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Autore: Oggetto: Anniversario Marco Pantani: ricordi, rimpianti e accuse

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  postato il 15/02/2006 alle 09:06
Davide forse Prof voleva un tuo chiarimento sulla "leggendaria impresa del Mortirolo" e il perchè non bisognerebbe crederci...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/02/2006 alle 09:08
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Originariamente inviato da ProfRoubaix

Complimenti e grazie a Nalya, davvero belle foto.

Originariamente inviato da aranciata_bottecchia
dal momento che Pantani non aveva alcun movente accettabile per doparsi in quei frangenti con la corsa in tasca (almeno che qualcuno creda alle fesserie sul Mortirolo etc etc), rimane da capire se Pantani avesse o meno l'opportunità o l'occasione per doparsi impunemente.
Perchè, per accusare Pantani, bisogna supporre (come in fondo fa Cannavò), che il corridore potesse sfruttare opportunamente una qualche circostanza, che per comodità chiamiamo connivenza ambientale, con le sue stesse parole.
Perchè diversamente non si sarebbe presentato come un agnellino al controllo anti-doping.
Il "Canna" lascia intuire di sapere qualche cosa, ma preferisce non approfondire l'argomento; credo che da costui si dovrebbero però pretendere delle spiegazioni.
Un "colpevole" senza movente non può altro che essere a) Un innocente incastrato; b) Una persona trascinata in un gioco sporco e poi scaricata.


Caro Davide-Arancia,
un chiarimento: non pensi che ci fosse davvero (anche in Pantani) l'ipotesi del'impresa leggendaria sul Mortirolo?
Te lo chiedo perchè non ho capito, e perchè quello che dici dopo indirettamente sembra confermarlo.
Ciao!


Ciao Guido, forse Pantani avrà avuto parecchie insicurezze nell'affrontare la vita comune, ma non credo proprio che ne avesse in bicicletta, tantomeno sulle salite.
Visto quanto aveva fatto nei giorni precedenti, perchè avrebbe dovuto fare qualcosa di differente, di qualsiasi cosa si trattasse?
Trovo anche poco credibile l'ipotesi di un errore, avrebbe dovuto sbagliare una prima volta al momento del dosaggio (presumo il giorno prima) e una seconda al momento del controllo (perchè da quanto ho capito prima del test ematico tutti i corridori controllavano il proprio tasso d'ematocrito con le "centrifughe").
Quindi, a mio avviso, si tratta di una persona completamente innocente, oppure si tratta di una persona incastrata, alla quale è stato impedito di fare ciò che aveva fatto sino al giorno precedente, alla quale è stato impedito di fare ciò che in quel contesto facevano tutti: viaggiare sul filo del 50% di tasso d'ematocrito, cosa che probabilmente Pantani si accingeva a fare anche in quel giorno molto particolare.


Grazie, ho capito meglio il tuo punto.
E sono del tutto d'accordo (soprattutto con la seconda che hai detto). Dal tuo messaggio mi era sembrato che tu non pensassi che ci fosse in programma la grande impresa. Invece tu, giustamente, dici che era in programma, ma non era la prima di quel giro, e comunque non era (chimicamente, tecnicamente sì, visti i 50km di fuga) diversa dalle altre.
Ciao!

 
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  postato il 15/02/2006 alle 09:10
Ma scusa, non si è sempre detto che l'ematocrito lo aveva controllato la sera prima?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/02/2006 alle 09:19
Scusate ma ieri non ho visto la Gazzetta. Qualcuno riesce a riportare l'editoriale incriminato?

 

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  postato il 15/02/2006 alle 09:23
Due anni senza Pantani
Il 14 febbraio 2004 moriva il Pirata. Candido Cannavò ricorda l'atleta e l'uomo dai giorni del trionfo fino alla tragica morte


MILANO, 14 febbraio 2006 - Sono passati due anni, ma potrebbero essere venti o cinquanta: la ferita non si rimargina. La morte di Pantani non è una morte qualunque: ha la crudeltà di una vita troncata all'età di Cristo e si porta dietro clamori e rimorsi, grandezze e miserie, eroismi e l'inestinguibile senso del peccato. Un cocktail di verità che si scontrano con un solo elemento comune: l'affetto. La parabola di Marco è, nel rispetto delle proporzioni, un evento da processi storici, dove i fatti si estrarranno finalmente dalle emozioni violente che ancora ci fibrillano addosso e la lucidità dell'analisi prevarrà su sentimenti, rabbie e dolori. Ma tutto ciò appartiene a un futuro chissà quanto lontano. Per adesso il ricordo di Pantani, al di là del dramma, resta disegnato nelle sue montagne che rappresentarono per un'epoca di ciclismo e di sport una sorta di inebriante palcoscenico mobile, dovunque si trovassero e qualunque nome avessero. Erano montagne segnate dalla pedalata di Marco che le carezzava, le irrideva, le rispettava, le sconsacrava, le riempiva di folla, le legava al suo nome, magari insieme a quello di Coppi. Da lì, da quelle imprese che scorrono dal Mortirolo '94 sino al Giro e al Tour del '98, parte qualsiasi rievocazione. E poi la storia sprofonda, insieme con il suo protagonista. Dall'empireo della gloria in cui si collocava un eroe nazionale, al giorno della funesta scoperta del sangue inquinato sino al desolante crepuscolo, all'inferno della perdizione, alla morte solitaria di un uomo che non si riconosceva più non dico sui pedali, ma neanche guardandosi allo specchio. E', come vedete, una storia esaltante e mostruosa, piena di valori e di squallori. Si potrà discutere all'infinito sul famigerato mattino del 5 giugno del '99, che resterà per sempre una delle più orribili giornate della mia vita, ma non si può rinnegare la verità di un'analisi, l'unica che Marco aveva accettato. Pantani era padrone assoluto del Giro. Perché quell'eccesso? Chi lo ha indotto al peccaminoso errore, dopo due controlli superati in zona di confine? Forse Marco, già pieno di vittorie, voleva regalare al Mortirolo, la montagna del suo battesimo di campione, un'impresa da ricordare per decenni. Errore ingenuo, reato di superbia, pesanti connivenze ambientali? A noi e al Giro d'Italia è caduto il mondo addosso. E subito dopo un'altra inquietante domanda: qual era il vero Pantani? Non è vero, come ipocritamente si dice, che "solo lui ha pagato". La galleria dei corridori smascherati ai controlli è lunga. Più o meno, tutti si sono rialzati, magari a fatica, dopo aver scontato il prezzo della colpa. Marco non ce l'ha fatta: era caduto da un grattacielo. Il mondo del ciclismo deve chiedersi se la morte di Pantani non sia anche un reato collettivo. Da grandezze e miserie, esaltazioni e lacrime, emergono alla fine i suoi occhi scuri e pungenti, la sua sensibilità, la sua voglia di lasciare tracce importanti anche al di fuori dei recinti del ciclismo. La sera prima del misfatto, Marco mi disse: «Mi piacerebbe investire la mia popolarità per aiutare i bambini». Tra l'epica delle montagne e la solitudine fatale di un residence, il Pantani di quella sera resta il più vero, il più presente nella ferita che non si rimargina.
Candido Cannavò


Fonte Gazzetta.it

 

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  postato il 15/02/2006 alle 09:53
...o Cannavò è tremendamente ignorante, o è tremendamente consapevole...

In ogni caso... squallore.

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

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  postato il 15/02/2006 alle 09:56
Vorrei ringraziare Cicloweb e tutti gli autori degli articoli
in HP per il bel ricordo che avete fatto su Marco.
Sull'editoriale rosa non commento perche' non lo leggo,
semplicemente lo evito, come capita per strada quando non ci
si vuol sporcar le scarpe.

Non mi sono mai considerato un Pantaniano anche se ammiravo
le sue gesta.
Ma penso che il 14 febbraio continuera' a rievocare in me
tristi pensieri per la morte prematura di un ragazzo.
Non ho sete di vendetta e neanche di giustizia ad essere sincero,
vorrei solo che non capitasse piu' quello che e' successo.

 

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Livello Marco Pantani
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  postato il 15/02/2006 alle 10:58
Ho letto l'interessante intervista di Elisa Marchesan a marco velo.questo ex compagno di Marco è davvero una delusione grossa.
Se questi sono i ragazzi che devono parlare stiamo freschi.
Dunque, Velo dice che sì le voci giravano la sera prima di Campiglio ma quasi certamente erano le solite voci che ogni tanto girano.
Peccato che quelle voci la mattina dopo si sono avverate e peccato che giravano anche nelle carceri, tra la malavita dove, per esempio, si organizzano le scommesse clandestine. Peccato che il giorno dopo arrivò pure una telefonata a Savini che contiene le stesse parole dette da Vallanzasca ( anche se Savini, assurdamente, non presentò denuncia).
E se tutto era normale perchè Velo ha tentato di dirlo a Porta a porta subito dopo la morte di marco? E perché lo hanno zittito?
Altra perla di Velo nell’intervista: Marco non ha pagato per tutti.
Allora Marco Velo mi citi un altro sportivo che in Italia, senza mai essere risultato positivo, sia stato indagato da sette procure, sia stato squalificato per una siringa trovata in una stanza d’albergo da lui già abbandonata e senza la prova del DNA, sia sto condannato penalmente per un valore ematico registrato durante il ricovero per un grave incidente, sia stato linciato sui giornali con ferocia, sia indicato anche da morto come il simbolo del doping ( vedi le parole dell’avvocato della Juve o il fatto che se si parla di doping subito c’è l’immagine del Panta). E potrei continuare.
Caro Marco Velo capisco che a parlare qualcosa si rischia ma allora magari è meglio tacere che dire le cose che ha detto lui.
Quanto si illudeva Marco Pantani quando sperava che i ragazzi che hanno creduto in lui “devono parlare”.

 

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"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

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Livello Marco Pantani
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  postato il 15/02/2006 alle 11:05
Pantani misurò l'ematocrito la sera prima, pochi minuti dopo quello ufficiale e poi a Imola qualche ora dopo: sempre in regola.
Che avesse intenzione di fare l'impresa è un'idea di Cannavò e Zomegnan, il dossier di BS riporta le testimonianze del suo entourage che parlano di Pantani stufo degli attacchi per aver vinto troppo e deciso a lasciare mano libera a Zaina.
Il controllo era previsto in quel giorno dall'accordo degli organizzatori dei grandi Giri, quindi non a sorpresa e a Campiglio e nelle carceri girava PRIMA DEL CONTROLLO la voce che il pelatino non sarebbe partito.
marco, contrariamente a quanto prescritto dal regolamento non scelse la provetta.
Il controllo avvenne con un'ora e mezzo di ritardo ( magari marco avesse mangiato dato il ritardo!) e un rapporto della Guardia di Finanza pubblicato dal Corriere Romagna spiega perché.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/02/2006 alle 13:13
L'unica cosa che posso aggiungere su Velo è che mi ha lasciato capire che a certe domande, probabilmente sempre le stesse da anni, lui non ha e non avrà mai le risposte. In fondo, credo che i corridori in questo tipo di faccende siano davvero le ultime ruote del carro. E, forse, non se la sente di lanciare accuse perchè 1)non ha delle prove, forse dei sospetti, ma non certi; e 2)sicuramente gli sarebbe molto controproducente dire certe cose ora che corre ancora.
Questo, ben inteso, non per giustificarlo: condivido ogni signola parola scritta da Donchisciotte; ma solo per cercare di mettermi nei panni di Velo. Solo questo dico: ci sono altre persone secondo me che dovrebbero parlare, e che le cose le sanno bene. E' comprensibile che un corridore non voglia più sentire parlare di certe cose. Comprensibile, anche se magari non condivisibile.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/02/2006 alle 13:42
le parole di Velo mi sono sembrate quelle di una persona molto equilibrata, una persona che non spara accuse a casaccio, menando a destra e a manca nella speranza di riuscire, prima o poi, a centrare qualcosa; il fatto che lui non giudichi cose di cui non è a conoscenza diretta, secondo me, è indice di serietà: magari facessero tutti così.
Sulle voci, secondo me, ha ragione lui: se dovessimo dar retta a tutte le voci che circolano nell'ambiente dello sport, staremmo freschi.

 
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  postato il 15/02/2006 alle 14:03
Originariamente inviato da antonello64

le parole di Velo mi sono sembrate quelle di una persona molto equilibrata, una persona che non spara accuse a casaccio, menando a destra e a manca nella speranza di riuscire, prima o poi, a centrare qualcosa; il fatto che lui non giudichi cose di cui non è a conoscenza diretta, secondo me, è indice di serietà: magari facessero tutti così.
Sulle voci, secondo me, ha ragione lui: se dovessimo dar retta a tutte le voci che circolano nell'ambiente dello sport, staremmo freschi.


sottoscrivo completamente
troppo comodo accusare chi non dice cio' che si vorrebbe sentire....

 

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Livello Marco Pantani
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  postato il 15/02/2006 alle 14:18
per Elisa: se si legge il dossier di BS e si ricordano le parole di Marco degli ultimi anni si capisce quanto il gruppo abbia richiesto il suo aiuto per combattere la campagna Io non rischio la salute e quanto poi lo abbiano lasciato al vento, unica controparte del potere. E' umano ma non è bello.
Così la posizione di Velo.
Per pedalando: velo, il giorno dopo la morte di Marco è andato a Porta a porta ha tentato di dire che già la sera prima giravano voci. perchè ha tentato di dirlo se riteneva fossero voci qualsiasi? perché l'ha detto proprio in quella circostanza?
Guarda caso fu zittito bruscamente. da chi? vespa e cannavò.
Poi si è scoperto che nelle carceri scommettevano perché più che voci avevano certezze ma nessuno è mai andato a interrogare Vallanzasca nonostante sette procure si siano occupate di marco e nonostante Vallanzasca avesse chiesto di essere sentito e nonostante la difesa di marco lo avesse inserito fra i testimoni della difesa nel processo a Tione per i fatti di campiglio.
Mi sembra un'accusa gratuita dire che non mi piace quello che dice velo perché non dice quello che vorrei io
Mi sembra invece che il mondo del ciclismo dovrebbe cominciare a fare qualche esame di coscienza serio invece di questa continua rimozione di una tragedia con molti colpevoli.
Sono d'accordo con davide, cannavò in quell'articolo dice qualcosa, accenna a connivenze ambientali ma poi...... un mondo di Alice nel paese delle meraviglie.

 

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Livello Marco Pantani
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  postato il 15/02/2006 alle 14:32
Dal belissimo articolo di Morris:
alla criminale quanto imbecille pretesa di rendere minimo il suo maestoso talento, in lui sempre vissuto come un luminoso insieme ancestrale. Per un artista supremo quella era una condanna a morte.
Immessosi sulle vie dello scoramento, pagando gli umani errori mostruosamente più del dovuto per le diversità di un'arte che gli veniva dal cuore, isolato da colleghi inzuppati d'invidia, che mai han avuto il coraggio di parlare e difenderlo com'era dovere, ha continuato a far poesia
Marco ci ha indicato la strada per capire tanti rovesci, atteggiamenti ed ipocrisie;

 

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  postato il 15/02/2006 alle 15:37
Originariamente inviato da Donchisciotte
Per pedalando: velo, il giorno dopo la morte di Marco è andato a Porta a porta ha tentato di dire che già la sera prima giravano voci. perchè ha tentato di dirlo se riteneva fossero voci qualsiasi? perché l'ha detto proprio in quella circostanza?
Guarda caso fu zittito bruscamente. da chi? vespa e cannavò.

forse il giorno dopo la morte di un amico, Velo, era ancora troppo
"a caldo", lo dice anche lui che la sera prima avevano scherzato
su quelle voci, con un evento cosi' tragico ci stanno tranquillamente
delle supposizioni anche azzardate, poi col tempo si riesce ad
avere pareri piu' equilibrati.
I due tizi che hai nominato, con la pelliccia addominale che si ritrovano,
vedevano gia' la cosa con distacco e, forse, lo zittirono anche per
evitargli problemi con qualche sherlock holmes...


Poi si è scoperto che nelle carceri scommettevano perché più che voci avevano certezze ma nessuno è mai andato a interrogare Vallanzasca nonostante sette procure si siano occupate di marco e nonostante Vallanzasca avesse chiesto di essere sentito e nonostante la difesa di marco lo avesse inserito fra i testimoni della difesa nel processo a Tione per i fatti di campiglio.

magari a Vallanzasca interessava negoziare qualche bonus, non puo' essere ?
E poi per le procure Marco era un imputato mentre le dichiarazioni di
Vallanzasca sarebbero servite a sua discolpa. Forse Vallanzasca andava
ascoltato dalla difesa di Marco, non trovi?


Mi sembra un'accusa gratuita dire che non mi piace quello che dice velo perché non dice quello che vorrei io

Che non ti piace mi sembra che sia tu ad averlo scritto, pero' scusami
per l'accusa gratuita non era mia intenzione, mi sono solo espresso male,
provo a riscrivere:
bisogna accettare il parere di Velo anche se non soddisfa il bisogno
di giustizia intorno a questa tragedia.
Io lo vedo, comuque, come un punto di chiarezza.


 

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Livello Marco Pantani
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  postato il 15/02/2006 alle 16:05
Marco Velo quella sera era insieme a Pregnolato e anche Pregnolato, anche lui zittito, ha detto la stessa cosa e l'ha ribadita più volte nel forum della Fondazione.
Siboni in quei giorni rilasciò un'intervista al Corriere della Romagna : diceva la stessa cosa.
Il dossier di BS diceva la stessa cosa. Quando poi la voce si verifica magari si dovrebbe cercare di sapene di più invece che zittire.
Di voci ne girano tante ovunque ma quando poi la voce si verifica, in genere si va a cercare di capire come mai girava prima.
Che Cannavò e Vespa volessero tutelare Velo.......dai, siamo maggiorenni ( io ampiamente) entrambi......
Forse ti sfugge che quando un giudice riceve una notizia di reato ( e le parole di Vallanzasca sono una notizia di reato) ha l'OBBLIGO di iniziare l'azione penale, anche per verificare, magari, l'infondatezza di quella notizia.
Invece nessun giudice ha interrogato Vallanzasca su questa notizia di reato e la difesa di pantani lo mise nella lista dei testimoni ma il suo ascolto fu negato dal giudice.
Se Vallanzasca millantava si poteva sapere solo ascoltandolo.
Dopo averlo ascoltato si diceva che diceva una millanteria. Se invece diceva il vero magari si procedeva nelle indagini.
Ti ricordo inoltre che Pantani ha dovuto difendersi da sette procure non essendo mai risultato positivo ad alcun controllo antidoping, senza alcuna prova provata che fosse dopato, ma solo sulla base di valori ematici sballati. Per la stessa cosa ( valori ematici sballati e, secondo la perizia D'Onofrio, non spiegabili fisiologicamente) nel processo alla Juve c'è stata assoluzione perché il FATTO NON SUSSISTE ( non solo perché la legge non lo prevedeva come reato), processo nel quale, davanti allo stesso PM Guariniello, i calciatori erano testimoni.
Il Panta imputato. E Velo viene a dire che non è proprio certo che abbia pagato per tutti?
lasciamo stare.......
Quanto all'accusa gratuita, mi sembra che tu avessi scritto che non piacciono le dichiarazioni di velo perché non dicono quello che si vorrebbe sentire.
No, non mi piacciono proprio perché non mi piacciono.

 

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Livello Marco Pantani




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  postato il 16/02/2006 alle 11:42
Non voletemene per quanto sto per dire: vi assicuro che non intendo prendere per i fondelli nessuno e nemmeno fare dell'ironia. Non me lo permetterei mai, visto che si parla della fine tragica di un uomo.
Ma... Vallanzasca!!!

Erano i tempi dell'università, i tempi in cui si andava in giro con gli amici, quando c'era sempre qualcuno che si portava dietro una chitarra per rallegrare le riunioni...
Erano pure i tempi di Vallanzasca, i tempi in cui ha fatto quello che gli ha valso la prigione in cui si trova tuttora.
Erano i tempi in cui, qualunque cosa succedesse di male in Italia, era sempre colpa di Vallanzasca. Ti avevano rubato la macchina? Vallanzasca! Ti avevano soffiato il fortafoglio sull'autobus? Vallanzasca! Avevi litigato con la ragazza? Senza dubbio era colpa di Vallanzasca, maledetto Don Giovanni! E sì Vallanzasca, criminale sempre presente sul luogo del delitto... La cosa aveva raggiunto dei livelli tali, che un mio amico, su questo tema, ci aveva persino composto una canzone...
Già, chissà dove sta ora quel mio amico di allora. Chissà se lo sa che ora si dice che Vallanzasca c'entra pure con il caso Pantani... Mah!

Ciao

 
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Esordiente




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  postato il 16/02/2006 alle 11:54
Sante parole quelle di Fiorello!
Nei momenti neri non è "difficile" trovare chi ti resti vicino, è prorpio un'impresa.
L'unica impresa che non è riuscita nemmeno a quella gran persona che era Marco Pantani.
Ora dirò una cosa che sò vi sembrerà inaccettabile e cattiva, ma io non son riuscita mai, in questi due anni, ad ascoltare un'intervista dei suoi genitori senza provare un profondo rancore nei loro confronti. Rancore si, perchè avrebbero dovuto fare di più per lui. Non dovevano lasciarlo solo. Avrebbero dovuto restargli accanto in ogni modo e per tutto il tempo che serviva. Capire il disagio e il dolore di quel loro figlio così poco propenso ad esprimersi, ad esternare i suoi sentimenti e a parlare dei suoi problemi.
Cavolo erano i suoi genitori!
Possibile che non abbiano capito la gravità della situazione a tal punto da riuscire a partire tranquilli, e lasciarlo solo?? Tanto è vero che.. quando lui si è ucciso non erano nemmeno in Italia!
Non voglio dare la colpa a loro, dico solo che puntando il dito verso chi ha contribuito a strappare Marco da questo mondo, dovrebbero guardandosi allo specchio e puntarlo anche verso se stessi.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 16/02/2006 alle 12:23
non sono d'accordo con alicia, perchè riesco a capire perfettamente la situazione dei genitori di Marco essendoci passato personalmente per problemi familiari ormai passati (e risoltisi positivamente per noi)che non vorrei più ricordare.
Sono convinto che hanno dato tutto per il loro figlio sia Tonina che Paolo (ferdinando).
E' difficile poter dire se è giusto o sbagliato il loro comportamento se non si sanno tutte le sfaccetature della storia anche personale della famiglia o se non si èpassati personalmente su una strada similare alla loro, ma rimango convinto che hanno dato tutto per Marco

 

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EROE DEL GAVIA

A 2 Km dalla vetta mi sono detto "Vai Marco o salti tu o salta lui...E' saltato lui.
Marco Pantani.Montecampione 1998

27/28/29 giugno 2008...son stato pure randonneur

!platonicamente innamorato di admin!

 
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  postato il 16/02/2006 alle 13:26
Cara Alicia, mi sembra che le tue accuse siano basate su supposizioni
e non su quanto hanno dovuto affrontare quei poveri genitori.
Giudizi (affrettati) come i tuoi non sono poi molto differenti
dai giudizi che hanno spinto nel baratro Marco e tutta la sua famiglia.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 16/02/2006 alle 13:30
mi trovo molto d'accordo con quello che hai appena scritto caro Lando!!!!!!

 

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Livello Amstel Gold Race




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  postato il 16/02/2006 alle 14:03
Io i momenti di maggiore indignazione li ho provati vedendo a in televisione gente che nn sapeva neanche chi fosse marco, tipo giletti, sparare a zero sulla famiglia di marco e dire balle in continuazione....
 
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Esordiente




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  postato il 16/02/2006 alle 14:45
Forse se mi permetto di dire determinate cose è perchè innanzi tutto ho passato 2 anni della mia vita a cercare di aiutare famiglie dilaniate dal problema della tossicodipendenza e perchè considerato che tempo fa la mia famiglia era immersa nel mondo del ciclismo, ho avuto la possibilità e di conoscere Marco Pantani e i suoi genitori.
Inoltre un consiglio.. per criticare chi esprime un parere vi conviene non sputare sentenze.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 16/02/2006 alle 14:56
io non ho sputato nessuna sentenza...è solo che noi in famiglia abbiamo avuto una problematica simile (no di tossicodipendenza, ma di depressione) e l'abbiamo risolta anche certe volte facendo reagire il diretto interessato con delle responsabilizzazioni (i miei sono andati in sicilia dai parenti lasciando il fratello a casa con dei compiti ben precisi).
Io ero in sicilia con i miei in quel periodo e non potete immaginare come giorno per giorno stessere male ma fossero convinti della decisione intrapresa...
Fatto sta che ora questi problemi noi non ne abbiamo più e anzi il mio fratellone si sposa l'8 aprile (e dovrò fare il testimone) e in casa è tornata la pace ed il dialogo cosa che prima era impossibile!!!!
e dobbiamo dire grazie anche a certe decisioni che sembrando in controtendenza con la realtà si sono rivelate ottime

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 16/02/2006 alle 15:03
Originariamente inviato da Lester

Io i momenti di maggiore indignazione li ho provati vedendo a in televisione gente che nn sapeva neanche chi fosse marco, tipo giletti, sparare a zero sulla famiglia di marco e dire balle in continuazione....


Lo sapeva benissimo chi era Marco, altrochè. Putroppo, dico io. Perchè se nei momenti duri Marco avesse frequentato altra gente forse sarebbe andato tutto per il meglio.
Invece no... e guardate che le cattive amicizie non erano soltano la puttanella russa o gli spacciatori, ma anche tanta gente del bel mondo del jet-set...

Gente che per farsi un'idea di chi è basta vedere un film tipo "ricordati di me" di Muccino oppure pensare a Lapo, e altri stranamori della tv di cui non si fa nomi perchè oramai morti...

Gente il cui mondo è stato frequentato dal forte e carismatico Marco, scaricato alla grande quando le cose voltavano verso il peggio

 

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La mia squadra ciclistica:http://altalunigiana04.comyr.com

 
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Esordiente




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  postato il 16/02/2006 alle 16:23
Sono felice per te e la tua famiglia Robby. Purtroppo per quel che ne ho visto la depressione e la tossicodipendenza vanno spesso e volentieri a braccetto, nel senso che è facile che una ti porti anche all'altra e viceversa. Inoltre non tutti reagiscono allo stesso modo anzi, la maggior parte non reagisce proprio. Io ho iniziato a far volontariato dopo che mio padre era uscito dalla depressione, perchè pensavo di poter aiutare altre persone come lui, invece mi sono dovuta ricredere. Ho dovuto imparare che non ci si può basare su altre situazioni, perchè ognuna è unica e particolare. Quello che non cambia è che per ogni persona che decidi di aiutare, diventi una colonna portante, e pertanto, per tutto il tempo che impiegherà a ricostruire se stesso, non potrai mai cedere.
Dato che sono entrata nell'argomento voglio ringraziare tutti quelli che contribuiscono a tenere vivo lo spirito vero del ciclismo perchè è anche grazie a loro e a questo stupendo sport che mio padre si è ripreso. Grazie

 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 16/02/2006 alle 16:45
Per Felice: non è che Vallanzasca è stato tirato fuori da Marco o dai tifosi di Marco.
Vallanzasca ha scritto un libro dove, fra molte altre cose, ha raccontato alcuni fatti ,a suo dire avvenuti, relativi a Campiglio.
Può darsi che sia semplicemente uno che millanta ma per saperlo avrebbe dovuto essere sentito da qualche giudice, purtroppo ciò non è avvenuto.
Quanto ai genitori di Marco,hanno più volte dichiarato di essersi rivolti a Muccioli il quale avrebbe consigliato di lasciarlo solo per responsabilizzarlo . Il risultato non è stato quello sperato.

 

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Verità e giustizia per Marco Pantani: una battaglia di civiltà.

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IO NON L'HO VOTATO.

IO CORRO DOPATO COME TUTTI.

"E' tutto alla conoscenza di tutti" Marco Pantani,1997 ( tempi non sospetti),parlando di doping in un'intervista televisiva con Gianni Minà.

Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 16/02/2006 alle 17:50
Mercoledì 8 giugno 1994: cronoscalata del Bocco.
Da quando era stato presentato il percorso del Giro d’Italia, l’intero Tigullio attendeva quel giorno.L’inedita salita del durissimo Passo Ghiffi lasciava presagire che avremmo assistito ad un grande spettacolo sportivo.
Quello che non sapevamo ,tuttavia, era che il Ghiffi sarebbe stato arbitro di una sfida tra due corridori che, prima del Giro , erano quasi sconosciuti ai più: Berzin e Marco Pantani.
Salimmo in tanti, quel giorno, e con ogni mezzo: appassionati e semplici curiosi,cicloamatori e pantofolai, bambini che mai avevano assistito ad una corsa ,signore accaldate , anziani che ritrovavano misteriose energie.
Una grande festa, insomma.
Poco prima della vetta c’era un punto strategico, sopra la sede stradale, dal quale si potevano vedere i corridori al passaggio di Sopralacroce, proprio dove cominciavano le rampe più impegnative. Si poteva seguire, poi,un ulteriore tratto di salita prima che gli atleti passassero sotto di noi: la montagna era diventata una vera e propria gradinata .
Quando passò Pantani , l’entusiasmo fu indescrivibile.
Riuscii appena a distinguerlo ed a scattare una foto.
Cinque anni dopo lo rividi, in maglia rosa ,in cima al Passo di Malanotte, nella tappa che si concludeva a Rapallo ed il cui tracciato prevedeva proprio il passaggio (in senso contrario) sulla linea d’arrivo della cronoscalata.
Eravamo alla vigilia del Fauniera e Marco, padrone della corsa, saliva fortissimo.
Sparì dietro ad una curva e questo è l’ultimo ricordo diretto che ho di lui.
A proposito della foto:forse non è un granchè, ma nel rivederla ho pensato che il Ghiffi (che non è il Mortirolo, né il Galibier né una delle altre salite che hanno fatto grande Pantani ) quel giorno era comunque la montagna di Marco e che l’abbraccio degli appassionati ,da quell’ormai lontano 8 giuno 1994, non lo ha più abbandonato.
Noi non lo abbiamo lasciato solo .



“Chi non accetta una sfida l’ha già perduta. E nel modo peggiore…” (Fabrizio De Andrè)


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 16/02/2006 alle 18:43
Originariamente inviato da Donchisciotte

Per Felice: non è che Vallanzasca è stato tirato fuori da Marco o dai tifosi di Marco.
Vallanzasca ha scritto un libro dove, fra molte altre cose, ha raccontato alcuni fatti ,a suo dire avvenuti, relativi a Campiglio.
Può darsi che sia semplicemente uno che millanta ma per saperlo avrebbe dovuto essere sentito da qualche giudice, purtroppo ciò non è avvenuto.

Sono d'accordo: credo che sentire Vallanzasca su quello che sa (o saprebbe) riguardo alla vicenda Pantani non costi nulla.
In questo modo verrebbe un po' meno l'alone di mistero che aleggia attorno alla figura del Pirata, e che nuoce a Pantani stesso, ai tifosi e alla famiglia, che giustamente ha sete di giustizia.

E se non uscirà nulla di nuovo, almeno ci si mette il cuore in pace.

 

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Livello Marco Pantani




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  postato il 17/02/2006 alle 14:03
Originariamente inviato da Donchisciotte

Per Felice: non è che Vallanzasca è stato tirato fuori da Marco o dai tifosi di Marco.
Vallanzasca ha scritto un libro dove, fra molte altre cose, ha raccontato alcuni fatti ,a suo dire avvenuti, relativi a Campiglio.
Può darsi che sia semplicemente uno che millanta ma per saperlo avrebbe dovuto essere sentito da qualche giudice, purtroppo ciò non è avvenuto.


Ciao Maria Rita,

ovviamente non pensavo che ve lo foste inventato voi. E sempre ovviamente non avrei nulla in contrario se Vallanzasca venisse ascoltato da un giudice per appurare quello che sa. Bisogna però vedere se la cosa é possibile. Immagino che per dare il via ad una procedura giudiziaria debbano essere riuniti un certo numero di elementi. Se questi elementi non ci sono, la procedura non si fa. Nota bene che non dico che gli elementi non ci siano: se anche avessi letto il libro di cui parli, non avrei la competenza per giudicare se il suo contenuto giustifichi o no l'intervento di un giuduce.

Indipendentemente da questo, ammetterai spero che si tratta di una storia abbastanza inverosimile: ammettendo pure che si sia trattato di un complotto, metterne addirittura al corrente gli ergastolani sembra piuttosto grossa... E poi, certe cose, se si devono fare, si fanno con un minimo discrezione. Se sono al corrente tutti, diventano pure più difficili da realizzare.

Ciao

 
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  postato il 19/02/2006 alle 00:22
Originariamente inviato da Felice

Originariamente inviato da Donchisciotte

Per Felice: non è che Vallanzasca è stato tirato fuori da Marco o dai tifosi di Marco.
Vallanzasca ha scritto un libro dove, fra molte altre cose, ha raccontato alcuni fatti ,a suo dire avvenuti, relativi a Campiglio.
Può darsi che sia semplicemente uno che millanta ma per saperlo avrebbe dovuto essere sentito da qualche giudice, purtroppo ciò non è avvenuto.


Ciao Maria Rita,

ovviamente non pensavo che ve lo foste inventato voi. E sempre ovviamente non avrei nulla in contrario se Vallanzasca venisse ascoltato da un giudice per appurare quello che sa. Bisogna però vedere se la cosa é possibile. Immagino che per dare il via ad una procedura giudiziaria debbano essere riuniti un certo numero di elementi. Se questi elementi non ci sono, la procedura non si fa. Nota bene che non dico che gli elementi non ci siano: se anche avessi letto il libro di cui parli, non avrei la competenza per giudicare se il suo contenuto giustifichi o no l'intervento di un giuduce.

Indipendentemente da questo, ammetterai spero che si tratta di una storia abbastanza inverosimile: ammettendo pure che si sia trattato di un complotto, metterne addirittura al corrente gli ergastolani sembra piuttosto grossa... E poi, certe cose, se si devono fare, si fanno con un minimo discrezione. Se sono al corrente tutti, diventano pure più difficili da realizzare.

Ciao


Perchè le scommesse clandestine da chi vengono gestite??? Dalle persone per bene?

 
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  postato il 21/02/2006 alle 10:25
Ho notato che nella lista degli iscritti c'è tal "brione64" ed il link che ha deciso di assegnare al suo profilo rimanda ad un sito con una pagina iniziale molto, molto significativa.

Tra le varie sezioni di questo sito, c'è anche una bella allegoria/ricordo su Pantani, che m'ha colpito soprattutto per il titolo.

Spero che a brione64 non dispiaccia se la riporto qui:

UN SINDACALISTA IN BICICLETTA

Sono state scritte tante cose su di lui, che quando ancora oggi, mossi da un ricordo indelebile, ci si ‘mette lì’ a scrivere, si rischia di cadere nella banalità e nelle ripetizioni, tuttavia in questo silenzio quasi totale, la sua voce, rimane ‘solo’ quella degli Sportivi che lo hanno amato.

Una sagoma rosa a Madonna di Campiglio, una sagoma gialla a Les deux alpes, che ci ha fatto emozionare, orgogliosi della nostra ‘Italianità’ e la canzone di Gaber che diceva ‘i Francesi che si in……o’, non era più adatta, perché anche in loro, non ha provocato arrabbiature, ma sentimenti ben più nobili, mai più provati dopo dai ‘transalpini’, neppure con i plurivincitori che lo hanno seguito…

Avrebbe potuto fare finta di niente, il denaro non gli mancava, avrebbe potuto fingere che tutto andava bene, godendosi, indifferente, i frutti delle sue imprese, ma non è andata così.

Amava il suo Sport, Amava i suoi compagni e si è esposto al posto loro, ha detto vado avanti io, come ogni sindacalista coerente dovrebbe fare, ma si è ritrovato solo, o quasi, perché nel nostro tempo, chi difende la Giustizia, non va di moda, nel nostro tempo, vince chi si vende meglio.

A lui non serviva vendersi, a lui non serviva doparsi, a lui serviva soprattutto, sentire dietro di se la solidarietà di chi non aveva voce, tanti di questi, invece, gli hanno voltato le spalle…

Cosa gliene poteva fregare delle vittorie passate, con il fango che si trovava addosso ora, quando sapeva benissimo, che nessuno poteva più cancellare le immagini di quel 5 giugno, in terra Trentina?

Andate a riguardarvi le immagini dell’ Alpe D’Huez, di Morzine, del Mortirolo, andate a chiedere agli Sportivi di Lumezzane, cosa provarono vedendolo trasformato, da scalatore, in velocista che prova la volata!!!

Pagare di persona per ciò in cui si crede, provare (almeno provare), ad essere puliti e coerenti, non accettare compromessi che vadano contro il bene collettivo, forse anche noi sindacalisti moderni, dovremmo imparare, riscoprendo, specialmente ora, in un epoca di cambiamenti devastanti, il vero significato della nostra scelta.

Ai detrattori, a chi denigra ogni giorno il nostro lavoro, con infamie inutili, dico solo di provare ad immaginare un mondo del Lavoro senza una controparte sindacale, dove le decisioni vengano prese unilateralmente, dove i tanti diritti di cui ora godiamo (di cui tutti godiamo), vengano cancellati…sarebbe una giungla, in cui si ‘salverebbero’, appunto, solamente quelli che si vendono meglio.

Ma sempre vivo sarà il ricordo di quel Sindacalista in bicicletta, che ha barattato la sua ricchezza materiale, con la ricerca disperata di Verità e Giustizia, lasciando un segno indelebile del suo passaggio, sulle strade del mondo prima, nel cuore della gente, dopo e per sempre.

Gabriele Guerini
(fonte: gabrieleguerini.it)


...e complimenti per il "sito"...

 

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  postato il 21/02/2006 alle 11:24
PANTANI: MAMMA TONINA SULL'EDITORIALE DI CANNAVO' DEL 15/02/2006

Originariamente inviato da B3nny in un thread doppione

Ho notato da tempo, poichè visitatore, la qualità del vostro sito, e ho potuto apprezzare moltissimo anche il vostro forum venendo di tanto in tanto a spiarvi, quindi ho deciso di registrarmi!!!

Apro questo thread che ho publicato anche sul sito della Fondazione Pantani, che riporto testualmente-->

Non vado mai sul pantani.it(o cmq di rado), cmq essendo passato da poco il secondo anniversario della scomparsa del Panta, sono andato a leggere i numerosissimi messaggi lasciati in questi giorni per Marco(anche dall'estero..a testimonianza che Pantani vive nel ricordo della gente), e ho trovato un messaggio che sembra essere proprio di mamma Tonina Pantani approposiito dell'editoriale di Cannvò su 'La Gazzetta dello sport' del 15/12/2005!
Il messaggio è il seguente:

tonina - 15/02/2006
questo lo devi publicare canavo< anche da morto non lo lasci in pace vergognati ma non le hai fatto abbastanza male da vivoa marco le parole dette a vanvera facevano piu male che dei ceffoni mitti una mano sulla cosienza e pensa cosa ci hai fatto


...quindi mi limito a constatare che non sono solo i tifosi testardi e accecati dal tifo a pensarla in determinato modo!!!Un segno di cambiamento lo ho notato anche nell'intervista di 'dribling'(RAI2)ai genitori Pantani, andata in onda sabato scorso, in cui Paolo Pantani ha citato il caso Vallanzasca, e la voce che accompaganva il servizio ha letto le righe del libro di quest'ultimo in cui raccontava appunto di essere stato consigliato a investire in scommesse clandestine sulla NON vittoria di Pantani al giro!!!
Forza e sopratutto coraggio Mamma e Papà Pantani, vostro figlio non ve lo restituirà mai nessuno, ma la dignità che merita puo essergli restituita!!!E' ora di fare qualcosa di concreto!!!



ps: l'intervista di 'Dribling' è possibile vederla in streaming, se avete una connessione decente, all'indirizzo http://www.raisport.rai.it/sportarticolo/0,10719,30082,00.html, cliccando su
'VIDEO- Tutti i servizi della puntata' e poi su 'Ricordando Marco'!!


Originariamente inviato da pedalando

Benvenuto B3nny,
ci sono gia' diversi 3D aperti sull'argomento.

Per evitare il proliferare di discussioni parallele,
quello piu' opportuno per il tuo messaggio e':
http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=3715

Per completezza cito anche gli altri:
http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=1483
http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=3801


Originariamente inviato da Monsieur 40%

Ciao B3nny, e benvenuto.

Come già ti ha spiegato Pedalando, per non creare thread molto simili usiamo spostare i contenuti in un unico contenitore.

Appena mi farai capire che hai letto questo messaggio, il tuo post sarà spostato nel primo link indicato da Pedalando, cioè:
http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=3715

Prego gli altri utenti di non rispondere in questo thread.


Originariamente inviato da robby

BRAO LANDO!!! anche io lo stavo per scrivere e per chiedere ausilio ai moderatori....cmq un gran benevnuto al nuovo iscritto B3nny!!!


Originariamente inviato da 53.11

Sig. Moderatori, non voglio assolutamente fare nessuna polemica, e mi scuso anticipatamente se così può sembrare, io non porto nessun rancore e ci mancherebbe altro, volevo solo complimentarmi con voi, perchè questo è davvero un modo molto ma molto corretto di trattare con un nuovo iscritto prima di spostare un post, complimenti davvero sinceri.
Ovviamente nessuno è immune da errori,ma è fondamentale trarre insegnamento da essi, io mi scuso per quelli da me commessi, Grazie.


Originariamente inviato da Monsieur 40%

...e noi ti ringraziamo per lo spunto che ci hai dato.

Anche "noi" senza rancore: qui si parla e si discute - e si "modera" cercando di confluire il più possibile delle idee per non perderne neanche mezza - per il gusto di farlo, non per portarsi strascichi dietro...


Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Io apprezzo molto il lavoro dei moderatori.
Questo sistema consente di trovare in un unico thread quasi tutto ciò che può essere stato scritto su un argomento, facilita la lettura (soprattutto aiuta a tenere il filo del discorso coloro che non frequentano sistematicamente il forum), ed in parte aiuta ad evitare troppe ripetizioni (un minimo di ridondanza è fisiologico).


Originariamente inviato da WebmasterNSFC

Cambiamo titolo?
Pensare che nel apposito sondaggio non eravamo molto graditi...è colpa degli exit pol


Originariamente inviato da B3nny

grazie a tutti x il benvenuto!!
mi scuso poikè primo thread è equivalso a primo "errore"
cmq il moderatore puo procedere nello spostamnento del messaggio!!!ciao


ps x Monsieur 40%: ti ringrazio che non hai proceduo allo spostamento prima ke leggessi il motivo..altrimenti mi sarei gia perso!!!


Originariamente inviato da Monsieur 40%

Prego, B3nny, non c'è di che!!

Adesso devo spostarli tutti o vi offendete se sposto solo il primo e li altri li lasciamo navigare nel web "da soli"?!


Originariamente inviato da B3nny

x me va bn anke sl il primo, ma dato che non vorrei essere accusato di qualkosa da qualkuno, vedete un po voi


hehhe..ti son stato di molto aiuto

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 21/02/2006 alle 11:29
Benvenuto a B3nny anche da parte mia, il fatto che ha aperto un nuovo thread su Marco non gliene farei una colpa, visto quanti ce ne sono non c'ha manco fatto caso...

 

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Il procuratore aggiunto di Catania Renato Papa: Nel 2003 è stato abrogato un comma della legge che permetteva l'arresto dei diffidati recidivi, e di chi non si presentava alla firma. E questo è stato un grave gesto di debolezza.
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Baci riddler/Massimo

 
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Livello Luison Bobet




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  postato il 21/02/2006 alle 12:17
Benvenuto B3nny, è sempre un piacere leggerti. Sì, lo scritto di mamma Tonina è di per sè eloquente, spero che la presunzione di quel personaggio non gli impedisca di capire che è giunto il momento di dare un taglio a queste sue 'requisitorie'. Volevo complimentarmi anche con Gabriele, ovvero 'brione64': quel suo breve ricordo di Marco è davvero significativo, bravo Gabriele. Pensare che nel forum FMP ci eravamo 'scannati', invece devo dire che è una persona molto più profonda di quanto pensassi a quei tempi e mi sono dovuto ricredere. Inoltre è un sindacalista Fiom (i migliori), quindi da lui posso solo imparare. Ma il collegamento tra i fatti di Campiglio e l'attività da sindacalista del plotone portata avanti dal Panta in quel Giro è azzeccata, assolutamente. E per il dopo-Campiglio, mi viene istintiva una parola: 'mobbing'. Ed anche questa mia definizione la trovo adeguata. Ciao e buona giornata a tutti. luke

Per brione64:

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 21/02/2006 alle 12:33
Benvenuto B3nny, subito caduto nelle spire dei moderatori
Va là, qui ti troverai bene. Grazie per il tuo intervento su mamma Tonina, interessante segnalazione! E di nuovo benvenuto!

 

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Juniores




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  postato il 21/02/2006 alle 21:51
Grazie a Mario Casaldi per aver pubblicato il mio scritto, che sarà anche la pagina iniziale del giornalino aziendale, che pubblichiamo ogni mese dove Lavoro.
Luke troppo buono, la Tua Dolce Rabbia, è Utile alla causa di Marco Pantani, non stancarTi.
Gabriele Guerini

 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 07/03/2006 alle 12:24
sulla gazzetta di oggi bella lettera di accusa dei genitori di pantani nei confronti di cannavò per il fondo da lui scritto in occasione dell'anniversario della morte di marco.
cannavò dice di rispettare il dolore dei genitori e quindi non replica alle accuse ma rimane convinto delle sue posizioni

 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 07/03/2006 alle 12:55
Sono contentissima che finalmente non si sia stati zitti, Cannavò ha avuto una isposta, spero sia l'inizio di un modo nuovo di procedere: il silenzio non funziona.

 

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Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping.

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Livello Rik Van Looy




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  postato il 07/03/2006 alle 14:13
Chi volesse leggere la risposta dei Pantani, l'ho postata nel 3d << un preconcetto duro da digerire>>

E si Donchi, speriamo proprio che sia l'inizio di un nuovo modo di reagire, finalmente....

 
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