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Autore: Oggetto: OFF TOPIC: noi italiani i soliti ricottari

Livello Classica San Sebastian




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Registrato: Jun 2005

  postato il 04/07/2005 alle 03:31
Lasciando da parte la valenza politica dell'iniziativa del live8 (spero che ci sia un'effettiva sensibilizzazione e una reale volontà a risolvere gli annosi problemi del continente africano) sposto il discorso sullo spessore artistico di manifestazioni del genere dove gli italiani o non vengono invitati a parteciparvi o, se presenti, fanno la solita figura dei ricottari.
Da una parte antonacci, baglioni, ron, pausini, mannoia (con una versione patetica di clandestino), gemelli diversi, venditti, dall'altra paul mc cartney, u2, pink floyd, coldplay, rem, who, sting; da una parte roma capoccia, strada facendo e un de gregori con una voce sempre più affetta da stitichezza canora e dall'altra helter skelter, one e breathe (pur con un gilmour aggiornato al 2005).
Vent'anni fa precisi in occasione del live aid (bowie, elvis costello, bob dylan, bb king, sting, led zeppelin, santana...) gli italiani lanciarono il progetto MUSICAITALIA PER L’ETIOPIA e sotto l'organizzazione di david zard pur con una formazione dove, tra gli altri, non mancavano nomi di spessore (patty pravo, gianni togni, riccardo fogli, loredana bertè, vasco rossi, ivano fossati, lucio dalla, fabrizio de andrè, ron, branduardi...) non ebbero meglio di fare che cantare tutti in coro "volare".
Oggi, per fortuna, nomi che avrebbero potuto dare un'immagine musicale diversa del nostro paese non sarebbero mancati (aftherhours, almamegretta, mau mau, marlene kunz, sud sound system...)ma alla fine ci sono andati, appunto, i soliti ricottari, salvo poche eccezioni .
E pensare che bob geldof si è scomodato ed è venuto in italia per convincere baglioni ad essere presente.
E se andiamo indietro?
Nel 69 a woodstock avremmo dovuto mandare, classifica alla mano, morandi con "scende la pioggia", al bano con "mattino", mino reitano con "una chitarra cento illusioni", little tony con la "dama di picche", iva zanicchi con "zingara", celentano con "la storia di serafino"...
E nel '67 (mentre venivano pubblicati il primo album dei doors, il primo dei pink floyd, il primo dei jefferson airplane, il primo dei traffic, il primo di hendrix, il primo dei velvet underground e su tutti il mastodonte SGT. PEPPERS) al monterey pop festival, noi avremmo potuto giusto mandarci orietta berti con "io tu e le rose", annarita spinaci con "quando dico che ti amo", celentano/mori con "la coppia più bella del mondo", nicola di bari con "guardati alle spalle", gian pieretti con "pietre" o la coppia, fresca vincitrice di sanremo, iva zanicchi-claudio villa con "non pensare a me".
Megio prendere la bicicletta e pedalare.



 
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Livello Classica San Sebastian




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  postato il 04/07/2005 alle 03:32
spero che nessuno si offenda;
non era mia intenzione.

 
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Livello Tour




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  postato il 04/07/2005 alle 07:23
infatti, a riprova di cio´, se ti fai un giro in europa, guarda da chi e´ rappresentata l´ italia. e con chi e´ identificata (purtroppo..).senza nessuna dintinzione e da parte di qualsiasi classe sociale..

siam...italiani...

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/07/2005 alle 07:44
ihih pensate che quest'anno in gita ho passato una notte ad innsbruck e indovinate un pò da che manifesto pubblicitario di concerti era tappezzato?! ebbene si...al bano carrisi
 
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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 04/07/2005 alle 13:08
D'altronde in Italia gli eventi musicali più importanti sono il Festival di Sanremo, Festivalbar e anche le trasmissioni della De Filippi tipo Saranno Famosi per aspiranti cantanti. Comunque questo non giustifica la mancanza di qualche artista straniero decente al concerto di Roma. L'ipocrisia che poi in realtà nascondeva tutto questo Live8 fa parte di un altro discorso. Comunque il livello della musica italiana è destinato a non crescere e le porcherie che mandano per radio, rendono quest'ultima responsabile per buona parte della cultura musicale italiana. Il migliore è sicuramente Dino Zandegù che canta al processo alla tappa...
 
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Professionista




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  postato il 04/07/2005 alle 13:55
Euge... Al Bano è stato un grande cantante...
Ma non è più il suo tempo.

 

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  postato il 04/07/2005 alle 13:55
Non sono d'akkordo.
Hai preso alcune fra le più insipide canzoni italiane e alcune fra le migliori straniere.
E' profondamente scorretto.
Perchè non hai citato belle canzoni italiane (e ce ne sono) e qualke bojata cantata dagli inglesofoni?
E' ora di finirla con tutta questa esterofilia.
Se Vasco e Ligabue fossero stati americani sarebbero stati apprezzati in tutto il mondo. E non sono loro.

 

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Professionista




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  postato il 04/07/2005 alle 14:00
D'accordo con Knightlake98. Parliamo dei Backstreet Boys e di Ligabue...

 

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  postato il 04/07/2005 alle 14:05
Infatti Panther!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/07/2005 alle 14:33
Originariamente inviato da Knightlake98

E' ora di finirla con tutta questa esterofilia.
Se Vasco e Ligabue fossero stati americani sarebbero stati apprezzati in tutto il mondo. E non sono loro.

Ciò che dici sono parole davvero sante e condivisibili, Knightlake...
Personalmente non mi dispiace la musica estera (soprattutto americana), trovo però che da diversi anni (almeno 15) oramai tutti i cantanti stanno rendendo la loro musica sempre più commerciale (compresi i citati Vasco e Liga...)
Credo anche che, soprattutto per quel che riguarda la mia (nostra) generazione, la musica italiana venga molto meno apprezzata di quello che meriterebbe, per far spazio a musicisti stranieri che spesso si rivelano delle vere e proprie meteore (e vi risparmio l'elenco, perchè sarebbe lunghissimo! ).

E, per questo, penso che le centinaia di migliaia di persone presenti al Circo Massimo sabato scorso, ad applaudire soprattutto artisti italiani (il parterre dei cantanti era di gran lunga inferiore, qualitativamente parlando, rispetto ad altre città collegate, Londra in primis...), siano un bell'esempio da cui partire...

 

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Lo stupido sa molto, l'intelligente sa poco, il saggio non sa nulla... MA EL MONA EL SA TUTO!!! (copyright sconosciuto)

ADOTTA ANCHE TU UNA AMY WINEHOUSE!!! Mangia poco, non sporca... e aspira tutta la polvere che hai in casa!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/07/2005 alle 17:13
Ciao Raggio, prima di tutto permettimi di farti i complimenti per la notevole conoscenza di rock e cultura alternativa, mi è piaciuto il tuo post d’apertura e lo condivido in larghissima parte.
Nel tuo confronto sugli artisti da classifica escluderei però i Velvet Undeground, li adoro ma all’epoca non avevano venduto il becco d’un disco, chiaramente nel corso degli anni il disco con la Pafgen è diventato un long seller e Lou Reed ha avuto le sue belle soddisfazioni, ma questo è un altro discorso e io non voglio cercare il pelo nell’uovo.
Purtroppo hai ragione, se si considerano gli artisti di cassetta, noi Italiani ce la passiamo male in termini di qualità.
Americani, Inglesi e Australiani sanno vendere in eguale misura miele e immondizia.
Noi solo l’immondizia.
Certo non ci mancano i grandi artisti, se si sono riuniti i Pink Floyd, perchè non si sarebbero potuti riunire il Consorzio Suonatori Indipendenti o addirittura i CCCP, o perchè no i Timoria (sempre che Pedrini si sia già ripreso dall’aneurisma) e ai nomi che hai citato tu, oltre a Vasco, Fossati e Ligabue, ci potevano stare Cammariere, Capossela, i Gang, i Modena City Ramblers, e anche se è un’artista da teatro pure Paolo Conte non si sarebbe tirato indietro, e anche parecchi altri che sfuggono ai canoni del nazional popolare.
Sanremo...con il meraviglioso Luigi Tenco abbiamo visto com’è andata a finire.
Ma hai ragione, se si deve organizzare un grande evento, da noi spadroneggiano i ricottari.
De Gregori ha un grandissimo repertorio, qualcosa di buono ha anche Baglioni e forse pure Renato Zero, ma sono bolliti, voci spente oppure tronfiamente enfatiche, arrangiamenti da casa di riposo, sono bolliti.
Sugli altri stendo un velo pietoso.
Ciao Raggio, un saluto cordialissimo.

 

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Davide

 
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Livello Claudio Chiappucci




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  postato il 04/07/2005 alle 17:54
Condivido quanto detto da Raggio sulla pochezza della musica offerta da coloro che hanno preso parte al "mega" concerto del Circo Massimo. Questa discussione mi ha fatto sorgere un dubbio: i nostri "veri" cantanti(Afterhours,Marlene Kuntz...solo per citare quelli che preferisco)sono snobbati da media, o sono loro che snobbano i media?


 

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antonio

 
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  postato il 04/07/2005 alle 19:48
x aranciata bottecchia:

mi pare un po' lungo e solitamente sinostroide il tuo elenco di voci.
Non è detto che qualkuno valga solo se sia espressione di un certo ramo politico (e chi ti parla non è schierato e mai lo sarà da nessuna parte).
Riguardo i CCCP o CSI o come cavolo li vogliam chiamare, la voce di Ferretti è qualkosa di abominevole e il signorino sta quasi tutto l'anno a Melpignano in provincia di Lecce dove abita un amico mio e di Cyclingchecco.
Lui lo conosce bene e ormai il buon Ferretti s'è dato alle sagre paesane e a robe teatrali.
Questo amico mi parla spesso di Lindo Ferretti, e sembra sia anche una persona molto umile e alla mano.
Probabilmente sarò a Lecce tra 1 mesetto ed è altamente probabile che me lo farà conoscere visto che sta sempre lì....ma non volermene se avrei preferito conoscere il buon LIGA.

Come cantante Lindo, con tutto il rispetto, non vale l'ugula bucata di un Baglioni o di uno Zero.
Paolo Conte idem.
Anche se è un gran pianista.
Ci sono tante nefandezze anche fra gli inglesofoni, debbo farvi un elenco??
Fra gli italiani avrei gradito la presenza di Franco Battiato.

saluti

 

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Elite




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  postato il 04/07/2005 alle 20:29
La Notte della Taranta una sagra paesana??? MA SEI PAZZO!!!

Melpignano, tra l'altro, è una frontiera della musica. Lì passano per i loro concerti all'ombra dello splendido Convento degli Agostiniani musicisti importantissimi, per fare pochi nomi ricordo Manu Chao, Battiato, e appena un paio di settimane fa Iggy Pop.

Ferretti collabora con la Notte della Taranta, essendosi accostato molto umilmente alle sonorità di quella parte d'Italia e avendo dato il suo contributo nella rilettura dei classici della "pizzica".
La Notte della Taranta, per chi non lo sa, è un festival di musica popolare che attira, nella sua serata finale (a Melpignano) decine di migliaia di persone, oltre all'attenzione di tutto il mondo, musicale (un paio di anni fa fu Stewart Copeland - ex batterista dei Police - a dirigere musicalmente l'evento) e non.

 
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Livello Moreno Argentin




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  postato il 04/07/2005 alle 20:45
aranciata_bottecchia
erchè non si sarebbero potuti riunire il Consorzio Suonatori Indipendenti o addirittura i CCCP, o perchè no i Timoria (sempre che Pedrini si sia già ripreso dall’aneurisma) e ai nomi che hai citato tu, oltre a Vasco, Fossati e Ligabue, ci potevano stare Cammariere, Capossela, i Gang, i Modena City Ramblers, e anche se è un’artista da teatro pure Paolo Conte non si sarebbe tirato indietro, e anche parecchi altri che sfuggono ai canoni del nazional popolare.


Knightlake98
mi pare un po' lungo e solitamente sinostroide il tuo elenco di voci.
Non è detto che qualkuno valga solo se sia espressione di un certo ramo politico (e chi ti parla non è schierato e mai lo sarà da nessuna parte).


qualche opinione su quanto quotato:

se dividiamo la tradizione musicale italiana in solisti e gruppi, troviamo (con poche splendide eccezioni tipo battiato, gaetano, de andrè ed altri) che, in quanto a qualità e ricercatezza i gruppi superano di gran lunga i solisti.
da qui il discorso: la musica italiana per quanto riguarda i gruppi ha una storia bellissima e controversa. agli inizi dei '70 esisteva in italia il genere progressive, che ha visto l'ascesa di alcune tra le più grandi realtà a livello mondiale (pfm banco, area, orme). questa corrente musicale era cmq politicamente impegnata (anche perchè in quegli anni era inevitabile).
i gruppi che sono venuti dopo (litfiba, diaframma, denovo, CCCP, negli 80 e marlene, afterhours, CSI, timoria nei 90) hanno dovuto fare i conti con quegli illustri predecessori, sviluppando ognuno a propria maniera temi approfonditi in precedenza (litfiba: ricercatezza vocale tipo area, CCCP progetti di divulgazione culturale e politica tipo banco,timoria tradizione melodica e psichedelica...renga ha addirittura eseguito una cover magistrale di impressioni di settembre).
a mio avviso quindi è naturale, e mi fa anche piacere,che l'ala migliore del panorama musicale nostrano sia sinistroide, e spero che continui in questa maniera anche negli anni a venire.

da un altra parte c'è che rispetto agli standard esteri siamo anni luce indietro, ma questo non è un problema strettamente italiano.esistono altre scene che non sono messe meglio di noi (spagna? francia? grecia?). non vedo perchè a livello internazionale dovremmo essere considerati meglio di altri.

in ultimo: noi italiani in genere siamo amanti della melodia e della tradizione popolare-mediterranea. difficile trovare casi in cui ciò non venga sottolineato. e all'estero i pochi artisti italiani che fanno successo vengono apprezzati per questo: zucchero (blues+ melodie), bocelli (lirica e canzone tradizionale), pausini (canzoni d'amore)

in precedenza ho citato la pfm: i primi dischi, inizialmente usciti in italiano e poi tradotti, vennero apprezzati all'estero proprio per il loro sapore mediterraneo (è festa, con le sventagliate di flauto alla napoletana, era uno dei brani più gettonati: veene tradotta in celebration). il disco "chocolate kings", il primo interamente in inglese, attesissimo anche negli usa e in UK, paradossalmente venne apprezzato di meno rispetto ai primi, proprio perchè era carente di quel gusto italiano per le melodie dirette e spontanee (e anche perchè era un po' troppo genesis).

forse mi sono dilungato un po' troppo ma il senso del mio discorso voleva essre: si, siamo ricottari; quelli che non lo sono il 90% delle volte sono schierati politicamente e sarà difficile vederli in queste manifestazioni di massa; il fatto di essere un po' smielati e tarantellati è uno dei nostri marchi di fabbrica, e nel momento in cui decidiamo di abbandonarlo risultiamo copie sbiadite di ciò che avviene all'estero.
se avete letto fino a qui grazie dell'attenzione.
saluti a tutti

 
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Elite




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  postato il 04/07/2005 alle 20:46
Rispondo qui anche ad altre cose che ho letto in giro sul forum.

Pink Floyd, come è ovvio, non significa "Maiali volanti" (per quanto - noto ora - Flying Pigs è comunque un'assonanza notevole col loro nome ), ma Ottavio si riferiva a uno dei simboli iconografici del gruppo, il maiale volante, appunto, che si vede sulla copertina dell'album "Animals", una riproduzione gigante del quale loro si portarono in giro per tutta una tournèe, e che è apparso sul maxischermo alle loro spalle anche l'altra sera al Live8.

Seconda cosa. Non bisogna offendersi se qualcuno nota che la musica italiana non produce più niente di innovativo da oltre 150 anni (melodramma, che infatti resta il nostro genere per eccellenza). Non bisogna offendersi se si considera che effettivamente la hit parade italiana degli anni citati da Raggio è sconfortante, a fronte di quello che accadeva in altre parti del mondo.
A Londra nel 1967 in due stanze attigue degli studi di Abbey Road i Beatles registravano Sgt Pepper's e i Pink Floyd davano luce al loro primo album, The Piper at the Gates of Dawn. Poi, finito di registrare, si incrociavano nei corridoi di quell'edificio biblico. Si faceva la storia della musica, da quelle parti, mentre da noi Mogol (massimo rispetto per i suoi testi originali, comunque) traduceva in italiano le hit americane e inglesi, che venivano cantate poi, a uso e consumo del nostro acerbo uditorio, da gruppetti che facevano il verso proprio ai mostri sacri d'oltremanica o d'oltreoceano.
Questo non significa che in Italia non ci sia buona musica, e che sul palco del Circo Massimo non ci siano stati buoni momenti. Ma anche il più italofilo (musicalmente parlando) degli amici del forum non può ignorare che un duetto Waters-Gilmour, o McCartney-Bono (o, perché no, Chris Martin-Richard Ashcroft) sia un tantino più appagante e affascinante di uno Zero-Pausini. Né credo che gli stessi protagonisti italiani farebbero fatica ad ammetterlo.

Infine. I Pink Floyd hanno fatto cose enormi, incommensurabili anche dopo l'uscita dal gruppo del genio Barrett; e a Roma, nonostante l'impegno di tutti, ho dovuto aspettare l'una di notte, e Mauro Pagani che rifaceva Creuza de Ma, per emozionarmi. Ma queste ultime due riflessioni attengono nient'altro che alla soggettività di giudizio, e non pretendo di convincere nessuno su questi punti.

L'assunto precedente, invece, beh... sono pronto a sfidare a duello chiunque pur di sottoscriverne l'oggettività.

 
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Livello Tour




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  postato il 04/07/2005 alle 21:48
Attualmente una grande coppia sarebbe Richard Aschcroft e Noel Gallagher.
 
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Livello Tour




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  postato il 05/07/2005 alle 00:36
ci mancava solo gigi d'alesio ed il cerchio era chiuso
il problema è che noi siamo un paese tradizionalista

 
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  postato il 05/07/2005 alle 00:51
Per sagre paesane non intendevo La notte della Taranta, anche se va detto che la musica di questo spettacolo è forse persino peggio della Pausini.

Sull'esterofilia, si continua a esagerare.
Sveglia!
Non c'è solo Orietta Berti in Italia o necessariamente qualkosa di "buono" e di "politico".
Si può fare buona musica anke senza la sozza politica in mezzo.
E Ligabue è la testimonianza di questo.
Lo stesso Renato Zero.
Poi non mi si venga a parlare di Chris Martin e Aschcroft....
Il solito pomposo duo straniero.
I Coldplay sono una onestissima pop band che ha indovinato un paio di singoli ma che deve ancora crescere, Aschcroft sciolti i Verve ha fatto pochissimo (A song for the lovers...e poi??)
Basta.
Non se ne può più.
E' sempre piu' verde l'erba del vicino....
Cerchiamo di crescere e di giudicare con obiettività.
Baglioni non è inferiore a Phil Collins o a Billy Joel!

 

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  postato il 05/07/2005 alle 00:56
x Marco Grassi:
Iggy Pop non è stato a Melpignano ma dalle parti di Matino se non erro....


Su Ferretti intendo dire che partecipa a piccolissimi spettacolini di vario genere al di là della Taranta.
Anche perchè è a Melpignano tutto l'anno.

 

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Livello Classica San Sebastian




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  postato il 05/07/2005 alle 03:39
Rispondo ad alcune cose apparse nella discussione.
1) iggy pop ha suonato (gratis per giunta) a melpignano. Io sono di quelle parti e ho visto il concerto.
2) dire che la "notte della tarante è peggio della pausini" è un'affermazione, quanto meno, gratuita.
E' una manifestazione che è riduttivo leggere nell'ottica della pizzica (per la quale, pur essendo salentino, non è che vada pazzo, anzi) ma che trova la sua giusta collocazione nella contaminazione dei generi.
Proprio a proposito della notte della taranta sul "mucchio selvaggio" del mese c'è un articolo che la definisce "un evento che non ha eguali in italia" dove un paesino di 2000 (duemila) anime vede affollarsi in piazza 70.000 (settantamila) persone per un concerto che si protrae sino all'alba.
Difficile da descrivere e da far comprendere a chi non vi ha partecipato personalmente.
3) a proposito dei cccp.
Nei penoso anni '80 sono stati una delle esperienze musicali più interessanti non solo in ambito italiano, ma a livello internazionale (giusto per essere esterofili!).
Post-punk, teatro e avanguardia in una miscela geniale che ha segnato il tempo anche e soprattutto con esibizioni live veramente impensabili per lo standard nostrano.
E' proprio all'epoca dei cccp che risale l'inizio del rapporto di ferretti con melpignano quando, nel 1987 fu organizzata (come dicevano allora le radio) "la lunga notte del rock italiano" che vide alternarsi sul palco "cccp", appunto, "sick rose", "litfiba" e "moda". Il cosiddetto "nuovo rock italiano" cominciava a farsi sentire e la notte fu davvero lunga con i litfiba che iniziarono il loro concerto alle 3 e mezzo per concluderlo ad alba già avanzata.
4) sempre in risposta a Knightlake98.
Non ho dovuto assolutamente affannarmi per trovare le canzoni italiane più brutte, secondo te, ho scelto per screditare l'italia canora.
E' che dalle nostre parte la rivoluzuione musicale/culturale degli anni '60 non è mai passata.
Il buon red ronnie, a proposito, non si rende conto, quando parla dei "mitici anni 60" che mentre i nostri fratelli maggiori si sorbivano "fatti mandare dalla mamma a prendere il latte" e "lisa dagli occhi blu" con tutto ciò che c'è stato in mezzo (è un arco temporale che va dal 63 al 69)i loro coetani inglesi avevano a che fare con beatles, rolling stones, animals, pink floyd, kinks, yardbirds, cream, eccetera eccetera.
Decisamente meglio anche i coetanei americani con dylan, janis joplin, doors, byrds, Creedence Clearwater Revival, beach boys, Grateful Dead...
Quali sono i nomi degli italiani, di quello stesso periodo, che avrei appositamente sottaciuto?
Te ne dico io qualcuno, il grande domenico modugno, luigi tenco, de andrè, mina, e poi?.
Giusto per avere un'idea propongo la classifica dei primi dieci singoli in italia nel 1969:
1 Lo Straniero - Georges Moustaki
2 Storia d'amore - Adriano Celentano
3 Non credere - Mina
4 Lisa dagli occhi blu - Mario Tessuto
5 Pensiero d'amore - Mal
6 Rose rosse - Massimo Ranieri
7 Eloise - Barry Ryan
8 Pensando a te - Al Bano
9 Ma che freddo fa - Nada
10 Belinda (Pretty Belinda) - Gianni Morandi

5) Che ci sia qualcosa di buono, come dici tu, in italia, sono d'accordo:
la crus, africa unite, Afterhours, gang, marlene kuntz, sud sound system, Modena City Ramblers, almamegretta...
ma l'altro giorno al circo massimo c'erano i soliti nomi che ci martellano gli zebedei da trent'anni e passa con le stesse litanie.
Nessuna esterofilia dunque, anche perchè, grazie a dio, la musica appartiene a tutti.
alla prossima

 
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Livello Miguel Poblet




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  postato il 05/07/2005 alle 09:52
knight immagino che quando dici che baglioni non e' inferiore a phil collins (cosa che non condivido ma... de gustibus) ti riferisci solo alla sua carriera da solista senza considerare la sua esperienza coi genesis.
 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 05/07/2005 alle 10:00
Ho letto molte cose che non mi sono piaciute: si dice che so esagera con l’esterofilia e sono in parte d’accordo ma non sono certo quelli che si son visti sabato gli esponenti musicali del bel paese che potrebbero risollevare la levatura della canzone italiana. Ci sono decine di gruppi che nell’undergound musicale italiano si muovono a fatica e che la stragrande maggioranza del pubblico non conosce perche è abituata dalle radio o dalle tv musicali ad ascoltare quasi solo feccia. Sono sicuro che molte più persone se fossero messe davanti a realtà musicali differenti non disdegnerebbero queste, ma si sa a molto spesso non c’è la voglia di ragionare e non si vuol pensare e capire che c’è molto ma molto meglio di ligabue vasco la pausini e ramazzotti, basta solo cercare un po.
E le major discografiche non vogliono che succeda questo, e la scelta è riservata solo a chi ha veramente voglia di cercare altro……
E cosi noi al prossimo live aid nel 2035 ascolteremo ancora i soliti ricottari……..

 

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No crusar la caretera

 
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  postato il 05/07/2005 alle 11:46
Baglioni NON è inferiore a Phil Collins.
GENESIS compresi.
Mi sbaglio?
Ma Phil Collins non era quello che aveva portato i Genesis a fare le canzonette provocando la fuoriuscita di Peter Gabriel??
E oggi lo vogliam considerare il paladino dell'underground?
L'esempio di Phil come ne potrei fare altri simboleggia l'egual spessore fra gli artisti.
Il buono e il malvagio sta ovunque.
Se in Italia abbiamo i gemelli diversi, in Inghilterra hanno i Backstreet Boys!
Se in Italia c'era Mino Reitano....c'erano anche fior di artisti, cito Don Backy, cito Adriano Celentano (mafiosetto ma grandissimo interprete), cito Gino Paoli, ovviamente Luigi Tenco, per non parlare dei gruppi.
I Pooh non saranno i Beatles ma sono un ottimo gruppo che da 40 anni scrive splendide canzoni.
Mi ripeto, il buono e il cattivo c'è ovunque.
L'Italia non sarà migliore ma nemmeno peggiore degli altri paesi.
Riguardo l'underground sono d'akkordo anche io sul fatto che è pieno di gruppi ottimi nelle....cantine.
Ma secondo voi prima dei suoi 30 anni di carriera, dove suonavano i vari Baglioni, Venditti e Zero???
Non hanno cominciato col Festivalbar!
Renato ha cominciato ad avere successo non prima dei suoi 26 anni....
x Raggio:
di dove sei??
Mi informerò su POP, ma da quel mio amico avevo capito che aveva suonato da un'altra parte, magari ha fatto più serate, boh, ma tu di dove sei?
Maglie?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/07/2005 alle 12:55
Ciao Knight, il forum di cicloweb è ricco di intenditori di musica, e personalmente sottoscrivo quanto hanno scritto Raggio, Marco Grassi e Dedalus, ci saranno lievi divergenze ma sono sfumature.

I tanto vituperati anglosassoni sono molto più interessati di noi stessi al patrimonio tradizionale italiano, è difficile immaginare Caterina "Gazzosa" Caselli che fa incidere un disco ai Tenores di Bitti, Peter Gabriel nel bene e nel male lo ha fatto.
Giolindo Ferretti è un grande artista, la sua voce è tenebrosamente espressiva rispetto a quella enfaticamente teatrale di Zero o Baglioni, questione di epidermide soggettiva, nulla di male, io e qualcun altro percepiamo negli Zerobaglioni due rappresentanti del nazional popolare, certo meno irritanti, meno compromessi radiofonicamente, capaci di darsi pure delle parvenze cantautorali, un po’ come Venditti in fondo, io comunque li avrei lasciati a casa, tanto Zero e Baglioni prima o poi ce li saremmo cuccati come ospiti di Panariello o Baudo o Vespa.
Della coppia Ferretti Zamboni penso sia d’obbligo avere in casa Linea Gotica, poi consiglierei In Quiete e una bella antologia del periodo CCCP, il resto è più o meno dispensabile.

Ciao Dedalus, anche se provo parecchio prurito ascoltando il progressive, specialmente nei passaggi atonali, non posso che sottoscrivere le tue opinioni.
C’è da notare che nel mondo anglosassone la rivoluzione musicale accompagnava l’emancipazione dei costumi giovanili, nell’europa continentale codesta rivoluzione arrivò alcuni anni dopo e assieme all’emancipazione dei costumi erano già cominciate le lotte di piazza e le rivendicazioni di carattere sociale o ideologico.
Negli Stati Uniti, per paradosso, la protesta politica giovanile era legata al movimento del folk revival più che alla musica elettrica, più interessata a sesso, droga e territori inesplorati.
Tutto ciò, in Italia o in Francia, ha un po’ tarpato le ali allo sviluppo di una nuova musicalità al di fuori dei binari della politica, è stato quasi inevitabile viste da una parte le sollevazioni giovanili (come durante il famoso concerto milanese dei Led Zeppelin), dall’altra le reazioni del regime democristiano capace di grandi pressioni sulle forme di comunicazione.
Gli artisti nei centri sociali e nei laboratori anarchici ce li ha spinti lo scudocrociato.
Ma per chiudere la polemica, se sul palco ci fossero stati personaggi come Vasco o Ligabue o Guccini o Conte, la sindrome dei ricottari l’avremmo schivata alla grande.
Rimane una questione: se invitati, sarebbero intervenuti?
Un saluto cordiale e complimenti anche a te.

 

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Davide

 
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  postato il 05/07/2005 alle 13:09
Ciao Aranciata, ti garantisco che Luciano Ligabue sul palco c'è stato, anche se, purtroppo si è esibito meno di Jovanotti.
2 canzoni ("NON è tempo per noi" acustica e "urlando contro il cielo") più "il mio nome è mai più" con lo stesso Lorenzo e Piero Pelù.

Mi ripeto: Un tono di lusso all'evento l'avrebbe sicuramente dato FRANCO BATTIATO.

 

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  postato il 05/07/2005 alle 13:11
Dimenticavo:
se la Caselli preferisce i Gazosa....c'è pure un ELIO che ha fatto incidere i tenores di Neoneli nel loro "DEL MEGLIO DEL NOSTRO MEGLIO vol.1"

forza ELIO!

 

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Livello Ottavio Bottecchia




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  postato il 05/07/2005 alle 13:46
intervengo brevemente per difendere il prog, genere che amo molto. Come in tutti gli altri generi, la maggior parte del materiale che circola è mediocre. Ma le cose buone sono straordinarie: suite come Supper's ready o Firth of fifth, entrambe dei Genesis, sono l'espressione più alta della musica leggera tutta. E i Pink floyd appartengono a tutti gli effetti al genere, poichè sotto l'etichetta "prog" rientra anche la psichedelia e un po' tutto ciò che è difficilmente catalogabile.

x Davide-aranciata: Pedrini si è ripreso dall'aneurisma, xò già prima della sua malattia i Timoria avevano deciso di fermarsi per un po', di fare come i Police che ufficialmente non si sono mai sciolti, ma che di fatto è come se lo fossero.

 

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Via i dopati dal ciclismo.

Non è che mi sono staccato, è che il gruppo è andato in fuga!


 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 05/07/2005 alle 14:47
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia
Della coppia Ferretti Zamboni penso sia d’obbligo avere in casa Linea Gotica, poi consiglierei In Quiete e una bella antologia del periodo CCCP, il resto è più o meno dispensabile.



E ko de mondo e tabula rasa elettrificata?????
be de gustibus

 

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No crusar la caretera

 
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Livello Moreno Argentin




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  postato il 05/07/2005 alle 18:28
Nei penoso anni '80


a chi ti riferisci? all'italia?
se è così mi trovi parzialmente d'accordo.

se ti riferisci alla musica degli anni 80 in generale mi trovi assolutamente in disaccordo.

gli anni '80 (come i 60, i 70, i 90, i 2000)sono stati un grandissimo decennio musicalmente parlando.
credo che il fenomeno più importante fu la nascita dei complessi "indie": capostipiti? sonic youth (il mio gruppo preferito), R.E.M. tanto per citare i più conosciuti.
non dimentichiamo che gli u2 appartengono a questo decennio
e come non citare the cure, nick cave, che iniziarono in quegli anni a fare successo?
credo che poi i new order siano una delle formazioni più importanti del rock in generale, ed incisero i primi dischi proprio in quegli anni.

potrei continuare per ore, ma credo di aver citato dei nomi che difficilmente possono essere ignorati nella storia della musica rock...



dall’altra le reazioni del regime democristiano capace di grandi pressioni sulle forme di comunicazione.
Gli artisti nei centri sociali e nei laboratori anarchici ce li ha spinti lo scudocrociato.


concordo: un grande movimento di proesta. che del resto è secondo me una delle maniere di fare politica in italia: non in maniera propositiva, ma attaccando l'avversario colpendolo nei punti deboli (giusto o sbagliato, che sia)

Ma per chiudere la polemica, se sul palco ci fossero stati personaggi come Vasco o Ligabue o Guccini o Conte, la sindrome dei ricottari l’avremmo schivata alla grande.
Rimane una questione: se invitati, sarebbero intervenuti?
Un saluto cordiale e complimenti anche a te.


ligabue c'era, e ha fatto una gran bella figura...
in ogni caso credo che i guccini o i conte non sarebbero intervenuti poichè
credo rifuggano questi grandi raduni dove si perde un po' la cognizione delle ose per cui si lotta.
per quanto riguarda vasco, credo sarebbe potuto tranquillamente intervenire, ma credo abia avuto problemi con altri concerti in questo periodo. credo avrebbe fatto anche lui bella figura.
ricambio i complimenti
saluti

 
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Livello Classica San Sebastian




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  postato il 06/07/2005 alle 00:48
per dedalus
la new wave che succede alla breve stagione del punk ne porta avanti per un verso le stesse istanze per un altro propone una varietà di sottogeneri che risultano a volte anche difficilmente catalogabili.
Sono pienamente d'accordo sui nomi da te fatti senza dimenticare:
Talking Heads, Tom Tom Club, B52, Tuxedomoon, Patty Smith, Residents, Television (suoneranno ad alberobello il 20.7), Dead Kennedys, Père Ubu, Devo, Jam, Ultravox, Japan, sino al dark rock di Siouxsie, Joy Division e i già citati Cure.
Di questo periodo sono, se vogliamo, gli stessi police anche se le prime incisioni, e di tanti altri su ricordati, iniziano già negli anni 70.
Tuttavia, in generale, la produzione rock degli anni 80 (non c'è un solo critico e/o addetto ai lavori che non concordi con questo) subisce, come espressione media, una certa flessione.
Ovvero sono meno stimolanti nonostante gli spunti creativi della new wave e del crescente pianeta indie.
Sono gli anni in cui le case discografiche immettono sul mercato, in modo sempre più massiccio, i videoclip;
gli anni in cui si ha l'affermazione definitiva della discomusic;
gli anni in cui dopo un primo "disimpegno" sociale e politico si ha un "rigurgito" che coincide con l'avvento della Thatchere e il drammatico sciopero dei minatori durato 358 giorni conclusosi con la sconfitta del movimento operaio.
Gli anni in cui per dirla con castaldo <>.

L’episodio fondamentale del decennio è costituito dal “Live Aid”, che abbiamo già citato, con cui il rock ritorna a scoprire il proprio potere messo a sevizio di uno scopo benefico, con tutto il popolo giovanile di ogni latitudine e grado sociale che partecipa collettivamente ad un evento sociale.
Sino a giungere agli anni ’90 che iniziano con una imprevista deflagrazione di energia il cui focolaio è seattle.
Ma questa è un'altra storia.

per Knightlake98.
Il mio paese di origine è supersano (LE), a circa 20 km da melpignano; ma attualmente vivo in provincia di brindisi.
Caro knight, rispetto i tuoi gusti, ma credimi:
don backy, gino paoli, celentano, pooh (!!!), è prorpio il caso di dirlo, è tutta un'altra musica.
Un saluto ad entrambi e al resto del plotone.

 
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  postato il 06/07/2005 alle 12:48
De Gustibus Raggio.
DE GUSTIBUS.
Ma piantiamola con sta storia che l'erba del vicino è sempre più verde.
Ne hanno fatte di cagate in Inghilterra o in America.

 

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  postato il 06/07/2005 alle 12:52
Dimenticavo...fra i nomi che hai citato:
Ho recentemente comprato un volumetto sulla NEW WAVE...
fra i gruppi citati c'erano gran parte di quelli che hai citato tu.
Critica eccezionale per i TALKING HEADS (Padri fondatori e piacciono molto anche a me) e persino per i PERE UBU.
Di questi ultimi ho scaricato 10 mp3 del loro album del 1978.
A dire che sono INASCOLTABILI è fargli UN COMPLIMENTO.
I POOH al confronto sono La London Philharmonic Orchestra.

 

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  postato il 06/07/2005 alle 14:05
Gli anni '80 sono stati gli anni di capolavori che, guarda caso, sono stati stroncati sul nascere. Almeno in Italia. Un esempio? La Locanda delle Fate. Probabilmente pochi li conoscono.
Il prog italiano c'era... Ma nessuno l'ha apprezzato. E il fatto che in Giappone abbiano fatto le ristampe dell'album "Forse le lucciole non si amano più" fa davvero riflettere.
Certo è che ormai viviamo nella commercialità, e quasi nessuno ha voglia di aprire la mente verso nuovi orizzonti.

 

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Se ridi, il mondo ride con te.
Se piangi, piangi da solo.

 
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  postato il 06/07/2005 alle 14:26
Sono d'akkordo Panther, però c'è un limite a tutto.
Va bene l'underground, va bene l'anternativo che non si fila nessuno e spesso ci sono ottime cose, però però....
se come alternativo mi si presenta davanti un'akkozzaglia inutile e snervante di rumori senza senso come nei brani dei PERE UBU (almeno dell'album che ho scaricato io) allora ben venga la Pausini (che di norma mi fa cagare alquanto).
Il suono da CANTINA ve bene se c'è l'arte.
Ma molto spesso la gente rimane in cantina perchè quello è l'unico posto dove merita di stare, tra scatoloni impolverati e bottiglie di lambrusco
NON TUTTO QUELLO CHE E' COMMERCIALE E'BUONO
ma
NEMMENO TUTTO QUELLO CHE E' UNDERGROUND E' BUONO

 

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Livello Moreno Argentin




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  postato il 06/07/2005 alle 15:42
Gli anni '80 sono stati gli anni di capolavori che, guarda caso, sono stati stroncati sul nascere. Almeno in Italia. Un esempio? La Locanda delle Fate. Probabilmente pochi li conoscono.


credo che il disco dela locanda, bellissimo per altro, sia del '77: in ogni caso gli anni '70 sono stati un "secolo breve"...non finirono nell'80 ma prima, con l'avvento della new wave, quindi il capolavoro dicui parli si può benissimo definire anni '80.era finita un epoca: semplicemente un certo tipo di musica non andava più di moda e alle orecchie degli ascoltatori suonavano un po' troppo datati. ma forse, per entrare nelerito del disco, era proprio quello che volevano cantare loro nei versi "sogni che nessuno compra più..."

un'akkozzaglia inutile e snervante di rumori senza senso come nei brani dei PERE UBU


il senso c'è tutto. poi che a te non piaccia quel tipo di musica è un altro paio di maniche.
probabilmente stai parlando del disco "modern dance", e nello specifico di "sentimental journey".
in realtà la rivoluzione che portò quel disco (progenitore della musica industriale. per citare un paio di gruppi che probabilmente lo hanno ascoltato bene: einsturzende neubaten, nine inch nails)sta proprio nei rumori di fondo. se ci fai caso le ritmiche marziali (e melodiche, specialmente nel terzetto di brani di apertura) accompagnate dai rumori che riusciva a produrre il tastierista, se accostate al "recitato" del cantante, formano alcuni tra gli episodi più stranianti della musica rock. prova ad immaginarti quei brani cantati da operai in una catena di montaggio.
e il brano più radicale (sentimental journey, quello con il fracasso di materiale rotto) immaginatelo cantato da qualcuno in una gigantesca fabbrica vuota, con cumuli di macerie nell'intorno.
secondo me un senso ce l'ha.

cmq sia: a mio avviso potresti provare ad ascoltare qualcosa di meno radicale, per poi apprezzare di più "modern dance", che probabilmente è troppo criptico se ascoltato di punto in bianco.
"trans europe express" dei kraftwerk, credo sia un capolavoro. le atmosfere sono simili a quelle di modern dance, ma molto più accessibili.
saluti

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/07/2005 alle 17:28
Per Knight: devo essere sincero, non ho seguito molto il concerto, mi fa piacere che Ligabue sia stato della partita.
Concordo su Battiato, non amo alla follia i suoi ultimi eccessi sinfonici, ma rimane un grande.
Come anche De Gregori, il cui problema non è certo la voce afona, ma la svaccatezza inespressiva che da troppo tempo ci mette nelle canzoni, sembra che si stia annoiando quando canta, un po’ come il Bob Dylan ultima maniera.
Ecco, Elio ci sarebbe stato benissimo sul palco.

Per Gregorio: mmm, dire che la psichedelia è prog e il prog è psichedelia mi pare un po’ azzardato, piuttosto è una questione di timbriche applicabili a diverse strutture, dalla canzone pop al rock’n’roll passando per il blues, fino ad arrivare a quel rock influenzato dall’avanguardia colta, sperimentazione e barocchismi al contempo, che è il progressive.
Personalmente preferisco tutto ciò che è legato alla tradizione, e allora mi piacciono e adoro i Floyds psichedelici che acidificavano le stralunate filastrocche d’ispirazione folk di Syd Barrett (o le accelerazioni di rock’n’roll stravolto come Interstellar Overdrive), e quelli più "classic rock e cantautorali" di Dark side of the moon o Wish you were here, rispetto a quelli più canonicamente progressive di Ummagamma o Atom earth mother, che digerisco appena.
Questione di gusti.
Comunque il Frank Zappa di Freak Out, i Grateful Dead di Dark Star o i 13th Floor Elevators di You’re gonna miss me, erano psichedelici senza avere che poco o nulla a che spartire con il progressive che verrà negli anni settanta.
Altre classificazioni sono poi controverse, se dico progressive mi vengono in mente i paludati King Crimson, i tronfi Emerson Lake & Palmer, i pomposissimi Yes o gli algidi e accademici Pentangle, non certo i meravigliosi Traffic di uno Winwood che più imbevuto di R’n’B, Funk’n’Folk non si può (e Mason sembrava quasi un cantautore puro).
Però sui gusti non discuto, e già mi dispiaccio di essermi lasciato andare ad alcuni giudizi negativi su Zero e Baglioni.
Io sono un fan di Burt Bacharach e sotto la doccia mi ritrovo a cantare "raindrops keep fallin’ on my head".

Per Cimospa: Ko de mondo è un bel disco, ma credo che In Quiete ("unplugged" per la defunta videomusic) contenga interpretazioni superiori, opinione personale. Molto bello anche il live "la terra, la guerra, una questione privata". Tabula rasa non mi era piaciuto, l’ho venduto al negozio dell’usato, non lo consiglierei ma non mi scandalizzo se a qualcuno piace, non è musica banale.

I Père Ubu ( figura del voodoo e del mardi gras di new Orleans, cose tipo "le baron samedi") non sono la mia "cup of tea", io li trovo leggermente sopravvalutati (ma Nonalignment Pact mi piace un sacco), non li ritengo imprescindibili, ma Modern Dance e la raccolta di singoli "Terminal Tower" sono due dischi tutt’altro che inascoltabili, anche belli a mio avviso, però non consigliabili a qualsiasi orecchio, ha ragione il buon Dedalus.
Mi spiego, mi si ritirano i testicoli quando ascolto il reggae oppure il liscio romagnolo (e infatti non lo ascolto), perchè dovrei farmi consigliare un disco di reggae o di liscio romagnolo?

Verissimo che la New Wave raccoglie una parte delle istanze del punk, soprattutto l’aspetto nihilistico.
Osterberg prima di mettere in piedi gli Stooges aveva suonato a lungo in una garage band (the Iguanas) dove si era impratichito con il repertorio che più amava, fatto di cover di Kingsmen, Kinks, Beatles e Stones, e negli Stooges le esigenze autodistruttive si sposavano comunque alla tradizione del rock’nroll, assimilata e rivoltata come un calzino, senza abiurarla ma rivoluzionandola, divenendo parte organicamente costruttiva e integrata alla tradizione stessa.
Anche le New York Dolls o i Ramones erano ancorati alla tradizione, nella loro musica non c’è un solo giro di accordi che non sia mutuato da Chuck Berry, Slim Harpo, Bo Diddley, Eddie Cochrane, Carl Perkins o Johnny Burnette.
Il punk inglese, in fondo il solo fenomeno punk che esista, prende in blocco la musica degli Stooges, delle Dolls (il cui produttore era Malcolm McLaren...), e dei Ramones, la farcisce di connotazioni politiche, esaspera quelle nihilistiche, sopprime quasi del tutto l’atteggiamento just for fun (che sopravviveva nei Buzzcocks e più sfumato nei Damned).
Il legame del punk inglese con la morfologia rock’n’roll dura un paio d’anni, passando presto all’Hard Core, al Reggae, allo Ska e alla New Wave (che rigetta la tradizione per abbracciare avanguardia e disco music allo stesso tempo, quando non lo fa stiamo parlando ancora di rock’n’roll e non di new wave).
Io però rimango sul piroscafo del Blues, del R’n’B, del R’n’R, dell’Hard Rock, del Folk, del Soul, del Cantautorato.
Adoro i Clash quando fanno il Bobby Fuller Four, assai meno quando fanno i Sandinisti.

Un saluto cordiale e un abbraccio a tutti coloro che amano la musica.

 

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Davide

 
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  postato il 06/07/2005 alle 17:37
x Dedalus & Aranciata:
sarà così. Il disco è proprio MODERN DANCE.
Ascoltato di punto in bianco sarà proibitivo, non so.
Eppure mi vantavo d'aver ascoltato quasi tutto in vita mia, ma MODERN DANCE...kribbio.....altro che suoni di fabbrica, questo è un incontro di pugilato fra THOR HUSHOVD e Cacaito Rodriguez
Mazzat'!
come diceva Albanese nei panni di Frengo e stop.
Dopo Modern Dance dei PERE UBU c'è bisogno di Bucharach almeno per 15 gg di filato.
Adoro anch'io quella mitica RAINDROPS KEEP FALLING ON MY HEAD, ma anche altri brani di Bucharach portati al successo da BJ THOMAS, uno su tutti HOOKED ON A FEELING.
Mitico!!
e adesso scusatemi ma vado a cercare gli mp3 dei Pere Ubu, ce l'ho ancora vi assicuro!!!
Li metto su, e poi vado al bagno che mi fanno un bell'effetto

 

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Livello Ottavio Bottecchia




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  postato il 06/07/2005 alle 19:58
x aranciata: non sto sto sostenendo che c'è identità tra prog e psichedelia. La definizione di "progressive" è molto elastica, vi si fanno rientrare molti filoni (che non è il caso elencare qui), tra cui anche quello della cosidetta psichedelia.
Tu citi due gruppi, gli Yes e gli ELP, che sono stati accusati, in parte giustamente, di aver provocato, coi loro virtuosismi fini a se stessi, la morte del genere.
Ma il prog è anche jazz elettrico, ad esempio (soft machine, Area ecc.), oppure folk contaminato (Carnascialia, Amazing blondel). E nei siti e nei libri che ne fanno una catalogazione sono inclusi i Pink floyd, Zappa e Wyatt.
Prova ad ascoltare (se non li conosci) gruppi come i Caravan e il loro album In the land of grey and pink, noterai che con gli Yes hanno poco a che spartire.
E soprattutto ti invito a riascoltare i King Crimson, grandissimo gruppo che non ha praticamente mai sbagliato un album, ha creato uno stile unico (seppur in costante evoluzione) e raggiunto vette come 21st century schizoid man, In the court of the crimson king e la suite Lizard, solo per citarne alcune.
Poi ovviamente capisco che il genere possa non piacere a tutti.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/07/2005 alle 20:12
Knight, se bastano i Père Ubu a farti andare di corpo, se ascolti Ornette Coleman ti viene una peritonite!
Dei Père Ubu il vizio più grande è l’uso che David Thomas fa della voce, con le tonsille stridule che si ritrova avrebbe dovuto scegliere un registro da orco, cupo, basso, sarebbe stato più efficace.
A me dei Père Ubu piacciono molto le pause, le sospensioni, le ripartenze, i cambi di ritmo, tutti presi dal jazz, gli strumenti e suoni fuori dall’ordinario, il ricorrere a banalissimi giri di rock’n’roll in un contesto che è tutto tranne che banale, continuamente in evoluzione e trasformazione.
Poi, come ho detto, le mie preferenze stanno da un’altra parte.

 

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/07/2005 alle 22:39
Ciao Gregorio, purtroppo le catalogazioni distinguono solo il bianco dal nero e trascurano le sfumature.
Prendiamo Freak Out di Zappa, si tratta di un caposaldo della psichedelia, che possa essere stato ispirazione per il progressive è un altro discorso a mio avviso, un po’ come se si considerassero heavy metal gli Zeppelin (e non lo sono) perchè sono stati ispirazione per legioni di metallari, idem per i Black Sabbath.
Diciamo allora che se progressive deve essere, allora mi piacciono quelle parti che possono essere catalogate anche sotto altre voci, vedi i Floyds psichedelici, vedi i Soft Machine quasi jazz fusion, invece per i Genesis la sola parola che mi viene in mente è progressive.
Sia chiaro, anche per me Foxtrot è un bel disco e pure Selling England by the pound non mi dispiace, come non mi dispiacciono i King Crimson, perchè si tratta di musica che ispira estro e creatività, dunque mi interessa, poi va da sè che In the court of the crimson king mi piaccia più di Starless and bible black (che in verità non mi piace), io non sono un amante del genere e i distinguo mi vengono spontanei.
Il genere deve piacere e a me piace poco, mi è capitato di vendere all’usato In the land of gray and pink non perchè mi inorridisse, ma perchè mi lasciava indifferente: inevitabilmente le mie orecchie sono condizionate dagli ascolti dei generi che più toccano la mia sensibilità, il dazio della soggettività lo paghiamo tutti.
In fondo io adoro Blind Lemon Jefferson, un bluesman degli anni venti che altri scambierebbero per un muezzin cui hanno strizzato le palle mentre strimpellava la chitarra.
Un saluto cordialissimo, ciao.

 

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Davide

 
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