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Autore: Oggetto: Un'altra tragedia

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Utente del mese Agosto 2009




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  postato il 03/01/2009 alle 21:30
Di fronte ad una simile sciagura ogni parola è superflua. Riposa in pace

 

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Vorrei morire in bici, in un giorno di sole, dopo aver scalato una di quelle montagne che sembrano protendersi verso il cielo, mi adagerei sull'erba fresca senza rimpianti, attendendo con serenità il compiersi del mio tempo. Non importa se sarà ...oggi o tra cent'anni, avrò in ogni caso trovato il mio giorno perfetto.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 03/01/2009 alle 23:20
Ho conosciuto Luca negli anni più belli della sua carriera.Mi piace ricordarlo così
 
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Livello Roger De Vlaeminck




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  postato il 04/01/2009 alle 09:54
Le mie più sentite condoglianze alla famiglia Gelfi.

 

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Pap

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/01/2009 alle 10:55
Che bruttissima notizia!!!
Sentite condoglianze.

 

____________________
FANTACICLISMO 2008 Campione Olimpico in linea - S. Sebastian - Parigi Bruxelles - Vincitore classifica generale grandi giri (10° Giro - 10° Tour - 4° Vuelta) 1 tappa al Tour - 4 tappe alla Vuelta 9° classifica finale.
FANTACICLISMO 2009 Liegi-Bastogne-Liegi 2° classifica finale Giro d'Italia - 2 tappe - 1 giorno in maglia rosa - Best Belgio - 5° classifica finale

66 punti (nel 2008) + 115 punti (nel 2009) di vantaggio su Frejus: la mia nemesi!

 
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Elite




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Registrato: Aug 2006

  postato il 06/01/2009 alle 21:42
Fra l'altro ricordo che Gelfi era uno molto coraggioso: in discesa non aveva paura di niente ed era tra i migliori. Il secondo posto ad una Sanremo, se non ricordo male, fu dovuto alla capacità di stacare il gruppo nella discesa del Poggio
 
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Moderatore
Utente del mese Aprile 2009, Febbraio 2010 e Luglio 2010




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  postato il 05/02/2009 alle 15:17
Originariamente inviato da MDL

non è l'unica tragedia

La depressione colpisce ancora: suicida l'ex biker Dupouey
Colpito dalla depressione, l'ex campione del mondo di mountain bike Christophe Dupouey si è suicidato ieri a Tarbes. Oltre al titolo iridato del 1998, il francese si era piazzato quarto ai Giochi di Atlanta nel 1996. Dupouey, che aveva 40 anni, era stato condannato nel 2006 a tre mesi di prigione con la condizionale, dopo essere stato coinvolto in un affare di doping legato al famigerato «pot belge». Dallo scorso anno, Christophe Dupouey era responsabile del servizio “vel'en ville", biciclette a disposizione di tutti per muoversi in citàà, a Tarbes, dove viveva.
(l'equipe.fr / tuttobiciweb.it)

e ora capodaacqua chi lo ferma?

 

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Un uomo comincerà a comportarsi in modo ragionevole solamente quando avrà terminato ogni altra possibile soluzione.
Proverbio cinese

Jamais Carmen ne cédera,
libre elle est née et libre elle mourra.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 10/02/2009 alle 15:10
3 giorni fa è morto a Nizza Lars Werenberg, danese, 29 anni, . E' stato investito da un camion in allenamento. proprio quest'anno era finalmente riuscito a diventare professionista con una squadra continental danese.

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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Livello Luison Bobet




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  postato il 13/02/2009 alle 15:21
Questa notte, purtroppo, un caro amico Cicloamatore di nome Walter se n'è andato. Un grave infarto, che lo ha colpito due settimane fa, non gli ha dato scampo: aveva 51 anni ed era un Cicloamatore con la 'C' maiuscola, vincitore di parecchie corse amatoriali su strada, a cronometro e con piazzamenti di valore in varie Granfondo. Mai avuto alcun problema di cuore, l'idoneità sportiva rinnovata da pochi giorni.
Lo riporto qui perchè, oltre ad essere un malato di ciclismo come tutti noi, era il papà di Marco Canola, atleta della Zalf.
Un grande dolore, una sensazione di impotenza che non si può descrivere. Mando un grande abbraccio alla sua bellissima famiglia, che lui sicuramente saprà proteggere da lassù.
Walter, lasci un vuoto troppo grande: ti ricorderò sempre come ti ho visto la sera prima, quando io smoccolavo contro il maltempo e tu, con la tua semplicità e la verve che ti ha sempre contraddistinto, mi hai risposto 'Beh, prendiamo quello che viene'.

Ti sia lieve la terra, caro Walter. Manchi già a tutti. Luca

 

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L'opzione antifascista resistenziale è l'unica via maestra.
Ovunque. (nino58)

Club anti Schleck, iscritto n. 1.

Verità e giustizia per Marco Pantani

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 18/03/2009 alle 22:29
Kurt Hovelynck, giovane pro passato quest'anno alla quick step, è in gravi condizioni dopo una caduta in allenamento....buona fortuna

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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Moderatore




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  postato il 19/03/2009 alle 00:33
Oh mamma Sub, avevo postato la notizia in "Ancora incidenti..."; speriamo di dover continuare ad usare solo quello per il povero Kurt...

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

CICLISTI
Si sta come
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Livello Gino Bartali




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  postato il 19/03/2009 alle 01:01
Pare che le condizioni si stiano aggravando
Speriamo bene

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 19/03/2009 alle 18:08
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Oh mamma Sub, avevo postato la notizia in "Ancora incidenti..."; speriamo di dover continuare ad usare solo quello per il povero Kurt...


scusatemi tanto tutti, eppure son sicuro di aver cercato il topic in questione. Tra l'altro ho scritto 'ancora incidenti' nella sezione cerca e non mi è apparso nulla...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/03/2009 alle 16:44
Un amatore è morto alle GF Geotermia-Paolo Bettini. La gara è stata sospesa

 

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Fabio

I walk these streets, a loaded six string on my back...

"L'unico sport che pratico è seguire, camminando, i funerali dei miei amici che avevano praticato sport" Bertrand Russell

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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Giugno 2009




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  postato il 22/03/2009 alle 20:07
Ciclismo: amatore muore in gara organizzata da Bettini
Indice Ultim'ora

CASALE MARITTIMA (Pisa) - Un cicloamatore di 60 anni e' morto questa mattina mentre partecipava alla gran fondo della Geotermia, organizzata da Paolo Bettini. La vittima, che portava il caschetto, e' caduta, riportando un grave trauma cranico e morendo sul colpo. Sulla vicenda indagano i carabinieri. (Agr)


(fonte gazzetta.it)




Le mie più sentite condoglianze alla familia...

 

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io sono un saavvvoonnnéééésse

Un uomo solo al comando... la sua divisa è bianco-celeste... il suo nome è Fausto Coppi
CAMPIONE DEL MONDO FANTACICLISMO CICLOWEB 2008 vincitore del Giro del Piemonte, MEDAGLIA DI BRONZO alla crono mondiale

FANTACICLISMO CICLOWEB 2009
DOPPIETTA AMSTEL GOLD RACE - FRECCIA VALLONE
VINCITORE CLASSICA DI AMBURGO,VINCITORE MEMORIAL CIMURRI, innumerevoli piazzamenti

FANTACICLISMO CICLOWEB 2010
BRONZO CRONO MONDIALE, ARGENTO MONDIALE IN LINEA
VICITORE GIRO DI LOMBARDIA

ORGANIZZATORE CKC '09

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/03/2009 alle 22:28
Morire così è veramente tremendo.... lasciare i familiari la mattina col sorriso sulla bocca perchè sai di andare a divertirti, e non sapere che è l'ultima volta che ti vedranno... ma almeno ti ricorderanno con quel sorriso... Condoglianze...

 

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Fabio

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/04/2009 alle 17:50
Originariamente inviato da Laura Idril

Manca tutta una cultura in Italia. E non è solo questione di piste ciclabili. Per arrivare in città c'è una bella pista ciclabile, ma è costantemente usata dalle auto come corsia di sorpasso... a destra!


Però io starei attento a dare contro le macchine e gli autisti.
A Padova, via Sanmicheli (per fare un esempio concreto), hanno fatto una pista ciclabile doppia corsia, marciapiede doppia corsia con aiuola nel mezzo in una strada del centro, togliendo una corsia buona alla strada.
Un bene per tutti ovviamente, il problema è che i ciclisti (non tutti il 90% buono) è sempre in mezzo alla strada.
A che è servita?

 
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Utente del mese Aprile 2010




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  postato il 02/04/2009 alle 18:00
Originariamente inviato da super cunego
Però io starei attento a dare contro le macchine e gli autisti.
A Padova, via Sanmicheli (per fare un esempio concreto), hanno fatto una pista ciclabile doppia corsia, marciapiede doppia corsia con aiuola nel mezzo in una strada del centro, togliendo una corsia buona alla strada.
Un bene per tutti ovviamente, il problema è che i ciclisti (non tutti il 90% buono) è sempre in mezzo alla strada.
A che è servita?


Magari vogliono evitare di morire attraversando le rotonde, dove nessuno dà loro precedenza, su quella strada, che io sappia...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/04/2009 alle 18:07
Originariamente inviato da rizz23

Originariamente inviato da super cunego
Però io starei attento a dare contro le macchine e gli autisti.
A Padova, via Sanmicheli (per fare un esempio concreto), hanno fatto una pista ciclabile doppia corsia, marciapiede doppia corsia con aiuola nel mezzo in una strada del centro, togliendo una corsia buona alla strada.
Un bene per tutti ovviamente, il problema è che i ciclisti (non tutti il 90% buono) è sempre in mezzo alla strada.
A che è servita?


Magari vogliono evitare di morire attraversando le rotonde, dove nessuno dà loro precedenza, su quella strada, che io sappia...


Benissimo la rotonda la fanno in mezzo alla strada o a piedi sulle strisce e fin li mi va bene, lo faccio pure io. Poi però ricomincia la pista ciclabile e ti assicuro che per loro sarebbe ben più sicuro fare la pista ciclabile che non ha alcune intersezione con altre strade piuttosto che stare in mezzo e dover stare attenti all'immissione da sinistra (dalla sbarra per farti capire) che li no che non danno la precedenza e stamattina in macchina una mi stava per prendere...tutto perchè pensano che siccome vanno dritto hanno precedenza, non si accorgono dei cartelli ovviamente.

 

[Modificato il 02/04/2009 alle 18:14 by super cunego]


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 07/04/2009 alle 16:11
Australia: trovata morta l'ex iridata Dajka

L'australiana Jobie Dajka, ex campionessa del mondo di ciclismo su pista è stata rinvenuta morta nella sua abitazione. Ne ha dato annuncio il network australiano Nine TV. La Dajka aveva 27 anni. Ai Commonwealth Games del 2002 aveva vinto l'oro nella prova sprint a squadre, poi ai Mondiali del 2003 la Dajika aveva vinto l'oro nel keirin.
(tuttobiciweb)
---
quanto ci metteranno adesso?

 
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Moderatore




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  postato il 07/04/2009 alle 16:26
Ho notato che la notizia è stata corretta perchè giustamente Jobie Dajka era di sesso maschile.
Io credo che innanzitutto per rispetto si debba fare una certa attenzione nel diffondere le notizie.
Comunque condoglianze per il povero Dajka .

 

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Vivian Ghianni

"...L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa.L'importante è ciò che provi mentre corri." (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 07/04/2009 alle 18:02
Originariamente inviato da Abruzzese

Ho notato che la notizia è stata corretta perchè giustamente Jobie Dajka era di sesso maschile.
Io credo che innanzitutto per rispetto si debba fare una certa attenzione nel diffondere le notizie.
Comunque condoglianze per il povero Dajka .



Tuttobici ha corretto, lasciando ancora qualche traccia al femminile, ma la Gazzetta continua a lasciare la notizia così...

Per chi non se lo ricorda bene, Dajka, era quel colosso che correva con la barba da mormone...

Gli sia lieve la terra!

 

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"Non discutere con gli stupidi, perchè scenderesti al loro livello e ti batterebbero per la loro esperienza".

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 07/04/2009 alle 19:44
me lo ricordo dajka col barbone, e su cyclingnews - essendo un sito australiano - si è parlato molto delle sue vicissitudini, e anche del suo essere piuttosto fuori dagli schemi... che riposi in pace...
 
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Livello Rik Van Looy




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  postato il 10/04/2009 alle 14:41
ALtra notizia straziante dal nostro Abruzzo.. ieri pomeriggio alle 17 circa in un incidente d'auto ha perso la vita Chiara, 19 anni, sorella del neoprofessionista della Diquigiovanni, Fabio Taborre.
E' un lutto assurdo e tremendo che ha colpito la famiglia Taborre..... non ci sono arole per descrivere il dolore......

 
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Utente del mese Aprile 2009, Febbraio 2010 e Luglio 2010




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  postato il 10/04/2009 alle 14:58
cavolo... condoglianze a Taborre e famiglia

 

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  postato il 10/04/2009 alle 15:04

 

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Livello Fausto Coppi
UTENTE DELL'ANNO 2009
Utente del mese Luglio, Novembre e Dicembre 2009




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  postato il 10/04/2009 alle 15:06


Riposa in pace, Chiara.

 

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« La superstizione porta sfortuna »
(Raymond Merrill Smullyan, 5000 B.C. and other philosophical fantasies, 1.3.8)


Fantaciclismo Cicloweb 2010

Piazzamenti sul podio:


Omloop Het Nieuwsblad Élite: 3°
E3 Prijs Vlaanderen - GP Harelbeke: 2°
GP Miguel Indurain: 1°
Ronde van Vlaanderen / Tour des Flandres: 3°
Rund um Köln: 1°
Liège-Bastogne-Liège: 1°
Giro d'Italia: Carrara - Montalcino: 2°
Tour de France: Sisteron - Bourg-lès-Valence: 1°
Tour de France: Longjumeau - Paris Champs-Élysées: 1°
Tour de France - classifica finale: 3°
Gran Premio Città di Peccioli - Coppa G. Sabatini: 1°

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Asso di Fiori

 
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Utente del mese Agosto 2009




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  postato il 10/04/2009 alle 17:20
Desolato

 

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Vorrei morire in bici, in un giorno di sole, dopo aver scalato una di quelle montagne che sembrano protendersi verso il cielo, mi adagerei sull'erba fresca senza rimpianti, attendendo con serenità il compiersi del mio tempo. Non importa se sarà ...oggi o tra cent'anni, avrò in ogni caso trovato il mio giorno perfetto.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 10/04/2009 alle 19:07
Si è spento Loris Lamon, grande promotore del ciclismo. Martedì i funerali a Trebaseleghe

Trebaseleghe (PD) (10/4) - Si è spento questa mattina, al termine di una brevissima malattia, Loris Lamon, vice presidente del Gruppo Sportivo Silvellese-Selle Italia. Il dirigente padovano, che proprio ieri aveva compiuto 58 anni, aveva preso il posto 26 anni fa all'interno del sodalizio di Silvelle di Trebaseleghe (Padova) di suo padre (scomparso anche lui per lo stesso male a 56 anni) Carlo. Lamon, che era stato insieme ad Armando Zamprogna, suo inseparabile amico, tra i promotori del Trofeo Triveneto Ciclocross, era ricoverato dal 30 marzo scorso nell'Ospedale di Camposampiero (Padova). Loris, amico di tutti e grande appassionato di ciclismo, era conosciutissimo ed allegro e si divertiva a scherzare e a prendere in giro tutti. Alla morte del padre, avvenuta nel 1982, aveva promosso il Memorial a lui dedicato che da sempre (ad eccezione della passata stagione probabilmente per problemi di salute) alla fine del mese di ottobre inaugurava il prestigioso Trofeo Triveneto di Ciclocross. I funerali di Loris Lamon saranno celebrati martedì 14 aprile, con inizio alle ore 16, nella Chiesa parrocchiale di Trebaseleghe. Ai suoi congiunti vanno le più vive condoglianze dalla grande famiglia del ciclismo. (F.C.)

Fonte: http://www.federciclismo.it

 

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Livello Bernard Hinault




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  postato il 10/04/2009 alle 19:49
Condoglianze alle famiglie Taborre e Lamon

 

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Daniele

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Campione italiano 2008 Fantaciclismo di Cicloweb

 
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Livello Tour




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  postato il 11/04/2009 alle 11:34
Originariamente inviato da 53.11

ALtra notizia straziante dal nostro Abruzzo.. ieri pomeriggio alle 17 circa in un incidente d'auto ha perso la vita Chiara, 19 anni, sorella del neoprofessionista della Diquigiovanni, Fabio Taborre.
E' un lutto assurdo e tremendo che ha colpito la famiglia Taborre..... non ci sono arole per descrivere il dolore......

Brutta notizia, un abbraccio a Fabio e alla Famiglia Taborre

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/04/2009 alle 09:42
Travolto da un'auto il giorno di Pasquetta, mentre pedalava sui Colli Berici, è morto il filosofo Franco Volpi, 57 anni.

 

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Mauro Facoltosi
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Livello Gino Bartali




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  postato il 15/04/2009 alle 17:33
Originariamente inviato da Morris

Originariamente inviato da Abruzzese

Ho notato che la notizia è stata corretta perchè giustamente Jobie Dajka era di sesso maschile.
Io credo che innanzitutto per rispetto si debba fare una certa attenzione nel diffondere le notizie.
Comunque condoglianze per il povero Dajka .



Tuttobici ha corretto, lasciando ancora qualche traccia al femminile, ma la Gazzetta continua a lasciare la notizia così...

Per chi non se lo ricorda bene, Dajka, era quel colosso che correva con la barba da mormone...

Gli sia lieve la terra!


Non vorrei sbagliarmi ma non era Sean Eadie quello che aveva disputato l'edizione 2002 del mondiale con una lunga barba che si fece tagliare da Tournant dopo la vittoria nella velocità?

 

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http://www.stefanobertolotti.com

Il tempo del commentatore onniscente è finito. C'è sempre un lettore - spesso, un migliaio di lettori - che su un dato argomento ne sa più di noi. Dargli spazio e ascoltarlo non è demagogia, nè sfruttamento. E' buon senso. (Beppe Severgnini)

Sono come un ginecologo: lavoro dove gli altri si divertono

Non è importante quello che si scrive ma quello che leggono gli altri

Ci sono tre tipi di giornalisti: quelli che si sorprendono delle cose che succedono, quelli che aspettano che le cose succedano e quelli che fanno succedere le cose

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 15/04/2009 alle 23:30
Originariamente inviato da Maracaibo

Non vorrei sbagliarmi ma non era Sean Eadie quello che aveva disputato l'edizione 2002 del mondiale con una lunga barba che si fece tagliare da Tournant dopo la vittoria nella velocità?


Non ti sbagli!

Sono io che ho sempre confuso il "vecchio" Sean Eadie, con Jobe Dajka. Sarà perchè entrambi molto strani, anche se il primo decisamente più simpatico e sarà anche perchè il più biondo Jobe...provò pure lui, tanti anni fa a far crescere la barba...
Tra l'altro una vecchia foto di Eadie, aveva come discalia il povero Dajka.

Comunque, Eadie nel 2002, portava il barbone intero, anche se la sua fama è venuta grazie al lungo pizzetto mormone. Il francese Tournant, per un certo periodo, cercò di imitarlo, ma la sua peluria non garantiva la stessa evidenza di quella dell'australiano.
In ogni caso, Sean, oggi quarantenne, è vivo e vegeto....anche se recentemente s'è tagliato il pizzetto mormone....

Ciao Stefano!

 

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Livello Hugo Koblet




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  postato il 17/04/2009 alle 23:00
Originariamente inviato da maurofacoltosi

Travolto da un'auto il giorno di Pasquetta, mentre pedalava sui Colli Berici, è morto il filosofo Franco Volpi, 57 anni.


apprendo adesso questa notizia. Sono molto colpito. Volpi era uno dei maggiori conoscitori italiani di Heidegger, di cui ha tradotto (e ci vuole una grandissima competenza nel farlo poichè si tratta di riportare molti termini-chiave creati ex-novo dall'autore, in un italiano comprensibile e altrettanto pregno di significati quanto lo è il neologismo tedesco) quasi tutto. Che abbia perso la vita andando in bicicletta me lo fa sentire ancora più vicino, visto che tutto pensavo tranne che potesse essere un ciclista praticante.

 

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su tutte le cime
v'è pace.

(Goethe)

 
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Livello Raymond Poulidor




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  postato il 18/04/2009 alle 08:24
Qui a Vicenza la cosa ha colpito tutti: Volpi era un personaggio molto noto, e non solo per i suoi meriti accademici. Lo conoscevano in tanti, chi per essere stato suo studente, chi per aver studiato assieme, chi per averci lavorato al fianco, chi solo per averlo ascoltato in qualche incontro pubblico e averne apprezzato l'intelligenza e l'umanità. Ho visto tante persone colpite nel vivo da questa tragica scomparsa.
L'incidente è avvenuto su una strada secondaria e, in quel momento, deserta; tra l'altro in un punto che non sembra assolutamente pericoloso: c'è un incrocio, ma è in mezzo ad un lungo rettilineo e la visibilità è ottima. La dinamica non è ancora chiara, ma pare che si sia trattato di una mancata precedenza da parte dell'auto. Fatto sta che Volpi ha sbattuto la testa e ha riportato un gravissimo trauma cranico (probabilmente era senza casco). E' entrato subito in come e dopo un giorno è morto.

 
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  postato il 28/04/2009 alle 00:39
Riceviamo via mail e malvolentieri pubblichiamo:

**************

25/04/2009
Si è spento il padre del ciclista Raffaele Ferrara: Ferrara Domenico

**************

Condoglianze da parte di tutti, Lello!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 19/05/2009 alle 22:16
PINEROLO, 19 maggio 2009 - Il Giro d’Italia è in lutto. Fabio Saccani, uno dei moticislisti che seguono la corsa rosa ogni giorno, è morto in un incidente stradale questa mattina. A bordo della sua Bmw Saccani stava raggiungendo il Piemonte, dopo aver trascorso il giorno di riposo con la famiglia, per seguire la decima frazione, da Cuneo a Pinerolo.

DA SEMPRE AL GIRO — Alle 9.10 di questa mattina lo scontro frontale con un camion nei pressi di Madonna dell’Olmo, a pochi chilometri da Cuneo dove Saccani avrebbe dovuto incontrare il fotografo Roberto Bettini per partire al seguito dei corridori, come ogni giorno al Giro. Dalla prima ricostruzione dell'incidente sembra che un camion gli abbia tagliato la strada.


Fabio Saccani con Lance Armstrong. Bettini
AMICO DI ARMSTRONG — Saccani era conosciuto da tutti: dai giornalisti agli uomini dell’organizzazione, dai tecnici ai corridori. Quello del Centenario era il suo 32esimo Giro. Qualche giorno fa aveva raccontato proprio a GazzettaTv la sua straordinaria esperienza di vita, comune in qualche modo a quella di Lance Armstrong. Sul casco aveva raffigurate le foto dei suoi idoli: Marco Pantani, Mario Cipollini e soprattutto il texano, di cui amava raccontare un incontro avvenuto al Tour de France. "A Lance una volta dissi: il cancro ha scelto la persona sbagliata". Oggi all'arrivo prima delle premiazioni verrà osservato un minuto di silenzio. E anche domani a Torino, prima del via della undicesima frazione, ci saranno sessanta secondi di raccoglimento in memoria di Fabio.

dal nostro inviato Antonino Morici

Dalla gazza.it

Non ci credo


RIP

 
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  postato il 25/06/2009 alle 20:45
Originariamente inviato da gigio83

LUTTO - Fine orribile di Zina Stahurskaia. Travolta in allenamento alla viglia del campionato nazionale

Zinaida Stahurskaia al Tour 2002
Il podio del Tour 2002
Zina iridata nel 2000 a Plouay (Fra)

Minsk (Bielorussia) - Zinaida Stahurskaia, 38 anni originaria di Vitebk, campionessa del mondo a Plouay (Fra) nel 2000 e vincitrice del Tour de France 2002 in maglia Chirio Forno d’Asolo è deceduta oggi pomeriggio in allenamento mentre rifiniva la preparazione in vista del campionato nazionale in programma domani a Minsk. La fine della campionessa bielorussa è stata a dir poco orribile.
Erano circa le 15 circa quando Zina, ad una ventina di km da Minsk, stava pedalando dietro macchina. All’improvviso dall’opposto senso di marcia una jeep ha invaso la corsia. Accortosi del pericolo la persona che guidava l’auto nella cui scia si trovava Zinaida, è riuscito ad evitare l’impatto, ma la povera Stahurskaia che pedalava a testa bassa è stata centrata frontalmente ed in pieno dalla grossa autovettura. La scena che si è presentata ai primi soccorritori è stata terribile.
La notizia è rimbalzata immediatamente nell’ambiente mondiale del ciclismo femminile. Nonostante la sua carriera fosse stata segnata da una lunga squalifica per doping terminata nel giugno 2007, il team manager Franco Chirio dalla Lituania la ricorda così: “Con noi aveva vissuto un periodo di grazia. Vestì la maglia gialloverde nelle stagioni 2002, 2003 e 2004. Il primo anno vinse 11 gare e subito il Tour dove conquistò anche la maglia del Gpm e della Combinata, finendo seconda al Giro di Toscana e del Trentino come al Giro d’Italia da dove però s’impose nella classifica a punti ed in quella del Gpm. Alla Chirio Forno d’Asolo ha regalato 28 vittorie e quasi tutte di grande caratura e prestigio. Per come interpretava la gara e come correva, mai fuori dalla prime 4-5 posizioni, praticamente faceva squadra da sola, non perché ora non è più con noi, per me è stata la più forte di tutti i tempi”.
Oltre che per il team piemontese-veneto Zinaida Stahurskaia aveva corso in Italia per l’AccaDueO, Fanini, Gas, Bianchi Aliverti e Fenix di Prato.
Aveva vissuto parecchi anni in Toscana, tra Prato e Pistoia. Nel nel 2005 arrivò la squalifica di 2 anni per doping: venne trovata positiva il 16 luglio (anabolizzanti) dopo la vittoria a Cento (Fe) nel Gp Carnevale d'Europa, e successivamente fallì altri due test: il 31 luglio al Giro di S.Marino e il 7 agosto al Giro del Bochum. Trovate tracce di anabolizzanti (stanozololo) e testosterone. Non fu il primo stop. Nel 2001 quando vinse il Giro d'Italia Lady poi tolto, scontò quattro mesi di sospensione per positività a un prodotto diuretico non consentito riscontrato proprio durante una tappa del Giro d'Italia. Stahurskaia ammise di aver assunto il prodotto per dieci giorni per perdere peso, ma senza sapere che comparisse nella lista dei farmaci interdetti dall'Uci. Anche per le squalifiche subite e le vicende in cui era rimasta coinvolta Stahurskaya non ha più trovato una società disposta a tesserarla in Italia. Il 5 dicembre del 2006 a seguito di una perquisizione da parte dei Nas nella propria abitazione le erano stati trovati anabolizzanti e prodotti vietati.
A suo carico dalla Procura di Pistoia era stato aperto un fascicolo per ricettazione. Era al centro di un traffico di sostanze dopanti tra Pistoia e la Russia che alimentava il mercato nero tra Dilettanti, Cicloamatori e Professionisti del pedale. Si giustificò sostenendo che erano medicinali per i propri cani.
Sposata all'ex convivente, lo scorso anno era stata notata col numero sulla schiena ad una competizione cicloamatoriale disputata a Casalguidi in provincia di Pistoia. Sulle strade toscane l’avevano vista allenarsi per preparare il mondiale di Varese.
Massimo Bolognini


fonte www.ciclonews.it

 

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  postato il 25/06/2009 alle 21:44

 
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  postato il 30/07/2009 alle 15:44
Ho notato che la morte del povero Fabio Fazio è stata riportata in un thread simile ma non uguale, ma oltre all'ovvio cordoglio ed alla grande disperazione per un ragazzo dell'86 che se ne è andato troppo presto, volevo porre l'accento su un dato, rinvenuto per caso sul sito della Federciclismo:

http://www.federciclismo.it/notizie/index.asp?mcodice=7904&pg=1&riga=

Sgomento e dolore per la morte di Fabio Fazio durante il G.P. Città di Vinci

EMPOLI - Hanno fatto di tutto i medici per far tornare a battere il cuore di Fabio Fazio. Una disperata corsa contro il tempo dopo il malore improvviso e fulmineo, ma alla fine si sono dovuti arrendere mentre vicino a lui c’erano il suo direttore sportivo Luca Amoriello, ma anche il team manager della squadra Angelo Citracca ed il direttore tecnico Luca Scinto, entrambi liberi da impegni con il gruppo professionisti e che avevano deciso di seguire la squadra in questo Gran premio Città di Vinci. Momenti terribili, minuti lunghissimi che in tanti non dimenticheranno presto. Come non sarà facile dimenticare le scene strazianti all’ospedale di Empoli quando sono arrivati i genitori di Fabio. I suoi dirigenti non lo avevano iscritto come titolare alla gara di Vinci, era tra le riserve e solo il giorno prima i dirigenti hanno deciso per farlo gareggiare in sostituzione dell’assente Federico Borella. Sulla sua maglia della Neri Sottoli Nuova Comauto Promociclo si era attaccato il numero 20. Scherzando in qualche occasione precedente Fabio ci aveva detto: "prima o poi spero di farti scrivere qualcosa anche su di me".
L’ultimo saluto qualche attimo prima del via nel centro di Vinci, sotto il sole implacabile e la temperatura che toccava 32 gradi. Si è sentito male ed è caduto a terra quando aveva già deciso di fermarsi, era solo questione di pedalare in tranquillità per altri sei e sette chilometri per arrivare a Vinci. La gara è stata giustamente sospesa ed il gruppo a passo d’uomo è giunto a Vinci, senza raggiungere la zona del traguardo, una mèta che non aveva più nessun valore di fronte a quella vita spezzata.
Fazio era nato a Barcellona Pozzo di Gotto nell’agosto di 23 anni fa, ma aveva scelto la provincia di Modena e la zona di Vignola per il suo domicilio. Era la sua prima stagione in questo grande team tosco-ligure. Era orgoglioso di farne parte ed anche se per lui non c’erano stati risultati da ricordare almeno a livello dilettanti, aveva cercato sempre di onorare la propria passione per la bici stringendo i denti nei momenti difficili. Negli under 23 aveva iniziato con la Neri Lucchini Finauto, poi aveva proseguito nel 2008 con la Sammarinese Gruppo Lupi, un team di matrice toscana, ma affiliato nella Repubblica di San Marino. Già nel corso di quella stagione aveva deciso di tornare nella Neri, in attesa di trovare un lavoro. Il gruppo perde uno dei suoi componenti, il magistrato di turno ha detto che non c’era bisogno dell’autopsia, ma solo un riscontro diagnostico in base ai problemi cardiaci che Fabio aveva accusato qualche anno fa.
Un altro giorno triste per il ciclismo.

Antonio Mannori

*************************

Ora, non voglio fare né il Fanini né qualsiasi altro "urlatore" di turno, additando delle responsabilità che forse mai sarebbero emerse se non - purtroppo - in circostanze tragiche come questa.
Voglio essere certo del fatto che - dopo i passati problemi cardiaci riscontrati - al povero Fabio siano stati fatti tutti gli accertamenti e tutta una serie di nuovi controlli - soprattutto sotto sforzo - e che quindi abbia continuato la sua attività sportiva in tutta sicurezza, per poi venire beffato (eufemismo) dal destino.

Ma se qualcuno potesse portare elementi in tal senso, credo sarebbe una buona cosa.

 

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  postato il 30/07/2009 alle 15:58
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Ho notato che la morte del povero Fabio Fazio è stata riportata in un thread simile ma non uguale, ma oltre all'ovvio cordoglio ed alla grande disperazione per un ragazzo dell'86 che se ne è andato troppo presto, volevo porre l'accento su un dato, rinvenuto per caso sul sito della Federciclismo:

http://www.federciclismo.it/notizie/index.asp?mcodice=7904&pg=1&riga=

Sgomento e dolore per la morte di Fabio Fazio durante il G.P. Città di Vinci

EMPOLI - Hanno fatto di tutto i medici per far tornare a battere il cuore di Fabio Fazio. Una disperata corsa contro il tempo dopo il malore improvviso e fulmineo, ma alla fine si sono dovuti arrendere mentre vicino a lui c’erano il suo direttore sportivo Luca Amoriello, ma anche il team manager della squadra Angelo Citracca ed il direttore tecnico Luca Scinto, entrambi liberi da impegni con il gruppo professionisti e che avevano deciso di seguire la squadra in questo Gran premio Città di Vinci. Momenti terribili, minuti lunghissimi che in tanti non dimenticheranno presto. Come non sarà facile dimenticare le scene strazianti all’ospedale di Empoli quando sono arrivati i genitori di Fabio. I suoi dirigenti non lo avevano iscritto come titolare alla gara di Vinci, era tra le riserve e solo il giorno prima i dirigenti hanno deciso per farlo gareggiare in sostituzione dell’assente Federico Borella. Sulla sua maglia della Neri Sottoli Nuova Comauto Promociclo si era attaccato il numero 20. Scherzando in qualche occasione precedente Fabio ci aveva detto: "prima o poi spero di farti scrivere qualcosa anche su di me".
L’ultimo saluto qualche attimo prima del via nel centro di Vinci, sotto il sole implacabile e la temperatura che toccava 32 gradi. Si è sentito male ed è caduto a terra quando aveva già deciso di fermarsi, era solo questione di pedalare in tranquillità per altri sei e sette chilometri per arrivare a Vinci. La gara è stata giustamente sospesa ed il gruppo a passo d’uomo è giunto a Vinci, senza raggiungere la zona del traguardo, una mèta che non aveva più nessun valore di fronte a quella vita spezzata.
Fazio era nato a Barcellona Pozzo di Gotto nell’agosto di 23 anni fa, ma aveva scelto la provincia di Modena e la zona di Vignola per il suo domicilio. Era la sua prima stagione in questo grande team tosco-ligure. Era orgoglioso di farne parte ed anche se per lui non c’erano stati risultati da ricordare almeno a livello dilettanti, aveva cercato sempre di onorare la propria passione per la bici stringendo i denti nei momenti difficili. Negli under 23 aveva iniziato con la Neri Lucchini Finauto, poi aveva proseguito nel 2008 con la Sammarinese Gruppo Lupi, un team di matrice toscana, ma affiliato nella Repubblica di San Marino. Già nel corso di quella stagione aveva deciso di tornare nella Neri, in attesa di trovare un lavoro. Il gruppo perde uno dei suoi componenti, il magistrato di turno ha detto che non c’era bisogno dell’autopsia, ma solo un riscontro diagnostico in base ai problemi cardiaci che Fabio aveva accusato qualche anno fa.
Un altro giorno triste per il ciclismo.

Antonio Mannori

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Ora, non voglio fare né il Fanini né qualsiasi altro "urlatore" di turno, additando delle responsabilità che forse mai sarebbero emerse se non - purtroppo - in circostanze tragiche come questa.
Voglio essere certo del fatto che - dopo i passati problemi cardiaci riscontrati - al povero Fabio siano stati fatti tutti gli accertamenti e tutta una serie di nuovi controlli - soprattutto sotto sforzo - e che quindi abbia continuato la sua attività sportiva in tutta sicurezza, per poi venire beffato (eufemismo) dal destino.

Ma se qualcuno potesse portare elementi in tal senso, credo sarebbe una buona cosa.


Ho letto stamani sulla rosea che a marzo il povero Fabio aveva superato l'elettrocardiogramma senza riscontrare alcuna anomalia cardiaca.

 
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  postato il 30/07/2009 alle 21:36
Innanzitutto il naturale cordoglio per questa giovane vita spezzata.........siamo proprio sicuri che siano stati fatti tutti gli opportuni accertamenti diagnostici ?
Porto la mia esperienza di scarsissimo cicloamatore, nel 1996 per una aritmia benigna, girai i cardiologi di mezza Italia, feci anche esami chiamati "elettrofisiologici", per capire che mai avrei potuto fare dell'agonismo.
In tutti i modi le ricriminazioni a posteriori non servono, ma voglio sperare che chi ha il dovere di salvaguardare la vita dei giovani atleti lo faccia senza "se" e senza "ma" !!

 
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  postato il 02/08/2009 alle 14:31
Lutto nel ciclismo: è morto "Carletto" Pierelli

Un lutto ha colpito oggi il mondo del ciclismo: si è spento infatti a Milano Carlo Pierelli, il mitico "Carletto", storico autista e compagno di viaggio di Candido Cannavò e Gianni Mura.
Carletto si era sentito male proprio alla vigilia del Tour, mentre era in partenza per Montecarlo proprio con Gianni Mura che tra l'altro ne ha fatto uno dei protagonisti - l'unico con il suo nome vero e non "criptato" - del suo romanzo Giallo su Giallo.
Alla famiglia Pierelli il cordoglio di tutto il mondo del ciclismo, a Carletto l'abbraccio di tantissimi amici.

Fonte: tuttobiciweb

 

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  postato il 11/08/2009 alle 18:39
Incidente durante il Gran premio di Felino: ciclista in Rianimazione

Sono purtroppo molto gravi le condizioni di Olexandre Shapolav, il giovane cicislta ucraino caduto questo pomeriggio durante lo svolgimento del Gran premio Città di Felino di ciclismo, l'attesa manifestazione internazionale programmata oggi sulle strade della provincia.

Il ciclista diciannovenne della società Neri Promociclo, in circostanze ancora da chiarire è caduto all'altezza di San Michele Gatti procurandosi un trauma toracico. Sul posto è stato inviato l'elisoccorso, che però è subito rientrato. L'atleta è stato infatti caricato in ambulanza e trasportato all'ospedale. Ma in seguito le sue condizioni sono risultate più gravi: in questo momento il ragazzo si trova in Rianimazione.

(gazzettadiparma.it)

La pagina Facebook dell'UC Bergamasca dice che il ragazzo è morto...

 

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Livello Costante Girardengo




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  postato il 11/08/2009 alle 18:49

 
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