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Sondaggio: Giro e ProTour
Il Giro 2005 è stato bellissimo proprio grazie al ProTour. 27 (58.7%)
Il ProTour non ha inciso più di tanto, ma si è trattato di una semplice coincidenza 19 (41.3%)
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Autore: Oggetto: Giro e ProTour

Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/05/2005 alle 18:56
Secondo voi...

 

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Mauro Facoltosi
www.ilciclismo.it

 
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Livello Milano-Sanremo




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  postato il 27/05/2005 alle 19:03
Non ha inciso per nulla, le squadre del pro tour hanno portato le peggio pippe o giovani da collaudare, squadre come la Euskastel o come si chiama è stata del tutto assente, alla fine il giro è stato spettacolare grazie alle due squadre italiane invitate dal Giro.
 
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Livello Ferdy Kubler




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  postato il 27/05/2005 alle 19:44
Io dico che ha inciso il Pro Tour nella maniera di correre visto che a differenza degli anni precedenti si parte subito a tutta,e questo grazie anche ai corridori delle squadre straniere che vogliono mettersi in evidenza

Invece non ha inciso per nulla nella classifica generale che è sempre dominata dagli italiani.Le squadre Pro Tour non italiane, hanno infatti riservato gli uomini di classifica per la Grand Boucle

 
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Livello Tour




Posts: 178
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  postato il 27/05/2005 alle 19:45
ha cambiato la combattività nelle tappe "facili". Cmq ha inciso soprattutto il percorso...
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/05/2005 alle 20:01
Io credo che è stato un BELLISSIMO Giro per via io credo dell'80% del percorso, e per il 20% ha influito il ProTuor...

 

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Livello Giro di Romandia




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  postato il 27/05/2005 alle 22:55
Il Giro è stato bellissimo proprio grazie al Pro Tour. E adesso vi scrivo le mie motivazioni.
1) L'ormai probabile vincitore di questo Giro d'Italia, Savoldelli, corre per una grande squadra straniera, la Discovery Channel, che senza il Pro Tour non sarebbe mai venuta a correre il Giro;
2) Il vincitore morale e in ogni caso grande protagonista di questo Giro, Basso, corre anche lui per una grande squadra straniera, la CSC, che senza il Pro Tour non sarebbe venuta al Giro;
3) Paolo Bettini, anche lui grande protagonista di questo Giro, come Basso e Savoldelli corre anche lui per una grande squadra straniera che è presente al Giro solo grazie al Pro Tour;
4) Grazie al Pro Tour, tutti i più grandi velocisti del mondo, esclusi solo Freire e Hushovd, presenti al Giro d'Italia e livello tecnico delle volate nettamente superiore rispetto agli scorsi anni;
5) Grazie al Pro Tour il Giro ha riconquistato notevole rilevanza a livello internazionale dopo che negli ultimi anni era diventato una corsa quasi esclusivamente italiana e vedrete che nei prossimi anni sempre più campioni stranieri decideranno di puntare sul Giro d'Italia e l'enorme salto di qualità nel campo dei partecipanti fatto quest'anno e destinato a migliorare ancora in futuro.



 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/05/2005 alle 00:34
Ciao Teo, la questione è un po' più complessa di come la metti giù tu, perchè in realtà tra UCI e FCI avrebbe dovuto esserci un dialogo che negli ultimi otto anni è completamente mancato, sicchè l'Italia ha semplicemente subito le modifiche del calendario, quindi il benedetto pro-tour è un sacrosanto sistema per restituire ciò che è stato tolto, non pensare che Verbrugghen si sia vestito da Babbo Natale.
Tra le altre cose si tratta di un sistema ancora da perfezionare, perchè sino ad ora dobbiamo ringraziare Selle Italia e Panaria, che col Pro-Tour non c'entrano un fico secco, e non dimenticare che Savoldelli, senza pro-tour, probabilmente non sarebbe finito alla Discovery Channel, quindi non è escluso che potesse venire al Giro con un’altra squadra.
Detto questo, alcuni vantaggi lo scatolotto dell'UCI li ha apportati, ma vanno apportate anche delle modifiche.
Ciao

 

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Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/05/2005 alle 05:28
va detto che nei primi 10 giorni gli italiani hanno dominato come gli spagnoli alla Vuelta,con le grandi montagne le cose sono un po' cambiate,comunque se il Giro e' piu' bello lo si deve al percorso e anche il livello e' un po' piu' alto,il piu' alto dal 1999 a oggi
 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/05/2005 alle 10:33
Originariamente inviato da Guglielmo Tell

va detto che nei primi 10 giorni gli italiani hanno dominato come gli spagnoli alla Vuelta,con le grandi montagne le cose sono un po' cambiate,comunque se il Giro e' piu' bello lo si deve al percorso e anche il livello e' un po' piu' alto,il piu' alto dal 1999 a oggi


Boff, non è che nel 1999 il livello fosse stellare, tutt'altro, e quello di quest'anno, saltati Cunego, Basso e Garzelli, non mi sembra affatto superiore a quello dell'anno scorso, anzi.
Poi non capisco questi continui confronti del Giro con una corsa inferiore come la Vuelta, è come se la Parigi Roubaix si confrontasse con la San Sebastian, non ha senso.

 

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Davide

 
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Livello Learco Guerra




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  postato il 28/05/2005 alle 17:46
La Vuelta è inferiore al Giro come storia e anche come percorsi (tutte quelle tappe brevi non son degne di una grande corsa a tappe, anche se quest'anno hanno un po' riaumentato i kilometraggi), ma bisogna dire che, da quando è stata spostata a settembre, nella partecipazione e nella considerazione internazionale la Vuelta ha (purtroppo) praticamente raggiunto il Giro, per cui fare un confronto mi sembra plausibile. Forse il bel Giro di quest'anno rialzerà le quotazioni della nostra corsa.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/05/2005 alle 18:08
Caro Maglianera, se domani i chiodini si vendessero a più buon mercato che gli champignon, io non direi che gli champignon sono più buoni dei chiodini, capisci?
Anche la San Sebastian ha un livello di partecipazione superiore alla Parigi Roubaix, capisci?
Ciao

 

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Davide

 
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Livello Tour




Posts: 241
Registrato: Mar 2005

  postato il 29/05/2005 alle 16:41
Il merito del Pro Tour in questo Giro è quello di avere portato praticamente tutti i migliori velocisti del mondo alla corsa rosa e ad aver fatto si che Basso e Bettini inserissero il GIro nel loro programma di quest'anno. Però la competitività delle uniche 2 squadre non pro tour fa capire chiaramente come le piccole squadre se ben motivate possano davvero essere la colonna portante di queste corse.
 
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Non registrato



  postato il 30/05/2005 alle 07:33
Gli unici valori aggiunti del Pro Tour sono l'avere portato al Giro uno schieramento di velocisti decisamente di buon livello che hanno tenuto alto il livello della sfida (si ma poi si sono ritirati vergognosamente quasi tutti prima delle Dolomiti per preparare il Tour) e un numero minore di italiani da quattro soldi che invece di fare una corsa tecnicamente seria e spettacolare cercano 100 metri di popolarità per il loro sponsor di provincia.
Il resto del "bel giro" lo hanno fatto i percorsi. A metà stagione possiamo dire che il Pro Tour non ha portato alcun beneficio. Alle classiche andavano i migliori anche prima perchè in cdm andavano le migliori 25 squadre e quelle invitate nazionali. Al Giro 2005 la classifica finale se la sono giocata solo gli italiani, come sempre, alcuni di loro assoldati apposta da squadre straniere perchè tanto che dovevano venire per forza cercavano di farsi notare.
La t-Mobile, nonostante ha tre capitani per le corse a tappe vergognosamente non ne ha portato nemmeno uno. La Rabobank non ha portato nemmeno uno dei suoi gioielli. La Lotto, beh, guardate cosa ha fatto a Sestriere e ho detto tutto...

 

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Non registrato



  postato il 01/06/2005 alle 08:23
Sperando che molti di voi conoscano l'inglese... io non ho il tempo di tradurlo...

http://www.cycling4all.com/index.php?content=r05rvi09.php

In sostanza dice che, statistiche alla mano, il Pro Tour nel successo del giro 2005 non c'entra nulla, molte delle squadre straniere hanno mandato la squadra b o c e moltissimi stranieri disinteressati alla corsa si sono ritirati. Il predominio italiano non c'è stato a livello numerico di partenza (n.squadre, n.corridori), ma alla fine la corsa è stata ancora una volta "molto italiana".

Io mi trovo d'accordo.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 01/06/2005 alle 08:37
La nascita del pro tour secondo me porterà al Giro ed alla Vuelta il vantaggio di rendere la corsa più internazionale.
In effetti, se guardimao ai vincitori delle due corse risulta che gli italiani vincono il Giro dal 1997 e gli spagnoli dal 2000. Una tale sequela di vittorie "nazionaliste" non si verificava da decenni.
Sicuramente la ragione principale è il gigantismo di quel cannibale che è diventato il Tour. Il pro tour è un modo per spingere gli stranieri a partecipare alle due corse, anche se, come abbiamo visto quest'anno, è più probabile che le squadre straniere ingaggino corridori italiani o spagnoli per farli partecipare al giro del loro paese.
In ogni caso il Giro ha subito un grave danno dallo spostamento della Vuelta a settembre, perché quest'ultima è diventata la prova di riparazione per chi non ha ottenuto risultati al Giro o al Tour e perché è la preparazione ideale per il modiale. Per questa ragione i corridori più importanti scelgono, dopo il Tour, più volentieri la Vuelta rispetto al Giro, anche perché le tappe della corsa spagnola sono più brevi e dunque danneggiano meno il proseguo della stagione.
Una soluzione per riequilibrare il calendario potrebbe essere quella di spostare il mondiale ad agosto, come è stato per decenni, oppure (so di dire una bestemmia!) far correre il Giro a settembre e la Vuelta a giugno ad ann alterni.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 02/06/2005 alle 12:21
Non solo per il Pro Tour ma certamente la superlega del ciclismo ha dato una mano alla corsa rosa... Certamente alcune squadre hanno deluso...su tutte le Spagnole Illes Balears ed Euskadi ma anche la Boygues (sentenza personale: fuori loro dentro Savio dal PT 2006). Certo che per esempio le spettacolare volate con almeno 3 treni al Giro non si vedevano da un po'. Probabilmente squadre come la stessa Discovery e la T.Mobile sarebbero state a casa loro... Quindi ben venga il Pro Tour che aiuterà il Giro a surclassare la Vuelta (il paragone col Giro NON esiste) ma sarà necessario anche un lavoro super di Zomegnan dal punto di vista politico e di Vegni dal punto di vista tecnico

 

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LA CAROVANA VA..CONFINI NON NE HA..E TUTTE LE DISTANZE ANNULLERA'!!
"..Dinnanzi a me non fuor cose create se non etterne.. Ed io in etterno duro!!
Lasciate ogni speranza voi ch'entrate...!!!

"C'è Bugno in testaaaa!!! è Bugnoooo!!! ed è campione del mondo Bugno su Jalabert!!!"

"...ma ti sollevero' tutte le volte che cadrai
e raccogliero' i tuoi fiori che per strada perderai
e seguiro' il tuo volo senza interferire mai
perche' quello che voglio e' stare insieme a te
senza catene stare insieme a te"...

"Cascata ha un pregio non da poco. ama il ciclismo e però lo riesce a guardare con l'occhio dello scienziato. informatissimo, sa sceglire personaggi sempre di levatira superiore, pur non "scadendo" nello scontato.
un bravo di cuore.
(post di Ilic JanJansen, nel Thread "Un ricordo: Pedro Delgado, il capitano di Indurain")

 
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Livello Giuseppe Saronni




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  postato il 10/06/2005 alle 12:24
Il giro soffre ancora di provincialismo. Non è possibile che a vincerlo sia stata per la seconda volta un corridore forte nella sua carriera solo a Maggio(Savoldelli). Escluso Rujano, che ha usufruito anche di mancanza di marcamento, i nomi della generale sono rimasti sempre quelli più Di Luca. Non bastano le squadre straniere forti se non si impone a Armstrong, Ullrich, Vinokourov, Heras ecc. di venire afare una corsa leggendaria come il Giro. Sarebbe come se Federer per essere sicuro di vincere a Wimbledon non si curasse del Roland Garros dove è un pò più battibile. Detto questo il percorso, pur privo di salite dure nei finali di tappa, era disegnato bene e la corsa è stata piuttosto gradevole
 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: Jan 2005

  postato il 10/06/2005 alle 12:29
Io credo che il Giro sia stato bello per via del percorso che sin dalla prima tappa non era scontato che vincessero i soliti velocisti...

Poi una piccola percentuale di merito l'ha avuta anche il Pro Tour...
Ricordiamo che molte tappe e molte azioni belle da vederse sono state vinte e realizzate da corridori di squadre non pro tour...

 

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Livello Francesco Moser




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  postato il 10/06/2005 alle 12:33
Originariamente inviato da Teo78

Il Giro è stato bellissimo proprio grazie al Pro Tour. E adesso vi scrivo le mie motivazioni.
1) L'ormai probabile vincitore di questo Giro d'Italia, Savoldelli, corre per una grande squadra straniera, la Discovery Channel, che senza il Pro Tour non sarebbe mai venuta a correre il Giro;
2) Il vincitore morale e in ogni caso grande protagonista di questo Giro, Basso, corre anche lui per una grande squadra straniera, la CSC, che senza il Pro Tour non sarebbe venuta al Giro;
3) Paolo Bettini, anche lui grande protagonista di questo Giro, come Basso e Savoldelli corre anche lui per una grande squadra straniera che è presente al Giro solo grazie al Pro Tour;
4) Grazie al Pro Tour, tutti i più grandi velocisti del mondo, esclusi solo Freire e Hushovd, presenti al Giro d'Italia e livello tecnico delle volate nettamente superiore rispetto agli scorsi anni;
5) Grazie al Pro Tour il Giro ha riconquistato notevole rilevanza a livello internazionale dopo che negli ultimi anni era diventato una corsa quasi esclusivamente italiana e vedrete che nei prossimi anni sempre più campioni stranieri decideranno di puntare sul Giro d'Italia e l'enorme salto di qualità nel campo dei partecipanti fatto quest'anno e destinato a migliorare ancora in futuro.




Sono pienamente daccordo con questi 5 punti!!

 

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Carpe diem, quam minimum credula postero!! (Orazio)

Mattia

 
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Livello Tour




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  postato il 10/06/2005 alle 12:37
in via media stat virtus

 

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"Il Giro è grande ma ci manca Casagrande"

"Lotito comprace Hincapie"

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 10/06/2005 alle 12:42
Pienamente d'accordo coi 5 punti di cui sopra...

 

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Lo stupido sa molto, l'intelligente sa poco, il saggio non sa nulla... MA EL MONA EL SA TUTO!!! (copyright sconosciuto)

ADOTTA ANCHE TU UNA AMY WINEHOUSE!!! Mangia poco, non sporca... e aspira tutta la polvere che hai in casa!

 
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Livello Greg Lemond




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Registrato: May 2005

  postato il 11/06/2005 alle 17:04
A mio parere il Pro Tour ha inciso solo sul fatto che sono state costrette ad essere presenti quelle che, almeno teoricamente, sono le migliori formazioni del mondo, e anche se non erano qui con i loro uomini migliori queste squadre hanno cambiato il modo di correre le tappe "facili" di inizio Giro, ed hanno anche reso più difficile controllare la corsa.

La presenza di gente come Basso o Bettini invece non ha nulla a che vedere con il Pro Tour, e tutto a che vedere con gli indici d' ascolto del Giro dell' anno scorso, schizzati in alto dopo anni di "magra", e con la popolarità che il Giro ha dato a Cunego: popolarità che anche Basso e Bettini volevano.
Basso infatti aveva dichiarato nel giugno dell' anno scorso che sarebbe venuto al Giro quest' anno, il Pro Tour non c'entra assolutamente nulla.
E infatti i campioni stranieri hanno disertato in massa la corsa, sprinters a parte.

 
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Moderatore




Posts: 21608
Registrato: Oct 2004

  postato il 12/06/2005 alle 03:24
Il discorso è molto più labirintico di quanto si pensi, e provo a ragionare ad "alta voce" sperando di non perdermi (magari uso escamotage "polliciniane... );

qualche tempo fa, su queste pagine di Forum, si discusse del perchè il Giro soffriva di complessi d'inferiorità rispetto al Tour ed, a volte, anche rispetto la Vuelta.

Il ProTour ha avuto l'enorme "pregio" di portare alcune squadre "giroreprellenti" a prendere seriamente l'idea di spedire una compagine semi-buona in una corsa di 3 settimane anche per giustificare l'esborso economico del team al seguito dei corridori. Squadre come la Discovery, la T-Mobile, ma anche la Quick Step (comunque piena zeppa di italiani), per non parlare delle francesi ed alcune spagnole si sono trovate da novembre a febbraio (ricordiamo che il ProTour è stato in bilico fino all'ultimo) un po' spiazzate per la composizione dei roster delle squadre.

Mettiamoci bene in testa che quello che l'Euskaltel ha fatto al Giro, è facilmente trasferibile a quanto la Domina potrebbe fare alla Vuelta, quindi quì, se si tenderà ad "italianizzare" il discorso, è solo perchè per il Giro possiamo parlare senza dover necessariamente usare il condizionale, visto che la Vuelta si terrà a settembre. Che hanno fatto le straniere (quasi tutte)? Hanno preso un corridore italiano: Bertagnolli, Caucchioli, Scarponi, Savoldelli, sono tutti corridori ingaggiati per il Giro, ma con riserva; nel caso che il ProTour fosse saltato, Berta poteva essere utilizzato come gregario o come uomo da classica, Caucchioli veniva dall'11° posto al Tour 2004, Scarponi è anche (forse più) uomo da Ardenne e Savoldelli è un vincitore di Giro (2002, ed ora anche 2005) spendibile benissimo tra Tour (gregariando Lèns) e Vuelta (magari da capitano).
Se non ci fosse stato il ProTour, dunque, niente di allarmante, ma le squadre ci sono andate con i piedi di piombo: con al massimo 28 corridori, queste 20 squadre DEVONO presenziare non solo a Giro, Tour e Vuelta, ma anche ad altre decine di corse, è questo il problema, dislocate lungo tutta la stagione.
Se io mi spremo, prendiamo ad esempio la Cofidis, Bertagnolli, Atienza Urendez (comunque presenti in Italia, perchè i francesi credevano nel Trentino) al Giro, e Moncoutie e Perez Rodriguez al Tour (che magari accadrà), poi alla Vuelta chi ci mando? Atienza e Perez, magari sì, ma in quali condizioni? E nelle corse parallele chi mando?
Guardate che non è facile scegliere, anche perchè un Atienza avrebbe più possibilità di arrivare nei 10 al Catalogna che al Giro (le due corse si corrono in contemporanea).

Allora: qual'è il modo per invogliare i corridori a correre il Giro? (che è diverso dal costringere, anche se per via traversa attraverso le squadre).
Non c'è altra risposta che la politica. Una politica interna di rafforzamento ed esterna di pubbliche relazioni, di premi ben confezionati e di visibilità garantita, non solo dalla RAI e da Eurosport (comunque buona partenza), ma provando a vendere i diritti anche alle molti emittenti francesi e tedesche che trasmettono ciclismo, magari a prezzi inferiori, con tutti gli eventuali accorgimenti del caso.
Spingere sull'UCI per riportare il MONDIALE in ESTATE, garantendosi così la partecipazione di chi vuole preparare a vincere l'iride (che adesso, con la prova in settembre, preferisce la Vuelta), puntando sul fatto che chi esce dalla Vuelta ha comunque il Giro di Lombardia, mentre chi esce dal Giro adesso, diciamocelo, al massimo ha il Delfinato e lo Svizzera (vedi Bruseghin o Honchar), ma non ha lo spazio per ambire alla vittoria.

Vendere spazi pubblicitari delle case sponsorizzatrici dei team stranieri sulle pagine dei giornali e dei quotidiani, trovare sponsor primari seri e forti, far lavorare persone capaci.

Le imposizioni non servono, anzi allontanano.

Davide_Aranciata aveva proposto che ci fosse un tetto di punti da avere per poter partecipare al Tour de France, e questi punti erano "ottenibili" attraverso le strade del Giro e della Vuelta dell'anno precedente.
Tradotto in lettere: se l'anno prossimo vuoi correre il Tour (riconoscendogli dunque lo status di corsa regina), quest'anno mi fai bene Giro e Vuelta, e l'anno prossimo vai. Se vai male, ritenti con Giro e Vuelta il prossimo anno. Ponendo per scontato che corridori che vadano bene alle due corse ci siano, e che si potrebbe tenere uno scarto dei corridori che vanno bene al Tour (che si sono guadagnati la partecipazione l'anno precendente, ndr), il tutto potrebbe essere attuabile.

Ma a me non piacerebbe ricorrere a questo: mi piacerebbe che il Giro brillasse di luce propria, e percorsi come quelli della prima settimana del 2005 fanno ben sperare sul viatico da seguire.
Magari si potrebbe dare anche un colpo alla botte, diminuendo un po' la presunta pericolosità degli arrivi (un po' di diplomazia), aggiungendo la maglia bianca di miglior giovane (non dovrebbe essere difficile farlo, visto che si dovranno cercare sponsor generosi), e magari piazzare un prologo in crono-squadre, vera manna per gli sponsor, comunque più corto di 10 km.

Il Giro è stato più bello grazie al ProTour? Non direi, vist'anche che il vincitore ed il secondo hanno preso meno di quanto prenderanno il vincitore ed il secondo del Tour de France. Quindi ringraziare il ProTour mi sembra eccessivo.
Io non ho sentito la nostalgia della Chocolade Jacques o della Formaggi Pinzolo Fiavè, ma ripeto che abbassare il numero delle squadre da 20 a 14 (o 16), e accorciare il calendario ProTour ai 3 GT più le 10 Classiche ex-coppa del mondo e Gand, Freccia e magari Lazio ed Emilia sarebbe ancora meglio.

Spero di non essermi perso troppo nel "sermone"...

Buonanotte,
Mario!

 
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Livello Marco Pantani




Posts: 1409
Registrato: Nov 2004

  postato il 12/06/2005 alle 10:02
Come giustamente dice Mario, il problema é complesso. Butto lì alcune osservazioni sparse.

Il Giro ha guadagnato in bellezza soprattutto nella parte iniziale. Questo grazie al percorso, che permetteva a gente come Bettini e Di Luca di giocare tiri mancini ai velocisti.

Si dice che negli ultimi anni il Giro é sempre stato vinto dagli Italiani e la Vuelta dagli Spagnoli. Se é solo per questo, il Tour negli ultimi anni é sempre stato vinto dagli... Americani!

Si dice che al Giro alcuni vengono solo per fare presenza. Perché al Tour no? Guardate cosa hanno fatto Heras e Nozal l'anno scorso per esempio. Guardiamo cosa ha sempre fatto Simoni. Siamo proprio sicuri che le figuracce rimediate siano un sintomo di inferiorità rispetto agli altri partecipanti? E non la conseguenza di scarsa motivazione e di una preparazione non adeguata?

Si dice che senza il pro tour Basso e Savoldelli non sarebbero venuti al Giro. Savoldelli può anche darsi: probabilmente neanche lui si aspettava di ritrovarsi a livelli così alti. Bisognerebbe sapere perché ha firmato per la Discovery: può darsi che abbia firmato proprio perché gli garantivano il ruolo di capitano al Giro. Altrimenti bisognerebbe dedurne che avrebbe rinunciato alle proprie possibilità in cambio di un lauto contratto per fare il gregario di Lèns. Quanto a Basso, lui al Giro c'é venuto con la chiara intenzione di vincerlo. E' onorevole no? Perché mai senza il pro tour non avrebbe dovuto venirci? Al contrario ci si dovrebbe chiedere perché uno come Ullrich preferisce perdere sistematicamente al Tour invece di giocarsi le sue chances altrove (ammesso che le abbia queste chances, cosa tutta da dimostrare, a mio parere...). Mi sembra che la risposta sia una: soldi!! Soldi a lui, soldi allo sponsor...

Quindi direi che la ricetta per far risalitare le quotazioni del Giro rispetto al Tour é una: fare in modo che intorno al Giro circolino più soldi. Quanto al pro tour poi, può darsi che un poco aiuti. Ricordiamoci però che ha anche portato al Giro squadre che non hanno fatto assolutamente nulla e che avrebbero potuto benissimo essere rimpiazzate da altre costituite da corridori più motivati e più vogliosi di mettersi in bella mostra.

Ciao a tutti

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/06/2005 alle 11:00
Ciao Mario, il tuo post è bello e ricchissimo di spunti.
Condivido completamente le premesse e quasi tutto delle conclusioni.
Riportare il mondiale in estate sarebbe cosa buona anche per il mondiale stesso, oltretutto già il GP di Zurigo è stato spostato dopo la Vuelta, per valorizzare ulteriormente la fetta finale della stagione si potrebbe spostare anche la San Sebastian dopo la Vuelta, per bilanciare il tutto.
Ma l’Italia dopo gli otto anni di Ceruti quale peso politico possiede?
Quanto al "tetto di punti" di mia invenzione, non ricordo bene il contesto e i dettagli, ma anche a me sembra una cosa improponibile, di pirlate ne scrivo anche io, senza ombra di dubbio.
Alcune condizioni necessarie al rilancio: L’UCI deve diventare credibile nella lotta contro il doping, solo così si riuscirà a quietare la magistratura italiana, autentico motivo dell’assenza dei corridori più blasonati e chiacchierati, che al Giro non ci vengono più nemmeno a fare una sgambata.
Trovo surreale che esistano differenze tra Italia, Francia e Belgio da una parte, e Spagna e Svizzera dall’altra, per non parlare degli USA o dei paesi esotici dove i corridori si rifugiano per la preparazione invernale.
Sul cronometro, che detesto, mi sto convincendo che la formula migliore sia un breve cronoprologo individuale (di almeno due kilometri però!!!), poi una cronosquadre sui 15 o 20 km, e una prova individuale sui 40 km inserita tra le tappe di montagna, quindi sono piuttosto d’accordo con te.

Il Pro-Tour a 14 squadre non è credibile: ti ricordo che al Tour de France, fino all’anno scorso, avevano il diritto di partecipare le migliori 14 squadre della classifica UCI, alle quali la Societé du Tour affiancava sei o sette invitate.
Questa strutturazione non ha impedito che si sollevasse lo scandalo per il mancato invito di personaggi come Cipollini o Pantani, quindi è bene non tornare indietro.
Chiaramente è impossibile tornare indietro, ci sono già accordi e contratti, il problema sta nel fatto che ci sono squadre Pro-Tour che fino ad ora si sono rivelate nettamente inferiori a compagini come Panaria, Comunidad Valenciana, Selle Italia o LPR, che del grande circuito non fanno parte.
Io la mia proposta l’ho fatta già da tempo: essendo impraticabili le promozioni e le retrocessioni , perchè sono un ostacolo alla presenza di accordi di sponsorizzazione di alto livello e di lunga durata, allargherei il pro-tour a 24 squadre, le prime diciotto hanno i diritti-doveri attuali, le wild card dovranno necessariamente essere pescate tra le altre sei compagini, con una sorta di diritto di prelazione per quelle della medesima nazionalità del paese organizzatore (la stessa Selle Italia Colombia dal prossimo anno dovrebbe essere affiliata alla federazione italiana).
Al limite nelle classiche si potrebbe ridurre a sedici gli aventi diritto e permettere di assegnare alcune wild card alle squadre continentali.
Ma credo che la prossima stagione non subirà grandi modifiche.

Ps Felice, un colpo da maestro!

 

____________________
Davide

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/06/2005 alle 12:32
Mario, il tuo post è molto interessante, e che condivido appieno…

Portare la maglia bianca di miglior giovane al Giro è un’iniziativa che secondo me va portata avanti con decisione… il problema però è quello di togliere una delle altre tre maglie (ciclamino, verde e azzurra), visto che il regolamento UCI non prevede più di quattro maglie di colore differente per una corsa a tappe.
Io eliminerei quella azzurra dell’Intergiro, che francamente è abbastanza inutile… ma si sa che dove ci sono sponsor e business, è difficile tornare indietro…

 

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  postato il 12/06/2005 alle 14:49
Marco, sull'eventualità della maglia da togliere non ci sono dubbi che sarebbe quella azzurra dell'Intergiro, visto che quella a punti e quella dei g.p.m. sono obbligatorie in tutte le corse a tappe internazionali.


 
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