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Sondaggio: Il TOUR è sempre uguale
Gli organizzatori sono scadenti
La geografia della Francia è un limite
Agli organizzatori nonPiaccionoLeSalite
La tradizione impone 13 tappe di pianura
La tradizione impone CheVincaUn cronoman
Si vogliono eliminare gli italiani
Altro (specificare sotto)

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Autore: Oggetto: Il TOUR è sempre uguale

Livello Tour




Posts: 250
Registrato: Sep 2004

  postato il 04/07/2005 alle 14:05
Il Tour è sempre uguale da 30 anni, qual è il motivo secondo voi?
 
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Livello Miguel Poblet




Posts: 524
Registrato: Jun 2005

  postato il 04/07/2005 alle 15:36
Sicuramente l'opzione si vogliono eliminare gli italiani penso sia da escludere.
Delle altre non saprei, in Francia comunque di salite di piu' di 10km con pendenze elevate e continue come mortirolo,zoncolan,fauniera,finestre non mi pare ce ne siano, quello e' un limite del territorio.

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 6314
Registrato: Jun 2005

  postato il 04/07/2005 alle 16:46
Tutte le risposte insieme.

SI

 

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"MEGLIO NON ESSERE RICONOSCIUTO PER STRADA CHE ESSERLO ALL'OBITORIO.
IL CASCO SALVA LA VITA, LA CHIOMA VA BENE PER LA FOTO SULLA TOMBA"!!!


Articolo 27 della costituzione Italiana

La responsabilità penale è personale.
L'IMPUTATO NON E' CONSIDERATO COLPEVOLE SINO ALLA CONDANNA DEFINITIVA.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 1502
Registrato: May 2004

  postato il 04/07/2005 alle 17:22
Eh vabbè adesso non facciamo le vittime... non penso che sia per escudere gli italiani... e gli spagnoli cosa dovrebbero dire?

Comunque credo che sia in parte per la geografia della Francia e in parte per la tradizione...

 
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Livello Marco Pantani




Posts: 1446
Registrato: Oct 2004

  postato il 04/07/2005 alle 17:33
Che bello se il Tour fosse italiano!
 
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Livello Moreno Argentin




Posts: 372
Registrato: Oct 2004

  postato il 04/07/2005 alle 17:35
Mai sentito parlare di Mont Colombis, Puy de Dome, Pla Guillelm, Relais du Chat, Grand Colombier o Arpettaz????????????????
E ci sarebbero anche Fauniera, Agnello. San Carlo per poi arrivare in Francia.....

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 1502
Registrato: May 2004

  postato il 04/07/2005 alle 17:37
Originariamente inviato da lallo

Mai sentito parlare di Mont Colombis, Puy de Dome, Pla Guillelm, Relais du Chat, Grand Colombier o Arpettaz????????????????
E ci sarebbero anche Fauniera, Agnello. San Carlo per poi arrivare in Francia.....


Vabbè ma mica dico cha la Francia non ha montagne... alla fine le montagne ci sono sempre... è sche sono montagne più lunghe di quelle del Giro, ma più pedalabili e più adatte ai passistoni in grado di fare velocità... le montagne storiche del Tour sono sempre state così..

 
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Livello Claudio Chiappucci




Posts: 333
Registrato: Dec 2004

  postato il 04/07/2005 alle 18:57
Sicuramente gli organizzatori ci mettono del loro(in 30 anni avrebbere, sbagliando, disegnato un percorso bello), ma è indubbio che la Francia non ha salite in grado di competere, per pendenze, con quelle dell'italia o della Spagnia

 

____________________
antonio

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 2797
Registrato: Apr 2005

  postato il 04/07/2005 alle 19:12
Vorrei ricordare che anche la Roubaix, il Fiandre, la Sanremo ecc, sono sempre uguali da più di trent'anni e pochi si lamentano, anzi è proprio per questo che si chiamano classiche.
Il Tour de France è una corsa a tappe che dal secondo dopoguerra ad oggi è adatta ai passisti scalatori con grande tendenza alla cronometro. Sono infatti pochissimi gli scaltori pruri che sono riusciti a vincere (Robic, Bartali, Bahamontes, Gaul, Van Impe, Delgado e Pantani).
Sarebbe come lamentarsi del fatto che uno scalatore non può vincere la Roubaix e per questa ragione considerare la corsa francese noiosa o addirittura ingiusta.
Il tour è questa cosa qui, chi vuol vincerlo si adatti..........

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 3579
Registrato: May 2005

  postato il 04/07/2005 alle 19:29
Secondo me nn è tanto una questione di geografia: certo, la Francia è meno ricca di salite rispetto al nostro Bel Paese, che ne è pieno zeppo, ma le montagne comunque ci sono, e sanno far male anche in Francia... credo piuttosto che siano gli organizzatori a voler dare un certo "taglio" a questa corsa, rendendola più adatta ai cronomen rispetto che agli scalatori puri.

In sostanza... voto per la prima opzione.

 

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Lo stupido sa molto, l'intelligente sa poco, il saggio non sa nulla... MA EL MONA EL SA TUTO!!! (copyright sconosciuto)

ADOTTA ANCHE TU UNA AMY WINEHOUSE!!! Mangia poco, non sporca... e aspira tutta la polvere che hai in casa!

 
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Livello Jaques Anquetil




Posts: 996
Registrato: Apr 2005

  postato il 04/07/2005 alle 22:06
Negli anni ottanta il Tour era nettamente piu duro........secondo me è che si affrontano sempre le solite montagne che girale come vuoi sono sempre le stesse. Sono sicuro che in Francia ci sono anche salite piu dure il Puy de Dome xesempio mi viene in mente anche joux plane o qualcosa del genere....l'unica salita che ha messo in crisi L'americano negli ultimi anni (grazi anche a Pantani).
Pero i francesi sono contenti cosi sarà che non hanno un corridore forte da dieci anni e piu.....
Cmq il tour lo vincerà sempre uno con le solite caratteristiche di Armstrong...sembra che lo disegni lui....quest'anno poi
le poche salite che mettono sono anche lontano Dall'arrivo.....


Ci vorrebbe un nuovo Pantani

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




Posts: 4217
Registrato: Oct 2003

  postato il 05/07/2005 alle 00:36
Il Tour non è una classica che ha una partenza ed un arrivo fissi o possibilità alternative minime, è l’espressione di una terra che ha tutto per mettere in mostra le variabili tecniche alla base di un giro. Le salite, in Francia, ci sono ed alcune sono durissime. Qui si è accennato al Puy de Dome e, fra le tante possibili, io aggiungerei la Bonette (oltre 2800 metri) che è davvero terribile. Inoltre, non dimentichiamo mai un aspetto: là dove le pendenze non sono aspre come talune italiane, a far la differenza ci si mette quel caldo che è un gemello del Tour.
Diciamo che la Grande Boucle monotematica, è una precisa scelta degli organizzatori. Il fascino e soprattutto i contorni mediatici, danno ragione a Leblanc e soci, ma non per questo si può tacciare la critica degli appassionati italiani come un fatto nazionalistico, perché le ragioni tecniche e la varietà che dovrebbe essere sempre patrimonio di una grande manifestazione a tappe, li sostiene completamente.
Il Giro ha inventato, il Tour è una fotocopia che regge e si innalza per motivi esterni al mero fatto ciclistico. Quando non lo correrà più il socio di quel modesto corridore della Bic, è possibile (comunque a bassa percentuale) che la morfologia della corsa provi a cambiare un po’ l’aria……

 

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"Non discutere con gli stupidi, perchè scenderesti al loro livello e ti batterebbero per la loro esperienza".

 
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  postato il 05/07/2005 alle 01:46
Sono d'accordo con chi considera la pochezza fosforica degli organizzatori della ASO (capitanati da JML, è bene ricordarlo) come il punto cardine della de-spettacolarizzazione, in termini di altimetrie e di combattività per la classifica finale (capitanata da LA, è bene ricordarlo), del Tour de France.

Un'altra questione però mi salta alla mente: le prime due tappe in linea del Tour sono state corse a più diu 45 km/h di media, entrambe caratterizzate da una fuga fiume (ieri di quattro, oggi di tre corridori) e dalla volata finale.
I velocisti dichiarano sin dall'inizio di puntare alla maglia verde, e di poterla indossare sotto l'Arco di Trionfo. Per la maglia a pois, raccolta l'eredità totalitaria di Virenque, Virenque ieri ed Erik Dekker oggi si sono sobbarcati km e km di fuga (anche se la mira dell'olandese era rivolta a Tours, chiaramente, essendo un Campione).
In Italia (e Spagna) nessuno fa questo per le maglie ciclamino (o quel bruttissimo colore mezzo grigio che c'è alla Vuelta) o verde (bordeaux in Spagna). Perché?

D'accordo: il Tour è la corsa più importante del mondo, ma queste battaglie la fanno diventare anche (forse) la più diversamente divertente.
Le tappe in pianura sono tirate, perché ci sono interessi molteplici e diversi: la Bouygues Telecom oggi per qualche km ha affiancato Davitamon e Quick Step alla caccia dei fuggitivi (per poi rialzarsi una volta vista l'impossibilità di giunzione di lì a breve) per salvaguardare la maglia di T-Blanc Voeckler. Lo stesso Dekker, una volta capito che il traguardo sarebbe stato un (mezzo, per lui) miraggio, ha sprintato due volte sui "cavalcavia" (definirli montagne è un oltraggio al pudore, se non al pubblico intelletto, ma tant'è) francesi.

Risultato? Dekker 6 punti GPM e Voeckler 5 (è arrivato 2° nel primo traguardo di oggi dietro Wegmann), e da mercoledì rinizierà la battaglia che vedrà coinvolti, quando le strade saliranno un poco, anche gli altri più scalatori (soprattutto di Dekker), inevitabilmente.
Però le prime tappe sono infiammate, si accendono, e sono di gran lunga preferibili alle prime tappe di qualsiasi altra corsa a tappe (non necessariamente GT), vuoi anche per l'assenza della Fassa Bortolo (Petacchi assente = volata meno certa; è questa l'operazione che avranno fatto i vari DS - anche se Quick Step e Cofidis, ma anche Davitamon, a parte Evans, sono strettamente legati alle volate).

La verità è che i corridori sono invogliati alla fuga dai loro DS per il risvolto mediatico che il Tour ha, e non lo scopro certo io adesso. Poi se si aggiungono i cospicui premi che la ASO elargisce ai possessori delle maglie di specialità, allora il discorso cambia di molto.
Anche i diversi criteri di attribuzione di punteggi favoriscono lo spettacolo: più punti per la maglia verde alle tappe piatte, almeno i velocisti son motivati ad arrivare fino a Parigi; punticini sui cavalcavia nelle prime tappe (l'anno scorso Bettini tenne la maglia a pois per ben 9 tappe) per accendere un po' la gara; classifica della maglia bianca che a fine Tour acquisisce quasi un valore parallelo a quella gialla, se non più emozionante (l'anno scorso il duello Karpets-Voeckler fu di gran lunga più indeciso, se non più entusiasmante di quello Armstrong-Klöden, ammesso che ci sia mai stato).

Il modo di correre il Tour è diverso perché è diverso il modo in cui il Tour si presenta; le tappe piatte non sono solo per velocisti, le tappe di montagna non solo per scalatori (percorsi intermedi utili per la maglia verde presenti ai primi km delle tappe più dure, per gli sprinter), solo le cronometro rimangono il "vizio" più incallito degli uomini-Boucle, quello principalmente dedicato, insomma.

Per il Giro d'Italia, dopo aver bilanciato molto bene i percorsi nell'edizione 2005, io partirei da questa modifica, non necessariamente copiandola in toto, ma elaborandola secondo le esigenze ed i parametri (leggasi "gusti") italiani.
E magari stipulare contratti TV con altre emittenti straniere (tante!) e costringere la RAI a far iniziare prima le dirette (quelle del Giro iniziavano alle 15:15, a volte anche 15:45, quelle del Tour puntuali alle 15...) sarebbe un altro passo decisivo.

Un saluto

 

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  postato il 05/07/2005 alle 01:48
Originariamente inviato da Monsieur 40%

...Virenque ieri ed Erik Dekker oggi si sono sobbarcati km e km di fuga (anche se la mira dell'olandese era rivolta a Tours, chiaramente, essendo un Campione)....


Ovviamente intendevo dire Voeckler...

 

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Livello Bernard Hinault




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  postato il 05/07/2005 alle 10:43
EFFETTIVAMENTE LA GEOGRAFIA DELLA FRANCIA E' UN LIMITE, MA SE SI VUOLE SI PUO' AVERE UN PERCORSO PIU' SPETTACOLARE ANCHE PER LA PRIMA SETTIMANA.
E POI E' ORA DI COMINCIARE A FARE ANCHE ALTRE SALITE, FANNO SEMPRE LE SOLITE...

 
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Livello Hugo Koblet




Posts: 402
Registrato: Feb 2005

  postato il 05/07/2005 alle 10:45
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Sono d'accordo con chi considera la pochezza fosforica degli organizzatori della ASO (capitanati da JML, è bene ricordarlo) come il punto cardine della de-spettacolarizzazione, in termini di altimetrie e di combattività per la classifica finale (capitanata da LA, è bene ricordarlo), del Tour de France.

Un'altra questione però mi salta alla mente: le prime due tappe in linea del Tour sono state corse a più diu 45 km/h di media, entrambe caratterizzate da una fuga fiume (ieri di quattro, oggi di tre corridori) e dalla volata finale.
I velocisti dichiarano sin dall'inizio di puntare alla maglia verde, e di poterla indossare sotto l'Arco di Trionfo. Per la maglia a pois, raccolta l'eredità totalitaria di Virenque, Virenque ieri ed Erik Dekker oggi si sono sobbarcati km e km di fuga (anche se la mira dell'olandese era rivolta a Tours, chiaramente, essendo un Campione).
In Italia (e Spagna) nessuno fa questo per le maglie ciclamino (o quel bruttissimo colore mezzo grigio che c'è alla Vuelta) o verde (bordeaux in Spagna). Perché?

D'accordo: il Tour è la corsa più importante del mondo, ma queste battaglie la fanno diventare anche (forse) la più diversamente divertente.
Le tappe in pianura sono tirate, perché ci sono interessi molteplici e diversi: la Bouygues Telecom oggi per qualche km ha affiancato Davitamon e Quick Step alla caccia dei fuggitivi (per poi rialzarsi una volta vista l'impossibilità di giunzione di lì a breve) per salvaguardare la maglia di T-Blanc Voeckler. Lo stesso Dekker, una volta capito che il traguardo sarebbe stato un (mezzo, per lui) miraggio, ha sprintato due volte sui "cavalcavia" (definirli montagne è un oltraggio al pudore, se non al pubblico intelletto, ma tant'è) francesi.

Risultato? Dekker 6 punti GPM e Voeckler 5 (è arrivato 2° nel primo traguardo di oggi dietro Wegmann), e da mercoledì rinizierà la battaglia che vedrà coinvolti, quando le strade saliranno un poco, anche gli altri più scalatori (soprattutto di Dekker), inevitabilmente.
Però le prime tappe sono infiammate, si accendono, e sono di gran lunga preferibili alle prime tappe di qualsiasi altra corsa a tappe (non necessariamente GT), vuoi anche per l'assenza della Fassa Bortolo (Petacchi assente = volata meno certa; è questa l'operazione che avranno fatto i vari DS - anche se Quick Step e Cofidis, ma anche Davitamon, a parte Evans, sono strettamente legati alle volate).

La verità è che i corridori sono invogliati alla fuga dai loro DS per il risvolto mediatico che il Tour ha, e non lo scopro certo io adesso. Poi se si aggiungono i cospicui premi che la ASO elargisce ai possessori delle maglie di specialità, allora il discorso cambia di molto.
Anche i diversi criteri di attribuzione di punteggi favoriscono lo spettacolo: più punti per la maglia verde alle tappe piatte, almeno i velocisti son motivati ad arrivare fino a Parigi; punticini sui cavalcavia nelle prime tappe (l'anno scorso Bettini tenne la maglia a pois per ben 9 tappe) per accendere un po' la gara; classifica della maglia bianca che a fine Tour acquisisce quasi un valore parallelo a quella gialla, se non più emozionante (l'anno scorso il duello Karpets-Voeckler fu di gran lunga più indeciso, se non più entusiasmante di quello Armstrong-Klöden, ammesso che ci sia mai stato).

Il modo di correre il Tour è diverso perché è diverso il modo in cui il Tour si presenta; le tappe piatte non sono solo per velocisti, le tappe di montagna non solo per scalatori (percorsi intermedi utili per la maglia verde presenti ai primi km delle tappe più dure, per gli sprinter), solo le cronometro rimangono il "vizio" più incallito degli uomini-Boucle, quello principalmente dedicato, insomma.

Per il Giro d'Italia, dopo aver bilanciato molto bene i percorsi nell'edizione 2005, io partirei da questa modifica, non necessariamente copiandola in toto, ma elaborandola secondo le esigenze ed i parametri (leggasi "gusti") italiani.
E magari stipulare contratti TV con altre emittenti straniere (tante!) e costringere la RAI a far iniziare prima le dirette (quelle del Giro iniziavano alle 15:15, a volte anche 15:45, quelle del Tour puntuali alle 15...) sarebbe un altro passo decisivo.

Un saluto


sottoscrivo in toto

 

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No crusar la caretera

 
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Livello Giuseppe Saronni




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Registrato: Jun 2005

  postato il 05/07/2005 alle 12:38
Va sicuramente detto che per rendere il Tour difficile come il Giro, dovrebbero disegnare le tappe tutte nell'estremo sud della Francia, perchè le montagne sono tutte lì, e di questo non si può certo dar colpa a Leblanc, il quale però ha dato spesso l'impressione di voler distinguere la sua corsa dal Giro e dalla Vuelta, che spesso ha giudicato troppo impegnative. Penso che ognuno di noi ricordi a proposito, il Tour del 1999, un percorso assolutamente ridicolo, peggio anche di quello del 1998, ma forse Leblanc lo fece apposta per non far tornare Pantani che era troppo più forte degli altri. E quindi nascondendosi anche dietro al "gigantismo" del Tour, ha voluto disegnare percorsi che più che facili risultano ripetitivi. Le montagne sono sempre quelle, e sono sempre concentrate nella fase centrale. Così spesso l'ultima settimana si trascina stancamente in attesa dell'ultima crono, che escluso il 2003, viene sempre a giochi fatti. Con questo il Tour rimane comunque di gran lunga la corsa più difficile da vincere perchè le velocità sono sempre altissime e i corridori tutti al massimo delle loro possibilità. E comunque dal prossimo anno con l'assenza di Armstrong e Proudhomme al posto di Leblanc credo che le cose cambieranno.
 
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