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Autore: Oggetto: TOUR 2005: il più brutto da 20 anni a questa parte

Livello Tour




Posts: 250
Registrato: Sep 2004

  postato il 15/07/2005 alle 10:11
Tappe noiose, zero attacchi, nessun pericolo per la maglia gialla di Armstrong, percorsi pessimi.

Il tutto si sta traducendo in una passerella-passeggiata per l'americano che vincerà per 2 motivi:
-è il più forte
-gli altri non provano neanche ad attaccarlo


Se ci fosse ancora un Chiappucci, Armstrong magari vincerebbe lo stesso ma almeno verrebbe attaccato sempre in ogni salita, anche a 150 Km dall'arrivo.

 
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Livello Moreno Argentin




Posts: 372
Registrato: Oct 2004

  postato il 15/07/2005 alle 10:14
Il tour fa schifo da quindici anni (a parte Pantani e Chiappucci ci si è sempre fatti due maroni....).
Teniamoci stretto il giro e speriamo che non cambino una virgola nel disegno del percorso.
PS: Se poi vince Basso però non alziamo inni al tour!!!

 
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Livello Tour




Posts: 250
Registrato: Sep 2004

  postato il 15/07/2005 alle 10:18
Il Tour è sempre piuttosto noioso, ma quest'anno è da record soporifero.

Ricordo dei bellissimi Tour (per merito dei corridori e non del percorso come dicono gli organizzatori): 1992-1993-1997-1998 tanto per citarne alcuni.

 
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Livello Jaques Anquetil




Posts: 996
Registrato: Apr 2005

  postato il 15/07/2005 alle 10:27
E xadesso non è niente pensate all'ultima inutile settimana...
 
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Livello Franco Ballerini




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Registrato: Jun 2005

  postato il 15/07/2005 alle 11:03
Assolutamente d'accordo... ricordo con nostalgia i tour di Hinault e Lemond, con attacchi sulle prime salite di tapponi che ne presentavano 3 o 4, maglie gialle che saltavano con distacchi di 5 minuti per volta!! E come non ricordare il 1987, tra Bernard, Delgado e Roche che a La Plagne recupera più di un minuto negli ultimi 2 km e sviene appena passata la linea d'arrivo! E il 1989, l'ultima crono a Parigi, Lemond che beffa Fignon per 8 secondi.... E la più grande impresa che mi sia capitato di vivere, Chiappucci al Sestriere nel 1992, il brivido che passai vedendolo passare ai 3 km in maglia a pois dopo che si era sciroppato Iseran e Moncenisio tutto solo, con dietro Bugno e Indurain, non 7 compagni di squadra di Indurain e il gruppo in processione (vedi Galibier di mercoledi). Ha detto bene Cribiori su Eurosport, più che una processione, un funerale.... il funerale del ciclismo spettacolare. Ma una domanda: come può Hincapie, ottimo cacciatore di classiche, ex velocista, tirare sul Galibier e si staccano Kloden, Garzelli, Mayo, Heras... cioè, restano 15 corridori, e 5 sono Discovery????? Se 20 anni fa un capitano voleva restare con 5 compagni di squadra, si beccava 20 minuti su una salita come il Galibier....Chissà se con il ritiro di Armstrong, fenomeno a metà per conto mio, torneremo a divertirci? Una possibile soluzione, squadre di 6-7 corridori al massimo, allora il ciclismo torna ad essere sport individuale!
Bha... speriamo che il caldo tremendo che ci sarà sui Pirenei ci faccia vivere 2 pomeriggi emozionanti. Buona giornata a tutti
Walter

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/07/2005 alle 11:07
Originariamente inviato da lumacher

Assolutamente d'accordo... ricordo con nostalgia i tour di Hinault e Lemond, con attacchi sulle prime salite di tapponi che ne presentavano 3 o 4, maglie gialle che saltavano con distacchi di 5 minuti per volta!! E come non ricordare il 1987, tra Bernard, Delgado e Roche che a La Plagne recupera più di un minuto negli ultimi 2 km e sviene appena passata la linea d'arrivo! E il 1989, l'ultima crono a Parigi, Lemond che beffa Fignon per 8 secondi.... E la più grande impresa che mi sia capitato di vivere, Chiappucci al Sestriere nel 1992, il brivido che passai vedendolo passare ai 3 km in maglia a pois dopo che si era sciroppato Iseran e Moncenisio tutto solo, con dietro Bugno e Indurain, non 7 compagni di squadra di Indurain e il gruppo in processione (vedi Galibier di mercoledi). Ha detto bene Cribiori su Eurosport, più che una processione, un funerale.... il funerale del ciclismo spettacolare. Ma una domanda: come può Hincapie, ottimo cacciatore di classiche, ex velocista, tirare sul Galibier e si staccano Kloden, Garzelli, Mayo, Heras... cioè, restano 15 corridori, e 5 sono Discovery????? Se 20 anni fa un capitano voleva restare con 5 compagni di squadra, si beccava 20 minuti su una salita come il Galibier....Chissà se con il ritiro di Armstrong, fenomeno a metà per conto mio, torneremo a divertirci? Una possibile soluzione, squadre di 6-7 corridori al massimo, allora il ciclismo torna ad essere sport individuale!
Bha... speriamo che il caldo tremendo che ci sarà sui Pirenei ci faccia vivere 2 pomeriggi emozionanti. Buona giornata a tutti
Walter


Quoto in pieno e aggiungo anche qui questa notizia.
A voi i commenti.

Uci, nessun problema su analisi fatte fino al 9 luglio
(ANSA - DIGNE-LES-BAINS, 14 LUG - Sono risultati negativi tutti i controlli antidoping compiuti sui corridori impegnati al Tour de France fino all'8/a tappa. Lo ha rivelato l'Unione ciclistica internazionale (Uci) sottolineando che 'tuttin i campioni d'urina prelevati fino al 9 luglio 2005 sono stati analizzati nel laboratorio di Chatenay-Malabry e non sono state individuate infrazioni al regolamento antidoping Uci ne' alla lista dei prodotti proibiti'.

 

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"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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Livello Tour




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Registrato: Apr 2005

  postato il 15/07/2005 alle 11:18
Percorso pessimo e pessimamente interpretato, tranne Vinokurov e Botero che sono gli unici con le palle per attaccare. Basso mi sembra quello dell'anno scorso e non quello spavaldo del Duran.
Che Hincapie tiri Telegraf e Galibier lo trovo uno scandalo sportivo(non si diventa scalatori da un anno all'altro). Però magari se qualcuno tipo Basso scatta si staccava!
Altro scandalo è che non è possibile che capitani strapagati si stacchino quando tutti i gregari di Amstrong sono ancora là, qualcosa non funziona....

 
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Livello Franco Ballerini




Posts: 317
Registrato: Jun 2005

  postato il 15/07/2005 alle 11:18
Sarà... comunque, il problema è che la specializzazione, la tecnologia e l'applicazione scientifica ha fatto sì che si sia ragiunto un notevole equilibrio tra i corridori, per cui spesso sono i ruoli a far la differenza più che le doti di ognuno (vedi Savoldelli, se fa il gregario è ovvio che prenda 20 minuti sull'ultima salita, dovendo solo preoccuparsi di recuperare per il giorno dopo). Così accade che un capitano possa rimanere con 5 o 6 gregari senza perdere troppo da un altro capitano in fuga (es. Vino che sul Galibier ha perso da Hincapie......). Anni fa al massimo poteva restarne uno in compagnia del capitano (in salite toste intendo) e allora doveva uscire lui a tirare e levarsi le castagne dal fuoco!!! In pratica tapponi con 4 o 5 salite sono assolutamente inutili, quasi controproducenti a mio parere: di salite ne serve una sola, tosta, vicino all'arrivo, o ancora meglio all'arrivo... Questo naturalmente se si vuol fare selezione in salita. Nell'ultimo giro d'Italia ad esempio, il Foscagno anzichè valorizzare lo Stelvio lo ha praticamente inibito, perchè un attacco sullo Stelvio sarebbe stato rintuzzato dalla solita processione nei km (troppi) successivi.
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/07/2005 alle 11:33
Io rimango dell'idea che le corse le fanno i corridori, più che i tracciati.
E oggi i corridori hanno tanto fiato, tanta gamba, ma poco coraggio e creatività.
Al Tour di quest'anno tutti si sono accorti che Armstrong è imbattibile e allora lottano tutti per il resto del podio anzichè provare a insidiarlo con qualche azione kamikaze anche a costo di saltare in classifica. Come avrebbe fatto un Pantani e come avrebbe fatto un Chiappucci contro Indurain.
Ma non è solo un problema di Tour. Anche le gare in linea hanno lo stesso penoso copione. Gente che senza radiolina non sa cosa fare, gente che per 4 punti in più nella classifica UCI o Pro Tour non azzarda neanche un unghia.
Questa generazione di ciclisti anonimi ora è al vertice dopo che si sono ritirati i Tchmil (che ha vinto tre grandi classiche con azioni "o la va o la spacca"), i Tafi, i Bartoli che vince un Lombardia scattando in discesa, i Musseuw, i Chiappucci.
La Sanremo è l'esempio classico: tutti dicono che bisogna cambiare il percorso per togliere opportunità agli sprinter, ma Bettini nel 2003 ha dimostrato che si può ancora vincere da soli.

GLi atteggiamenti prudenti, remissivi, programmatori sono il male del ciclismo... io penso che proibendo la radiolina e forzando quindi il corridore a gestirsi da solo o al massimo con un "regista" le cose cambierebbero già...

 

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Il mio blog: http://passodellacisa.blogspot.com
La mia squadra ciclistica:http://altalunigiana04.comyr.com

 
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Livello Campionato di Zurigo




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  postato il 15/07/2005 alle 11:47
Degli ultimi 20 anni non lo so, però è veramente inguardabile!...

Il percorso è a dir poco raccapricciante

 

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Caught in the afterlife
I've gone too far
When sorrow sang softly and sweet
The air was filled with tears
Full of sadness and grief
When sorrow sang softly and sweet

 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 15/07/2005 alle 12:22
Sono daccordo con Frnavdb. Le corse le i ciclisti e se fossero cosi poco privi di fosforo o di palle sempre, vedremmo delle tappe ridicole anche su valcava o mortirolo.
Se poi come propone qulcuno i percorsi fossero strutturati con una sola salita nel finale, anche durissima si porterebbe a zro la probabilita di vedere fughe da lontano, che da sempre sono le cose che appassionano di piu il pubblico. E si farebbe il gioco delle squqdre come la disney channel con 100 corridori ad inizio salita e otto uomini bionici che cominciano a tirare come folli....
Bello eh??

 

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No crusar la caretera

 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Jul 2004

  postato il 15/07/2005 alle 12:29
Come dare torto a chi dice che le corse le fanno i corridori?
Diciamo però che uno spartito adeguato aiuta anche l’interprete.
Tuttavia in questo Tour si sono viste delle cose molto belle, penso alle tappe di Nancy, di Gerardmer, di Mulhouse, di Courchevel, di Briançon...avremmo voluto vedere dell’altro, benissimo, ma anche al Giro, oltre allo splendore delle tappe di Zoldo Alto e del Sestriere, abbiamo assistito a tappe dove il pallino del gioco è stato lasciato agli uomini fuoriclassifica, e penso a Ortisei, Livigno, Colle Tenda, e i cosiddetti big hanno traccheggiato senza fantasia.

Penso che hai ragione Frank, eliminare gli auricolari a questo punto sembra doveroso.
Però non capisco il discorso sulle classiche, a mio avviso hai citato la Sanremo che più che la regola pare l’eccezione.
Forse, nel caso della Sanremo, gioverebbe ridurre il numero degli iscritti da otto a sei per squadra, si rende meno pericoloso il passaggio del plotone attraverso le strettoie, si rende meno programmabile la corsa, si riduce il potenziale degli squadroni con i treni. Con soli sei uomini e senza auricolari forse non si sentirebbe il bisogno di ritoccare il percorso.
Penso che anche le grandi corse a tappe otterrebbero dei giovamenti riducendo i partecipanti da nove a otto per squadra, che ne dici?
Ciao

Ps gli auricolari sono stati introdotti nel 2001 o in precedenza?

 

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Davide

 
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Esordiente




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Registrato: Jul 2005

  postato il 15/07/2005 alle 12:30
NON SONO ASSOLUTAMENTE D'ACCORDO, pur con i limiti che ha il Tour( prima settimana completamente pianeggiante e arrivi tutti in volata) mi sembra un bel Tour , grandissima lotta, tantissimi corridori che vogliono mettersi in mostro scatti fin dal primo chilometro. Tra parentesi( ieri tappa di transizione dopo 50 km il gruppo era composto da 40 unità e la media era stata di 50 km / H. Non mi sembra un Tour noioso , certo la prima settimana è una mazzata ma le medie sono altissime e chiunque può andare in crisi sulle salite, ricordate cos'è successo nella salitella del 5 % . E la crisi di Vino ? E la rivincita? E' un Tour avvicente sia per la classifica (molto incerta) sia per la maglia verde. E' bello vedere hushovd o'grady e robbie mcween duellare tappa dopo tappa, la corsa è sempre incerta.
Il tutto condita dall'impresa di RASMUSSEN , assolutamento l'uomo Tour. Un impresa memorabile, d'altri tempi.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/07/2005 alle 12:32
In effetti dei recenti Tour questo fa schifo...partiamo dal presupposto che Armstrong è decisamente il più in palla e sta facendo quello che vuole, gli avversari più credibili chi sono?? Ho paura che Basso dovrà accontentarsi di una vittoria di tappa, puntando al Podio (e speriamo ne vinca una non per grazia ricevuta come a La Mongie... Chi può detronizzarlo Rasmussen??? Ok..magari in salita vince ma poi a S. Etienne??? Ullrich, Kloden e Vinokourov, il trio delle meraviglie dov'è?? Heras dov'è?? Valverde è già a casa... Il problema sta nel fatto che questo non ha rivali... Forse non avrebbe potuto nulla neppure un Bugno o un Chiappucci ma almeno Gianni qualcosa avrebbe tentato e chissà che Chiappucci correndo nel sou modo dissennato avrebbe combinato qualcosa...Poi sinceramente le tappe alpine sono state disegnate molto male. Passi la prima con il Roseland e l'arrivo a Courchevel ma quella dopo è ridicola... La allunghi un po e dopo Madeleine e Galibier fai un arrivo in salita... Ce ne sono da quelle parti... Meglio le tappe pirenaiche, che però credo non facciano cambiare il volto della classifica

 

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www.vcoazzurratv.it
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...- --- .-.. .- !!!!

LA CAROVANA VA..CONFINI NON NE HA..E TUTTE LE DISTANZE ANNULLERA'!!
"..Dinnanzi a me non fuor cose create se non etterne.. Ed io in etterno duro!!
Lasciate ogni speranza voi ch'entrate...!!!

"C'è Bugno in testaaaa!!! è Bugnoooo!!! ed è campione del mondo Bugno su Jalabert!!!"

"...ma ti sollevero' tutte le volte che cadrai
e raccogliero' i tuoi fiori che per strada perderai
e seguiro' il tuo volo senza interferire mai
perche' quello che voglio e' stare insieme a te
senza catene stare insieme a te"...

"Cascata ha un pregio non da poco. ama il ciclismo e però lo riesce a guardare con l'occhio dello scienziato. informatissimo, sa sceglire personaggi sempre di levatira superiore, pur non "scadendo" nello scontato.
un bravo di cuore.
(post di Ilic JanJansen, nel Thread "Un ricordo: Pedro Delgado, il capitano di Indurain")

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/07/2005 alle 12:35
Originariamente inviato da IBAN BASSO

NON SONO ASSOLUTAMENTE D'ACCORDO, pur con i limiti che ha il Tour( prima settimana completamente pianeggiante e arrivi tutti in volata) mi sembra un bel Tour , grandissima lotta, tantissimi corridori che vogliono mettersi in mostro scatti fin dal primo chilometro. Tra parentesi( ieri tappa di transizione dopo 50 km il gruppo era composto da 40 unità e la media era stata di 50 km / H. Non mi sembra un Tour noioso , certo la prima settimana è una mazzata ma le medie sono altissime e chiunque può andare in crisi sulle salite, ricordate cos'è successo nella salitella del 5 % . E la crisi di Vino ? E la rivincita? E' un Tour avvicente sia per la classifica (molto incerta) sia per la maglia verde. E' bello vedere hushovd o'grady e robbie mcween duellare tappa dopo tappa, la corsa è sempre incerta.
Il tutto condita dall'impresa di RASMUSSEN , assolutamento l'uomo Tour. Un impresa memorabile, d'altri tempi.


La noia è lla processione tra i big.
Quello vogliamo.
Gli altri, i comprimari stanno recitando, come tutti gli anni, la loro bella parte.
Noi vogliamo che i big si affrontino a viso aperto e senza guardiaspalle (leggasi squadroni).

 

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"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
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Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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Non registrato



  postato il 15/07/2005 alle 12:53
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Ps gli auricolari sono stati introdotti nel 2001 o in precedenza?


In precedenza..perché già da junior nel mio biennio 99-00 c’erano squadre avversarie che li usavano, quindi deduco che squadre professionistiche li usassero da qualche anno prima.
Ciao

 

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Esordiente




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Registrato: Jul 2005

  postato il 15/07/2005 alle 12:59
Beh ma i corridori che erano presenti a questo Tour sapevamo chi erano. I big non sono certo ing rado di dare spettacolo. Ma sicuramente meglio degli anni scorsi. Preferite Beloki che resta incollato ad Lance o Basso Kloden e Lance che se ne vanno assieme?

Tra i Big Vino ha provato molto ed è andato anche in crisi ed ha fatto un numero insieme a Botero, Kloden ha attaccato in una tappa, un Valverde strepitoso ha battuto Lance a Courchevel, I Big son questi e a questo punto Rasmussen in questo Tour è un Big.
Quello che manca è il nostro Ivan, ma gia si temeva, speriamo possa smentirci sui Pirenei, ma purtroppo non l'ho mai visto bello lucido e pimpante.
Inoltre manca anche il kaiser, ma già si sapeva, staccarsi ogni momento che la starda salita al Suisse da corridori come Moos, Horner, Aitor (seppur grande corridore) e via dicendo non era un bel segno...
Per il resto ribadisco mi sembra un bel Tour su qualsiasi fronte, Tra i Big c'è molta incertezza. Cosa vi aspettavate di +??? A me pare un bel Tour. Se poi lo criticate a priori solo perchè volete daro lustro al Giro d'Italia questo è un altro discorso. Intanto guardiamo chi vince i Tour e chi vince i giri d'Italia... i vari Garzelli, Gotti, Savoldelli cos'hanno mai fatto ad un Tour ???

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/07/2005 alle 13:27
sui percorsi: tappe mal disegnate, dopo il galibier si poteva andare all' alpe o a le deux alpes, quella del ballon d' alsace andava fatta al contrario; leblanc segue logiche distorte.
la francia è piena di salite: da quanto non si fanno bonnette (che ha poco da invidiare allo stelvio)cayoulle, croix de fer in posizione significativa etc? per non parlare del puy de dome e di tutte le salite medie del varlberg e delle alpi dietro nizza. provate a fare qualche gran fondo in francia: ci sono salite e percorsi belli in molte regioni

sui corridori: hincapie è anni che non fa una volata, che non sia di gruppetto, ma prepara le classiche ed il tour, corre una stagione normalmente lunga (non solo tour, ma anche dopo, zurigo etc) e secondo me se non avesse la fissa di fiandre e roubaix dove pure è fortissimo potrebbe fare bene anche sulle ardenne.
hincapie, comunque, non si stacca perchè gli consentono di andare su con il suo passo,sostenuto ma non eccezionale, senza che ci sia uno scatto o una variazione.
infatti osservate due cose: in cima al galibier c' erano quasi 40 corridori (e quindi un passo tutt' altro che trascendentale)e vinokurov ha fatto un azione di testa e cuore, ma non credo che avesse grandi gambe, visto la paga presa il giorno prima.
in altre parole, il mio bel george è lì perchè nessuno attacca e se si staccano garzelli e mayo è perchè questi sono proprio malmessi, non perchè il passo sia proibitivo.
altra considerazione: azevedo e popo, con i primi 6/7 ci stavano anche quando correvano in altre squadre. altrettanto vale per rubiera, che in maglia kelme , una volta ha tenuto testa al magico.
se nessuno sa attaccare, se tutti sono contenti di fare al massimo podio , se nessuno ha il coraggio e la testa di chiappucci e oggi di vinokurov, si assisterà sempre a tappe pietose, anche con stelvio e foscagno....

un ultima cosa: vi annoiate al tour e vi entusiasmate per la sanremo? mah..non vorrei che dipendesse da chi vince, non vorrei che scambiassimo la delusione per un risultato che vogliamo e non viene (la sconfitta di lens)con la delusione per la corsa.
corsa, che è mal disegnata, ma non funziona per colpa di corridori e direttori sportivi. perchè è bastata un po' di bagarre sul col di schlucht(vuoi metter il galibier? provatelo se non ci credete , è un molosso)per non vedere davanti gli occhiali bianchi di hincapie e per farci divertire.
basta che qualcuno ci provi, a costo di saltare, qualcuno che non si accontenti di fare secondo.
ciao
mestatore

 
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Livello Tour




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  postato il 15/07/2005 alle 13:57
Il bello del ciclismo è il tentativo, il rischio.

Non importa se poi Armstrong vince lo stesso, ma il provarci a far saltare il banco è ciò che rende spettacolare il ciclismo.

Ogni atteggiamento rinunciatario fa morire il ciclsmo.


Tentare, tentare e tentare. E' quello che faceva sempre Chiappucci anche se poi veniva sempre sconfitto da quell'extraterrestre di Indurain.
Ma non importa: lui lottava per vincere e rischiava sempre di andare in crisi lui stesso, data la grande "follia" delle sue azioni.

Manca la fantasia. Pantani era come Chiappucci, attaccava sempre. Solo che Pantani era un supercampione e ha vinto Giro e Tour. Ma Pantani, al di là della classe immensa, era innanzitutto un corridore pieno di generosità e coraggio.

 
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Livello Parigi-Nizza




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  postato il 15/07/2005 alle 14:08
Non sono d'accordo di ridurre a 8 i componenti di una squadra in un grande giro perchè basta un pò di sfortuna (vedi cadute o malesseri vari)per ridurre le capacità operative in corsa. Per quanto riguarda l'eliminazione delle radioline sono perfettamente d'accordo.
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/07/2005 alle 14:42
Ciao Mesty, penso che il tuo intervento trova la quadratura del cerchio.
Credo comunque che molto peso sulla condotta di corsa sia imputabile anche ad un certo squilibrio politico ed economico che è andato creandosi nella gestione più recente del Tour: se le colpe degli organizzatori sono facili da individuare, quelle dei corridori devono essere necessariamente più sfumate, a meno che si voglia pensare ad una epidemia di codardia: c’è da pensare che questo atteggiamento è voluto dalle squadre, qui si inserisce appunto il contesto politico ed economico (intendiamoci, non voglio giustificare nessuno).

IBAN BASSO, la corsa la trovo bella, molto bella talvolta, e il problema non sta nel fatto che il Giro piaccia di più o di meno, sta nel fatto che dal Tour, per l’importanza che ha, ci si aspetterebbe molto di più, invece assomiglia sempre di più alla Formula Uno: la si guarda sempre con grandissimo interesse, il fascino della tradizione ha il suo peso invincibile, ma si vorrebbe qualcosa di più, maledetta nostalgia.

Ciao Micpre, ti faccio notare che solo nella Discovery i nove uomini hanno tutti un certo spessore, già a partire dalla T-Mobile in giù ci sono per ciascuna squadra almeno uno, due, tre o anche più corridori zavorra e portaborracce.
Otto uomini per squadra sfoltirebbero il plotone e ridurrebbero un filino l’importanza degli squadroni, cosa che male non fa (è un’opinione, s’intende).
Ciao

 

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/07/2005 alle 14:46
Concordo con chi sostiene che le corse le fanno i corridori, piuttosto che i percorsi... anche se, al di là di tutto, bisogna ammettere che da 15 anni a questa parte, i tracciati del Tour sono stati sempre dello stesso taglio, cioè poco spettacolari rispetto ad altre grandi corse a tappe (Giro su tutte).
La tappa di martedì ne è l'esempio lampante: io sono dell'idea che si potesse provare l'attacco, sul Galibier, anche a costo di dover spremersi a fondo... alla fine quello che dà spettacolo e che vuole la gente è l'attacco del singolo corridore, lo scatto bruciante in salita o l'azione da lontano, e per questo vanno elogiati Botero e Vinokourov che perlomeno ci hanno provato, e a buon fine!
E intanto, gli altri big, tutti a giocare a scacchi...

Si badi, questo è solo uno degli aspetti per cui il ciclismo odierno è meno spettacolare di quello di 5-10 anni fa... ci sarebbero molti altri fattori, su cui discutere!

PS: effettivamente l'utilizzo delle radioline rende meno talentuosi i corridori, sarei d'accordo anch'io nel proibirne l'uso... in fondo il ciclismo è uno sport soprattutto individuale, è giusto perciò che l'atleta sia in grado di gestirsi con le sue sole forze, fisicamente e soprattutto tatticamente.
E' un po' lo stesso motivo per cui vorrei che fosse tolta gran parte dell'elettronica sui bolidi di Formula 1...

 

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Lo stupido sa molto, l'intelligente sa poco, il saggio non sa nulla... MA EL MONA EL SA TUTO!!! (copyright sconosciuto)

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Livello Franco Ballerini




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  postato il 15/07/2005 alle 15:34
L'idea di lasciare solo una salita nel finale nasce dal fatto che anche salite mostruoso lontano dall'arrivo non possono fare selezione tra uomini di classifica: se Simoni avesse attaccato sulle Stelvio ad esempio (a parte che ci vogliono prima di tutto le gambe...) si sarebbe consumato tra discesona, fondovalle, strappo di Bormio (che non ho capito perchè ogni volta lo mettono e finisce sempre col danneggiare chi è in fuga, tipo Garzelli nel 2004) e sul Foscagno sarebbe stato riavvicinato se non ripreso dal resto del gruppo. Penso che con l'equilibrio dei valori che c'è, radioline e logiche di squadra, le fughe da lontano, parlo di fughe VERE, di gente che si va a pigliare la maglia o il podio, siano ormai un'utopia. E lo dico con rammarico e grande dispiacere, perchè sono d'accordo che siano il vero succo del ciclismo. Se Armstrong è imbattibile nello scontro diretto, andrebbe attaccato da lontano... ma con quali risultati? Spendere una marea di energie e vedere la processione bianco blu che km dopo km mi vien quasi a prendere. Forse dovrebbero mettersi tutti d'accordo e attaccare, ma un piazzamento al Tour porta tanti tanti bei soldini, e loro sono professionisti...Il grande Rasmussen che mi ha fatto commuovere con la sua galoppata, mai avrebbe fatto un numero del genere se non avesse perso prima 6 minuti a cronometro! Poi magari domenica, quando ci saranno salite durissime e circa 35° di temperatura, qualcuno attacca già sul Peyresourde e vien fuori il finimondo sul Val Louron e sul Pla d'Adet... io non ci credo, ma spero di essere smentito!!
 
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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 15/07/2005 alle 19:22
Negli ultimi 20 anni ci sono sicuramente stati tour più belli, ma da quando c'è Armstrong sono stati tutti più o meno così, se escludiamo il 2003 quando era attaccabilissimo perchè non al meglio e il 2000 per il duello con Pantani. Anche il percorso non è più brutto del solito, è che c'è paura di attaccare, Vino escluso, perchè il posto sul podio accanto ad Armstrong è per tanti corridori la massima aspirazione. Il nostro Basso, non ha i mezzi per attaccare uno come Armstrong, in fondo lo sa anche lui anche se non lo dice. Può solo sperare che becchi una botta di caldo, e a questa speranza si aggrappa anche Ullrich. Però credo che a questo punto, la T-Mobile, perso per perso, nei prossimi due giorni le sue tre pedine se le giocherà al meglio, ed è a questa speranza che dobbiamo aggrapparci. E poi c'è quel Rasmussen che ha appena 38" di ritardo, ed è un punto interrogativo. Con la perdita di Valverde, non credo ci siano altri uomini oltre ai sopracitati, che non abbiano intenzione di assistere ad altre due processioni dei Discovery.
 
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Livello Campionato di Zurigo




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  postato il 15/07/2005 alle 19:47
Originariamente inviato da El Diablo
Tentare, tentare e tentare. E' quello che faceva sempre Chiappucci anche se poi veniva sempre sconfitto da quell'extraterrestre di Indurain.
Ma non importa: lui lottava per vincere e rischiava sempre di andare in crisi lui stesso, data la grande "follia" delle sue azioni.


Già: la Sanremo che ha vinto se non sbaglio scattò nella discesa del Turchino, perché la salita era troppo facile per fare selezione. Si mise d'accordo con altri per attaccare e poi tenere fino all'arrivo collaborando, ma a fine discesa dovette aspettare i compagni di fuga in quanto aveva staccato anche loro!...Spettacolo e fantasia allo stato puro

 

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Livello Giro di Lombardia




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  postato il 15/07/2005 alle 19:53
Io dico che aver visto la tappa intera della LEGGENDARIA IMPRESA di RASMUSSEN , vale da sola il prezzo del biglietto di eurosport.

Chi ha visto questo numero son convinto che ne sarà impressionato e lo ricorderà x sempre, poche volte ho visto un corridore partire ai primi chilometri , guadagnare su tutti, staccare tutti , tenere su tutti , andando sempre al massimo e sempre alla grande come ha fatto lui.
Questo è un numero pazzesco, poco sottolineato da tutti.

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 15/07/2005 alle 20:34
Se Rasmussen fosse un italiano........
Se Armstrong fosse un italiano........
Se il Tour fosse italiano.............

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/07/2005 alle 21:22
Ti quoto in pieno...
Oltretutto c'è da considerare che al giro ci sono molte + tappe con arrivo in volata che al tour, non è che perchè ci sono due o tre tappe con uno strappo a un km. dal traguardo per cercare di far vincere a Bettini si possa considerare il giro superiore al tour! Se una volata la vince Bettini o Petacchi sempre volata è...
Inoltre la fatica che si fa al tour non si fa mai al giro, ci sono state solo due tappe difficili e già sono tutti alle corde... il tour è tutt'altra cosa, e non è che se non se lo giocano Casagrande, Garzelli o Simoni si deve considerare inferiore.

Originariamente inviato da ciclgian

Se Rasmussen fosse un italiano........
Se Armstrong fosse un italiano........
Se il Tour fosse italiano.............

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/07/2005 alle 21:31
Originariamente inviato da riddler

Oltretutto c'è da considerare che al giro ci sono molte + tappe con arrivo in volata che al tour, non è che perchè ci sono due o tre tappe con uno strappo a un km. dal traguardo per cercare di far vincere a Bettini si possa considerare il giro superiore al tour! Se una volata la vince Bettini o Petacchi sempre volata è...

Non sono molto d'accordo... se fosse come dici tu, allora anche a Courchevel martedì scorso c'è stato arrivo in volata, con Valverde che batte Armstrong.
Un conto è che si parli di volata tra velocisti, altra cosa è quando si parla di volate ristrette: di arrivi in volata, come si usa dire, il Giro di quest'anno ne ha visti ben pochi (4 o 5 mi pare), e sicuramente molti meno dei 10-11 dello scorso anno (che erano decisamente troppi! ).
E certamente il Giro offre meno occasioni per velocisti puri, rispetto al Tour... dove le tappe simil-tavolo da biliardo sono sempre tante, troppe...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/07/2005 alle 21:34
Si ma le tappe interessanti come diceva Bulbarelli sono con una salitella a due km. max dal traguardo mica di una salita come Courchevel, era chiaro che quelle salite erano per favorire Garzelli, Bettini e Di Luca, che sono tutti italiani, se non ci fossero stati tranquillo che lo avrebbero disegnato il altro modo, ma tra la volata di gruppo o la volata di 20/30 si c'è differenza, ma mica poi tanta...
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/07/2005 alle 21:37
bè, al giro quest'anno ci sono state 7 volate (4 petacchi, 3 mceween), al tour finora sol 5 (3 mcewen, 2 boonen). e da qui alla fine probabilmente ci sarà solo parigi o al massimo un'altra (quindi si può arrivare a 7 e "pareggiare" il giro).
come ho già detto in un altro thread, dire che il giro ha un percorso sempre + bello del giro è spesso un luogo comune. è così quest'anno, non l'anno scorso e valuteremo il 2006...

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 15/07/2005 alle 21:45
Ripeto paro paro quanto ho scritto alcuni giorni fa su un'altro thread:

postato il 11/07/2005 alle 17:36
Da sportivo dico: " E' la corsa ciclistica per eccellenza,
e, ogni giorno è come se fosse una festa nazionale per
quanta gente c'è".
Da italiano dico: "Il giro non ha nulla in meno dal Tour. Periodi
diversi e (soprattutto) politiche commerciali differenti fanno
la differenza (scusate la ripetizione) a favore del Tour.

Per finire ogni corsa è differente. Non esiste la "corsa" ciclistica
per eccellenza.
Ma esiste "l'eccellenza del ciclismo" e li ci sono sia il Tour che il giro.

Per cui applausi a tutti e salvate i Coyete!!
Grassie.

 

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"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
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Livello Learco Guerra




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  postato il 15/07/2005 alle 23:14
il percorso di quest'anno del tour è probabilmente uno dei più brutti di sempre, ma va detto che quando c'è un corridore nettamente più forte degli altri e che ha pure la squadra nettamente più forte, è facile che qualsiasi corsa a tappe diventi noiosa.L'unico modo di battere l'americano, forse, sarebbe un'alleanza tra più capitani di squadre diverse, per attacchi da lontano. Ma ci sono troppi interessi contrastanti.
P.S.: anch'io sono per il divieto delle radioline in corsa

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 16/07/2005 alle 00:15
Per Marco83: ha ragione Simociclo, le tappe per velocisti sono state sette nel Giro, nel Tour saranno sei, penso che la tappa di Revel, con lo strappo a pochi kilometri dal traguardo, possa finire ad un finisseur.
Però le volate del Giro sono state più emozionanti, vuoi per la presenza del Re della specialità, vuoi perchè a S.Maria del Cedro Kirsipuu e McEwen hanno confezionato un bel pacco per lo Spezzino, vuoi perchè a Grosseto McEwen e Vogels hanno dato spettacolo d’astuzia, vuoi perchè a Ravenna c’era una tensione incredibile per vedere se finalmente Petacchi riuscisse a portarsi a casa una tappa e un urlo liberatorio, chiaramente quelle di Rovereto, Lissone e Milano sono state meno significative, ma il bilancio mi pare favorevole al Giro. Certo la volata di oggi è stata bellissima, con Chavanel e Horner ripresi a un soffio dall’arrivo.
Un saluto e una stretta di mano, ciao!

 

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Davide

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 16/07/2005 alle 11:56
Originariamente inviato da ciclgian

Se Rasmussen fosse un italiano........


... sarebbe comunque un corridore che a 31 anni ha vinto 5 corse.

Originariamente inviato da ciclgian

Se Armstrong fosse un italiano........


.... sarebbe comunque un corridore che ad un dato momento si é traformato da Dr Jekill in Mr Hyde.

Originariamente inviato da ciclgian

Se il Tour fosse italiano.............


... sarebbe il Giro d'Italia e gli appassionati di ciclismo italiani lo denigrerebbero lo stesso!

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 16/07/2005 alle 12:14
Originariamente inviato da FantaAlby

.... LEGGENDARIA IMPRESA di RASMUSSEN ...



Senza voler togliere nulla ai meriti di Rasmussen, suggerirei di moderare aggettivi e entusiasmi. L'impresa di Rasmussen é stata possibile grazie al suo ritardo in classifica generale e grazie al fatto che, a torto o a ragione, non é considerato corridore temibile per la classifica generale stessa. Ora di imprese "leggendarie" di questo genere ce ne sono state non poche in passato, semplicemente se ne é persa la memoria perché, appunto, inifluenti sul risultato finale. Tanto per citarne una, alla Vuelta dello scorso anno c'é stato un tizio che ha fatto una fuga lunghissima (non ricordo quanti Km, comunque erano tanti) scalandosi un numero incredibile di salite di prima categoria e resistendo imperterrito nel (non corto) tratto pianeggiante finale alla caccia del primo gruppo di inseguitori forte di numerosi corridori. Impresa tanto straordinaria che ha portato molti a dire: "Chissà cosa avrà preso, per andare così forte!"

PS: lo so, lo so, Rasmussen é secondo nella generale a un pugno di secondi da Armstrong.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 16/07/2005 alle 12:59
Chioccioli pure a 31 anni s'è imposto se non ricordo male, non che prima abbia vinto chissà che..
 
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  postato il 16/07/2005 alle 13:32
x IBAN BASSO (bel nick!):
ma se Gotti e Garzelli al Tour han sempre fatto schifo (Gotti cmq ha sempre fatto schifo anke da altre parti ), dimmi tu cosa hanno
mai fatto al Giro ARMSTRONG e RASSMUSSEN (giusto x dire i primi 2 della generale di questo Tour)....
(e c'hanno passati 30 anni entrambi....)

 

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Livello Alfredo Binda




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  postato il 16/07/2005 alle 13:48
Questo Tour, modestamente, non mi sembra molto peggiore degli altri. Quello del 2004 era stato pessimo: Iban Mayo, Tyler Hamilton e Jan Ullrich deludenti, Ivan Basso passivo a ruota che si fa soffiare il secondo posto da Kloeden; penso veramente che il 2004 sia stato l'anno nero del Tour! La delusione dell'anno scorso era inoltre moltiplicata dal fatto che il Tour precedente, quello del 2003, era stato il più bello cui si era assistito dal 1998 in poi e uno dei migliori in assoluto dell'aultima decade. A tale proposito ricordo che i Tour di Indurain non era stupendi, perchè Chiappucci assai di rado staccò il navarro e Bugno, che pure era il concorrente più accreditato, mancava gli appuntamenti con i grandi Giri in modo spesso clamoroso, venendo spesso staccato a sua volta. Ricordo un Rominger competitivo nel 1993, ma staccato di troppi minuti nella crono a squadre: insomma per un motivo o per l'altro Indurain vinceva sempre in scioltezza. Unico momento davvero incerto nei 5 Tour di Indurain fu la splendida impresa di Chiappucci a Sestriere, ma fu un caso eccezionale.
I veri tour interessanti furono quelli di "transizione" generazionale per via dell'incertezza dovuta al calo dei vecchi grandi e all'affacciarsi dei nuovi dominatori; parlo dei tour del 1990-91 (Fine dell'era Lemond, inizio dell'era Indurain), 1995-96 (massima espressione e tramonto di Miguelon e vittoria dell'outsider Rijs), del 1998-99 (per via della perla del pirata e della "novità" Armstrong, allora eroe del ritorno al ciclismo dopo una lunga malattia e non ancora scaduto di fronte all'opinione pubblica). Al di là di queste edizione solo quella del 2003 fu interessante e davvero incerto fino all'ultima tappa. Aggiungerei che per l'incertezza e l'abbondanza dei pretendenti, bisoggna risalire alla sfida Chiappucci- Lemond del 1990 per trovare un Tour così interessante. Per il resto abbiamo avuto solo monotonia e dominio dei soliti. Il Tour del 1993 e del 1994 rispecchiavano copioni che sembravano essere già scritti come per tutte le vittorie di Armstrong. Un'anomalia oltremodo negativa fu la vittoria di Ullrich nel 1997, dove la concorrenza fu di livello infimo: il secondo posto di Virenque attorniato da tutti quei Festina fa ridere i polli.
Alla luce di quanto detto questo Tour non è peggio rispetto a quelli che abbiamo visto negli ultimi quindici anni. Aggiungerò anche un'altra idea: se Vinokourov non avesse avuto quella dannata giornata storta a Courchevel sarebbe stato addirittuta un Tour infuocato! Purtroppo ora, con poche montagne a disposizione, è obbligato a tentativi a lunga gittata assai pericolosi e poco carichi di pathos per Armstrong.
Purtroppo, e questo è un motivo per cui amo sempre meno i grandi giri, la sfortuna toglie sempre dei pretendenti per guai fisici o cadute. Quetso anno è toccata a Valverde. Anche le cadute di Ullrich non si può negare che abbiano condizionato le chance del tedesco; ancor di più la sfortuna sfacciata tolse le castagne dal fuoco ad Armstrong nel 2003, dove la caduta di Beloki eliminò per Armstrong il pretendente maggiore al successo finale. Per gli stessi motivi Indurain nel 1994 vide eliminato un vivacissimo Rominger da una gastroenterite, cosa che capitò pure a Bugno contro Indurain nel 1995. La cosa dannata è che ad Armstrong, così come ad Indurain, non capita mai nulla. Che dire a questo punto? Questo tour non è peggio degli altri...è semplicemente uguale a quelli precedenti.

 

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Livello Marco Pantani




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  postato il 16/07/2005 alle 18:47
Originariamente inviato da riddler

Chioccioli pure a 31 anni s'è imposto se non ricordo male, non che prima abbia vinto chissà che..


Vuoi forse dire che 31 anni é l'età giusta per un ciclista per affermarsi come campione di alto livello?

 
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Elite




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  postato il 16/07/2005 alle 23:30
Originariamente inviato da Emiliano
Un'anomalia oltremodo negativa fu la vittoria di Ullrich nel 1997, dove la concorrenza fu di livello infimo: il secondo posto di Virenque attorniato da tutti quei Festina fa ridere i polli.


Non concordo, Virenque nel 1997 era uno scalatore fortissimo e Ullrich in quel Toru fu stratosferico.
In Ullrich in quelle condizioni avrebbe tranquillamente battuto l'Armostrong degli ultimi anni (nel 2003 sicuro, probabilmente anche nel 2004), peccato che Ullrich da allora non abbia mai più ritrovato quella condizione e nel 2003 si è solo avvicinato.
Credo che dal punto di vista del talento puro e innato il tedesco sia superiore ad Armstrong, la differenza sta nella costanza e nell'impegno.
Ti ricordo anche che nel '97 terzo al tour arrivò un certo Pantani che pure fu staccato su una salita pirenaica dal tedesco.
Concludo con la Festina del '97, quante squadre si è mai trovato contro Armstrong che attaccavano dal primo all'ultimo km come quella?
Più di una volta in quel Toru Ullrich si ritrovo solo contro 2-3 festina che forzavano e scattavano da tutte le parti, se non ricordo male in una di quelle tappe anche Pantani si perse per strada ed arrivò con diversi minuti.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 16/07/2005 alle 23:34
Originariamente inviato da Gianmario

Originariamente inviato da Emiliano
Un'anomalia oltremodo negativa fu la vittoria di Ullrich nel 1997, dove la concorrenza fu di livello infimo: il secondo posto di Virenque attorniato da tutti quei Festina fa ridere i polli.


Non concordo, Virenque nel 1997 era uno scalatore fortissimo e Ullrich in quel Toru fu stratosferico.
In Ullrich in quelle condizioni avrebbe tranquillamente battuto l'Armostrong degli ultimi anni (nel 2003 sicuro, probabilmente anche nel 2004), peccato che Ullrich da allora non abbia mai più ritrovato quella condizione e nel 2003 si è solo avvicinato.
Credo che dal punto di vista del talento puro e innato il tedesco sia superiore ad Armstrong, la differenza sta nella costanza e nell'impegno.
Ti ricordo anche che nel '97 terzo al tour arrivò un certo Pantani che pure fu staccato su una salita pirenaica dal tedesco.
Concludo con la Festina del '97, quante squadre si è mai trovato contro Armstrong che attaccavano dal primo all'ultimo km come quella?
Più di una volta in quel Toru Ullrich si ritrovo solo contro 2-3 festina che forzavano e scattavano da tutte le parti, se non ricordo male in una di quelle tappe anche Pantani si perse per strada ed arrivò con diversi minuti.

Per favore dimentichiamo gli anni del doping di squadra.

 

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L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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Elite




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  postato il 16/07/2005 alle 23:59
Originariamente inviato da stress
Per favore dimentichiamo gli anni del doping di squadra.


Doping? Hai letto la lettera della sorella di Frigo sulla Gazza?
Realmente ancora qualcuno crede che ci siano degli atleti in gruppo che non si dopano?
La differenza è che mentre in Francia fanno finta di niente per creare fenomeni mediatici e accaparrarsi lo share e sildi degli sponsor USA, in Italia i maggistrati fanno di tutto per far sparire i nostri campioni per un po' di notorietà sul giornale.

 
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Livello Alfredo Binda




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  postato il 17/07/2005 alle 00:00
Caro Gianmario, come prima cosa ti dò il benvenuto nel forum. In seconda battuta tu dici una cosa molto vera. Ullrich nel 1997 era un corridore con una condizione diversa da quella di oggi. Giustamente, a supporto di quanto dici, Cassani nella telecronaca di oggi diceva che il tedesco pesava 4/5 kg in meno rispetto ad oggi. Mi spingo oltre: Ullrich avrebbe vinto forse il Tour del 1996 (se avesse potuto fare la sua corsa) e anche nel Tour vinto da Pantani sui Pirenei sotto il caldo era mostruoso. Cosa sarebbe successo se non avesse fatto freddo gelido sul Galibier non è cosa cosa poi così scontata. Probabilmente avrebbe vinto Marco, ma certamente il maltempo è sempre stato ostico per Ullrich, come ricorda anche la crono finale del 2003.
Un grande Ullrich si è visto anche dopo il '98 e precisamente in occasione delle olimpiadi del 2000, della sua vittoria alla Vuelta (non ricordo più in qaule anno) e del Tour del 2003. A tale proposito credo che un suo grande errore fu quello di lasciare la Bianchi nel 2003, unica compagine che è stato in grado di prepararlo a puntino per centrare l'obiettivo di sempre. Un Ullrich, quello di oggi, che sembra forse se non più debole di quello del '97, sicuramente più incapace di arrivare alla forma ottimale al momento giusto.
Tutto assolutamente vero; tuttavia mi sono sempre rifiutato di credere in Virenque come uomo di alta classifica per il Tour. Il corridore francese è stato grandissimo, ma la sua specialità erano gli attacchi da lontano. Nessuno come lui in questi ultimi quindici anni era in grado di vincere dopo cavalcate di 150 km. Eccezion fatta per il 1997, credo che tutte le sue vittorie di tappa siano frutto di cavalcate partite da molto lontano. stesso discorso vale per la sua autentica perla: la Parigi tours vinta in modo davvero epico. Tuttavia quando corri in quel modo vinci una grande tappa di montagna, ma il giorno dopo inevitabilmente paghi lo sforzo, cedendo molti minuti alla maglia gialla. Per vincere una grande corsa ci vogliono costanza e continuità che sono sempre state strutturalmente incompatibili con un corridore il cui stile di correre è sempre stato attaccare da molto lontano. Il problema è semplice: vinci oggi in modo starordinario e domani paghi. E ancora...è possibile attaccare da lontano solo se il gruppo maglia gialla ti dà via libera e ciò è possibile solo se sei già lontano in classifica generale e quindi se non sei stato forte e costante prima.
Questo è sempre stato il modo di correre di Virenque tranne che in due stagioni: il 1996 e il 1997 con il terzo posto e il secondo posto finale rispettivamente, se la memoria non mi tradisce. In quegli anni di grazia, forse con l'aiuto del doping di squadra, Virenque divenne improvvisamente un corridore costante. Peccato però che quando devi attaccare sull'ultima salita invece che sulla prima contano altre doti. chi attacca da lontano non importa se sia un poderoso scatrtista: è fondamentale che sia un corridore di resistenza, perchè tanto i compagn di fuga esausti si staccheranno da soli. Se sei un uomo di classifica che deve attaccare all'ultima salita non puoi produrti in 1000 scattini che non fanno la differenza, come faceva Virenque; devi invece produrre scatti secchi, decisi e bene assestati (come Vinokourov), oppure continue progressioni poderose (come Ullrich quando è in forma). Lo stile di corsa di Virenque può andare bene solo se ti difendi bene a cronometro, ma il francese perdeva troppi minuti da Ullrich per essere realmente pericoloso.
Detto questo, chi se ne frega se Virenque nel '97 aveva 150 compagni di squadra. Per Ullrich sarebbe bastato tenere la ruota di Virenque e Dufaux (i più pericolosi) o comunque cedere qualche secondo o minuto, gestendo un vantaggio troppo grande accumulato a cronometro. Quel tour del 1997 fu il primo vero tour del dopo Rominger, del dopo Indurain e del dopo Rijs. Tolti i grandi interpeti delel ultime stagioni arrivati alla pensione, sono semplicemente avanzate le seconde linee. Pwer questo dico che la concorrenza di Ullrich non fu eccellente.
Su Pantani: in quel 1997 non fu al 100% al tour, perchè la caduta che lo aveva costretto al ritiro nel Giro di quell'anno aveva ritardato una preparazione già mortificata dalla lunghissima inattività cui il Pirata era srato costretto nelle ultime stagioni! Per via di guai fisici il miglior pirata doveva ancora vedersi.
Ripensando agli anni successivi a quel 1997 si scopre infatti che le grane per Ullrich inziarono proprio quando Pantani raggiunse l'apice della condizione e quando Ullrich trovò finalmente un'antagonista alla sua altezza a cronometro in Lance Armstrong. Fu proprio nel momento in cui l'avversario di riferimento non era più il Virenque che partiva con 5 minuti di gap a cronometro che i nodi per il tedesco iniziarono a venire al pettine anche in salita.


 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 17/07/2005 alle 00:17
Che Ullrich abbia più talento atletico di Armstrong, non è una novità e tutti nell'ambiente lo sanno. La differenza sta nell'approccio alla sport che in Ullrich è ridicola ed in Armstrong maniacale, ma questo non sarebbe ancora sufficiente all'americano per rimontare, il resto viene dalla nullità tattica e di scaltrezza nel capire la corsa del tedesco. Oggi, abbiamo avuto la dimostrazione dell'oceano di contraddizioni che pervade Jan: da una parte il talento, con cinque chili in più del '97-'98, stava coi migliori in salite dure e, dall'altra, la stupidità nel non aver ancora capito come si fa ad attaccare e far spendere energie agli avversari. Nel confronto con Armstrong poi, aggiungiamo pure la portata favorevole al texano dell'unione col fattore MF e capiamo perchè uno ha vinto un Tour e l'altro sette.
Il vero grande ed incancellabile rammarico, è non aver visto un fenomeno più grande di loro, poter giocare le sue carte, per motivi che han poco di sportivo. Questo fenomeno, di cui oggi, come tante altre volte abbiamo sentito la mancanza (e la sentiremo perennemente), si chiamava Marco Pantani.

Ricordo a chi ha menzionato il Tour '97, che Marco era all'anno del rientro dopo un incidente terribile e si era ulteriormente infortunato ad un muscolo, per una caduta al Giro, causata da un gatto.

 

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