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Autore: Oggetto: terza guerra mondiale

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  postato il 08/02/2005 alle 00:58
In questo slancio di "amarcord", il mio primo post riguardava il sondaggio di Emiliano sul Corridore della Stagione 2005 dove votai Damiano Cunego, scegliendo come vittoria singola il Bettini di Atene.


 
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Livello Giro di Svizzera




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  postato il 08/02/2005 alle 20:15
Scusate l'ignoranza, ma se Armstrong avesse 7 di testosterone con un solo testicolo e prendesse sostanze che portano l'ormone citato a 15 andrebbe più forte dello stesso Armstrong con due palle e con 15 di testosterone naturale che non si dopa? I valori sono casuali naturalmente.
 
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  postato il 08/02/2005 alle 21:10
Scusate se mi intrometto nella discussione ,ma a questo punto non penso sia corretto continuare a parlare di amstrong solo in questi termini.Premettiamo che io non amo il texano anzi,lo sempre considerato l'anti-ciclismo per eccelenza,la programmazione che si andava scontrandosi con la fantasia e l'istinto del pirata.Quello di cui io vorrei discutere a proposito di amstrong è il suo modo di interpretare questo sport,il modo in cui sputa in faccia alla tradizione e alla poesia che da un secolo accompagnano le gesta dei veri campioni.Ridurre il discorso a una semplice questione di doping mi sembra alquanto riduttivo.Non penso che l'americano abbia preso e continui a prendere più roba degli altri,se fosse solo una questione di chi prende più bombe potremmo anche noi piantare qui tutti e tornarcene a pensare agli scacchi.Bisognerebbe analizzare il fenomeno amstrong nel suo complesso.A mio modo di vedere bisognerebbe analizzare due fenomeni ben precisi:
1-Il fatto che amstrong per 6 anni non si è potuto confrontare con avversari degni di questo nome,un Pantani al 50%,un ulrich che tutti noi sappiamo avere un gran motore ma poca testa,un beloki che si può considerare un buon corridore ma niente di più,un basso e un kloden che sono capaci molto bene di stare a ruota,un vinokurov che non ha mai avuto una squadra tutta per lui etc...vi rendete conto che praticamente mai nesuno l'ha attaccato,mai nessuno la messo in agitazione.
2-Non penso si possa considerare un campione un corridore che corre in maniera competitiva un solo mese all'anno.Penso siano frasi trite e ritrite ma qualcuno l'ha mai detto al texano che il ciclismo è storia e leggenda e che tutto ciò nasce da grandi corse che vengono disputate da marzo a ottobbre.Penso sia più facile per un corridore concentrarsi su una corsa all'anno e snobbare gli altri appuntamenti che invece essere presente nel maggior numero di occasioni.

Fino adesso amstrong ha avuto ragione,lo dimostra il suo conto in banca,e questo fatto mi irrita alcquanto.Quindi invece di parlare solo di doping(dico solo perchè è anche giusto parlarne)parliamo del suo modo di intendere il ciclismo e di come questo abbia cambiato il modo di pensare di tutto il movimento ciclistico.
Io prospetto un futuro e spero che si avveri,in cui corridori come cunego e basso,valverde e pozzato si possano sfidare quasi tutto l'anno sulle strade delle classiche e dei grandi giri,un futuro in cui non esista più un padrone della corsa a cui sottomettersi ma in cui folletti come sella possano prendere il volo facendo mangiare la polvere a quelli come amstrong.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/02/2005 alle 21:51
Ciao France85, sulla funzione delle sostanze dopanti c’é un luminoso thread di Morris intitolato "Un file sul doping.......vecchio di oltre tre anni, ma..." (ma leggilo con calma perché é denso come il piombo).

Ufficialmente Lèns non puó prendere alcun tipo di farmaco che sia vietato ai suoi colleghi ammalati, egli puó fare uso solo ed esclusivamente dei farmaci inseriti dall’UCI (ora gestiti dalla WADA) nella lista dei farmaci soggetti a "restrizione d’uso", ovvero assumibili solo ed esclusivamente dietro preventiva prescrizione medica.
Si tratta in genere di antinfiammatorii e antidolorifici e antiasmatici, che possono avere una certa azione dopante ma non tale da alterare clamorosamente le prestazioni.

Il testosterone? Quando il livello del testosterone nel sangue é basso succede che l’ipofisi produce le gonadotropine che ordinano ai testicoli di produrre testosterone.
Se il testosterone raggiunge valori eccessivi accade che l’ipofisi non produce piú gonadotropine.
Lo stesso effetto lo si ottiene attraverso l’introduzione nel corpo di testosterone esogeno: l’ipofisi non produce piú gonadotropine, e talvolta la situazione diventa cronica, tanto che numerosi body-builder, pure interrompendo l’assunzione di testosterone, si ritrovano poi con i testicoli atrofizzati e irrimediabilmente sterili.
Ovviamente tra gonadotropine e testosterone deve esserci un rapporto numerico preciso (uno a sei grossomodo), quindi non é il valore eccessivo del testosterone a farti risultare positivo, al limite il valore eccessivo comporterá ulteriori esami.
Ora, come pensi che si possa contestare un rapporto sballato tra gonadotropine e testosterone ad un uomo cui é stato asportato un testicolo e che é stato sottoposto (ufficialmente) ai bombardamenti chemioterapici?
Se l’UCI non puó accertare, causa inadeguatezza degli strumenti scientifici, che i valori alterati sono frutto del doping allora é costretta a rilasciare un certificato di idoneitá nonostante tutto.
Se dichiarassero positivo Lèns dovrebbero dichiarare positivo anche Cunego perché ha un tasso d’ematocrito pari al 52% (per via naturale peró...), idem per Cioni e via dicendo.
Il testosterone é molto utile negli allenamenti per costruire massa muscolare ma soprattutto "cattiveria agonistica" e reattivitá nervosa in determinati periodi dell’anno, che so, é efficace se devi produrti in sforzi prolungati per circa tre o quattro settimane, basta sospendere l’assunzione 5 giorni prima delle competizioni.
Per questo motivo non viene utilizzato dai calciatori di oggi che si producono in sforzi bisettimanali senza lunghe pause tra uno sforzo e l’altro (se non i due mesi estivi in cui "staccano").
Ciao
Davide


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/02/2005 alle 23:56
ma cio'che tu giustamente imputi a lance,cunego83,e'una conseguenza del discorso fatto fino adesso e l'illuminante thread di morris sul"cruccio dei 27giorni"credo che sia a dir poco significativo al riguardo!
in realta lance,seppur centellinando le proprie corse si e'quasi sempre presentato ad almeno 3-4 classiche di primavera,e nn sono poche,certo amstel a parte nn ha mai fatto un granche'ma d'altronde quando aranciata ricorda che si sta parlando di un mulo e nn di un cavallo di razza usa un paragone a dir poco appropriato che trova una sua forte conferma nel relativo anonimato in queste classiche,e nn credete alla scusa che nn e'ancora al top perche'ho letto qualche anno fa che il mese dove si prepara in modo piu'massacrante alla stagione entrante e'proprio marzo,con allenamenti di 200-250 km al giorno,ripetute di tutti i tipi ed una continuita'che se fosse veramente quello splendido puledro capace di dominare la scena nella corsa a tappe piu'importante dell'anno come i risultati(purtroppo)in apparenza dicono nn avrebbe avuto problemi a dimostrarsi protagonista assoluto in alcune di queste prove,con tanto di vittoria...ed e'per questo che tende ad escludere una partecipazione al tour dopo le classiche,d'altronde pensateci che problema ci sarebbe lo fanno in molti,anche quest'anno(valverde in primis)!?!?!?
volevo infine dire che nn e'(sempre)vero che sempre chi piu'si dopa vince,"l'elogio della mediocrita'"e'un manifesto di verita'al riguardo,certo che a piccole-medie differenze cio'conta eccome,ma come ricrda anche morris bisogna saper riconoscere le capacita'di un atleta a prescindere dalle sue ombre(che piu'o meno hanno tutti,o almeno in tanti)e solo un'analisi dettagliata,critica,distaccata ed obiettiva di uno sport che tutti noi amiamo,ma cui per questo nn dobbiamo pararci gli occhi e rinnegare l'evidenza,puo'portare a delle valutazioni che seppur personali risultano spesso molto plausibili ed attendibili...molto piu'di qualsiasi controllo,in un sistema ancora governato dai libri neri!!!!


p.s.complimenti aranciata per la splendida spiegazione di cio'che potrebbe accadere all'americano a fine giugno tra i pascoli svizzeri....

 

[Modificato il 09/02/2005 alle 00:20 by Pirata x sempre]

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Giuseppe Matranga

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/02/2005 alle 00:07
caro aranciata,
ho letto con interesse i vari thread che hai ripescato su armsrtong, ho ammirato la chiarezza e lo stile di morris e ho imparato a considerare l' anomalia lens anche sotto un altro punto di vista (illuminanti ad esempio le considerazioni di morris sulla chemioterapia con l' esempio del fratello).
Concordo con cunego 83 e sposo molte delle tue considerazioni e mi inchino alle parole di morris.
Tuttavia vi è qualcosa di stonato rilegendo questi thread ; perchè tanto accanimento viscerale, perchè vedere il male "assoluto", perchè arrivare come quasi fa Morris a sospettare che la malattia sia un invenzione, un artificio per coprire il doping? Non basta forse ricordare i rapporti di lance con il Dr Maserati o i mille punti oscuri della sua vicenda tecnica?
Io posso immaginare che nell' animo romantico di Morris(per cui nutro grandissima ammirazione) stia forte la contrapposizione tra l' eroe romagnolo buono Pantani ed il cattivo Yankee, ma vorrei ricordare che gli Usa , oltre a mille storture, sono il paese in cui è stato abbattuto un presidente dalla libera stampa e non credo che sia possibile inventare una vicenda così fasulla senza pagare dazio.
Vorrei che armstrong fosse valutato e discusso in maniera un poco più articolata; non tutto può essere negativo; la determinazione di un malato di tumore ad uscirne fuori è una forza che supera l' immaginazione, la capacità di allenarsi e preparare un impegno sono comunque doti di un campione che dobbiamo, magari obtorto collo riconoscere; così come dobbiamo riconoscere altre sfaccettature della personalità di armstrong oltre la vicenda simeoni.
Questo anche se concordo in massima parte su quanto scritto de te e Morris sui punti oscuri e angoscianti della vicenda sportiva di Armstrong, ma questa atmosfera di guerra assoluta, di religione, di tutto bianco o tutto nero non mi sembra produttiva, mi sembra pervadere quasi tutto il forum come un necessario segno di appartenenza , come , esagero, un dogma indiscutibile.
Per cui, dategli addosso e aiutateci a capire che non è proprio l' eroe da fumetto che i media e gli yankee credono, ma , anche per fortebraccio, evitiamo dogmi aprioristici.
ciao

PS: poi non toccatemi troppo Hincapie perchè sono un suo tifoso ed essere gregario di lance non è colpa sufficiente per la dannazione eterna. Anche lui , come tutti nel nostro sport, avrà qualcosa da nascondere ma la bici non è solo questione di bombe , come scrive cunego83, se no , torniamo tutti agli scacchi, (scherzo)
ciao

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/02/2005 alle 00:20
caro pirata,
ti invito a rileggere il mio post precedente, sia pure da anti-lance devo riconoscere che alla liegi andava proprio forte e la buttata via per eccesso di sicumera , così come , a riprova di quanto dicevo prima, non è che all' amstel sia mai andato piano.
per il resto sono d' accordo con te, il personaggio è proprio "strano" e non si può accostare ai grandissimi, ma forse quando parliamo di lens ci manca un po' di analisi critica e distaccata ( un po', non del tutto).
Detto ciò, spero che quest' anno torni sulla terra,e venga bastonato al tour e alle classiche, (però fatene vincere una a Hincapie che corre davanti e ha gli oakley bianchi che mi piacciono tanto !)
ciao

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/02/2005 alle 00:31
pero'converrai con me,caro mestatore,che il livello che il texano ha raramente raggiunto nella liegi e nell'amstel e'cmq due-tre spanne inferiori a quello mostrato al tour ed e'invece piu' o meno lo stesso evidenziato nei suoi acuti della prima parte della sua carriera!
io nn so se la malattia di lance c'entri con cio'che,molte dichiarazioni riportano,avrebbe preso in motorola(cosi come nel triathlon)di certo son sicuro che morris e'persona cosi saggia che qualcosa di piu'concreto alberga nel suo animo che una sacrosanta contrapposizione pantani-armstrong/bene-male(che poi e'in realta'una rabbia e delusione comune per l'assurda scelta mediatica delle due situazioni,nn tanto per l'operato di armstrong,di certo nn meno nobile di tanti altri illustri suoi predecessori)...ripeto di nuovo che chi e'stato nello sport in modo cosi viscerale come il nostro caro maestro prima di giudicare uno pseudo-campione e bollarlo,giustamente,come un eroe dei fumetti,avra'in mano e nella sua mente qualcosa in piu'di semplici perplessita' seppur confermate dall'analisi dei fatti.....poi nessuno nega che sia stato un grande nella tenacia nel combattere un male cosi grave e per questo e'un esempio per tutti coloro che si deprimono nell'affrontare un male cosi terrible,pero'magari era meglio andare a caccia nelle tenute del texas che fare una telefonatina al dott.ferrari....
sul discorso della liberta'di stampa americana io mi limiterei a ricordare che infatti nn sono pochi i suoi detrattori in patria(come la pubblicazione del libro scandalo conferma,o anche questo recente processo),di certo piu'che in francia...ma sopratutto che come sapientemente anche morris insiste,incriminare amstrong vorrebbe dire incriminare TUTTO lo sport internazionale e quindi TUTTI gli sportivi statunitensi,insomma un po'troppo anche per la libera(con bush nn so poi quanto)america...e se nn bastasse e'anche presente,nn ricordo bene con che carica precisa,nell'attuale politica di governo!!!!

 

[Modificato il 09/02/2005 alle 00:42 by Pirata x sempre]

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 09/02/2005 alle 01:29
Ciao Mestatore, accetto le tue osservazioni ma ti faccio notare due particolari che potrebbero indurti a perdonare certi miei eccessi "guerrafondai":

1) Hai letto la data del post in apertura di questo thread? 26 luglio 2004, il giorno dopo la sesta vittoria di Lèns, comprenderai allora quanto erano a terra i miei marroni e giudicherai meno severamente il mio odio.

2) Alcuni forumisti che difendevano a spada tratta Lèns mi lasciavano la sensazione di non leggere con attenzione le argomentazioni che io ed altri proponevamo e, alla millesima volta che mi capitava di leggere che Lèns si sarebbe dopato esattamente come facevano tutti, capitava talvolta che reagissi lanciandomi in iperboli sicuramente eccessive nella forma ma decisamente pertinenti nella sostanza.

In un passaggio scrivi:
«ma questa atmosfera di guerra assoluta, di religione, di tutto bianco o tutto nero non mi sembra produttiva, mi sembra pervadere quasi tutto il forum come un necessario segno di appartenenza , come , esagero, un dogma indiscutibile. »

Per un certo periodo ai piedi dei miei post, a mo’ di firma, ponevo questa frase di Greg Lemond:
« Cosa? Mi chiedi se anche io ho preso l’epo come tutti? Parla per te Lance!»
Caro Mestatore, come vedi non sono io ad invitare i forumisti a schierarsi ma sono i casi della vita.
Uno di questi due signori é necessariamente bugiardo e sono convinto che non si tratti di Greg, quindi mi comporto di conseguenza.

Ad un certo punto scrivi:
«perchè arrivare come quasi fa Morris a sospettare che la malattia sia un invenzione, un artificio per coprire il doping?»

Penso che tu ti riferisca ad espressioni come "pseudomalattia" o "gigantomalattia", no?
Peró tempo fa avevo letto su laflammerouge.com che il dottore dell’universitá texana che effettuava le visite mediche sulle squadre giovanili del "lone star state", e che aveva avuto sotto osservazione Lance fino all’inizio degli anni novanta, sosteneva che era assolutamente falsa l’affermazione del corridore secondo la quale avrebbe perso oltre dieci Kg di peso (massa muscolare) durante la malattia, quindi quella di Morris non é un’affermazione solitaria, é appoggiata anche da chi a Lèns palpava pure i testicoli (quando li aveva).
Nessuno nega che ci sia stata la malattia, ma si avanza l’ipotesi che essa possa essere stata mediaticamente ingigantita nei suoi effetti piú apparenti.

Per concludere ripropongo due passaggi del mio primo post in assoluto:

1) Ho sempre pensato che il successo nel ciclismo dipendesse da 4 qualità: primo, le capacità che la natura dona differentemente al fisico di ciascun singolo atleta; secondo, la determinazione, la fermezza d'animo, la disposizione al sacrificio in allenamento e in gara; terzo, l'intelligenza in corsa, l'astuzia tattica; quarto, il fattore X, la fortuna, la carenza di avversari competitivi, oppure affiatate partnership chimiche.

2) Credo che Armstrong dal 1998 in poi abbia avuto un rapporto privilegiato con il fattore X

Come vedi non scrivo che il Lèns sei volte vincitore sia solo ed esclusivamente frutto del fattore X, scrivo invece che con il fattore X ha avuto un rapporto privilegiato (esclusivo direi).
Cos’é il fattore X ? Il fattore X é formato in misura variabile da fortuna, carenza di avversari competitivi e altre cose, non solo altre cose.
E nemmeno ho scritto che il successo nel ciclismo dipenda in tutto e per tutto da uno solo dei quattro "elementi", ma potrebbe benissimo trattarsi di un mélange dei quattro elementi.
Quindi, nonostante lo stretto legame con il cosiddetto fattore X, nemmeno io nego che la natura abbia donato al fisico di Lèns quelle doti necessarie per vincere un mondiale o una freccia vallone, e gli riconosco una grandissima fermezza d’animo, una determinazione fuori dal comune, unica.
Siamo alla quadratura del cerchio?

Su Hincapie: purtroppo avevo giá lanciato una macumba devastante (forse nel thread "il cruccio dei 27 giorni"), ho preconizzato che Hincapie scivolasse sul pavé della Roubaix travolgendo Lèns che, cadendo, andava a spappolarsi il testicolo su di un cubetto di pietra fiamminga.
Che dire, speriamo che Lèns non vada alla Roubaix o eventualmente che George sia lesto a rimontare in sella.

Chiudo facendoti i complimenti per i toni pacati, li apprezzo tantissimo.
Ciao

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 10/02/2005 alle 02:58
Caro Mestatore, non ho mai messo in dubbio che Armstrong abbia avuto un tumore. Sono altresì convinto, come Aranciata ha spiegato, che la sua malattia sia stata ingigantita o venduta in maniera diversa dal reale. Tu sai che in alcuni casi il tumore al testicolo non comporta necessariamente l’asportazione dello stesso, come ti sarà difficile concepire un ritorno alla normalità, anzi l’esplosione della qualità fisica, in un paziente sottoposto ad orchiectomia, quindi alla rimozione di una metastasi al cervello e ad un conseguente bombardamento di chemioterapia, per un diffuso interessamento del tumore sui polmoni. Tutti ricordano il testicolo, ma molti dimenticano le altre due zone del male che, si dice, avesse colpito Armstrong. Bene, io non ci credo, è un’opinione, ovviamente, ma più studio e più incontro, per motivi familiari, luminari di oncologia e più mi convinco di trovarmi di fronte ad un ingigantimento. Ora, sugli effetti della chemio, ho già parlato e non mi ripeto, come non voglio ribadire ciò che puntualmente e con la consueta dovizia ha scritto Aranciata.
Mi limito a constatare una imperiosa modificazione fisica e di caratteristiche, ben superiore a quella del mio congiunto colpito da medesimo male, come non posso dimenticare la provenienza di Lance, ovvero il tanto amico degli steroidi chiamato triathlon. Non posso inoltre scordare che si tratta di uno statunitense, ovvero il paese che più di tutti consente scappatoie giuridiche ai regolamenti sul doping e dove alcuni finiti a processo, perché pizzicati pieni di chimica come Butch Reynolds, sono riusciti a farsi riammettere alle competizioni. Non posso dimenticare ciò che ha fatto il Comitato Olimpico statunitense, nascondendo decine e decine di positività eccellenti (fra le quali, per più di dieci anni, quella di Lewis), l’invenzione di una serie di ormoni per uso sportivo (vedi il celeberrimo THG), la produzione di integratori venduti al supermercato pieni di nandrolone e derivati steroidei e quella società che ha legalizzato l’uso del prozac per calmare i bambini (scusami ma questa è una decisione delinquenziale). Sono verità, purtroppo, costatabili ovunque.
Non voglio nemmeno sminuire la lotta che Armstrong ha fatto per sconfiggere il male, richiamando altre e forti facoltà, verso le quali mi tolgo tanto di cappello, ma non posso per questo rimanerne schiavo a vita, di fronte a sue sempre più imperiose contraddizioni, condotte ed enigmi, assai diffusi, circa un uso particolare della malattia a fini di successo.
Di lui contesto tutto, da come conduce la carriera (per me prodiga di ulteriori dubbi se non di più….), a come si atteggia verso il suo mondo, al dottore che lo segue dappertutto ecc. Ma la cosa che più mi fa specie, è la certezza che ci troviamo di fronte ad un caso unico, per passato e presente e sul quale chi doveva controllare certificazioni e altro, ha mancato di studio e di decisione. Anche qui l’inestimabile Aranciata ha ragione. Potrei andare avanti ore, ma mi fermo.

Tu dici che tendo a porre una forte contrapposizione tra l' eroe romagnolo buono Pantani ed il cattivo Yankee?
E’ vero, posso anche esser letto così, ma ci sono perché. Di Pantani, ho visto la crescita agonistica per conoscenza diretta, ho conosciuto gli immensi valori, ho vissuto la sua poesia negli allenamenti, il suo danzare unico sui pedali, la sua determinazione e quella sua mente fortissima, sempre prodiga di sensibilità artistiche supreme, che mai più potrò provare così da vicino. Marco era l’eroe buono, perché dava come Eddy tutto quello che poteva alla gente, fino a produrre un suo teismo, ed era ben più pulito di ciò che gli è stato affibbiato. Pantani è sempre stato lo stesso, con la stessa morfologia fisica, nelle gambe, nelle braccia, nel bacino e nelle ossa del volto. Non ha mai avuto un dottore tascabile o messia e si è sempre allenato seguendo l’istinto, gettando perfino il cardiofrequenzimetro. Alcune mie atlete che lo hanno incontrato in allenamento, una in particolare indissolubilmente legata ad uno dei più grandi avversari di Marco, ovvero Miguel Indurain, un giorno, piangendo, mi raccontò dell’emozione che aveva provato pedalato in salita con Pantani. Mi disse addirittura che era come avesse vinto un secondo Tour. Marco non si vendeva, era.
Nell’intervista del nostro grande Roberto Sardelli a Martinelli, costui afferma una grande verità: Pantani non vinceva per le sue pur maestose gambe, bensì per la sua testa, ovvero quel grumo di stimmate che hanno solo i supremi. Una trentina d’anni fa, il dottor Cavalli (altra pasta rispetto agli “zambottini” di oggi), disse a diversi esponenti della più forte generazione della storia del nostro ciclismo, che Eddy non era superiore a loro fisicamente, ma li schiacciava tutti per la sua impareggiabile testa. Ovviamente con questo termine non si intende intelligenza, ma di un insieme di componenti che, nell’intera storia dello sport, ritroviamo poche volte concentrate sui singoli grandi profeti.
Marco ha avuto le sue ombre come tutti coloro che hanno dipinto le discipline sportive dal 1980 ad oggi, ma aveva dalla sua quell’istinto che gli consentiva di andare in discoteca, di non fare il monaco e di essere un giovane come tutti, senza pagare a livello agonistico. I più grandi campioni, in quanto a talento, non sono quasi mai i programmatori, ma quelli un po’ birichini. Verso di loro mi sento di parteggiare, pur ammirando anche gli altri, i razionali che non lasciano nulla al caso.
Che posso dire di Armstrong? Quello che dico sempre. Ma quando conosci il bene dell’arte sportiva, anche per la fortuna di aver vissuto il cristallo atleta dal di dentro, senza dover sempre richiamare il supremo Pantani, vien facile trovare nelle scomposizioni, nelle “motivate” assenze, nelle burle delle 100 pedalate al minuto, nell’arroganza ed in quegli occhi fissi da automa di Lance, un “diavolo yankee”. E non lo faccio per antipatia verso gli USA, magari scomodando il mio passato politico. Ho scritto uno dei miei più bei ritratti su un atleta, Bob Seagren, che inneggiava alla guerra del Vietnam, ma a guidarmi era l’ammirazione per quel californiano che aveva rivoluzionato il salto con l’asta. Figuriamoci se mi può guidare in negativo uno come Armstrong, anche se amico dell’orrido Bush, nonché amante…. della decisamente più bella che brava, Cheryl Crow.

Cosa mi infastidisce di Lance? L’impatto negativo che da al ciclismo, la poca credibilità che trasmette il suo passaggio nella disciplina, il messaggio diseducativo di una esagerata e maniacale preparazione ad un solo appuntamento, ed i soldi che, contrariamente a Pantani, non ha fatto arrivare al pedale in generale. Queste risorse sono state solo per Armstrong e con campioni come lui, non si vendono più biciclette, non arrivano più sponsor, non si assume quella popolarità, ieri meno di oggi necessaria come il pane, affinché il ciclismo possa superare le sfide delle sue difficoltà. Anche Binda, Coppi e Merckx, in certi momenti, potevano asfissiare per la loro ingombrante presenza, ma non era così, perché l’osservatorio ed i giovani in particolare, ne leggevano le qualità, tramutandole in spinte verso un sempre più intenso rapporto d’amore col ciclismo. Si può dire lo stesso di Armstrong? Assolutamente no! Ed il ciclismo non è Leblanc, fortunatamente.

Ciao Mestatore.

Morris


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 10/02/2005 alle 09:19
caro Morris,
ti ringrazio di avermi ancora chiarito il tuo pensiero e questo post mi ha fatto capire meglio quello che avevo forse male interpretato rileggendo i thread del passato (è poco tempo che partecipo a questo forum).
sono d' accordo in particolare sul fatto che ben diverso è un male limitato al testicolo rispetto alla presenza di metastasi polmonari; rilevo che per quanto riguarda gli effetti della chemio il soggetto armstrong parte con valori diversi rispetto al tuo sfortunato congiunto; aggiungo che il paese che ha portato il maestro del dottore di armstrong ad importanti responsabilità accademiche e sportive, che ha avuto il laboratorio dell' acquacetosa e crede che i calciatori siano positivi a causa dello shampoo non è molto diverso da quello che pure ha enormi peccati (certo il prozac ai bambini e mille altre cose indicibilei e terribili, ma che centra con lo sport?).
Ti ringrazio anche per le parole sul supremo pantani, che vorrei avere scritto io e che mi hanno aiutato a capire perchè così tanto noi tutto lo abbiamo amato.
Semplicemente , e questo lo dico anche ad aranciata, ho scritto i miei piccoli post su armstrong perchè , certamente a torto, mi sembrava di percepire un che di odio che portava al preconcetto e non lasciava margine al dubbio, cosa non bella nello sport(poi mi accorgo che quando parlo della juventus, io sono peggio di voi ...); per me lance è tutto quello che tu scrivi, caro morris, ma ha anche qualche qualità.
Concordo sulla valutazione del suo atteggiamento nei riguardi della bici (anche se qualche trek mi sa che l' ha fatta vendere ..)ed in particolare mi ha infastidito la sua rinuncia alle olimpiadi, giacchè un campione almeno ci prova.
Però, nel nostro mondo, non insisterei così tanto e con quello che mi sembrava, ripeto a torto, quasi livore sul rapporto con il doping, perchè voglio pensare che quando Iban Mayo o Damiano o qualche altro abbatterà il tiranno, lo farà perchè migliore e non perchè ha la "superbomba".
Ma questo non toglie che le tue parole , supremo morris, siano piene di verità che deriva dalla conoscenza e dall' esperienza e che , ancora una volta, mi hanno fatto mettere insieme molti fattori e capire un po' di più dello sport.
Però butch reynolds era nero con gli occhi azzurri e sul giro della morte mi sembrava uno spettacolo regale. maledetto doping, che ci togli i sogni più belli!
ciao

 
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Livello Moreno Argentin




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  postato il 10/02/2005 alle 09:54
Bellissima risposta Morris!!!!!
Una sola notazione :
le foto di Marco sul podio a Parigi .
E' un altro!! Il suo volto è assolutamente sfigurato. Prendi le foto di Milano e Parigi e confrontale....

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 10/02/2005 alle 10:09
Caro Mestatore, non sono supremo in niente, se non specialista nell'andare dalle stelle alle stalle. Amo scrivere, ma vivo in un paese che non legge, sono un pazzo romantico nell'era dei pragmatici; sogno continuamente ad occhi aperti, vittima dei ricordi vissuti tridimensionali nel semplice viaggio fra aree e paesaggi che fanno l'amore con le emozioni e le sensazioni.
Potrei dire di essere un fallito che è felice di non cambiarsi, o un uomo fuori dal tempo. Di sicuro sono un eremita per il conformismo, uno che potrebbe rubare il mestiere per l'anticonformismo, "uno di noi" per i pochi non conformisti.

Un chiarimento.
Il prozac ai bambini, rappresenta una espressione, potrei dire perfettamente sincronica, ad una cultura drogastica che sta perdendo valori elementari e che elegge il business come epigone. In un simile quadro, è naturale non essere in prima linea nella battaglia al flagello del doping.

Infine, voglio chiarire che mi lascio ancora andare verso chi reputo dopato nei limiti di leggi che non abbiamo direttamente scritto noi. Mi scendono ancora copiose lacrime da intensità emotiva e non mi vergogno a dirlo.

Ciao Mesty, sei per caso torinista o interista?


 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/02/2005 alle 02:36
sono piemontese, della provincia della belmondo ma sono diavolo rossonero.
inter come iuve, i granata invece hanno un pezzetto di cuore:

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 12/02/2005 alle 10:55
sono piemontese, della provincia della belmondo ma sono diavolo rossonero.
inter come iuve, i granata invece hanno un pezzetto di cuore:


Caro Mestatore, del cuneese e delle Langhe ho spesso testimonianze da un amico che ha passato in quegli angoli di respiro, gran parte della sua gioventù e non perde occasione di rammentarmelo. Con lui ho appena ultimato un libro di storia su un tratto della sua attuale dimora, il Trentino, ma non abbiamo ancora accantonato un progetto che vede protagoniste.... proprio le Langhe.
E la tua terra mi riporta incredibilmente al ciclismo, attraverso quella che un tempo è stata la mia attività. Lì c’è la TNT Traco, con la quale strinsi un bel rapporto nel ’97, lì c’è un marchio che nei miei voli..... vorrei fosse il mio terzo grande nome del passato del pedale da rinverdire all’auge del grande romanzo di questo sport. Coi primi due m’andò alla grande, spero proprio che il terzo sia la "Gazzola". Sì, proprio lei, con quella maglia ed una livrea che da bambino amavo: fondo grigio e fasce rosso e blu.
Quando riportai in Italia dopo una trentina d’anni il mio amico Charly Gaul, mi parlò del suo rammarico nel non aver potuto dare a quello sponsor la sua parte migliore. Divenuto di nuovo familiare al nostro paese, Charly, fu invitato a Mondovì proprio dalla Gazzola e mi disse di prendere contatto con l’azienda per portarvi.....non posso dire chi. Il tempo, poi, ha cambiato certi itinerari, ma non è detto che un giorno.... meglio non pensarci, almeno per scaramanzia...
Eccoti comunque una foto un po’ così......ma densa di nostalgia, per Charly e per me. Per il forum, aggiungo un ritratto a me carissimo.... di una giornata indimenticabile....

Ciao!






P.S. Ti perdono di aver messo noi interisti al pari della Juventus.....almeno noi non abbiamo fregato niente ai bianconeri, mentre non si può dire la stessa....per le zebre nei nostri riguardi...(1997-'98). Sono interista, ma non antimilanista.

 
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