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Autore: Oggetto: Cosa vi ha fatto innamorare di questo sport stupendo?

Livello Gastone Nencini




Posts: 497
Registrato: Aug 2005

  postato il 17/10/2005 alle 22:03
a voi la parola
 
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Livello Alfredo Binda




Posts: 1134
Registrato: Nov 2003

  postato il 17/10/2005 alle 22:16
io ho iniziato ad interessarmi al ciclismo con le imprese di Pantani datate 1998... dopo i fatti di quello stramaledetto 5 Giugno ho creduto che non avrei più amato quello sport, ma le imprese dell'americano in terra di Francia mi hanno spinto ad appassionarmi di nuovo al mondo delle due ruote

 

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Livello Moreno Argentin




Posts: 361
Registrato: Jun 2005

  postato il 17/10/2005 alle 22:27
ho 22 anni ma seguo il ciclismo solo da quando simoni vinse sullo zoncolan nel 2003. quel giorno mi sono innamorato di questo sport.
 
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Livello Giro di Lombardia




Posts: 109
Registrato: Oct 2005

  postato il 17/10/2005 alle 22:41
potrei scrivere un romanzo.
La prima gara di ciclismo che ho visto è stata la tappa del mortirolo del 94 co Pantani.
Io non ho mai tifato espressamente per un ciclista particlare a per lo sport che lo trovo merviglioso.
Poi un bel giorno quando avevo 18 anni ho deciso di aggregarmi a un gruppo di ragazzi che andavano nel 2000 a roma in bici.
Da quel momwnto lì non lo più mollata.
Prima per divertimento e adesso con qualche gara, credo sia stata un'evoluzione naturale del piacere che provo nel fare questo sport

 
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Moderatore
Utente del mese Agosto 2009




Posts: 6025
Registrato: Oct 2005

  postato il 17/10/2005 alle 22:42
ho iniziato ad innamorarmi del ciclismo quando per la prima volta ho visto la carovana rosa approdare nel capoluogo della mia provincia (Salerno), era la tappa paola-salerno del giro 1985, ricordo la volata vinta da stefano allocchio e la maglia rosa di roberto visentini (il giorno dopo sarebbe stato spodestato da hinault).
da allora sono rimasto rapito dal fascino di questo stupendo universo e credo che nulla riuscirà mai ad allontanarmene!

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 1635
Registrato: Apr 2005

  postato il 17/10/2005 alle 23:04
Il ciclismo? ero piccolo. Mi ha fatto innamorare la mia scarsa salute, che obbligava i miei genitori a farmi fare il (allora) classico mese al mare, in costa romagnola. Nonostante il magro bilancio famigliare. E sulla spiaggia, un bimbo che non poteva stare in acqua le ore che avrebbe desiderato, trovava altri giochi. Le PISTE!! biglie coi corridori. E da allora mi interessavo a chi erano.....a cosa facevano...a chi erano bravi e con la foto interessante...,approfittando del fatto che mio padre era stato un dilettante con tanto di vecchia bici conservata (ho poi demolito io.....) e corsa vinta in quel di Alfonsine nel 40.... Naturalmente optando per corridori per cui mio padre non tifava...Lui Pambianco, io Baldini , Lui Gimondi, io Adorni e via così. due sono stati i momenti che mi ricordo, e mi hanno fatto prediligere dentro il ciclismo ad altri sport che erano molto popolari....episodi apparentemente banali. La foto della Roubaix di Janssen (il primo corridore occhialuto...non potevo lasciare Adorni e Poupou, ma adottai anche l'olandese...significava che un "quattrocchieduestanghette" poteva anche essere un grande...) e la corsa vista dal vivo di Adorni ad Imola. Dal vivo un ragazzo entra nel ciclismo. Sui tre monti si vedeva la fatica, il sudore, la follia. Così sono "entrato " dentro uno sport che non ho mai abbandonato. Solo l'emo-ormonodoping e l'esasperante specializzazione hanno un pò incrinato il mio interesse. E un appunto.
La Bicicletta. Che per favore abbia due ruote ed un manubrio. Ruote piene, corna di bue, caschi per spaceboys, che brutti che sono. Janssen portava sempre un cappellino, non alla belga, alla olandese. Per il verso giusto quindi. Oggi il casco è giustamente obbligatorio. Ma basta . Marziani in bicicletta non mi piacciono proprio.
So vecio.
Sarà per quello.

 

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pedala che fa bene.....

 
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Livello Claudio Chiappucci




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  postato il 18/10/2005 alle 09:18
Originariamente inviato da janjanssen

Le PISTE!! biglie coi corridori. .


meno male che hai specificato che parlavi di biglie.

 
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Livello Herman Van Springel




Posts: 452
Registrato: Jul 2005

  postato il 18/10/2005 alle 09:24
non so bene cosa mi abbia fatto innamorare di sto sport, é come innamorarsi di una donna senza un qualcosa di specifico da segnalare...l'unica cosa che sai è che non riesci a farne a meno e non potrebbe essere diversamente dato che sono sul sellino ormai da 27 anni...è un miracolo che io non sia da rottamare visti i km percorsi in questi 27 anni :-))
 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 5156
Registrato: Apr 2005

  postato il 18/10/2005 alle 09:29
La passione di mio nonno- classe 1897-(tifoso di Gerbi, Binda e Coppi)che quando mi appoggiavano sul tavolo (mica c'erano i fasciatoi), poco più che lattante,per cambiarmi ed io mulinavo le gambe mi diceva: "Dai Baldini !".

 

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nino58

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 6314
Registrato: Jun 2005

  postato il 18/10/2005 alle 09:30
Quello che circonda questo meraviglioso sport.
La natura, i paesaggi, le città, i paesini sperduti chissa dove.
Tutto sempre diverso. Mai che vedi due volte la stessa o le stesse cose.
Come si fa a non amare questo sport.
Peccato non possa praticarlo (il mio soprasella non me lo consente).

 

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"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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Livello Claudio Chiappucci




Posts: 324
Registrato: Jul 2005

  postato il 18/10/2005 alle 09:39
il primo approccio con il ciclismo data metà anni settanta. anche per me biglie in spiaggia, ma anche domande su quelle scritte "gbc" o "scic" sui muri.
ricordi sparsi: imparavo a leggere e su topolino trovai qualcosa sul giro, sul fatto che c'era una roba che si chiamava "cima coppi" e queste due parole mi piacquero. doveva essere il 1975 o giù di lì.
ricordo poi che la maestra ci dette un tema sul giro d'italia che passava dalle mie parti e io - che non avevo visto la tappa perché i miei genitori non mi avevano portato - mi inventai tutta una roba contro merckx e a favore di gimondi, solo perché gimondi si chiamava come me e mi sembrava un validissimo motivo per tifare lui.
ricordo la rabbia per la sconfitta di moser a ostuni 1976.
ricordo anche il giorno della mia prima comunione: ci alzammo da tavola, mio padre io e un paio di altri parenti, per andare a vedere alla tv moser che vinceva la crono di venezia al giro 1978.
crescendo ho avuto voglia di approfondire le mie conoscenze, di saperne di più, ho acquistato libri. negli anni 80 l'appuntamento pomeridiano con il giro d'italia alla tv facendo finta di studiare era un must. tifavo moser, ma anche silvano contini e in seguito marco giovannetti e mi appassionavo alle meteore come verza, groppo, faraca, paganessi...

 
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Livello Francesco Moser




Posts: 730
Registrato: Jan 2005

  postato il 18/10/2005 alle 09:43
Quest'uomo:

In effetti il ciclismo mi è sempre piaciuto ma lo seguivo distrattamente come lo può fare un ragazzino a cui non sia stata tramandata la passione in casa (nessuno dei miei è appassionato). Poi un giorno di giugno del 1990 a 17 anni mi sono trovato a Milano sotto il podio del giro e quest'uomo mi ha fatto innamorare.

 
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Livello Francesco Moser




Posts: 738
Registrato: Jun 2005

  postato il 18/10/2005 alle 09:49
nel mio caso grazie a questa persona:

 

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Carpe diem, quam minimum credula postero!! (Orazio)

Mattia

 
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Livello Octave Lapize




Posts: 471
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  postato il 18/10/2005 alle 09:51
meglio dire chi mi ha fatto innamorare.... MARCO PANTANI!

dopo la sua morte mi sono piu' "legata" alla figura di uomo che di ciclista e nn riuscivo a vedere giro o tour e nessun sunto giornalistico che parlasse di ciclismo.... quest'anno ho seguito il giro e da allora la bici, ficicamente o virtualmente o interzattivamente, è presente nelle mie giornate

 

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http://www.ivanbassoblog.com
http://nalya.wordpress.com
La vita è come una bicicletta con dieci velocità.
La maggior parte di noi ha marce che non userà mai.(Schultz Charles)




 
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Livello Miguel Poblet




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Registrato: Jun 2005

  postato il 18/10/2005 alle 10:13
Nei primi anni 90 seguivo il ciclismo come altri sport senza una passione particolare, poi ho visto Pantani all'aprica nel 94, ho capito subito che in me si stava manifestando una passione profonda per questo sport sino ad allora allo stato latente, il giorno dopo senza nessun tipo di allenamento, in una giornata a 35 gradi afosi, ho preso la mia bianchi tomisus (pesava almeno 15kg) e ho scalato una salita di 2,5 al 9% vicino a casa mia, senza mettere piede a terra in 35 minuti! A cena non sono riuscito a mangiare e la notte non sono riuscito a dormire tanto ero stravolto ma la soddisfazione di essere arrivato in cima senza fermarmi era stata una cosa unica.
Il 5 giugno 1999 ha poi guastato un po' il mio interesse nelle corse dei pro (non ha comunque scalfito la mia ammiraizone per pantani), di contro ogni anno aumenta la quantita' di km percorsi personalmente in bici e soprattutto di salite alpine scalate.

 
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Moderatore
Utente del mese Gennaio 2009




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  postato il 18/10/2005 alle 10:21
La fatica, il girare per boschi e strade in liberta'.
L'atmosfera che si respira fra i tifosi quando c'e' una corsa.

 

[Modificato il 18/10/2005 alle 10:31 by pedalando]

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Octave Lapize




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  postato il 18/10/2005 alle 10:28
non so.
forse le immagini in bianco e nero, a casa mia fino alla fine anni '70 non avevamo quella a colori. le strade polverose delle alpi e dei pirenei. forse il film di Totò con coppi, bartali, magni, koblet, bobet (? c'era bobet? non ricordo +). Sopratutto i paesaggi del ciclismo.
la libertà senza dover dipendere da un mezzo a motore o dai soldi.
La maglie dei corridori (preferivo la panasonic), etc etc
e in fondo in fondo anche la voce di Adriano de Zan
Oggi è un po' diverso, ma la passione rimane, anche se non amo questo modo di correre con il bilancino, con troppe squadre e troppe gare.
saluti
gall

 
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Livello Claudio Chiappucci




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Registrato: Mar 2005

  postato il 18/10/2005 alle 10:33
Ho iniziato nella prima categoria a sette anni, prima provai il calcio, senza provare grandi emozioni, soprattutto in casi di vittorie, troppo collettiva, poco individuale. Nel ciclismo ho scoperto cosa vuol dire il sacrificio, e quanta fatica bisogna fare per ottenere importanti successi, é un esperienza che serve anche nella vita, é uno sport sano e che ti permette di viaggiare con il pensiero, é quasi una dipendenza a volte, mi sono innamorato a questo sport vedendo le imprese di Saronni e di Bugno..

 

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http://www.danielecolli.it

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 3579
Registrato: May 2005

  postato il 18/10/2005 alle 11:00
Se escludiamo le mie presenze da pupo in carrozzina all'Arena nel 1984 (vittoria di Moser a crono su Fignon, al Giro) e a Villach nel 1987 (Mondiali vinti da Roche)... le mie frequentazioni ciclistiche, soprattutto televisive fino a qualche tempo fa, iniziano nel 1994... e anche per me, come per molti altri in questo forum, è scattata la molla Pantani : un corridore che non smetterò mai di ammirare ed esaltare, pur essendo debolmente caduto (e, ahimè, mai più rialzato )in quel tunnel così sporco che noi chiamiamo droga.

In generale, adoro il ciclismo perchè secondo me è lo sport dove vengono premiati di più la fatica e il sacrificio di ogni corridore... a volte con la vittoria, a volte con soddisfazioni personali... cosa che magari altre discipline danno meno, o non danno affatto.
Poi quando vado in bici è sempre un'emozione, perchè spesso mi trovo a stretto contatto con la natura... io, la bici e nessun altro!

W IL CICLISMO!!!

 

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Lo stupido sa molto, l'intelligente sa poco, il saggio non sa nulla... MA EL MONA EL SA TUTO!!! (copyright sconosciuto)

ADOTTA ANCHE TU UNA AMY WINEHOUSE!!! Mangia poco, non sporca... e aspira tutta la polvere che hai in casa!

 
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Livello Giro




Posts: 145
Registrato: Dec 2004

  postato il 18/10/2005 alle 11:25
Avrò avuto 7 o 8 anni (1985 o giù di li) mi trovavo a Latina e mi imbattei per caso nel passaggio di una corsa ciclistica. Ai bordi della strada con accanto mio padre, rimasi impressionato nel vedere il gruppo compatto a velocità supersonica sfrecciarmi davanti; con quei caschetti strani e quei body attillati sembravano marziani. Se non che uno degli ultimi "marziani" a passarmi davanti, ormai cianotico e staccato, nel vedermi cosi affascinato mi urlò qualcosa e mi lanciò la sua borraccia ormai vuota. Nei mesi successivi ho continuato a pedalare per il quartiere in sella alla mia graziella con quella borraccia sporca e rovinata che però ai miei occhi appariva come un dono importantissimo. Da allora grazie a questo episodio banale e quasi insignificante il ciclismo e entrato nella mia vita. Ancora oggi quando pedalo in giro per l'Italia durante le granfondo se negli ultimi km vedo un bambino ai bordi della strada che assiste al passaggio, non posso fare a meno che lanciargli la mia borraccia nella speranza che il "miracolo" si ripeta...
 
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Livello Giro delle Fiandre




Posts: 102
Registrato: Jul 2005

  postato il 18/10/2005 alle 11:31
fino a qualche anno fa mi chiedevo come il mio babbo potesse stare ore e ore davanti alla televisione a vedere questi che pedalavano. per me era una noia pazzesca. mio fratello cominciò ad andare in mtb, comprò una bella bici e come tutte le cose fatte da lui durò si e no un mese. cominciai io. e da lì non mi sono più fermato (salve un periodo causa lavoro). adesso capisco perchè il mio babbo stavo tutto quel tempo a vedere gli eroi su due ruote, eccome se lo capisco. mi dispiace di non esserci stato di più a vederle insieme a lui. comunque faccio fatica a capire come possa piacere il ciclismo se non lo si è mai praticato. si perde molto...
 
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Livello Giro del Lazio




Posts: 64
Registrato: Oct 2005

  postato il 18/10/2005 alle 11:39
Personalmente non ne ho idea. Ho ricevuto in dono a 7 anni una biciclettina da corsa arancione ma ricordo con molta più felicità la prima Saltafoss nera!!!

O forse sono state le “imprese” tra il reale e la leggenda di mio papà e dei suoi amici che partendo da Novara arrivavano ad Arona, salivano sul S.Carlone (una “salita” di 1km con pendenza max 7%) e rientravano da Borgomanero per un totale di un’ottantina di km. Il tutto con tradizionalissime bici da uomo senza cambi, la sfida consisteva nel fare la salita da seduti senza alzarsi sui pedali…

Oppure quando mi raccontava che andava ad assistere al passaggio del Giro ed appena passato Coppi lui ed i suoi amici si buttavano in mezzo alla strada e baciavano l’asfalto dove era passato Fausto…

Mah…

Fatto sta che solo a 20 ho iniziato a pedalare seriamente, ormai è dal 1995 che faccio triathlon ma la bici è sempre il mio più grande amore!!!

 

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Solo con i fuori soglia si migliora (Danilo Killer Di Luca)

 
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Livello Hugo Koblet




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Registrato: Aug 2005

  postato il 18/10/2005 alle 11:47
Il mio innamoramento è nato dalle sfide nel cortile di casa contro il mio amico ormai scomparso Luca Drappo.
Io e lui eravamo sempre in competizioni su ogni cosa e andavamo in simbiosi in ogni gioco.
Lui iniziò a correre perchè suo padre gli comprò una bicicletta da corsa e immediatamente fù subito vincente, questione di "percentile", la sua era una dote naturale.
Un anno dopo (avevo 9 anni) iniziai anchio ma a differenza di Luca i risultati non sono mai arrivati.
Comunque risultati o no io non ho mai smesso di crederci e sempre più determinato proseguivo la mia carriera.
Io ormai mi ero autosfidato e innamorato del mondo delle corse e proseguii la mia avventura fino all'eta di 20 anni.
Uno sport molto bello ma il consiglio è di prenderlo alla leggera perchè può far male.
Comunque anni bellissimi e indimenticabili.

 

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Livello Tour




Posts: 248
Registrato: Oct 2004

  postato il 18/10/2005 alle 12:21
lo scatto di pantani sul mortirolo..

 

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Livello Miguel Indurain




Posts: 676
Registrato: Jun 2005

  postato il 18/10/2005 alle 14:14
[...]

... la prima volta che ho sentito piacere con le due ruote avevo 14
anni andavo a ripetizioni... e con una graziella arruginita dovevo fare 3 km di salita.... passione fù....

Oggi a 29 anni la bici è mia amica... un pò amante... è il mio mondo la sera dopo il lavoro.

Insomma è uno sport che ha una dimensione, una profondità e un tempo.... che aggrega il nonno di 70 anni che in discesa si sente un bambino al bambino che in salita dà la ruota al nonno.... un mondo a 360 gradi...

 

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Tutto dipende...!


 
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Moderatore
Utente del mese Gennaio 2009




Posts: 3948
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  postato il 18/10/2005 alle 15:37
Originariamente inviato da ematocrito
Ancora oggi quando pedalo in giro per l'Italia durante le granfondo se negli ultimi km vedo un bambino ai bordi della strada che assiste al passaggio, non posso fare a meno che lanciargli la mia borraccia nella speranza che il "miracolo" si ripeta...


da lacrime agli occhi.

ecco un`altro motivo per cui amo il ciclismo.

 

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Freccia Vallone




Posts: 81
Registrato: Aug 2005

  postato il 18/10/2005 alle 16:12
Successe tutto in un caldissimo mese di luglio di qualche anno fa.
Era la primavolta che seguivo il ciclismo dal vivo e ci ero andato solo per non studiare.
Eravamo io un coetaneo e 7 quasi pensionati con un furgoncino diretti al Sestriere, e quel giorno El Diablo fece una cosa "disumana", scalando in perfetta solitudine 5 montagne alpine.
E' nato tutto quel giorno....nonostante il colpo di sole

 
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Livello Federico Bahamontes




Posts: 390
Registrato: Oct 2005

  postato il 18/10/2005 alle 17:24
Penso sia impossibile stabilire cosa mi abbia fatto innamorare del ciclismo...forse il silenzio in campagna, interrotto solo dal rumore del respiro e del vento e dalla dolce musica della catena...o forse quella salitella di 4 km che adesso faccio col 53 e che provai a fare alla terza volta che prendevo in mano la bici e che ad un certo punto mi accasciai sul guardrail senza fiato e una vecchietta passando mi fa: "che peccato, ancora due tornanti ed eri arrivato"...
 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 3270
Registrato: Jul 2005

  postato il 18/10/2005 alle 18:40
Io ricordo quando Roche era a terra senza fiato da lì ho seguito il ciclismo...

 

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Il procuratore aggiunto di Catania Renato Papa: Nel 2003 è stato abrogato un comma della legge che permetteva l'arresto dei diffidati recidivi, e di chi non si presentava alla firma. E questo è stato un grave gesto di debolezza.
Uno nessuno centomila! Un libro di Pirandello? No! I castelli di Kessler secondo Bulba...
All'ombra del cavaliere oscuro (la biografia di G. Fini)
La regola del fallo di mani nel calcio? Superata, oramai si gioca con 11 portieri come la lotteria istantanea - ponzi ponzi po po po
Baci riddler/Massimo

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Ottobre 2009




Posts: 6093
Registrato: Jul 2005

  postato il 18/10/2005 alle 18:55
mio nonno da piccolo mi faceva vedere le imprese del panta al giro e al tour... poi pian piano crescendo mi sono appassionato sempre più sul serio... e la mazzata finale l'ha data il biondino veronese!

 

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Livello Tirreno-Adriatico




Posts: 56
Registrato: Sep 2005

  postato il 18/10/2005 alle 20:46
Il primo ricordo ciclistico che ho è quello di una corsa con un finale concitato e stranissimo....un corridore che stava vincendo ed un altro che lo beffa negli ultimi metri. Non sapevo che gara fosse, capii a malapena che erano due italiani (era il mondiale di Gap 1972 con Bitossi e Basso come protagonisti).

Più che tutte le altre corse mi ricordo i mondiali di quegli anni che vivevamo in famiglia come un rito....d'altra parte era l'unica corsa che aveva i collegamenti durante il giorno, corsa per squadre nazionali, la maglia iridata, il podio e le medaglie.....

Ho cominciato a tifare seriamente per Saronni nel 1979, il giorno in cui vinse la crono di San Marino e sfilò la maglia al rivale Moser.

 
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Livello Giro del Lazio




Posts: 63
Registrato: Sep 2005

  postato il 18/10/2005 alle 21:26
il mio primo ricordo del ciclismo coincide con la giornata del Gavia con la bufera di neve, mi pare fosse il giro del 1988, insomma non proprio un ricordo positivo
 
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Livello San Sebastian




Posts: 90
Registrato: Feb 2005

  postato il 18/10/2005 alle 22:03
probabilmente il mio dna visto che secondo cugino di mia nonna era pasqualino fornara detto lo svizzero...

una svolta sicuramente me l'ha data una persona: Adriano De Zan.

la sua enfasi e professionalità mi hanno fatto innamorare di questo sport a partire da quel corridore chevinceva sempre al tour con i capelli lunghi quand'ero bocia, al divolo di chiappucci, alla "paura di vincere" di zulle, a Pantani e soprattutto ALL'UOMO CHE SI SENTE MALE ALL'URLO GIANNI BUGNO CAMPIONE DEL MONDO

...e poi anche xk ero a Roma col Bucaniere nel 2000

 
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Livello Gianni Bugno




Posts: 588
Registrato: Mar 2005

  postato il 19/10/2005 alle 00:58
Forse l'ho gia' scritto , forse no...Io non sono praticante, salvo giretti con la citybike che porto sul camper, , ma l'inguaribile passione per questo forum nasce da tantissimi anni fa, quando correvano Taccone, Anquetil, Poulidor e Pambianco...e mio nonno mi portava tutti gli anni a vedere la Milano Sanremo a Voltri..quando ancora passava da Via Lemerle e curvava a gomito sull'Aurelia davanti alla Cassa di Risparmio...se trovo qualche foto la pubblichero'..
Li vicino c'era la Marinetta, famosa per la focaccia sottile..si arrivava li alle 10 e si aspettava sgranocchiando focaccia, l'arrivo della Carovana..Passavano un'ora di Auto pubblicitarie, come quella antica (finta ) della Ramazzotti, e poi arrivava il gruppo, di solito preceduto da due o tre pellegrini che guadagnavano qualche minuto partendo a Novi per essere regolarmente ripresi a Savona prima del rifornimento...
Poi a casa..pranzo e poi TV in bianco nero...e La voce di DE ZAN!

Un ponente genovese di 500 giardinetta in legno e la spiaggia sottocasa..che ormai e' solo un bel ricordo dell'infanzia di un vecchio suiveur ...

 

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"Quel naso triste come una salita
Quegli occhi allegri da italiano in gita!"

 
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Livello Giuseppe Saronni




Posts: 685
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  postato il 19/10/2005 alle 13:54
Se macino stancamente 3-4mila km all'anno e trascuro anche la scuola pur di non perdermi una gara, il merito è di Pantani.
 
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Livello Giro di Lombardia




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Registrato: Oct 2005

  postato il 19/10/2005 alle 18:28
Originariamente inviato da tuborgdiesel

probabilmente il mio dna visto che secondo cugino di mia nonna era pasqualino fornara detto lo svizzero...

una svolta sicuramente me l'ha data una persona: Adriano De Zan.

la sua enfasi e professionalità mi hanno fatto innamorare di questo sport a partire da quel corridore chevinceva sempre al tour con i capelli lunghi quand'ero bocia, al divolo di chiappucci, alla "paura di vincere" di zulle, a Pantani e soprattutto ALL'UOMO CHE SI SENTE MALE ALL'URLO GIANNI BUGNO CAMPIONE DEL MONDO

...e poi anche xk ero a Roma col Bucaniere nel 2000


carissimo mi dai l'occasine per ricordare anche me Adriano De Zan, proprio nella telecronaca del mortirolo o con quella sua frase ""...Scatto di pantani..""

 
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Livello Ottavio Bottecchia




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Registrato: Jul 2005

  postato il 19/10/2005 alle 18:32
la mia firma non lascia dubbi!

"la fucilata" su tutto!

evvaibeppesaronnicampionedelmondoooooo

 

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Fu nel 1982 che capii. Odio le armi, ma la fucilata - quel giorno - mi fece innamorare.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 19/10/2005 alle 18:40
La più difficile delle domande ....

Imparare ad andare in bicicletta, e capire che si poteva arrivare ai confini della città e anche oltre.

Leggere e vedere di Hinault, Moser, Saronni. Volevo diventare come De Zan, quindi più cose c’erano da raccontare, più stavo in giro a riprodurre la corsa. Mi ci è voluto un pomeriggio per una tappa della Vuelta (chissà quale?) con Hinault e Lejarreta in fuga tutto il giorno. Ancora di più per Hinault e Bernadeau sullo Stelvio. Poi un vecchietto mi aveva detto che Saronni faceva le volate come Binda (mi pare), scattando tre volte, allora dovevo provare anche quelle. Poi Moser, e scoprire la tecnica e che il nostro corpo è una macchina fantastica. Poi Herrera, la montagna e capire che il cuore conta ancora di più.

La prima salita lunga, capire che la fatica è più bella e tollerabile di quanto chiunque che non va in bici possa immaginare.

Su tutto, forse, il libro di Jean Paul Ollivier su Fausto Coppi.

E poi, come nel vero amore, ci si ri-innamora tutti i giorni ...

 
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Livello Tour




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  postato il 19/10/2005 alle 21:08
Per me, come per molti altri, vedo che l'anno della svolta è stato il '98. Dapprima mia sorella che si compra la mtb come auto-regalo di laurea, e io che la seguo con una pesantissima atala in tubi innocenti, poi le imprese di Pantani...uscivo in bici dopo la tappa per incontrare qualche ciclista e attaccare discorso sul giro. Poi la faccenda doping mi ha fatto orientare più sul ciclismo praticato, soprattutto mtb. Ma per il mio vero amore, la bici da corsa, devo "ringraziare" uno scania (il camion) che ha dato il via al processo a valanga: incidente(tamponamento)-->colpo di frusta-->risarcimento-->acquisto bici da corsa-->tesseramento a una squadra.
Sono passati 5 anni, ormai la squadra è diventata la mia seconda famiglia, appena posso vado in negozio sicuro di trovare qualcuno che condivide la mia passione.

Ps Il morbo è stato trasmesso anche al resto della famiglia: un'altra mia sorella in pratica vive per la bici come me e, spettacolo, la mia mamma non si perde una corsa!

Ciao

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 19/10/2005 alle 21:16
L'ho scritto decine di volte, con commoventi ricordi che avranno sempre un posto speciale nel mio cuore, ma oggi no, oggi è uno di quei giorni che il dolore e la rabbia, che mai finirà di straripare, è superiore alla voglia di rituffarmi in quelle irripetibili emozioni...
...oggi mi limito a scrivere che l'amore per il ciclismo è nato, con un'intensità che mai più avrà pari nella mia vita, vedendo quell'omino pelato sublimare lo spirito eroico della montagna, sfidando da solo, ma con cuore mai più visto così valoroso ed impavido, tutti e tutto, ma prima ancora, se stesso...




Grazie infinite eterno mio Pirata!

 

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Giuseppe Matranga

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  postato il 19/10/2005 alle 21:48
Ho sfocati ricordi di corse a tappe risalenti all'età di tre anni... Volevo sposare Indurain.... Vi basta?

 

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Enula.
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  postato il 20/10/2005 alle 13:14
Io ho iniziato a correre in MTB in estate…ma più che altro andavo a romperla su di una pista da motocross. Poi un giorno ho fatto 110 km in agosto, partendo alle 8.00 e tornando alle 15, avevo 15 anni e mia madre stava per chiamare i carabinieri vedendomi non tornare.
Ero in banco con Nicola e cominciai a seguire le sue gare e le sue vittorie, un altro mio amico mi presento a Renato Bonso che mi disse schiettamente che era tardi per iniziare a meno che non fossi Coppi!
Esordii al 1° anno Juniores…non riuscivo a stare in centro al gruppo…o davanti a scattare o dietro a specorare. Il 2° anno le cose andarono meglio, anche se persi 3 mesi per un ginocchio del cavolo.
Nessuna vittoria ma la soddisfazione ad ogni gara era tanta. Ora mi diverte un sacco la salita sia da solo che in compagnia,

 

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  postato il 20/10/2005 alle 15:41
Sto attraversando un periodo molto particolare e abastanza difficile della mia vita, ma è proprio il ciclismo, la sua "magia", il suo " profumo inebriante", l'esaltazione di uno sport come "esempio unico di vita quotidiana" a farmi andare avanti...... , oltre agli affetti. Sono tra l'altro un giornalista sportivo, nel mio piccolo, e non potrò mai dimenticare quando, per conto di un'emittente locale, ho avuto il ..... grandissimo onore e piacere di intervistare i mitici Francesco Moser, durante un convegno, Gianni Bugno( con il suo stile ed inimitabile fascino dirompente, prima di una tappa del Giro di Puglia 1996) ed un Francesco Casagrande, sempre nel 96, già grande corridore, che mi fece capire quanto fosse grande il suo spessore atletico e soprattutto umano. Ma i corridori vanno via........, resta per me il ciclismo, da me praticamente scoperto grazie al fantastico mondiale di Francesco Moser del 1977 vinto a San Cristobal, anche se sapevo abbastanza delle imprese di Gimondi. Volontà, il non arrendersi mai, grinta, sacrificio, determinazione, esaltazione della fatica; ditemi voi quale altro sport "incarna" tali elementi, fondamentali nella vita di tutti i giorni, e, consentitemi, a questo punto della mia vita.... Eppoi come dimenticare le imprese in salita del "Pirata"?. In questi ultimi giorni sto imparando ad apprezzare maggiormente lo spessore atletico ed umano di Paolo Bettini, forse il "vero erede" dei Gimondi, dei Moser, dei Bugno e Saronni.
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 20/10/2005 alle 17:35
di questo sport all'età d otto anni mi fecero innamorare tutti quei personaggi che salendo su una bicicletta riuscivano a scalare montagne che mi sembravano invalicabili, e, ancora prima, a quattro anni la passione di un nonno che mi ha mostrato un altro tipo di bici, molto diversa dalla mia rosa col cestino bianco e le rotelle, era una bici strana, aveva il manubrio "girato" verso il basso, con due cordicelle che uscivano da due buchini e che lo aiutavano a frenare, non aveva il cestino ne il portapacchi, e aveva delle ruote finissime, quelle ruote mi disse il mio nonno "ti fannno correre veloce veloce".....quella fu la prima bici da corsa che vidi in vita mia era una pinarello celeste.

 

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"La vita e la morte.La pace e la guerra.La repubblica e la monarchia.Infine Bartali e Coppi e la progressiva identificazione di un popolo, che ripartiva da zero, in una coppia di campioni."Leo Turrini

 
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Livello Tour




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  postato il 20/10/2005 alle 18:32
fatica sudore il pericolo in discesa e perchè no anche in pianura la velocita (in discesa) il contatto con la natura la sfida di conquistare nuove vette
 
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