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Autore: Oggetto: 'CITAZIONI' Marco Pantani

Livello Octave Lapize




Posts: 471
Registrato: Aug 2005

  postato il 27/11/2005 alle 09:08
Credo che la ricostruzione di un uomo, in generale, possa esser fatta nn solo dalle sue ma anche dalle sue parole... oltre a quelle sotto voi ne ricordate altre?


'Quando c'è la salita sono il più forte e tutti lo sanno!' dichiarazioni di inizio Giro d'Italia 1998

'Vado così forte in salita per abbreviare la mia agonia' Les Deux Alpes - Tour de France 1998

'Le emozioni più forti le ho provate lungo le strade, quando sentivo la gente che gridava così tanto Pantani che mi veniva il mal di testa' Cesenatico - Giro d'Italia 1998

'E' stata una vittoria sofferta fino alla fine, oggi, 4 anni dopo la prima vittoria, ho confermato di avere coraggio' Piancavallo 14a tappa Giro d'Italia 1998

'A 2 Km dalla vetta mi sono detto vai Marco o salti tu o salta lui...E' saltato lui' Montecampione - Giro d'Italia 1998

'Quando stacchi tutti e arrivi da solo, la vittoria ha il sapore del trionfo. Sì, questa è una vittoria alla Pantani' Courchevel - Tour de France 2000

'Mi spiace ma non tornerò mai più quello di prima. Ridiventerò competitivo, ma non sarò più quello di prima, perché ho subito una grandissima ingiustizia'. Giro d'Italia 2000

 

[Modificato il 28/11/2005 alle 18:47 by Admin]

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La vita è come una bicicletta con dieci velocità.
La maggior parte di noi ha marce che non userà mai.(Schultz Charles)




 
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Moderatore
Utente del mese Agosto 2009




Posts: 6025
Registrato: Oct 2005

  postato il 27/11/2005 alle 11:11
Una frase che mi è rimasta impressa per i preoccupanti presagi che celava dietro di se è quella pronunciata mentre usciva dall'albergo di Campiglio al giro 99:
"...sono caduto e mi sono rialzato tante volte, stavolta non so se ce la farò..."

quello è stato l'inizio della fine.

 
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Livello Moreno Argentin




Posts: 375
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  postato il 27/11/2005 alle 11:15
Una frase che purtroppo ripeteva spesso negli ultimi anni era "non riesco a trovare il colpo di pedale"

 

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La bùca l'è mea straca
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/11/2005 alle 11:33
Originariamente inviato da nalya
'Vado così forte in salita per abbreviare la mia agonia' Le Duex Alpes - Tour de France 1998


Ciao, se non sbaglio questa la citava già Gianni Mura nel commento dopo Guzet Neige (1995).

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 2490
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  postato il 27/11/2005 alle 11:43
"A volte c'è chi paga per tutti e chi incassa per tutti"

dall intervista rilasciata ad Alessandra De Stefano il giorno prima del suo compleanno nel 2002

 

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"La vita e la morte.La pace e la guerra.La repubblica e la monarchia.Infine Bartali e Coppi e la progressiva identificazione di un popolo, che ripartiva da zero, in una coppia di campioni."Leo Turrini

 
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Livello Octave Lapize




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  postato il 27/11/2005 alle 13:06
Originariamente inviato da ProfRoubaix

Originariamente inviato da nalya
'Vado così forte in salita per abbreviare la mia agonia' Le Duex Alpes - Tour de France 1998


Ciao, se non sbaglio questa la citava già Gianni Mura nel commento dopo Guzet Neige (1995).


ho preso citazione e evento dall'opuscolo del dvd della gazzetta

 

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Livello Miguel Poblet




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  postato il 27/11/2005 alle 19:15
Era a Oropa che aveva dichiarato qualcosa del tipo "oggi e' uscita fuori la bestia"?
 
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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 27/11/2005 alle 23:23
IL MARCO IN SALITA..."La salita, come la vivo io, è il mio territorio: ho la consapevolezza che quando sono in salita posso dettare le mie regole. Se sto bene, divento pericoloso, e difficilmente qualcuno riesce a staccarmi. La salita è qualcosa che ho dentro e che mi ha dato popolarità...a 11 anni mi allenavo su salitelle di 2 km, e mi sembrava di scalare chissà quale vetta. Le mie prime salite sono state San Marino e La Ciocca, vicino Sogliano, 25 km da casa: 2 km di ascesa con due tornanti. Non avevo un fisico sviluppato come quello degli altri, in pianura faticavo, ma in salita mi veniva abbastanza facile restare con i primi e poi staccarli tutti: una dote innata. Quando uno stacca tutti da ruota è uno spettacolo, è questo l'aspetto più bello del ciclismo...Le prime vere, belle salite, quelle lunghe 10 km, ho cominciato ascoprirle a 17 anni, con i prof. della mia zona. Io scappavo dal gruppo dei miei coetanei e mi univo a loro. Stavo tutto il giorno a ruota con una fatica incredibile, d'estate ero esausto a fare 150-200 km con loro, ma nel giro di poco tempo sono migliorato molto...Anche adesso non guardo mai gli avversari, in salita mi baso solo sulle mie sensazioni. Se le ho buone, mi comporto in modo offensivo, se sono negative, in modo difensivo. La salita è un verdetto, ti dice sempre la verità, ti dice come stai, perchè si tratta di un confronto diretto. si vivono momenti di grande emozioni, ma al limite della sopportazione fisica. Emozioni che sono quasi sovrastate dalla fatica, e che è davvero difficile ritrovare, perchè ogni salita è diversa. Ha le sue regole, te le impone e tu non le puoi cambiare. Va rispettata sempre, come rapporto, come cadenza di pedalate. Uno al massimo può cercare di personalizzaela, ma alla fine ti devi sempre adeguare a lei. Con la salita, metro dopo metro, si instaura questo rapporto dove non puoi assolutamente barare. Puoi aggredirla incosciamente, ma lei si ribella e te la fa pagare. Se un'ascesa è lunga ognuno va a finire a suo posto...Il risultato dà qualità a una prestazione. A volte si fanno salite ad altissimo livello senza raccogliere nulla. L'Alpe d'Huez è stata una delle mie scalate più belle, ma quella del Mortirolo non è stata da meno. Nel ciclismo di oggi è impossibile fare azioni epiche, e quando si muove uno come me, c'è tutto il gruppo che lo insegue. Così si può considerare già una impresa partire ai piedi di una salita e staccare tutti. Seguire l'istinto, cercare di amministrare le forze, essere regolare, ragionare: sono queste le mie regole"
 
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