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Autore: Oggetto: I GIORNALI IL GIORNO DOPO "Piccola rassegna stampa caso Frigo".

Livello Fausto Coppi




Posts: 6314
Registrato: Jun 2005

  postato il 14/07/2005 alle 09:52
Gazzetta dello sport:
13 luglio 2005 - Brutta sorpresa al Tour de France. Stamattina alle 7.30 i gendarmi della polizia francese si sono presentati all'hotel Mercure, di Courchevel, dove alloggiava la Fassa Bortolo e hanno fermato Dario Frigo. Il fermo del ciclista italiano è arrivato in seguito all'arresto, lunedì sera, di sua moglie Susanna, avvenuto ad Albertville. Qui è stato portato anche lo stesso Frigo, che è stato interrogato per diverse ore. Sulla vettura della donna, bloccata al casello autostradale della località delle Alpi francesi sulla strada per Courchevel, sono state ritrovate sostanze dopanti, a quanto dicono gli inquirenti 10 dosi di Epo.
Un portavoce della Fassa ha confermato il fermo. "La polizia è arrivata alle 7.30, ha arrestato Dario e lo tiene in stato di fermo. Comunque è un caso che riguarda solo lui e non la squadra". La vicenda che riguarda l'italiano ricorda quanto successo alla fine del Tour 2002 quando la moglie del lituano Raimondas Rumsas fu arrestata alla fontiera con l'Italia (a Chamonix) con la vettura contenente sostanze vietate proprio quando il marito chiudeva la Grand Boucle al terzo posto. Rumsas e la moglie Edita saranno processati in Francia a novembre. "Ma il caso di Frigo è simile a quello di Rumsas solo nelle modalità - ha peraltro specificato una fonte investigativa -: stavolta non abbiamo trovato sulla macchina così tante sostanze dopanti".
Ovviamente Frigo, che in classifica generale occupava il 52° posto a 20'32" dal leader Lance Armstrong, non ha preso il via dell'undicesima tappa che ha i corridori da Courchevel a Briançon, vinta da Alexandre Vinokourov. Durissimo Jean-Marie Leblanc, direttore del Tour. "Oggi abbiamo avuto la conferma ufficiale che la signora Frigo è stata fermata e interrogata ieri perchè trasportava prodotti dopanti sulla sua vettura. Questa mattina poi gli inquirenti hanno fermato Dario Frigo. La polizia sta facendo il suo lavoro, il suo intervento è un elemento importante nello lotta al doping. Se le accuse saranno confermate il corridore è recidivo (Leblanc si riferisce all'esclusione di Frigo dal Giro d'Italia 2001, sempre per un caso di doping, n.d.r.). Fa parte di quella generazione di corridori che deve sparire al più presto dalla circolazione a vantaggio dei giovani rispettosi delle regole e dell'etica".
Intervistato telefonicamente dalla Rai, nel corso della diretta dell'undicesima tappa, il team manager della Fassa Bortolo, Giancarlo Ferretti, ha usato parole durissime nei confronti di Frigo, dicendo tra l'altro: "Frigo? Una canaglia. L'avevo ripreso pensando che fosse cambiato dopo i fatti del 2001 ma mi ero sbagliato. Non dovrebbe essere solo allontanato dal ciclismo: neppure a bordo strada dovrebbe stare. Si farà un mese di galera? E' sempre troppo poco. Come il licenziamento".
La coppia è stata deferita alla procura di Albertville. Il procuratore, secondo quanto riporta l'Afp, non ha richiesto la detenzione: saranno posti in libertà vigilata.

 

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"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 6314
Registrato: Jun 2005

  postato il 14/07/2005 alle 09:53
La repubblica:
Il ciclista escluso dall'undicesima tappa: già nel 2001 fuori
dal Giro. L'organizzazione: "La sua squadra non c'entra"
Doping, Frigo arrestato al Tour
Il team manager:"E' una canaglia"
Nell'auto della moglie sono state trovate alcune dosi di Epo
Il procuratore di Chambery: libertà vigilata per la coppia


Dario Frigo
COURCHEVEL (Francia) - Nel 2001 beccato al Giro, ora è finito in manette anche al Tour. Il ciclista italiano Dario Frigo (Fassa Bortolo) e sua moglie sono stati arrestati questa mattina dalla polizia francese prima della partenza dell'undicesima tappa del Tour de France. Ieri, infatti, nell'auto della donna sono state trovate sostanze dopanti. "Frigo è una canaglia - ha commentato Giancarlo Ferretti, team manager della Fassa - Si farà un mese di carcere ed è anche poco". Ma in serata, terminato l'interrogatorio, il procuratore di Chambery non ha richiesto la detenzione per i due, che rimarranno in libertà vigilata.

Nella macchina del ciclista sono state scoperte una decina di dosi di Epo: l'eritropoietina, sostanza proibita che aumenta la concentrazione di globuli rossi nel sangue e ne favorisce dunque l'ossigenazione. Allo stesso tempo, però, lo rende molto più denso e vischioso, con gravi rischi per la vita di chi lo assume.

L'organizzazione del Tour, in un comunicato, sottolinea che "si tratta di un fatto isolato", che nulla ha a che vedere né con la corsa né con la squadra di Frigo. "Se le accuse sono fondate, Frigo diventa un trasgressore abituale - ha detto il direttore della corsa Jean Marie Leblanc - Appartiene a quella generazione di professionisti che debbono scomparire il più presto possibile dalla circolazione, così da lasciare spazio ai giovani che rispettano le regole e l'etica dello sport".

"L'errore più grande - ha ammesso Giancarlo Ferretti - è di aver creduto ancora in lui dopo l'esclusione dal Giro di quattro anni fa per quelle 'fiale salate'. Con quel suo viso d'angelo ha convinto tutti che si trattasse di un ragazzo ingenuo e allora gli diedi una seconda opportunità. La lezione però non gli è bastata, fermando la moglie è come se avessere fermato lui: altro che ingenuo, Frigo è una canaglia con la C maiuscola. E ha ragione Leblanc, gente così va allontanata non solo dal ciclismo ma anche dal bordo della strada. La posizione della nostra squadra è quella di tutte le altre quando capitano cose così spiacevoli: si licenzia il corridore, ma si dovrebbe fare di più".

Frigo, 31 anni, è virtualmente escluso dal Tour de France, di cui oggi è in programma sulle Alpi francesi l'undicesima tappa; il corridore della Fassa Bortolo era 52esimo nella classifica generale.

Il ciclista è recidivo: già nel 2001 era stato costretto a lasciare il Giro d'Italia dopo che le forze dell'ordine gli avevano trovato in camera medicinali vietati dalle regole anti-doping. Il caso odierno comunque ricorda ancor più quello di tre anni fa: sempre al Tour, la moglie del lituano Raimondas Rumsas fu arrestata dai doganieri francesi che avevano scoperto sostanze illecite sulla sua vettura. Ieri poi è stato cacciato dal Tour Evgheni Petrov, russo della Lampre, che non aveva superato un test a sorpresa sulla presenza di Epo nell'organismo.

 

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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Jun 2005

  postato il 14/07/2005 alle 09:55
Il giornale:
Doping di coppia Frigo e signora arrestati al Tour - di Cristiano Gatti - nostro inviato a Briançon

Chiedo personalmente scusa: mi sembra ogni volta di raccontare la stessa storia. Il ciclismo, i grandi giri, il doping. E le perquisizioni, e gli arresti, e gli scandali. Che dire: sono di nuovo qui, puntuale col racconto-depressione. In questo caso, la solita storia non è un modo di dire: fatti e protagonista sono uguali a quelli già incontrati nel 2001, in occasione del celeberrimo blitz di Sanremo nelle stanze del Giro d'Italia. Dario Frigo, faccia d'angelo: ancora lui. Stavolta, quasi una soap-opera di stampo domestico, ci mette di mezzo pure la moglie Susanna. Teniamoci forte, siamo ai confini della realtà.
Come in un'altra storia anch'essa già raccontata, quella dei Rumsas, abbiamo un caso di doping coniugale. L'altro giorno, la signora Susanna viene fermata dai gendarmi al casello autostradale di Albertville. Soffiata? Normale controllo di routine? Conta il risultato: nell'auto ci sono dieci fiale di Epo, la magica sostanza che rimette in piedi i mortaccioni, leggendaria formula chimica negli anni Novanta, ora bandita e braccata da tutti gli sport del mondo. Inutile dire che la donna viene subito accompagnata in caserma e lì bloccata: come in Italia, prima ancora che in Italia, in Francia il possesso e l'uso di doping sono reati penali.
Passano le ore, si fa sera. Dopo l'arrivo a Courchevel, Dario Frigo cerca la moglie per telefono. Lei ovviamente non risponde. A cena, il corridore confida la sua preoccupazione al direttore sportivo Bruno Cenghialta:
«Non riesco a parlare con Susanna. Sono in ansia. Non vorrei fosse successo qualcosa. Domattina provo a contattare la gendarmeria...».
Basta la parola. Alle sette e trenta di ieri, la gendarmeria gli si presenta direttamente in camera, nell'Hotel Mercure di Courchevel. All'insaputa della sua stessa squadra, Frigo viene portato anch'egli ad Albertville, dove passa l'intera giornata sotto interrogatorio. Lui e lei, davanti al giudice istruttore. Rispetto alla famiglia Rumsas, pare che i Frigo non provino nemmeno ad inventare barzellette del tipo «le fiale servivano alla zia anemica». Si parla di piena collaborazione. Ma su questo ci sarà tutto il tempo di approfondire nel corso dell'inchiesta. Per il momento il giudice è soddisfatto e in serata rimette in libertà vigilata la coppia.
Come definire, intanto, questo incredibile bis di Frigo? Forse, bastano le parole del suo team-manager, quel Giancarlo Ferretti considerato uno dei padri storici del ciclismo italiano: «Frigo è una canaglia. Ci ha tradito. Deve sparire per sempre dalla circolazione». Tra le moltitudini di afflitti, di increduli, di feriti, Ferretti è sicuramente il più tramortito di tutti. Lui, dopo il clamoroso scandalo del 2001, aveva concesso a Frigo una prova d'appello, riprendendolo in squadra. Il corridore, reo confesso di un doping poi beffardamente risultato acqua salata, sembrava pentito. Aveva pure pagato con una squalifica di sei mesi. «Sembrava avesse imparato la lezione...», spiega Ferretti. Sembrava. Ma nelle grandi emergenze, come il doping va doverosamente definito, l'indulgenza e il pietismo non sono lussi che ci si possa permettere.
Possono diventare boomerang tremendi, se mal riposti. Nel caso della Fassa Bortolo, la più prestigiosa e la più organizzata squadra italiana degli ultimi anni, puntualmente il boomerang torna a cadere in casa, provocando danni ingenti. Proprio nel momento in cui si discute se rinnovare l'investimento (otto-dieci milioni l'anno), si riapre uno scandalo internazionale. A questo punto, inutile specificarlo, le prospettive si fanno nerissime.
Quelle di Frigo e di sua moglie, ovviamente, pure peggio. Di certo, in un prossimo futuro li attende un processo penale. Difficile poi intravederne altre. Mentre gli organizzatori del Tour e gli stessi investigatori tengono a precisare che si tratta di un caso isolato e personale, Frigo ha già tutta l'aria di un ex corridore. Il ciclismo, colpevolmente, ha digerito e riabilitato fior di colpevoli, ma francamente risulta impensabile che un giorno riesca a ritrovare un posto anche a lui. Sulla sua testa, pende la rabbiosa condanna dell'intera carovana: troppo spudorato, per meritare solidarietà.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/07/2005 alle 10:01
La Repubblica di stamattina, pagina 48.
Intanto da notare che per il caso Frigo c'è una mega foto nella prima di sport, addirittura prima dei gol sulla sabbia di Maradona e del calciomercato.
Per tutto il Tour giusto piccole foto, anche quando ha vinto il nostro Bernucci.
Il commento è come al solito affidato a Capodacqua, che stranamente dice anche cose sensate e riporta fatti veri ma che parla del blitz di Sanremo e di come fu condotto, con i NAS ha chiedere sacchetti di nylon ai massaggiatori per sequestrare "la roba", con la confusione sul numero delle stanze, con 16 mesi per chiudere la spettacolare inchiesta.
Ma il pezzo forte è l'inizio: tanto per cambiare si cita un tecnico anonimo che ha lasciato il ciclismo per disperazione e che dice che questo mondo non cambierà mai. Perchè non fare i nomi? Ma Capodacqua che è un paladino del ciclismo pulito? Perchè non parla? Perchè allude a troppi casi di parametri ematici sballati al giro quando ufficialmente hanno fermato solo una persona, se non sbaglio? Perchè li associa a Manolo Sainz e Saronni senza chiarire di più?

Capodacqua pensa di essere un intrepido o un giornalista d'inchiesta buttando lì allusioni e mezze frasi... ma perchè non va a fare un pò di inchieste nel mondo del calcio?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/07/2005 alle 10:03
Si continua con il Corriere della sera:
COURCHEVEL (FRANCIA) - Il ciclone doping investe il Tour de France. Dario Frigo, corridore della Fassa Bortolo, è stato fermato dalla polizia francese, interrogato prima della partenza dell'undicesima tappa della Grande Boucle e poi arrestato e messo in libertà vigilata insieme alla moglie. Ieri la moglie Susanna era stata posta in stato di fermo dopo che nella sua auto erano state ritrovate alcune sostanze dopanti. A quanto pare, nella vettura della signora Frigo erano state rinvenute dieci dosi di Epo. L'organizzazione del Tour, in un comunicato, sottolinea che «si tratta di un fatto isolato, che nulla ha a che vedere né con la corsa né con la squadra di Frigo, la Fassa Bortolo».

PRELEVATO ALL'ALBA - Un portavoce della stessa Fassa Bortolo successivamente ha confermato che Frigo è stato tratto in arresto nell'albergo ove era alloggiato insieme ai compagni: «I gendarmi sono arrivati alle 7 e mezza di mattina, lo hanno arrestato e lo hanno trattenuto per interrogarlo», ha spiegato il portavoce, per poi puntualizzare: «È una questione che riguarda il solo Dario Frigo, e non la nostra squadra». Frigo occupava il 52esimo posto in classifica generale a 20 minuti e 32 secondi dal leader della gara Lance Armstrong.

IL PRECEDENTE - Il corridore nel 2001 era stato costretto a lasciare il Giro d'Italia dopo che le forze dell'ordine gli avevano trovato in camera medicinali vietati dalle regole anti-doping. Il caso odierno comunque ricorda ancor più quello di tre anni fa allorché, sempre al Tour, la moglie del lituano Raimondas Rumsas fu arrestata dai doganieri francesi che avevano scoperto sostanze illecite sulla sua vettura, lo stesso giorno in cui il Giro di Francia terminò con Rumsas piazzatosi terzo nella classifica generale. «Non è la stessa situazione di allora», hanno tuttavia precisato fonti vicine all'inchiesta. «Non abbiamo trovato così tanti farmaci». Il ciclista lituano e la consorte andranno sotto processo in Francia il prossimo novembre.
14 luglio 2005

 

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  postato il 14/07/2005 alle 10:05
Originariamente inviato da Frank VDB

Il commento è come al solito affidato a Capodacqua, che stranamente dice anche cose sensate e riporta fatti veri ma che parla del blitz di Sanremo e di come fu condotto, con i NAS ha chiedere sacchetti di nylon ai massaggiatori per sequestrare "la roba", con la confusione sul numero delle stanze, con 16 mesi per chiudere la spettacolare inchiesta.


Mio errore, ovviamente Capodacqua NON parla delle modalità grossolane del blitz di Sanremo

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/07/2005 alle 10:16
L'opinione di j. bernard su L'equipe.fr:
Que vous inspire «l'affaire Dario Frigo» ?
Même s'il faut attendre les résultats des analyses des produits trouvés dans la voiture de son épouse, on peut dire qu'il faut punir sévèrement ce genre de coureurs récidivistes qui pourrissent le milieu et ne donnent pas le bon exemple à la nouvelle génération de jeunes coureurs qui se veulent «propres». La suspension à vie devrait être la sanction adaptée à ce genre de comportement. En plus cette affaire tombe mal pour l'équipe Fassa Bortolo, toujours à la recherche d'un repreneur avant la fin de saison.

 

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Livello Miguel Poblet




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  postato il 14/07/2005 alle 10:19
Il titolo migliore è quello che ho visto in un taglio medio sul corsera:
QUANDO LA MOGLIE NON VA IN VACANZA

 
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Livello Miguel Poblet




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  postato il 14/07/2005 alle 10:47
Ma dov'era l'EPO? In Frigo....
 
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