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Autore: Oggetto: OT: orrore e barbarie

Livello Marco Pantani




Posts: 1409
Registrato: Nov 2004

  postato il 20/02/2006 alle 15:23
Mi permetto di aprire questo thread OT per mettervi al corrente di un fatto di cronaca particolarmente orribile, che, per la nua natura, dovrebbe far riflettere. Su quanto avvenuto dispongo di qualche informazione complementare perché un'amica di famiglia, che poi é anche uno dei medici a cui ci rivolgiamo in caso di bisogno, conosce la madre della vittima.

La vittima, appunto. E' un ragazzo di 23 anni, che é stato rapito e in seguito torturato a morte. La famiglia aveva ricevuto una richiesta di riscatto che aveva accettato di pagare. Stavano cercando di raccogliere i fondi, con l'aiuto di conoscenti e amici. Ma lo scopo non era questo. La somma cambiava da un giorno all'altro, le modalità di pagamento pure. E nel frattempo arrivavano le telefonate: oggi gli abbiamo fatto questo, oggi gli abbiamo fatto quest'altro... E all'ultimo la telefonata al padre: lui l'abbiamo fatto fuori, ora tocca a te.

Il ragazzo faceva parte della comunità ebraica di Parigi. Ieri c'é stata una manifestazione di gente che gridava vendetta, ci sono stati tafferugli... Le autorità cercano di muoversi il più discretamente possibile. Le immagini che sono state mostrate ieri al telegiornale non permettevano di capire chi stesse manifestando. Si teme lo scontro tra le comunità. E' chiaro che é meglio far apparire il crimine come un fatto di delinquenza comune.

Ecco, non scrivo questo specialmente perché si tratta di un atto anti-semita: gli atti razzisti contro le altre comunità sono più numerosi che quelli contro la comunità ebraica, anche se molto più raramente attirano l'attenzione dei mass-media.
Nemmeno scrivo perché penso che ci possiate fare qualche cosa. O per invitarvi ad essere vigilanti: l'ho sentito talmente tante volte in passato quest'invito, nelle più disparate occasioni, e so bene che non si può tradurre in nulla di concreto. Purtroppo.

No scrivo solo perché bisogna essere coscienti che abbiamo ormai la barbarie alla porta di casa. Tutto quello che possiamo fare é non permettere che si tengano propositi razzisti o violenti in nostra presenza contro chicchessia. E condannare nel modo più fermo chi semina odio e violenza in questo povero mondo. Chiunque egli sia, qualunque siano i suoi mezzi e i presunti principi che lo portano a compiere le nefandezze che compie. Perché per spargere l'odio si fa presto. Ma poi, per rimarginare le ferite, ci vogliono decenni.

W quella bellissima bandiera, quella con i colori dell'arcobaleno, con quella scritta: PACE! che dovrebbe indicarci sempre, in ogni occasione, la via da seguire...

PS: le notizie sull'avanzamento dell'inchiesta a questo link (in francese):
http://fr.news.yahoo.com/20022006/5/gang-de-kidnappeurs-sept-personnes-presentees-lundi.html

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 6922
Registrato: Jul 2004

  postato il 20/02/2006 alle 16:27
Si tratta di un fatto sicuramente ispirato a quanto accadde ad un ragazzo in Israele l'anno scorso (circa), il metodo per l'adescamento è lo stesso.
L'emulazione dell'orrore sembra diventato un luogo d'incontro della "civiltà" dei mass-media.

 

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 9090
Registrato: Nov 2005

  postato il 20/02/2006 alle 16:36
ormai la crudeltà non ha + limiti e diqueste notizie se ne sentono giornalmente...è una frase forse stupida e sentita 1 miliardo di volte, ma...chissà dove andremo a finire!!!!!!!

 

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Marco Pantani.Montecampione 1998

27/28/29 giugno 2008...son stato pure randonneur

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Livello Fausto Coppi




Posts: 2258
Registrato: Feb 2005

  postato il 20/02/2006 alle 18:41
Grazie per averci messo al corrente di questo orribile fatto di cronaca Felice. E' giusto che certe cose si sappiano per come sono, altrimenti sarà ancora più difficile combatterle.

 

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"Se hai la fortuna clamorosa di diventare un cronista di ciclismo, non puoi fare a meno di essere coinvolto, trascinato in una passione infinita, irrinunciabile, che ti segna per sempre" - Pietro Cabras

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Livello Marco Pantani




Posts: 1476
Registrato: Mar 2005

  postato il 21/02/2006 alle 13:09
-scritto da Felice:
(...)bisogna essere coscienti che abbiamo ormai la barbarie alla porta di casa. Tutto quello che possiamo fare é non permettere che si tengano propositi razzisti o violenti in nostra presenza contro chicchessia. E condannare nel modo più fermo chi semina odio e violenza in questo povero mondo.(…)



Trovo questo intervento di Felice di grande interesse.
Innanzi tutto lo ringrazio per l’informazione che non avevo.
In seconda battuta mi soffermerei brevemente sulla parte di testo che ho isolato qui sopra. Tengo a sottolineare che sono in larga parte d’accordo. Nello specifico il comportamento auspicato da Felice lo considero davvero importante. Personalmente tento di fare lo stesso, magari con un profilo ironico e dissacrante, ma fermo. Non mi è mai capitato, per fortuna, di assistere a manifestazioni violente o razziste e mi risulta difficile capire come reagirei nel concreto. Viceversa assistere a discorsi razzisti a discriminazioni, diciamo così, del pensiero e della parola, è una esperienza abbastanza comune a tutti. In quel caso è bene parlare, con calma, senza ergersi su un pulpito, ma parlare. Bisogna esporre chiaramente il concetto opposto. È importante formare una “barriera delle idee e della ragione”. Serve a rallentare e talvolta frammentare il libero fluire dell’ottusità.
Non dico di rompere le balle al tipo che beve il cappuccino accanto a voi al bar, che voi nemmeno conoscete, e che parla male dei negri. Però, io, alla terza volta che lo sento pontificare di minchiate, mi considero conoscente e mi permetto una bella battuta, da lì normalmente nasce una conversazione. Se si offende cakki suoi, come non detto, se vuole discutere civilmente bene, se vuole attaccare briga….beh, a quel punto dipende…ma non mi è mai capitato.
L’altro punto che intendo toccare è la frase di Felice: “…bisogna essere coscienti che abbiamo ormai la barbarie alla porta di casa…”.
L’uso della parola “ormai” lascia intendere un aumento dello stato di barbarie, una progressione dei comportamenti intolleranti e violenti, o quantomeno i segnali di un sviluppo futuro.
In questo caso mi sento di obiettare. Non sono uno storico o un antropologo, ci mancherebbe, ma ho la convinzione che non sia la quantità di barbarie e intolleranza ad aumentare, ma la sensibilizzazione e la condanna verso questi atti intolleranti.
Credo che la storia dell’umanità vada in una direzione di miglioramento generale, pur con oscillazioni periodiche e ritorni a “antichi pregiudizi”, ma con l’indice del progresso che segna ad ogni trend positivo un miglioramento rispetto a quello precedente.
Contrastare la violenza e la barbarie è doveroso, ma rimango ottimista. Il progresso mi sembra evidente.
Nel film “Le invasioni barbariche” (molto bello) il protagonista fa l’esempio del secolo XX, con due guerre mondiali, con (almeno) due grandi persecuzioni, è visto come un secolo di tragedia e atrocità immani. Invece, se paragonato al diciassettesimo secolo, con i genocidi perpetrati in america latina nel nome di Cristo redentore, appare come un periodo illuminato dalla pace.
La recente ondata di malcontento nei paesi mussulmani non deve trarre in inganno. Il periodo è sicuramente difficile, ma và detto che si tratta di realtà perlopiù calpestate per secoli che iniziano rivendicare una loro specificità. La giustezza dei metodi, la mancanza di prospettive laiche della lotta e gli obiettivi delle rivendicazioni meriterebbero riflessioni e approfondimenti che forse un forum di ciclismo non si merita.
Resta il fatto che a prologo del terrorismo internazionale e del radicalismo islamico degli ultimi venti anni ci sono tre o quattro secoli di colonialismo e imperialismo (militare, commerciale, culturale) che hanno perpetrato barbarie e orrori in quantità geometricamente superiori.
Il progresso del pensiero, la sensibilità sui diritti umani e il diritto internazionale hanno fatto passi da gigante da allora.
Rimane da osservare che siamo probabilmente in un momento storico in cui l’oscillazione del pendolo della legalità, della ragione e dell’intolleranza, è probabilmente in un momento di “basso”. Un ciclo negativo nel breve periodo, direi, in attesa di nuove fonti energia, nuove filosofie di convivenza e nuove forme di sviluppo economico del pianeta e soprattuto di una rinnovato ottimismo nei lumi della ragione e del pensiero. Un momento in cui l’iraq viene invaso da G. Bush e in cui l’Islam si colora di oscurantismo e medioevo. In cui le svastiche allo stadio rappresentano la norma e la radicalizzazione dei pregiudizi innalza i propri steccati.
Ha ragione Felice, è il momento di tenere duro e non concedere nulla all’ignoranza e alla paura.
La nottata deve passare……


 

[Modificato il 21/02/2006 alle 13:16 by claudiodance]


 
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Non registrato



  postato il 22/02/2006 alle 10:09
Lascio a voi commentare...

Iran: spezzettano braccio a bimbo ladro
La choccante sequenza fotografica: questa è civilità?
foto
di: Paolo di Lautreamont
Anche le civiltà hanno i loro problemi:
Un bambino di 8 anni, sorpreso in un mercato iraniano a rubare del pane, è punito sul posto con l'applicazione della shariah. Il suo braccio viene schiacciato da una vettura: ne perderà l'uso per sempre.

Tratto da: Le guerre civili e libero.it blog


Qui le foto

http://liberoblog.libero.it/fotogallery/fg1116/pg1.phtml?from=1

Qui avremo molti problemi, ma non farei mai a cambio...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/02/2006 alle 11:16
COME SI FA A COMMENTARE!!!!!!!!

 

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