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Autore: Oggetto: La durezza delle salite

Livello Ottavio Bottecchia




Posts: 548
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  postato il 09/09/2005 alle 11:16
Ieri sera ho fatto una piccola formula per misurare la durezza delle salite:

(dislivello/km)*(%media*km)

Dislivello/km è ovvio: più dislivello c'è in meno km, più la salita è dura.
%media*km: più una pendenza si protaee per più km più la salita è dura.
p.s.: I numeri vengono molto alti, ma così rendono meglio la differenza tra un'Alpe d'Huez e una Cipressa...

ECCO LA CLASSIFICA DELLE PRINCIPALI SALITE FRANCESI:
p.s.: ne manca ancora qualcuna, Appena trovo i dati ce le metto. 7554

1)- Telegrhapè-Galbier: 10.450
2)- Courchevel: 9.610
3)- Col de la Madeleine: 9.150
4)- Alpe d'Huez: 8.470
5)- Col du Galibier 8.280
6)- Col du Izoard: 7.554
7)- Col de la Croix de Fer: 6.110
8)- Ballon d'Alsace: 3.950

I versanti presi in considerazioni sonoo quelli notoriamente più duri.


 

[Modificato il 09/09/2005 alle 11:57 by Admin]

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Livello Hugo Koblet




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  postato il 09/09/2005 alle 11:20
Sul sito di Livo (www.salite.ch) trovi gia una classifica delle salite epr durezza con annessa forumula per calcolarla. E non è il solo sito.

 

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No crusar la caretera

 
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Livello Herman Van Springel




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  postato il 09/09/2005 alle 11:36
poi ci sono tanti piccoli particolari secondari che però incidono. es..tipo di asfalto, numero tornanti a parità di dislivello...+ ne hai e meno è dura a mio parere perchè vedersi davanti un rettilieno di 1 km al 12% fa + male dello stesso km spezzato da 4 tornanti.... infine io trovo molto peggiori le salite in cui la pendenza non è mai costante e ti costringe a continui cambi di ritmo...in questo ad es i tornanti mi infastidiscono un pò in salite non dure perchè sei costretto a mollare un pelo in ingresso e rilanciare appena uscito dal tornante..io poi che in agilità faccio pena e uso rapporti duretti ad ogni rilancio perdo 1 ora di vita.
 
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Livello Ottavio Bottecchia




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  postato il 09/09/2005 alle 11:37
LE SALITE ITALIANE LE METTERO' NEI PROSSIMI GIORNI.

Ecco ora le principali salite della mia zona che va da Viano a Busana:

- Salita di Baiso (da Viano): 1.257
- Castello di Carpineti (da Colombaia): 3.195
- Castello di Carpineti (da Cigarello): 2.251
- Salita di Marola (da Casina): 2.000
- Salita di Marola (da Migliara): 1.252,8
- Strappo del Cigarello (terribile ): 2.200
- Passo del Cerreto (da Collagna): 2.439
- Valico dello Sparavalle: 1.320

 

[Modificato il 09/09/2005 alle 11:51 by Admin]

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Livello Ottavio Bottecchia




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  postato il 09/09/2005 alle 11:44
E poi ho fatto anche la VAS (Velocità Ascensionale Salita).
Perchè un conto è se fai 850 di Vam sull'Alpe d'Huez, un conto sulla Cipressa...
Ecco la formula:

(VAM*durezza salita)/10000
Poi si fa VAM - VAS.
Più è basso il numero (cioè l'handicap) meglio siete andati.

Faccio un esempio di una mia prestazione:
ALPE D'HUEZ:

Vam (dislievllo*60/tempo impiegato): 825
VAS:
(825*8470)/10000= 698,775

Handicap: 127. (buono, dai...)

SALITA DI MAROLA (DA CASINA):
Vam: 1153
VAS: 230

Handicap: 923 (piuttosto maluccio...)



 

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Livello Ottavio Bottecchia




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  postato il 09/09/2005 alle 11:45
Originariamente inviato da BJH*

poi ci sono tanti piccoli particolari secondari che però incidono. es..tipo di asfalto, numero tornanti a parità di dislivello...+ ne hai e meno è dura a mio parere perchè vedersi davanti un rettilieno di 1 km al 12% fa + male dello stesso km spezzato da 4 tornanti.... infine io trovo molto peggiori le salite in cui la pendenza non è mai costante e ti costringe a continui cambi di ritmo...in questo ad es i tornanti mi infastidiscono un pò in salite non dure perchè sei costretto a mollare un pelo in ingresso e rilanciare appena uscito dal tornante..io poi che in agilità faccio pena e uso rapporti duretti ad ogni rilancio perdo 1 ora di vita.


Bè, quando si fanno classifiche di questo tipo bisogna scegliere dei parametri. E io ho scelto la ripidità (e cioè praticamente dislivello/km) e quanto ti "sfiacca" (e cioè %media per quanto c'è).
Ciao!

 

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Livello Sean Kelly




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  postato il 09/09/2005 alle 11:54
Originariamente inviato da BJH*

infine io trovo molto peggiori le salite in cui la pendenza non è mai costante e ti costringe a continui cambi di ritmo


Verissimo....

 
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Livello Alfredo Binda




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  postato il 09/09/2005 alle 12:06
io di solito faccio pendenza^2*lunghezza, che poi viene identica a quella di acmb, dato che in realtà il dislivello è uguale a pendenza per lunghezza
 
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Livello Herman Van Springel




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  postato il 09/09/2005 alle 12:25
non era una critica ai parametri ma una "rifinitura" ovviamente poco classificabile se non inclassificabile..l'asfalto ad esempio non è come la pendenza media che rimane sempre quella nel tempo
 
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Moderatore




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  postato il 16/06/2006 alle 18:19
Domanda Sciocca

Originariamente inviato da Lollo

Forse la mia è una domanda non troppo furba però me ne frego e la fiaccio lo stesso.

Nei vari siti di ciclismo spesso trovo scritto salita difficile, media semplice ecc.

Ma come si fa a determinare se una salita è dura non dipende quasi esclusivamente dal mio livello d'allenamento.

Quello che per me è impossibile per un professionista è una specie di cavalcavia.

E quando una salita inizia ad essere veramente dura?




Originariamente inviato da panta2

Tabella e spiegazione del calcolo del grado di difficoltà elaborato da Gabriele Codifava
Piccola legenda; indico il significato dei simboli che impiegherò nel seguito.

D - indice di difficoltà; è il risultato della formula

d - dislivello totale (espresso in metri

di - dislivello parziale tra due punti (espresso in metri), riferito cioè all'i-esimo tratto della salita

P - pendenza media, espressa in percentuale

pi - pendenza dell'i-esimo della salita, espressa in percentuale

L - lunghezza totale della salita, in km

li - lunghezza parziale di un tratto di salita, in km

NB
l'indice "i" vuole significare che stiamo considerando dei termini parziali, su cui poi si opererà una somma; cosí la scrittura S li*pi^2 significherà "somma su tutti gli i-esimi tratti di suddivisione del prodotto tra un tratto di lunghezza parziale e una pendenza parziale elevata al quadrato".
Es.: in una salita fatta cosí
p3
p2
p1
l1 l2 l3

S li*pi^2 = l1*p1^2 + l2*p2^2 + l3*p3^2

I criteri su cui mi baso per elaborare una formula, partendo dalla tua ben collaudata, sono i seguenti:

mettere in risalto quanto piú possibile le pendenze, evitando quindi di fare delle medie su tutto il percorso che tenderebbero a diluire i tratti più ripidi, cioè più impegnativi; bisognerà considerare i vari tratti di salita ripida, meno ripida o falsopiano e sommare i risultati al termine;
fare in modo che salite uguali, seppur inserite in percorsi differenti, diano risultati autoconsistenti. Mi riferisco all'esempio della salita di Prada o Punta Veleno che dir si voglia: a mio avviso la seconda dovrà contemplare tutta la difficoltà della prima, più eventualmente un qualcosa in più visto che comunque ha qualche tratto di salita supplementare;
rendere il meno arbitraria possibile la divisione dei tratti di salita;
per salite regolari (la cui pendenza media è uguale alla pendenza parziale in ogni tratto) le formule vecchia e nuova devono dare gli stessi risultati.
Di seguito illustro come ho costruito quella che valuto una buona soluzione.

Come prima cosa, mi è sembrato necessario dividere le salite nei tratti a diversa pendenza, perché la media rischia di non evidenziare la vera difficoltà. Mi spiego con un esempio.

Io ritengo molto più impegnativo affrontare 500m di salita al 20% piuttosto che 1km al 10%, e credo che questa opinione sia condivisa da molti (se non tutti!). Secondo la formula

Difficoltà = (Pendenza * Pendenza * Lunghezza)/10 + 4*Pendenza

non ci sarebbero differenze:

0 1 (km) 0 l1 0.5 l2 1 (km)

D = (10*10*1) / 10 + 4* 10 = 50

Io propongo invece di considerare, spezzando la salita in due parti, di attribuire un peso molto maggiore alla parte ripida e annullare il contributo di quello piatto, tenendo conto però della lunghezza relativa dei due tratti rispetto all'intera salita. Occorre calcolare la pendenza su mezzo km invece che su uno, ma così non si addolcisce l'ascesa! Un primo passo può portare a:

D=S li*pi^2 /10+S 4*pi*(li/L)

Applicando all'esempio di sopra:

D= ½ * 0^2/10 + 4*0*1/2 + ½*20^2/10 + 4* ½*20= 60

Se invece ci trovassimo di fronte realmente a una salita costante al 10%, questa formula darebbe come risultato ancora 50, in accordo del resto con quella precedente.

Già questo risultato è abbastanza soddisfacente, perché la nuova formula riesce a discriminare i due casi. Se ancora si volessero fare ulteriori suddivisioni, in tratti di 250 m così da ottenere quattro segmenti, non cambierebbe il risultato, e questo ci conforta perché esso non viene a dipendere dal numero di suddivisioni che facciamo.

C'è però un problema da risolvere; supponiamo che ci troviamo a descrivere un "muro" tra due tratti sostanzialmente piatti, cioè del tipo

p3= 0
p2
p1 = 0
l1 l2 l3

In questo caso (può essere applicato al caso reale della descrizione della salita di Prada dal punto di vista del solo tratto di salita o includendo i falsipiani come riportato in Punta Veleno) ancora una volta il tratto molto ripido rischia di essere diluito sui falsipiani a causa del termine li/L, che ora ha valore 1/3.

D = 56.6 !

Tanto maggiore il falsopiano che prolunga la lunghezza totale, tanto minore D. Questo è inaccettabile e contrasta con il punto 2 delle norme che ci siamo dati per una buona formula. Per correggere la situazione, bisogna fare una considerazione: così come abbiamo "pesato" (è il termine tecnico della statistica!) la pendenza di un i-esimo tratto, pi, rispetto alla lunghezza relativa del tratto su tutto il tracciato, dobbiamo valutare la medesima pendenza rispetto a tutta la pendenza media. Questo perché è molto significativo se la pendenza, e conseguentemente il dislivello, è concentrata in un tratto o disperso su tutto il tracciato. Mi spiego: se su 3 km due sono quasi piatti e uno solo di vera salita, bisogna che tutta la difficoltà ricada su quel km, ed essa deve essere pari a quella che si avrebbe considerando una salita pari solo a quel tratto.

Viene così ad aggiungersi un coefficiente pi/P, dove P è la pendenza media. Nell'esempio numerico di prima, il tratto di salita è al 20% su ½ km, preceduto e seguito da un altro ½ km piatto. P=(100/1.5)/10 = 6.66 % (100 sono i metri di dislivello)

Applicando la formula completa

D = S [ li*pi^2/10 + 4*(pi/P)*(li/L)*pi ] (F)

al caso particolare (nei tratti iniziale e finale pi = 0 non dà alcun contributo) si ottiene:

D = ½ * 20^2/10 + 4*(20 / 6.66)*(0.5/1.5) * 20 = 60 !

NB il 6.66 è in realtà un 6.6 periodico, che quando compare a divisore di 20 dà esattamente 3. Questo termine controbilancia perfettamente 1/3 che deriva da li/L ! L'introduzione del coefficiente pi/P non è un trucco per far tornare i conti ma la constatazione che occorre opportunamente contrastare la diluizione che si introduce valutando la pendenza rispetto alla sola lunghezza. Si nota anche che nel caso di salite regolari pi = P per ogni tratto (quindi pi/P = 1 sempre) e non c'è bisogno di suddivisione in tratti, ma è sufficiente un unico tratto dove li = L, quindi ricadiamo nella formula tradizionale.

La formula F è a prima vista complicata e di difficile calcolo. Sviluppando opportunamente è però sorprendente il risultato a cui si approda.

Ricordiamo che la formula che lega il dislivello alla pendenza percentuale e alla lunghezza è

disl. = pend. * lungh. * 10 (F2),

riscriviamo F nel seguente modo:

D = S [li*pi^2/10 + 4* (li * pi^2) / (P*L) ] = S [ li*pi^2 * (1/10 + 4/PL) ]

Ricordando la formula F2, si nota che PL = d/10, per cui:

(1/10 + 4/PL) = (d + 400)/ (10*d) dove d = dislivello totale

D = [ (d +400) / (10*d) ]* S [li * pi^2/10]

che è una formula molto facile, in cui entra solo il dislivello totale d in più. Con ulteriori passaggi matematici si può esprimerla solo attraverso dislivelli e lunghezze (è comoda in questa forma perché evita il calcolo delle pendenze, ed è facile avendo a disposizione una cartina sufficientemente dettagliata, come molte volte accade con le carte stradali), oppure solo con dislivelli e pendenze. Riassumendo:

D1 = (1/1000) * (1 +400/d) * S (di^2/li)

D2 = (1/100) * (1+400/d) * S (di*pi)

D3 = (1/10) * (1+400/d) * S ( li * pi^2)

Io ho eseguito alcuni calcoli sulle salite reali, e mi sembra che i risultati siano corretti, nel senso che rispettano i criteri dall'1 al 4 che ci eravamo posti in partenza. Se essi non sono condivisi, il risultato non è di conseguenza giudicabile buono. In generale ho osservato un ritocco verso l'alto dei valori, come ci si poteva aspettare, visto che tutto sommato si cercava di far risaltare la difficoltà legata alla pendenza.


(fonte:www.salite.ch)


Originariamente inviato da Rinaldo in campo

Diciamo che il tuo è un approccio mooolto relativista

Ma partendo prorpio da questo, se il sistema di riferimento vuoi essere tu, immagino che ci saranno salite che ti riescono meglio e altre peggio, no?
Ho scherzato fino ad ora, ed il bello è che dal punto di vista tecnico non saprei risponderti!!!
Ma qualcuno troverai di sicuro.

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

CICLISTI
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Livello Tour




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  postato il 16/06/2006 alle 19:01
Originariamente inviato da lubat

io di solito faccio pendenza^2*lunghezza, che poi viene identica a quella di acmb, dato che in realtà il dislivello è uguale a pendenza per lunghezza


Infatti Acmb, questa formula esisteva già

 

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Inutile avere una bici leggerissima, se ti porti nel corpo un'anima che pesa come un macigno.

"...e questo non è un messaggio legato solo allo sport, ma anche alla scuola, al lavoro, alla salute... se uno ci crede, può arrivare dove vuole." Ivan Basso




 
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Livello Giro di Romandia




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  postato il 16/06/2006 alle 23:28
Se volete provare qualche cosa di terribile fate la penudria, si trova in cantone ticino, si sale da Gravesano (vicino a Lugano)e si arriva ad Arosio.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 17/06/2006 alle 00:10
Originariamente inviato da PORSCHE

Se volete provare qualche cosa di terribile fate la penudria, si trova in cantone ticino, si sale da Gravesano (vicino a Lugano)e si arriva ad Arosio.


dalle mie parti c'è qualcosa di simile: è una specie di sentiero di montagna, però asfaltato, che va da Capitignano al lago di Campotosto.
Le misurazioni, fatte dal sottoscritto anche con l'aiuto di cartine militari molto precise, danno 4 km di salita con 500 m di dislivello: da tener presente che circa a metà strada c'è un tratto di leggera discesa lungo 500 m, per cui il tratto effettivamente in salita misura circa 3,5 km con dislivello di poco superiore ai 500 m.

 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 17/06/2006 alle 09:06
Originariamente inviato da PORSCHE

Se volete provare qualche cosa di terribile fate la penudria, si trova in cantone ticino, si sale da Gravesano (vicino a Lugano)e si arriva ad Arosio.


Fatta tante volte, in Ticino, piu dure della Penudria ci sono le salite al Lago di Naret e al Gesero ( oltre alla pendenza notevole si aggiunge la lunghezza)

 
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Livello Tour




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  postato il 18/06/2006 alle 10:09
Ad Antonello64 chiedo di che salita parla perchè conosco molto bene tutta la zona di Campotosto e del Passo delle Capannelle, ma non mi pare che ci sia una salita del genere; c'è una salita che sale da Capitignano fin quasi al Passo delle Capannelle e che si immette sulla strada che scende poi a Teramo, presente sulla carta del Touring Club come strada in costruzione ma in realtà perfettamente realizzata, asfaltata, ma di difficoltà simile a quella dell Passo delle Capannelle 5.5%) e da me percorsa circa 9 anni fa. A meno che non parli di una strada sterrata che sale da Capitignano sopra le Montagne di Pizzoli, per poi giungere nei pressi del Passo delle Capannelle e ridiscendere verso Arischia, segnalata anch'essa sul Touring; ma una strada che sale a Campotosto da Capitignano mi era sfuggita perchè non presente sulle carte del Touring ma solo, evidentemente, su quelle locali (CAI).

Comunque faccio presente che il calcolo del coefficiente di difficoltà proposto all'inizio del threads (prodotto della pendenza media per la lunghezza) non è altro che la cosa più ragionevole che si potesse creare: è un pò come il rischio sismico e vulcanico definiti come il prodotto della probabilità dell'evento e i danni che arrecherebbe: assolutamente ragionevole ed efficace. Il calcolo esatto del coefficente di difficoltà credo che sia certamente più complicato per tener conto di tanti altri fattori!

 
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Livello Tour




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  postato il 18/06/2006 alle 10:24
Qualcuno mi sa dire invece come si calcola la 'potenza' espressa da un ciclista: c'è bisogno di un wattometro oppure si può calcolare. Ad esempio da un dato dislivello (differenza di energia potenziale gravitazionale vinta dal ciclista) dovrebbe essere calcolabile l'energia dunque il lavoro (espresso in joule) compiuto su una massa, che è la propria + quella della bici: (deltaU)=(M1+M2)*g*(deltah). Dividendo per il tempo percorso si 'dovrebbe' ottenere, per definizione, la potenza (espressa in watt). Ho provato a fare dei conti ma mi vengono tutti per 'difetto eccessivo' (circa 80 watt in meno)dunque non accettabile: mi chiedo allora dov'è che sbaglio; c'è qualcosa che trascuro?
 
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Elite




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  postato il 19/06/2006 alle 10:54
Non Hai tenuto conto della forza d'attrito.

nel caso della bici hai quella ruote sull'asfalto e del corpo contro l'aria.


Originariamente inviato da lorenzofiori

Qualcuno mi sa dire invece come si calcola la 'potenza' espressa da un ciclista: c'è bisogno di un wattometro oppure si può calcolare. Ad esempio da un dato dislivello (differenza di energia potenziale gravitazionale vinta dal ciclista) dovrebbe essere calcolabile l'energia dunque il lavoro (espresso in joule) compiuto su una massa, che è la propria + quella della bici: (deltaU)=(M1+M2)*g*(deltah). Dividendo per il tempo percorso si 'dovrebbe' ottenere, per definizione, la potenza (espressa in watt). Ho provato a fare dei conti ma mi vengono tutti per 'difetto eccessivo' (circa 80 watt in meno)dunque non accettabile: mi chiedo allora dov'è che sbaglio; c'è qualcosa che trascuro?

 
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Livello Tour




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  postato il 19/06/2006 alle 16:41
Ok giusto, per essere precisi effettivamente manca il lavoro fatto contro le 'forze d'attrito', oltre al già citato lavoro contro le 'forze peso'; ma le forze d'attrito non sembrano immediatamente calcolabili: quella con il terreno, 'forza di attrito dinamico' è proporzionale alla reazione vincolare del terreno, cioè al peso (mg*sen a) dell'intera massa bici+ciclista a mezzo del 'coefficiente di attrito dinamico ud' dipendente dalla superficie del suolo e della gomma; quella 'aerodinamica' che va con il quadrato della velocità (e che necessita dunque dalle misurazioni della velocità stessa in salita) dipende dalla superficie esposta al flusso d'aria (CX), ma comunque mi pare trasurabile date le basse velocità in salita.
Insomma non è così semplice ottenere in maniera precisa la potenza.

 
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Livello Gand-Wevelvem




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  postato il 20/06/2006 alle 07:27
...questa e' la mia formula:ù
1.affrontare la salita a tutta e nel finale aumentare
2.il dolore e' solo una sensazione
3.non pensare ma agire

 
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  postato il 20/06/2006 alle 08:22
Misurala.

Vai in pianura ad una V circa uguale a quella che riesci a tenere in salita 15Km/h circa a uncerto punto smetti di pedalare e misuri tempo prima di raggiungere una V = 5Km/h circa

F= M*a

Massa Nota tu + bici

a = (V2- V1)/ T

Trovi la Forza d'attrito

Non è un metodo formalmente corretto ma potrebbe essere una discreta approssimazione.

Ciao e fammi sapere

Lo

Originariamente inviato da lorenzofiori

Ok giusto, per essere precisi effettivamente manca il lavoro fatto contro le 'forze d'attrito', oltre al già citato lavoro contro le 'forze peso'; ma le forze d'attrito non sembrano immediatamente calcolabili: quella con il terreno, 'forza di attrito dinamico' è proporzionale alla reazione vincolare del terreno, cioè al peso (mg*sen a) dell'intera massa bici+ciclista a mezzo del 'coefficiente di attrito dinamico ud' dipendente dalla superficie del suolo e della gomma; quella 'aerodinamica' che va con il quadrato della velocità (e che necessita dunque dalle misurazioni della velocità stessa in salita) dipende dalla superficie esposta al flusso d'aria (CX), ma comunque mi pare trasurabile date le basse velocità in salita.
Insomma non è così semplice ottenere in maniera precisa la potenza.

 
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Livello Gand-Wevelvem




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  postato il 20/06/2006 alle 09:29
...troppi calcoli in salita si va a tutta,e in apnea con il cuore ke tenta di schizzarti fuori...



 
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Livello Gand-Wevelvem




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  postato il 20/06/2006 alle 09:37
Originariamente inviato da Lollo

Misurala.

Vai in pianura ad una V circa uguale a quella che riesci a tenere in salita 15Km/h circa a uncerto punto smetti di pedalare e misuri tempo prima di raggiungere una V = 5Km/h circa

F= M*a

Massa Nota tu + bici

a = (V2- V1)/ T

Trovi la Forza d'attrito

Non è un metodo formalmente corretto ma potrebbe essere una discreta approssimazione.

Ciao e fammi sapere

Lo

Originariamente inviato da lorenzofiori

Ok giusto, per essere precisi effettivamente manca il lavoro fatto contro le 'forze d'attrito', oltre al già citato lavoro contro le 'forze peso'; ma le forze d'attrito non sembrano immediatamente calcolabili: quella con il terreno, 'forza di attrito dinamico' è proporzionale alla reazione vincolare del terreno, cioè al peso (mg*sen a) dell'intera massa bici+ciclista a mezzo del 'coefficiente di attrito dinamico ud' dipendente dalla superficie del suolo e della gomma; quella 'aerodinamica' che va con il quadrato della velocità (e che necessita dunque dalle misurazioni della velocità stessa in salita) dipende dalla superficie esposta al flusso d'aria (CX), ma comunque mi pare trasurabile date le basse velocità in salita.
Insomma non è così semplice ottenere in maniera precisa la potenza.


...quando affronti il "passo della foppa" mt 1852 oppure il passo san pellegrino 6 gia' annebbiato dalla fatica nn ci puo' permettere di calcolare i dislivelli perche' gli altri ti scappano e nn si prendono +....

 
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Elite




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  postato il 20/06/2006 alle 12:54
Ciao nel sito sotto ci sono un pò di informazioni sulla penduria a vedere il profilo altimetrico fa una certa impressione


http://membres.lycos.fr/biciticino/penudria/penudria.htm

Originariamente inviato da PORSCHE

Se volete provare qualche cosa di terribile fate la penudria, si trova in cantone ticino, si sale da Gravesano (vicino a Lugano)e si arriva ad Arosio.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 20/06/2006 alle 16:41
Originariamente inviato da lorenzofiori

Ad Antonello64 chiedo di che salita parla perchè conosco molto bene tutta la zona di Campotosto e del Passo delle Capannelle, ma non mi pare che ci sia una salita del genere; c'è una salita che sale da Capitignano fin quasi al Passo delle Capannelle e che si immette sulla strada che scende poi a Teramo, presente sulla carta del Touring Club come strada in costruzione ma in realtà perfettamente realizzata, asfaltata, ma di difficoltà simile a quella dell Passo delle Capannelle 5.5%) e da me percorsa circa 9 anni fa. A meno che non parli di una strada sterrata che sale da Capitignano sopra le Montagne di Pizzoli, per poi giungere nei pressi del Passo delle Capannelle e ridiscendere verso Arischia, segnalata anch'essa sul Touring; ma una strada che sale a Campotosto da Capitignano mi era sfuggita perchè non presente sulle carte del Touring ma solo, evidentemente, su quelle locali (CAI).


è una strada che parte proprio dall'abitato di Capitignano e riesce sulle montagne intorno al lago, a destra del paese di Mascioni: l'ho fatta qualche volta in macchina e ne ho misurata la lunghezza, mentre il dislivello l'ho calcolato da una cartina militare.

P.S. di dove sei?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 20/06/2006 alle 17:25
Originariamente inviato da paperina

Originariamente inviato da PORSCHE

Se volete provare qualche cosa di terribile fate la penudria, si trova in cantone ticino, si sale da Gravesano (vicino a Lugano)e si arriva ad Arosio.


Fatta tante volte, in Ticino, piu dure della Penudria ci sono le salite al Lago di Naret e al Gesero ( oltre alla pendenza notevole si aggiunge la lunghezza)

Vi invito entrambi a fare questi bei muri.
Uno e quello che sale a Barbè di Oggebbio dalla parte verso Locarno
(non è lunga ma dura http://www.salite.ch/8365.htm l'ho rilevata io );
Un'altro è lo strappo per arrivare a Scareno (1,5 Km a oltre il 15%) in val Intragna (la valle della Segletta);
Un'altro è lo strappo per arrivare a l'alpre Cresta da Cossogno (io mi son girato dopo 200 metri - L'HAC4 segnava 20%).
Ci sarebbero anche l'alpe Ompio da Santino (strappi a oltre il 20%), Cicogna da ponte Casletto, la parte di 2.5 Km dopo Miazzina (Cappella Finà - Alpe Pala), tutta la salita dopo Intragna.
Sono tutte intorno a Verbania e al massimo a 35 Km da Locarno.
Cara fuoriserie Svizzera dal nome Tedesco ma mezzo Sunese le hai fatte?
Mi faccio volontario per fare da guida però dopo il 20 di agosto.
Altre informazioni sulle salite le trovate su http://www.salitomania.it/vco_ita.htm

 

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"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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Livello Miguel Poblet




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  postato il 20/06/2006 alle 19:52
Dalle tue parti stress c'e' anche una tra le salite piu' dure d'Italia, l'alpe rossombolmo, il km8.5-9.5 e' veramente impossibile per pendenze e fondo sconnesso, salite famose come lo zoncolan da ovaro ad esempio sono molto piu' facili da conquistare senza mettere piede a terra.
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 20/06/2006 alle 20:03
Non le ho messe apposta.
Alpe Rossombolmo da Ornavasso, oppure alpe Lut da Premosello oppure l'alpe Fuori da Preglia la 3^ salita + dura d'Italia (9 Km al 13,4% medio) sono troppo troppo dure.
Io ho messo muri di pochi chilometri non salite al limite del fattibile.

 

[Modificato il 20/06/2006 alle 20:09 by stress]

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Livello Tour




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  postato il 20/06/2006 alle 20:28
Caro Antonello64, abito a Roma, ma con vacanze estive fisse da quando son nato a Tornimparte e ovviamente la passione per la bici che mi ha portato a conoscere a menadito tutta la conca aquilana, da Tornimarte ad Aringo, da Campostosto a Assergi, da Sella di Corno a Campo Felice, a Rocca di Cambio e di Mezzo, Ovindoli, tutte le salite tranne quella che hai citato; tra l'altro c'è una catena di montagne che divide il Lago di Campotosto da Capitignano, bisogna svalicare quella e il dislivello è maggiore di 500 metri.Boh!
La tua salita ha una pendenza media del 14.2%; a Tornimparte c'è una salita di 1.8 al 12% media con punte del 25% nota come salita di San Nicola ed una salita di 2.5 km al 17% media nota come salita di 'Ruella', a tratti cementata con punte del 30%. Se vuoi pui venire a darle un'occhiata.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 20/06/2006 alle 21:49
Originariamente inviato da lorenzofiori

Caro Antonello64, abito a Roma, ma con vacanze estive fisse da quando son nato a Tornimparte e ovviamente la passione per la bici che mi ha portato a conoscere a menadito tutta la conca aquilana, da Tornimarte ad Aringo, da Campostosto a Assergi, da Sella di Corno a Campo Felice, a Rocca di Cambio e di Mezzo, Ovindoli, tutte le salite tranne quella che hai citato; tra l'altro c'è una catena di montagne che divide il Lago di Campotosto da Capitignano, bisogna svalicare quella e il dislivello è maggiore di 500 metri.Boh!
La tua salita ha una pendenza media del 14.2%; a Tornimparte c'è una salita di 1.8 al 12% media con punte del 25% nota come salita di San Nicola ed una salita di 2.5 km al 17% media nota come salita di 'Ruella', a tratti cementata con punte del 30%. Se vuoi pui venire a darle un'occhiata.


ti ho risposto con messaggio privato: teniamoci in contatto per quando torni a Tornimparte.

 
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Livello Miguel Poblet




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  postato il 20/06/2006 alle 22:40

Un'altro è lo strappo per arrivare a l'alpre Cresta da Cossogno (io mi son girato dopo 200 metri - L'HAC4 segnava 20%).


L'intera salita quanto e' lunga?

 
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Livello Tour




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  postato il 20/06/2006 alle 22:44
Scusa ma sono un neo arrivato in cicloweb: messaggio privato vuol dire e-mail o qualcos'altro, perchè di e-mail nessuna traccia?
 
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Livello Tour




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  postato il 20/06/2006 alle 22:48
Originariamente inviato da lorenzofiori

Scusa ma sono un neo arrivato in cicloweb: messaggio privato vuol dire e-mail o qualcos'altro, perchè di e-mail nessuna traccia?


Lorenzo, vorrei che chiarissi quel tuo ultimo messaggio sul thread "Fisica della bici". Era rivolto a me? Ciao

 

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Inutile avere una bici leggerissima, se ti porti nel corpo un'anima che pesa come un macigno.

"...e questo non è un messaggio legato solo allo sport, ma anche alla scuola, al lavoro, alla salute... se uno ci crede, può arrivare dove vuole." Ivan Basso




 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 21/06/2006 alle 10:10
Originariamente inviato da 27luglio


Un'altro è lo strappo per arrivare a l'alpre Cresta da Cossogno (io mi son girato dopo 200 metri - L'HAC4 segnava 20%).


L'intera salita quanto e' lunga?

Credo tra 1.5 e 2 Km.
Per un pezzo di circa 500 metri l'ho fatta a piedi e si faceva fatica.
La salita comincia dalla località INOCA di Cossogno e finisce all'agriturismo sopra l'alpe cresta.

 

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  postato il 21/06/2006 alle 13:10
Non mi sembra che lo abbia ordinato il dottore di fare questi calcoli

E poi credo che ognuno sia libero di farli se vuole farli dove gli pare :-)

...quando affronti il "passo della foppa" mt 1852 oppure il passo san pellegrino 6 gia' annebbiato dalla fatica nn ci puo' permettere di calcolare i dislivelli perche' gli altri ti scappano e nn si prendono +....

 
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  postato il 21/06/2006 alle 17:07
Caro Ivan il terribile, mi era sembrato che mi avessi mandato a quel paese per così poco, cioè per una curiosa domanda tecnica che io ingegnere non potevo non farmi. Io cerco di buttarla là sullo scherzo e sul possibile travisamento delle sue parole, ma lei se la prende: mi sembra un pò permaloso lei....comunque avanti! Ciao.
 
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  postato il 21/06/2006 alle 17:10
Originariamente inviato da lorenzofiori

Caro Ivan il terribile, mi era sembrato che mi avessi mandato a quel paese per così poco, cioè per una curiosa domanda tecnica che io ingegnere non potevo non farmi. Io cerco di buttarla là sullo scherzo e sul possibile travisamento delle sue parole, ma lei se la prende: mi sembra un pò permaloso lei....comunque avanti! Ciao.


Lorenzo, non sono Ivan ma ti prego: spiegaci dove ti è sembrato che Ivan ti mandasse a quel paese in questo thread: http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=4583

Magari è sfuggito anche a noi moderatori...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/06/2006 alle 00:14
messaggio privato è il messagio che mandi ad 1 unico utente e solo lui puo leggerlo! tipo email x certi versi...
 
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Livello Miguel Indurain




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  postato il 22/06/2006 alle 08:22
Originariamente inviato da paperina

Fatta tante volte, in Ticino, piu dure della Penudria ci sono le salite al Lago di Naret e al Gesero ( oltre alla pendenza notevole si aggiunge la lunghezza)


Come fatta tante volte? Ti diverti a fare la Penudria?
Comunque, proprio lì vicino, a Torricella, c'è la molto meno conosciuta salita che porta ai Monti di Torricella...peggio della Penudria...pendenze simili ma asfalto granuloso...è veramente dura arrivare in cima.

Poi concordo sul Naret (salita bellissima, estenuante e bella tosta dopo il lago del Sambuco, specialmente il muro di 900metri circa al 15% di media) e sul Gesero (tratto durissimo di circa 1300 metri verso il 12-13° km)

Per quanto riguarda i muri, il più duro del sottoceneri (almeno di quelli che conosco io) si trova vicino a Carabietta...si sale da via Ceresio per arrivare ad Arasio (e poi Montagnola). I primi 600m sono micidiali, le pendenze toccano il 25%.

Anche proseguendo dopo Gola di Lago in direzione Alpe Davrosio ci si imbatte in alcuni tratti durissimi...anche lì si arriva attorno al 25% dopo una salita già impegnativa.

 
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Livello Miguel Indurain




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  postato il 22/06/2006 alle 08:28
Originariamente inviato da stress

Non le ho messe apposta.
Alpe Rossombolmo da Ornavasso, oppure alpe Lut da Premosello oppure l'alpe Fuori da Preglia la 3^ salita + dura d'Italia (9 Km al 13,4% medio) sono troppo troppo dure.


Magari ci potresti aggiungere pure il Monte Camoscio, anche se è piuttosto breve...

Se vuoi provare qualcosa di molto duro ma comunque fattibile, poco vicino a Brissago puoi salire a Cortaccio...l'ho fatta una volta, pendenza media notevole ma salita generalmente regolare. I tratti più duri, qualche rampa al 20%, si trovano solo nel finale. Io l'avevo fatta mi pare sei anni fa col 39x26...ed avevo rischiato di mettere piede a terra solo nel finale.

http://www.salite.ch/cortacci.htm

 
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Livello Miguel Poblet




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  postato il 22/06/2006 alle 20:46

Se vuoi provare qualcosa di molto duro ma comunque fattibile, poco vicino a Brissago puoi salire a Cortaccio...l'ho fatta una volta, pendenza media notevole ma salita generalmente regolare. I tratti più duri, qualche rampa al 20%, si trovano solo nel finale. Io l'avevo fatta mi pare sei anni fa col 39x26...ed avevo rischiato di mettere piede a terra solo nel finale.


Fatta l'anno scorso. Ricordo bene le rampette finali al 20%.
Anche all'alpe del gesero (da Arbedo) sono salito l'anno scorso, ai laghi di naret invece pensavo di andare quest'anno.

Il muro di montagnola e' su salite.ch, impressionante!
http://www.salite.ch/montagnola1.htm
E anche l'alpe davrasio:
http://www.salite.ch/7868.htm

Del monte camoscio ne ho percorso un tratto a piedi tanto per vedere com'era un giorno che ero in zona dopo un inutile tentativo di arrivare in cima all'alpe rossombolmo e poi quello riuscito di salire a capraga da premosello
Sulla penudria quali sono le pendenze massime?

 
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Livello Miguel Indurain




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  postato il 22/06/2006 alle 21:44
Originariamente inviato da 27luglio

Sulla penudria quali sono le pendenze massime?


18-20%...
il tratto più impegnativo è forse quello iniziale in semirettilineo perché non molla quasi mai. Poi, dopo il primo vero tornante sulla destra, ogni tanto la strada spiana un po'...anche se i tratti duri continuano fino alla fine.

 
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