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Autore: Oggetto: sinistra e destra staranmente daccordo

Professionista




Posts: 41
Registrato: Dec 2004

  postato il 18/10/2005 alle 23:36
Riporto interamente le parole tratte da www.sportpro.it che mostrano incredibilemente lo stesso atteggiamento della politica italiana difornte al fenomeno doping. penso che da quando questo penoso governo è al comando sia la prima volta.

MORATORIA DOPING? DA FINI, A STORACE, AI DS E PRC UN CORO DI NO CONTRO LE TESI DI PESCANTE

ROMA - Altro che tregua olimpica. E’ battaglia durissima sul fronte della legge antidoping che in questi giorni ha visto il sottosegretario Pescante attivissimo (ultima occasione, un’intervista a "La Stampa") nel tentare di modificarla e/o sospenderla in vista dei Giochi invernali di Torino 2006. Le tesi sono note ai frequentatori di SportPro: il Cio non vede di buon occhio il fatto che in Italia gli atleti incorrano per legge in un reato penale in caso di doping e Pescante si fa portavoce di questo allarme invocando una sorta di moratoria: «Il Cio è preoccupato per l’eventuale effetto dirompente di un blitz antidoping durante i Giochi (per quanto riguarda il laboratorio gli organizzatori si sono già messi con le spalle al sicuro situandolo a Orbassano, fuori dalla giurisdizione del temutissimo Guariniello... n.d.r.) e per il fatto che i professionisti americani, timorosi della legge, potrebbero disertare la manifestazione». Una frase che già di per sé è una pesantissima ammissione indiretta. Pescante, che è un grande conoscitore dello sport mondiale essendo stato per una vita prima segretario generale e poi presidente del Coni, ci dice in questo modo che gli atleti del mondo sono dopati che per questo temono i rigori della legge italiana al punto da poter rinunciare di venire a Torino 2006. E li difende chiedendo in nome del Cio che la legge venga sospesa durante i Giochi. Al Cio, dunque, ci si preoccupa degli atleti dopati?
Il tentativo di varare un decreto sospensivo, che poi non sarebbe stato convertito in legge, è fallito nelle scorse settimane. E - è davvero un peccato per l’infaticabile dirigente abruzzese - anche l’ultima offensiva ha raccolto solo un coro di critiche e vibrate proteste. Anche dagli alleati di governo dello stesso Pescante. E’ scesa in campo l’intera prima linea di An, con Fini in testa: «Personalmente sono di avviso contrario. Ritengo che uno dei principi dello sport sia la lealta'», ha detto il vicepremier, in occasione della presentazione alla Farnesina del progetto della Risoluzione Onu sulla tregua olimpica, per i giochi di Torino. Pescante aveva chiesto di rivedere la normativa altrimenti potrebbero saltare le Olimpiadi. «Il rischio è serio, concreto, visibile - aveva detto a "La Stampa" - La nostra legislazione è la prima ad avere introdotto sanzioni penali contro il doping. Il Cio e le federazioni internazionali sono preoccupate dell'effetto dirompente che avrebbe l'ingresso della polizia nei villaggi olimpici. Si immagina un intervento sul modello del Tour de France ordinato da questo o quel magistrato? Serve una soluzione. Ci sono degli impegni presi da tre governi con D'Alema, Prodi e Berlusconi da rispettare. Le norme del Cio non prevedono sanzioni penali». La vecchia tesi che semplici norme sportive debbano prevalere su una legge di uno stato sovrano.

«Un atleta che assume sostanze dopanti - ha risposto Fini - viene meno al principio di lealtà e quindi non avallerei provvedimenti tesi a rendere la nostra legislazione, che è una delle più giuste e delle più severe del mondo, più blanda nei confronti di chi assume sostanze stupefacenti». Storace, ministro della salute, si è subito schierato al suo fianco: «Voglio esprimere un fortissimo consenso rispetto a quello che ha detto Gianfranco Fini, sulla questione doping - ha detto - Su questa idea un pò bizzarra, di derogare la legge antidoping per le Olimpiadi di Torino. Vorrei invitare il mio amico Mario Pescante ad essere un pò più prudente: non possiamo mandare messaggi diseducativi, per cui siccome alle Olimpiadi di Torino verranno atleti da fuori Italia, bisogna depenalizzare il doping». Ha accompagnato il suo intervento una nota ufficiale del Ministero che è «assolutamente contrario a modifiche della legge 376/2000 che prevedano la depenalizzazione del reato di doping, soprattutto con l'avvicinarsi di eventi sportivi internazionali come le Olimpiadi di Torino 2006. Inoltre -si legge ancora- in merito a notizie comparse sui giornali di oggi, si smentisce ancora una volta e in maniera categorica che il Ministero della Salute e la Commissione per la vigilanza sul doping stiano valutando ipotesi riguardanti eventuali modifiche alle norme regolamentari sulle procedure di controllo antidoping. Attualmente, ai sensi del DM 30 dicembre 2004, l'atleta sottoposto ad un controllo antidoping disposto dalla Commissione, è obbligato a sottoporsi al controllo stesso. Se questo non accade la Commissione procede a segnalare l'accaduto agli organi di giustizia sportiva per l'applicazione di sanzioni sportive, e alla magistratura ordinaria per i rilievi di carattere penale. Si ribadisce, dunque - conclude la nota , che il Ministero della Salute e la Commissione per la vigilanza sul doping escludono in maniera assoluta qualsiasi eventuale modifica all'attuale normativa che regola le procedure per l'effettuazione dei controlli antidoping».

Pescante sarà ascoltato in diretta dalla commissione cultura di palazzo Madama sull’argomento. «Finalmente si giocherà a carte scoperte - ha dichiarato il senatore dei Verdi Fiorello Cortiana - Infatti, l'aggiramento e la neutralizzazione della legge antidoping è un atto grave e irresponsabile. La dichiarazione di Pescante secondo cui "Con norme così severe rischiamo dei Giochi dimezzati, così perdiamo tutti" è solo un pretesto. Infatti, è proprio con norme così severe che si salva lo sport dalla malavita organizzata e si salvaguarda la salute degli sportivi. Depenalizzare il reato di doping significherebbe svuotare la legge di ogni efficacia nel contrastare il fenomeno perché non solo non si avrebbero a disposizione importanti strumenti di indagine, ma cambierebbe anche l'autorità di riferimento, e cioè il giudice penale. Tra l'altro, i processi saranno interminabili e le sanzioni assolutamente più blande. Vorrei dire a Pescante - conclude Cortiana - che 'perderemo tutti', e lo sport per primo, se dovessero vincere le posizioni del Cio».

Schierata contro tutta la sinistra. «Siamo assolutamente contrari alla proposta di Pescante di una misura come la 'tregua olimpica' per il doping», aggiungono i Ds per bocca di Anna Paola Concia, responsabile Sport della direzione nazionale, e Giovanni Lolli, componente della commissione Cultura e Sport della Camera. «Il fenomeno del doping sta minacciando lo sport alla radice. Il nostro paese, per fortuna, ha una legge che giustamente punisce chi fa uso di sostanze dopanti, per salvaguardare innanzitutto la salute degli atleti e le regole fondamentali dello sport. Perchè dovrebbero avere paura della legge italiana se non hanno niente da nascondere, quegli atleti che, secondo Pescante, non parteciperebbero ai giochi invernali? Se hanno paura della legge italiana evidentemente non si sentono del tutto a posto. Se fosse così sarebbe molto meglio che non partecipassero, per il bene dello sport italiano e di quello mondiale. Invece di fare pressioni, il Cio dovrebbe ringraziare l'Italia che è in prima linea nella lotta al doping e invitare gli altri paesi a fare lo stesso. Solo con una legislazione dura e omogenea in tutto il mondo - concludono - si può cercare di combattere questo inquietante fenomeno».

«Sul doping, come su mille altre questioni, il governo di destra non è più in grado di mediare tra posizioni diverse - ha detto Paolo Ferrero di Rifondazione Comunista - da un lato il cinismo dello sport degli affari e dall'altra chi guarda alla campagna proibizionista sulle droghe leggere in funzione elettorale. Così Pescante, espressione dello sport degli affari, vuole aprire le maglie della legge antidoping per le Olimpiadi. Fini, che costruisce una parte delle sue fortune elettorali sul proibizionismo, vuol tenere ben aperta la sua campagna per mandare in galera anche chi si fa uno spinello; per questo non consente. In realtà il problema vero è che la lotta al doping non la fa nessuno e i grandi traffici fioriscono, sulla pelle di milioni di sportivi, a partire dai dilettanti».

concludo con il timore che pescante la sappia lunga sugli INVESTIMENTI fatti sui nostri atleti per le olimpiadi casalinghe.

 
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Livello Claudio Chiappucci




Posts: 324
Registrato: Jul 2005

  postato il 19/10/2005 alle 09:48
beh, per una volta plaudo alle forze politiche. pescante ha torto marcio.
mi rendo conto che, stante l'obbligatorietà dell'azione penale, basta che un magistrato torinese (uno a caso... comincia per gua e finisce con ello) si sveglia male la mattina perché la moglie non gliel'ha data, legge sul giornale la dichiarazione di uno sciatore statunitense (uno a caso... comincia con mi e finisce con ller) che dice che l'epo a chi pratica la discesa libera male non fa, ed ecco che il magistrato può mettere in atto chissà quale blitz e bloccare la seconda manche dello slalom gigante.
però è anche vero che questo è un buon deterrente e uno stimolo forte a fare controlli antidoping, anche preventivi, adeguati e non farseschi come quasi sempre succede. se bode miller sa di vincere solamente usando epo, è un truffatore ed è bene che alle olimpiadi non prenda parte.


 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 6314
Registrato: Jun 2005

  postato il 19/10/2005 alle 09:54
A parte il Buco (ai visto mai che in Italia spendono quanto stanziato).
Leggete cosa dice Casper sull'argomento:

Torino 2006: "rischiamo buco nero"
Kasper, governo intervenga a coprire il disavanzo
(ANSA) - SESTRIERE, 18 OTT- "Se l'andamento del deficit continua cosi' rischiamo un buco nero". Lo ha detto il presidente della Fis, Kasper, parlando di Torino 2006. "Si e' parlato di un buco di 16 milioni di euro - ha detto - poi mercoledi' la cifra ha raggiunto i 53 milioni ed ieri e' salita a 70. Speriamo il Governo intervenga". Kasper ha poi parlato delle norme antidoping italiane: "non credo che possano indurre qualcuno a non partecipare, sarebbe come ammettere la propria consapevolezza ancor prima di gareggiare".


Un Applauso a Kasper

NDR: io l'ho copiato paro paro dal sito Ansa, però credo che consapevolezza
debba leggersi "COLPEVOLEZZA".

 

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"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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Livello Herman Van Springel




Posts: 452
Registrato: Jul 2005

  postato il 19/10/2005 alle 11:05
Kasper dice l'ovvio ...meno ovvio il buco ...solita roba all'italiana
 
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Professionista




Posts: 41
Registrato: Dec 2004

  postato il 19/10/2005 alle 11:21
anche kasper la sa lunga.

oggi però mi ha colpito il finale della gazza in cui si parlava di due donne cinesi che hanno corso maratona e 10000 in 30 ore con tempi da primato del mondo. ovviamente nell'articolo sfociano i sospetti ma tutto viene cestinato per via della metodologia dell'allenatore: per torino 2006 pronti a vedere i cinesi vincenti?

 
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Livello Sean Kelly




Posts: 601
Registrato: Oct 2004

  postato il 19/10/2005 alle 12:11
Caro Pescante, nessuno obbliga nessuno a partecipare alle Olimpiadi invernali e se io atleta mi dovessi recare in un altro paese sarei giustamente obbligato a seguire la legislazione ivi vigente.
Certamente se ci sono rappresentanti di nazioni molto forti (non solo sul piano sportivo....) che storcono già il naso e rilasciano certe dichiarazioni... qualche sospetto è più che lecito!!!

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 6314
Registrato: Jun 2005

  postato il 19/10/2005 alle 14:23
Nei giorni scorsi si era dichiarato favorevole a una sospensione della legge italiana
Doping, Pescante: nel pomeriggio audizione in Senato
Il Sottosegretario riferirà la propria posizione nei riguardi della legge antidoping davanti alla Commissione Cultura
Roma, 19 ott. - (Adnkronos) - L'onorevole Mario Pescante, Sottosegretario ai Beni Culturali con delega allo sport, sarà questo pomeriggio alle ore 15 in Senato per una audizione davanti alla Commissione Cultura, in cui riferirà la propria posizione nei riguardi della legge antidoping. Pescante nei giorni scorsi si era dichiarato favorevole a una sospensione della legge italiana in previsione di una revisione che incontrasse le indicazioni del Comitato Olimpico Internazionale, che prevedono sanzioni non più penali ma solo sportive, e più leggere rispetto a quelle previste dal testo di legge italiano, agli atleti in caso di doping.

La posizione dell'onorevole Pescante aveva suscitato reazioni piuttosto negative da parte di parlamentari di maggioranza e opposizione, come quella del senatore dei Verdi Fiorello Cortiana, 'padre' della attuale legge del 14 dicembre 2000, che ieri aveva così commentato la posizione del sottosegretario. ''Depenalizzare il reato di doping significherebbe svuotare la legge di ogni efficacia nel contrastare il fenomeno perché non solo non si avrebbero a disposizione importanti strumenti di indagine, ma cambierebbe anche l'autorità di riferimento, e cioé il giudice penale. Tra l'altro, i processi saranno interminabili e le sanzioni assolutamente più blande''.

Ma.!!!!!!!!!!!! Niente calamento di braghe.
Chi viene qui accetta le nostre leggi.

 

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La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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Non registrato



  postato il 19/10/2005 alle 14:31
Originariamente inviato da luna46
per torino 2006 pronti a vedere i cinesi vincenti?


Per fortuna penso che cinesi vincenti sulla neve non ne vedremo...

 

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Livello Fausto Coppi




Posts: 6314
Registrato: Jun 2005

  postato il 19/10/2005 alle 14:36
Originariamente inviato da WebmasterNSFC

Originariamente inviato da luna46
per torino 2006 pronti a vedere i cinesi vincenti?


Per fortuna penso che cinesi vincenti sulla neve non ne vedremo...

Mi spiace correggerti ma hanno gia la Campionetta Mondiale di salto nel Fre Style.
E' una ex ginnasta presa dal partito ops comitato olimpico e messa a fare salti acrobatici con gli sci.
Non sa affatto sciare ma solo andare dritto e saltare con capriole e avvitamenti (Per ammissione della stessa)

 

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Non è ammessa la pena di morte.

 
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Professionista




Posts: 41
Registrato: Dec 2004

  postato il 19/10/2005 alle 15:35
sara con tutti sti avvitamenti...ma dopo nuoto e atletica ho paura di vedere i gialli(senza offesa)incere un super g...aiuto!!!!
 
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Livello Octave Lapize




Posts: 471
Registrato: Dec 2004

  postato il 20/10/2005 alle 10:58
Nel biathlon femminile soprattutto sono gia' numerose volte salite sul podio le cinesi, ma non pensiamo male... diciamo che son molto adatte di natura agli sport di fatica, se poi ci aggiungiamo che la' bisogna pure sparare di precisione dove la scuola cinese e' molto rinomata mi aspetto che li' piu' che altrove possano fare ottime cose.
se cominciassero a volare nel fondo, magari, mi insospettirei un po' di piu', ma non sarebbero le sole a farmi insospettire...ai muscoli di hermann maier e soci, ad esempio, io non ho mai creduto...

 

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Pedivella rovente

 
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Professionista




Posts: 41
Registrato: Dec 2004

  postato il 20/10/2005 alle 15:19
riporto un'altra entisiasmante notizie dall'ansa.
mi sorgono ancora dubbi.
il cio sa.
ergo
il cio permette.

Ora la legge italiana non e' conforme alle nostre regole' (ANSA) - GINEVRA, 19 OTT - Il Cio richiama gli organizzatori di Torino 2006: 'la legge italiana contro il doping non e' conforme alla nostra, trovino una soluzione'. La richiesta e' stata fatta dalla direttrice della comunicazione del Cio, Giselle Davies. 'Il Cio - afferma - e' implacabile nella lotta al doping. Ma per noi, un atleta che non ha rispettato le regole del suo sport deve essere punito a livello sportivo, non penale'. Davies si dice comunque 'certa che questo punto sara' risolto prima delle Olimpiadi'.

 
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