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Autore: Oggetto: Giro 2006 - 16a tappa: Rovato-Monte Bondone

Livello Fausto Coppi




Posts: 6922
Registrato: Jul 2004

  postato il 26/05/2006 alle 09:13
Originariamente inviato da antonello64

Originariamente inviato da aranciata_bottecchia
Vabbè, non ti scaldare, tanto se Lèns è il Padrino, lo Sceriffo per forza è a libro paga di Lèns, quindi un sottoposto.


Il vero Sceriffo al Padrino Lèns gli avrebbe fatto fare il Tour sui cerchioni


Poco importa, avrebbe vinto lo stesso

 

____________________
Davide

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 6922
Registrato: Jul 2004

  postato il 26/05/2006 alle 09:20
Originariamente inviato da mestatore
davide, davide, felice,felice
basso è uno forte che si allena meglio e più di tanti altri.
sottolineo megliom e anche più.


Bontà tua.

con un motore , una genetica che gli hanno fatto fare secondo (juniores) e primo (dilettanti) in 2 mondiali.


Ok, aspetto il trionfo di Nocentini sui Campi Elisi adesso.

Non te la prendere, si fa per scherzare, meno male che ogni tanto vincono corridori come Schumacher, prenderà anche gli stimolanti ma che fulmine!
E poi Bruseghin riempie l'anima e il cuore.
Devo consolarmi in qualche modo.
Ciao
Cunego e Libertà!

 

____________________
Davide

 
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Livello Marco Pantani




Posts: 1409
Registrato: Nov 2004

  postato il 26/05/2006 alle 11:21
Originariamente inviato da mestatore

non corre come lance, corre da dominatore.


Perché Lèns non correva da dominatore? Se ben ricordo, quando Basso provava ad andarsene via, Lèns lo rimetteva subito al suo posto con un paio di ceffoni.

Vabbeh dai, ho già detto che non voglio andare oltre su questo tipo di argomenti. Comunque, se permetti, il discorso "si allena più e meglio degli altri" a me non piace. La ragione l'ho già spiegata prima. E comunque sono assolutamente convinto che non é passando 24h al giorno sui libri di fisica che diventerai Einstein.

 

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E' la guerra che Madre Natura conduce contro la natura dell'uomo. Sarà una guerra senza quartiere, e sarà la grande guerra del XXI secolo

Ascoltato alla alla radio il 25/10/2007 a commento degli incendi che stavano devastando la California.

 
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Moderatore
Utente del mese Gennaio 2009




Posts: 3948
Registrato: Apr 2005

  postato il 26/05/2006 alle 12:11
Originariamente inviato da Felice
Comunque, se permetti, il discorso "si allena più e meglio degli altri" a me non piace. La ragione l'ho già spiegata prima. E comunque sono assolutamente convinto che non é passando 24h al giorno sui libri di fisica che diventerai Einstein.

Sul piu' sono daccordo a dire che non e' giusto e bello.
Sul meglio la penso diversamente qui e' questione di qualita' non
di quantita'.

Restando al paragone con lo studio: studiare meglio significa consultare
diversi testi approfondendo gli argomenti. E compiendo verifiche
su quanto appreso (con esercizi).
Ovvio che i piu' bravi riescono a farlo pure in meno tempo.

 

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Marco Pantani




Posts: 1409
Registrato: Nov 2004

  postato il 26/05/2006 alle 12:24
A proposito di fisica, mi ero riproposto di dare un'occhiata alle formulette riportate da "tutto quello di cui ho bisogno é una bicicletta".
Anche perché mi ricordavo della domanda di Davide riportata qui sotto.

Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Originariamente inviato da all_i_need_is_bike

2) Potenza per vincere gli attriti = MassaTotale * AccelerazioneDiGravità * Velocità * Coefficiente "a"
W2 = m*g*V*a
di solito si assume a=0,01


Quindi è ininfluente l'effetto della pendenza sull'attrito delle ruote?
In termini di attrito da contatto con il suolo, andare a 20 all'ora in salita e andare a 20 all'ora in pianura sortiscono il medesimo effetto?
Confesso la mia totale ignoranza.

Grazie davvero per le formule, sono decisamente molto interessanti e utili, sei stato gentilissimo.
Ciao


Dunque, per quanto riguarda il termine principale (ovvero la potenza richiesta per superare il dislivello), la formula riportata é equivalente a quella che avevo dato io. Applicata alla tabellina di stress, la mia da esattamente il suo numero, l'altra dà un numero leggermente diverso, sicuramente a causa degli arrotondamenti, in particolare nel valore della pendenza media. Il fatto che si possano scrivere diverse formule per calcolare la stessa cosa é, in questo caso, legato al carattere conservativo del campo gravitazionale.

Come dicevo nel mio post precedente, gli altri due termini sono più ostici da trattare in modo pulito. Per quanto riguarda l'effetto degli attriti,'la domanda di Davide é più che giustificata e la validità della formula riportata mi pare perlomeno dubbia. Come detto prima, l'attrito in questione é una sorta di "resistenza al rotolamento" che dovrebbe essere schematizzata tramite un momento delle forze applicato alle ruote e orientato in modo da opporsi al moto. Può darsi che si possa schematizzare il tutto con una forza applicata proporzionale al peso, ma, anche se così fosse, quando ci si trova su un piano non orizzontale, dovrebbe entrare in gioco solamente la componente della forza peso perpendicolare al piano. Quindi, a mio parere, la formula é perlomeno incompleta.

C'é poi il termine legato alla resistenza dell'aria. Questo é quello che mi incuriosiva di più, a causa della dipendenza dal cubo della velocità. Pensandoci un attimo, la formuletta sembrerebbe venir fuori dal seguente modello:

schematizzate il sistema ciclista+bicicletta come un rettangolo orientato perpendicolarmente al moto. Certo, le cose non stanno così, ma il moltiplicare la superficie S per il "coefficiente di penetrazione" Cx serve prorio ad ovviare, nella misura del possibile, a questo inconveniente.

Supponente dunque che il vistro rettangolo si sposti incontrando aria mediamente immobile (quindi assenza di vento).

Se il rettangolo si sposta con velocità V, la massa d'aria incontrata nell'unità di tempo é: d*V*S*Cx (d=densità dell'aria).

Per calcolare la forza esercitata dal ciclista sulla'aria, dovete calcolate la variazione di quantità di moto dell'aria nell'unità di tempo. Se l'aria era ferma all'inizio e se assumete che il ciclista se la porti dietro con lui, dovete moltiplicare la massa dell'aria per la velocità. Siamo quindi a: d*S*Cx*V^2.
Per passare dalla forza alla potenza, occorre moltiplicare ancora per V. Quindi: d*S*Cx*V^3. Ovvero la formula proposta a meno del fattore 1/2. Quest'ultimo potrebbe essere un modo per ovviare ad una parte dei numerosi inconvenienti di questo modello, primo fra tutti l'ipotesi che l'aria, dopo il passaggio del ciclista abbia una velocità media uguale a quella del ciclista. Comunque sia, la formuletta deriva da un modello più o meno simile a quello che vi ho appena descritto che, come potete constatare, é piuttosto grezzo. Aggiungete il fatto che non si capisce bene perché non si dovrebbe trattare l'aria per quello che é, ovvero un mezzo viscoso che, come tale, esercita una forza proporzionale alla velocità e quindi conduce ad una potenza proporzionale al suo quadrato.

Conclusione: queste considerzioni sulla potenza sviluppata sono da prendere con le molle.

Ciao

 

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Ascoltato alla alla radio il 25/10/2007 a commento degli incendi che stavano devastando la California.

 
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Livello Jaques Anquetil




Posts: 991
Registrato: Jan 2005

  postato il 26/05/2006 alle 12:25
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Originariamente inviato da dedalus

Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

A me piacerebbe molto che cambiasse squadra.
La Quick Step, ovviamente senza Bettini, sarebbe l'ideale se...Cunego fosse disposto a mettere da parte l'orgoglio per imparare lo spirito di squadra, potrebbe completarsi come corridore da classiche e portare avanti con calma e gradualità la sua crescita come corridore da corse a tappe.
Se si rivelasse all'altezza non credo che la Quick Step avrebbe problemi a mettergli a disposizione una squadra decorosa.


ho espresso un'opinione simile in un post da qualche altra parte.
dicevo: vediamo prima come la quick-step al tour si comporta con un corridore con ambizioni di classifica serie come rujano (non un garate, anche se lo spagnolo al giro si è quasi sempre piazzato).
da lì potremo vedere IMHO se la scelta migliore per cunego è la QS.


Condivido. Se non fosse esploso Schumacher un'altra squadra interessante poteva essere la Gerolsteiner.
Oppure la Rabobank, magari assieme a Franzoi.
Altre non ne vedo.
Ovviamente sono considerazioni giocose, credo che sia incatenato alla Lampre.


La Davitamon Lotto?

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 6922
Registrato: Jul 2004

  postato il 26/05/2006 alle 20:10
Originariamente inviato da Felice

Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Originariamente inviato da all_i_need_is_bike

2) Potenza per vincere gli attriti = MassaTotale * AccelerazioneDiGravità * Velocità * Coefficiente "a"
W2 = m*g*V*a
di solito si assume a=0,01


Quindi è ininfluente l'effetto della pendenza sull'attrito delle ruote?
In termini di attrito da contatto con il suolo, andare a 20 all'ora in salita e andare a 20 all'ora in pianura sortiscono il medesimo effetto?


Come dicevo nel mio post precedente, gli altri due termini sono più ostici da trattare in modo pulito. Per quanto riguarda l'effetto degli attriti,'la domanda di Davide é più che giustificata e la validità della formula riportata mi pare perlomeno dubbia. Come detto prima, l'attrito in questione é una sorta di "resistenza al rotolamento" che dovrebbe essere schematizzata tramite un momento delle forze applicato alle ruote e orientato in modo da opporsi al moto. Può darsi che si possa schematizzare il tutto con una forza applicata proporzionale al peso, ma, anche se così fosse, quando ci si trova su un piano non orizzontale, dovrebbe entrare in gioco solamente la componente della forza peso perpendicolare al piano. Quindi, a mio parere, la formula é perlomeno incompleta.


Mi inchino davanti a Felice, degno del titolo di Incommensurabile Panettiere.
Effettivamente il mio dubbio trova riscontro in quanto hai scritto.
Può anche darsi che la componente mancante sia trascurabile o che comunque la formula proposta sia un'approssimazione più che accettabile per un cicloturista, ma che il sito del capacquaceo la spacci per metodo scientifico di calcolo, lascia di stucco!

 

____________________
Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Jul 2004

  postato il 26/05/2006 alle 20:18
Originariamente inviato da Felice

C'é poi il termine legato alla resistenza dell'aria. Questo é quello che mi incuriosiva di più, a causa della dipendenza dal cubo della velocità. Pensandoci un attimo, la formuletta sembrerebbe venir fuori dal seguente modello:

schematizzate il sistema ciclista+bicicletta come un rettangolo orientato perpendicolarmente al moto. Certo, le cose non stanno così, ma il moltiplicare la superficie S per il "coefficiente di penetrazione" Cx serve prorio ad ovviare, nella misura del possibile, a questo inconveniente.

Supponente dunque che il vistro rettangolo si sposti incontrando aria mediamente immobile (quindi assenza di vento).

Se il rettangolo si sposta con velocità V, la massa d'aria incontrata nell'unità di tempo é: d*V*S*Cx (d=densità dell'aria).

Per calcolare la forza esercitata dal ciclista sulla'aria, dovete calcolate la variazione di quantità di moto dell'aria nell'unità di tempo. Se l'aria era ferma all'inizio e se assumete che il ciclista se la porti dietro con lui, dovete moltiplicare la massa dell'aria per la velocità. Siamo quindi a: d*S*Cx*V^2.
Per passare dalla forza alla potenza, occorre moltiplicare ancora per V. Quindi: d*S*Cx*V^3. Ovvero la formula proposta a meno del fattore 1/2. Quest'ultimo potrebbe essere un modo per ovviare ad una parte dei numerosi inconvenienti di questo modello, primo fra tutti l'ipotesi che l'aria, dopo il passaggio del ciclista abbia una velocità media uguale a quella del ciclista. Comunque sia, la formuletta deriva da un modello più o meno simile a quello che vi ho appena descritto che, come potete constatare, é piuttosto grezzo. Aggiungete il fatto che non si capisce bene perché non si dovrebbe trattare l'aria per quello che é, ovvero un mezzo viscoso che, come tale, esercita una forza proporzionale alla velocità e quindi conduce ad una potenza proporzionale al suo quadrato.

Conclusione: queste considerzioni sulla potenza sviluppata sono da prendere con le molle.

Ciao


Ingegneri e Fisici di tutto il forum, a voi la sfida!
Grandioso intervento, Felice

 

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/05/2006 alle 20:24
Originariamente inviato da guigia
La Davitamon Lotto?


Secondo me no, è meglio una squadra orientata verso le classiche delle Ardenne.

 

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/06/2006 alle 21:09
Avrei bisogno di un aiuto da parte di chi possiede i programmini per calcolare la potenza espressa da un corridore durante una salita:

distanza: 12,33 km
dislivello: 1030 metri
pendenza media: 8,35%
peso corridore + bicicletta: 65 kg
tempo impiegato: 35' e 19"

Grazie

 

____________________
Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/06/2006 alle 21:22
Ecco che arriva quanto richiesto.



E' un bell'andare questo!!!
Ciclista di 58 Kg, Mumble Mumble parliamo del Panettiere per caso? O non è lui? che salita è?

Fonte :programmino all'interno del programma Ciclotour dell'HAC4 Ciclosport.

 

[Modificato il 09/06/2006 alle 21:28 by stress]

____________________
"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/06/2006 alle 21:35
Originariamente inviato da stress
E' un bell'andare questo!!!
Ciclista di 58 Kg, Mumble Mumble parliamo del Panettiere per caso? O non è lui? che salita è?


Grazie Mauro.
Sì, è il Piccolo Paniettere nell'ascesa a Passo Lanciano.
Ciao

 

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/06/2006 alle 21:39
Uso questo thread per porre una domanda:
Da dove deriva il soprannome Piccolo Panettiere?

 
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Livello Octave Lapize




Posts: 473
Registrato: May 2005

  postato il 09/06/2006 alle 21:51
deriva da un gioco di parole fatto con il suo soprannome "piccolo principe"
 
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Moderatore




Posts: 21608
Registrato: Oct 2004

  postato il 09/06/2006 alle 21:52
...e dal fatto che da bimbo, per comprarsi la prima bici da corsa, ha fatto il garzone ad un fornaio...

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

CICLISTI
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 6314
Registrato: Jun 2005

  postato il 09/06/2006 alle 21:52
Davide, qualora serva, questi sono i dati di Basso sulla stessa salita (Ho considerato il peso di 70 Kg + 7 della bici):



Fonte: come due post fa

Mamma mia, per fare 25 metri di VAM e dare 300 metri di distacco a Damiano, a causa del peso, ha dovuto svilupparo un mare di WATT!!!
Quanto pesano quei 12 Kg in +!!!!

 

[Modificato il 09/06/2006 alle 22:01 by stress]

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"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Ottobre 2009




Posts: 6093
Registrato: Jul 2005

  postato il 09/06/2006 alle 21:58
Originariamente inviato da cyclingteam2001

deriva da un gioco di parole fatto con il suo soprannome "piccolo principe"



Veramente no. Deriva dal fatto che Cunego lavorò come fornaio per racimolare i soldi necessari per comprarsi la sua prima bici.

 

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