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Autore: Oggetto: OT. - Ripresa in avanti (triplo Axel) -

Livello Marco Pantani




Posts: 1476
Registrato: Mar 2005

  postato il 04/03/2006 alle 19:20
Ispirato dai Giochi recenti, dedicato alla mia Roberta.

Buona lettura.


 
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Livello Marco Pantani




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Registrato: Mar 2005

  postato il 04/03/2006 alle 19:21

Ripresa avanti
(triplo Axel)





In posizione.
Bilanciato-indietro. Esterno-destro.
Ripresa avanti
Cambio direzione e piede.
Stacco…..Ta-dah!



Aveva questa fissa per l’Axel.
Al termine di ogni seduta rimaneva da sola, sul ghiaccio, per altri dieci o quindici minuti. Minuti dedicati tutti a quel salto. Anche adesso, che lo completava con sicurezza, gli riservava la più totale dedizione. La più dolorosa, umile e completa dedizione.

Il movimento era di per sé lineare. Una diagonale per prendere velocità. La preparazione pattinata all’indietro, cambio di direzione e salto. La postura del corpo in preparazione era la solita tortura. Impettita, inarcata e innaturale. La rotazione della spalla stirava i pettorali, mentre l’avambraccio, girato in avanti, lavorava al contrario, in modo che la mano fosse obbligata a rimanere piatta e con il palmo verso il basso.

Deltoidi scolpiti.
Ecco cos’era il pattinaggio per chi lo praticava davvero. Mica il lago dei cigni o la poesia in movimento che ti fanno credere quelli della televisione.
Muscoli d’acciaio sotto il tulle e le paillettes, bestemmie masticate in silenzio, per anni.

Chiuse gli occhi e ripassò tutti i movimenti, voleva farlo bene.
Triplo Axel.

Era faticoso e difficile anche perché non si puntava un piede, come nel Toe-Loop ad esempio, ma bisognava staccare di potenza, con solo la contrazione e la distensione della gamba. In volo, la posizione raccolta a vite e poi la chiusura all’indietro sul piede destro.

Era un salto rognoso. Lo sapevano tutti. L’unico con partenza in avanti e chiusura indietro. Il che significava compiere mezzo giro in più. Per un Axel singolo, un giro e mezzo, due giri e mezzo per il doppio e così via.
Era come farsi interrogare sugli Etruschi e ti domandano anche i Romani.
Come cucinare per la cena e apparecchiare anche per la colazione.
Le chiedeva qualcosa in più. Qualche sforzo in più, ogni giorno.

Lo odiava.

Lo odiava in modo assoluto. Questo è da considerare.
Gli era costato una distorsione del polso destro, un numero a quattro cifre di legnate sul sedere, lacrime notturne di bambina e anche alcune bacchettate sulle cosce, elargite dall’insegnante di quando aveva dodici anni.
Quella stronza fascista ci godeva. Era brava, per carità, brava sul serio. Ma nessuno le levava dalla testa che ci godesse a infliggere quelle punizioni. Che fosse in acido con tutte le atlete bellocce del corso era assodato, ma questo non diminuiva il disprezzo da provare per lei.
La Masserdotti.
Era stata la migliore maestra di pattinaggio della sua carriera. Quella da cui aveva imparato di più e meglio. La più odiosa e ripugnante despota del palaghiaccio. La più nevrotica e insaziabile educatrice del mondo.

L’Axel aveva cominciato a odiarlo proprio con lei. Si era stampato nella sua testa come una frustata, come le scudisciate della Masserdotti.

Eppure, solo un Axel ben fatto poteva calmarla del tutto adesso.

Quel movimento aveva cadenzato i tempi di tutta una gioventù. La sua.

Otto anni: le prime prove. Prime culate a raffica. Tubetti e tubetti diLasonil. La pelle unta e le mutande gialle. La sera capitava di dover studiare in piedi per il dolore. Le gambe larghe, schiena in avanti e i gomiti appoggiati a fianco del quaderno. Papà e Tommaso, nelle pause della partita, ridacchiano di lei, scalzi e svaccati sul divano in salotto.

Undici anni: prima vittoria grazie a un bellissimo Axel in apertura del disco libero. La sera, tornando da Milano si fermarono in Autogrill a prendere un panino e una coca. Papà la trattò come un reginetta del ghiaccio, la presentava a tutti gli sconosciuti come “la mia campionessa”.

Tredici anni: giochi della gioventù. Doppio axel rovinoso, fuori dalla finale. Brufoli e mestruazioni sembrano una cosa sola. Prima sigaretta e prima lingua in bocca, tutte e due a Firenze, in gita scolastica.


Anche adesso, alla vigilia dell’ultima gara, prima di iscriversi a Legge, c’era quel maledetto salto accanto e dentro di lei.
Lo odiava, avrebbe risolto tutto facendolo triplo. Un giro in più. Tre volte e mezzo sospesa.

Si sporse alla balaustra per mandare indietro il nastro. Premette Play e si riporto in posizione.
La squadra di sax fissò le prime note. Fra due battute la voce avrebbe abbaiato le prime parole. Traffico metropolitano e percussioni. La preparazione del salto cominciava sulle parole “I can’t let sorrow”. Pazzesco, il disco di gara su una musica di Tom Waits.
La versione Rumba di Straight to the top per la precisione.
Fa per me, disse. Cosa te lo spiego a fare se non lo capisci da te?
Non capiva (fighetto), non capiva.

Davide la prese in giro per un’intera fine settimana. Lei gliene aveva parlato così, per attaccare discorso su qualcosa in uno di quei momenti di silenzio spaventoso. E lui niente, invece di afferrare aveva fatto dell'ironia.
I giudici si ribalteranno sulle sedie, le disse.
Che si ribaltino. Me ne frega nulla.
Pensare che per qualche giorno aveva anche pensato di cambiare brano per compiacerlo, per tentare di recuperare qualcosa. Ma ormai era deciso.
Ormai non importava. Non le importava più di Davide, ne dei suoi buoni consigli.
Adesso poteva tenersi i suoiPixies e i suoiJane’s Addiction Se li poteva ascoltare da solo, a Bologna.
Forse, se fosse venuto a vederla pattinare almeno una volta. Forse se l’avesse portata a un allenamento di sera, quando c’era la nebbia. Invece niente. Solo sorrisini e un generico interessamento di facciata. Il resto lo aveva capito da sola.
Non valeva la pena di trascinarsi. La distanza fra Bologna e Milano era un motivo ragionevole.
Fu più facile e più rapido del previsto.
Il tipo fece una faccia buffa e non sembrò nemmeno incazzato.
Tanto meglio, vado di fretta. Vado a provare.

Eccolo, il vecchio Tom.
Rallentare un poco e preparasi. In posizione

Live for tomorrow
I have found you
I’m going straight to the top, oh yeah!


Bilanciato-indietro. Esterno….
Ripresa avanti…cambio..
Stacco…..Ta-dah!





Claudio


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/03/2006 alle 19:31
Complimenti, Claudio! Un bellissimo omaggio alla tua Roberta.
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/03/2006 alle 19:36
Bello bellissimo.
Abbinato con un triplo Tolup è + che perfetto.
Architetto sei un grande.

 

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"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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Moderatore
Utente del mese Gennaio 2009




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  postato il 04/03/2006 alle 21:32
bellissimo

 

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Miguel Indurain




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  postato il 04/03/2006 alle 21:49
Sempre devastantemente dilagante.......

 

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Tutto dipende...!


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/03/2006 alle 22:58
Franks wild years

 

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/03/2006 alle 10:25
Grande Claudio, "bambino infinito"
 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 06/03/2006 alle 11:08
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Franks wild years


ciusto! gran bel disco.
Non sono un gran conoscitore di Tom, ma ti domando: meglio "F.W.Y." oppure "Swordfishtrombones"? E gli ultimi lavori? Insomma,
quando ci fai un bel ritratto di questo grande della musica?

ciao bello
claudio

 
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Livello Gino Bartali




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  postato il 06/03/2006 alle 11:35
claudio tu mi parli di tom waits e io non posso che risponderti......

Lo amo tantissimo,insieme a bruce Springsteen sono i miei due artisti musicali(o cantautori)preferiti,su du loro sò tutto(su Springsteen forse qualcosa di più),tra l'altro tra di loro sono stati fatti dei parallelismi intreressantissimi(sarebbe bello parlarne),basti sapere che il loro primo album,closing time per Tom waits e "greeting from asbury park" per bruce uscirono contemporaneamente facendo impazzire il mondo discografico,gli vennero dati l'appellativo di futuro della musica mondiale...comunque non mi dilungo.

su Tom:
Onestamente il waits che preferisco è quello dei primi album,closing time,the heart of saturday night etc...il waits vagabondo che viveva al famossissimo motel Tropicana di Los Angeles,il waits che si poteva trovare nelle più famose bettole di L.A a bersi una birra o un Whisky,il waits che suonava in famossisimi localini fumosi,il waits che girava fino alle prime luci dell'alba su una OL'55,il waits che non comprava mai macchine nuove e che per renderle più vissute cospargeva di lattine di birra vuote........etc..

So potrebbe parlare per ore di questo artista,delle leggende che lo circondano,degli innumerevoli film a cui ha partecipato.Ripeto io amio tantissimo il primo waits e le sue bellissime ballate jazz,come dimenticare ol'55,the heart of saturday night,I hope that I don'fall in love whit you etc...

Un piccolo aneddoto per amare ancora di più questo artista:

Alla fine degli anni 80 una azienda di patatine(mi sembra)usò una sua canzone per una publicità,usando un cantante con una voce simile alla sua,furono disposti a riempirlo di soldi,ma lui coerente con i suoi principi che non voleve che la misica e l'arte fosse trattata come merce,rifiutò e intentò una causa durata diversi anni che lo volle alla fine vincitore.

Non amava la fama,non era un divo,rappresentava l'america underground,l'altra faccia della medaglia dell'american dream,il suo mondo era quello delle puttane,dei bassifondi edegli sconfitti.

Un giorno decise di piantarla con tutto ciò,capì che tutto ciò lo avrebbe portato all'autodistruzione,si sposò fece dei figli e coerente con la sua filosofia di vita comprò una fattoria lontano dal caos per non vivere al centro dell'attenzione,continuando(come fà ancora oggi)a sperimentare,innovarsi,vivere e sognare....

 

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DAvide

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/03/2006 alle 11:40
Claudio, quando scrivi leggerti è sempre un piacere... grande racconto!

Originariamente inviato da DeLorean

Alla fine degli anni 80 una azienda di patatine(mi sembra)usò una sua canzone per una publicità,usando un cantante con una voce simile alla sua,furono disposti a riempirlo di soldi,ma lui coerente con i suoi principi che non voleve che la misica e l'arte fosse trattata come merce,rifiutò e intentò una causa durata diversi anni che lo volle alla fine vincitore.

Quelli sì che erano gran bei tempi! Mica come oggi, che le aziende di patatine si rifanno ai pornodivi...

 

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Lo stupido sa molto, l'intelligente sa poco, il saggio non sa nulla... MA EL MONA EL SA TUTO!!! (copyright sconosciuto)

ADOTTA ANCHE TU UNA AMY WINEHOUSE!!! Mangia poco, non sporca... e aspira tutta la polvere che hai in casa!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/03/2006 alle 11:42
Originariamente inviato da claudiodance

Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Franks wild years


ciusto! gran bel disco.
Non sono un gran conoscitore di Tom, ma ti domando: meglio "F.W.Y." oppure "Swordfishtrombones"? E gli ultimi lavori? Insomma,
quando ci fai un bel ritratto di questo grande della musica?

ciao bello
claudio


Purtroppo ho poco tempo.
In ogni caso il disco di Tom Waits che mi acchiappa di più è Rain Dogs (gradimento 10), poi metterei sullo stesso piano Blue Valentine, Swordfishtrombones, Franks Wild Years e Bone Machine (gradimento 8 per tutti).
Gli ultimi lavori li lascerei stare, non sono affatto brutti, anzi sono gradevoli, ma non aggiungono nulla, nessun brivido, troppa ripetitività.
Siccome accade poi che Tom Waits sia un salutista, ho la netta sensazione che ci prenda tutti per le chiappe con la sua voce sempre più catramosa e corrotta.
In verità l'ultimo disco (non ricordo il titolo) non l'ho ascoltato, mi riferivo a Mule Variations, Alice, Blood Money, discreti e niente più.
Ciao!

 

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Davide

 
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Livello Gino Bartali




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  postato il 06/03/2006 alle 11:48
Davide tra l'altro penso che tu sappia che frank's wild years è stato prima di tutto un lavoro teatrale che ha impegnato moltissimo waits intorno alla metà degli anni 80.Fù un musical di successo da lui stesso scritto e portato in scena in tantissimi teatri di mezza America.

Onestamemte è un lavoro che mi lascia un pò perplesso,forse perchè ho iniziato ad amare waits grazie ai suoi lavori negli anni 70,molto diversi dalle sperimentazioni avvenute successivamente,sonorità che mi risulta difficilissimo conciliare con il primo waits.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/03/2006 alle 11:57
Originariamente inviato da DeLorean
Davide tra l'altro penso che tu sappia che frank's wild years è stato prima di tutto un lavoro teatrale che ha impegnato moltissimo waits intorno alla metà degli anni 80.Fù un musical di successo da lui stesso scritto e portato in scena in tantissimi teatri di mezza America.
Onestamemte è un lavoro che mi lascia un pò perplesso,forse perchè ho iniziato ad amare waits grazie ai suoi lavori negli anni 70,molto diversi dalle sperimentazioni avvenute successivamente,sonorità che mi risulta difficilissimo conciliare con il primo waits.


Che vuoi che ti dica, io apprezzo ma non amo particolarmente il primissimo periodo di Waits, ma sulla musica non farò mai barricate.
A mio avviso nel periodo centrale si trovano opere che fanno collimare la qualità delle composizioni, la qualità degli arrangiamenti di fiati e percussioni (piuttosto banalotti nei primi dischi, che del jazz più che un omaggio sembrano una parodia), e soprattutto la qualità delle interpretazioni degli strumentisti (per esempio adoro la chitarra di Marc Ribot, rugginosamente suggestiva, ma trattenuta e mai invadente, tanto che non riesco più a dissociare il nome di Tom Waits da quello di Marc Ribot).
De gustibus non disputandum

 

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Davide

 
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Livello Gino Bartali




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  postato il 06/03/2006 alle 12:49
Certo, de gustibus non disputandum ,però...dire che la musica di waits sia una parodia del Jazz mi sembra una vera e proria esagerazione,certo i veri puristi del jazz non possono che distorcere il naso(anche perchè forse li sotto c'è un pò di puzza)però le sue sonorità sono iduscutibilmente fantastiche e uniche,parlo soprattutto delle atmosfere che riescono a creare,ed è stato proprio qui il segreto di waits,le ATMOSFERE, che solo lui con il suo modo di interpretare la musica è riuscito a trasmettere.

Davide posso darti un suggerimento (e nojn solo a te),una sera prova a prendere la macchina,saltaci su e incomincia a vagare nella notte con un cd di waits(degli anni 70,scegli tu quale)sullo sfondo....vedrai che emozioni,che pensieri,che sensazioni........questa è la magia di Tom....

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/03/2006 alle 14:09
LETTO SOLO ORA E COME AL SOLITO NON POSSO CHE FARTI I COMPLIMENTI CLAUDIO!!!!

 

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EROE DEL GAVIA

A 2 Km dalla vetta mi sono detto "Vai Marco o salti tu o salta lui...E' saltato lui.
Marco Pantani.Montecampione 1998

27/28/29 giugno 2008...son stato pure randonneur

!platonicamente innamorato di admin!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/03/2006 alle 16:16
Rain dogs è il mio disco preferito di Waits, un autentico capolavoro, giusto un gradino sopra Swordfishtrombones (che ho in LP).
Mi piace anche il primo Waits, che però era molto meno innovativo ed originale.
Certo il testo di Frank's wild years è stupendo!

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 06/03/2006 alle 16:24
Originariamente inviato da DeLorean
.. frank's wild years è stato prima di tutto un lavoro teatrale che ha impegnato moltissimo waits intorno alla metà degli anni 80.


"Un operachi romantico in two acts"


 
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