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Autore: Oggetto: Il Giro d'Italia è in crisi?

Livello Fausto Coppi




Posts: 5092
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  postato il 04/10/2005 alle 08:44
Il Giro d\'Italia è in crisi?. "...A fronte di un aumento dei costi, la Rcs Sport ha incassato dagli sponsor più o meno la stessa cifra dello scorso, ma ha perso il 35 per cento dei diritti Rai: una perdita secca di 3,8 milioni di euro. Un altro segnale di recessione viene dalla strada. Non tutti i comuni interessati dal passaggio della corsa rosa hanno trovato i fondi necessari per riattare il manto della carreggiata. Infine, altro segnale preoccupante, il taglio dei premi ai corridori". Con questo parole il quotidiano La Repubblica ha analizzato le entrate del Giro che, come molti altri eventi sportivi, è stato toccato dalla scure della recessione economica. E la nota testata tricolore suggerisce agli organizzatori del Giro anche una ricetta per uscire dalla crisi: "per rendere più appetibile il Giro bisognerebbe rimpolpare il montepremi, innanzitutto. Poi, i giovani leoni del ciclismo italiano dovrebbero dimostrare al Tour che possono competere alla pari con chiunque, come ha fatto lo scorso anno Ivan Basso. La credibilità di una corsa a tappe si regge sulla qualità organizzativa - e la capacità di dare sostanza all\'evento, rendendolo ghiotto per gli sponsor - e sulla qualità della partecipazione. Senza dimenticare la lotta al doping, priorità assoluta: un ciclismo pulito può andare avanti e riconquistare il pubblico. Un ciclismo truccato può solo affossarlo" (fonte: La Repubblica).

Fonte: www.sporteconomy.it

 

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Mauro Facoltosi
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  postato il 04/10/2005 alle 09:06
Mauro puoi citare l\'autore dell\'articolo?
Perchè "purtroppo" non riesco ad acquistare quel giornale.

Ciao

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/10/2005 alle 09:13
Originariamente inviato da WebmasterNSFC

Mauro puoi citare l\\'autore dell\\'articolo?
Perchè "purtroppo" non riesco ad acquistare quel giornale.

Ciao


scusa, ma non l\'ho capita...io locompro quasi tutti i giorni e lo reputo il miglior quotidiano italiano.

 
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  postato il 04/10/2005 alle 09:15
Ok, allora potrai certamente rispondere alla mia domanda, Grazie!!!

 

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Livello Parigi-Roubaix




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  postato il 04/10/2005 alle 09:30
Io l\'ho capita web, bella li...
In effetti meglio il corriere della sera...

 

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Andrea

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/10/2005 alle 09:34
Non si riesce a risalire all\'autore. Posso solo dirti che l\'articolo è del maggio scorso ed è stato rimesso, in questi giorni, tra le news di Google.

 

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Mauro Facoltosi
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Livello Marco Pantani




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  postato il 04/10/2005 alle 09:38
Purtroppo la Finanziaria per il 2006 prevede ulteriori pesanti tagli alle attribuzioni statali alle Regioni, alle Province, ai Comuni.
Purtroppo l\'entrata di Ricucci in Rcs ha portato solo danni : il titolo RCS Mediagroup dopo aver toccatto in agosto quasi 7 euro è precipitato sotto i 5 e solo ieri è tornato sopra 5 euro.
E RCS, titolo quotato in Borsa (SPmib), deve tener conto degli azionisti e del mercato che vogliono ricavi in aumento ed utili.

 
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  postato il 04/10/2005 alle 09:41
Originariamente inviato da maurofacoltosi

Non si riesce a risalire all\\'autore. Posso solo dirti che l\\'articolo è del maggio scorso ed è stato rimesso, in questi giorni, tra le news di Google.


Grazie Mauro, non so perchè ma avevo il sospetto di minestra riscaldata, anche se ciclgian ha precisato alcuni dettagli molto importanti.
Ciao

 

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  postato il 04/10/2005 alle 09:59
prevedo un 2006 a livelli di finanziamenti pubblici molto disastroso, grazie al nostro amato governo!,comunque bisogna iniziare a cercare altre strade di sponsorizzazioni cercare dlle grandi multinazionali estere non sarebbe male porterebbero nuove entrate e visibilità fuori dall\'italia e su questo abbiamo da imparare nei confronti del tour
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/10/2005 alle 11:41
Originariamente inviato da suddendream

Io l\\'ho capita web, bella li...
In effetti meglio il corriere della sera...


Ho capito anch\'io cosa vuole dire WebmasterNSFC, e ha ragione a volere sapere se quello è un articolo di EC oppure no. Perchè lui infila doping dappertutto ma la crisi del Giro non c\'entra una mazza con il doping, altrimenti il Tour sarebbe dovuto morire nel 1998.
Comunque il Corriere della Sera, caro suddendream, in quanto a ciclismo è ben peggio di Repubblica: semplicemente non ne parlano.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/10/2005 alle 11:53
Tornando "in topic": la crisi del Giro? C\'è e l\'unica cura per risollevarlo è strapparlo al provincialismo che lo attanaglia.

Sul piano dei partenti ci sta già provando il Pro-Tour. Ne abbiamo già parlato ma tra un\'EUskaltel che fa pena e una Barloword che ne fa altrettanta, preferisco la prima. E se si introducono le retrocessioni nel Pro-Tour allora anche l\'Euskaltel correrà forte. Ma se il Giro esce dal Pro-Tour... è la fine.


Sul piano mediatico, uscire dal provincialismo significa:
1. promuovere il Giro all\'estero 12 mesi l\'anno, con il maeketing, le tv, i cartelloni sui campi da calcio...
2. finire questa fregnaccia di lite per i diritti tv. Il Giro deve essere visto anche in Spagna, Francia, Germania. Ora lo vedono solo i belgi. E\' meglio vendere a TVE i diritti per quattro soldi o non venderli affatto? E poi ci lamentiamo dell\'inconsistenza di certe squadre straniere?
3. Contrattare con la tv che produce il Giro una buona copertura pubblicitaria (parlandone nei tg e nei tg sport, facendo spot...) già dal mese precedente. Certo tutto questo significa costi... ma se non si investe domani si muore...

E poi aumentiamo i montepremi: vedrete che con premi più ricchi, anche quelli che puntano tutto sul Tour per poi arrivare quarti o quinti, ci faranno un pensiero ad arrivare in Italia.
Con tutto rispetto, tutti i vincitori italiani dal 2000 in poi (Garzelli, Simoni, Savoldelli) o i maggiori protagonisti (Casagrande, Gotti), quando vanno al Tour prendono delle botte pazzesche. Intendiamoci, stessa cosa accade agli spagnoli della Vuelta, ma sta di fatto che con un Giro fatto solo di eroi locali tanto lodati in patria quanto bastonati appena mettono il muso fuori, il prestigio della corsa ne risente.

 

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  postato il 04/10/2005 alle 12:10
Grazie Frank, non mi pareva ci volesse poi molto a capirlo...invece subito a parlare di politica...che non me ne importa un fico, tanto cmq vada sarà un sucCesso!!!
La tua analisi è pressochè perfetta, bisogna investire oggi per crescere domani, il Tour non è diventato grande e famoso in una sola edizione.
Ciao

 

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Livello Parigi-Roubaix




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  postato il 04/10/2005 alle 12:20
Io credo che se anche venissero venduti i diritti tv del giro all\'estero sarebbero comunque in pochi a guardarlo...un pò come la vuelta che quando è stata trasmessa qui in Italia ha avuto dati di ascolto molto bassi (e non per niente la rai non ha più acquistato i diritti...state certi che se il prodotto avesse "tirato" non se lo sarebbero lasciato scappare!)
Il fatto è che all\'estero salvo poche eccezzioni manca la cultura del giro (negli USA non sanno neanche cosa sia...) e da questo punto di vista la distanza dal tour è abissale...
D\'altra parte perchè un tedesco o uno spagnolo dovrebbero essere interessati al giro quando alla corsa rosa mancano quasi tutti i campioni stranieri? A voi interessa vedere una vuelta stradominata dai corridori locali? Magari a qualche appassionato si ma sono una stretta minoranza..

Certo è che se gli italiani che dominano il giro (Savoldelli, Cunego, Simoni, Garzelli, etc...) iniziassero a mettersi in luce anche al tour anzichè beccarsi ogni volta batoste micidiali non farebbe che bene anche al giro...

 
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  postato il 04/10/2005 alle 12:28
Originariamente inviato da tour de france
Certo è che se gli italiani che dominano il giro (Savoldelli, Cunego, Simoni, Garzelli, etc...) iniziassero a mettersi in luce anche al tour anzichè beccarsi ogni volta batoste micidiali non farebbe che bene anche al giro...


A Cunego lasciaglielo provare però prima di prendere le batoste...
Ciao

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/10/2005 alle 12:33
Originariamente inviato da tour de france

Io credo che se anche venissero venduti i diritti tv del giro all\\'estero sarebbero comunque in pochi a guardarlo...un pò come la vuelta che quando è stata trasmessa qui in Italia ha avuto dati di ascolto molto bassi (e non per niente la rai non ha più acquistato i diritti...state certi che se il prodotto avesse "tirato" non se lo sarebbero lasciato scappare!)


Si ma il prodotto tira quando sai venderlo. Ci sono in giro per i mercati cose inutili che vanno a ruba perchè qualcuno ti invoglia a venderlo. Esempio sportivo: In Italia un gran battage pubblicitario ha portato 4 milioni di italiani a vedere Luna Rossa, uno sport mai visto primo e incomprensibile, alle 3 del mattino. Ma se di Vuelta o Giro o Roubaix non ne parli nemmeno la sera prima al tg è chiaro che ti guarda una minoranza di appassionati


D\\'altra parte perchè un tedesco o uno spagnolo dovrebbero essere interessati al giro quando alla corsa rosa mancano quasi tutti i campioni stranieri? A voi interessa vedere una vuelta stradominata dai corridori locali? Magari a qualche appassionato si ma sono una stretta minoranza..


dicesi circolo vizioso. Lo spagnolo e il tedesco non guardano il Giro perchè ci sono solo italiani e non i loro connazionali che non vengono perchè i loro sponsor non trovano visibilità in patria perchè non c\'è copertura tv... Ma se si prova a interrompere il circolo vizioso...

 

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Livello Marco Pantani




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  postato il 04/10/2005 alle 12:47
Gira e rigira "in primis" ed il riferimento è sempre il Tour.
Volete un Giro con la "G" maiuscola ebbene pubblicizzatelo come il Tour.
Volete un Giro "mediatico" ebbene fate in modo che sia visto da 2.500.000.000 di telespettatori come il Tour di quest\'anno.
Volete un giro "vero" ebbene fate in modo che vi partecipino i migliori del mondo.
Volete un giro "super" ebbene fate in modo che i nostri campioni siano protagonisti al Tour.
Insomma sempre, sempre, sempre e comunqe il punto di riferimento è il Tour.
Eppure c\'è ancora chi "rischia" di confrontare il Giro col Tour, ma non solo, riesce ancora a vedere il Giro migliore del Tour.
Semplicemente pazzesco.

 
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  postato il 04/10/2005 alle 13:06
ci vuole marketing e bisogna saperlo fare bene, un esempio e quello di luna rossa ma ne faccio uno piu eclatante il wrestling che ora sta spopolando guardate quando stanno investendo le tv private e i giornali per una specie di sport fatto da attori e acrobati super pompati e dopati esclusivamente americani e qualche messicano non c\'e nessun italiano e pure la gente lo guarda, perche?? perche come sempre la pubblicità paga una attenta e accurata campagna di promozione di questo "sport" lo sta facendo spopolare anche in europa e su questo gli americani ci sanno fare perche non farlo anche noi per un grande evento come è il giro??
 
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  postato il 04/10/2005 alle 13:11
Perche` il padrone del giro, la RCS, e` italiano e vende
in Italia. Avete ragione siamo assuefatti dal provincialismo.

 

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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  postato il 04/10/2005 alle 13:28
Postato da mario82-Monsieur 40% nel thread Lista Partenti Giro d\\'Italia 2005 nell\\'aprile 2005

Lo scenario del prossimo Giro d\\\'Italia potrebbe rivelarsi molto diverso da quello che ci si attende oggi e soprattutto potrebbero aprirsi nuovi spiragli per le formazioni italiane attualmente escluse dalla corsa rosa.
Tra le notizie della nostra home page potrete leggere il comunicato relativo alla riunione di ieri del CUPT (il Consiglio del Pro Tour) in cui spicca un passaggio particolare: in caso di mancato accordo sui rimborsi spese con gli organizzatori di Giro e Vuelta (con il Tour è tutto a posto fino al 2008), le formazioni del Pro Tour saranno esentate dall\\\'obbligo di partecipare alle corse stesse.
A poco meno di un mese dal via del Giro, la situazione resta particolarmente incerta e in caso di mancato accordo sicuramente alcune delle venti formazioni Pro Tour rinuncerebbero alla corsa rosa: facile ipotizzare - e lo facciamo noi - che Discovery Channel ed Euskaltel, che non hanno mai partecipato alla corsa rosa, non abbiano interesse a venire, così come potrebbe accadere per la Quick Step o la Credit Agricole, che questa prova non l\\\'hanno mai presa in considerazione.
Se ciò accadesse, si libererebbero logicamente dei posti e a quel punto la RCS sarebbe libera di invitare altre formazioni italiane attualmente escluse, come la Acqua&Sapone o la Naturino Sapore di Mare, o di matrice italiana come LPR e Barloworld Valsir. Nelle prossime ore, per forza di cose, ne sapremo di più.

(fonte: tuttobiciweb)


Già avevo molta paura quando si profilavano le 24 squadre al Giro d\\\'Italia, soprattutto nell\\\'accezione degli 8 corridori per le 4 invitate e gli "usuali" 9 corridori per le 20 squadre ProTour.
Mi sapeva di corsa provinciale, e il Giro non se lo merita.

I furboni dell\\\'ASO, che qualunque brutta cosa si possa dire loro sono comunque dei bravissimi manager e comunicatori d\\\'impresa e d\\\'immagine, hanno trovato la "pari & patta" fino al 2008: <>. Vantaggioso, no?!

Invece gli impavidi organizzatori di Giro e Vuelta, memori della decurtazione di 15 punti al vincitore in termini di ranking ProTour (il vincitore in Francia prende 100 punti, quello in Italia e quello in Spagna ne prende 85), stanno facendo di tutto per giustificare la scelta dell\\\'UCI.
Pugno di ferro, o sotto le loro condizioni, o senza di loro.
E sembra che stavolta, una volta discinta la "triplice allenza" che prevedeva dapprima anche l\\\'ASO (che si è ben degnata di proseguire sotto braccio ai "cugini sfigati"...), quelli dell\\\'UCI e del ProTour, di conseguenza, ci stiano seriamente pensando.

Non è la qualità differente di nomi e di squadre che mi preoccupa, ma l\\\'ingente danno di immagine che subiranno quelle che diverranno, ahinoi, le "grandi corse a tappe minori" del panorama ciclistico. Semmai ce ne doveva essere la patria dichiarazione.
Il problema non è che l\\\'Acqua&Sapone o chi per lei sia inferiore tecnicamente all\\\'Euskaltel-Euskadi; tante volte abbiamo parlato di qualche compagine francese qualitativamente inferiore a Panaria o Naturino, ma perchè "solo" nel Tour devono esserci "tutte" le 20 squadre che hanno fatto "tutto" il calendario ProTour (quindi più o meno le corse più importanti)? Perchè il Giro (e la Sanremo e il Lombardia) e la Vuelta non devono avere questa uguaglianza?

Forse sarà meglio per il nazionalismo (che poi come "movimento" tanto buono non è), forse sarà meglio per i movimenti dilettantistici nazionali e per quelli di II e soprattutto di III piano, ma il danno d\\\'immagine - soprattutto futuro, lo ripeto - sarà enorme.

Zomegnan e l\\\'RCS facciano un passo indietro e combattano dall\\\'interno per i propri diritti. Altrimenti a noi appassionati non rimarrebbe altro che un pugno di mosche per una scelta coraggiosa. Ma poco intelligente.


Io dico che è già stato ottimo l\\\'inserimento nel ProTour per "sprovincializzare" il Giro d\\\'Italia, ed anche la scelta di percorsi misti è stato un incentivo per qualche bel corridore - anche italiano - che prima non veniva a correre il Giro d\\\'Italia.

Certo, quella perdita, vista con occhi ottimisti (lasciamo perdere Tonino Guerra, please) potrebbe essere letta anche come un tentativo di investimento di RCS Sport nel pubblicizzare la propria creatura, e di certo si dovrà puntare ai grossi nomi ed ai grossi calibri per far sì che la "kermesse" del Giro sia appetibile e guardabile anche da chi appassionato non è ancora ma potrebbe divenirlo.

Comunque il provincialismo non è circoscritto al Giro, né al ciclismo, ma a tutta la penisola nostrana.

Speriamo bene...

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

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  postato il 04/10/2005 alle 13:57
Originariamente inviato da ciclgian

Gira e rigira "in primis" ed il riferimento è sempre il Tour.
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Insomma sempre, sempre, sempre e comunqe il punto di riferimento è il Tour.
Eppure c\'è ancora chi "rischia" di confrontare il Giro col Tour, ma non solo, riesce ancora a vedere il Giro migliore del Tour.
Semplicemente pazzesco.


Ciclgian, io credo che il Giro sia migliore del Tour per le questioni prettamente ciclistiche (percorsi, paesaggi, distribuzione delle tappe), mentre riconosco che il Tour sia nettamente migliore del Giro per le questioni di comunicazione, di marketing e di pubblicità.

Quindi, ogni volta si rimanda all'esempio del Tour per la capacità di vendersi, non per la qualità che propone.
E sappiamo entrambi che le questioni di "facciata" aiutino, e di molto, anche le eventuali falle ciclistiche (ma non solo, si potrebbe espandere il discorso a gran parte della vita sociale) che un prodotto può o meno presentare.

Di pazzesco non ci vedo poi molto.

P.S.: L'unica cosa "ciclistica" che ruberei al Tour, è la maglia bianca al posto di quella intergiro...

 

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Livello Hugo Koblet




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  postato il 04/10/2005 alle 14:31
Più che crisi è ricerca di business in tutti i campi.

Una collezione uomo-donna per un target medio alto appassionato di ciclismo. La moda entra di diritto nella storia del Giro d'Italia.

L'iniziativa sarà lanciata, nei prossimi mesi, da Rcs Sport, braccio commerciale del più noto evento ciclistico tricolore. I capi saranno realizzati da Officine Idee e verranno venduti nei migliori negozi di abbigliamento (non solo sportivo). Prevista inizialmente una linea con capi per uomo e donna ispirati alla corsa rosa, per
continuare nelle stagioni successive.

Gli obiettivi di Rcs Sport sono ambiziosi: vendere almeno 12 mila capi per oltre un milione di euro di fatturato.(sportBusiness)

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/10/2005 alle 14:34
Senza ripetere cose già dette, credo che Frank VDB abbia illustrato perfettamente la situazione attuale in cui versa la corsa più importante d'Italia, e i conseguenti rimedi per poter fare qualcosa di meglio, se non altro a livello mediatico.

Mario, dici bene anche tu, quando parli della differenziazione qualitativa tra Giro e Tour riguardo alle questioni ciclistiche e pubblicitarie... ma a mio parere hai dimenticato un'aggiunta: il roster di partenza delle squadre.
E' una questione prettamente ciclistica: credo che la partecipazione qualitativamente migliore si veda al Tour, non al Giro... ma questo è anche (se non soprattutto) conseguenza dei problemi di cui si discuteva finora.

Con un po' di accorgimenti, forse potrebbe cambiare qualcosa in futuro...

 

[Modificato il 04/10/2005 alle 14:37 by marco83]

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Lo stupido sa molto, l'intelligente sa poco, il saggio non sa nulla... MA EL MONA EL SA TUTO!!! (copyright sconosciuto)

ADOTTA ANCHE TU UNA AMY WINEHOUSE!!! Mangia poco, non sporca... e aspira tutta la polvere che hai in casa!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/10/2005 alle 14:38
Postato da aranciata_bottecchia
postato il 25/05/2005 alle 22:43
in questo thread doppione http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=1509

Espongo i miei punti di vista:

1) Sì, il Tour è la corsa più importante del mondo del ciclismo, dal punto di vista economico la sua superiorità è assoluta, dal punto di vista sportivo è invece relativa, per esempio Boonen avrà portato a termine una stagione comunque di livello superiore rispetto a chi vincerà "solo" il Tour de France.
La grandezza del Tour è dovuta all’impegno profuso, come dici tu, ma ciò vale sicuramente per i corridori stranieri, vale molto ma molto meno per i corridori italiani, perchè per costoro il Tour non è in grado di produrre stimoli superiori al Giro d’Italia, al limite si può dire che corrano entrambe le corse con le medesime motivazioni, ma da sempre ho la sensazione che si impegnino assai di più nella corsa rosa.
Non credo si possa dire la stessa cosa per i corridori spagnoli, basta ricordare Indurain, ma in fondo anche Beloki e Mayo nel passato più recente.
Per il resto del mondo il Tour è senza dubbio la corsa da correre obbligatoriamente, ma per gli italiani no.

2) Senza dubbio le osservazioni che hai riportato hanno il loro peso, io penso che il Tour sia il campionato del mondo a cronometro, con ostacoli, corso nel forno a microonde.
C’è da dire che il cronometro da una parte assicura tranquillità a chi è forte in questo esercizio, dall’altra demoralizza che non è competitivo contro le lancette, tanto che i passisti meno resistenti in salita, o gli scalatori più deboli nelle cronometro, spesso si lasciano sfilare di classifica per ottenere maggiore libertà nella ricerca di una vittoria di tappa, il Tour è anche tutto questo.

3) Sì, penso che la monumentalità del Tour abbia mandato in crisi il ciclismo transalpino.
Soprattutto togliendo interesse a tutte le altre competizioni, solo la Roubaix ha resistito all’invadenza della grande boucle, grazie al fatto che la Roubaix è la corsa più importante...del Belgio!
La Parigi-Tours aveva le carte in regola per assurgere allo status di classica monumento, ma nel corso degli anni l’hanno maltrattata come poche altre corse, cambiandole spesso verso di percorrenza e infine spostandola dalla primavera all’autunno, e di fatto il podio dei suoi ultimi quindici anni vale parecchio meno di Zurigo, Amstel, Freccia Vallone, e poco più di Amburgo e San Sebastian.
Dopo queste due, la corsa più interessante è il GP di Fourmies, che assolutamente non vale corse come il Giro dell’Emilia, la Milano Torino, il Giro del Lazio o la Coppa Placci, ma è inferiore pure alla Tre Valli Varesine, al Giro del Veneto, alla Coppa Sabatini.
Più sotto si trovano l’Haut Var e Plouay (alla quale il Pro-Tour potrebbe dare lo spessore che non ha mai posseduto), ancora più sotto il modesto campionato nazionale, completamente trascurabili sono Cholet, Isbergues, Camembert).
Perchè il livello delle classiche minori francesi è così basso? L’unica cosa certa è che il basso livello di queste corse è il male del ciclismo francese, e mi è facile ricondurre il tutto alla debordante mole del Tour de France, capace di schiacciare ogni concorrenza sul suolo nazionale (sono saltate Classique des Alpes e Midi Libre che, con tutto il rispetto, non erano il Trofeo dell’Etna o il Pantalica).
Praticamente il livello delle loro classiche minori fa schifo, e un basso livello delle corse in linea è la via più facile da percorrere verso il declino, impoverisce l’intelligenza "tattica" dei corridori e dei direttori sportivi, privati di palestre essenziali e fondamentali.
Sì, perchè le brevi corse a tappe significano poco, è più difficile percepire l’importanza della posta in palio rispetto ad una corsa in linea, ci si abitua all’attendismo, si sfrutta l’inerzia di un plotone meno reattivo, ci si inchina al cronometro e, quando poi compare una legge contro il doping, ci si trova in braghe di tela, costretti ad emigrare in Spagna o in Svizzera per avere ancora un briciolo di "libertà" e poter continuare a filare come razzi contro il tic tac.
La federazione francese percepisce questo stato delle cose, tanto che si sono inventati la coppa di Francia per cercare di rivitalizzare l’interesse verso le cosiddette semiclassiche, ma non c’è verso di invertire la tendenza.
Chi potrebbe fare qualcosa è ASO, attribuendo minore importanza al cronometro nel Tour de France, rendendo più aperta la corsa, perchè l’inavvicinabilità del traguardo (la vittoria finale) è per natura un freno alla nascita di stimoli e quindi di forze fresche, soprattutto per i Francesi che vivono in casa questo conflitto.
Ma è chiaro che un prevedibile duello tra Armstrong e Ullrich, garantito e tutelato dal cronometro, rende più facile e proficua la gestione dei rapporti con sponsor e televisioni, perchè mai la ASO dovrebbe cambiare strategia?
Una mano ai Galletti senza dubbio la porgerà il Pro-Tour, costringendoli ad affrontare anche corse che si sono abituati a snobbare, ma sarebbe stato meglio per loro se, anzichè steges di preparazione come la Tirreno, il Paesi Baschi o il Catalogna, li avessero costretti ad affrontare le più belle tra le classiche minori del panorama europeo.

Già che ci sono faccio un elenco di quelle che a mio avviso sono le corse esterne al pro-tour più qualificanti e significative, secondo un mix di blasone del passato e qualità dei valori attualmente espressi, nell’ordine del calendario: Het Volk, Milano Torino, Harelbeke, Klasika Primavera, Scheldeprijs, Frankfurt, Lazio, Urkiola, Tre Valli Varesine, Veneto, Melinda, Placci, Parigi Bruxelles, Fourmies, Sabatini, Emilia, Piemonte.
In seconda battuta Laigueglia, Haut Var, Luis Puig, Kuurne, Attr. le Fiandre, Brabante, Navarra, Appennino, Larciano, Gippingen, Camaiore, Agostoni, Bernocchi, Friuli, Romagna, Van Steenbergen, Prato, Beghelli.
Il resto a mio avviso è trascurabile, e la Francia mi sembra davvero ai margini.

Ciao

 

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"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/10/2005 alle 14:47
Analisi di Davide perfetta.
Anche i Francesi ci hanno i loro guai.
Io lo vedo tutti gli anni quando sono li.
Il Tour è una festa nazionale, il resto è panorama.
In Italia, per fortuna non è così.
Il Tour si è saputo e si sa vendere bene.
Il giro deve imparare ancora tanto sull'argomento.
Io preferisco una bella Italiana (il giro) che una prostituta Francese (il tour) con nulla dietro.

La mia signora è Hors Category

 

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Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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  postato il 04/10/2005 alle 15:03
Originariamente inviato da marco83

Mario, dici bene anche tu, quando parli della differenziazione qualitativa tra Giro e Tour riguardo alle questioni ciclistiche e pubblicitarie... ma a mio parere hai dimenticato un'aggiunta: il roster di partenza delle squadre.
E' una questione prettamente ciclistica: credo che la partecipazione qualitativamente migliore si veda al Tour, non al Giro... ma questo è anche (se non soprattutto) conseguenza dei problemi di cui si discuteva finora.


La partecipazione dei migliori, caro Marco, è tutto fuorché una questione prettamente ciclistica.

C'è più visibilità: vanno al Tour;
c'è più montepremi: vanno al Tour;
dal 1999 al 2005 c'è un tiranno da spodestare: vanno al Tour;
dal 1991 al 1995 c'è un imperatore da sostituire: vanno al Tour;
non ci sono i NAS: vanno al Tour.

Di ciclistico c'è poco o niente. C'è molto marketing, molte strategie, molti esborsi economici, tanti sponsor.

Poco, pochissimo ciclismo.

P.S.: E poi, nel Tour 2005 è mancato il campione del mondo in carica (Freire), il campione olimpico (Bettini), il leader ProTour (Di Luca), il velocista più vincente (Petacchi) e il n° 1 UCI del 2004 (Cunego).
E, se 4 su 5 sono italiani, mica è colpa nostra, no!?

 

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  postato il 04/10/2005 alle 15:14
Mario, probabilmente stiamo dicendo la stessa cosa in due maniere diverse: i motivi che portano alla defezione sono senza ombra di dubbio extra-ciclistici... però, stringi stringi, i migliori corridori sono sempre al Tour, non al Giro: ed è senza dubbio questo che conta.
Se neghiamo questo dato di fatto, significa avere le fette di salame sugli occhi, probabilmente...

PS: per puntualizzare, Cunego e Freire, senza acciacchi fisici, il Tour lo avrebbero fatto; senza poi dimenticare Boonen, Valverde, Ullrich, Armstrong e Vinokourov che hanno scelto il Tour a scapito del Giro.
Ivan Basso ha fatto entrambe le corse, ma penso (purtroppo ) che, da questo punto di vista, sia un'annata sui generis : dal prossimo anno tornerà a puntare tutto sulla Grande Boucle!

Ciaooo

 

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  postato il 04/10/2005 alle 15:22
Originariamente inviato da marco83

Mario, probabilmente stiamo dicendo la stessa cosa in due maniere diverse: i motivi che portano alla defezione sono senza ombra di dubbio extra-ciclistici... però, stringi stringi, i migliori corridori sono sempre al Tour, non al Giro: ed è senza dubbio questo che conta.


Mi rifaccio alla tesi del sommo Bottecchia, che dice che <>.
Certo, i nomi dei "touristi" (bella questa!) sono sempre più altisonanti dei "girini", ma non per questo è detto che siano strettamente i migliori.
Ripeto: a parità di piazzamento, scelgono il Tour. Altrimenti stiamo dicendo che Mancebo è più forte di Heras, e le quattro Vuelta dello scalatore di Bejar dimostrano invece il contario.

Mancebo è arrivato 4° al Tour e 4° alla Vuelta. Quale menzioni prima?
Vinokourov è arrivato 5° al Tour pagando 5' sulle Alpi: al Giro ci sono solo Alpi (credo che su parecchi colli appenninici non si staccherebbe...)!

Magari il Tour del 2006, senza "padroni" né "padrini", sarà più aperto, senza dubbio, ma quest'anno abbiamo avuto al massimo 2 contendenti alla vittoria finale annua e uno stuolo di 10/12 corridori per le piazze dalla 3 a scendere. Forse al Giro (ed alla Vuelta) ce ne sono di meno in totale, ma secondo me, quei 4/5 che vengono nominati, alla fine si giocano la corsa sempre negli ultimi giorni.

Se neghiamo questo dato di fatto, significa avere le fette di salame sugli occhi, probabilmente...


Le fette di salame preferisco metterle in bocca, magari in mezzo a due fette di pane.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/10/2005 alle 15:28
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Se neghiamo questo dato di fatto, significa avere le fette di salame sugli occhi, probabilmente...


Le fette di salame preferisco metterle in bocca, magari in mezzo a due fette di pane.

Mamma mia, Mario... così mi fai venire i rimorsi di coscienza: se venivi su 10 gg fa, c'era la sopressa veneta pronta apposta x te (e gli altri)!

Ti immagini due fette squisite di salame delle mie zone rinchiuso in due pezzettoni di pane di Genzano?
Vorrà dire che verrò al Lombardia col carico di salumi!!!

 

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Livello Parigi-Roubaix




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  postato il 04/10/2005 alle 15:49
Beh se parliamo di qualità di corridori che hanno preso parte alle due corse (giro e tour) quest'anno non c'è proprio paragone: 7 dei primi 9 corridori della classifica pro tour (per quanto io non è che dia molta importanza a queste classifiche...) hanno partecipato solo al tour saltando il giro...senza contare che i primi 4 della vuelta 2004 e 2005 hanno preso parte al tour ma non al giro...Freire ha poi saltato il tour esclusivamente per ragioni fisiche (era nei suoi programmi al contrario del giro...) e anche Cunego lo ha saltato per problemi di salute altrimenti ci sarebbe andato!
Se poi parliamo di petacchi, Bettini, Simoni, etc..daccordo sono corridori forti ma sono tutti italiani e all'estero non è che interessino molto...anzichè guardare il campionato nazionale italiano a tappe preferiscono seguire i loro begnamini e quelli vanno al tour...Non dimentichiamoci invece che molti corridori italiani di valore vanno al tour (Basso su tutti ma anche Savoldelli, e negli anni passati e si spera futuri Garzelli, Bettini, Di Luca, Petacchi, Simoni senza dover tornare indietro a Pantani) e quindi è normale che da noi il tour sia seguito (io lo guarderei comunque!!).

 
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Livello Moreno Argentin




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  postato il 04/10/2005 alle 15:56
Originariamente inviato da tour de france

Beh se parliamo di qualità di corridori che hanno preso parte alle due corse (giro e tour) quest'anno non c'è proprio paragone: 7 dei primi 9 corridori della classifica pro tour (per quanto io non è che dia molta importanza a queste classifiche...) hanno partecipato solo al tour


Eh. già!! La classifica del ProTour favorisce vergognosamente i corridori che fanno il tour e poi la si cita per dire che il tour è la corsa principale perchè i corridori che lo fanno hanno più punti Pro Tour.............

 
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  postato il 04/10/2005 alle 16:04
abbiamo capito che difendi a spada tratta il tour ma le fette di salame toglile dagli occhi. Come ha detto monsieur40% al giro c'erano il leader del pro-tour(di luca) il campione olimpico(bettini) e i velocisti piu forti (petacchi mceven zabel kirsipuu cooke) e il n1 uci 2004 cunego se l'italia ha tutti questi corridori bisogna solo essere contenti non li baratterei mai con mancebo e vinokourov che non hanno mai vinto quanto i nostri, se guardiamo rasmussen che ha fatto sfracelli al tour al giro ha fatto pietà ritirandosi, possiamo dire che il tour e penoso lo stesso vale per mancebo alla vuelta non riesce a vincere il problema e che si pensa che questi corridori siano dei mostri sacri del ciclismo solo perche partecipano al tour ma sono e resteranno dei piazzati qualunque corsa facciano
 
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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 04/10/2005 alle 19:05
Il vero problema del Giro è la sua dimensione quasi esclusivamente nazionale, dal quale deriva il non interesse delle TV estere. Però questo è un problema piuttosto vecchio, se consideriamo che l'ultima vittoria straniera risale al '96(Tonkov preceduto da Indurain 2 volte, Berzin e Rominger) e che oggettivamente la Vuelta soffre delo stesso male. La grandezza spropositata del Tour gioca sicuramente una parte rilevante in questa situazione, tanto più che il divario è aumentato costantemente negli ultimi 20 anni. Il Tour deve essere un modello di riferimento per come riesce ad essere festa nazionale di Francia, evento sociale, come il Giro lo era ai tempi di Bartali e Coppi, ed è per questo, perchè è davvero un evento sentito e vissuto innanzitutto dai Francesi, che riesce ad essere evento mondiale. I Francesi amano il Tour a prescindere, anche se sono 20 anni che un Francese non lo vince, ed è grazie a questo amore e a questa devozione per la loro corsa che si impegnano nel promuoverne l'immagine 365 giorni all'anno. Non come succede da noi, dove il Giro nei media "generalisti" è quasi assente anche durante il suo svolgimento, nonostante a giocarselo siano quasi esclusivamente gli Italiani. Poi è chiaro che il Tour è avvantaggiato dal fatto di essere storicamente la corsa più importante del mondo, e il suo fascino non è assolutamente imitabile pur con tutte le carenze a livello di percorsi, specialmente negli ultimi anni. Non dimentichiamo inoltre quanto le orrende edizioni del Giro 2001-02 inquinate da tutte le vicende doping, abbiano allontanato buona parte del pubblico, e che il contenuto tecnico dei Giri tra il 2000 e il 2004 è stato piuttosto mediocre. L'ultimo invece è stato decisamente migliore, e questa potrebbe essere un inversione di tendenza importante, visto che in conseguenza della qualità della corsa sono ritornati ottimi anche gli ascolti televisivi. Per finire, il ciclismo in Italia è ancora fra gli sport più radicati, ma paga un immagine che i media hanno colpevolmente dipinto come mostruosa, come se l'intoccabbile calcio fosse un mondo di santi. Pantani in pochissimo tempo, ha fatto molto di più per questo sport di tutta la classe dirigente che lo guida da tanti anni, e che è assolutamente incapace di promuoverne la bellezza, come è stata incapace di difendere un campione che poteva in 4 o 5 anni trainare il nostro sport a livelli di popolarità altissimi.
 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 04/10/2005 alle 19:41
Lo spunto di Ventoux mi ha aperto gli occhi su una gara di interesse mondiale.
Si tratta di un giro no Italiano,no Francese,no Spagnolo,no Svizzero, ecc ecc ma EUROPEO.
Si parte da Roma e si arriva ad Amsterdam passando per tutte le nazioni interessate .
Sarebbe sicuramente seguito da tutto il mondo e riaprirebbe le porte a Sponsor Europei non solo nazionali.
Un bisness per tutti.
MADò CHE IDEA !!!!

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 04/10/2005 alle 21:40
Originariamente inviato da celapossorifare

Lo spunto di Ventoux mi ha aperto gli occhi su una gara di interesse mondiale.
Si tratta di un giro no Italiano,no Francese,no Spagnolo,no Svizzero, ecc ecc ma EUROPEO.
Si parte da Roma e si arriva ad Amsterdam passando per tutte le nazioni
interessate .
Sarebbe sicuramente seguito da tutto il mondo e riaprirebbe le porte a Sponsor Europei non solo nazionali.
Un bisness per tutti.
MADò CHE IDEA !!!!


Non sarebbe una novità.
Il Giro d'Europa venne già organizzato e corso negli anni 1954 (13 tappe) e 1956 (10 tappe).
Nel 1954 : 1°Volpi, 2°Couvreur, 3°Pezzi
Nel 1956 : 1°Riviere, 2°Rohrbach, 3°Ferlenghi (organizzato dall'Equipe, Le Parisienne Liberè, Les Sports, La Gazzetta dello sport)

 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 04/10/2005 alle 22:04
Grazie non lo sapevo.
E come mai non lo hanno più fatto?
Ora che l'europa è unita sarebbe bello vederlo realizzarsi ancora.
Sarebbe una gara molto combattuta da tutti.



 
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Livello Giro delle Fiandre




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  postato il 04/10/2005 alle 23:22
per Aranciata: nella prima schiera hai forse dimenticato Camaiore, tra le semiclassiche, in assoluto la più bella e vorrei ricordare che quest'anno ho assistito al G.P. NOBILI RUBINETTERIE ad Arona. Grande pubblico, spettacolare percorso e un mitico Bertinotti che reputo veramente il n° 1 tra gli organizzatori insieme ad Amici. Vorrei sottolineare inoltre che se il Giro del Lazio non ritornerà all'arrivo al Colosseo, rischierà un declassamneto qualitativo. Cn l'arrivo a Nettuno si è perso molto suspance. Troppi kilometri di pianura prima dell'arrivo!
 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 05/10/2005 alle 09:52
Per chi non lo avesse ancora notato elenco le Tv che hanno trasmesso il Tour 2005 :
france2
france3
eurosport
zdf (germania)
ard (germania)
rtbf(belgio)
vrt (belgio)
tv2 (danimarca)
dr (danimarca)
Tve2 (spagna)
teledeporte (spagna)
itv2 (inghilterra)
itv1 (inghilterra)
nos (olanda)
tg4 (irlanda)
rai3 (italia)
tv2 (norvegia)
rtpn (portogallo)
rtp1 (portogallo)
drs (svizzera)
tsi (svizzera)
tsr (svizzera)
rtps (albania)
ont (bielorussia)
rtbh (bosnia-Herz.)
nova tv (croazia)
eetv (estonia)
lnrt (lituania)
mrtv (macedonia)
tel.moldava (moldavia)
uztele (Uzbekistan)
czech tv2 (cecoslovacchia)
rts2 (serbia-montenegro)
rtv slo2 (slovenia9
mms (ucrania)
outdoor lifenet (stati uniti-canada)
cbs (stati uniti)
canal evasion (canada)
espn (america del sud)
canal7 (argentina)
tv band (brasile)
canal1 (colombia)
tv atzeca (messico)
canal 2-4-6 (san salvador)
meridiano tv (venezuela)
espn (asia)
sbs (australia)
foxsport (nuova zelanda)
sky sport3 (nuova zelanda)
sky sport1 (nuova zelanda)
cctv5 (cina)
vvtv1 (cina)
solar (filippine)
tvb (hong kong)
ten sports (india, pakistan, bangladesh)
dd sports (india9
zee sports (india9
J sports (giappone)
starhub (singapore)
mnet (africa del sud)
iba (israele)
espn israel (israele)
lbci (libano)
tv5 (africa, oriente, asia, america latina)
tv5 europa (europa)
sntv (nuovo mondo)
deutsche weile (nuovo mondo)
uer-evs (nuova europa)
afrts (us army)

Telespettatori 2.500.000.000
3° avvenimento sportivo planetario dopo le olimpiadi ed i campionati del mondo di calcio.

Purtroppo in un impietoso confronto globale il Tour vince per .... manifesta inferiorità del Giro.
E non arrampichiamoci sugli specchi per dimostrare che, però, il Giro, coi suoi percorsi, i suoi paesaggi, le sue salite ..................
C'è addirittura chi si impegna a spiegare che il ciclismo del Tour non è ciclismo, che il vero ciclismo è il nostro!
Bene, bene continuiamo su questa strada, così forse riusciremo a distruggere definitivamente il Giro.

 
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  postato il 05/10/2005 alle 10:03
Originariamente inviato da ciclgian

...C'è addirittura chi si impegna a spiegare che il ciclismo del Tour non è ciclismo, che il vero ciclismo è il nostro!
Bene, bene continuiamo su questa strada, così forse riusciremo a distruggere definitivamente il Giro.


Ti rispondo perché mi sento chiamato in causa, visto la risposta che ti ho dato prima.

Non ti ho nascosto che riconosco il peso mediatico assoluto che il Tour, a ragione secondo me, nutre nel panorama sportivo planetario. Soltanto che la mia era soltanto una critica volta a far riconoscere il Giro come "non inferiore" al Tour come prodotto vendibile.

Capisci questo? Non ho voglia di grattare vetri né di rompermi unghie, soltanto di dichiarare che i dirigenti italiani, visto che il Tour, di percorsi simili ai nostri ma con evidenti problemi logistici (qualcuno in altri thread aveva detto che la carovana pubblicitaria - enorme - che precede il plotone alla Grande Boucle non consente agli organizzatori di spaziare più di tanto nel cercare nuove salite, magari irte e sperdute, nonché evitare stradine sterrate e robe del genere), dovrebbero presentare la corsa nostrana in modo migliore, visto che il Tour non è affatto così superiore al Giro come prodotto.

Che sia venduto, e gestito, meglio è un dato di fatto.

Se uno fa notare i percorsi, i paesaggi, e tutto il resto, del Giro d'Italia secondo me non si arrampica sugli specchi, né vuole tramortire definitivamente il Giro con un confronto che lo vede - economicamente - sconfitto.

Qui si discute e si propone, mica si danno sentenze, men che meno definitive.

Au revoir, Ciclgian

 

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  postato il 05/10/2005 alle 10:15
Originariamente inviato da frateroby

...Vorrei sottolineare inoltre che se il Giro del Lazio non ritornerà all'arrivo al Colosseo, rischierà un declassamneto qualitativo. Cn l'arrivo a Nettuno si è perso molto suspance. Troppi kilometri di pianura prima dell'arrivo!


Ciao Roberto,
non per difendere a spada tratta la "mia" Nettuno, ma credo che il 'declassamento qualitativo' di cui parli sia più imputabile all'assenza della competizione dal ProTour piuttosto che dall'arrivo spostato a Nettuno.

Nel 2002, anno del primo arrivo sul litorale, Bettini si impose su Rebellin e Gasperoni - almeno per i primi 2, un gran bel podio.
Il 2003 vide Bartoli trionfare davanti a Mirko Celestino e Juan Antonio Flecha Giannoni, in una corsa scoppiettante ed un finale emozionante (Flecha cadde in volata).
Il 2004 fu poi l'apice delle edizioni nettunesi, con moltissimi big al via, visto il vicino Campionato del Mondo di Verona, e con la vittoria di Flecha su Simoni ed Ullrich: il secondo arrivo da classica di Coppa del Mondo, in pratica (nel gruppetto c'erano anche Savoldelli, Basso, Sella, etc., etc.).

Il 2005: spostamento ad agosto - ergo: meno gente, visto che Nettuno è sul mare, per le strade. estromissione dal ProTour - ergo: meno campioni, vista anche la contemporaneità di corse ProTour (obbligatoria per 20 squadre) come il Giro del Benelux. annullamento dei Campi d'Annibale per lavori stradali - ergo: meno selezione.
In pratica: il 2005 è stata un'annata iellata per il Giro del Lazio, e la presenza dei Campi d'Annibale nelle edizioni nettunesi dal 2002 al 2004 ha dimostrato di poter far selezione comunque, anche se l'arrivo è in realtà (son d'accordo con te) piuttosto lontano dall'ultima asperità.

Comunque Pozzato, Fischer (che è un gran corridore), Di Luca 4°, Iglinskiy, Garzelli, Cunego, Figueras, Bettini, Sella... qualche bel corridore c'era. Certo, ne mancavano molti, ma secondo me dipende più dal ProTour che da Nettuno (o dalla mancanza di Roma, dipende da quale lato della medaglia preferisci guardare).

Anche a me questa edizione, la 2005, non è piaciuta troppo, anzi.

Ma per un giudizio più ponderato aspetterei il 2006.

Un abbraccio,
Mario

 

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  postato il 05/10/2005 alle 10:25
Si dai aspettiamo il 2006...in cui devo ricontrollare il Borgo di Nettuno perchè sicuramente ho tralasciato qualche "particolare"
Altro consiglio oltre ad indurire il percorso un pelettino (pare vada di pari passo alla durezza del mondiale ) consiglierei anche un pò di asfalto in + visto che certe vie erano proprio martoriate dalle buche.
Altra postilla, chiudete a chiave il Comune!!!
Ciauzzz

 

[Modificato il 05/10/2005 alle 18:08 by Admin]

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  postato il 05/10/2005 alle 10:32
Bè, sul fondo delle strade non posso che essere d'accordo, Andrea, anche perché l'articolo su Cicloweb e quello su Scanner News, il giornaletto locale, mi hanno fatto "guadagnare" le ire dell'assessore allo sport di Nettuno, che si è lamentato del fatto che io abbia sottolineato le pessime condizioni del manto stradale!

Dimenticavo di sottolineare prima che, visto anche lo spostamento ad agosto, molti dei protagonisti del Mondiale, o anche chi voleva preparare il Lombardia (mi viene in mente il Bartoli 2003) proprio grazie al Giro del Lazio, si è trovato costretto a scegliere altre corse.

 

[Modificato il 05/10/2005 alle 10:35 by Monsieur 40%]

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  postato il 05/10/2005 alle 18:00
Originariamente inviato da ciclgian

Telespettatori 2.500.000.000
3° avvenimento sportivo planetario dopo le olimpiadi ed i campionati del mondo di calcio.



E' bene precisare che stiamo parlando di telespettatori potenziali, ovvero riferiti al totale di abitanti dei paesi in cui il Tour viene trasmesso. Quelli reali sono molti di meno (per l'Italia il rapporto è di 56 milioni a 2 milioni più o meno).

 
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Livello Ottavio Bottecchia




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  postato il 05/10/2005 alle 19:59
Concordo con quanto scritto da VDB (gran bel nick, un corridore che mi ha fatto impazzire) sul tema dei diritti televisivi. La politica di cedere i diritti del Tour per pochi franchi o gratis all'estero per anni, alla fine ha pagato e ha dato visibilità internazionale al grande boccolo e ai suoi sponsor. Il giro, anche per colpa della rai, non lo ha fatto e oggi paga questo deficit di visibilità all'estero. Concordo con la scelta degli organizzatori di portare la corsa in giro per l'Europa, può essere un passo avanti da questo punto di vista anche se a volte ci si incazza... pensate un siciliano che non vede quasi mai il giro e viene a sapere che è in Belgio... Però, ripeto, secondo me nel complesso è un'operazione giusta.

Per il resto non voglio ripetere cose già dette, cerco quindi di sintetizzare. Se giro e tour fossero concerti, andrebbero valutate due cose:

1) - lo spartito: indubbiamente i percorsi del giro sono tecnicamente migliori. La prima e la terza settimana del TdF sono quasi sempre di una noia mortale, troppi i km a cronometro, montagne spesso lontane dal traguardo. Dovrebbero eliminare o il prologo o la cronosquadre, o una delle due crono. Quattro gare contro il tempo su 21 sono troppe. Il Tour è troppo sbilanciato a favore dei passistoni che tengono in salita. Solo Pantani è riuscito nel miracolo negli ultimi anni. Non la metterei sul piano paesaggistico ed estetico, però, i paesaggi francesi sono splendidi più o meno quanto quelli italiani. Semmai la Vuelta fa veramente pietà da questo punto di vista;

2) - i musicisti: come negare che gli interpreti del Tour sono i migliori? Del resto la dove c'è più visibilità mediatica, c'è più interesse economico dei team. Chiaro che poi ci sono sponsor che hanno interessi solo in mercati circoscritti, magari in ambito nazionale e allora puntano principalmente sul giro d'Italia (se sono sponsor italiani) o sulla Vuelta (nel caso di marchi spagnoli). Ma insomma Ullrich e Armstrong (al di là di come la si pensi sul texano), sono a parer mio i più forti interpreti delle corse a tappe del mondo e vanno solo al Tour. Simoni, Heras e altri grandi interpreti del giro o della vuelta hanno provato a fare il tour con risultati scarsi. Ullrich una vuelta l'ha vinta.

Aggiungo però, come è stato fatto notare, che quest'anno il giro aveva fior di campioni al via. I migliori interpreti delle gare di un giorno (Bettini e Di Luca) i velocisti più forti (Petacchi, McEwen, Zabel), e campioni come Basso, Simoni, Cunego, Savoldelli, Garzelli; Speriamo sia un'inversione di tendenza ma la vedo dura.

Un ultima considerazione. A parer mio tra le ragioni del primato del Tour c'è anche la qualità del prodotto televisivo: eccellente. A volte resto colpito dalla qualità delle riprese, delle immagini, della fotografia, persino dalla sobrietà delle grafiche.

Scusate se non uso mezze misure (scusa Admin) ma devo proprio dire che - al contrario - la Rai fa semplicemente CA-GA-RE per la qualità del servizio che offre. Grafiche ridicole, immagini pessime. Secondo me conta anche questo, un po', per le emittenti straniere che devono comprare il prodotto giro, ma - lo dico io per primo - non è certo l'elemento più significativo.

Ciao a tutti

Alex

 

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Fu nel 1982 che capii. Odio le armi, ma la fucilata - quel giorno - mi fece innamorare.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/10/2005 alle 08:33
Sulle grafiche e le riprese della Rai concordo... le grafiche sono troppo invasive e ben poco informative... sulle riprese si potrebbe fare di meglio, soprattutto nelle tappe noiose. In quelle i francesi ti inquadrano il grande viadotto per due minuti, o il cavallo che corre o il campo di grando da una posizione che sembra che il gruppo ci corra in mezzo. Al Giro nelle fasi morte si inquadra la pancia del gruppo, invitandoli a fare gli scemi così alla sera li rifanno vedere a TGiro (anzichè fare vedere la corsa vera!) e così nascono i Turicchia e compagnia. Che con tutto rispetto per la loro fatica, in questo modo sviliscono la loro dignità e quella del gruppo.

 

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Livello Marco Pantani




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  postato il 06/10/2005 alle 08:37
Mi allaccio ai tanti interessanti interventi per cercare di approfondire ulteriormente due questioni strettamente legate fra di loro : la visibilità e la partecipazione.
Mi sembra che il Giro possa essere visto in Belgio (tv Canvas e Rtbf), in Svizzera (Tsi, Trs, Tf) ed in tutta Europa con Eurosport.
Certo sarebbe il massimo se fosse trasmesso dai maggiori canali nazionali francesi, spagnoli e tedeschi France2-3, Tve, Adr-Zdf.
Ma comunque Eurosport garantisce una discreta visibilità in tutta Europa.
Allora perchè il Giro è poco seguito fuori dai confini nazionali?
Penso proprio che ciò dipenda in gran parte dalla miserrima partecipazione di questi ultimi anni, senza il Pro-Tour il Giro si stava infognando in una caduta senza fine.
Se è così, come pare, il massimo sforzo da parte degli organizzatori deve essere profuso nella ricerca della migliore partecipazione possibile.
Ed un aiuto è già venuto nel 2005 dal Pro-Tour.
Immaginiamo un Basso vincitore del Tour 2006 che si scontra al giro 2007 con Cunego, Heras, Simoni, Ulrich, Vinokourov, ecc., quali Tv nazionali europee si sentirebbero di escludere le trasmissioni di un simile evento?
Sì, sono proprio convinto che il nodo "principale" da sciogliere per il Giro sia la partecipazione.
Poi tutto il resto diventerebbe più semplice.

P.S. Ho sempre amato ed amo il Giro che nei tempi passati ha suscitato in me entusiasmi e passioni non ancora sopite, ma vederlo ridotto alle miserie di questi ultimi anni mi provoca tanta tristezza.
Ecco perchè invidio il Tour.

 
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