delfo
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postato il 02/03/2006 alle 09:10 |
Giuseppe Doni nacque a Vigonza (PD)il 13 marzo del 1928. Da allievo giunse secondo al Campionato Italiano del 1946 ed alla fine del '48 passò alla "Wilier" giungendo 19° al Giro di Lombardia. Nel '49 e nel '50 difese i colori della "Frejus" vincendo il Gran Premio Collescipoli (1949). Ottenne numerosi piazzamenti e al Giro d'Italia del '49 giunse 36°, in quello del 1950 fu 58°. Nel 1951 corse per la "Stucchi" e la "COB Pordenone" vincendo nuovamente il Gran Premio Collescipoli e la Coppa Amodio a Castrette Villorba. Nel 1952 vinse una tappa nella corsa "Attraverso l'Austria" con la maglia della "Girardengo". Nel 1953 e '54 indossò la maglia blu della "Torpado" vincendo il Trofeo Matteotti, una corsa a Treviso ed il Gran Premio Ponzano Magra. Nel 1955 difese il colori del "GS Doni Ponte di Brenta" e fu proprio in quell'anno che al Giro dell'Appennino di Pontedecimo (vinto da Fausto Coppi) fu ospitato da mio padre alla vigilia della gara. La mattina, prima di recarsi alla partenza, lasciò una sua foto in maglia "Torpado" con una dedica per me.
Partirono in 107 per una gara di 232 chilometri ricca di salite fra le quali il terribile "Passo della Bocchetta". Fausto Coppi vinse (sua ultima vittoria per distacco in una corsa in linea), Giuseppe Doni arrivò 52°, ultimo. Corse ancora l'anno successivo poi smise. Ma all'età di 49 anni si ammalò di una brutta malattia, l'alzheimer. Scrissi due libri sul Giro dell'Appennino, il primo del 1995 ed il secondo nel 1997, proprio perchè ritrovai quella foto autografata di quel corridore in maglia "Torpado". Lo cercai tramite la Federazione Ciclistica, seppi che abitava ad Udine e telefonai. Suo moglie mi raccontò del suo calvario e mi disse che Giuseppe era in coma da un anno e si trovava all'Ospedale di Udine. Andai a fargli visita insieme a sua moglie. Era raggomitolato nel suo lettino e non si muoveva. Mi avvicinai e lo salutai ricordandogli che aveva dormito a casa mia nel 1955 alla vigilia di quel Giro dell'Appennino. Aprì gli occhi che però non vedevano, spalancò la bocca e girò il volto verso di me come per dirmi che aveva capito. Povero amico Giuseppe! La sofferenza per lui e la famiglia continuò sino al 30 ottobre del 2001 quando volò lassù dove non c'è sofferenza, dove non ci sono salite da scalare!
Ieri Giordano Cioli, un amico di Montepulciano che come me ama scrivere di ciclismo in onore di chi soffre pigiando sui pedali, mi ha inviato una busta che conteneva un numero di gara del Giro di Toscana del 1953 vinto da Gino Bartali. In un cassetto di un Giornale locale aveva trovato i numeri di gara di quella corsa e, sapendo che amavo il ciclismo del passato, me ne ha inviato uno a caso: il numero 35 scrivendomi che era stato di Giuseppe Doni! Non sapeva nulla della mia amicizia con Lui. Ho scovato nei miei libri che Giuseppe era giunto 12° a 7' 48" dal "Ginettaccio": erano partiti in 82 per i 245 chilometri della corsa.
Ho subito chiamato Udine per raccontare il fatto alla moglie di Giuseppe e per dirle che quel numero glielo spedivo subito con posta prioritaria perchè le apparteneva di diritto.
C'è stato poi un minuto di silenzio: avevamo entrambi le lacrime agli occhi!
Arrivederci, GRANDE GIUSEPPE! [Modificato il 02/03/2006 alle 10:16 by Admin]
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maglianera
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postato il 03/03/2006 alle 22:43 |
ecco Coppi che transita per primo sulla Bocchetta nell'edizione di cui si parla sopra:
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cancel58
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postato il 04/03/2006 alle 14:33 |
Grazie a Delfo per il bel ritratto di Giuseppe Doni.
Sul sito ufficiale del Trofeo Matteotti ho trovato la foto della sua vittoria nell'edizione del 1953.
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