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Autore: Oggetto: ACCPI e CPA: le associazioni dei corridori

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  postato il 10/03/2006 alle 00:59
Importante presa di posizione da parte dei professionisti italiani e da parte del comitato corridori internazionali, nelle persone di Colombo e Moser, dopo i controlli "spartani" effettuati ieri prima della partenza della 41° Tirreno-Adriatico.

**********************************

Le associazioni dei corridori dicono “no” alla vetrina dei test ematici

9 marzo - Ieri, nelle ore precedenti la partenza della prima tappa della Tirreno-Adriatico, l’Unione Ciclistica Internazionale ha proceduto a numerosi test ematici in un albergo che ospitava alcune squadre italiane ed estere. Le modalità di svolgimento dei prelievi sanguigni sono apparse palesemente in contrasto con quanto disposto dai regolamenti. I corridori si sono dovuti sottoporre agli esami in un’area di passaggio di fianco alla hall dell’albergo, senza che fosse tutelato il più elementare diritto alla privacy e che fosse garantita un’adeguata condizione di igiene considerata la delicatezza del prelievo. Al disorientamento degli atleti ha corrisposto lo sconcerto degli altri ospiti dell’hotel. Le analisi hanno poi dato esito negativo.
L’ACCPI e la CPA richiamano con forza l’Unione Ciclistica Internazionale al rispetto dei regolamenti ed annunciano che i corridori non accetteranno il ripetersi di simili episodi. Nel confermare la piena disponibilità a sottoporsi a tutti i controlli previsti dalle autorità competenti, gli atleti richiedono l’attuazione di metodi tali da tutelare la loro dignità ed il rispetto della privacy.

Amedeo Colombo
Presidente ACCPI

Francesco Moser
Presidente CPA


(fonte: ufficio stampa Lauta communication)

**********************************

Ottimo inizio, ma che non sia solo un sassolino scagliato contro le Alpi. La linea del "farsi sentire" è giusta. Speriamo che i corridori vengano finalmente tutelati anche da un sindacato funzionante.

 

[Modificato il 24/02/2008 alle 13:56 by rizz23]

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  postato il 10/03/2006 alle 01:01
Mi associo, fino ad ora il potere sindacale dei corridori ha dimostrato di rasentare l'inesistenza.
In condizioni simili il controllo doveva saltare, l'individuo non è un capo di bestiame da marchiare.

 

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Davide

 
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  postato il 10/03/2006 alle 01:10
Qualche calciatore rifiutò un esame in condizioni non uguali...ma con aspeti se vogliamo simili...

 

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  postato il 24/02/2008 alle 13:56
Riprendo questo thread per parlare delle news e delle iniziative relatice al CPA, il comitato internazionale dei ciclisti professionisti.

Seguono due stralci dal comunicato ufficiale del CPA relativo al mese di febbraio (in cui s'invitano anche i corridori a segnalare al Cpa le problematiche relative alla sicurezza in gara):

In quest’inizio d’anno, vi ricordiamo la composizione attuale del Consiglio dei Corridori. Si tratta per ordine alfabetico di Stéphane Augé, José Azevedo, Carlos Barredo, Fabian Cancellara, Dario Cioni, Inigo Cuesta, Thomas Dekker, Philippe Gilbert, Ivan Gutiérrez, Roger Hammond, George Hincapie, Benoit Joachim, Denis Menchov, David Millar, Davide Rebellin, Michael Rogers, José Luis Rubiera e Jens Voigt.


CONTROLLI FUORI COMPETIZIONE: RISPETTO DELLA VITA PRIVATA
Dopo gli avvenimenti sgradevoli che si sono prodotti recentemente in Italia, vogliamo insistere sul fatto che le ore alle quali i corridori vengono sottoposti ai controlli effettuati fuori competizione devono essere quelle previste dal Regolamento e ciò allo scopo di rispettare la dignità e la vita privata di ogni individuo.

 

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  postato il 06/03/2008 alle 17:00
Querelle Paris-Nice: l’ACCPI scrive a Pat McQuaid

06 marzo – Anche l’Assocorridori italiana interviene sulla ‘vicenda Parigi-Nizza’, e lo fa indirizzando una lettera al presidente dell’Unione Ciclistica Internazionale, Pat McQuaid. Nella missiva destinata al numero uno dell’UCI, l’ACCPI illustra la propria posizione circa la lettera inviata dallo stesso McQuaid ai corridori per informarli delle sanzioni cui potrebbero incorrere laddove decidessero di partecipare alla Paris-Nice.

L’Assocorridori, anzitutto, esprime il proprio rammarico per la mancata collaborazione tra il CPA – sulla cui istanza è stata inviata la lettera dall’UCI - e le associazioni nazionali dei corridori, pur rimarcando, in questo caso specifico, la mancanza di responsabilità diretta da parte della federazione internazionale.

L’Assocorridori sottolinea poi – con riferimento all’art 2.15.139 del regolamento UCI per le squadre Pro Tour ed all'art. 2.16.052 del regolamento UCI per le squadre Professional – che i corridori ciclisti sono a tutti gli effetti lavoratori dipendenti delle rispettive squadre. Nel caso in cui, onde evitare sanzioni da parte dell'UCI, decidessero di non prendere parte alla corsa contro la volontà dei rispettivi team, potrebbero incorrere in sanzioni ancor più gravi comminate dagli stessi gruppi sportivi (sino all’interruzione del rapporto di lavoro ed al blocco dello stipendio). Proprio per favorire la massima chiarezza nel rapporto tra squadre e atleti l’ACCPI ha inviato una specifica comunicazione a tutti i team manager e i direttori sportivi delle squadre iscritte alla Paris-Nice in cui si richiede di “trasmettere a ciascuno dei propri corridori iscritti alla Paris-Nice una specifica convocazione scritta in cui si confermi la loro iscrizione e si richieda la loro presenza alla predetta competizione”.

Inoltre, con riferimento all’art. 1.2.021 del regolamento UCI, l’ACCPI ricorda che la medesima sanzione della sospensione di un mese e l’ammenda da 50 a 100 FS in caso di partecipazione ad una “gara vietata” è prevista per tutti i soggetti in possesso di licenza UCI. La comunicazione inviata dall'UCI ai corridori, dunque, sarebbe dovuta essere indirizzata a tutte le categorie professionali per le quali è previsto il tesseramento UCI.

Sulla base di queste considerazioni si rileva come, ancora una volta, quella dei corridori risulti la categoria più esposta e la meno tutelata dall'UCI, che la renderebbe di fatto "vittima" della diatriba tra federazione mondiale ed ASO. L’ACCPI conclude auspicando, per un futuro non troppo remoto, un incontro tra le varie parti in causa: UCI, federazioni nazionali, organizzatori, gruppi sportivi, direttori, medici e, ovviamente, corridori.

(fonte: cs ACCPI)

 

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  postato il 10/03/2008 alle 19:25
Da un comunicato stampa del CPA di oggi:

The context in which the race PARIS-NICE started gives way to many uncertainties as for the disciplinary sanctions the riders could receive as well today as in the next races.
However, the riders have the right to exercise their job in a clear and serene context.
This is why the CPA requires a meeting to be held urgently, in the presence of its Riders' Council, with the President of the UCI as soon as PARIS-NICE is finished.

CPA (10-03-08)

 

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  postato il 11/03/2008 alle 20:29
CPA: i corridori chiedono un incontro con McQuaid

Il presidente del CPA, Cedric Vasseur, ha chiesto un incontro urgente al presidente dell'Uci Pat McQuaid al fine di chiarire la situazione venutasi a creare con la diatriba fra Uci e Aso in occasione della Parigi-Nizza. L'incontro dovrebbe svolgersi a conclusione della corsa francese.


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Liège-Bastogne-Liège: 1°
Giro d'Italia: Carrara - Montalcino: 2°
Tour de France: Sisteron - Bourg-lès-Valence: 1°
Tour de France: Longjumeau - Paris Champs-Élysées: 1°
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  postato il 11/03/2008 alle 21:29
Originariamente inviato da Abajia

CPA: i corridori chiedono un incontro con McQuaid

Il presidente del CPA, Cedric Vasseur, ha chiesto un incontro urgente al presidente dell'Uci Pat McQuaid al fine di chiarire la situazione venutasi a creare con la diatriba fra Uci e Aso in occasione della Parigi-Nizza. L'incontro dovrebbe svolgersi a conclusione della corsa francese.


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ma va?

 

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  postato il 11/03/2008 alle 22:35
Di Luca al via di Tirreno-Adriatico e Milano-Sanremo: la soddisfazione dell’ACCPI

11 marzo – RCS Sport ha comunicato il “via libera” alla partecipazione di Danilo Di Luca a Tirreno-Adriatico e Milano-Sanremo. Un provvedimento che si basa sulla mancanza di condizioni oggettive tali da mettere in discussione la partecipazione alle prossime importanti corse italiane del corridore abruzzese, per il quale la procura antidoping del CONI ha disposto il discusso deferimento al GUI in seguito al cosiddetto “caso Zoncolan”.
Il presidente dell’Assocorridori, Amedeo Colombo, sottolinea «il senso di responsabilità dimostrato da RCS Sport, che per bocca del direttore Angelo Zomegnan ha ammesso come sia in corso un’aspra battaglia di perizie che rende più che mai valida la presunzione di innocenza».
In un comunicato diramato il 29 febbraio, i corridori italiani avevano minacciato prese di posizione di forte impatto qualora a Di Luca fosse stato impedito di partecipare alle imminenti competizioni.

(fonte: Ufficio stampa Accpi)

 

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  postato il 11/03/2008 alle 23:08
Originariamente inviato da rizz23

Originariamente inviato da Abajia

CPA: i corridori chiedono un incontro con McQuaid

Il presidente del CPA, Cedric Vasseur, ha chiesto un incontro urgente al presidente dell'Uci Pat McQuaid al fine di chiarire la situazione venutasi a creare con la diatriba fra Uci e Aso in occasione della Parigi-Nizza. L'incontro dovrebbe svolgersi a conclusione della corsa francese.


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ma va?

La tua versione era in inglese, quindi credo che in italiano sia di più facile ed immediata comprensione.

 

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  postato il 17/03/2008 alle 14:50
Partenza ritardata di cinque minuti ed un messaggio contro gli eccessi dell'antidoping: i corridori presenti alla Tirreno-Adriatico solidarizzano con Kevin Van Impe, l'atleta costretto ai test a sorpresa a poche ore dalla morte del figlio

17 marzo 2008 – «Mille volte sì ad una lotta al doping forte e responsabile, mille volte no ad ogni violazione dei diritti che spettano ai corridori come a ciascun essere umano»: termina così il messaggio letto questa mattina da Filippo Pozzato, vice-presidente dell'Assocorridori italiana, prima della partenza della sesta tappa della Tirreno-Adriatico. Gli atleti hanno dimostrato in modo composto ma determinato contro gli eccessi dell'antidoping. Lo hanno fatto per solidarietà con il collega Kevin Van Impe, il corridore belga costretto nella propria abitazione ad un test antidoping a sorpresa nonostante stesse per prendere parte ai funerali del figlio, nato prematuro e morto poche ore dopo aver visto la luce.

Così come avvenuto ieri alla partenza dell'ultima tappa della Parigi-Nizza, stamane i partecipanti alla Tirreno-Adriatico hanno ritardato il via di cinque minuti in segno di solidarietà e di protesta. Il pensiero dei corridori è stato rappresentato da Pippo Pozzato. Ecco il testo letto dal corridore italiano a nome di tutto il gruppo: «I corridori ciclisti sono da tempo in prima linea nella lotta al doping: abbiamo collaborato, e lo facciamo oggi più che mai, ad ogni azione volta a combattere la piaga del doping nello sport. Questo nostro spirito di collaborazione, però, non deve portare ad aberrazioni come quella di cui è stato vittima un nostro collega, la cui privacy è stata violentata da alcuni commissari antidoping a poche ore dalla morte del figlio. Al nostro collega ferito giunga la solidarietà di tutti i corridori, alle autorità competenti un messaggio forte e chiaro: diciamo mille volte "sì" ad una lotta al doping forte e responsabile. Ma diciamo oggi, e ripeteremo con forza ancora maggiore in futuro, mille volte "no" ad ogni violazione dei diritti che ci spettano, come spettano a ciascun essere umano».

(fonte: cs ACCPI)

 

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  postato il 18/03/2008 alle 20:44
Lunedì prossimo incontro fra Uci e corridori

L'associazione del corridori (CPA) sarà ricevuta lunedì prossimo dai vertici dell'Uci: l'incontro, chiesto proprio dal presidente del sindacato dei corridori Cedric Vasseur, deve chiarire la situazione creatasi con la Parigi-Nizza.


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  postato il 25/03/2008 alle 12:54
Parigi-Nizza: l'Accpi chiede di non punire i corridori

In riferimento all’incontro tra i vertici dell’Unione Ciclistica Internazionale e del CPA, in programma quest’oggi a Ginevra, l’Assocorridori esprime attraverso le parole del presidente Amedeo Colombo l’auspicio affinché «l’incontro abbia solo il fine di chiarire che da parte dell’UCI non vi sarà alcuna richiesta di provvedimenti disciplinari nei confronti dei corridori che hanno partecipato all’ultima edizione della Parigi-Nizza».
Ogni diversa intenzione sarà ritenuta dall’ACCPI del tutto inaccettabile, in quanto contraria alle norme varate dalla stessa UCI proprio per tutelare i corridori che esplicano la loro professione nel rispetto e in adempimento del contratto di lavoro siglato con le rispettive squadre.


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  postato il 25/03/2008 alle 14:34
Ecco l'ultimo comunicato del CPA

DIRITTO ALLA DIGNITA' UMANA ED AL RISPETTO DELLA VITA PRIVATA

Molti casi d’inosservanza dell’intimità e della dignità umana dei corridori si sono di nuovo prodotti recentemente in occasione dei controlli antidoping realizzati dalle diverse istanze competenti, il più grave essendo quello di Kevin Van Impe. E’ stato richiesto dal corridore belga che si sottoponga ad un controllo fuori competizione mentre stava preparando i funerali del suo figlio. Al Giro di California, l’intimità dei corridori che non è stata rispettata visto che il “chaperon” delegato, di sesso femminile, ha voluto essere presente nel camper del corridore che doveva portare al controllo, mentre gli atleti faccevano la doccia. In altre gare, i corridori sono stati trattati da questi stessi “chaperons” come se fossero criminali da portare al commissariato piuttosto che atleti da condurre allo studio mobile dove si
svolge il controllo antidoping. In occasione della partenza della Parigi-Nizza, i corridori, per iniziativa del CPA, si sono mobilitati sotto forma di protesta. Dopo avere spiegato pubblicamente le ragioni della loro azione, hanno preso la partenza della tappa con alcuni minuti di ritardo. I corridori che participavano alla Tirreno-Adriatico hanno organizzato la stessa azione. E’ imperativo ed urgente fissare un quadro estremamente preciso sulle condizioni che gli ispettori devono rispettare durante i controlli durante o fuori dalle competizioni. El CPA chiederà a tal fine all’UCI di chiarire il ruolo degli ispettori antidoping dell’UCI a della WADA. La Signora Anne Gripper, manager del dipartimento antidoping dell’UCI, è stata interpellata a questo proposito. Ha promesso di organizzare prossimamente un seminario per gli ispettori antidoping dell’UCI nel corso del quale sarà anche preso in considerazione il ruolo e il comportamento che devono adottare i “chaperons”. Speriamo che cose del genere non si riprodurranno più nel futuro.

PARIGI-NIZZA : I GRUPPI SPORTIVI NON RISPONDONO AI CORRIDORI. RIUNIONE PAT McQUAID-CORRIDORI.

Di fronte alle preoccupazioni sollevate dalla loro partecipazione alla Parigi-Nizza, gara non inscritta nel calendario UCI, il CPA ha inviato, in nome dei corridori, alcune lettere datate dei 28 febbraio, 4 e 6 marzo 2008, al presidente della AIGCP, il quale non ha finora dato nessuna certezza concreta quanto ai 4 punti seguenti:
1. se i salari sarebbero garantiti in caso di sospensione e se le ammende sarebbero pagate dalle squadre;
2. se le assicurazioni sottoscritte dalle squadre coprono gli incidenti che possono accadere in occasione di una carrera non inscritta nel calendario UCI;
3. se la non attribuzione di punti potrebbe essere un argomento per diminuire il valore dei corridori cuando si trattarà di firmare un nuovo contratto;
4. se in caso di sospensione della squadra gli sponsors garantirebbero la totalità dei budget.
Si nota che molti direttori sportivi hanno segnalato al CPA non essere stato informati dalla direzione della AIGCP delle 3 lettere enviate dal CPA. D’altra parte i corridori, davanti a tante incertezze, hanno chiesto a Pat McQuaid, Presidente dell’UCI, di essere ricevuti per spiegargli le ragioni che le hanno motivati a correre la Parigi-Nizza e di cercare insieme una soluzione alla crisi che attraversa attualmente il ciclismo.
Una delegazione del Consiglio dei Corridori che hanno partecipato alla Parigi-Nizza incontrerà dunque il sig. McQuaid il 25 marzo prossimo a Ginevra.

PREMI DELLE GARE : SONDAGGIO

In seguito ai propositi insistenti da alcuni responsabili di squadre affinché i premi delle gare siano pagati direttamente alle squadre e non più ai corridori, un sondaggio è stato realizzato presso tutti i corridori professionisti. Questi ultimi hanno risposto in massa (quasi 200 risposte ricevute) a questo sondaggio. Il 100% dei corridori conferma che non sono in nessun modo disposti a smettere di percepire i premi e il 85% ritiene che le gare sarebbero più interessanti e disputate se gli organizzatori assegnassero premi nettamente più importanti. Inoltre molti corridori che hanno risposto
verbalmente, hanno coinciso con i loro colleghi. I corridori sono indignati dal comportamento di questi responsabili di squadre ai quali chiedono di riflettere alle conseguenze delle loro intenzioni.
D’altra parte, i corridori constatano che i premi gli sono pagati, nella maggioranza dei casi, con un ritardo nettamente superiore ai 90 giorni dopo la fine delle gare come lo stipula il regolamento UCI. Non è raro che questi ritardi siano superiori a vari mesi.
Il CPA chieder. all’UCI di ricordare agli organizzatori che non osservono –e tra quelli alcuni recidivi- gli articoli 1.2.071 e 1.2.072 ed anche di prevedere delle compensazioni da pagare ai beneficiari in caso di ritardo nel pagamento. Oltre al seguito del pagamento dei premi, il CPA farà e pubblicherà la statistica delle organizzazioni che non rispetteranno i termini fissati dal regolamento UCI.

NON PAGAMENTO DEI PREMI DEL GIRO DI FRANCIA 2007

Nello stesso ordine di cose, sembra che i premi del Giro di Francia 2007 non sono ancora stati pagati ai corridori. Il CPA rimane in attesa di ricevere una risposta della FFC alla sua lettera del 12 marzo scorso, chiedendo di fare il di fare il punto della situazione quanto al pagamento di questi premi.

25 APRILE 2008 A LIEGI: RIUNIONE DEI CORRIDORI

Il CPA invita tutti i corridori alla sua riunione plenaria annuale prevista il Venerdì 25 aprile 2008 alle 15h30 al Palazzo dei Congressi Esplanade de l’Europe a Liegi In questa riunione, la parola sarà quest’anno data inizialmente esclusivamente ai corridori. A partire dalle ore 17, la signora Anne Gripper, Manager del dipartimento antidoping dell’UCI si terrà a disposizione dei corridori per rispondere a tutte le loro domande relative all’antidoping. Sarà disponibile la traduzione simultanea in francese, inglese, italiano, spagnolo e tedesco. Questa riunione costituisce un’opportunità estremamente importante per tutti i corridori per esprimere il loro punto di vista e per essere direttamente informati sull’attività
dell’Associazione che li rappresenta. Il CPA vi aspetta numerosi! (s’intende i corridori ndr )

(cs CPA, pervenuto già nella traduzione qui proposta)

 

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  postato il 25/03/2008 alle 16:07
ma queste associazioni, a parte scrivere comunicati, che altro fanno?

 

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  postato il 25/03/2008 alle 23:43
Originariamente inviato da antonello64

ma queste associazioni, a parte scrivere comunicati, che altro fanno?


Prendono i soldi dei premi dei corridori, e si tengono una parte (ecco perché non vogliono che i soldi passino per i team [che sarebbe anche giusto, qualora i soldi andassero direttamente al corridore, che poi passerebbe alla divisione]).

Ah, inoltre mi risulta che i vari ACCPI e similari (quindi Asso corridori spagnola, belga, etc.), quando ci sono i Campionati Nazionali, non prendono una parte del compenso...

...

... MA TUTTO!!!

 

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  postato il 26/03/2008 alle 00:41
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Originariamente inviato da antonello64

ma queste associazioni, a parte scrivere comunicati, che altro fanno?


Prendono i soldi dei premi dei corridori, e si tengono una parte (ecco perché non vogliono che i soldi passino per i team [che sarebbe anche giusto, qualora i soldi andassero direttamente al corridore, che poi passerebbe alla divisione]).

Ah, inoltre mi risulta che i vari ACCPI e similari (quindi Asso corridori spagnola, belga, etc.), quando ci sono i Campionati Nazionali, non prendono una parte del compenso...

...

... MA TUTTO!!!


e a parte ciò, che aiuto concreto danno ai propri iscritti?
Per il momento abbiamo visto che gli risparmiano la fatica di scrivere comunicati: poi quali altri vantaggi gli hanno portato?

 

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Utente del mese Aprile 2010




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  postato il 26/03/2008 alle 13:03
Joint Press release CPA-UCI

The CPA has been received this afternoon in Geneva by the UCI to discuss the disciplinary consequences related to the riders’ participation in Paris-Nice. A delegation of riders explained their concerns as for the situation of professional cycling. The CPA also explained that in such a context the riders were in a position of weakness.

The people representing the UCI said they understood the arguments of the CPA and reminded the various phases which led to the current situation; they also specified that the Disciplinary Commission of the UCI is the only one which is competent for giving a verdict as for the sanctions that could be given to whom took part in a race the French Cycling Federation did not register with the UCI calendar.

The CPA and the UCI decided to intensify their dialogue to safeguard the federative framework which is currently in real danger despite the fact it is an essential one if we want be able to take everybody’s interests – and in particular the riders’ ones- into account.

(cs CPA)

 

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  postato il 29/05/2008 alle 11:39
CPA News May 2008

THE RIDERS’ OPINION
In order to know all the professional riders’ opinion about the various questions which concern them directly, the CPA intends to regularly organize opinion polls which will be addressed directly to the athletes. A first poll recently took place so that they give their opinion about the destination of the prize money. The last opinion poll was related to the use of the ear pieces, a topic which is currently being debated. Many riders filled the form they received and sent it back to us. We thank them warmly for their cooperation. The result of this opinion poll shows that 70% of the riders are in favor of the use of the ear pieces during the competitions. The main reasons they bring up are the following ones: safety on the course, -not only for the riders to be informed in time of the dangers they will meet on the road but also to avoid the continuous motion of vehicles at the back and in the middle of the bunch-, and the possibility for the riders to be in permanent communication with their team-mates and their team manager. To forbid the use of the ear pieces would be taking a step behind by depriving the riders of what is regarded as a progress to improve their work conditions. These riders also underline that its use is in any event not compulsory. The 30% of the riders which are against the use of the ear pieces think that the fact of forbidding its use would make it easier for the riders who want to take the initiative of attacking by themselves to do it freely and that as a consequence the races could unfold in a completely different way and be less foreseeable. These riders wish to recover autonomy in the effort.

THE CPA ATTENDED THE ROAD COMMISSION
The minutes of the last meeting of the UCI Road commission, which took place on April the 3rd in Amsterdam, The Netherlands, has been released. The President of the CPA, C€dric Vasseur, which is a member of that commission, attended that meeting. It has among other things been dealt with the following points: safety problems which keep recurring particularly at some races and in some countries, the influence of the ear pieces during the races, the Anti-doping Charter signed before the Tour de France 2007, the herence of the calendar and the payment of the race prize money which is still a big problem. In addition, the riders would like fines to be given to the riders who test positive. But they stated that they are totally the fact of increasing their financial participation within the framework of the fight against doping because they observe that the organizers pay the additional costs by reducing the race prize money that should be paid to the riders. The riders also regret the fact that after an anti-doping test they are informed if they have a positive result but never if the result is a negative one. The riders also would like their teams to inform them when their contact will not be renewed on September 30 instead of October 30 in order to have more time to find another team.

LETTER TO THE CONI
On last May 13, before the start of the Giro d’Italia, C€dric Vasseur, President of the CPA, sent a letter to the CONI (Italian National Olympic Committee), so that, on the occasion of the anti-doping tests, the rest slots which are necessary for the physical and psychological equilibrium of the riders are respected. The CPA requested that, as the UCI recommends it and as written in the joint agreement (article 16, subparagraph 2), the no advance notice testing and the out-of-competition testing the CONI organizes take always place between 7:00 AM and 10:00 PM.

TRANSFERS AT THE GIRO D’ITALIA
On the occasion of the Giro d’Italia, which will finish on June 1, the riders and their teams complained once again about the number, the length and the difficulty of the transfers, from the hotels to the start of from the finish to the hotels. That problem keep recurring in this race so that the riders wish that in the future the organizer will definitely be more comprehensive with the athletes also taking into account the fact that he already proposes them a very demanding route that requires many sacrifices.

 

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  postato il 17/06/2008 alle 13:32
Qualcuno ha il buon cuore di tradurre in italiano: a naso, mi pare ci siano contenuti interessanti:

Cédric Vasseur plaide pour une réforme complète du cyclisme

Dans une interview parue dans le journal La Voix du Luxembourg de ce samedi 14 juin, l’ancien coureur cycliste professionnel Cédric Vasseur, maintenant Président de l'association internationale des coureurs cyclistes professionnels (CPA), plaide pour une réforme complète du cyclisme.

Le cyclisme est le seul sport où le sportif n'a aucun droit. Le coureur, qui est pourtant l'acteur principal, est pieds et poings lié à son équipe. Il doit accepter toutes les décisions de ses dirigeants. Il a certes en théorie le droit de refuser une consigne de son directeur sportif mais en pratique cela le conduit tout droit à la fin de sa carrière.

Au niveau du tennis par exemple, les organisateurs de Roland Garros signent un contrat avec le joueur et lui versent une prime de participation. Dans le cyclisme, cette prime est versée sous forme de frais de déplacement à l'équipe, le coureur quant à lui n'a rien. Il ne lui reste que les primes de victoire. En résumé, un coureur qui participe au Tour de France peut rentrer à la maison au bout de trois semaines de course et ne pas avoir gagné un sou. Ce n'est pas logique.

Pour moi, beaucoup de managers ne sont pas à la hauteur et par conséquent, il est essentiel que les sponsors contrôlent mieux de quelle manière est géré l'argent qu'ils ont investi. Comment peut-on donner 7 à 10 millions d'euros à un gars qui n'a d'autre qualification que d'avoir été coureur professionnel ? Dans le football, si un entraîneur n'a pas de résultat, il est viré. En plus, je ne crois pas que ce soit très valorisant pour une entreprise de savoir que 30 % de leurs coureurs gagnent moins de 2.000 euros par mois, alors que les budgets des équipes n'ont cessé d'augmenter. C'est pourtant le cas. On est en droit de se poser la question où passe tout cet argent.

De même, aujourd'hui, la parole d'un manager d'équipe ne vaut plus rien. Tenez, je vous donne un autre exemple. Beaucoup d'équipes annoncent des contrôles de dopage interne qui coûtent la peau des fesses. Sauf qu'il n'y a jamais de positif et que les instances qui contrôlent ne sont pas indépendantes. C'est une opération de marketing, rien de plus. Beaucoup d'argent est ainsi jeté par les fenêtres. L'équipe ne s'occupe que de son image et le coureur ne vaut rien.

Les directeurs sportifs fonctionnent comme une mafia. Rien qu’au niveau des salaires des vedettes, tout est fait pour ne pas faire de surenchère. Les affaires de dopage aident même les directeurs sportifs à garder assez bas les salaires. Ils s'arrangent entre eux pour dire qui vaut quoi. Ils s'accrochent à leur place sans avoir de réelle compétence. Aujourd'hui, si je n'étais pas président de l'association des coureurs, certains ne me diraient même pas bonjour.

Aujourd'hui, le monde du cyclisme va mal à cause des gens qui tiennent la boutique et en premier lieu à cause des managers d'équipe. Les grands sponsors se désintéressent alors que le cyclisme attire toujours les foules. Mais nous cultivons un sport de pauvre. Des petits sponsors n'attirent pas les grands. Je n'ai pas de solution miracle, mais il existe des pistes à suivre. Tout d'abord il faut toucher aux structures des équipes et leur imposer des contraintes. Ensuite, il s'agit de créer, comme je l'ai dit tout à l'heure, une relation directe entre le coureur et les organisateurs. En tout cas, une chose est sûre, je suis content de ne plus être coureur cycliste.

Marc Vanacker
La Voix du Luxembourg

(fonte: velo-club.net)

 

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  postato il 17/06/2008 alle 14:06
In un'intervista pubblicata sul quotidiano La Voix du Luxembourg questo Sabato, 14 giugno l'ex ciclista professionista Cedric Vasseur, ora Presidente della Associazione Internazionale dei ciclisti professionisti (CPA), chiede una riforma globale del ciclismo.
Il ciclismo è l'unico sport in cui l'atleta non ha alcun diritto. Il corridore, che è il principale attore, è legato mani e piedi alla sua squadra. Deve accettare tutte le decisioni dei suoi dirigenti. Egli ha certamente, in teoria, il diritto di rifiutare un ordine del suo direttore sportivo, ma in pratica lo porta direttamente alla fine della sua carriera.
Nel tennis per esempio, gli organizzatori del Roland Garros firmano un contratto con il giocatore e a lui pagano il premio di partecipazione. Nel ciclismo, questo premio è erogato sotto forma di viaggio per il team, i ciclisti per loro non hanno nulla. L'unica cosa è sono i premi della vittoria. In sintesi, un ciclista che partecipa al Tour de France può tornare a casa dopo tre settimane di corsa e non aver vinto un centesimo. Questo non è logico.
Per me molti dirigenti non sono all'altezza e, di conseguenza, è essenziale che gli sponsor controllino meglio come è gestito il denaro che hanno investito. Come si può dare da 7 a 10 milioni di euro a un ragazzo che non ha altra qualifica se non quella di essere stato corridore professionista? Nel calcio, se un allenatore non ha alcun risultato viene licenziato.Inoltre, non credo che sia gratificante per una società di sapere che il 30% del loro ciclisti guadagnano meno di 2.000 euro al mese, mentre i bilanci delle squadre sono continuati ad aumentare. Questa è la realtà. Abbiamo tutto il diritto disapere dove vanno tutti questi soldi.
Anche oggi, la parola manager di una squadra non vale nulla. Vi do un altro esempio. Molti team annunciano controlli antidoping che costano la pelle del culo (sedere qualora se escono gli asterischi).Salvo che non vi è mai nessuno positivo e che le istituzioni che fanno i controlli non sono indipendenti. Si tratta di una operazione di marketing, niente di più. Un sacco di soldi gettati dalla finestra. Il team si occupa solo della sua immagine e il ciclista non ha alcun valore.
Il team manager stanno lavorando come una mafia. A parte gli atleti di punta per il resto è fatto tutto per tenere i salari bassi. I casi di doping sono utilizzati a questo scopo. Essi fanno il loro lavoro senza una reale competenza. Oggi, se non fossi il presidente dell'associazione dei ciclisti, a certi non direi neanche buongiorno.
Oggi, il mondo del ciclismo va storto per le persone che mantenengono il sistema e in primo luogo a causa dei team manager. I grandi sponsor hanno perso interesse, mentre il ciclismo ancora attira folle. Noi coltiviamo un sport povero. I piccoli sponsor non attirano i grandi. Non ho alcuna soluzione miracolosa, ma ci sono percorsi da seguire. Prima dobbiamo toccare le strutture dei gruppi sportivi imponendogli dei vincoli. Quindi, creare, come ho già detto, un rapporto diretto tra il ciclista e gli organizzatori. In ogni caso, una cosa è certa, sono lieto di non essere più corridore professionista.

Marc Vanacker
La Voix du Luxembourg
(fonte: velo-club.net)
Traduzione in Italiano: Stress

Ps tutto vero e tutto giusto ma alla fine non succederà nulla perchè loro non sono i tennisti.

mario mi devi una birra.

 

[Modificato il 17/06/2008 alle 14:27 by stress]

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"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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  postato il 17/06/2008 alle 14:39
Ti offrirò la birra con molto piacere.

Vasseur dice delle cose sacrosante. Ma la sua pecca è di non parlare mai dei grandi difetti dell'Uci. Adesso le sue invettive (giustissime) vanno contro i team manager. E credo non sia un caso che queste invettive escano nel momento in cui Liquigas e Quick Step escono dall'AIGCP e tante squadre (suppongo) non vogliono più far parte del Pro Tour.

Insomma, le parole (e, spero, le azioni) di Vasseur e del CPA acquisirebbero molto più valore se l'Associazione corridori non fosse così strettamente subordinata all'Uci.

 

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  postato il 20/09/2008 alle 08:54
Comunicato di settembre del CPA

CPA News

THE CPA DRAWS THE RIDERS’ ATTENTION TO THE IMPORTANCE OF THEIR EMPLOYMENT CONTRACT
The CPA reminds the riders how important it is not to sign a contract with a team before checking if it completely matches with the article 5 of the Joint Agreement:
Chapter two: WORKING CONDITIONS - HIRING
Art. 5
Hiring shall take place by means of an individual contract concluded between the rider and the team.
The contract shall be drawn in writing by means of a form corresponding to the sample contract agreed by and between the signatories and approved by the UCI as an insertion in its regulation as a standard contract.
The contract shall be drawn up in at least 3 copies:
-1 for the team;
-1 for the rider;
-1 for the auditor approved by the UCI.
The contract shall be typed. Each page shall be numbered and shall indicate the total number of pages in the contract.
The rider and the paying agent shall sign each page of the contract.
Clauses of the contract on a page which has not been signed by the rider may not be invoked against him; the rider may take advantage of them.
In you have any doubt, do not hesitate to contact the CPA.

PAYMENT OF THE PRIZES OF THE TOUR DE FRANCE 2007
Following the concerns expressed by many riders belonging to the French
teams who, on September 11, had not yet received their prizes of the Tour de France 2007, the CPA and its President alerted, a long time ago, the UNCP and the French professional league which confirmed on Friday September 12 through Mr. Yvon Sanquer, that the FFC paid those prizes on July 11, 2008 in the bank accounts of each French team.
The CPA recommends the riders who are the beneficiaries to ask the paying agent of their teams when they will receive their profits and to transmit it the answer they will receive.

TO KNOW MORE ABOUT THE BIOLOGICAL PASSPORT
We remind you the names of the 9 independent experts who are in charge of
analyzing the profiles of the riders who are included in the program of the biological passport:
Michael Ashenden (Australia), Michel Audran (France), Bo Berglund (Sweden), Giuseppe D’Onofrio (Italy), Pierluigi Fiorella (Italy), Giuseppe Fischetto (Italy), Olivier Hermine (France), Robin Parisotto (Australia) Olaf Schumacher (Germany).
For more information, we advise the riders to have a look at the UCI website: www.uci.ch section Antidoping where they will find their own space in English and in French. If need be and for any question relating to the point, you can contact Mrs. Anne Gripper, Manager of the UCI
Antidoping Department: anne.gripper@uci.ch or Cédric Vasseur,
who will transmit your questions.
DRAWING UP OF THE 2009 WORLD CALENDAR
The CPA will be represented by its President Cédric Vasseur or, if he is not able to attend, by a member of the Riders’ Council, within the working party which will be charged, under the auspices of the UCI,
to draw up the new rules relating to the ranking of the World Calendar. The Riders’ Council as well as the persons in charge
of the National Associations were requested to share their remarks and suggestions about this future World Calendar.
TOUR OF PORTUGAL 2008
The riders in general, and in particular the foreign riders, which took part in the Tour of Portugal 2008, reported the very high quality of the organization and lodgings. The press coverage was very important and the riders were impressed by the enthusiasm of the public which was numerous and present throughout the race.
NEXT MEETING OF THE MANAGEMENT COMMITTEE OF THE CPA
We inform you that the next meeting of the Management Committee of the CPA will take place on Tuesday 7 October in Geneva.

E-mail : cpa.secretariat@hispeed.ch – Web: www.cpasite.org

(fonte: cs CPA)

 

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  postato il 07/10/2008 alle 23:26
CPA PRESS RELEASE

The Management Committee of the CPA met this afternoon in Geneva (Switzerland).

The following points were approached during the debates: development of the new world calendar, creation of the new world ranking, decrease of the number of riders per team, minimum wages and unpaid wages, prizes of the races, safety in the races, communication with the riders, will of a great majority of riders to participate in races only with riders which are subjected to the same controls, obligations and rules as they are (in particular with regard to the biological passport).

During this meeting, the CPA, with the representatives of the National Associations as well as the members of the Riders’ Council who were present, decided to create working commissions in order to be able to present specific proposals to the various stakeholders of cycling related to the safeguard of their job of professional rider.

It has also been decided to arrange some meetings in order to discuss the main issues which preoccupy us, with the UCI on the one hand and with EPA on the other hand.

In order to accentuate the communication with the riders and to optimize the realization of their wishes and concerns, it was decided to set up a secured software in the form of a forum guaranteeing their anonymity and enabling them to express themselves about all the subjects relative to their profession.

It has moreover been decided that the Solidarity Funds will no longer be allocated to the riders which stop their career following a positive control.

The next meeting of the Management Committee of the CPA will be held at mid-December.


(07-10-08)

 

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  postato il 24/11/2008 alle 11:47
GRANDE PRIMA : IL CPA NEWS TRADOTTO IN RUSSO
A partire dalla presente edizione, il CPA NEWS sarà anche tradotto in RUSSO. Infatti, uno degli obiettivi del CPA è di stabilire un contatto permanente con il più grande numero possibile di corridori che appartengono a ciascuna delle 38 nazionalità che compongono il plotone dei professionisti.
UNA NUOVA SEDE PER IL CPA
Inizio dicembre, il CPA cambierà sede per stabilire il suo servizio amministrativo alla Casa Internazionale dello Sport (MSI) di Losanna. Vi invieremo ulteriormente tutti i nostri nuovi recapiti.
IMPOSTE E TASSE DIRETTE RISCOSSE SU I PREMI DI GARA
Per quanto riguarda le ‘ Imposte o Tasse dirette ‘ riscosse sui premi assegnati dagli organizzatori, richiamamo particolarmente l’attenzione dei corridori sul fatto che un giustificativo deve imperativamente essere fornito loro dall’organismo pagatore insieme al pagamento dei premi di gara. Infatti, questo giustificativo è indispensabile per evitare loro di pagare di nuovo l’imposta nel loro paese di residenza. Molti corridori che non hanno potuto fornire questo giustificativo hanno dovuto pagare l’imposta una segunda volta.
PREMI PER VITTORIE E BUONI RESULTATI
Parecchi corridori ci hanno detto non avere ricevuto alcuni premi promessi dai responsabili delle loro squadre in caso di vittoria o buon risultato. Ricordiamo che per essere giustificate, queste promesse devono essere notificate ai corridori per iscritto, dai responsabili che li fanno.
PARTECIPAZIONE FINANZIARIA DEI CORRIDORI ALLA LOTTA CONTRA IL DOPING
Nel corso di una riunione che si è svolta l’11 novembre a Aigle con il Presidente dell’UCI, il sig. Pat McQuaid, ed alcuni responsabili delle Associazioni Nazionali, l’UCI ha confermato che il CUPT aveva ratificato per 10 voti a favore e 2 contro,
cioè quelli di C. Vasseur e D. Cioni, i 2 rappresentanti del CPA, che la partecipazione finanziaria dei corridori alla lotta contra il doping nelle gare iscritte al ProTour rimaneva fissata al 4% prelevato sui premi di gara. C. Vasseur e D. Cion hanno insistito sul fatto che la grande maggioranza dei corridori era opposta ad un prelievo del 4% ma accettava invece una partecipazione del 2%. Ricordiamo che il CUPT si compone di 12 membri : 6 per l’UCI – 2 per gli organizzatori - 2 per le squadre – 2 per i corridori. Occorre dunque constatare che di fronte a una maggioranza così importante, gli argomenti dei rappresentanti del CPA non sono hanno trovato risposta. Per tutte le altre gare, che non fanno parte del circuito ProTour, la partecipazione finanziaria dei corridori professionisti alla lotta contra il doping rimane fissata a 2%.
SINTESI DEL PROFESSORE STURBOIS DISPONIBILE SU www.cpasite.org
Consigliamo ai corridori di leggere la sintesi redatta dal Professore Sturbois, intitolata ‘ Approccio descrittivo della percezione del doping nel ciclismo ‘. Questo documento, tradotto in 5 lingue, è disponibile sul sito Internet del CPA www.cpasite.org nella rubrica Documenti Corridori. Vi ricordiamo che questa rubrica mette alla disposizione dei corridori dei documenti e delle informazioni che possono essere utili in qualsiasi momento.
CONTROLLI INTERNI
Il CPA ritiene che la ragione d’essere dei controlli interni effettuati dalle squadre deve rimanere sopratutto la prevenzione. Devono infatti essere imparziali e non fungere da pretesto per sanzionare un corridore su base di sospetti di una condotta legata al doping non stabilità dall’Autorità di tutela. L’UCI deve rimanere l’autorità che ha il potere di sanzionare fatti avverati e basati sulla violazione dei suoi regolamenti.
IL CPA CHIEDE UN MINIMO DI 25 CORRIDORI NELLE SQUADRE PROTOUR NEL 2009
Il CPA si oppone ad una diminuzione del numero minimo di corridori fissato a 25 nel 2008. E’ infatti difficilmente concepibile, per una squadra, potere rivalizzare al massimo livello e ad armi iguali durante tutta la stagione con un effettivo inferiore a 25 corridori. Bisogna ricordare che nel 2008 alcune squadre ProTour non hanno
potuto prendere la partenza di alcune gare con il numero massimo di corridori richiesti. Altre hanno, alla fine della stagione, fatto figura di comparse nelle classifiche dovutp alla poca freschezza fisica dei loro corridori. Per gli sponsors e gli organizzatori, l’etichetta ProTour deve rimanere un impegno di qualità della partecipazione. Il ProTour deve mantenere la sua etichetta ‘ Eccellenza ‘ se vuole durare.
18 E 19 DICEMBRE 2008 : MEETING A BARCELLONA
Il CPA sta organizzando un meeting per i corridori, il cui tema sarà il ‘ Divenire del mestiere di Ciclista Professionista ‘. Si terrà a Barcellona i 18 e 19 dicembre prossimi. Un invito è stato indirizzato ad ogni ciclista professionista sotto contratto nel 2008 ed ai responsabili delle Associazioni Nazionali.

(fonte: comunicato CPA di Novembre)

 

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  postato il 06/02/2009 alle 17:47
ACCPI: rieletto alla presidenza Amedeo Colombo

6 febbraio ’09 – L’assemblea dell’Assocorridori italiana ha confermato alla presidenza dell’ACCPI Amedeo Colombo. Un’elezione avvenuta per acclamazione, dopo che in apertura dei lavori lo stesso Colombo si era presentato dimissionario.

I nuovi consiglieri ACCPI sono Bugno, Guerini, Ferrigato, Fornaciari, Martinello e Salvato. Probiviri: Gimondi, Martini e Vigna. Revisori dei conti: Bertolini, Cheula e Chiarini. Nel corso della riunione odierna, l’assemblea ha anche approvato all’unanimità il bilancio 2008 dell’ACCPI.

Amedeo Colombo, che ha ricoperto il ruolo di presidente dell’Assocorridori negli ultimi sei anni, accoglie con soddisfazione la scelta unanime compiuta dagli atleti: «Ci aspettano sfide importanti. Grazie a questa decisione, l’ACCPI proseguirà il proficuo lavoro sviluppato sino ad oggi. Auspico che venga riconfermato in blocco il team che mi ha affiancato con successo in questi anni, con il pieno coinvolgimento di Gianni Bugno e dell’avvocato Federico Scaglia».

(ufficio stampa)

 

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Livello Roger De Vlaeminck




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  postato il 08/02/2009 alle 10:53
Un imprenditore che fa il sindacalista non lo capisco.

 

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Pap

 
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  postato il 17/04/2009 alle 13:20
Il CPA denuncia: in crollo il numero dei professionisti

Il CPA, sindacato dei ciclisti professionisti, scrive nell’ultimo numero del suo bollettino di come ci sia stato un “crollo numerico” di posti di lavoro in questa stagione: i corridori tesserati per squadre ProTour sono infatti 476 mentre quelli appartenenti a formazioni Professional sono 390 per un totale di 886 professionisti, vale a dire il 21% in meno rispetto alla stagione 2008 e addirittura il 29% in meno rispetto al 2007.
Resta la “sacca” delle formazioni Continental che in alcuni casi sono delle vere e proprie formazioni professionistiche ma diventano di difficile catalogazione per gli stessi vertici del ciclismo.

(tuttobiciweb.it)

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/04/2009 alle 13:47
E' proprio un bollettino-ino-ino!

Perchè non dire qual'è la causa di questo calo? Paura di mettere i puntini sulle I?? Mancanza di spazio e di tempo?

 

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Michela
"Stiamo Insieme, Vinciamo Insieme - Ivan Basso"


Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



http://www.adidax.com/
resisterai 5 minuti senza sport?

 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 17/05/2009 alle 18:34
Non so se questo è il thread giusto.
Oggi si è visto uno spettacolo ripugnante al Giro, uno di quelli che chi lavora nel sindacato ( come volontariato, nel mio caso) sperimenta ogni giorno: la vigliaccheria del lavoratore.
Quella che si vede tutti i giorni è giustificata, quando protestano, fanno un'azione sindacale, chi lavora nel privato rischia il posto.
Non è giustificata per ciclisti miliardari come Basso e Cunego ( quelli che ho visto in questa deprimente trasmissione che è il Processo alla tappa di oggi).
Io non so , non avendo seguito bene la vicenda, se i ciclisti abbiano fatto bene o male a fermarsi e spiegare le loro ragioni ( che avessero ragione sulla pericolosità è chiaro visto che è stata neutralizzata la tappa), so che Di Luca ha parlato a nome di tutti e che, quindi, la decisione non era solo sua.
Poi si è visto l'intervento del potere.
Lo sponsor di Cunego che lo chiama all'ammiraglia e Cuneghino che china la testa e dice sempre sì, al traguardo dirà che non parla perché le sue parole vengono travisate, lasciando, ovviamente, Di Luca a culo scoperto.
Basso, davanti allo sponsor, dice subito che loro si sono adeguati.
I giornalisti del processo tutti contro la manifestazione ( ovvio, poteva saltare il processo, non c'è stato spettacolo), tutti a gridare vergogna.
Di Luca è l'unico a sostenere fino in fondo le sue ragioni, bravissimo, un uomo , finalmente.
L'aria è di minaccia: gli sponsor e Zomegnan stanno minacciando sanzioni, come ogni volta che qualcuno alza la testa. A torto o a ragione.
Invece di dire della scelta becera di fare di domenica un circuito cittadino noiosissimo ( quando chi lavora vorrebbe vedersi una bella tappa di salita), pericoloso ( non è successo niente, vero, ma l'altro giorno un ciclista quasi ci è rimasto, è giusto che siano i ciclisti a misurare la sicurezza di un percorso e su questo transitavano macchine in senso contrario, c'erano rotaie e macchine parcheggiate).
E neutralizzata la tappa, come ha detto Di luca, c'erano i velocisti da tutelare.
Poi la paura delle rappresaglie ha fatto il resto e Di Luca, bravissimo, coraggioso, è rimasto l'unico a difendere una scelta che non può essere solo sua.
Mi viene in mente Sanremo 2001 quando, in modo anche più grave, anche Pantani fu lasciato solo sotto la bufera del potere ( là telefonarono ministri e si mosse Cannavò).
E poi qualcuno parla di coscienza di classe dei ciclisti, anche ciclisti miliardari che non rischiano niente hanno offerto uno spettacolo di irresolutezza, di paura, di conformismo mentale, di genuflessione al potere ( economico , quello degli sponsor e politico, quello di Zomegnan e dei giornalisti, almeno quelli presenti al processo) che mi nausea.
Un applauso a Di Luca che non si caca sotto.

 

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Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

Hypocrisy free.

CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENIO.



 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/05/2009 alle 18:51
Le macchine parcheggiate a bordo strada si sono viste in Tv (e Bettini le ha segnalate).
Io personalmente ho visto un grosso scooter parcheggiato poco prima dell'angolo che portava da Corso Venezia a via Senato (curva a 90 °).
Quelli che dicono "mi sono adeguato" mi ricordano quelli che, a scuola, quando c'era sciopero entravano sempre se non c'era il picchetto ma se non erano preparati chiedevano ai più "impegnati" : "Ma oggi non lo fate il picchetto ?".
Poi, se i genitori o i prof li riprendevano perchè avevano scioperato si giustificavano dicendo : "C'era il picchetto !!!"

 

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nino58

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 17/05/2009 alle 18:54
Originariamente inviato da nino58

Le macchine parcheggiate a bordo strada si sono viste in Tv (e Bettini le ha segnalate).
Io personalmente ho visto un grosso scooter parcheggiato poco prima dell'angolo che portava da Corso Venezia a via Senato (curva a 90 °).
Quelli che dicono "mi sono adeguato" mi ricordano quelli che, a scuola, quando c'era sciopero entravano sempre se non c'era il picchetto ma se non erano preparati chiedevano ai più "impegnati" : "Ma oggi non lo fate il picchetto ?".
Poi, se i genitori o i prof li riprendevano perchè avevano scioperato si giustificavano dicendo : "C'era il picchetto !!!"


Di macchine ne ho viste anche io in via XX settembre, come ho segnalato nel 3d della tappa. Sul resto concordo.

 

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Fantaciclismo 2009 : 1°Tour de Romandie - 1° Paris-Tours
Tour de France 2009 : Vittoria 11°tappa Vatan Saint-Fargeau
Vuelta a Espana 2009 :Vittoria 6°tappa Xativa-Xativa e 11°tappa Murcia-Caravaca de la Cruz

Fantaciclismo 2010 : 1° Het Volk - 1° Milano-Sanremo - 1° Tour de Romandie
Tour de France 2010 : Vittoria 9°tappa Morzine Avoriaz- Saint Jean de Maurienne

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/05/2009 alle 19:02
Originariamente inviato da Donchisciotte

Non so se questo è il thread giusto.
Oggi si è visto uno spettacolo ripugnante al Giro, uno di quelli che chi lavora nel sindacato ( come volontariato, nel mio caso) sperimenta ogni giorno: la vigliaccheria del lavoratore.
Quella che si vede tutti i giorni è giustificata, quando protestano, fanno un'azione sindacale, chi lavora nel privato rischia il posto.
Non è giustificata per ciclisti miliardari come Basso e Cunego ( quelli che ho visto in questa deprimente trasmissione che è il Processo alla tappa di oggi).
Io non so , non avendo seguito bene la vicenda, se i ciclisti abbiano fatto bene o male a fermarsi e spiegare le loro ragioni ( che avessero ragione sulla pericolosità è chiaro visto che è stata neutralizzata la tappa), so che Di Luca ha parlato a nome di tutti e che, quindi, la decisione non era solo sua.
Poi si è visto l'intervento del potere.
Lo sponsor di Cunego che lo chiama all'ammiraglia e Cuneghino che china la testa e dice sempre sì, al traguardo dirà che non parla perché le sue parole vengono travisate, lasciando, ovviamente, Di Luca a culo scoperto.
Basso, davanti allo sponsor, dice subito che loro si sono adeguati.
I giornalisti del processo tutti contro la manifestazione ( ovvio, poteva saltare il processo, non c'è stato spettacolo), tutti a gridare vergogna.
Di Luca è l'unico a sostenere fino in fondo le sue ragioni, bravissimo, un uomo , finalmente.
L'aria è di minaccia: gli sponsor e Zomegnan stanno minacciando sanzioni, come ogni volta che qualcuno alza la testa. A torto o a ragione.
Invece di dire della scelta becera di fare di domenica un circuito cittadino noiosissimo ( quando chi lavora vorrebbe vedersi una bella tappa di salita), pericoloso ( non è successo niente, vero, ma l'altro giorno un ciclista quasi ci è rimasto, è giusto che siano i ciclisti a misurare la sicurezza di un percorso e su questo transitavano macchine in senso contrario, c'erano rotaie e macchine parcheggiate).
E neutralizzata la tappa, come ha detto Di luca, c'erano i velocisti da tutelare.
Poi la paura delle rappresaglie ha fatto il resto e Di Luca, bravissimo, coraggioso, è rimasto l'unico a difendere una scelta che non può essere solo sua.
Mi viene in mente Sanremo 2001 quando, in modo anche più grave, anche Pantani fu lasciato solo sotto la bufera del potere ( là telefonarono ministri e si mosse Cannavò).
E poi qualcuno parla di coscienza di classe dei ciclisti, anche ciclisti miliardari che non rischiano niente hanno offerto uno spettacolo di irresolutezza, di paura, di conformismo mentale, di genuflessione al potere ( economico , quello degli sponsor e politico, quello di Zomegnan e dei giornalisti, almeno quelli presenti al processo) che mi nausea.
Un applauso a Di Luca che non si caca sotto.


Don Chisciotte sei d'accordo o no con la manifestazione di oggi????
io fossi stato un ciclista non avrei fatto casino con la fermata sul traguardo, però anche voi vi dovete mettere d'accordo....
queste dimostrazioni di forza contro i potenti(in stile calciatori) sono necessarie e questo è stato un episodio utile, devono far capire che la baracca va avanti perchè ci sono i ciclisti che fanno spettacolo e non loro quattro imbecilli che stanno rovinando questo sport....
l'unico problema è che ci sono corridori senza coglio*i che davanti ad un microfono si cacano sotto(come dice la Don Chisciotte)
ecco perchè insisto che Cunego è un "raccomandato" subito ha messo la squadra a tirare, per paura....dai Damiano ora ti regalano il Giro

- Cunego(e dillo dillo....quello che devi dire) e compagnia non hanno avuto il coraggio di confermare le loro posizioni, solo Di Luca insisteva (ci sono stati alcuni che non hanno rispettao gli accordi e poi tutti gli altri dietro)
caro Damiano perchè quando tutti si sono fermati, tu non hai proseguito, saresti rientrato in classifica....

- Basso pure lui(si è visto un'immagine dove decidevano Rogers, un Csc, Armstrong, Basso e Di Luca) una delusione, che cavolo avete deciso tutti insieme, ed insisti con le tue posizioni....anche se lui è da poco tornato in gruppo, non può rimmetersi tutti contro, lui che per riconquistare l'appoggio di media e potenti ci ha messo due anni
subito dopo le premiazioni i due boss contro Di Luca, come a drigli abbassa la cresta.....comunque Di Luca è stato il portavoce 1/200 ma ha il coraggio di confermare le sue posizioni anche davanti ad un microfono, non come altri....

ora purtroppo ci saranno i soliti servizi della De Stefano "DIFENDI POTENTI" che accuserà i ciclisti di distruggere il loro sport....ma vai a zappare, cercava solo di creare inutili polemiche al traguardo

la gente di Milano non se ne frega proprio dello spettacolo, perchè una semplice volata doveva esserci ed una semplice volata c'è stato....lo spettacolo skyfoso non è dovuto ai corridori, ma agli imbecilli che hanno deciso una tappetta cittadina di domenica(per riprendere la moda dei gran premi di F1 in città)

dopo la giornata di oggi avete capito perchè Di Luca è scomodo e Cunego "raccomandato"(in senso buono....)????

 

[Modificato il 17/05/2009 alle 19:16 by danilodiluca87]

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/05/2009 alle 19:09
Originariamente inviato da danilodiluca87

Originariamente inviato da Donchisciotte

Non so se questo è il thread giusto.
Oggi si è visto uno spettacolo ripugnante al Giro, uno di quelli che chi lavora nel sindacato ( come volontariato, nel mio caso) sperimenta ogni giorno: la vigliaccheria del lavoratore.
Quella che si vede tutti i giorni è giustificata, quando protestano, fanno un'azione sindacale, chi lavora nel privato rischia il posto.
Non è giustificata per ciclisti miliardari come Basso e Cunego ( quelli che ho visto in questa deprimente trasmissione che è il Processo alla tappa di oggi).
Io non so , non avendo seguito bene la vicenda, se i ciclisti abbiano fatto bene o male a fermarsi e spiegare le loro ragioni ( che avessero ragione sulla pericolosità è chiaro visto che è stata neutralizzata la tappa), so che Di Luca ha parlato a nome di tutti e che, quindi, la decisione non era solo sua.
Poi si è visto l'intervento del potere.
Lo sponsor di Cunego che lo chiama all'ammiraglia e Cuneghino che china la testa e dice sempre sì, al traguardo dirà che non parla perché le sue parole vengono travisate, lasciando, ovviamente, Di Luca a culo scoperto.
Basso, davanti allo sponsor, dice subito che loro si sono adeguati.
I giornalisti del processo tutti contro la manifestazione ( ovvio, poteva saltare il processo, non c'è stato spettacolo), tutti a gridare vergogna.
Di Luca è l'unico a sostenere fino in fondo le sue ragioni, bravissimo, un uomo , finalmente.
L'aria è di minaccia: gli sponsor e Zomegnan stanno minacciando sanzioni, come ogni volta che qualcuno alza la testa. A torto o a ragione.
Invece di dire della scelta becera di fare di domenica un circuito cittadino noiosissimo ( quando chi lavora vorrebbe vedersi una bella tappa di salita), pericoloso ( non è successo niente, vero, ma l'altro giorno un ciclista quasi ci è rimasto, è giusto che siano i ciclisti a misurare la sicurezza di un percorso e su questo transitavano macchine in senso contrario, c'erano rotaie e macchine parcheggiate).
E neutralizzata la tappa, come ha detto Di luca, c'erano i velocisti da tutelare.
Poi la paura delle rappresaglie ha fatto il resto e Di Luca, bravissimo, coraggioso, è rimasto l'unico a difendere una scelta che non può essere solo sua.
Mi viene in mente Sanremo 2001 quando, in modo anche più grave, anche Pantani fu lasciato solo sotto la bufera del potere ( là telefonarono ministri e si mosse Cannavò).
E poi qualcuno parla di coscienza di classe dei ciclisti, anche ciclisti miliardari che non rischiano niente hanno offerto uno spettacolo di irresolutezza, di paura, di conformismo mentale, di genuflessione al potere ( economico , quello degli sponsor e politico, quello di Zomegnan e dei giornalisti, almeno quelli presenti al processo) che mi nausea.
Un applauso a Di Luca che non si caca sotto.


Don Chisciotte sei d'accordo o no con la manifestazione di oggi????
io fossi stato un ciclista non avrei fatto casino con la fermata sul traguardo, però anche voi vi dovete mettere d'accordo....
queste dimostrazioni di forza contro i potenti(in stile calciatori) sono necessarie e questo è stato un episodio utile, devono far capire che la baracca va avanti perchè ci sono i ciclisti che fanno spettacolo e non loro quattro imbecilli che stanno rovinando questo sport....
l'unico problema è che ci sono corridori senza coglio*i che davanti ad un microfono si cacano sotto(come dice la Don Chisciotte)
ecco perchè insisto che Cunego è un "raccomandato" subito ha messo la squadra a tirare, per paura....dai Damiano ora ti regalano il Giro

- Cunego(e dillo dillo....quello che devi dire) e compagnia non hanno avuto il coraggio di confermare le loro posizioni, solo Di Luca insisteva (ci sono stati alcuni che non hanno rispettao gli accordi e poi tutti gli altri dietro)
- Basso pure lui(si è visto un'immagine dove decidevano Rogers, un Csc, Armstrong, Basso e Di Luca) una delusione, che cavolo avete deciso tutti insieme, ed insisti con le tue posizioni....anche se lui è da poco tornato in gruppo, non può rimmetersi tutti contro, lui che per riconquistare l'appoggio di media e potenti ci ha messo due anni
subito dopo le premiazioni i due boss contro Di Luca, come a dirli abbassa la cresta.....

ora purtroppo ci saranno i soliti servizi della De Stefano "DIFENDI POTENTI" che accuserà i ciclisti di distruggere il loro sport....ma vai a zappare, cercava solo di creare inutili polemiche al traguardo

la gente di Milano non se ne frega proprio dello spettacolo, perchè una semplice volata doveva esserci ed una semplice volata c'è stato....lo spettacolo skyfoso non è dovuto ai corridori, ma agli imbecilli che hanno deciso una tappetta cittadina di domenica(per riprendere la moda dei gran premi di F1 in città)

dopo la giornata di oggi avete capito perchè Di Luca è scomodo e Cunego "raccomandato"(in senso buono....)????


condivido in pieno questi due interventi.

 

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Livello Marco Pantani
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  postato il 17/05/2009 alle 19:26
Certo che sono d'accordo con la manifestazione di oggi ( non si è capito?).
Ho solo detto , prima, che non sapevo bene perché dopo la neutralizzazione dalla tappa avessero, comunque, deciso di fermarsi e spiegare, adesso ho letto e visto e pensato e hanno fatto benissimo.
Di Luca è coraggiso e si assume le sue responsabilità, Cuneghino ( e Basso) sono due bambinoni che vanno dalla mamma a dire: mi hanno trascinato, sono stato plagiato da quei cattivi...

 

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Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

Hypocrisy free.

CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENIO.



 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/05/2009 alle 19:36
Ed ora minacce a quelli che hanno alzato la testa....

1) Lapidario il giudizio emesso da Agostino Omini, vicepresidente onorario dell'UCI all'inviato di RaiSport Auro Bulbarelli: «I corridori dovrebbero vergognarsi di questo comportamento».

2) Zomegnan e compagnia all'attacco....

3) Molti vogliono le dimissioni di Colombo

CHI AMA IL CICLISMO E' CON I CORRIDORI, NON CON I QUATTRO POTENTI IGNORANTI
anche se oggi non avevano voglia di pedalare ed alzare il culo a noi va bene così....voi tifosi che sbavate dietro quelle femminucce dei calciatori che prendono soldi su soldi ed hanno mille capricci....

 

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  postato il 17/05/2009 alle 20:21
Donchisciotte, non ti stupirà sapere che ho scritto praticamente le tue stesse cose nel pezzo in home.

Domani mi sostituisci tu

 

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Amarti m'affatica, mi svuota dentro
qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto
Amarti m'affatica, mi dà malinconia
che vuoi farci, è la vita... è la vita, la mia

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Livello Marco Pantani
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  postato il 17/05/2009 alle 20:26
Caro Marco, non ti stupirà sapere che, mentre sbrigavo faccende domestiche in attesa di uscire per la pizza, ho lasciato il computer acceso perché aspettavo quello che tu avresti scritto.
Ovviamente , anche stavolta, sei stato grande.
E il tuo hombre vertical è la sintesi perfetta.

Leggo, pare che sia stato Lance a volere la protesta. Benissimo.E dopo che ha detto? Hombre vertical o smidollato pure lui?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/06/2009 alle 15:19
L'ACCPI scende in campo contro la scelta della Katusha di proporre una nuova clausola nel contratto dei suoi corridori, con pesantissima sanzione economica a carico dei corridori che si dopano. Ecco il comunicato ufficiale dell'Associazione Corridori:

Apprendiamo con un certo sconcerto l’iniziativa del Team Katusha di richiedere ai corridori la sottoscrizione di una clausola in cui gli stessi si impegnano a versare una somma pari a 5 annualità di stipendio nel caso venisse loro riscontrata una positività ai controlli antidoping.
Premesso che come associazione dei corridori italiani siano assolutamente favorevoli ad ogni iniziativa tesa a sensibilizzare gli atleti e tutti gli operatori del settore al massimo rispetto della normativa antidoping, non riteniamo peraltro che questa sia la corretta via per ottenere tale obiettivo.
La storia recente ci insegna che tutte le iniziative assunte in modo autonomo (ed “inaudita altera parte”) dagli organizzatori e/o dalle squadre (si veda, ad esempio, il c.d. codice etico), si sono rivelate foriere soltanto di grandi ingiustizie ed iniquità.
Se non vogliamo che la lotta al doping si riduca ad un mero ed ipocrita stendardo da esibire per soli fini pubblicitari e/o propagandistici, sarebbe forse il caso che si adottassero, al posto di iniziative del tutto inutili e palesemente illegittime (come a noi pare questa), delle azioni realmente concertate e condivise da tutte le altre parti del movimento.
A tal riguardo, ci sia consentita una provocazione: in Italia esiste dal 2001 una legge (D. Lgs. 231/01) che prevede che le aziende possano essere direttamente sanzionate per i comportamenti illeciti commessi dai propri dipendenti. E si estendesse tale regola anche al nostro settore?
Ad oggi, non si può certo dire che la strategia di punire sempre e soltanto i corridori sia stata vincente. ( tuttobiciweb)
--
francamente nn capisco . a milano che c'era da difendere i corridori gli han dato contro ( ai corridori stessi ).
oggi, mentre tutti chiedono regole e sanzioni x tutelare e salvare il salvabile , si schierano dalla parte dei disonesti, perchè chi è pulito ha nulla da temere .
o la si capisce oppure nn c'è soluzione: il ciclismo ha bisogno di recuperare credibilità .si è sbragato troppo e dar conto a qs iniziativa della katusha vuol dire in qualche modo prendere le difese dei bari.
almeno ,ogni tanto, facciamola x una questione di immagine

 
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  postato il 09/06/2009 alle 15:36
Sceriffo, fare un passo in avanti quando si è sull'orlo del burrone significa caderci, in quel burrone.
Vanno fatti mille passi indietro, non qualcuno avanti.
E basta con queste distinzioni dei "bari" e del "chi è pulito non ha nulla da temere".

Io non ho mai ucciso nessuno, ma non accetterei di certo l'imposizione di un poliziotto 24 ore dentro casa mia, né accetterei l'eventualità di dare 5 anni del mio stipendio al mio datore di lavoro nel caso commettessi qualsiasi tipo di reato/sbaglio.
Tu sì? E se no, per una questione di principio o perché hai qualcosa da nascondere?

(forse è il caso di continuare nel thread del doping)

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/06/2009 alle 15:54
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Sceriffo, fare un passo in avanti quando si è sull'orlo del burrone significa caderci, in quel burrone.
Vanno fatti mille passi indietro, non qualcuno avanti.
E basta con queste distinzioni dei "bari" e del "chi è pulito non ha nulla da temere".

Io non ho mai ucciso nessuno, ma non accetterei di certo l'imposizione di un poliziotto 24 ore dentro casa mia, né accetterei l'eventualità di dare 5 anni del mio stipendio al mio datore di lavoro nel caso commettessi qualsiasi tipo di reato/sbaglio.
Tu sì? E se no, per una questione di principio o perché hai qualcosa da nascondere?

(forse è il caso di continuare nel thread del doping)

si può casomai parlare della bontà dell'iniziativa ( personalmente , nei confronti con amici ed addetti ai lavori ho sempre sostenuto che l'unico vero deterrente è toccarli nel portafoglio )non certo discutere sull'inopportuna uscita dell'ass corridori che prima critica il compartamento dei suoi iscritti e poi contesta una misura, che x quanto sia di facciata, è comunque meritevole .
non dimentichiamoci che il danno generato dalle positività al doping è ,x il movimento, devastante

 
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  postato il 09/06/2009 alle 16:25
Ma come fa ad essere meritevole una cosa che sappiamo benissimo essere solo di facciata?
È stata meritevole l'iniziativa dell'UCI di togliere un anno di stipendio ai corridori beccati positivi? No, perché a quanto ci risulta né Vinokourov, né Moreni, né Sinkewitz hanno dato un euro all'UCI ed il perché è facilmente riconducibile ad un buon avvocato che sappia qualcosa di diritto del lavoro; difatti ci vuole 0 a dimostrare che un lavoratore abbia firmato una carta "interna" perché timoroso di perdere il lavoro.

Iniziamo a creare le condizioni affinché questi lavoratori (ciclisti) siano messi nelle migliori possibilità di fare il proprio lavoro (ad esempio, evitandogli il fatto di dover diventare degli ingegneri gestionali per compilare i vari Adams, Whereabouts, etc.), magari ridisegnando molte regole, togliendo un po' di corse e un po' di squadre e un po' di corridori non-meritevoli (ci sono, lo sappiamo).

Iniziamo con queste cose, per una volta.
Poi chi "devasta" l'ambiente facendosi beccare (giusta osservazione: non dopandosi, ma facendosi beccare. Parole sacrosante), che venga pure messo da parte (la tanto agognata "radiazione") la seconda volta che si fa beccare (stile Bachini nel calcio). Ma solo allora, però.

 

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  postato il 09/06/2009 alle 18:10
Riposta della Katusha all'ACCPI:

****************

In merito al comunicato ufficiale dell’ACCPI di oggi (9 giugno ’09), non possiamo esimerci dal precisare alcuni aspetti sostanziali della questione che, evidentemente, sfuggono a chi ha scritto e sottoscritto la nota.
In primo luogo questo Team non ha ovviamente nulla contro la categoria dei corridori. Anzi l’intendimento è quello di salvaguardare quelli che fanno onestamente la propria professione.
In secondo luogo non possiamo fare a meno di segnalare il perfetto tempismo con cui questi comunicati vengono divulgati: denunciando sempre “cosa non va bene", senza fare mai nulla di concreto a scopo preventivo. Come se dovessero far sentire la loro voce ogni tanto.
Infine vorremmo sottolineare come questi signori probabilmente dimenticano che anche se la legge del 2001 (D. Lgs. 231/01) non è applicabile formalmente alle società sportive, lo è a tutti gli affetti. Evidentemente ai signori dell’ACCPI è sfuggita la fuga di sponsor dal ciclismo (Saunier Duval, Gerolstainer, T-Mobile per esempio) per colpa degli scandali doping.
Ma per quale bizzarra ragione, sessanta dipendenti, che vivono e mantengono le loro famiglie con questo lavoro, devono essere alla mercè di un singolo corridore che decide, nonostante tutte le raccomandazioni, di affidarsi a pratiche illecite? Per quale ragione un team, che investe milioni di euro in un progetto sportivo, dovrebbe rinunciare a cautelarsi?
Per quanti controlli interni una squadra possa organizzare ci sarà sempre qualcuno che, a casa propria, cercherà la strada per rovinare se stesso e questo sport e noi stiamo cercando di evitarlo, almeno nella nostra squadra, anche se sappiamo che servirà a poco.

Il presidente del Team katusha
Andrei Tchmil

 

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  postato il 20/07/2009 alle 18:17
I corridori e un fondo così...

L’Accpi e le altre associazioni nazionali dei corridori versano il 5% dei premi dei corridori al CPA (l’associazione mondiale dei corridori) per la gestione del «fondo di solidarietà». Il fondo dà diritto ai corridori di beneficiare di un’indennità fissa di fine carriera pari ad euro 12.500, a patto che abbiano corso per almeno 5 anni in una squadra di Pro Tour o Professional e abbiano compiuto 30 anni. Nel «résumé du bilan financier au 31. 12. 2008» le spese pagate dai corridori per la gestione di questo fondo - per il solo 2008 - ammontano ad euro 167.447, il doppio rispetto all’anno precedente (88.375 euro). Nei sette anni di vita del suddetto fondo, i corridori hanno già pagato 661.084 euro a titolo di spese di gestione. Cioè, per gestire questa contabilità, ai corridori hanno portato via quasi tutto. Oggi nelle casse sono rimasti 1.511.883 euro, contro i 2.297.199 di un anno fa: meno 785.316 euro, quando solo un anno fa il bilancio segnava un + 43.909 euro (dal 2002, sempre in utile, con aumenti consistenti, pari anche a 469.483 euro nel 2006).
È proprio il caso di dirlo: ai corridori stanno facendo un fondo così.

(tuttobiciweb.it)

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 21/07/2009 alle 12:41
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