mestatore
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postato il 25/05/2005 alle 08:40 |
osservando lo svolgimento di questo giro, ho avuto l' impressione (impressione, non certezza)che il pro -tour abbia , come effetto collaterale, forse per il codice etico, determinato una frenata per quanto riguarda il fenomeno doping. Oppure è stata la paure dei nas..
A FAVORE:
1)corridori (anche di vertice tipo cunego, scarponi, basso, cioni,valjavec etc) che vanno in crisi e in generale corridori che recuperano meno e patiscono gli sforzi ripetuti (nessuno per ora in grado di fare enormi differenze, tutti un giorno bene ,uno così così).
2)nessuno in condizioni strabilianti e fuori dal normale
3) anche nelle squadre chiaccherate (vedi csc, disco, liberty, ma come sapete io non sono d' accordo su questo punto, perchè il sospetto vale per tutti) non ho visto prestazioni strabilianti di gregari passistoni che diventano scalatori in grado di dettare il passo in salita per più giorni di seguito
CONTRO
1) le crisi non dipendono da questo ma da altri fattori (basso)oppure riguardano corridori che preparano anche il tour (cunego, cioni)e quindi con preparazioni così così, oppure mezzi campioni in attesa di conferma (cioni stesso, scarponi..)
nessuno fa la differenza per motivi diversi (simoni ha voglia ma è vecchio , non ha più gambe, cunego pensa al tour e patisce la strana situazione in casa lampre e la pressione)e comunque la differenza non la facevano per gli "aiuti"
2) gli spagnoli vanno forte solo alla vuelta dove non ci sono i nas e i controlli (osa , gil, gli euskaltel). alcuni una condizione strabiliante c'è l'hanno: di luca (ma è un campione, faceva bene nei grandi giri da dilettante ed ha l' età per essere maturato) savoldelli (ma è quasi un campione, ha già vinto un giro e sempre fatto bene nelle corse di tre settimane, si è sempre difeso in salita e non è vero che va solo in discesa , il mito del falco ha oscurato altre qualità che ha sempre avuto) i colombiani di gianni savio, con precedenti sospetti tipo de angelis quest' anno, freddy gonzales ed altri nel passato e parra era disoccupato fino a tre mesi fa ( ma ruyano era atteso, andava forte a cronometro già al langkawi e i colombiani, che godono anche del vantaggio di essere fuori classifica, sono adatti alle tappe con molte ascese oltre i 2000 e hanno storicamente fatto bene in queste tappe)
3) la media generale è molto alta e si va sempre più veloce ( ma il pro tour ha alzato il livello, il percorso ha stimolato i cacciatori di tappe e la corsa , con molti più stranieri, che se ne battono degli "sceriffi", è diventata più simile al tour).
aranciata, morris e tutti gli altri, che ne dite?
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marc
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postato il 25/05/2005 alle 08:57 |
Direi che concordo tutta la linea! Io ho avuto le stesse sensazioni.....!
Aggiungo che sarebbe stato un Giro tagliato (anche e a maggior ragione per certi aspetti che hai citato)su misura per il Pirata!
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Felice
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postato il 25/05/2005 alle 10:34 |
Mah, qualche stranezza però c'é (e non penso solo a Parra...). Preferisco però non pensarci (almeno per ora) e godermi lo spettacolo. Che é poi la stessa cosa che facevo alla Vuelta dell'anno scorso, dove era un piacere vedere gli scatti di Santi Perez...
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peppeleo
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postato il 25/05/2005 alle 10:55 |
mi trovi d'accodo su tutta la linea mestatore.
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skimans
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postato il 25/05/2005 alle 11:13 |
daccordissimo con mestatore...
chissà che sia la volta buona, però quei colombiani 
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aranciata_bottecchia
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postato il 25/05/2005 alle 22:45 |
Ciao Mesty, continuo a pensare che le positività di Hamilton e Santi Perez stiano ad indicare che il rabbocco in corsa, in voga grosso modo fino all’epoca di Indurain / Riis, non sia più così sicuro e fattibile, tanto da spingere taluni verso pratiche alternative, quindi,se frenata c’è stata, non credo che dipenda dal codice etico del pro tour.
Continuo a pensare che il dottor M.F., per le ricerche condotte nel passato, prima nel CONIglio, poi con ampia disponibilità di cavie fornite dalla Gewiss, possa essere ancora in possesso di conoscenze estranee ai suoi colleghi, perchè anzichè farne letteratura se le è tenute per sè, e con connaturata superbia non ha mai nascosto di reputarsi nettamente più avanti rispetto a quel suo maestro, fondatore del doping di stato.
Quindi mi stanno bene i sospetti sulla squadra che assiste, mi lasciano indifferente quelli sulle altre squadre (anche se pure io mi diverto a citare monsieur 65%), penso che siano tutte sullo stesso piano, si può dubitare di tutti o assolvere tutti.
Al limite si può nutrire qualche dubbio in più sulle squadre appartenenti a paesi dove manca una legge sul doping, come la Spagna, la Svizzera o il terzo mondo (mentre la tanto chiacchierata CSC ha la sua base in Italia).
Ciao!
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Davide
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Morris
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postato il 26/05/2005 alle 02:53 |
Il "codice etico" sul ciclismo (come su qualsivoglia altro sport), possiede la spinta delle burlesche manovre di Petrucci, o i paventati arresti del pedale per tre anni, annunciati da Ceruti. E' una schiocchezza esattamente come lo furono le trovate di quei minuscoli dirigenti. Per combattere il doping ci vuole ben altro e, soprattutto, un impegno orizzontale su ogni disciplina sportiva. Il Pro Tour ha sicuramente portato più animosità, ma rimane in percentuali assai inferiori alla scelta di un percorso tra i più belli e tecnicamente azzeccati della storia del ciclismo moderno.
Sui sospetti.
Dei verginelli non ne esistono, ci sono delle differenze questo sì, ed è indubbio che in certi paesi sia assai più possibile barare oltre la linea comunque ancora comune. In altre parole, checchè ne dica Rogge, chi si "alimenta" di GH, la fa ancora franca in maniera totale e questo basta per dire che, aldilà dei trucchetti ancor possibili, una sostanza pesante è ancora contumace.
I rabbocchi in corsa, han finito la loro spinta propulsiva quando si è posto il limite dell'ematocrito al 50%. Restano altri balzelli che lasciano percentuali di rischio troppo pesanti per farne sistematicità.
La CSC avendo base e rapporti italiani, non è fra le più sospette, anzi, potremmo tranquillamente equipararla alle squadre italiche. Il crollo di Basso, s'è circoscritto su un malanno comune e sempre presente nella storia ciclistica: solo una vergogna come Capodacqua, poteva imbastire una storia di malizie, alle quali sarebbe necessario rispondere con delle querele, visto che siamo nel paese che ha fatto di questa possibilità uno status. Cinque giorni fa, il sottoscritto che non corre e si dopa con le sole sigarette, s'è fatto una giornata di gabinetto, ed aveva una faccia alla Basso, solo perchè s'è preso un "frescone"... come diciamo in Romagna.
Semmai, taluni artifizi o novità in possesso di pochi, o con esclusiva, potrebbero esserci in casa Discovery, solo ed esclusivamente per il paese di provenienza, ma poi, guardando a come vanno.....bèh diciamo che non hanno poi sta gran marmellata. Savoldelli, era un campione anche prima (non un super sia chiaro) e che, stando bene, potesse reggere il passo dei partecipanti più forti, era più che spiegabile, perlomeno fino alla seconda settimana. Non dimentichiamo che un Giro l'ha vinto, ed un Simoni (oggi al 100% della volontà, ma con gambe al 70-80%), ad esempio, l'aveva già battuto più d'una volta. In più, è corridore il grado di inventare qualcosa di suo.
Di Luca va forte da perecchio tempo e non sta scritto da nessuna parte che uno stato di forma debba scendere marcatamente dopo 27 giorni. Quelle son cose che capitano solo ad una persona.... Quest'anno ancor prima del Giro, ha convinto il sottoscritto che lo vedeva sopravvalutato, ed oggi dico che potrebbe proprio sbancare la rosa. Quello scatto per rimontare Simoni, domenica, è stato da cineteca, mi spiace che l'osservatorio ne abbia parlato poco, ma l'abruzzese, pur non essendo un fenomeno, il suo Giro prima o poi lo può vincere.
Cunego è giovane, a livello di corse a tappe troppo sopravvalutato da un Giro particolare, come quello dello scorso anno. Oggi si trova in uno stato di forma che non supera il 70% del suo potenziale. Se si vuol bene a questo ragazzo, non si può esaltarlo ad ogni piè sospinto, anche perchè la sua crisi ed il suo attuale piazzamento, sono dovuti ad uno stato precario e lui non è un fenomeno che può permettersi di correre e vincere il Giro al 70%. Perlomeno potrà diventarlo forse, ma non oggi. Quelle cose riuscivano ad Indurain, ma il navarro, mi si permetta, spettacolarità a parte, era un signore del ciclismo. Damiano bisogna farlo crescere senza pressioni, punto.
Gli altri: Cioni, Garzelli, Scarponi, Cauchioli, Bruseghin, Honchar ecc, chi più chi meno, o sono stati nel passato dei campioni, o sono dei regolaristi con dei limiti, o non sono in forma di loro.
Restano i sudamericani.
Qui ci troviamo di fronte, prima dei sospetti, a gente che viene dall'altura (e conta!), che ha fame e, nel caso di Rujano, con del talento di nota. Semmai si potrà nutrire dubbi su Parra (il fratello medico era un campione), per il suo passato, ma è pur vero che in lui è scattata una disperazione ed un bisogno che solo chi ha avuto gente di quelle terre capisce fino in fondo. Che Savio non sia uno stinco di santo è vero, ma Parra junior, non si spiega solo con l'eventuale doping suppletivo, a mio parere.
La "pulce venezuelana", invece, è giovane, ha valori fisici adattissimi a tenere lo sforzo in quota, ha già dimostrato di saper vincere, non va piano nemmeno sul passo, ed è uno che può fare addirittura di più di un Lucho Herrera, a cui s'assomiglia tantissimo nel modo di affrontare la salita. E'la vera scoperta del Giro, è già il vincitore morale e siamo di fronte ad uno che doppia i vari Cachaito Rodriguez, Sierra ecc. Il ragazzino è un campioncino pur non essendo il "pantanino", come lo chiama l'infate ciclistico Coen. Rujano poi ha ragione quando dice che il suo peso forma è inferiore ai cinquanta chili e che lo stato migliore l'ha passato in gennaio. Quindi, tanto di cappello a questo omino con la faccia del Topolino di Disney. Se avrà fame anche dopo l'assunzione di un grande club, Rujano segnerà le prossime edizioni del Giro e del Tour, tanto più se la lotta al doping marcherà successi. Questo per dire che il ragazzino con la bicicletta che mi ricorda quella di Fabiana Luperini, è più campione di tanti che stanno sulle bocche comuni. Per giunta, ha pure quella intelligenza istintiva che in uno sport come questo fa novanta: la dimostrazione è venuta da come ha saputo superare la crisi di domenica sul Foscagno. All'uopo, sarebbe interessante studiarsi la cassetta della sua scalata su quella montagna, guardare bene i suoi movimenti, i suoi sguardi, la sua lucidità nell'usare i riferimenti. E' stato splendido, solo lo scatto di Di Luca, l'ha superato come valore tecnico.
Per il bene del ciclismo e per l'amore che si deve sempre avere di fronte agli acuti dei profeti o dei solisti, spero che la "pulce venezuelana" vada sul podio. Magari dopo aver cercato di vincere, nonostante il dispendio di giorni passati alla caccia di una maglia verde che, da anni, non vale un granchè.
Onore alle "orecchie a sventola" del paese del petrolio sudamericano!
Non è Pantani e mai lo diventerà, ma almeno il Lucho Herrera lo può sorpassare.
Morris ____________________
"Non discutere con gli stupidi, perchè scenderesti al loro livello e ti batterebbero per la loro esperienza".
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mestatore
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postato il 26/05/2005 alle 06:43 |
alcune considerazioni
mi fa piacere che dopo che sono stato tra i pochi a difendere la csc (vedi querelle su voigt a inizio stagione e altri thread) ora venga equiparata (da morris, che per la verità non aveva mai adombrato sospetti particolari)e aranciata (che si divertiva di più con riis ed il suo innegabile passato)
alle squadre italiane, il che non equivale certo alla patente di verginelli, ma riporta molte valutazioni nella giusta prospettive ed equilibrio,
quello che ha scritto capogazzosa su basso è prova di ignoranza, malafede e becero qualunquismo sensazionalista nell' ordine che volete. La cosa triste è che il figuro scrive su repubblica (assieme al demente cohen), secondo giornale italiano
non sono così ingenuo da credere che il codice etico segni una svolta morale nella lotta al doping e mi pare pure mal scritto, ma la mia affermazione voleva da un lato essere un po' ironica, dall' altro sottolineare come forse i corridori, di fronte alla possibilità di non poter essere più ingaggiati per anni da squadre di vertice, un po' più attenti ci stanno,
il gh è la vera piaga, tuttora contumace, basta vedere come sono costruiti i fisici dei corridori, così estremi a diversi da quelli dei loro predecessori (il 5% di grasso, ma scherziamo?), basta vedere le loro facce. E nessuna sostanza è così pericolosa come questo ormone.
anche per me lo scatto di diluca, che andava il doppio di simoni quando è partito, è stato impressionante. a questo punto spero che corra per vincere e non per stare con i migliori, a costo di saltare.
sui colombiani concordo conmorris e ricordo a proposito di contreras, meteora simil-parra di 2/3 anni fa, che savio ha detto che aveva un motore incredibile, ma che non faceva vita da corridore e come ha avuto poco dinero poi è scomparso. Aggiungo però che ruiano è venezuelano e non colombiano (ma forse arriva anche lui dall' altura) e che parra (fratello campione e medico)non sembra, come botero, provenire dalle sacche di povertà di quel paese, ma piuttosto dala classe media
ciao
mestatore
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Deval
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postato il 26/05/2005 alle 07:02 |
Anch'io, al pari di Mestatore, vedendo questo splendido Giro con crisi d'altri tempi ho pensato ad una quanto meno minore incidenza del doping. Forse sono un illuso, ma sarebbe molto bello che fosse vero, magari sarà merito del Pro-Tour, ma sarebbe bello fosse merito delle coscienze di medici () ed atleti.
Riguardo ai sudamericani personalmente sono stato più impressionato da Parra che da Rujano, che comunque tutti attendavamo e che si sapeva essere un piccolo fenomeno. Le due imprese del colombiano sono per me le cose più sorprendenti del Giro, più ancora delle crisi dei due favoriti, della forma strepitosa di Di Luca e del ritorno di Savoldelli.
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Ottavio
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postato il 26/05/2005 alle 08:36 |
Vorrei fare una domanda a Morris e Aranciata e comunque a tutti quelli dentro al mondo del ciclismo: secondo voi l'elezione di Rocco al posto di Cerruti (che mi sembra abbia fatto solo danni) può portare ad una vera svolta "etica" nel ciclismo oppure no?
Ricordiamoci che viviamo nel paese che osannava il fondatore del doping di stato (cito Aranciata)!
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aranciata_bottecchia
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postato il 26/05/2005 alle 14:39 |
Io penso che Di Rocco debba cancellare il danno d’immagine prodotto dalla gestione Ceruti, oltre a provvedere alla salvaguardia del dilettantismo italiano, minacciato dalla legge citata da Morris che equipara le squadre di gran fondo a quelle dilettantistiche e minacciato anche dal nuovo regolamento dell’Uci Europe Tour.
La svolta etica possono darla solamente la Wada da una parte e l’Unione Europea dall’altra, con l’imposizione di leggi contro il doping territorialmente omogenee.
Ma io vado a sensazioni, Morris ne sa sicuramente di più.
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Davide
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