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Autore: Oggetto: Quattro chiacchiere sul calendario italiano

Livello Fausto Coppi




Posts: 6922
Registrato: Jul 2004

  postato il 10/07/2005 alle 02:13
Penso che il calendario italiano degli eventi non appartenenti al Pro-Tour avrebbe bisogno di una raddrizzata.
Ho pensato ad alcuni accomodamenti, fermo restando che le corse minori avrebbero soprattutto bisogno di maggiore visibilità televisiva presso il grande pubblico: l’abitudine e la confidenza con i protagonisti del pedale, anche quelli minori, è il miglior viatico per il benessere del nostro ciclismo.
Nemmeno dimentico che l’UCI ha tutto l’interesse a pilotare i calendari secondo il proprio gusto, perciò i desideri degli organizzatori si devono scontrare spesso con i dictat della grande cupola, ma per un momento fingiamo che così non sia.

Innanzitutto trovo che abbia poco senso sprecare risorse in vista della Tirreno e della Sanremo
Vediamo quale era il calendario:
6 febbraio Costa degli Etruschi
15 febbraio Laigueglia
5 marzo Milano Torino
7 marzo Lucca
Se la Tirreno è una corsa di preparazione, chi sente il bisogno di corse che preparino una corsa di preparazione? Toglierei la Milano Torino, davvero poco valorizzata da una data così precoce nel calendario, sposterei il Costa degli Etruschi verso la fine di febbraio e il Laigueglia e il Giro di Lucca (anche in due tappe) andrebbero bene nei primi giorni di marzo, poco prima della Tirreno.
Il Giro della Liguria sembra non destare l’interesse del pubblico e delle autorità locali, perchè insistere?

La collocazione della Coppi e Bartali verso la fine di marzo mi sembra abbastanza felice, non la toccherei.

Viceversa verso la seconda metà di aprile ho visto fortemente penalizzato il giro del Trentino, è diventato la corsa di preparazione al Giro per la Selle Italia e la Panaria e per le seconde linee e i campioni invecchiati delle squadre italiane del Pro-Tour, un po’ desolante, io lo toglierei da questa collocazione, lasciando prima della corsa rosa solo i tradizionali Appennino e Larciano, mentre sposterei anche il toscana, troppo penalizzato.
Chi corre il Trentino deve rinunciare alla Freccia Vallone, alla Liegi e realisticamente al Romandia, tutte corse obbligatorie nel Pro Tour, alle quali non farei concorrenza.

Detto che maggio è definitivamente il mese del Giro d’Italia, mi stupisce il deserto di corse italiane nel mese di giugno, praticamente non ce ne sono, se si fa eccezione al Campionato Italiano.
Pazzesco, perchè l’Italia dovrebbe sfruttare soprattutto i mesi dove quel grande moloch che è il calcio finalmente si appisola un pochettino, lasciando un briciolo d’attenzione anche agli altri sport, quindi i mesi estivi dovrebbero essere sfruttati con grande intensità.
Domenica 12 giugno avrei fatto disputare il Toscana, domenica 19 la Milano Torino, magari inserendo tra queste due corse il Criterium d’Abruzzo, il 26 sarebbero seguiti i Campionati Italiani e sinceramente avrei anticipato al 27 o al 28 il classico trofeo Matteotti, per rivalorizzarlo immediatamente con la partecipazione della maglia del nuovissimo campione italiano.

Che luglio sia il mese del Tour de France è universalmente accetto, e così sia, anche se la cosa non mi convince del tutto.
Benissimo il Brixia Tour collocato verso la fine della Grande Boucle, pessimo invece il buco che c’è tra il Brixia (22-24 luglio) e Camaiore (4 agosto), potrebbe essere colmato spostando in questo periodo il GP di Correggio e Rio Saliceto.

Agosto presenta una bellissima sequenza di classiche minori: Camaiore, Lazio, Fred Mengoni, Castelfidardo, Tre Valli Varesine, Coppa Agostoni, Coppa Bernocchi, Veneto, Nobili Borgomanero, GP Carnaghese, Friuli.
Undici corse che semplicemente dovrebbero essere un po’ più armonizzate, magari distanziando di un giorno due belle corse come la tre Valli e l’Agostoni, cose del genere.
La fine del mese per me sarebbe la collocazione migliore per fare del Giro del Trentino una grande corsa di quattro o cinque tappe, idealmente tra 28 e il 31 agosto, in concomitanza con l’avvio della Vuelta.
Certo, ci sarebbe il Gp di Plouay oltre alla Vuelta, ma le italiane del Pro-Tour potrebbero fare come hanno fatto quegli stronzetti dell’Euskaltel nella cronosquadre di Eindhoven, mandare cioè a Plouay qualche corridore in meno.
Il Trentino sarebbe una corsa perfetta per preparare il mondiale e il finale di stagione, preferendo le Dolomiti e il Giro di Polonia a quel tritacarne che è la corsa iberica.
Nei primi dieci giorni di settembre sono perfetti il Melinda, la Placci e il Romagna, ma anticiperei a questo periodo anche il neonato GP di Misano e il vecchio GP di Prato, ora collocati il 17 e il 18 settembre, sovrapposti contemporaneamente alla Vuelta e al Polonia, troppo penalizzante.

Nulla da ridire sulla bellissima sequenza d’ottobre prima del Lombardia: Sabatini, Emilia, Beghelli, Piemonte.

 

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Davide

 
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Livello Claudio Chiappucci




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Registrato: Dec 2004

  postato il 10/07/2005 alle 12:06
Pongo una questione leggermente fuori tema rispetto al Thread: non vi sembra che all'Italia siamo spettate poche corse nel calendario protour?
Inoltre nel nostre paese vi sono gare molto importanti, che avrebbero meritato l'affiliazione al protour, che risciano di essere stritolate dal nuovo calendario stilato dall'UCI!

 

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antonio

 
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Livello Miguel Poblet




Posts: 530
Registrato: Oct 2004

  postato il 10/07/2005 alle 14:32
Forse servirebbe una corsa importante a luglio, per tutti quelli che non partecipano al Tour.
 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 6922
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  postato il 10/07/2005 alle 15:21
Ciao Majurana, trovo che il Pro-Tour sia una buona idea, realizzata male.
Innanzi tutto il ciclismo ha alimentato il proprio mito attraverso le classiche e le grandi corse a tappe, non capisco la scelta di dare grande importanza a corse di preparazione come Nizza, Tirreno, Paesi Baschi, Catalogna, Delfinato etc etc , per non parlare di corse che con la storia del ciclismo c’entrano poco nulla come il Benelux, il Germania e il Polonia.
Delle corse a tappe avrei lasciato nel Pro Tour solamente il Giro, il Tour, la Vuelta e forse lo Svizzera.
Altrettanto vergognosa è la presenza del GP di Plouay.
A mio avviso nel Pro-Tour ci sarebbero state bene la Parigi Bruxelles, il GP di Francoforte (al posto del giro di Germania), il Giro dell’Emilia e il Giro del Lazio, magari anche la Milano Torino se collocata in estate o in autunno, perchè per noi Italiani il Tour de France non è il centro della stagione e abbiamo bisogno di più corse per soddisfare la nostra fame e la nostra sete, quindi sì, credo come te che le corse italiane siano poche, pochissime, rispetto alle numerose corse straniere cui siamo costretti a partecipare controvoglia.
Di sicuro chi sta in carrozza sono la Spagna e il binomio Francia/Belgio.
Un po’ trascurata sembra l’Olanda, con la sola Amstel e il promiscuo giro del Benelux, ma d’altronde quale corsa inserire, la Veenendaal - Veenendaal?
Un saluto.

 

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Davide

 
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Livello Jaques Anquetil




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  postato il 11/07/2005 alle 09:05
Non pensate che in Italia Protour o no ci siano poche gare a tappe????
Con le squadre italiane che sono costrette ad andare all'estero xsettimane intere pur di fare qualche giorno di corsa.
Xme al calendario italiano mancano le corse a tappe mentre è migliorabile (Vedi Aranciata ) quello che riguarda le corse in linea che cmq sono abbastanza numerose.
Trovo anch'io scandaloso che corse come il giro Del lazio o Emilia non facciano parte del protour a scapito di altre meno prestigiose......
Ma penso che la causa sia il poco peso politico italiano in questi anni con una federazione praticamente assente..... speriamo nei Nuovi!!!

 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Apr 2005

  postato il 11/07/2005 alle 09:13
Trovo veramente sbagliato aver spostato la Milano-Torino ad inizio stagione. La preferisco nella settimana del Lombardia a fare un'pò la funzione della Freccia Vallone rispetto alla Liegi.
Quanto al Pro Tour concordo con Aranciata che la Spagna ha un numero di corse troppo elevato rispetto ala loro reale valore, ma bisogna riconoscere che il movimento spagnolo è quello che ha avuto il maggiore sviluppo negli ultimi anni, sebbene anche gli spagnoli, come gli italiani abbiano qualche difficoltà economica nel formare squadre importanti.

 
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Livello Claudio Chiappucci




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Registrato: Dec 2004

  postato il 11/07/2005 alle 10:17
Per quel che concerne l'Olanda, credo che con la cronosquadre, l'Amstel e il giro del Benelux, sia già stata ripagata dall'UCI.

Sul tema delle corse a tappa italiane, ritengo che il problema sia la qualità, non la quantità. Di piccole gare a tappe in Italia ve ne sono, il problema è che presentano percorsi non particolarmente selettivi e divertenti(vedi Tirreno 2005). Se gli organizzatori riuscissero a costruire percorsi migliori(con arrivi in salita e crono) come è avvenuto quest'anno per la Coppi&Bartali, credo che non avremmo nulla da invidiare alla Spagna, che ha tante corsette ma molte di livello scadente!

 

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antonio

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/07/2005 alle 10:38
La riforma del calendario proposta da Aranciata Bottecchia mi trova faveorevole nei suoi punti essenziali.
Perchè non si corre in Italia a Giugno? Una volta c'era l'Appennino, ad esempio.
Lascerei prima del giro Larciano, Toscana, Giro del Trentino. La Mi-To dovrebbe tornare ad essere a fine stagione con Piemonte e Lombardia.
Febbraio oramai è un mese infame perchè negli ultimi anni era ancora pieno inverno. E allora: perchè non abolire il Liguria e tornare a corse nel sud, come la Settimana Siciliana, Etna, Pantalica, Reggio Calabria? Sarebbe una buona promozione del ciclismo al Sud e visto il clima potrebbe attrarre tante squadre che ora in quel periodo bazzicano il calendario spagnolo.

 

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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Jul 2004

  postato il 11/07/2005 alle 17:11
Manca un grande avvenimento in luglio?
In fondo durante il Giro d’Italia si corre anche il Catalogna, e nello stesso periodo della Vuelta si corrono Plouay e il giro di Polonia...
In verità penso che poche squadre Pro-Tour sarebbero d’accordo, il Tour de France è la corsa più importante d’oltralpe, piuttosto, non essendo tale per i corridori italiani, trovo che proprio l’Italia dovrebbe sfruttare al meglio lo spazio che il calcio concede in lugio (almeno quando non ci sono europei o mondiali).
Se fosse garantita la visibilità televisiva sarebbe bello poter assistere almeno a quattro o cinque corse, forse anche di più, che strategicamente terminassero entro le 15 o le 15e30 del pomeriggio, poco prima del collegamento televisivo con il Tour de France, in modo da creare l’evento sfruttando l’attesa della Grande Boucle. Si accende la tv alle 14 e 30 e si assiste al finale di una corsa con le migliori squadre continentali e magari anche qualche formazione "B" delle squadre Pro-Tour italiane (fino a che punto "B" poi è da stabilire, visto il basso profilo di alcune nostre squadre che corrono al Tour in questi giorni), in questo modo il "richiamo" del Tour aiuterebbe il pubblico a conoscere e ad appassionarsi anche ai corridori del cosiddetto ciclismo minore, che spesso sono i protagonisti del ciclismo maggiore di domani.
Ma la premessa di tutto, come già detto, deve essere una maggiore visibilità televisiva.

Un’altra osservazione: inutile girarci in torno, il ciclismo non solo non è lo sport nazionale italiano, ma addirittura in numerose regioni è uno sport minore o semplicemente non esiste.
Penso che il proliferare di squadre e di corse dilettantistiche sia il termometro dell’interesse locale verso un determinato sport, dunque va ammesso che il ciclismo in Italia è riconosciuto come sport d’eccellenza solo in alcune regioni, precisamente la Toscana, il Triveneto e la Lombardia, seguite poco dietro dall’Emilia Romagna e dalle Marche.
Molto più staccati sembrano il Piemonte, la Liguria, l’Umbria e l’Abruzzo, il resto d’Italia è fatto di sacche d’interesse sporadiche e isolate.
Il ciclismo non è mai un avvenimento nazionale, e la televisione di stato ne tiene conto. Attendendo che il digitale terrestre possa offrire al ciclismo una televisione tutta sua, attendendo che FCI e RCS riescano a risollevare l’interesse del grande pubblico per il ciclismo che non sia Giro d’Italia, mentre ci scandalizziamo per l’ampio spazio che in prima serata viene concesso a quel circo di dopati superanabilizzati che è il wrestling (grazie Mediaset), è necessario sottolineare che una maggiore azione dovrebbe essere svolta dalle televisioni locali, soprattutto quelle consorziate nei net-work, capaci di condividere le produzioni delle emittenti capofila.

Ciao Popo, è vero, in Italia ci sono poche corse a tappe, ma a mio avviso la prospettiva non cambia, perchè il ciclismo per sfruttare al massimo l’interesse del pubblico deve sfruttare al meglio i mesi di bonaccia calcistica, cioè quelli estivi.
Abbiamo visto che in avvio di stagione le corse sono un suicidio economico, sono sparite le corse siciliane, si sono afflosciati il giro della Liguria e quello di Lucca, spariti o convertiti in una corsa in linea.
Ripeto il mio stupore per il deserto di corse italiane che c’è in giugno e in luglio, se si deve fare qualcosa, qualsiasi cosa, compreso il lancio di nuove corse a tappe, è in questo periodo che bisogna agire, e per lo stesso motivo avevo ipotizzato lo spostamento del Giro del Trentino, per valorizzare al massimo questa corsa penalizzata dall’attuale calendario Pro Tour.

 

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Davide

 
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Livello Giro di Svizzera




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  postato il 11/07/2005 alle 17:43
Non mi viene mai facile fare i complimenti a nessuno, Aranciata-Davide, ma è davvero sconcertante vedere con quanta lucidità una persona estranea all'ambiente (mi pare di ricordare un thread dove dici di non aver mai visto una corsa dal vivo!) riesce ad inquadrare tutti i problemi e le incogruenze attuali del movimento e a proporre soluzioni decisamente brillanti. D'accordo veramente su tutto. E se qualche dirigente leggesse queste pagine forse avrebbe qualcosa da imparare...
 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 6314
Registrato: Jun 2005

  postato il 11/07/2005 alle 17:47
Quoto in pieno tutto quanto scritto da
Aranciata.
E dico una cosa anch'io.
L'Italia e l'unica nazione dove medici gestiscono banche,
avvocati asl e economisti non si sa che fanno.

Vuoi vedere che non c'è uno straccio di uno capace di organizzare
il calendario e la federazione!!!!!!!!!!

 

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"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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Livello Claudio Chiappucci




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  postato il 11/07/2005 alle 18:01
Mi da abbastanza fastidio il fatto che il ProTour inizi con due corse in contemporanea, Tirreno-Adriatico e Paris-Nice. Preferirei che ci fosse una vera e propria apertura ufficiale della stagione ProTour con una gara in linea dal pronostico aperto in cui i principali protagonisti siano a contato diretto.
E non mi sembrerebbe malvagio se questa gara fosse la Milano-Torino.

Nel Pro Tour inserirei inoltre Parigi-Bruxelles, Tre Valli, Emilia e Lazio; toglierei Benelux, Polonia, Eindhoven (ovviamente), Plouay e Amburgo (se una gara tedesca deve esserci, che sia il Giro della Germania, almeno il percorso pare interessante). Ma questa è pura fantasia.

Per il resto, giù il cappello davanti all'analisi del Bottecchia

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/07/2005 alle 20:22
Ciao Joop, quando i complimenti vengono da una persona misurata ed equilibrata valgono due volte.
Il bello di Cicloweb è il suo essere una fabbrica "public domain" di idee e opinioni, pubbliche e a disposizione di tutti, senza i vincoli del politicamente corretto. Se chi di dovere leggerà e ne trarrà ispirazione ne sarò felice, in fondo lo scopo vorrebbe essere proprio quello.
Un saluto cordiale.

Ps Confermo, non ho mai seguito una corsa dal vivo, ma questo chiaramente è un difetto.
Se la montagna non va da Maometto...ma ce la vedi la Sanremo passare per l’uscio di casa mia?

 

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/08/2005 alle 18:53
Chi sabato scorso avesse visto la trasmissione bikeshow su canaleitalia, avrà ascoltato le parole di Davide Viganò, giovane corridore classe ’84 della Androni Giocattoli appena passato alla Quickstep, con la cui maglia dovrebbe debuttare al GP di Camaiore.
Davide ha sottolineato che l’aspetto più entusiasmante della nuova avventura sarà la possibilità di correre con continuità. A chi gli ha fatto notare che comunque quest’anno aveva corso parecchio, il giovane Viganò ha fatto notare che sì, le occasioni per mettersi in mostra non sono state poche, ma purtroppo il calendario delle squadre continentali prevede tante corse in poche giorni e poi lunghe pause, con la conseguenza che è difficile trovare il ritmo della gara ed è un peccato andare in pausa forzata quando magari la condizione si avvicina al top.

A mio avviso anche per questi motivi, anzi soprattutto per tutelare il vivaio italiano, e non solo per la riuscita economica degli organizzatori, è importante che il calendario italiano venga razionalizzato.

 

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Davide

 
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Non registrato



  postato il 03/08/2005 alle 15:18
Il problema Oranje è da ricercare anche nel fatto che le squadre continental a causa del ridotto budget non sempre possono permettersi di correre le gare all'estero e quindi per questo motivo stanno fermi.
Comunque analizzando il calendario italiano è palese che ci son molti spazi vuoti oppure gare ammassate come in questi giorni.
Ciao

 

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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Jul 2004

  postato il 03/08/2005 alle 19:47
Ciao Andrea, non mi pare che il problema sia il budget.
Il problema è invece un calendario disarmonico, il quale costringe le squadre a correre molto all’estero, soprattutto dopo l’introduzione del Pro-Tour.
Che alcune o tutte queste squadre abbiano poi un budget ridotto diventa un’aggravante del problema stesso, ma non è l’origine del problema.
Intendiamoci: a monte di tutto c’è una crisi economica di tutto il ciclismo italiano, e sulle origini della crisi si può discutere, ma c’è anche stata l’inerzia della federazione italiana che non ha saputo pianificare la salvezza del ciclismo minore, se ne è letteralmente disinteressata.
Ciao

 

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Davide

 
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Livello Learco Guerra




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Registrato: May 2005

  postato il 03/08/2005 alle 22:00
D'accordo che il calendario italiano andrebbe molto razionalizzato. Ci sono dei mesi di buco nel pieno della stagione. Assurdo che ci siano in Italia più corse prof a febbraio che ad aprile e luglio.
E' scandaloso che, già da due anni, si svolga, in contemporanea alla Liegi bastogne Liegi, il Giro dell'Appennino, una corsa che, una volta, aveva per gli italiani un prestigio quasi pari alla classica belga e che è adatta allo stsso tipo di corridori.
Per il pro Tour, d'accordissimo nel togliere il GP di Plouay, corsa di poco prestigio, visto che la Francia ha già tante corse. Invece lascerei le corse, come giro di Polonia, in paesi periferici, nell'ottica di allargare l'area di interesse per il grande ciclismo. La Germania, vista la forza del movimento e il crescente interesse di pubblico, meriterebbe anche più giorni di gara.

 

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Moderatore




Posts: 21608
Registrato: Oct 2004

  postato il 31/05/2007 alle 14:08
Corse in Veneto

Originariamente inviato da super cunego

Quest'anno per un motivo o per l'altro non sono riuscito ad andare a vedere nessuna tappa, quali sono i Giri che passano qui a Padova, nel Veneto o nei dintorni oltre al Giro del Veneto?

 

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Mario Casaldi - Cicloweb.it

CICLISTI
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