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Autore: Oggetto: La vera storia di Marco Pantani

Livello Gand-Wevelvem




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  postato il 21/10/2004 alle 10:51
ieri è uscito il libro e sono già stati scritti fiumi d'inchiostro, se volete leggere in merito ho messo nel blog diverse cose..purtroppo l'opinione pre lettura non è buona da parte mia, spero di ricredermi dopo...
Volevo anche dirvi che se fate un salto nel mio blog potrete vedere tre mini filmati di Verona e iscrivervi alla newsletter del mio blog, basta un minuto, potrete farlo direttamente dal blog al link in alto a destra oppure andando qui : http://www.newsletter.it/categorie/sub_lista.asp?idlista=8565&idargomento=21
Mi farebbe piacere che lo facessi anche tu Admin!
ciao a tutti

p.s. ho notato che da qualche tempo questo forum è molto popolato, bravi, ne sono contenta!

 

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Milena
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 21/10/2004 alle 16:28
nn capisco perche'la ronchi oltre ad essersi accordata per la pubblicazione del libro,e ne sono d'accordo e contento,lo debba fare anche per quella de film,la smettesse di fare l'agente di marco!!!
cioe'io concordo anche con un film,o cmq con un ricordo continuo dei mass media per le generazioni future,ma nn ora,nn dopo neanche un'anno,e'solo una spettacolarizzazione di una vicenda sportiva si molto bella,ma di una umana molto triste che meriterebbe il rispetto che ancora nn gli e'stato dato,e soprattutto la vergogna,il silenzio per riflettere,chi ne ha colpe,sugli errori commessi!
almeno che evidenzi la verita',come le cose sono andate,anche se poi nn avrebbero problemi a dire:quello e'il punto di vista della famiglia e dei suoi amici,nn quello obiettivo...ed a sgonfiare come sempre fatto le verita'che sono emerse,da madonna di campiglio in poi!

 

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Giuseppe Matranga

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/10/2004 alle 01:16
Ho letto gli stralci di giornale sul libro della Ronchi riportati da Miloty sul suo ottimo blog.
La mia impressione è profondamente negativa, ma come scrive Miloty stessa bisogna attendere che il libro sia ben sviscerato prima di esprimere un giudizio definitivo.
Ma appare chiaro che, se il libro nella sua interezza si muovesse sulla falsariga di quanto pubblicato dai quotidiani, il libro stesso non sarebbe per niente differente dalle tante operazioni di sciacallaggio esibite a suo tempo con il cadavere ancora caldo.
Come Miloty anche io penso che, se non è stato scritto per far emergere la verità, esso è sostanzialmente superfluo, ma aggiungo che non è altro che speculazione sul dolore.
Una valida motivazione per la pubblicazione potrebbe essere la volontà di mettere a nudo la figura del Pantani drogato tossicodipendente, perchè sia di monito per tanti ragazzi che sottovalutano le esperienze con le droghe, perchè percepiscano in quale baratro infernale possa precipitare un essere umano, anche se è un campione celeberrimo, un tunnel fatto di psicosi, di paranoia, di depressione, di fragilità emotiva, perchè percepiscano che la droga trascina nel dolore anche le famiglie e gli amici più cari e porta solo morte e disperazione.
Ma è questo lo scopo del libro? speriamo, perchè se non rivelasse verità nascoste ma si limitasse ad amplificare fatti e sensazioni già noti a tutti, allora altro non sarebbe che una morbosa operazione senza altro scopo che far rivivere il dolore nel cuore dei tifosi e racimolare denaro.
Allora nutriamo almeno la speranza che siano fondi per sostenere iniziative benefiche.

 

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Davide

 
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Livello Gand-Wevelvem




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  postato il 22/10/2004 alle 09:31
già speriamo...
Cmq ripeto bisognerà leggere il libro per avere conferme o smentite, chi l'ha già letto dice che qualcosa di interessante per la ricerca delle verità emerge...lo spero, per ora non mi è sembrato e l'ho detto...spero di ricredermi.
Il libro l'avevo ordinato online..spero mi arrivi presto!

 

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Milena
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Livello Ottavio Bottecchia




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  postato il 22/10/2004 alle 10:38
ieri sono andato in libreria e ho letto a scrocco le prime 50 pagine. fin dove sono arrivato non c'è nulla di clamoroso, niente che già non sapessi, a parte un episodio un po' inquietante: prima dell'ultima crono del giro vinto da marco, il suo compagno forconi viene mandato a casa x ematocrito alto. qualcuno insinua che c'è stato uno scambio di provette tra lui e marco... tutto infondato, ovviamente; tuttavia è un episodio che la dice lunga sui veleni dell'ambiente.
dicevo: prime 50 pagg. niente di interessante, anche xckè parlano del periodo dei trionfi di marco, prima che incontrasse la ronchi, la quale, dunque, non ha niente di originale da aggiungere. curiose soltanto alcune interviste a chiappucci che, col senno di poi, racconta come sia stata la stampa, gazzetta in testa, a far di tutto x far litigare lui e marco.
altra curiosità: la tesi di boifava su come nascono l'odio e l'invidia dell'ambiente verso marco. secondo lui, dopo l'incidente alla milano-torino la gazzetta, organizzatrice della corsa, teme una denuncia dello staff di marco x la grave negligenza (l'apertura del traffico prima che la corsa fosse finita). di conseguenza x tutto l'inverno continua a fare titoloni e dedicare articoli sulla riabilitazione di marco, cosicchè gli altri ciclisti italiani di primo piano si risentono e iniziano a covare l'invidia x pantani che caratterizzerà gli anni successivi (e che, suppongo, verrà utilizzata + avanti nel libro x corroborare la tesi del complotto).
se volete vi terrò aggiornati sugli sviluppi successivi del libro, anche se 'sti giorni ho poco tempo x andare a leggere a scrocco. il libro è piuttosto lungo, oltrwe 260 pagg piuttosto fitte, ci vorrà un po' x finirlo.
escludo di comprarlo, xckè condivido le vostre perplessità in particolare sulla tempistica di uscita: anche secondo me si tratta sostanzialmente di speculazione.
spiace dirlo, ma se si vogliono aggiungere elementi importanti nella vicenda di marco, chi deve parlare è colui che gli faceva le iniezioni di epo, non altri...

p.s.:comunque leggere il libro su marco mi porta ancora un magone pazzesco, è incredibile quanto bene gli volevamo!

 

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Livello Parigi-Tours




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  postato il 22/10/2004 alle 11:50
Riguardo la questione del presunto scambio di provette tra Forconi e Pantani, nell'ambiente di chi al Giro d'Italia c'era nel 1998, TUTTi dicono che questo scambio è avvenuto. Ricordiamoci che nel 1998 la Fci sapeva bene che un'eventuale vittoria di Marco al Giro avrebbe fatto salire enormemente le quotazioni del ciclismo e, di conseguenza, il numero di tessere sottoscritte. C'erano troppi fattori che permettevano di chiudere un occhio (o due) sulla positività di Marco....invece nel 99 Pantani aveva già monopolizzato il ciclismo facendo perdere d'interesse le corse, perchè tanto vinceva sempre lui. Non erano piùà gare ma videogames...quindi la Mapei in primis, ha deciso di farlo fuori. E poi mi dite come è possibile che uno scalatore arrivi terzo in una cronometro? dopo aver dato tutto il giorno prima montecampione? nel ciclismo non s'inventa nulla, senza il doping...purtroppo è così...io sono stato tante volte sul punto di spegnare la televisione perchè conscio che il ciclismo va avanti col doping, ma alla fine ho pensato che lo sport mi piaceva ugualmente, lasciando perdere tutto ciò che c'era dietro...tanto io ho deciso di smettere per tempo, la salute la rischiano loro, e sono tutti maggiorenni e vaccinati, quindi capaci di fare le loro scelte.
Il problema è per le categorie giovanili, e mi riferisco ad allievi e juniores (ma anche esordienti, perchè in Toscana non guardano in faccia a nessuno), i quali sono facilmente circuibili da diesse senza testa. Gli Under 23 hanno già sufficiente maturità per essere consci dei rischi che si prendono.
Sono conscio che pioveranno decine di critiche su quanto ho scritto, ma io la penso così. Basta creder ad un ciclismo corato e pulito, è tutta una farsa. Il ciclismo, come tanti altri sport (in primis il calcio, ma anche il motociclismo e tutti gli altri) è uno sport di puttane, puttanieri e figli di puttana (scusate i termini, ma rendono bene l'idea) e quindi o lo si prede così, o lo si lascia perdere. A me piace anche così, ma lo guardo con distacco, senza idolatrare nessuno...
Ciao

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/10/2004 alle 12:21
nn so se ti e'arrivata la notizia che i risultati sul midollo spinale di marco,hanno evidenziato il fatto che,con assoluta certezza,marco nn ha fatto uso di doping sistematico!
e nn diciamo che la stampa ha indirizzato la risposta del medico perche'sono anni che la fanno,ma x demolirlo,anche ora che nn c'e'piu'e proprio la rettifica delle dichiarazioni del medico-perito ne e'stata l'ennesima conferma!
poi nessuno nega che in alcune occasioni anche lui si e'aiutato,ma chi nn l'ha fatto,per ribadire contro chi si cura con ferrari quotidianamente...che il piu'talentuposo era lui!!!
sulla crono di lugano pagare 1min.30sec.in 30km da gontchar a cronometro,dove dopo aver fatto 3000km.e 25000mt.di dislivello i valori tra uno scalatore ed un cronoman si appiattiscono,nn mi sembra una prova assolutamente "straordinaria",da lascia adito a dubbi,anche perche'sarebbero altri mille gli esempi di ciclisti che in maglia rosa fanno prove notevoli(simoni,savoldelli solo per ricordare gli ultimi),gli stimoli ti si moltiplicano a maggior ragione dove dopo tanta sfortuna si stava materializzando il suo primo,meritatissimo,successo in una grande corsa a tappe!

 

[Modificato il 22/10/2004 alle 12:24 by Pirata x sempre]

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Giuseppe Matranga

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Livello Ottavio Bottecchia




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  postato il 22/10/2004 alle 12:30
io non metto assolutamente in dubbio che marco fosse un fenomeno, x me, e qui non concordo con loccia, molto più forte di cunego in salita, anche se meno vincente. tuttavia NON E' VERO che non facesse uso sistematico do Epo, come tutti gli altri. è inutile nasconderlo. io ricordo di aver letto alcuni anni fa i suoi valori del sangue del 93 (quando si ritirò dal suo primo giro) e del 94. ebbene, c'era COSTANTEMENTE una differenza di 6-7 punti nell'ematocrito e di diversi punti nell'emoglobina. è inutile pararsi gli occhi, con tutto il bene che vogliamo a marco!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/10/2004 alle 12:37
vorra'dire che ne sappiamo piu'di un medico perito che,dopo aver analizzato il midollo spinale(senza permesso e rispetto tra l'altro,ma su cui si rivela tutto anche a distanza di anni,tipo il capello con la cannabis)ha dichiarato di"poter affermare con certezza che pantani nn ha mai fatto nella sua vita uso sistematico di doping per un lungo periodo"...

 

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Giuseppe Matranga

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Livello Ottavio Bottecchia




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  postato il 22/10/2004 alle 12:48
magari non per lungo periodo, ma quando contava sì. se io fumo 2 pacchetti di marlboro al giorno x quattro mesi all'anno e niente negli altri mesi il cancro probabilmente non mi viene (oddio, vivendo a milano non si sa mai...), ma non vuol dire che in quel periodo non abbia fumato come un turco

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/10/2004 alle 12:56
ma stai sicuro che sui polmoni si vede eccome....(te lo dico perche'fumo)!!!
guarda l'analisi sul midollo spinale,risultato"perfettamente integro"e'di simil certezza di quella sul capello,riesce a vedere cose successe anche molti anni prima ed anche se come tu dici fatte per 2-3mesi l'anno,per 4-5anni almeno
(che nn sono pochi,neanche armstrong credo"si aiuti"per piu'tempo durante l'anno visto come centellina le sue corse!),ed evidentemente anche nel 2003 dove fu competitivo con i big del giro nonostante anni alle spalle di allenamenti saltuari e vita tutt'altro che da atleta,tu che pensi se fosse come tu dici,dopo 7-8mesi appena nn si sarebbe notato...???

 

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Giuseppe Matranga

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Livello Ottavio Bottecchia




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  postato il 22/10/2004 alle 13:06
vabbè, non proseguo ulteriormente sulla questione xckè se no passo come uno dei denigratori di marco, cosa che è lungi da me. penso anch'io che nel 2003 non abbia preso nulla.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/10/2004 alle 14:13
Ciao Gregorio, proprio nel sito del maccartista Capodacqua ho letto che l'epo esogena provoca danni al midollo osseo fino a condurre all'aplasia midollare, ovvero la distruzione del midollo osseo, probabilmente per usura dovuta alla sovraeccitazione dell'epo.
Le conseguenze dell'aplasia midollare sono simili a quelle della leucemia, malattie da cui ci si salva solo tramite un donatore di midollo osseo.
Non è un quadro clinico un po' inquietante per sostenere che sia sufficiente qualche anno di astensione per ricrearsi un midollo osseo vergine come quello di marco Pantani?
Tra le altre cose credo che per disintossicare completamente i polmoni di un fumatore accanito occorrano parecchi anni, una decina.
Certamente smettere di fumare non ti garantisce di essere risparmiato dal tumore polmonare, ma di sicuro da un bell'infarto sì.

 

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Davide

 
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Livello Gand-Wevelvem




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  postato il 25/10/2004 alle 15:21
Ragazzi vi ricordo che il risultato della perizia del Dott. Fortuni di cui state parlando e gli articoli che successivamente ne hanno parlato sono presenti nel mio blog.
A parte questo, ripeto il libro della Ronchi lo sto attendendo, l'ho visto in libreria ma ormai l'avevo ordinato già mesi fa via internet...
Cmq leggo che alcuni di quelli che l'hanno già letto inneggiano a Manuala Ronchi ringraziamenti e lodi...io credo che la mia opinione su di lei rimarrà immutata ma rimando a dopo la lettura...

 

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Milena
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Livello Ottavio Bottecchia




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  postato il 26/10/2004 alle 09:43
ho letto fino a pag. 100. si tratta della parte clou del libro, quella relativa a madonna di campiglio. qui la ronchi ricostruisce la cronologia degli avvenimenti e riporta tutte le stranezze avvenute quel giorno. x esempio:
pantanì risultò a norma coi valori dell'ematocrito in controlii effettuati dalla squadra, sia prima sia dopo il controllo "fatale".
i "vampiri" entrarono nella stanza di marco con fare insolitamente aggrressivo e x 3 volte gli chiesero: "questo campione, cui mettiamo l'etichetta col tuo nome, è il tuo. hai visto? confermi?"
il massaggiatore borra, dopo la morte di marco, ha scritto una lettera, riportata nel libro, in cui elenca tuuti i fatti strani di quel giorno. e sono tanti.
qualche errore clamoroso lo hanno commesso anche loro, xò, se proprio erano convinti del complotto: quando i carbinieri entrano in camera di marco x scortarlo fuori, gli chiedono se vuol far sequestrare la provetta x un ricorso. lui risponde di sì, ma immediatamente la ronchi ribatte, a nome di marco, che "se il pm vorrà indagare sul caso, allora sarà lui a disporre il sequestro".
poi un passaggio poco chiaro nel libro. l'entourage di marco ha chiesto l'esame del dna? quest'esame è stato effettuato? se qualcuno sa qualcosa, mi faccia sapere.
comunque, in sostanza il libro avalla, + o meno esplicitamente, la tesi complottistica, senza xò fornire elementi determinanti x risolvere la questone. e allora mi chiedo: è così indispensabile fare uscire un libro a pochi mesi dalla morte di marco senza avere indizi utili x far luce sulla sua vicenda?
pare che secondo marco fosse ceruti la mente del complotto. e il libro aggiunge un paio di colpi bassi della gazzetta (cannavò e zomegnan) in seguito alla vicenda.

in genere, io non credo alle tesi dietrologhe, nè in politica, nè nello sport, nè in altri campi. qui xò, gli indizi a favore del complotto sono un po' troppi e io credo che con buone probabilità questo ci sia stato.
è facile anche redigere una lista dei probabili attori, di tale presunto complotto, a partire dal coni, o dalla mapei (più la dirigenza che la proprietà, dato che squinzi è anche proprietario della vinavil, che allora era tra gli sponsor della squadra di pantani) e si potrebbero aggiungere diversi nomi.
i motivi x cui marco potesse essere inviso a questa gente sono abbastanza palesi, e nel libro vengono fuori chiaramente.
dunque un "perchè" viene fuori. ciò che non riesco a capire è il "come". come avrebbero fatto a far fuori un corridore tutto sommato molto esperto, capitano di una squadra altrettanto abile nel gestirsi? oltre allo scambio di provetta, francamente fatico a trovare una possibile spiegazione.

ultima considerazione sul libro: è estremamente leggibile, molto chiaro e scorrevole. resta xò a mio avviso, una bieca operazione commerciale, come accennavo sopra.

 

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Livello Gand-Wevelvem




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  postato il 26/10/2004 alle 10:26
Finalmente mi hanno confermato che mi è stato spedito il libro..lo leggerò con moltissima calma proprio per non perdere magari dei tratti salienti.
Allora, da quello che hai scritto Gregorio, mi pare di non scoprire nulla di nuovo e quindi condivido il tuo parere, ribadisco sempre che prima devo leggere il libro ma le mie impressioni iniziali si rafforzano sempre più!
Quanto alla prova del dna sulla provetta di Campiglio è stato fatto ed è risultata sua la provetta.
L'unico modo per fregarlo non era lo scambio di provette ma anche la taratura delle Coultard le macchinette che le squadre usavano per misurare la densità del sangue agli atleti, nel libro di Conti è spiegato bene, solitamente le macchinette erano tarate in modo da risultare due tacche in meno del risultato effettivo, quel giorno invece la taratura evidentemente era stata sistemata alla perfezione infatti proprio per due punti percentuale marco fu fermato!

 

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Professionista




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  postato il 27/10/2004 alle 23:50
x me la cosa più strana è come mai un atleta cosi forte cosi coraggioso che si è risollevato dopo grandi infortuni dopo tanto dolore dal maggio 99 al 2003 non è mai + riuscito ad esprimersi come un tempo questo è il mio dilemma e nessuno tranne lui potrà mai svelare purtroppo
 
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Livello Sean Kelly




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  postato il 28/10/2004 alle 09:32
Bè, leoncino, se le notizie che fissano l'inizio del consumo di cocaina da parte del nostro Pirata dal 1999 sono vere, questo spiega già tutto, anzi ti chiedi
come Marco si sia potuto presentare in alcune occasioni in condizioni, diciamo così,accettabili.
Madre natura, doping o non doping, lo aveva dotato di un fisico assolutamente fuori dal normale anche in riferimento a questo aspetto.

 
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Livello Marco Pantani
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  postato il 28/10/2004 alle 23:57
Scusate se intervengo nella vostra discussione ma, al di là dell'evidente pregiudizio verso Manuela Ronchi non confermato da alcuna conoscenza diretta della persona, volevo solo dire che la Vinavil non era affatto uno sponsor della squadra di Pantani ma della squadra di Boifava che fa una delle testimonianze più importanti del libro.
E che le cose non sono tutte come appaiono, la dietrologia può non piacere ma le cose misteriose e non chiare accadono.
Del resto qualcuno ha pure detto: a pensare male si fa peccato..... ma si indovina.

 

[Modificato il 28/10/2004 alle 23:59 by Donchisciotte]


 
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Livello Ottavio Bottecchia




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  postato il 29/10/2004 alle 10:25
sei sicuro? può darsi che mi ricordi male, verificherò. ho quasi finito il libro, prossimamente vi darò il mio parere definitivo.

 

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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 05/11/2004 alle 17:07
Ciao Gregorio, proprio nel sito del maccartista Capodacqua ho letto che l'epo esogena provoca danni al midollo osseo fino a condurre all'aplasia midollare, ovvero la distruzione del midollo osseo, probabilmente per usura dovuta alla sovraeccitazione dell'epo.
Le conseguenze dell'aplasia midollare sono simili a quelle della leucemia, malattie da cui ci si salva solo tramite un donatore di midollo osseo.
Non è un quadro clinico un po' inquietante per sostenere che sia sufficiente qualche anno di astensione per ricrearsi un midollo osseo vergine come quello di marco Pantani?
Tra le altre cose credo che per disintossicare completamente i polmoni di un fumatore accanito occorrano parecchi anni, una decina.
Certamente smettere di fumare non ti garantisce di essere risparmiato dal tumore polmonare, ma di sicuro da un bell'infarto sì.


Quando si parla di Marco, mi sento spiazzato, come tutte le persone che, in qualche modo, gli sono state accanto o vicine per lunghi anni, fin da quando correva negli esordienti. Non ho letto il libro della Ronchi e non credo proprio che la sua disamina, possa portare chiarezza ad una vicenda umana e sportiva, particolare, eccelsa e tragica contemporaneamente. Le verità sul fatto cardine dell'ellisse di Marco, non sono lontane dalla comprensione di chi conosce doping, antidoping ed effetti. E nemmeno può portare acqua al mulino della storia, lo smascheramento di un eventuale complotto, impossibile da separare nei contorni, proprio per l'aleatorietà della scienza che non aiuta chi eventualmente volesse svolgere delle indagini approfondite. Solo delle confessioni circostanziate potrebbero aiutare, ma queste, state pur certi non sorgeranno mai.
Lo stesso capitò pure ad Eddy Merckx, a proposito della sua positività nel Giro del 1969. Ne parlai con lui lungamente a Bilbao, nel corso di una conferenza, ed insieme raggiungemmo una conclusione tanto brutale quanto reale: per nella chiarezza di un sabotaggio, nessuno avrebbe potuto ridare quel Giro ad Eddy. Nel caso di Marco, la conclusione è la più tragica, perché gli ha procurato la morte. Quindi, anche scoprendo il complotto, di cui ho sempre avuto profonda convinzione, conoscendo o meno mandatari e fautori concreti, nessuno ci ridarà più il campione che ci ha fatto piangere d’ammirazione e nemmeno l’amico o il conoscente per chi, come me, ha potuto rivolgersi a lui con la familiarità del comune dialetto.
Voglio solo dire, a chi sostiene che Marco doveva passar sopra a Madonna di Campiglio e fare come Casagrande, che un simile atteggiamento non poteva esistere in lui, proprio perché nessuno aveva la sua sensibilità e quell’immanenza di fondo, che l’han fatto diventare il nostro caro Pirata. In carriera, ho seguito da dirigente o da semplice “scrivano” più di 5000 atleti, italiani e stranieri, divisi in una ventina di discipline, ma non ho mai trovato nessuno come Marco Pantani, sensibile come lui, pittore e scultore come lui. Gli artisti sono dei cristalli, fragili e complicati, proprio perché supremi. Marco era così.

Sopra ho riportato l’intervento dell’ottimo e bravissimo "Aranciata Bottecchia", non già per contestargli qualcosa, bensì per rifarmi all’accenno del tema e ai particolari che sono sempre sfuggiti al sito del maccartista Capodacqua.
E’ verissimo che l'epo esogena provoca danni al midollo osseo, fino a condurre all'aplasia midollare, ovvero la distruzione del midollo osseo, ma è altrettanto vero che ciò può insorgere, anche senza una sistematicità d’uso per lunghi periodi. In altre parole, se ti fai d’Epo tre mesi l’anno per cinque anni, i segni sul tuo midollo restano per molto tempo, probabilmente più di un lustro.
Esattamente come per le sigarette, dove per cancellare le tracce della nicotina sul tessuto polmonare, servono tre lustri per i più incalliti, sette anni per i cosiddetti fumatori leggeri.
Ora, dire che Pantani non abbia mai fatto uso di EPO, attraverso quella perizia è sbagliato, ma che l’abbia usato pochissimo nella sua carriera è più che probabile.
Mi chiedo: ma è mai possibile che i ricercatori non abbiano mai messo nel conto le vie-pratiche doping e non, transitorie e alternative, all’eritropoietina atte ad alzare l’ematocrito? Possibile che nessuno abbia mai detto e scritto che ci sono atleti, come persone normali del resto, i cui metabolismi rifiutano con tanto di reazioni allergiche l’EPO esogena?
E sul fatto di Madonna di Campiglio: possibile che un Capodacqua non abbia mai detto o scritto che il controllo UCI, si dribblava con irrisoria facilità attraverso gli espansori del plasma? Quindi Pantani, se veramente sapeva di avere l’ematocrito al 52%, perché s’è fatto beccare?
Possibile che non si metta mai in conto che attraverso questo stratagemma, si abbassa la percentuale della parte corpuscolare del sangue, anche di sette-otto punti?
Non è finita, ma un’altra domanda sorge d’obbligo se si studia: quanti balzelli ci possono essere per modificare le risultanze di un ematocrito, senza usare i sempre troppo menzionati (e panacea di tutti i trucchi) reagenti? Quanti altri ce ne sono, più facili, più semplici, tanto meccanici quanto furbi, soprattutto se chi deve subire l’analisi non è medico e non ha un camice bianco a sua protezione?
Banalità? No, tutt’altro, basta parlare per ore con qualche endocrinologo o professore coi "gemelli sferici solitamente molto fragili", non il solito “zambottino”, trincerato spesso dietro la qualifica di medico sportivo.
Bèh cari amici, se si sta nello sport e non si vuole essere presi per i fondelli, si studia tutto e il contrario di tutto, cosa che un giornalista indagatore dovrebbe sempre fare prima di trincerarsi dietro la denuncia e cercare l’effetto. I colpevoli, se ci sono, e nello sport sono praticamente tutti, devono pagare, ma con pene legate all’entità dell’imbroglio, non di più, per fare di qualcuno l’agnello sacrificale del “così non cambia niente”.
Di doping ho scritto per anni, ho studiato tanto di più che all'università, mi sono persino rovinato per questa battaglia, ma non accetto che il ciclismo, con le sue enormi porcherie, debba essere il profeta di una pulizia che non si vuole dall’alto prima di tutto e non accetto che il calcio, ancor più sporco del ciclismo, la debba sempre fare franca. E’ sbagliato dire che i panni si lavano in famiglia, perché qui la famiglia è la società, è il nostro mondo, il futuro dei nostri figli, e non esiste positività complessiva, facendo misure e pesi diversi a seconda delle vie.
E poi, per rimanere in casa nostra, come si giustifica quell’insieme di vergognosi certificati da malati pesanti, atti a continuare il teatrino “verbruggeriano”, o l’esempio più squallido di uno che ha pochi pari nella storia dello sport, ripeto dello sport, oggi osannato dalla melma grigia dei media, come un primatista degli albi d’oro o delle invenzioni nei sistemi d’allenamento (ma de che!!!!), oppure ancora, dalla storia strappalacrime. Suvvia!
L’ultima volta che parlai con Marco, egli distrutto mi disse: “Mi daranno la palma di medico o di uomo che conosce vita e miracoli del doping, visto che ogni Procura mi chiama come persona informata sui fatti!” Gli risposi, pur senza convinzione, che il tempo e l’intelligenza della gente avrebbero avuto, prima o poi, il sopravvento, sugli effetti del clamore. Lui fece una smorfia come per dirmi: “perché per confortarmi mi racconti bugie?”. La risposta del tempo quale è stata? Tutti ai loro posti nel teatrino...... a guardare un campione fra i più scarsi negli eletti degli albi d’oro, mentre gongola sullo sfondo dei Campi Elisi.....

Scusate la lunghezza e lo sfogo, ma ho scritto in fretta e con soventi cadute di linea.
Saluti a tutti!

Morris


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/11/2004 alle 20:01
MI SENTO ONORATO DI AVERE LA STESSA OPININONE DI UNA PERSONA COSI' COINVOLTA ED IMPORTANTE NEL MONDO DELLO SPORT E DEL CICLISMO IN PARTICOLARE,RARAMENTE HO VISTO DISCORSO PIU'COMMOVENTE,FICCANTE,PRIVO DI TANTE IPOCRISIE E SOPRATTUTTO SCRITTO DA CHI HA VISSUTO TANTE SITUAZIONI,PICCOLI E GRANDI,CON I PIU'GRANDI PROTAGONISTI DELLO SPORT!

COMPLIMENTI SINCERI

 

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Giuseppe Matranga

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  postato il 05/11/2004 alle 20:23
Ciao Morris mi associo ai complimenti espressi da Pirata, e mi lusinga mostruosamente essere definito "ottimo e bravissimo" da una persona come te ricca di passione, di esperienza, di competenza, di acume e di profonda umanità, oltre che di quel pizzico di mistero che non guasta.
Mi ero letto tutti i tuoi graffiti e proprio perchè avevo trovato splendido quello dedicato a Knudsen volevo aprire un thread per complimentarmi, ma i fatti mi hanno preceduto, prima con quel post con l'esilarante ritrattino di Pollentier e della Krabbe, poi questa meravigliosa pagina dedicata ad una delle più belle e tragiche storie del ciclismo.
Sei il Re del forum Morris, chiunque tu sia meriti un rispetto grandissimo.
Ciao ancòra

 

[Modificato il 05/11/2004 alle 20:25 by aranciata_bottecchia]

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Davide

 
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  postato il 06/11/2004 alle 02:49
Ragazzi, l'onore è il mio, perché vi ho letto a lungo e siete davvero unici. Arrivai sui forum, in particolare calcistici, per studiare e verificare l'impatto che un tema come il doping aveva sui tifosi più incalliti e meno acculturati dello sport: quelli del calcio. Ho scritto di tutto ed ho letto di tutto, ma il più grande amore non si può scordare e questo sentimento che ho da quando avevo tre anni, si chiama ciclismo.
Sono quindi venuto su Cicloweb, perché lo vedevo un sito bellissimo e mi piaceva il suo direttore: un ragazzo giovane, ma giornalista dalla penna tanto evidente quanto valente, mai banale e con una spiccata tendenza a non fermarsi alla crosta. Volevo portare un contributo: l'idea di "Graffiti" è venuta poi ad ADMIN, all'indomani dei miei post su questo forum, allora deserto. E' stato, ed è, un piacere collaborare con loro.
Poi, siete arrivati voi, ed io sono rimasto a bocca aperta per la vostra competenza, in assoluto la migliore mai vista su un forum del Web. Vi ho letto, come detto, a lungo, mi sono solo limitato sporadicamente a portare qualche notizia, ma vi ammiravo e vi ammiro dal più profondo del cuore. Sono dunque io, il primo ad essere onorato portando su questo stupendo palcoscenico che voi avete creato, quello che la vita m'ha dato in termini d'esperienza.
"Aranciata Bottecchia" se ti ho detto che sei ottimo e bravissimo e solo perché lo sei realmente. Ti condivido praticamente su tutto quello che hai scritto e non mi vedere come un re, sono solo un uomo di sport, vissuto su tante discipline che ama raccontare quello che ha visto, soprattutto l’atleta. Il ciclismo, spesso, è epica; possiede valori inestimabili e spiace ancor di più, vederlo in mano a dirigenti che sono la brutta copia dei già pessimi che gravitano sullo sport in generale.
C’è un tuo intervento “Aranciata” che è da incorniciare e te lo farò notare nei prossimi giorni. In quanto a te “Pirata per sempre” aldilà della tua sicura e tangibile bravura, porti per me un nick che sento siamese, mi tocca, portando sincronia fra il ricordo e l’immanenza delle lacrime.
Ho passato la serata ad una manifestazione pubblica, assieme a Marino Amadori, l’ultimo diesse di Marco. Era inevitabile che si parlasse di Pantani. Non mi vergogno a dirlo: mi sono commosso per l’ennesima volta e so che tutto questo mi accompagnerà per il resto dei miei giorni.
Cari amici, ogni tanto interverrò, ma voglio solo essere uno di voi. Non guardatemi come un immenso, di narcisi ce ne sono già abbastanza in Italia. Quello che vi chiedo, è solo di credermi quando vi dico che sono in buona fede. Per il resto, sbaglio come tutti e, forse, più di tutti. Poi….in questo Paese, non è bravo chi è bravo, ma solo chi ha soldi….ed io sono povero in canna.

Tornerò domenica sera o lunedì. Starò fuori per due giorni. Intanto, vi invio i miei più cari saluti e un abbraccio immensamente sportivo.

Morris

 

[Modificato il 06/11/2004 alle 03:26 by Admin]


 
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  postato il 06/11/2004 alle 03:21
(Scusa l'intervento sul tuo post, Morris, ci tenevo a "maiuscolizzare" l'ideatore di Graffiti)

 

[Modificato il 06/11/2004 alle 03:27 by Admin]


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/11/2004 alle 13:15
Non ho mai letto un romanzo di Moravia, e prima o poi devo colmare questa lacuna.
Mi era però capitato di leggere alcune sue interviste del passato e mi colpì particolarmente una riflessione sull'amicizia.
Moravia sosteneva essere abbastanza fuorviante il luogo comune secondo il quale le vere amicizie emergono nel momento del bisogno, praticamente un proverbio, perchè l'uomo è condizionato dal godimento che prova nel sentire pietà verso il prossimo, quindi il benefattore può tranquillamente provare una soddisfazione perversa nell'aiutare l'amico in difficoltà, perchè lo metterà in condizione di sentirsi debitore e quindi umiliato.
Probabilmente si tratta di considerazioni vicine al "superomismo" di Nietzsche (basta leggere il bellissimo proemio senza perdersi in tutto il Zaratustra), ma Moravia completò il pensiero aggiungendo che la vera amicizia la potrai scoprire nel momento della felicità e del benessere, se sarai capace di capire chi è felice per il tuo successo, di capire chi prova gioia sincera per la tua gioia, riuscendo a scorgere chi dietro il sorriso, i complimenti e la pacca sulla spalla nasconda in verità rancore e invidia profonda per il successo di quello che sentiva un amico, mentre ora è percepito come qualcuno che è progredito e ti ha lasciato indietro, ti ha superato ed è venerato dalla tribù.

Quando il successo è clamoroso come quello di Pantani l'impresa di scorgere quali siano le vere amicizie diventa ancora più difficile, specialmente se sei un ragazzo privo di malizia, come Marco dava motivo di credere che fosse.
Vivere poi nell'impero luccicante ed effimero della grande fabbrica del divertimento che è la riviera romagnola complica notevolmente il tutto.
Dirò un ovvietà affermando che il Pirata si scelse male parecchie delle sue amicizie, a partire probabilmente dalla sciacquetta scandinava, già cubista, che sostiene di essere stata iniziata alla sniffata da Pantani stesso.
Perchè i demònii che lo trascinarono nel gorgo della droga fanno anche più schifo di coloro che piazzarono la tagliola a Madonna di campiglio.
Dopo la tragica morte circolarono persino squallide voci sui contrasti tra Marco e la famiglia, come a far intendere che il controllo esercitato dai genitori sul patrimonio economico del ragazzo fosse una delle cause della profonda crisi depressiva.
Genitori che arrivarono a supplicare gli spacciatori perchè accettassero del denaro purchè lasciassero in pace il ragazzo.

Qualcuno avrà visto "i vitelloni" di Fellini, niente altro riesce a descrivere meglio la tristezza di una città come rimini quando finiscono i riti dell'estate.
Morire a rimini d'inverno è ancora più triste, il giorno di san valentino e ancora più crudele.

 

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/11/2004 alle 13:59
personalmente nn ho motivo di dubitare delle parole espresse dalla famiglia all'ultimo giro,sulla complicita'iniziale di quella vipera di kristine(e sono un signore..)riguardo all'inizio dei suoi problemi con la droga,quello che nn riesco a capire,o forse capendolo mi fa piu'soffrire e'il fatto che nn puo'sentirsi solo una persona cosi'amata dalla gente,certo nn piu'tutta vista la linea demoniale che si era artatamente impostata nei suoi confronti,ma che era ancora tanta,tantissima e soprattuto era spinta da un legame molto piu'forte,che andava aldila'delle sue memorabili imprese sportive!ora come tu saggiamente dici marco aveva un carattere che prima che nelle gambe nella sua testa lo rendeva estremamente vincente,spettacolare ed emozionante in corsa,un carisma unico dettato dal suo grande orgoglio che sicuramente nn gli ha mai fatto accettare le infamita',le umiliazioni subite e che come tu dici nn potevan nn portarlo altresi che al lato oscuro e pericoloso della vita per di piu'se attorniato da gente sbagliata,opportunista!
quello che piu mi preme sapere,per un ragazzo qualunque che,come tanti,per anni nn ha dapprima sognato altro che conoscerlo condividendo le sue fantastiche,eroiche,uniche imprese sportive con il privilegio e l'onore di farci su qualche discorso,qualche risata e poi dopo quel dannato 5 giugno'99 riuscire a fargli ritrovare quel sorriso sbarazzino magari insieme alla passione per la bici,nonostante un sistema marcio che stava demolendo uno dei suoi fiori piu'belli,ma che era l'unica cosa che poteva sbiadire una macchia che sarebbe cmq rimsta indelebile piu'nel suo cuore fatto di valori veri e profondi ma terribilmente fragile che nel piensiero comune in quanto quest'ultimo molto mutevole,superficiale e pronto facilmente a dimenticare tutto!dicevo cio'che mi preme sapere, e'se almeno il nostro amato pirata,negli ultimi tribolati anni della sua vita sapesse che il profilo del demone era solo di chi aveva malafede o ignoranza(anche se purtroppo i primi loschi personaggi molto influenti..)e che il suo,sterminato popolo che lo ha sempre seguito con infinita passione era ancora li ad attendere un suo segnale,nn solo sportivo ma anche e soprattutto umano,che nn aspettava altro di vederlo ancora sorridere sereno come da anni nn riusciva piu'a fare,che nn era e mai sarebbe stato da solo come invece tristemente ha trovato la sua fine!!!
nn e'e mai sara'una consolazione per un dolore che mai riuscira'ad attenuarsi,per un ricordo che mai sbiadira'nella mia mente,per una rabbia che mai riuscira'a sfogarsi e trovare la sua pace,ma almeno nn aggiungera'un'ulteriore rimpianto alla mia anima,nel saper che marco nn vedeva nel suo mondo,nella sua vita ormai tutto e solo nero ma che anzi era cosciente di cio'che aveva lasciato con le sue gesta e che sapeva di quanto era ancora importante per tutti noi...che magari pensando alla sua incredibile audacia mostrata sullo zoncolan sapeva di aver unito migliaia di anime in una sola eterna emozione commosse nel rivederlo finalmente sereno mostarci di nuovo di come con lui lo sport diventasse purissima arte....

 

[Modificato il 06/11/2004 alle 14:10 by Pirata x sempre]

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  postato il 06/11/2004 alle 14:11
"Uno è sempre troppo intorno a me"-così pensa il solitario."Sempre uno per uno-finisce per fare due!".
Io e me sono sempre troppo presi dal loro colloquio: come sopportarlo, se non ci fosse l'amico?
Per il solitario l'amico è sempre il terzo : il terzo è il sughero che impedisce al colloquio dei due di sprofondare nell'abisso.
Ahimè, troppi abissi vi sono per tutti i solitari. Perciò essi desiderano così ardentemente un amico e la sua vetta.
La nostra fede in altri rivela in che cosa noi vorremmo credere di noi stessi. Il nostro anelare a un amico è ciò che ci tradisce.
E spesso l'amore non è altro che un tentativo di superare d'un balzo l'invidia.E spesso si aggredisce e ci si fa un nemico, per nascondere la propria vulnerabilità.
"Sii almeno il mio nemico!"-così parla la vera venerazione, che non osa implorare l'amicizia.
Se si vuole avere un amico, bisogna voler far guerra per lui : e per far guerra, bisogna "poter" essere nemico.
Nel proprio amico si deve onorare anche il nemico.
Sei capace di avvicinarti massimamente al tuo amico, senza passare dalla sua parte?
Nel proprio amico bisogna avere anche il proprio miglior nemico. Col tuo cuore devi essergli massimamente vicino, proprio quando ti opponi a lui.
................
Così parlò Zarathustra.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 20/11/2004 alle 18:47
Ma che c'è scritto sul libro della Ronchi che ha spinto a sporgere querela non solo l'ex massaggiatore di Pantani (Pregnolato, se ho letto bene) ma addirittura anche Santoni?
 
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  postato il 01/10/2005 alle 18:29
Originariamente postato da lucida follia in un thread doppione

ho appena finito di leggere "un uomo in fuga " di manuela ronchi e Gianfranco Josti.....
la depressione ha preso il soppravvento su di me ...devastante come la malignità,il pettegolezzo, la maldicenza ,il qualunquismo, l\'ipocrisia ,la finta comprensione, continuano a fare vittime.
rifacendomi a una frase di una canzone di nomadi
"mi chiedo quando sarà che luomo potrà imparare a vivere coi suoi fratelli senza ammazzare"

follemente
daniele





Originariamente postato da W00DST0CK76 in un thread doppione

io ho letto il libro qualche mese fa, purtroppo quella di marco è una storia di vita, quando sei al vertice sono tutti ai tuoi piedi, quando sei in difficoltò tutti ti calpestano, la gente dimentica in fretta e il passo dalla maglia gialla alla gogna e più corto di quanto si possa pensare.
peccato che, chi davvero amava marco non è riuscito ad aiutarlo. forse, dovunque si trovi adesso, sarà lui ad autare gli altri.


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 07/10/2005 alle 16:21
A proposito di Pregnolato, rispolvero questo vecchio thread per riportare una interessante intervista all'ex massaggiatore di Marco Pantani, che ho trovato spulciando nel web:

07/10/2005 Pregnolato: ecco la mia verità su Sanremo e Pantani

Stavolta ha deciso di parlare lui e in un'intervista concessa alla Gazzetta di Modena e ripresa dall'Ansa, Roberto Pregnolato, ex massaggiatore di Pantani, racconta la sua verità.
"Sono innocente e hanno voluto incastrare me perche' Marco era pulito. Pantani dava fastidio e come lui anche quelli che gli stavano intorno. Ma da questa vicenda io mi sono subito chiamato fuori, anzi ho collaborato con i carabinieri. Sono tranquillo, perche' era solo acqua distillata''. Roberto Pregnolato, ex massaggiatore del 'Pirata' nei cui confronti il Pm di Sanremo Giovanni Maddaloni due giorni fa ha chiesto la condanna a 8 mesi di reclusione e 6.000 euro di multa al processo sul caso del presunto doping al Giro d'Italia 2001 (imputati dieci atleti e due massaggiatori), spiega cosi' la sua verita' in un'intervista alla 'Gazzetta di Modena'. Pregnolato, che gestisce un centro benessere nella citta' emiliana, annuncia tra l'altro per il prossimo mese l' uscita di un suo volume pubblicato dalla casa editrice modenese 'Il Fiorino': ''Sara' un libro su tutta la verita' del Pirata'', dice. E ricostruisce quella sera del giugno di quattro anni fa, quando nei maggiori alberghi vennero eseguite decine di perquisizioni per accertare la presenza di sostanze dopanti: ''Quando tornai all'albergo dopo una cena vidi tutto quel casino, c'erano i carabinieri. Quando capii che cosa stava succedendo decisi di gettare in un prato delle fialette a base di caffeina che portavo nella mia valigetta: e' stato un gesto che ho fatto, e adesso me ne pento. Perche' quelle fiale non erano niente, solo ricostituente, volevo solo evitare tutta la trafila di dover spiegare e aspettare le analisi''. ''Un carabiniere mi vide fare quel gesto - continua il massaggiatore di Pantani - quando passeggiavo tranquillamente nel piazzale dell'albergo, perche' nessuno aveva bisogno di me, nessuno mi aveva detto niente. Venne da me e insieme cercammo quello che io avevo buttato perche' non avevo nulla da nascondere. Sono stato il primo a dirgli che ci tenevo a dimostrare la mia innocenza ammettendo il gesto. Ma era buio, trovammo un altro sacchetto con del Neoton 500 - la stessa sostanza del caso Cannavaro che fece scalpore in tv - ma non era mio. Me lo attribuirono e adesso siamo qui a dover dibattere su dell'acqua ossigenata''.
Pregnolato ricorda anche la drammatica notte di Madonna di Campiglio, che segno' l'inizio del calvario del campione romagnolo: ''Da quel momento Marco non si e' trovato davanti ad una salita, che avrebbe superato alla grande, ma ad una discesa senza fine, o meglio, con la fine contro un muro. Psicologicamente non e' mai stato forte, ma quella fu una mazzata che ando' oltre le sue difese che, seppure fragili, gli avevano consentito di rialzarsi anche dopo la caduta e l'incidente alla Milano-Torino''.
Secondo Pregnolato, ''Marco ha pagato per tutti, troppo, perche' ha finito col pagare con la vita. Questo non mi sembra giusto. Come tutti l'hanno osannato, tutti lo hanno abbandonato. Lasciandolo alla fine completamente solo. Questo e' stato il suo vero dramma. Tutti lo conoscevano, ma nessuno lo conosceva fino in fondo. A restargli vicino, a cercarlo e a tentare di fargli sentire affetto, ad allungargli la mano, siamo rimasti in pochi''.


Fonte: tuttobiciweb


Francamente sulla storia delle fialette gettate nel 2001 a Sanremo, e del modo in cui è stato ritrovato il Neoton c'è da chiedersi se sia vera sta storia... io non credo molto alla sua versione!
E sarei proprio curioso di leggere le scottanti verità che fanno da traino all'uscita del libro di Pregnolato... recenti dibattiti su Pantani mi fan pensare all'ennesimo sciacallaggio, ma spereri di sbagliarmi!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 07/10/2005 alle 17:23
No no Marco, Pregnolato, ha sofferto moltissimo di tutto ciò di sbagliato sia stato scritto su di lui negli ultimi anni,Roberto Pregnolato, è stato uno dei pochissimi a rimanere fedele a Marco, senza badare aciò che gli veniva in tasca, a stargli vicino ad aiutarlo....non sarà un altro sciacallaggio.

Pregnolato è una grandissima persona.

 

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  postato il 07/10/2005 alle 17:26
anche io gli credo a fatica.... se non c'entrava niente non poteva
semplicemente girare i tacchi ed andarsene ?

Pero` la citazione di Cannavaro mi e` piaciuta, anche se alla fine gli si
ritorcera' contro....

 

[Modificato il 07/10/2005 alle 17:29 by pedalando]

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codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 07/10/2005 alle 17:40
Originariamente inviato da pedalando

anche io gli credo a fatica.... se non c'entrava niente non poteva
semplicemente girare i tacchi ed andarsene ?




No pedalando, se avesse girato tacchi e fosse tornato a casa, lo avrebbero additato come colpevole e anche codardo, nascondendo la coda fra le gambe, invece così ha dimostrato di essere coraggioso e dimostrare di essere in assoluta buona fede

 

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  postato il 07/10/2005 alle 21:31
Originariamente postato da maurofacoltosi in un thread doppione

In arrivo una nuova pubblicazione su Marco Pantani. Lo scriverà Roberto Pregnolato, ex massaggiatore del Pirata, che ha annunciato di voler raccontare tutta la verità. A proposito della richiesta del PM di Sanremo (8 mesi di reclusione; il processo è quello scaturito dal blitz al Giro 2001), Pregnolato ha detto "Sono innocente e hanno voluto incastrare me perche' Pantani era pulito".


 
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  postato il 07/10/2005 alle 22:59
Originariamente inviato da violetta
No pedalando, se avesse girato tacchi e fosse tornato a casa, lo avrebbero additato come colpevole e anche codardo, nascondendo la coda fra le gambe, invece così ha dimostrato di essere coraggioso e dimostrare di essere in assoluta buona fede


Premesso che non lo conosco e non voglio giudicarlo, anche l`aver gettato
via le provette lo ha fatto additare come colpevole.
Sicuramente l`azione piu` corretta (e coraggiosa ed in buona fede)
sarebbe stata quella di restare e tenersi le provette di caffeina
in tasca, forse non lo avrebbero neanche perquisito dato che non
c`entrava niente (dice lui) e comunque se era un semplice ricostituente
sarebbe finito tutto bene.

Ma con il senno di poi tutto e`facile.

Pero` proprio perche` non lo conosco permettimi di dubitare
del suo racconto. Solo un dubbio, nessuna condanna.
ciao!

mi correggo: a base di caffeina

 

[Modificato il 07/10/2005 alle 23:21 by pedalando]

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  postato il 08/10/2005 alle 00:08
Originariamente inviato da violetta
No pedalando, se avesse girato tacchi e fosse tornato a casa, lo avrebbero additato come colpevole e anche codardo, nascondendo la coda fra le gambe, invece così ha dimostrato di essere coraggioso e dimostrare di essere in assoluta buona fede
e mo' invece? facciamoci i soldi e paghiamo le spese legali....

 

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  postato il 08/10/2005 alle 00:12
Originariamente inviato da violetta

Pregnolato è una grandissima persona.
così grande da tacere e mo' dichiarare di dire le cose nel libro...

ma cortesemente finiamola di credere alla favole!

 

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  postato il 08/10/2005 alle 00:14
Originariamente inviato da Admin

Originariamente postato da maurofacoltosi in un thread doppione

In arrivo una nuova pubblicazione su Marco Pantani. Lo scriverà Roberto Pregnolato, ex massaggiatore del Pirata, che ha annunciato di voler raccontare tutta la verità. A proposito della richiesta del PM di Sanremo (8 mesi di reclusione; il processo è quello scaturito dal blitz al Giro 2001), Pregnolato ha detto "Sono innocente e hanno voluto incastrare me perche' Pantani era pulito".

io sti soldi me li risparmio.... tanto nn ci sara' scritto nulla di quello che ancora nn sappiamo

 

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  postato il 08/10/2005 alle 00:18
Mettere tutti i messaggi in uno no?

 

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  postato il 08/10/2005 alle 15:10
Originariamente inviato da nalya

Originariamente inviato da violetta
No pedalando, se avesse girato tacchi e fosse tornato a casa, lo avrebbero additato come colpevole e anche codardo, nascondendo la coda fra le gambe, invece così ha dimostrato di essere coraggioso e dimostrare di essere in assoluta buona fede
e mo' invece? facciamoci i soldi e paghiamo le spese legali....



ascolta nalya, io la mia opinione la esprimo sempre nel rispetto di chi può leggere, impara un pò di educazione anche te, che non fa mai male

 

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Livello Octave Lapize




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  postato il 08/10/2005 alle 18:45
we' tipa... vola basso che con me nn hai nulla da spartire....

se nn sai leggere l'italiano nn è colpa mia.... vorra' dire che ti faro' un disegnino la prossima volta .....

la tua risp nn ha ne testa ne coda...

siamo in un forum, tu diki la tua e io la mia .... nn vedo do sta il problema dell'educazione visto che nn mi pare di aver scritto che hai detto na cazzata ... ho solo ribattuto dikendo la mia!

prima di dire e chiudere il post spiega le motivazioni e poi ne riparliamo.... questa è l'ennesima volta che ti diko che devi imparare ad argomentare ma a quanto pare ti viene assai difficile farlo!

bah!

 

[Modificato il 08/10/2005 alle 18:48 by nalya]

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La vita è come una bicicletta con dieci velocità.
La maggior parte di noi ha marce che non userà mai.(Schultz Charles)




 
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  postato il 08/10/2005 alle 23:43
Originariamente inviato da nalya
we' tipa... vola basso che con me nn hai nulla da spartire....

se nn sai leggere l'italiano nn è colpa mia.... vorra' dire che ti faro' un disegnino la prossima volta .....

la tua risp nn ha ne testa ne coda...

siamo in un forum, tu diki la tua e io la mia .... nn vedo do sta il problema dell'educazione visto che nn mi pare di aver scritto che hai detto na cazzata ... ho solo ribattuto dikendo la mia!

prima di dire e chiudere il post spiega le motivazioni e poi ne riparliamo.... questa è l'ennesima volta che ti diko che devi imparare ad argomentare ma a quanto pare ti viene assai difficile farlo!

bah!

Scusa Nalya ma questo me lo chiami un intervento educato ?


e mo' invece? facciamoci i soldi e paghiamo le spese legali....


io sti soldi me li risparmio.... tanto nn ci sara' scritto nulla di quello che ancora nn sappiamo

E questi me li chiami interventi dove tu argomenti ?

Questo forum e` bello perche` fondamentalmente e` basato sul
rispetto e l`educazione.

Sicuramente i tuoi interventi sono stati dovuti alla fretta,
dai fai un passo indietro e correggi il tiro

 

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Octave Lapize




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  postato il 09/10/2005 alle 01:10
scusa ma ti mancano i precedenti....

quando te le tirano nn è sempre facile fermarsi....


x quanto riguarda l'argomentare quelle due battute....
la prima nn credo ci sia bisogno di argomentarla.... basta leggerla.... è una mia considerazione sulla pubblicazione del libro, non un andare contro un altro pensiero dove dovevo spiegare il perche'
la seconda è una mia scelta resa pubblica dove l'argomentazione valida è il non ritenere il libro originale ma un ripetere eventi che gia' si sono letti e riletti e anche qui c'era poko da argomentare x gli stessi motivi detti sopra

 

[Modificato il 09/10/2005 alle 01:16 by nalya]

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Moderatore




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  postato il 09/10/2005 alle 02:42
Io credo che se la cosa sia esterna al Forum, e alla discussione, vada risolta in ambienti esterni al Forum, e alla discussione...

...poi, fate voi...

...certo che è brutto sviare un thread dal titolo "La vera storia di Marco Pantani" in una litigata 'platonica' tra Violetta e Nalya.

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

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