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Autore: Oggetto: Un preconcetto duro da digerire

Livello Moreno Argentin




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  postato il 27/02/2006 alle 17:04
"Chi lo ha indotto al peccaminoso errore, dopo due controlli superati in zona di confine?".
Questo è un estratto supersintetico da un pezzo di Candido Cannavò, pubblicato sul sito Gazzetta, per i due anni dalla morte di Pantani.
Mi faccio e faccio a mia volta una domanda: perché alcuni sono così certi che esista una colpevolezza? Perché, visto che oggi si sarebbe guardato anche il valore dell'emoglobina e Pantani non lo avrebbero fermato? Che cosa sa Cannavò? Oppure, quali interessi copre? Infine: esiste qualcuno al corrente di tutto, che da qualche parte si sta rodendo l'anima, perché potrebbe finalmente rimettere a posto le cose?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/02/2006 alle 17:09
purtroppo abbiamo già speso tante parole su Cannavò e io stesso provo quasi ribrezzo quando lo vedo in tv e lo sento parlare....non so cosa o chi nasconde ma non capisco perchè continui a mettere il dito nella piaga...oh, non lo lascia stare neanche da morto!!!!!!
non ho + parole!!!

 

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EROE DEL GAVIA

A 2 Km dalla vetta mi sono detto "Vai Marco o salti tu o salta lui...E' saltato lui.
Marco Pantani.Montecampione 1998

27/28/29 giugno 2008...son stato pure randonneur

!platonicamente innamorato di admin!

 
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Livello Moreno Argentin




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  postato il 27/02/2006 alle 17:16
No, non voglio che si inizi di nuovo una campagna contro Cannavò. Mi piacerebbe invece capire, perché per scrivere certe cose, qualche elemento in mano devi averlo. Io ho idee di altro tipo, ma mi piacerebbe capire, finalmente...
 
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Livello Claudio Chiappucci




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  postato il 27/02/2006 alle 17:22
La verità è che Cannavò ha preso una sua posizione sul caso Pantani da quel maledetto 5 giugno 1999 ed è così testardo che, pur di non cambiare idea, non vuole sentire nemmeno l'opinione degli altri. Lui si è messo in testa che Pantani era un dopato ed è da 7 anni che continua ad affermarlo, in modo più o meno esplicito.

 

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"La grinta non si può comprare: o ce l'hai o non ce l'hai. Puoi avere il tecnico migliore, lo stipendio più alto e tutti gli stimoli di questo mondo, ma quando sei al limite della fatica sono solo le tue doti ad aiutarti" Marco Pantani

 
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Livello Moreno Argentin




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  postato il 27/02/2006 alle 17:28
Tombola, qui volevo arrivare. Dopo aver letto la lunghissima intervista della signora Ronchi alla Marchesani, mi sono chiesto: ma cosa fanno questi qui per tutelare la memoria di Pantani?
Se uno che si chiama Cannavò continua a scrivere sulla Gazzetta che quel giorno Pantani s'è dopato, perché non lo denunciano? Mi piacerebbe arrivare qui. Mi piacerebbe leggere che sono già state depositate dieci querele, invece ho idea che non sia stato depositato nulla.
"Chi lo ha indotto al peccaminoso errore, dopo due controlli superati in zona di confine?".
Primo: fuori i numeri, quali sono questi controlli in zona di confine? Come li conosci se sono coperti dalla privacy? E trattandosi di un controllo della salute, cosa te ne frega se sono in zona di confine?
Secondo: visto che ai controlli attuali non ci sarebbe stato problema, perché insisti?
Terzo: come lo dimostri il peccato?
Io vorrei sapere se qualcuno l'ha denunciato o sta pensando di farlo.

 
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Moderatore
Utente del mese Gennaio 2009




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  postato il 27/02/2006 alle 17:55
Marchesan, di Trieste e'

ci sono gia' diversi 3D sull'argomento, usiamoli...
grazie

 

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Rik Van Looy




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  postato il 27/02/2006 alle 19:06
No Grillo, hai ragione, purtroppo non è stato depositato ancora nulla, il motivo non lo si conosce, si può solo ipotizzare che i genitori, già malamente trattati dall'opinione pubblica per aver " abbandonato" il figliolo andandosene in vacanza in Grecia, in realtà sappiamo oramai fin troppo bene che fu la comunità di S. Patrignano a consigliare loro di adottare questa linea dura con Marco, per indurlo a capire che doveva lasciarsi curare, aimè il risultato non è stato quello sperato.
Dicevo, i genitori dopo aver passto 5 anni d'inferno, loro che sono persone semplici, e che semplici erano rimasti, nonostante le vittorie, il successo e i guadagni di Marco, si ritrovano un figlio moralmente distrutto, la maldicenza della gente, la malevolenza dei concittadini invidiosi, che sputavano( nel vero senso della parola) addosso a Marco tacciandolo del drogato, solo pochi mesi dopo i fatti di Campiglio, e come se tutto questo non bastasse, ecco che arrivano le indagini, i tribunali, i carabinieri, gli avvisi di garanzia, se rapportiamo tutto questo ad una famiglia semplice, di normale cultura, gente che ha fondato sul lavoro la propria sopravvivenza, gente che è ONESTA per DNA, che si imbarazza se solo viene fermata ad un incrocio da un vigile urbano, perchè con la giustizia non ci ha mai avuto a che fare, essendo tradizionalmente e per natura gente ONESTA e al disopra di ogni sospetto.
Insomma io capisco bene tutto quanto è piovuto addosso a questa gente, compresa appunto la gogna pubblica procurata da certa stampa, dai vari Cannavò Capodacqua e non ultimo Travaglio e la fine di tutta la vicenda culminata con quanto di più atroce potesse loro accadere la perdita del figlio, e si perchè per un genitore, sopravvivere al figlio è la condanna peggiore che ci possa essere ed è una tragedia che non verrà metabolizzata mai.
Nulla potrà mai ridare Marco ai suoi genitori, ed è più che comprensibile che dopo tutto quanto l'accaduto, non era facile per loro, avere la mente lucida per difendere (come sarebbe stato opportuno fare) la memoria del figlio, certo, forse ci avrebbe dovuto pensare Manuela Ronchi, ma forse ha ritenuto che non era il tempo, (anche erchè se non vado errato, le uniche persone che possono depositare delle querele, sono i parenti diretti, cioè madre e padre) perchè per fare delle denunce, bisogna comunque essere lucidi, e non avere la mente troppo ( in alcuni casi completamente) annebbiata dal dolore.
Probabilmente adesso potrebbe essere il tempo, due anni sono passati, il dolore non si affievolirà mai nei loro cuori, ma forse potrebbe subentrare oltre alla voglia che c'è sempre stata di ridare la dignità perduta a Marco, anche la lucidità per poterlo fare.
io attendo fiducioso Grillo, e sono più che sicuro che prima o poi queste querele arriveranno, e chi ha sbagliato dovrà pagare, perchè come è stato spiegato eloquentemente e più volte anche da aranciata bottecchia, tutto quanto accaduto a Marco, non è stata la decisione di un unico personaggio potente, ma bensì la materializzazione della difesa del potere che si è sentito attaccato da Marco Pantani, insomma degli automatismi di difesa che si sono messi in moto quasi involontariamente, ma che appunto per questo, non avendo un unico responsabile, ma una catena di corresponsabilità diffuse tra l'ambiente del ciclismo, quello medico e quello giudiziario, prima o poi una piccola pentola si scoperchierà e qualcuno ci cscherà dentro, e nel tentativo di salvarsi, per non annegare, si aggrapperà agli altri, che lo seguiranno come in un domino impazzito, ci vuole pazienza, ma anche la convinzione e la caparbietà dei tifosi, che dovranno essere pronti ancora una volta a tifare Marco sulle strade del giro, e che dovranno mettere sempre l'accento su simili porcherie come il consueto oltraggio portato a Marco Pantani da gente come Candido ( chissà a cosa pensavano i suoi genitori quando lo hanno battezzato) Cannavò, proprio come hai fatto tu aprendo questo 3d Grillo.

GIUSTIZIA E VERITA' PER MARCO PANTANI , UNA BATTAGLIA DI CIVILTA'

 
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Livello Marco Pantani
Utente del mese Febbraio 2009
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  postato il 27/02/2006 alle 19:12
E' vero che ci sono altri thread che parlano dell'intervista alla Ronchi e dell'articolo di Cannavò, ma qua Grilloparlante tocca il cuore del problema e, a mio modesto avviso, è giusto che ci sia una discussione a parte.
Il cuore del problema è che le parole di Cannavò dimostrano alcune cose:
1) che Pantani è TOTALMENTE PRIVO di qualsiasi tutela e che su questo ( o, almeno, anche su questo), si è potuto procedere a una persecuzione e a un linciaggio che dura oltre la morte.
Questa mancanza completa di tutela è,sempre a mio modesto avviso, da ricondurre a chi ne gestisce istituzionalmente la memoria e gli è stato vicino in questi anni.
2) Che le parole di Cannavò fanno oscuramente capire ( insieme alle allusioni alle connivenze dell'ambiente di cui parla lui stesso, all'allusione alla morte di marco come delitto collettivo ecc.) da una parte che si continua con il giochino dell'allusione che vorrebbe inchiodare ( eri dopato, l'ambiente ti ha coperto finché gli ha fatto comodo,quanto sono cattivi quelli che ti hanno fatto dopare,quanto sono buono io che ti ho sempre visto come un figlio ecc.) dall'altra fanno, invece, capire che c'è una realtà più profonda e invisibile sulla quale non ci si vuole interrogare.
3) sì, sono sicura che, in questo momento, da qualche parte, c'è qualcuno ( o più di qualcuno) che si rode l'anima e avrebbe tanto da dire, ma veramente tanto.
4) Che di fronte a un articolo come questo se io fossi stata la Ronchi avrei querelato, avrei PRETESO una replica pubblicata sul giornale anche per dire solo quello che ha detto nell'intervista a proposito dell'articolo.
Purtroppo questo non avviene e questo enorme buco nero che è la storia di Pantani non trova mai soluzione e riparo.

 

____________________
Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

Hypocrisy free.

CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENIO.



 
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Livello Campionato di Zurigo




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  postato il 28/02/2006 alle 02:09
Originariamente inviato da grilloparlante

Tombola, qui volevo arrivare. Dopo aver letto la lunghissima intervista della signora Ronchi alla Marchesani, mi sono chiesto: ma cosa fanno questi qui per tutelare la memoria di Pantani?
Se uno che si chiama Cannavò continua a scrivere sulla Gazzetta che quel giorno Pantani s'è dopato, perché non lo denunciano? Mi piacerebbe arrivare qui. Mi piacerebbe leggere che sono già state depositate dieci querele, invece ho idea che non sia stato depositato nulla.
"Chi lo ha indotto al peccaminoso errore, dopo due controlli superati in zona di confine?".
Primo: fuori i numeri, quali sono questi controlli in zona di confine? Come li conosci se sono coperti dalla privacy? E trattandosi di un controllo della salute, cosa te ne frega se sono in zona di confine?
Secondo: visto che ai controlli attuali non ci sarebbe stato problema, perché insisti?
Terzo: come lo dimostri il peccato?
Io vorrei sapere se qualcuno l'ha denunciato o sta pensando di farlo.


caro Grilloparlante, Tombola lo dico pure io! Il giorno stesso che ho letto quel vergognoso editoriale, ho pensato anch'io che l'unica cosa da fare era una enorme querela, e qualcosa ho pure tentato, nel mio piccolo, ma come al solito...nulla di fatto!

Sul perchè cannavò parli così, io la penso leggermente diverso da pirateattack: cannavò sa TUTTO, puoi starne certo, sa anche che Pantani non ha fatto il rabbocco di epo x vincere sul mortirolo (favoletta che lui racconta come un disco rotto da 7 anni), quelle che lui esprime non sono le sue idee, è solo la minestrina riscaldata che il simpatico Gran Maestro della loggia massonica xyz (non lo so per certo, ma per me è come se girasse con la divisa da massone, tanto si vede bene ) continua a propinarci, e non lo fa per caso, ma perchè sa di dover ancora tenere alta la guardia, sa che il caso Pantani è una palla di fuoco che potrebbe anche scoppiare dalla parte sbagliata, se il vento cambia all'improvviso.
E allora cosa fa? Infanga Pantani? Che gliene viene direte voi?
E' semplice: il 5-6-99 c'era proprio il candido a capo della baracca, del carrozzone simpaticamente colmo di androgeni e globuli rossi spremuti dal midollo.
Se venisse fuori con più chiarezza la verità, lui morirebbe con la carriera intera infangata per sempre: esiste peccato mortale più grave che uccidere il figliol prodigio (prodigo non tanto, Marco aveva la schiena drittissima) per salvare lo sporco carrozzone?
Siccome non c'è nessuno a denunciarlo, io gli lancio contro uno strale, una profezia, una di quelle cacchiate da film fantasy: prima di passare a miglior vita, qualcuno gli farà il dispetto di cantare, e la sua reputazione diverrà come la sua proverbiale, tronfia retorica: spazzatura.

 

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Credo di essere uscito di testa quando sono nato.
D'altronde, quando si nasce ci sono solo due possibilità: o si esce di testa, o si esce di piedi (se si esce, ovvio).

 
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Livello Moreno Argentin




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  postato il 28/02/2006 alle 11:00
Buono però, lascia stare le maledizioni e gli insulti, sennò diventi poco credibile.
Cannavò dice certe cose perché sa tutto. Giusto ieri è venuto fuori che l'Uci ha passato i dossier di Armstrong 1999 al giornalista de L'Equipe, con tanto di autosospensione del dottor Zorzoli, quindi ci sta anche che ad altissimi livelli si sappia che anche nel sangue di Pantani ci fossero delle oscillazioni anomale. Spiace dirlo, ma se così era la legge, nessuno riusciva a non rispettarla.
Ma detto questo, che cosa è successo a Madonna di Campiglio? Se l'Uci ha fatto girare i dati di Armstrong,m perché non può aver fatto lo stesso con Pantani?
Io credo che Pantani non fosse uno stupido e che soprattutto sapesse di avere una condizione tale da non aver bisogno di nulla per vincere anche il giorno dopo ad Aprica.
Sapeva anche che il giorno dopo sarebbero venuti i controlli, non perché circolassero voci, ma perché sta scritto nel regolamento. Era così tranquillo da aver accettato i controlli anche se giunti oltre il tempo massimo, mentre il nervosismo che gli viene attribuito al momento del controllo può essere benissimo quello di un atleta nel pieno della tensione agonistica, che si altera perché una pratica dovuta ma fastidiosa gli viene imposta in ritardo. Del tipo: devi discutere la tesi all'università e, due minuti prima di entrare, viene a chiamarti uno della segreteria per controllare che tu abbia tutti i bolli degli esami in regola. Sfido chiunque a rimanere calmo...
Se l'Uci mette in giro dei valori anomali e lascia che il tutto sia condito da falsa retorica giornalistica, che trasforma un controllo della salute in controllo antidoping, ecco che il meccanismo a tutela dell'atleta si inceppa. Quindi questo è il primo fronte su cui si dovrebbe muovere che volesse tutelare la memoria di Pantani: Cannavò sa qualcosa? Ci dica come lo sa, tiri fuori le carte.
Secondo punto: lasciando stare la tesi del complotto (per quanto sarebbe curioso sentire cosa ha da ribadire Vallanzasca e capire per quale motivo ci sono stati giornalisti informati del controllo prima dello stesso Martinelli) mi chiedo per quale motivo nessuno abbia mai considerato che potesse esserci qualcosa di strano nel controllo: tipo l'anticoagulante che manca. Perché si presentano da Pantani con una sola provetta? Perché è quella taroccata? Avrebbero potuto taroccarle entrambe ed evitare ogni osservazione.
No. Cannavò parla di “peccato”. Ci dica cosa sa e come lo sa. O meglio, visto che a noi poveretti non deve nulla, glielo chieda la famiglia Pantani. Non scrivendo lettere di maledizioni, quelle le lasciamo a Prebuà. Ma chiedendo ragioni con carta bolla di avvocato. Una volta si diceva che infierire su qualcuno particolarmente inerme fosse come “sparare sulla Croce Rossa”. Ormai dovremo correggere il tiro e dire “sparare su Pantani”. Se nessuno in quella casa o negli uffici di quella patinata agenzia di immagine ha intenzione di muoversi, lo dica a chiare lettere. Almeno eviteremo di perdere altro tempo.

 
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Livello Moreno Argentin




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  postato il 28/02/2006 alle 11:30
Ma davvero qui c'è qualcuno che crede che Pantani nel 99 andasse a pane ed acqua? Permettetemi di non crederlo altrimenti siamo di fronte ad un mondo di persone che credono veramente a tutto (e allora mi spiegherei parecchie cose...!!
Marco usava sostanze dopanti come tutti e sin dal '94. (Semplicemente perchè senza doping nel ciclismo [anzi nello sport in generale] non si resta nemmeno in gruppo nelle corse che contano). Probabilmente non fu mai all'avanguardia degli aiuti medici (tipo i Gewiss o l'Armstrong...) e non abusò mai di tali sostanze (data l'enorme classe e forza che lo contraddistinguevano). Però usava dopanti come tutti e se pescato doveva solo abbassare il mitico crapone e ripartire (invece di pensare: perchè a me e non agli altri? .. ragionamento comunque inaccettabile in chi viola le regole seppur violate da tutti). Nessuno seppe spiegargli questo e la frittata fu fatta!
Però basta con un innocentismo che fa male alla memoria di Marco. Era un campionissimo, senza doping collettivo probabilmente avrebbe stravinto ma così non è stato e non si può perpetuare una favola che aggirando la realtà ne nasconde anche i grandissimi meriti.

 
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Livello Moreno Argentin




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  postato il 28/02/2006 alle 11:43
Leggi bene. Ho scritto: "Spiace dirlo, ma se così era la legge, nessuno riusciva a non rispettarla".
Lo so che Pantani faceva parte di un gruppo e so anche che se il gruppo fa cose ben precise, presto o tardi tutti i suoi menmbri devono adeguarsi.
Ho detto che, facendo parte del gruppo, era abbastanza intelligente da non rischiare ai controlli dell'ultimo, anzi del penultimo giorno.
Quello che contesto, anzi che CONTESTO, è che un copntrollo della SALUTE venga preso a pretesto per una campagna antidoping.
In primis perché con quei valori, oggi non lo fermerebbbero.
E poi perché è evidente che ci sia stata una fuga di notizie che èpermette a Cannavò di dire che prima di Campiglio c'erano stati due controlli border line. Se lo dice, vuol dire che lo sa. Se l'Equipe scrive di Armstrong, vuol dire che lo sa.
Non si tratta di INNOCENTISMO, ma di GARANTISMO.
Se mi fernmi a un controllo della salute occorre:
1) che il controllo sia ineccepibile e inattaccabile (il cambiamento dei parametrei e questo dubbio sull'anticoagulante rendono quei primi controlli molto "leggeri")..
2) che non venga effettuato il passaggio salute=doping.
L'ho detto millee volte e lo ripeto. In autostrada corro come un matto, ma per farmi la multa e ritirarmi la patente devi farmi la foto. Oppure si vuol fare come con Al Capone, che fu arrestato per evasione fiscale.
Il guaio è che nel caso di Pantani non è mai stato dimostrato nulla, né scientificamente né sul piano processuale, eppure tutti continuano a parlare di doping. Perché? e perché nessuno muove un dito?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/02/2006 alle 11:45
Sono di fretta e non ho avuto il tempo di leggere bene gli altri post (chiedo scusa), ma ci tengo a sottolineare come sia irrilevante, rispetto a quanto accaduto a Campiglio, sostenere che Pantani fosse pulito o adattato alle pratiche comuni, perchè Pantani non è stato "pescato", dal momento che ci sono gli indizi per sostenere l'ipotesi che Pantani quel giorno presentasse dei valori assolutamente nella norma (con tutto ciò che significa avere dei valori che rientrano nella norma, ovvero non escludendo nulla), dunque Pantani è stato "scelto", "mirato" e "colpito con prove false" (almeno questa è l'ipotesi).
Se non si capisce questo passo, non si capirà nemmeno perchè Pantani non riuscisse a farsene una ragione.
Che Pantani fosse o meno dedito al doping è un argomento valido solo per discutere sulla validità o meno del concetto di colpevolezza in un determinato contesto storico-sociale (dove la società è l'ambiente del ciclismo e dove la colpa è la truffa attraverso il doping), oppure per discutere sulla diffusione del doping ed i suoi effetti nell'alterazione delle prestazioni, ma nulla ha a che vedere con l'ipotizzabile ingiustizia della quale è stato vittima.

 

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Davide

 
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Moderatore
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  postato il 28/02/2006 alle 13:10
ecco perche' avevo detto che c'erano gia' dei 3D sull'argomento.
Si ricade sugli stessi discorsi ma il filo logico
viene frammentato.

 

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Livello Moreno Argentin




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  postato il 28/02/2006 alle 13:55
Perché forse frammentando si riesce ad isolare il dettaglio e ad analizzarlo. Qui si fa un gran parlare fra due tesi: innocente o colpevole. Invece, come dice giustamente Davide, quello è l'ultimoi dei problemi. Qui si tratta di stabilire:
1) Fregato o non fregato (non necessariamente per un complotto, basterebbe l'errore tecnico);
2) malato o in salute.
Il resto, ne convengo, sono le solite chiecchiere. Mi piacerebbe però che la signora Ronchi dicesse: non denunciamo nessuno, perché hanno le cartee che dimostrano che Marco ha fatto tutto da sé. Ditelo, così mi metto l'anima in pace. Fino ad allora, aprirò tutti i thread di questo mondo, frammentandovi il filo logico e le palle, perché secondo me per venirne a capo occorre proprio frammentare il castello di fango ormai rappreso che hanno costruito per rendere la verità di difficile accesso.

 
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Livello Rik Van Looy




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  postato il 28/02/2006 alle 14:20
IO direi che il fatto stesso, che un atleta, UNICO CASO AL MONDO mai trovato positivo a nessuno controllo antidoping (è da ripeterlo fino alla nausea), ma semplicemente con un valore ematico leggermente superiore alla norma in un controlo PER TUTELA DELLA SALUTE, venga alla fine indagato da sette procure, dovrebbe far sentire puzza di bruciato tanto da far vomitare anche il diavolo....

IN effetti è inutile stabilire se facesse o no uso di sostanze.....
di sicuro la perizia di Fortuni ha dimostrato che tanta falsità sono state dette proprio sullo stato di salute del PIrata già dai tempi di Sidney 2000.
Per esempio, perchè non si va a chiedere al Sig. Martinello, cosa ha da dire sulle sue dichiarazioni dell'epoca di quelle olimpiadi, dopo che lui è stato provato avesse valori anomali di GH??

Grillo, io sono ultrasicuro che in quella agenzia patinata che dici tu, volontà di fare chiarezza ce n'è poca, ma a casa Pantani, la volontà c'è....ed anche molta e con il passare del tempo la determinazione sono sicuro che aumenterà e le querele arriveranno, ne può star certo Cannavò.

Sono comunque daccordissimo con te sul fatto che il candido non sa solo qualche cosa, ma sa praticamente tutto di quanto è succeso, del resto, se avesse la coscienza pulita, quella mattina comunque sarebbe andato in camera di Marco per tentare un'ipocrita scena di facciata, osa che non è stata fatta di proposito, perchè marco doveva capire bene da dove arrivava l'attacco e di conseguenza adeguarsi per il futuro.

Coasa che marco come ben risaputo non fece affatto.

 
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Moderatore




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  postato il 28/02/2006 alle 14:52
Originariamente inviato da grilloparlante

[...]Fino ad allora, aprirò tutti i thread di questo mondo, frammentandovi il filo logico e le palle[...]


Ovviamente in maniera figurata.

 

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Livello Moreno Argentin




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  postato il 28/02/2006 alle 16:04
Chiaro che sì, per le palle... Quanto ai thread, bisognerà che smetta di prendere pasticche contro il raffreddore: l'efedrina di certi farmaci mi rende nervoso!!!
Ciao a tuttti, sparisco...

 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 28/02/2006 alle 18:17
Infatti il problema se fosse o meno dopato è un problema del tutto diverso da quello se è stato o meno fregato.
Dato per scontato che certe pratiche fossero ( E SONO) di massa, per quale motivo avrebbe dovuto , Pantani, essere così idiota da fare questo rabocco di epo di cui parlano da sette anni Cannavò e Zomegnan ( quest'ultimo anche alla TV svizzero dopo poche ore dalla morte di Marco) proprio il giorno in cui, per regolamento deciso dagli organizzatori dei grandi giri, ci sarebbe stato il controllo?
In ogni caso, l'inaffidabilotà del controllo ( dimostrata dal fatto che l'anno dopo i parametri furono cambiati) giustificava il fatto che con quel controllo si potesse parlare , al massimo, di tutela della salute.
E' evidente che non se ne è fatto una ragione perchè era sicuro di stare sotto 50 e perchè da quel controllo a tutela della salute è scaturita una persecuzione e un linciaggio parossistico.
Ma che il sistema funzioni così, sei beccato quando per qualche oscuro motivo serve che tu sia beccato.
Guardate Armstrong, viene da dire: toh..... che sorpresa! Il kriss nella schiena è partito dall'uci!!!!
Certo, il colpevole è senza dubbio un oscuro dipendente UCi che pagherà,forse, la sua leggerezza, del resto si sa che la seconda guerra mondiale l'ha persa il caporale Schulz abbandonando l'ultimo avanposto difensivo di Berlino.
Dovevano affondarlo, dopo averlo protetto per sette anni perchè portava soldi e sponsor americani e potere imperiale, e il meccanismo è scattato.
Solo che Armstrong ha avuto tempo di vincere sette Tour, gli frega poco o nulla di quello che si pensa di lui, ha i migliori avvocati d'America ecc. ecc.
Pantani, l'ho scritto anch'io commentando l'intervista alla Ronchi, è il carro della Croce rossa , sparate pure che da lì non partirà un colpo.
Penso che la famiglia abbia voglia di giustizia ma , essendo molto lontana dall'ambiente del ciclismo e poco abituata a rapportarsi a certe cose, dovrebbe essere aiutata e consigliata.
O si pensa davvero che Pantani si difende con le Olimpiadi del cuore? E' chiaro che possono arrivare altre cannonate pesanti, allora si cominci ad attrezzarsi: avvocati, querele, lettere di protesta, che finalmente quel carro inerme cominci a rispondere al fuoco.
Solo che dubito molto della volontà della Ronchi di seguire questa strada è troppo controproducente per il suo lavoro.

 

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IO NON L'HO VOTATO.

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Livello Campionato di Zurigo




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  postato il 28/02/2006 alle 19:51
Originariamente inviato da grilloparlante

Buono però, lascia stare le maledizioni e gli insulti, sennò diventi poco credibile.


Caro Grilloparlante, son d'accordo sulla maledizione (è difficile ma utile rimanere calmi quando si parla di certi personaggi), mentre non sono d'accordo sugli insulti: non ho insultato nessuno nel mio post.

Per il resto sposo completamente il tuo pensiero, e a scanso di equivoci, riferendomi al post di lallo, anch'io preciso di non aver mai detto o scritto che Pantani andava a pane ed acqua.

Il mio nervosismo (per il quale mi scuso con tutti) deriva dal fatto che a 2 anni di distanza dalla morte di Pantani alcune cose sono ormai acclarate, e Cannavò stavolta l'ha fatta grossa, quell'editoriale è ben attaccabile legalmente in molti punti, in quelli che giustamente sottolinei tu, ed in altri (ora non ho sotto mano il pezzo, se ne può riparlare).
E ogni giorno che passa, l'azione di potenziale querela e/o denuncia (sono ignorantissimo nelle questioni legali, per mia fortuna!) perde maledettamente di efficacia.

Guarda, anche se la querela non portasse a nulla, e il Candido la facesse franca (in Italia 'ste cose sono all'ordine del giorno), servirebbe lo stesso, non fosse altro per il fatto che segnerebbe un pietra miliare: da oggi, cari giornalisti, occhio a quello che scrivete, perchè finalmente l'esercito "svizzero" pantaniano ha deciso di rispondere al fuoco, dopo 7 anni di bombardamenti ingiustificati ai quali non è mai seguita la ben che minima reazione.
Sono sicuro che alcuni pavidi fucilieri con la Mont Blanc come baionetta, sempre in cerca di ambulanze della croce rossa da impallettare, ci starebbero più attenti a scrivere certe calunniacce su Pantani.

Ciao e scusa ancora il mio nervosismo, anche se noto che è contagioso, te l'avrò mica attaccato io?

 

[Modificato il 28/02/2006 alle 20:06 by Monsieur 40%]

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  postato il 28/02/2006 alle 20:00
beh, ho provato anche a modificarlo, ma niente da fare: per me "quote" = "arabo".
Spero si capisca lo stesso....

 

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  postato il 28/02/2006 alle 20:06
Originariamente inviato da pier70

beh, ho provato anche a modificarlo, ma niente da fare: per me "quote" = "arabo".
Spero si capisca lo stesso....


 

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  postato il 28/02/2006 alle 20:24
Grazie Monsieur 40%, e grazie a tutti moderatori del sito. Uno non fa in tempo a sbagliare che sistemate tutto in un nanosecondo.

PS: ti devo una birra media, caro Dr Monsieur !

 

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Livello Luison Bobet




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  postato il 28/02/2006 alle 20:44
Caro Grilloparlante, grazie per aver aperto questo thread: hai riassunto in poche righe tutte le domande principali su quel personaggio... candido. Complimenti a tutti per la discussione, io arrivo solo ora e devo dire che mi sono sempre chiesto perchè, davanti a certi articoli, non ci sia stata una reazione appropriata: secondo me la prima querela andava fatta il 7 giugno, dopo il primo editoriale sulla rosea. Chissà, forse Marco avrebbe molto apprezzato il fatto di essere difeso in maniera più coraggiosa. Ma tant'è, ormai bisogna pensare al presente. Ecco che allora condivido ciò che dite voi, qui si dà del dopato ad un atleta che non è mai risultato positivo ad un test antidoping, qui si collega direttamente la tutela della salute con il doping. Se allora sua signoria sa qualcosa, deve essere chiamato e rispondere a quelle domande... strano che nessuna delle procure che indagarono il Panta abbia mai pensato di sentirlo come 'persona informata sui fatti', specie la procura piemontese. Se però si parla di interessi coperti, ecco che mi faccio prendere da brutti pensieri e mi ricordo che, nell'ottobre 1995, Marco venne investito da una Jeep mentre correva la MI-To, proprio in territorio torinese. Ricordo che si costituì parte civile contro l'investitore, ma credo che anche l'organizzazione sia stata chiamata in causa. Allora mi chiedo: chi organizzava quella gara? A suo tempo venne stabilito che l'organizzazione dovesse rifondere i danni a Pantani? Ha mai percepito un'indennizzo e, se l'ha percepito, è stato adeguato? Ma forse penso troppo male.... certo che quel tal Andreotti diceva che 'a pensar male si fa peccato, ma spesso s'indovina'.




 
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  postato il 01/03/2006 alle 01:07
Comunque al processo di Forlì la difesa di pantani citò in giudizio presidenti del Coni e della Fci, se non ricordo male anche gli organizzatori del Giro.
Mai ascoltati dai giudici.
Si preferiva concentrarsi solo sui valori ematici "fisiologicamente inspiegabili", gli stessi valori ematici fisiologicamente inspiegabili che , per la Juve, hanno portato a un'assoluzione perchè il fatto ( il doping) non sussiste.

 

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Livello Rik Van Looy




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  postato il 01/03/2006 alle 17:54
Originariamente inviato da luke

Caro Grilloparlante, grazie per aver aperto questo thread: hai riassunto in poche righe tutte le domande principali su quel personaggio... candido. Complimenti a tutti per la discussione, io arrivo solo ora e devo dire che mi sono sempre chiesto perchè, davanti a certi articoli, non ci sia stata una reazione appropriata: secondo me la prima querela andava fatta il 7 giugno, dopo il primo editoriale sulla rosea. Chissà, forse Marco avrebbe molto apprezzato il fatto di essere difeso in maniera più coraggiosa. Ma tant'è, ormai bisogna pensare al presente. Ecco che allora condivido ciò che dite voi, qui si dà del dopato ad un atleta che non è mai risultato positivo ad un test antidoping, qui si collega direttamente la tutela della salute con il doping. Se allora sua signoria sa qualcosa, deve essere chiamato e rispondere a quelle domande... strano che nessuna delle procure che indagarono il Panta abbia mai pensato di sentirlo come 'persona informata sui fatti', specie la procura piemontese. Se però si parla di interessi coperti, ecco che mi faccio prendere da brutti pensieri e mi ricordo che, nell'ottobre 1995, Marco venne investito da una Jeep mentre correva la MI-To, proprio in territorio torinese. Ricordo che si costituì parte civile contro l'investitore, ma credo che anche l'organizzazione sia stata chiamata in causa. Allora mi chiedo: chi organizzava quella gara? A suo tempo venne stabilito che l'organizzazione dovesse rifondere i danni a Pantani? Ha mai percepito un'indennizzo e, se l'ha percepito, è stato adeguato? Ma forse penso troppo male.... certo che quel tal Andreotti diceva che 'a pensar male si fa peccato, ma spesso s'indovina'.





E già Luca,a pensar male spesso si indovina eccome.!!!
Per esempio il candido non ha mai spiegato come ha fatto Castellano a buttarlo giù dal letto, visto che dovevano essere circa le 9:30 quando la notizia è stata resa pubblica, oppure non è stato proprio così?!!!

 
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Livello Luison Bobet




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  postato il 07/03/2006 alle 12:34
Vi segnalo con estrema soddisfazione che oggi, sull'ultima pagina della rosea, è stata pubblicata una lettera di Tonina e Paolo, genitori di Marco, che è stata intitolata 'Difendiamo il ricordo di Marco': vi invito a leggerla perchè è stupenda e rappresenta una vera presa di posizione dei genitori nei confronti di questo grande detrattore. La risposta è una risposta ..... da Cannavò, ma l'impressione è che non se la aspettasse, il candido, e che un pò di tremore l'abbia provato. Per me un gran giorno perchè si capisce che, d'ora in poi, certe offese non rimarranno impunite. Grandi Paolo e Tonina!!!!

Luca


 
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Livello Luison Bobet




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  postato il 07/03/2006 alle 12:45
Naturalmente nella risposta il signor Candido sostanzialmente dice che si tiene le sue convinzioni e l'affetto che prova per Marco: quale affetto, quello dimostrato dai suoi scritti? Peccato che non risponda a nessuna delle questioni poste da grilloparlante, magari è il caso di porgliele direttamente, quelle domande. Perchè quelle domande meritano una risposta. Luke
 
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Livello Moreno Argentin




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  postato il 07/03/2006 alle 12:53
No, la risposta di Cannavò è altezzzosa, forse anche un po' arrogante. Li liquida trattandoli come poveretti, afflitti dal dolore, pertanto non meritevoli di considerazione: non loro, né le loro tesi.
Però mi piace che sia stata mandata questa lettera, ma, se posso permetttermi di suggerire un'altra mossa, alla prossima uscita caustica di chiunque, la lettera la scriva e la mandi l'avvocato.
Uscendo sulla Gazzetta, Cannnavò ha avuto l'ultima parola e li ha trattati da poveretti. Se l'avvocato ha le palle, la risposta magari la soppesa un po' meglio.

 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 07/03/2006 alle 13:03
La risposta è nello stile Cannavò: arrogante ma anche senza argomenti, un lettore non superficiale capisce che la finta pena è un modo per non rispondere.
E sono contenta che i Pantani abbiano finalmente trovato il gusto di non stare zitti.
Certo, la lettera dell'avvocato era molto meglio ma un piccolo passo è stato fatto.
Il silenzio non funziona, bisogna replicare.

 

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Livello Luison Bobet




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  postato il 07/03/2006 alle 13:22
Originariamente inviato da grilloparlante

No, la risposta di Cannavò è altezzzosa, forse anche un po' arrogante. Li liquida trattandoli come poveretti, afflitti dal dolore, pertanto non meritevoli di considerazione: non loro, né le loro tesi.
Però mi piace che sia stata mandata questa lettera, ma, se posso permetttermi di suggerire un'altra mossa, alla prossima uscita caustica di chiunque, la lettera la scriva e la mandi l'avvocato.
Uscendo sulla Gazzetta, Cannnavò ha avuto l'ultima parola e li ha trattati da poveretti. Se l'avvocato ha le palle, la risposta magari la soppesa un po' meglio.

Perfettamente d'accordo, grilloparlante. D'accordissimo. Credo che questo possa essere un primo passo, il fatto che si siano decisi a far sentire le loro ragioni è un ottimo segno. La prossima volta meglio ancora se la lettera verrà inviata da un legale, sempre che ci sia una prossima volta. Ma le domande che i Pantani pongono a Cannavò richiedevano, per forza di cose, una risposta così.... altezzosa, sprezzante, ma anche un pò vile. Adesso è lui che fugge, magari la prossima volta invece di srivere stupidaggini, le proprie convinzioni le tiene per sè. Però quelle tue domande gli vanno poste, magari uno di questi giorni gli invio io una mail (a mio nome, beninteso) e vedremo se (dubito fortemente) e cosa risponderà. Ciao Luca

 
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Livello Rik Van Looy




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  postato il 07/03/2006 alle 13:57
Forse non tutti avranno avuto modo di leggere la rosea, e allora vi riporto la lettera:

MAMMA E PAPA' PANTANI
<< DIFENDIAMO IL RICORDO DI AMRCO>>

Signor Candido Cannavò, leggiamo con molto dispiacere il suo articolo del 14 febbraio 2006 sulla Gazzetta con cui ricorda il nostro figlio Marco Pantani a due anni dalla morte.
Pensavamo che, dopo due anni e dopo la perizia del professor Fortuni che ha accertato l'integrità del fisico di Marco, nessuno potesse più scrivere << sangue inquinato>> parlando di Pantani. Riteniamo offensiva anche la sua affermazione sui due controlli superati <>. Perchè, piuttosto, non parlare del fatto che l'anno dopo furono cambiate le regole, l'ematocrito non fu più ritenuto sufficiente per la sospensione a tutela della salute e con le nuove regole Marco non sarebbe stato sopseso, avrebbe vinto quel Giro e molti altri ancora e oggi sarebbe con noi e con tutti quelli che lo hanno amato?
Non aveva alcun bisogno, quel giorno, Marco di << eccessi e peccaminosi errori>>, come lei scrive, aveva già vinto il Giro.
La sua affermazione che non è vero che Pantani abbia pagato per tutti è oltraggiosa, sette Procure hanno indagato su fi lui, ha subito una condanna penale, una squalifica senza prove e un'offesa continua al suo talento e alle sue imprese di cui solo noi possiamo testimoniare quanto abbia sofferto. Neanche atleti trovati positivi ai controlli hanno subito tanto.
Il nostro Marco ha subito troppe umiliazioni e ingiustzie da vico perchè sia lecito continuarea insultarlo anche da morto dietro la scusa dell'affetto che lei dice di nutrire per lui. L'affetto si dimostra prima di tutto conil rispetto del campione e dell'uomo, non con articoli come quello da lei scritto in un giorno così doloroso. Su una cosa siamo d'accordo del suo articolo, quando scrive che il mondo del ciclismo deve interrogarsi se la morte di Pantani non sia stato un reato collettivo. Ecco, invece di continuare a insultarlo, si può iniziare a interrogarsi su questo reato collettivo.
Saluti
Tonina e Paolo Pantani (Cesenatico)

Rispnde Candido Cannavò

Cari Tonina e Paolo, da due genitori che hanno subito una così grave tragedia, io accetto tutto. NOn esiste nessun dolore che possa essere paragonato a quello della morte di un figlio. Non replicherò mai alle vostre idee e ai vostri pensieri. Mi tengo stretto il mio affetto per Marco e le mie convinzioni. Vi saluto con i migliori sentimenti.



UN bell'ipocrita non vi pare? degno di lui.

Sarebbe interessante che dicesse da dove provengono le sue convinzioni,e perchè quella mattina non andò da Marco a dimostrargli tutto l'affetto che adesso dice di avere, anzichè preparare quella bella pugnalata alle spalle che fu il suo editoriale del 6 Giugno 1999.

Trema Candio Trema.. non sai che rispondere vero... Presto credo che dovrai spiegarlo a qualche giudice ahahahahahahaha.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 07/03/2006 alle 14:19
E fa pure il prezioso , Mr. Cannavò... mi sa che, mai come in questa vicenda, il nome Candido non sia appropriato.
Condivido anch'io l'idea di far scrivere un avvocato, invece che tifosi o famiglia Pantani... chissà che se ne tragga qualcosa di buono!

 

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Livello Luison Bobet




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  postato il 07/03/2006 alle 15:06
'Risponde Candido Cannavò

Cari Tonina e Paolo, da due genitori che hanno subito una così grave tragedia, io accetto tutto. NOn esiste nessun dolore che possa essere paragonato a quello della morte di un figlio. Non replicherò mai alle vostre idee e ai vostri pensieri. Mi tengo stretto il mio affetto per Marco e le mie convinzioni. Vi saluto con i migliori sentimenti. '

Quanta ipocrisia condensata in poche righe!! Sarebbe stato essenziale che certe 'sue' convinzioni restassero 'sue'; invece, queste convinzioni le ha diffuse a mezzo stampa convincendo, con quella sua aria da saccente, le persone meno preparate che quella era la verità. Invece nulla di più falso, altrochè 'affetto'!! Comunque l'importante è che i coniugi Pantani abbiano fatto questo primo passo, ma spero tanto che un giorno qualcuno chieda conto a lui (e a qualcun altro) del male fatto a Marco e dell'uso 'improprio' di mezzi d'informazione. Magari, iniziando a difenderlo bene già sette anni fa, qualcosa cambiava, o no? Magari una bella querela in seguito all'editoriale del 6 giugno 1999 ci stava e cambiava molto. Luke

 

[Modificato il 07/03/2006 alle 16:30 by luke]


 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 07/03/2006 alle 23:55
Ripensavo alle ( giuste) osservazioni di Grilloparlante sulla risposta di cannavò.
Lui usa il solito tono arrogante- paternalistico che ormai dal 1999 usa con Pantani, la finta partecipazione al dolore ecc.
Ora, I Pantani , nella loro lettera, non parlano del loro dolore, replicano a delle affermazioni di Cannavò attraverso l'argomentazione ( in particolare il cambio delle regole dopo il 1999, la perizia di Fortuni ecc.).
Il fatto che lui, invece, con il solito tono curiale, riporti il discorso al dolore, all'accecamento da dolore, al suo inchinarsi di fronte al dolore e via spingendo l'acceleratore della retorica, in realtà, mostra una debolezza di argomentazioni e di convinzioni.
Di chi, insomma, intorno a certi argomenti scomodi preferisce rifugiarsi dietro il vuoto arrogante del sentimentalismo.
Insomma, non mi pare che Cannavò ne esca veramente bene. Se la lettera dei pantani avesse avuto l'intestazione e la firma di un avvocato, io credo , come Grilloparlantem che questo si sarebbe visto ancora di più.

 

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