Board logo

Il Forum di Cicloweb

Non hai fatto il login | Login Pagina principale > Dite la vostra sul ciclismo! > FINANCIAL TIMES USA: legalizziamo il doping??
Nuovo Thread  Nuova risposta  Nuovo sondaggio
< Ultimo thread   Prossimo thread >  |  Versione stampabile
Autore: Oggetto: FINANCIAL TIMES USA: legalizziamo il doping??

Livello Marco Pantani




Posts: 1449
Registrato: Jan 2005

  postato il 11/02/2006 alle 19:40
11/02/2006 Il Financial Times provoca: legalizziamo il doping

I 100 metri maledetti di Ben Johnson a Seul? ''Continuo a ricordarli come i 10 secondi piu' eccitanti della mia testimonianza di sport, e io non sono canadese''. Attacca cosi' David Owen, editorialista del Financial Times, in un lungo articolo intitolato 'Corridori Drogati' e pubblicato a tutta prima pagina del supplemento Weekend del quotidiano inglese. Amara ma realistica la conclusione: ''Oggi il miglior atleta e' quello con il miglior chimico ed il migliore avvocato''. ''Lo sport - scrive Owen - deve smetterla di guardare e giudicare le droghe che migliorano la prestazione come il bambino che teme l'uomo nero: un mostro dal quale occorre una protezione indistinta''. A giustificare l'antiproibizionismo, la constatazione che l'attuale sistema dei controlli di fatto 'pesca' solo i distratti e gli sfortunati. Owen si chiede quindi se non sia in arrivo il momento di consentire l'uso controllato di medicinali per migliorare le performance. Soprattutto tenendo in conto due fattori: la sicurezza dei medicinali attualmente usati per i loro effetti dopanti e la possibilita' concreta che, per sfuggire ai controlli, si sviluppi il doping genetico. Il giornalista cita il professor Julian Savulescu, titolare della cattedra di etica pratica dell' Universita' di Oxford: ''La farmacologia si e' sviluppata al punto che possiamo creare medicinali sicuri, somministrarli in dosi sicure e monitorarne gli effetti in modi che non potevamo nemmeno immaginare in passato''. E ancora: ''Preferirei che mio figlio prendesse l'ormone della crescita piuttosto che giocare a rugby. Il Gh e' piu' sicuro del rugby. Quanto meno, non ho mai sentito che abbia mai provocato una quadriplegia...''. In compenso Owen rivela che la Wada gia' spende 3 milioni di dollari all'anno per la ricerca sul doping genetico e che il processo ad un trainer tedesco di atletica ha fatto scoprire ''prove che indicano come esso possa essere gia' una realta' nello sport''. L'editorialista del Financial Times sposa la tesi che il doping sarebbe funzionale allo spettacolo sportivo (''in fin dei conti anche l'allenamento altera la prestazione''). E riporta ancora le parole di Savulescu, per sottolineare un aspetto: ''I rischi nell'uso di steroidi anabolizzanti, sebbene reale, in alcuni casi puo' essere stato sopravvalutato e in ogni caso devono essere inseriti nel contesto di metodi aggressivi di allenamento e dei rischi che gli atleti corrono allenandosi ogni giorno della loro vita''. In piu' Owen rileva come tra un campione ed un buon atleta la differenza sia spesso piu' nella testa che nel fisico. Ed in questa ottica cita di nuovo Savulescu: ''Non vedo alcuna ragione per la quale gli atleti non dovrebbero prendere medicinali che migliorano la prestazione psicologica altrimenti di uso normale nella vita quotidiana. Quello cui stiamo andando incontro e' una radicale modernizzazione dell'essere umano''. Citando invece un lavoro accademico anglo-australiano intitolato 'Perche' dovremmo permettere il doping nello sport' pubblicato sul sito www.bjsportmed.com, Owen nota che i beta-bloccanti (proibiti nelle discipline sportive in cui la concentrazione e' fondamentale) sono normalmente usati nel mondo della musica classica. ''Sebbene l'elite della musica classica sia competitiva come lo sport di alto livello, nessuno stigmatizza l'uso di questo tipo di medicinali''. Comunque l'argomento principale resta l'evidenza che ci saranno sempre piu' sostanze di cui sara' impossibile la scoperta tramite i controlli antidoping cosi' come sono concepiti oggi. E' per questo che chiude il fondo con le parole dell'avvocato greco del velocista ellenico Kenteris, Gregory Ioannidis, dette in una lezione all'universita' di Buckingham: ''Al giorno d'oggi l'atleta che vince e' l'atleta che ha il miglior chimico ed il miglior avvocato''.

preso da: www.tuttobiciweb.it

mahhhhhhh.................

 

[Modificato il 11/02/2006 alle 19:51 by laperla]


 
E-Mail User Edit Post Reply With Quote

Livello Fausto Coppi




Posts: 6922
Registrato: Jul 2004

  postato il 11/02/2006 alle 20:10
Però li capisco, loro sono abituati alla NFL, alla NBA, alla NHL, alla MLB, per non dire al Wrestling, dove praticamente il doping è libero, e sono dispiaciuti dal fatto che nelle competizioni internazionali non sia così.
Notare lo squallore della riduzione del concetto di sport a "spettacolo eccitante"...
Ma che si pigli un dvd porno e si faccia una sega 'sto Owen...

 

____________________
Davide

 
Edit Post Reply With Quote

Livello Marco Pantani




Posts: 1449
Registrato: Jan 2005

  postato il 11/02/2006 alle 20:12

Bravo aranciataBottecchia!!!!!

 
E-Mail User Edit Post Reply With Quote

Moderatore
Utente del mese Agosto 2009




Posts: 6025
Registrato: Oct 2005

  postato il 11/02/2006 alle 21:19
Le dichiarazioni di questo Owen mi sembrano delle gratuite provocazioni, il "non sense" del suo discorso sta tutto nell'affermazione "in fin dei conti anche l'allenamento altera la prestazione", penso che frasi di questo tipo siano puro delirio dettato soprattutto dalla voglia di farsi notare.
Probabilmente l'unico filo conduttore di questi discorsi è il pensiero rivolto a tutti i soldi che si muoverebbero legalizzando il doping, da buon americano ha pensato col portafogli e non col cervello!

 

____________________
Vorrei morire in bici, in un giorno di sole, dopo aver scalato una di quelle montagne che sembrano protendersi verso il cielo, mi adagerei sull'erba fresca senza rimpianti, attendendo con serenità il compiersi del mio tempo. Non importa se sarà ...oggi o tra cent'anni, avrò in ogni caso trovato il mio giorno perfetto.

 
E-Mail User Edit Post Reply With Quote Visit User's Homepage

Livello Fausto Coppi




Posts: 2863
Registrato: Oct 2005

  postato il 11/02/2006 alle 21:48
Originariamente inviato da laperla
''Oggi il miglior atleta e' quello con il miglior chimico ed il migliore avvocato''


Scusatemi la sintesi: un po' di corsa faccio notare che (se non ho letto male) è quello che molti di noi pensano di un famoso texano vincitore di corse in Francia.

Anche sullo sport come (solo) spettacolo sarò telegrafico (e quindi per forza di cose generico): non è bello, perchè una componente essenziale dello sport è che la prestazione sia leale, da tutti i punti di vista (anche chimico, quindi) verso i propri avversari. Ma, detto che non è per niente bello, pensando a quello che ci diciamo sul pubblico, gli sponsor, eccetera, siamo davvero sicuri che la realtà sia molto lontana da questo?

 
E-Mail User Edit Post Reply With Quote

Livello Fausto Coppi




Posts: 6922
Registrato: Jul 2004

  postato il 11/02/2006 alle 23:13
Originariamente inviato da ProfRoubaix

Originariamente inviato da laperla
''Oggi il miglior atleta e' quello con il miglior chimico ed il migliore avvocato''


Scusatemi la sintesi: un po' di corsa faccio notare che (se non ho letto male) è quello che molti di noi pensano di un famoso texano vincitore di corse in Francia.


Guido, ti faccio un esempio discordante con quanto scrivi: a) io penso che Pantani sia stato l'atleta (del ciclismo, ovvio) migliore degli ultimi trenta anni (con approssimazione per difetto) b) dunque penso che Pantani fosse l'atleta col miglior chimico e avvocato? c) come faccio a dire che un atleta (in questo caso non mi riferisco a Pantani) sia il migliore, se proprio quell'atleta viene giudicato il più grande bluff della storia del ciclismo, e forse di tutto lo sport intero?

Anche sullo sport come (solo) spettacolo sarò telegrafico (e quindi per forza di cose generico): non è bello, perchè una componente essenziale dello sport è che la prestazione sia leale, da tutti i punti di vista (anche chimico, quindi) verso i propri avversari.


Diciamocelo, è l'unica componente essenziale, qui ha ragione il caro vecchio Dancelli, perchè lo spettacolo è ineziale rispetto alla lealtà ed alla dignitià.

Ma, detto che non è per niente bello, pensando a quello che ci diciamo sul pubblico, gli sponsor, eccetera, siamo davvero sicuri che la realtà sia molto lontana da questo?


Non viviamo in un mondo ideale, ma ciò che ci differenzia dalla barbarie è la continua tensione verso di esso, nonostante la difficoltà che spesso rende la percezione di questo sforzo quasi utopica.

Soluzione Bottecchia: creiamo due circuiti paralleli, facciamo un Pro-Tour per dopati, con tanto di sponsor, e uno per non dopati, senza sponsor ma sovvenzionato dal Pro-Tour dei dopati.
Eh? Ahò, forse che le baggianate le possono sparare solo i magistrati e i giornalisti del Financial Times? Anche io, come i magistrati e i giornalisti della finanza prestati allo sport, che scrivono articoli per la pausa pranzo dei colletti bianchi, rivendico il diritto di sparare baggianate!

 

____________________
Davide

 
Edit Post Reply With Quote

Livello Fausto Coppi




Posts: 5641
Registrato: Nov 2005

  postato il 12/02/2006 alle 07:31
tanto tempo fa ho letto un intervista a Joop Zoetemelk (era ancora lontano dal ritiro, pensate un pò!) dove si dicevano cose simili: in sostanza Zoetemelk si chiedeva "perchè un qualunque studente può prendere una pasticca per migliorare le proprie prestazioni ad un esame, ed io, corridore professionista, non posso farlo nel mio lavoro?"
Come si vede non c'è niente di nuovo sotto il sole.

 
Edit Post Reply With Quote

Moderatore
Utente del mese Agosto 2009




Posts: 6025
Registrato: Oct 2005

  postato il 12/02/2006 alle 11:16
Il paragone fatto da Zoemetelk non è molto calzante, se uno studente si impasticca e prende 30 ad un esame non toglie ad altri la possibilità di fare altrettanto, se uno sportivo si dopa e vince una medaglia d'oro al suo avversario non resta che l'argento.
Probabilmente il mio idealismo sarà anche anacronistico ma credo che il cardine su cui si fonda lo spirito sportivo è proprio la lealtà, credo che sia uno degli ultimi campi in cui l'etica non può cedere il passo al pragmatismo dettato dagli interessi economici.

 

____________________
Vorrei morire in bici, in un giorno di sole, dopo aver scalato una di quelle montagne che sembrano protendersi verso il cielo, mi adagerei sull'erba fresca senza rimpianti, attendendo con serenità il compiersi del mio tempo. Non importa se sarà ...oggi o tra cent'anni, avrò in ogni caso trovato il mio giorno perfetto.

 
E-Mail User Edit Post Reply With Quote Visit User's Homepage

Livello Fausto Coppi




Posts: 6922
Registrato: Jul 2004

  postato il 12/02/2006 alle 11:21
Beh, del resto l'Olanda per molti anni è stato un paese pioniere nel doping, non mi stupisce l'opinione di Zootemelk (che comunque, come scrive Antonello, è parallela a quella di Owen, che sembra ispirata da quella dell'olandese).

 

____________________
Davide

 
Edit Post Reply With Quote

Moderatore
Utente del mese Agosto 2009




Posts: 6025
Registrato: Oct 2005

  postato il 12/02/2006 alle 11:45
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Beh, del resto l'Olanda per molti anni è stato un paese pioniere nel doping, non mi stupisce l'opinione di Zootemelk (che comunque, come scrive Antonello, è parallela a quella di Owen, che sembra ispirata da quella dell'olandese).


ricordo che negli anni 80 gli olandesi dettavano spesso legge nel ciclismo, in particolare cito gli esempi degli olandesi Rooks e Theunisse che sulle salite del Tour volavano e poi all'improvviso sono spariti nel nulla!

 

____________________
Vorrei morire in bici, in un giorno di sole, dopo aver scalato una di quelle montagne che sembrano protendersi verso il cielo, mi adagerei sull'erba fresca senza rimpianti, attendendo con serenità il compiersi del mio tempo. Non importa se sarà ...oggi o tra cent'anni, avrò in ogni caso trovato il mio giorno perfetto.

 
E-Mail User Edit Post Reply With Quote Visit User's Homepage

Livello Fausto Coppi




Posts: 1502
Registrato: May 2004

  postato il 12/02/2006 alle 12:28
Permettetemi di andare un po' controcorrente.

Secondo me l'idea di Owen e del Financial Times non è proprio barbara. In fondo parte dal concetto "Se non li puoi battere, unisciti a loro": uno dei più vecchi proverbi che la lingua italiana conosca. Basta pensare anche alla situazione politica americana: lì le lobby sono perfettamente legali e perciò tutto è alla luce del sole. Qui in Italia invece sono illegali ma sappiamo che non sono affatto assenti. E questo probabilmente è peggio! Per quanto riguarda il discorso doping, credo che la questione sia simile.
Owen si chiede quindi se non sia in arrivo il momento di consentire l'uso controllato di medicinali per migliorare le performance. Soprattutto tenendo in conto due fattori: la sicurezza dei medicinali attualmente usati per i loro effetti dopanti e la possibilita' concreta che, per sfuggire ai controlli, si sviluppi il doping genetico.

Non dimentichiamo che parla di "uso controllato" e "sicurezza dei medicinali". Il concetto è semplicemente questo: piuttosto che molti prendano sostanze dopanti, di incerta sicurezza, è meglio che tutti quanti prendano sostanze consentite e sicure, e la lealtà sportiva rimane, perchè tutti tornerebbero in parità. Credo insomma che il pensiero di questo Owen non sia una totale baggianata, ma andrebbe studiato per bene.

Ora lapidatemi pure con le vostre risposte! (No, dai ragà, non esageriamo con le cattiverie!)


Ah, un'ultima cosa:
Ahò, forse che le baggianate le possono sparare solo i magistrati e i giornalisti del Financial Times?

Ma perchè bisogna sempre tirarli fuori questi magistrati?? Cosa centrano ora???

 
E-Mail User Edit Post Reply With Quote Visit User's Homepage

Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




Posts: 4217
Registrato: Oct 2003

  postato il 12/02/2006 alle 14:22
Quando si è al bivio di una battaglia di civiltà e di crescita reale, pretendere che in prima fila ci sia un tassello del potere yankee, o un affine, come tal Albione Owen, che scrive, convinto, su un giornale di alta finanza, significa pretendere che i pinguini possano accoppiarsi con i cavalli. Legalizzare il doping è la conseguenza di una società malata dalle radici, è la presa d’atto dell’incapacità umana di evolversi in positivo, può essere una necessità parziale e a segmento, in attesa di capirci di più e vedere meglio i confini di questo ennesimo flagello, ma non potrà mai essere accettabile, se proposta con la pretesa di farne un esempio sul piano morale, o come prosecuzione di una necessità umana. Il fatto che quel tipo sia un puzzolente esempio di un foglio religioso, al punto di trasformare l’Osservatore Romano come un reperto archeologico di poco valore, non fa altro che confermare quanto il mondo sia alla deriva, sulle orme della delinquenza che ha creato il vero dio delle cosiddette società avanzate: il danaro. Lo spettacolo si vende, è fautore di quattrini e, di lì, la via verso l’estremo vien di conseguenza. Dove sta l’estremo è presto detto: nel vedere un atleta mentre corre, arrivare a morire perché gli scoppiano cervello e cuore, ma anche la morte è uno spettacolo che può essere venduto a miliardi di deficienti….. Proprio come quelli che, negli U$A, pagano per vedere il condannato passare ad altro mondo per un’iniezione letale. Ma che differenza c’è fra un integralista islamico e questi uguali delinquenti camuffati di perbenismo?
Dov’è la sicurezza nei medicinali, quando vengono usati non a scopo terapeutico, caro “quaraquaqua” Owen?
Il doping genetico è già una mezza realtà, ed è figlia del medesimo ceppo sul quale, a scopo di vil potere danaroso, si esperimenta in altre direzioni pronte a modificare la vita, lasciando alle galline ruoli sempre più gallinacei e alle volpi quelli di sempre più sofisticati predatori nel nome della libertà dei beccaccini.
Il signor Owen se ne stia zitto e parli di quelle schifezze che stanno nelle sue chiese-banche, ma se proprio vuol dire la sua su questioni di cui sa poco, guardi al droghiere scelto da Chambers, si concentri sullo spettacolo che un suo collega di mefite, ha partorito sette volte, e vada a studiare quanti invalidi e morti precoci han creato i farmaci ad uso di performance. Si costruisca “i dieci secondi d’eccitazione sportiva” anche su se stesso, ed allora beva d’un fiato la cicuta, così farebbe un favore al genere umano…. ma poi, dopo, non vada a dire di essere come Socrate…..

 

____________________
"Non discutere con gli stupidi, perchè scenderesti al loro livello e ti batterebbero per la loro esperienza".

 
Edit Post Reply With Quote

Livello Marco Pantani




Posts: 1409
Registrato: Nov 2004

  postato il 12/02/2006 alle 15:05
Originariamente inviato da Morris

Legalizzare il doping è la conseguenza di una società malata dalle radici, è la presa d’atto dell’incapacità umana di evolversi in positivo, può essere una necessità parziale e a segmento, in attesa di capirci di più e vedere meglio i confini di questo ennesimo flagello, ma non potrà mai essere accettabile, se proposta con la pretesa di farne un esempio sul piano morale, o come prosecuzione di una necessità umana.
..... non fa altro che confermare quanto il mondo sia alla deriva, sulle orme della delinquenza che ha creato il vero dio delle cosiddette società avanzate: il danaro.


Ecco, appunto, questa é la triste realtà.

Quanto allo spettacolo, é falso che il doping "giovi" allo spettacolo. Limitandoci al cilismo, le corse non sono mai state così noiose come da quando il doping ha raggiunto l'attuale livello di "perfezione". Se non si dopasse nessuno, tutto sarebbe meno scontato, il momento di difficoltà, la crisi, sarebbero sempre dietro l'angolo. Non si farebbero più i 50 Km/h al Tour, ma chissenefrega? A mio parere le corse sarebbero ben più combattute, per la semplice ragione che tutti avrebbero la consapevolezza di avere di fronte degli esseri umani e non delle macchine-robot costruite apposta per non avere mai dei momenti di debolezza...

 
Edit Post Reply With Quote

Moderatore
Utente del mese Agosto 2009




Posts: 6025
Registrato: Oct 2005

  postato il 12/02/2006 alle 15:16
Magari le brillanti tesi del signor Owen sono ispirate dal fatto che le maggiori case farmaceutiche del mondo sono americane, le stesse che si rifiutano di vendere medicinali ad un prezzo tale da aiutare anche le popolazioni più povere e che concentrano le loro ricerche solo in quei campi dove possono massimizzare i profitti!

Credo che sia grazie a persone come Owen che l'antioccidentalismo si stia radicando sempre di più nel mondo, quoto pienamente l'amico Morris quando accosta questa gente agli integralisti islamici.

 

____________________
Vorrei morire in bici, in un giorno di sole, dopo aver scalato una di quelle montagne che sembrano protendersi verso il cielo, mi adagerei sull'erba fresca senza rimpianti, attendendo con serenità il compiersi del mio tempo. Non importa se sarà ...oggi o tra cent'anni, avrò in ogni caso trovato il mio giorno perfetto.

 
E-Mail User Edit Post Reply With Quote Visit User's Homepage

Livello Gino Bartali




Posts: 1312
Registrato: Feb 2005

  postato il 12/02/2006 alle 21:07
Proprio una settimana fà mentre facevamo la nostra solita uscita,il mio compagno di avventura è uscito con una frase che suonava più o meno cosi:"mi sono prorio stufato,perchè si devono buttare via soldi e tempo per combattere una battaglia che è già persa in partenza.Si vogliono dopare?che si dopino,che si ammazzino,legalizziamo il tutto,vedrai che fra 10 anni ci sarà un tale schifo che la gente li manderà a quel paese e forse solo allora si potrà rincominciare tutto da capo."

Se vi devo dire la verità lì per lì mi è venuto da pensare (neanche fossi un Futurista)che forse aveva ragione.

Adesso come adesso stò ancora cercando,elaborando,una mia tesi,certo è che il livello a cui siamo arrivati è veramente peroccupante.
Tra l'altro mi sembra che anche Body Miller poco tempo fà suggerì una soluzione simile a quella proposta dal giornalista del Financial Time e forse lui che è demtro al sistema sà realmente come vanno le cose.

Comunque non ci posso veramente credere che siamo arrivati a questo punto,legalizzare il doping...

 

____________________
DAvide

"Cause tramps like us,baby we were born to run" (Bruce Springsteen)

C.S.N.P.

 
E-Mail User Edit Post Reply With Quote

Livello Fausto Coppi




Posts: 2863
Registrato: Oct 2005

  postato il 12/02/2006 alle 21:15
Originariamente inviato da DeLorean
Body Miller

Non so se volontaria, ma da

 
E-Mail User Edit Post Reply With Quote

Livello Gino Bartali




Posts: 1312
Registrato: Feb 2005

  postato il 12/02/2006 alle 21:17
Va bene precisino Bode...così va bene

 

____________________
DAvide

"Cause tramps like us,baby we were born to run" (Bruce Springsteen)

C.S.N.P.

 
E-Mail User Edit Post Reply With Quote

Livello Fausto Coppi




Posts: 6922
Registrato: Jul 2004

  postato il 12/02/2006 alle 21:28
Sostenere che arginare il doping sia un'azione definitivamente destinata all'insuccesso, implicitamente significa sostenere che i tentativi operati sino ad ora costituiscono il miglior risultato ipotizzabile.
Davvero? Davvero si può ritenere che il doping sia stato contrastato con ogni mezzo a disposizione? Come dire, "abbiamo fatto il massimo, è finita".
Mmm, davvero è stato fatto il massimo? Qualche dubbio piccolo piccolo c'è.

 

____________________
Davide

 
Edit Post Reply With Quote

Livello Learco Guerra




Posts: 918
Registrato: May 2005

  postato il 12/02/2006 alle 22:52
assocerei questo owen a quelli che dicono che con la mafia bisogna conviverci, come a quelli che vogliono "curare" i bambini un po' troppo agitati oppure tristi con gli psicofarmaci...
p.s.: io sono contrario pure alla pasticchetta per dare un esame.

 

____________________

 
E-Mail User Edit Post Reply With Quote

Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




Posts: 4217
Registrato: Oct 2003

  postato il 12/02/2006 alle 23:31
Maglianera ha scritto:
...come a quelli che vogliono "curare" i bambini un po' troppo agitati oppure tristi con gli psicofarmaci...


Infatti, i paladini della libertà e della democrazia, in arte USA, per i bambini, hanno intelligentemente, acutamente e democraticamente deciso di legalizzare l'uso del prozac......

 

____________________
"Non discutere con gli stupidi, perchè scenderesti al loro livello e ti batterebbero per la loro esperienza".

 
Edit Post Reply With Quote

Livello Marco Pantani
Utente del mese Febbraio 2009
Utente del mese Agosto 2009




Posts: 2093
Registrato: Sep 2004

  postato il 13/02/2006 alle 00:42
Penso che in questo articolo ci siano delle verità.
Vorrei, però, solo rispondere a una cosa:
A Davide che citava Pantani. Pantani ha smesso di avere un medico come Conconi quando se ne andò dalla Carrera,quindi, ai fini agonistici, alla fine del 1995 ( nel 1996 non corse per l'incidente). Dopo, come dice il dossier di Bicisport, faceva da solo, meno degli altri.
Gli avvocati che ha avuto ( senza dubbio saranno bravi) non erano certo politicamente potenti come Chiappero ( che tratta i giudici aggredendoli).
Diciamo, quindi, che Pantani non aveva un ottimo medico ( anche i medici/preparatori sono una corporazione no?) e non aveva un buon avvocato ( nel senso di potente anche "politicamente").
Non è finito benissimo.

 

____________________
Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

Hypocrisy free.

CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENIO.



 
Edit Post Reply With Quote Visit User's Homepage

Livello Fausto Coppi




Posts: 6922
Registrato: Jul 2004

  postato il 13/02/2006 alle 01:32
Penso di non offenderne la memoria se dico che Pantani assieme ad amicizie di valore ne aveva pure di assai discutibili, che per la fine che ha fatto hanno inciso più dell'assenza di un preparatore o di un avvocato di rilievo.
Detto questo, concordo: il sistema "ha scelto" di trifolare Pantani quasi obbligatoriamente, perchè era, tra i vincenti, il meno intrallazzato sul piano dei legami corporativi (o per nulla intrallazzato, ci mancherebbe).
Tuttavia rimane l'atleta migliore, anche nell'ottica di "manolenta" Owen: il ciclista dal gesto atletico maledettamente più eccitante.
Eppure tutto ciò contraddice l'opinione del preparatore atletico di Kenteris (che era allievo di un preparatore della ex DDR se non ricordo male).
Rimane un fatto: il doping è truffa, nei confronti di chi non lo pratica e arriva secondo, nei confronti di chi non lo pratica e riesce a malapena a stare attaccato al plotone, nei confronti di chi rinuncia al ciclismo per non doparsi.
Si può legalizzare la truffa?
Capisco che la situazione italiana, con la mafia e la massoneria infiltrate nella politica e nell'economia, che ne sono impregnate, farebbero pensare che in fondo sia già stata legalizzata, però...
La questione è sempre quella: è già stato fatto tutto il possibile?
Se la risposta è no, allora bisogna insistere.
Se la risposta è sì, allora non vale nemmeno la pena di discuterne, c'è già il wrestling che dimostra di suscitare interesse solo nei bambini e nei cretini.

 

____________________
Davide

 
Edit Post Reply With Quote

Livello Fausto Coppi




Posts: 5641
Registrato: Nov 2005

  postato il 13/02/2006 alle 12:41
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia
Rimane un fatto: il doping è truffa, nei confronti di chi non lo pratica e arriva secondo, nei confronti di chi non lo pratica e riesce a malapena a stare attaccato al plotone, nei confronti di chi rinuncia al ciclismo per non doparsi.


penso sia questo il motivo principale per il quale non si potrà mai accettarne la legalizzazione.

 
Edit Post Reply With Quote

Livello Marco Pantani
Utente del mese Febbraio 2009
Utente del mese Agosto 2009




Posts: 2093
Registrato: Sep 2004

  postato il 13/02/2006 alle 12:52
Dunque, io penso che fino a che il doping sarà un business colossale e fino a che il modello di sviluppo sarà questo, il doping sarà sempre molto più avanzato dell’antidoping.
Quando e se cambierà la struttura economica che ci determina la situazione cambierà.
Credo che vengano beccati solo gli sfortunati o chi conviene beccare e credo, come ha scritto Marco Pantani in un suo biglietto pubblicato dalla Ronchi nel suo libro, che non ci sono imbrogli: si fa, scrive Marco, quello che tutti si fa secondo la legge dell’uguaglianza ( non sarà sintatticamente perfetto ma è chiaro).
Penso che l’unico vero gap esista fra atleti che provengono da paesi ricchi e quelli da paesi poveri, ovviamente la gerarchia è la stessa dello sviluppo economico e tecnologico.
Per cui in America sono più disinvolti esattamente come lo sono in mille altre cose ( accendono i termosifoni a 35 gradi e poi attaccano pure il condizionatore, leggevo sul giornale), il doping non è un mondo a parte è una parte del mondo e va come va il mondo.
Tutto ciò non mi impediva, fino alle vicende di Marco, di godermi le imprese sportive , la guerra è sporca sempre, pure Ulisse imbrogliò i troiani eppure non è passato alla storia come uno sporco truffatore.
Non si può pensare di ripulire un frammento di mondo quando il modello di sviluppo è la società capitalistica tecnologicamente avanzata.
E poi penso anche che a Porto Marghera si muoia più che di doping , anche se la logica è la stessa: l’incremento indefinito del profitto.

 

____________________
Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

Arcana loggia per il ripristino della civiltà dell'ordalia.

IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

Hypocrisy free.

CAREFUL WITH THAT AXE, EUGENIO.



 
Edit Post Reply With Quote Visit User's Homepage

Member





Posts: -1
Registrato: Aug 2006

  postato il 13/02/2006 alle 13:05
Mi sa che questo ammeregano è n'amico de Lenz...

ma na volta Owen non stava coi Take That ???

 

____________________

 
Edit Post Reply With Quote

Livello Fausto Coppi




Posts: 6922
Registrato: Jul 2004

  postato il 13/02/2006 alle 14:00
Originariamente inviato da Donchisciotte
come ha scritto Marco Pantani in un suo biglietto pubblicato dalla Ronchi nel suo libro, che non ci sono imbrogli: si fa, scrive Marco, quello che tutti si fa secondo la legge dell’uguaglianza ( non sarà sintatticamente perfetto ma è chiaro).


Ho capito, ma il fatto che fosse un grande campione non impedisce che anche Pantani ogni tanto sparasse qualche baggianata.
Lui credeva di non essere imbrogliato e si sbagliava alla grande, a mio avviso era uno di quelli che più ci perdeva nel sistema nel quale era inserito.
Senza dimenticare che, anche qualora si accettasse l'opinione di Pantani (cioè che il doping è uno scalino, se lo salgono tutti non c'è più imbroglio), ci sarà sempre una schiera di potenziali professionisti falciata per avere rinunciato a salire su quello scalino.
Truffati.

 

____________________
Davide

 
Edit Post Reply With Quote

Livello Fausto Coppi




Posts: 3579
Registrato: May 2005

  postato il 13/02/2006 alle 14:57
Originariamente inviato da Donchisciotte

Dunque, io penso che fino a che il doping sarà un business colossale e fino a che il modello di sviluppo sarà questo, il doping sarà sempre molto più avanzato dell’antidoping.

Questa frase secondo me rispecchia fedelmente - purtroppo - l'andamento delle cose, ma forse dovrebbe essere ri-scritta in questo modo:

Dunque, io penso che fino a che lo sport sarà un business colossale e fino a che il modello di sviluppo sarà questo, il doping sarà sempre molto più avanzato dell’antidoping.

Credo che il doping sia solo (si fa per dire, ovviamente) una conseguenza diretta della brama di denaro che gli addetti ai lavori di ogni genere di sport portano.
Forse la sconfitta dell'utilizzo di sostanze dopanti si può ottenere mediante una "rivoluzione etica" che riporti al primo posto, tra gli obiettivi dell'atleta e di chi lavora nello sport, la lealtà e l'accettazione della sconfitta.
Ma è quasi lapalissiano dire che, ahimè, è un qualcosa dal tasso altamente utopico...

Sull'articolo riportato inizialmente, beh... se è una provocazione, è ben accetta e magari può smuovere le ristagnanti acque.
In caso contrario, lo ritengo come un ammasso di inutili baggianate...

 

____________________
Lo stupido sa molto, l'intelligente sa poco, il saggio non sa nulla... MA EL MONA EL SA TUTO!!! (copyright sconosciuto)

ADOTTA ANCHE TU UNA AMY WINEHOUSE!!! Mangia poco, non sporca... e aspira tutta la polvere che hai in casa!

 
E-Mail User Edit Post Reply With Quote Visit User's Homepage

Livello Fausto Coppi




Posts: 1502
Registrato: May 2004

  postato il 13/02/2006 alle 15:56
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia
Senza dimenticare che, anche qualora si accettasse l'opinione di Pantani (cioè che il doping è uno scalino, se lo salgono tutti non c'è più imbroglio), ci sarà sempre una schiera di potenziali professionisti falciata per avere rinunciato a salire su quello scalino.
Truffati.


E' qui che casca l'asino! "Legalizzare" (e metto le virgolette perchè dovrebbe essere una cosa controllata e non assolutamente libera) farebbe salire lo scalino a molti che invece stanno giù, visto che far scendere tutti gli altri sembra ormai un'impresa impossibile...

 
E-Mail User Edit Post Reply With Quote Visit User's Homepage

Moderatore




Posts: 21608
Registrato: Oct 2004

  postato il 13/02/2006 alle 16:02
Originariamente inviato da Zillo

Originariamente inviato da aranciata_bottecchia
Senza dimenticare che, anche qualora si accettasse l'opinione di Pantani (cioè che il doping è uno scalino, se lo salgono tutti non c'è più imbroglio), ci sarà sempre una schiera di potenziali professionisti falciata per avere rinunciato a salire su quello scalino.
Truffati.


E' qui che casca l'asino! "Legalizzare" (e metto le virgolette perchè dovrebbe essere una cosa controllata e non assolutamente libera) farebbe salire lo scalino a molti che invece stanno giù, visto che far scendere tutti gli altri sembra ormai un'impresa impossibile...


Sì, ma è vergognoso.

E' come se abolissimo le forze armate e dessimo a tutti una pistola... ops...

 

____________________
Mario Casaldi - Cicloweb.it

CICLISTI
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie

 
E-Mail User Edit Post Reply With Quote Visit User's Homepage

Livello Fausto Coppi




Posts: 5641
Registrato: Nov 2005

  postato il 13/02/2006 alle 16:41
legalizzare il doping escluderebbe dalla pratica sportiva tutti coloro che non sono disposti a giocarsi la salute per ottenere qualche risultato: in pratica chi ha pochi scrupoli in tal senso può gareggiare ad un certo livello senza problemi, gli altri o accettano di partire ad handicap oppure rinunciano a fare sport.
Non mi sembra proprio la soluzione migliore!

 
Edit Post Reply With Quote

Livello Fausto Coppi




Posts: 1502
Registrato: May 2004

  postato il 13/02/2006 alle 16:49
Originariamente inviato da antonello64

legalizzare il doping escluderebbe dalla pratica sportiva tutti coloro che non sono disposti a giocarsi la salute per ottenere qualche risultato


Ma è proprio qui che non capite quello che intendo! Io, sia nel primo post che ho lasciato in questo thread sia nel secondo, dico che la tesi del sig. Owen potrebbe essere presa in considerazione se si potessero prendere medicinali controllati e sicuri dal punto di vista medico, ma non per fini terapeutici, bensì per migliorare le prestazioni. In poche parole dico che sarebbe una buona idea regolamentare l'assunzione di sostanze dopanti garantendone la sicurezza dal punto di vista medico. Non sostengo affatto che vada bene legalizzare il doping se uno debba in qualche modo mettere a repentaglio la propria salute per praticare sport.

 
E-Mail User Edit Post Reply With Quote Visit User's Homepage

Livello Fausto Coppi




Posts: 1502
Registrato: May 2004

  postato il 13/02/2006 alle 16:53
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Originariamente inviato da Zillo

Originariamente inviato da aranciata_bottecchia
Senza dimenticare che, anche qualora si accettasse l'opinione di Pantani (cioè che il doping è uno scalino, se lo salgono tutti non c'è più imbroglio), ci sarà sempre una schiera di potenziali professionisti falciata per avere rinunciato a salire su quello scalino.
Truffati.


E' qui che casca l'asino! "Legalizzare" (e metto le virgolette perchè dovrebbe essere una cosa controllata e non assolutamente libera) farebbe salire lo scalino a molti che invece stanno giù, visto che far scendere tutti gli altri sembra ormai un'impresa impossibile...


Sì, ma è vergognoso.

E' come se abolissimo le forze armate e dessimo a tutti una pistola... ops...


Beh sarebbe una soluzione non perfetta dal punto di vista morale, ma nel mondo di morale ce ne è ben poca... Dal mio punta di vista non bisognerebbe fermarsi a esaminare la questione morale ma andare a guardare l'altra faccia della medaglia: sarebbe uno sport più pulito...

 
E-Mail User Edit Post Reply With Quote Visit User's Homepage

Moderatore




Posts: 21608
Registrato: Oct 2004

  postato il 13/02/2006 alle 19:19
Matteo, ti consiglio la lettura di questo "saggio" di Davide Aranciata_Bottecchia: http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=392

Secondo me cambi idea.

 

____________________
Mario Casaldi - Cicloweb.it

CICLISTI
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie

 
E-Mail User Edit Post Reply With Quote Visit User's Homepage

Livello Fausto Coppi




Posts: 5641
Registrato: Nov 2005

  postato il 13/02/2006 alle 19:28
Originariamente inviato da Zillo
sarebbe una buona idea regolamentare l'assunzione di sostanze dopanti garantendone la sicurezza dal punto di vista medico


scusa ma questa non l'ho capita: una sostanza dopante è per definizione qualcosa che fa male alla salute, altrimenti non avrebbe senzo proibirla; se una sostanza non fa male non può essere definita dopante.

 
Edit Post Reply With Quote

Livello Fausto Coppi




Posts: 2797
Registrato: Apr 2005

  postato il 13/02/2006 alle 19:45
Legalizzare il doping sarebbe la morte dello sport.
Mi spiego. La valenza sociale dello sport è inversamente proporzionale al suo livello di professionalità.
In pratica è più socialmente valida la corsetta domenicale del sig. Rossi o l'attività agonistica giovanile, che il Tour De France, visto che la prima aiuta a migliorare lo stato di salute del cittadino Rossi e dei suoi figli, con benefiche ricadute sullo stato sociale (minori spese sanitare, crescita fisica e morale , ecc.), mentre la seconda serve "solo" ad entusiamare la gente ed a fare soldi.
Quel "solo" tra virgolette è ovviamente ironico.
L'interesse che suscita lo sport sulle persone non è facilemente quantificabile, come può esserlo un sano esercizio fisico, è un qualcosa che ha a che fare con la bellezza, con la passione, con la gioia e la rabbia, in definitiva qualcosa di indispensabile per molti.
Tutto questo può essere vero anche perché gli appassionati di sport, di tutti gli sport, si identificano negli atleti e ne esaltano, troppo stesso idealizzano, le qualità umane oltre a quelle fisiche.
La legalizzazione del doping farebbe venire meno tutto questo, che in modo impreciso e banale potrei definire la "poesia dello sport".
Il doping legalizzato trasformerebbe l'autentico gesto atletico che ci emoziona in un banale e meccanico spettaccolo, gestito da medici e scienziati.
E'per questo che lo sport professionistico od agonistico pur non essendo socialmente utile è addirittura indispensabile.
Inoltre una regolamentazione del doping (a meno che non si voglia ipotizzare una liberalizzazione suicida) sarebbe da subito accompagnata dal tentativo di barare e di doparsi più di quanto consentito, tornando alla situazione attuale.
Il doping invece va combattuto con le leggi penali e sportive ma soprattutto con la cultura e l'esempio, due caratteristiche del tutto mancanti nell'autore dell'articolo di cui stiamo parlando.
La mia riflessione è probabilemnte patetica e banale, ma credo che abbia una base di verità.

 
Edit Post Reply With Quote

Livello Fausto Coppi




Posts: 3579
Registrato: May 2005

  postato il 13/02/2006 alle 20:03
Originariamente inviato da Zillo

Beh sarebbe una soluzione non perfetta dal punto di vista morale, ma nel mondo di morale ce ne è ben poca... Dal mio punta di vista non bisognerebbe fermarsi a esaminare la questione morale ma andare a guardare l'altra faccia della medaglia: sarebbe uno sport più pulito...

Matteo, posso anche capire il tuo punto di vista, nel senso che comunque non sei il primo - e credo non sarai l'ultimo - a teorizzare ciò, ma se togliamo l'etica e la morale all'approccio delle attività sportive, lo sport stesso muore, e qui sono perfettamente d'accordo con Ottavio.
Senza contare che, per migliorare questo mondo amorale di cui noi spesso parliamo, forse sarebbe il caso di concentrarsi sull'argomento nella maniera opposta a quella che teorizzi, non trovi?
Infine... come fa uno sport ad essere più pulito quando tutti si dopano? Io lo vedrei come qualcosa di finto, puramente meccanico e nulla più.
Sarà che sono anche un po' romantico, da questo punto di vista... però non credo sia questo l'approccio giusto per combattere il doping, tutt'altro!

Ciaoooo!

 

____________________
Lo stupido sa molto, l'intelligente sa poco, il saggio non sa nulla... MA EL MONA EL SA TUTO!!! (copyright sconosciuto)

ADOTTA ANCHE TU UNA AMY WINEHOUSE!!! Mangia poco, non sporca... e aspira tutta la polvere che hai in casa!

 
E-Mail User Edit Post Reply With Quote Visit User's Homepage

Livello Fausto Coppi




Posts: 6922
Registrato: Jul 2004

  postato il 14/02/2006 alle 00:19
Giusto per completezza, sul sito della Wada è spiegato che una sostanza (o una pratica) viene considerata dopante se presenta almeno due tra le seguenti tre caratteristiche

1) La sostanza deve contribuire al miglioramento potenziale o effettivo della prestazione atletica.2) La sostanza deve presentare un rischio per la salute potenziale o effettivo.
3) L'uso della sostanza è contrario allo spirito sportivo.

Viene spiegato che una sola di queste tre caratteristiche non è sufficiente perchè possa determinare l'inserimento della sostanza nelle liste proibite.
Per questo motivo la carne rossa aiuta i muscoli ma non è doping, il tabacco danneggia la salute ma non è doping, la tenda ipobarica è contraria allo spirito sportivo ma non è doping.
Unica eccezione: se una sostanza può agire da "mascherante", essa costituisce doping inequivocabilmente.

 

____________________
Davide

 
Edit Post Reply With Quote

Livello Fausto Coppi




Posts: 6922
Registrato: Jul 2004

  postato il 14/02/2006 alle 00:24
Soprattutto si evince che una sostanza non deve essere necessariamente dannosa per essere considerata doping.
Per esempio supponiamo per assurdo che il famoso Thg non sia dannoso per la salute.
Sarebbe comunque doping perchè:
1) Migliora le prestazioni.
2) É contrario allo spirito sportivo perchè non è a disposizione di tutti gli atleti, rendendo impossibile una competizione leale.

 

____________________
Davide

 
Edit Post Reply With Quote

Livello Fausto Coppi




Posts: 1502
Registrato: May 2004

  postato il 14/02/2006 alle 00:45
Originariamente inviato da antonello64

Originariamente inviato da Zillo
sarebbe una buona idea regolamentare l'assunzione di sostanze dopanti garantendone la sicurezza dal punto di vista medico


scusa ma questa non l'ho capita: una sostanza dopante è per definizione qualcosa che fa male alla salute, altrimenti non avrebbe senzo proibirla; se una sostanza non fa male non può essere definita dopante.


A questa cosa risponde Aranciata qui:
Giusto per completezza, sul sito della Wada è spiegato che una sostanza (o una pratica) viene considerata dopante se presenta almeno due tra le seguenti tre caratteristiche

1) La sostanza deve contribuire al miglioramento potenziale o effettivo della prestazione atletica.2) La sostanza deve presentare un rischio per la salute potenziale o effettivo.
3) L'uso della sostanza è contrario allo spirito sportivo.

Viene spiegato che una sola di queste tre caratteristiche non è sufficiente perchè possa determinare l'inserimento della sostanza nelle liste proibite.


Pertanto la mia teoria sarebbe semplicemente quella di considerare doping solo le cose del punto 2, escludendo le altre due. Dicevo sport più pulito, caro Marco, perchè sarebbe uno sport in cui tutti alla partenza partirebbero alla pari, senza disparità, se non quelle tecniche che e di talento che madre natura ha fornito e l'allenamento ha fortificato. Non crdo sarebbe una cosa meccanica, perchè i valori sarebbero più o meno gli stessi, solo spostati un po' più in alto, ma PER TUTTI!

Detto questo.. domani leggo il "saggio" che mi ha proposto Mario... ora è tardi...

 
E-Mail User Edit Post Reply With Quote Visit User's Homepage

Livello Fausto Coppi




Posts: 5641
Registrato: Nov 2005

  postato il 14/02/2006 alle 01:40
nel sito della Wada c'è qualche esempio su cosa si intende per "contrario allo spirito sportivo"? mi sembra una frase che si presta a molteplici interpretazioni.
 
Edit Post Reply With Quote

Livello Marco Pantani




Posts: 1476
Registrato: Mar 2005

  postato il 14/02/2006 alle 16:26
E io chi sono?
Se “slowhand” Owen (ma non giocava nel Real?) e Bottecchia esercitano le loro fluide menti sul piano della provocazione dialettica in tema di lotta al doping, allora ci provo anche io, Diamine!
Una premessa che è anche un riconoscimento al prode Aranciata:

Primo, la scuola!
ISTRUZIONE – ISTRUZIONE - ISTRUZIONE
CULTURA – CULTURA – CULTURA
Non fai sport se non passi gli esami, checcaz.zo! ……e leggi almeno un libro al mese!! Ti alleni mezza giornata, il resto che fai…Playstation???? Zuccone!!!

Adesso l’esercizio:

Soluzione Dancellazzo .1
Alias, “Voglio vedere chi si stufa per primo!”
Le società sportive (oppure le nazionali) pagano proporzionalmente all’atleta in caso di doping conclamato. Esempio 1: Bode Miller viene brincato alla discesa di Kitz. Squalifica per lui di 6 mesi e di tutta la squadra per la gara in questione, alla seconda squalifica USA in coppa, fuori tutta la nazionale per quell’edizione…iper multa planetaria per la federazione USA.
Esempio 2: Figueras viene beccato al Giro d’Italia, 6 mesi per lui e 3 minuti di penalità in classifica per tutti gli atleti della Lampare (il che vuol dire che Cunego perde il Giro!) e multona per la società, deferimento del diesse. Al secondo caso di squadra in una stagione squalifica automatica di tutta la squadra nella competizione in corso. Al terzo caso fuori tutti e mega multone per sovvenzionare la lotta al doping.
Esempio 3: Gattuso nandrolonato per un Derby? 6 mesi per il calabrese, partita persa a tavolino, multona al Berlusca e – 10 punti i rossoneri. Al secondo caso di squadra, fuori dal campionato.

Troppo duro? Sicuramente troppo duro, prevedo fuga di sponsor per il breve e medio periodo, ma ritorno graduale nel lungo periodo.
Le squadre diventerebbero strumento di controllo in prima battuta e non strutture gnorri e schifosette, col sederino al caldo ed atleti esposti da soli al taglione dell’antidoping. Adesso le squadre richiedono prestazioni ultra agli atleti e poi fingono stupore e indignazione in caso di positività. La realtà che spinge un atleta a doparsi è estesa a tutto un ambiente, ma paga il solo atleta. Intendiamoci, chi materialmente decide di alterare la propria prestazione e di frodare le regole è sempre il maggiore responsabile, ma credo che estendere le sanzioni a chi lo stipendia sia un modo efficace per combattere il doping. Bisogna accettare l’impoverimento (monetario) complessivo dello sport, senza paura di perdere fette di mercato.
Non sono così ottuso da non capire che questa “soluzione” è altamente utopica. Infatti prevede una applicazione a tutte le discipline e a tutti i livelli, in quanto le oasi che non dovessero aderire attirerebbero come il miele le api sponsorizzanti in fuga, con la conseguenza di affossare in un impoverimento verticale le discipline pilota.
Insomma una rivoluzione funziona se investe tutto il pianeta, così come il socialismo è fallito perché a Mosca hanno scoperto quanto buona era la coca-cola, così lo stratagemma antidopage Dancellazzo.1 fallirebbe miseramente, travolto dal regime di indigenza creato da esso stesso!!

S-bum; PRATICAMENTE IRREALIZZABILE




Soluzione Dancellazzo .2
alias “E’ un brutto mondo, ma cosa ci possiamo fare noi”,
Liberalizziamo il doping nel mondo dello sport professionale. Mettiamo paletti serissimi al professionismo (solo dopo i 21 anni, i prof. rinunciano a servizi sanitari sociali)
Intensificando le sanzioni e i controlli nell’altro sport, quello giovanile e dilettantistico.
Questa soluzione non soddisfa la condizione di “etica e morale alla base dello sport”, ma si potrebbe considerare lo sport professionale un PURO EVENTO SPETTACOLARE e quindi non più sport. Liberato dai lacci dell’etica lo sport-free-dope diventa solo “Event, Performance….Entertainment”. No morale, no etica, no educazione.

S-bum: SOCIALMENTE PERICOLOSO


Però…un annetto di Dancellazzo.1, mi piacerebbe vederlo……hehehhe

Ciao belli
claudio

 
E-Mail User Edit Post Reply With Quote

Livello Fausto Coppi




Posts: 1502
Registrato: May 2004

  postato il 15/02/2006 alle 00:24
Quella di penalizzare le squadre è un'idea che mi trova perfettamente d'accordo. Sono straconvinto che se le squadre facessero continui controlli interni riuscirebbero sicurmante a evitare che un loro corridore si dopi. Credo che la via delle penalità alle squadre sia quella da seguire...
 
E-Mail User Edit Post Reply With Quote Visit User's Homepage

Livello Federico Bahamontes




Posts: 390
Registrato: Oct 2005

  postato il 15/02/2006 alle 13:59
Originariamente inviato da Donchisciotte
...Gli avvocati che ha avuto ( senza dubbio saranno bravi) non erano certo politicamente potenti come Chiappero ( che tratta i giudici aggredendoli).
...

Donchisciotte, ti assicuro che l'avv. Chiappero è un ottimo legale e un'ottima persona. Per comprendere e giudicare determinati atteggiamenti (penso di capire a quale episodio ti riferisci) penso che dovremmo conoscere anche la realtà processuale che ci sta dietro.

 
Edit Post Reply With Quote

Livello Federico Bahamontes




Posts: 390
Registrato: Oct 2005

  postato il 15/02/2006 alle 14:06
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Sostenere che arginare il doping sia un'azione definitivamente destinata all'insuccesso, implicitamente significa sostenere che i tentativi operati sino ad ora costituiscono il miglior risultato ipotizzabile.
Davvero? Davvero si può ritenere che il doping sia stato contrastato con ogni mezzo a disposizione? Come dire, "abbiamo fatto il massimo, è finita".
Mmm, davvero è stato fatto il massimo? Qualche dubbio piccolo piccolo c'è.

D'accordissimo con te

 
Edit Post Reply With Quote
Nuovo Thread  Nuova risposta   Nuovo sondaggio
 
Powered by Lux sulla base di XMB
Lux Forum vers. 1.6
1.5470431