enrycreek84
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postato il 26/05/2005 alle 10:21 |
LUTTO – La scomparsa del polacco Krajewski, doppio sequestro. Inchiesta sul tragico incidente: sigilli a bici e camion
Imperia - giovedì 26 maggio - Bici e camion sotto sequestro e autopsia sul cadavere del giovane per stabilire l’esatta dinamica dell’accaduto. Sono questi i provvedimenti adottati ieri dal sostituto procuratore Manuela Trifuoggi dopo aver ricevuto dai carabinieri di Dolcedo la documentazione sull’incidente in cui l’altra mattina, lungo la strada che collega Molini di Prelà a Pantasina, è morto il ventiduenne ciclista Adam Krajewski, promettente atleta della squadra Centro Convenienza Esse.
Adam si stava allenando in sella alla sua bici quando, nell’affrontare una curva è caduto, urtando con la testa (non indossava il casco, ma solo un berretto) contro il serbatoio del carburante di un autocarro che proveniva in senso opposto. Troppo gravi le ferite riportate al cranio: Krajewski è morto poche ore dopo il ricovero al Santa Corona di Pietra Ligure dove era stata trasferito d’urgenza con l’elicottero dei vigili del fuoco.
In attesa che le perizie disposte dalla magistratura rendano più chiara la dinamica dell’incidente, quest’oggi dovrebbero giungere a Imperia dalla Polonia i genitori di Adam, che prenderanno parte ai funerali, in programma al Duomo di Porto Maurizio nei prossimi giorni, non appena il magistrato metterà la salma a disposizione dei familiari. Afferma Mario Leone, presidente del team Centro Convenienza Esse: «Accertamenti per stabilire l’esatta dinamica sono doverosi, anche la nostra squadra li ha richiesti perché venga fatta piena luce sull’accaduto. Adam era un grande atleta, un ottimo velocista, ora aspettiamo solo di poterlo ricordare con una funzione assieme a tutta la squadra».
Messaggi di cordoglio continuano a giungere da federazioni sportive e squadre di tutta Italia che si stringono al dolore del team imperiese. Anche il comitato provinciale del Coni di Imperia ha voluto ricordare Krajewski: «Nella sua vita italiana, Adam si era fatto stimare per l’onestà e il rigore con cui praticava l’attività agonistica. Nella sede del Coni aveva trovato la sua vera famiglia, le sue visite per chiedere consiglio, conforto e calore lasciavano un segno di simpatia e di ammirazione».
Il Comitato Olimpico imperiese ricorda la profonda fede religiosa di Adam: «Anche quando la conoscenza della lingua non gli consentiva di seguire il rito, lo ricordiamo assiduo frequentatore della messa domenicale. Più volte abbiamo provato ad esaudire il suo desiderio di parlare con il segretario di Papa Giovanni Paolo II, ma non ci siamo mai riusciti».
[Modificato il 26/05/2005 alle 10:25 by enrycreek84]
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aranciata_bottecchia
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postato il 26/05/2005 alle 14:38 |
| È un dramma doloroso e un invito, una volta di più, ad usare il caschetto protettivo, sempre. ____________________
Davide
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