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Autore: Oggetto: [Thread vecchio] Altri sport

Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/04/2007 alle 22:05
Originariamente inviato da maertens2

si si riguardate i campionati alla moviola. occhio solo che viene lunga sono 29, scusate 27!!!!!!!!!!!!!
poi secondo me moggi, oltre a fermare gli aerei era pedofilo e la sorella della zia di recoba era comunitaria e la zia di cafù, che era notoriamente bergamasca, lo autorizzava a giocare con passaporto tedesco e se li guardate bene gli otto che hanno giocato la finale dei mondiali (e che avevano vinto lo scudetto nella juve di quel ladro di giraudo) non erano bravi a giocare a pallone. se non ci fosse stato materazzi a farsi prendere a testate da zidane avendo dato della poco di buono alla di lui sorella mai e poi mai avremmo vinto i mondiali con: buffon, cannavaro, zambrotta, camoranesi, del piero.........nonostante giocassimo contro quei brocchi di trezeguet, thuram, vieira.
poi lippi in panchina che è notoriamente un incapace tanto e vero che all'inter (per colpa di moggi) è fuggito disperato, insieme a cannavaro (che faceva apposta a giocar male così poteva andare alla juve).
ma suvvia non è mica grave se ci sono periodi in cui non se ne incastra una......è che il vostro è durato vent'anni.
dimenticavo, la coppa uefa da quando le prime 25 di ciascun campionato giocano la champions vale pochino.
comunque forza inter!


Io non metto in dubbio che la Juve avesse una squadra per lottare per il titolo in tutti questi anni, magari avrebbe vinto meno...
Certo è che nel '98 non puoi dire nulla ci sono stati degli aiuti...
Poi le intercettazioni ci sono e 42 telefonate all'arbitro prima di un partita vorrano dire qualcosa...Non penso gli abbia solo augurato di arbitrare bene, ne sarebbe bastata una...convieni?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/04/2007 alle 22:09
Originariamente inviato da maertens2

si si riguardate i campionati alla moviola. occhio solo che viene lunga sono 29, scusate 27!!!!!!!!!!!!!


e chissenefrega!

poi lippi in panchina che è notoriamente un incapace tanto e vero che all'inter (per colpa di moggi) è fuggito disperato, insieme a cannavaro (che faceva apposta a giocar male così poteva andare alla juve).


mi sa che c'hai ragione.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/04/2007 alle 22:19
Originariamente inviato da antonello64

Originariamente inviato da maertens2

si si riguardate i campionati alla moviola. occhio solo che viene lunga sono 29, scusate 27!!!!!!!!!!!!!


e chissenefrega!

poi lippi in panchina che è notoriamente un incapace tanto e vero che all'inter (per colpa di moggi) è fuggito disperato, insieme a cannavaro (che faceva apposta a giocar male così poteva andare alla juve).


mi sa che c'hai ragione.


Il signor Lippi che tanto ben voleva lall'Inter nel 2001 dopo uno scudetto anomalo, arrivatai 8° o giù di li, l'europa non c'era, ma si poteva provare ad andarci facendo l'Intertoto e ne aveva la possibilità.
Sarebbe stato un bene per l'Inter, cosa fece Lippi? rifiutò.

E' un ottimo allenatore a cui l'Inter forse non sta proprio simpatico

 

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Livello Giro del Lazio




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  postato il 23/04/2007 alle 22:19
buona notte a tutti, anche agli interisti, si fa per sfottersi un po'. noi dobbiamo pensare al verona che venerdì siamo in trasferta!!!!!!!!!!!! ciao e....................w il ciclismo!
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/04/2007 alle 22:22
Ho appena sentito dei titoli di Tuttosport: Inter i tuoi titoli sono 14.
Poi la classifica dei titoli con Kuve a 29 e "sei vicina alla 3 stellina".

Sono paranoici però...non sanno che ci fa piacere avere qualcuno che ci invidia.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/04/2007 alle 22:27
Finalmente Inter!
Ci speravo da tempo, ma da interista (tiepidissimo, guardo i risultati sul giornale del lunedì) devo dire che questo scudetto è eccitante come un brodino riscaldato.

A me sembra che, piaccia o no, il campionato decisivo per l'Inter sarà il prossimo.
Se lo perderà, 2006 e 2007 saranno buoni solo per le statistiche.
Se lo vincerà, li avrà finalmente (stra)vinti tutti e tre.
Altrimenti frasi come l'"abituati a vincere" di Moratti continueranno a suonarmi drammaticamente ridicole.

Quanto a Macellazzi, forse anche gli interisti farebbero bene a chiedersi: se avessi un figlio da avviare allo sport, considererei Materazzi un buon esempio?

Tutto qui, per ora. Campioni d'Italia, weee.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/04/2007 alle 22:31
Originariamente inviato da ProfRoubaix



Quanto a Macellazzi, forse anche gli interisti farebbero bene a chiedersi: se avessi un figlio da avviare allo sport, considererei Materazzi un buon esempio?


Io si, quello che mena in campo ed è sempre il primo ad accettare il verdetto e stringere la mano all'avversario o a scambiare la maglia, si lo considero un esempio, poi come tutte le persone fanno errori, e quelli non sono da ripetere...ma li permettiamo gli errori? io si, li faccio io e tutti.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/04/2007 alle 22:38
Comunque la mettiamo l'Inter sto scudetto l'ha vinto, è arrivata davanti a tutti.
Non si può dire che sia stato un bel campionato, come non lo si può dire degli ultimi 10, dove i presidenti parlano troppo, gli allenatori vengono cacciati vergognosamente, gli attaccanti piangono per i falli subiti perchè non riescono più a fare gol, intanto vanno in discoteca con le morose, gli albitri in campo fanno di tutto per far capire che sono dei venduti o sono degli incapaci, salvo poi arrampicarsi sugli specchi quando sono stati beccati.
Galliani deve ringraziare che gli è andata leggera, meritava di esser cacciato dal calcio, quello la faccia da sporco ce l'ha anche dopo un maxi lavaggio in lavatrice con ACE.
La Juve disonesta lo è sempre stata, Moggi o non Moggi, ma gli altri prima di lui erano meno spudorati.
L'Inter non deve fare tanto la santarellina, perchè non crederò mai che quel ladro di Tronchetti Provera rubava solo alla Telecom.
Tutte le altre squadre senza un soldo hanno solo cercato di sopravvivere, ma hanno fatto comunque pena.
Il calcio ha fatto troppi morti, quelli veri, pochi veramente innocenti, molti altri veramente idioti, altri morti sono quelli virtuali come la cancellazione ingiusta della Fiorentina e l'assurda vendetta nei confronti del Genoa (cosa avrà fatto mai di peggio degli altri!) e la distruzione professionale di molti allenatori capaci e onesti ma poco inclini alla corruzione.
Il calcio italiano è patetico, non so come faccia il Milan ancora a resistere in Europa, boh!, sono patetici i suoi dirigenti, buffoni, incapaci e disonesti.
Praticamente resistono ancora gli avvoltoi che si cibano della carcassa di un essere ormai moribondo.

 

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Michela
"Stiamo Insieme, Vinciamo Insieme - Ivan Basso"


Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



http://www.adidax.com/
resisterai 5 minuti senza sport?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 23/04/2007 alle 22:48
Ottima analisi, Michela.

 

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nino58

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 24/04/2007 alle 13:38
Speriamo in un grande milan stasera...... però ho un brutto presentimento.....
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 24/04/2007 alle 13:49
Io vedo il Manchester leggermente favorito, quest'anno soprattutto, se il Milan gioca al 100% delle sue possibilità penso vinca, ma purtroppo quest'anno non ha mai dato questa impressione (nemmeno col Bayern ha fatto 180 minuti al top, all'andata non giocò ottimamente).

Quindi se il Milan è al 100% Milan, altrimente vedo favorito lo United, fermo restando che è una partita apertissima.


Rimanendo in tema del caclio inglese: dov'è tutta questa uniformità tra le squadrea, tra 1-3 ci sono 15 punti...si le prime due sono vicine, ma non è molto diverso dall'Italia per il resto.

 

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  postato il 25/04/2007 alle 02:41
Originariamente inviato da super cunego

Originariamente inviato da ProfRoubaix

Quanto a Macellazzi, forse anche gli interisti farebbero bene a chiedersi: se avessi un figlio da avviare allo sport, considererei Materazzi un buon esempio?


Io si, quello che mena in campo ed è sempre il primo ad accettare il verdetto e stringere la mano all'avversario o a scambiare la maglia, si lo considero un esempio, poi come tutte le persone fanno errori, e quelli non sono da ripetere...ma li permettiamo gli errori? io si, li faccio io e tutti.


Ok.
Il prossimo Bike Festival tu giochi in attacco ed io in difesa.


()

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/04/2007 alle 17:36
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Originariamente inviato da super cunego

Simulazione, simulazione...solo quella di Materazzi vedi? Sii più obiettivo, purtroppo si è fatto una fama non ottima e allora tutti quando non hanno altro da dire gli vanno contro (non sei l'unico), ma quel ragazzo è stato capocannoniere dell' Italia ai mondiali (2 gol su azione come Toni che però non ha segnato su rigore in finale).
Se dovessimo fare un resoconto delle simulazione gente come Inzaghi (dopo la squalifica di Adriano) dovrebbe giocare 2-3 partite all'anno, Gilardino segue a ruota, Celtic e Palermo sono due prese in giro ad arbitro e tifosi.

Lascia stare Monsieur, l'Inter ha vinto non serve cercare di andare contro sempre (non lo dico solo a te, ma a tutti gli invidiosi d'Italia )



P.S.: Ah, forzainter, van bene tutti gli sfottò, ma evitiamo le offese pesanti; questo è, e rimane, un forum di ciclismo.


Se ho fatto offese pesanti chiedo scusa (anche se non ho capito dove?)
Se riguardano lo Scudetto 98 , tieni per il Milan (quindi neutrale e obiettivo) secondo te è uno scudetto regolare ?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/04/2007 alle 18:55
Originariamente inviato da Monsieur 40%

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Quanto a Macellazzi, forse anche gli interisti farebbero bene a chiedersi: se avessi un figlio da avviare allo sport, considererei Materazzi un buon esempio?


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Ok.
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L'anno scorso abbiamo fatto il contrario, e non sono riuscito a fermarti nella unica occasione (mi hai fatto rimbalzare cavolaccio:Od...il prossimo mi farete giocare con cicloweb?????? Me lo auguro se no non vengo nemmeno Mi avete venduto per così poco...anche se mi ha fatto piacere giocare con El Diablo!!!!

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 25/04/2007 alle 19:06
troppo accanimento contro Materazzi...che sicuramente nn sarà un santo ma neanche il peggiore in assoluto!!! Cmq l'anno prox torna la juve che avrà solo il campionato cm obiettivo e quindi l'inter ne avrà di che lottare...e sicuramente se vincerà anche l'anno prox sarà sicuramente + importante della vittoria ottenuta quest'anno

 

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"Qui devi spingere con le tue gambe vecio" Davide Cassani a Gilberto Simoni alla ricognizione di Plan De Corones

"Signori non c'è ne sono più" Gilberto Simoni ad Aprica 2006

Il mio nome è Roberto che fa rima (guarda un pò che caso) con Gilberto

30 maggio 2007 ultima vittoria al giro sullo Zoncolan. 30 Maggio 2010 la fine di un lungo sogno duranto 15 anni fatto di tante gioie e tante delusioni, grazie di tutto Gibo!



 
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  postato il 25/04/2007 alle 19:18
Originariamente inviato da forzainter

Se ho fatto offese pesanti chiedo scusa (anche se non ho capito dove?)
Se riguardano lo Scudetto 98 , tieni per il Milan (quindi neutrale e obiettivo) secondo te è uno scudetto regolare ?


Mettevo le mani avanti, visto che s'era iniziato il discorso "gobbi".
Lo scudetto del Milan '98? Ero a Roma quando annullarono il regolarissimo gol di Vieri in Lazio-Milan.

 

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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 25/04/2007 alle 19:22
Lo scudo del '98 era quello del famoso scontro Iuliano-Ronaldo. Ma come scordare il gol dell'Empoli appena la giornata prima con la palla che quasi era in fondo alla porta?
 
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  postato il 25/04/2007 alle 19:45
Ah, vabbè; giusto.
Tutto questo fa capire che grande valore do al calcio.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/04/2007 alle 21:15
Originariamente inviato da Monsieur 40%
Mettevo le mani avanti, visto che s'era iniziato il discorso "gobbi".
Lo scudetto del Milan '98? Ero a Roma quando annullarono il regolarissimo gol di Vieri in Lazio-Milan.


regolarissimo solo dopo averlo esaminato per mezz'ora alla moviola, e per non più di 5 centimetri.
Quel campionato fu stra-regolare.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/04/2007 alle 17:45
Luna rossa batte la nuova zelanda..... avanti così.....
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/04/2007 alle 15:02
alle 15.55 partirà il derby tra luna rossa e mascalzone latino...
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/04/2007 alle 17:47
Originariamente inviato da simone89

alle 15.55 partirà il derby tra luna rossa e mascalzone latino...


Mamma mia questa intelligienza mi da ai nervi...devono ancora partire...a che ora è fissata la nuova partenza.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/04/2007 alle 19:40
Rinviata a domani.
Per supercunego:
la mia gioia per quel 15 nella tua ultima riga si è tramutato in dolore per la retrocessione della mia squadra del cuore nel rugby : la gloriosa Aquila Rugby.

 

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nino58

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/04/2007 alle 19:42
Originariamente inviato da nino58

Rinviata a domani.
Per supercunego:
la mia gioia per quel 15 nella tua ultima riga si è tramutato in dolore per la retrocessione della mia squadra del cuore nel rugby : la gloriosa Aquila Rugby.


Il Petrarca invece si sta giocando il secondo posto

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/04/2007 alle 01:02
Originariamente inviato da nino58

Rinviata a domani.
Per supercunego:
la mia gioia per quel 15 nella tua ultima riga si è tramutato in dolore per la retrocessione della mia squadra del cuore nel rugby : la gloriosa Aquila Rugby.

Quest'anno anche l'Amatori Catania retrocederà purtroppo...FInchè c'erano gli stranieri siamo andati bene anche in super10, ora....de profundis

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/04/2007 alle 14:06
Vanessa Ferrari campionessa d'Europa

"Paragonarmi a una campionessa come Vanessa per me è lusinghiero" (Yuri Chechi) :

 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 28/04/2007 alle 14:42
grande davvero!!ha fatto un punteggio inferiore a quello ottenuto nelle qualificazioni ma superiore a quello che le valse l'oro ai mondiali. superiorità schiacciante, ha vinto con oltre un punto di vantaggio sulla rumena izbasa. cose impensabili per noi fino a qualche tempo fa. speriamo domani nelle finali individuali: ferrari presenti in 3 attrezzi e la giovannini favorita al volteggio. speranze anche negli uomini dove partecipiamo a 4 finali negli attrezzi e nel concorso generale abbiamo 2 finalisti. soprattutto agli anelli morandi e coppolino possono andare a medaglia oltre a cassina alla sbarra
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/04/2007 alle 14:45
Originariamente inviato da ProfRoubaix

Vanessa Ferrari campionessa d'Europa

"Paragonarmi a una campionessa come Vanessa per me è lusinghiero" (Yuri Chechi) :




 
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  postato il 28/04/2007 alle 16:56
Vanessa Ferrari è un vero fenomeno!!
E considerate che si allena ancora in una palestra che le viene offerta gentilmente purtroppo ancora lontano da casa sua!
Quindi di applausi se ne merita ancora di più!!

 

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Un uomo comincerà a comportarsi in modo ragionevole solamente quando avrà terminato ogni altra possibile soluzione.
Proverbio cinese

Jamais Carmen ne cédera,
libre elle est née et libre elle mourra.

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 28/04/2007 alle 19:45
Originariamente inviato da antonello64

Originariamente inviato da Morris

Da operatore di sport non posso accettare di mettere la tabella A dei prodotti dopanti, a livello delle più pesanti e, soprattutto, della hors categorie dell’intervento genetico.


secondo me il problema non è cosa si usa, ma se tutti partono alla pari: truccare il motore di una 500 in una gara tra 500 equivale a truccare il motore di una Ferrari in una gara tra Ferrari.
L'alternativa sarebbe buttare a mare tutti i risultati del nuoto (e non solo) da un certo periodo in poi, perchè completamente falsati, e smetterla di parlare di sport agonistico perchè non avrebbe senso.


Il “cosa si usa”, serve per capire la credibilità delle prestazioni e per azzardarsi a formulare delle classifiche intertemporali credibili, senza appiccicarsi alle statistiche e agli albi d’oro, che sono più spesso di quanto si crede, degli spaventapasseri per la verità delle consistenze. Più è sofisticato il doping e meno sono credibili certi paragoni coi tempi lontani. In certi sport l’impatto è minore, ma non tanto da cambiare la sostanza. Il confronto fra Matthes e Phelps seguiva questo scopo, mostrava la differenza dei talenti e cercava di mettere qualche pulce alla sicurezza con la quale sei giunto a definire Phelps, come il più grande nuotatore della storia. Se per te gli albi d’oro sono tutto, limitati pure a fare i conti della serva, ma lo sport, se permetti, è qualcosa di più.
Riscrivere la storia del nuoto e non solo? Beh….basterebbe imparare a capire se certi passaggi tecnici, nella loro espressività, sono il frutto dell’esclusività di certi additivi, che non rendono reale l’auspicata partenza alla pari. Per me, la storia del nuoto, che cercavo di spiegare a mo’ di flash (e che non posterò più per mera inutilità), nei suoi capitoli peculiari di rivoluzione tecnica e di congiunzione con l’evoluzione del doping, è molto chiara. Fregandomene altamente in questo come in altri sport degli albi d’oro da esibire come gli almanacchi che pure conosco, leggo l’agonismo in altro modo e non sono per niente disponibile a metterlo in discussione. Forse mi frega il fatto di aver vissuto lo sport da vicino, o a braccetto con chi lo tracciava e di considerare tutto questo una enorme fortuna.


non tanto quelli morali quanto quelli regolamentari: se io uso determinate sostanze per aiutarmi in un concorso o in un esame, nessuno può dirmi nulla perchè la cosa non è vietata, anche se così facendo magari ho acquistato qualche vantaggio ai danni degli altri concorrenti.
Nello sport però ci sono delle regole e questo non è permesso.

Sono stato tifoso di Moser, e so benissimo che ha vinto un Giro d'Italia grazie all'autoemotrasfusione (che non era vietata) e alle ruote lenticolari (che gli hanno dato svariati secondi di vantaggio): però entrambe le cose erano permesse dal regolamento, e quindi per quanto mi riguarda non ci sono dubbi sulla perfetta regolarità della sua vittoria, perchè lui non è andato mai al di fuori del regolamento.
Ed essendo rimasto all'interno delle regole viene a mancare quella che secondo me è la caratteristica fondamentale del doping, cioè l'imbroglio.


Premesso che il doping esiste dalle olimpiadi dell’antica Grecia e che la ricerca della sostanza è un fatto che coinvolge l’intera società, un allargamento dell’esame antidoping al di fuori dello sport, con relative squalifiche dei pizzicati o cancellazioni delle loro risultanze, porterebbe il Parlamento a ridursi di un buon 30-40%, gli studenti mostrerebbero un’epidemia (un indagine pubblicata dal TG1, nel lontano 1997, durante le giornate della Maturità, partorì dati terrificanti circa l’aiuto farmacologico pre-esame !) e tanti manager finirebbero in galera, a questo punto, direi che lo sport, alla fine, è uno dei tasselli meno disonesti…..
Tu ne fai una questione di regolamenti, ma se permetti, la tanto conclamata etica in do cavolo sta? Non deve mai entrare in gioco? Se sì, allora Moser e Conconi, sono stati autori di un imbroglio aggiuntivo e decisivo sull’imbroglio degli altri e pur non potendo essere perseguibili, hanno partorito un’azione che puzza dei medesimi cavilli che salvarono Delgado al Tour ’88. Se l’etica, invece, non c’entra nulla, allora diciamo pure che siamo sulla stessa lunghezza d’onda della famosa frase di Ferrari (Eh…. Machiavelli, quanto è attuale….)
Resta però un fatto che deve contare sull’osservatorio: pur nella inattaccabilità sulla base dei regolamenti, l’introduzione esogena e l’esclusiva su un artifizio tecnico vantaggioso, ribaltarono le risultanze.
Quando si fanno disamine, questi aspetti devono pesare..…anche per aiutare quelli che stendono i regolamenti e che dimenticano, spesso volutamente per scopi precisi, di indicare opportuni parametri d’azione, in modo tale da poter intervenire successivamente, pur non avendo “nominalizzato” sostanze e trattamenti. Oggi siamo di fronte al doping genetico, che è già esclusiva di pochissimi e che dona vantaggi enormi rispetto a prima. Sappiamo che è un doping devastante in grado di ridicolizzare lo stesso emodoping. Che facciamo? Salviamo Phelps o chi per lui, perché questa introduzione non è ancora completamente narrata nei regolamenti e non è riscontrabile ai test (e chissà se lo sarà mai…)? E se arrivassimo ad una Dolly-Merckx, che non è poi lontanissima e tanto meno fantascientifica, che facciamo? Nella giurisprudenza, di fronte all’impossibilità di incapsulare la vita dell’uomo, con una legge per ogni suo atto, s’è scelta una frase “…..col buon senso del buon padre di famiglia”, che uno come me, applicherebbe sempre e la metterebbe al posto di quel 40% di leggi, decreti, regi decreti obsoleti e spacca-intelligenza, di cui l’ordinamento italiano è ancora cosparso (sono in buona compagnia, visto che lo dicono autorevoli giuristi).
Il nuovo artifizio dopante, decisamente di più di quello meccanico, rappresenta dunque un attacco a quel “tutti alla pari” che auspicavi e non sempre, chi ne è protagonista, deve farla franca perché si confronta con un regolamento che ha delle “volute” lacune, ma, soprattutto, va salutato con un asterisco che non deve esaltare nessuno nella considerazione più generale. Chi vince così, conta per gli albi d’oro, ma non deve fare classifica “culturale” nell’immaginario collettivo.

nello sport contano i risultati, non quanto uno si allena.
Altrimenti una lunga sfilza di sprinter statunitensi o caraibici sarebbe davanti a Mennea, tutta gente che lui ha battuto e strabattuto.
Oppure Panatta sarebbe quantomeno allo stesso livello di Borg o Vilas, e un Gigi Riva finirebbe molto ma molto dietro a gente come D'Amico o Beccalossi

Se vogliamo far prevalere il talento rispetto ai risultati, allora dobbiamo riscrivere tutta la storia dello sport.


Beh…allora prendiamo queste tue parole come un inno agli albi d’oro, al “fine che giustifica i mezzi”, e diciamo pure che Armstrong è stato più grande di Anquetil, Merckx, Hinault e Indurain. E’ una colossale bestemmia, ma se si sceglie questa strada come l’unica e vera, allora limitiamoci a fare i ragionieri o i notai, senza capire una mazza di ciò che lo sport esprime nei suoi passaggi tecnici, nelle reattività dell’essere umano di fronte agli sforzi fisici e mentali, nell’interpretazione della gestualità e nell’espressività, nelle sue bellezze artistiche e persino culturali. Facciamo i robot e non pretendiamo di insegnare ai ragazzi vie diverse per esprimere gesta e linguaggi. Azzeriamo la critica come quell’insieme di sogno, di immanenza e d’ermeneutica, che ci coinvolge di fronte ad un quadro, una scultura, un buon libro, e limitiamoci ad annotare le risultanze, senza capire una mazza di quello che ci stava a monte. Per quanto mi riguarda non ci starò mai e continuerò a seguire lo sport a mio modo, permettendomi di capirlo e concepirlo, prima di imparare come le tabelline da recitare a mo’ di blà, blà, blà, chi ha vinto su A o su B. Vivere le discipline sportive in questo modo, lo trovo una miseria: magari mi farà vincere centomila euro al telequiz, ma non sono ancora un automa da aggiungere alla mia quotidiana caduta economica, quella mentale voluta.
Quindi continuerò a dividere i più veri, dagli uccelli di latta, a denunciare chi fa dei salti non figli degli artifizi di tutti (ripeto, di tutti!) e continuerò a studiare per non farmi prendere per il cu.lo. Saranno soggettività, e non lo metto in dubbio, ma quando mi fermavo su strade o su campi a cercare talenti e poi li vedevo crescere sulle proiezioni iniziali, mi sentivo gratificato quanto chi li allenava. Sentivo un piccolo merito se arrivavano a certi traguardi e quando la mia strada non s’intersecava con la loro e mi lasciava solo il giudizio di osservatore o narratore, provavo ugualmente una gratificazione nell’aver anticipato il loro futuro. Quando poi si concretizzava la constatazione di un errore, trovavo stimolante e formativo ricercare i motivi crogiolo di quella delusione. Tutto ciò è un passato che coincide col presente e se non rincretinisco oltre il normale, rappresenterà il mio futuro.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/04/2007 alle 20:57
Originariamente inviato da Morris
Il confronto fra Matthes e Phelps seguiva questo scopo, mostrava la differenza dei talenti e cercava di mettere qualche pulce alla sicurezza con la quale sei giunto a definire Phelps, come il più grande nuotatore della storia. Se per te gli albi d’oro sono tutto, limitati pure a fare i conti della serva, ma lo sport, se permetti, è qualcosa di più.


gli albi d'oro non sono tutto, ma sono tanto, tantissimo.
Beato te che, senza guardarli, riesci a fare un paragone tra due atleti che hanno gareggiato a distanza di 40 anni: io non ci riesco.
Per la cronaca non ho detto che Phelps è il più grande di sempre, ma che è sulla strada per diventarlo: vedremo l'anno prossimo a Pechino.


Tu ne fai una questione di regolamenti, ma se permetti, la tanto conclamata etica in do cavolo sta? Non deve mai entrare in gioco? Se sì, allora Moser e Conconi, sono stati autori di un imbroglio aggiuntivo e decisivo sull’imbroglio degli altri e pur non potendo essere perseguibili, hanno partorito un’azione che puzza dei medesimi cavilli che salvarono Delgado al Tour ’88. Se l’etica, invece, non c’entra nulla, allora diciamo pure che siamo sulla stessa lunghezza d’onda della famosa frase di Ferrari (Eh…. Machiavelli, quanto è attuale….)


e che ti devo dire!
Io ad un atleta più che chiedergli di rispettare le regole non posso fare.
Non fosse altro perchè quello che viene permesso oggi potrebbe non essere permesso tra dieci anni: allora che si fa? pretendiamo che siano capaci di leggere il futuro?
L'etica per me è la legge, le regole, ed il rispetto di esse mi basta e mi avanza.

Sulla frase di Ferrari, un conto è dire "non è doping quello che non viene trovato", un altro dire "non è doping quello che è permesso dai regolamenti". Non è la stessa essere sempre nella legge, oppure esserlo finchè non si viene beccati.



Beh…allora prendiamo queste tue parole come un inno agli albi d’oro, al “fine che giustifica i mezzi”, e diciamo pure che Armstrong è stato più grande di Anquetil, Merckx, Hinault e Indurain. E’ una colossale bestemmia, ma se si sceglie questa strada come l’unica e vera, allora limitiamoci a fare i ragionieri o i notai, senza capire una mazza di ciò che lo sport esprime nei suoi passaggi tecnici, nelle reattività dell’essere umano di fronte agli sforzi fisici e mentali, nell’interpretazione della gestualità e nell’espressività, nelle sue bellezze artistiche e persino culturali. Facciamo i robot e non pretendiamo di insegnare ai ragazzi vie diverse per esprimere gesta e linguaggi.


beh, cavolo, vorrei vedere che tra uno che vince 11 titoli dello Slam e un altro che invece ne vince uno solo, pur giocando nello stesso periodo e contro gli stessi avversari, dovessi dire che è più grande il secondo solo perchè dotato di maggior talento naturale.
Purtroppo non tutti nascono come predestinati: parecchi la pagnotta devono sudarsela col duro lavoro quotidiano, e se questi ultimi, col loro spirito di sacrificio, riescono a sopravanzare qualche predestinato che invece di sacrificarsi non ne ha tanta voglia, beh, tanto di cappello.
Di sicuro ho ammirato di più Borg, che è arrivato dove è arrivato allenandosi 6 ore al giorno, piuttosto che un Panatta che invece si allenava 6 ore a settimana, anche se magari mi piaceva di più veder giocare Panatta.

Il paragone che hai fatto tu (Armstrong, Indurain, Anquetil & c.) è completamente sbagliato in riferimento al mio discorso.
Un paragone corretto avrebbe potuto essere tra un Vandenbroucke supertalentuoso, che però ha sprecato il suo talento, ed un Bettini che aveva meno talento del belga, e però ha raggiunto risultati nettamente superiori grazie al lavoro e al sacrificio: non c'è dubbio che per me è decisamente più grande l'italiano, e se qualcuno dovesse dirmi il contrario mi metterei a ridere.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/04/2007 alle 21:03
Originariamente inviato da Laura Idril

Vanessa Ferrari è un vero fenomeno!!
E considerate che si allena ancora in una palestra che le viene offerta gentilmente purtroppo ancora lontano da casa sua!
Quindi di applausi se ne merita ancora di più!!
grande vanessa,sei sempre più la numero uno!

 
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  postato il 29/04/2007 alle 12:58
Aggiungiamo un oro.
Carlotta Giovannetti oro nel volteggio!!!!

E adesso gara agli anelli...
SUSPANCEEEEEEE

 

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  postato il 29/04/2007 alle 13:13
Argento a Coppolino negli anelli!
Secondo me quello che ha vinto non è che avesse fatto chissà quale esercizio... boh '^^

 

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  postato il 29/04/2007 alle 19:17
Originariamente inviato da antonello64

Originariamente inviato da Morris
Il confronto fra Matthes e Phelps seguiva questo scopo, mostrava la differenza dei talenti e cercava di mettere qualche pulce alla sicurezza con la quale sei giunto a definire Phelps, come il più grande nuotatore della storia. Se per te gli albi d’oro sono tutto, limitati pure a fare i conti della serva, ma lo sport, se permetti, è qualcosa di più.


gli albi d'oro non sono tutto, ma sono tanto, tantissimo.
Beato te che, senza guardarli, riesci a fare un paragone tra due atleti che hanno gareggiato a distanza di 40 anni: io non ci riesco.
Per la cronaca non ho detto che Phelps è il più grande di sempre, ma che è sulla strada per diventarlo: vedremo l'anno prossimo a Pechino.


Si da il caso che li abbia visti entrambi.
Conoscendo i capisaldi dei tuoi discorsi, del tuo modo di pensare e di come nei pur tanti interventi di questo thread non sei stato capace di vedere dove stanno le differenze tecniche ed i relativi principali meccanismi del perchè, fra Phelps e gli altri d’oggi, vi sia un abisso, quel tuo dire “che è sulla strada per diventare il più grande di sempre”, posso già darlo come futuro avvenuto.

e che ti devo dire!
Io ad un atleta più che chiedergli di rispettare le regole non posso fare.
Non fosse altro perchè quello che viene permesso oggi potrebbe non essere permesso tra dieci anni: allora che si fa? pretendiamo che siano capaci di leggere il futuro?
L'etica per me è la legge, le regole, ed il rispetto di esse mi basta e mi avanza.


L’etica non si scrive, ci deve essere a prescindere e fa parte di un qualcosa che non si può narrare, tanto meno con un freddo elenco di articoli. Rappresenta quella parte della vita che vivaddio esce dal miope cervello matematico e va oltre, incontrando quel buon senso che pare sempre più verbo astruso nell’oggi. Bene, bene, seguendo il tuo discorso, ogni legge su un argomento deve essere assoluta e vista come un cerchio definito. Tutto ciò che è fuori dalla sua stesura, pur gravitando ed incidendo pesantemente sullo stesso tema, non essendo contemplato negli articoli, non solo va visto come permesso, ma è un utile mezzo per elevarsi al fine di uno scopo. A te, quella frasetta che ho riportato, presente in tutti i codici, non dice nulla evidentemente, anzi, non la consideri nemmeno un accessorio che, fra i suoi scopi, salvaguarda lo spirito della legge anche di fronte al futuro. Se dal Beccaria fino al Barile, passando per un acuto come Charles de Secondat Barone di Montesquieu, ci fossero stati tanti Antonello, la già vetusta e lacunosa giustizia, sarebbe divenuta un immane colabrodo. Se poi riprendiamo il terreno del doping, proprio per gente che la pensa come te, magari solo per la buona fede di un’esemplare ignoranza, sono stati stesi dei regolamenti che alla fine han partorito una spinta ancora maggiore verso il doping.

Sulla frase di Ferrari, un conto è dire "non è doping quello che non viene trovato", un altro dire "non è doping quello che è permesso dai regolamenti". Non è la stessa essere sempre nella legge, oppure esserlo finchè non si viene beccati.


Continua pure all’infinito, ma è chiaro quel che dici e si riassume nella frase celebre di Machiavelli e del suo “delfino” Ferrari.

beh, cavolo, vorrei vedere che tra uno che vince 11 titoli dello Slam e un altro che invece ne vince uno solo, pur giocando nello stesso periodo e contro gli stessi avversari, dovessi dire che è più grande il secondo solo perchè dotato di maggior talento naturale.
Purtroppo non tutti nascono come predestinati: parecchi la pagnotta devono sudarsela col duro lavoro quotidiano, e se questi ultimi, col loro spirito di sacrificio, riescono a sopravanzare qualche predestinato che invece di sacrificarsi non ne ha tanta voglia, beh, tanto di cappello.
Di sicuro ho ammirato di più Borg, che è arrivato dove è arrivato allenandosi 6 ore al giorno, piuttosto che un Panatta che invece si allenava 6 ore a settimana, anche se magari mi piaceva di più veder giocare Panatta.

Il paragone che hai fatto tu (Armstrong, Indurain, Anquetil & c.) è completamente sbagliato in riferimento al mio discorso.
Un paragone corretto avrebbe potuto essere tra un Vandenbroucke supertalentuoso, che però ha sprecato il suo talento, ed un Bettini che aveva meno talento del belga, e però ha raggiunto risultati nettamente superiori grazie al lavoro e al sacrificio: non c'è dubbio che per me è decisamente più grande l'italiano, e se qualcuno dovesse dirmi il contrario mi metterei a ridere.


Mi sa che sei tu quello che prendi fischi per fiaschi. Non ho mai fatto riferimenti agli slam e tanto meno ho preso due esempi distantissimi per curriculum. Matthes è stato il più forte in una specialità del nuoto per dieci anni, ed ai suoi tempi questo sport concepiva con più difficoltà, per tanti motivi (non ultimo proprio il doping a disposizione), la pratica di più stili per un atleta. Inoltre, i mondiali, quindi un’occasione per arricchire i palmares, iniziarono nel ’73, quando Roland era già sulla breccia da quasi otto anni. Chi ha conosciuto il tedesco, sa bene che era il più forte non solo nel dorso, ma anche nella farfalla e poteva dire la sua anche nel crawl. Il problema stava nella sua poca voglia di sacrificarsi, su ciò che il suo istinto dichiarava come scontato ed inutile (non aveva torto, vista la tipologia degli allenamenti del tempo, basati esclusivamente sul fondo, nonché completamente ignari di come l’effetto sughero così copioso in Matthes, cancellasse d’incanto ore settimanali in acqua) e, paradossalmente, nella altrettanta poca disponibilità ad accettare le logiche e le imposizioni dei “capomastri” DDR. Non l’avrebbero convinto nemmeno con le pallottole, ma era pur sempre grandioso quel che era disponibile a fare, al punto di costruire accanto a lui una “corazzata di Stato”.
La storia del nuoto, che non mi insegni certo tu, non può schematizzarsi alla visioni di oggi e tanto meno può essere concepita e letta solo sugli albi d’oro, evitando gli interpreti che sono stati autori di innovazioni tecniche, a differenza di quelle odierne, pienamente naturali. Tu di Matthes, dello stesso Spitz che dominava nel crawl e nella farfalla, con un fisico normale e non ridotto a pesce, di Donna De Varona di Kikì Caron, di Ada Kok, dello stesso Don Schollander giusto per citarne alcuni, sai poco, tanto meno hai vissuto ciò che hanno rappresentato per la loro disciplina, indipendentemente dai curriculum. Degli allenamenti che Forbes Carlile proponeva a Karen Moras prima e Shane Gould dopo, ancor meno. Quanto basta per dire che il tuo emettere sentenze sul più forte della storia è solo un mero esercizio di somma sulle medaglie vinte, indipendentemente da tutti gli altri aspetti. E quando si abbina l’aggettivo “grande” ad uno sportivo, ad un artista, è riduttivo nonchè ridicolo, farlo solo ed unicamente sulle conte dei titoli, come fossimo ragionieri.
A determinare un superlativo, sono diverse le concause e bisogna conoscerle altrimenti si espande il vento dell’aleatorio. Ed è pure possibile, come nel mondo artistico più riconosciuto, che anche nello sport si giunga ad eleggere un quadro, una scultura, un gesto o un risultato prodotto da “tizio”, come “grande” pari, o addirittura maggiore, rispetto a chi ne ha prodotti qualcuno in più, come “caio”. Proprio per quelle concause e determinazioni che vanno lette con l’attenzione della passione e il pragmatismo della conoscenza.
Un esempio.
Dick Fosbury nel 1968 riuscì con fatica a superare i Trials piazzandosi terzo, dietro Reynaldo Brown ed Edward Caruthers, ma alle Olimpiadi di Città del Messico vinse quell’oro che è l’unico risultato di nota del suo palmares. Eppure, nella storia del salto in alto, è una pietra miliare e rappresenta un capitolo determinante, perché ha inventato una tecnica poi divenuta patrimonio di tutti. Sta lautamente davanti, per l’intero osservatorio, a gente che pure può vantare un uguale successo olimpico, oppure s’è fregiata di titolo mondiale o ha stabilito record del mondo, come Harold Osborn, Richmond Landon, Duncan McNaughton, Robert King, Comelius Johnson, John Winter, Charles Dumas, Walter “Buddy” Davis, Robert Shavlakadze, Juri Tarmak, Gerd Wessig, Dietmar Mogenburg, Hennady Avdeenko, Charles Austin, Sergey Kliugin, Patrik Sioberg e Troy Kemp. Non supera i leggendari Valey Brumel e Vladimir Yashchenko (che pure non ha mai potuto gareggiare in un’Olimpiade e nemmeno ai mondiali), verso i quali è troppo in debito di doti e classe, pur essendo costoro figli di un altro stile; è inferiore a Javier Sotomayor che, della sua invenzione, è stato il miglior interprete in assoluto e non può essere messo su un piano di superiorità, rispetto a Jacek Wszola, nonché ai suoi connazionali, che pure non hanno vinto nulla di importante, Dwight Stones e John Thomas. Da un palmares che non lo porrebbe nei primi venticinque-trenta, grazie al peso dei contenuti tecnici e dei contorni che non si possono disgiungere dallo sport e dalle sue bellezze, il buon Dick, è da considerarsi uno dei più “grandi” in assoluto, lautamente all’interno della “top ten” d’ogni epoca.
Ora visto che hai preso il tennis come esempio, prova a considerare quanto abbia inciso sulla storia di questa disciplina, l’assurda ed idiota divisione fra professionisti e dilettanti e quanto gli albi d’oro siano falsi proprio per questo. Come si fa a non contemplarla, quando si fanno disamine e paragoni?!
E come si fa a non considerare quanto il doping furoreggiante, unito ad un nuovo strumento racchetta in grado di esaltare il peso degli additivi, abbia trasformato il gioco, falcidiandone le bellezze, ed il tocco.
E come si fa a non considerare che un re degli stacanovisti e dei replicanti automa come Borg, a 26 anni, era già cotto; che in questo sport si sono visti tramonti bambini e che alcune ragazze stereotipate sul modello svedese ed incentivate da macellai di riferimento come Bollettieri, hanno dovuto smettere perché potevano finire sulla sedia a rotelle o impazzire. Un esempio, per fortuna poggiato su una testa (contrariamente a quella di Borg), di grande spessore, vive a non più di quaranta chilometri da casa mia. Abbandonò molto prima dei 20 anni è fece bene, visto quello che l’aspettava.
Come si può prendere a riferimento uno sport così denso di contraddizioni e falcidie per formulare esempi e graduatorie! Ed è paradossalmente proprio per come il tennis si è assunto a coacervo di umane porcherie, che un Roger Federer, l’unico tennista a tutto tondo, fuoriclasse spaventoso dell’intero sport di oggi, può saltare fra i più grandi della storia, senza particolari occhi al palmares. Il tennis è lui, è il più grande campione svizzero ogni sport, rappresenta un esempio, una speranza affinché questa disciplina ritrovi a più voci le sue essenze. Ed è proprio l’elvetico di madre sudafricana, uno stereotipo che grida come il talento vada gestito e pettinato, senza logiche da catena di montaggio con tanto di stacanovismo da robot, senza stare ore ed ore sul campo, solo perché è scritto nella testa di qualche allenatore macellaio che deve concretizzare un credo. E’ stato l’ultimo ad assumere un coach, quando già da anni era il numero uno, si allena meno della metà di un Borg, ed è uomo che sa guardare il mondo e la vita contemporaneamente al tennis. Abbastanza, per dire che circumnaviga uno come lo svedese, o un replicante satrapo come Nadal che, a 16 anni, aveva i muscoli di un culturista di 30 e che è uno stereotipo di cefalo costruito. E qui, s’apre un sipario sul concetto di allenamento che non va visto e narrato, in ogni disciplina, sulle ore e l’abnegazione per poter dire che il lavoro paga, ma sulla qualità dettata del giusto equilibrio fra le consistenze tecniche e di resistenza della disciplina, le specificità dell’atleta, la sua caratura mentale, ed il talento che possiede.
Su queste pagine, relativamente al tennis, ho portato l’esempio di uno come Harry Hopman, il cui linguaggio era ben diverso dalla linea che troppi osservatori, vinti dai dogmi o dalla mera ignoranza, pretendono come obbligatorio e meritorio nella preparazione di un atleta. Sul ciclismo ho fatto inutilmente disamine tecniche, ed il continuo richiamo alle qualità e alle diversità dei singoli, era una conseguenza di un concetto che non si può cancellare perché orizzontale. Ho fatto lo stesso per l’atletica leggera, ed in ogni zoom sui singoli interpreti di vari sport, sono stato coerente con quella che dovrebbe essere una costante per un osservatore già dirigente, non esterno alla vita di campo, alla formazione degli atleti e non vinto dal sentito dire o dallo scritto di qualche giornalista (tanti, purtroppo), che di sport non capendo nulla di clorofilla, parla di sola corteccia.
Potrei ulteriormente allargare ed approfondire nel dettaglio certi perché, ma sarebbe inutile. Mi limito ad osservare come tu non abbia capito il motivo del mio accenno all’ora di Matthes che non era solo svogliatezza, ma un segno delle ancor limitate conoscenze dei tempi e di come, il talento dell’atleta, sia da te visto con la freddezza dei matematici, considerandolo, di fatto, un dettaglio ininfluente non solo per la storia, ma pure per quelle traduzioni comportamentali, temporali e tecniche sulle pedane, i campi e le strade.
Già, e quindi non chiederti perché le sei ore settimanali di Panatta erano tali al cospetto delle sei al giorno di Borg, fino a dare ad Adriano tutta la colpa di quella fotografia e della sua traduzione sugli albi d’oro. Soprattutto, non chiederti se aveva il fisico in grado di sopportare di più o di automatizzarsi di più. Rino Tommasi, che pure è tanto più freddo del grande Gianni Clerici, ma il tennis lo conosce un bel po’ meglio di te, le spiegazioni le ha date, senza far scendere in campo l’abulia che spesso si lega ingiustamente ai romani. Panatta non aveva il fisico per sopportare certi stress e, soprattutto, non aveva la testa da replicante privo di estro eccelso, per rendersi robot. Era un uomo, ma aveva un talento tanto superiore allo svedese.
I dieci slam di differenza fra i due, rappresentano una bestemmia o un insulto all’arte tennistica, che non inverte o cancella i posizionamenti nella super aleatoria storia del tennis, ma altrettanto non può evitare l’alveo di significativi distingui. E così, quando Adriano, a 26 anni, vinceva il Roland Garros, alla medesima età, Borg era già da tempo cotto, potrei dire rincitrullito (e gli esempi non mancano). A 29, Panatta si permetteva di dare una lezione di tennis ad Ivan Lendl (altro sbadiglio, con grande curriculum), ad oltre 30, era ancora capace di partorire giornate di tennis da leggenda, mentre Bjorn, pensava a scimmiottare un ritorno resosi subito ridicolo…… e tralascio gli aspetti umani, alcuni davvero penosi, che potrei dire sincronici al suo modo di concepire lo sport della racchetta.
Borg, per usare le parole di un famoso tennista, è stato un grande campione, ma ha arato le bellezze del tennis come nessuno, mentre Panatta, pur col suo unico slam, resterà perennemente un esempio di bella racchetta. Borg, per nessuno, giustamente, è considerato il più grande della disciplina, mentre Panatta, per tutti, ha una menzione fra i virtuosi e divertenti.
E non insegnarmi come si fanno i paragoni corretti richiamando Vandenbroucke e Bettini, scansando il perché del mio menzionare Armstrong al cospetto di Indurain, Hinault, Merckx e Anquetil. Qui era in ballo il confronto di Phelps con la storia del nuoto e le derivazioni su altre discipline, rappresentavano un modo, per far entrare in campo quelle essenze che gli albi d’oro evidenziano solo parzialmente.
Non sarò mai uno che vede lo sport, rimpolpandosi di fredde statistiche, senza capirne i perché, anche quando esprimono tecniche profonde, e senza dare poesia a quel corso che inserisco nel mondo dell’arte. Quindi mi esprimo come ho sempre fatto da dirigente orizzontale, cercando di allenare come gli allenatori, di fare lo psicologo con gli atleti per crescere io stesso grazie alle loro peculiarità e di eleggerli a protagonisti, senza dimenticare consistenze, bellezze e fatiche della disciplina di riferimento. E, soprattutto, senza scansare il peso del doping, quando questi diviene un modo per giungere ad uno scalino superiore, allo scalino, purtroppo, di tutti.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/04/2007 alle 21:46
Originariamente inviato da Morris
Si da il caso che li abbia visti entrambi.


non ho avuto la tua fortuna: per questo mi affido ai palmares, che non saranno oro colato ma dicono tanto del valore di un atleta.


L’etica non si scrive, ci deve essere a prescindere e fa parte di un qualcosa che non si può narrare, tanto meno con un freddo elenco di articoli.


mi dispiace ma non sono io quello che ha intenzione di dire a chicchessia come si deve comportare, quale deve essere la sua etica.
Non ho mai chiesto a nessuno di essere un santo nè comincio certo ora: chi rispetta le leggi per me è una persona onesta e tanto mi basta.
Per te è insufficiente? nessun problema, possiamo benissimo pensarla diversamente.

Continua pure all’infinito, ma è chiaro quel che dici e si riassume nella frase celebre di Machiavelli e del suo “delfino” Ferrari.


se mi rispondi così, evidentemente no.

Matthes è stato il più forte in una specialità del nuoto per dieci anni, ed ai suoi tempi questo sport concepiva con più difficoltà, per tanti motivi (non ultimo proprio il doping a disposizione), la pratica di più stili per un atleta. Inoltre, i mondiali, quindi un’occasione per arricchire i palmares, iniziarono nel ’73, quando Roland era già sulla breccia da quasi otto anni. Chi ha conosciuto il tedesco, sa bene che era il più forte non solo nel dorso, ma anche nella farfalla e poteva dire la sua anche nel crawl.


questo non lo sapevo: c'è sempre da imparare.


Tu di Matthes, dello stesso Spitz che dominava nel crawl e nella farfalla, con un fisico normale e non ridotto a pesce, di Donna De Varona di Kikì Caron, di Ada Kok, dello stesso Don Schollander giusto per citarne alcuni, sai poco, tanto meno hai vissuto ciò che hanno rappresentato per la loro disciplina, indipendentemente dai curriculum. Degli allenamenti che Forbes Carlile proponeva a Karen Moras prima e Shane Gould dopo, ancor meno.


è vero, ho cominciato a seguire il nuoto solo nei primi anni 80.


Quanto basta per dire che il tuo emettere sentenze sul più forte della storia è solo un mero esercizio di somma sulle medaglie vinte, indipendentemente da tutti gli altri aspetti.


non sentenze ma opinioni: qui se c'è qualcuno che vuole emettere sentenze non sono certo io.


Mi limito ad osservare come tu non abbia capito il motivo del mio accenno all’ora di Matthes che non era solo svogliatezza, ma un segno delle ancor limitate conoscenze dei tempi e di come, il talento dell’atleta, sia da te visto con la freddezza dei matematici, considerandolo, di fatto, un dettaglio ininfluente non solo per la storia, ma pure per quelle traduzioni comportamentali, temporali e tecniche sulle pedane, i campi e le strade.


è vero, del talento fine a se stesso non me ne frega nulla, e allora?
Un grande talento che non fa risultati per me vale meno di zero: preferisco decisamente chi fatica, fa sacrifici e si suda la pagnotta, rispetto a coloro che sono baciati da madre natura e sciupano questo dono.

Già, e quindi non chiederti perché le sei ore settimanali di Panatta erano tali al cospetto delle sei al giorno di Borg, fino a dare ad Adriano tutta la colpa di quella fotografia e della sua traduzione sugli albi d’oro. Soprattutto, non chiederti se aveva il fisico in grado di sopportare di più o di automatizzarsi di più.


Panatta ha sempre sostenuto che il suo fisico non era in grado di sopportare determinati carichi di allenamento; può anche esser vero, però Ion Tiriac, che lo ha guidato per un breve periodo, la pensava diversamente.

Rino Tommasi, che pure è tanto più freddo del grande Gianni Clerici, ma il tennis lo conosce un bel po’ meglio di te, le spiegazioni le ha date, senza far scendere in campo l’abulia che spesso si lega ingiustamente ai romani. Panatta non aveva il fisico per sopportare certi stress e, soprattutto, non aveva la testa da replicante privo di estro eccelso, per rendersi robot. Era un uomo, ma aveva un talento tanto superiore allo svedese.


quindi se una fa la vita d'atleta per te è un robot; se uno si allena 6 ore perchè sa che quello è l'unico modo per ottenere risultati, tu lo consideri un robot.
Per quanto mi riguarda ben vengano i robot, se è questo che serve per vincere (naturalmente senza imbrogli).

E così, quando Adriano, a 26 anni, vinceva il Roland Garros, alla medesima età, Borg era già da tempo cotto, potrei dire rincitrullito (e gli esempi non mancano). A 29, Panatta si permetteva di dare una lezione di tennis ad Ivan Lendl (altro sbadiglio, con grande curriculum), ad oltre 30, era ancora capace di partorire giornate di tennis da leggenda, mentre Bjorn, pensava a scimmiottare un ritorno resosi subito ridicolo……


tutto vero, così come è vero che a 18 anni, mentre Borg vinceva al Roland Garros, Panatta giocava ancora i tornei giovanili; e a 20, mentre Borg aveva già in tasca 3 titoli dello Slam, Panatta a malapena vinceva il suo prima titolo italiano contro il 39enne Pietrangeli.

Borg, per nessuno, giustamente, è considerato il più grande della disciplina, mentre Panatta, per tutti, ha una menzione fra i virtuosi e divertenti.


e quindi? è meglio essere considerati virtuosi e divertenti piuttosto che vincenti?

E non insegnarmi come si fanno i paragoni corretti richiamando Vandenbroucke e Bettini, scansando il perché del mio menzionare Armstrong al cospetto di Indurain, Hinault, Merckx e Anquetil. Qui era in ballo il confronto di Phelps con la storia del nuoto e le derivazioni su altre discipline, rappresentavano un modo, per far entrare in campo quelle essenze che gli albi d’oro evidenziano solo parzialmente.


era in ballo il confronto tra talento e risultati.
Per te conta solo il primo? Non ti piacciono coloro che arrivano a certi livelli grazie al sudore e alla fatica?
Opinione legittima, che però non condivido minimamente.
Il talento che non porta al risultato, per me è solo uno spreco, e devo dire anche che mi irrita un tantino.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/04/2007 alle 11:32
ieri è arrivato un altro oro dalla ferrari e un bronzo da cassina.....
nel medagliere siamo arrivati 2°...........

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 30/04/2007 alle 22:32
Falco, nel super10 la retrocessione è una sola.
Se è retrocessa L'Aquila non può retrocedere anche Catania.

 

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nino58

 
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  postato il 02/05/2007 alle 17:04
Stasera Milan-Manchester!
Da buon tifoso rossonero sono agitato! In bocca al lupo!!!!

 

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Livello Tour




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  postato il 02/05/2007 alle 17:05
Ai mondiali di hockey su ghiaccio la nazionale italiana si è qualificata per i quarti battendo la Lettonia all'overtime.
Grande impresa per i ragazzi di Goulet.

 
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  postato il 02/05/2007 alle 17:36
questo dell'hockey è un grandissimo risultato

 

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Se si è ritirato Bewolcic si possono ritirare tutti...


Gianni



 
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  postato il 02/05/2007 alle 17:47
Originariamente inviato da kokkelkoren

Ai mondiali di hockey su ghiaccio la nazionale italiana si è qualificata per i quarti battendo la Lettonia all'overtime.
Grande impresa per i ragazzi di Goulet.


Grandissimi i ragazzi! Decisivo il gol di Cirone a 50" dalla fine del tempo supplementare! Ottima anche la prova del portiere azzurro Gunther Hell che ha compiuto ben 32 salvataggi...

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/05/2007 alle 18:05
Originariamente inviato da Andrea Innsbruck

Stasera Milan-Manchester!
Da buon tifoso rossonero sono agitato! In bocca al lupo!!!!


anche io..... mamma mia.... speriamo bene, però in teoria piove e questo complica i giochi per il milan..... il manchester è molto più abituato a questo clima anche se i giocatori del milan sono molto più esperti.....

forza milan......

 
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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 02/05/2007 alle 21:07
Accidenti questo Milan....sto rosicando abbestia...
 
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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 02/05/2007 alle 21:08
Si comunque non mi si venga a dire che Gattuso è pulito....
 
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