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Autore: Oggetto: Etica (ed estetica) dello sport agonistico

Livello Marco Pantani




Posts: 1476
Registrato: Mar 2005

  postato il 29/06/2005 alle 09:33
Estrapolo questa affermazione di Franck fatta su una altro trhead perché mi pare meritoria di osservazioni.

Franck VDB ha scritto:

(…)Pantani è stato gestito male, malissimo dopo la morte di Pezzi, dalla sua squadra. E' stato gestito male dal gruppo (tutti sapevano cosa gli stava accadendo ma a Cascata del Toce un xxxxxxxx è andato a riprenderlo, benchè consapevole che quella vittoria avrebbe potuto aprire a Marco le porte del Tour e portarlo ad una svolta umana, mentre il xxxxxxxx tanto aveva già il giro in pugno). E infine, si è gestito male anche da solo. (..)


Trasecolo caro VDB, trasecolo. Questa affermazione è gravissima e ti spiego perché. Dare del “xxxxxxxx” a Simoni per avere vinto una corsa è profondamente sbagliato dal punto di vista sportivo e agonistico. Nessuna condizione di “bisogno” o di “sfortuna” di alcun partecipante mette in obbligo gli altri a riservargli un trattamento speciale, un trattamento di riguardo. Il comportamento di Simoni fu ineccepibile sotto il profilo sportivo, si svolgeva una gara e lui si è impegnato al massimo,. Poiché era nettamente il più forte ha vinto. In questo c’è tutto, rispetto dell’avversario, delle regole e del pubblico. Non condivido assolutamente la tua affermazione, in quanto presuppone una “gestione” dell’evento agonistico da parte del più forte, che in questo modo sceglie a chi elargire i suoi omaggi con buona pace dei contenuti etici dello sport e dei suoi valori fondamentali. Questa tua affermazione è fradicia dei prodromi e dei sintomi dei comportamenti mafiosi, in cui il boss decide come si devono svolgere le cose, chi vince e chi perde. Invece i concorrenti devono essere tutti uguali e il metro di questa uguaglianza sono le regole (rispettate) e l’impegno massimo (sempre). Spero che, rileggendola, te ne possa rendere conto.

Secondo il tuo ragionamento Eddy Merckx si è comportato da “xxxxxxxx” per dieci anni in ogni gara alla quale ha partecipato. Semplicemente perché correva SEMPRE per vincere. Antipatico forse, ma ineccepibile e per quanto mi riguarda splendido esempio di sportività applicata. Il suo rispetto per gli avversari si concretava nel massimo impegno in ogni circostanza, nessun regalo, nessun buonismo ipocrita, nessuna gestione politica delle amicizie e delle alleanze. Si chiamano corse, corriamo per dare il meglio di noi stessi e, se ci riusciamo, per vincere. Lui era il migliore, ed era normale vincere. Agonismo puro, perfetto, scevro dalle buffonate a cui assistiamo da 20 anni a questa parte.

Oppure vuoi dirmi che preferisci le meschinerie scambiate per signorilità dei vari Indurain, Armstrong etc.

Ti ricordo che Pantani si imbufalì quando Lance disse di averlo lasciato vincere, non voleva che lo lasciassero vincere, preferiva sicuramente arrivare secondo. Ti ricordo che Pantani nel 99 si stava sbranando tutti gli avversari su tutti gli arrivi in salita, ma non mi sono mai sognato di pensare che avrebbe fatto meglio a tirare i freni. Fece benissimo invece, era il suo modo di partecipare al gioco, un modo legittimo e spettacolare, sebbene anche lui avesse il giro in pugno. Quando Marco raggiunse Jalabert dopo aver forato e rimontato tutto il gruppo (non ricordo la tappa) il francese non si sognò di dire “ avrebbe potuto farmi vincere”, si sarebbe vergognato come un sorcio.

Parli di “gruppo che lo ha gestito male”? Ti rendi conto, carissimo, della cantonata che stai prendendo? Adesso il gruppo dovrebbe farsi carico dei problemi personali di un singolo…..siamo nella fanta-psico-demagogia sportiva!
Non c’è nessuna considerazione pietistica che autorizza a giudicare negativamente il comportamento di uno sportivo che si impegna al massimo in una gara. Che poi qualcuno possa decidere di non “infierire” è un discorso accettabile, che non condivido, ma che accetto pur con qualche remora. Diversamente trovo inaccettabile applicare canoni di stampo umanitario, caritatevole e moraleggiante allo sport agonistico. Quest’ultimo ha una sua morale, una sua etica, che sono molto forti che si basano su alcuni pilastri: rispetta le regole, rispetta gli avversari, impegnati al massimo, non cercare di vincere con l’inganno.

Ha anche una sua estetica (ebbene sì Morris, estetica). Seguimi VDB e mi darai ragione: preferisci Cunego che sbaraglia tutti nel giro 2004 e si vince 4 tappe o Armstrong che vince i tour “gestendo” le tappe più dure? Preferisci Pantani che non concede nulla oppure Indurain che non vince mai una tappa di montagna?
Preferisci Bartoli che stra-vince la Liegi staccando i due Once Zuelle e Jalabert (mica carneadi!) o Zabel che vince la Sanremo allo sprint.
Preferisci che Il Milan di sacchi che batte 5-0 il Real, che vince la coppa 3-0 sullo Steaua o quello di Ancelotti che fa melina 120’ e vince ai rigori. Preferisci un Wimbledon vinto da McEnroe o un Parigi di Wilander?

Eppure sono tutte dimostrazioni di superiorità che potevano essere gestite meglio non trovi?, Bartoli poteva vincere senza umiliare gli uomini di Manolo Sainz e Damiano poteva anche perdere la tappa di Sondrio (anche lui aveva il giro in pugno). Però ci piace quando uno vince fino in fondo dimostrando la sua bravura e non si tratta di godere nel vedere gli altri schiacciati, no, si tratta di sport e di una interpretazione generosa dello stesso.

Un’ultima cosa: non si tratta di una difesa del buon Gibo. raramente ho provato una antipatia più acuta di quella che provo per Gilberto Simoni. L’uomo mi fa venire l’orticaria ogni volta che parla. Ma sulla bici, tanto di cappello.

Pèntiti VDB péntiti!!

Ciao bello
claudio

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 1671
Registrato: Dec 2004

  postato il 29/06/2005 alle 09:55
BRAVO CLAUDIO
CIAO
mestatore

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 2301
Registrato: Dec 2003

  postato il 29/06/2005 alle 10:33
Caro Claudio,
spero di darti una risposta esauriente poichè ho pochissimo tempo ma mi richiedi un intervento tempestivo.

Sull'epiteto a Simoni: me ne sono già pentito in un altro thread (ieri con il caldo ho usato un secondo epiteto per Armstrong e administrator mi ha giustamente ripreso). Mi scuso nuovamente.

In generale: sarebbe da sciocchi dire che non hai ragione su tutto! Certo che ti do ragione. Ci sono due ordini di obiezioni che mi sento di fare.

La prima: anche se le istanze umanitarie devono stare fuori dello sport, io non riesco a perdonare quell'azione di Simoni a Cascata del Toce. Non per l'azione in sè, su questo hai ragione tu, ma qui non eravamo in presenza di un corridore in cerca di contratto (pazienza! andrà a fare altro nella vita) ma di una persona con gravi problemi psicologici che lo hanno portato alla tossicodipendenza e pochi mesi dopo alla morte. La realtà è che Simoni non ha mai sopportato il carisma naturale e la popolarità di Pantani e quel giorno non andò a vincere per il gusto di onorare il ciclismo, come vorremmo tutti, ma solo per prendersi una propria vendetta.

La seconda: il gruppo certamente non deve prendersi carico dei problemi umanitari dei singoli. Anche in questo hai ragione tu. Ma non nascondiamoci dietro un dito: quante volte il gruppo ha lasciato vincere o lasciato fare corridori che avevano bisogno di certe affermazioni? Certo, non hanno mai concesso questo regalo a Simoni (anche arrivando a cose da urli come il Lanfranchi di Lisbona), ma ad altri è successo. Esempio: ricordi la vittoria di Bugno alla tappa di Aosta del Giro del '96? Ebbe un forte screzio con Dezan Jr. e due giorni dopo il Gianni che necessitava di una vittoria a tutti i costi fu lasciato andare in una tappa interlocutoria...

Terza obiezione: anch'io non amo le meschinerie mascherate da signorilità, stile Armstrong o Indurain. Ancora una volta sono d'accordo con te!!! Ma non possiamo ancora una volta nasconderci dietro un condiviso senso etico ed estetico dello sport agonistico. I piccoli favori, gli scambi, gli equilibrismi, nel ciclismo ci sono sempre stati. E li abbiamo sempre visti tutti. Dalle alleanze tra squadre, alle fughe di comodo, fino alle vittorie palesemente cedute. Ricordo l'Emilia del 98 , Bartoli da solo sotto il diluvio in testa. Arrivo ai giardini Margherita. Bartoli, capitano unico della nazionale e favorito numero uno per il mondiale olandese di due settimane dopo, aspettò palesemente il secondo, uno che aveva già la convocazione di Fusi, per regalargli la vittoria e farselo amico per il mondiale. Oppure vogliamo parlare dei tiratoni che Savoldelli ha ricevuto sotto il Sestriere da parte di squadre amiche e disinteressate alla vittoria finale? O ancora della Roubaix del 2000, con Musseuw in fuga e dietro Zabel che non insegue, nonostante potesse farlo (aveva ancora dei compagni, se non ricordo male) perchè a lui bastava la maglia di leader della cdm e la vittoria n.3 a Sanremo?

Insomma, mi trovo d'accordo con te sul senso etico ed estetico del ciclismo. Ma facendo i conti con una realtà che spesso calpesta l'etica agonistica, ritengo che quel giorno Pantani si poteva aiutare.

Grazie comunque per la sollecitazione e a presto.

 

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Livello Marco Pantani




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Registrato: Mar 2005

  postato il 29/06/2005 alle 10:56
Sono soddisfatto della tua spiegazione con prospettiva pragmatica dell’argomento.
Era importante stabilire dei paletti e me li hai confermati, la realtà delle cose è spesso intrisa di fango, è pur vero, e mi ha citato molti esempi. Importante però distinguere e spiegare bene le cose. Adesso siamo a posto. Oh yeah!

Grazie, ciao bello
Claudio

Ps. in effetti penso anche io che Simoni abbia interpretato quella tappa come una rivalsa personale….sebbene correre per vincere fosse un suo diritto…eh sì, simpatico no, non mi è mai stato simpatico!

 
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  postato il 29/06/2005 alle 19:02
Originariamente inviato da claudiodance

Preferisci che Il Milan di sacchi che batte 5-0 il Real, che vince la coppa 3-0 sullo Steaua o quello di Ancelotti che fa melina 120’ e vince ai rigori.


Bella discussione, in cui entro solo per segnalare una cosa: il Milan di Ancelotti, dopo 120', ha vinto solo una finale su quattro, perdendo l'Intercontinentale col Boca Juniors, la Supercoppa Italiana con la Juventus e la Champions League con il Liverpool.

P.S.: E poi, la coppa con lo Steaua, fu vinta per 4-0; Gullit (2) e Van Basten (2)...
Ah, che devo dirvi quale preferisco?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/06/2005 alle 20:58
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Bella discussione, in cui entro solo per segnalare una cosa: il Milan di Ancelotti, dopo 120', ha vinto solo una finale su quattro

E pensa un po' contro chi l'ha vinta... porca pupazza!

 

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