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Sportivi con disabilitą mentale
Subsonico - 26/08/2009 alle 14:38

Qualcuno di voi sa di uomini e donne con disabilitą mentali, o semplicemente ritardati, che sono riusciti a diventare sportivi professionisti nel mondo? Lo chiedo perchč a me non viene in mente nemmeno uno..eccetto Forrest Gump


UribeZubia - 26/08/2009 alle 14:44

Si dice che la psiche di Garrincha (il piu' grande dribblatore della storia del calcio) era rimasta ferma allo stato infantile. Non so quanto ci sia di vero, magari Morris potrebbe saperne di piu'. :)


Bitossi - 26/08/2009 alle 16:10

Mmmmhhh... argomento complesso, che necessita forse di qualche cautela a livello terminologico. Intanto bisogna intendersi sui concetti di disabilitą e/o ritardo mentale. Le "misurazioni" di tali ritardi sono ancora affidate in massima parte a test che solitamente fanno riferimento a cognizioni di tipo scolastico/culturale, con precipuo riferimento all'area logica, e in particolare a quella logico-matematica. Pensiamo ai testi Wechsler (WISC per bambini, WAIS per gli adulti). Anche test culture-free come le Matrici Progressive di Raven sono pił adatti a riconoscere "blocchi" nella cognizione, ma faticano a discriminare altri tipi di intelligenza pratica. In generale poi le teorie sull'intelligenza si sono sempre divise tra un'idea innatistico/genetica ed una "ambientale", al massimo suddividendo le abilitą teorico/astratte da quelle pratico/prestazionali. In ogni caso, gli innumerevoli test "da rotocalco" in cui tutti ci siamo inevitabilmente imbattuti, fanno ancora invariabilmente riferimento a cognizioni di tipo culturale e scolastico. Fortunatamente negli ultimi decenni gli studi, soprattutto americani, sulle intelligenze multiple e sull'intelligenza emotiva (Gardner e Goleman), hanno allargato lo spettro del concetto di "intelligenza", oltre a dare un notevole contributo alla modernizzazione della psicologia generale. Venendo all'argomento sportivo, tenderei comunque ad escludere che soggetti con ritardo mentale grave e conclamato, anche misurato nei termini "classici", possano eccellere in un'attivitą a livello professionistico. Le capacitą di generalizzazione e discriminazione, e spesso anche quelle di coordinazione motoria, sono infatti le prime ad essere intaccate, in questi casi, e mal si accordano con le necessitą di "prendere decisioni in tempi brevi o brevissimi" che praticamente tutti gli sport praticati ad alto livello richiedono, ed in particolar modo quelli di squadra. Invece lo sport inteso come pratica amatoriale in generale (anche quello di squadra) si dimostra molto utile e benefico nell'educazione e lo sviluppo "olistico" dei portatori di quasi tutte queste tipologie di deficit. Quanto detto finora non vale a mio avviso nei casi di deficit intellettivo lieve o per i portatori di particolari sindromi pervasive dello sviluppo (come alcune forme di autismo): in tal caso le eventuali "mancanze" (che a volte sono "sovrabbondanze") a livello logico/cognitivo possono essere compensate e regolate dagli "altri tipi di intelligenza" che il soggetto possiede, magari in misura superiore alla media. Potrebbe essere il caso di Garrincha, che fra l'altro aveva dalla sua anche una motricitą particolare delle gambe (forse dovuta ad una forma lieve di poliomielite), che disorientava gli avversari. In definitiva, non escluderei che a qualche campione di diversi sport del passato o del presente non possa essere misurata, se sottoposti a test come la WAIS, un'intelligenza "lievemente inferiore alla norma"... (e qui, per sdrammatizzare, le battute potrebbero abbondare... ;))

 

[Modificato il 26/08/2009 alle 16:12 by Bitossi]


UribeZubia - 26/08/2009 alle 16:38

Gia' :) , a tal proposito segnalo questo articolo e in special modo dove si parla del Test cui vennero sottoposti i giocatori della nazionale brasiliana nel 1958. http://www.storiedicalcio.altervista.org/garrincha.html :D