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Autore: Oggetto: Fosforo

Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/03/2005 alle 19:52
Canale Italia, bikeshow, ospite fisso il direttore di tuttobici Pier Augusto Stagi.

"La SanRemo è bellissima così, perchè cambiarla, perchè inserire queste Pompeiane e queste Faicellee?"

"Bisogna salvaguardare l’albo d’oro di una corsa che ha espresso sempre grandi campioni, pensate se una Pompeiana avesse favorito uno come Hushovd, che è un ottimo corridore conosciuto dagli addetti ai lavori, ma cosa avrebbe detto la gente? Sarebbero cresciuti gli ascolti se avesse vinto Hushovd?"

Perfetta logica degna di J.M. Leblanc.
Chissà come si rompeva le balle la gente fino al 1996, prima che la corsa diventasse un affare per passisti veloci, godiamo godiamo godiamo, come siamo fortunati, meno male che Cunego e Basso non vengono a rompere le scatole, meno male che anche Balaverde si toglie dai marroni!
Tuttobici è la mia rivista preferita, anche perchè Stagi si limita a scrivere l’editoriale o le intervistine confronto tra Petacchi e Cipollini.
Per fortuna le pagine rimanenti sono meravigliose, e tuttobiciweb è un sito di riferimento anche per noi ciclowebbini incalliti.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/03/2005 alle 22:06
per fortuna aranciata,per fortuna che Stagi nn e'all'organizzazione della RCS ma glielo dicessero che una corsa e'tanto piu'bella quanto per vincerla bisogna esser campioni e nn tanto e'piu'facile per tali campioni vincerla!!!

 

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Giuseppe Matranga

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Livello Gianni Bugno




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  postato il 26/03/2005 alle 23:07
D'accordo su stagi..ma come primo intervento diro' che per riportare la Classicissima ai fasti di un tempo basterebbe spostare l'arrivo di nuovo in Corso Cavallotti, di fronte al municipio..un km in meno e solo 400 metri dalla discesa del Poggio..
Attualmente E' come se alla Freccia Vallone facessero l'arrivo nel parcheggio di Huy, dopo 5 KM dal muro.

 

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"Quel naso triste come una salita
Quegli occhi allegri da italiano in gita!"

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/03/2005 alle 23:44
Caro Pirata, credimi, hai scritto l’esatta definizione di cosa debba essere una classica!

Ciao Grunt, benvenuto, il "nostro" Cascata Toce" ci ha spiegato che l’arrivo è stato allontanato dal Poggio per questioni sia di ordine logistico (spazio per palco, tribune stampa, etc) ma soprattutto di sicurezza, giacchè i "treni" non potendo sviluppare la massima velocità arrivavano troppo compressi e vicini con altissimo pericolo di cadute di massa, tanto che in seguito ad uno di questi episodi Cipollini furibondo scaglio la propria bicicletta contro l’ammiraglia della sua squadra, sfondandone il lunotto posteriore.
Certo, anche per me, se fosse attuabile, anticipare il traguardo ai piedi del Poggio sarebbe preferibile che sostituire la Cipressa, ma pare che non sia sconsigliabile.

Altra perla di Stagi:

"Cambiare il percorso della SanRemo solo perchè un campione come Zabel l’ha vinta quattro volte è come pensare di cambiare i percorsi del campionato del mondo solo perchè Freire l’ha vinto tre volte".

Giuro, è tutto vero, mi pare perfino impossibile, ma è tutto vero.

 
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Livello Luison Bobet




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  postato il 27/03/2005 alle 00:20
Perche se ci fosse stata una salita in piu hushovd avrebbe avuto piu possibilità di Petacchi?!?! Il peta di quest'anno non si staccava nemmeno se ci fosse stato il turchino in finale..

cmq a me non sembra una grossa cavolata quella detta da Stagi sul paragone Zabel Freire...
Perche cambiare il percorso della Sanremo?!?
Ce ne sono altre corse dure altimetricamente parlando...in tutte le corse si deve arrivare a gruppetti o in solitario? la sanremo da emozioni e spettacolo che poche altre corse danno...seguire tutta l'ascesa del poggio con attenzione lo dimostra!

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




Posts: 4217
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  postato il 27/03/2005 alle 01:21
Migliorare il percorso della Sanremo, non significa stravolgere l'attuale assetto, ma rendere qualche variabile in più agli audaci. Se poi Stagi confonde i valori di Freire e Zabel e pensa che un Hushovd sia più "garantito" di Petacchi in salita, bèh mi vien sa sorridere.....
Credo che alla Sanremo servano solo degli aggiustamenti su dove porre il traguardo e inserire una salita in più, forse anche prima della Cipressa. In ogni caso, sono sicuro che alla RCS ci stanno lavorando....giusto per smentire Stagi..

 
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Livello Alfredo Binda




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  postato il 27/03/2005 alle 01:28
Cari amici,
non è la prima volta che, andando fuori tema, metto un post in un thread sbagliato. Ho scritto questo messaggio sul thread del doping, in replica alla risposta di Morris sulla "pulizia" delle vittorie delle ruote veloci. Poi parto per la tangente e parlo del percorso della Sanremo. Riporto qui il mio post, dal momento che mi sembra il luogo più adatto per ospitarlo:


"Concordo con Morris: credo che se dovessi scommettere qualche lira sulla pulizia di alcune vittorie, direi che quelle di Petacchi, Zabel e Cipollini potrebbero essere quelle meno inficiate dal doping.
Io forse andrò contro corrente, ma credo che non debba essere per forza una necessità introdurre delle salite per cambiare la Sanremo ed evitare gli arrivi in volata.
Mi spiego meglio: mettere delle nuove salite e rendere dura la corsa secondo me va sempre bene, ma la finalità non deve essere necessariamente quella di evitare arrivi in volata. La Parigi Tours ad esempio ha un percorso "facile" in cui si arria spesso in volata, ma nel contempo è stata teatro negli ultimi 10 anni di imprese straordinarie che dal punto di vista sportivo sono state eccezionali: le vittorie di Virenque, Durand, Dekker e Tafi sono state straordinarie e non certo casuali. In altre parole le corse le fanno i corridori e la presenza di corridori di grande classe rendono eccitanti anche corse che sembrano avere tracciato noiosi. La Parigi Tours ne è appunto un esempio.
Per quanto riguarda la Sanremo i colpi di mano di Tchmil e la fuga di Bettini di due anni fa sono episodi non meno eccitanti. Ciò dimostra che quando abbiamo degli atleti in gamba tatticamente e in ottima forma esiste la possibilità di evitare l'arrivo in volata, senza cambi di percorso!
Aggiungo alle mie considerazioni un'argomentazione. Se scorriamo l'albo d'oro della Sanremo delle ultime 20 edizioni, scopriamo che la classicissima di primavera possiede nel suo albo d'oro pochissimi outsider. Ne noto praticamente solo due: Maechler e Colombo. Gli altri vincitori si chiamano Laurent Jalabert, Sean Kelly, Gianni Bugno, Claudio Chiappucci, Laurent Fignon, Erik Zabel, Paolo Bettini, Maurizio Fondriest. Si badi bene che il Giro d'Italia, il campionato del mondo, la Parigi Roubaix e anche il Tour de France (con la monotonia dei suoi vincitori e protagonisti iperspecializzati) possegono albi d'oro con meno blasone.
In sostanza credo che la Milano Sanremo abbia l'elenco dei vincitori di più grande pregio e i successi dei brocchi sono quanto mai rari.
Sicuri che si debba per forza cambiare il percorso?
Vi lascio con un'ultima considerazione...
La Sanremo arriva ormai spesso in volata...non è che questo sia dovuto al fatto che siamo in un periodo in cui il livello degli sprinter è superiore alla media degli ultimi anni?
E' possibile che non sia solo una conseguenza del percorso, ma anche del fatto che Zabel, Freire, Petacchi, Cipollini, Hondo, O'Grady siano davvero dei corridori completi che tengono sulle salite dotati di incredibile spunto veloce. E' quindi per forza necessario ragionevole pensalizzare la bravura di tali atleti con un cambio di percorso?
Io non sono sicuro della risposta e mi sento indeciso; sentivo tuttavia la necessità di sollevare un'argomentazione di segno opposto a quella imperante che vede la Cipressa ormai inadeguata per la classicissima."

 

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"Un uomo solo è al comando; la sua maglia è bianco-celeste; il suo nome è Fausto Coppi", Mario Ferretti, Radiocronista Rai

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/03/2005 alle 04:13
Per Leo: non mi interessa che Petacchi fosse pure in grado di scalare il Mortirolo.
Dire che la SanRemo la debbano vincere Petacchi o Freire o Zabel, perchè sono dei campioni di nome, e non un corridore emergente che proprio alla SanRemo potrebbe rivelarsi un campione (fantasticando potrei pensare a Valverde o Gilbert), è esattamente un discorso alla Jean Marie Leblanc, che ritiene opportuno stendere un tappeto rosso a favore di Armstrong, capisci?

Leo, non ti sembra una cavolata quella su Zabel e Freire? No eh? Comunque nel forum la mancanza di selettività dei percorsi mondiali tra il 1997 e il 2004 è stata uno degli argomenti che più hanno appassionato, proprio per il disappunto suscitato dalla facilità ricorrente con la quale i passisti veloci fanno propria la corsa.
Allora permettimi di dire che Stagi avrebbe fatto bene a trovare un termine di paragone più efficace, perchè la verità lapalissiana è che SanRemo e mondiale soffrono della medesima malattia.
Capisci che si può essere o meno d’accordo sulla necessità di cambiare il percorso della SanRemo, non pretendo di avere ragione, ma le adduzioni portate da Stagi fanno acqua da tutte le parti.

Sono d’accordo con Morris, lo scopo da perseguire è l’offerta di qualche variabile in più agli audaci.
In quest’ottica l’ipotetica "Pompeiana" è un tentativo che potrebbe essere efficace oppure troppo radicale, io dico che vale la pena provare, tanto a tornare indietro si è sempre in tempo.

Per Emiliano: attenzione, nessun corridore preparara la sua stagione in vista della Parigi Tours, che in quest’ottica è una corsa di "sopravvissuti" e quindi si presta spesso alla vittoria di un outsider.
La SanRemo è radicalmente differente, è una corsa che oggi viene preparata alla morte durante tutto l’inverno, quindi per sua natura è già più ostile agli outsider.
Trovo che una "raddrizzatina" al percorso possa far tornare il tutto all’equlibrio originario, dove non era inconsueto veder vincere una ruota veloce, ma accadeva perlopiù nell’ambito di una volata ristretta e non con le sbandate dei treni e del plotone che preme.
Poi non sono d’accordo quando scrivi:

« E' possibile che non sia solo una conseguenza del percorso, ma anche del fatto che Zabel, Freire, Petacchi, Cipollini, Hondo, O'Grady siano davvero dei corridori completi che tengono sulle salite dotati di incredibile spunto veloce. E' quindi per forza necessario ragionevole pensalizzare la bravura di tali atleti con un cambio di percorso? »

Non sono d’accordo perchè trovo che lo scopo non sia penalizzare questi corridori ma le squadre che li sorreggono.
Se questi benedetti velocisti sono così forti da meritarsi una SanRemo, perchè devono avere per forza bisogno di essere scortati fino a trecento metri dal traguardo? Non possono infilarsi in un gruppetto ristretto?
Io sono contrario ad un indurimento del percorso precedente al Capo Berta, perchè a mio avviso penalizza le fughe a lunga gittata maggiormente che non il plotone.
Trovo che un leggero ritocco del finale, costituito fondalmente dalla riduzione della distanza tra il Poggio e la salita precedente dai 9 kilometri attuali ai 5 ipotizzati, possa alzare leggermente le chances degli scattisti alla Bettini, Valverde e Cunego, riducendo leggermente le chances dei velocisti alla Freire, Petacchi, Hsuhovd, e sottolineo l’avverbio "leggermente".
Se l’innovazione più che un’evoluzione verso lo spirito originario della corsa si rivelasse una rivoluzione, allora sarei il primo ad auspicare un ritorno alla condizione attuale, che per quanto perfettibile era ed è comunque appassionante, per quanto spesso o quasi sempre scontata.
Ciao!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/03/2005 alle 04:30
caro emiliano e'nel tuo bellissimo post che c'e'la risposta stessa a cio'di cui tu(come tutti)ti interroghi!
quando elenchi tutti i vincitori dell'ultimo ventennio mi sembra evidente la differenza di caratteristiche dei campioni sopra citati,che si possono con buona approssimazione dividere in due grossi tronconi col primo che va fino al'95,considerando come tu stesso ricordi l'anno dopo(al pari del'94 e dell'87)come un'annata spuria dove cmq si e'visto uno scalatore come coppolillo arrivare terzo!in questo primo decennio si trovano sui gradini del podio molti atleti capace di primeggiare nelle classiche piu'dure o addirittura nelle grandi corse a tappe,mentre nell'ultimo decennio(ed ancor piulustro),con le bellssime eccezioni di tchmil e bettini,vi sono certo altrettanti campioni come tu dici che si son avvicendanti ma e'evidente che abbiano caratteristiche diverse dai primi citati!
ora io mi rifiuto di pensare che gli zabel,i petacchi,gli hondo,gli o'grady,i vainsteins i rodriguez di oggi(freire e cipo meritano un discorso a parte)siamo per natura piu'completi dei bontempi,gli abdujaparov,i van poppel,i nelissen,i baffi di quegli anni anche perche'basta vedere il numero di corridori racchiusi nello spazio di pochi secondi sulla linea d'arrivo nel confronto tra i due decenni presi in esame per intuire che questo salto di qualita'del ciclismo nn puo'esser stato cosi fenomeno di massa,proprio negli anni in cui tutti rimpiangiamo l'assenza di campioni veri!
molto sara'dipeso dal dilagare della piaga doping e dei prodotti piu'innovativi e proficui(sportivamente parlando),da quel livellamento cosi ben evidenziato da aranciata,pero'son sicuro che anche l'immenso torriani avrebbe pensato al pensionamento della cipressa!!!
infine volevo chiarire perche'considero freire e cipollini due casi particolari:il primo e'secondo me di simil natura,o quantomeno diciamo che e'oggi cio'che al tempo furono i maertens,i de vlaeminck o ancor prima i van looy i van steenberger e badate bene lungi da me confrontarli ma proporzionarli rispetto allo scadimento del ciclismo attuale rispetto al passato direi proprio di si,ed e'quindi naturale conseguenza che in percorsi cosi tecnicamente modesti come il mondiale e l'attuale sanremo la faccia da padrone!
su cipollini invece volevo sottolineare come lui per primo e'il segnale evidente di questa rinnovata necessita'di modificare leggermente il percorso!
e' l'unico dei corridori presi in esame che lega le due epoche,ed infatti e'colui che prima del 2000 era stato capace in una sola occasione di giungere coi primi nel lontano'94(un'annata tra l'altro particolare)!
col nuovo millennio invece vi e'riuscito spesso e volentieri(tra cui spicca la vittoria nel 2002 e numerosi piazzamenti nei cinque)e fa sensazione appunto che anche quest'anno nonostante i suoi 38anni e la condizione fisiologicamente tutt'altro che eccezionale manifestata alla tirreno sia giunto coi migliori a giocarsi lo sprint(seppur senza gambe),laddove nello scorso secolo e nel pieno della carriera era rarita'vederlo col gruppo dei primi in via roma!
e tutto questo nonostante,come tu ben ricordi e ben ti auspichi in certe storiche prove,i corridori l'avessero fatta eccome la corsa sia su cipressa che sul poggio,e che fior di corridori basti pensare che a prender i tornanti della discesa del poggio in testa son stati campioni del calibro di celestino,rebellin,kirchen,valverde etc.

riporto per far maggiore chiarezza i risultati delle ultime sanremo prese in esame:

1983 Saronni Giuseppe ITA 41,216 294 Bontempi Guido ITA Raas Jan NED
1984 Moser Francesco ITA 39,871 294 Kelly Sean IRL Vanderarden Eric BEL
1985 Kuiper Hennie NED 38,636 294 Van Vliet Teun NED Riccò Silvano ITA
1986 Kelly Sean IRL 42,126 293 Lemond Greg USA Beccia Mario ITA
1987 Maechler Erich SVI 41,913 294 Vanderarden Eric BEL Bontempi Guido ITA
1988 Fignon Laurent FRA 41,376 294 Fondriest Maurizio ITA Rooks Steven NED
1989 Fignon Laurent FRA 41,181 297 Maassen Frans NED Baffi Adriano ITA
1990 Bugno Gianni ITA 45,806 294 Golz Rolf GER Delion Gilles FRA
1991 Chiappucci Claudio ITA 42,342 294 Sorensen Rolf DAN Vanderarden Eric BEL
1992 Kelly Sean IRL 39,052 294 Argentin Moreno ITA Museeuw Johan BEL
1993 Fondriest Maurizio ITA 39,989 297 Gelfi Luca ITA Sciandri Maximilian ITA
1994 Furlan Giorgio ITA 41,445 294 Cipollini Mario ITA Baffi Adriano ITA
1995 Jalabert Laurent FRA 43,519 294 Fondriest Maurizio ITA Zanini Stefano ITA
1996 Colombo Gabriele ITA 41,955 294 Gontchenkov Alexander UKR Coppolillo Michele ITA
1997 Zabel Erik GER 42,223 294 Elli Alberto ITA Conte Biagio ITA
1998 Zabel Erik GER 41,001 294 Magnien Emmanuel FRA Moncassin Frederic FRA
1999 Tchmil Andrei RUS 42,752 294 Zabel Erik GER Spruch Zbigniew POL
2000 Zabel Erik GER 40,882 294 Baldato Fabio ITA Freire Gomez Oscar ESP
2001 Zabel Erik GER 38,852 287 Cipollini Mario ITA Vainsteins Romans LET
2002 Cipollini Mario ITA 43,104 287 Rodriguez Fred USA Zberg Markus SVI
2003 Bettini Paolo ITA 44,031 297 Celestino Mirko ITA Paolini Luca ITA
2004 Freire Gomez Oscar ESP 40,891 294 Zabel Erik GER O'Grady Stuart AUS
2005 Petacchi Alessandro ITA 40870 294 Danilo Hondo GER Thor Hushovd NOR

un saluto caro amico

 

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Giuseppe Matranga

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Livello Gianni Bugno




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  postato il 27/03/2005 alle 10:20
Credo che la giustificazione di cui sopra per riportare l'arrivo in Via Roma si abbastanza smontabile...Corso Cavallotti e' dritto e lungo quasi un Km e , per frenare i treni , sarebbe stato sufficente retrocedere verso il Poggio di un centinaio di metri...Non sono mica MotoGP!
La Cipressa e' molto spettacolare, ma ha creato solo probelemi ai corridori, leggasi
Pompeiana non e' molto diversa dalla cipressa..e comunque c'e' parecchio piano di li al Poggio..e TROPPO dal Poggio all'arrivo..

 

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Livello Marco Pantani




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  postato il 27/03/2005 alle 12:24
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia



Altra perla di Stagi:

"Cambiare il percorso della SanRemo solo perchè un campione come Zabel l’ha vinta quattro volte è come pensare di cambiare i percorsi del campionato del mondo solo perchè Freire l’ha vinto tre volte".

Giuro, è tutto vero, mi pare perfino impossibile, ma è tutto vero.


Ma il percorso del campionato del mondo non cambia ogni anno? Forse vuol dire che, secondo lui, si devono sempre cercare percorsi così disperatamente non selettivi?

Per quanto riguarda la Sanremo, il problema é che é divenuta estremamente prevedibile: tutti si aspettavano un volatone generale e volatone generale é stato. Al più ci si chiedeva se il volatone l'avrebbe vinto Petacchi o Freire, Cipollini o Hondo... Ciò non vuol dire che qualche audace alla Bettini, di tanto in tanto non riesca a fare il colpo, ma le probalità che ciò accada sono estremamente ridotte.

Per quanto riguarda il palmarès, quello che é mancato terribilmente negli ultimi dieci anni (in propozione ovviamente, non in assoluto) sono i corridori completi, gente che quando la strada comincia a salire non perde subito le ruote.

Pirata: Freire e Cipollini come Martens, De Vlaminck, Van Looy o Van Stenbengeen? Non sono mica convinto sai!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/03/2005 alle 17:37
Originariamente inviato da gru-nt
Pompeiana non e' molto diversa dalla cipressa..e comunque c'e' parecchio piano di li al Poggio..e TROPPO dal Poggio all'arrivo..


beh grunt(benvenuto),da cio'che riportano tutti(touring compreso)la pianura tra la fine della discesa della pompeiana(da cstellaro)e l'inizio del poggio e'di circa 3km e mezzo,da arma di taggia al bivio appunto,tra l'altro neanche completamente pianeggiamenti ma piuttosto nervosi!
rispetto ai dieci spaccagambe ed ammazzafughe dalla fine della discesa della cipressa direi che la differenza e'notevole e la salita stessa seppur piu'corta ha ben altra pendenza(ricordo 3km al6.6.%)ed uno strappo di ben 500mt al 12% dove e'facile riuscire ad accumulare quella manciata di secondi cui,col nuovo tipo di percorso e con delle grandi gambe si puo'eccome andare all'arrivo(per nn parlare di quell'insidioso falsopiano tra pompeiana e castellaro)!

per felice:no no,forse nn era ben chiaro,escludevo cipo e freire per due motivi molto diversi,il primo solo per dimostrare come sia cambiato il ciclismo in quest'ultimo decennio e quindi ribadire il bisogno di rinovamento di certe corse che da sempre han fatto dell'incertezza la propria fortuna,mentre sullo spagnolo lo paragonavo a loro nn nei valori assoluti(ci mancherebbe)ma dicevo che in rapporto all'esponenziale scadimento del livello dei campioni delle due epoche(oggi troppo piu'modesto di allora)lo spagnolo puo'esser considerato per il mediocre ciclismo di oggi quello che approssivativamente erano allora i nomi sopra citati,e cioe'dei veri ed autentici fuoriclasse!
ed infatti se prima quei quattro assi vincevano mondiali e classiche alla fine di corse eroiche e massacranti con disarmante facilita'cosi lo spagnolo oggi fa incetta di grandi corse(e su corridori)che in realta'nn sono che una mediocre espressione rispetto al ciclismo di allora e che di affascinante spesso nn resta altro che il loro nome!

ciao

 

[Modificato il 27/03/2005 alle 20:36 by Pirata x sempre]

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Livello Gianni Bugno




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  postato il 27/03/2005 alle 18:53
Piu' breve si, nervosa non direi...Sono ligure e ho lavorato da quelle parti per anni..conosco metro a metro quelle strade.
Senz'altro salire da Santo Stefano a Mare al Castellaro via Pompeiana e poi scendere da Lampedusa e' una salita spaccagambe e un gruppetto di attaccanti potrebbe prendere il largo..
Se i Treni dei velocisti resistono pero'..hanno due occasioni comunque per ricucire..
Spesso sogno una Sanremo come quella vinta da MAechler tanti anni fa..con pioggia battente e vento feroce..tipo Fiandre per intenderci..forse il tempo e' l'unica possibile variabile per rendere nuovamente la classicissima incerta come e' sempre stata..e non renderla simile ad un tappone di trasferimento del Giro in Puglia..
Sono un suiveur coi capelli bianchi ..e a volte, come fanno quelli come me, sogno un po' troppo...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/03/2005 alle 20:28
Occhio Grunt, mi sa che non hai ben interpretato il mio post.
Un rettilineo lungo permette ai treni di sviluppare maggiore velocità, consentendo che la volata sia più sicura poichè il plotone viene allungato, viceversa una velocità più bassa crea fenomeni di intruppamento pericolosi e forieri di cadute, quindi lo scopo non è frenare i treni ma consentir loro di accelerare, se è la sicurezza che ha importanza.
Detto questo, io non conosco affatto la disposizione di c.so Cavallotti e via Roma, chi è di Genova e dintorni potrebbe dire la sua per arricchire la discussione, visto che mi sono limitato a riportare commenti che avevo letto.

C’è parecchio piano dalla Pompeiana al Poggio? E allora cosa vuoi, il traguardo sulla cima del Poggio?
Va bene cambiare, io sono di quel partito, ma serve buon senso.
Penso che il mitico Pirata ti abbia spiegato lucidamente come stanno le cose.

Per Felice: proprio così caro Felice, lo Stagi si riferiva alla "tipologia" dei percorsi del mondiale, le cui isobare alla fine della fiera si assomigliano un po’ tutte.
Per costui non c’è ragione di voler cambiare la tipologia dei percorsi mondiali solo perchè Freire ha vinto tre volte.
Sembra impossibile eh?
Per il resto mi sembra che siamo d’accordissimo.
Ciao!

 
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Livello Gianni Bugno




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  postato il 27/03/2005 alle 20:36
Capito tutto..in effetti corso Cavallotti e' tutto un serpeggiare, largo , ma sempre serpeggiante..Mentre Via Roma e' diritta come un fuso e in leggerissima salita.
Per conto mio, mantenendo il traguardo in via Roma,potrebbero benissimo togliere Poggio e Cipressa e fare il percorso antico...Il risultato non cambierebbe e ci sarebbero meno rischi in discesa.


IMHO , naturalmente!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 27/03/2005 alle 22:50
Originariamente inviato da aranciata_bottecchia

Per Felice: proprio così caro Felice, lo Stagi si riferiva alla "tipologia" dei percorsi del mondiale, le cui isobare alla fine della fiera si assomigliano un po’ tutte.


Eh eh eh, ovviamente volevo dire "isoipse"

 
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Livello Marco Pantani




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  postato il 28/03/2005 alle 11:18
Aggiungo un paio di considerazioni sulla Sanremo. Cominciando con una battuta acida: si dice che la Sanremo é imprevedile. Anche il gioco del lotto é imprevedibile, non per questo però é appassionante!

Ritornando alle corse, direi che una corsa può essere imprevedibile in senso "buono" o "cattivo". Una corsa é imprevedibile in senso buono se, per le sue caratteristiche, si presta ai colpi di mano ed é difficile da tenere sotto controllo. Chi ha testa e gambe può allora cercare di vincerla e per riuscirci deve risolvere anche un certo numero di quesiti tattici del tipo: quando, dove e come attacco? Mi attaccano. Cosa faccio? Rispondo? Se lo faccio non consumerò troppe energie? E se non lo faccio, non é che rimango tagliato fuori? E via dicendo... Una corsa é imprevedibile in senso cattivo se fattori aleatori influenzano troppo il risultato e se la massima "vinca il migliore" troppo raramente é rispettata.

La Sanremo imprevedibile? In realtà é previdibilissimo quello che accadrà fino a 300 metri dal traguardo: arriveranno tutti in gruppo. Poi, negli ultimi 300 metri... Beh, é difficile sapere se Petacchi ha perso un numero sufficiente di chili durante l'inverno, se Zabel alzerà le braccia troppo presto, o se chi é andato alla Parigi-Nizza avrà o no una condizione decente visti i problemi con la neve. Solo in questo senso la Sanremo (attuale) é imprevedibile.

Mi schiero quindi con quelli che pensano che il percorso vada modificato: per restituire alla Sanremo un po' di imprevedibilità in senso buono, per permettere a chi ha cuore e gambe di giocarsi le sue possibilità con ragionevoli probabilità di successo. Per non assistere sistematicamente alla vittoria di corridori che, pur bravissimi nella loro specialità, lo sprint, non fanno praticamente nulla fino a 300 metri dalla linea del traguardo.

 
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