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Autore: Oggetto: Film che parlano (anche) di ciclismo

Livello Tour




Posts: 254
Registrato: Mar 2006

  postato il 26/03/2006 alle 23:49
Molto bello!

 

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Inutile avere una bici leggerissima, se ti porti nel corpo un'anima che pesa come un macigno.

"...e questo non è un messaggio legato solo allo sport, ma anche alla scuola, al lavoro, alla salute... se uno ci crede, può arrivare dove vuole." Ivan Basso




 
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Livello Bernard Hinault




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  postato il 27/03/2006 alle 00:21
ho appena terminato di vedere la registrazione della prima puntata: la considero un'opera discreta.

partiamo dagli aspetti positivi: finalmente un lavoro che permette di parlare nello specifico di Bartali, mettendolo in primo piano e non oscurato dalla figura di Coppi; inoltre scorre via veloce senza momenti di pausa e credo che anche i non amanti delle due ruote possano seguire il film con interesse dato che tratta direttamente un certo periodo storico.

ora gli aspetti negativi. la prima cosa che risulta evidente è che c'è poco ciclismo "su strada": sembra quasi che il ciclismo passi in secondo piano, sembra sia solo un pretesto per parlare del periodo storico e dei soliti sentimenti. dato che è un'opera su Bartali, credo fosse doveroso ricostruire alcune tra le più importanti corse vinte da Ginetaccio e non semplicemente menzionarle per dovere di cronaca.
altro aspetto negativo è l'aver "limato", anzi "smussato" la figura di Bartali per renderla più televisiva... era si una bravissima persona, ma aveva un carattere ben diverso da come è stato rappresentato.

per un giudizio definitivo è bene aspettare la seconda parte del film, anche se credo ricalcherà quanto già visto oggi.


 
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Moderatore
Utente del mese Gennaio 2009




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  postato il 27/03/2006 alle 00:29
Mi e' piaciuto anche se concordo che e' poco ciclistico.

Ho un dubbio: sia al Giro che al Tour si vede tanta neve.
e'un errore o una volta queste corse venivano fatte prima ?

bellissimo il punto in cui Gino spiega al Cardinale
che fare il Giro d'Italia e' "sempre la prima volta".

 

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/03/2006 alle 00:30
per Goodwood

mi sbaglio o il tuo nuovo avatar è il messicano Salvador Sanchez?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/03/2006 alle 00:30
Originariamente inviato da Vuelta Espana

Ragazzi, non voglio sembrare esagerata, ma questo film è uno dei più belli che abbia mai visto. Non per niente ha convinto sia la famiglia di Bartali che quella di Coppi. Ragazzi, quanto ho pianto. Bellissimo. L'ho anche registrato per rivederlo, lo merita davvero


Come al solito Vueltina al Top... Ottimi gli ambiemntamenti, molti migliori di quelli de Il Grande Fausto, bravissimi gli attori, molto bravo chi interpreta Gino, brava la Grimaudo e Salvi che come comico interpreta Pavesi benissimo.. gli attori in bici sono messi molto bene ( bravo Billo...) Insomma il film merita un otto pieno... e la scena della morte di Giulio è davvero struggente!!! Insomma2 opera OK nake perkè ci mostra anche il Bartali uomo...!!!

 

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www.vcoazzurratv.it
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LA CAROVANA VA..CONFINI NON NE HA..E TUTTE LE DISTANZE ANNULLERA'!!
"..Dinnanzi a me non fuor cose create se non etterne.. Ed io in etterno duro!!
Lasciate ogni speranza voi ch'entrate...!!!

"C'è Bugno in testaaaa!!! è Bugnoooo!!! ed è campione del mondo Bugno su Jalabert!!!"

"...ma ti sollevero' tutte le volte che cadrai
e raccogliero' i tuoi fiori che per strada perderai
e seguiro' il tuo volo senza interferire mai
perche' quello che voglio e' stare insieme a te
senza catene stare insieme a te"...

"Cascata ha un pregio non da poco. ama il ciclismo e però lo riesce a guardare con l'occhio dello scienziato. informatissimo, sa sceglire personaggi sempre di levatira superiore, pur non "scadendo" nello scontato.
un bravo di cuore.
(post di Ilic JanJansen, nel Thread "Un ricordo: Pedro Delgado, il capitano di Indurain")

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/03/2006 alle 00:30
Originariamente inviato da DeLorean

credo che questo film sia davvero molto veritiero soprattutto nella rappresentazione dei personaggi...


Ma...,anche qui ho dei piccoli dubbi.Su bartali ho letto molto e visto molto,a dirti la verità avrei preferito una interpretazione più "Burbera",sappiamo tutti qual'era il carattere di Ginettaccio,buono come il pane ma estremamente duro e brontolone,forse quest'ultimo aspetto appare meno.


In effetti su questo hai ragione, anche io sapevo di un Bartali più chiuso di come appare nel film, inoltre Coppi, almeno per ora, sembra un po' troppo sempliciotto. Però mi baso sulle dichiarazioni rilasciate dalle famiglie di entrambi, che erano davvero soddisfatte, quindi secondo me dobbiamo attendere il seguito. Anzi, Faustino Coppi ci ha tenuto a sottolineare come il film sia estremamente superiore a quello dedicato a suo padre: "Il Grande Fausto", trasmesso nel 1995 e interpretato da Sergio Castellitto. Testuali parole: "Ci voleva un film su Bartali per rendere giustizia a mio padre" (fonte: Sorrisi e Canzoni TV)

 

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"Se hai la fortuna clamorosa di diventare un cronista di ciclismo, non puoi fare a meno di essere coinvolto, trascinato in una passione infinita, irrinunciabile, che ti segna per sempre" - Pietro Cabras

"C'è una salita? Vai su, arriva in cima, e vedrai che sarai sempre vincitore" - Giordano Cottur

 
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Livello Bernard Hinault




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  postato il 27/03/2006 alle 00:40
Originariamente inviato da antonello64

per Goodwood

mi sbaglio o il tuo nuovo avatar è il messicano Salvador Sanchez?
non sbagli... e se conosci Sanchez vuol dire che anche tu sei senz'altro un amante delle noble art

 
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Livello Gino Bartali




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  postato il 27/03/2006 alle 00:41
Direi che la figura di Coppi in questa prima parte è ben contestualizzata...bisogna ricordare che Coppi a quei tempi era veramete un sempliciotto(e in questo il film con castellitto aveva colto nel segno)veniva da una famiglia povera dei Colli Tortonesi e sicuramente non ragazzo estroverso...anzi.
Ho però notato una cosa...Coppi viene rappresentato da un attore con due Bicipiti fenomenali...ma dai!!!!Sembra un pugile...Castellitto era un'altra cosa,molto più verosimile

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/03/2006 alle 00:44
Originariamente inviato da Goodwood

Originariamente inviato da antonello64

per Goodwood

mi sbaglio o il tuo nuovo avatar è il messicano Salvador Sanchez?
non sbagli... e se conosci Sanchez vuol dire che anche tu sei senz'altro un amante delle noble art


vedo spesso i match storici su ESPN Classic Sport (e li registro quasi tutti), ma il pugliato attuale lo conosco molto poco: di Sanchez ho il suo match più famoso, quello con il portoricano Wilfredo Gomez.

 
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Utente del mese Gennaio 2009




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  postato il 27/03/2006 alle 00:51
Originariamente inviato da DeLorean

Direi che la figura di Coppi in questa prima parte è ben contestualizzata...bisogna ricordare che Coppi a quei tempi era veramete un sempliciotto(e in questo il film con castellitto aveva colto nel segno)veniva da una famiglia povera dei Colli Tortonesi e sicuramente non ragazzo estroverso...anzi.
Ho però notato una cosa...Coppi viene rappresentato da un attore con due Bicipiti fenomenali...ma dai!!!!Sembra un pugile...Castellitto era un'altra cosa,molto più verosimile

Tortonesi????
Era di Castellania, vicino a Novi Ligure

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/03/2006 alle 00:52
Ragazzi... dite quindi che stasera mi sono perso una bella fiction (magari da esportazione), o un prodotto come ce ne sono tanti altri?
A giudicare dai vostri post, dovrei cominciare a rimpiangere di aver dimenticato di programmare il registratore...

 

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Lo stupido sa molto, l'intelligente sa poco, il saggio non sa nulla... MA EL MONA EL SA TUTO!!! (copyright sconosciuto)

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Livello Gino Bartali




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  postato il 27/03/2006 alle 00:57
Lando sulla geografia non mi freghi...sono uno dei più grandi esperti mondiali.

Coppi nacque e visse fino alla seconda gierra mondiale a Castellania,appunto sui coli tortonesi.Tra l'altro sono andatp per ben 2 volte in pellegrinaggio in quella terra.....

 

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Livello Gino Bartali




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  postato il 27/03/2006 alle 00:58
Dimenticavo....

Ovviamente sono andato anche a Ponte a Ema,terra di Bartali....

che emozione entare nel "suo" bar dove ogni mattina andava a prendere il caffè....

 

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  postato il 27/03/2006 alle 01:12
OK Davidino ma Castellania e'vicino a Novi, se poi si chiamano
colli Tortonesi non lo so.

sono andato a riprendere nella registrazione la descrizione
di Gino al Cardinale che dicevo sopra, eccola, e' bellissima:


Il giro non e' una gara come tutte le altre
ti fa sentire delle cose dentro....non e'solo una gara...
ogni volta e' come fosse la prima volta
e' bellissimo si attraversa tutta la nostra bella italia
c'e' gente che non sa nulla pero' se lei gli dice
Gira d'Italia
loro son li' sul ciglio della strada sugli alberi sui tetti
che berciano smanacciano... e' bellissimo

 

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Livello Gino Bartali




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  postato il 27/03/2006 alle 01:25
Il giro non e' una gara come tutte le altre
ti fa sentire delle cose dentro....non e'solo una gara...
ogni volta e' come fosse la prima volta


Una frase da incorniciare,sarebbe bello scriverla su un cartello e portarla al giro...infondo questo è il giro.

P.S.

Lando ti assicuro,Castellania è sui colli tortonesi....tra l'altro il mio sogno è comprarmi una bella casetta su quelle colline,Bellissime...trasudano ciclismo!!!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/03/2006 alle 01:30
A me, scusate, non è piaciuto.

Perchè (forse) è da salvare, lo lascio a dire a chi è piaciuto, condividendo però due aspetti:
- Bartali è stato troppo grande per non dedicargli niente;
- quello (e come) ha fatto durante la guerra (a proposito: http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=3703 ).

Perchè non mi è piaciuto:
- per Coppi: sempliciotto quanto si vuole, ma insomma!
- per Bartali: al di là della scarsa somiglianza, nel sorriso dell'attore non vedo proprio nulla di Bartali;
- per le scene di ciclismo: non chiedevo che fossero realistiche, ma davvero non ci siamo (davvero, Bartali e Binda ...);
- per l'immagine del ciclismo, e per come il film raffigura (lo so, lo so, l'esagerazione cinematografica, ma insomma diciamolo: la scena di Coppi sul Cibiana è orrenda) lo scarso rispetto fra corridori che invece, questo sappiamo per certo, stimano e riconoscono l'altrui fatica.

Tutto il resto (l'amore, Giulio, etc.) era ovvio che ci sarebbe stato: no, è proprio il ciclismo che a me non è piaciuto.

A domani per la 2° tappa.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/03/2006 alle 02:16
Ot....
Per Antonello 64
Riguardo salvador Sanchez, leggito, se vuoi, questo 3D del signor Morris....
http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=415
Ciao.

 

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pedala che fa bene.....

 
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  postato il 27/03/2006 alle 02:18
Originariamente inviato da DeLorean
Lando ti assicuro,Castellania è sui colli tortonesi....tra l'altro il mio sogno è comprarmi una bella casetta su quelle colline,Bellissime...trasudano ciclismo!!!


Mi sa che abbiamo ragione entrambi:

 

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  postato il 27/03/2006 alle 06:25
Favino è un bravissimo attore, ed è merito suo se la fiction ottiene una sufficienza piena. Effettivamente tutto il momento della morte di Giulio è molto toccante, senza essere ricattatorio.
Sulle ambientazioni, il minimo che si richiede a un film in costume è che sia accurato in queste cose, e quindi non stracciamoci le vesti.
Sul ciclismo, erano più realistiche le scene del cartone animato "Appuntamento a Belleville", ed è tutto dire; per fortuna non abbiamo memoria diretta del ciclismo degli anni '30 e '40. Immaginate però quanto ci incazzeremo quando faranno un film su Pantani e renderanno i momenti delle grandi sfide in bici, che tutti abbiamo davanti agli occhi, alla stregua di sketch da avanspettacolo? Chi ha capito qualcosa, guardando il film, dello sviluppo del Giro 1936, o del Tour 1937, o del Giro 1940? Chi stava davanti in classifica, chi dietro? Boh...

Il problema è che in un'opera pensata e realizzata per la televisione (al contrario del cinema, che ha tutto un altro respiro) non si potrà mai scorgere l'impronta del capolavoro. Tutte le scelte di regia e messa in scena sono semplificate al massimo (si sa sempre, con buona approssimazione, quello che succederà nella scena successiva), e chissà perché poi: forse davvero in Italia si ritiene che il telespettatore medio sia al livello di un bambino di 10 anni (come qualcuno ha detto una volta; e forse, a furia di propinare per decenni questo tipo di televisione, ce lo hanno fatto diventare...).
La vicenda umana-sentimentale di Bartali non ebbe niente di speciale; era quella sportiva (e anche quella legata al ruolo di staffetta portadocumenti) la vicenda realmente straordinaria, ma purtroppo tra le due parti c'è disequilibrio, tutto in favore della prima e a discapito della seconda. E va bene, l'amore vende più dello sport, nella prima serata della domenica.
La cosa fastidiosa è che i caratteri dei personaggi vengono smussati, le contraddizioni cancellate, tutto viene appiattito, perché (si ritiene, sempre) il pubblico televisivo non dev'essere turbato più di tanto, e non deve porsi troppe domande. Bartali è il buono, stop, tanto basti.
Altro problema: quando il biopic è compilativo, come in questo caso, bisogna infilare quante più cose possibili, andando a discapito della coerenza narrativa. Bisogna ottimizzare, e allora in una scena succedono sempre più cose del necessario: Bartali festeggia il matrimonio, e contemporaneamente arriva la chiamata al fronte per il cognato; Coppi vince il Giro d'Italia, e al velodromo arriva la notizia della dichiarazione di guerra dell'Italia alla Francia (peccato che quella dichiarazione nella realtà sarebbe arrivata solo il giorno dopo).
Insomma, il verismo non abita certo qui.

Detto questo, però, bisogna cambiare prospettiva. E cioè considerare che, reso il doveroso omaggio all'intramontabile Bartali, il fatto in sé della trasmissione di una fiction che parla di ciclismo è enormemente più importante della fattura della fiction stessa.
E' fondamentale che del ciclismo si torni a diffondere un'immagine positiva, e anche se qua e là su vari media si sottolinea che quel ciclismo fosse pulito (al contrario di quello di oggi?), il messaggio che arriva alla massa è quello di gente per bene che va in bicicletta, messaggio che da troppo tempo si era eclissato presso il grande pubblico.
Per questo speriamo che la fiction su Bartali venga seguita da quanta più gente possibile, e che così tutti possano tornare a familiarizzare col ciclismo.

C'è qualcosa nell'aria, ci sono buoni presentimenti, i campioni vincono le corse già a marzo, ne sbocciano di nuovi, il Giro ha un disegno altamente spettacolare, e su quelle strade potrà succedere di tutto, specie se tutto andrà come speriamo, e i nostri giovani (e meno giovani) fuoriclasse si daranno battaglia senza problemi fisici; la Rai decide di trasmettere più corse rispetto all'anno scorso; e in televisione, in prima serata, c'è Bartali. Forse (forse) la fine del tunnel è vicina.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/03/2006 alle 08:05
a me è piaciuto molto direi un bel 8!!!!
non conoscevo la vicenda della morte del fratello e mi è sembrato una similitudine con la carriera anche di Coppi che dopo alcuni anni perse anche il suo di fratello sempre in una gara di bici...

non vedo l'ora di vedere la seconda puntata...cmq in generale do ragione anche a Faustino Coppi che dice che questa fiction è estremamente superiore a quella su suo padre

 

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EROE DEL GAVIA

A 2 Km dalla vetta mi sono detto "Vai Marco o salti tu o salta lui...E' saltato lui.
Marco Pantani.Montecampione 1998

27/28/29 giugno 2008...son stato pure randonneur

!platonicamente innamorato di admin!

 
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Livello Federico Bahamontes




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  postato il 27/03/2006 alle 08:51
A me è piaciuto abbastanza. Anch'io avrei gradito più ciclismo lì per lì. Però il film non è destinato ad un pubblico di praticanti, ma al "grande pubblico", quindi il giudizio, "togliendosi gli occhiali" del ciclista, è ampiamente positivo.
 
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Livello Jaques Anquetil




Posts: 996
Registrato: Apr 2005

  postato il 27/03/2006 alle 09:59
Da uno che abita ad 1Km dalla casa di Bartali dico Bello bello bello.....
Il Bar dove tutte le mattine Gino prendeva il Caffè si chiama Davvero L'intramontabile sulla salita di S.Donato esiste la Tomba del Fratello Giulio.

 

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esiste doping.... dove esiste
antidoping...

 
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Livello Giuseppe Saronni




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Registrato: Jun 2005

  postato il 27/03/2006 alle 10:03
A me il film è piaciuto. Si doveva dedicare più spazio al ciclismo, è vero, però credo pure che il ciclismo e le corse in generale, siano difficili da raccontare attraverso un film, e il racconto delle corse di Gino, se fatto in maniera veritiera e fedele, avrebbe occupato le intere due puntate, cosa che non poteva accadere se consideriamo il fatto che gli autori volevano dare importanza, giustamente, alle vicende collaterali a quella sportiva. Certo, il dir. della Gazzetta che si avvicina a Bartali in fuga alla Sanremo, e lo distrae non facendolo vincere, mi sembra davvero irrealistica.
La parte finale dell'intervento del nostro Admin è alquanto importante e illuminante. Il ciclismo continua a essere dipinto e visto dai perbenisti come un movimento delinquenziale, perchè ci sono da coprire le magagne di altri sport telegenici e alla moda col "nuovismo" imperante.
Secondo questa vulgata, il ciclismo sarebbe troppo anacronistico per piacere alla gente, dimenticando innanzitutto che questo sport ha tantissimi praticanti e appassionati, e che soprattutto, l'irriducibilità del ciclismo sarà tanto maggiore quanto più la società proporrà dei modelli di vita più facili e comodi.
Se il ciclismo è vivo dopo un assalto che a livello di insulti dura ormai da molto tempo, le prospettive non possono che essere positive, tanto più se, alla ribalta tornano i campioni veri, "puliti" o no in questo momento non ha importanza, e in particolare, si incomincia ad affacciare una rivalità, quella tra Basso e Cunego, che da sola, potrebbe fare la fortuna del nostro sport.

 
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Livello Giro di Romandia




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  postato il 27/03/2006 alle 10:04
Francamente il film è bello, ma "Il Grande Fausto" a mio modo di vedere era molto più bello, inanzitutto i personaggi erano molto poco somiglianti a quelli reali, le poche scene di corsa sono ridicole, i protagonisti sono obesi per fare i ciclisti, poi sarà che sono abituato al ciclismo moderno ma in salita facevano pena, forse andavano ai 7/8 Km/h e dubito che nelle realtà andassero così piano, in discesa invece sembravano delle oche in calore, poi le scene tra Bartali e la sua ragazza... un ciclista, e soprattutto uno come Bartali non l'avrei fatto così smieloso, ma soprattutto quello che mi ha fatto girare più le p@lle è stato che la maggior parte delle scene del giro sono state girate in pista, forse per il fatto di voler mettere per forza un prato verde rettangolare in bella vista? Dubito che tutti i Giri di allora partissero e arrivassero al Vigorelli, ma la cosa più scandalosa è stato il fatto di vedere un'infinita pubblicità alla Gazzetta Dello Sport nel film, e sappiamo tutti quanto costa far passare uno spot su rai uno in prima serata di domenica, ma vis embra giusto che un film sul ciclismo regali ad un giornale che di ciclismo se ne frega altamente tutta quella pubblicità? la gazzetta dedica il 99% del gornale al calcio e a volte per lunghi periodi non parla di ciclismo se non per regalarci qualche bella pubblicità di doping sul nostro sport.
Tutto sommato devo però ammettere che nonostante tutto cmome detto sopra il film mi è piaciuto principalmente per 2 motivi:
1- A me piace qualsiasi cosa abbia a che fare col Ciclismo
2- E' stato un bellissimo spot per il ciclismo, cioè, non è cosa da tutti un film in prima serata sulla rete italiana più importante.

Comunque io aspetto il film su Pantani, e a proposito, qualcuno di voi sa a che punto si trova?

 
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Utente del mese Agosto 2009




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  postato il 27/03/2006 alle 10:05
Originariamente inviato da Goodwood

Originariamente inviato da antonello64

per Goodwood

mi sbaglio o il tuo nuovo avatar è il messicano Salvador Sanchez?
non sbagli... e se conosci Sanchez vuol dire che anche tu sei senz'altro un amante delle noble art


Complimenti per l'avatar Goodwood, non sono un appassionato di boxe ma ho conosciuto la storia di questo grande campione grazie al libro del nostro Morris.

 

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Vorrei morire in bici, in un giorno di sole, dopo aver scalato una di quelle montagne che sembrano protendersi verso il cielo, mi adagerei sull'erba fresca senza rimpianti, attendendo con serenità il compiersi del mio tempo. Non importa se sarà ...oggi o tra cent'anni, avrò in ogni caso trovato il mio giorno perfetto.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/03/2006 alle 10:07
Originariamente inviato da mont ventoux
Certo, il dir. della Gazzetta che si avvicina a Bartali in fuga alla Sanremo, e lo distrae non facendolo vincere, mi sembra davvero irrealistica.

No, quella è vera. Bartali l'ha raccontata più volte.

Secondo questa vulgata, il ciclismo sarebbe troppo anacronistico per piacere alla gente, dimenticando innanzitutto che questo sport ha tantissimi praticanti e appassionati, e che soprattutto, l'irriducibilità del ciclismo sarà tanto maggiore quanto più la società proporrà dei modelli di vita più facili e comodi.

Scusa se sintetizzo in breve il tuo pensiero, ma in sostanza quello che temo è che da questo film il ciclismo appaia come anacronistico. Felice di sbagliarmi. Ciao!

 

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  postato il 27/03/2006 alle 10:08
E' vero, l'unica pecca del film è quella di aver lasciato poco spazio alle scene di corsa privilegiando gli aspetti personali della vita di Bartali, credo però che nella seconda parte, quella che racconterà della sua rivalità con Coppi ci saranno sicuramente più scene.

Ho letto che la scena della morte del fratello è stata adattata alle esigenze cinematografiche, nella realtà Gino non stava assistendo alla corsa quel giorno.

 

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Livello Tour




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  postato il 27/03/2006 alle 10:30
Anche a me e- piaciuto moltissimo nota meno buona alla storia ciclistica che secondo me non rende bene l- idea della straordinaria importanza che Bartali aveva in quel periodo e sopratutto non rende onore alle sue imprese sportive.
Nel complesso un bel film che porta onore al ciclismo e ai suoi personaggi.
In fine una curiosita- il filme e- stato girato per gran parte qui dove sto io in Romania nella zona dei monti carpazzi sono salite molto belle e si trovano ancora degli sterrati molto belli, il velodromo delle scene e- quello di Bucarest dove si svolgono regolarmente competizioni e gare in Romania
Ciao a tutti l- Italia dall- estero diventa piu- bella e- vero che l-erba del vicino e sempre la piu- verde ....

 

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Il link alla mia squadra di ciclismo:

http://www.webalice.it/italiangift/index.html



 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/03/2006 alle 10:34
Una scena non vera è quella della quasi rissa avvenuta tra Colombo della Gazzetta e i giornalisti francesi, subito dopo la conclusione del Giro del 1940, a causa della dichiarazione di guerra fatta dall'Italia verso la Francia. L'annuncio della dichiarazione avvenne il 10 giugno dal balcone di Palazzo Venezia, mentre il Giro si concluse al Vigorelli solo il giorno prima.

 

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Mauro Facoltosi
www.ilciclismo.it

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/03/2006 alle 10:46
grazie a markustefan, stavo proprio per chiedere aqualcuno se mi sapeva dire le ambientazioni delle gare ciclistiche, perchè la salita della scena dove bartali prende Coppi e gli fa sbattere la faccia sulla neve mi sembrava veramente bella!!!!

 

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A 2 Km dalla vetta mi sono detto "Vai Marco o salti tu o salta lui...E' saltato lui.
Marco Pantani.Montecampione 1998

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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 27/03/2006 alle 10:48
Il film è ambientato negli anni 40, per forza di cose ha un carattere anacronistico, con i nazisti che occupavano l'Italia!
Quello che voglio dire io, è che il ciclismo, il suo carattere anacronistico non può e non deve smarrirlo, perchè quelle sono le sue radici e quelle sono le caratteristiche per le quali questo sport non sarà mai assimilabile o sostituibile con altri che il mondo del marketing vorrà introdurre. Il suo carattere di "ultima follia", è una forza non un peso.
E poi lo sappiamo tutti, in particolare chi pedala, che anche nel ciclismo, l'aiuto della tecnologia, ha facilitato molto tante operazioni, non pedaliamo più su bici di 15 kg o su strade di sassi.
Il voler conservare quelle caratteristiche per forza, avrebbe reso il ciclismo sport di nicchia, ma non è stato così.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/03/2006 alle 11:18
Originariamente inviato da strongale

A me è piaciuto abbastanza. Anch'io avrei gradito più ciclismo lì per lì. Però il film non è destinato ad un pubblico di praticanti, ma al "grande pubblico", quindi il giudizio, "togliendosi gli occhiali" del ciclista, è ampiamente positivo.

Quoto in pieno: il film è da guardare proprio nell'ottica del film...ovviamente non si poteva sperare in una ricostruzione precisa dei fatti, altrimenti sarebbe stato un documentario. E, ripeto, come film mi è piaciuto tanto.

 

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"Se hai la fortuna clamorosa di diventare un cronista di ciclismo, non puoi fare a meno di essere coinvolto, trascinato in una passione infinita, irrinunciabile, che ti segna per sempre" - Pietro Cabras

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/03/2006 alle 11:48
Originariamente inviato da maurofacoltosi

Una scena non vera è quella della quasi rissa avvenuta tra Colombo della Gazzetta e i giornalisti francesi, subito dopo la conclusione del Giro del 1940, a causa della dichiarazione di guerra fatta dall'Italia verso la Francia. L'annuncio della dichiarazione avvenne il 10 giugno dal balcone di Palazzo Venezia, mentre il Giro si concluse al Vigorelli solo il giorno prima.


Fac..è un film non un documentario..qualche invenzione ci sta...

 

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LA CAROVANA VA..CONFINI NON NE HA..E TUTTE LE DISTANZE ANNULLERA'!!
"..Dinnanzi a me non fuor cose create se non etterne.. Ed io in etterno duro!!
Lasciate ogni speranza voi ch'entrate...!!!

"C'è Bugno in testaaaa!!! è Bugnoooo!!! ed è campione del mondo Bugno su Jalabert!!!"

"...ma ti sollevero' tutte le volte che cadrai
e raccogliero' i tuoi fiori che per strada perderai
e seguiro' il tuo volo senza interferire mai
perche' quello che voglio e' stare insieme a te
senza catene stare insieme a te"...

"Cascata ha un pregio non da poco. ama il ciclismo e però lo riesce a guardare con l'occhio dello scienziato. informatissimo, sa sceglire personaggi sempre di levatira superiore, pur non "scadendo" nello scontato.
un bravo di cuore.
(post di Ilic JanJansen, nel Thread "Un ricordo: Pedro Delgado, il capitano di Indurain")

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/03/2006 alle 11:54
Non sapevo che Bartali fu costretto al ritiro dal Tour del 1937 per ordine dei fascisti. Io sapevo che se ne era tornato a casa x la caduta in un torrente (in effetti, l'abbiamo visto cadere, ma si è fermato prima di cadere in acqua).

 

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Mauro Facoltosi
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/03/2006 alle 12:19
Se è per questo io avevo capito (male? ) che al Giro del 1940 si era rotto il femore, e per questo Coppi ebbe via libera. Invece nel film anche Gino arriva fino alla fine. Come andarono i fatti?

 

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Livello Hugo Koblet




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  postato il 27/03/2006 alle 12:21
al giro del 40 arrivò nono
 
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  postato il 27/03/2006 alle 12:34
Un'altra cosa che non sapevo era l'arresto di Bartali da parte dei "repubblichini" che lo accusarono di essere legato alla Resistenza. Ho letto che poi fu rilasciato proprio mentre i partigiani liberavano Firenze.

 

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Vorrei morire in bici, in un giorno di sole, dopo aver scalato una di quelle montagne che sembrano protendersi verso il cielo, mi adagerei sull'erba fresca senza rimpianti, attendendo con serenità il compiersi del mio tempo. Non importa se sarà ...oggi o tra cent'anni, avrò in ogni caso trovato il mio giorno perfetto.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/03/2006 alle 12:58
Originariamente inviato da maurofacoltosi

Non sapevo che Bartali fu costretto al ritiro dal Tour del 1937 per ordine dei fascisti. Io sapevo che se ne era tornato a casa x la caduta in un torrente (in effetti, l'abbiamo visto cadere, ma si è fermato prima di cadere in acqua).


Bartali nel 1937 fu costretto al ritiro per la famosa caduta nel torrente, e i malanni che ne derivarono furono la causa della voce rauca che in seguito lui ha sempre avuto.
I fascisti avrebbero avuto tutto l'interesse a veder Bartali in maglia gialla a Parigi, primo uomo al mondo a realizzare l'accoppiata Giro-Tour: sai che enorme opportunità di propaganda sarebbe stata!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/03/2006 alle 13:01
La voce roca gli fu provocata da uno scherzo che gli fecero da giovane alcuni amici, seppellendolo sotto la neve.

 

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Mauro Facoltosi
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/03/2006 alle 13:14
ma e' vera la storia che Coppi nel Giro del 1940 ando' in crisi sulle Dolomiti e Bartali lo fece ripartire come e' stato nel film?
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/03/2006 alle 13:39
Originariamente inviato da Guglielmo Tell

ma e' vera la storia che Coppi nel Giro del 1940 ando' in crisi sulle Dolomiti e Bartali lo fece ripartire come e' stato nel film?


non so come sono andate esattamente le cose ma ricordo, dai vaghi racconti di un mio zio che era "coppiano" eccezionale, che in quel giro il giovincello Coppi 20enne ebbe momenti di crisi, però non so come andarono esattamente le cose

 

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Livello Bernard Hinault




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  postato il 27/03/2006 alle 14:17
per chi si fosse perso il film ieri notte, ora stanno dando la replica su RaiUno
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/03/2006 alle 14:58
Originariamente inviato da maurofacoltosi

Una scena non vera è quella della quasi rissa avvenuta tra Colombo della Gazzetta e i giornalisti francesi, subito dopo la conclusione del Giro del 1940, a causa della dichiarazione di guerra fatta dall'Italia verso la Francia. L'annuncio della dichiarazione avvenne il 10 giugno dal balcone di Palazzo Venezia, mentre il Giro si concluse al Vigorelli solo il giorno prima.


Esatto! L'ho notato anch'io...
Il Bartali di questo film più che un toscanaccio mugugnone sembra uno scugnizzo, insomma un bello guaglione.
Bartali che infila la faccia nella neve a Coppi potrà essere una libera interpretazione ma da lì alla realtà c'è troppo. Bartali era troppo rispettoso degli avversari e qui lo si dipinge come un cattivo mentre Coppi in crisi appare una fighetta stufa.
Poco ciclismo e poco raccontate le dinamiche delle tappe.
Jaques Goddet sembra un ragazzino... suvvia.
E la scena sul finto Turchino di Bartali e Binda va bene per la Coppa Cobram del 17 giugno.
La neve al Tour non la ricordo... ma si sa che a quei tempi venivano dei lugli molto freddi...

Voto 5,5.
E ha ragione Prof.Roubaix quando dice che si rischia di fare passare il ciclismo come sport anacronistico.

OT: sono molto contento di come viene dipinta la figura di un grande della storia della Chiesa del XX secolo, il card. Dalla Costa di Firenze. La sua figura è spesso dimenticata. Pio XII lo mise in un angolo per eccesso di progressismo e lo allontanò da Firenze. Nel 1958 rischiò di diventare papa. Nonostante ciò la sua figura è sempre stata poco valorizzata a differenza di certi discutibili cardinaloni di curia.

Ma appunto questo è un film su Bartali e non sul Cardinale...

 

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Livello Gino Bartali




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  postato il 27/03/2006 alle 15:20
ma e' vera la storia che Coppi nel Giro del 1940 ando' in crisi sulle Dolomiti e Bartali lo fece ripartire come e' stato nel film?


Certo che è vero,mi pare successe sul pordoi...mi pare non fù neanche l'unica in quel giro.Nella realtà pare che Bartali prese un mucchietto di neve e lo mise nel colletto della maglia di Coppi per farlo riprendere dalla crisi.In realtà quella scena me la sono sempre immaginata(come probabilmente in realtà avvenne)molto più dura,con gino che imprecava e cercava di smuovere coppi in tutti i modo.Grande bartali!!!

P.S.
Su molti aspetti sono daccordissimo con Admin:putroppo essendo la fisction indirizzata ad una platea più vasta possibile hanno dovuto (o voluto)abbassare il tiro il più possibile,giocando molto con i sentimenti,la morale e i buoni propositi....

In definitiva(come admin)sono contento per il messaggio che passa(il ciclismo è ancora vivo),per l'omaggio a Gino,ma poco per la forma con la quale questa storia è stata narrata.
Bisogna accontentarsi,la tv in fondo è questa

 

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DAvide

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/03/2006 alle 15:34
Originariamente inviato da DeLorean

Bisogna accontentarsi,la tv in fondo è questa


va beh, accontentiamoci dell'intramontabile Bartali piuttosto che acontentarsi di Grande Fratello Fattoria Music farm e vaccate varie!!!!!!!!!!!!

 

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