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Autore: Oggetto: Giro 2008, 14a tappa: Verona-Alpe di Pampeago

Livello Fausto Coppi




Posts: 2984
Registrato: May 2006

  postato il 25/05/2008 alle 10:04
fra parentesi un problema respiratorio, anche se piccolo, mi sembra piuttosto dannoso per un corridore

 

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Originariamente inviato da anonimo

Originariamente inviato da MDL

se le logiche di squadra e di gara lasciano una "relativa libertà", rebellin ma soprattutto ballan hanno le stesse possibilità di bettini (esclusa la volata di gruppone)


ballan ha probabilità di vincere il mondiale come io quella di copularmi melissa satta.

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Ottobre 2009




Posts: 6093
Registrato: Jul 2005

  postato il 25/05/2008 alle 10:13
Originariamente inviato da prof

Bisogna imparare ad osservare bene le facce dei corridori: distinguere un sudore normale da un sudore "sospetto". Guardare gli occhi, per capire se c'è la febbre o no. Osservare, osservare...


Ho osservato, prof, tranquillo. Ad esempio, che quando è stato intervistato dalla De Stefano a fine tappa i colpetti di tosse che faceva erano abbastanza strani e accompagnati da una risatina a presa di culo... Poi magari lui tossisce in quel modo, eh, ognuno ha il suo modo di tossire...
Io credo che ieri Riccò non si sentisse al 100%, magari aveva un pò di raffreddore e ha preferito mettere le mani avanti ma non l'ho visto così malaccio come te. Poi magari mi sbaglierò... Già oggi avremo una risposta.

 

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Livello Eddy Merckx




Posts: 1230
Registrato: Jun 2005

  postato il 25/05/2008 alle 10:23
Originariamente inviato da magliarossa


Bosisio ieri ha preso quasi 2 minuti da Menchov e Pellizzotti, su una salita in cui i big (?) si sono dati battaglia per non più di 4 kilometri.
e prima non aveva dovuto tirare praticamente mai, se non sull'ultima salita (quando lo faceva nel proprio interesse, visto che Visconti era rimasto dietro).
lo dico già da diverse tappe, ma non mi sembra un buon investimento per la lpr puntare più di tanto su di lui; più che altro perché ho l'impressione che possa "saltare" in uno qualsiasi dei prossimi tapponi.
secondo me avrebbero fatto meglio a dare un po' più di fiducia a Di Luca (che comunque, considerazione incidentale, anche l'anno scorso ha vinto il giro in buona parte grazie al successo della Liquigas nella cronosquadre, non è che avesse "dominato" la corsa).


Sarebbero considerazioni che, piu' che condivisibili, andrebbero lette alla luce del buon senso comune. Una qualità che sembra mancare tra tanti addetti ai lavori. Tanto piu' che, come dici tu, Di Luca un giro l'ha vinto, non dieci anni fa ma l'anno scorso e, soprattutto, grazie ad una straordinaria coesione di squadra. Bah
Ciao.

 

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Difendi, conserva, prega !

(dalla poesia "Saluto e augurio" - "La nuova gioventu'" di P.P. Pasolini - Ediz. Einaudi)

 
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Livello Eddy Merckx




Posts: 1230
Registrato: Jun 2005

  postato il 25/05/2008 alle 10:31
Originariamente inviato da Lore_88

Originariamente inviato da prof

Bisogna imparare ad osservare bene le facce dei corridori: distinguere un sudore normale da un sudore "sospetto". Guardare gli occhi, per capire se c'è la febbre o no. Osservare, osservare...


Ho osservato, prof, tranquillo. Ad esempio, che quando è stato intervistato dalla De Stefano a fine tappa i colpetti di tosse che faceva erano abbastanza strani e accompagnati da una risatina a presa di culo... Poi magari lui tossisce in quel modo, eh, ognuno ha il suo modo di tossire...
Io credo che ieri Riccò non si sentisse al 100%, magari aveva un pò di raffreddore e ha preferito mettere le mani avanti ma non l'ho visto così malaccio come te. Poi magari mi sbaglierò... Già oggi avremo una risposta.


Tranquillo ? Serafico, direi...
Osservare presuppone una qualità in piu', oltre al vedere. Ma se non si vede, non si può nemmeno osservare...

Ciao,

 

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Livello Federico Bahamontes




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  postato il 25/05/2008 alle 11:02
Originariamente inviato da MDL

fra parentesi un problema respiratorio, anche se piccolo, mi sembra piuttosto dannoso per un corridore


Comunque al di la di tutto la "prova", se la vogliamo chiamare così, che Riccò non stesse bene è il fatto che non abbia attaccato: L'ha fatto su tutte le salite e salitelle...figuriamoci se fosse stato anche benino una bottarella l'avrebbe data!!Su Di luca direi che non ha la squadra coesa e organizzata come l'anno scorso, ma onestamente non ha nemmeno il percorso dell'anno scorso: anche se fosse in condizione migliore, simile al 2007, penso che questo giro non lo potrebbe vincere, tanto più che la cronosquadre non lo ha avvantaggiato e ha trovato chi va più forte di lui sulle salite brevi da scattisti, dove lo scorso anno aveva messo fieno in cascina...

 

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La vita è un'esperienza da cui nessuno esce vivo!

 
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Livello Fausto Coppi




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Registrato: May 2006

  postato il 25/05/2008 alle 11:05
ho appena rivisto la tappa...c'è da dire che riccò negli ultimi 500 metri ha fatto qualcosa di grande, recuperando su simoni e pellizotti e staccando il trentino (che mi sembra abbia voluto strafare quando è partito menchov)

 

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Originariamente inviato da anonimo

Originariamente inviato da MDL

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Livello Federico Bahamontes




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  postato il 25/05/2008 alle 11:21
Originariamente inviato da MDL

ho appena rivisto la tappa...c'è da dire che riccò negli ultimi 500 metri ha fatto qualcosa di grande, recuperando su simoni e pellizotti e staccando il trentino (che mi sembra abbia voluto strafare quando è partito menchov)


La gamba ce l'ha, in salita è il più forte, e di parecchio: per me è vero che respirava male, in 500 metri ha fatto la differenza, anche se partendo da dietro perchè prima si era staccato:se riesce a non fare il fedaia in apnea, dovrebbe essere l'uomo da battere oggi...

 

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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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  postato il 25/05/2008 alle 12:13
Originariamente inviato da prof

Originariamente inviato da Morris

Un applauso a Bosisio, che è un bel corridore, con qualità da capitano, vista la modestia del panorama



Ciao Maurizio,

da Pescocostanzo (compreso) in avanti, Bosisio ha corso pro domo sua, godendo anche di una certa libertà lasciatagli dal gruppo. Nelle sue dichiarazioni successive, fino a quella di alcuni giorni fa, ha sempre lasciato un discreto margine di ambiguità; mai ha comunque affermato che avrebbe lavorato per Di Luca. Credo che questa situazione abbia molto disturbato Di Luca stesso: lo sai bene che cosa prova un capitano quando comincia a vedere un possibile rivale in un suo luogotenente o presunto tale. Non c'è niente di peggio per minarne il morale e la fiducia in sè stesso.

Di Luca, la LPR, se lo è giocato a Pescocostanzo. Per dare giustificazione a questo comportamento, Bosisio dovrebbe vincere il giro. Il che francamente mi pare appartenere al novero delle cose non immediatamente probabili.

Per il resto, mi interesserebbe un tuo parere anche sulle condizioni di Riccò oggi. Non so se hai visto la sua faccia lungo la salita di Pampeago: brillava di quel sudorino insano, tipico del febbricitante. Piu' sopra avevo tratto un paio di considerazioni dal fatto che, pur malandato, sia rimasto là davanti.

Ciao, a presto.



Caro Alberto, credo che alla LPR, sapessero che le condizioni di forma di Di Luca, non erano quelle del 2007. Danilo, ha corso due grandi Giri d’Italia: nel 2005 e, appunto, nel 2007. In entrambe le occasioni però, veniva dalle classiche delle Ardenne, corse con volontà di primeggiare (come poi è avvenuto).
In altre parole, non essendo il classico e naturale corridore da GT, per emergere in questi, ha bisogno di condizioni di forma collaudate da una grossa “ritmicità di gara”. Non a caso, prima del 2005, aveva partecipato tre volte alla “corsa rosa”, ne aveva conclusa una sola, ed aveva vinto due tappe aventi caratteristiche da “classica”. Quest’anno, non per colpa sua, come sappiamo, s’è trovata mozzata la primavera e quelle ripetute assenze sui traguardi che, oltre a stimolare il fisico aiutano fortemente la tenuta nervosa (Danilo è uno stereotipo di corridore molto cerebrale e lo si vede anche in questo Giro, dove, pur privo di gambe, è ancora lì), ci hanno privato del miglior potenziale del ciclista che conosciamo.
Morale: Di Luca è un naturale campione nelle classiche, mentre nei GT, senza un avvicinamento particolare e preparazioni che ne contemplino pienamente quel retroterra, non è un sicuro vincente, anche nel non certo sfavillante panorama odierno.

In questo Giro, come detto, sta correndo di nervi, ma senza il supporto fisico. Le traduzioni della sua squadra le ho lette come conseguenti, con qualche errore di troppo, o con confondenti tutti atti a preparare qualcosa di diverso, rispetto al copione che gli avversari si potevano immaginare. In questo quadro, vanno letti gli atteggiamenti e l’uso di un Savoldelli (atleta verso il quale mi toglierò sempre il cappello), che resta il corridore tatticamente più intelligente del lotto e le azioni di Bosisio, un corridore emergente, senza punte particolari, ma sufficientemente attrezzato, visto il panorama, per raccogliere le occasioni offerte dalla corsa. Non dimentichiamo che se non fosse caduto nella tappa di Cesena, oggi sarebbe in rosa con almeno quattro minuti su Contador.
In sostanza, la LPR ha cercato di prendersi il massimo del possibile, attraverso quel terzo uomo che, a differenza degli altri due, poteva giocare la carta della sorpresa e possedeva una forma non inferiore a quella degli altri due, come ha dimostrato la cronometro di Urbino.

Sulle dichiarazioni ambigue di Bosisio.
Hai ragione, Alberto, nel leggerle come tali, ma forse a monte ci sta l’imbarazzo del corridore per una situazione interna alla squadra, votata e dichiarata a lasciare aperte tutte le strade.
Di Luca ne può soffrire?
Certamente, ma è pur vero che ne può pure trarre vantaggio, parlandone col sempre acuto Savoldelli, per scaricare altrove la tensione e se l’evoluzione della sicura febbre di Riccò, ovvero colui che più di tutti ha i numeri per far saltare il banco, dovesse insistere ancora per un po’, anche un Di Luca lontano dal suo potenziale, potrebbe tornare in galla. In fondo, quel continuo correre che è mancato a Danilo nell’avvicinamento del Giro, oggi potrebbe fargli alzare la condizione di quel tantino sufficiente per ambire a qualcosa di più di un piazzamento nei cinque a Milano.


Su Riccò.
Sai quanto gli riconosca valori. La qualità di dire senza veli quello che sente nel cuore, l’apprezzo da sempre. Anche da ragazzino era così. Nel ciclismo l’essere schietti viene tradotto in strafottenza o sfrontatezza e si diviene antipatici ad un ambiente che poi ti ritrovi a dover combattere spesso in posizioni impari. Corre contro molti rischi dunque, ma è qualitativamente il miglior corridore italiano, in termini di prospettiva, per i GT. Non è un super scalatore, perché ancora non ha fatto buchi in solitaria e mantenuto alta l’andatura dopo la rasoiata dello scatto. Non è forte a cronometro, anche se ha il pregio di prendersi per quello che è, ed è quindi destinato a migliorarsi naturalmente nel tempo attraverso la crescita che viene dall’adattabilità mentale all’esercizio. Vede la corsa, ed ha quel brio che non guasta mai.
Insomma, anche se in termini assoluti e più corridore da Ardenne e Lombardia, può lasciare il segno anche nei GT. Oggi come oggi però, ha bisogno del supporto di un Piepoli, perché per svolgere da solo azioni da minuti, non mi sembra ancora pronto (sarei felice di essere smentito, perché è proprio a Riccardo che vanno le mie simpatie in questo Giro).
Fino a ieri mattina è stato il più forte, ma dopo l’influenza e il raffreddore che si possono certo superare anche in breve tempo, con condizioni atmosferiche favorevoli e riposi ottimali, il dubbio ci sta tutto. A suffragio dell’ottimismo, l’esser stato coi migliori in quelle condizioni, ma quanto avrà speso?
Cosa farà oggi?
Lo vedremo sul Giau. Se sarà pimpante o normale lì, ci sarà da divertirsi.

Ciao Albertone, un abbraccio!

P.S.
Ho visto molti interventi concentrarsi sulla durezza dell’Alpe di Pampeago, che è certo salita durissima, ma, come tutte, non può isolarsi dal contesto di tappa. Bene, ieri, come altre volte, prima di Pampeago, s’è percorso quel Manghen che è una lunghissima ascesa, pronta a lasciare segni importanti, spesso decisivi, sul prosieguo. Che ieri, a parte Sella, i "campioncinini", abbiano fatto schifo, lo dimostra proprio la lentezza turistica con la quale hanno percorso quel Passo. Fare confronti sui tempi di Pampeago di ieri e qualche anno fa, magari sostenendo che un Menchov non è poi andato così piano, senza considerare la vergogna del Manghen, significa modificare la realtà. E’ un’osservazione sbagliata, molto sbagliata.

 

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"Non discutere con gli stupidi, perchè scenderesti al loro livello e ti batterebbero per la loro esperienza".

 
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