maniera stabile da tredici anni, ma ho cominciato a venirci per svariate ragioni (studio, lavoro, questioni personali) nel lontano 1980 e dal 1982 in poi ho passato più tempo in Francia che in Italia. E poi non sai che mio figlio é nato in Francia ed é francese, che la donna con cui convivo ha la nazionalità francese, ecc. Quindi dicendomi che "odio i Francesi", ci vai giù un po' pesante, non ti pare?

La Francia e i Francesi hanno un'infinità di meriti. Sono stati spesso all'avanguardia per spirito di apertura e di progresso. Sono stati (forse) il primo paese ad aprirsi completamente all'Europa. Qui la legge per la libera circolazione dei lavoratori provenienti dall'Unione era in vigore ben prima che venisse imposta a tutti dall'Unione Europea. La burocrazia francese, e l'apparato statale in generale, ha un'efficienza che in Italia ci se la scorda. La "Sécurité Sociale" é un gioiello prezioso, che dovrebbe essere preso a modello da tutti e che non per niente viene difeso con le unghie e con identi ogni volta che un Governo, preso dalla smania di liberalismo, cerca di intaccarne l'essenza.
Potrei andare avanti con esempi di questo tipo per pagine e pagine, ma non mi sembra il caso.

Però, proprio perché in Francia ci vivo, proprio perché ogni giorno ho a che fare con i Francesi, ogni giorno ascolto la radio (molto più raramente guardo la TV), posso riportarti alcune cose, e tu a queste cose devi credere, perché é la pura e semplice verità.

Se, come nel post sopra, ti dico che hanno definito gli Champs Elisées la "plus belle avenue du monde" é semplicamente vero.

Come é vero che quando hanno scoperto i resti di un villaggio gallico hanno detto che si trattava del più importante sito archeologico del mondo. Infischiandosene del fatto che in Egitto ci siano le piramidi, che in Grecia non si possa zappare un orto senza trovare un qualche reperto, o che in Cina abbiano trovato un intero esercito di statue sotto terra.

Ed é pure vero che quando Virenque ha vinto per la settima volta la maglia a Pois al Tour de France, i cronisti hanno commentato dicendo che questo lo consacrava come "il più forte scalatore di tutti i tempi".

Che ci vuoi fare, é così...

Così come é una pura e semplice constatazione che qui il Giro non l'hanno trasmesso, così come non hanno trasmesso la Sanremo e il Lombardia. A inizio Giro ho acceso il televisore, sicuro che lo facessere vedere. In effetti sono capitato su una corsa: si trattava della 4 giorni di Dunkerque. Un po' come se in Italia, al posto del Tour trasmettessero il Brixia Tour o qualche altra corsa equivalente. Saresti contento tu? No? E allora perché non vuoi che io esprima il mio disappunto? Non pensi che ci dovrebbe un minimo di reciprocità? Tanto più che ci sono alcuni che pensano che i Francesi vivono di pane e ciclismo?

Vabbeh, goditi pure il tuo Tour e continua pure a gettare cacca sul Giro. Tanto sei in buona compagnia...

 

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E' la guerra che Madre Natura conduce contro la natura dell'uomo. Sarà una guerra senza quartiere, e sarà la grande guerra del XXI secolo

Ascoltato alla alla radio il 25/10/2007 a commento degli incendi che stavano devastando la California.

 
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  postato il 03/06/2006 alle 12:45
Caro Felice,
tanto per cominciare io non getto "cacca" sul giro anche perchè lo ritengo un partimonio irrinunciabile del ciclismo (e come tale lo seguo più o meno ogni anno). semplicemente preferisco il Tour e difendo la corsa dei miei sogni ma non ho bisogno di farlo screditando il giro (cosa che invece tu fai ripetutamente con il Tour).
Poi anche tu non sai che io sono di origini francesi e conosco abbastanza bene la Francia (tra l'altro ho vissuto un anno a Parigi in passato). Detto questo ci sono tante critiche da fare ai Francesi (che tra l'altro non mi sono neanche particolarmente simpatici e non ho mai fatto il tifo per loro...) ma altrettante, se vogliamo dira tutta, ce ne sarebbero da fare agli italiani (ma non credo sia il caso di elencarle tutte anche perchè non finiremmo più)..
E sono ben felice di tenermi il mio Tour e continuare però a seguire anche le altre corse.
Ciao e senza rancore!
P.s. scusa Aranciata ma tu parli a nome di Felice? O siete la stessa persona? Mi sembrava di essermi rivolto a lui...e che cosa è che non avrei capito?? Dimmi pure..

 
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