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Autore: Oggetto: Addio BEST !!!

Livello Raymond Poulidor




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  postato il 25/11/2005 alle 14:48
Il mitico George ci ha lasciati per sempre!
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/11/2005 alle 14:51
A chi ti riferisci?

 

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Mauro Facoltosi
www.ilciclismo.it

 
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Livello Raymond Poulidor




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  postato il 25/11/2005 alle 14:53
George Best
 
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Livello Gino Bartali




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  postato il 25/11/2005 alle 14:54
LONDRA - George Best e' morto. Lo ha riferito un portavoce del Cromwel Hospital. Accanto all'ex campione del Manchester United il figlio Calum, 24 anni, e il padre Dickie, di 87. Centinaia di persone stanno portando fiori e messaggi.
'Dopo una lunga e coraggiosa lotta George Best e' morto questo pomeriggio nel reparto terapia intensiva del Cromwell Hospital', si legge in un comunicato dell'equipe medica che ha curato il 59enne ex star del calcio inglese.

 

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http://www.stefanobertolotti.com

Il tempo del commentatore onniscente è finito. C'è sempre un lettore - spesso, un migliaio di lettori - che su un dato argomento ne sa più di noi. Dargli spazio e ascoltarlo non è demagogia, nè sfruttamento. E' buon senso. (Beppe Severgnini)

Sono come un ginecologo: lavoro dove gli altri si divertono

Non è importante quello che si scrive ma quello che leggono gli altri

Ci sono tre tipi di giornalisti: quelli che si sorprendono delle cose che succedono, quelli che aspettano che le cose succedano e quelli che fanno succedere le cose

 
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Professionista




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  postato il 25/11/2005 alle 14:55
....un caloroso pensiero a quel pazzo irlandese...

 
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Moderatore




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  postato il 25/11/2005 alle 14:56
Grande Alex,
hai ben fatto a ricordare su queste pagine il più grande giocatore di sempre dell'Irlanda del Nord, paese ben lontano dall'esportazione di fulgidi campioni nel calcio.

Nei ricordi di un padre che lavorò a Manchester per qualche anno, che viveva ad un passo dallo stadio del City, ma che preferiva - e come dargliene torto? - il fascino dell'Old Trafford, e le magìe contemporanee di George Best, ci sono le sue prodezze, i suoi colpi di testa (e chi, se non un calciatore, può incarnare entrambe le conseguenze che derivano da quelle parole messe insieme?), le tante storie, la leggenda di un calciatore che sarà per sempre parte integrante della parte più bella del calcio vissuta sul terreno di gioco: la fantasia.

A George "the" Best il saluto commosso di un giovane che non ha avuto la fortuna di vederlo giocare, ma che ha potuto apprezzare le sue parole che tanto sapevano di estrema auto-unzione: <>, che hanno risuonato sulle pagine dei giornali britannici qualche giorno fa, accompagnati dalla foto di un uomo morente e dalle sembianza discinte dal peggiorare della malattia.

Addio.

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

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Livello Raymond Poulidor




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  postato il 25/11/2005 alle 15:01
é un giorno triste...consiglio di gurdare il film.tutto il mondo del calcio è in lutto,un grande,grandissimo campione se n'è andato..addio George
BEST

CAST TECNICO ARTISTICO

Regia: Mary McGuckian
Sceneggiatura: Mary McGuchian, John Linch
Fotografia: Witold Stok
Scenografia e Costumi: Anushia Nieradzik
Musica: Mark Stevens
Montaggio:
Prodotto da: Mary McGuckian
(UK, 2000)
Durata: 110’
Distribuzione cinematografica: Fandango

PERSONAGGI E INTERPRETI

George Best: John Linch
Matt Busby: Ian Bannen
Bobby Charlton: Jerome Flynn
Nobby Stiles: Ian Hart
Annie: Patsy Kensit
Rodney Marsh: Roger Daltrey
Denis Law: Linus Roache



Un genio: così l’osservatore del Manchester United definisce il ragazzotto George Best mentre gioca nella grigia Belfast. Ha 15 anni. Due anni dopo, George è in prima squadra, nello United. E’ un asso del calcio, è bello, ed è circonfuso da un’aria candida grazie a cui colleziona splendide donne nella swining London. Vince 2 scudetti, la prima Coppa dei Campioni di un team inglese polverizzando per 4 a 1 in finale il Benfica di Eusebio, cinque volte consecutive il titolo di capocannoniere nel campionato inglese, nonché è insignito della ”Scarpa d’oro”. Ma beve: e il film narra l’ascesa e la decadenza di George Best. Da quando segnava goal incredibili per esecuzione tecnica a quando si presentava sbronzo e con le sterline svolazzanti in mano reduce da una nottata al casinò agli allenamenti o si cimentava in risse dentro i locali londinesi del momento per futili motivi o per gelosie potenziate dall’alcool.



E’ ancora vivo, George Best, ha collaborato alla sceneggiatura del film. Ed è un film che non ti aspetti: nel senso che salvo il retorico “Fuga per la vittoria” di Houston, i film sul pianeta calcio non sono mai riusciti, né per la critica né per i botteghini. La regista Mary McGuckian e lo sceneggiatore John Lynch (nei panni inoltre del protagonista) aprono e chiudono il film come “Toro Scatenato” di Martin Scorsese: Best è in uno studio televisivo – invece che in un night-club come De Niro – in cui rievoca il suo passato. E momenti di cristallina poesia: quando George escluso per motivi disciplinari è estromesso dalla squadra per 6 turni e al suo rientro contro lo Stockcity segna 6 goals (record per la Premier inglese), ma non esulta e i compagni non lo abbracciano: metafora in rima baciata con il momento della sua vita che lo vede solo e abbandonato da donne e compagni. Solo il pubblico, vero coro di questa tragedia, lo osanna, allora come ora. O quando – nello stesso match – dopo una segnatura, strizza l’occhio al portiere avversario appena battuto: come dire che lo stato d’animo di George è affine a quello del portiere in terra. O la sequenza in cui George, oramai devastato dall’alcool, rimira dentro un bicchiere da cognac le giocate della sua vita e la musica del pub lascia spazio all’unico fedele amico di George: l’anonimo, caloroso, boato dei supporters dello United.

Impeccabile la ricostruzione della scintillante e lisergica Londra di quegli anni, dai vestiti, alle macchine, ai locali, all’arredamento. Musiche di Roger Daltrey, vocalist degli “Who”, e, nel film, il manager di George, Rodney, e motivi di Rod Stewart e Beach Boys e degli stessi Who. Nel cast: Linus Roache (“Le Ali della colomba”), Ian Hart (“Michael Collins”), l’ex pop-singer Patsy Kensit, il veterano caratterista inglese Ian Bannen, e il protagonista, John Lynch. Che oltre ad esser visibilmente somigliante con il vero George Best esprime uno sguardo ironico e disperato che è l’esatta fotografia del carattere del numero 7 del Manchester United: scanzonato ma consapevole di sopportare il grave e invisibile peso di esser un genio, capace di realizzare in partita senza allenarsi quello che nessuno avrebbe altresì compiuto in un’intera vita di sacrificio. Se c’è un’icona del genio e della sregolatezza nel mondo sportivo, questa è incarnata – prima che da Maradona – dall’esistenza, vissuta sempre come una finale, di George Best da Belfast.


 

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Gabriele Pella
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/11/2005 alle 15:01
Probabilmente uno dei + grandi calciatori di tutti i tempi. Pallone d'oro nel 68, vinse una coppa campioni e alcuni scudetti con il manchester united, squadra per cui militò una decina d'anni. era definito un "anglosassone con la fantasia di un sudamericano". persino pelè arrivoò a considerarlo "il + grande giocatore del mondo".
divenne un icona al di fuori del calcio ("il quinto beatles") per i suoi modi stravaganti e anticonformisti. Ebbe la sfortuna che la sua nazionale (nord irlanda) non disputò mai il mondiale. Soprattutto, però, la sua carrierà durò poco per i suoi eccessi con l'alcool che lo hanno poi portato a questa morte triste.
Finì la carriera giocando a soccer negli stati uniti.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/11/2005 alle 15:02
Piccola biografia di Best tratta dal sito http://biografie.leonardo.it :

George Best è stato uno dei più grandi calciatori di sempre. Purtroppo - sono in molti a crederlo - sarebbe potuto diventare ancora più grande se non avesse scelto l'eccesso come sua filosofia di vita.

George Best nasce in un povero quartiere di Belfast (Irlanda del Nord) il 22 maggio 1946 e si dedica al calcio fin da bambino. La sua corporatura è esile e purtroppo lo penalizza: ancora non è facile scorgere in lui il talento naturale che poi si rivelerà. Quindicenne, George Best segna due gol in una partita che vede come avversari ragazzi tre anni più grandi di lui: qui viene notato dagli osservatori del Manchester United.

Best entra così a far parte dell'importante squadra inglese, sotto la guida di Matt Busby, allenatore, manager nonchè proprietario della società calcistica. Il suo primo impatto con l'Old Trafford di Manchester non è dei migliori: George, arrivato da Belfast in traghetto insieme ad un suo connazionale coetaneo e suo futuro compango di squadra, resiste un solo giorno. Molto provato a causa della giovanissima età, ha nostalgia di casa, così prende il primo traghetto per Belfast. Best viene raggiunto a Belfast dallo stesso Busby, il quale, con grande comprensione, ma anche con grande abilità, convince il giovane Best a ritornare a Manchester per provare di nuovo. Il Manchester, che vede tra i suoi ragazzi anche illustri nomi come quelli di Bobby Charlton e Denis Law, di lì a poco trionferà in tutta Europa.

George debutta nel campionato inglese all'età di diciassette anni contro il West Bromwich. Nel 1966 partecipa alla storica vittoria nei quarti di finale di Coppa Campioni, contro il Benfica di Eusebio: dei cinque gol del Manchester United, due sono siglati da Best. Nel 1965 e nel 1967 vince il campionato inglese. Il 29 maggio 1968 di nuovo contro il Benfica, gioca la finale di Coppa Campioni nel sontuoso stadio di Wembley: Best segna e meraviglia tutti, contribuendo al risultato finale di 4-1.

George non solo si convince sempre più del suo talento ma anche della sua fama. Al ritorno da una partita, all'aeroporto Best si presenta alle fans indossando un sombrero, mandandole in visibilio. Da questo episodio pare nascere una star, un'icona, la cui immagine va al di là dei campi da gioco. La fama di Best è quella di un'"icona pop"; verrà soprannominato il "quinto Beatle", lungo il corso di tutti gli anni '60, anni nei quali i giovani amavano soprattutto esibirsi con particolarissimi tipi di acconciature e muoversi all'interno del sistema con atteggiamenti anticonformisti.

Goerge Best in campo è uno straordinario prim'attore, un assoluto domatore della folla, pare in grado di vincere le partite da solo. Best non si tira indietro nei takle: quando si tratta di contrastare un avversario, gli sradica la palla dai piedi e poi riparte imperioso. Con i suoi dribbling irride gli avversari, il suo tiro è secco e micidiale; alto 172 centimetri, il suo fisico è piuttosto gracile tuttavia incredibilmente potente, e possente nei suoi stacchi di testa. In quegli anni probabilmente solo Pelè gli è superiore, anche se quest'ultimo nel 1966 dichiarerà "George Best è il più grande giocatore del Mondo".

Best raggiunge l'apice del successo e della notorietà vincendo il Pallone d'Oro alla fine del 1968, suo anno d'oro, nonchè anno simbolico per tutto il mondo, caratterizzato dalle note rivolte studentesche e da una scena musicale ribollente. Poi, comincia la sua parabola discendente.

Inizia un periodo di dedizione alle sue passioni "alternative": l'alcool, le donne (tra le sue numerose compagne vi sono due Miss Universo), il denaro e gli eccessi in genere.

Dopo 13 anni di militanza, dopo l'ennesimo allenamento saltato, dopo l'ennesima furibonda lite con l'allenatore di turno, George Best lascia il Manchester United nel gennaio del 1974. L'ultima volta che George Best vede l'Old Trafford è costretto suo malgrado ad osservarlo dalla panchina. A fine partita imbocca gli spogliatoi, sconsolato, smarrito, piangente, ombra di se stesso e dei suoi eccessi. Varcata quella soglia George Best non sarebbe più tornato indietro, nè avrebbe più rimesso piede nel suo amato Old Trafford come giocatore.

All'età di 28 anni lascia l'inghilterra, approdando al "soccer" nordamericano, con l'intenzione di esplorare i nuovi orizzonti calcistici dei multimilionari USA. Di lui si ricorda la storica impresa in cui ha segnato sei gol in un solo match, contro il Northampton (FA Cup).

Dopo Miss Mondo, colossali bevute di birra, migliaia di sterline sparse in un letto, ricoveri, periodi di smarrimento, addirittura la prigione (nel 1984, per offesa a pubblico ufficiale e stato di ubriachezza mentre era alla guida) ed una successiva rinascita, questa volta come commentatore d'eccezione per un popolare canale sportivo in Inghilterra, nel 2002 all'età di 56 anni, Best ha subito un trapianto di fegato poiché l'alcol aveva ridotto le funzioni del suo organo al 20%.

Nel mese di ottobre 2005 George Best viene ricoverato in ospedale: le sue condizioni sono stabili ma costantemente critiche. All'inizio di novembre l'ex calciatore ha chiesto al suo agente e amico di ritrarre in alcuni scatti fotografici la sua pessima condizione: Best con questa richiesta ha voluto dare un messaggio chiaro e forte ai giovani, come monito sui pericoli dell'alcol.

Un autorevole giornalista sportivo inglese scrisse: "Ci sono due modi per ricordare George Best: il primo vi causerà rabbia, rimorso, dolore per non aver visto questo immenso giocatore esprimere tutto il suo formidabile ed inarrivabile talento; la seconda vi porterà gioia, un'incredibile stato di estasi e la privilegiata opportunità di aver potuto ammirare uno dei più grandi artisti sportivi mai apparsi sul pianeta".


Causa anagrafe, a me rimane solo rabbia per aver visto quest'uomo rovinarsi e sprecarsi con le sue mani, purtroppo...

Addio, grande George!

 

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Moderatore




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  postato il 25/11/2005 alle 15:03
Un emblema del personaggio può essere ricondotto a questa frase, presente sia sul libro che nel film che parlano di lui:

<>.

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

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Livello Sean Kelly




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  postato il 25/11/2005 alle 15:47
Per me è stato l'unico giocatore anglosassone con potenzialità da vero fuoriclasse anche in un campionato come il nostro!!!
Innamorato del dribbling, aveva nel DNA molto di latino. !!!.
Significativo il monito che ha lanciato, specialmente ai giovani, facendosi riprendere volutamente nelle tristissime condizioni in cui si trovava, negli ultimi giorni di vita, per testimoniare quello che possono portare gli eccessi, nel suo caso, di fumo e alcool.


 

[Modificato il 25/11/2005 alle 16:12 by marc]


 
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Utente del mese Agosto 2009




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  postato il 25/11/2005 alle 19:26
ci lascia uno dei grandi "poeti" del calcio, razza ormai in estinzione, non un esempio di vita ma una persona sicuramente speciale, di quelle che lasciano il segno e sanno conquistarsi l'immortalità.
ricordiamolo con la sua maglia rossa a dribblare tutta la difesa del benfica fin quasi ad entrare in porta col pallone.
ciao george, sarai sempre "the Best"

 
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  postato il 25/11/2005 alle 19:42








(foto tratte da www.gazzetta.it)

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/11/2005 alle 19:43
E' stato un grande campione comunque, e preferisco ricordarlo come tale.

 

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Il procuratore aggiunto di Catania Renato Papa: Nel 2003 è stato abrogato un comma della legge che permetteva l'arresto dei diffidati recidivi, e di chi non si presentava alla firma. E questo è stato un grave gesto di debolezza.
Uno nessuno centomila! Un libro di Pirandello? No! I castelli di Kessler secondo Bulba...
All'ombra del cavaliere oscuro (la biografia di G. Fini)
La regola del fallo di mani nel calcio? Superata, oramai si gioca con 11 portieri come la lotteria istantanea - ponzi ponzi po po po
Baci riddler/Massimo

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 25/11/2005 alle 20:01
dovrebbe far riflettere molto questa morte...

 

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Livello Ferdy Kubler




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  postato il 25/11/2005 alle 20:51
addio george!!!

 

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ciclismo che passione

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/11/2005 alle 22:09
C'era una volta una mitica squadra rinata dopo una tragedia immane. A guidarla un centravanti arretrato quasi calvo, sempre in movimento, sempre pronto al lancio, al tiro, al tackle. Quasi come la saeta rubia Di Stefano. Bobby Charlton. Accanto a lui un giovane capellone , dio del dribbling, ubriacante, irridente, sopra e fuori dalle righe. George Best. Pallone d'oro. Grandissimo talento precocemente appassito. Il genio di Eupalla come direbbe Brera. Così lo ricorderò.
Ha vissuto pericolosamente. E' morto consapevole. Un monito per tutti. Un grande giocatore che nel letto di morte si è scoperto grande uomo.
Addio George.

 

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pedala che fa bene.....

 
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  postato il 25/11/2005 alle 22:26
"Ho speso metà delle mie fortune per macchine e donne....
L'altra metà... li ho sperperati...."
by George Best

ciao George

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/11/2005 alle 02:12
.. come ci ricorda spesso il grande Morris, un genio del pallone ma ancora prima un'artista della nostra società nn poteva che rappresentarla nei suoi estremi, che l'hanno portato giustamente in cima al mondo, il quinto Beatles, grazie a quel talento sopraffino e quel suo fare speciale, nel bene ma purtroppo anche in quel male che l'ha lentamente accompagnato ad una fine triste e tragica, conclusa però da un epilogo che commuove e gli rende grande onore...

 

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Giuseppe Matranga

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Livello Tour




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  postato il 26/11/2005 alle 03:22
dispiace sempre sentire di una persona che muore ma nel suo caso direi che se le proprio cercata mi sembra che anni fa era pure riuscito ad avere un trapianto di fegato ha avuto una seconda occasione e la buttata chi sa quante persone avrebbero voluto quel trapianto in conclusione diciamo che non mi va di applaudirlo
 
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Moderatore
Utente del mese Gennaio 2009




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  postato il 26/11/2005 alle 08:41
potevi semplicemente non scrivere, cosi` per rispetto.

 

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Moderatore




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  postato il 26/11/2005 alle 11:19
ogniuno e libero di esprimere il prorpio pensiero ma Spartaco stavolta l'hai detta grossa stiamo parlando di uno che sul campo ha fatto magie riconosciuto in tutto il mondo come uno dei piu grandi calciatori di sempre, la vita provata non c'entra a volte ci sono situazioni dietro che e difficileda comprendere e per quello vanno rispettati non infangati come e successo a molti e come tu continui a fare facendo il superiore

 

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Se si è ritirato Bewolcic si possono ritirare tutti...


Gianni



 
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Livello Moreno Argentin




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  postato il 27/11/2005 alle 10:56
Un ultimo saluto al mitico George, il più grande in tutto quello che faceva

Ciao "THE BEST"

 

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La bùca l'è mea straca
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Livello Raymond Poulidor




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  postato il 27/11/2005 alle 12:49
Originariamente inviato da spartaco

dispiace sempre sentire di una persona che muore ma nel suo caso direi che se le proprio cercata mi sembra che anni fa era pure riuscito ad avere un trapianto di fegato ha avuto una seconda occasione e la buttata chi sa quante persone avrebbero voluto quel trapianto in conclusione diciamo che non mi va di applaudirlo

Mi piacerebbe che questi interventi te li tenessi per te!non hai un minimo di rispetto!

 

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Livello Ferdy Kubler




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  postato il 27/11/2005 alle 18:16
Originariamente inviato da spartaco

dispiace sempre sentire di una persona che muore ma nel suo caso direi che se le proprio cercata mi sembra che anni fa era pure riuscito ad avere un trapianto di fegato ha avuto una seconda occasione e la buttata chi sa quante persone avrebbero voluto quel trapianto in conclusione diciamo che non mi va di applaudirlo

sinceramente devo capire che razza di persona sei!!!e credo che sinceramente nemmeno tu lo sai!!

 

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Livello Tour




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  postato il 28/11/2005 alle 03:18
Originariamente inviato da Ale10orna

Originariamente inviato da spartaco

dispiace sempre sentire di una persona che muore ma nel suo caso direi che se le proprio cercata mi sembra che anni fa era pure riuscito ad avere un trapianto di fegato ha avuto una seconda occasione e la buttata chi sa quante persone avrebbero voluto quel trapianto in conclusione diciamo che non mi va di applaudirlo

sinceramente devo capire che razza di persona sei!!!e credo che sinceramente nemmeno tu lo sai!!


sono una persona che dice quello che pensa del vostro parere non me ne fraga niente

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/11/2005 alle 11:58
Originariamente inviato da spartaco
sono una persona che dice quello che pensa del vostro parere non me ne fraga niente

Bravo fenomeno, continua così... e soprattutto vanne fiero di quello che dici, mi raccomando!

 

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Livello Liegi-Bastogne-Liegi




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  postato il 28/11/2005 alle 13:39
George Best un grande dal calcio???nooo se per me né Maradona è un grande, un grande non è solo il che gioca bene, un grande è molto più.

Per me Best, al uguale che Maradona, gli due sono un mal esempio per il mondo dal calcio!!

Spartaco, io acnhe dico lo che penso, SEMPRE!!!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/11/2005 alle 14:29
dispiace sempre sentire di una persona che muore ma nel suo caso direi che se le proprio cercata mi sembra che anni fa era pure riuscito ad avere un trapianto di fegato ha avuto una seconda occasione e la buttata chi sa quante persone avrebbero voluto quel trapianto in conclusione diciamo che non mi va di applaudirlo

Caro Spartaco (e caro Trueno), ovvio che ognuno sceglie a chi offrire la sua solidarietà ed il suo cordoglio. Non si può pretendere altro.
Chi non partecipa al cordoglio di per una scomparsa, può scegliere due strade.
1) tacere. non scrive nulla nel topic e nessuno può minimamente criticarlo.
2) esprimere "in chiaro" la sua disapprovazione, motivandola più o meno per esteso.
Tu hai scelto la seconda strada, diciamo pure, quella meno comoda.
Così facendo, ti esponi anche tu, però ai commenti dei forumisti. E' una elementare regola del convivere telematico.
Se posso, vorrei commentare ciò che ho quotato.
Lasciamo perdere per un attimo la pietas, nel senso latino (e quindi esteso ) del termine, che pure, davanti alla morte, dovrebbe trovare spazio sempre.
Entro nel merirto di ciò che hai scritto e di ciò che hai solo lasciato comprendere.
Nelle tue parole c'è un evidente giudizio morale. Best era un gaudente ed allora di che si lamenta? Non solo era un gaudente, ma si è procurato da solo, eccedendo in stravizi, il grave danno epatico che l'ha portato alla morte. Quindi, non ti va di compiangerlo. se ben capisco, tale durezza la riservi anche a chi per una qualunque ragione muore in un incidente stradale....la sua distrazione, imperizia, o a volte esplicita colpa, ne fanno un colpevole. Il cicloamatore che sbaglia la curva, ad esempio, e viene investito è assolutamente responsabile dei suoi danni. Quindi, seguendo il tuo ragionamento, non andrebbe assolutamente compianto...chi è causa del suo mal...eccetera eccetera.
Anche chi muore di cancro al polmone ed era fumatore attivo, è causa del suo male. Quindi anche a lui, nessuna solidarietà umana....O chi muore d'infarto a causa di una vita eccessivamente stressante o causa del fumo...che cosa cerca, la colpa è solo sua.
Voglio dire, con questi esempi, che se scendiamo nel campo morale, pochissimi meritano la nostra solidarietà umana. Ma abbiamo diritto noi, di giudicare gli atti di una persona, senza conoscere gli intimi meccanismi che lo portano a comportamenti autodistruttivi? Sei certo che non esistano motivazioni plausibili per chi fuma o per chi beve? Conosci a sufficienza George Best per negare lui la solidarietà umana che si deve a chiunque lasci questo mondo? Credi proprio che il giudizio morale deba guidarci in ogni momento della vita? Torquemada ragionava così, ma il risultato del suo accanimento non è stato un avanzamento dei valori umani, anzi...
Best non ha chiesto nè la nostra solidarietà, nè il nostro compatimento. E' morto e stop. Siamo noi che abbiamo postato, che gli rivolgiamo un ricordo deferente. Anche solo per le sensazion9i che ci ha dato quando giocava a calcio.
Nel tuo post ricordi che aveva avuto già un trapianto di fegatyo, facendo capire che abbia perseverato nel suo autodistruttivo modo di vivere.
Non è così. Il trapianto di fegato non garantisce sempre la risoluzione dei guai. Noi, uomini tecnologici, siamo portati a pensare che ci sia sempre una tecnologia salvifica. A volte non è così. George Best ha avuto il trapianto di fegato che gli ha allungato di un anno la vita. Poi non ha più funzionato. forse tu non sai che il 25% dei trapianti non dura molto...Reni e fegato possono essrere improvvisamente non tollerati e rigettati. Uno su 4 non ce la fa. Tutto qua. Potevano dare il fegato ad un altro? Col senno del poi, ci riempiamo i fossi....
Per me sbagli a dare giudizi superficiali su un uomo che mai hai visto. Nel dubbio, credimi, meglio tacere. George Best non è stato certo uno stinco di santo. Ci mancherebbe. Neanche un modello di comportamento per ragazzi. Ed allora? Esprimere alla sua famiglia la solidarietà per la sua morte mica significa proporlo a modello. Per me almeno , significa ricordare un "eroe" della mia gioventù. Un pezzo d'infanzia che scompare. E mi dispiace, cribbio. Se a te non dispiace, non fa niente. Ma non disturbare i sentimenti degli altri.
Non ti importa di ciò che pensiamo, lo scrivi tu.
Forse il problema è questo. A me importa ciò che scrivi tu, per il solo fatto che senza interesse, non c'è rispetto. Non mancare di rispetto a noi, se di Best non ti interessa nulla. A volte , credimi, il silenzio è d'oro.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/11/2005 alle 14:31
Per me Best, al uguale che Maradona, gli due sono un mal esempio per il mondo dal calcio!!


Legittima opinione. Rileggiti la risposta che mi sono sentito di dare a Spartaco. Vale anche per te .
Ciao.

 

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  postato il 28/11/2005 alle 14:43
Originariamente inviato da trueno

Spartaco, io acnhe dico lo che penso, SEMPRE!!!


Non entro in quanto ha già scritto Jan, che mi trova d'accordo in tutto, ma questa frase - Trueno - dovrebbe forse indicare che tu e Spartaco siete i soli a dire quello che pensate?

Sappiate che a volte, dietro l'eccessiva franchezza, si nasconde beffarda la mancanza di sensibilità.

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

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Livello Liegi-Bastogne-Liegi




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  postato il 28/11/2005 alle 16:04
ok, il rispetto a una persona è essenziale. ma un giocatore che con 25 anni dici "bye bye" al buon calcio(perche dopo solo stava in squadra meno forte per colpa dal alcol) non mi piace che sia consideratto come uno dei migliori della storia. lo stesso penso nell caso di Maradona.


 
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Livello Moreno Argentin




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  postato il 28/11/2005 alle 16:55
Originariamente inviato da trueno

ok, il rispetto a una persona è essenziale. ma un giocatore che con 25 anni dici "bye bye" al buon calcio(perche dopo solo stava in squadra meno forte per colpa dal alcol) non mi piace che sia consideratto come uno dei migliori della storia. lo stesso penso nell caso di Maradona.



Best potrà avere avuto tutti i difetti del mondo e per questo è criticabile [anche se secondo me lui non aveva rimpianti con se stesso perchè ha sempre vissuto al massimo(un pò il sogno di tutti no?) e l'importante è essere a posto con se stessi]ma arrivare a dire che non era un grande calciatore è pura e semplice ignoranza! Inoltre una persona che in punto di morte manda il messaggio che ha mandato lui è una persona almeno da rispettare. Ciao THE BEST!

 

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