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Autore: Oggetto: grandi imprese

Livello Fausto Coppi




Posts: 1635
Registrato: Apr 2005

  postato il 07/04/2005 alle 02:00
Per voi quali sono stati i gesti più grandi nella storia del ciclismo?
Quali imprese vi sono rimaste impresse in modo particolare?
Fra le tante della storia?
Fra quelle che avete visto?
Io ho una mia classifica (un mio personalissimo cartellino, come diceva Tommasi...).

 

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pedala che fa bene.....

 
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Livello Raymond Poulidor




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  postato il 07/04/2005 alle 08:30
Posso parlare per quella piccola fetta di ciclismo che va dal 1988 ad oggi e cioè da quando lo seguo. Mi impressionò la tenacia di Musseuw nel finale della Roubaix '97 poi vinta da Guesdon. Le immagini della sua rabbia riflessa dalle pedalate nell'inseguimento a Tchmil e Moncassin mi rimangono tuttora impresse nella mante.

 

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Ale

 
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Livello Tour




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  postato il 07/04/2005 alle 08:50
Mi viene spontaneo un nome: Pantani. Scegliete voi quando e dove...
 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 07/04/2005 alle 11:39
Chiappucci nel 1992 aTour cona rrivo a stestriere mi fece innamorare del ciclismo; a livello emozionale nenache il miglior pantani è riuscito a darmi tanto seppur avvicinandosi.
Da Veronese Cunego 2004 al Giro è un altra forte emozione.

 

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No crusar la caretera

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 07/04/2005 alle 14:23
beh,direi le sedici perle del pirata equamente distribuite tra Giro e Tour,cui forse in un concentrato unico per adrenalina,emozione,ammriazione ed entusiasmo scelgo la piu'commovente,per mille motivi,Courchevel.....piu'tutte le altre che seppur nn coronate con la vittoria finale di tappa mi hanno trasmesso emozioni irripetibili.....poi,dopo molti gradini,anzi direi vere e proprie scale,il resto.....

 

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Giuseppe Matranga

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 07/04/2005 alle 15:52
i primi 2...Goodwood...Saronni , una fucilata. La violata più impressionante che ricordi. Direte...bè, una volata? Si. Perchè ho pensato a lungo a chi potesse battere quello scatto. credo nessuno. Lo scatto perfetto di Saronni. Non ero suo tifoso we neanche mi restava particolarmente simpatico...ma impressionate il "gambacurta" Saronni.
...Tour del 1971, Orcieres Merlette. Luis Ocana, grandissimo e tragico campione, taglia il traguardo.
Ecco l'ordine d'arrivo.
1. Luis Ocana en 4h02'49"
2. Van Impe à 5'52"
3. Merckx à 8'42"
4. Zoetemelk
5. G.Petterson
6. Thévenet
7. Labourdette
8. Guimard à 8'46"
9. T.Petterson
10. Agostinho à 8'50"
Attenzione...terzo (terzo..) Merckx a 8'40...non il camnnibale in crisi......è terzo. La strapazzata più clamorosa data in tutta la storia al cannibale. 39 corridori in tempo massimo. tutti gli altri fuori tempo massimo. E' stato necessario fare una deroga per riammettere il gruppo in corsa. Fuente arrivato a oltre 35 minuti. Tutto in poco più di 135 km.
La moto spagnola.

 

[Modificato il 07/04/2005 alle 17:05 by janjanssen]

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 07/04/2005 alle 15:53
Poi ne aggiungerò un altro paio....

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 07/04/2005 alle 16:38
...peccato per quella caduta nei Pirenei senno'Ocana quell'anno avrebbe trionfato in un Tour in cui aveva annichilito anche il grande Merckz...si e'rifatto due anni piu'tardi e'vero,ma senza Eddy nn e'la stessa cosa!

 

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Giuseppe Matranga

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Livello Ottavio Bottecchia




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  postato il 07/04/2005 alle 18:14
Pantani quando nel 2.002(non mi ricordo dove), scattò 3 volte in faccia a Simoni; per un attimo ho sperato che fosse rinato...
2°: sempre Pantani sullo Zoncolan.

 

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http://www.bloggers.it/bici



 
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Livello Hugo Koblet




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  postato il 07/04/2005 alle 18:28
Ho trovato in web questo articolo, il mio report è alla fine...

Otto giugno del 1979 sono le nove di sera quando parte la Gran Fondo Milano-Roma, avventura ciclistica di 760 chilometri che terminerà alle tre pomeridiane del giorno seguente. Erano trascorse quarantotto ore dalla conclusione del Giro d’Italia vinto da Beppe Saronni e Vincenzo Torriani rilanciava un’affascinante competizione che su tracciati diversi contava otto precedenti. Come tutti i grandi organizzatori, Torriani aveva difetti che gli ho più volte rimproverato, ma anche pregi che non si riscontravano in altri, per esempio quello di un sentimentale che fa rivivere le belle cose del passato. Al pari di Zeno Uguzzoni (il mio pilota) avevo appena disfatto la valigia del Giro e mi trovavo a Porta Romana, linea di partenza della lunghissima corsa. Calava la notte e a cavallo di biciclette munite di lanternine anteriori e posteriori i ciclisti procedevano tra due ali di folla. Uno spettacolo indimenticabile, paesi, città e borgate in festa. Mi fermo in un bar per aggiornare il pezzo che andrà sull’ultima edizione. Piccoli fatti, i nomi di chi aveva vinto i traguardi volanti e poi avanti per guadagnare qualche ora di sonno.

Sono le due e al portiere dell’albergo situato all’uscita del casello autostradale di Imola, chiedo un paio di camere con sveglia alle cinque. Uguzzoni vorrebbe ribattere, al suo “così poco?” rispondo che dovrebbe vergognarsi e sentirsi in colpa per avere abbandonato i pedalatori.
Riprendiamo il gruppo alle sette del mattino e Wladimiro Panizza mi fa un cenno.
Accosto e registro le lamentele del piccolo e grande uomo, piccolo di statura e grande di cuore. «Ho un ginocchio che mi tormenta. Continuo col pensiero rivolto a mio figlio...». Gli altri, chi più, chi meno, portano i segni di una fatica che si fa sempre più pesante. Chi si alza ripetutamente dal sellino, chi chiama il direttore sportivo, chi invoca il medico. Tutte le ammiraglie dispongono di rifornimenti speciali.
Doping?, si chiederà qualcuno. Si, doping che per Dino Zandegù, tecnico della Mecap-Hoonved, si chiama brodo di gallina che a quei tempi veniva valutato per le sue proprietà, per i grassi che forniscono una riserva energetica.
La pensata di Zandegù produce il suo effetto in un ragazzo di Vigevano, di nome Sergio e di cognome Santimaria, un tipetto svelto e intelligente, nove anni di professionismo con quattro vittorie e l’orgoglio di aver indossato la maglia rosa, un gregario illuminato, buon fiancheggiatore, per intenderci. Il brodo di gallina, come già detto, mette le ali a Santimaria che negli ultimi duecento chilometri appare vispo e pimpante, attento ad ogni mossa degli avversari. “Come va?”, gli chiede Zandegù mentre ci avviciniamo alla pista in terra battuta del Foro Italico. “Bene, benissimo”, risponde il vigevanese che ha preso forza dalla speciale bevanda.
Una forza che lo porta al successo nella volata in cui anticipa il tre volte campione d’Italia Enrico Paolini e Vincenzo De Caro. Un successo meraviglioso, sufficiente per dar luce ad una carriera, un bellissimo ricordo per Santimaria, un’impresa da raccontare in tutti i suoi particolari come avrà fatto e farà Sergio nei momenti in cui il pensiero fotografa l’attività agonistica.

Resta il rimpianto per un avvenimento che ancora oggi farebbe clamore. Persino gli almanacchi non hanno memoria. Ho tribolato parecchio per avere ragguagli su tutte le Gran Fondo e ringrazio Stefania Vinciguerra e Cesare Sangalli per le loro preziose informazioni. Dunque, nel 1894 s’è imposto Eugenio Sauli, nel 1902 Enrico Brusoni, nel 1903 Giovanni Rossignoli, nel 1904 ancora Brusoni, nel 1912 Luigi Ganna, nel 1913 Costante Girardengo, nel 1919 Alfredo Sivocci e, infine, nel 1941 Aldo Bini.
Qui giunto mi prende la nostalgia per un ciclismo diverso da quello odierno, un ciclismo che viveva sulla qualità e non su una
terrificante
quantità.
Sfoltite il calendario, uomini di poca fede, gente che non capisce di dover ridare al nostro sport i suoi valori, le sue sante abitudini.
Tornate sul sentiero della ragione, tornate a corse come la Milano-Roma e avrete milioni di applausi scanditi da milioni di appassionati. Cambiate metodi, cambiate se non volete precipitare.

Io l'ho seguita tutta su di un furgone dell'organizzazione, il ricordo delle strade illuminate dalle cellule fotoelettriche durante la notte, dell'immensa fatica dei corridori (pochi) all'arrivo e della folla lungo il percorso è sempre un piacevole ricordo...

 

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Marco Bardella

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 07/04/2005 alle 22:59
ltre due imprese...una vista dal vero, una in tv......
1968....Adorni a mola vince il mondiale...bisogna aspettare 9'51 secoindi perchè Hermann Van Springel, secondo, tagli il traguardo.
Corsa tattica...blocco italiano....Merckx compagno di squadra di Adorni che non lo insegue..tutto vero. Ma il c ircuito dei Tre Monti non perdona. L'ho fatto...tira come uin diavolo e bisogna pedalare, non ci sono santi. Adorni fece un'impresa. Vera.
1969, tour de France
17 Luchon-Mourenx/Ville nouvelle, 214.5 km

Peyresourde (1563-2) -> J.Galera
Aspin (1489-2) -> J.Galera
Tourmalet (2115-1) -> Merckx
Aubisque (1709-1) -> Merckx

1. Eddy Merckx en 7h04'28"
2. Dancelli à 7'56"
3. Vandenbossche à 7'57"
4. Bayssiere
5. Pingeon
6. Theilliere
7. Zimmermann
8. Poulidor
9. Janssen à 14'47"
10. Wagtmans à 14'48"
Che maglia Gialla....sola, feroce, distrugge tutti, compreso Gimondi che arriva ad un quarto d'ora. Poche volte è successo alla vaporiera di Sedrina di prendere una tale bastonata. Ero un ragazzo..Adorni mi era l'anno prima parso un dio su due ruote...Merckx un angelo vendicatore...lo sterminatore. Una delle grandi imprese del cannibale, un pò scordate dai giovani di oggi.

 

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Livello Gianni Bugno




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  postato il 07/04/2005 alle 23:47
Ne ricordo una...che e' legata al fatto, forse, che avevo 14 anni e vedevo per la prima volta un italiano vincere la corsa che amo di piu'..
Michele Dancelli che vince la Milano Sanremo per distacco , dopo una fuga di 70 km..

 

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"Quel naso triste come una salita
Quegli occhi allegri da italiano in gita!"

 
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Livello Alfredo Binda




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  postato il 08/04/2005 alle 00:36
Era già stato scritto un thread analogo tempo fa. Non parlerò delle grandi imprese in senso assoluto, ma quelle che ho vissuto io in modo più emotivo.
Al primo posto metto le Parigi Roubaix di Museeuw del 2001 quando a 36 anni perse per fortatura due volte più di un minuto e rientrò due volte, lasciando poi la vittoria al compagno Knaven e riuscendo all'ingresso del velodromo a staccare gli altri compagni di fuga per il secondo posto. Epico il dominio totale della Roubaix del 2002.
Al secondo posto, ma non per questo meno grandi, metto Courchevel di Pantano nel 2000 e il volo incredibile del Pirata sul Galibier del 1998, impresa che si annovera fra le più grandi della storia.
Al terzo posto, per coinolgimento emotivo mio personale, metto Tchmil al Fiandre del 2000 e Dekker alla Parigi Tours dell'anno scorso.
Questa mia graduatoria non è da intendersi in senso prettamente gerarchico, ma raggruppa 3 tipologie di imprese e corridori differenti, ma incredibilmente esaltanti. Si tratta di:
Pantani, l'uomo che in montagna volava leggero come un'aquila;
Museeuw, il più grande interprete del pavè che forse la storia del ciclismo intero abbia conosciuto (solo De Vleaminck gli è pari)
Tchmil, l'uomo dalle sparate incredibili negli ultimi chilometri: ha vinto così una Sanremo, un Fiandre e solo la sfortuna gli ha sottratto il mondiale. A tale proposito dico che tre sono state per me le delusioni brucianti da qaundo seguo il ciclismo: la più grande è lo scippo del Giro '99 a Pantani, la seconda è il mondiale di Plouay perso da Tchmil nel 2000, la terza è la sconfitta di Zabel alla Sanremo dell'anno scorso.

 

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"Un uomo solo è al comando; la sua maglia è bianco-celeste; il suo nome è Fausto Coppi", Mario Ferretti, Radiocronista Rai

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/04/2005 alle 07:58
mah,quelle di Merckx non le ho viste e non le conosco,tra quelle piu' recenti indubbiamente il mondiale di Hinault a Sallanches,Chiappucci al Sestriere e le due di Pantani,quella sul Mortirolo al Giro 1994 e quella di Les Deux Alpes.se poi vogliamo parlare del passato non si puo' non citare la Cuneo-Pinerolo di Coppi nel 1949
 
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Livello Bernard Hinault




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  postato il 08/04/2005 alle 08:22
MA DIREI CERTAMENTE L'IMPRESA DI PANTANI NEL 1998 A LES DEUX ALPES....
SE POI GLI RIUSCIVA QUELLA DI MORZINE NEL 2000...

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 08/04/2005 alle 09:10
Sarebbero tante che non finirei più di scrivere.
Voglio solo aprire questa parentesi focalizzata sul recente passato e significativa più di ogni altra.
Qualcuno sopra l'ha accennata.
L'impresa sovraumana a dimostrazione di una differenza, oserei dire un solco, fra Marco Pantani ed i corridori contemporanei, aldilà del tifo, delle simpatie e delle convinzioni-spiegazioni tecniche, Marco la diede sul Monte Zoncolan e su tutto il Giro 2003. Minato nel fisico, completamente a pane ed acqua (e lo dico non con tendenziosità, ma per amor di verità, perchè so chi era il dottore della Mercatone, l'unico di cui mi son sempre fidato ciecamente in carriera e so che su Marco pesavano spade lungi da qualsivoglia confronto), sciorinò uno dei tanti tasselli nuovi dell'oceano dei centri nervosi, di cui tanto parlò Giorgio Oberweger nel profondo degli anni conquanta e giunse a soli 43" da Simoni, il miglior Simoni di sempre. Chi potè seguire il corso della vita di Marco, sa quanto fosse migliorabile la sua prestazione, in condizioni "umane". Dire due minuti, significa esser solo ragionevoli ed anche troppo realisti. Quel giorno assistemmo allo sfondamento delle eccellenti fonti di determinazione possibili in un uomo, quella volontà che qualcuno imputa a Marco, sbagliando, nel segno contrario, ed aumenta il peso della tragedia di cui è stato vittima.
Nessuna delle sue pur tante imprese che si imprimono nelle memorie e che costruiscono l'alone della sua leggenda, può essere considerata perlomeno pari a ciò che fece sullo Zoncolan. Per gli studiosi dello sport e della psicologia ad esso legata, una giornata cardine di approfondimenti e moniti perenni.

Morris

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 08/04/2005 alle 09:44
Originariamente inviato da janjanssen

Che maglia Gialla....sola, feroce, distrugge tutti, compreso Gimondi che arriva ad un quarto d'ora. Poche volte è successo alla vaporiera di Sedrina di prendere una tale bastonata.


Quel giorno Gimondi aveva la dissinteria. Per questo si é beccato un quarto d'ora. Ciò ovviamente nulla toglia alla grandezza dell'impresa di Merckx...

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 08/04/2005 alle 09:48
Originariamente inviato da gru-nt

Ne ricordo una...che e' legata al fatto, forse, che avevo 14 anni e vedevo per la prima volta un italiano vincere la corsa che amo di piu'..
Michele Dancelli che vince la Milano Sanremo per distacco , dopo una fuga di 70 km..


Vale la pena di ricordare che l'impresa di Dancelli spezzava un digiuno italiano alla Sanremo che sembrava non dovesse finire più: l'ultimo vincitore italiano era stato Loretto Petrucci, nel 1953. Ovvero 17 anni prima!

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 08/04/2005 alle 10:32
Io sono sempre stato affascinato dal Bartali del Tour del 48. Grande Gino!
 
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Livello Amstel Gold Race




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  postato il 08/04/2005 alle 15:04
Nell'ordine io metto la Merano - Aprica del 1994 ( appena rivista col commento spagnolo con gli spagnoli gasatissimi per indurain..) un'emozione unica, una tappa fantastica con tutti gli ingredienti della leggenda, poi chiappucci al sestrieres del 1992 , ancora pantani nel 1998 a les deux aplpes, e pantani che stacca ullrich nel 1997 all'alpe d'huez, e anche la vittoria di bugno a benidorm nel 1992. Queste di quelle che ho visto..Di quell che nn ho visto ma mi hanno solo raccontato mi sembra clamorosa la sequenza del Tour del 1971 dopo aver preso quasi 9 minuti da Ocana, Merckx nella tappa successiva che parte al primo kilometro, frazionando il gruppo e sorprendendo tutti. Alla fine Ocana arriverà a due minuti quasi. Mi ricordo di aver letto e qui chiedo l'aiuto di Morris, che Ocana stesse firmando autografi in fondo al gruppo al momento dello scatto di Merckx...
 
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Livello Gianni Bugno




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  postato il 08/04/2005 alle 16:09
Originariamente inviato da Felice
Vale la pena di ricordare che l'impresa di Dancelli spezzava un digiuno italiano alla Sanremo che sembrava non dovesse finire più: l'ultimo vincitore italiano era stato Loretto Petrucci, nel 1953. Ovvero 17 anni prima!


Ovviamente io Loretto Petrucci l'avevo solo sentito in TV, intervistato tutti gli anni dal povero De Zan , ospite fisso alla sanremo...che gli chiedeva SEMPRE se il Un italiano avrebbe vinto in quell'edizione...e Merckx gli tappava la bocca ogni volta..

 

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Livello Marco Pantani
Utente del mese Febbraio 2009
Utente del mese Agosto 2009




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  postato il 08/04/2005 alle 16:56
Morris leggo spesso le cose che scrivi, con molto interesse ( anche quando, a volte, non sono d’accordo).
Quello che scrivi di Pantani e la scalata dello Zoncolan è una delle cose più belle che ho letto scritte su Marco.
Veramente di rara profondità ( splendida intuizione quella sulla volontà, la psicologia di Marco e delle sue imprese e la necessità di approfondimento culturale).
Visto che sono entrata nel vostro forum partecipo al gioco: tutto Pantani da Merano 1994 all’ultima tappa del Giro 2003 ( compreso il folle volo di Morzine).
Furi dall’intensità inarrivabile di marco, direi: Ocana al Tour 1971 e la tappa dello Stelvio al Giro 1980, Hinault vincitore del Giro regalò la vittoria di tappa al suo gregario Bernaudeau, le quattro braccia alzate al cielo sul traguardo, il paesaggio intorno, la voce commossa di De Zan stupito e ammirato della scena: un grande momento di ciclismo).

 
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Livello Bernard Hinault




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  postato il 08/04/2005 alle 17:03
Originariamente inviato da Lester

Nell'ordine io metto la Merano - Aprica del 1994 ( appena rivista col commento spagnolo con gli spagnoli gasatissimi per indurain..) un'emozione unica, una tappa fantastica con tutti gli ingredienti della leggenda


DOVE HAI VISTO LA MERANO-APRICA, PERCHE' VOLEVO VEDERLA VISTO CHE QUEL GIORNO ERO VIA E NON CE L'HO NEANCHE IN CASSETTA.
PUOI AIUTARMI?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/04/2005 alle 17:24
Altre due da un atleta straordinatio...Bernard Hinault, il tasso.
Il Mondiale di Sallanches, come qualcuno ha detto...straordinaria prova di forza, dolorosa per me, tifoso del primo degli umani, Tista Baronchelli. Mai visto un corridore sgretolare in quel modo il gruppo......metodico, terribile forcing durato un giorno...
Bernard Hinault dà poi prova della sua classe nella Liegi-Bastogne-Liegi del 1980: stacca tutti a 60 chilometri dal traguardo, in un inferno di vento, pioggia e neve. La sua tenacia lo porta all'arrivo, dove dopo di lui, il secondo classificato, Kuiper,arriva con 9 minuti di ritardo. Finiranno la corsa solo 21 atleti. Impresa che fa il paio con quelle tremende di Charlie Gaul al Tour ed al Giro splendidamente raccontate da Morris in questo mirabile sito.
Vincere è sempre mirabile, alcune volte è frutto di straordinario talento...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/04/2005 alle 18:56
a proposito dell'immenso Hinault e dell'imminente decana mi rammarico sempre di nn riuscir a trovare una cassetta della sua memorabile impresa del 1981 proprio sulle pietre attorno a Roubaix,in una corsa che.come spesso ricorda anche cassani,ha sempre detestato ma stravinto dando spettacolo come poche altre Roubaix ricordano....

se magari chi ha vissuto le emozioni di quel giorno e di quel trionfo ce ne vuol scrivere due righe facendola rivivere anche a chi,come me,e'piuttosto giovane.....

 

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Giuseppe Matranga

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/04/2005 alle 19:05
L'impresa più bella a mio avviso è stata quella di Pantani all'Izoard al Giro d'Italia 2000, dove si vide un Marco, non nella solita forma, scalare il colle dell'agnello e fare da gregario al suo delfino Garzelli, che in seguito si porterà a casa la maglia rosa......

 

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"La vita e la morte.La pace e la guerra.La repubblica e la monarchia.Infine Bartali e Coppi e la progressiva identificazione di un popolo, che ripartiva da zero, in una coppia di campioni."Leo Turrini

 
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Livello Fausto Coppi
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Utente del mese Giugno 2010




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  postato il 08/04/2005 alle 19:39
anche se non è una grandissima impresa io cito quello che ha fatto simoni due anni fa al tour una lunga fuga....(pikkola impresa ) oppure le varie vittorie solitarie ottenute nei giri ch ha vinto....

 

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"Qui devi spingere con le tue gambe vecio" Davide Cassani a Gilberto Simoni alla ricognizione di Plan De Corones

"Signori non c'è ne sono più" Gilberto Simoni ad Aprica 2006

Il mio nome è Roberto che fa rima (guarda un pò che caso) con Gilberto

30 maggio 2007 ultima vittoria al giro sullo Zoncolan. 30 Maggio 2010 la fine di un lungo sogno duranto 15 anni fatto di tante gioie e tante delusioni, grazie di tutto Gibo!



 
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Elite




Posts: 20
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  postato il 08/04/2005 alle 23:27
Tra quelle che ho visto tre su tutte:

Chiappucci al Sestriere nel '92 Pantani all'Aprica nel '94 e a Le Deux Alpes nel '98.

 
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Esordiente




Posts: 1
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  postato il 28/04/2005 alle 18:43
Dal 1964, al tour de France, in rigoroso ordine cronologico:

- 1964: Anquetil resiste a Poulidor durante l'ascensione verso il vulcano spento del Puy de dome
- 1971: La fantastica cavalcata di Ocana verso Orcieres Merlette
- 1979: Il testa a testa tra Hinault e Zoetemelk sugli champs élisés
- 1984: Fignon stacca Hinault durante la salita verso l'Alpe d'Huez
- 1986: All'Alpe d'Huez, Hinault e Lemmond passano il traguardo tenendosi per mano
- 1987: La vittoria di Jean-Francois Bernard nella cronometro sul Mont Ventoux
- 1989: Lemmond toglie a Fignon la maglia gialla per otto secondi durante la cronometro sugli champs élisés
- 1992: La fantastica cavalcata di chiappucci termina con la vittoria a Sestrières
- 1996: La vittoria di Leblanc a Les Arc nella giornata che segna la fine del regno di Inbdurain
- 1998: La straordinaria fuga di Pantani sul Galibier lo veste di giallo a Les deux Alpes
- 2001: La stretta di mano tra Armstrong e Ullrich a Hautacam

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/04/2005 alle 22:31
Ce cito quattro ( anche se ricordate anche da altri ).
Le metto a pari merito un poco sopra a tante altre pur bellissime.
-Merckx nel tappone pirenaico del Tour 1969, con Dancelli secondo e Gimondi purtroppo in crisi (intestinale);non lo vidi ma lo sentii alla radio.
-Ocana nel Tour 1971 a Orcieres Merlette ( questa la vidi e ricordo che la motocicletta risalì dal gruppo di Merckx passando per Van Impe che galleggiava tra il cannibale e il fuggitivo e non arrivava mai ad Ocana, sembrava che ci fosse un'ora di distacco ).
-Pantani all'Aprica ( grande sul Mortirolo ed incredibile sul Santa Cristina quando stronca Indurain ).
-Virenque alla Parigi-Tours ( quando pensi che uno nasconde un motorino da qualche parte, o un turacciolo in bocca attaccato con un filo ad una moto, come si dice di Gerbi ad una Milano-Sanremo ) .

 

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nino58

 
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Livello Giro di Romandia




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  postato il 28/04/2005 alle 23:18
Me ne vengono in mente tre in particolare:
- Chiappucci al Sestriere nel Tour del 1992, arrivo solitario dopo una fuga di oltre 200 km e 5 colli scalati;
- Pantani a Le Deux Alpes nel Tour 1998, la tappa in cui ipoteca la vittoria finale, attacca su Galibier a 33 km dall'arrivo in una giornata tremenda di pioggia e freddo, arriva solo al traguardo, la maglia gialla Ullrich arriva dopo 9 minuti;
- Bartoli alla Freccia Vallone 1999, vince dopo una fuga di oltre 80 km con Den Bakker e con Camenzind che comunque si stacca prima dell'arrivo in un gornata da leggenda con freddo, pioggia e in alcuni tratti anche la neve.

 
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Livello Ottavio Bottecchia




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  postato il 13/09/2005 alle 20:21
Riporto in alto questo bellissimo thread, dopo uno scambio con Pedalando sulla "fucilata" di Saronni a Goodwood.

Beh, grandi imprese, ce ne sono state tantissime. Sono l'essenza del ciclismo. Comunque tra quelle non viste personalmente ne cito due.

1) scontata forse, ma ugualmente memorabile, è secondo me la più grande impresa dell'intera storia del ciclismo: la Cunero-Pinerolo del Giro d'Italia 1949. Terz'ultima tappa: Coppi parte al 1° km di salita della Maddalena. Si scalano oltre alla Madeleine, il Vars, l'Izoard, il Monginevro e il Sestrière. Coppi parte solo e, naturalmente, arriva solo con 11'52" (!!!!!) su Gino Bartali (mica Piero Pitaro). Terzo, quel giorno, un'icona del ciclismo italiano come Alfredo Martini. Coppi strappa la maglia rosa a Leoni, che quel giorno incassa tre quarti d'ora di ritardo dal Grande Airone.

2) la scalata di Coppi al Puy de Dome alla caccia di Nolten. E' il Tour 1952. 17 luglio. Caldo torrido. L'indomani l'anziano (ma sempre grande Gino Bartali) compierà 39 anni. Nel codice d'onore non scritto del ciclismo è previsto che a vincere sia lui. Coppi, in maglia gialla con un vantaggio abissale, lascia che il vecchio Gino vada in fuga. Con lui una decina di altri corridori, tra cui anche atleti di spessore del calibro di Robic e l'olandese Jan Nolten, già vincitore di una tappa alpina in quel Tour. Ma Bartali va in crisi e solo ai piedi del Puy de Dome Coppi viene informato che la nazionale italiana sta per perdere la tappa. Così, anche per onorare il rivale di sempre, Fausto comincia una rimonta che i testimoni dell'epoca definiscono incredibile. A uno a uno (ricordate Pantani a Oropa) raggiunge e salta tutti i protagonisti di quella fuga, che avevano iniziato la salita con diversi minuti di vantaggio. Un'azione senza sosta. Coppi si alza spesso sui pedali, cosa rara per lui, pur di andare a riprendere tutti i fuggitivi e salta Nolten a 500 metri dal traguardo. Il pubblico, cui avevano annunciato l'arrivo solitario dell'olandese, è incredulo quando vede la sagoma inconfondibile di 'Fostò' sbucare dall'ultima curva... grandissimo... mentre scrivo ho la pelle d'oca (ho una videocassetta con alcune immagini di quel giorno)

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Tra quelle cui ho assistito personalmente, invece, cito:

1) sul piano romantico, l'ho già detto, in assoluto la fucilata di Saronni a Goodwood. La più straordinaria volata (bravo janjanssen) che io abbia mai visto fare. Probabilmente imbattibile. In quella circostanza non c'è Merckx che tenga, credo.

2) la fuga di Chiappucci nella tappa di Sestrière del Tour 1992 è forse l'impresa tecnicamente più difficile del ciclismo moderno. mai, credo, un uomo di classifica ha osato tanto negli ultimi 25-30 anni. Cinque colli alpini all'attacco, un ritmo folle per 250 km, all'inizio in fuga con altri 15 staccati di forza uno a uno. Dietro Bernard e la Banesto che inseguono tutto il giorno, poi ci si mette anche Bugno, Hampsten, poi Indurain lascia tutti sembra piombare sul Chiappa invece va in crisi... se c'era ancora un km chissà come finiva quel Tour... e poi bravo Franco Vona, secondo quel giorno; certo le imprese degli anni Novanta lasciano sempre qualche dubbio, ma tant'è...

3) di Pantani ne vorrei elencare moltissime. La Merano-Aprica è quella in cui si è rivelato, grandissimo quel giorno, giuste le citazioni di molti. Aggiungerei anche quella di Les Deux Alpes con l'attacco sul Galibier che gli diede il Tour del '98, ma anche quella stupenda di Guzet Neige nel 1995.

E poi... ora non ho tempo, ma aggiungerò qualcosa.

ciao

 

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Fu nel 1982 che capii. Odio le armi, ma la fucilata - quel giorno - mi fece innamorare.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 13/09/2005 alle 20:24
Originariamente inviato da Teo78

- Bartoli alla Freccia Vallone 1999, vince dopo una fuga di oltre 80 km con Den Bakker e con Camenzind che comunque si stacca prima dell'arrivo in un gornata da leggenda con freddo, pioggia e in alcuni tratti anche la neve.


quoro questa perchè è stata unad elle + belle vittorie di bartoli e perchè noto che vengono un pò trascurate le corse in linea...

 
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Livello Alfredo Binda




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  postato il 13/09/2005 alle 20:40
quelle che ho visto personalmente, in ordine cronologico:
- (sarà forse banale citarla) Les Deux Alpes, 27 Luglio 1998
- Lance sull'Hautacam nel 2000 che passa a velocità doppia tutti i fuggitivi (e l'anno dopo sull'Alpe d'Huez)
- La Roubaix vinta da Museeuw
- Cipollini che riporta finalmente in Italia la maglia iridata
- Bettini alla Sanremo nel 2003
- Simoni e Frigo nella bufera delle Alpi piemontesi al Giro 2003, nella tappa dove è caduto Pantani con Garzelli
- La trionfale cavalcata di Tyler Hamilton con la fasciatura sulla clavicola fratturata (Pau 2003)
- La leggendaria tripletta di Davide Rebellin sulle Ardenne lo scorso anno
- Damiano Cunego che dà spettacolo sul Furcia e diventa re del Giro 2004
- Ed infine quella di Roberto Heras e dei suoi compagni di squadra l'altro ieri, che vanno a prendere una Vuelta che sembrava persa

 
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Livello Miguel Poblet




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  postato il 14/09/2005 alle 01:19
Richard Virenque e Jacky Durand...
questi ne hano fatte d'imprese...
Parigi Tours 232 km di fuga controvento(virenque)
Giro delle Fiandre i fuga dopo 4 km(durand)

 
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Under 23




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  postato il 14/09/2005 alle 09:13
Il mio é un ricordo personale più che un'impresa vera e propria...fu la tappa di un giro che mi fece innamorare una volta per tutte del magico ciclismo..L'anno esatto non lo ricordo, probabilmente 1974, tappa conclusiva del Giro, arrivo in salita allo Stelvio ammantato di neve..il mio idolo da bambino, Fausto Bertoglio da solo con Galdos, tornante dopo tornante fra l'incitamento della folla...ed il secondo che alza le braccia al cielo....
 
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Moderatore




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  postato il 14/09/2005 alle 10:07
la prima che mi ricordo e Chiappucci nel 92 al sestriere con la maglia a pois
nel 1994 merano-aprica super pantani quando ancora non era il pirata ma l'elefantino
1998 la vittoria giro tour di pantani

 
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Livello Ottavio Bottecchia




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  postato il 14/09/2005 alle 10:41
quelle già dette più volte non sto a ripeterle e dico

- la seconda Liegi di Bartoli
- la Liegi di VDB e le due tappe consecutive che ha vinto alla Vuelta
- Ullrich nel 97 che stacca Pantani e Virenque e va a prendere la maglia, e il suo attacco sulla Maddaleine nel 98
-Di Pantani aggiungerei le due vittorie all'Alpe d'Huez, nel '95 perchè non vinceva da un po', nel 97 perchè tutti hanno cercato di tenergli la ruota e si sono staccati uno per uno, Casagrande, Riis, Virenque, Ullrich; poi quella tappa del tour (94 o 95? qualcuno mi rinfreschi la memoria!), in cui recupera molti corridori in fuga e un francese, che non riesce a tenergli la ruota neanche per un secondo, allarga le braccia sconsolato; la rinascita al giro 2000 e la tappa del Ventoux al Tour; poi l'attacco folle di Morzine 2000 e lo Zoncolan 2004.
- di Armstrong mi impressionarono soprattutto la facilità con cui riprese Pantani sul Ventoux e il bluff dell'Alpe d'Huez 2001 (l'Armstrong del 2001 è il corridore più forte che io abbia mai visto). Poi non posso dimenticare Hautacam 2000: quel giorno mi aspettavo una vittoria di Pantani e ci rimasi malissimo.
Due piccole imprese che mi sento di aggiungere:
-Casagrande nel 2000 sul S. Pellegrino in Alpe e sull'Abetone
- Vinokourov quest'anno sui campi elisi
Ah e poi rimasi impressionatissimo dalla volata di Cunego a Bormio 2000 l'anno scorso.

 

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Via i dopati dal ciclismo.

Non è che mi sono staccato, è che il gruppo è andato in fuga!


 
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Livello Jaques Anquetil




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  postato il 14/09/2005 alle 11:02
Oltre alle solite grandi imprese gia elencate mi viene in mente la Parigi-Tours del 2004 con Erik Dekker in fuga tutto il giorno ripreso a pochi Km dall'Arrivo da altri Corridori ha ancora la forza di attaccare e di vincere con il gruppo a pochi metri.....

 

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esiste doping.... dove esiste
antidoping...

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 14/09/2005 alle 12:26
gregorio la salita in cui il corridore (non so se francese) fece quel gesto di arresa era l'Alpe d'Huez nel 95.
 
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Livello Ottavio Bottecchia




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  postato il 14/09/2005 alle 14:29
E qualcuno si ricorda chi fosse il corridore?

 

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Via i dopati dal ciclismo.

Non è che mi sono staccato, è che il gruppo è andato in fuga!


 
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Livello Octave Lapize




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  postato il 14/09/2005 alle 14:51
Originariamente inviato da gregorio

E qualcuno si ricorda chi fosse il corridore?


Credo fosse Pensec (Pansec?) corridore francese.

Tornando al tema, tra quelle che ho vissuto da spettatore televisivo direi:

  • Hinault a Sallanches, nell'81 mi pare
  • La milano sanremo '76 vinta da merckx (per motivi sentimentali è il ricordo + lontano di una gara vista in tv)
  • La vittoria di Lemond su Konichev e Kelly nel mondiale di Chambery '90


Tra le altre forse l'attacco di coppi sullo stelvio, con Bobet (credo) staccato dopo che il giorno prima Fausto sembrava rassegnato. Con quella impresa Coppi vinse il giro, se non erro.
Saluti
gall

 
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Livello Octave Lapize




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  postato il 14/09/2005 alle 15:01
Originariamente inviato da lubat
- Lance sull'Hautacam nel 2000 che passa a velocità doppia tutti i fuggitivi (e l'anno dopo sull'Alpe d'Huez)
- Cipollini che riporta finalmente in Italia la maglia iridata


Hautacam nel 2000: la fine del ciclismo "romantico"(per fare un po' di retorica), l'inizio del ciclismo "motorizzato"
Cipollini 2003: il peggior mandiale di tutti i tempi forse l'unico mondiale nel quale volevo spegnere la tv. Record di sbagigli
Saluti
gall

 
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Livello Jaques Anquetil




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  postato il 15/09/2005 alle 13:54
Rispondo a Gregorio e Galliano Il corridore era il francese Ronan Pensec che correva nella Novemail-Histor.

 

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Livello Giro del Lazio




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  postato il 16/09/2005 alle 11:59
non sarà l'impresa più bella ma la tappa di Montecampione1998 è stata l'emozione televisiva più forte che abbia mai provato.
Ogni scatto dal Panta era comunque un'impresa.
Voglio ricordarne un altro, meno famoso ma ai limiti dell'incredibile: tour94 tappa con arrivo in val thorens, Pantani cade, si stacca e sembra sull'orlo del ritiro..si riprende e a 5km dall'arrivo(salita interminabile, non durissima ma 39km..) pianta uno scatto tremendo e stacca Indurain e compagnia

L'impresa più bella di armstrong è stato lo splendido inseguimento al pericolosissimo Simeoni 2 tour fa, una bella conferma di quanto scritto dall'Equipe un mese e mezzo fa

 
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