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Autore: Oggetto: Cronoman si nasce o si diventa?

Livello Freddy Maertens




Posts: 873
Registrato: Jan 2006

  postato il 22/05/2006 alle 09:26
Si parlava ieri, con alcuni amici, delle diverse attitudini che un corridore professionista può avere.
Ci sono esempi di cronoman che tengono in salita, altri che invece si piantano come massi. Di scalatori che tengono a cronometro, di altri che perdono 15 secondi al chilometro.
Ma ad esempio, di velocisti a cui piacciano le montagne, non ne conosco.
E Bettini a parte, di passisti scalatori a cui piacciano le volate, non ce ne sono moltissimi.

Mi chiedevo allora: per essere un cronoman accettabile, quali sono i requisiti?
Secondo la mia modesta opinione, i requisiti principali sono la capacità di concentrazione, di resistenza alla fatica, di saper mantenere una posizione areodinamica per lunghi tratti, di allenamento sul mezzo.
La potenza pura, la vedo in secondo piano, altrimenti i velocisti sarebbero cronoman almeno accettabili nella loro quasi totalità, no?

Allora perchè vediamo sempre in contrapposizione di caratteristiche i cronoman con gli scalatori?

 

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  postato il 22/05/2006 alle 10:01
Originariamente inviato da alt-os

Ma ad esempio, di velocisti a cui piacciano le montagne, non ne conosco.
E Bettini a parte, di passisti scalatori a cui piacciano le volate, non ce ne sono moltissimi.

Bettini per me è più un passista veloce che un passista scalatore.
E' un corridore alla Fondriest, scalatore è affermazione un
tantinello eccessiva...

 

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Livello Fausto Coppi




Posts: 3150
Registrato: Jun 2005

  postato il 22/05/2006 alle 10:10
Originariamente inviato da Knightlake98

Bettini per me è più un passista veloce che un passista scalatore.
E' un corridore alla Fondriest, scalatore è affermazione un
tantinello eccessiva...


concordo.

 
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Livello Giro




Posts: 148
Registrato: Feb 2006

  postato il 22/05/2006 alle 10:59
I velocisti sono una razza anomala, poiché ce ne sono pochissimi che han voglia di tenere in collina (l'unico veramente decente in salita mi sa che è Allan Davis). Ti dico, all'hotel Continental a Tirrenia quando sono andato a vedere, che c'erano qui per il Giro, ce n'erano alcuni fuori dalla hall che fumavano (non dico chi)... fa te che voglia che c'hanno di fare le salite...

E' molto una questione di testa. Specie per alcuni.

 

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La rivoluzione non è un pranzo di gala
o una festa letteraria;
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La rivoluzione è un atto di violenza.

-Mao Tse Tung

 
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Livello Freddy Maertens




Posts: 873
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  postato il 22/05/2006 alle 12:51
Originariamente inviato da Knightlake98

Originariamente inviato da alt-os
Bettini per me è più un passista veloce che un passista scalatore.
E' un corridore alla Fondriest, scalatore è affermazione un
tantinello eccessiva...

Si, sono d'accordo... Bettini probabilmente è un esempio poco significativo. Quindi togliamo l'"a parte".

 

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Under 23




Posts: 12
Registrato: May 2006

  postato il 22/05/2006 alle 13:18
Beh, sono tipi di sforzo differente quelli del passista/cronoman e quello del velocista, adesso non li ricordo bene, ma ce ne sono di quattro tipi, e quello dei velocisti è quello esplosivo, mentre quello dei cronoman è quello anaerobico/aerobico (a seconda di quanta voglia hanno di spingere )

Mah, secondo me la potenza su sforzi prolungati gioca un fattore chiave, assieme alla posizione aerodinamica. E come dici te, anche la capacità di restare concentrati..

 
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Livello Tour




Posts: 200
Registrato: Sep 2005

  postato il 22/05/2006 alle 14:56
Fondamentale è l'approccio mentale alla cronometro: c'è chi non è in grado di "lavorare" in prossimità del proprio massimale in assenza di un obiettivo "visibile" (ricucire un distacco, staccare un avversario).
Sicuramente si può migliorare (posizione, allenamenti specifici) ma la componente fisica è essenziale.
Mentre in salita è fondamentale il rapporto potenza/massa (W/kg) che premia gli scalatori o i passisti leggeri, su terreno piano è la potenza (W) a dettare legge. Poichè un passista "pesante", per caratteristiche fisiche, ha una potenza maggiore rispetto ad uno scalatore (dotato di massa inferiore) allora quest'ultimo non potrà far altro, su cronometro prive di dislivello, che difendersi.
Quindi un non-cronoman, piuttosto che cercare di adottare uno stile da cronoman, deve secondo me adattare la prova alle proprie doti e non viceversa, cercando (ed allenando) una condotta di gara che gli consenta di massimizzare la sua prestazione pur nel rispetto dei suoi punti di forza, in modo da non rischiare di vederne ridotta l'efficacia (facile a dirsi ma difficile a farsi, evidentemente).
Per quanto riguarda i velocisti, a loro la potenza non manca di certo, ma probabilmente (anche in virtù del mix di fibre muscolari possedute) tale potenza si esplica in modo più efficacie in attività "esplosive" (fuori soglia) anzichè aerobiche (al di sotto della soflia anaerobica). Tralasciando, in alcuni casi, una eventuale carenza di "feeling" con la fatica.

 

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"L'allenamento è per il 90% fisico e per il 10% mentale; la gara è per il 90% una questione mentale e per il 10% fisica" [E. Burke]

 
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Moderatore




Posts: 3308
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  postato il 22/05/2006 alle 19:37
Beh se si parte proprio dall'inizio ci vuole senz'altro qualcuno che sappia invogliare il giovane ciclista a cimentarsi in questa specialita' e sono molto contento che la Federazione Italiana abbia deciso di provarci organizzando diverse prove per i ragazzi nel corso dei mesi.Cio' e' utile non solo per chi vuole semplicemente provare ma anche per chi nel tempo vuole cominciare pian piano ad affinarsi,anche perche' se uno avra' la fortuna di diventare professionista ce ne sara' di strada da fare nonche' di chilometri soli contro tutti.Naturalmente per diventare un cronoman occorre anche avere determinate caratteristiche fisiche,non si puo' certo chiedere ad uno che pesa 50 chili di vincere contro il tempo.Nel campo professionistico ci sono atleti abbastanza portati all'impegno contro il tempo anche per la tradizione che vige in alcuni paesi(mi viene in mente la Svizzera e la stessa emergente Australia dove prima ancora ci si cimenta sulla pista)mentre per alcuni atleti nati con determinate caratteristiche c'e' bisogno di molto,moltissimo lavoro su poizione da tenere,cadenza di pedalata etc.etc. e bisogna fare molta attenzione a non snaturarne le caratteristiche anche in senso contrario(mi par di ricordare che di Rogers,anche se ai mondiali ultimamente non ha fallito,si disse che col miglioramento in salita perse qualcosina a cronometro,di conseguenza un Popovych che va piu' forte contro il tempo ha perso qualcosa in salita).Ci sono stati anche esempi di atleti,soprattutto quelli dell'Est,dove il cronometro e' stato curato molto ma che per l'eccessiva spremitura tra i dilettanti tra i pro non hanno reso mai piu' ai loro standard:ricordo bene che Petrov e Matveyev tra i dilettanti erano fortissimi contro il tempo mentre tra i professionisti non si sono mai visti ad esempio battagliare nei grandi giri o ai mondiali per una vittoria contro il tempo.
Altra cosa non facile e' il saper conservare le forze:al giorno d'oggi infatti e' diventato parecchio difficile per alcuni atleti fare benissimo sia la crono all'inizio che quella alla fine del Giro,dove a volte si assiste a risultati a sorpresa con atleti giunti meglio all'ultima settimana.

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 3711
Registrato: Apr 2006

  postato il 22/05/2006 alle 19:42
Alt-Os hai dimenticato di chiudere il quote, prima di iniziare un altro messeaggio scrivi
.

Cmq per essere veri cronoman bisogna saper tenere il ritmo senza nessun aiuto, senza che lo facciano altri. E molto allenamento: posizioni, resistenza, gamba.

 

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