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Autore: Oggetto: Al mio Amico Mario 40%, sul Giro e sul Tour

Livello Fausto Coppi




Posts: 6922
Registrato: Jul 2004

  postato il 16/07/2005 alle 00:17
Ti dirò Mario, che penso vivamente che se il Tour fosse italiano si chiamerebbe Giro d’Italia.
Penso che molti facciano fatica a capire quanto sia importante la corsa rosa per gli Italiani, leggo anche di imbarazzanti paragoni con il rapporto che gli spagnoli hanno con Vuelta, ma è fasullo, la Vuelta non è la corsa più importante per gli Spagnoli.
Non mi interessa stabilire se sia snobbismo, chauvinismo, nazionalismo, stupidità, vanagloria, provincialismo, cupidigia o chissà che altro, si può discutere sulle motivazioni, non sullo stato delle cose.
Gli Italiani che disertano il Giro a favore del Tour lo fanno solo ed esclusivamente perchè sono al soldo di squadre straniere, ringraziamo il Pro-Tour per averci riportato a casa Bettini.
Sento fesserie madornali del tipo "chi vince il Tour può vincere qualsiasi corsa".
Ne hai mai sentita una più grossa di questa, mio carissimo Amico? Fai attenzione all’ernia inguinale, mi raccomando.
L’ultima volta che un vincitore di GT vinse una classica monumento accadde proprio l’anno scorso, con Cunego, vincitore di Giro e Lombardia, quindi Jalabert che nel 1995 vinse Sanremo e Vuelta, poi il 1994, quando Berzin vinse Liegi e Giro, nel 1992 Vuelta e Lombardia furono di Rominger, nel 1990 Bugno vinse Sanremo e Giro, così come l’anno prima, il 1989, quando il Professore con gli occhiali si portò a casa pure lui Sanremo e Giro, e mi fermo.
Io non credo che si possa dire che il vincitore di una particolare corsa si possa dire capace di vincere qualunque altra cosa, al limite si è detto che la Parigi Tours non è una classica monumento...perchè non l’ha mai vinta Merckx.
Ma se proprio un tizio volesse spararla grossa, allora dovrebbe dire che è il vincitore del Giro, o al limite il vincitore della Vuelta, a poter vincere qualsiasi corsa. Intendiamoci, resterebbe una fesseria, solo un po’ più piccola, visto che la storia ha il suo peso, anche se pochi sanno imparare da essa.
Se il Tour fosse italiano, pensa un po’ Amico mio, Riis, Ullrich e Armstrong avrebbero potuto dire di avere vinto un Giro, e invece devono accontentarsi che qualcuno li sostenga affermando: "se solo avessero voluto..."
Già, ma volere è potere.
Tu hai scritto

« Campione Olimpico e vincitore Coppa del Mondo: Bettini - ASSENTE
Campione del Mondo: Freire - ASSENTE
Vincitore Giro 2004 e numero uno UCI a fine 2004: Cunego - ASSENTE
Vincitore Tour 2004: Armstrong - Presente
Vincitore Vuelta 2004: Heras - Presente
Leader ProTour: Di Luca - ASSENTE
Mancano sei "allori" su otto... ne aveva molti più, paradosso, il Giro d'Italia...»

Alla fine della fiera, Mario, non mi resta che aggiungere alla tua lista l’assenza di Petacchi, semplicemente il miglior velocista sulla piazza.
Una volta di più, mi limito a sottolineare la peculiarità del Giro d’Italia, in ribasso o in svendita che siano le sue quotazioni, una corsa che non è seconda a nessun’altra, perchè nessuna corsa è come il Giro, diversamente quella stessa corsa in nessun altro modo potrebbe chiamarsi se non Giro d’Italia: differente, italiana.
Lo so, noi siamo provinciali perchè all’arrivo di tappa stappiamo ancora lo spumante, cosa che al Tour non è mai accaduta, al limite stappavano lo Champagne, ora neppure quello, non so se per rispetto verso i Mussulmani o se per evitare di imbrattare la moquette di quel bel palco che sembra uscito dalla casa della Barbie.
Siamo tornati al futurismo fascista, "il Tour è bello del Giro perchè è più veloce!".
Che concetto balordo della bellezza, eh caro Mario? Pensa se la tua ragazza ti dicesse "sei bello, ma troppo veloce", che umiliazione sarebbe, non trovi?
Dimenticavo, l’altro giorno un mio conoscente m’ha detto che se il Tour fosse italiano, sarebbe già stato fatto a pezzi dal calcio.
Già, un altro alloro per il nostro amato Giro d’Italia, e per tutto il ciclismo italiano: la capacità di non essere stato cannibalizzato dal pallone, pure senza l’aiuto del cacchione che dirige la baracca del Grand Boucan.
Chissà, si dice che quello che non t’ammazza ti fà più forte, vedremo.
Bene, ho visto che c’era solo un mio thread nella prima pagina del forum, non vorrei che qualcuno pensasse che di colpo sono diventato umile, così ne ho aperto uno nuovo, e visto che hai scritto un incredibile resoconto del Morris Day, che mi ha emozionato e commosso non poco, lo dedico a Te.
Ciao

 

____________________
Davide

 
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Livello Classica San Sebastian




Posts: 74
Registrato: Jun 2005

  postato il 16/07/2005 alle 03:44
caro aranciata
ritengo i tuoi interventi tra i più interessanti in assoluto del forum, ma sulla disputa giro-tour, mi trovo in disaccordo.
Fermo restando che le opinioni, in quanto tali, sono tutte rispettabili, e condividendo in pieno quando dici che "si la Gara la fanno i corridori, ma un buon spartito aiuta l'interprete", se tiriamo in ballo la cronaca, ovvero la storia, questa dice l'esatto opposto di quanto affermi.
Il giro potrebbe corrersi interamente sull'arco alpino per 21 giorni ed il tour fatto al livello del mare, ma il tour resterebbe più prestigioso.
Perchè la storia ha deciso così.
Perchè perdersi in queste discussioni sterili?
Ritieni, sinceramente, i vari savoldelli, simoni, garzelli, gotti (senza nulla togliere al loro valore) possibili vincitori di tour?
E degli anni compresi nell'intervallo gimondi-pantani, quando "spianavano" letteralmente il giro per favorire le caratteristiche patriottiche dei nostri corridori (con moser che nell'84 finalmente ci riuscì dopo essere stato beffato precedentemente da saronni in un giro, se ricordo bene, con addirittura sei cronometro), che al tour prendevano sonore scoppole, che dobbiamo dire?
Lasciamo da parte allora la storia per favore, perchè, almeno di non volerla distorecere, quella parla chiaro.
Certo non stiamo parlando del campionato del mondo contro il torneo scapoli-ammogliati, ma su una scala di valori ormai consolidati il tour de france è la corsa a tappe più prestigiosa.
Quando nel 91' cinque italiani (CHIAPPUCCI;
CENGHIALTA, BUGNO, LIETTI, ARGENTIN) infilarono cinque vittorie consecutive, se ne parlò tanto (io me lo ricordo) proprio perchè ciò era accaduto al tour!
con saluti sinceri



 
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Livello Marco Pantani




Posts: 1446
Registrato: Oct 2004

  postato il 16/07/2005 alle 09:15
Caro Aranciata, quasi 2000 anni fa, il poeta latino Virgilio diceva :"Si parva licet componere magnis."
"Se è lecito paragonare cose piccole alle grandi"
Ciao.

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 6314
Registrato: Jun 2005

  postato il 16/07/2005 alle 09:41
Ripeto anche qui quanto ho scritto alcuni giorni fa su un'altro thread:

postato il 11/07/2005 alle 17:36
Da sportivo dico: " Il tour è la corsa ciclistica per eccellenza,
e, ogni giorno è come se fosse una festa nazionale per
quanta gente c'è".
Da italiano dico: "Il giro non ha nulla in meno dal Tour. Periodi
diversi e (soprattutto) politiche commerciali differenti fanno
la differenza (scusate la ripetizione) a favore del Tour.

Per finire ogni corsa è differente. Non esiste la "corsa" ciclistica
per eccellenza.
Ma esiste "l'eccellenza del ciclismo" e li ci sono sia il Tour che il giro.

questo lo inserisco adesso:
Basta con le chiacchiere sterili, i provincialismi e i vittimismi.
Basta con i riferimenti politici.

Applausi a tutti e salvate i Coyete!!
Grassie.

 

____________________
"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Jul 2004

  postato il 16/07/2005 alle 10:58
Ciao Raggio, contraccambio sinceramente la stima (ultimamente ironia e sarcasmo sono fluiti a fiumi, quindi sottolineo sinceramente), ma altrettanto sinceramente non vedo la sterilità della discussione.
Anche io da qualche parte avevo scritto che il Tour potrebbe essere strutturato su cinque cronometro e quindici tappe di pianura, ma resterebbe comunque il più prestigioso.
Con una piccola eccezione, inutile ribadirlo.
Sì, penso proprio che siamo una piccola eccezione.
Non penso di alimentare una discussione sterile se Basso, anzichè concentrarsi sulla preparazione del Tour, come fanno i suoi avversari del Grand Boucan, abbia scelto di partecipare anche al Giro.
Quand’anche la scelta di quest’anno restasse isolata nella sua carriera, rimarrà scolpita nella storia, e qualche sprovveduto si chiederà perchè mai Ivan Basso fu così pazzo.
Oppure, immaginiamo la storia del ciclismo italiano senza il trabocchetto di Campiglio, pensi che il Pirata, senza gatti neri in mezzo ai raggi, avrebbe mai rinunciato a partecipare anche ad un solo Giro d’italia?
Tra le altre cose, come vedi, astutamente mi sono astenuto dal risalire oltre il 1989, ma per favore non dirmi che distorco la storia, dimmelo tu a quale anno bisogna risalire per trovare finalmente un vincitore del Tour pure vincitore di una classica monumento?
Raggio (però poi mi devi dire con quale nome chiamarti perchè questo sa di carcere), lascia perdere per un momento quel Mulo asimoviano di A’rmstrong, tu ritieni sinceramente, e lo dico usando le tue stesse parole, i vari Riis, Ullrich, Zuelle, Beloki o Kloeden (senza nulla togliere al loro valore) possibili vincitori del Giro? Forse sì, forse no, ma se si fossero impegnati a fondo nel Giro avrebbero ottenuto i medesimi risultati sulle strade del Tour? La loro situazione è esattamente la medesima dei vari Savoldelli, Simoni, Garzelli o Gotti.
Al termine di tutto ciò, io difendo la peculiarità del Giro d’Italia, e se non posso negare che il Tour sia la corsa più importante del mondo, non accetto però che si riduca ad essa l’intero universo del ciclismo, perchè è questo che accade se dai un’occhiata attorno, e ne sono disgustato, le due ruote starebbero in piedi da sole anche senza il Grand Boucan.
Anche io come te rispetto le altrui opinioni (via, mi sforzo di farlo), spero semplicemente che la mia sia ora più chiara, e bada bene, le mie argomentazioni servono anche a frenare quella sequela di espressioni del tipo "il Tour fa schifo" che assolutamente non condivido.

Chiudo tornando un attimo a quel 1984: una corsa figlia dei vizi della sua epoca, come correttamente sostieni, vizi che tra le altre cose permisero a Hinault di vincere due edizioni senza troppo patire, comunque in quel Giro le cronometro furono tre più un prologo, per complessivi 140km, circa come il Tour di questi ultimi due anni. Indubbiamente Moser vinse grazie al cronometro, ma vinse anche grazie ai tagli del tracciato previsto, vinse anche grazie all’elicottero, e diciamocelo, C’onconi in fondo era l’avanguardia.
Un saluto amichevole, ciao.

 

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Jul 2004

  postato il 16/07/2005 alle 10:59
Stress, tu mi sei simpatico, parecchio simpatico, ma il tuo intervento mi sembra un po’ sbroccato, che volevi dire?
Abbi pazienza, parli di chiacchiere sterili ma non è che parlando di coyote la discussione possa arricchirsi.
Mi rendo conto che l’introduzione negli Stati Uniti del Cane da Pastore Maremmano Abruzzese, per tutelare contemporaneamente il bestiame al pascolo e i coyote protetti dal WWF, possa avere ringalluzzito un ragazzo della Marsica come te, ma l’argomento dovrebbe essere contenuto entro certi limiti.
Un saluto cordialissimo, ciao

 

____________________
Davide

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 6314
Registrato: Jun 2005

  postato il 16/07/2005 alle 11:09
Per le chiacchiere sterili copio cosa ho scritto
"ogni corsa è differente. Non esiste la "corsa" ciclistica
per eccellenza.
Ma esiste "l'eccellenza del ciclismo" e li ci sono sia il Tour che il giro."

Per il coyote forse è vero sto esagerando.
Non sapevo della storia del cane pastore.
Grazie per il ragazzo.
Per il resto contraccambio la simpatia.

Sai che buona l'aranciata con la Vodka?

 

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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Jun 2005

  postato il 16/07/2005 alle 11:23
Articolo odierno sul tour:
(da Il Giornale)

Il Tour sui Pirenei con tanta nostalgia del Giro - di Redazione -


Viva il Giro. È l'urlo che nessuno riesce a trattenere davanti alla noia di questo Tour monotono e scontato, che per paradosso della storia rischia di entrare negli annali come il più indimenticabile di tutti, essendo il settimo consecutivo vinto dallo stesso umano.
Eppure, nonostante il peso opprimente della leggenda che va profilandosi, nonostante il solo pensare certe cose suoni qui vagamente blasfemo, è ora di liberare questo urlo salutare e sacrosanto, alla faccia dello sciovinismo francese: evviva il nostro Giro. L'ultimo, soprattutto. Qui, dove si ritrova tutta la snobistica aristocrazia del pedale, si vive proprio l'eccitante clima di un circolo del bridge: stessi clamori, stessa imprevedibilità, stessi fuochi d'artificio. Armstrong padrone e capobastone, gli altri a pecora. Hanno dipinto sul volto il premio consolazione: in fondo, si legge nei loro occhi, arrivare dietro Armstrong è già qualcosa.
Finché a inseguire un (altro) podio è il nostro Basso, ci sta bene. Lui è l'unico ad essersi sobbarcato la pesantezza di un Giro d'Italia. Ma gli altri sono imbarazzanti. Sulle strade di Francia stanno circolando eminenti miliardari che da anni – come Armstrong, ma con risultati diversi – preparano solo questa fatica di luglio. Ullrich, Klöden, Vinokourov, Rogers, Mayo, Etxebarria, Heras, Menchov, Botero, Landis, Leipheimer, Beloki: la lista è lunga. Sono quelli che da Natale a fine giugno, e da fine luglio a Natale, non compaiono mai. Sono a preparare il Tour, dicono...
Eccoli tutti qui, quelli che per undici mesi l'anno «sono a preparare il Tour». In fila come suorine, docili e servili sotto il tallone di sua infallibilità Armstrong. Che cosa dovremmo fare, applaudirli e compatirli? Neanche per sogno. Diciamolo a chiare lettere: sono una delusione. E il Tour, di rimando, va definito nello stesso modo. È il campionato del mondo a tappe, è l'appuntamento planetario, è il più di tutto: va bene, ma si può dire che questa edizione rischia seriamente di passare alla storia come una delle più deprimenti? Anche le finali di Champions League, spesso, sono piatte e noiose: che facciamo, non lo diciamo solo perché sono finali?
Mentre orgogliosamente gridiamo viva il Giro, non resta che aggrapparci all'ultima opportunità di montagna: due giorni sui Pirenei, ultima spiaggia a quota duemila, due arrivi in salita che a campioni virili basterebbero per qualunque azzardo. Purtroppo saliamo con un bravo protagonista in meno, quel Valverde bimbo-prodigio di Spagna che ha battuto Armstrong a Courchevel (ginocchio dolorante). Tocca agli altri, a quelli «che stanno sempre preparando il Tour». Vediamo se l'altitudine riesce a scuoterli dalla feroce catalessi. Quanto al vecchio Lance, è più preoccupato del caldo che dei rivali. Gli si chiede pure che cosa farebbe lui, per battere Armstrong. La risposta è una risata: «E che ne so, nessuno mi ha mai insegnato come si fa...».

 

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Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
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Elite




Posts: 20
Registrato: Aug 2004

  postato il 16/07/2005 alle 11:52
Originariamente inviato da stress

Sulle strade di Francia stanno circolando eminenti miliardari che da anni – come Armstrong, ma con risultati diversi – preparano solo questa fatica di luglio. Ullrich, Klöden, Vinokourov, Rogers, Mayo, Etxebarria, Heras, Menchov, Botero, Landis, Leipheimer, Beloki: la lista è lunga. Sono quelli che da Natale a fine giugno, e da fine luglio a Natale, non compaiono mai. Sono a preparare il Tour, dicono...



Per alcuni di questi potrebbe essere pure vero, per altri è una bella forzatura. Heras ha vinto tre Vuelte in questi anni, Rogers due mondiali a cronometro, Botero in maggio già primeggiava al Romandia; quanto a Vinokourov, l'articolista dimostra tutta la sua insipienza per averlo inserito nel calderone.

Buona due giorni pirenaica a tutti, e se è vero che finora il Tour è stato un po' noioso, non dimentichiamo due cose: che non la penseremmo minimamente così se Rasmussen fosse italiano, e che manca ancora tanto alla fine, e per ribaltare totalmente i giudizi negativi basterebbe anche una sola giornata memorabile.

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 1635
Registrato: Apr 2005

  postato il 16/07/2005 alle 12:17
Sono un vecchiaccio prosaico.
Credo che la corsa più importante sia , OGGI, quella che da più guadagni. sotto ogni profilo...premi, ingaggi, sponsor eccetera. Di tecnico resta poco.
Chi vince il tour, vince il tour. E' sempre stato così. Aimar oltre al tour che ha vinto di importante? E Pingeon? E Walkowiack?
Potrei insistere con Rijs, lo stesso Thevenet.....
Ma la loro fama viene da li. Dal Tour, che negli anni 50 e 60 gareggiava col giro per prestigio (spesso il vincitore del giro in quegli anni era MOLTO più forte del vincitore del tuor.....volete un paragone? Guardate anno per anno i nomi dei vincitori dal dopoguerra al 80....poi vedrete che c'è equilibrio fra Giro e Tour....
Dagli anni 80 la distanza come prestigio si è fatta enorme e piano piano si è cominciato a correre per il tour.
Zoetemelk qua da noi non è mai venuto. Poulidor neanche. Ocana neanche. Thevenet idem.....ma in quegli anni gli "scambi" non erano frequenti.
Dagli anni 80, le cose sono gradualmente cambiate ed il Tour, come mole di soldi routanti, ha staccato le altre due grandi corse a tappe da tre settimane. Oggi, purtroppo, Vuelta e Giro servono per "collaudare" gli aspiranti competitor del Tour. Credo sarà così ancora per molto.........purtroppo.

 

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pedala che fa bene.....

 
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Livello Gand-Wevelvem




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Registrato: May 2005

  postato il 16/07/2005 alle 12:17
il tour ha semplicemente più visibilità europea, basta andare a vedere una tappa alpina e ti accorgi di quanta gente c'è da tutta europa, cose che al giro non si son mai viste.. esempio tappa del sestriere al giro: non c'era nemmeno un francese a pagarlo... tappa di briançon al tour. c'erano più stranieri che francesi. tutto qua chi vince una tappa al tour ha una visibilità internazionale non paragonabile a nessuna altra corsa o classica e visibilità internazionale si traduce in denaro.. che poi le classiche ed il giro siano più spettacolari concordo pienamente. Io del tour apprezzo sicuramente di più lo spettacolo offerto dagli spettatori cne dai corridori.. almeno negli ultimi anni è così.. buoni pirenei a tutti
 
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Livello Marco Pantani




Posts: 1409
Registrato: Nov 2004

  postato il 16/07/2005 alle 12:41
E' stato detto e ri-detto che sulle strade del Tour c'é un mucchio di gente, compresi molti stranieri.
E allora bisogna anche ridire la banale risposta: ma signori, é luglio e la gente é in vacanza!!
Io le tappe alpine del Tour non le ho viste neanche in televisone. La ragione é semplice: stavo lavorando! Mi sono dovuto accontare di seguirle su internet e della sintesi televisiva serale... Meno male che la due giorni nei Pirenei capita nel week end...
Ma insomma, se il Giro passasse in questi giorni sulle strade delle Dolomiti, pensate forse che sulle strade non ci sarebbe nessuno???

PS: per il resto sono d'accordo praticamente in toto con Aranciata e con Jan.

 
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Livello Marco Pantani




Posts: 1446
Registrato: Oct 2004

  postato il 16/07/2005 alle 12:47
Originariamente inviato da Marco Grassi

Originariamente inviato da stress

Sulle strade di Francia stanno circolando eminenti miliardari che da anni – come Armstrong, ma con risultati diversi – preparano solo questa fatica di luglio. Ullrich, Klöden, Vinokourov, Rogers, Mayo, Etxebarria, Heras, Menchov, Botero, Landis, Leipheimer, Beloki: la lista è lunga. Sono quelli che da Natale a fine giugno, e da fine luglio a Natale, non compaiono mai. Sono a preparare il Tour, dicono...



Per alcuni di questi potrebbe essere pure vero, per altri è una bella forzatura. Heras ha vinto tre Vuelte in questi anni, Rogers due mondiali a cronometro, Botero in maggio già primeggiava al Romandia; quanto a Vinokourov, l'articolista dimostra tutta la sua insipienza per averlo inserito nel calderone.

Buona due giorni pirenaica a tutti, e se è vero che finora il Tour è stato un po' noioso, non dimentichiamo due cose: che non la penseremmo minimamente così se Rasmussen fosse italiano, e che manca ancora tanto alla fine, e per ribaltare totalmente i giudizi negativi basterebbe anche una sola giornata memorabile.


Quell'articolista non è la prima volta che si dimostra un incompetente.
Marco Grassi ha fatto bene a rilevare la sua insipienza.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 16/07/2005 alle 12:58
Marco (Grassi), permettimi di dissentire: faccio fatica a credere che il Tour ti abbia annoiato, ci sono state cose molto belle, chiaramente poteva essere migliore.
Quanto all’articolo riportato da Stress, non l’ho letto, ma dalle tue condivisibili osservazioni deduco che non mi sono perso niente di speciale.

Amico Stress (scusa, non ho ancora mandato a menoria il tuo nome vero), non puoi pretendere che una tua frase piazzata lì a mo’ di sigillo sia sufficiente a rendere sterile ogni altra discussione.

Ilic Janssen, non riesco troppo a capire il tuo ragionamento, perchè chi vince il Tour vince il Tour è applicabile a parecchie altre corse, Van Hooydonck deve la sua fama al Giro delle Fiandre (o pensi forse che il grande pubblico conosca Pingeon più di quanto sia conosciuto Van Hooydonck?), DeVlaeminck non solo ma soprattutto alla Parigi Roubaix, Binda non solo ma soprattutto al Giro d’Italia.
Detto ciò, bisogna rammentare che le distorsioni culturali vanno riconosciute ma non applaudite.
Condivido poi le tue osservazioni sul declino del Giro dopo il 1980 ma solo fino a un certo punto, perchè spianati o meno che fossero i percorsi, Battaglin, Hinault, Saronni, Moser, ancora Hinault, Visentini, Roche, Hampsten, Fignon, Bugno, Indurain due volte, Berzin, Rominger, Tonkov...non mi permettono di vedere alcunchè di umile o medesto nell’albo d’oro, che semmai comincia a declinare paurosamente dal 1997 in poi, con la sola eccezione di Pantani e con tutti gli enigmi che la sua vicenda si porta appresso, tanto che il vero tonfo si può far coincidere con il 1999.
Permettimi infine di chiosare che è vero che il Tour è la corsa più conosciuta e perciò meglio remunerata, ma anche che questa affermazione
« Oggi, purtroppo, Vuelta e Giro servono per "collaudare" gli aspiranti competitor del Tour.»
a mio avviso non ritrova riscontro alcuno nella realtà, almeno per quello che riguarda il Giro.
Ciao Mitico.

 

____________________
Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Jul 2005

  postato il 16/07/2005 alle 13:02
Per arancia, non sono d'accordo che giro e vuelta servono per collaudare il tour, il giro serve a mettere in luce gli italiani che si spaventano al tour (forse Simoni ne sa qualcosa) la Vuelta perlomeno ha un compito ben preciso, preparare al meglio i mondiali (vero Petacchi?)
 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 3270
Registrato: Jul 2005

  postato il 16/07/2005 alle 13:06
E se anticipassero il giro ad aprile o addirittura a marzo? Le cose cambierebbero?
 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 16/07/2005 alle 13:08
Originariamente inviato da Felice

E' stato detto e ri-detto che sulle strade del Tour c'é un mucchio di gente, compresi molti stranieri.
E allora bisogna anche ridire la banale risposta: ma signori, é luglio e la gente é in vacanza!!
Io le tappe alpine del Tour non le ho viste neanche in televisone. La ragione é semplice: stavo lavorando! Mi sono dovuto accontare di seguirle su internet e della sintesi televisiva serale... Meno male che la due giorni nei Pirenei capita nel week end...
Ma insomma, se il Giro passasse in questi giorni sulle strade delle Dolomiti, pensate forse che sulle strade non ci sarebbe nessuno???

PS: per il resto sono d'accordo praticamente in toto con Aranciata e con Jan.



Scusa Felice, ma tu hai visto le 2 tappe che hanno sconfinato in Germania?
hai visto che marea di gente che c'era? Un'enormità!
E non eravamo in Francia.
Ma ti ricordi quest'anno il prologo serale del Giro a Reggio Calabria?
Una pena! Una miseria! C'erano tre gatti dietro le transenne.

 
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Moderatore




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Registrato: Oct 2004

  postato il 16/07/2005 alle 15:10
Davide, Amico Mio,
ho appena finito di leggere, e sono stato colto da un'improvvisa epifania: una folgorazione.

Janjanssen ci ha fatto notare la decadenza da un certo anno in poi dei vincitori del Giro rispetto a quelli del Tour (almeno per nomi), ma a me salta agli occhi una sola cosa: INDURAIN - 5 Tour consecutivi (con due doppiette col Giro, però) - poi Riis, Ullrich, Pantani - ARMSTRONG - 6 Tour consecutivi (anzi, 6 e mezzo).

Che voglio dire? Voglio dire che dal 1991 il Tour de France ha avuto un tiranno da spodestare, una cosa che a G.W. aveva fatto balzare in mente di fare il ciclista. Poi ha scelto la politica, ed ha cambiato solo ambito dove poter fare il brocco... L'unico che poteva fare il "tiranno" in Italia (e non solo, ma era italiano, innegabilmente italiano) era Marco Pantani. Ed è stato fatto saltare.

Pensate: nel 1998 Marco Pantani vince Giro e Tour, il primo dopo Indurain (che fu "silurato" in Italia da Berzin, un Gewiss...), e nel 1999 Marco Pantani domina il Giro fino a Madonna di Campiglio. Sarebbe andato al Tour, e caso strano nel 1999 inizio l'egemonia trexiana dell'amico di G.W., che in bici non era più salito, ma che dalla poltrona si divertiva a giocare ai videogames. Tutti contenti nel 1999 (anche se il vincitore uscente non lo era molto): Lance Armstrong ha vinto il Tour de France, ha sconfitto il cancro, è rinato.

Però se a Marco avessero lasciato (non per grazia ricevuta - ndr - ma per meritocrazia comparativa, quantomeno) vincere quel Giro d'Italia, dal 1999 il Giro d'Italia avrebbe avuto un (semi)tiranno, visto anche il modo in cui stava vincendo l'edizione del '99. Non voglio dire che avrebbe vinto anche il Tour, Marco, quell'anno, ma sicuramente sarebbe stato il "manifesto" del Giro d'Italia del 2000. Avrebbe rivinto? Può darsi. Contro gli stessi avversari? Magari sì.

Però dal 2000, Marco avrebbe messo in fila il terzo Giro d'Italia, e sarebbe riandato al Tour (come vincitore in carica?). Il su e giù dalla torre è stato veramente coordinato. Giù Marco, e il Giro. Su Lèns, e il Tour. Nel 2001, dopo 3 anni di dominio Pantani, chi ci dice che tutti i campioni (o presunti tali), anche stranieri, sarebbero venuti al Giro per cercare di sconfiggere Marco?
Chi ci dice che la iper-specializzazione di Jan, di Iban, di Andreas, e di tutti gli altri, non avrebbe riguardato il Giro? Non che mi sarebbe piaciuta di più, sia ben chiaro, ma sarebbe stato diverso. O sarebbe stato uguale, perché forse Marco avrebbe dominato anche il Tour.

Chi ci dice che il grande carisma e potere mediatico di Marco avrebbe portato il Giro d'Italia al pari, o forse più, del Tour de France?
Ecco un'altra ipotesi di complotto, di disegni di "palazzo", cari miei.

Il Giro, con Indurain, aveva ri-guadagnato prestigio, ma con Berzin riportarono il Giro su dimensioni più "provinciali" (o italiche, se preferite). Con Marco, nel 1998, il Giro aveva svoltato dal punto di vista tecnico, televisivo, mediatico, commerciale. Questa è verità.

Ma siccome che al Tour circolavano più danari, non vorrei che ci fossimo fatti "convincere" nel restare provinciali...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 16/07/2005 alle 15:56
Carissimo Felice, non posso che essere d’accordo con te, Germania o Francia che siano, è in luglio e agosto che le fabbriche, le imprese e gli uffici scaglionano le ferie dei dipendenti, ed è in questo periodo che, tranne che per poche eccezioni come gli esami di maturità, chiudono le scuole e le università.
Il che non significa negare lo status del Tour, ma significa capire cosa abbia contribuito ad esso.
Se il Tour si corresse in maggio quali sarebbero le differenze?
Che dici, ci starebbero al cambio? In fondo c’è chi dice che è la stessa cosa e...come dici? Non ci pensano manco per sogno? Certo a me piacerebbe vedere il Giro in luglio.
Intendiamoci, bisognerebbe comunque smetterla con la mentalità da Democrazia Cristiana (e sai benissimo a cosa mi riferisco) che spesso ha viziato la gestione del Giro, ma vuoi mettere i benefici di luglio? Senza coppe e campionato in mezzo ai marroni, e tutte le altre cosucce ricordate poco sopra?
Ciao Ambasciatore.

PS Poco fa Totschnig è scollinato sulla vetta, la regia passa le immagini di Moreau che è scofanato a più di sette minuti, ma non si degna di fornire un solo fotogramma di Garzelli, passato a 50 secondi dall’austriaco.
Che anche i francesi siano un pochetto ricottari? Insomma, tutto il mondo è paese?

PS2 Ciao Monsieur, ho visto il tuo post ma non l'ho ancora letto.

 

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 16/07/2005 alle 17:17
Caro Monsieur Marió, le cose che scrivi sono stimolanti assai.
Devo dire che una cosa del genere l’aveva già fatta notare Canguro, che aveva linkato l’articolo di un tizio, del quale sinceramente non ricordo il nome. Forse a me dava fastidio la sicumera con la quale quel tale spacciava per inoppugnabile il suo teorema, e l’avevo bollato come "fandonia", ma se rimaniamo nel campo delle ipotesi, quindi delle possibilità, remote e vicine che siano, devo darti atto che degli indizi ci sono eccome.
Su un dettaglio non sono d’accordo (e bada che parlo di dettaglio, di sfumatura), non credo che la vittoria di Berzin fosse stata nociva all’immagine del Giro, credo che invece proprio in quell’anno, con Berzin e Pantani davanti a Indurain, qualcuno cominciò a preoccuparsi.
L’anno dopo Rominger sposta le sue attenzioni dalla Vuelta al Giro (via Mapei), negli anni successivi l’ascesa di Pantani fa esplodere l’italico interesse per il ciclismo.
Intendiamoci, in termini assoluti la posizione dominante del Tour è inattaccabile, ma la proporzione dei rapporti determina variazioni nei flussi di denaro, di risonanza, d’immagine, di potere, anche politico.
Diciamo che ci sono degli indizi.
Ciao Grandissimo

PS la tappa di oggi è stata bellissima.

 

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Davide

 
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  postato il 16/07/2005 alle 17:48
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

...e visto che hai scritto un incredibile resoconto del Morris Day, che mi ha emozionato e commosso non poco, lo dedico a Te.


Piccola parentesi: Grazie!


Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Devo dire che una cosa del genere l’aveva già fatta notare Canguro, che aveva linkato l’articolo di un tizio, del quale sinceramente non ricordo il nome.


Ops. Ammetto di non averci fatto caso e di non ricordarmelo assolutamente. Nel caso avessi ripreso temi già toccati, qualcuno sarebbe così gentile da riportare il link dove Canguro aveva riportato tutto ciò?

Molto gentili...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 16/07/2005 alle 18:58
Ciao Mario, il thread era questo:
http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=801#pid8865

Purtroppo mi pare che la pagina linkata da Canguro non sia più attiva, ma qualcosa si capisce dalle mie repliche.
Chiarisco che intendevo dire "qualcosa di affine" a quello che hai scritto, non certo esattamente la stessa cosa, infatti il tuo obbiettivo è differente.

Un saluto.

 

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Davide

 
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  postato il 16/07/2005 alle 20:16
caro aranciata,
mi trovo in sintonia con il tuo post di risposta e comprendo la tua posizione quando scrivi <<...io difendo la peculiarità del Giro d’Italia, e se non posso negare che il Tour sia la corsa più importante del mondo, non accetto però che si riduca ad essa l’intero universo del ciclismo...>>.
Certo che la tua posizione è ora più chiara e dettata, da quanto ho intuito, dal voler salvaguardare il mondo del ciclismo nella sua interezza.
I miei interventi nascono da voler rispettare il più possibile l'oggettività dei dati, del tipo: preferisco i rolling stones, ma riconosco che i beatles sono stati artefici della più grande rivoluzione musicale.
Riguardo al giro farcito di crono e disegnato su misura per moser (beffato poi appunto da saronni) mi riferivio a quello del 1979.
Saluti, raggio (ovviamente quello delle ruote)/nando

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 16/07/2005 alle 23:54
Eh beh, caro Raggio (Nando, ho capito bene?), dopo un assist del genere Stones vs Beatles io sono decisamente soddisfatto!
Ciao!

 

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 16/07/2005 alle 23:54
Monsieur Marió, l’ottimo thread aperto da Emiliano, sul sito del Tour che "non parla italiano", non è forse un altro tassello?

 

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Davide

 
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  postato il 17/07/2005 alle 13:24
Più che un altro tassello, direi che è un altro segnale di senso unico...

...ciao Dà!

 

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  postato il 19/07/2005 alle 16:50
Ed il fatto che il Giro sia stato vinto da Savoldelli (Discovery) con 0 tappe vinte ed il Tour sta per essere vinto da Armstrong (Discovery) con 0 (per ora, c'è sempre la crono...) tappe vinte, che ve ne pare?

Mio caro Emiliano, a me i Grandi Giri emozionano, ma capisco e quasi ti seguo nella tua ammirazione per le Classiche.

P.S.: Ah, per la Vuelta chi dite? Azevedo? 0 tappe? Accendiamo?

 

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