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Autore: Oggetto: Milano-Sanremo: la storia siamo anche noi!!!

Livello Federico Bahamontes




Posts: 392
Registrato: Feb 2005

  postato il 21/03/2005 alle 01:35
Basta già nominarla... La conoscono tutti. E' la regina delle corse in italia, ormai prossima alla 100° edizione. Quando le strade erano di terra e polvere.. la Milano-Sanremo, la Classicissima di Primavera... era già una corsa storica. Mi ha un po' travolto questa sensazione di trovarmi nel bel mezzo della corsa più storica, più affascinante, più lunga, più bella che ci sia. Sfida infinita tra grandi campioni. 294 km, da percorrere tutti d'un fiato, con il rischio, sempre dietro l'angolo di una caduta, che da un momento all'altro ti può tirar via dalle speranze di vittoria, vanificando mesi di preparazione.

E mentre 196 fenomenali corridori, tra strade che profumano di mare, di fiori e di storia del ciclismo... si preparano a dare vita all'ennesimo capitolo di questa magnifica storia... ti svegli una mattina, insieme agli stessi carissimi amici che hai conosciuto a Civitavecchia 10 giorni fa, e ti accorgi che quello sarà un giorno storico, anche per te. Sì perché sei proprio lì, a pochissimo da Piazza Sant'Ambrogio, punto di partenza della 96° Milano-Sanremo, la Classica delle Classiche. E le emozioni si quintuplicano all'istante. Dimentichi per un attimo le non perfette condizioni di salute con cui sei venuto fino a Milano... Sfilano sul palco foglio-firma Cipollini, Petacchi, Freire, Zabel, Bettini, Casagrande e moltissimi altri e ti rendi conto che loro saranno i protagonisti di questo nuovo splendido capitolo: un brivido ti percorre la schiena; stai vivendo quella che fra qualche tempo sarà una pagina di grande ciclismo.
Applausi per tutti, come è giusto che sia... e poi via. Prendi il treno all'ultimissimo minuto e via verso Sanremo. Persone gentilissime arrivati in via roma (erano poliziotti) ci hanno chiamato un taxi, per andare a posare le valige nel mitico bungalow, poco oltre l'arrivo.
Pochi istanti e via di nuovo verso l'arrivo.
E lì... apriti cielo! Ti infili sgomitando e rischiando di inciampare tra fili dell'elettricità, zampe delle transenne, aiuole recintate e lacci delle scarpe sciolti, ma non ti fermi: sei a 10 metri, nemmeno dal traguardo, da quel traguardo che può far entrare nella storia, se solo lo tagli per primo.
Uno dei corridori più simpatici e soprattutto con più classe nella sublime arte del pedalare è l'eccellente Paolo Bettini. Ci ha provato il Grillo... e Cyclingchecco, che già aveva gli occhi semi-lucidi dalla mattina... (essendo tra l'altro un grande tifoso del toscano campione olimpico), alla vista del tentativo di Bettini ha vissuto sensazioni incredibili. Per tutti i minuti dell'attacco non son riuscito a parlare... Gridavo solo vai Paolo e mi strofinavo gli occhi.. Poi purtroppo la furia del gruppo ha avuto la meglio.
Ultimo tentativo da parte del Grillo negli ultimi 1000 metri... ma il treno della Fassa è incredibile. Della volata ho visto gli ultimi sette metri, per fare la foto mi son regolato sulle grida di incitamento del pubblico, che aumentavano all'avvicinarsi dei corridori....

Ale Petacchi, nettamente primo è da poco entrato nella storia del ciclismo e mentre mi avvicino al palco della premiazione... controllo davvero a stento la commozione. Ho partecipato a una pagina di storia di questo affascinante sport. E' un'esperienza indimenticabile, vissuta in compagnia di persone con le quali si sta bene insieme e si passa l'intera giornata sportiva in un clima di grandissima amicizia e serenità. Tutto questo anche e soprattutto grazie all'organizzazione del bravissimo Mario82, costretto a rinunciare all'arrivo della Classicissima per una brutta influenza della ragazza (che per fortuna sembra quasi risolta)
Il ciclismo è magia, è storia, è vita. Essere alla Sanremo è stato qualcosa di immenso. Esserci con i carissimi amici della Tirreno-Adriatico... ha reso ancor più indimenticabile una vacanza stancante, forse pazza, condizionata da una salute assolutamente non buona, ma una vacanza di cui è difficile pentirsi.

 

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Crono-Campione-Nazionale 2005 US ACLI

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Livello Fausto Coppi




Posts: 3567
Registrato: Jul 2004

  postato il 21/03/2005 alle 12:27
...nn ci si puo'pentire neanche se dopo mille peripezie ed affanni per essere presenti tanto davanti alla storica chiesa di Sant'Ambrogio che in via Roma nn si riesce a vedere nulla o quasi della volata finale....nn e'solo quello che conta anche perche'quando si aspetta in modo cosi appassionato un'evento tanto fascinoso quanto fulmineo ci si accorge poi che i momenti piu'belli sono proprio quelli tanto cari a leopardi ed al suo "sabato del villaggio"...
mi piace quindi ricordarmi,di una avventura indimenticabile,quell'oretta passata sul mitico viale d'arrivo...
Noi,su quel viale nonostante tutto...
con persone,Amici,cui la mia stima ed ammirazione va ben oltre la comune passione per uno sport cosi unico!!!!
il piacere e l'onore di aver conosciuto un ragazzo tanto competente quanto appassionato,simpatico e disponibile come il nostro mitico Seb e quella splendida immagine stampata per sempre nella mia mente di vedere autentici eroi della storia dello sport italiano quali Gimondi,Saronni e Moser scrutare attentamente la televisione,anche loro emozionati e coinvolti come tutti noi,nell'assistere agli ultimi entusiasmanti chilometri di una corsa unica!
valori unici e rarissimi che rivedi poco dopo nella disponibilita'di campioni come Pellizotti e Bettini di concerderti qualche minuto del loro concitato e prezioso rientro a casa,nella consapevolezza che e'il tifoso,l'espressione pura dell'amore incondizionato,l'unico protagonista capace di esaltare straordinarie doti sportive personali sublimandole in uno spettacolo mondiale quale appunto la classicissima...
ma d'altronde quando da anni ti alzi la mattina sapendo che dovrai fare migliaia di chilometri per pochi secondi di gloria nn si puo'nn avere valori speciali dentro il proprio animo...
valori speciali che nn dimentichero'nei miei impareggiabili compagni di viaggio,che mai smettero'di ringraziare per unici momenti di felicita'e purissima emozione.....primo fra tutti colui che ha dimotrato una volta di piu'la sua grandezza rinunciando ad un sogno come la Sanremo per continuare a coltivarne un'altro forse ancor piu'grande.....

 

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Giuseppe Matranga

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Non registrato



  postato il 21/03/2005 alle 15:47
E' difficile commentare togliendomi quel groppo dalla gola che ho dopo avervi letto: voi mi ringraziate e mi fate i complimenti. Ebbene, io li rigiro a voi. Questa non vuole essere una sviolinata verso nessuno, tantomeno una presa di posizione vittimistica nei confronti di quello che è accaduto, ma la realtà dei fatti. Nuda e cruda. Come in verità si è presentata.

Ci tenevo tantissimo che la mia ragazza mi seguisse per la Classicissima: lei che si annoia davanti alla TV mentre mi gusto le corse, lei che si arrabbia quando in luglio preferisco scendere in spiaggia alle 17 per vedere la Clasica di San Sebastian. Volevo farle vivere le emozioni da dentro, quelle emozioni che ho anch'io scoperto da poco. Ci tenevo fosse lì con me. Ci tengo tuttora.

Il viaggio in macchina è stato massacrante, è vero. Il Raccordo Anulare di Roma è stata la prima avvisaglia di inganno di una trappola che stava per scattare, giusto dopo aver appena agguantato l'esca, un tozzo appena di formaggio. Tanta la fila, cresceva l'attesa verso quei chilometri che ci separavano da Milano. Dalla mattina del 19. Dalla partenza della Classicissima. Poche soste, per fare benzina all'auto e per farne a noi. Un panino mangiato di corsa, gustato in fretta in Autogrill. Si riparte. Milano è più vicina, ma l'ostello non si trova. Si gira, si domanda, si cercano informazioni utili. Le ragazze di Trieste, arrivate col treno, ci aspettano all'ostello, hanno preso un taxi. Noi ci affidiamo ad una bancarella di panini vicino allo stadio Meazza: pare essere la volta buona. Si arriva in ostello, si acconsente di dormire in camerate separate (a mo' di convento: donne settore destro, uomini settore sinistro. <> verrebbe da dire al receptionist, ma soprassediamo. Sotto dormiamo, anche se male. Il letto è alla menopeggio, Checco non dorme quasi per niente. Manuela, la mia ragazza, non assaggia neanche il quasi.

La mattina del 19 siamo 6 sonnambuli, ma vispissimi. Un pantano color caffè ci tira un po' su il morale. La nutella, cara compagnia di colazioni&merende, compie il miracolo. Si parte. Destinazione Piazza Sant'Ambrogio. La metro, i biglietti pluri-timbrati, il foglio-firma; la partenza. Dobbiamo far presto, il treno per Sanremo parte tra un'oretta, e bisogna passare a prendere le borse, lasciate in macchina. La febbre sale, e non è un accostamento "travoltiano": l'influenza di Manuela prende piede, dobbiamo trovare una farmacia. La troviamo, perdiamo un po' di tempo, anche perchè "gli affamati" si fermano ad un bar per la colazione-bis.

Si sente ancora piuttosto bene, Manuela, acquistiamo un termometro per monitorare la situazione: non c'è niente di allarmante, o forse solo lontanamente. Ora arriva il pezzo più brutto. A Milano ci sono 30°C, abbiamo portato il sole da Roma, non c'è altra spiegazione. La metro è un forno, l'ubicazione nel sottosuolo di certo non l'aiuta. Si torna all'ostello, ci carichiamo come muli dei bagagli, e si affronta il percorso inverso: linea rossa da QT8 a Cadorna. Poi si cambia: linea verde fino alla Stazione Centrale. Non c'è tempo per i biglietti. Un funzionario delle FF.SS. ci dice che pagheremo una sovrattassa, fa niente. Partiamo.

I primi chilometri di rotaie li percorriamo quasi a piedi. E la temperatura sale. Sia quella del treno, sia quella di Manuela. Realzziamo che non ci sono posti a sedere, si sta nel corridoio. Neanche fossimo malati senza mutua in ospedale. Ma ci siamo, decisamente. Stiamo viaggiando verso Sanremo. Il sudore scende copioso, siamo stravolti; tutti. Manuela è bianca in viso, al contrario del resto del "plotone" che è rosso, tanto il sudore e la fatica patita fin lì. Misuriamo la temperatura col termometro acquistato prima: 39.2!!! Colpo al cuore. Doppio colpo.

Passa una stazione, non l'altra. La decisione è inevitabile. Io e Manuela scendiamo a Pavia, stoppando anzitempo il timido tentativo degli altri che si erano proposti di scendere con noi. Giammai. Sanremo vi avrà. I secondi che passano dallo scendere il gradino del treno fino al vederlo allontare sono tremendi. E' il terzo colpo. La distanza di tempo è ravvicinata. Lo sento e lo accuso eccome. A Manuela viene da piangere e mi chiede scusa. Mi faccio forza, dovrei essere quantomeno deluso. Ma non è certo colpa sua, le influenze, seppur bastardissime ed intempestive, vanno e vengono a loro piacimento. Le dico che non fa niente, e corro a comprare la Tachipirina in farmacia. Mangiamo qualcosa, mentre aspettiamo la coincidenza per tornare a Milano.

Dopo la medicina Manuela sta meglio, penso un po' egoisticamente che forse la scelta di scendere è stata affrettata. Ciò che è fatto è fatto, comunque. Il treno non c'è più. Siamo di nuovo in ostello. Posiamo borsoni e cappotti, almeno ci facciamo un giretto per Milano: le faccio visitare la città, i corridori saranno sul Turchino, ed io sono sotto al Duomo. Facciamo le foto di rito, siamo una coppia di fidanzatini in vacanza per un giorno. Quasi per un attimo dimentico la Sanremo, finchè non mi chiama Jonathan, il ragazzo di Cyclingpost.com che mi chiede come va: gli spiego la situazione, capisce. Meno male.

Manuela è più serena. Io con lei. Torniamo alla macchina e ripartiamo. Roberto Sardelli mi manda un SMS e mi dice: <> (Bettini, ndr). Io gli rispondo e gli dico: <>. Mi incollo su Radio1 che trasmette la giornata di pallanuoto. <>, grido mentre guido. Chiamo Giuseppe che è a Sanremo. Mi raccomando di chiamarmi appena tagliano il traguardo. La mia voglia di essere presente alla festa non è mai scemata. Il cronista parla, racconta la volata... l'unico nome che pronuncia è quello di Petacchi, e non poteva essere altrimenti. Vince netto Alessandro. Esulto. Manuela mi guarda e mi da un bacio. Capisco che si sente un po' in colpa. La ribacio e le dico: <>.

Mi chiama Giuseppe e sento il baccano di Sanremo. Io grido per parlare con lui. Non lo sento molto bene. Gli dico di Hushovd, che sono contento per il norvegese. Mi dice che dalla sua postazione gli sembrava stesse vincendo, Thor... ma sono contento abbia vinto AleJet.

E quelle lacrime all'arrivo di Alessandro che abbraccia prima l'amico Sacchi e poi bacia la moglie Anna Chiara mi rimandano un po' al mio viaggio a Milano e ritorno senza la via Roma.

Un abbraccio agli amici ed un bacio alla ragazza: il tutto condito da qualche lacrima. Mista delusione e gioia.

La gioia? Sapere di aver creato un gruppo splendido, aver conosciuto persone oneste e grandi: ci saranno altre corse da vedere insieme, altre 1000 magari, di cui una cinquantina di Sanremo.

La delusione? Loro già sono ad 1, io sono fermo a 0. Giuseppe, Checco, Elisa e Vesna dovranno saltarne una. Andrò da solo? No, dai... magari mi porto Manuela.

Non siamo solo la storia, siamo anche il futuro.

Mario

 
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Livello Fausto Coppi




Posts: 2258
Registrato: Feb 2005

  postato il 22/03/2005 alle 01:57
Che dire....avete detto tutto voi....io ho scritto il mio articolo...e capisco tutto ciò che dite: io, pur non avendo in gran simpatia Petacchi, ero commossa quando l'ho visto tagliare il traguardo urlando, perchè è stato un momento di sport davvero inimitabile e forse impossibile da rendere a parole...noi, lì, in via roma....sì, abbiamo davvero riempito una pagine di grandissimo ciclismo!
aggiungo solo che le 1000 gare di cui parla Mario ci attendono, e non vedo l'ora di andarci, perchè io sono da sempre una fanatica di ciclismo, lo sapete, ma condire le mie trasferte con una compangia così bella e sincera rende tutto più indimenticabile...grazie ancora a tutti, conoscervi è stata una fortuna grandissima...e ora....Larciano ci aspetta!!

 

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"Se hai la fortuna clamorosa di diventare un cronista di ciclismo, non puoi fare a meno di essere coinvolto, trascinato in una passione infinita, irrinunciabile, che ti segna per sempre" - Pietro Cabras

"C'è una salita? Vai su, arriva in cima, e vedrai che sarai sempre vincitore" - Giordano Cottur

 
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