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Colonna Sonora & Gusti Musicali
ruskita - 19/02/2005 alle 20:19

C'è solo una cosa che si avvicina ad essere importante quanto la bici x me: LA MUSICA. Così vi chiedo: se poteste scegliere una colonna sonora x le vostre uscite, quale sarebbe? O anche solo che cd vi mettereste nelle orecchie se poteste? Io rispondo dopo, sono curiosa di leggere le vostre inclinazioni musicali....:P

 

[Modificato il 18/10/2006 alle 13:11 by Monsieur 40%]


Emiliano - 19/02/2005 alle 20:27

Cara Ruskita, thread atipico per questo forum; rispondo con estremo piacere. A me piace tutta la musica e trovo cose belle e brutte in tutti i generi con due sole eccezioni: il RAP e il Jazz che non capisco. Poi dalla musica classica, a quella lirica, alla disco music anni '80 alla musica anni '60, alle colonne sonore dei film...ascolto proprio tutto, sia italiana, sia straniera. Il mio gruppo preferito da ragazzino erano i Queen: grande musicalità e voce incredibile di Freddie Mercury, in particolare l'album Innuendo (se vuoi e trovi interesse entreremo nel dettaglio). Poi direi che dipende dalle canzoni: ne esistono di fantastiche come A whiter shade of pale dei Procol Harum, Wind of Change degli Scorpions, Bette Davis Eyes di Kim Carnes sono le canzoni in assoluto preferite per me in questo momento. Poi c'è la grande musica italiana: De Gregori e Battisti su tutti. Un caro saluto Ruskita!


Morris - 19/02/2005 alle 20:58

Interessante richiesta..... [b]A livello di preferenze personali: [/b] Pink Floyd su tutti, quindi Genesis (in versione “progressive”) che sto ascoltando in questo momento da “Wind and Wuthering”, Jethro Tull, King Crimson, Guns N’ Roses, Deep Purple, Janis Joplin, Jefferson Airplaine (con la stupenda e bravissima Grace Slick), Dire Straits, Doors, Eagles, Boston, Santana, e tanti altri da scrivere un romanzetto…. [b]Fra i cantautori: [/b] Fabrizio De Andrè, Giorgio Gaber (uomo totale), Luigi Tenco, Battisti, De Gregori (notevole e molto veritiera la storia di Girardengo e Sante Pollastri)…. [b]Musica come “training autogeno” per gli atleti che seguivo, [/b]su tutti gli Europe (con “The final countdown” come “star”, la stessa che Carlo Thranhardt richiese agli organizzatori come sottofondo nel tentativo di record europeo del salto in alto indoor). [b] Gruppi o Musicisti usati come colonna sonora dei miei servizi televisivi:[/b] Procol Harum, John Bon Jovi, Pink Floyd, Boston, Eagles. Ciao!


EugeRambler - 19/02/2005 alle 21:12

io di solito quando pedalo canticchio in mente l'ultima canzone che ho ascoltato prima di uscire oppure in macchina all'autoradio. anche per me la musica è importante pensa che a scuola appena qualcuno dice una parola che mi fa pensare ad una canzone inizio a canticchiare (sono un enciclopedia musicale!) cmq in bici canticchio gli 883 (la musica della mia infanzia che ascolto ancora oggi) o il grande liga (insuperabile, il migliore in macchina)


cyclingchecco - 20/02/2005 alle 10:38

La canzone, ascoltata in una mattina qualsiasi, quel 31 luglio '95: "Falco a metà". Quella canzone, con quelle parole: [i]Il falco va senza catene....... e indifferente sorvola già tutte le accuse, boschi e città io che son falco, falco a metà[/i] mi diede lo slancio e la forza di capire che quel volo di falco potevo imitarlo in sella a una bici. Quel volo era quello che cercavo. Cercavo qualcosa che mi facesse andare verso la vita. E così... [i]guarda, ho già spiccato il volo ed ora sono proprio sopra casa tua...[/i] ERA QUELLA LA VIA. Mi piaceva la bicicletta, l'avevo voluta e ora mi sentivo pronto per spiccare il volo. Volevo dimostrare ai miei che potevo fare un giro di 30-35 km.... Arrivai in pochi anni a dimostrare di poterne fare uno di 203,4!!! Il ciclismo divenne la mia scommessa, dimostrare che ero capace, dimostrarlo a me e agli altri. Era quello l'esempio da seguire. Anche la vita funziona così, in fondo. Era quella la via per diventare grande. Una bici, una passione e tanta fatica, per raggiungere traguardi sempre più lontani; un modello di vita e di crescita, la voglia e il coraggio di spiccare il volo: il tutto messo in moto da una canzone... [i] [/i]


cyclingchecco - 20/02/2005 alle 10:44

Per il resto... come dimenticare la vecchia sigla di apertura delle corse ciclistiche sulla RAI? Qualcuno di voi se la ricorda sicuro: immagini di ciclismo epico, montagne sullo sfondo, un ciclista che parte a velocità missile fuggendo dal gruppo e le note di "Nessun dorma" col classico "All'alba vincerooooooo, vincerooooooo, vinceeeeeeeeerooooooooo"


Zillo - 20/02/2005 alle 11:17

Io consiglio per tutti quelli che non li conoscono, gli Afterhours: potenti e introspettivi nello stesso tempo; l'ideale! Poi consiglio a tutti anche i dischi degli anni 80 di Zucchero. Ora la bomba fa proprio vomitare...


nocentini - 20/02/2005 alle 12:18

complimenti ruskita!ottimo thread;) io di solito ascolto la musica sui rulli con l'mp3 o con il lettore cd. i miei gruppi preferiti sono gli Incubus, i DOORS, i"vecchi" 883, (da romanista) l'inno della A.S.ROMA :D:D, Norah Jones, Bon Jovi, Sheryl Crow... e la musica "Dance"


ruskita - 20/02/2005 alle 13:39

Ragazzi, siete fantastici!!!! :D:D:D X quel che mi riguarda potrei mettere insieme tutti i gruppi che avete citato, ascolto qualsiasi cosa dal rock'n'roll in poi, basta che sia musica di un certo livello (insomma, non la musica pop...!!;)). Mi dispiace x nocentini, ma l'unica cosa che escluderei è la dance, anche se se mi trovo ballo anche quella!:P E aggiungerei invece il metal, che pare non piaccia a nessuno...:P Se non avete mai sentito niente, vi assicuro che prima di partire i Metallica o i Godsmack a palla sono una scarica di energia...!!!:o:o


ruskita - 20/02/2005 alle 13:59

Ah, non dimentichiamo il blues...vale la pena di ricordarlo perchè lo adoro e mi accompagna davvero spesso... Ci vorrebbe proprio ogni tanto mentre pedalo...


aranciata_bottecchia - 20/02/2005 alle 19:43

E bravo lo Zillo! Gli Afterhours sono la piú grande rock’n’roll band italiana! Non ho mai avuto occasione di ascoltare i pezzi del periodo di quando Manuel Agnelli cantava in inglese, mi sono sempre accontentato della selezione cantata in italiano che ne hanno fatto in "Germi", tuttora adoro quel disco, pochi sanno coniugare gli accordi del classico rock’n’roll da pochi accordi con un simile talento melodico (non a caso Mina ha fatto una cover di "Dentro Marilyn"). Intendiamoci, Xabier Iriondo é un chitarrista eccezionale, quella del rock’n’roll é una scelta stilistica assolutamente non condizionata dalla carenza di abilitá tecnica. Per certi versi sono derivativi dell’ alt-pop dei Pixies (via Nirvana), con le chitarre che partono acustiche per aprire poi di colpo il volume, pigiando pure a fondo sul pedale del distorsore, ma i testi surreali, feroci, sarcastici e ironici ne fanno un mix adrenalinico pazzesco. Che dire della versione dislessica che fanno della meravigliosa "Mio fratello é figlio unico" di Rino Gaetano, che giá di suo era tutto tranne che una canzone dal testo lineare! Sublime cattiveria. Non ricordo se era il ’96 o il ’97, li avevo visti in concerto all’acquatica, arrivavano sul palco vestiti un po’ come Tomas Milian quando faceva il "monnezza", ma con i volti coperti dalle maschere dei personaggi di Walt Disney, tipo Pippo e Pluto. Anche "Hai paura del buio" é un disco splendido, "Non é per sempre" é solo carino, il live "Siam tre piccoli porcellin" é discreto, dopodiché della svolta "cantautorale" non so nulla, non me la sono proprio filata. "Forse non é proprio legale sai ma sei bella vestita di lividi m’incoraggi ad annullare i miei limiti le tue lacrime in fondo ai miei brividi Lasciami leccare l’adrenalina Voglio cercare la mia alternativa E la mia alternativa é la scossa piú forte che ho" Roba da ospedale psichiatrico! "Cambia la permanente in dreadlocks che ti cambia il cuore Giocati l’anfibietto in tinta ti fa far l’amore Ridai i soldi al tuo papá Sui giovani d’oggi ci scatarro sú Come pararsi il culo e la coscienza é un vero sballo sabato in barca a vela e lunedí al leonkavallo L’alternativo é il tuo papá" Andate in un qualunque centro sociale, é pieno a bizzeffe di figli di papá che giocano a fare gli alternativi, versano l’obolo per i "compagni del Chapas" e ai piedi portano scarpettine Nike da 150 euro. Immensi Afterhours! Bravo Zillo! Ovviamente mi piace anche Ligabue (i miei dischi preferiti sono Buon compleanno Elvis, Sopravvissuti e sopravviventi, Ligabue, cioé il primo omonimo). Sempre rock’n’roll, anche se piú classico, é quello del bellissimo "Amore & Guerra" di Massimo Bubola, autore eccezionale che tutti ricorderanno per quel "Cielo d’Irlanda" scritta per la Mannoia, o anche per alcune splendide canzoni scritte con De André quando il cantautore genovese aveva il cervello spento dall’alcol (Bubola, ufficialmente "a quattro mani", ha scritto capolavori come Fiume Sand Creek, Quello che non ho, Sally, Andrea, Don Raffaé, puntualmente reinterpretate in questo disco che é una sorta di rivisitazione delle piú belle canzoni che ha scritto per altri). Poi adoro Paolo Conte, forse il mio preferito in assoluto, lo stesso De André o DeGregori, il Fossati a cavallo tra ’70 e ’80, alcune canzoni di Rino Gaetano sono imperdibili, i Nomadi rigorosamente con Augusto Daolio, i Modena City Ramblers di "Grande Famiglia", Patty Pravo a cavallo tra ’60 e ’70, idem per Mia Martini, gli immensi Timoria di "Viaggio senza vento" e "2020 Speedball", per non parlare di quel capolavoro che é "Linea Gotica" del Consorzio Suonatori Indipendenti. Di Zucchero mi erano piaciuti "Blues" e "Oro incenso e birra", ma come dire, con il tempo ho "somatizzato" l’antipatia per il personaggio, proprio non lo digerisco piú. Vasco é un grandissimo autore, un grandissimo interprete, ma le sue canzoni musicalmente spesso sono arrangiate da schifo, ci infila sempre quelle chitarre metallare che mi fanno venire l’orticaria, provo amore e odio. Delle cose che non mi piacciono non voglio parlare, la musica non é il ciclismo e non ho alcuna intenzione di urtare la sensibilitá di chicchessia. Ciao! Ps una cosa la devo dire, non sopporto il reggae, quando lo sento mi viene l’orchite, pur con tutta la simpatia che provo per Bob Marley. É il mio punto debole, mi sa che quando finiró all’inferno mi metteranno i Wailers a tutta manetta.


Emiliano - 20/02/2005 alle 20:06

Al grande Davide-Aranciata: visto il tema del forum e la passione tua per Paolo Conte come possiamo non ricordare la splendida "Bartali"? Bartali Paolo Conte Farà piacere un bel mazzo di rose e anche il rumore che fa il cellophane ma un birra fa gola di più in questo giorno appiccicoso di caucciù. Sono seduto in cima a un paracarro e sto pensando agli affari miei tra una moto e l'altra c'è un silenzio che descriverti non saprei. Oh, quanta strada nei miei sandali quanta ne avrà fatta Bartali quel naso triste come una salita quegli occhi allegri da italiano in gita e i francesi ci rispettano che le balle ancora gli girano e tu mi fai - dobbiamo andare al cine - - e vai al cine, vacci tu. - è tutto un complesso di cose che fa si che io mi fermi qui le donne a volte si sono scontrose o forse han voglia di far la pipì. E tramonta questo giorno in arancione e si gonfia di ricordi che non sai mi piace restar qui sullo stradone impolverato, se tu vuoi andare, vai... e vai che io sto qui e aspetto Bartali scalpitando sui miei sandali da quella curva spunterà quel naso triste da italiano allegro tra i francesi che si incazzano e i giornali che svolazzano C'è un po' di vento, abbaia la campagna e c'è una luna in fondo al blu... Tra i francesi che si incazzano e i giornali che svolazzano e tu mi fai - dobbiamo andare al cine - - e vai al cine, vacci tu! -


EugeRambler - 20/02/2005 alle 20:09

e allora anche il bandito e il campione di de gregori Due ragazzi del borgo cresciuti troppo in fretta un'unica passione per la bicicletta un incrocio di destini in una strana storia di cui nei giorni nostri si è persa la memoria una storia d'altri tempi, di prima del motore quando si correva per rabbia o per amore ma fra rabbia ed amore il distacco già cresce e chi sarà il campione già si capisce Vai Girardengo, vai grande campione nessuno ti segue su quello stradone Vai Girardengo, non si vede più Sante è dietro a quella curva, è sempre più distante. E dietro alla curva del tempo che vola c'è Sante in bicicletta e in mano ha una pistola se di notte è inseguito spara e centra ogni fanale Sante il bandito ha una mira eccezionale e lo sanno le banche e lo sa la questura Sante il bandito mette proprio paura e non servono le taglie e non basta il coraggio Sante il bandito ha troppo vantaggio. Fu antica miseria o un torto subito a fare del ragazzo un feroce bandito ma al proprio destino nessuno gli sfugge cercavi giustizia ma trovasti la Legge. Ma un bravo poliziotto che sa fare il mio mestiere sa che ogni uomo ha un vizio che lo farà cadere e ti fece cadere la tua grande passione di aspettare l'arrivo dell'amico campione quel traguardo volante ti vide in manette brillavano al sole come due biciclette Sante Pollastri il tuo Giro è finito e già si racconta che qualcuno ha tradito. Vai Girardengo, vai grande campione nessuno ti segue su quello stradone Vai Girardengo, non si vede più Sante è sempre più lontano, è sempre più distante sempre più lontano, sempre più distante… Vai Girardengo, non si vede più Sante Sempre più lontano, sempre più distante...


Emiliano - 20/02/2005 alle 20:14

Bellissima la canzone di De Gregori, grande testo e grande storia. Fra le altre cose Morris lasciava trapelare nel suo post precedente che la canzone dice cose non inverosimili...


Seb - 20/02/2005 alle 20:28

Per le uscite in bici oltre agli Europe (come già detto da Morris) adoro i Queen (We are the champions) e soprattutto Heroes di David Bowie... mi da una grande carica!


aranciata_bottecchia - 20/02/2005 alle 21:43

Un grazie di cuore al miticissimo Emiliano ed al sempre piú simpatico Eugenio, al quale auguro grandissime serate di bisboccia in quel di Praga!


EugeRambler - 20/02/2005 alle 21:45

cercherò di non deluderti SIMPATICO aranciata!


tobia - 21/02/2005 alle 01:08

metallicaaaaaaa... quali sono le tue canzoni preferite ruskita???


andrea81 - 21/02/2005 alle 07:58

Un ottima domanda ruskita, anch'io quando vado sui rulli ascolto sempre un po' di musica, e secondo me serve una musica che cambia continuamente di ritmo, in modo che anche tu possa cambiare il ritmo sui pedali a tempo di musica. Hai mai sentito parlare di Davide Van de Sfroos? Probabilmente, se non sei della lombardia, non credo che tu l'abbia sentito nominare. Come artista credo sia originale, anche se poco conosciuto. Infatti è riuscito a riportare ai tempi di oggi le tradizioni di anni indietro, ma tutte in chiave moderna, con musica moderna. In più i suoi brani parlano di una terra a me molto cara che è quella del lago di como. Poi la sua musica passa da fasi lente, dove puoi rallentare e recuperare, a ritmi veloci dove puoi affondare lo scatto finale!!! Ce n'è anche altra di musica che ascolto, molta della quale già descritta da altri, ma penso che quella sia la migliore. Se ti può interessare consulta questo sito: http://www.cauboi.it


aranciata_bottecchia - 21/02/2005 alle 10:53

Approfitto dell’accenno di Ruskita al blues per minare qualche luogo comune, dal momento che é una musica che amo profondamente 1) Il blues non nasce nei campi di cotone, non se ne vede il motivo; il blues nasce nelle carceri, che si riempirono di gente nera dopo l’abolizione della schiavitú. Il blues é l’evoluzione dei canti degli schiavi afro-americani (non africani, parliamo giá di terze generazioni) in qualcosa di nuovo, ovvero il canto dei carcerati afro-americani. La forte connotazione ritmica é assai legata agli sforzi cadenzati di chi, con le catene ai piedi, deve spaccare pietre con il piccone o piantare chiodi sulle traversine della ferrovia (chi avesse visto la commedia "Fratello dove sei?" dei fratelli Coen puó essersene fatto una certa idea). La nascita del blues, successiva comunque al termine della guerra di secessione ed all’abolizione della schiavitú, é un processo creativo dove si mescolano musica popolare e musica d’autore, portato a termine grossomodo nella seconda metá del dicannovesimo secolo (1850-1900). 2) Il blues viene spacciato per genere chitarristico, ci fanno credere che siano sufficienti due o tre blue notes perché si tratti di blues, Pino Daniele suona ‘o blùs? Il blues nasce e rimane fondamentalmente un genere vocale, almeno per ció che concerne il suo periodo creativo. La deriva eminentemente chitarristica del blues coincide con il suo progressivo inaridirsi e con il piegarsi ai cliché imposti dal mercato discografico. A proposito, alla Heineken o ai festival jazz sponsorizzati dalle sigarette Gitanes piace far credere che il bluesman sia un vecchio incartapecorito con la voce arrocchita. Va da se, il fumo passivo avrá avuto il suo peso. Il bluesman per eccellenza deve invece cantare in falsetto, che abbia la voce limpida o meno, perché secondo la tradizione africana i cantanti capaci di esprimersi in falsetto sono chiavatori infaticabili, tori da monta capaci di ripopolare da soli una tribú. Gli afro-americani sentivano fortissimamente il problema dell’impotenza sessuale e alla voce in falsetto venivano associate profonde energie virili, ed i cantanti che primeggiavano in questo stile ottenevano molti sguardi e applausi femminili. Anche i piú grandi soul-men hanno cantato in falsetto, Marvin Gaye, Sam Cooke, Al Green, Ray Charles, Smokey Robinson, persino Otis Redding, pur con una voce rochissima, si sforzava di cantare in falsetto. 3) Benché sia innegabile l’importanza della struttura formale del blues (le dodici battute, la scala penta-tonica al posto di quella dia-tonica), il blues é soprattutto "letteratura" ed espressione di uno stato d’animo. I blues sono gli spiriti maligni ereditati dalla tradizione non scritta dei canti e delle novelle africane. Ai blues si imputano tutte le sfortune, dalla mancanza di cibo per i figli alle scarpe sfondate, dall’impotenza sessuale ai tradimenti del consorte, dalle inondazioni del mississippi alle devastazioni del raccolto dovute all’acaro del cotone. Imbevuti della cultura cristiana imposta dal padrone bianco, alcuni bluesmen trasformavano in Satana gli spiriti maligni della tradizione. Imbevuti del laicismo delle bettole, alcuni bluesmen trasformavanogli spiriti maligni, i blues, in sofferenza e disagio tout-court, senza implicazioni extra-terrene. In ogni caso il blues deve esprimere contemporaneamente una marcata sofferenza, attraverso il testo, e una fiducia incrollabile nel domani, attraverso l’intonazione della voce. Purtroppo molti imitatori bianchi, come Eric Clapton, cercano di esprimere la sofferenza attraverso la voce o il languore della chitarra, sbagliando tutto e pasticciando inevitabilmente, abbracciando la disperazione e trascurando la speranza. 4) Dalle carceri del Mississippi, ma anche dell’Arkansas, della Louisiana, dell’Alabama, del Tennessee e del Texas, il blues si diffonde a macchia d’olio negli strati sociali piú umili, si puó dire che molti braccianti senza lavoro, disoccupati per l’inondazione o la carestia, e pizzicati a rubare o a schiamazzare ubriachi fradici per le strade, tornavano dalla prigione ai campi di cotone con il blues in ereditá. Oggi chiamiamo blues ció che altro non é che un rock bluesy, crediamo che il blues sia fondamentalmente quello di Chicago, ma il blues nasce nel delta e per questo motivo si chiama delta blues. Il delta non é la foce del Mississippi, il delta é un’ampia e fertilissima regione compresa tra i fiumi Mississippi e Yazoo, assai propizia per la coltivazione del cotone, ad altissima resa ed altrettanto esposta alle inondazioni dei fiumi, che ciclicamente trascinavano nella morte le baraccopoli dei braccianti di colore piú poveri (chi avesse visto "Fratello dove sei" capirá). All’inizio del secolo il blues é comunque sufficientemente diffuso nelle zone rurali, sicché artisti e cantanti delle riviste piú scalcagnate, venendo dalle cittá alle campagne per approntare qualche spettacolino di terz’ordine, entrano in contatto con questa musica, cantata nei campi, suonata agli angoli delle strade, ballate nelle festicciole improvvisate tra le catapecchie come pure nelle case coloniche del padrone. Attraverso questi artisti il blues, modificato e sgrezzato, arriva anche nel contesto urbano, dove prende piede nelle orchestrine jazz (genere che non deriva dal blues ma ne é parallelo), addirittura un furbacchione di nome W.C. Handy, avendolo proposto per primo in una sala da ballo, si fregia del titolo di padre del blues. Benché si tratti fondamentalmente di jazz, bellissimi sono comunque i dischi delle cantanti Ma’ Rainey o Bessie Smith, dolorosi e lancinanti, dignitosi e colmi di fiducia al contempo, persino quando cantano "nobody knows you when you’re down and out", oppure "Judge, please mr.judge, send me to the ‘lectric chair". Il blues, attraverso l’interpretazione che ne offrono gli small-combo jazzistici, fa la sua comparsa dapprima alla radio e quindi nel nascente mercato discografico della metá degli anni venti. In breve ci si chiede da dove arrivi questa musica, si viene a sapere che ne esiste una versione originale, le neonate case discografiche mandano alcuni talent-scout in caccia tra i campi di cotone e le baracche, alla ricerca dei gioielli perduti. In breve gli "originali" giungono sul mercato discografico dei "race records" (i dischi raziali, inizialmente destinati alla distribuzione nei ghetti ma in breve tempo grandissima fonte di guadagno per l’interesse esplosivo che suscitarono nei bianchi), e abbiamo tutt’ora la possibilitá di ascoltare i colossi della primigenia tradizione blues, artisti stupefacenti come Blind Lemon Jefferson, Sleepy John Estes, Charlie Patton, Son House, Blind Gary Davis, Robert Johnson, Blind Willie Johnson.... Nella primissima epoca appaiono anche bluesmen eccezionali benché influenzati dal ragtime o dal jazz, come Arthur Blind Blake, Tampa Red, Lonnie Johnson, perché la musica popolare non é un recinto chiuso. Il blues arriva anche nelle cittá industriali, quando per molti braccianti la situazione diventa insostenibile. Dopo la seconda guerra mondiale il blues, come la musica pop, si elettrifica e si trova a proprio agio nelle bettole piú rumorose. I bluesmen di Chicago e Detroit chiamano la loro musica "down-home blues", per ricordarne le origini, e grandissimi sono gli interpreti che hanno vissuto a cavallo tra il "prima" e il "dopo" del blues, calibri come Muddy Waters, John Lee Hooker, Lightnin’ Hopkins, B.B. King, Howlin’ Wolf, Sonny Boy Williamson, Elmore James....tutta gente che proveniva dalle campagne. In questa nuova dimensione il blues trova sempre piú successo commerciale, inarrestabile almeno fino agli anni ’60, ma va anche detto che si cristallizza diventando maniera, va detto che non é piú una musica vissuta sulla pelle ma solo un’astrazione artistica che talvolta, specie negli epigoni piú calligrafici, sfocia in una fastidiosa teatralitá. Tutto il resto non é blues, Jimi Hendrix non é blues, Eric Clapton non é blues, Peter Greeen non é blues, Stevie Ray Vaughan non é blues, e potrei citarne tantissimi altri, spesso ottimi rocker o eccellenti anche, ma il loro é rock-blues, ovvero rock ispirato formalmente al blues, spesso apprezzabilissimo, altre volte meraviglioso, ma non é blues.


Pirata x sempre - 21/02/2005 alle 11:12

credo che per risponderti,cara tania,ci metterei qualche ora...cerchero'cmq di esser sintetico: sicuramente in italia considero la coppia mogol-battisti come la migliore di sempre,anche se nn si possono adorare certi testi del rimpianto rino gaetano,edoardo bennato e del grande gaber,ma anche seppur di ben altro genere del primo lucio dalla e di alcune"poesie"di de gregori e de andre'! dei"piu'giovani"diciamo mi carica come pochi il grande ligabue,nettamente il migliore,ma mi"vendo"anche con canzoncine piu'commerciali ma cmq a volte splendide come quelle di elisa e ramazzotti! degli stranieri l'ammirazione e'sicuramente piu'vasta e ricercata e va dai progentiori del rock come gli stones,i pink floyd,i genesis,i doors,ma anche i deep purple in"smoke on the water"ed i led zeppelin in"stairway to heaven",il grandissimo jim hendrix o i piu'"recenti"dire straits(veramente straordinari),la mitica tina turner,i guns n'roses,alcune canzoni dei nirvana,bon jovi,i primi U2,"because the night"di patti smith(fortunatamente di nuovo"libera"di mostrare la sua arte),"Wind of Change"degli scorpions,"nothing else matter"dei metallica,"the final count down"degli europe,"eye of the tiger"e"no easy way out"dei survivor(colonne sonore di rocky e che ti caricano come poche altre..),per giungere all'ultimo decennio dello scorso secolo in cui sono"esplosi"i r.e.m. e ne dimentico sicuramente molti altri! ricercando un tipo di musica piu'soft ma cmq di grandissima qualita' penso per primo al mitico bob dylan(ma anche per restare in uno splendido country-rock l'altrettanto grande kat stevens),cui mi piace ricordare che"like a rolling stones"e'stata recentemente premiata la canzone piu'bella di sempre,elton john,steve wonder,"Do Ya Think I'm Sexy"di rod stewart,la splendida"heroes"di david bowie(altro che renato zero...),il ritmo di gloria gaynor e,seppur hanno attinto a piene mani sia dai floyd che dai genesis,i grandissimi queen con quella voce eccezionale di mercury,ma anche"hotel california"degli eagles per finire all'ottimo sound di lenny kravitz e tanti,tanti altri che di certo staro'dimenticando! beh poi c'e'il blues e meglio ancora il rhythm&blues ed i suoi straordinari interpresti da james brown,piuttosto che aretha franklin,i mai troppo rimpianti ray charles e berry white,ma anche il mitico joe cocker(chiedere a chi lo imita... vero zucchero!?),i fenomenali santana e"mano lenta"eric clapton(uno straordinario rock-blues,ancor di piu'quando formava i mitici cream alla fine degli anni'60),frank zappa piuttosto che BB king,per giungere ad oggi con la grande anastacia e tutti gli altri che mi saro'colpevolmente dimenticato... nn riesco invece a sopportare il jazz(armstrong,quello buono,a parte...),nn tanto perche'nn riconosco la sua impareggiabile grandezza nel saper improvvisare ottima musica come nessun altro,ma perche'proprio nn tollero il suo eleggersi come musica di qualita'superiore proprio per questa fenomenale dote e soprattutto perche'nn credo,come loro professano,che tanto piu'la musica e'complessa,tanto e'piu'meritevole e valorosa,anzi....basta notare la semplicita'in italia di un certo battisti(credo che"emozioni"sia il piu'fulgido esempio),ma anche proprio alle purissime emozioni che rendono ascoltare"wish you were here"dei primi,inarrivabili,pink floyd! ah nn mi prendete per pazzo ma nn disdegno,ogni tanto,ascoltare anche coloro che al pari dei"neri d'america"sono stati i progenitori della musica europea:da mozart a chopin,da bach a wagner,strauss,tchaikovsky,l'impossibile rachmaninov per nn parlare del fenomenale beethoven....:)

 

[Modificato il 21/02/2005 alle 13:17 by Pirata x sempre]


laperla - 21/02/2005 alle 12:19

La musica Rock dei anni '70 é il massimo!!!! Takin'Care of Business dei BTO Born To Be Wild dei SteppenWolf Heartache Tonight dei Eagles Fly Like an Eagle di Steve Miller Free Falling di Tom Petty :D:D:D:D:D


marc - 21/02/2005 alle 12:35

Devo ammettere che non amo pedalare con cuffie in testa, anche perchè mi fa un pò perdere la concentrazione sui pericoli della strada, però mi capita, specialmente, è ovvio, se sono da solo, di ripetere o canticchiare qualche pezzo che ho in testa in quel momento..... Per il resto faccio prima a dirti quello che NON mi piace. Non amo per niente ( e non ho mai amato anche negli anni passati) quella che viene, salvo qualche meritevole eccezione, proposta nelle disco. Per il resto apprezzo tutto il Rock,dal + duro storico ac-dc, iron maiden ecc ecc. fino alle ultime band poi i queen, led zeppelin, supertramp, smith, sprigsteen, Pogues, dire straits, U2, Eagles, .... Amo ascoltare anche la musica raggae e etnica. Non ero un gran fan del Rap , ma devo dire che Eminem non mi dispiace Tra gli italiani De gregori, Guccini, Venditti, battisti,Nomadi, Liga, Vasco (quando non è troppo fatto....) Battiato... Tra gli artisti che si sono messi evidenza di recente Anastacia per me è molto brava e poi ... sicuramente ho scordato qualcuno!!! p.s. ancora 2 che non sopporto: Michael Jackson e Madonna Ciao!


ruskita - 21/02/2005 alle 13:09

Mi inchino di fronte alla cultura di Aranciata_Bottecchia...!!!:o:o:o:o:o Per Tobia:eh, come se fosse facile scegliere...! I Tallica sono sempre cambiati tanto da disco a disco, mi capita di ascoltarne uno piuttosto che un altro a seconda delle situazioni... X la bici trovo ottimi i riffoni pesanti di load (meno reload); il black album è eccezionale, e che dire di and justice for all e master...? Forse quello che preferisco in assoluto è ride the lighting, ed è fantstico anche S and M (da provare anche x chi ama la musica classica!!!). Canzoni alla fine si va sempre troppo sul classico! Oltre a nothing else matters, fade to black, sick and destroy, One, Master of puppets, The unforgiven intendi? Troppo belle sono: Until it sleeps, king nothing, for whom the bell tolls, Ride the lighting, Enter sandman...anche the Unnamend feeling e Dirty window anche se non piace a nessuno l'album nuovo!! E poi un sacco di altre ma alla fine te le scriverei tutte una per volta!! Aggiungo solo il grande Fabrizio de Andrè, che non avevo citato ma merita, di cui conosco a memoria particamente tutto...


aranciata_bottecchia - 21/02/2005 alle 13:12

Carissimo Seb io adoro David Bowie. Del primissimo perido, quello della seconda metá degli anni sessanta, praticamente so poco o nulla, e credo che sia cosí un po’ per tutti, é il perido oscuro di Bowie (all’epoca ancora David Jones), che sale alla ribalta nel ’69 con la canzone "Space Oddity", canzone che non mi fa impazzire ma comunque celebre, una volta ebbi occasione di ascoltare alla radio anche la versione in italiano cantata dallo stesso Bowie, che all’epoca non aveva ancora il portafogli gonfio di verdoni, dunque disponibilissimo a cercar di sbarcare il lunario in qualsiasi modo. Nel 1970 pubblica il bellissimo disco "The man who sold the world", dove emerge in tutto il suo splendore il connubio con il chitarrista prodigio Mick Ronson, forse il piú grande chitarrista di rock’n’roll di sempre assieme a Keith Richards degli Stones e Pete Townshend degli Who. Rock’n’roll e ballate elettroacustiche sono la cifra stilistica di questo disco segnato dalla voce drammaticamente teatrale di Bowie e dalla chitarra ruvida e guizzante di Ronson, al confine con l’hard rock, e se tutte le canzoni, belle, spicca la gemma di "the man who sold the world", ripresa anche da Kurt Cobain nel bellissimo unplugged dei Nirvana. (Gradimento personale 9). Nel 1971 pubblica "Hunky Dory", che mi piace appena un pizzico meno del precedente, le chitarre sono ammorbidite o spesso assenti e grande spazio ha il pianoforte; celeberrima é quella "Changes" sfruttata in moltissimi spot pubblicitari (canzone che non amo), le mie preferite sono la ballata "Life on mars", la stralunatissima "Andy Warhol" e la bellissima esplosione chitarristica (quasi punk!) di "Queen bitch". (Gradimento personale 8). Nel 1972 pubblica "Ziggy Stardust", disco sublime, uno dei miei preferiti in assoluto (non solo di Bowie), non una sola canzone é fuori posto, gli arrangiamenti sono perfetti e la voce sempre drammaticamente ispiratissima. Le mie preferite sono "Five years", "Lady Stardust", "Ziggy Stardust", "Rock’n’roll suicide", "Hang on to yourself" (quest’ultima vero e proprio manuale per i punk rockers in divenire, tipo i Ramones), ma il resto non é un resto, sono molto belle e famosissima é diventata "Starman", recentemente sigla di trasmissioni come "meteore/matricole". (Gradimento personale 10). Nel 1973 pubblica "Aladdin Sane" (gioco di parole con "a lad insane", un ragazzo non proprio a posto), con un rock’n’roll fantastico come "Panic in Detroit" , pezzi chitarristici eccellenti come "Watch that man", "Craked actor", la fulminante e adrenalinica cover degli Stones "Let’s spend the night together", ed altri pezzi validissimi con pochissime cadute di tono. (Gradimento personale 8). "Pin Ups", sempre del 1973, é un disco interamente di cover decisamente ben fatto e con la chitarra di Ronson sempre in evidenza, e ci illumina sugli artisti degli anni sessanta che hanno influenzato la formazione di Bowie: ci sono le squassanti mitraglie rock’n’roll di "Rosalyn" e "Don’t bring me down" dei Pretty Things, gruppo inglese dei mid-sixties dei quali mi sono poi comperato un’antologia, trovando che gli originali erano ancor piú selvaggi e meravigliosamente primitivi; c’é "Here comes the night" dei Them, che non erano una band ma un gruppo di turnisti costruito attorno al talento vocale di Van Morrison, ci sono le leggendarie e bellissime "I can’t explain" e "anyway anyhow anywhere" dei formidabili Who, c’é la famosissima "Friday on my mind" degli australiani Easybeats (il cui cantante Young é il fratello maggiore dei due Young che pochi anni piú tardi venderanno carrettate di dischi hard rock con gli AC/DC); c’é la bellissima "where have all the good times gone" dei fantastici Kinks di Ray Davies (poliedrico gruppo sospeso tra folk e rock’n’roll che nel 1964 letteralmente "inventó" l’hard rock con il riff durissimo di "you really got me", ripresa successivamente anche dai Van Halen con esiti comici); ci sono anche altre cover piú o meno interessanti, ma nel mio cd brillano due bonus track assenti nel vinile originale, le bellissime "Port of Amsterdam" di Jacques Brel e "Growin’ up" di Bruce Springsteen (quest’ultima nettamente superiore all’originale). (Gradimento personale 8). Nel 1974 esce "Diamond dogs", disco che segna la separazione da Mick Ronson, disco tuttavia riuscitissimo, con rock’n’roll stra-celebri e fulminanti come "rebel rebel", una ballata meravigliosa come "candidate", pezzi ibridi di rock’n’roll e disco-music come "1984" e "....skeletal family", ma l’atmosfera del disco nel suo insieme é equilibrata e coinvolgente, sempre drammaticamente credibile. (Gradimento personale 9). Dopodiché Bowie mi piace molto meno, alcuni suoi dischi successivi me li sono venduti al mercato dell’usato ed ho conservato un’antologia, non mi erano piaciuti album come "Young Americans" o "station to station", la stessa trilogia berlinese (Low, Heroes, Lodger), benché non l’abbia svenduta, non mi ha mai fatto impazzire, anche se va detto che la canzone "Heroes", eponima dell’album e indissolubilmente legata al film "Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino", é semplicemente la piú bella canzone che David Bowie abbia mai scritto e cantato. Ho due dischi dal vivo, "David Live" che é molto bello e "Stage" che non ho mai ascoltato. Complessivamente il Bowie dagli anni ottanta in poi non me lo sono troppo filato (anche se mi sono piaciute canzoni tipo "this is not America"), l’ultimo Bowie poi mi sembra la caricatura di se stesso, incatenato al dovere di cambiare sempre. Salutissimi Seb.


aranciata_bottecchia - 21/02/2005 alle 18:09

Tornando al tema iniziale del thread, ovvero la musica da tenere nelle cuffiette pedalando, sconsiglio vivamente il jazz, é una musica che entra clamorosamente nel sistema nervoso e vi spinge a dar fondo alle energie, vi spinge a varcar la soglia e vi fotte, vi lascia senza forze, ma ascoltata pedalando é entusiasmante. Anche se, va ricordato, pedalare in strada con le cuffie é un po’ da fessi (ha ragione Marc da questo punto di vista). Le cose migliori da ascoltare sotto sforzo sono comunque i pezzi hard-bop, ho una predilezione per Dexter Gordon e il suo pastosissimo sax tenore, anche se vanno benissimo anche personaggi come Sonny Rollins o John Coltrane nei pezzi piú melodici, in particolare vado fuori di melone quando si alternano i solo di pianoforte o di basso, attendendo in fibrillazione il ritorno del sax e del pieno orchestrale. L’importante é scegliere sempre composizioni molto melodiche e cantabili, meglio se swinganti, evitando i cerebralismi irritanti del free jazz o certi pallosissimi solitari al confine con la musica classica d’avanguardia. Il jazz nasce nei bordelli, cresce al seguito dei funerali di New Orleans, diventa forte nelle sale da ballo e nei casinó, poi purtroppo ha finito la sua corsa nelle accademie, dove io non entro, un po’ come i cani nei negozi. Alcuni titoli di dischi per chi nutrisse una vaga curiositá: Miles Davis - Kind of blue (tromba e orchestra, 1959) Miles Davis - Sketches of Spain (tromb e orchestra, 1960) Freddie Hubbard - Open sesame (tromba, 1960) Dexter Gordon - A swingin’ affair (sax, 1962) Bill Evans & Jim Hall - Undercurrent (piano + chitarra elettrica, 1962) John Coltrane - Live at Birdland (sax,1963) John Coltrane - A love supreme (sax, 1964) Charlie Haden - Liberation music orchestra (folk jazz! 1969) Per chi preferisse un approccio soft al jazz consiglio il bellissimo "Buena Vista Social Club" organizzato da Ry Cooder, dove si mescolano jazz e tradizione cubana, sublime. Ultima annotazione: mi ero ripromesso di non parlare della musica che non mi piace ma voglio fare una piccola eccezione: ho sempre detestato the final count-down degli Europe, ma i gusti son gusti e rispetto chi la apprezza. Provate peró a sostituirla con il Bolero di Ravel e poi mi saprete dire. (Come canta ironicamente il Bugo: "io non suono la chitarra amo il sintetizzatore...).

 

[Modificato il 21/02/2005 alle 18:16 by aranciata_bottecchia]


aranciata_bottecchia - 21/02/2005 alle 18:09

Ciao Laperla, non ho mai ascoltato nulla dei Bachman Turner Overdrive, oppure l’ho ascoltata ma non sapevo chi fossero. Gli Eagles non mi fanno impazzire ma qualche bella canzone l’hanno fatta sicuramente. Di Steve Miller mi viene in mente The Joker. Tom Petty mi piace moltissimo, il mio disco preferito é Full Moon Fever, dove c’é appunto Free Fallin’ (e devo tirarti le orecchie perché é un disco del 1989, non degli anni ’70). Le mie canzoni preferite della sua carriera sono "American Girl" , "Breakdown" , "Refugee", "I wan’t back down", "Southern accents" e appunto Free Fallin’. Va detto che l’inglese lo leggo appena appena e il cantato, se non ho iltesto sotto gli occhi, non riesco proprio a comprenderlo, quindi il piú delle volte mi piacciono la musica e il pathos espressi, ma del testo non capisco niente e non mi accorgo se dicano o meno delle stupidaggini. Comunque, tornando agli anni ’70, volevo sapere se ti piacciono Bob Seger, Lynyrd Skynyrd, Flamin’ Groovies, Warren Zevon, Willy DeVille, David Johansen, Cramps... Ciao!


leo - 21/02/2005 alle 18:13

io mi metto vespa 50 dei lunapop, e la canto in gara..."ma dove vai con le ali sotto i piedi..." perche son tutti delle moto!


laperla - 21/02/2005 alle 18:40

x aranciata...scusa per l'anno sbagliato della canzone ma intendevo l'era dei cantanti..oooops;) Di Segar mi piace Against the Wind,Nightmoves,Old Time Rock n Roll e Catmandu.... Poi ci sono i Doobie Brothers, Boston, Bad Company, Peter Frampton, FleetwoodMac Steppenwolf e Toto.... Per quella un po più stile Rock Rock i mitici KISS!!!!


laperla - 21/02/2005 alle 19:12

per Aranciata...volevo anche dirti che ho scelto le mie canzone sia per i cantanti ma sopratutto per le parole...credo adatte a questo forum e questo sport...poi essendo Americana non ho la difficoltà che hai te a capire i testi...:D;):D:P;):P;)


ruskita - 21/02/2005 alle 20:20

Per Andrea81: ammetto la mia ignoranaza, non conosco...ma mi informerò, grazie dell'informazione. Che tu sappia c'è un modo per sentire qualcosa di suo su internet? Ps precisazione x tutti proprio x essere pignoli: Il Bandito e il Campione è interpretata splendidamente da Francesco De Gregori, ma l'ha scritta il fratello...:P


mestatore - 21/02/2005 alle 23:44

aranciata sei un mito! ciao


Emiliano - 22/02/2005 alle 00:15

Ecco un'altra grande canzone sul ciclismo: "Gimondi e il Cannibale" di Ruggeri: La gola che chiede da bere, c'è un'altra salita da fare per me, che sono fuggito subito. Rapporti che devo cambiare, lo stomaco dentro al giornale per me, e devo restare lucido. E quanta strada che verrà, ma non mi avrai; io non mi staccherò. Guarda la tua ruota e io ci sarò. Cento e più chilometri alle spalle e cento da fare. Di sicuro non ci sarà più qualcuno dei miei. Tutta quella gente che ti grida "Non ti fermare". E tu che mi vuoi lasciare. Non ti voltare; sai che ci sarò. Scivolano case tra persone fuori a guardare. Ci sarà riparo al vento lungo questo pavè? Ci sarà la polvere che nel respiro mi sale. Ma non mi potrò voltare. Non mi chiamare; sai che ci sarò. Ancora più solo di prima, c'è già il Cannibale in cima e io che devo volare a prenderlo. Sudore di gente dispersa, di maglia, di lingua diversa; ma io, il cuore io voglio spenderlo. E quanto tempo passerà in mezzo a noi, ancora non lo so. Dietro alla tua ruota io ci sarò. Cento e più chilometri alle spalle e cento da fare. Di sicuro non ci sarà più qualcuno con noi. Devi dare tutto prima che ti faccia passare. Io non mi lascio andare. Non ti voltare; sai che ci sarò. Scivolano vite e due destini persi nel sole. L'orologio prende il tempo e il tempo batte per noi. Non c'è più chi perde o vince quando il tempo non vuole. Quando la strada sale non ti voltare;sai che ci sarò. Cento e più chilometri alle spalle e cento da fare. L'orologio prende il tempo e il tempo batte per noi. Non c'è più chi perde o vince quando il tempo non vuole. Quando la strada sale, non ti voltare;sai che ci sarò.


aranciata_bottecchia - 22/02/2005 alle 01:54

Ciao Laperla, purtroppo non avevo capito che c’era una legame tra il testo delle canzoni che hai segnalato e l’argomento ciclismo/voglia e bisogno di libertá, fisica e mentale. L’ignoranza non andrebbe mai perdonata, ma per una volta fai un’ eccezione. I miei gusti sono un po’ differenti, non amo troppo l’hard rock "troppo mainstream", troppo radiofonico di gente come Boston, Toto, Bad Company, Peter Frampton, Kiss, (ci mancano i grand funk railroad e siamo a posto), ma in fondo non tutti i gusti sono alla menta. Mi piacciono molto di piú il garage-sound e il punk americano, generi che amo alla follia, gente come Sonics, 13th Floor Elevators, Stooges, MC5, Cramps, Dead Boys, New York Dolls (e Johnny Thunders), Ramones, Dead Kennedys, ma anche in questo caso direi che non tutti i gusti sono alla menta! E ha ragione Ruskita, "Il bandito e il campione" l’ha scritta proprio Luigi Grechi, nome d’arte del fratello di Francesco DeGregori! Ti ringrazio per il complimento Mestatore, anche se poi nel ciclismo l’uomo conosciuto come "mito" é Michele Ferrari. Non ti riferivi a lui vero? Comunque le mie tre grandi passioni sono il ciclismo, la musica e i cani, prometto che dei cani non scriveró in questo forum. Carissimo Emiliano, io la canzone di Ruggeri non l’ho mai sentita, é una lacuna cui devo porre rimedio al piú presto anche perché il testo, oltre ad essere ben fatto, offre dei versi che quasi suggeriscono da soli le note della canzone, un po’ come nei pezzi migliori che ha scritto Mogol nella sua carriera di paroliere. Sono curiosissimo. Intanto grazie da parte mia per averne postato il testo. Ciao! Ps Mestatore fai benissimo ad ascoltare il blues nello stile di Chicago, é musica eccellente, io adoro anche il rock-blues, su tutti i Fleetwood Mac rigorosamente con Peter Green alla chitarra (quelli del successivo periodo canzonettaro mi piacciono molto meno), dei quali, se non hai nulla, ti consiglio "Then play on" del 1969 che dovresti trovare in serie economica a 10 euro o anche meno, e se ti piace buttati poi a pesce su "Live at the BBC", forse ancora piú bello. Ciao!


andrea81 - 22/02/2005 alle 08:05

Ciao ruskita, immaginavo che non lo conoscevi, è un artista che, gli abitanti del lago di como e valli, conoscono a menadito tutte le sue canzoni, ma già qui vicino a milano dove abito io solo pochi lo hanno sentito nominare, nonostante già da diversi anni appaia sulle nostre TV locali e qualche volta è comparso anche su raidue o raitre. Dal momento che scrive i suoi testi nella sua lingua naturale (ovvero il dialetto del lago di como), molti ragazzi della mia età credono che si tratti della solita "musica da osteria" o da vecchi, e invece si sbagliano. Purtroppo non so dove puoi andare a cercare i suoi brani, se hai WinMX forse qualcuno lo trovi, se no non ne ho la più pallida idea.


ruskita - 22/02/2005 alle 21:14

Allora faccio un po' di pubblicità a un gruppo locale anch'io... Ascoltate i BIG FAT MAMA su www.bigfatmamaband.com !!!;)


cyclingchecco - 23/02/2005 alle 17:37

Come dimenticare un simil pezzo? SONO FELICE - Elio e le Storie Tese Questa sera e' domenica e non mi va proprio di uscire preferisco stare in casa a guardare la televisione danno un film con quell'attore che mi fa morire quello con i capelli rossi Woody Woodpecker come sono Felice Gimondi lo so che non e' facile nella vita scoprire che c'e' anche Eddie Merx ho quasi paura ma affronterei il mondo quando lui pedala al mio fianco A volte mi vien voglia di saltare in sella pedalare un po' con lui, parlare della nostra biga e magari lui e' li' che sta indossando la maglia rosa perche' in testa e' cosi' lontano ma e' cosi' vicino a me A volte lui se ne va via, non mi sta neanche ad aspettare mi lascia con Bitossi, mi sembra di impazzire tanto che mi vorrei ritirare e sento in un minuto tutti i ciclisti del mondo che hanno bisogno di aiuto dalla propria ammiraglia ma non lo sanno dire la notte bucherei i suoi palmer per non farlo partire mentre gli smonto il cambio e gli sego i pedali perche' mi surclassa anche solo quando parla con De Zan A volte lui se ne va via, non mi sta neanche ad aspettare mi lascia con Bitossi, mi sembra di impazzire tanto che mi vorrei ritirare e sento in un minuto tutti i ciclisti del mondo che hanno bisogno di aiuto dalla loro ammiraglia ma non riescono a parlare come me in questo momento che sono Gimondi con gli occhi rotondi la testa quadrata la bici scassata

 

[Modificato il 23/02/2005 alle 17:40 by cyclingchecco]


Morris - 24/02/2005 alle 20:02

Per Aranciata_Bottecchia.... Uno che scrive in maniera cosi particolareggiata e profonda di musica, con l’intreccio caleidoscopico esso stesso dipinto a pentagramma musicale, di questa pagina dell’arte è certamente un protagonista. Sicuramente è un critico che, a differenza di tanti troppi colleghi e del suo carattere brioso, spontaneo e graffiante, non stronca, ma spiega, dimostrando quella tolleranza che nell’arte è, sovente, ancor più legittima che in altri campi della vita. Caro Davide, tempo fa tu mi dicesti di non sopravvalutarti, ma io sono solo a constatare, non ti ingigantisco assolutamente! Il tuo stesso nome mi richiama un personaggio che ha avuto il coraggio di seguire le proprie immanenze, ponendo, poco più di un lustro fa, uno stop all’attività che lo aveva reso famoso. Costui, seguendo quegli istinti artistici che pochi, nel suo campo, possiedono, è giunto a sfidare altri volti e ricostruire paesaggi, fantastici solo per chi non sa leggere. Tu potresti essere benissimo quel tipo, più per il tuo modo di camminare sull’affascinante, che per le comuni tante analogie di percorso e di traiettorie quotidiane. Se sei chi penso, colgo l’occasione per applaudirti a piene mani e dirti che sei un grande; se invece sei un altro, la mia ammirazione nei tuoi confronti, s’innalza ancor più nel tentativo di superare quel che appare impossibile. Chapeau! Morris


aranciata_bottecchia - 25/02/2005 alle 02:20

Ciao Morris, non trovo le parole e mi limito a dire che ho accolto i tuoi apprezzamenti sicuramente con piacere ma anche con un po’ di stupore. Non sono però il personaggio che pensi, sono assolutamente una figura oscura e sconosciuta. Ma è un personaggio pubblico? Non sono nemmeno un critico di professione (intendiamoci: fare meglio di Luzzato Fegiz sarebbe facile per chiunque). Ho lavorato per alcuni anni in un panificio industriale con parecchi arabi ed egiziani, uscendone un attimo prima di diventare razzista ma conservando un’epidermica allergia verso complimenti e apprezzamenti, sicchè nella vita di tutti i giorni non sono più capace di distinguere quelli sinceri da quelli circostanziati, e qualche amico del forum ora capirà perchè cerco di fare pochi complimenti e spesso invito a non farne. Ma non posso negare, carissimo Morris, che le tue parole danno una soddisfazione enorme. Un abbraccio


Morris - 25/02/2005 alle 09:31

Carissimo Davide, persino il sottoscritto, ieri sera piangente d'ebbrezza di fronte alla visione di "Pink Floyd at Pompei", ed infinitamente meno bravo di te sui fascinosi terreni musicali, si azzarderebbe a paragonarsi a Luzzatto Fegiz! Conosco la tua quasi idiosincrasia verso i complimenti, ma so altrettanto bene che in te convive un cervello ben funzionante e pieno di valori, quindi riconfermo che non ti concedo nulla in più di quello che meriti. Il personaggio con cui t'ho scambiato (verso il quale t'assomigli in grandissime entità), è uno che ha fatto della musica, fino al '98, un credo di vita, mentre oggi la ricama sullo sfondo di altre forme artistiche e di paesaggi da sogno. Uno che vive sulla Presolana, che ama gli orizzonti boreali della Norvegia e il ciclismo, che si chiama come te (aggiungendo un cognome che sublima sapere e saggezza) e verso il quale nutro una stima dettata dall'ammirazione e dalla condivisione. Ha 42 anni, ed una moglie artista come lui. Anche a me non piacciono i mielosi complimenti, tanto più quando vengono dai sacerdoti della nullità dell'oggi, ma so riconoscere i non conformisti ed i grandi, indipendentemente dalla loro fama. E tu, caro Davide, sei uno che è una fortuna leggere! Ricambio l'abbraccio! Morris


aranciata_bottecchia - 25/02/2005 alle 19:18

Davide Sapienza + Cristina Donà? Confermo, non sono io purtroppo (dico purtroppo perchè la Donà è veramente dolcissima e adorabile). Io ho smesso di comperare riviste musicali poco più di un anno fa, ma era già da qualche anno che non si leggevano più recensioni di Davide Sapienza (del quale devo avere anche qualche monografia scritta per la editrice Arcana). I gusti musicali possono non collimare sempre, ma concordo nell’attribuirgli passione immensa e pari competenza, e mi lusinga non poco il paragone. Ciao!


Emiliano - 25/02/2005 alle 19:52

Caro Davide, i complimenti sinceri te li meriti. anche da parte mia. Non ho grande talento musicale, ma in questi mesi non posso certo negare che tutti i tuoi post abbiano avuto un'anima. Sei come prima cosa una persona estremamente intelligente e preparata. Poi quello che ti rende un fuoriclasse è il temperamento col quale esprimi le tue idee. Il mondo si divide grossolanamente fra i magnanimi e i pusillanimi (poi ci sono tutti gli intermedi. Tu certamente sei un magnanimo nel senso latino del termine!


aranciata_bottecchia - 25/02/2005 alle 22:23

Ragazzi, mi state mettendo in pesantissimo imbarazzo. Caro Emiliano, sicuramente la definizione "estremamente intelligente" è esagerata, ma nelle altre tue parole mi riconosco sicuramente e ti ringrazio per la stima (che è contraccambiata, lo sai benissimo). Chiaramente, da "fuoriclasse" del temperamento, mi capita talvolta di cadere in topiche clamorose o in polemiche sterili, tuttavia sembra che mi sopportiate abbastanza bene. Un salutissimo a tutti.


Admin - 26/02/2005 alle 00:05

Anche in redazione hai davvero la stima di tutti, Aranciata, basta che non fai scappare più le nuove iscritte ;)


aranciata_bottecchia - 26/02/2005 alle 01:46

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Anche in redazione hai davvero la stima di tutti, Aranciata, basta che non fai scappare più le nuove iscritte ;) [/quote] Promesso!:cool:


mario82 - 28/02/2005 alle 02:24

...?!?... :D :P


spartaco - 28/02/2005 alle 05:12

io in bici amo ascoltare i suoni della natura soprattutto in montagna dove in salita la musica potrebbe diventare addirittura stressante in quei momenti sono concentrato a l massimo sulla musica che dire io ascolto prevalentemente metal non ho canzoni preferite o gruppi prferiti perchè cambiano a seconda dei periodi,mi piace un po di tutto faccio prima a dire cosa non mi piace dance rap pop nu metal ed i nuovi metallica:cool: aranciata non ti preocupar non ti facio i complimenti:D ma oltre alle saggezze musicali hai ragione anche sui centri socioli ed aggiungerei a quello che hai detto che sono anche intolleranti e con la puzza sotto il naso ho conosciuto molti ragazi che li frecuentavano e questo mi ha scoraggiato a frecuentarli naturalmente pero generalazzare è sbagliato in genere la gente che dici tu si trova nei centri più "famosi" ma ho visto che ci sono anche altre realta, centri socali di quartiere frecuentati da persone del tutto diverse che spesso levano i ragazzi dalla strada forse sono uscito fuori tema quindi non mi dilungo ciao e c.........i:D


aranciata_bottecchia - 12/04/2005 alle 22:09

Ultimamente si è accennato a Springsteen nel forum, trattandosi di una delle mie preferenze assolute non ho potuto esimermi dal farne un ritrattino breve, o meglio una passeggiata all’interno della discografia. [b] Greetings from Asbury Park, N.J. [/b] (1973) A dispetto del flop commerciale che rimediò all’epoca, il primo disco di Springsteen è decisamente affascinante, e non bisogna dimenticare che l’insuccesso fu dovuto essenzialmente ad una sostenuta campagna promozionale dove il nostro veniva offerto al pubblico come il "nuovo Bob Dylan", perchè la ricerca di un nuovo menestrello folk era diventata chiodo fisso della Columbia e di parecchie case discografiche, sospinte dalla fame di canzoni di protesta e di inni fricchettoni da suonare attorno al fuoco sulla spiaggia. Chi pensa che Springsteen fosse cresciuto ascoltando Joan Baez o Pete Seeger sbaglia di grosso, il suo background consisteva di ascolti in dosi massicce di rock’n’roll tipo Chuck Berry e Rolling Stones, addizionato da quantità mostruose di soul music quasi funky, tipo Wilson Pickett, senza disdegnare le rivisitazioni del soul in chiave quasi hard-rock fatte da Mitch Ryder. Di conseguenza le prime band in cui strimpellò la chitarra erano votate ad un garage-sound molto chitarristico e piuttosto duro, per quanto con forti connotazioni melodiche e "soul" nell’uso della voce. Tuttavia il "demo" che giunse alla Columbia presentava l’artista in versione one-man-band, voce, chitarra e armonica a bocca, come un Bob Dylan o un Phil Ochs. Sono canzoni che sinceramente non mi piacciono (si possono ascoltare nel bootleg "prodigal son") ma colpirono il produttore della casa discografica, quel John Hammond già scopritore di Bessie Smith, Billie Holiday, Bob Dylan e Aretha Franklin, e tanto bastò a fruttare un contratto per Bruce. Nel disco in questione trovano posto un paio di quelle lagne insopportabili che avrebbero dovuto spacciarlo come il nuovo Dylan, ma soprattutto c’è spazio per alcune bellissimi rock’n’roll bluesati o jazzati, con grande spazio per sax, pianoforte e organo, senza che la chitarra sia mai debordante, molto riusciti a dispetto di un mixaggio dei suoni decisamente paludoso. Citazione d’obbligo per "Growin’up" e "It’s hard to be a saint in the city" che David Bowie amò alla follia e reinterpretò a sua volta (con esiti superiori!). Nella ballata "Lost in the flood" esperimenta un cantato che sia efficacemente drammatico senza essere teatrale, "For you" è un’altra perla dal ritmo incalzante. "Blinded by the light" e "Spirit in the night" sono canzoni faciline ma gradevoli, aggiunte in un secondo momento dopo che la Columbia respinse al mittente la prima versione del disco, priva a loro dire di potenziali brani da hit-parade. Furono difatti queste due canzoni i 45 giri estratti dall’album, ma non si può dire che divennero delle hit. I fan di Bob Dylan non gradirono, i seguaci del rock’n’roll ignorarono il disco (ovviamente i fondi di magazzino andarono a ruba successivamente, quando Springsteen ottenne il successo che cercava). Gradimento personale: 8. [b] The wild, the innocent & the E-street shuffle [/b] (1973) Verso la fine dello stesso anno, il 1973, viene dato alle stampe il secondo disco dove, fortunatamente, spariscono i brani zavorra che avevano fatto di Bruce uno dei tanti "nuovi" Bob Dylan (tra i quali nessuno dicasi nessuno ha avuto una florida carriera), senza però ottenere una vasta audience (non che la cosa mi tocchi). Il nuovo disco conserva i sapori funky-jazz in due belle canzoni, "The E-street shuffle" e la fulminante "Kitty’s back", meravigliosa è la ballata "New york city serenade", forte di una introduzione pianistica che ha fatto scuola. Nei tre brani descritti gioca un ruolo fondamentale, sia come tastierista ma soprattutto come arrangiatore, quel David Sancious che dopo queste registrazioni saluterà la band e gli amici per intraprendere una carriera solista assolutamente anonima, riciclandosi poi come collaboratore nella realizzazione di colonne sonore, molti anni dopo lo ritroveremo assieme a Zucchero Fornaciari ad allestire la musica di un film di Tinto Brass (Snack bar BudaPest), il capolinea insomma. Tornando al disco direi che sono piuttosto gradevoli lo stile vaudeville di "Wild Billy’s circus story", con tanto di corno francese, e la ballata "Incident on 57th street", pezzi forti dei concerti di Bruce diventarono invece la ballatona con fisarmonica "Sandy" e il rock’n’roll "Rosalita", pezzi che però non ho mai amato, mi sembrano melodie banalotte e incapaci di soddisfare ascolti ripetuti. Gradimento personale: 7½ Ps per "vaudeville" si intende una canzoncina suonata con ritmo da marcetta e strumentazione da banda paesana, il testo in genere reclamizzava una marca o di brillantina o di lucido per le scarpe o di una qualsiasi bibita. Almeno fino agli anni trenta i venditori ambulanti portavano di paese in paese il carrozzone con i prodotti da vendere e tre o quattro collaboratori, per attirare l’attenzione, avevano il compito di suonare queste canzoncine che altro non erano che jingle pubblicitari. Esiste (o esisteva) pure una forma di teatro-commedia chiamato vaudeville, non saprei dire se fu ispirazione per queste canzonette o viceversa. [b] Born to run [/b] (1975) Il botto, disco famoso per aver fatto ottenere a Springsteen la propria faccia sulle copertine di Times e Newsweek contemporaneamente. "Thunder road", semplicemente la più grande canzone di Springsteen (a suo stesso dire), amore, automobile, fuga, redenzione, utopia, memorabilmente aperta da un giro di armonica a bocca seguita dal pianoforte di Roy Bittan (il sostituto di Sancious, Bittan che a sua volta diverrà l’uomo più importante nel sound di Springsteen), finchè dopo un paio di strofe fanno ingresso la chitarra e la sezione ritmica, contribuendo ad un crescendo entusiasmante. "Tenth avenue freeze-out" è un brano con gli ottoni meravigliosamente protagonisti, decisamente legato allo stile funky-jazz dei primi due dischi, e bellissimo è l’interludio di "Meeting across the river" segnato dal suono notturno della tromba. "Night" , "Backstreets", "Born to run" e "She’s the one" sono i brani che più rompono con il passato, la sezione ritmica assume più volume, più potenza, mentre l’impasto di organo, pianoforte, chitarre e fiati contribuisce a creare un suono abbastanza somigliante al wall of sound di Phil Spector, produttore e arrangiatore leggendario nel mondo del rhythm & blues e del pop degli anni sessanta (pensate a canzoni come spanish Harlem, be my baby, unchained melody, river deep mountain high, i wish i never saw the sunshine...). A fare il paio con thunder road è però la canzone di chiusura, "Jungle land", altra melodia sublime, da antologia gli spazi lasciati agli assolo di chitarra e di sassofono. Su tutto, ovviamente, la voce ispiratissima di Bruce. Gradimento personale: 10. [b] Darkness on the edge of town [/b] (1978) Altro disco leggendario, spariscono completamente gli aromi funky-jazz, il wall of sound lascia spazio ad un suono quasi hard rock, dai testi scompare l’ingenua utopia giovanile, l’amore che redime lascia spazio alla disillusione e al disagio delle periferie delle città. Le canzoni sono tutte belle o bellissime, la voce è sempre più drammatica senza diventare mai teatrale, posticcia, finta, insopportabile (difetto imperdonabile di Bono degli U2, di Jon Bon Jovi, di Brian Adams, vere pattumiere del microfono), la sensazione che sia musica "vissuta" sulla pelle è fortissima, e se l’artista mente allora sa mentire in maniera realistica, è un ottimo attore. Ho amato alla follia ballate disincantate come "Something in the night", "Racing in the street, "Streets of fire", "Factory", "Darkness on the edge of town", ma anche un rock’n’roll dal climax entusiasmante come "Candy’s room". "Badlands" e "Prove it all night", sono rock’n’roll belli e potenti ma anche in parte rovinati dal pianoforte di Bittan, curiosamente caratterizzato da una timbrica squillante e natalizia che male si sposa con la rabbia delle chitarre, mai così aspre negli altri dischi di Bruce. Peccato che non abbia voluto includere nel disco quella "Because the night" scritta a quattro mani con Patti Smith. Gradimento personale: 9. [b] The river [/b] (1980) Probabilmente il capolavoro di Springsteen, le chitarre sono leggermente più morbide rispetto al disco precedente, le composizioni raggiungono omogeneamente un livello altissimo. Stupende le ballate, "the river", "point blank", "fade away", "the price you pay", "drive all night", , bellissimi i rock’n’roll come "the ties that bind", "jackson cage", "two hearts", "out in the street", "you can look", "cadillac ranch", atipica è "hungry heart", bellissima marcetta che è anche il primo 45 giri di Springsteen ad entrare in classifica. Sempre ottimo l’impasto strumentale, il suono non è mai monocorde e mai dominato dalla chitarra, direi che il pianoforte di Bittan tocca il suo apice in questo disco, ma grande spazio hanno anche sassofono e organo, l’orecchio è facilitato negli ascolti prolungati e ripetuti. L’atmosfera dei testi è affine a quella del disco precedente, ma torna a far capolino l’amore, non più come rifugio dai mali del mondo, non più come utopia, ma come un valore da ricercare anche convivendo con lo squallore ambientale cui sono costretti i personaggi che animano le canzoni. Questo fenomeno è alimentato dalla gioiosa musicalità di alcuni brani. Gradimento personale: 10 [b] Nebraska [/b] (1982) Un disco pazzesco, un disco acustico, ciò che dieci anni prima la Columbia gli aveva richiesto senza ottenerlo, ciò che la Columbia mai si sarebbe aspettata di dover pubblicare dopo che Springsteen era stato incoronato dalla critica come la "salvezza del rock’n’roll". Il disco non è di facile ascolto, le melodie delle canzoni sono spesso splendide ma decisamente cupe, la qualità del suono è discreta e nulla più (fu registrato dallo stesso Springsteen su di un "quattro piste" nel suo appartamento, con l’intenzione di creare un demo di canzoni da elettrificare successivamente insieme alla band). Chitarra acustica, armonica sguaiata, voce talvolta trascinata e sussurrata, altre volte straziata e drammatica, i testi tornano alla disillusione di "darkness" ma ancora più pessimisti se possibili. Se qualcuno volesse avventurarsi nell’ascolto consiglierei di partire dalle canzoni sorrette da melodie indimenticabili, come "Atlantic city", "Johnny 99", "highway patrolman", "reason to believe", il rock’n’roll eccezionale di "open all night", la stupenda e ossessiva "state trooper". Non è stato facile amare questo disco, non è da questo album che consiglierei di cominciare l’ascolto di Springsteen, ma deve essere necessariamente il punto d’arrivo, perchè è bellissimo. Gradimento personale: 10. [b] Born in the U.S.A. [/b] (1984) Un disco dal successo planetario, ma anche un disco controverso. La canzone che da il titolo all’album apparteneva inizialmente alle registrazioni di Nebraska, nelle quali avrebbe ben figurato il testo che mette in primo piano le catene ai piedi dei figli dell’America minore, dell’America che non conta, quell’America ben descritta nel "cacciatore" di Michael Cimino, dove nasci e cresci inesorabilmente lungo binari e percorsi che altri hanno tracciato per te, irrimediabilmente inquadrato, fino ad accettare supinamente di imbracciare il fucile appena diciottenni per andare a sparare contro persone che nemmeno sapevi esistessero. Lo sguardo di Springsteen è quello dell’uomo di provincia cresciuto ad un passo dalla metropoli, ma decisamente lontano dai campus universitari, non si discute sull’etica della guerra, ma sull’angoscia opprimente di chi sente o si è sentito prigioniero di uno stile di vita. Purtroppo a confondere le idee ci penserà l’orrido arrangiamento di sintetizzatori e batteria enfatizzata, unito ad un equivoca bandiera americana, in bella mostra sia sulla copertina del disco che nel videoclip. L’entourage di Reagan utilizzò la canzone di Springsteen durante la campagna elettorale, proponendola come un inno patriottico che esaltava l’uomo americano, capace di superare ogni bruttura ritrovandosi nella bandiera del suo paese, ovviamente poco dopo fu loro proibito l’uso di quella canzone, ma il fatto dimostra che la canzone e i suoi suoni muscolari si prestavano benissimo ad una doppia interpretazione. "Dancing in the dark" è un synth-pop che all’epoca fu ballato persino nelle discoteche, per il videoclip venne scomodato Brian De Palma, è una canzone che ho amato alla follia, poi l’ho odiata come saprebbe fare solo un talebano, infine mi sono assestato sulla via di mezzo, leggermente tendente al ribasso. Non mancano bellissimi rock’n’roll come "cover me", "i’m goin’ down", "glory days", chitarra e sassofono in grande evidenza, bellissime e struggenti sono le ballate, "downbound train" e "Bobby Jean" , meravigliosa è anche l’ipnotica "i’m on fire", mentre viziata da coretti pacchiani e suoni pomposi è "no surrender", decisamente più bella (o meravigliosa) nella versione acustica che ne darà durante i concerti degli anni a venire. "My hometown" è un ballatone leggermente stucchevole, e assieme ad un paio di canzoni banalotte completa un disco dagli estremi molto marcati, ma complessivamente molto positivo. Gradimento personale: 8. [b] Live / 1975-85 [/b] (1986) Cofanetto di 5 Lp (o triplo cd) racchiudente una selezione di canzoni scelte dalle registrazioni di dieci anni di concerti, complessivamente di buon livello, va detto subito, ma tremendamente deludente per gli appassionati che si erano svenati nell’acquisto di quantità incredibili di bootleg. Colpevole è soprattutto il mixaggio dei suoni teso ad amalgamare il tutto in un pastone omogeneo, quasi radiofonico, probabilmente anche con l’intervento di sovraincisioni in fase di post-produzione, chitarra e sassofono sembrano avere la museruola, l’atmosfera patinata non rendono che vagamente l’idea della musica selvaggia e squassante che si poteva ascoltare in bootleg come "you mean so much to me", "main point shuffle", "we gotta get out of this place", "pièce de resistance", "live in the promised land", "in the midnight hour". Bisogna lavorare un po’ di fantasia, dunque, ma le canzoni più belle ci sono tutte, c’è anche "because the night", e per certi versi è questa la migliore antologia di Springsteen tra quelle in commercio (ma io sconsiglio sempre le antologie quando si parla di artisti che hanno fatto dell’album la propria via di espressione). Gradimento personale: 7, ma per chi non avesse mai ascoltato i bootleg di Springsteen il voto potrebbe diventare un 7½ o anche un 8. [b] Tunnel of love [/b] (1987) Un dito nell’occhio dei fan acquisiti all’epoca di Born in the U.S.A., tra i quali il sottoscitto. Il tempo è galantuomo ed a far lievitare il valore del disco provvedono due canzoni sublimi come "tougher than the rest", un lentaccio languido dalla chitarra struggente, e un capolavoro di rock’n’roll come "spare parts", in assoluto due tra le canzoni di Springsteen che preferisco. Il resto del disco è diseguale, molto malinconico, rimane impressa l’atmosfera d’insieme più che una singola canzone, complice il disarmo della E-street band, centellinata a piccole dosi e con ruoli marginali. Gradimento personale: 8 (ma anche questo disco deve essere un punto d’arrivo più che di partenza). [b] Human touch [/b] (1992) Springsteen si rifà vivo dopo ben cinque anni, pubblicando contemporaneamente due album, seguendo la moda lanciata dai Guns n’ Roses di "Use your illusion". Ci sono alcune canzoni buone o altre carine, ma per la prima volta la voce di Springsteen mi è sembrata un po’ finta, artificiosa, affettata, e la sua musica poco sentita e poco vissuta (oltre che un po’ sfiatata). I suoni sono molto radiofonici e pulitini, non a casso alla batteria è chiamato Jeff Porcaro dei Toto, re dei turnisti di quel rock FM che io detesto abbastanza. Ci sono anche canzoni veramente bruttarelle come "Gloria’s eyes" e "all or nothin’ at all", "the long goodbye", "real man", fatto veramente unico nella discografia di Springsteen. Spiccano nella media la ballata "with every wish" e la ninna nanna "pony boy", giusto per garantire al disco la sufficienza stiracchiata. Gradimento personale: 6 (è un capitolo della discografia di Springsteen che si può tranquillamente saltare). [b] Lucky town [/b] (1992) Decisamente meglio del disco gemello, dal quale differisce per i turnisti impiegati e per la qualità delle composizioni, leggermente superiore, anche se rimangono le timbriche patinate a fare da trait d’union tra i due album. L’insieme è più gradevole che affascinante, ci sono due o tre canzoni leggermente sotto tono ma non brutte come le peggiori di Human touch, e un lento elettrico come "Living proof" rimane a lungo scolpito nella memoria, un piccolo assaggio della pietà di Dio, la prova vivente finalmente trovata, la bellezza di un bimbo tra le braccia di tua moglie. Gradimento personale: 7 (se delle 24 canzoni che compongono i due album ne avesse scremate una dozzina direi che ne sarebbe venuto fuori un bel disco, diciamo da 7½). Ps all’inizio del 1993 fu pubblicato un disco dal vivo, "In concert, Mtv plugged", stante ad indicare che la registrazione avvenne durante la celebre trasmissione di MTV, dedicata al rock acustico (unplugged, con la spina staccata), e la produzione pur di avere Springsteen come ospite accettò che il concerto non fosse realmente unplugged, ma leggermente elettrificato. È l’unico disco di Springsteen che mi manca, ero rimasto deluso dai due album appena pubblicati, non volevo ascoltare i vecchi pezzi stravolti da quattro turnisti racimolati per l’occasione, e di ascoltare nuove versioni dei nuovi pezzi non me ne poteva fregare di meno. Avevo avuto occasione di ascoltare qualche pezzo per radio o a casa di un amico, non ricordo, non cambiai impressione e non ho più voglia di provare a cambiarla ora, credo che anche "MTV plugged" sia un disco trascurabilissimo. [b] Greatest Hits [/b] (1995) Ce l’ho su doppio Lp, è la prima antologia di Bruce Springsteen messa in commercio, comprende tredici brani della carriera di Bruce, pescando a piene mani da born in the U.S.A. e cercando di rappresentare ogni album con almeno una canzone (ma vengono ignorati completamente i primi due dischi). Le antologie lasciano il tempo che trovano, compilare delle raccolte di personaggi come Springsteen e soddisfare tutti quanti è semplicemente impossibile, la disomogeneità stilistica poi contribuisce a rendere faticoso e noioso l’ascolto, la scelta dei brani merita comunque un 4 come voto. I furbacchioni del marketing discografico, per rendere imperdibile il disco pure per chi avesse già in casa tutti gli album di Bruce, pensarono bene di seguire la moda degli "inediti" allegati alle antologie, scandalizzando gli estimatori di Springsteen che mai e poi mai avrebbero immaginato che il loro pupillo si piegasse alle logiche del mercato. Tant’è, alle tredici tracce antologiche furono aggiunte cinque bonus-track, la celeberrima "streets of Philadelphia" inserita nei titoli di coda del film con Tom Hanks, canzone che nel 1993 vincendo l’oscar risollevò parecchio le quotazioni di Springsteen, decisamente in crollo verticale dopo il flop dei due dischi del 1992. Oltre a questa bella canzone furono aggiunti quattro inediti assoluti, la pallosa "secret garden" (quanto sono brutti gli archi simulati dal sintetizzatore), il fantastico quattro quarti di "murder incorporated" con assoli di sax e chitarra e un’interpretazione sentita e sincera come non accadeva da tempo, e le coinvolgenti ballate "blood brothers" e "this hard land", tutto materiale rimasto nei cassetti durante gli anni ottanta fortunatamente rispolverato e reinciso, e la differenza di qualità con le canzoni più recenti è clamorosamente evidente. L’operazione commerciale è bieca (voto 3), ma ci sono quattro canzoni che da suonare a tutto volume che da sole valgono l’acquisto (direi un 7½ simbolico). [b] The ghost of Tom Joad [/b] (1995) Spianata la strada in primavera con l’antologia, sul finire dell’anno compare sul mercato questo disco ispirato da "Furore" di John Steinbeck. Ricordando i disperati del mid-west che cercavano lavoro in California durante la raccolta delle arance, protagonisti dei nuovi drammi sono ora le genti messicane che cercano di varcare il confine per trovare lavoro, rischiando la pelle ed alimentando il traffico clandestino gestito dalla malavita. Tornando al disco, direi che musicalmente è gradevole, le melodie sono delicate, un po’ troppo tenui forse, la voce è sempre garbata e distaccata, poco vissuta e poco credibile, creando un insieme un po’ monotono e troppo omogeneo, si ha l’impressione di ascoltare sempre lo stesso brano al quale vengono applicate piccole variazioni nel ritmo. È un disco che non riesco a giudicare serenamente, quando lo rimetto sul lettore dopo tanto tempo lo riscopro interessante, ma già al secondo ascolto, ogni volta, torna ad apparirmi un po’ noioso. Gradimento personale: 6½. [b] Tracks [/b] (1998) Cofanetto di quattro cd dedicato alle perle rimaste nei cassetti, e ce ne sono tantissime e citerò rapidamente le più rappresentative. Santa Ana, Seaside bar song, Zero and blind Terry avrebbero dato ben altro spessore a "The wild , the innocent & the E-street shuffle". Bring on the night è forse il più bel rock’n’roll mai scritto da Springsteen e su "The river" avrebbe fatto un figurone grandioso, al pari di "Where the bands are" oppure "living on the edge of the world", altri rock’n’roll scavezzacollo, idem per le incalzanti "Restless night".,"take ’em as they come". Hearts of stone è una splendida ballata dell’epoca di "Darkness" ma estranea all’atmosfera di quel disco, sicchè Bruce permise all’amico Southside Johnny di inciderla sul disco che prende il nome dalla canzone, stesso giudizio per "Ricky wants a man of her own" e "i wanna be with you". Don’t look back su "darkness" ci sarebbe stata benissimo, il ritmo incalzante avrebbe dato un po’ più vigore alle tante ballate di quell’album. Da antologia la versione originale del 1982 di "Born in the U.S.A.", ipnotica e spettrale, sarebbe stata perfetta su Nebraska e difficilmente Reagan se ne sarebbe impossessato, pare uscita da un film dell’orrore. Stupenda la ballata "shut out the light" del 1983, troppo legata allo stile di "the river" per comparire in mezzo alle canzoni muscolarizzate di "born in the U.S.A.". Gradimento personale: 10 ai primi due cd. Tra le out-takes di "born in the U.S.A" ci sono canzoni splendide come Cynthia, My love will not let you down, This hard land, Frankie, Car wash, Rockaway the days, ma soprattutto "Janey don’t you lose heart", roba che ti viene il dubbio che gli scarti siano finiti sull’album pubblicato nel 1984! Completano il terzo cd alcune canzoni provenienti dalle registrazioni di "tunnel of love", canzoni carine e assai malinconiche, tranne "lucky man", ipnotica con il basso pulsante, avrebbe dato un po’ di brio ad un album che ne aveva bisogno. Gradimento personale: 9 al terzo cd. Il quarto cd comprende si apre con gli scarti dalle registrazioni di Human touch e Lucky town, decisamente in linea con i due album, quindi spesso trascurabili, tutti tranne una canzone, la meravigliosa ballata "Sad eyes", dove Springsteen si mostra suggestivo anche cantando il ritornello in falsetto. Canzoni scarne negli arrangiamenti ma affascinanti come "my lover man" e "over the rise" dimostrano che a rovinare i due album del 1992 è stata l’elefantiasi degli arrangiamenti da rock FM, unita ad una scelta discutibile delle canzoni. Bello "back in your arms", inedito del 1995 che avrebbe meritato di figurare nel greatest hits al posto di Secret garden. Gradimento personale: 7½ al quarto cd. [b] Live in New York City [/b] (2001) Dopo sei anni di relativo silenzio Bruce rompe gli indugi pubblicando un disco dal vivo molto bello, quasi all’altezza di certi bootleg leggendari. Tratto da concerti tenuti nel corso del 2000 con la E-street band al completo, il suono è quello dei tempi migliori, la sezione ritmica pompa senza essere invadente, organo e pianoforte sono sempre presenti, le chitarre hanno ampio spazio, solo la voce purtroppo non è più ruggente come quella di un tempo (persino un po’ ridicola in "born to run", sputata sul microfono per cercare di non perdersi nel volume degli strumenti). Molto bello l’inedito rock’n’roll iniziale di "my love will not let you down", carina "land of hope and dreams" purtroppo non sorretta adeguatamente dalla voce, affascinante e irriconoscibile la versione dura ed elettrificata di "youngstown" (da "Tom Joad"), feroce la versione di "murder inc.", i classici sono tutti affrontati con piglio deciso ed efficace. Perla tra le perle la sempre bellissima "lost in the flood" (dal primo disco) e l’immortale "jungle land" con il consueto schema intro pianistica + ingresso esplosivo di ritmica e chitarre, grandioso solo di chitarra, altro solo di sassofono, intervallo sussurrato dall’organo che cede nuovamente spazio al pianoforte, immensa. Piccola pecca una "born in the U.S.A." acustica che è orribile tanto quanto quella con i famosi sintetizzatori. Dopo un po’ si fa pure il callo alla voce, assomiglia ad un Joe Cocker in coma etilico ingroppato da un Rod Stewart con le palle strizzate, ma può andare benissimo lo stesso. Gradimento personale: 8½. [b] The rising [/b] (2002) Il disco della definitiva rinascita artistica, un filotto di meravigliose canzoni come non accadeva da oltre venti anni, persino la voce pare dignitosamente restaurata, soprattutto torno a percepirla sincera e credibile. Il disco è composto e realizzato di getto dopo il crollo delle torri gemelle e riesce ad esprimere contemporaneamente dolore, gioia e speranza. Spezza le gambe la doppietta "into the fire" e "waitin’ on a sunny day", nella prima lacrime tra fiamme e fumo, nella seconda lacrime di gioia sotto la pioggia, aspettando un giorno di sole, la persona che ami. In tutto il disco non ci sono cadute di tono, le canzoni oscillano tra il bello e il bellissimo, alternandosi tra momenti drammatici e riflessivi (come "empty sky"), e momenti di pura adrenalina ottimistica (come "Mary’s place", quando si aprono le note di organo io decollo), entusiasmante anche il crescendo di "the rising". Il rock’n’roll è morto, peccato che a sostenerlo siano gibboni come Sting o Raf, ma dal nome si capisce tutto, no? Gradimento personale: 9. [b] The essential [/b] (2003) Un’altra antologia, questa volta dilatata su due cd, sopperendo in parte ad alcune lacune del Greatest Hits del 1995 (su tutte l’assenza di Jungle land). Springsteen rimane comunque un artista da album, difficilmente inquadrabile in una raccolta di brani sparsi, ma un 7 all’antologia lo si può concedere. Per ingolosire l’acquisto si raschia il barile degli inediti e delle rarità, offrendo un terzo cd zeppo di materiale di questo tipo (voto: 10 all’ufficio marketing, 2 alla moralità, perchè questo materiale avrebbe dovuto essere incluso nel cofanetto Tracks). "From small things" è un rockabilly fulminato escluso da The river, "the big payback" è carina e viene dalle registrazioni per Nebraska, ma entrambe queste esclusioni ci stanno. "Trapped" è un bel rock-reggae di Jimmy Cliff registrata dal vivo e originariamente inclusa nell’album "We are the world", quello degli "U.S.A. for Africa", operazione di raccolta fondi umanitari organizzata da Lionel Richie e Michael Jackson. Missing è un brano del 1995 finito sulla colonna sonora del film "the crossing guard" di Sean Penn, ed è molto bello con percussioni e suoni di drum machine stratificati. "Dead man walkin’" viene dalla colonna sonora del film omonimo, di Tim Robbins e interpretato da Sean Penn e Susan Sarandon, brano scarno con voce, chitarra e un tenue tappeto di archi sintetici, carino e nulla più. Stratosferica "countin’ on a miracle", una canzone del 2002 che è in tutto e per tutto un "delta-blues", con tanto di voce in falsetto, di una credibilità disarmante come Eric Clapton se la può soltanto sognare quando strimpella il blues. Gradimento personale: 7½ (relativamente al cd di inediti). [b] Devils and dust [/b] (2005) Si tratta del nuovo album uscito proprio in questi giorni, non saprei dire altro.


Admin - 13/04/2005 alle 01:22

Una postilla sul grande Springsteen, relativamente all'album "The Ghost of Tom Joad". E' possibile che, più che al romanzo "Furore" di Steinbeck, The Boss si sia ispirato all'omonimo film di John Ford. Nel libro, infatti, Tom Joad ha un ruolo non da protagonista, ma più o meno paritario rispetto a quelli dei suoi familiari nel meraviglioso affresco corale di Steinbeck. E' Ford che, successivamente, nel trarre dal romanzo un film di quasi pari bellezza, promuove Tom a "star" della storia, in una peraltro memorabile interpretazione di Henry Fonda. I riferimenti di Springsteen, in breve, sono riscontrabili nel film maggiormente che nel libro. Ad esempio: i versi della canzone "Mamma, dovunque c'è un poliziotto che picchia un ragazzo, dovunque c'è un neonato affamato che piange, dove c'è una lotta contro il sangue e l'odio nell'aria, cercami mamma, io sarò lì. Dovunque c'è qualcuno che combatte per un posto in cui stare o per un lavoro decente o per una mano d'aiuto, dovunque qualcuno lotta per ottenere la libertà, guarda nei loro occhi, mamma, e vedrai me" sono frasi presenti nel film e non nel libro. In ogni caso, la figura di Tom Joad è di una potenza rara: è legata a dei capolavori nel campo della letteratura, del cinema, e della musica (la canzone in questione lo è, pur nella discontinuità di quell'album).


aranciata_bottecchia - 16/04/2005 alle 17:43

Carissimo Admin, penso proprio che tu abbia ragione, ho aperto il booklet di Tom Joad e ho trovato un fermo immagine tratto dal film di Ford (credo che quello inquadrato sia uno dei fratelli Karradine, non quello di kung -fu e chiaramente nemmeno quello di Nashville, è il più vecchio, ma non ricordo il nome). Nemmeno io ho letto il libro di Faulkner ma ho visto solamente il film di Ford (molto molto bello). Tra le altre cose il mitico western "my darling Clementine" (sfida infernale), sempre dell’accoppiata Ford-Fonda, è veramente uno dei miei film preferiti in assoluto.


janjanssen - 16/04/2005 alle 17:59

Bè...io sono della generazione di Morris ed i gusti musicali ne risentono...(!) Pink Floyd su tutti. Poi Genesis, compresi Peter Gabriel e P.Collins nei loro lavori da single. Poi Jefferson Airplane, Traffic, Deep Purple, Dire Straits. Insomma, roba da fare accapponare mia figlia. (mi da del vecchio....o meglio, mi dice che mi piaciono le canzoni monotone......grrrrrr) Niente Springsteen....insomma non è fra i miei preferiti. Ah....gli Skorpions mi piacevano. Poi ora i REM . Poca musica italiana. La musica la consideravo terapeutca per superare la fatica degli allenamenti (mezzofondo e fondo......). Ma non era vero. andavo più piano, ecco perchè facevo meno fatica!:(:Od:


violetta - 16/04/2005 alle 18:03

solitamente le mie uscite sono accompagnate dai Rem, e dalla musica Hip Hop in generale!


laperla - 16/04/2005 alle 18:22

Euge.... bella la tua scelta..la nostra colonna sonora da un pò quando si vince.... Due ragazzi del borgo cresciuti troppo in fretta un'unica passione per la bicicletta un incrocio di destini in una strana storia di cui nei giorni nostri si è persa la memoria una storia d'altri tempi, di prima del motore quando si correva per rabbia o per amore ma fra rabbia ed amore il distacco già cresce e chi sarà il campione già si capisce Vai Girardengo, vai grande campione nessuno ti segue su quello stradone Vai Girardengo, non si vede più Sante è dietro a quella curva, è sempre più distante. E dietro alla curva del tempo che vola c'è Sante in bicicletta e in mano ha una pistola se di notte è inseguito spara e centra ogni fanale Sante il bandito ha una mira eccezionale e lo sanno le banche e lo sa la questura Sante il bandito mette proprio paura e non servono le taglie e non basta il coraggio Sante il bandito ha troppo vantaggio. Fu antica miseria o un torto subito a fare del ragazzo un feroce bandito ma al proprio destino nessuno gli sfugge cercavi giustizia ma trovasti la Legge. Ma un bravo poliziotto che sa fare il mio mestiere sa che ogni uomo ha un vizio che lo farà cadere e ti fece cadere la tua grande passione di aspettare l'arrivo dell'amico campione quel traguardo volante ti vide in manette brillavano al sole come due biciclette Sante Pollastri il tuo Giro è finito e già si racconta che qualcuno ha tradito. Vai Girardengo, vai grande campione nessuno ti segue su quello stradone Vai Girardengo, non si vede più Sante è sempre più lontano, è sempre più distante sempre più lontano, sempre più distante… Vai Girardengo, non si vede più Sante Sempre più lontano, sempre più distante...


aranciata_bottecchia - 16/04/2005 alle 23:36

[b] The Byrds [/b] The Byrds - Mr. Tambourine man (1965) I Beatles scelsero per sè il nome di "gli scarafaggi" (presumo per via del caschetto di capelli), ma anzichè il termine "the beetles" adottarono, sottile vezzo che farà tendenza, la storpiatura grafica di "the beatles". In California nel 1965 comparve sulle scene un gruppo che faceva propri il caschetto dei beatles e quel sottile vezzo di storpiare la grafia del proprio nome, "gli uccelli", scritto "the byrds". Fu subito leggenda, presero il brano di Bob Dylan "Mr. Tambourine man" (marca di cartine per sigarette, chi vuol capire capisca), lo elettrificarono per benino con la meravigliosa rickenbacker a dodici corde suonata da Jim McGuinn a tracciare le scintillanti trame chiamate jingle-jangle, un basso pesante come mai si era sentito nella storia del rock’n’roll e che farà storia, armonie vocali sognanti e ammalianti. Altri tre brani acustici di Dylan "subiscono" il delizioso trattamento, due pezzi minori ma anche la leggendaria "Chimes of freedom" cantata da David Crosby, il più espressivo tra i cantanti del gruppo (Gene Clarke, lo stesso McGuinn e appunto Crosby). Fosse tutto qua, invece Gene Clark scrive e canta un pezzo veloce da brivido come "I’ll feel a whole lot better", le superbe ballate "you won’t have to cry", "here without you", "i knew i’d want you", tutte incentrate su tematiche adolescenzialsentimentali. Ma di Gene Clarke è anche un brano inviperito e fulminante come "it’s no use" con un McGuinn acidissimo alla chitarra. Non mancano altre canzoni sempre gradevoli, ultima ma non ultima "we’ll meet again", cover di una vecchia canzone inglese pubblicata durante la seconda guerra mondiale (dove potete ascoltare l’originale cantato da Vera Lynn? Guardatevi "Dr. Strangelove" di Stanley Kubrik, pazientate fino alla fine, che è un bel pazientare, e quando scoppierà la bomba ascolterete le soavi note cantate da Vera Lynn per alzare il morale dei soldati inglesi spediti al fronte per combattere zio Adolf, o quello dei londinesi sotto la pioggia di V2, e vi sarà chiaro che Stanley non sceglieva a casaccio le canzoni per i suoi film). Gradimento personale: 10 ,è un disco da avere a tutti i costi, rubate il salvadanaio alla sorellina, non so, rinunciate a una Turn! Turn! Turn! (1965) Bisogna battere il ferro finchè caldo, in gennaio i Byrds avevano registrato Mr.Tambourine man, in settembre erano già in studio di registrazione per la nuova raccolta di canzoni. Parecchie "cover" nel disco (interpretazioni di brani altrui), quella che da il titolo all’album appartiene al folksinger Pete Seeger (con testo tratto dall’Ecclesiaste, libro della Bibbia), ma è solo un bicchiere d’acqua fresca, due traditional (canzone popolare di pubblico dominio) dei quali è stupendo il lento "he was a friend of mine", un po’ pacchianotta invece la versione rock’n’roll della celebre "Oh Susannah", due brani di Dylan, tra i quali "the times they are a-changin’ ", a mio avviso non riuscitissimi, troppo prevedibili e senza guizzi, e infine una country ballad carina e niente più, "satisfied mind". Cinque i brani originali, sempre carini e gradevoli, ma la vena di Gene Clarke è spenta e un paio di brani a firma McGuinn e Crosby sono decisamente acerbi. Gradimento personale: 7, è carino, il suono della dodici corde è sempre armonioso, non annoia mai ma nemmeno incide sull’animo, al limite è pure trascurabile (ma va detto che al pari del primo album sbancò le classifiche americane). Fifth dimension (1966) Andato via il cantante-compositore Gene Clarke, McGuinn sforna la canzone che da il titolo all’album, dalla melodia delicata e indovinata, con il consueto arpeggiare della dodici corde sullo sfondo, un titolo che è tutto un programma in tema di droghe, mentre un organo chiesastico conferisce al tutto un tocco solenne. Sempre di McGuinn è il simpaticissimo boogie di Mr. Spaceman (e pure in questo caso la fantascienza è usata come metafora di ben altro, grimaldello per aggirare la censura delle radio), e pure la canzone che chiude l’album, la psichedelica "jet Lear song" dedicata all’amico e ingegnere aeronautico John Lear della Lockheed, aperta dal suono delle turbine dell’aereo, la chitarra che insiste su di un giro d’accordi breve e reiterato, il basso a doppiarlo, la voce a cantare sempre lo stesso ritornello mentre sullo sfondo si ascoltano sempre le comunicazioni tra pilota e torre di controllo prima del decollo, ovviamente con la palese volontà di far capire che anche questo scherzo è una metafora. "Eight miles high" è stupenda psichedelia, scritta da McGuinn e Crosby con il contributo di Clarke poco prima che se ne andasse, la canzone completa il ritratto fantascientifico-tecnologico ispirato dalla droga, la chitarra si lancia in velocissimi arpeggi, le voci cercano spesso il crescendo, come a sottolineare un moto ascensionale, il basso doppia la melodia del cantato, un gioiello. McGuinn e Crosby non cavalcarono il boom psichedelico che di li a pochi mesi avrebbe fatto moda (suggestionando persino i Beatles di Sgt.Pepper), furono invece tra i precursori, come testimoniano le canzoni sopra citate, ma anche "I see you", bella melodia con la chitarra acustica a ripetere ossessivamente la stessa frase e la chitarra elettrica a tracciare brevi e acidi arabeschi dal fraseggio jazzistico. Splendido è anche il lento traditional "wild mountain thyme", sottolineato anche da un’orchstrazione d’archi tenue ma sempre guizzante, ancora più bella è "what’s happening?!?!" di David Crosby, lineare e meravigliosa melodia tracciata da voce e basso con impertinenti ghirigori chitarristici a donare il sapore orientaleggiante-psichedelico, e stratosferica è "John Riley", traditional inglese del 1600 carico di tensione drammatica e anch’esso impreziosito da uno straordinario tappeto d’archi mai invadente. C’è dell’altro, e come non citare "Hey Joe, where you gonna go", ballata folk spagnoleggiante che alcune settimane prima era comparsa sul mercato nella versione squassante e super-acida dei Leaves, i Byrds ne fanno una cavalcata di velocissimi arpeggi mentre la marimba batte il tempo e Crosby canta straziante e drammatico, ispiratissimo. Gradimento personale: 10. Younger than yesterday (1967) Il disco si apre con la celeberrima "so you want to be a rock’n’roll star, perla di sarcasmo e ironia contro l’isterismo dei fan sollevato da gruppi "finti" come i Monkees (imperatori della bubble-gum music, precursori di tutte le boy band a venire, fatte di bellocci messi insieme dal produttore, spesso neppure capaci di cantare ma doppiati dietro le quinte pure durante i concerti)., la canzone è comunque bellissima e arrangiata sullo stile di Hey Joe, veloce con tanto di tromba mariachi e una specie di maracas che non saprei definire, oltre che le grida isteriche dei fan registrate durante i concerti inglesi del 1965 (insomma, i Byrds non ci stavano a passare per fantocci idolatrati, e ci scherzavano sopra). La sorpresa del disco è Chris Hillman, da sempre bassista della band, reinventatosi compositore di grande valore come testimoniano la superba ballata "have you seen her face", la veloce country-song "time between" dotata di belle accelerazioni, la drammatica e ammaliante "thoughts and words" e un’altra stupenda perla di country rock, "the girl with no name. "Everybody’s been burned", superba canzone di Crosby, lenta e malinconica segnata da un basso melodico e dalla dolcissima chitarra elettroacustica dello stesso Crosby, con qualche arabesco orientaleggiante di McGuinn, è il vertice del disco, assieme alla citata canzone d’apertura e al superbo rock’n’roll di chiusura, "why". "My back pages" è una bella cover di Bob Dylan, comunque ordinaria (un suo verso ispira il titolo del disco). Non mancano un altro paio di canzoni carine, la famosa "mind gardens" di David Crosby che è un pastone palloso di raga mantrici e voce stralunata, da saltare a piedi pari, per completare un disco un po’ meno "spaziale" ma ricco di quegli umori che guardano all’India, come già era accaduto (ma solo episodicamente) agli Stones di "paint it black" e ai Beatles di "norwegian wood". Gradimento personale: 9 all’album originale, ma la ristampa in cd comprende il bellissimo rock’n’roll "don’t make waves" uscito solo su 45 giri, portando il gradimento ad un 10 tondo tondo. The notorious Byrd Brothers (1968) L’album si apre con "artificial energy", che sinceramente lascia la sensazione che per continuare sul filone delle drug-song i Byrds abbiano finito per raschiare il barile, la melodia è un po’ risaputa e la sezione fiati in grande spolvero stride abbastanza con il consueto stile del gruppo. Bella invece la dolce ballad "goin’ back", cover di una canzone della premiata ditta di autori Carole King & Gerry Goffin, famosissimi nel mondo del pop, e dalla stessa coppia d’autori riprendono la meravogliosa "wasn’t born to follow", ballata stupenda dalle meravigliose armonie vocali e dai dolci arpeggi di chitarra acustica con qualche spezia psichedelica, stracelebre e straconosciuta per essere stata adottata da Dennis Hopper nella colonna sonora del leggendario Easy Rider, in perfetta simbiosi con le custom, simboli di libertà da vincoli sociali. "Natural Harmony" è una perla psichedelica di Chris Hillman, che si ripete nella dolce "get to you", nel country psichedelico "change is now" e di "old John Robertson", ottimi brani che contribuiscono a creare l’unità stilistica del disco, ne sono il collante. David Crosby è protagonista di "tribal gathering", ballata psichedelica dolce e acida assieme. Altre canzoni gradevoli completano un disco che ha il solo neo della canzone di chiusura, quella "space odyssey" che è un altro pallosissimo mantra sullo stile di "mind gardens", bilanciata dalla bonus track (nella ristampa in cd) "triad", autentico capolavoro scritto e cantato da Crosby, una ballata surreale ceduta originariamente ai Jefferson Airplane di Grace Slick, ascoltabile sull’ album "crown of creation". McGuinn, che nel frattempo ha cambiato nome da Jim a Roger (per motivi religiosi, boh), soffre in questo disco la crescita del talento compositivo di Crosby, e motivo di attrito saranno pure le amicizie di quest’ultimo con altri musicisti californiani, sicchè dopo cinque dischi, quasi tutti capolavori, il gruppo rimane a McGuinn e Crosby preferisce prendere altre strade. Gradimento personale: 9. Sweetheart of the rodeo (1968) Il sostituto di Crosby, Gram Parsons, è un ragazzo che sa suonare come pochi con le accordature aperte del country (le insegnerà pure a Keith Richards degli Stones), e possiede una voce drammatica e coinvolgente. Il disco, autentico capolavoro del country rock (la dodici corde viene messa in soffita a favore della steel guitar), si apre con una grandiosa cover di Bob Dylan, "you ain’t going nowhere", e sempre di Dylan è la canzone che chiude il disco, la splendida ballad "nothin’ was delivered", un tripudio di chitarre acustiche, steel guitar, organo e contrabbasso. Vengono rivisti con energia alcuni classici del country, come "the christian life", "you’re still on my mind", "pretty boy Floyd" (di Woodie Guthrie), "blue canadian rockies", "life in prison" (di Merle Haggard), tutte canzoni gradevoli, ma brilla come una stella lo splendido traditional "i am a pilgrim". Farina del sacco di Gram Parsons sono invece una "hickory wind" carica di malinconia, e la stratosferica ballata "one hundred years from now" (un capolavoro assoluto). Dopo un solo disco con i Byrds, Gram Parsons bisognoso di maggiore libertà fa ciao ciao a McGuinn e porta via con se lo storico bassista Chris Hillman, con il quale darà vita al gruppo "Flying Burrito Brothers" Gradimento personale: 9, non abbiate timore del suono del banjo, del fiddle, del pianoforte strimpellato alla maniera honky-tonk, dell’organo che talvolta vi ricorda l’oratorio, del cantato talvolta "trascinato" tipico del country, questo è un disco dalla bellezza rara. A questo disco seguirà "Dr. Byrds & Mr. Hyde", album del 1969 che non ho mai ascoltato, ne ho sempre letto pessime recensioni e, non essendo nè feticista nè completista, non l’ho mai preso in considerazione. Ballad of Easy Rider (1969) Assieme a McGuinn ci sono il bassista John York, il polistrumentista e cantante Gene Parsons (da non confondersi con Gram), il superbo chitarrista Clarence White che già in passato aveva suonato in alcune canzoni dei Byrds. La canzone che da il titolo all’album apre le danze, è una dolce e splendida ballata che, nella versione solo voce e chitarra acustica di McGuinn, accompagna i titoli di coda dell’omonimo film di Hopper con Peter Fonda, Jack Nicholson e lo stesso Dennis Hopper. Anche in questo album non c’è traccia del classico jingle-jangle della dodici corde, i Byrds sono definitivamente un gruppo country rock, anche se più rockeggianti e meno tradizionalisti rispetto a "sweetheart of the rodeo". Meravigliosa è "oil in my lamp", un traditional rivisitato, idem "Jack Tarr the sailor" dalla tradizione inglese, altrettanto "Jesus is just alright", un gospel trasformato in brano rock, o la versione delle leggendaria "it’s all over now, Baby blue" di Bob Dylan, rallentata e impreziosita dalla steel guitar, o "Deportee" del mitico Woody Guthrie, il folk-singer delle canzoni sulla grande depressione, quello che sulla cassa della chitarra portava la scritta "this machine kills fascists". Questi sono i vertici, ma non ci sono comunque cadute di tono. Gradimento personale: 8. La discografia è completata da alcuni dischi che non ho nella mia collezione. Di "Untitled" del 1970 ho letto buone cose e prima o poi me lo procurerò, invece penso che siano trascurabili "Byrdmaniax" e "Farther along" del 1971, idem "The Byrds" del 1973.

 

[Modificato il 17/04/2005 alle 00:06 by aranciata_bottecchia]


aresius - 17/04/2005 alle 19:27

Rock anni 80 e vari generi di metal: Queen, Metallica, Rhapsody, Death, Pantera, Blind Guardian, Megadeth, Guns, Skid Row, Def leppard, Europe, Bon Jovi... I Metallica li ho visti a dicembre 2003, ed il concerto mi ha spaccato + di un giro in bici di quelli pesi!In apertura c' erano i Godsmack, con i quali non son riuscito ad avvicinarmi + di 20 - 30 m perchè mi facevan male le orecchie da tanto la musica era alta... Ho visto anche altri concerti: il migliore è stato quello dei Queen il 5 aprile a milano: emozionante a dir poco! Il gruppo che mi sarebbe piaciuto vedere + di tutti sono i Pantera (dal vivo non li batte nessuno), che purtroppo non avrò mai + la possibilità di gustare. In bici non mi accompagna una canzone in particolare, dipende da cosa ho in testa: può anche essere che mi frulli in testa una canzone che mi fa schifo!!Ciao


AntiTeam - 17/04/2005 alle 19:40

Pensavo di essere l'unico matto che pedalava a ritmo di Cowboy From Hell e invece...


aresius - 17/04/2005 alle 19:53

Già, il mio avatar parla chiaro! grande antiteam :cool:


ruskita - 17/04/2005 alle 21:21

E invece no, e non siete i soli!!!:Od:


AntiTeam - 17/04/2005 alle 21:49

Lo scopro con piacere... ecco perchè a tanti le gambette mulinano come quando fai girare una doppia cassa... bene... E' per questo che qualche annetto fa ero tifoso di due metallari delle 2 ruote, i gemellini Rooks e Theunisse...


aranciata_bottecchia - 30/05/2005 alle 11:05

LED ZEPPELIN Blues, rock’n’roll, folk, il tutto muscolarizzato da una buona dose di watt, questa la miscela dell’hard rock dei Led Zeppelin, hard rock che, va detto subito, avendo le radici salde nella musica popolare, afroamericana ed europea, nulla ha a che spartire con l’heavy metal che verrà, con il quale viene talvolta grossolanamente confuso per causa di una lontana parentela delle timbriche chitarristiche e per la sequela di imitatori che Robert Plant ha saputo sollevare. Jimmy Page è un chitarrista di rara abilità, ma questo in fondo è l’aspetto meno importante giacchè la storia del rock è piena di noiosissimi segaioli, la peculiarità di Page sta nel possedere combinate grande perizia strumentale e gusto, tatto, calore e sensibilità. L’emissione del suono è una questione fondamentale persino nel jazz, una questione capace di far passare in secondo piano il virtuosismo, immaginate dunque il valore che l’emissione del suono riveste nel rock, musica nata e cresciuta attorno a quattro accordi in croce, per questo reputo immensi chitarristi che tutto erano fuorchè virtuosi, come Chuck Berry, Keith Richards, John Fogerty o Pete Townshend. Fatto sta che Jimmy Page racchiude in sè dominio assoluto dello strumento e sensibilità, in una misura che vanta pochissimi termini di paragone. Tra il 1963 e il 1966 Jimmy Page suona praticamente nella metà dei 45 giri che vengono incisi in Inghilterra, è il turnista più richiesto e presta la sua chitarra a dischi perlopiù pop, rockabilly, folk e rock blues. Verso la fine del 1966 Page entra negli Yardbirds, gruppo che era stato imperniato attorno alla chitarra di Eric Clapton prima e Jeff Beck poi, e proprio un duetto chitarristico tra Beck e Page è ascoltabile nel film "Blow Up" di Michelangelo Antonioni (la canzone è "Stroll On", un plagio della celeberrima "Train kept a’ rollin’ " che si fa comunque apprezzare, pur senza raggiungere la bellissima versione "fuzzata" del Johnny Burnette Trio). Quando Beck molla il gruppo, e con lui anche gli ultimi superstiti degli Yardbirds originari, Page è costretto a reclutare nuovi musicisti e ribattezza il gruppo come "New Yardbirds", band senza storia perchè, quando finalmente va in stampa il primo disco, il nome è stato nuovamente cambiato, in Led Zeppelin questa volta. Assieme a Page ne fanno parte il bassista-polistrumentista John Paul Jones, anch’egli tra i turnisti più richiesti in circolazione, il quale suggerisce Robert Plant come cantante, Plant che dal canto suo ha il merito di portare nei New Yardbirds/Led Zeppelin il batterista prodigio John Bonham. Led Zeppelin (1969) Il primo album è dunque una meravigliosa ed energetica miscela di blues, rock’n’roll e folk, lunghi arpeggi di chitarra classica, raddoppi di basso pulsante e batteria furibonda, il canto di Plant che oscilla tra lo stralunato e l’isterico, sempre sgolato, mentre gli inserti di chitarra elettrica sono liquidi e guizzanti come gocce di mercurio. Meritano una citazione particolare "Babe i’m gonna leave you", un tradizionale folk assai personalizzato, e il rock’n’roll supersonico di "Communication breakdown", nonchè uno strumentale di tablas indiane e chitarra acustica come "Black mountain side", a mio avviso i vertici del disco. Ci sono anche un paio di blues di Willie Dixon (You shook me / I can’t quit you baby), che in nessun modo possono competere con gli originali ma sono comunque gradevoli, e Robert Plant ha il grande pregio di personalizzare l’interpretazione, sguaiata al punto giusto, senza lanciarsi in una patetica imitazione che lo avrebbe reso ridicolo. Carino il brano psichedelico "Dazed e confused", ma gli Zepp non sono i Grateful Dead e allora molto più riusciti sono pezzi rock d’ispirazione vagamente blues come "Good times bad times" e "How many more times", come deliziosa è la ballata "your time is gonna come", con tanto di organo come la tradizione afroamericana insegna. Il disco ovviamente è imperdibile, per la bellezza del suo insieme e per la lucentezza di alcune gemme. Gradimento personale: 10. Led Zeppelin II (1969) Prima che l’anno termini viene pubblicato il secondo capitolo della storia del dirigibile, senza dubbio il più celebre, chi non ha mai sentito il giro di accordi di "Whole lotta love"? Basso e batteria hanno maggiore spazio che nel disco precedente, tanto da avere persino spazio per alcuni assolo (storico quello di batteria in "Moby Dick"), i brani partono generalmente da una sequenza di accordi o da una strofa, per poi venire dilatati secondo schemi di ispirazione jazzistica (sia chiaro, senza mai sconfinare nel jazz), il folk e il blues sono costantemente le principali fonti di ispirazione per melodie sempre azzeccatissime. Forse un po’ deboluccia è la ballata "Thank you", cui un pianoforte al posto dell’organo avrebbe giovato, forse i brani migliori non sono al medesimo livello di eccellenza di quelli del disco precedente ("Living loving maid" sembra una "Communication breakdown" parte 2, comunque bellissima), ma l’atmosfera risultante è addirittura superiore, il tutto sembra amalgamato al meglio, senza la presenza degli ingombranti brani di hard-blues e senza minestroni psichedelici. Gradimento personale: 10. Led Zeppelin III (1970) L’iniziale "Immigrant song" è fuorviante perchè lascia intuire che il disco prosegua ricalcando l’hard rock dei due album precedenti, intuizione in buona parte sbagliata, perchè se non mancano pezzi duri e assai riusciti (Out on the tiles) oppure un po’ fiacchi (Celebration day), accade che folk e atmosfere esotiche abbiano il sopravvento in pezzi un po’ mosci come "Friends", carini come "That’s the way" e "Bron-y-aur stomp", sublimi come "Gallows Pole" (dove fa la comparsa anche il mandolino) e "Tangerine", impreziosita dalla pedal steel guitar tipica del country. "Since i’ve been loving you" è una ballatona hard-blues un po’ scontata ma gradevole, con il solo difetto di durare sette minuti, mentre il commiato viene lasciato a "hats off to Roy Harper", uno splendido blues acustico sullo stile del sublime Son House, una gemma abbagliante, dove un Plant maturo riesce a cantare come un autentico bluesman. Gradimento personale: 9. Led Zeppelin IV (1971) Apertura perfetta con un l’hard-rock d’ispirazione blues che caratterizza "Black dog" seguito dalla fulminante "Rock’n’roll", il cui titolo dice tutto. "Battle of Evermore" è ispirata dalla tradizione trovadorica europea, e Robert Plant duetta con Sandy Denny, voce femminile dei Fairport Convention (gruppo vertice del folk-rock inglese). "Stairway to heaven" è la canzone più trasmessa nella storia della radiofonia, ed è sublime se si riesce a passare sopra al fatto che l’arpeggio iniziale (e il moog che imita il flauto) è bellamente plagiato dalla strumentale "Taurus" degli Spirit, rimane comunque memorabile quell’esordio da folk-song, lo srotolarsi delle strofe e il sovrapporsi progressivo degli strumenti, fino al concitato finale che vede l’ingresso liberatorio della chitarra elettrica, in un climax esaltante che ha pochi uguali nella storia del rock. Il resto del disco è gradevole, ma non può reggere il confronto con la prima parte dell’album, l’orecchio se ne accorge e suggerisce al cervello di tornare al più presto all’inizio. Molto bella comunque la ballata "Going to California", plagiata parecchi anni dopo dai Pearl Jam, ai quali Page non fece causa, memore di tutti i furti dei quali fu autore e di tutte le volte che riuscì a sfangarsela senza intoppi. Postilla: il titolo del disco sarebbe semplicemente "Led Zeppelin" esattamente come il primo album, viene chiamato "IV" per comodità, un po’ come "The Beatles" del 1968 viene chiamato "White album" per via della copertina bianca. Gradimento personale: 9. BBC Sessions (1969-1971) Doppio CD di peformances negli studi radiofonici della BBC, incisioni del 1969 e del 1971, dunque dal vivo ma davanti ad un pubblico ristretto, con una qualità audio elevatissima, pubblicato solamente nel 1997. Il repertorio è pescato a piene mani dai primi quattro album, tra gli inediti ci sono bellissime versioni rock di alcuni classici del blues come "The girl i love she got long black wavy hair" di Sleepy John Estes, "Travelling riverside blues" di Robert Johnson, da delirio il medley che partendo da "Whole lotta love" sconfina nell’ipnotica "Boogie Chillen’ " di John Lee Hooker, poi in "That’s alright mama" di Arthur Big Boy Crudup, resa però famosa da Elvis Presley, come per Elvis fu scritta "A mess of blues" di Doc Pomus. Un medley rock-blues di quasi quattoridici che da solo vale il prezzo del biglietto. C’è anche una cover della squassante "Somethin’else" di Eddy Cochran, rockabilly a tutta manetta. Gradimento personale: 8½ (peccato per alcune doppie o triple versioni dello stesso brano, anche se è interessante poter fare dei confronti). Houses of the holy (1973) Il disco mostra parecchi segni di stanchezza, percepibili nelle due suites iniziali "The song remains the same" e "The rain song", melodie poverissime e arrangiamenti pescati a piene mani dal progressive, mandando in pensione folk e blues, con esiti piuttosto noiosi per il sottoscritto. Ma "Over the hills and far away" rimette a posto le cose, tornano i graditissimi arpeggi folk, la linea melodica è accattivante, esaltante il raddoppio elettrico, un brano all’altezza della fama del gruppo. Chitarra free, ritmi spezzati e melodia bislacca per "The crunge", facile da dimenticare, poco meglio "Dancing days". Interessante il simil-reggae di "D’yer mak’er", soprattutto per il pizzicato di Page, mentre è decisamente suggestiva la suite "No quarter", certo si mettono a fare un po’ il verso ai Pink Floyd seconda maniera, ma l’esito è decisamente positivo, bello soprattutto il giro di accordi con la chitarra sporcata dal fuzz-box. Chiude l’album "The ocean", nulla di che, sopratutto ribadisce la poco gradevole sensazione che Robert Plant stia esagerando con atteggiamenti "gigioneschi", non riuscendo a trattenersi come invece era stato mirabilmente capace nei dischi precedenti. Nonostante molte melodie siano poco originali, l’atmosfera dell’insieme è comunque gradevolissima grazie alla grande abilità strumentale dei musicisti, gradimento personale: 7½. Physical graffiti (1975) Album doppio, contiene alcune perle, come gli undici minuti di "In my time of dying", imperniati attorno ad un giro d’accordi "slide", tirando le note come facevano i vecchi bluesmen, poi la canzone si vivacizza nel ritmo ed è un piacere ascoltare la batteria di Bonham, sempre fantasiosa e presente senza essere invadente, graditissimi anche i cambi di timbrica della chitarra, mantenendo inalterato lo stile slide, meraviglia pura, applausi a scena aperta. Molto bella anche "Houses of the holy", melodia micidiale che curiosamente prende il nome dall’album precedente. Celeberrima la suite "Kashmir" con il crescendo iniziale del sintetizzatore (purtroppo ci si accorge che non si tratta del suono di una vera sezione d’archi, ma è solo un piccolo neo), anche se in un disco degli Zeppelin dispiace un poco percepire il ruolo secondario o l’assenza della chitarra anche in un solo brano, comunque suggestivo. Gradevole come l’acqua fresca il richiamo bucolico di "Bron-Yr-Aur", se non sbaglio dovrebbe trattarsi di una località agreste dove gli Zepp si ritiravano in una ex fattoria per trovare ispirazione e tranquillità, già citata pure nel terzo album, e su questa linea si colloca la delicata "Down by the seaside", arricchita da una cambio di rtimo nel finale. Carino anche lo "stride-piano" di "Boogie with Stu", pianoforte pestato come si faceva a New Orleans e raddoppio di chitarra pizzicata, molto gradevole anche se ogni tanto affiora la sensazione che più che di omaggio si tratti di parodia. Incondizionatamente bella la folk ballad "Black country woman", chitarra acustica e voce ironica, poco dopo entra una batteria primitiva, un giro di armonica a bocca nel finale e nulla più. Non tutto è messo a fuoco correttamente, per esempio è bruttarella assai l’imitazione di cornamusa fatta al sintetizzatore nel brano "In the light", altri brani si lasciano ascoltare senza lasciare il segno, suonati anche bene ma inevitabilmente risaputi, stagnanti, sin dalle prime note fastidiosamente forieri della sensazione di averli già ascoltati, manieristici, specialmente nelle parti più classicamente hard-rock. Memorizzando nel lettore CD i brani migliori e scartando la zavorra (inspiegabile la scelta di un album doppio, vista la messe di riempitivi disseminati), il gradimento personale arriva tranquillamente a 8. Presence (1976) Mamma che pacco, un disco noioso, pervaso da uno stile chitarristico alla deriva tra funky e fraseggi pericolsamente inclinati verso i riverberi dell’heavy metal, un paio di melodie appena appena gradevoli, un gruppo alla frutta. Sono anche abbastanza pentito di aver spostato parecchi scatoloni in cantina per andare a ripescare questo 33 giri. Al limite si può dire che è un disco per musicisti, e non si tratta esattamente di un complimento. Gradimento personale: parte da 5½ e cala di mezzo punto ad ogni ascolto. La discografia ufficiale comprende altri quattro dischi che non ho ascoltato: il live "The song remains the same" (1976) del quale ho sentito dire un gran male, il live "How the west was won" (materiale anni ’70 pubblicato nel 2003) del quale ho sentito dire un gran bene, l’album in studio "in through the out door" (1979) che dovrebbe essere un po’ meglio di Presence, e infine la raccolta di out-takes "Coda" della quale non so dire niente. Nel 1994, per MTV Unplugged, Plant e Page hanno registrato l’album dal vivo "No Quarter", con tanto di orchestra di archi e fiati marocchini, credo senza infamia e senza lode.


pedalando - 30/05/2005 alle 13:57

Un bel thread,complimenti Ruskita, hai sollevato un vespaio(in senso buono). Io sulla cyclette ascolto di tutto tranne Dance e Rap. In bici mi porto sotto la maglia un mp3 player incelofanato (per il sudore) e nelle salite ascolto roba abbastanza picchiante. Ultime preferenze: Rush Queen Joe Satriani Scorpions Mi raccomando volume basso per sentire arrivare le macchine!!:sasso:


Ottavio - 30/05/2005 alle 16:04

Pedalando ti ringrazio per il tuo appello al volume basso in bici! Ma siete matti ad ascoltare musica quando siete in bicicletta!?!?!? E' pericolosissimo!


pedalando - 30/05/2005 alle 16:55

hai ragione e' molto pericoloso ed anche vietato dal codice della strada. Io ascolto solo in salite sperdute fra i monti dove c'e' molto silenzio e le macchine le senti a Km di distanza (volume basso!!!) Pero' il giusto ritmo aiuta la pedalata :boh:


motocycling - 30/05/2005 alle 17:28

Però,non avevo ancora letto questo thread interessantissimo.Appena avrò un pò di tempo,cercherò di leggerlo tutto.Complimenti a Ruskita che l'ha aperto,e ad Aranciata,che,per quel poco che ho letto,dimostra larga competenza in materia.Anche se mi sembra[ripeto ,non l'ho letto tutto]che non siano stati menzionati gli YES,di cui sono un fan accanito,perlomeno quando si tirano in ballo i Genesis,Jethro,Pink e vari gruppi pop rock '70 '80.Va bè,vuol dire che siamo rimasti in pochi.Mi sembra che La Perla abbia fatto il nome dei B.T.O,......beh...quanta nostalgia,é stato proprio il primo disco in vinile che ho comprato,conosciuto ascoltando la sera alla radio[non c'erano le radio private]la trasmissione Supersonic,Dischi a Match 2.Insomma,così,ho anche rivelato la mia non tenera età. Comunque,per tutti quelli a cui piace pedalare con le cuffie,sparatevi della buona Drum'n Bass,e vedrete,altro che L'Epo!:D:OO::podio::cincin:


claudiodance - 04/01/2006 alle 17:33

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Ultimamente si è accennato a Springsteen nel forum, trattandosi di una delle mie preferenze assolute non ho potuto esimermi dal farne un ritrattino breve, o meglio una passeggiata all’interno della discografia. [/quote] ....ritrattino!?? Davidone, il caso mi ha rimbalzato questo thread di Ruskita sulla musica. Me lo leggo e arrivo al tuo pezzo su Bruce. Mi sa che il tuo riferimento iniziale sia il mio racconto in cui parlo di una canzone cantata mentalmente durante una fuga, ma non è di questo che voglio dire. Volevo solo ringraziarti per la generosità con cui hai tratteggiato la carriera discografica del Boss. I tuoi giudizi e le tue analisi sono da me largamente condivisi, ma soprattutto apprezzo lo spessore dei contenuti che hai esposto. Per un appassionato del Boss è come assaggiare ancora una volta quei dolci che ti son piaciuti tanto. Ho amato la musica dell’uomo del New Jersey, è stato per me, non lo nego, un riferimento non solo artistico, ma anche morale, direi umanistico. Ero un ragazzo e a 15 anni si ha bisogno di modelli. Ho avuto la fortuna di avere Bruce Springsteen, che è una delle persone che hanno avuto una qualche influenza su di me. Adesso sono grandicello, chiaramente più disilluso su molte fantasie e lo ascolto sempre meno. Però il trentennale di Born To Run è stato celebrato con un bel cofanetto, cd, dvd outtakes e dvd concerto di Londra. È il mio regalo di natale e sta aspettando un po’ di calma per essere gustato…..mi sa che stasera Roberta si dovrà mettere il cuore in pace…… Davidone, che dirti, bravo e, naturalmente, grazie. claudio


ProfRoubaix - 04/01/2006 alle 17:38

[quote][i]Originariamente inviato da claudiodance [/i] Volevo solo ringraziarti per la generosità con cui hai tratteggiato la carriera discografica del Boss. I tuoi giudizi e le tue analisi sono da me largamente condivisi, ma soprattutto apprezzo lo spessore dei contenuti che hai esposto. Per un appassionato del Boss è come assaggiare ancora una volta quei dolci che ti son piaciuti tanto. Davidone, che dirti, bravo e, naturalmente, grazie. [/quote] E grazie a Claudio per avere riportato a galla questo thread!


marco83 - 04/01/2006 alle 18:07

Vedi che quando non si ha abbastanza tempo per andarsi a leggerei thread passati, a volte sfuggono certe perle dello scritto e della cultura che davvero fanno rabbrividire (in senso positivo, naturalmente). E, a questo proposito… Aranciata, complimenti davvero per la tua conoscenza musicale: mi domando dove lo trovi il tempo di ascoltare tutta quella bella musica che hai esposto! :D Venendo a me, pur essendo anagraficamente giovane e quindi in parte impossibilitato dal conoscere a pieno i vari [i]sounds[/i] anni ’80 e antecedenti… qualcosina col tempo sono riuscito a scoprire, ed apprezzare. A me la musica piace tutta, ma davvero tutta. E quella che gradisco meno è la classica che, non me ne vogliano gli amanti di Mozart&co. , utilizzo talvolta per prendere sonno (con risultati molto efficaci! :D) Il mio lettore mp3, che un gruppo di buonanimas che tutti conosciamo ha voluto regalarmi per il mio 22esimo compleanno, al momento conterrebbe queste 10 canzoni (lo so, in 1GB ce ne stanno moooolte di più… ma mica le sto a elencare tutte! :P): 1) Wind of change (Scorpions) 2) Una Canzone per Te (Vasco Rossi) 3) Light my fire (Doors) 4) Stairway to Heaven (Led Zeppelin) 5) Certe notti (Ligabue) 6) Breathe (Prodigy) 7) Goccia a goccia (Litfiba) 8) Ironic (Alanis Morissette) 9) Emozioni (Lucio Battisti) 10) Tunnel of love (Dire Straits) Che dite… sono malato o i miei gusti sono accettabili? Vorrei un responso dai musicologi del forum… :Od:


antonello64 - 04/01/2006 alle 18:33

anzitutto vorrei ricordare quanto sia pericoloso ascoltare musica in bici. Comunque ascolto principalmente musica classica (Beethoven su tutti) e jazz: il mio preferito è Thelonious Monk, ma ultimamente mi sto concentrando sui jazzisti italiani, che trovo non abbiano niente da invidiare a nessuno ma siano molto sottovalutati; alcuni di loro ho la fortuna di conoscerli personalmente e posso dire che sono anche persone squisite. In generale, però non rifiuto nulla: sulla musica rock sono rimasto agli anni 70, con una netta preferenza per il movimento inglese rispetto a quello americano; mi piace anche la musica leggera italiana, tranne quella proprio troppo leggera.


antonello64 - 04/01/2006 alle 18:36

P.S ho dimenticato la musica da film, con Morricone (soprattutto i film di Leone), John Williams e Nino Rota su tutti, ma anche Maurice Jarre, John Barry, Luis Bacalov e Fiorenzo Carpi (Pinocchio televisivo)


Pg - 04/01/2006 alle 18:39

Grande Aranciata... ...unica nota, e' vero, Presence non e' al livello degli altri, pero' dai, Achille's Last Stand... o no? Come molti, ho anch'io le mie compilation che "carico" sull'MP3 prima di partire, ed immagino come molti, a seconda del mood e del percorso mi piace cambiare. Ma ecco la prima compilation che mi costruii, pensata "per la salita", anni addietro - quando ancora non c'erano gli MP3 portatili, pensa un po'... Born to Be Wild (Steppenwolf) Sharp Dressed Man (ZZ Top) Gimme all your Lovin' (ZZ Top) Fly Away (Lenny Kravitz) Are you gonna go my way (Lenny Kravitz) Nutbush City Limits (Tina Turner) Celebration Day (Led Zeppelin) When the levee's gonna break (Led Zeppelin) So High (Plant & Page) Perfect Strangers (Deep Purple) I was born for loving you (Kiss) Mama (Genesis) We will rock you (Queen) My Sharona (The Knack) Voices (Russ Ballard) ...e ancor oggi mi carica parecchio (ma anche il lato duro della dance, vedi Chemical Brothers e Prodigy, perbacco come battono...).


aranciata_bottecchia - 04/01/2006 alle 18:40

[quote][i]Originariamente inviato da claudiodance [/i] Mi sa che il tuo riferimento iniziale sia il mio racconto in cui parlo di una canzone cantata mentalmente durante una fuga, ma non è di questo che voglio dire. [/quote] Comunque sì, lo spunto era il tuo bellissimo racconto. Ti regalo una battuta: sai perchè Cunego ascolta solo i Doors? Perchè suonano senza Basso, uagh uagh uagh uagh uagh


Bahamut - 04/01/2006 alle 18:53

Ennio Morricone...kmq dai, ascolto di tutto e non ho particolari preferenze anche se le musiche di Morricone mi piacciono molto.. xò quando sono in bici non riesco ad ascoltare musica...ho provato una volta andare via con l'mp3, dopo 10 minuti ho staccato tutto...mah, nn so perchè...:boh:


claudiodance - 04/01/2006 alle 19:01

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Ti regalo una battuta: sai perchè Cunego ascolta solo i Doors? Perchè suonano senza Basso, uagh uagh uagh uagh uagh [/quote] Haarr-harrr....ha-ha......Haga-haga-haga!


mont ventoux - 04/01/2006 alle 20:20

non ho mai ascoltato musica mentre sono in bici, perchè sarebbe materialmente molto difficile, bisognerebbe avere un lettore di pochi grammi, e comunque in bici sulle strade, è importante anche avere le orecchie libere per sentire le macchine che arrivano da dietro. comunque, quando faccio delle gare ci vorrebbe della musica duretta ed energica, ad esempio gli Alice in Chains per i quali i Godsmack di Ruskita sono come mamma e papà, gli Smasging Pumpkins e i Pearl Jam dei primi 3 dischi, i Soundgarden, i Sonic youth e Placebo. Per l'allenamento andrebbe bene musica tranquilla e rilassante: Depeche Mode, REM, Doves e tutta la musica dark wave degli anni 80, molto adatta a descrivere anche alcuni paesaggi oscuri e malinconici che si incontrano in bici, Joy Division, Bauhaus, Sisters of Mercy, Fields ohf the Nephilim, Siouxsie and the Banshees, Cure e sicuramente CSI.


Ottavio - 05/01/2006 alle 09:28

Antonello, hai sentito il cd di Monk e Coltrane live alla Carnegie Hall? E' veranete ottimo ed è la prima volta che si pubblica tanto materiale sulla collaborazione tra questi due giganti. Tra l'altro all'interno è riportata una locandina di un concerto alla Carnegie ed a leggere i nomi viene un colpo: cito a memoria Monk e Coltrane, Billie Holiday, Chet Baker, Sonny Rollins e tanti altri in una sola serata!


lolloso - 05/01/2006 alle 11:05

ho provato ad ascoltare musica in bici ma mi distraggo troppo e vado veramente piano non supero i 20, quindi preferisco non ascoltarla e concentrarmi un po di piu


W00DST0CK76 - 05/01/2006 alle 11:23

In genere non ascolto musica quando sono in bici, mi piace ascoltare la musica delle ruote che scorrono sull'asfalto, il fruscio della catena appena oliata, il rumore del vento sulla faccia e tutte le altre sensazioni che sono chi va in bici ha la possibilità di ascoltare, cmq, dovendo nominare il titolo di una canzone che pssa esprimete il senso di libertà che mi da la bici sceglierei "where the streets have no name" degli U2


GiboSimoni - 05/01/2006 alle 11:28

Io metterei Every Breath You Take di Sting:D


simociclo - 05/01/2006 alle 11:44

Non avevo mai letto questo bel thread aperto da ruskita e scorrendo i vari post ho scoperto che condivido con Aranciata la passione per Springsteen. Complimenti per il ritratto che hai tratteggiato su questo grandissimo artista. Il mio album preferito è "The River", ma è scelta difficile tra diversi capolavori. Oltre al Boss, ascolto prevalentemente musica italiana, De Andrè, De Gregori, Guccini e Fossati in particolare (ma anche Conte, Vecchioni, Mannoia, Sorrenti ecc). Sono musicalmetne curioso quindi in realtà ascolto musica molto diversa. Ultimamente sto scoprendo alcuni notevoli cantautori italiani che sono fuori dal grande giro commerciale, ma che a mio avviso sono notevoli come Max Manfredi, Pippo Pollina, Gian Maria Testa (questo già più famoso). Ascolto anche alcuni gruppi emergenti italiani come Il parto delle nuvole pesanti (oltre ovviamente agli afthera). Ho appena scoperto un gruppo della zona di Como, i SULUTUMANà, che hanno fatto un disco (dei segni e dei sogni) molto interessante (ma credo che siano conosciuti solo in lombardia, come del resto i Mercanti di Liquore, anch'essi molto bravi). Tra gli stranieri ascolto di tutto, ultimamentente molto i cantautori brasiliani (veloso su tutti, ho visto il suo concerto allo smeraldo nel novembre del 2004 ed è stato stupendo), oltre al classico rock alla springsteen o alla neil young. Ascolto anche molto altro ma non voglio annoiarvi oltre...


galliano - 05/01/2006 alle 11:56

The Beach Boys e beatles (horse categorie) Buddy Holly Tom Waits Rino Gaetano (tra gli italiani il preferito) Fossati Freakantoni (Skiantos) The smiths The Cure Suede Aphex Twin Ritchie Hawtin(Plastikman) David Bowie The birds Joy Division Manu Chao Tindersticks Belle & Sebastian The pogues Waterboys Rem Pet Shop Boys Freddie Mercury (come interprete è forse imbattibile) bravi e simpatici i gorillaz E tanti altri, dei generi + variegati. Devo ammettere, pur nel rispetto dei gusti altrui, che non amo il metal (forse salvo burzum), il rock scontato alla bon jovi e neppure il progressive, men che meno il genere che va per la maggiore in america attualmente; stile colonna sonora film di Richard gere per intenderci!! In generale amo la musica "melodica" in tutte le sue espressioni (dignitose) saluti gall

 

[Modificato il 05/01/2006 alle 12:03 by galliano]


Pg - 05/01/2006 alle 12:28

...solo per precisare [quote][i]Originariamente inviato da ruskita [/i] [...] Così vi chiedo: se poteste scegliere una colonna sonora x le vostre uscite, quale sarebbe? O anche solo che cd vi mettereste nelle orecchie se poteste? [...] [/quote] ...che per me le due cose sono abbastanza diverse. C'e' della musica che reputo assolutamente fantastica (vedi ad es. De Andre') ma che difficilmente vedrei come mia colonna sonora sulla bici, ed altra che in bici trovo mi dia una spinta eccezionale (vedi i Prodigy o i Chemical Bros), ma che difficilmente mi metto ad ascoltare in casa. E diro' di piu', sulla bici trovo la musica vada "accoppiata" al paesaggio ed al proprio mood della giornata. Nel deserto della alta montagna, trovo anche ideali stili musicali che diano l'idea dello spazio infinito, vedi Talvin Singh, o magari le tracce infinite di sufi del compianto Nustrat Fateh Ali Khan, od i piu' commerciali (ma perche' no) Enigma od i canti indiani... Gli U2 di "Where the streets have no name", eccezionali quando hai una retta infinita e piana davanti a te e le gambe possono volare... Insomma, la musica per me e' come un condimento: dipende sopra che piatto la metti. E certi piatti vanno bene anche sconditi (il fruscio delle ruote ed il vento mentre sali lo Stelvio... cosa c'e' di meglio... peccato per quell'ansimare di sottofondo ;) ) Per Ottavio: hai pienamente ragione, la musica non andrebbe ascoltata in bici, se non, forse, su strade a traffico 0 ed andando a 10 all'ora (ad es. in salita). Ma e' una tentazione che difficilmente riesco a resistere - fortunatamente qui intorno ho molte strade a traffico molto limitato, a mia parziale scusante, ed ovviamente sui pochi raccordi trafficati, via le cuffie. Fra l'altro penso sia vietato dal codice della strada girare con le cuffie.


WebmasterNSFC - 05/01/2006 alle 12:37

[quote][i]Originariamente inviato da Pg [/i] Fra l'altro penso sia vietato dal codice della strada girare con le cuffie. [/quote] Il codice della strada dice che: [i]E' vietato al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici ovvero di usare cuffie sonore, fatta eccezione per i conducenti dei veicoli delle Forze armate e dei Corpi di cui all'articolo 138, comma 11, e di polizia, nonché per i conducenti dei veicoli adibiti ai servizi delle strade, delle autostrade ed al trasporto di persone in conto terzi. E' consentito l'uso di apparecchi a viva voce che non richiedono per il loro funzionamento l'uso delle mani.[/i] Teoricamente, da inesperto, interpreto che sia possibile utilizzare una sola cuffietta, come il cellulare, in modo da sentire eventuali avvisi sonori, come clacson o sirene. Comunque ora chiedo ad un mio amico Vigile, affidabile, non come quelli di Torino :OIO :D


antonello64 - 05/01/2006 alle 17:41

[quote][i]Originariamente inviato da Ottavio [/i] Antonello, hai sentito il cd di Monk e Coltrane live alla Carnegie Hall? E' veranete ottimo ed è la prima volta che si pubblica tanto materiale sulla collaborazione tra questi due giganti. Tra l'altro all'interno è riportata una locandina di un concerto alla Carnegie ed a leggere i nomi viene un colpo: cito a memoria Monk e Coltrane, Billie Holiday, Chet Baker, Sonny Rollins e tanti altri in una sola serata! [/quote] Certo che si, ho comprato il cd appena l'ho trovato in negozio: non è comunque il primo cd pubblicato dove i due artisti suonano insieme; la Blue Note anni fa aveva già fatto uscire un altro loro cd dal titolo "Live at the Five Spot", inoltre esistono anche cd dell'etichetta Riverside dove i due suonano insieme (Monk's Music, Thelonious Himself e qualche altro). I tanti nomi in una sola serata non era una rarità all'epoca: l'impresario Norman Granz, fondatore tra l'altro delle storiche etichette discografiche Verve e Pablo (più altre 3 o 4 etichette minori), aveva creato una specie di compagnia chiamata "Jazz at the Philarmonic", comprendente una ventina tra i migliori jazzisti dell'epoca (i primi nomi che mi vengono in mente: Ella Fitzgerald, Oscar Peterson, Lester Young, Coleman Hawkins, lo stesso Charlie Parker) che si esibiva nelle maggiori sale da concerto americane. L'esperimento durò qualche anno e gli artisti ingaggiati da Norman Granz furono veramente tanti: il JATP venne anche in Europa dove ebbe un gran successo: esistono anche delle registrazioni ma è difficile trovarle; comunque pare che la musica, a parte qualche jam session strepitosa, non fosse all'altezza dei nomi che suonavano.


Ottavio - 05/01/2006 alle 17:54

Antonello, io avevo comprato il classico cd Monk/Coltrane della Atlantic, mi sembra, ma quello uscito a settembre è il più ampio repertorio di pezzzi dei due. La locandina di cui ti parlavo non riguardava il Jazz


Ottavio - 05/01/2006 alle 17:55

at the Philarmonic ma era un concerto di Natale o qualcosa del genere, ti saprò dire più tardi.


antonello64 - 05/01/2006 alle 18:15

[quote][i]Originariamente inviato da Ottavio [/i] Antonello, io avevo comprato il classico cd Monk/Coltrane della Atlantic, mi sembra, ma quello uscito a settembre è il più ampio repertorio di pezzzi dei due. La locandina di cui ti parlavo non riguardava il Jazz [/quote] sei sicuro che l'etichetta fosse la Atlantic? io ho il cofanetto con tutte le registrazioni di Coltrane per la Atlantic e Monk non è presente in alcun brano. La locandina non si riferisce al JATP: il mio riferimento al JATP era solo per dirti che non era una cosa inusuale riunire parecchi jazzisti di grido nella stessa serata. Comunque ritornando al Cd "Live at Carnegie Hall", è stato votato miglior disco dell'anno sia da Musica Jazz che da Jazz Magazine: non male per una registrazione scoperta per caso in un archivio di una università (o fondazione, non mi ricordo). E' pur vero che sotto questo punto il jazz ha ancora parecchio materiale (soprattutto registrazioni live) mai pubblicato: qualche tempo fa ho sentito alla radio una affermazione secondo cui se tutto il materiale di musica jazz oggi conosciuto vale 10 (come quantità), questo valore passerebbe subito a 12 se venissero aperti solo gli archivi radiofonici della RAI. Pensa tu quanti tesori nascosti ci sono ancora in giro.


Ottavio - 05/01/2006 alle 23:18

Mi riferivo a "Thelonius Monk with John Coltrane" della Original Jazz Classics-Fantasy-Riverside (non Atlantic ovviamente). Ho anche lo stupendo "Monk's music" con Coltrane e Coleman Hawkins al sax tenore. La locandina di cui parlavo è quella del concerto di Tanksgiving del 57 (credo) che presentava: Billie Holiday, Dizzy Gillespie, Ray Charles, Chet Baker and Zoot Sims, Thelonius Monk con Coltrane e per finire Sonny Rollins. Non male!!


Ottavio - 05/01/2006 alle 23:21

I tesori nascosti sono sicuramente tantissimi. Il jazz poi vede nella performance dal vivo la sua massima espressione, la possibilità di improvvisare e l'energia pura. Purtroppo credo che la stragrande maggioranza del materiale registrato si sia perso.


antonello64 - 05/01/2006 alle 23:47

sono andato a vedere anch'io la locandina all'interno del cd. I due cd di cui parli li ho anch'io, anche se all'interno del cofanetto di 15 cd che comprende tutte le registrazioni di Monk per l'etichetta Riverside. Il materiale registrato ai vari concerti potrebbe anche venir fuori, occorrerebbe però qualcuno si prendesse la briga di cercarlo nei vari archivi, catalogarlo, sezionarlo (non sempre è materiale buono, sia come qualità di registrazione che come qualità musicale; anzi, spesso è proprio roba scadente), dirimere i vari conflitti sui diritti d'autore e cercare una etichetta per la pubblicazione: questa forse è la ragione per cui è difficile riportare alla luce questi tesori nascosti.


antonello64 - 05/01/2006 alle 23:48

P.S. mi fa proprio piacere poter parlare di jazz oltre che di ciclismo.


Ottavio - 05/01/2006 alle 23:52

Sono convinto che nella mitica Biblioteca del Congresso USA siano nascoste tante perle. Tra l'altro credo che i problemi di diritti sarebbero pochi, perché in gran parte scaduti. Antonello complimenti per la raccolta di Cd, io ho lo stupendo cofanetto di Coltrane della Impulse, quello con tutte le registrazioni del quartetto. Secondo me la più bella musica del XX secolo. Non meno bello il cofanetto del quintetto di Davis 65-68.


antonello64 - 06/01/2006 alle 00:10

[quote][i]Originariamente inviato da Ottavio [/i] Sono convinto che nella mitica Biblioteca del Congresso USA siano nascoste tante perle. Tra l'altro credo che i problemi di diritti sarebbero pochi, perché in gran parte scaduti. Antonello complimenti per la raccolta di Cd, io ho lo stupendo cofanetto di Coltrane della Impulse, quello con tutte le registrazioni del quartetto. Secondo me la più bella musica del XX secolo. Non meno bello il cofanetto del quintetto di Davis 65-68. [/quote] i cofanetti di Miles Davis li ho tutti e sono uno più bello dell'altro. Praticamente ho tutti anche quelli di Coltrane (Prestige, Impulse in studio, Atlantic, dal vivo al Village Vanguard e anche quello dei concerti in Europa, etichetta Pablo, pagato la bellezza di 6000 lire, una botta di c... pazzesca).


Ottavio - 06/01/2006 alle 00:15

Fantastico! Dimmi come è il cofanetto di Coltrane al Village Vanguard? lo vorrei comprare ma costa una fortuna! Tra l'altro questa estate a New York dovevo andare proprio al Village, ma poi sono andato al più turistico (e costosto) Blue Note ed ho sentito Abbie Lincoln.


aranciata_bottecchia - 06/01/2006 alle 00:18

[quote][i]Originariamente inviato da marco83 [/i] E, a questo proposito… Aranciata, complimenti davvero per la tua conoscenza musicale: mi domando dove lo trovi il tempo di ascoltare tutta quella bella musica che hai esposto! [/quote] Beh, dicendo che tu sei nato nell'83 e io ho comprato il mio primo disco nell'84, penso di avere risolto i tuoi dubbi, no? ;) [quote] E quella che gradisco meno è la classica che, non me ne vogliano gli amanti di Mozart&co. , utilizzo talvolta per prendere sonno (con risultati molto efficaci! [/quote] Ma sai, la musica è un obbligo solo nei conservatori e nelle accademie, diversamente è solo un'esigenza e ciascuno intraprende i percorsi che preferisce. C'è un equivoco di fondo che gioca a svantaggio della "classica", ci si dimentica sempre di fare distinzione tra musica destinata al pubblico, perchè capace di trasmettere emozioni, e musica destinata ai musicisti ed a chiunque sia possieda la conoscenza delle difficoltà d'esecuzione. Mi ricordo che una volta il Berlusca affermò che la sua musica preferita fosse quella dodecafonica, perchè è la più difficile da interpretare. Esempio lampante di come NON si dovrebbe parlare di musica.


Ottavio - 06/01/2006 alle 00:21

Il Berlusca che ascolta Schomberg!!! Questa è troppo bella! A meno che non consideri Apicella atonale!


aranciata_bottecchia - 06/01/2006 alle 00:25

[quote][i]Originariamente inviato da Pg [/i] Grande Aranciata... ...unica nota, e' vero, Presence non e' al livello degli altri, pero' dai, Achille's Last Stand... o no? [/quote] Grazie. Presence? Guarda, l'ho riportato in cantina (sono afflitto da questioni di spazio, ho 5 cani e 2600 tra dischi e cd). C'erano un paio di brani dignitosi, purtroppo non ho tenuto a mente i titoli, magari la canzone che citi tu è una di quelle. Complimenti per gli Knack, massimo gruppo di power pop. Ciao


antonello64 - 06/01/2006 alle 01:20

[quote][i]Originariamente inviato da Ottavio [/i] Fantastico! Dimmi come è il cofanetto di Coltrane al Village Vanguard? lo vorrei comprare ma costa una fortuna! Tra l'altro questa estate a New York dovevo andare proprio al Village, ma poi sono andato al più turistico (e costosto) Blue Note ed ho sentito Abbie Lincoln. [/quote] Il cofanetto è indubbiamente bello (Coltrane non tradisce mai), ma secondo me quello per la Atlantic (Heavyweight Champion, Complete Atlantic Recordings) e quello per la Pablo (Live Trane, the European Tours) gli sono indubbiamente superiori. Tra l'altro i 4 cd del cofanetto si riferiscono a 4 serate consecutive al Village Vanguard, e i brani suonati sono più o meno gli stessi ogni serata (ad esempio i brani "India" e "Spiritual" compaiono 4 volte, il brano "Impressions" compare tre volte e così via). Occorre poi dire che Coltrane, quando suonava dal vivo, amava fare delle improvvisazioni lunghissime, tirando fuori dal sassofono anche suoni molto particolari: questo rende l'ascolto un pò più difficile rispetto alle registrazioni in studio. In definitiva, non ci spenderei più di 45 €: se il prezzo è superiore mi orienterei su qualcos'altro.


aranciata_bottecchia - 06/01/2006 alle 01:36

[quote][i]Originariamente inviato da simociclo [/i] Ascolto anche molto altro ma non voglio annoiarvi oltre... [/quote] Comunque apprezzo quasi tutti i nomi che hai citato, ad eccezione di quei pochi che non ho approfondito o dei quali non ho mai ascoltato nulla. Ciao


aranciata_bottecchia - 06/01/2006 alle 01:46

[quote][i]Originariamente inviato da Ottavio [/i] Il Berlusca che ascolta Schomberg!!! Questa è troppo bella! A meno che non consideri Apicella atonale! [/quote] Infatti secondo me è solo una sbrodolata, sai, tipo quando recitava quelle due o tre citazioni latine mandate a memoria, in puro stile azzeccagarbugli. Che tristezza. PS la dodecafonia non mi stuzzica minimamente (o meglio, mi stuzzica minimamente).


antonello64 - 06/01/2006 alle 02:02

per Ottavio se mi fai avere la tua e-mail ti mando la mia lista di cd di jazz: sono oltre 4000 cd, più altri 1000 in MP3. ciao


aranciata_bottecchia - 06/01/2006 alle 02:09

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] per Ottavio se mi fai avere la tua e-mail ti mando la mia lista di cd di jazz: sono oltre 4000 cd, più altri 1000 in MP3. ciao [/quote] Mizzeca! Pensavo di averne tanti ma...


antonello64 - 06/01/2006 alle 09:52

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] per Ottavio se mi fai avere la tua e-mail ti mando la mia lista di cd di jazz: sono oltre 4000 cd, più altri 1000 in MP3. ciao [/quote] Mizzeca! Pensavo di averne tanti ma... [/quote] aggiungendo anche la classica, il rock, la musica leggera italiana, le colonne sonore e qualcos'altro andiamo a più del doppio: con gli mp3 arriviamo alle 5 cifre.


aranciata_bottecchia - 06/01/2006 alle 12:43

Antonello, ma li hai ascoltati tutti? Io mi sforzo di ascoltare almeno tre o quattro volte qualsiasi titolo, e quelli che più mi stimolano li ascolto anche venti o trenta volte. Oltretutto ne ho rivenduti parecchi all'usato (almeno 500 titoli), sapendo che non li avrei mai più riascoltati. Ciao! PS non è che fai il negoziante di dischi per mestiere? ;)


antonello64 - 06/01/2006 alle 14:55

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Antonello, ma li hai ascoltati tutti? Io mi sforzo di ascoltare almeno tre o quattro volte qualsiasi titolo, e quelli che più mi stimolano li ascolto anche venti o trenta volte. Oltretutto ne ho rivenduti parecchi all'usato (almeno 500 titoli), sapendo che non li avrei mai più riascoltati. Ciao! PS non è che fai il negoziante di dischi per mestiere? ;) [/quote] forse la metà: il fatto è che mi prende la mania del collezionista, mi piace avere le discografie complete dei musicisti che mi piacciono, anche se poi non riesco ad ascoltare tutto; ho poi venduto alcuni cd man mano che acquistavo i cofanetti, per non avere doppioni. Per fortuna che da circa un anno ho scoperto E-mule.


stress - 06/01/2006 alle 14:59

La mia colonna sonora (Sottotitolo "Una [b] selezione [/b]della musica che ascolta Stress"): 1° Led Zeppelin - Discografia (Preferito Remasters); 2° Curiosity Killed The Cat - Their very best; 3° ACDC - Back in Black (1980); 4° The roots of acid jazz - 5 CD; 5° The best of traditional Irish Music - (A, la Bretagna!!!!) 6° Blue Note Jazz History - 5 CD; 7° The Brand New Heavies - Discografia; 8° Depeche Mode - Discografia; 9° Dire Straits & Mark Knopfler - Discografia; 10° Enzo Avitabile - Discografia; 11° Fred Buscagline - The best of; 12° Galliano (acid jazz) - Discografia; 13° Groove Collective (acid jazz) - Discografia; 14° INXS - Discografia; 15° Iron Maiden - The best of; 16° IZIT (acid jazz) - Discografia; 17° Jamiroquai - Discografia; 18° JJ Cale - The best of; 19° Joe Jackson - The best of; 20° John Denver - The best of; 21° John Mayall - The best of; 22° Johnny Cash - The best of; 23° Le Orme - Discografia (Smogmagica in pole position); 24° Madness - Madstock live (il + bel concerto che ho visto in 39 anni); 25° Marcus Miller - Discografia; 26° Jaco pastorius - Discografia; 27° Matt Bianco - The best of; 28° Metallica - Black album; 29° Moby - Discografia; 30° Morcheeba - Discografia; 31° New Trolls - Concerto Grosso 1 e 2; 32° Parliament George Clinton - The Best of Parliament; 33° Paul Weller - Discografia; 34° Pearl Jam - Discografia; 35° Pink Floyd - Discografia; 36° Pizzicato five - Discografia; 37° Police - Discografia; 38° Pogues - The best of; 39° Prefab Sprout - The best of; 40° Rainbow - The best of; 41° Red Hot Chilli Peppers - Greatest Hits; 42° Rossana Casale (SI, Rossana Casale) - Discografia; 43° Sade - Discografia (preferito Diamond Life); 44° Sergio Caputo - Discografia; 45° Simple Minds - Discografia (preferito New Gold Dreams); 46° Sly &Robbie - Discografia (dub music); 47° Saol to Soul - Discografia; 48° Steely dan - The best of; 49° Stray Cats - The best of; 50° Style Council - Discografia; 51° Subsonica - Discografia; 52° Supertramp - Discografia; 53° Talking Heads - Discografia; 54° The Band - The Last Waltz 4 CD; 55° The Byrds - The Very Best Of; 56° The Clash - The Singles - The best of album; 57° The Cure - Discografia (preferito Disintegration); 58° The The - Discografia (preferito "TUTTI"); 59° Thelonius Monk - Complete Blue Note Recordings (4CD) 60° Traffic - John Barleycorn must die (1970 remastered); 61° U2 - Discografia (preferito Boy); 62° UB40 - Discografia; 63° United Future Organization - Jazzin' 91-92; 64° US3 - Discografia; 65° Van Alen - The best of; 66° Vangelis - Odyssey The Definitive Collection 2005; 67° Yazoo - The best of; 68° ZZ Top - The best of. [b]Menzione particolare per tutti gli artisti e per tutta la musica sudamericana (Bossa nova, Latin Jazz, ecc). Menzione particolare per la musica classica (odio la lirica). Menzione particolarte per i Bluesman (Muddy Waters, Buddy Gay, BB King, ecc.). [/b] Sono + o - in ordine alfabetico. Buon ascolto :D:D

 

[Modificato il 06/01/2006 alle 15:21 by stress]


ruwenzori - 06/01/2006 alle 15:27

Mmmmh, il tema della musica occuperebbe una giornata. Io ascolto di tutto, dalla lirica al punk, da Mozart a Max Pezzali.. Vediamo di dare una colonna sonora a varie situazioni ciclistiche. 1) scatto in salita: Born to Run, di Bruce Springsteen. 2) discesa a tutta: Summer of '69 di Brian Adams. 3) fuga dal primo km: Who wants to live forever dei Queen. 4) fuga dal primo km che termina all'ultimo km: Samarcanda di Roberto Vecchioni. 5) dopo un ritiro in corsa: Take me home, country roads di John Denver 6) sprint all'ultimo colpo di reni: Anything you want, you got it di Roy Orbison. 7) da dedicare sul podio del vincitore: Per te di Jovannotti 8) il giorno del ritiro: Fields of Gold, nella versione di Eva Cassidy. 9) alla fine di un giro solitario mentre il sole tramonta in mille colori: What a wonderful world di Louis armstrong. Le ho scritte così, di getto. Mille e poi mille sarebbero le canzoni, ma non è più tempo.. Ciao. E complimenti per l'idea originale. Paolo :OO:


aranciata_bottecchia - 06/01/2006 alle 18:03

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Antonello, ma li hai ascoltati tutti? Io mi sforzo di ascoltare almeno tre o quattro volte qualsiasi titolo, e quelli che più mi stimolano li ascolto anche venti o trenta volte. Oltretutto ne ho rivenduti parecchi all'usato (almeno 500 titoli), sapendo che non li avrei mai più riascoltati. Ciao! PS non è che fai il negoziante di dischi per mestiere? ;) [/quote] forse la metà: il fatto è che mi prende la mania del collezionista, mi piace avere le discografie complete dei musicisti che mi piacciono, anche se poi non riesco ad ascoltare tutto; ho poi venduto alcuni cd man mano che acquistavo i cofanetti, per non avere doppioni. Per fortuna che da circa un anno ho scoperto E-mule. [/quote] Ti capisco, per un certo periodo sono stato anche io "ammalato", poi ho preferito concentrare gli ascolti. Quelli che invece non ho mai compreso sono i "feticisti", i cacciatori di edizioni rare o originali che si svenano sborsando follie per un vinile originale del 1969 o cose del genere. Per me la musica vale più del supporto. Ciao!


mimmo - 06/01/2006 alle 19:17

Io generalmente in bicicletta l'unica cosa che ho ascoltato sono state le urla del mio allenatore, che aveva tra l'altro una voce bruttissima :OIO Se c'è un motivo che mi canticchio quando capita che sono in difficoltà, ed ho la lucidita di pensare (di solito penso solo dopo quella curva finisce, è quasi finita BEEP se molli ora sei una merda) è la canzone che cantò Pantani al giro d'Italia di qualche anno fa, quella che fa: ...la fatica tocca solo a me, ma ho voluto la bici e adesso ... adesso pedala, la bici l'ho voluta io... Poi a casa, qualche giorno prima della gara ascolto ripetutamente: Il bandito e il campione Sotto questo sole Gimondi e il cannibale Coppi Bartali E tutte o quasi quelle dedicate a Pantani. Sicuramente ce ne sono altre, ma ora non mi vengono proprio in mente, oggi ho menato in allenamento e sono stanchino :(


Ottavio - 06/01/2006 alle 20:04

Antonello complimenti! Questa sì che è una collezione! Come hai detto tu Coltrane non delude mai. Cosi tanti dischi li ho visti solo quando facevo il DJ dilettante in radio. Aranciata anche io non apprezzo la dodecafonia, mentre ascolto, con qualche difficoltà, il free jazz.


aranciata_bottecchia - 06/01/2006 alle 20:16

Eh, è duro anche il free jazz da ascoltare, ma senza dubbio mi incuriosisce un po'di più (che vuoi, non sono mica il Silvio, io). Oddio, alla fine della fiera io ho ascoltato solo Ornette Coleman del free jazz, ma devo dire sinceramente che non mi ha cambiato la vita. Ciao


simociclo - 06/01/2006 alle 20:24

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da simociclo [/i] Ascolto anche molto altro ma non voglio annoiarvi oltre... [/quote] Comunque apprezzo quasi tutti i nomi che hai citato, ad eccezione di quei pochi che non ho approfondito o dei quali non ho mai ascoltato nulla. Ciao [/quote] Se tra coloro che non hai mai ascoltato c'è max manfredi te lo consiglio davvero, in particolare l'ultimo album "Live in Blu" del 2004. Introvabile o quasi nei negozi della "grande" distribuzione, si può trovare on-line su WWW.storiedinote.it., dove c'è una rassegna di diversi cantautori italiani interessanti.


simociclo - 06/01/2006 alle 20:25

prima che mi si accusi di pubblicità, specifico che io non c'entro nulla con il sito che ho segnalato sopra.


antonello64 - 06/01/2006 alle 22:10

il "feticismo" proprio non mi interessa; ne ho potuto comprare tanti proprio perchè ho sempre cercato le edizioni economiche, ad esempio le offerte che annualmente pubblicano la Verve e la Blue Note, oppure le svendite che i vari negozi fanno, specie sul jazz, ma anche cercando su internet le offerte più svariate; ho già detto del cofanetto "Live Trane", 6 cd che in negozio costavano 150.000 lire, trovato a 6.000 lire su internet: l'ho ordinato convinto che fosse un errore di inserzione e pensando che, una volta accortisi dell'errore, non me lo avrebbero mandato dicendomi che era esaurito, invece me lo mandarono a quel prezzo. Ho poi trovato una etichetta (Giants of Jazz) molto economica (circa 8.000 lire a cd) che pubblica brani presi dai cd originali: ad esempio hanno un cd su Miles Davis e Cannonball Adderley che comprende 3 brani di "Kind of blue" e 3 brani di "Somethin' Else", il miglior di disco di Adderley e l'unico dove Davis compare come sideman, ed i brani sono proprio gli stessi indentici dei dischi citati; davvero un ottimo rapporto qualità-prezzo. Il free jazz lo ascolto quando mi va di sentire qualcosa di particolare: i miei preferiti sono Ornette Coleman e Cecil Taylor, ma non disdegno neanche Archie Shepp: non dimentichiamo che anche Coltrane nell'ultima fase della carriera si incanalò sul filone free.


aranciata_bottecchia - 06/01/2006 alle 22:26

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] il "feticismo" proprio non mi interessa; ne ho potuto comprare tanti proprio perchè ho sempre cercato le edizioni economiche.... [/quote] Condivido completamente, questo è il metodo del vero appassionato di musica. [quote] Il free jazz lo ascolto quando mi va di sentire qualcosa di particolare: i miei preferiti sono Ornette Coleman e Cecil Taylor, ma non disdegno neanche Archie Shepp: non dimentichiamo che anche Coltrane nell'ultima fase della carriera si incanalò sul filone free. [/quote] Già, ora che mi viene in mente ho ascoltato "Fire music" di Archie Shepp e già mi è piaciuto più di qualsiasi cosa di Coleman che avessi ascoltato, sinceramente. Mi era piaciuto anche "In Greenwich village" di Albert Ayler. Il guaio fu che, avendo letto che in "Pithecantropus Erectus" di Charles Mingus si ravvisavano i primi esperimenti registrati di free jazz (ante litteram ovviamente), essendomi piaciuto molto quel disco mi lanciai in alcuni acquisti di questo genere musicale. Sostanzialmente però non è scoccato il feeling, tutto qui. Ciao


Ottavio - 06/01/2006 alle 22:33

A me piace molto il Coltrane di Ascension, Om, Kulu Se Mama e Selflessness raccolti in The Major Works of John Coltrane della Impulse, perché pur essendo atonale mantiene una struttura classica. Molto bello ed ispiratore del free è Out of lunch di Eric Dolphy, straordinario polistrumentista che ha collaborato in alcuni dei migliori lavori di Charles Mingus.


aranciata_bottecchia - 06/01/2006 alle 22:43

[quote][i]Originariamente inviato da Ottavio [/i] A me piace molto il Coltrane di Ascension, Om, Kulu Se Mama e Selflessness raccolti in The Major Works of John Coltrane della Impulse, perché pur essendo atonale mantiene una struttura classica. Molto bello ed ispiratore del free è Out of lunch di Eric Dolphy, straordinario polistrumentista che ha collaborato in alcuni dei migliori lavori di Charles Mingus. [/quote] Purtroppo The Major Works non ce l'ho. Dolphy: mi era piaciuto molto At the Five Spot, che non è "free", quanto piuttosto aspro nei riff, molto epidermici, selvaggi. Out to Lunch invece non mi convinse, abbracciava già la strada del free. Ma non è una critica, sono solo sensazioni.


antonello64 - 06/01/2006 alle 23:10

Eric Dolphy ha collaborato anche con Coltrane: morì a 36 anni (mi pare per attacco cardiaco) proprio in una tournee con Charles Mingus; tra l'altro pare che in quella tournee Mingus fosse particolarmente aggressivo verso tutti, praticamente intrattabile, e l'unico rispettato dal boss fosse proprio Eric Dolphy.


Ottavio - 06/01/2006 alle 23:24

Credo fosse la famosa tourné in Germania.


antonello64 - 06/01/2006 alle 23:42

[quote][i]Originariamente inviato da Ottavio [/i] Credo fosse la famosa tourné in Germania. [/quote] non solo in Germania, fecero un concerto a Parigi rimasto nella storia, che ha fatto scrivere queste cose: "Se uno storico dovesse scrivere un articolo sul free jazz potrebbe iniziare asserendo che fu inventato nel 1964 a Parigi dai signori Charles Mingus ed Eric Dolphy" (Da un articolo di Jazz Magazine del febbraio 1971)


Ottavio - 06/01/2006 alle 23:54

Quanto ad innovazione e genialità Mingus ha pochi uguali. Ho la registrazione dell'ultimo concerto tenuto da Mingus, Dolphy & C. prima di partire per la tourné europea del 1964. Si intitola Town Hall Concert è stato registrato il 4/4/64 ed era allegato ad un Musica Jazz (dunque sicuramente lo avrai). La musica è semplicemente divina e le note di Mingus come al solito folli ma interessanti (scritte dopo la morte di Dolphy).


antonello64 - 07/01/2006 alle 00:09

[quote][i]Originariamente inviato da Ottavio [/i] Quanto ad innovazione e genialità Mingus ha pochi uguali. Ho la registrazione dell'ultimo concerto tenuto da Mingus, Dolphy & C. prima di partire per la tourné europea del 1964. Si intitola Town Hall Concert è stato registrato il 4/4/64 ed era allegato ad un Musica Jazz (dunque sicuramente lo avrai). La musica è semplicemente divina e le note di Mingus come al solito folli ma interessanti (scritte dopo la morte di Dolphy). [/quote] fammi avere la tua e-mail che devo dirti alcune cose interessanti in forma privata.


Ottavio - 07/01/2006 alle 00:19

OK


Monsieur 40% - 18/10/2006 alle 13:09

[b]Parliamo di musica[/b] [quote][i]Originariamente inviato da Gigilasegaperenne [/i] Non so se c'era già un topic simile, ragion per cui ne ho aperto uno io (se ce n'era già uno segnalatemelo pure e chiudete questo senza problemi). Questo thread è pensato perchè ognuno possa scrivere i suoi gusti musicali, i suoi cantanti/gruppi preferiti, le sue canzoni preferite, e così via. Dite pure! [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] OH, ma lo sai che volevo aprire un topic simile pure io? questione di giorni, praticamente.... Cmq, dal mio nickname si capisce subito in che tipo di ascolti spesso mi immergo: ma attenzione, non mi fermo certo ai Sbs. Loro sono stati il mio primo amore, diciamo così, insieme all'eredità in cassetta lasciata a me dalla mia sorella comunista (Il primo album dei 99 posse, un album dei CCCP, uno dei CSI e un Greatest Hits di Rino Gaetano, Jesus Christ Superstar) ho sviluppato un certo amore per l'alternativo. Dunque, dopo aver ascoltato "Amorematico" mi si è letteralmente aperta la testa. Sentivo la Musica non per quella massa informe che prima sembrava, ma come un insieme di suoni, una intersecazione di menti. E allora ho allargato i miei orizzonti. Il secondo amore sono stati i Muse, che poi ho scoperto piacere a un sacco di fan dei Sbs (apparentemente e musicalmente non c'è alcun legame), rispetto ai quali non potevo restare indifferente, alla vena drammatica, presente nella loro musica, che rendeva ogni assolo, ogni attacco vocale di quel pazzo di Bellamy un'immagine viva nel cervello. Anche quello, come il primo ascolto dei Sbs, era qualcosa di nuovo per me. E da 2 anni a questa parte, la mia ricerca è diventata frenetica, grazie anche all'ADSL e alla presenza di questa nuova rete, FLUX, che dà spazio alla musica alternativa. In questi ultimi 2 anni ho approfondito la conoscienza di 4 gruppi cardini della Musica degli anni '90, Radiohead, Marlene Kuntz (di cui proprio adesso sto ascoltando "Cometa" e della quale sto scoprendo nuove sfumature che non avevo fino ad oggi percepito , Sìgur Ros, System Of a Down. 4 gruppi nettamente diversi tra di loro (specialmente gli ultimi 2 :D) ma legati da una spinta verso l'innovazione, in modo graduale, senza dimenticare il passato, che li ha resi celebri. La mia prossima missione, diciamo così, sarà proprio questa : andare alla riscoperta del passato. Una mia grande lacuna è non aver ascoltato proprio niente del periodo 1960-90, che è stato periodo più che fertile del rock. L'unica cosa che ho ascoltato è stato il primo album dei Pink Floyd, "The piper at gates of dawn", in seguito alla morte di Syd Barrett, e sono rimasto piacevolmente soddisfatto. Posso dire che i Pink Floyd, oggi, sarebbero ancora "alternativi" :D Mi sono posto come obbiettivo di ascoltare Velvet Underground, Doors, King Crimson, Nirvana e David Bowie per primi, ma se qualcuno ha "roba buona" da consigliarmi, mi dà più di una mano, specialmente i vecchiardi :Old: (credo dai miei gusti che si fosse capita la mia età, 18 anni ) :D [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da Gigilasegaperenne [/i] Cavolo, sei un'enciclopedia di storia della musica:o:clap:. Soprattutto complimenti perchè sei un "esperto" nel vero senso della parola:clap:! [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] ma son sicuro che su questo forum c'è chi la sa moooolto più lunga di me...e tu? [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da stress [/i] Scrivo i generi perchè se scrivo i nomi dei gruppi divento pazzo:_ Jazz, acid Jazz, Latin jazz, Bossa Nova, Folk, Country, New Wawe, Dark, Psichedelia, Electric Pop, Mood, Classica, Rock, Reggae, Dub, Ska, Musica Celtica, Soul, Blues, Hard Rock, Rap, Funky, Classica e altro ancora. Tra dischi ufficiali, oltre 300, e MP3 diciamo che a 3 minuti a canzone sto oltre 50 giorni (24 ore su 24) ad ascoltare musica senza ascoltare mai 2 volte la stessa canzone. :D:D A me i Subsonica piaccione (ho tutti gli album). Altri gruppi o cantanti italiani sono i Casinò Royale , The gang, Enzo Avitabile, Bennato, le Orme (Smogmagica e Uomo di pezza in particolare), New Trolls (concerto grosso) Battisti, Sergio Caputo, ecc. ecc. ecc. .............................................................................................. Ps: io di anni ne ho 40. Un consiglio: comprate raccolte dei vari generi e poi dopo averle ascoltate acquistate i dischi dei gruppi o singoli che + vi piacciono. Un'altro consiglio: lasciate stare le radio Italiane, tranne rari casi, RMC è uno di questi, sono solo chiacchiere e pubblicità. [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Mood sarebbe? (visto che sono un po' gunrante? ;)) [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da stress [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Mood sarebbe? (visto che sono un po' gunrante? ;)) [/quote] E mo nume lo ricordo. Comunque hai un MP con la lista di quello che ho in MP3. sciau :D [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] Beh, dalla mia firma si dovrebbe capire il mio genere preferito... E qui chiamo in causa Antonelloxy, che ha come avatar una foto di Clifford Brown... Ho circa 2.000 CD di jazz/rock/classica (in ordine numerico inverso), qualche centinaio di vecchi LP e 3/400 cassette, oltre che molti Gigabyte in mp3... Sono sufficientemente "vecchio" (io preferisco dire... sempre giovane!) da aver visto parecchi dei miei "idoli" dal vivo. In sintesi, direi che mi piace tutta la musica, purché sia buona! [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da dedalus [/i] ciao. dunque...=) per la musica nni'90 puoi ripescare diverse cose...solo nel 1991 sono usciti: - slint - spiderland: uno dei capolavori della musica rock. immagina un gruppo che suona punk-hardcore al rallentatore. ne viene fuori uno dei dischi più emozionanti della storia. come una lunga passeggiata tra le macerie di una metropoli qualsiasi; -pearl jam - ten: se ti interessa la musica fatta col cuore, non puoi prescinde re da questo disco. una raccolta di brani "tosti" cantati con grande passione e "sincerità". -soundgarden - badmotorfinger: se ten dei pearl jam potesse essere rivoltato, in maniera da scoprire un lato oscuro nascosto, probabilmente suonerebbe così. una successione di brani stranianti suonanti con tutta la carica possibile. inoltre Chris Cornell probabilmente è la migliore voce di tutto il "grunge". -smashing pumpkins - gish: magari ci metti vicino anche siamese dream (1992) e mellon collie(1996) per apprezzare la musica di uno dei gruppi fondamentali per i "giovani" degli anni '90. la loro psichedelia fatta di distorsioni e testi nichilisti rimane una esperienza significativa nel panorama musicale di quegli anni. -metallica - black album: arrabbiatissimo, ma anche molto curato a livello stilistico. è il disco che ha consegnato i metallica alle classifiche. potresti partire da qui ed andare a ritroso con i loro capolavori degli '80s : Kill 'em all(il più rozzo del lotto, datato 1983), Ride the lightning (massiccio, a tratti quasi filosofico, 1984), Master of puppets (semplicemente il capolavoro del metal,1986) e ...and justice for all (arzigogolato, ricco di spunti,1988) - red hot chili peppers - blood sugar sex magic: uno dei dischi da portarsi dietro ad una festa. quasi tutti i pezzi si basano sul funk-rock tutto basso, ritmo e testi osceni, ma non mancano ballate ricche di stile per spezzare l'atmosfera - pixies - trompe le monde: i pixies sono uno dei gruppi chiave per capire i meriti reali del 90% delle rock band apparse dopo di loro. praticamente tutti (e quando dico tutti, dico tutti) hanno ripreso le intuizioni della band di frank black e soci. 3 accordi, ritmo indiavolato e via...con una atmosfera straniata che sa tanto di camera da letto di adolescente con poster annesso. la generazione dei nirvana e quella dei franz ferdinand deve molto a loro (vedi anche surfer rosa, 1988, doolitle 1989, bossanova 1990) eh, si il 1991 è stato un anno magico... tra gli altri negli anni '90: Jeff Buckley - Grace, Morphine - Cure for pain, Moby - Play, Beck - Mellow gold, Blur - omonimo, non so... ne dimentico chissà quanti... riguardo ai marlene kuntz, sono stati uno dei miei gruppi preferiti per tutta la adolescenza, li ho visti non so quante volte in concerto, e ti posso assicurare che i primi tre dischi e un po' il quarto sono insuperabili. se ti piacciono i system of a down potresti trovare piacevole il primo disco dei fear factory, i primi album dei korn, qualche canzone dei rage against the machine. riguardo ai decenni precedenti, vorrei nominarti solo alcune band simbolo. per gli 80s: Sonic Youth su tutti. sono il mio gruppo preferito. sono inoltre l'unico argomento, nella conversazione, sul quale non so essere obiettivo. per me ogni disco loro è una emozione nuova ed esaltante. tuttavia consiglio Daydream nation (1988) che è in ogni caso il loro capolavoro conclamato. anche questa band è da considerarsi fondamentale per la musica degli anni a venire. tra le righe sono la principale fonte di ispirazione dei marlene kuntz... per i 70s: Television: la new wave fu uno dei fenomeni più esaltanti della storia della musica. i Television a mio avviso ci fanno capire come si può suonare la chitarra bene senza cadere nell'eccessiva verbosità. capitolo a parte merita il rock progressivo. l'unica esperienza musicale rock in cui noi italiani abbiamo primeggiato.si potrebbe redigere una lista dettagliata delle innumerevoli realtà che abbiamo tirato fuori, ma ti voglio consigliare solo i capisaldi: PFM, Banco del mutuo soccorso, Le orme (già segnalate), gli Area. per i 60s: alcuni capisaldi li hai indicati tu: Velvet Underground e Doors. posso solo metterci vicino Rolling Stones e Frank Zappa. abbiamo già messo un sacco di carne sul fuoco, tra il mio post e quelli degli altri utenti... e potremmo credo continuare per ore... facci sapere come procede il tuo percorso! ciao ciao [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] Beh, dalla mia firma si dovrebbe capire il mio genere preferito... E qui chiamo in causa Antonelloxy, che ha come avatar una foto di Clifford Brown... Ho circa 2.000 CD di jazz/rock/classica (in ordine numerico inverso), qualche centinaio di vecchi LP e 3/400 cassette, oltre che molti Gigabyte in mp3... Sono sufficientemente "vecchio" (io preferisco dire... sempre giovane!) da aver visto parecchi dei miei "idoli" dal vivo. In sintesi, direi che mi piace tutta la musica, purché sia buona! [/quote] il club dei jazzofili cresce sempre di più: dopo il sottoscritto, Ottavio e Aranciata Bottecchia, ecco anche Bitossi. Starei ore a parlare di jazz: posso solo dirti che ho oltre 4000 cd di jazz, più oltre un migliaio in mp3. Grande Clifford, eh? quest'anno ricorreva il cinquantenario della sua morte: ho cambiato l'avatar al millesimo post, prima avevo Thelonious Monk, che rimane sempre il mio jazzista preferito. Magari al post n. 2000 ne metto un altro. Mi pare però che ci fosse già un altro thread nel quale ognuno parlava dei propri gusti musicali. [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da Reggio Emilia [/i] Io sono onnivoro, ascolto di tutto purchè sia fatto con qualità. In questo momento mi sto appassionando alla scena pop svedese (The radio Dept., I'm from Barcelona, Sambassadeur, The Legends, Club 8 - con particolare riferimento ai due dischi fin qui pubblicati dai primi che ho elencato). Musica leggerissima, gradevole, orecchiabile, e anche un pò frivola, che sta sempre bene. L'etichetta di riferimento è la Labrador. A questo punto dell'anno, comunque, stilo lo mia personale top ten 1)SPARKLEHORSE - Dreamt for light years in yhe belly of a mountains 2)BAND OF HORSES - Everything all the time 3)TUNNG - Comments for the inner chorus 4)I LOVE YOU BUT I'VE CHOSE DARKNESS - Fear is an our side 5)CAT POWER - The Greatest 6)THE RADIO DEPT. - Pet Grief 7)TV ON THE RADIO - Retourn to cookie mountain 8)VOOM VOOM - Peng peng 9)GUILLEMOTS - Through the windowpane 10)MOGWAI - Mr. Beast se qualcuno volesse provare, io ascolto antenna uno rock station, ascoltabile anche in streaming www.antennaunorockstation.it [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da Morris [/i] Quando lo vedrà Aranciata Bottecchia questo thread, chissà cosa ci posterà....;):) [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Morris [/i] Quando lo vedrà Aranciata Bottecchia questo thread, chissà cosa ci posterà....;):) [/quote] :D [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da pedalando [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Morris [/i] Quando lo vedrà Aranciata Bottecchia questo thread, chissà cosa ci posterà....;):) [/quote] ho pensato la stessa cosa. Stress, circa un lustro fa ho assistito qui a Genova ad un concerto dei New Trolls (o meglio De Scalzi ed altri ottimi musicisti) con l'orchestra sinfonica di Torino. Avrai gia' capito...hanno fatto proprio il "Concerto Grosso" :yes: [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da prof [/i] a me piace molto il Canto Gregoriano... [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [quote][i]Originariamente inviato da prof [/i] a me piace molto il Canto Gregoriano... [/quote] E Frank Zappa nell'avatar...... :D:D:D (Prof, sei un grande, e un giorno ci incontreremo, e magari ceneremo uno di fronte all'altro!) :Od: [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da Goodwood [/i] colgo l'occasione per mandare un grosso saluto ad uno dei più grandi artisti che la Sardegna abbia mai avuto... un artista unico, ma soprattutto un grande uomo che negli ultimi 15 anni ha segnato la storia della musica sarda... e non solo... e negli ultimi mesi è riuscito a dare una profonda lezione di vita a chiunque abbia seguito da vicino la sua vicenda... questa mattina se ne è andato Andrea Parodi, ex leader dei Tezenda, una voce senza eguali nel panorama musicale intrnazionale, un ragazzo la cui forza di volontà è diffcilemtne descrivibile. ha lottato sino all'ultimo contro un male incurabile che in maniera estremamente crudele ce lo ha protato via all'età di 51 anni.. nonostante fosse orami demolito dal male, ha sempre manifestato una forza di volontà incredibile, tenendo il suo ultimo concerto solo 15 giorni fa. chiunque voglia farsi un idea di chi fosse Andrea, basta che ascolti la sua versione del "No photo reposare"... ciao Andrea! [/quote] [quote][i]Originariamente inviato da prof [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [quote][i]Originariamente inviato da prof [/i] a me piace molto il Canto Gregoriano... [/quote] E Frank Zappa nell'avatar...... :D:D:D (Prof, sei un grande, e un giorno ci incontreremo, e magari ceneremo uno di fronte all'altro!) :Od: [/quote] Ciao mio caro Marco, Sei troppo buono. Purtroppo non ritornero' in Italia via Roma,questa volta, comunque non mi lascerò di certo scappare la prima occasione utile per capitare dalle tue parti. Ti farò sapere. Ciao ancora, un abbraccio. Alberto P.S. è da un po' di giorni che ti devo postare una cosa niente male, proprio in riferimento a quanto mi hai accennato prima di lasciarci a Bologna. Lo farò, se ci riesco, piu' tardi dopo il lavoro. [/quote]


Subsonico - 18/10/2006 alle 14:29

Grande Reggio, l'album dei GUILLEMOTS è stata la mia ultima scoperta..."Made up a love song #43" è veramente una bella canzone d'amore, ma anche "Sao Paolo" è una bella canzone - fiume... Anche i Mogwai mi hanno fatto una bella impressione...tra poco uscirà "ZIDANE", la colonna sonora di un lungometraggio dedicato al giocatore francese, fatta da loro. Devo approfondire anche la loro passata produzione... Cmq, leggendo il vecchio topic, fa piacere vedere una gran cultura tra i forumisti, a dimostrazione che io sono ancora un dilettante...:D


Reggio Emilia - 18/10/2006 alle 15:40

Io invece rimasi folgorato, questa primavera, da "trains to brazil", infatti ho aspettato con ansia il loro disco, che peraltro si è confermato su ottime livelli. Grande esordio!. Sui Mogwai ti ringrazio per la dritta di cui non sapevo nulla, Mr. Beast è un buon disco, anche se le vette di "Youn Team" (1997) non credo che saranno in grado ripetersi loro stessi.....siccome ricordo che sei anche tu un fan dei sigur ros, ti consiglio in particolar modo il brano "Fear Satan", una lunghissima sgroppata strumentale che non ti lascerà indifferente....... ciao!


Subsonico - 18/10/2006 alle 15:58

Fear Satan? è per caso una delle untittled? io sapeco di Hey satan dell'ultimo album, che però non è strumentale....


Reggio Emilia - 18/10/2006 alle 16:32

no ma mi riferisco all'album dei Mogwai "Young team"..... Fear satan come approccio ricorda molto gli strumentali dei Sigur ros, lunghissimi e sempre in crescendo.....ti piacerà!


Admin - 18/10/2006 alle 17:17

You are young and life is long and there is time to kill today And then one day you find ten years have got behind you No one told you when to run, you missed the starting gun... Chi la riconosce senza ricorrere a google? :cool: (Siate onesti!!!) Quanta verità in questi versi, comunque. Anch'io mi ritengo un bell'onnivoro, ma sul mio podio salgono i Beatles, i Pink Floyd e i Radiohead. Gli altri, tutti giù ad applaudire :D Tra gli italiani Battiato non teme rivali, nella mia personalissima classifica. Un luogo in cui mi sarebbe piaciuto stare? Abbey Road nel 1967, mentre i Fab Four registravano Sgt. Pepper's e nello studio accanto i Pink Floyd immortalavano il loro primo disco, The Piper at the Gates of Dawn. Purtroppo ci sono andato con 39 anni di ritardo... :( Sui Beatles non si può dire niente, è tutto agli atti, hanno inventato la musica moderna, dal '65 in poi (mi picco di considerare i loro primi album un po' meno capolavori, pur se eccellenti) hanno scritto la storia. A day in the life è la mia canzone in assoluto preferita. I Pink Floyd dal '71 al '75, quindi Meddle, The Dark Side of the Moon e Wish You Were Here, hanno toccato dei livelli ineguagliati. Quanti anni passeranno prima che Shine On You Crazy Diamond mi stufi? Impossibile che avvenga ;) I Radiohead sono nipotini di quegli altri. Hanno avuto il coraggio di abbandonare lo spettacolare rock dei loro inizi per sperimentare, virando sull'elettronica e su sonorità diverse. Non ne vedo, al mondo, liberi come loro, oggi come oggi: hanno realizzato il nuovo album come pareva a loro, e solo successivamente l'hanno proposto alle major per la distribuzione. Chi si prende l'incarico? Hanno firmato con la Warner, li aspettiamo trepidanti all'uscita (in primavera, forse). Nell'attesa, tra qualche giorno mi arriverà The Eraser, opera solista del loro leader Thom Yorke. Io dico che non si possono capire gli anni '90 se non si conosce Paranoyd Android, che forse non è neanche la loro canzone più bella (Creep... Street Spirits... Exit Music... Karma Police... How to disappear completely... Idioteque... I Might Be Wrong... A Wolf at the Door... come scegliere?), ma è il paradigma della loro musica che è stata e di quella che verrà. Su Battiato, tutti sanno tutto... A cavallo tra i '70 e gli '80 (diciamo tra il 1979 e il 1984) ha rivoluzionato la scena musicale italiana (anche prima, ma era troppo di nicchia), e La voce del padrone è chiaramente scritto sotto l'influsso del doping :D


Admin - 18/10/2006 alle 17:21

Ps: so di spiacere a molti amici del forum e della redazione, ma detesto Max Pezzali... :D Tiziano Ferro lo odiavo all'inizio, ma quest'estate non ho fatto altro che cantare Stop! Dimentica :D:D:D


Maracaibo - 18/10/2006 alle 17:29

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Tra gli italiani Battiato non teme rivali, nella mia personalissima classifica. ... Su Battiato, tutti sanno tutto... A cavallo tra i '70 e gli '80 (diciamo tra il 1979 e il 1984) ha rivoluzionato la scena musicale italiana (anche prima, ma era troppo di nicchia), e La voce del padrone è chiaramente scritto sotto l'influsso del doping :D [/quote] Ti STRA QUOTO, Admin!!!!!! :clap: :clap: :clap: :clap: Battiato è un genio, è in cima anche alla mia classifica. Tra l'altro mi sembra che "La voce del Padrone" sia l'LP italiano più venduto della storia (o lo è stato per tantissimi anni) ed è stato il primo disco italiano a superare il milione di copie vendute. Del resto chi non ha mai visto questa copertina in casa? [img]http://www.anni80.info/musica/images/bat.jpg [/img]


Bitossi - 18/10/2006 alle 17:31

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [b]Ps: so di spiacere a molti amici del forum e della redazione, ma detesto Max Pezzali... :D[/b] Tiziano Ferro lo odiavo all'inizio, ma quest'estate non ho fatto altro che cantare Stop! Dimentica :D:D:D [/quote] Tranquillo, non ci spiaci... :D Quanto a Tiziano Ferro, non so neppure chi sia! P.S. Admin, visto il tuo "indovinello" due post fa, che mi dici della storia di TDSOTM come colonna sonora "sincronizzata" del Mago di Oz? Hai mai provato?


Gigilasegaperenne - 18/10/2006 alle 17:52

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [b]Ps: so di spiacere a molti amici del forum e della redazione, ma detesto Max Pezzali... :D[/b] Tiziano Ferro lo odiavo all'inizio, ma quest'estate non ho fatto altro che cantare Stop! Dimentica :D:D:D [/quote] Tranquillo, non ci spiaci... :D Quanto a Tiziano Ferro, non so neppure chi sia! P.S. Admin, visto il tuo "indovinello" due post fa, che mi dici della storia di TDSOTM come colonna sonora "sincronizzata" del Mago di Oz? Hai mai provato? [/quote] Ehi, io sono un concittadino di Max Pezzali, come vi permettete:mad::D! Comunque non piace neanche a me:D. Quoto su Tiziano Ferro, non lo sopporto! Quando mi alzo alla mattina, quando non vado a scuola, metto su MTV e non cambiò mai canale. Gli unici che riescono a farmi cambiare canale ad ogni loro canzone sono Tiziano Ferro e Gigi d'Alessio:D (anche se ultimamente anche "Down on my knees" tutte le volte che la ascolto mi vengono degli attacchi di isterismo! Non è una canzone, è una lagna!).


Admin - 18/10/2006 alle 18:10

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] La mia prossima missione, diciamo così, sarà proprio questa : andare alla riscoperta del passato. Una mia grande lacuna è non aver ascoltato proprio niente del periodo 1960-90, che è stato periodo più che fertile del rock. L'unica cosa che ho ascoltato è stato il primo album dei Pink Floyd, "The piper at gates of dawn", in seguito alla morte di Syd Barrett, e sono rimasto piacevolmente soddisfatto. Posso dire che i Pink Floyd, oggi, sarebbero ancora "alternativi" :D Mi sono posto come obbiettivo di ascoltare Velvet Underground, Doors, King Crimson, Nirvana e David Bowie per primi, ma se qualcuno ha "roba buona" da consigliarmi, mi dà più di una mano, specialmente i vecchiardi :Old: (credo dai miei gusti che si fosse capita la mia età, 18 anni ) :D [/quote] Potresti muoverti filologicamente, seguendo la cronologia della pubblicazione degli album migliori di questi gruppi... Oppure andare a salti... Secondo me però se vuoi capire più a fondo la musica ti conviene seguire un filo temporale. Cioè, visto che hai già in carniere The Piper, mettici accanto Sgt. Pepper's, e poi l'album della banana, che era a loro contemporaneo, ma sull'altra sponda dell'Atlantico. Poi passa a Magical Mistery Tour e magari Atom Heart Mother... non dimenticare Hendrix (Are you experienced?) e Joplin (il mio preferito: I got dem old kozmic blues again mama, che ha tra i bonus anche la fantastica esibizione di Woodstock). Dei Doors su tutto L.A. Woman, che contiene Riders on the storm (è o non è la loro canzone più bella?), anche se è il loro ultimo disco, che ci porta dritti ai seventies. Il tris dei Floyd che ho riportato nel precedente post vale per sempre, dei Beatles segnati il White Album e Abbey Road. I King Crimson? Ottimo. Ma affiancagli i profeti del progressive italiano, la PFM, ovvero l'unico episodio, a parte il bel canto e il melodramma, in cui siamo stati all'altezza delle proposte straniere: conosciuti anche all'estero, in Giappone (per dire) sono adorati. Non ti sarà difficile reperire Storia di un minuto, che addirittura anticipava di qualche mese alcune cose di The dark side of the moon (per dirti il livello!). E poi Mussida è una delle migliori chitarre italiane. Dopo, solo dopo, puoi divertirti col glam rock, tutto quel che ti pare di Bowie (Aranciata fece una volta una dettagliata digressione sul Duca Bianco), e almeno Transformer di Lou Reed. Bob Dylan che finalmente sposa le chitarre elettriche? Ascolta Desire. Una puntatina sul punk? Perché no? Never mind the bollocks dei Sex Pistols, e London Calling dei Clash per farti un'idea. Non dimenticare che il '79 è l'anno di The Wall. Poi arriviamo agli '80, in zona U2 per esempio (The Joshua Tree è irrinunciabile). I R.E.M. rappresentano un episodio molto originale della musica americana, Document è la summa del loro primo periodo (più ruvido), Automatic for the people il capolavoro dell'intera discografia (ma molto più morbido). I Radiohead li conosci già, per non sapere che i Muse, pur gradevoli, sono un po' dei loro succedanei. Tra gli italiani, il secondo album della Consoli (quello di Confusa e felice) è incredibile, e oggi gli Afterhours ci stanno regalando delle belle prove. Vedi un po', insomma... ;)


Admin - 18/10/2006 alle 18:14

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] P.S. Admin, visto il tuo "indovinello" due post fa, che mi dici della storia di TDSOTM come colonna sonora "sincronizzata" del Mago di Oz? Hai mai provato? [/quote] Ne avevo sentito parlare, ma non l'ho mai esperito... Ma la durata del disco e del film non coincidono, come la mettiamo???


Subsonico - 18/10/2006 alle 20:18

Grazie Admin per avermi offerto un percorso logico, te ne sono più che grato..:D Due spunti: 1) Ho ascoltato the Eraser: non è niente di speciale, ma non fa nemmeno schifo. E' praticamente un album che Yorke ha registrato da solo, usando basi molto minimaliste e ritmi ottenuti da beat. Non è un album intenso, però i testi delle canzoni sono da seguire ed il suo canto è uno dei migliori, specialmente nella title/track. Condivido quello che hai detto su loro: Bravi, slegati dallo showbiz e originali (i famosi 17 secondi di KID A..."Everything in his right place" suona come una sola canzone. 2) Sui Muse: E' ovvio che un po' d'influenza i Radiohead su loro l'hanno avuta, ma è un luogo comune da sfatare (viene detto molto spesso) il fatto che sian loro succedanei. In realtà i Muse nei primi tempi si rifacevano molto ai Sonic Youth, anche se i lavori in studio danno a sentire più un accostamento col progressive, ancor più evidente negli ultimi 2 album. A dar prova di ciò, c'è "Hulabaloo Soundtrack", un doppio composto da alcune loro b-side e un live allo Zenith di Paris, di cui c'è anche un DVD fantastico (il concerto più bello e vissuto dal pubblico che ho mai visto, il 1 dicembre andrò a Roma a vederli). Dato che è una raccolta, si passa dall'Heavy al Post-Rock, dal Noise all'acoustico senza problemi, ma da un'idea di cosa passasse per le loro teste in quegli anni. Te lo consiglio.


Subsonico - 18/10/2006 alle 20:52

http://tamarros.splinder.com/ è il mio blog "musicale" Qui mi diverto a recensire gli album nuovi che ascolto. Se qualcuno vuol curiosare...:D


aranciata_bottecchia - 19/10/2006 alle 01:24

[quote] Una mia grande lacuna è non aver ascoltato proprio niente del periodo 1960-90, che è stato periodo più che fertile del rock. [/quote] I tre artisti cardinali nella storia del rock sono Chuck Berry, Ray Charles e James Brown, loro hanno costruito la sintassi del rock, ed in misura minore Hendrix, che ha apportato delle revisioni alla grammatica. Il periodo più fertile è collocabile tra il 1953 ed il 1966, Stati Uniti d'America, dopodichè è venuta tanta masturbazione, qualche volta sana, spesso compulsiva. Se ne può fare una questione di gusto, per carità, ma l'originalità delle fondamenta del linguaggio rock sta in questi quattro artisti (sia per le qualità intrinseche sia per la sintesi e la rielaborazione del retroterra che rappresentano e dal quale provengono) oltre che nel bagaglio mostruoso ereditato dal blues dal rhythm & blues e dal jazz. Sulla musica italiana: mah, effettivamente ci sono nicchie di appassionati stranieri di gruppi "progressive" italiani, così come dell'hard-core italiano (Raw Power, Negazione e altri). Se però parliamo di influenze concrete di artisti italiani su colleghi stranieri, se parliamo dunque di una scuola italiana, le figure capaci di lasciare un segno, ed una eredità artistica vitale, sono da cercarsi in personaggi come Ennio Morricone o Nino Rota o Piero Umiliani... La loro musica non puzza di muffa come il progressive nostrano, non alle mie orecchie quanto meno.

 

[Modificato il 19/10/2006 alle 01:45 by aranciata_bottecchia]


Frank VDB - 19/10/2006 alle 10:19

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Io dico che non si possono capire gli anni '90 se non si conosce Paranoyd Android, che forse non è neanche la loro canzone più bella (Creep... Street Spirits... Exit Music... Karma Police... How to disappear completely... Idioteque... I Might Be Wrong... A Wolf at the Door... come scegliere [/quote] Creep! Sicuramente E come fai a lasciare indietro No Surprise?


Bitossi - 19/10/2006 alle 11:24

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] P.S. Admin, visto il tuo "indovinello" due post fa, che mi dici della storia di TDSOTM come colonna sonora "sincronizzata" del Mago di Oz? Hai mai provato? [/quote] Ne avevo sentito parlare, ma non l'ho mai esperito... Ma la durata del disco e del film non coincidono, come la mettiamo??? [/quote] Devi selezionare il [i]repeat[/i] di tutto il disco. Qui trovi le istruzioni per l'uso: http://www.everwonder.com/david/wizardofoz/ Io non ho il DVD/cassetta del film, ma voglio procurarmelo al più presto...


27luglio - 19/10/2006 alle 12:20

[quote] Creep! Sicuramente E come fai a lasciare indietro No Surprise?[/quote] Ti stra-quoto,adoro quelle due canzoni,le mie preferite dei radiohead.


Andrea Innsbruck - 20/10/2006 alle 17:53

Anch'io ascolto qualsiasi tipo di musica, cmq quoto in pieno Radiohead (OK Computer é stupendo!!!), Guns n'Roses, Metallica, Uriah Heep, Iron Maiden. In + ogni tanto vado sul metal (Stratovarius, Cradle of Filth, Gamma Ray, Helloween), ma naturalmente ascolto molta musica italiana e un po`di revival dance anni '90 (ah, l'adolescenza!!!) Ma il mio genere rimane sempre il rock, da quello + tranquillo a quello + estremo! Di gruppi nuovi italiani mi piacciono molto i Verdena, i Marlene Kuntz e gli Afterhours.


Maracaibo - 25/10/2006 alle 11:35

Se n'è andato uno dei volti più simpatici della musica italiana [b] Musica in lutto, è morto Bruno Lauzi[/b] [i] Il cantautore genovese aveva 69 anni. Da tempo era affetto dal morbo di Parkinson. [/i] Lutto nel mondo della canzone, l'artista genovese, Bruno Lauzi, è deceduto questa notte a Milano. Il noto cantautore aveva 69 anni e da tempo era affetto dal morbo di Parkinson. Solo pochi giorni fa la notizia che a lui, vincitore del Premio Tenco 2006, sarebbe stata dedicata la «Rassegna della canzone d'autore 2006» in programma dal 9 all'11 novembre al Teatro Ariston di Sanremo. (corriere.it)


Claudio82 - 25/10/2006 alle 12:27

A me piacciono tantissimo gli Oasis, che scandalosamente nessuno ha citato. Ultimamente ho scoperto un ottimo pianista che è Giovanni Allevi.


antonello64 - 25/10/2006 alle 15:03

[quote][i]Originariamente inviato da Maracaibo [/i] Se n'è andato uno dei volti più simpatici della musica italiana [b] Musica in lutto, è morto Bruno Lauzi[/b] [i] Il cantautore genovese aveva 69 anni. Da tempo era affetto dal morbo di Parkinson. [/i] Lutto nel mondo della canzone, l'artista genovese, Bruno Lauzi, è deceduto questa notte a Milano. Il noto cantautore aveva 69 anni e da tempo era affetto dal morbo di Parkinson. Solo pochi giorni fa la notizia che a lui, vincitore del Premio Tenco 2006, sarebbe stata dedicata la «Rassegna della canzone d'autore 2006» in programma dal 9 all'11 novembre al Teatro Ariston di Sanremo. (corriere.it) [/quote] non lo sapevo e mi dispiace: un artista che iniziò con il jazz (come Enzo Jannacci, Giorgio Gaber, Paolo Conte, Lucio Dalla e Luigi Tenco), anche se poi il successo è arrivato con la musica leggera. L'unico suo cd che posseggo è riferito proprio a questo genere musicale: in esso canta i più famosi standards jazzistici, accompagnato da alcuni big del jazz nostrano quali Franco Cerri, Dado Moroni, Paolo Conte e Renato Sellani


zon - 25/10/2006 alle 18:17

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Ps: so di spiacere a molti amici del forum e della redazione, ma detesto Max Pezzali... :D Tiziano Ferro lo odiavo all'inizio, ma quest'estate non ho fatto altro che cantare Stop! Dimentica :D:D:D [/quote] Max Pezzali: niente è più lontano dai miei gusti del poppettino commerciale italiano, ma del lato umano lo trovo abbastanza simpatico, è una persona "normale". Poi se gli Italiani ascoltano musica di merda la colpa mica è la sua! La musica di Tiziano Ferro mi piace per versi anche meno, ma lui ha veramente una gran voce. I suoi testi secondo me sono pessimi, tante parolone ma nessun concetto. Aggiungo anche il mio nome ai fans dei Radiohead, uno dei gruppi più "personali" del recente passato e del presente. Sempre restando nel panorama Rock moderno, "origin of Simmetry" dei Muse è stato un disco devastante, l'avrò sentito qualche centinaio di volte. A differenza dei Radiohead, i muse sembrano però non riuscire a evolversi, e i lavori successivi secondo me non sono all'altezza e non propongono nulla di nuovo. Un altro gruppo che non mi sembra sia stato citato che mi piace tantissimo e che ha influenzato notevolmenteo il rock degli ultimi tempi sono i Queens of the stone age. In particolare l'album "songs for the deaf" è imperdibile per gli amanti del Rock. Aggiungo qualche altro titolo di dischi che mi sembra non siano stati citati e che sono o sono stati tra i miei preferiti: Mr Big e Lean into it dei MrBig Images and Words dei Dream Theater songs of faith and devotion dei Depeche Mode Viaggio senza Vento dei Timoria (stendiamo un velo pirtoso su quello che sta facendo Omar Pedrini da solista):nonono:


Lore_88 - 25/10/2006 alle 18:45

[quote][i]Originariamente inviato da zon [/i] Aggiungo anche il mio nome ai fans dei Radiohead, uno dei gruppi più "personali" del recente passato e del presente. Sempre restando nel panorama Rock moderno, "origin of Simmetry" dei Muse è stato un disco devastante, l'avrò sentito qualche centinaio di volte. A differenza dei Radiohead, i muse sembrano però non riuscire a evolversi, e i lavori successivi secondo me non sono all'altezza e non propongono nulla di nuovo. [/quote] Evvai! Ho trovato qualcuno che ascolta i Muse! Comunque quoto quanto hai detto: Origin of Simmetry è veramente stupendo, al di sotto di diverse spanne è il loro primo lavoro (Showbiz) che comunque apprezzo molto, mentre gli ultimi due lavori sono stati piuttosto deludenti (specialmente questo di quest'anno...).


Gigilasegaperenne - 25/10/2006 alle 19:00

[quote][i]Originariamente inviato da Claudio82 [/i] A me piacciono tantissimo gli Oasis, che scandalosamente nessuno ha citato. Ultimamente ho scoperto un ottimo pianista che è Giovanni Allevi. [/quote] Sugli Oasis non ti preoccupare, arrivo io a sostenerti! Proprio ora stavo ascoltando "Don't look back anger";).


robby - 26/10/2006 alle 09:01

scusate forse sto thread non l'ho mai letto troppo ma mi sembra che nessuno abbia messo il nome dei Queen o sbaglio???? li ho sempre amati e la voce di Freddy Mercury mi fa venire ancora i brividi.... ci sono tantissime loro canzoni che mi fanno impazzire, da "Bohemian Rhapsody" a "the show must go on" "Iwant it all"...ma la mia preferita in assoluto è "Innuendo"...e a proposito di questo pezzo d'arte ho un piccolo aneddoto: quando sto bene in bici e sono in salita e mi viene voglia di scattare a mani basse nella mia testa sento quel fantastico assolo spagnoleggiante che c'è all'interno proprio di Innuendo...SPETTACOLO!!!!!!!!!


pedalando - 26/10/2006 alle 09:54

[quote][i]Originariamente inviato da robby [/i] quando sto bene in bici e sono in salita e mi viene voglia di scattare a mani basse nella mia testa sento quel fantastico assolo spagnoleggiante che c'è all'interno proprio di Innuendo...SPETTACOLO!!!!!!!!! [/quote] ma guarda...io nella stessa situazione sento il Requiem di Mozart :D


robby - 26/10/2006 alle 10:06

non l'ho sottolineato ma avrei dovuto farlo infatti io ho scritto...QUANDO STO BENE!!!!! quando la gamba non gira non sento niente..vedo solo immagini celestiali soprattutto se mi trovo in salita e la gamba non va.....esempio massimo è il mortirolo...lì posso quasi scommettere di aver visto lo Spirito Santo :D


aranciata_bottecchia - 26/10/2006 alle 14:50

Come si fa a scambiare file musicali? Ovviamente quelli di pubblico dominio non coperti da copyright. Accetto suggerimenti anche via messaggio privato.


Lore_88 - 27/10/2006 alle 18:06

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Come si fa a scambiare file musicali? Ovviamente quelli di pubblico dominio non coperti da copyright. Accetto suggerimenti anche via messaggio privato. [/quote] Non so se ho capito bene cosa vuoi dire (mi sa di no) ma io faccio per email. Ovviamente metto in allegato un numero abbastanza limitato di files sennò ci vuole troppo.


antonello64 - 27/10/2006 alle 23:05

per chi fosse interessato al jazz, ecco una lista di 30 titoli per cominciare. Non necessariamente i dischi più belli, e nemmeno quelli che mi piacciono di più (anche se questi mi piacciono tutti, e molto), però quelli che secondo me sono i titoli più giusti per avvicinarsi a questo genere. Bill Evans - SUNDAY AT THE VILLAGE VANGUARD Billie Holiday - LADY IN SATIN Bud Powell - THE AMAZING BUD POWELL VOL. 1 Cannonball Adderley - SOMETHIN' ELSE Charles Mingus - MINGUS AH UM Charlie Parker - YARDBIRD SUITE, THE ULTIMATE CHARLIE PARKER COLLECTION Clifford Brown & Max Roach - STUDY IN BROWN Dave Brubeck - TIME OUT Dizzy Gillespie - BIRKS WORKS: THE VERVE BIG-BAND SESSIONS Duke Ellington - ELLINGTON AT NEWPORT 1956 Ella Fitzgerald - ELLA IN ROME Joe Pass - VIRTUOSO John Coltrane - A LOVE SUPREME John Coltrane - BLUE TRAIN John Coltrane - GIANT STEPS John Coltrane - MY FAVORITE THINGS Keith Jarrett - THE KOLN CONCERT Miles Davis - BIRTH OF THE COOL Miles Davis - BITCHES BREW Miles Davis - KIND OF BLUE Modern Jazz Quartet - DJANGO Oscar Peterson - NIGHT TRAIN Quintet - THE QUINTET: JAZZ AT MASSEY HALL Sonny Rollins - A NIGHT AT THE VILLAGE VANGUARD, VOLUMES 1 & 2 Sonny Rollins - SAXOPHONE COLOSSUS Stan Getz & Joao Gilberto - GETZ \ GILBERTO Thelonious Monk - BRILLIANT CORNERS Thelonious Monk - GENIUS OF MODERN MUSIC VOL. 1 & 2 Weather Report - HEAVY WEATHER Wes Montgomery - THE INCREDIBLE JAZZ GUITAR OF WES MONTGOMERY


marco83 - 29/10/2006 alle 10:30

[quote][i]Originariamente inviato da Lore_88 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Come si fa a scambiare file musicali? Ovviamente quelli di pubblico dominio non coperti da copyright. Accetto suggerimenti anche via messaggio privato. [/quote] Non so se ho capito bene cosa vuoi dire (mi sa di no) ma io faccio per email. Ovviamente metto in allegato un numero abbastanza limitato di files sennò ci vuole troppo. [/quote] Senza utilizzare le mail, basta avere installato nel piccì un programmino chiamato Windows Live Messenger (ex Msn Messenger) dove oltre a chattare ci si può scambiare ogni genere di allegato in maniera molto veloce, direi quasi istantanea. Moltissimi utenti del forum (me compreso) già ce l'hanno, dunque... aspettiamo anche voi! ;) Maggiori info al sito http://get.live.com/messenger/overview .

 

[Modificato il 29/10/2006 alle 10:33 by marco83]


Bitossi - 30/10/2006 alle 14:29

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Come si fa a scambiare file musicali? [b]Ovviamente quelli di pubblico dominio non coperti da copyright.[/b] Accetto suggerimenti anche via messaggio privato. [/quote] Io conosco tutti i metodi "illegali"... (anche se su questo termine ci sarebbe da discutere); se ti interessano fammi un fischio...


manuel.technoradio - 10/11/2006 alle 10:17

E' vero Bitossi... eMule Rulez! Io mi sento un pò solo in questo forum per quanto riguarda la musica.... io ascolto la musica elettronica, i miei generi preferiti sono ChillOut Elettro Techno Schranz Progressive Trance Hardstyle Hardtrance Hardcore Alcuni dei miei artisti preferiti sono: Chris Liebing Ritchie Hawtin Mauro Picotto Gigi D'Agostino Tièsto Armin Van Buuren Rank 1 Alex M.O.R.P.H. Mike Foyle John o'Callaghan Technoboy Daniele Mondello Zatox Digital Boy DJ Nosferatu Armageddon Project DJ Lem-X


zon - 10/11/2006 alle 15:23

[quote][i]Originariamente inviato da manuel.technoradio [/i] E' vero Bitossi... eMule Rulez! Io mi sento un pò solo in questo forum per quanto riguarda la musica.... io ascolto la musica elettronica, i miei generi preferiti sono ChillOut Elettro Techno Schranz Progressive Trance Hardstyle Hardtrance Hardcore Alcuni dei miei artisti preferiti sono: Chris Liebing Ritchie Hawtin Mauro Picotto Gigi D'Agostino Tièsto Armin Van Buuren Rank 1 Alex M.O.R.P.H. Mike Foyle John o'Callaghan Technoboy Daniele Mondello Zatox Digital Boy DJ Nosferatu Armageddon Project DJ Lem-X [/quote] quello nella foto sei tu?;) ciao


Reggio Emilia - 12/11/2006 alle 13:02

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Come si fa a scambiare file musicali? [b]Ovviamente quelli di pubblico dominio non coperti da copyright.[/b] Accetto suggerimenti anche via messaggio privato. [/quote] Io conosco tutti i metodi "illegali"[b](anche se su questo termine ci sarebbe da discutere); [/b]... ... [/quote] concordo. per anni ci hanno "bombardato" che scaricando da internet avremmo "derubato" i gruppi stessi. In realtà è ormai assodato che i gruppi stessi ci "guadagnino", sul lungo periodo, immettendo la propria musica in rete, poichè si creano quella fama che consente loro di fare tour e concerti, vera loro fonte di guadagno. A perderci sono le case discografiche, direi anche meritatamente, visto che il costo del cd finito, omnicomprensivo della promozione, è irrisorio rispetto al costo del cd nel negozio. Io comunque prima scarico, e se il cd mi piace veramente lo compro originale (sono un feticista e a volte compro anche i vinili, pur non disponendo del giradischi: sono bellissimi) : il file mp3 non ha certo il fascino del cd originale, nè il packaging che a volte è veramente geniale.


manuel.technoradio - 12/11/2006 alle 13:48

E soprattutto la qualità, ascoltare una canzone stampata in file non compresso sul CD è diverso che sentire un rippato a 128kbps.....


antonello64 - 12/11/2006 alle 14:17

mi è stato detto che per un file mp3, campionato a 256 kbps, non si capisce la differenza con il brano originale, a meno di non avere l'orecchio assoluto del musicista. Anche confrontando i grafici del sonoro delle due versioni essi sono praticamente identici. E' vero tutto ciò?


Federico Martin - 12/11/2006 alle 14:48

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] mi è stato detto che per un file mp3, campionato a 256 kbps, non si capisce la differenza con il brano originale, a meno di non avere l'orecchio assoluto del musicista. Anche confrontando i grafici del sonoro delle due versioni essi sono praticamente identici. E' vero tutto ciò? [/quote] La qualità degli mp3 non dipende solo dal bitrate, che comunque maggiore è maggiore è la somiglianza con l'originale, ma anche dal tipo di codec utilizzato e comunque i risultati possono variare da brano a brano (genere musicale e tessitura del brano). Una qualità vicina alla qualità del CD si ottiene generalmente con un buon codec a 128 kbps, utilizzando bitrate maggiori tipo 256 o 320 kbps la qualità si avvicina moltissimo a quella del CD, tant'e' che un qualsiasi normale ascoltatore non noterebbe minimamente la differenza, differenza che invece può essere percepita da un orecchio musicale molto allenato e con apparecchi di ascolto di alto livello ad altissima fedeltà. Comunque anche il CD come qualità non è paragonabile ad un vecchio LP (in perfette condizioni) in vinile, perchè il suono nel CD è sempre un suono campionato (convertito da analogico a digitale) che perde su determinate frequenze quella morbidezza che un qualsiasi suono registato in analogico può avere, comunque questi sono dettagli che si possono notare solo avendo a disposizione apparecchi d'ascolto molto sofisticati e soprattutto un orecchio molto musicale, cose che escludono a priori la maggior parte delle persone.


antonello64 - 12/11/2006 alle 15:48

un mio amico che ha un'etichetta discografica nei pressi di Teramo, mi parlò della superiorità della registrazione analogica su quella digitale. Però, se non ho capito male, la riproduzione di un brano digitale è molto più semplice: l'analogico ha bisogno di apparecchi ad altissima fedeltà per sfruttare tutta la sua maggiore qualità di registrazione, cosa di cui invece non ha bisogno il brano digitale. Ho visto poi che il brano può essere anche registrato immediatamente in digitale, sull'hard disk di un computer, senza passare per il nastro.


Federico Martin - 12/11/2006 alle 16:15

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] un mio amico che ha un'etichetta discografica nei pressi di Teramo, mi parlò della superiorità della registrazione analogica su quella digitale. Però, se non ho capito male, la riproduzione di un brano digitale è molto più semplice: l'analogico ha bisogno di apparecchi ad altissima fedeltà per sfruttare tutta la sua maggiore qualità di registrazione, cosa di cui invece non ha bisogno il brano digitale. Ho visto poi che il brano può essere anche registrato immediatamente in digitale, sull'hard disk di un computer, senza passare per il nastro. [/quote] Per risponderti si deve entrare un po' nel tecnico, in poche parole e spero di essere chiaro i principali limiti del CD sono: (a) distorsione di quantizzazione, (b) la risoluzione a bassi livelli, (c) la distorsione in trasferimento dati (jitter), (d) la precisione dei convertitori. Il punto (c) e (d) sono problemi in parte superati dai moderni lettori e convertitori I punti (a) e (b) sono invece intrinseci allo standard CD (la distorsione di quantizzazione deriva dalla quantità dei campioni - 44K/sec. - per secondo e dall'ampiezza del campione - 16 bit, la risoluzione a bassi livelli deriva dallo standard PCM utilizzato). Le cose migliorano se passiamo a standard digitali (DVD-Audio o SACD) che utilizzano parole a 24 bit e frequenza di campionamento fino a 192KHz. Questi difetti non sono presenti invece nel vecchio standard LP, che però di contro ha un certo rumore di fondo, e per ridurre al minimo questo in fase di registrazione servivano e servono studi di registrazione molto sofisticati. Comunque in linea generale un LP ben inciso e suonato da un giradischi, con complementi (testina, braccio, preamplificatore phono) di buona qualità e correttamente messo a punto, si colloca ad un livello superiore in molti parametri di qualità sonora rispetto ad un CD.


Bitossi - 12/11/2006 alle 21:36

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] mi è stato detto che per un file mp3, campionato a 256 kbps, non si capisce la differenza con il brano originale, a meno di non avere l'orecchio assoluto del musicista. Anche confrontando i grafici del sonoro delle due versioni essi sono praticamente identici. E' vero tutto ciò? [/quote] Secondo me, in campo di fruizione musicale, vale la regola del "break even", cioè del "punto di pareggio" tra diverse modalità di fruizione. Il "sistema" CD ha secondo me da tempo superato il punto di pareggio col "sistema" LP. A fronte delle giustissime considerazioni riguardo alla superiorità della rappresentazione analogica rispetto a quella digitale, ci sono molte (troppe?) considerazioni di ordine diverso: maneggevolezza, durata e capienza del supporto, prezzo relativo (i minuti del CD alla fine costano meno di quelli del LP), fino a considerazioni di ordine pratico come il più moderno concetto di "spazio" nell'archiviazione, ecc. Invece, sempre secondo me, questo "break even" tra MP3 e formato CD è ben lungi dall'essere superato. Al momento trovo l'MP3 superiore solo per quel che riguarda il costo assoluto, e cioè la pressoché gratuita acquisizione di questo formato rispetto all'altro. Per il resto, infiniti vantaggi per la produzione "ufficiale". In poche parole, la differenza tra il possedere il CD originale o una sua versione in MP3/4 ecc. è abbastanza simile a quella esistente tra la lettura di un romanzo nella sua versione originale e quella delle sue fotocopie... Dal punto di vista sonoro, è ovvia una considerazione: se nello spazio di un minuto di musica di un CD posso farcene stare 10 di MP3 (questo è grossomodo il rapporto in caso di MP3 a 128 mbps), dove si perde 'sto guadagno? Chiaramente laddove le frequenze sono più alte, e cioè dove maggiore è il bisogno di "risparmiare". Avrò un orecchio allenato, ma io questa differenza la sento eccome! Inoltre, ma qui siamo nel medesimo argomento della superiorità del LP sul CD, la debolezza del fattore "ambiente" nelle registrazioni in MP3 (il non sentire il "silenzio" che sta dietro alla musica). Poi a seguire tutte le considerazioni sul packaging (anch'io di "fotocopie" ne ho fatte tante), l'ufficialità del prodotto ecc. E' vero peraltro che con i "torrent" anche la qualità potrebbe raggiungere la totale similitudine con quella dei CD, ma qui si parla di un uso diverso rispetto alla massa che si rivolge allo scambio di file MP3. Così, spesso anch'io faccio un'operazione apparentemente illogica: da MP3 acquisiti, preferibilmente nei bitrate più alti, "ristampo" un CD "quasi originale" riconvertendo il formato in CDA, e approfittando delle copertine spesso allegate agli MP3. Mi accontento della leggera perdita di dati, ma mi sembra di avere tra le mani il prodotto originale... aggratis!

 

[Modificato il 12/11/2006 alle 21:38 by Bitossi]


antonello64 - 12/11/2006 alle 22:45

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] Dal punto di vista sonoro, è ovvia una considerazione: se nello spazio di un minuto di musica di un CD posso farcene stare 10 di MP3 (questo è grossomodo il rapporto in caso di MP3 a 128 mbps), dove si perde 'sto guadagno? Chiaramente laddove le frequenze sono più alte, e cioè dove maggiore è il bisogno di "risparmiare". Avrò un orecchio allenato, ma io questa differenza la sento eccome![/quote] ho letto diverse cose sui bit che vengono eliminati per ridurre il brano dal formato WAV al formato mp3, e le risposte non sono univoche: qualcuno dice che vengono eliminati quei suoni che non si sentirebbero comunque perchè coperti da altri suoni, qualcun altro sostiene che sono eliminate le frequenze non percepibili dall'orecchio umano. Un amico che fa il pianista jazz di professione, e che quindi l'orecchio sensibile ce l'ha eccome, dice che lui tra cd e mp3 avverte differenza nei bassi, da qualche altra parte ho letto che con l'mp3 si perde di profondità, cioè viene meno la sensazione di trovarsi in mezzo ai musicisti. Boh! su questo argomento più leggo e più mi confondo le idee.


pedalando - 12/11/2006 alle 23:12

una comparazione fra CD ed MP3 cosi' come fatta in queste pagine non ha senso. Il CD ha uno standard ben preciso che definisce la frequenza di campionamento (44KHz) e come il suono viene digitalizzato, memorizzato e poi riprodotto. L'emmepitre' permette di configurare alcuni parametri in modo da favorire lo spazio di memorizzazione a scapito della qualita'. Inoltre e' molto importate il processo di "ripping" ed il codec utilizzato. Spesso e volentieri i file MP3 sono creati da persone che non hanno la minima "sensibilita' musicale" per la qualita'. Inseriscono il CD nel drive e lanciano il ripper senza curarsi troppo della velocita' di campionamento (piu' e' elevata piu' c'e' il rischio di errori) addirittura alcuni effettuano il ripping del segnale audio riprodotto (ovvero effettuano una doppia conversione D/A A/D) con evidenti amplificazioni dei tipi di errore menzionati da Federico Martin. Al contrario un MP3 "fatto bene" conserva un livello di qualita' equivalente a quello del CD originale. Un audiofilo "pentito" (ovvero uno che ha smesso di ascoltare lo stereo ed ha cominciato ad ascolare la musica riprodotta ;) ) mi ha confessato che, almeno secondo i criteri della IEEE (che non sono degli sprovveduti ;) ) MP3 e Cd appartengono alla stessa classe di qualita'. Se volete capire qualcosa in piu' sull'argomento consiglio questo articolo: http://www-db.deis.unibo.it/courses/SI2/Relazioni/MPEG-Audio.pdf @ Bitossi: ricreare un CD da un file MP3 non ti fa guadagnare niente in fatto di qualita' e neanche di spazio.


Bitossi - 13/11/2006 alle 09:32

[quote][i]Originariamente inviato da pedalando [/i] @ Bitossi: ricreare un CD da un file MP3 non ti fa guadagnare niente in fatto di qualita' e neanche di spazio. [/quote] Ma va? :D L'avevo detto che è una operazione "illogica"... Quello che volevo sottolineare è che il mio attaccamento al formato originale del CD è così forte che mi riduco (a volte, non così spesso come avevo detto...) a ricostruire dei "fake" pur partendo da un supporto più debole. Logicamente questa operazione la dedico solo a CD introvabili (altrimenti c'è la masterizzazione, no?) o appena usciti, anzi a volte non ancora usciti. In termini di spazio si perde nei rapporti previsti dalla "riconversione"; quindi il vantaggio di tale operazione che ha più che altro una valenza psicologica è quello, come dicevo, della "soddisfazione" (c'è chi si accontenta di poco nella vita) di avere in mano un prodotto raro o non ancora sul mercato, con una qualità media ed un aspetto simile all'originale, usufruibile sui supporti comuni come il lettore CD domestico o dell'auto (anche se il mio legge gli MP3... :Od: ). Naturale che se poi scopro che il disco in questione è un capolavoro, quasi sempre me lo vado a comprare in originale, sempre che sia disponibile. PS: Perchè la "tesina" sulle tecniche di compressione salta dal Mpeg 2 al Mpeg 4?


pedalando - 13/11/2006 alle 10:30

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] Ma va? :D L'avevo detto che è una operazione "illogica"... [/quote] :D non sei l'unico ;) io ad esempio possiedo i 2 LP in vinile del concerto di DeAndre' con la PFM invece che campionarli con tanto di fruscii ho trovato la versione MP3 e sfumando qualche applauso ed eliminando la presentazione di Riondino sono riuscito a farmi un unico CD con tutto dentro. [quote] PS: Perchè la "tesina" sulle tecniche di compressione salta dal Mpeg 2 al Mpeg 4? [/quote] Perche' la numerazione e' quella :boh: adesso si sta parlando di MP7. MP3 e' l'abbreviazione di MPEG2 Layer 3


Bitossi - 14/11/2006 alle 14:00

[quote][i]Originariamente inviato da manuel.technoradio [/i] Io mi sento un pò solo in questo forum per quanto riguarda la musica.... io ascolto la musica elettronica, i miei generi preferiti sono ChillOut Elettro Techno Schranz Progressive Trance Hardstyle Hardtrance Hardcore [/quote] Beh, dai, non sentirti così solo... una parte piccola della mia discografia è dedicata all'ele[b]c[/b]tronica (io preferisco chiamarla così, perchè per me "musica elettronica" ha ancora un significato legato allo studio colto delle frequenze, e a compositori come Xenakis, Berio, Stockhausen, Ligeti, ecc. Però a me piacciono quelli con minori componenti "dance", come Aphex Twin (geniale), Fennesz, Future Sound of London, Orb, Orbital, Autechre, Drexciya...


Reggio Emilia - 14/11/2006 alle 14:19

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] Però a me piacciono quelli con minori componenti "dance", come Aphex Twin (geniale), Fennesz, Future Sound of London, Orb, Orbital, Autechre, Drexciya... [/quote] ho le lacrime agli occhi :) Khonnor lo conosci? e i genovesi Port Royal? comunque il 2006 è stato un' ottima annata per l'elettronica "spuria", cioè quella non "ballabile".....


Frank VDB - 14/11/2006 alle 14:57

a proposito di musica: qualcuno ha visto ieri sera a Otto e mezzo l'intervista a Giovanni Lindo Ferretti, ex cccp, ex csi, ora prg? Mi ha letteralmente ipnotizzato, come del resto le sue canzoni dell'epoca post-punkettona. Ha fatto stare zitto pure Ferrara, che non ci è mai riuscito nessuno. Ferretti è uno degli artisti contemporanei più grandi a mio modo di vedere...


manuel.technoradio - 14/11/2006 alle 16:29

[quote][i]Originariamente inviato da Reggio Emilia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] Però a me piacciono quelli con minori componenti "dance", come Aphex Twin (geniale), Fennesz, Future Sound of London, Orb, Orbital, Autechre, Drexciya... [/quote] ho le lacrime agli occhi :) Khonnor lo conosci? e i genovesi Port Royal? comunque il 2006 è stato un' ottima annata per l'elettronica "spuria", cioè quella non "ballabile"..... [/quote] Aphex Twin lo conosco ma non mi attira molto, gli altri sono perfetti sconosciuti per me :o Comunque non confondiamo la maranza commerciale con la Trance ecc Chi ha il Mulo si trovi qualcosa di Alex M.O.R.P.H. (Y-68 Peaktwins mix...) o Albert Vorne, Max Savietto...poi ne riparliamo.... :P


Claudio82 - 14/11/2006 alle 16:36

Segnalo che Venerdì è uscito il nuovo album del duo Berlusconi-Apicella intitolato "L'ultimo Amore". Gran cd.


Reggio Emilia - 14/11/2006 alle 16:50

[quote][i]Originariamente inviato da Claudio82 [/i] Segnalo che Venerdì è uscito il nuovo album del duo Berlusconi-Apicella intitolato "L'ultimo Amore". Gran cd. [/quote] quando inizia il tour? :D


W00DST0CK76 - 14/11/2006 alle 20:25

Oggi ho approfittato di un pomeriggio di relax per deliziare le mie orecchie con uno dei più dei CD che memoria umana ricordi: "Automatic for the people" dei Rem, lo consiglio caldamente a tutti coloro non lo avessero mai ascoltato, è uno di quei dischi in grado di di portare l'ascoltatore in una dimensione parallela, non un semplice ascolto, ma un'esperienza.


Stasino - 14/11/2006 alle 22:58

Quando ero un ragazzino ascoltavo i Metallica, i Guns n'Roses, i Def Leppard, i Dream Theater, gli Iron Maiden e altro ancora sui generis. Ora che ho qualche annetto in più, ascolto sempre loro...:D


pedalando - 14/11/2006 alle 23:36

[quote][i]Originariamente inviato da Stasino [/i] Quando ero un ragazzino ascoltavo i Metallica, i Guns n'Roses, i Def Leppard, i Dream Theater, gli Iron Maiden e altro ancora sui generis. Ora che ho qualche annetto in più, ascolto sempre loro...:D [/quote] eheheh io sono ormai 25 anni che ascolto i Rush.. :cool:


W00DST0CK76 - 15/11/2006 alle 11:25

Questi sono i miei CD "cult", ce ne sono tanti che adoro am di questi proprio nn potrei fare mai a meno. U2 - War Rem - Automatic for the peolpe Cure - Disintegration Francesco De Gregori - Rimmel Cold Play - Parachute The Doors - The Doors Pink Floyd - The dark side of the moon Jimi Hendrix - Are you experienced? Toto - Toto IV Queen - A Night At The Opera


Bitossi - 15/11/2006 alle 12:22

[quote][i]Originariamente inviato da manuel.technoradio [/i] Chi ha il Mulo si trovi qualcosa di Alex M.O.R.P.H. (Y-68 Peaktwins mix...):P [/quote] Ecco, questa è proprio l'electronica che mi garba meno... Preferisco l'astrattezza ruvida o inquietante di un Aphex Twin, che riesce a distillare i ritmi dance (leggi: da discoteca...) fino a renderli irriconoscibili. Invece quello tzun-tzun continuo, isoritmico e martellante, anche se gli posso riconoscere qualche virtù "ipnotica", mi ricorda troppo i ragazzini in Fiat Punto Abarth con lo stereo a paletta che incrocio soprattutto in provincia... Oh, intendiamoci, questo solo per quel poco che ho sentito. Per Reggio: conosco poco Khonnor e solo per sentito dire i Port Royal... mi informerò! ;)

 

[Modificato il 15/11/2006 alle 12:24 by Bitossi]


Reggio Emilia - 15/11/2006 alle 12:39

http://www.myspace.com/uptheroyals qua un assaggio, gratuito e legale.


manuel.technoradio - 15/11/2006 alle 17:37

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] [quote][i]Originariamente inviato da manuel.technoradio [/i] Chi ha il Mulo si trovi qualcosa di Alex M.O.R.P.H. (Y-68 Peaktwins mix...):P [/quote] Ecco, questa è proprio l'electronica che mi garba meno... Preferisco l'astrattezza ruvida o inquietante di un Aphex Twin, che riesce a distillare i ritmi dance (leggi: da discoteca...) fino a renderli irriconoscibili. Invece quello tzun-tzun continuo, isoritmico e martellante, anche se gli posso riconoscere qualche virtù "ipnotica", mi ricorda troppo i ragazzini in Fiat Punto Abarth con lo stereo a paletta che incrocio soprattutto in provincia... Oh, intendiamoci, questo solo per quel poco che ho sentito. Per Reggio: conosco poco Khonnor e solo per sentito dire i Port Royal... mi informerò! ;) [/quote] Hai ragione tu, forse ad un orecchio non allenato può non piacere, ma al rumore di Aphex twin preferisco le melodie del Chillout (Cafè del Mar, Buddah Bar)quì c'è una lista di qualche song... http://www.tonyh.com/playlistdinner/play_ita061023.html ;)


dedalus - 15/11/2006 alle 19:46

su questo genere consiglio l'immenso e2-e4 di manuel gottsching


Bitossi - 15/11/2006 alle 20:30

[quote][i]Originariamente inviato da Reggio Emilia [/i] http://www.myspace.com/uptheroyals qua un assaggio, gratuito e legale. [/quote] Grazie Reggio; anche se fosse stato "illegale", sarebbe andato bene lo stesso... ;)


super cunego - 15/11/2006 alle 20:34

Dipende dal periodo... Soprattutto Vasco Rossi e Ligabue, ma un po' tutta l'italiana in genere... Oppure anche Coldplay e qualche canzone di altri gruppi...:OO:


manuel.technoradio - 16/11/2006 alle 16:02

[quote][i]Originariamente inviato da Federico Martin [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] mi è stato detto che per un file mp3, campionato a 256 kbps, non si capisce la differenza con il brano originale, a meno di non avere l'orecchio assoluto del musicista. Anche confrontando i grafici del sonoro delle due versioni essi sono praticamente identici. E' vero tutto ciò? [/quote] La qualità degli mp3 non dipende solo dal bitrate, che comunque maggiore è maggiore è la somiglianza con l'originale, ma anche dal tipo di codec utilizzato e comunque i risultati possono variare da brano a brano (genere musicale e tessitura del brano). Una qualità vicina alla qualità del CD si ottiene generalmente con un buon codec a 128 kbps, utilizzando bitrate maggiori tipo 256 o 320 kbps la qualità si avvicina moltissimo a quella del CD, tant'e' che un qualsiasi normale ascoltatore non noterebbe minimamente la differenza, differenza che invece può essere percepita da un orecchio musicale molto allenato e con apparecchi di ascolto di alto livello ad altissima fedeltà. Comunque anche il CD come qualità non è paragonabile ad un vecchio LP (in perfette condizioni) in vinile, perchè il suono nel CD è sempre un suono campionato (convertito da analogico a digitale) che perde su determinate frequenze quella morbidezza che un qualsiasi suono registato in analogico può avere, comunque questi sono dettagli che si possono notare solo avendo a disposizione apparecchi d'ascolto molto sofisticati e soprattutto un orecchio molto musicale, cose che escludono a priori la maggior parte delle persone. [/quote] Allora quì posso parlare per la musica Techno o Elettronica che anche io produco. Posso assicurare che dalla fase della produzione alla fase della masterizzazione di questo genere musicale non si perde assolutamente NULLA, e alla fase del campionamento del file non compresso o del file a 320kbps anche quì non si perde NULLA. L'unico inconveniente che può succedere è la distorsione più o meno grave dei suoni, ma uno che sà registrare e masterizzare i CD bene, certi inconvenienti non li crea, quì vi ho fatto degli esempi per farvi capire come funziona la questione: http://www.megaupload.com/it/?d=TMXPHINO Parliamo del vinile, non ne vado matto ma molti inconvenienti che crea il vinile sono assolutamente curabili senza spendere tanto tempo e soldi, con un semplice software (mp3maker, audio cleanic) si può levare lo "sporco" che crea il vinile e la registrazione notare negli esempi, Ultima questione, quelli che dicono che si perdono suoni in alcuni generi musicali penso che non sia vero, il problema è che un impianto stereo di casa ha dei suoni piuttosto alti, quindi dal suono live a quello cd suonato viene modificata l'equalizzazione (rapporto tra suoni alti e bassi), il vinile avendo un uscita più prestata ai bassi regala dei suoni che forse per queste persone sono più fedeli, ma per ovviare a questo problema basta comprarsi un buon subwoofer e magari un buon equalizzatore. Comunque io penso che il futuro della musica non sia nè il CD nè il vinile ma è l'MP3 a 320kbps, ma vuoi mettere la comodità di farsi una ricarica poste pay e comprare la canzone che piace a 30/40 cent magari con un preascolto, e magari chi sà smanettare col pc ha anche la possibilità di mixare i brani e farsi un cd secondo i propri gusti precisi? Naturalmente questo è solo il mio pensiero.....


Bitossi - 16/11/2006 alle 17:50

[quote][i]Originariamente inviato da manuel.technoradio [/i] Comunque io penso che il futuro della musica non sia nè il CD nè il vinile ma è l'MP3 a 320kbps, ma vuoi mettere la comodità di farsi una ricarica poste pay e comprare la canzone che piace a 30/40 cent magari con un preascolto, e magari chi sà smanettare col pc ha anche la possibilità di mixare i brani e farsi un cd secondo i propri gusti precisi? Naturalmente questo è solo il mio pensiero..... [/quote] Eh, ma quello che indichi, oltre ad una soluzione, può essere [b]anche[/b] un problema. In poche parole, stiamo parlando di che fine farà il concetto di "opera"... nel 21° secolo. Certo, anch'io credo che in futuro potremo comprare delle opere originali ed ufficiali in formato compresso, e senza bisogno di "supporti", almeno nel senso classico a cui siamo abituati. Mi chiedo però che fine farà il "prodotto editoriale", cioè lo stile con cui un'opera viene presentata, elemento che in questo momento rappresenta un aspetto non secondario nelle mie scelte, e che credo sia fondamentale per quel che riguarda l' "appeal", e cioè il richiamo esercitato dal prodotto. Insomma, alcuni dischi (soprattutto LP) li abbiamo comperati per la copertina, vero o no? E sfogliare il libretto interno del CD mi sembra cosa molto differente dal leggere delle fotocopie o delle stampe da internet... Può darsi però che prossimamente assisteremo ad una fase di mezzo: prodotti ufficiali in MP3 di ottima qualità, venduti ancora su supporto con packaging come il CD, che avranno l'effetto di ridurre il numero di CD di opere "complete". Nel mio piccolo l'ho già fatto: ad esempio ho messo le "Complete Sessions" di Bitches Brew di Miles Davis su un unico CD... :D


Subsonico - 24/11/2006 alle 14:58

[quote][i]Originariamente inviato da Lore_88 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da zon [/i] Aggiungo anche il mio nome ai fans dei Radiohead, uno dei gruppi più "personali" del recente passato e del presente. Sempre restando nel panorama Rock moderno, "origin of Simmetry" dei Muse è stato un disco devastante, l'avrò sentito qualche centinaio di volte. A differenza dei Radiohead, i muse sembrano però non riuscire a evolversi, e i lavori successivi secondo me non sono all'altezza e non propongono nulla di nuovo. [/quote] Evvai! Ho trovato qualcuno che ascolta i Muse! Comunque quoto quanto hai detto: Origin of Simmetry è veramente stupendo, al di sotto di diverse spanne è il loro primo lavoro (Showbiz) che comunque apprezzo molto, mentre gli ultimi due lavori sono stati piuttosto deludenti (specialmente questo di quest'anno...). [/quote] gIà, condivido: ragionandoci su, i Muse sono sempre stati troppo "chiusi": in quasi 10 anni di carriera mai una collaborazione con alcun artista, han sempre fatto da sè. E Matthew Bellamy fatica ad aggiungere qualcosa di nuovo alla propria musica..si ritorce sui propri stessi stilemi, usa sempre le stesse parole in canzoni che spesso non significano niente...alla fine, le perle, come "Knights of Cydonia", diventano sempre più rare...


thejonny.x - 24/11/2006 alle 15:02

Cosa se non Jova a manetta!!! Con varianti di U2, è qualche altra canzoncina Rock per darmi la carica e far salire l'adrenalina!


Subsonico - 03/12/2006 alle 17:50

1) Amnesiac è fantastico.... 2) I Muse dal vivo sono qualcosa di spiazzante....


antonello64 - 03/12/2006 alle 18:41

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] Insomma, alcuni dischi (soprattutto LP) li abbiamo comperati per la copertina, vero o no? E sfogliare il libretto interno del CD mi sembra cosa molto differente dal leggere delle fotocopie o delle stampe da internet...[/quote] normalmente la copertina non mi interessa molto, però mi è capitato di ricomprare un cd che già possedevo perchè ne ho trovata un'altra versione con una copertina particolare (e non l'ho fatto per sbaglio, ma ero ben consapevole di acquistare un cd che già avevo)


Bitossi - 03/12/2006 alle 19:47

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] Insomma, alcuni dischi (soprattutto LP) li abbiamo comperati per la copertina, vero o no? E sfogliare il libretto interno del CD mi sembra cosa molto differente dal leggere delle fotocopie o delle stampe da internet...[/quote] normalmente la copertina non mi interessa molto, però mi è capitato di ricomprare un cd che già possedevo perchè ne ho trovata un'altra versione con una copertina particolare [b](e non l'ho fatto per sbaglio, ma ero ben consapevole di acquistare un cd che già avevo)[/b] [/quote] A me invece è capitato un paio di volte di comprare un CD che avevo già :OIO , e non perché avesse cambiato copertina, ma perché l'avevo già masterizzato e me ne ero dimenticato! Di originali doppi sullo stesso supporto (mentre invece ho molte accoppiate LP/CD o LP/MP3) ho solo "Kind of Blue", da quando ho scoperto (grazie al libro di Ashley Kahn) che la prima versione in CD conteneva i primi 3 brani leggermente accelerati. Il problema è stato risolto nelle versioni dal 1992 in poi.

 

[Modificato il 03/12/2006 alle 19:53 by Bitossi]


antonello64 - 03/12/2006 alle 21:26

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] A me invece è capitato un paio di volte di comprare un CD che avevo già :OIO , e non perché avesse cambiato copertina, ma perché l'avevo già masterizzato e me ne ero dimenticato! [/quote] capita a chi ne ha tanti.


zon - 03/12/2006 alle 22:30

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] 1) Amnesiac è fantastico.... 2) I Muse dal vivo sono qualcosa di spiazzante.... [/quote] in che senso di "spiazzante"? Oggi ho letto un articolo sul giornale che presentava la tappa del tour dei Muse a Milano, tra l'altro sold out come anche quelle di Bologna e Roma. Recitava più o meno casì: Bellamy giganteggia con la chitarra, mentre basso e batteria fanno il loro compitino nella sessione ritmica... non sono affatto daccordo: La cosa più caratteristica dei muse è proprio la sessione ritmica, tutta all' unissono, martellante, continua, trascinante.


Subsonico - 05/12/2006 alle 23:34

spiazzante nel senso che suonano con una semplicità disarmante: dom e chris non sbagliano veramente un colpo, e in certi pezzi nuovi sono determinanti, come in supermassive black hole (dove per metà canta Chris, tra l'altro). Purtroppo non posso darti un serio giudizio delle qualità, perchè l'acustica del Palalottomatica è pessima: a "Stockholm Syndrome" hanno mandato in distorsione una cassa di 10 metri di lunghezza coi bassi, e meno male che erano 3! dei 18 brani che hanno suonato, molti dell'ultimo album suonano molto belli. Hanno cominciato con "Take a bow", poi "Hysteria" (che sinceramente è una delle canzoni che live sorprende di meno, "map of the problematique" e "Butterflies & hurricanes". Qui son rimasto per la prima volta, perchè quando Bellamy si mette al piano sembra avere quattro mani (su un pannello appariva un primo Piano del Pianoforte, ndr), un po' come Tim Roth ne "La leggenda del pianista sull'oceano". Ecco che intendo per spiazzante: capisci solo dopo la difficoltà di quello che facevano al momento. Quello della recensione sbagliava: Bellamy non giganteggia solo con la chitarra, giganteggia anche al piano. Poi si sono dati al revival con "New Born" (cazzarola, quanto fa sudare il momento dell'attacco di chitarra) e "Plug in baby". "Assassin" l'hanno remixata molto (una loro vecchia caratteristica dei live, per chi non lo sapesse, è creare finali sturmentali per alcuni pezzi). "Soldier's poem" al piano, SMBH (live è fantastica, come ti ho detto prima, e poi Bellamy improvvisa molto), "time is running out". Per "Invincible" Bellamy esce fuori la chitarra di robocop: [img]http://aycu20.webshots.com/image/7539/2005969719422602685_fs.jpg [/img] (fonte: www.musemuseum.it) Sinceramente non so a che serve quel pannello alla base della chitarra, mi devo informare. "Stohckolm" e poi il finale grandioso: -"Citzen Erased": ho ancora i brividi per l'assolo; -"Starlight", naturalmente esplode la folla; -"Bliss": è uno dei pezzi più "stellari": matt sale su un soppalco per suonare; alla fine del pezzo escono fuori dei palloni enormi che esplodendo diffondono fiori sul pubblico; uno non ne voleva sapere di esplodere, e allora dom lo seguiva col rullante; -"Hodoo" matt al piano, è bellissima! "Muscle Museum" ("This is your favourite song") molto cambiata anche dai vecchi live "Knights of Cydonia" gran finale; live è una delle canzoni che rende di più. L'impianto scenico era favoloso, pannello, immagini, un cilindro che chiudeva dom quando suonava...un concerto che valeva ben più di 35 euri...


zon - 06/12/2006 alle 00:43

Dal vivo come fanno qualche coro o canta solo Bellamy? Ho visto qualche live in tv ma ora non mi viene in mente...


Subsonico - 10/12/2006 alle 16:56

dei cori si occupa chris, e come ti ho già detto, in supermassive canta per metà lui...


Maracaibo - 25/12/2006 alle 18:20

[b]E' morto James Brown il padrino del soul [/b] [i] L'artista si è spento la scorsa notte all'età di 73 anni per polmonite acuta. E' stato per decenni la stella della musica nera americana [/i] Atlanta, 25 dicembre 2006 - James Brown, che si era autodefinito ''il padrino del soul'' era stato ricoverato ieri sera in un ospedale di Atlanta per polmonite acuta. E' stato per decenni la stella della musica nera americana. Negli anni ottanta era anche divenuto un volto cinematografico, interpretando il ruolo del predicatore nei 'Blues Brothers'' e cantando una delle sue canzoni piu' note ''Living in America'' nel film Rocky IV. Alle spalle aveva avuto una infanzia estremamente difficile ed era finito anche in riformatorio. Alla meta' degli anni '50, aveva fondato la sua prima band ''The Flames'' e da allora si e' dedicato completamente alla musica blues, gospel e swing. Tra i suoi successi,oltre che Living in America, ''Please, please, please'' e ''I'm black and I'm proud''. James Joseph Brown, nato in una povera baracca rurale del South Carolina, dopo un'infanzia difficile e avventurosa prese a occuparsi di musica negli anni Quaranta. Appassionato di Gospel sin da bambino - erano le musiche che ascolta in chiesa - Brown si dedicò in particolare allo Swing e al Rhythm & Blues. Con la sua prima band, "The Flames", incise nel 1955 il suo primo grande successo, Please, Please, Please destinato a scalare le classifiche e a conquistare 40 dischi d'oro. Da allora la sua stella è stata in regolare e costante ascesa. Impegnato anche sul fronte politico e sociale - ha condotto diverse campagne per l'educazione dei bambini poveri e si è schierato in molte controversie per i diritti politici e civili - Brown recentemente era stato in prima fila nella battaglia per salvare dalla lapidazione Amina Lawal, la donna nigeriana condannata a morte per aver avuto una figliasenza essere sposata. Diverse anche le sue performance come attore, da una partecipazioen alla saga di Rockycon Stallone alla celebre parte del predicatore nei Blues Brothers di John Landis. Sito de Quotidiano nazionale


pedalando - 26/12/2006 alle 00:46

Addio James, e grazie. :^o^


GiboSimoni - 12/03/2007 alle 17:52

w moby ragazzi due canzoni su tutte porcelain e natural blue che secondo me sn anche delle ottime colonne sonore x dei video ciclistici :)


aerials - 12/03/2007 alle 19:48

[quote][i]Originariamente inviato da GiboSimoni [/i] w moby ragazzi due canzoni su tutte porcelain e natural blue che secondo me sn anche delle ottime colonne sonore x dei video ciclistici :) [/quote] io aggiungerei pure [i]why does my heart feel so bad [/i]


Maracaibo - 12/03/2007 alle 20:16

Ultimamente la canzone che mi mette grande allegia è Grace Kelly di Mika :D:D:D Anche "live" è troppo forte... gli urlettini gli riescono benissimo: http://www.youtube.com/watch?v=mC9UzFhNlbA

 

[Modificato il 12/03/2007 alle 20:38 by Maracaibo]


Subsonico - 12/03/2007 alle 21:51

[quote][i]Originariamente inviato da Maracaibo [/i] Ultimamente la canzone che mi mette grande allegia è Grace Kelly di Mika :D:D:D Anche "live" è troppo forte... gli urlettini gli riescono benissimo: http://www.youtube.com/watch?v=mC9UzFhNlbA [/quote] Io invece sto ascoltando i 3 allegri ragazzi morti, non so se qualcuno li conosce...bravi, si fanno ascoltare e dipingono molto bene i giovani di oggi...per i giovani di ieri invece (10 anni fa) propongo "Lungo i bordi" dei Massimo Volume, talking che si rifà ai CCCP. Sconsiglio l'ultimo album di Battiato, sto ancora valutando invece gli Arcade Fire, mi sembrano un po' troppo raffinati, nel senso che grezzi suonano meglio. Mika ha un bel falsetto, se non si perde può essere un buon cantautore. Ultima proposta Revival: i primi 2 album dei Marlene Kuntz (Catartica & Il vile) per chi vuole sfondarsi le orecchie ed il cervello.


Carrefour de l arbre - 12/03/2007 alle 21:56

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] sto ancora valutando invece gli Arcade Fire, mi sembrano un po' troppo raffinati, nel senso che grezzi suonano meglio. [/quote] Anche io temo un pò il terrore per il loro secondo disco, anche perchè ripetere il primo è missione quasi impossibile....però "keep the car running" è un gran pezzo! Metto anch'io qualche pezzo che sto ascoltando parecchio in questi ultimi giorni: 1)THE SHINS - Phantom limb 2)JIM NOIR - Eanie meany 3)JIM NOIR - turbulent weather 4)KAISER CHIEFS - Ruby 5)FAITHLESS - A kind of peace (bellissima)


Subsonico - 12/03/2007 alle 22:45

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] sto ancora valutando invece gli Arcade Fire, mi sembrano un po' troppo raffinati, nel senso che grezzi suonano meglio. [/quote] Anche io temo un pò il terrore per il loro secondo disco, anche perchè ripetere il primo è missione quasi impossibile....però "keep the car running" è un gran pezzo! Metto anch'io qualche pezzo che sto ascoltando parecchio in questi ultimi giorni: 1)THE SHINS - Phantom limb 2)JIM NOIR - Eanie meany 3)JIM NOIR - turbulent weather 4)KAISER CHIEFS - Ruby 5)FAITHLESS - A kind of peace (bellissima) [/quote] Si, ed anche Black Mirror è bella, My body is a cage (che però mi risulta una delle loro prime canzoni riarrangiata). Però dell'altro album ho sentito 3 canzoni, e mi son piaciute tutte e 3 ('Power out', troppo bello il video dei nanetti di natale!, 'Laika' e 'Rebellion'...va bè il tempo dirà... a marzo esce il nuovo dei Verdena!


Carrefour de l arbre - 13/03/2007 alle 00:19

...e se le avessi sentite tutte e 10, ti sarebbero piaciute tutte, garantito! uno dei dischi più belli degli ultimi anni. Mi sento di consigliarti anche la 1 (Tunnels) e la 6 (Wake up, forse la più bella del disco)


Andrea Innsbruck - 13/03/2007 alle 10:00

Non so xchè, ma alcune canzoni dell'ultimo festival di Sanremo mi piacciono, in particolare "Schiavo d'amore" di Piero Mazzocchetti e "La Ballata di Gino" dei Khorakhanè.


Admin - 22/03/2007 alle 12:00

Sto ascoltando The Eraser, l'ho appena aperto. Sono sopraffatto dall'emozione. Thom Yorke è uno dei massimi geni contemporanei. Così, volevo dirvelo. :)


simociclo - 22/03/2007 alle 12:13

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Maracaibo [/i] Ultimamente la canzone che mi mette grande allegia è Grace Kelly di Mika :D:D:D Anche "live" è troppo forte... gli urlettini gli riescono benissimo: http://www.youtube.com/watch?v=mC9UzFhNlbA [/quote] Io invece sto ascoltando i 3 allegri ragazzi morti, non so se qualcuno li conosce...bravi, si fanno ascoltare e dipingono molto bene i giovani di oggi...per i giovani di ieri invece (10 anni fa) propongo "Lungo i bordi" dei Massimo Volume, talking che si rifà ai CCCP. Sconsiglio l'ultimo album di Battiato, sto ancora valutando invece gli Arcade Fire, mi sembrano un po' troppo raffinati, nel senso che grezzi suonano meglio. Mika ha un bel falsetto, se non si perde può essere un buon cantautore. Ultima proposta Revival: i primi 2 album dei Marlene Kuntz (Catartica & Il vile) per chi vuole sfondarsi le orecchie ed il cervello. [/quote] i tre allegri ragazzi morti li ho visti dal vivo (gioco di parole involontario ma inevitabile....:D) 5 - 6 anni fa ma poi non li ho più seguiti. Il concerto non era male.


Subsonico - 22/03/2007 alle 15:21

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Sto ascoltando The Eraser, l'ho appena aperto. Sono sopraffatto dall'emozione. Thom Yorke è uno dei massimi geni contemporanei. Così, volevo dirvelo. :) [/quote] Questo è vero, ma a me The Eraser non ha fatto tutta questa impressione...è bello, tecnicamente e non, ma da l'idea di mancare di qualcosa. Forse abusa di percussioni secche. Mah, intanto son secoli che si attende il nuovo dei Radiohead, e probabilmente non arriverà mai :Od: Ps ho appena scoperto un gruppo, lo String Quartet: sono appunto un quartetto d'archi che rielabora canzoni di gruppi celebri. Han fatto un'infinità di album, tra cui una rielaborazione di pezzi dei primi 2 album dei System of a down davvero da ascoltare! E c'è anche un Tributo a Ok Computer, poi Muse, Korn, Iron Maiden, Coldplay, Pink Floyd, Guns'n' Roses, Kiss, ecc.....ce n'è per tutti i gusti...


Admin - 22/03/2007 alle 16:29

Manco a dirlo, ho Ok Computer rielaborato dallo String Quartet. Il prossimo dei RH: l'uscita è prevista per l'8 agosto (o il 6? o il 7?), ma quasi certamente slitterà. Il fatto che però sia stata resa nota una data precisa è indice che - se non sarà ad agosto sarà di lì a poco - ormai praticamente ci siamo. :yoga:


Carrefour de l arbre - 22/03/2007 alle 16:47

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Manco a dirlo, ho Ok Computer rielaborato dallo String Quartet. Il prossimo dei RH: l'uscita è prevista per l'8 agosto (o il 6? o il 7?), ma quasi certamente slitterà. Il fatto che però sia stata resa nota una data precisa è indice che - se non sarà ad agosto sarà di lì a poco - ormai praticamente ci siamo. :yoga: [/quote] ci andrei piano, Marco: avevano detto che sarebbe uscito nel luglio 2006, ma poi siamo ancora qui ad aspettare :OIO


Admin - 22/03/2007 alle 16:55

Beh, ma la data di luglio 2006 non era mai stata confermata da nessuno. Erano solo voci che riportavano delle ipotesi (nate certamente in seno all'entourage della band, non dico no). Invece stavolta la data precisa c'è, tanto che Amazon ha già iniziato a mettere in vendita il disco. (Notizie che ho trovato su Rockol). Tra l'altro, segnalo a chi non lo sapesse il percorso produttivo di quest'album: i Radiohead lo stanno registrando, e solo quando sarà concluso lo proporranno alle varie case discografiche. In pratica, stanno operando con la più totale libertà creativa, senza vincoli né pressioni. Music for music's sake... Chi come loro? :yes::clap:


mont ventoux - 22/03/2007 alle 16:57

C'è qualche forumista appassionato di gothic-dark e/o new wave? Solo per curiosità.


Subsonico - 22/03/2007 alle 20:22

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Beh, ma la data di luglio 2006 non era mai stata confermata da nessuno. Erano solo voci che riportavano delle ipotesi (nate certamente in seno all'entourage della band, non dico no). Invece stavolta la data precisa c'è, tanto che Amazon ha già iniziato a mettere in vendita il disco. (Notizie che ho trovato su Rockol). Tra l'altro, segnalo a chi non lo sapesse il percorso produttivo di quest'album: i Radiohead lo stanno registrando, e solo quando sarà concluso lo proporranno alle varie case discografiche. In pratica, stanno operando con la più totale libertà creativa, senza vincoli né pressioni. Music for music's sake... Chi come loro? :yes::clap: [/quote] Sono curioso come una scimmia di sapere che direzione hanno preso. Ormai van verso i 20 anni di carriera, son navigati ed han battuto tantissime strade, dall'elettronica al jazz passando per modulatori e il rock più intenso. 'Hail to the thief' era stato un album strano, nel senso che non aggiungeva molto al Radiohead sound anche se conteneva pezzi di grande portata (There There e Go to sleep su tutti: in particolare l'ultimo è qualcosa di incredibile, in 3 minuti e mezzo fanno di tutto mantenendo l'omogeneità della canzone), e le recenti divagazioni di Yorke possono essere un indizio, ma non una risposta. Di una cosa son sicuro: come al solito, ci stupiranno.


Admin - 23/03/2007 alle 16:54

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Questo è vero, ma a me The Eraser non ha fatto tutta questa impressione...è bello, tecnicamente e non, ma da l'idea di mancare di qualcosa. [/quote] Sai cosa gli manca? Gli altri Radiohead, con il fondamentale apporto (su tutti) di Johnny Greenwood. Ma questo è un disco di Thom Yorke, non dei Radiohead, quindi va bene così! E gli manca una hit clamorosa, una Paranoid Android, una Idioteque, una Myxomatosis. Ma è tutto a livelli talmente alti che chissenefrega. :)


Subsonico - 23/03/2007 alle 17:08

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Questo è vero, ma a me The Eraser non ha fatto tutta questa impressione...è bello, tecnicamente e non, ma da l'idea di mancare di qualcosa. [/quote] Sai cosa gli manca? Gli altri Radiohead, con il fondamentale apporto (su tutti) di Johnny Greenwood. Ma questo è un disco di Thom Yorke, non dei Radiohead, quindi va bene così! E gli manca una hit clamorosa, una Paranoid Android, una Idioteque, una Myxomatosis. Ma è tutto a livelli talmente alti che chissenefrega. :) [/quote] Già: ciò che più caratterizza i Radiohead rispetto agli altri gruppi è la presenza di un collettivo geniale con più di una punta quindi diverse forme di espressione. L'esatto contrario avviene nei Muse, purtroppo:(


antonello64 - 23/03/2007 alle 20:01

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] han battuto tantissime strade, dall'elettronica al jazz passando per modulatori e il rock più intenso. [/quote] Il jazz? sei sicuro?


cunego - 23/03/2007 alle 20:54

antonello sto ascoltando ultimamentetony williams lifetime conosci?:)


Admin - 23/03/2007 alle 20:55

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] han battuto tantissime strade, dall'elettronica al jazz passando per modulatori e il rock più intenso. [/quote] Il jazz? sei sicuro? [/quote] Sicurissimo.


Subsonico - 23/03/2007 alle 23:02

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] han battuto tantissime strade, dall'elettronica al jazz passando per modulatori e il rock più intenso. [/quote] Il jazz? sei sicuro? [/quote] 'Life in a glass house'. In effetti si sono avvalsi della collaborazione di un jazzista ottantenne, Humprey Littleton. Non lo conosco ma non so proprio niente di Jazz, non so se è famoso.

 

[Modificato il 23/03/2007 alle 23:15 by Subsonico]


antonello64 - 23/03/2007 alle 23:05

[quote][i]Originariamente inviato da cunego [/i] antonello sto ascoltando ultimamentetony williams lifetime conosci?:) [/quote] certo che conosco Tony Williams, il grande batterista che esordì a 18 anni nello storico quintetto di Miles Davis, accanto a mostri sacri che si chiamavano Wayne Shorter, Herbie Hancock e Ron Carter. Giusto un mese fa ricorrevano i dieci anni della sua morte. Lifetime è il gruppo che lui fondò quando si sciolse il quintetto, assieme a vari artisti, molti dei quali ex-davisiani (John McLaughlin, Larry Young, Ron Carter). Ho due cd del Tony Williams Lifetime, Emergency ed Ego, ed ho anche il primo disco da solista del batterista, inciso a 19 anni per la Blue Note, che si intitola appunto "Lifetime" ma che non ha niente a che vedere con il gruppo che verrà fuori solo 5 anni più tardi.


pacho - 23/03/2007 alle 23:08

[quote][i]Originariamente inviato da mont ventoux [/i] C'è qualche forumista appassionato di gothic-dark e/o new wave? Solo per curiosità. [/quote] Il dark proprio zero..c'era il periodo in cui stavo con la mia ex darkettona che mi portava ai concerti tipo 69 Eyes..meno male che mi ha mollato:O-- Però per quanto riguarda la new wave mi pappo ogni tanto o Devo, Joy Division e Pil


antonello64 - 23/03/2007 alle 23:27

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] 'Life in a glass house'. In effetti si sono avvalsi della collaborazione di un jazzista ottantenne, Humprey Littleton. Non lo conosco ma non so proprio niente di Jazz, non so se è famoso. [/quote] non lo conosco neanch'io, ma il fatto che abbiano suonato con un jazzista non significa nulla: anche i Rolling Stones hanno ospitato Sonny Rollins (che è quello che ho nell'avatar) in un disco (Tattoo You?) . In Italia poi parecchi artisti pop chiamano musicisti jazz a suonare con loro: Mina, ad esempio, chiama sempre Danilo Rea e Massimo Moriconi (piano e contrabbasso), e ultimamente (a Sanremo) Antonella Ruggiero è stata accompagnata da Paolo Di Sabatino e Renzo Ruggieri (piano e fisarmonica, che sono entrambi amici miei). Ma non per questo la loro musica si può definire jazz. Ho notato invece che spesso si definisce jazzista chi invece fa tutt'altro tipo di musica: un nome su tutti, Norah Jones. Ti ho fatto questa domanda appunto per capire se anche in questo caso si era verificata una cosa del genere.


pacho - 23/03/2007 alle 23:32

Bel post cazz! Un sacco di volte ho provato ad evolvermi, a crescere,ecc. Niente da fare. Ho provato con i Guccini, Gaber, De Andre..ok, anche con Pietrangeli, ecc. Li ascoltavo e li riascoltavo perchè mi dovevano piacere..! Che figura ci fa un intellettuale (naturalmente di sinistra) se non si eleva a questo livello? Ahimè, non sono un intellettuale,ne tantomeno un raffinato, percio niente, non sono riuscito ad assuefarmi ai nostri cantautori. Ho provato con i Pink Floyd, Jetro Tull, progressive anni '70. Niente di niente. E mi ritrovo ancora (fieramente) ad ascoltare e consumare il piu bell'album della storia :Od: : L.A.M.F. di Johnny Thunders e Heartbreakers. Pura potenza, rabbia e rock'n'roll. Senza giri di chitarra da fighetto e voci ricercate. Vomita furore e ti spacca la chitarra sulla faccia. Poi, quando è il momento di cambiare disco, mi ritrovo tra le mani sempre i soliti: Richard Hell & The Voidoids, ovviamnte il Fedeli alla Linea.., Gun Club, New York Dolls (visti al conncerto a novembre a bologna, e godo) e i Clash. Ok, magari qualcosina a far da contorno..Afterhours, il vecchio Rino con la sua fiat 1100, i ragazzi di strada dei Corvi.....ma dopo un po' non resisto e devo rimettere su gli Sham 69, calmati da piccole dosi di Iggy Pop. Postilla: piu bel concerto visto in vita mia: R.E.M. ad Ancona: ragazzi, spaccano il cul.o ai passeri


antonello64 - 23/03/2007 alle 23:42

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] 'Life in a glass house'. In effetti si sono avvalsi della collaborazione di un jazzista ottantenne, Humprey Littleton. Non lo conosco ma non so proprio niente di Jazz, non so se è famoso. [/quote] ho ascoltato 30" di questo brano da Amazon.com e devo dire che qualche caratteristica tipica del jazz ce l'ha.


21marco21 - 23/03/2007 alle 23:59

Approfitto di questo thread musicale per fare una domanda,come si chiama l'album di Robbie Williams che contine She is Madonna???


W00DST0CK76 - 24/03/2007 alle 01:18

[quote][i]Originariamente inviato da 21marco21 [/i] Approfitto di questo thread musicale per fare una domanda,come si chiama l'album di Robbie Williams che contine She is Madonna??? [/quote] Rudebox (2006)


dietzen - 24/03/2007 alle 01:19

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Io invece sto ascoltando i 3 allegri ragazzi morti, non so se qualcuno li conosce...bravi, si fanno ascoltare e dipingono molto bene i giovani di oggi... [/quote] grandi tarm... li avrò visti in concerto almeno una mezza dozzina di volte, anche perchè suonano spesso in eventi dove si entra gratis o comunque si paga poco... :D


dietzen - 24/03/2007 alle 01:19

[quote][i]Originariamente inviato da mont ventoux [/i] C'è qualche forumista appassionato di gothic-dark e/o new wave? Solo per curiosità. [/quote] bè, appassionato forse no, però ho sentito e sento un po' di robe. va detto anche che il concetto di new wave è sempre un po' aleatorio... :)


dietzen - 24/03/2007 alle 01:20

[quote][i]Originariamente inviato da pacho [/i] L.A.M.F. di Johnny Thunders e Heartbreakers. [/quote] gli stessi heartbreakers di tom petty?


W00DST0CK76 - 24/03/2007 alle 01:22

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Manco a dirlo, ho Ok Computer rielaborato dallo String Quartet. Il prossimo dei RH: l'uscita è prevista per l'8 agosto (o il 6? o il 7?), ma quasi certamente slitterà. Il fatto che però sia stata resa nota una data precisa è indice che - se non sarà ad agosto sarà di lì a poco - ormai praticamente ci siamo. :yoga: [/quote] Leggendo questo 3D mi è venuta voglia di riascoltare i Radiohead, così ho rirato fuori Ok Computer e Pablo Honey, era un bel po che non li mettevo. :)


W00DST0CK76 - 24/03/2007 alle 01:30

[quote][i]Originariamente inviato da dietzen [/i] [quote][i]Originariamente inviato da mont ventoux [/i] C'è qualche forumista appassionato di gothic-dark e/o new wave? Solo per curiosità. [/quote] bè, appassionato forse no, però ho sentito e sento un po' di robe. va detto anche che il concetto di new wave è sempre un po' aleatorio... :) [/quote] Tra i miei gruppi preferiti ci sono i Cure, anche se non tutti i loro lavori possono rientrare in questa classificazione. In passato ho ascoltato anche qualcosa dei Joy Division di cui adoro il pezzo Love there us apart (è anche nella colonna sonora del film Donnie Darko), dei Siouxsie and the Banshees e dei Tuxedomoon, nella catasta di Cd dovrebbe esserci ancora qualcosa di loro.


Admin - 24/03/2007 alle 02:16

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] ho ascoltato 30" di questo brano da Amazon.com e devo dire che qualche caratteristica tipica del jazz ce l'ha. [/quote] Beh, per tornare a The Eraser, la canzone omonima che apre il disco inizia proprio con un accordo di pianoforte che se non è jazz quello... (Echi jazz anche in "The National Anthem", da Kid A).


aranciata_bottecchia - 24/03/2007 alle 08:33

[quote][i]Originariamente inviato da dietzen [/i] [quote][i]Originariamente inviato da pacho [/i] L.A.M.F. di Johnny Thunders e Heartbreakers. [/quote] gli stessi heartbreakers di tom petty? [/quote] No, quelli di Tom Petty sono arrivati un paio d'anni prima, ma non è certo un nome originalissimo, anche se forse Thunders, americano in trasferta a Londra (o in "esilio"), scelse volutamente questo nomignolo banale, gli "spezzacuori", con la consueta ironia parodistica del punk. Il disco citato da Pacho è effettivamente bellissimo, meraviglioso rock'n'roll virato punk, sì rabbioso ma anche umanissimamente fragile (affinità in comune con gli stessi Gun Club, o gli australiani Saints che adoro allo stesso modo). LAMF (acronimo di "Like A Mother Fucker" se ricordo bene") ha un solo difetto: non c'è "You can't put your arms round a memory". Per me però gli Stooges di "Fun House" sono il tetto del mondo. Gli Shame 69 sinceramente no, non me li sono mai filati, avevo sentito un paio di pezzi coi coretti che fanno "oi oi oi" e li ho dimenticati. Mi piacciono ovviamente le New York Dolls, con lo stesso Thunders e David Johansen (fantastici alcuni dei suoi album solisti).


mont ventoux - 24/03/2007 alle 08:47

[quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da dietzen [/i] [quote][i]Originariamente inviato da mont ventoux [/i] C'è qualche forumista appassionato di gothic-dark e/o new wave? Solo per curiosità. [/quote] bè, appassionato forse no, però ho sentito e sento un po' di robe. va detto anche che il concetto di new wave è sempre un po' aleatorio... :) [/quote] Tra i miei gruppi preferiti ci sono i Cure, anche se non tutti i loro lavori possono rientrare in questa classificazione. In passato ho ascoltato anche qualcosa dei Joy Division di cui adoro il pezzo Love there us apart (è anche nella colonna sonora del film Donnie Darko), dei Siouxsie and the Banshees e dei Tuxedomoon, nella catasta di Cd dovrebbe esserci ancora qualcosa di loro. [/quote] Si, i JD sono una pietra miliare della scena dark-new wave di inzio anni '80 (poi seguiti dal gruppo che è nato sulle loro ceneri dopo la morte del cantante Ian Curtis, i new Order), come lo sono stati anche i primi (solo i primi) dischi dei Cure e anche dei Siouxsie and the Banshees. Oltre a questi gruppi, che sono stati più che altro appartenenti al filone post-punk, ci sono molti altri gruppi, famosi e no, alcuni vicini all'elettronica come i Depeche Mode e i grandi anche se misconosciuti Clan of Xymox, oppure il vero e proprio gothic rock di gruppi come Bauhaus, Sisters of Mercy o gli inarrivabili Fields of the Nephilim, che consiglio veramente a tutti di scoprire.


dietzen - 24/03/2007 alle 17:44

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Per me però gli Stooges di "Fun House" sono il tetto del mondo. Gli Shame 69 sinceramente no, non me li sono mai filati, avevo sentito un paio di pezzi coi coretti che fanno "oi oi oi" e li ho dimenticati. Mi piacciono ovviamente le New York Dolls, con lo stesso Thunders e David Johansen (fantastici alcuni dei suoi album solisti). [/quote] se non l'avete già letto, vi consiglio un libro meraviglioso che si chiama 'please kill me' (baldini e castoldi) di legs mcneil e gilliam mccain, che attraverso interviste e ricordi dei protagonisti, ma uniti in una narrazione unica, da romanzo, racconta la scena rock newyorchese (e non solo) dagli anni 60 agli 80. tantissime le parti sugli stooges e sui dolls (gli aneddoti su iggy, perfettamente credibili conoscendo il personaggio, sono allucinanti). quasi 700 pagine, ma si leggono che è una bellezza.


dietzen - 24/03/2007 alle 17:51

[quote][i]Originariamente inviato da mont ventoux [/i] [quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da dietzen [/i] [quote][i]Originariamente inviato da mont ventoux [/i] C'è qualche forumista appassionato di gothic-dark e/o new wave? Solo per curiosità. [/quote] bè, appassionato forse no, però ho sentito e sento un po' di robe. va detto anche che il concetto di new wave è sempre un po' aleatorio... :) [/quote] Tra i miei gruppi preferiti ci sono i Cure, anche se non tutti i loro lavori possono rientrare in questa classificazione. In passato ho ascoltato anche qualcosa dei Joy Division di cui adoro il pezzo Love there us apart (è anche nella colonna sonora del film Donnie Darko), dei Siouxsie and the Banshees e dei Tuxedomoon, nella catasta di Cd dovrebbe esserci ancora qualcosa di loro. [/quote] Si, i JD sono una pietra miliare della scena dark-new wave di inzio anni '80 (poi seguiti dal gruppo che è nato sulle loro ceneri dopo la morte del cantante Ian Curtis, i new Order), come lo sono stati anche i primi (solo i primi) dischi dei Cure e anche dei Siouxsie and the Banshees. Oltre a questi gruppi, che sono stati più che altro appartenenti al filone post-punk, ci sono molti altri gruppi, famosi e no, alcuni vicini all'elettronica come i Depeche Mode e i grandi anche se misconosciuti Clan of Xymox, oppure il vero e proprio gothic rock di gruppi come Bauhaus, Sisters of Mercy o gli inarrivabili Fields of the Nephilim, che consiglio veramente a tutti di scoprire. [/quote] ho ascoltato molto i joy division e i bauhaus. anche siouxie, ma meno. poi, oltre ai gruppi già citati da voi, fra le mie preferenze aggiungo echo and the bunnymen.


antonello64 - 24/03/2007 alle 19:30

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] ho ascoltato 30" di questo brano da Amazon.com e devo dire che qualche caratteristica tipica del jazz ce l'ha. [/quote] Beh, per tornare a The Eraser, la canzone omonima che apre il disco inizia proprio con un accordo di pianoforte che se non è jazz quello... (Echi jazz anche in "The National Anthem", da Kid A). [/quote] sempre ascoltando i soliti 30" (e quindi giudizio con beneficio di inventario) io non definirei jazz nessuno dei due brani.


Andrea Innsbruck - 24/03/2007 alle 20:05

x chi è appassionato di genere Gothic: in questi giorni ho iniziato ad ascoltare gli olandesi Epica. La cantante si chiama Simone Simons, ha solo 22 anni ed è mezzosoprano. Ha iniziato a studiare canto lirico dopo aver ascoltato un disco dei finlandesi (e bravissimi) Nightwish. Gli Epica uniscono nelle loro canzoni un cantato lirico a un cosiddetto "Growl", usato nel genere death metal (ed eseguito dal primo chitarrista del gruppo, Mark Jansen). E inoltre, ad accompagnare la band, una vera e propria orchestra e alcuni coristi. Il loro capolavoro discografico è "The Phantom Agony". x chi è interessato do alcuni link e una immagine della affascinante cantante. http://it.wikipedia.org/wiki/Immagine:Epica_simone_simons.jpg http://www.youtube.com/watch?v=kLWrOFN5ySk (video di "The Phantom Agony") su youtube ci sono molti video di questo gruppo olandese


mont ventoux - 24/03/2007 alle 20:55

No, quel genere non mi piace per nulla, sono atmosfere simil gothic, ma col dark non c'azzecca. E' qualcosa di simile a quello che fanno gli italiani Lacuna Coil, ma è troppo ormonale come musica, molto più vicino al metal, appunto. sono tutti gruppi influenzati più o meno dalla scena gothic british degli anni '80, ma l'hanno collegata al filone crossover, con quelle chitarre e quei bassi così pesanti che sono un insulto alle atmosfere sulfuree e sospese del gothic-dark vero.


Subsonico - 24/03/2007 alle 21:19

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] ho ascoltato 30" di questo brano da Amazon.com e devo dire che qualche caratteristica tipica del jazz ce l'ha. [/quote] Beh, per tornare a The Eraser, la canzone omonima che apre il disco inizia proprio con un accordo di pianoforte che se non è jazz quello... (Echi jazz anche in "The National Anthem", da Kid A). [/quote] sempre ascoltando i soliti 30" (e quindi giudizio con beneficio di inventario) io non definirei jazz nessuno dei due brani. [/quote] E forse è ora che smetti di ascoltare i primi 30" e te li ascolti interi. Ok, the Eraser non ha quasi niente di Jazz, ma per cogliere gli 'echi'di national anthem bisogna arrivare almeno ai 3 minuti, per quella che viene definita "Un'improvvisa orgia di fiati", parte finale di un pezzo strutturato sulla stessa linea di basso mantenuta dall'inizio dalla fine, senza perdere la sua freschezza. L'arte della creazione programmatica al servizio della fantasia, o anche viceversa.


Admin - 24/03/2007 alle 21:54

Beh, se il primo accordo di The Eraser non è jazz, non ne capisco più niente di musica...


desmoblu - 24/03/2007 alle 22:18

piccola carrellata casuale: Hendrix, Bill Evans, Soundgarden, Lanegan, N. Young, Temple of the dog, Led Zeppelin, De André, Capossela, Chopin, Django R., Doors, Gershwin, Guccini (ma attenzione: "Porti sfigha sul serio?" "UN CASINO!" "gratta Pazzié, gratta!"), Buckley (padre e figlio), Zappa, Nirvana, Tom Waits, gli Elio, Gaber, gli Snuffers (amici miei, divertenti), Chet Baker, Blakey, Marlene K... ne ho messi solo alcuni, e a caso


pacho - 24/03/2007 alle 22:25

dimenticavo i Paolin Paperino band.Gran gruppo.:podio:


antonello64 - 25/03/2007 alle 00:00

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Beh, se il primo accordo di The Eraser non è jazz, non ne capisco più niente di musica... [/quote] guarda che il jazz ha determinate caratteristiche, tipo l'improvvisazione, oppure il particolare ritmo chiamato "down beat" che esalta i tempi deboli (cioè i due tempi in levare della battuta in 4/4), oppure lo swing che sarebbe l'anticipo sul tempo del basso, che dà l'idea che il basso corra sempre dietro agli altri strumenti. Se questo c'è può essere definito jazz, altrimenti è qualcos'altro. Poi, come ho già detto, spesso si dà la definizione di jazz a qualunque abbia una pur minima parte di queste caratteristiche. Ad esempio il ragtime (Scott Joplin, o parzialmente Jelly Roll Morton), che però è tutta musica scritta e non c'è improvvisazione, e quindi per i puristi difficilmente può essere definito jazz.


antonello64 - 25/03/2007 alle 00:01

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] E forse è ora che smetti di ascoltare i primi 30" e te li ascolti interi. Ok, the Eraser non ha quasi niente di Jazz, ma per cogliere gli 'echi'di national anthem bisogna arrivare almeno ai 3 minuti, per quella che viene definita "Un'improvvisa orgia di fiati", parte finale di un pezzo strutturato sulla stessa linea di basso mantenuta dall'inizio dalla fine, senza perdere la sua freschezza. L'arte della creazione programmatica al servizio della fantasia, o anche viceversa. [/quote] si, ma i 30" li trovo su Amazon: il brano intero dove lo trovo?


Admin - 25/03/2007 alle 00:53

Eh, ma su Amazon hai 30" presi in mezzo alla canzone, non l'incipit che - continuo a sostenere - è jazz.


Admin - 25/03/2007 alle 00:57

Antonello, dammi due minuti.


Admin - 25/03/2007 alle 01:02

http://www.cicloweb.it/Eraser.wma Ascolta i primi 17". (Siccome ho fatto una cosa illegalissima, dimmi quando hai fatto, così provvedo a cancellare il file)


antonello64 - 25/03/2007 alle 01:41

mah, l'attacco di piano secondo me si avvicina al tipico ritmo jazz, ma è differente. Le note importanti mi sembra che stiano sul battere piuttosto che sul levare.


aranciata_bottecchia - 25/03/2007 alle 11:33

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Beh, se il primo accordo di The Eraser non è jazz, non ne capisco più niente di musica... [/quote] Ciao Marco, Antonello ha citato alcune delle regole del jazz, regole presunte ed a volte decadute, perchè ad esempio è fuorviante sostenere che senza "down beat" e senza "swing" non abbiamo del jazz, queste erano regole vigenti prima della guerra, poi sono state modificate prima dal be-bop e demolite poi dal "free", divenendo opzionali, non vincolanti (diversamente un sassofono in fraseggio solitario per tutto il brano, o tutto il free jazz, non sarebbero jazz). Discorso diverso per l'improvvisazione, quell'insieme di variazioni sul tema, di abbellimenti, di voli generati istantaneamente (partendo da un arrangiamento elaborato comunque in precedenza), un ingrediente che ci deve essere (anzi, "dovrebbe" esserci). Soprattutto sono fondamentali altri due elementi: il fraseggio "jazz", ed il "suono" jazz, elementi in rapporto antitetico, perchè quando il "fraseggio" è spiccatamente jazz, allora il "suono" sembra classicamente occidentale, quando il suono è fortemente "jazz", allora il fraseggio è vicinissimo a quello classicamente occidentale (per intenderci, nella New Orleans degli albori del "jass" l'improvvisazione era minima, il fraseggio era occidentale, uguale a quello delle fanfare di paese, ma il suono era tremendamente e meravigliosamente "jazz", come forse poi non sarebbe più stato). Il brano in questione allora è "jazz"? Il suono è brutto come quello dei dischi di Keith Jarrett, però sinceramente mi sembrano assenti il fraseggio jazz e una pur minima improvvisazione. Detto questo, oggi definire "jazz" una musica non è un complimento, semmai il suo contrario, talmente puzza di cadavere, d'accademia, di corporazione, di voyeurismo e di esoterismo, di pretenziosità infinita, di frustrazione élitaria, musica priva di fantasia adolescenziale, di golosità infantile, di furore creativo, d'estro artistico a briglia sciolta. Il jazz di oggi è musica per scimpanzè che, appunto, scimmiottano. Un salutone!


Subsonico - 25/03/2007 alle 13:02

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] E forse è ora che smetti di ascoltare i primi 30" e te li ascolti interi. Ok, the Eraser non ha quasi niente di Jazz, ma per cogliere gli 'echi'di national anthem bisogna arrivare almeno ai 3 minuti, per quella che viene definita "Un'improvvisa orgia di fiati", parte finale di un pezzo strutturato sulla stessa linea di basso mantenuta dall'inizio dalla fine, senza perdere la sua freschezza. L'arte della creazione programmatica al servizio della fantasia, o anche viceversa. [/quote] si, ma i 30" li trovo su Amazon: il brano intero dove lo trovo? [/quote] Beh, come te lo vuoi procurare te lo procuri...:D


Subsonico - 25/03/2007 alle 13:03

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] piccola carrellata casuale: Hendrix, Bill Evans, Soundgarden, Lanegan, N. Young, Temple of the dog, Led Zeppelin, De André, Capossela, Chopin, Django R., Doors, Gershwin, Guccini (ma attenzione: "Porti sfigha sul serio?" "UN CASINO!" "gratta Pazzié, gratta!"), Buckley (padre e figlio), Zappa, Nirvana, Tom Waits, gli Elio, Gaber, gli Snuffers (amici miei, divertenti), Chet Baker, Blakey, Marlene K... ne ho messi solo alcuni, e a caso [/quote] Grande Vinicio, forse il più grande cantautore contemporaneo italiano.


antonello64 - 25/03/2007 alle 17:25

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] E forse è ora che smetti di ascoltare i primi 30" e te li ascolti interi. Ok, the Eraser non ha quasi niente di Jazz, ma per cogliere gli 'echi'di national anthem bisogna arrivare almeno ai 3 minuti, per quella che viene definita "Un'improvvisa orgia di fiati", parte finale di un pezzo strutturato sulla stessa linea di basso mantenuta dall'inizio dalla fine, senza perdere la sua freschezza. L'arte della creazione programmatica al servizio della fantasia, o anche viceversa. [/quote] si, ma i 30" li trovo su Amazon: il brano intero dove lo trovo? [/quote] Beh, come te lo vuoi procurare te lo procuri...:D [/quote] grazie per il consiglio e per l'aiuto.


Admin - 25/03/2007 alle 17:32

Davide, però io non parlavo dell'intero brano, ma solo dei primi 17". In fondo Antonello vi ha ravvisato un ritmo jazz, quindi forse non ero proprio fuori strada a definire così quell'incipit. Poi non fatico ad ammettere di essere molto meno esperto di jazz rispetto a voi, ma se un "normale" fruitore e conoscitore di musica rock dovesse definire quell'inizio al pianoforte, non credo che potrebbe cadere lontano da questo concetto (sia esso un complimento o meno, non giudico).


Admin - 25/03/2007 alle 17:35

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] si, ma i 30" li trovo su Amazon: il brano intero dove lo trovo? [/quote] Beh, come te lo vuoi procurare te lo procuri...:D [/quote] grazie per il consiglio e per l'aiuto. [/quote] http://www.cicloweb.it/Anthem.wma (Vale la regola del precedente brano, che infatti ho appena cancellato) :pss::D


antonello64 - 25/03/2007 alle 18:06

sono d'accordo con Aranciata che le regolette scolastiche che ho elencato non possono essere prese alla lettera perchè spesso gran parte dei jazzisti non le ha rispettate. Secondo me l'unica caratteristica cui non si può rinunciare è l'improvvisazione: senza quella non c'è discussione. Il ritmo però, a mio parere, rimane sempre una delle caratteristiche principali (o quantomeno la più immediata) per definire questo tipo di musica. La definizione "jazz", per il resto, non deve essere un complimento, anche perchè a gran parte del pubblico fa schifo. E' il suo contrario? mi pare azzardato dirlo, non fosse altro che per suonare il jazz ci vogliono qualità tecniche ed artistiche che gran parte dei musicisti si sognano.


aranciata_bottecchia - 25/03/2007 alle 18:42

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Davide, però io non parlavo dell'intero brano, ma solo dei primi 17". In fondo Antonello vi ha ravvisato un ritmo jazz, quindi forse non ero proprio fuori strada a definire così quell'incipit. Poi non fatico ad ammettere di essere molto meno esperto di jazz rispetto a voi, ma se un "normale" fruitore e conoscitore di musica rock dovesse definire quell'inizio al pianoforte, non credo che potrebbe cadere lontano da questo concetto (sia esso un complimento o meno, non giudico). [/quote] Ma certo, l'idea è comprensibile e condivisibile. Del resto il brano più famoso dell'intera epoca dello "swing" per big-band, quella "In the mood" firmata da Glenn Miller, non viene considerata jazz (essendo assente una qualsivoglia traccia di improvvisazione). Sul complimento: era una piccola provocazione, volevo vedere come avrebbe risposto Antonello (ed ha risposto con classe). Ciao!


aranciata_bottecchia - 25/03/2007 alle 19:04

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] Secondo me l'unica caratteristica cui non si può rinunciare è l'improvvisazione: senza quella non c'è discussione. [/quote] A patto di rivedere il significato di "improvvisazione": se un jazzista copia alla lettera un tema precedentemente improvvisato da un suo collega, trascrivendolo, mandandolo a memoria ed esercitandovisi sopra, e si ritiene che stia continuando a fare jazz, allora sì, l'improvvisazione è parte fondamentale e non derogabile del jazz. [quote] La definizione "jazz", per il resto, non deve essere un complimento, anche perchè a gran parte del pubblico fa schifo. E' il suo contrario? mi pare azzardato dirlo, non fosse altro che per suonare il jazz ci vogliono qualità tecniche ed artistiche che gran parte dei musicisti si sognano. [/quote] Bella risposta, però nel jazz contemporaneo latitano (per le mie orecchie e per il mio cuore) la tensione esistenziale ed il furore creativo, mentre abbonda oltre il necessario l'abilità tecnica. In fondo che il jazz, per recuperare questo furore creativo, avesse dovuto in passato tuffarsi in una espressività urticante e ustionante come quella del free-jazz, poteva essere letto come una sorta d'annunciazione della stasi nella quale sarebbe sfociata questa musica. Per questo motivo, chiaramente personalissimo, oggi non intenderei come un complimento la parola "jazz" quando indica non un modo di fare musica (che conserva certamente la sua dignità originaria), ma quando serve a descrivere un ingrediente esotico all'interno di un altro modo di fare musica (in questo caso il calderone "rock"). Ciao


antonello64 - 25/03/2007 alle 23:22

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] si, ma i 30" li trovo su Amazon: il brano intero dove lo trovo? [/quote] Beh, come te lo vuoi procurare te lo procuri...:D [/quote] grazie per il consiglio e per l'aiuto. [/quote] http://www.cicloweb.it/Anthem.wma (Vale la regola del precedente brano, che infatti ho appena cancellato) :pss::D [/quote] Ok puoi togliere. La tromba che si sente dai tre minuti circa alla fine fa senza dubbio un assolo jazzistico. Però basta questo per dire che i Radio Head hanno fatto anche jazz? Secondo me no: al massimo possiamo dire che lo hanno sfiorato.


antonello64 - 25/03/2007 alle 23:32

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Bella risposta, però nel jazz contemporaneo latitano (per le mie orecchie e per il mio cuore) la tensione esistenziale ed il furore creativo, mentre abbonda oltre il necessario l'abilità tecnica. In fondo che il jazz, per recuperare questo furore creativo, avesse dovuto in passato tuffarsi in una espressività urticante e ustionante come quella del free-jazz, poteva essere letto come una sorta d'annunciazione della stasi nella quale sarebbe sfociata questa musica.[/quote] Il furore creativo, secondo me, manca un pò dappertutto, ed è abbastanza comprensibile che sia sempre più difficile introdurre qualche novità dopo che il panorama musicale sia stato esplorato in lungo e in largo. La musica classica per ritrovare creatività dovette ricorrere alla matematica, alla dodecafonia di Arnold Schoenberg e alla dissonanze. Di una creatività del genere, almeno io posso benissimo farne a meno.


aranciata_bottecchia - 26/03/2007 alle 01:17

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] Il furore creativo, secondo me, manca un pò dappertutto, ed è abbastanza comprensibile che sia sempre più difficile introdurre qualche novità dopo che il panorama musicale sia stato esplorato in lungo e in largo. [/quote] Vedrò di spiegare il mio punto di vista. Il rock'n'roll nasce dalle premesse racchiuse nel blues e nel rhythm & blues, trova la sua prima espressione compiuta in Chuck Berry, rimbalza attraverso l'Atlantico con Rolling Stones, Kinks, Who, è legato a doppio filo con la soul-music, impregna tutto il garage sound dei mid-sixties, si sballa tra Monterey e Woodstock, sfocia nell'hard rock dei settanta (Zeppelin, Sabbath etc etc), da vita ad inclassificabili meravigliosi come Frank Zappa, Captain Beefheart o Tim Buckley, vive una rivoluzione copernicana con il punk, persino negli anni '80 plastificati riesce ad esibire parecchi assi di livello assoluto (Husker Du piuttosto che Tom Waits o John Mellencamp o i REM o i Pogues o i Violent Femmes o i Feelies o John Hiatt o Stevie Ray Vaughan o i Royal Trux o i Dinosaur Jr etc etc), negli anni '90 il rock'n'roll rivive persino la propria adolescenza grazie ai Nirvana, e verga pagine ispiratissime come quelle dei Red Hot Chili Peppers, dei Primal Scream, dei Blind Melon, di Nick Cave, di Jeff Buckley, di PJ Harvey, di Steve Earle, di Ben Harper, di Tori Amos, di Joe Ely, di Lucinda Williams, di Marc Lanegan, dei Magnetic Fields, dei Boss Hog e della Jon Spencer Blues Explosion, degli Alice in chains, di Alejandro Escovedo, di Inger Lorre, dei Sebadoh, di Elliot Smith, degli Hellacopters, di Howe Gelb e dei Giant Sand piuttosto che degli OP8 o dei Calexico etc etc. Persino una cariatide come Johnny Cash negli anni '90 scrive le sue pagine più belle in assoluto. Il decennio corrente lo conosco molto meno, perchè ho avuto minore voglia e minore tempo e meno soldi per scoprire cose nuove, ma sono sicuro che troverei tuttora miniere di espressività e creatività capaci di rinnovare i brividi che da sempre contraddistinguono la musica popolare. Nel rock'n'roll Chuck Berry, gli Stones, Bob Dylan, i Ramones, gli Husker Du e i Nirvana sono sullo stesso piano. Evitando di fare confronti assurdi tra arte ed arte, facendo mia l'opinione di chi sostiene che non esistono arti maggiori e arti minori, ma artisti maggiori e artisti minori, io sostengo che il jazz non possiede più la stessa vitalità della musica popolare, grossomodo da trent'anni a questa parte: brulicano copiosi gli artisti minori. Opinione. Se non sei d'accordo, amen, se invece condividi il parere, mi piacerebbe sapere quali pensi che possano essere le cause. Ciao


antonello64 - 26/03/2007 alle 02:25

Fondamentalmente sono d'accordo sul fatto che negli ultimi 30 anni non si è visto quasi nulla di nuovo nel jazz. Le cause? posso provare a tirarne fuori qualcuna, sperando di non spararle grosse. Forse perchè il jazz ha ormai 100 anni di storia, mentre il rock ne ha 50, e c'è più terreno fertile dopo 50 anni che dopo 100. Forse perchè i maggiori artisti di questo periodo hanno rifiutato il rischio di proporre qualcosa, preferendo l'adagiarsi su qualcosa di solido e sicuro: esempio su tutti Wynton Marsalis, uno dei maggiori talenti degli ultimi decenni, che non si è mai avventurato in nuove proposte (e probabilmente ha fatto scuola). Forse perchè non esistono più i mecenati alla Norman Granz o alla Alfred Lion, che investivano for di quattrini per amore del jazz, perchè oggi tutto è in mano alle majors alle quali non frega molto dell'arte ma solo del profitto, e sono quindi poco portate a prendere rischi. Forse perchè una volta il jazz era una musica che nasceva più spontaneamente, mentre oggi quasi tutti i jazzisti sono diplomati di conservatorio, con tutti i pro e i contro che questo comporta (cioè grande tecnica strumentale, ma poca originalità nella proposta artistica). A tal proposito penso ad Erroll Garner, che è stato uno dei maggiori pianisti jazz del Novecento, ma non sapeva leggere la musica: dove mai potrebbe suonare oggi uno così?. Forse perchè le ultime grandi innovazioni della musica jazz sono state anche espressioni del malessere sociale che attanagliava la gente di colore negli USA: il bebop venne alla luce nei primi anni 40 quando ormai anche nel jazz i bianchi occupavano i posti di rilievo (Benny Goodman, Glenn Miller), mentre il free jazz e l'avanguardia in generale furono anche una forma di espressione della protesta nera per i diritti civili che attraversò l'America per tutti gli anni 60. C'è da dire anche che il jazz, una delle poche forme d'arte non nate in Europa, oggi tende a spostare sempre più il suo baricentro proprio nel Vecchio Continente: attualmente i jazzisti francesi e scandinavi non hanno nulla da invidiare ai colleghi statunitensi, e gli italiani stanno dandosi da fare anche loro. Oppure forse semplicemente perchè non si sente l'effettiva necessità di qualcosa di nuovo: in fin dei conti anche un nuovo modo di interpretare una vecchia proposta, può essere percepito come una nuova proposta.


Bitossi - 26/03/2007 alle 10:22

Mah, mi intrometto in questa interessante discussione per dire che, secondo me, il rock ha finito di produrre capolavori da molto più tempo del jazz. Citando scherzosamente Berlinguer, si potrebbe dire che "la spinta propulsiva della rivoluzione popular ha da tempo cessato di produrre i suoi effetti", e, fatto grave, senza avere nel contempo creato una tradizione; per cui, mentre nel jazz il suono ed il fraseggio del sax di Michael Brecker (faccio un esempio qualsiasi, e su un musicista che non è tra i miei favoriti) viene percepito come una sorta di moderno omaggio a Coltrane, quando ascolto gruppi rock contemporanei che scopiazzano cose di 30 anni fa, mi sembra che stiano appunto unicamente copiando, o, cose ancora più proccupanti, siano arrivati (probabilmente in maniera istintiva) agli stessi risultati per mancanza di alternative o addirittura per scarsa conoscenza del passato. Thelonious Monk diceva che il rock è "il jazz degli ignoranti"... Sicuramente sbagliava e non conosceva abbastanza il rock (era del 1917 :D ), però, cercando di capire che cosa volesse dire, mi sembra che sostanzialmente si possa sintetizzare il concetto così: nel jazz c'è [b]tutto[/b] quello che c'è nel rock (e di più, sempre a mio avviso), ma sviluppato su un piano [b]diverso[/b]. Stavo per scrivere più [b]alto[/b], ma mi sono trattenuto... Comunque non sarebbe stato un giudizio di valore; "alto" può avere a che fare con le "zone di influenza" (non sto parlando esclusivamente di spirito...); come esempio un po' grossolano, pensiamo ai [i]chakra[/i] della filosofia indiana... In ulteriore estrema sintesi, nella storia del jazz e comunque nell'approccio jazz coesistono la creatività adolescenziale e quella matura, la riflessività e l'aggressività, l'innovazione la tradizione... in più, cosa che al rock succede meno spesso (e, come sostengo, quasi mai negli ultimi 25/30 anni), l'opportunità di arrivare al [b]sublime[/b], se non addirittura alla sintesi tra apollineo e dionisiaco, e quasi sempre senza aver bisogno di "sbattere i pugni sul tavolo"... Del resto, anche Arrigo Polillo arriva a definire il rock "un figlio spurio del jazz", inteso come sua estrema semplificazione, o meglio "ramificazione semplificata" delle comuni radici blues. Al giorno d'oggi inoltre il jazz si presenta come veicolo di sintesi tra quasi tutte le musiche del mondo (forse è la vera "world music"), anche per un motivo tecnico: il musicista jazz è "costretto" a studiare su un patrimonio armonico/melodico appartenente a tutti i continenti (Luca Cerchiari parla di circa 200 scale di riferimento), e quindi almeno in potenza è un artista più "libero" e in grado di produrre novità. Comunque, come dice Antonello, di grandi novità se ne vedono poche un po' in tutti i generi (e forse anche in tutte le arti e pure nella vita di tutti i giorni...); e allora, nei periodi di crisi, io istintivamente mi oriento verso "beni rifugio"; nello specifico musicale su generi ad alto tasso artistico e, diciamocelo, prodotti da musicisti più preparati tecnicamente.


cunego - 26/03/2007 alle 13:24

quindi davide tu poni sullo stesso piano per innovazione husker du e stones? sia ben chiaro , io vado pazzo per zen arcade!


Admin - 26/03/2007 alle 14:52

A Bitossi riporto le parole di David Gilmour - tratte da un'intervista apparsa sul Venerdì di Repubblica qualche mese fa - relativamente ai Radiohead (visto che stiamo parlando di loro, e che secondo me rappresentano eccome una grande novità nel mondo del rock - e della musica più in generale - nell'ultimo decennio abbondante, diciamo almeno da Ok Computer in poi). "Amo i Radiohead. E' triste che la gente pensi che sono i Pink Floyd del 2000, perché stanno facendo qualcosa di nuovo. Forse in passato sono stati ispirati da noi, ma, credetemi, hanno trovato una loro dimensione, che è differente". E tenderei a fidarmi di Gilmour, se parla di rock... :D Sull'argomento dibattuto più su, e cioè sulla carenza di innovazione nel jazz più marcata rispetto che nel rock, azzardo una chiave di lettura, che poi ricalca pari pari quello che Morris ci racconta da sempre sul ciclismo moderno rispetto a quello di qualche decennio fa: e cioè che i migliori percentili, oggi come oggi, sono più attratti dal rock che dal jazz. Voglio dire, i musicisti potenzialmente migliori, ma di sicuro i più creativi, da giovani si rivolgono non più al jazz (come avveniva 50 anni fa), ma al rock, vissuto (a torto o a ragione) come un'espressione artistica più nuova e versatile, ma soprattutto più "cool". Certo, perché è anche una questione di moda, e di emozioni percepite: non c'è dubbio che i discografici abbiano pompato molto gli aspetti più intriganti del rock, facendo così in modo che la fascinazione duri nel tempo, anche dopo il certificato tramonto dell'epoca d'oro di questo genere. Eppure vi dico una cosa: sto tenendo (nel mio piccolo, in una onlus della zona) un corso sulla storia del rock, e vedo adolescenti di 15, 16, 17 anni completamente rapiti da questi personaggi di cui finora avevano al limite solo conosciuto i nomi per sentito dire. Lunedì scorso dovevate vederli di fronte al filmato dell'esibizione di Jimi Hendrix a Monterey. E parliamo del 1967! Jim Morrison è un personaggio che smuove ancora coscienze e sentimenti, c'è poco da fare. I Pink Floyd conquistano schiere di fan ad ogni generazione, i Rolling Stones continuano ad esercitare un'ispirazione perversa su molti giovani ancora oggi. La verità è che il rock è stato la colonna sonora della civiltà moderna occidentale, quella in cui i giovani sono venuti alla ribalta come entità a sé stante e non solo come "figli"; la civiltà in cui le minoranze hanno visti riconosciuti diritti per i quali si è lottato con vere e proprie rivolte di piazza, la civiltà in cui il sesso ha smesso di essere un tabù, e in cui le donne hanno conquistato un posto al sole (anche se il cammino è ancora lungo). Una civiltà in definitiva più libera. Il rock non può quindi essere considerato "solo" un genere musicale, perché il suo ruolo nel nostro mondo va ben al di là di questo. E da ciò deriva la sua tuttora esistente fortuna, che fa sì che sembri addirittura normale che ragazzi nati nel 1990, arrivati oggi nel 2007 ascoltino dischi del 1967, di quarant'anni prima: e che - ironia della sorte! - li trovino più vicini a sé di quanto non siano per i loro genitori, che invece quell'epoca l'hanno pure vissuta in pieno. Ma si sa che crescendo ci si imborghesisce, mentre il rock resta sempre la musica della gioventù. (La lezione di oggi si intitola "The dark side of the rock". Non parlerò di Pink Floyd, ma di satanismo, violenza, leggende suburbane e soprattutto droga: di carne al fuoco ce n'è in abbondanza...) :)


Bitossi - 26/03/2007 alle 17:51

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Voglio dire, i musicisti potenzialmente migliori, ma di sicuro i più creativi, da giovani si rivolgono non più al jazz (come avveniva 50 anni fa), ma al rock, vissuto (a torto o a ragione) come un'espressione artistica più nuova e versatile, ma soprattutto più "cool". ...e vedo adolescenti di 15, 16, 17 anni completamente rapiti da questi personaggi di cui finora avevano al limite solo conosciuto i nomi per sentito dire. Lunedì scorso dovevate vederli di fronte al filmato dell'esibizione di Jimi Hendrix a Monterey. E parliamo del 1967! Jim Morrison è un personaggio che smuove ancora coscienze e sentimenti, c'è poco da fare. I Pink Floyd conquistano schiere di fan ad ogni generazione, i Rolling Stones continuano ad esercitare un'ispirazione perversa su molti giovani ancora oggi. La verità è che il rock [b]è stato[/b] la colonna sonora della civiltà moderna occidentale, quella in cui i giovani sono venuti alla ribalta come entità a sé stante e non solo come "figli"; la civiltà in cui le minoranze hanno visti riconosciuti diritti per i quali si è lottato con vere e proprie rivolte di piazza, la civiltà in cui il sesso ha smesso di essere un tabù, e in cui le donne hanno conquistato un posto al sole (anche se il cammino è ancora lungo). Una civiltà in definitiva più libera. ...fa sì che sembri addirittura normale che ragazzi nati nel 1990, arrivati oggi nel 2007 ascoltino dischi del 1967, di quarant'anni prima: e che - ironia della sorte! - li trovino più vicini a sé di quanto non siano per i loro genitori, che invece quell'epoca l'hanno pure vissuta in pieno. Ma si sa che crescendo ci si imborghesisce, mentre il rock resta sempre la musica della gioventù.[/quote] Bellissime parole Admin, ma non trovi perlomeno strano che dei 17enni ascoltino la musica di 40 anni fa? Io alla loro età ascoltavo (e scoprivo progressivamente) la musica a me contemporanea, perchè [b]quello[/b] era il momento in cui stava producendo qualcosa di veramente "importante" (e di veramente duraturo, ho paura...), ed io confusamente avvertivo quella eccezionalità. Del resto lo dici anche tu: il rock [b]è stato[/b] la colonna sonora di una parte importante del secolo scorso (ed anche la "voce critica" mi viene da aggiungere), ora forse semplicemente... non lo è più! Anzi, limiterei questa sua "spinta propulsiva" (tanto per autocitarmi, insieme al compagno Enrico Berlinguer :D ) al quindicennio 65/80. Da quel momento in poi, mi sembrano addirittura prevalenti, nel complesso del movimento, le istanze "conservatrici" rispetto a quelle innovatrici... tanto che uno snobbone come Sting ha avuto il coraggio (ma non è stato sufficientemente controbattuto - e delle difficoltà della critica rock a creare "cultura" magari parliamo dopo -) di definire il rock una [b]nullità reazionaria[/b] (comprendeva anche la sua musica in questa definizione? :Od::Od::Od: ). Trovo invece più normale che degli adolescenti si riferiscano principalmente ad una forma espressiva "primitiva" (sia detto ancora una volta senza giudizi di valore) rispetto ad altre più "raffinate", che probabilmente, dando retta alla definizione di Monk, contengono le stesse istanze, fruibili però solo con qualche "sforzo" in più... Questo fermo restando che le "punte qualitative" di ogni forma espressiva, aldilà della loro supposta o reale innovatività, sono perlomeno da guardare con interesse (ed infatti posseggo la discografia completa dei Radiohead...). Solo che, come detto, in un periodo di "vacche magre", forse è più facile trovare il prodotto di livello artistico più stimolante laddove esiste una "tradizione in movimento". E qui veniamo alla difficoltà di storicizzare il rock: non conosco un prodotto di pensiero che tratti l'argomento in maniera sistematica e con sufficiente piglio scientifico... e anche questo vorrà dire qualcosa (magari semplicemente che ne ignoro l'esistenza... :D ). Il materiale in cui mi sono imbattuto mi sembra prevalentemente frutto del lavoro di appassionati, quasi tutti giornalisti, dal forte taglio divulgativo/celebrativo invece che di approfondimento, ed in definitiva destinato ad essere dimenticato...


antonello64 - 26/03/2007 alle 19:33

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] Mah, mi intrometto in questa interessante discussione per dire che, secondo me, il rock ha finito di produrre capolavori da molto più tempo del jazz. [/quote] Forse Aranciata, quando parlava di mancanza di furore creativo, credo si riferisse alla mancanza di nuove proposte artistiche, nuove tendenze musicali, piuttosto che alla mancanza di lavori di qualità. Dischi ottimi il jazz ne ha sempre proposti, e tuttora continua a proporne: tanto per non far nomi, la vena creativa di un Sonny Rollins o un Wayne Shorter non si è certo esaurita, anzi proprio quest'ultimo negli anni passati ha rinverdito alla grande i fasti di un tempo. Però il tutto nel solco della tradizione: tendenze innovative non se ne vedono da un pezzo.


antonello64 - 26/03/2007 alle 19:46

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Sull'argomento dibattuto più su, e cioè sulla carenza di innovazione nel jazz più marcata rispetto che nel rock, azzardo una chiave di lettura, che poi ricalca pari pari quello che Morris ci racconta da sempre sul ciclismo moderno rispetto a quello di qualche decennio fa: e cioè che i migliori percentili, oggi come oggi, sono più attratti dal rock che dal jazz. Voglio dire, i musicisti potenzialmente migliori, ma di sicuro i più creativi, da giovani si rivolgono non più al jazz (come avveniva 50 anni fa), ma al rock, vissuto (a torto o a ragione) come un'espressione artistica più nuova e versatile, ma soprattutto più "cool". [/quote] mah, io non credo ci sia mai stata questa "rivalità" jazz/rock: tutt'al più il rock ha trovato e trova un'alternativa nella musica pop, non certo nel jazz. Anche 50 anni fa, quando il rock era agli albori, il jazz non è che occupasse una porzione del panorama musicale più grande di quella che occupa oggi: il suo spazio è rimasto più o meno sempre lo stesso. Anzi, da quando si studia nei conservatori (almeno in Italia) direi che lo ha aumentato. Per trovare un periodo in cui il jazz era veramente il tipo di musica che andava per la maggiore, bisogna risalire agli anni 30, al periodo dello swing, con le big band di Goodman, Miller, Ellington ecc. Poi sono arrivati Parker e Gillespie, il bebop, ed il jazz ha smesso di essere musica per le grandi masse.


Bitossi - 27/03/2007 alle 10:15

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] Mah, mi intrometto in questa interessante discussione per dire che, secondo me, il rock ha finito di produrre capolavori da molto più tempo del jazz. [/quote] Forse Aranciata, quando parlava di mancanza di furore creativo, credo si riferisse alla mancanza di nuove proposte artistiche, nuove tendenze musicali, piuttosto che alla mancanza di lavori di qualità. Dischi ottimi il jazz ne ha sempre proposti, e tuttora continua a proporne: tanto per non far nomi, la vena creativa di un Sonny Rollins o un Wayne Shorter non si è certo esaurita, anzi proprio quest'ultimo negli anni passati ha rinverdito alla grande i fasti di un tempo. Però il tutto nel solco della tradizione: tendenze innovative non se ne vedono da un pezzo. [/quote] Quello che volevo dire era però leggermente diverso, anzi quasi un ribaltamento di quanto proposto da Davide/Aranciata (il cui punto di vista, unitamente a quello del nostro grande Admin naturalmente rispetto): a mio giudizio è casomai il rock a produrre sì dischi interessanti, se non ottimi, ma all'interno di un movimento che secondo me non ha "sbocchi" anche perché parzialmente limitato da una intrinseca tendenza alla semplificazione (armonico/melodica, ma soprattuto ritmica), e in cui il rischio di ripiegamento su idee già espresse (e forse dimenticate) è più forte di quello del jazz, che paradossalmente, pur dovendo fare i conti con quella che ho chiamato "tradizione in movimento", è riuscito a mio parere a rappresentare meglio lo spirito dei tempi almeno fino alla fine del secolo (per questo millennio, stiamo alla finestra a vedere... :D ). E quindi, sempre a mio modesto parere, è il rock a non essere più "la voce dei tempi" da quasi 30 anni; il jazz invece ha continuato a provarci anche dopo la rivoluzione free: con una modalità più criptica, in questo concordo, ed in forme che possono apparire elitarie; ma chiameremmo elitaria una scalata allo Stelvio (tanto per fare un esempio ciclistico) rispetto ad una alla Colletta di Arenzano? Sono semplicemente avventure diverse, fatte in tempi diversi, che possono far parte dello stesso bagaglio esperienziale, e che eventualmente necessitano di percorsi di avvicinamento diversi... (Oh, sia chiaro che non sto dicendo che il rock è la Colletta di Arenzano :Od: ) E un po', Antonello, devo dire che sono rimasto sorpreso dal fatto che sembri quasi concordare sul fatto che negli ultimi decenni non ci siano state nuove tendenze nel jazz: non saranno rivoluzioni Copernicane, però negli ultimi 30 anni di novità ce ne sono state eccome, e mi permetterei di segnalarne alcune, visto anche che il jazz ha la fortuna di "sposarsi bene" con quasi tutte le musiche e soprattutto di tenere un forte rapporto di scambio intellettuale, formativo e di personalità con l'avanguardia. Negli anni '80 c'è appunto un grande lavoro di approfondimento dei temi avanguardistici (Anthony Braxton, Art Ensemble of Chicago), unitamente al riuscito tentativo di fornire maggiori contributi Europei alla musica afro-americana, contributi che vanno ben oltre le esperienze di "third stream" dei decenni precedenti, e che sono stati ben rappresentati dall'etichetta tedesca ECM, ma non solo. Negli anni '90 di nuovo una grande spinta avanguardistica dal movimento newyorkese, con artisti-simbolo come John Zorn (il jazzista che piace ai rockettari :D ), Tim Berne, Joey Baron, ecc. ; esperienze in cui il rock viene trasfigurato e frullato con altri ingredienti, in una modalità esecutiva e con un'ironia che un musicista rock tout-court semplicemente si sogna... Negli ultimi anni, un connubio con l'elettronica (spesso live electronics), che cerca di fornire nuovi piani di lettura al piano trio (Esbjörn Svensson) o ad altre formazioni classiche (Matthew Shipp, Craig Taborn, David S. Ware), molto ben rappresentato dall'etichetta Thirsty Ear. Ultimo ma non ultimo: mentre il rock targato Italia mi fa %&?%$%#§..are, abbiamo scoperto negli ultimi 20 anni di avere in casa un patrimonio jazzistico che il mondo comincia a scoprire e ad invidiarci: musicisti affermati come Enrico Rava, Gianluigi Trovesi, Paolo Fresu, ma anche e soprattutto grandi novità come il pianista Stefano Bollani, il trombonista Gianluca Petrella, il trombettista Fabrizio Bosso, e sto dimenticando ed omettendo decine di altri nomi... Questa novità è secondo me dovuta al felice connubio tra il jazz, l'avanguardia e la grande tradizione classica e folclorica italiana, che ci ha permesso di creare una forma distintiva di jazz, che all'estero suona esotica e colta al medesimo tempo. Ed è triste pensare che artisti italiani di grosso calibro riescono a vendere 2/3.000 copie al massimo di un loro disco in patria, mentre ne vendono decine di migliaia ad esempio in Francia... In più, il jazz ti dà sempre la possibilità di riferirti ai maestri riconosciuti, alcuni ancora attivi come quelli che nomina Antonello; particolare non secondario, i costi per costituire una discografia ragionata, che parta dalle fonti per arrivare ai nostri giorni ed evitare l'effetto "Bill Evans assomiglia a Keith Jarrett", e cioè quel fenomeno di scoperta a ritroso tipico delle nuove generazioni, sono marcatamente minori: quasi tutti i capolavori storici del jazz sono reperibili in edizione originale a costi inferiori ai 10 €...


antonello64 - 27/03/2007 alle 17:28

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] E un po', Antonello, devo dire che sono rimasto sorpreso dal fatto che sembri quasi concordare sul fatto che negli ultimi decenni non ci siano state nuove tendenze nel jazz: non saranno rivoluzioni Copernicane, però negli ultimi 30 anni di novità ce ne sono state eccome, e mi permetterei di segnalarne alcune, visto anche che il jazz ha la fortuna di "sposarsi bene" con quasi tutte le musiche e soprattutto di tenere un forte rapporto di scambio intellettuale, formativo e di personalità con l'avanguardia. Negli anni '80 c'è appunto un grande lavoro di approfondimento dei temi avanguardistici (Anthony Braxton, Art Ensemble of Chicago), unitamente al riuscito tentativo di fornire maggiori contributi Europei alla musica afro-americana, contributi che vanno ben oltre le esperienze di "third stream" dei decenni precedenti, e che sono stati ben rappresentati dall'etichetta tedesca ECM, ma non solo. Negli anni '90 di nuovo una grande spinta avanguardistica dal movimento newyorkese, con artisti-simbolo come John Zorn (il jazzista che piace ai rockettari :D ), Tim Berne, Joey Baron, ecc. ; esperienze in cui il rock viene trasfigurato e frullato con altri ingredienti, in una modalità esecutiva e con un'ironia che un musicista rock tout-court semplicemente si sogna... [/quote] basta intendersi sul significato di nuove tendenze: tu stesso dici che Braxton e l'AAoC hanno approfondito i temi dell'avanguardia. Ecco, appunto: non hanno aperto una nuova strada ma ne hanno esplorato a fondo (più a fondo di quanto fatto in precedenza) una già aperta da altri. L'avanguardia non è nata con Anthony Braxton, Lester Bowie o Roscoe Mitchell. Altrimenti anche quello che fa Uri Caine, cioè la rivisitazione in chiave jazz dei grandi della musica classica come Mahler, Wagner o Mozart, potrebbe considerarsi una novità.

 

[Modificato il 27/03/2007 alle 17:36 by antonello64]


Bitossi - 28/03/2007 alle 12:25

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i]...basta intendersi sul significato di nuove tendenze... Altrimenti anche quello che fa Uri Caine, cioè la rivisitazione in chiave jazz dei grandi della musica classica come Mahler, Wagner o Mozart, potrebbe considerarsi una novità... [/quote] Hai ragione Antonello, basta intendersi... fermo restando che di "rivoluzioni" non ce ne sono state e credo/temo non ne vedremo per un po', anche l'ultimo esempio che fai mi sembra contribuire all'idea che il jazz sia tutt'altro che in disarmo e che, a saper cercare, di spunti stimolanti se ne trovano ancora parecchi. Ribadisco il concetto che forse la "salvezza" del jazz sta proprio nella sua attitudine a contaminarsi in positivo con tutte le musiche del mondo, conquista relativamente recente (e quanto dobbiamo ringraziare Miles Davis anche per questo?), che testimonia ulteriormente la sua vitalità e "novità"... PS: Azz, è il mio post n.° 200!


antonello64 - 30/03/2007 alle 18:21

sai che ti dico? MACCHISSENEFREGA DELLE NOVITA'. Nel jazz c'è talmente tanta roba da scoprire riguardante i decenni scorsi che probabilmente ci basterà per svariati decenni. Il verbo "scoprire" in questo caso può assumere due significati e riguarda: 1) gli artisti che ancora uno non conosce, non ha approfondito o non ha ascoltato per intero (perchè, per quanto si possa essere appassionati, è materialmente impossibile conoscere tutto di tutti, sia per problemi di tempo che per motivi economici). 2) il materiale registrato e mai pubblicato: ce n'è una quantità impressionante. Ascoltavo tempo fa in radio una discussione sulle registrazioni delle varie radio e tv: ebbene qualcuno asseriva che, se tutta la musica jazz conosciuta quantitativamente vale dieci, questo valore passerebbe rapidamente a dodici se venissero pubblicate tutte le registrazioni in possesso della sola radio italiana. Quindi ce n'è di roba da ascoltare: possiamo benissimo fare a meno delle novità.


aranciata_bottecchia - 02/04/2007 alle 01:08

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] Fondamentalmente sono d'accordo sul fatto che negli ultimi 30 anni non si è visto quasi nulla di nuovo nel jazz. [/quote] Però tutto sommato non mi riferivo all'assenza di novità, anche se mi rendo conto che avere usato un'espressione del tipo "furore creativo" da parte mia può avere tratto in inganno. Espressività, calore, tensione esistenziale, io non li trovo nel jazz contemporaneo. C'è invece tantissima padronanza tecnica, tantissima accademia avanguardistica, tanta routine patinata. Per me. [quote] Forse perchè il jazz ha ormai 100 anni di storia, mentre il rock ne ha 50, e c'è più terreno fertile dopo 50 anni che dopo 100. Forse perchè i maggiori artisti di questo periodo hanno rifiutato il rischio di proporre qualcosa, preferendo l'adagiarsi su qualcosa di solido e sicuro: esempio su tutti Wynton Marsalis, uno dei maggiori talenti degli ultimi decenni, che non si è mai avventurato in nuove proposte (e probabilmente ha fatto scuola). Forse perchè non esistono più i mecenati alla Norman Granz o alla Alfred Lion, che investivano for di quattrini per amore del jazz, perchè oggi tutto è in mano alle majors alle quali non frega molto dell'arte ma solo del profitto, e sono quindi poco portate a prendere rischi. [/quote] Descrizioni credibili, illustrano più o meno come stanno le cose, ma le inquadrerei più come conseguenze anch'esse, come sintomi, non come cause. [quote] Forse perchè una volta il jazz era una musica che nasceva più spontaneamente, mentre oggi quasi tutti i jazzisti sono diplomati di conservatorio, con tutti i pro e i contro che questo comporta (cioè grande tecnica strumentale, ma poca originalità nella proposta artistica). A tal proposito penso ad Erroll Garner, che è stato uno dei maggiori pianisti jazz del Novecento, ma non sapeva leggere la musica: dove mai potrebbe suonare oggi uno così?. [/quote] Io credo che proprio in questo punto si possa porre il centro della questione: il rock, fatta la tara alle sue derive più commerciali (da non confondersi con "commerciabili"), è tutt'ora un'espressione popolare. Che sia arte o meno, l'intervento dell'autore si innesta nel patrimonio del passato ed è condizionato da quanto le budella del popolo vomitano e fermentano, specchio dell'oggi. Il jazz lo è stato, ma non lo è più. Ferdinand La Menthe si faceva chiamare "Jelly Roll" Morton, e il Jelly Roll era uno sorta di strudel, oggi chi mai si farebbe chiamare con un nome che suonerebbe come "Cazzone" Morton? Bessie Smith cantava "nessuna in città sa cuocere un jelly roll migliore del mio", e la metafora era esplicita. [quote] Forse perchè le ultime grandi innovazioni della musica jazz sono state anche espressioni del malessere sociale che attanagliava la gente di colore negli USA: il bebop venne alla luce nei primi anni 40 quando ormai anche nel jazz i bianchi occupavano i posti di rilievo (Benny Goodman, Glenn Miller), mentre il free jazz e l'avanguardia in generale furono anche una forma di espressione della protesta nera per i diritti civili che attraversò l'America per tutti gli anni 60. [/quote] Vero, ma il distacco dal ventre popolare era già avvenuto, nei ghetti che un tempo suonavano Louis Armstrong riecheggiarono nei sixties James Brown, Otis Redding e Marvin Gaye. La mia è solo una possibile lettura, chiaramente. Un saluto!


aranciata_bottecchia - 02/04/2007 alle 01:20

[quote][i]Originariamente inviato da cunego [/i] quindi davide tu poni sullo stesso piano per innovazione husker du e stones? sia ben chiaro , io vado pazzo per zen arcade! [/quote] Innovazione? Il rock è una storia di contaminazione progressiva che parte da alcune radici precise: il blues ed il rhythm & blues. Dunque è la storia di un'attitudine, soprattutto, assai lontana da quella della musica lirica, dal melodico moderno dei crooner alla Sinatra, dal jazz mainstream. Gli Husker Du sono un pilastro dell'espressività rock. Li cita anche John Zorn tra i ringraziamenti in "Torture Garden". Zen Arcade è meraviglioso (io sinceramente trovo un notevole divario tra questo capolavoro e tutti gli altri dischi del gruppo). Ciao!


aranciata_bottecchia - 02/04/2007 alle 01:50

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] però, cercando di capire che cosa volesse dire, mi sembra che sostanzialmente si possa sintetizzare il concetto così: nel jazz c'è [b]tutto[/b] quello che c'è nel rock (e di più, sempre a mio avviso), ma sviluppato su un piano [b]diverso[/b]. [/quote] Capisco, in fondo anche nella nouvelle cuisine c'è tutto quello che c'è nella cucina tradizionale, ma sviluppato su un piano diverso. A me la fiorentina di chianina, a te i cubetti di mango e cipollotto con guarnitura di bucce d'arancia fritte, ok? Il rock è musica popolare, è musica dove puoi trovare la lussuria più libertina come l'amore platonico, la tensione mistica come il satanismo più feroce, il desiderio di progresso come il patriottismo più reazionario, l'ironia più illuminata come la stupidità più esilarante, il divertimento fine a se stesso come l'impegno politico. Nel rock, e nella musica popolare, c'è anche la potenza dei testi, l'evocatività dei testi, anche quando sono infantili come be-bop-a-lula oppure tutti-frutti. Nel rock ci sono le stupid song di Frank Zappa, gli slogan dei Ramones, i versi ermetici di Bob Dylan, l'epica proletaria di Springsteen e la poesia di Leonard Cohen... Nel jazz no. C'è dell'altro ovviamente, chi lo nega. [quote] Stavo per scrivere più [b]alto[/b], ma mi sono trattenuto... [/quote] Male, invece il jazz è nato "basso", come il rock, di estrazione popolare, ma poi si è emancipato, forse perchè complessato come la borghesia nera della New Orleans degli albori del jazz, avendo premura di ricevere riconoscimenti accademici, evirandosi però. [quote] Del resto, anche Arrigo Polillo arriva a definire il rock "un figlio spurio del jazz", inteso come sua estrema semplificazione, o meglio "ramificazione semplificata" delle comuni radici blues. [/quote] Mah..., il rock col jazz c'entra ben poco, ed il blues stesso è coevo e non precedente al jazz, non potendone essere dunque una radice, al più fu un'influenza parallela. Del rock invece il blues è davvero radice. [quote] Al giorno d'oggi inoltre il jazz si presenta come veicolo di sintesi tra quasi tutte le musiche del mondo (forse è la vera "world music")[/quote] Un pastone patinato di rara indigeribilità, questo jazz è un prodotto fighetto, studiato a tavolino per l'immaginario collettivo di una ristretta cerchia di neo-fricchettoni new-age in giacca e cravatta. Ciao ;)


aranciata_bottecchia - 02/04/2007 alle 02:05

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Certo, perché è anche una questione di moda, e di emozioni percepite: non c'è dubbio che i discografici abbiano pompato molto gli aspetti più intriganti del rock, facendo così in modo che la fascinazione duri nel tempo, anche dopo il certificato tramonto dell'epoca d'oro di questo genere. [/quote] Senza dubbio, ma credo che il segreto stia nel linguaggio del rock, nella sua immediatezza. Il rock è anche capace di scrollarsi di dosso le mode, e lo sa chi ha vissuto gli anni ottanta, quando sembrava che i sintetizzatori avrebbero calato un velo sulle corde di chitarra maltrattate, tanto che imbecilli come Sting, tantricamente incapaci di eiaculare, sostenevano che il rock fosse morto. [quote] Eppure vi dico una cosa: sto tenendo (nel mio piccolo, in una onlus della zona) un corso sulla storia del rock, e vedo adolescenti di 15, 16, 17 anni completamente rapiti da questi personaggi di cui finora avevano al limite solo conosciuto i nomi per sentito dire. [/quote] Quale modo migliore per illustrare quanto sia attuale, contemporaneo e vitale il linguaggio del rock? [quote] La verità è che il rock è stato la colonna sonora della civiltà moderna occidentale, quella in cui i giovani sono venuti alla ribalta come entità a sé stante e non solo come "figli"; la civiltà in cui le minoranze hanno visti riconosciuti diritti per i quali si è lottato con vere e proprie rivolte di piazza, la civiltà in cui il sesso ha smesso di essere un tabù, e in cui le donne hanno conquistato un posto al sole (anche se il cammino è ancora lungo). Una civiltà in definitiva più libera. Il rock non può quindi essere considerato "solo" un genere musicale, perché il suo ruolo nel nostro mondo va ben al di là di questo. E da ciò deriva la sua tuttora esistente fortuna, che fa sì che sembri addirittura normale che ragazzi nati nel 1990, arrivati oggi nel 2007 ascoltino dischi del 1967, di quarant'anni prima: e che - ironia della sorte! - li trovino più vicini a sé di quanto non siano per i loro genitori, che invece quell'epoca l'hanno pure vissuta in pieno. Ma si sa che crescendo ci si imborghesisce, mentre il rock resta sempre la musica della gioventù. [/quote] Eccellente! Condivido. Però i Radiohead non mi convincono ;)


desmoblu - 02/04/2007 alle 10:52

I Radiohead...mi convincono, e molto, in ALCUNI album..penso a pablo honey, ok computer etc. In altri sono davvero troppo ELETTRONICI e troppo RADIOHEAD, nervosi nevrotici logoranti a tutti i costi. In compenso sono stati importantisimi, e lo sono ancora: basta ascoltare una canzone dei Muse e se ne trova subito l'influenza. (Io personalmente NON ascolto i Muse, ma tant'è..)


Bitossi - 02/04/2007 alle 11:34

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Capisco, in fondo anche nella nouvelle cuisine c'è tutto quello che c'è nella cucina tradizionale, ma sviluppato su un piano diverso. A me la fiorentina di chianina, a te i cubetti di mango e cipollotto con guarnitura di bucce d'arancia fritte, ok? [/quote] :D:D:D Accetto la battuta, ma secondo la mia visione è il jazz ad essere la chianina... intesa come portata di "sostanza". Il mio "diverso" si riferiva soprattutto al tipo di [b]approccio[/b] necessario sia al musicista sia all'ascoltatore, per produrre e recepire il jazz. Al rock posso riconoscere al massimo la virtù di "parlar chiaro" (ma in maniera a mio avviso troppo "basic"), invece i piani di lettura proposti dal miglior jazz (intendiamoci, sono il primo a sostenere che nel jazz c'è anche un sacco di paccottiglia) sono molteplici e sfaccettati, e questa complessità genera complessità di pensiero, di analisi di se stessi e del mondo, e col tempo affina la capacità di cogliere i "sapori" nascosti (anche in una bistecca di chianina...). Penso di non esporre un pensiero elitario se dico che chi ha gli strumenti per criticare un brano jazz quasi sicuramente li possiede anche per fare lo stesso con un brano rock, mentre il contrario è tutto da dimostrare... un po' come chi ha scalato lo Stelvio (aridaje!) dovrebbe farcela a scalare la Colletta di Arenzano: anche in questo caso non vale la proprietà commutativa... :D [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Il rock è musica popolare, è musica dove puoi trovare la lussuria più libertina come l'amore platonico, la tensione mistica come il satanismo più feroce, il desiderio di progresso come il patriottismo più reazionario, l'ironia più illuminata come la stupidità più esilarante, il divertimento fine a se stesso come l'impegno politico. Nel rock, e nella musica popolare, c'è anche la potenza dei testi, l'evocatività dei testi, anche quando sono infantili come be-bop-a-lula oppure tutti-frutti. Nel rock ci sono le stupid song di Frank Zappa, gli slogan dei Ramones, i versi ermetici di Bob Dylan, l'epica proletaria di Springsteen e la poesia di Leonard Cohen... [b]Nel jazz no.[/b] C'è dell'altro ovviamente, chi lo nega. [/quote] Intanto Davide, sappi che mi sei istintivamente simpatico... però questa è proprio brutta, e mi sento di fartelo notare, perché da persona intelligente capirai quello che intendo dire: altro che, nel jazz c'è [b]l'universo mondo![/b]. Solo che il suo messaggio è, come si diceva, più "criptico" (e abbisogna di una minima iniziazione). Esagero: in una sola nota (senza bisogno di parole... come in un quadro, in una scultura...) di un assolo di John Coltrane possono esserci riassunte [b]tutte[/b], ma veramente tutte le cose che nomini... solo che bisogna saperle cogliere in trasparenza, a volte in un gioco di dissimulazioni, rimandi, citazioni, dove il vero "veicolo di significato" è rappresentato dal suono. Ecco, nella vostra discussione precedente avete tralasciato l'elemento considerato ormai distintivo del jazz, e cioè il suono come centro nodale dal punto di vista espressivo, veicolatore di una della diverse sintesi di cui il jazz è capace: in questo caso l'identità e coincidenza tra significato e significante (cfr. Luca Cerchiari: Il jazz. Una civiltà musicale afro-americana ed europea). A proposito Antonello: il [i]downbeat[/i] è il battere, mentre il levare (i tempi "deboli") è l'[i]upbeat[/i]... [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Male, invece il jazz è nato "basso", come il rock, di estrazione popolare, ma poi si è emancipato, forse perchè complessato come la borghesia nera della New Orleans degli albori del jazz, avendo premura di ricevere riconoscimenti accademici, evirandosi però.[/quote] Mah, questa è quasi razzista (scherzo, eh!). Il jazz si è emancipato per il suo [b]intrinseco valore[/b], quando anche la cultura più paludata è stata [b]costretta[/b] ad ammettere la sua natura di linguaggio artistico completo, in grado di raggiungere tutte le vette espressive, semantiche e metasemantiche; cosa che ho paura il rock non potrà mai essere... o meglio, potrà al massimo [b]ripetere[/b] (per mancanza di alternative) esiti già raggiunti nella sua "età dell'oro", che è durata a mio avviso i pochi anni di cui parlavo. [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Mah..., il rock col jazz c'entra ben poco, ed il blues stesso è coevo e non precedente al jazz, non potendone essere dunque una radice, al più fu un'influenza parallela. Del rock invece il blues è davvero radice.[/quote] Beh, anche questa è veramente strana... il jazz è sicuramente un prodotto del blues, inteso quest'ultimo come raffinamento e rimodellazione dei [i]calls[/i] e dei [i]cries[/i] e dei canti di lavoro; processo già a buon punto alla fine del XIX secolo (quello che tu definisci "coevo" alla nascita del jazz è il cosiddetto "blues classico", databile intorno al 1920...). Per quel che riguarda la frase di Polillo (io la condivido) ti rimando alla sua bibbia "Jazz" (Ed. Mondadori, si trova a € 9,90...). [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Un pastone patinato di rara indigeribilità, questo jazz è un prodotto fighetto, studiato a tavolino per l'immaginario collettivo di una ristretta cerchia di neo-fricchettoni new-age in giacca e cravatta.[/quote] Beh, io casomai mi definirei un vetero-fricchettone :D:D:D , anche se spesso costretto in giacca e cravatta... però Davide, la tua è una definizione assolutamente apodittica, e come tutte le definizioni di questo tipo mi stuzzica a chiederti degli esempi... valga intanto come controdeduzione forte il fatto che se esiste musica "antinewage" per eccellenza questa è il jazz... la fuffa esoterica o pseudo tale è invece un ambito con cui il rock ha spesso "flirtato"... Cordialmente in disaccordo quasi su tutto, ti confermo il rispetto e ti saluto...


Ottavio - 02/04/2007 alle 12:27

La Classica è morta il Jazz è morto e anche il Rock non si sente tanto bene.


desmoblu - 02/04/2007 alle 12:46

hehe...non la ricordavo esattamente così :)


antonello64 - 02/04/2007 alle 13:47

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] Penso di non esporre un pensiero elitario se dico che chi ha gli strumenti per criticare un brano jazz quasi sicuramente li possiede anche per fare lo stesso con un brano rock, mentre il contrario è tutto da dimostrare... [/quote] la frase fila che è un piacere anche se sostituisci il verbo "criticare" con il verbo "suonare".:D:D


Bitossi - 02/04/2007 alle 14:48

[quote][i]Originariamente inviato da Ottavio [/i] La Classica è morta il Jazz è morto e anche il Rock non si sente tanto bene. [/quote] Il Liscio invece è vivo, e lotta insieme a noi!:Od: :Od: :Od:


cunego - 02/04/2007 alle 14:56

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da cunego [/i] quindi davide tu poni sullo stesso piano per innovazione husker du e stones? sia ben chiaro , io vado pazzo per zen arcade! [/quote] Innovazione? Il rock è una storia di contaminazione progressiva che parte da alcune radici precise: il blues ed il rhythm & blues. Dunque è la storia di un'attitudine, soprattutto, assai lontana da quella della musica lirica, dal melodico moderno dei crooner alla Sinatra, dal jazz mainstream. Gli Husker Du sono un pilastro dell'espressività rock. Li cita anche John Zorn tra i ringraziamenti in "Torture Garden". Zen Arcade è meraviglioso (io sinceramente trovo un notevole divario tra questo capolavoro e tutti gli altri dischi del gruppo). Ciao! [/quote] Si, per innovazione intendevo la capacità di fondere vari generi predecessori, attualmente se ne vede poca in giro. :)


Subsonico - 02/04/2007 alle 19:27

Fiiuu ma questa bella discussione la dovevate fare proprio quando sono stato a Monaco di Baviera?? Mi è toccato rileggere tutto... X Antonello: Ok, i Radiohead non sono un gruppo Jazz ma nemmeno Rock, nè elettronico, ecc...però prendono a piene mani da tutti i generi, senza escludere alcunchè della musica passata e moderna. La loro forza sta proprio nel non avere limiti di sorta. I Radiohead han fatto un pezzo sfacciatamente Jazz (Life in a glass house) ma nello stesso album ci sono tracce registrate al contrario (Like spinning plates) o elettronica criptica (Pulk/Pull removing doors) che segue una stupenda ballata di piano. Insomma, i Radiohead, e qui estendo il discorso a tutto quello che si è detto fino ad ora, sono molto probabilmente dei precursori su un futuro musicale che per fortuna è ancora incerto, in un epoca, quella dalla fine del grunge a oggi, di transizione verso un nuovo genere. Jazz, Classica, Rock non sono morti, ma si trasformano, si reincarnano come se la musica fosse Induista. Se nell'antichità il mezzo più usato di espressione dei sentimenti erano i fiati, dal '700 al 1950 il piano e da allora in poi la chitarra, chissà che domani non sia un oscillatore a rendere al meglio le nostre emozioni, e poi chissà che altre diavolerie inventeranno. Ciò che non si ferma è la creatività: quella è inisita nell'animo umano e siamo ben lontani dall'aver scoperto tutto, quindi ne ha ancora da vivere. Tornando sulla terra, è un grosso luogo comune la forte influenza dei Radiohead sui Muse: può star bene per qualcosa del primo album, ma se li si ascolta attentamente in tutte le tranche si nota una maggiore influenza dal rock americano anni '80 e '90 (Sonic Youth e rage against the machine in particolare come ascolti, ma anche Jeff Buckley): per questo e per la loro antitesi col brit-pop spesso e volentieri vengono definiti 'eretici del rock UK', dal quale, oltre ai sovracitati Radiohead prendono solo qualcosina nello stile vocale di Freddie Mercury. Ma la maggiore, e reale influenza in quel che poi è il riconoscibilissimo Muse-Style, va cercata molto più lontano, nella musica classica: Liszt, ma soprattutto il pianista russo Sergei Rachmaninoff. Chi conosce sia lui che i Muse, può notare in parecchie tracce con parti di piano la tremenda somiglianza degli accordi del russo con quelli di Bellamy, che evidentemente deve esserne rimasto affascinato negli studi giovanili. E' importante, perchè Bellmay i pezzi li scrive al piano.


desmoblu - 02/04/2007 alle 22:01

Mmmm....non scomodiamo Buckley per parlare dei Muse. Non mischiamoli, per favore :) Io ti dico solo questo: prova a mettere di fianco Electionering e una qualsiasi canzone degli ultimi 2 album dei Muse. Il cantante canta allo stesso modo di Yorke (ascolta qualsiasi brano, è irritante anche in brani molto diversi, vedi "No surprises"). Gli accordi sono molto simili. Gli arrangiamenti anche. I nervi-a-tutti-i-costi anche. Che l'influenza dei Radiohead sui Muse sia un luogo comune...beh, mi risulta difficile crederlo. Anche perchè i Muse sono incensati come il più grande gruppo rock del quinquennio, e nessuno li tocca. Difatti non ho mai sentito o letto di qualcuno che parlasse di ispirazione o plagio o citazione. A me personalmente da' molto fastidio ascoltarli, ben conoscendo (e da molto tempo) i Radiohead. A proposito.. il jazz non c'entra nulla con loro. C'entrano il rock e l'elettronica (il sig. T.Y. si diverte spesso e volentieri con una mezza dozzina di sintetizzatori), non c'entra molto il pop (non è musica popolare) e tantomeno il brit (ce li vedi inseriti nell'eterna disputa tra Blur e Oasis?). L'unico appunto che posso fare loro è di eccedere a volte con elettronica e idee cervellotiche (v. Kid A)


antonello64 - 03/04/2007 alle 11:23

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Ma la maggiore, e reale influenza in quel che poi è il riconoscibilissimo Muse-Style, va cercata molto più lontano, nella musica classica: Liszt, ma soprattutto il pianista russo Sergei Rachmaninoff. [/quote] oddio, Liszt ha scritto talmente tanta roba per pianoforte, e talmente tanto varia, che è quasi impossibile, quando si scrive un brano per pianoforte, non trovarvi tracce della sua influenza. Lo stesso Rachmaninov, in alcune sue composizioni, si rifà esplicitamente a Liszt.


Subsonico - 03/04/2007 alle 14:53

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Mmmm....non scomodiamo Buckley per parlare dei Muse. Non mischiamoli, per favore :) [/quote] Nessuno li mischia: è lo stesso Bellamy a parlare di Buckley come fonte d'ispirazione. E cmq (dei radiohead) mai sentito 'Life in a glass house'? Se non è quello nemmeno minimamente Jazz....


desmoblu - 03/04/2007 alle 15:00

Beh, non basta fare un pezzo con sonorità Jazz per essere una band jazz. E in quanto a Bellamy...lui può dire quel che vuole, ma Buckley rimane su un altro pianeta. Senza offesa per nessuno. Poi si sa che i musicisti quando devono parlare di se stessi asgerano sempre un po', e spesso vanno a scegliere genealogie più o meno credibili. Se senti ad esempio le vibrazioni che dicono di ispirarsi a Bob Dylan Beatles Stones e Zeppelin, tu che dici? Spesso poi "fa cultura" scomodare certe figure, anche se di influenza reale ce n'è poca..


Subsonico - 03/04/2007 alle 15:14

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Beh, non basta fare un pezzo con sonorità Jazz per essere una band jazz. E in quanto a Bellamy...lui può dire quel che vuole, ma Buckley rimane su un altro pianeta. Senza offesa per nessuno. Poi si sa che i musicisti quando devono parlare di se stessi asgerano sempre un po', e spesso vanno a scegliere genealogie più o meno credibili. Se senti ad esempio le vibrazioni che dicono di ispirarsi a Bob Dylan Beatles Stones e Zeppelin, tu che dici? Spesso poi "fa cultura" scomodare certe figure, anche se di influenza reale ce n'è poca.. [/quote] E chi ha parlato di band Jazz? io ho detto che han fatto del Jazz, punto. Anche se è una canzone (e qualche sprazzo sparso) e non un album.


desmoblu - 03/04/2007 alle 15:19

appunto: hanno suonato un pezzo con sonorità jazz, ma non hanno suonato jazz. E' una differenza che altri utenti certamente più preparati di me sapranno spiegarti bene. In ogni caso mi sono espresso in modo incompleto, hai ragione.


Subsonico - 03/04/2007 alle 18:58

Bastaaaa! ci siamo arenando su delle fesserie :D Skrezi a parte, ultimo ascolto: "Requiem" dei Verdena. Ci sono gruppi che copiano altri e gruppi che prendono per creare: i Verdena fanno parte della 2° specie. In "Reqiuem" ci sono, oltre ai soliti accostamenti coi Nirvana, grossi echi di White Stripes prima maniera, qualche accordo alla Muse ma sopratutto ampi passaggi di progressive (2 canzoni fiume: bella 'Il gulliver', 'sotto prescrizione del dottor huxley' molto meno) e altre aperture agli anni '70, con tanto di Pagani all'organetto. I testi come al solito incomprensibili, anche se l'album è un mezzo concept sulla morte (in chiave ironica) ci sono riferimenti un po' meno velati ('Canos' sa di ecologismo, 'Don Calisto' di attacco alle crociate, passate e moderne. Ultimo ma non ultimo, 'Non prendere l'acne, Eugenio'. Si può fare una canzone sull'acne scrivendo :"Un volo nel pus/in testa a godzilla/tra le sue ciglia?" Analisi: Verdena, folli, ma piacevoli. Un album che richiede però parecchi ascolti.


Carrefour de l arbre - 03/04/2007 alle 22:26

i Verdena sono anche in copertina sul numero di aprile di rumore. Ci sono sabato in un locale qui vicino: che faccio, vado?


desmoblu - 03/04/2007 alle 22:42

Ma si vai, non sono male. E soprattutto sono molto meno sponsorizzati di altri, meno validi ma più mtv-style.


Subsonico - 04/04/2007 alle 11:23

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Ma si vai, non sono male. E soprattutto sono molto meno sponsorizzati di altri, meno validi ma più mtv-style. [/quote] Da quel che ho letto poi, live rendono bene ed il batterista non sbaglia niente.


antonello64 - 04/04/2007 alle 15:04

ma la musica classica (e/o lirica)? Non piace a nessuno? (a parte il solito Bitossi)


Subsonico - 04/04/2007 alle 15:26

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] ma la musica classica (e/o lirica)? Non piace a nessuno? (a parte il solito Bitossi) [/quote] Lirica no. Classica ascolto volentieri Beriloz, anche se non so se si scrive così :D


desmoblu - 04/04/2007 alle 16:27

Anch'io la lirica la digerisco poco... mi sembra molto artefatta e anacronistica. Ascolto invece musica classica, non di frequentissimo, ma..


Bitossi - 04/04/2007 alle 16:47

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] ma la musica classica (e/o lirica)? Non piace a nessuno? (a parte il solito Bitossi) [/quote] Lirica no. Classica ascolto volentieri Beriloz, anche se non so se si scrive così :D [/quote] Piccolo anagramma: Berlioz (Hector... immagino ti piacciano la Sinfonia Fantastica e Harolde en Italie). Per quel che riguarda Rachmaninoff, ho persino due dischi dove suona lui stesso... tra cui il terribile (in senso tecnico) "Rach 3" (Concerto per piano e orchestra n. 3) reso famoso dal film "Shine". In quanto alla lirica, non è proprio la mia prima scelta, però consiglio a tutti di fare qualche piccolo sforzo e provare ad ascoltare almeno le opere maggiori: ad esempio quelle di Puccini (Tosca, Turandot) sono musicalmente di una modernità straordinaria. E, per dimostrare che la musica non ha confini, terminiamo in bellezza coi Verdena: se vi interessa, c'è una recensione anche sul numero di aprile di Blow Up (una rivista per me quasi illeggibile...:Od: ).


Ottavio - 04/04/2007 alle 16:48

e lucean le stelle ed olezzava la terra stridea l'uscio dell'orto un passo sfiorava l'arena entrava ella fragrate mi cadea tra le braccia o dolci baci o languide carezze mentr'io fremente le belle forme disciogliea dai veli svanì per sempre il sogno mio d'amore l'ora è fuggita e muoio disperato e muoio disperato e non ho amato mai tanto la vita tanto la vita


Bitossi - 04/04/2007 alle 16:57

[quote][i]Originariamente inviato da Ottavio [/i] e lucean le stelle ed olezzava la terra stridea l'uscio dell'orto un passo sfiorava l'arena entrava ella fragrate mi cadea tra le braccia o dolci baci o languide carezze mentr'io fremente le belle forme disciogliea dai veli svanì per sempre il sogno mio d'amore l'ora è fuggita e muoio disperato e muoio disperato e non ho amato mai tanto la vita tanto la vita [/quote] Una romanza straordinaria, in uno tra i capolavori musicali del '900... anzi forse era proprio dell'anno 1900 esatto, no?

 

[Modificato il 04/04/2007 alle 17:01 by Bitossi]


antonello64 - 04/04/2007 alle 17:16

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] ma la musica classica (e/o lirica)? Non piace a nessuno? (a parte il solito Bitossi) [/quote] Lirica no. Classica ascolto volentieri Beriloz, anche se non so se si scrive così :D [/quote] Berlioz e basta?


antonello64 - 04/04/2007 alle 17:31

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] Piccolo anagramma: Berlioz (Hector... immagino ti piacciano la Sinfonia Fantastica e Harolde en Italie). Per quel che riguarda Rachmaninoff, ho persino due dischi dove suona lui stesso... tra cui il terribile (in senso tecnico) "Rach 3" (Concerto per piano e orchestra n. 3) reso famoso dal film "Shine". In quanto alla lirica, non è proprio la mia prima scelta, però consiglio a tutti di fare qualche piccolo sforzo e provare ad ascoltare almeno le opere maggiori: ad esempio quelle di Puccini (Tosca, Turandot) sono musicalmente di una modernità straordinaria. [/quote] Puccini non è tra i miei favoriti. La mia preferita è la Norma di Vincenzo Bellini. Poi Verdi (Traviata e Rigoletto), Rossini (Barbiere di Siviglia e, strepitoso, il Guglielmo Tell) e Mozart (Le Nozze di Figaro, anche se nelle opere mozartiane ci sono troppi recitativi). Un grande compositore, che mi piace molto ma che non riesco mai ad ascoltare come si dovrebbe, è Wagner: le sue opere sono lunghissime ed i versi in tedesco di certo non aiutano l'ascolto. Anni fa comprai il cofanetto della Tetralogia e ancora non sono riuscito a sentirmelo come si deve. Infine il Fidelio di Beethoven: l'ho ascoltato una volta sola, mi piacque, ma sinceramente non me lo ricordo.


Ottavio - 04/04/2007 alle 17:32

Bitossi, La Tosca (prima rappresentazione 1900) è la mia opera preferita, ma mi piace in generale molto Puccini, oltre alle opere di Verdi e Mozart. Sono un pò refrattario alla musica sinfonica e cameristica, ma più per scarsa conoscenza che per questione di gusti. Infatti per poter apprezzare la musica ho bisogno di approfondirne la conoscenza, come ho fatto per rock e jazz e non per la classica. Comunque mi piace Mozart (il Requiem e la Jupiter su tutte), le sinfonie di Beethoven, ovviamente, e i concerti per piano di Chopin. Ho poi una vera passione per Satie, anche se so che alcuni "pasdaran" della musica classica lo snobbano. Inoltre aver ascoltato per anni mia sorella fare esercizi al piano per diplomarsi al Conservatorio, non mi ha aiutato!


Subsonico - 04/04/2007 alle 23:39

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] ma la musica classica (e/o lirica)? Non piace a nessuno? (a parte il solito Bitossi) [/quote] Lirica no. Classica ascolto volentieri Beriloz, anche se non so se si scrive così :D [/quote] Berlioz e basta? [/quote] E' difficile per me trovare piacere in un po' tutta la musica classica, sia perchè essendo ripresa spesso nella modernità perde di freschezza, sia perchè amo tantissimo le percussioni e quasi non riesco a concepire la musica senza. la lirica la ascoltavo da Piccolo per via di una raccolta della Callas fatta dal Corriere della Sera...non ho mai avuto in simpatia la canzone lirica (peccato perchè alcune operette di Puccini son carinissime): per me è come il body buliding, un astrazione più dannosa che utile voluta dalla mente sul corpo umano. Sulla musica vale il discorso della classica.


Carrefour de l arbre - 05/04/2007 alle 00:23

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] E, per dimostrare che la musica non ha confini, terminiamo in bellezza coi Verdena: se vi interessa, c'è una recensione anche sul numero di aprile di Blow Up (una rivista per me quasi illeggibile...:Od: ). [/quote] Beh, complimenti se "quasi" riesci a leggerla: a mio avviso servirebbero un paio di lauree per riuscire a decifrare gli articoli :gluglu:


aranciata_bottecchia - 05/04/2007 alle 01:50

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] Penso di non esporre un pensiero elitario se dico che chi ha gli strumenti per criticare un brano jazz quasi sicuramente li possiede anche per fare lo stesso con un brano rock, mentre il contrario è tutto da dimostrare... [/quote] É un tuo pensiero, dunque tu lo definirai élitario solamente se considererai te stesso parte di una élite. Io non baratterei un brano di Billie Holiday con tutta la discografia di Miles Davis, dunque faccio sicuramente parte di una élite. In verità non baratterei nemmeno un blues di Sleepy John Estes con tutta la discografia di Miles Davis, dunque sono strettamente élitario, molto probabilmente l'élite della quale faccio parte si riduce a me medesimo, circostanza della quale non me ne frega niente. [quote] Ecco, nella vostra discussione precedente avete tralasciato l'elemento considerato ormai distintivo del jazz, e cioè il suono come centro nodale dal punto di vista espressivo [/quote] Ma và, è falso, il suono è il perno centrale del rock, non lo è più da tanto tempo per il jazz, che invece è perso nel suo segaiolo e nauseante fraseggio, con un suono sempre più "world" e paradossalmente "classicamente europeo". Mille volte meglio il vecchio King Oliver che la massa di merdoni togati di un jazz tenuto in vita dagli assessori delle località turistiche. [quote] Beh, anche questa è veramente strana... il jazz è sicuramente un prodotto del blues, inteso quest'ultimo come raffinamento e rimodellazione dei [i]calls[/i] e dei [i]cries[/i] [/quote] Ma no, suvvia, la francofona e cattolica New Orleans non proibì mai, a differenza di quanto fecero gli agricoltori protestanti, la conservazione dei riti religosi e del linguaggio poliritmico tipico delle coste africane (nelle quali i cries sono assenti). Congo Square fu per secoli un laboratorio di elaborazioni di tradizioni poliritmiche africane, applicate poi alle marce europee. La realtà del Mississippi, del Texas, del Tennessee, dell'Alabama, delle pendici meridionali degli Appalachi, fu radicalmente diversa. Diversa era anche l'origine degli schiavi: sudanici quelli che ritroviamo nelle piantagioni protestanti, costieri quelli della Lousiana francese. La nascita del blues è collocabile tra il 1890 ed i primi del 1900. Negli stati protestanti, sotto pressante richiesta delle comunità di mormoni, l'evangelizzazione degli schiavi cominciò nei primi dell'800. Gli schiavi del sud per quasi due secoli furono privati di qualsiasi veicolo d'espressione religiosa. New Orleans non visse questo problema, divenne la terra del voodoo, commistione di cristianesimo e paganesimo, vide la nascita quasi immediata di una borghesia creola (liberti figli di padroni bianchi e schiave nere), spesso colta e residente nel vieux carré della città. Contesti differenti, musiche differenti: blues e jazz, coevi. Un salutone!

 

[Modificato il 05/04/2007 alle 02:09 by aranciata_bottecchia]


GiboSimoni - 07/04/2007 alle 14:16

credo che l'avrete senz'altro nominata...se nn lo avete fatto lo faccio io :D:D l'inno dello sport HEROES di David Bowie ;)


desmoblu - 07/04/2007 alle 18:53

Subsonico: ascoltato il nuovo singolo dei Verdena, mi convince non moltissimo.... sembra E-pro di Beck!


pacho - 07/04/2007 alle 19:14

A ragà, i NOT MOVING! peraltro miei concittadini!


Manuel - 08/04/2007 alle 17:54

Ma quì nessuno ascolta Progressive, Techno, Trance, Hardtrance, Hardstyle, Schranz, Hardcore?...:?


Subsonico - 08/04/2007 alle 18:41

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Subsonico: ascoltato il nuovo singolo dei Verdena, mi convince non moltissimo.... sembra E-pro di Beck! [/quote] Il singolo, in effetti, c'entra poco col resto dell'album...però è molto orecchiabile, nonostante sia una canzone dei verdena.


Bitossi - 09/04/2007 alle 00:32

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Io non baratterei un brano di Billie Holiday con tutta la discografia di Miles Davis, dunque faccio sicuramente parte di una élite. In verità non baratterei nemmeno un blues di Sleepy John Estes con tutta la discografia di Miles Davis…[/quote] Devo dedurne che non ti piace Miles Davis? :D:D:D Vedi Davide, dalla nostra simpatica discussione mi pare di capire che ci riferiamo a fonti differenti, e che forse usiamo alcuni termini con sfumature diverse… Per esempio in questo caso: [quote] Ma và, è falso, il suono è il perno centrale del rock, non lo è più da tanto tempo per il jazz, che invece è perso nel suo segaiolo e nauseante fraseggio, con un suono sempre più "world" e paradossalmente "classicamente europeo". [/quote] Il grande musicista jazz (a maggior ragione perché il jazz è musica in parte [i]interpretativa[/i]) si distingue precipuamente per la personalità ed originalità del “suo” suono… Se ci fosse un “suono jazz” a cui riferirsi, questo assioma diventerebbe una contraddizione in termini; se non ci fosse la variabile suono, nell’esecuzione di uno [i]standard[/i] probabilmente non riuscirei a distinguere Paul Desmond da Fausto Papetti (cavolo, che esempio!!!), e via dicendo… E mica lo dico io: [i]“L’estetica jazzistica poggia sostanzialmente sul parametro timbrico: il suono diventa ed è senso, superando e annullando la distinzione posta dalla semiotica generale…”[/i] oppure [i]“L’importanza attribuita al timbro nella musica jazz è tale da rappresentarne un attributo prioritario: prima ancora del fraseggio, del senso ritmico e o melodico, delle doti compositive, si tende ad identificare il suono..."[/i] (L. Cerchiari, “Il Jazz - ecc.”, Ed. Bompiani [b]2005[/b]) Quindi, se questo è vero, quello che tu tanto denigri (aspetto sempre degli esempi) non è jazz :Od:! Più seriamente, queste considerazioni mi sembrano valere a maggior ragione al giorno d’oggi: proprio perché non ci sono correnti trainanti, nuove scuole o teorie, i grandi musicisti jazz odierni (ah, già, ma non ne esistono…) si distinguono anche e forse soprattutto per la cura e la personalità del suono. Perché poi tu lo contrapponga al “fraseggio”, come se la presenza di uno annullasse automaticamente l’altro, mi suona proprio oscuro… Non capisco pure come si possa parlare del suono (almeno nell’accezione di cui parlo) come prima preoccupazione del rock… a me sembra (nella media, come sempre) che invece il suo punto focale principale sia la ricerca di una certa immediatezza sonora, spesso a carattere espressionistico, che va a scapito di altre componenti espressive… Al massimo si può parlare di “sound” riconoscibile generato da alcune band o musicisti, ma non della cura della “propria voce”… Certo, nella storia del rock qualche esempio diverso c‘è stato (mi vengono in mente i Faust, Zappa, qualcosa della scuola di Canterbury), ma da qui a dire che il suono sia il suo punto nodale… E veniamo alla questione blues: [quote] La nascita del blues è collocabile tra il 1890 ed i primi del 1900. Negli stati protestanti, sotto pressante richiesta delle comunità di mormoni, l'evangelizzazione degli schiavi cominciò nei primi dell'800. Gli schiavi del sud per quasi due secoli furono privati di qualsiasi veicolo d'espressione religiosa. New Orleans non visse questo problema, divenne la terra del voodoo, commistione di cristianesimo e paganesimo, vide la nascita quasi immediata di una borghesia creola (liberti figli di padroni bianchi e schiave nere), spesso colta e residente nel vieux carré della città. Contesti differenti, musiche differenti: blues e jazz, coevi. Un salutone! [/quote] Secondo me dobbiamo distinguere almeno tre significati del termine [i]blues[/i]: - Il primo legato al genere (che credo sia la causa del nostro fraintendimento): i due generi (blues “classico” e jazz “classico”) si formano e camminano parallelamente, nel corso dei decenni tengono qualche punto di contatto, ma sostanzialmente sono ambiti facilmente distinguibili. - Il secondo legato alla forma compositiva: il blues AAB e derivati (che trova origine in una sorta di forma canzone, di origine non chiara, un “lamento” più laico ed individualista, qui hai ragione, dei canti religiosi e di lavoro), è un tipo di composizione usatissimo nel jazz (ad anche spesso nel rock). Tanto per fare degli esempi concreti, “Freddie Freeloader” e “All blues” (ma va?) del tuo amico Miles Davis sono dei blues… - Il terzo (che io intendevo come contributo alla creazione e alla definizione del jazz), lo potremmo definire “stile” o “periodo” del jazz. In altre parole, prima di contribuire a far nascere i due “generi”, il blues, non ancora genere, incontra tutti gli altri elementi costitutivi del jazz e crea un abbozzo di jazz “pre-ragtime”. Ancora Cerchiari, addirittura in una tabella (pagg. 162/163 del medesimo saggio), data lo stile in questione tra il 1850 e il 1900. Del resto lo conferma in altra parte del volume “Quanto detto sottolinea il carattere di stretta continuità tra il blues e il jazz, avvenuta anche – come passaggio intermedio - grazie alla fase del blues jazzistico…” Franco Fayenz: “Le forme sintetiche e finali del folclore musicale nero americano che [b]precedono[/b] il jazz (siamo già, a questo punto, nella seconda metà dell’ottocento) sono il blues e il ragtime…"(La musica jazz, Il saggiatore, 1996) E infine la Bibbia: “In verità nel blues, più ancora che in altri folk songs neri, sono evidenti alcune caratteristiche costanti (...) che costituiscono i presupposti della musica jazz..." (Arrigo Polillo, Jazz, Mondadori 1975). Questo non per citazionismo (ce ne avrei molte altre…), ma spero per contribuire a rimettere le cose a posto. [quote]Mille volte meglio il vecchio King Oliver che la massa di merdoni togati di un jazz tenuto in vita dagli assessori delle località turistiche.[/quote] Ecco, anche questa frase mi fa pensare che tu nel jazz, almeno quello odierno, identifichi musicisti come Wynton Marsalis e affini: il jazz è invece soprattutto (anche oggi) storia di musicisti preparati e originali, sottopagati ed incompresi, di attenzione mediatica pressoché nulla: attitudine in cui l’Italietta dei giorni nostri naturalmente eccelle (mentre non sa di possedere tra i migliori musicisti del pianeta). Penso proprio che di “assessori di provincia” ce ne dovrebbero essere di più… Naturalmente ricambio i saluti! PS: grande Ballan!


aranciata_bottecchia - 09/04/2007 alle 03:55

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] Devo dedurne che non ti piace Miles Davis? :D:D:D [/quote] In questi giorni sto ascoltando Black Beauty. [quote] Il grande musicista jazz (a maggior ragione perché il jazz è musica in parte [i]interpretativa[/i]) si distingue precipuamente per la personalità ed originalità del “suo” suono… [/quote] Questi sono termini generici, riferibili al jazz nel suo intero corso e non alla sua versione contemporanea in particolare. Oltretutto anche un rocchettaro di poca esperienza dopo un po' riconoscerebbe la personalità e l'originalità di chitarristi come Keith Richards piuttosto che John Fogerty o Pete Townshend. Altro discorso è parlare dell'"emissione jazzistica" del suono. [b] La formazione jazzistica del suono ed il fraseggio jazzistico sono antitetici. Nel vecchio New Orleans jazz esisteva un modo di fraseggiare che corrispondeva ancora in larga misura alla musica europea popolare e da circo. D'altro canto era molto ben pronunciata la tipica formazione jazzistica del suono. In nessuna fase della musica jazz vi è stato un solo musicista importante che avesse avuto una formazione puramente europea del suono, tuttavia la formazione jazzistica del suono e la formazione del suono della musica europea si sono avvicinate. Invece il fraseggio jazzistico andava acquisendo sempre maggiore importanza. Grazie ad esso il jazz moderno è tanto distante dalla musica europea quanto quello vecchio per la formazione del suono. [/b] Joachim Berendt - Il nuovo libro del jazz, 1953-1992, Vallardi £28000 (incluso nella bibliografia del libro "Jazz" di Arrigo Polillo, copia che pagai £22000). Mi ritrovo in questa esposizione: non nego affatto che quello contemporaneo sia jazz, ho cercato di spiegare cosa del jazz contemporaneo non mi piace ed ho cercato di spiegare il valore che per me hanno le influenze non tanto della tradizione in termini generici (una tradizione può essere anche accademica, di conservatorio), ma l'importanza della tradizione popolare, il cui peso è riscontrabile, per il caso in questione, soprattutto nella formazione del suono più che nel fraseggio, mentre quest'ultimo contraddistingue le forme moderne e soprattutto contemporanee di jazz (altra cosa è la personalità del suono: esso può essere personale anche esclusivamente per il fraseggio). Ovviamente ho cercato di spiegarlo con i miei mezzi limitati, non può essere diversamente. Quanto a questa citazione: [quote] [i]“L’importanza attribuita al timbro nella musica jazz è tale da rappresentarne un attributo prioritario: prima ancora del fraseggio, del senso ritmico e o melodico, delle doti compositive, si tende ad identificare il suono..."[/i] [/quote] sembrerebbe dare ragione a me: la stragrande maggioranza del jazz contemporaneo, anteponendo il fraseggio alla formazione del suono, produrrebbe un jazz di serie B. In verità mi sembra una definizione parecchio limitante, castrante direi. [quote] Secondo me dobbiamo distinguere almeno tre significati del termine [i]blues[/i]: [/quote] No no no, non ci siamo, di questo passo dovremmo accettare il fatto che i Radiohead suonano jazz. [quote] Il terzo (che io intendevo come contributo alla creazione e alla definizione del jazz), lo potremmo definire “stile” o “periodo” del jazz. In altre parole, prima di contribuire a far nascere i due “generi”, il blues, non ancora genere, incontra tutti gli altri elementi costitutivi del jazz e crea un abbozzo di jazz “pre-ragtime”. [/quote] Ti ho spiegato perchè definizioni di questo tipo non mi convincono affatto, le trovo sempliciotte perchè sono differenti i contesti nei quali si sviluppa il jazz e nel quale si sviluppa questo proto-blues (spirituals, work songs, negro ballads, hollers, presumo). Tradizioni differenti, premesse differenti, strumenti differenti, sviluppi differenti (il jazz per esempio si accorgerà delle blue-notes solo con la "flatted fifth" del be-bop). [quote] E infine la Bibbia: “In verità nel blues, più ancora che in altri folk songs neri, sono evidenti alcune caratteristiche costanti (...) che costituiscono i presupposti della musica jazz..." (Arrigo Polillo, Jazz, Mondadori 1975). [/quote] Nello stesso libro, nel capitolo sulla New Orleans d'inizio secolo, Polillo scrive: [b] pare che debba essere riconosciuto a Bolden (e anche, secondo alcuni, al chitarrista Charlie Galloway, suo coevo), il merito di avere utilizzato per primo, nelle esecuzioni orchestrali, materiale tratto dal folklore musicale negro-americano. [/b] Lo stesso capitolo è illuminante per capire come nulla di quanto accadde a New Orleans fosse paragonabile ad altre realtà geografiche, che ovviamente in breve tempo subirono invece l'influenza di questa scuola. Vi si legge come fosse nell'aria la nascita della musica improvvisata, ma si legge anche che gli spirituals e le negro ballads (non i blues, che nascevano in quegli stessi anni tra Yazoo e Mississippi) non erano repertorio consueto, dunque popolare, ma furono introdotti per iniziativa di un qualche musicista! Gli spirituals furono usati come canovaccio per le prime improvvisazioni a New Orleans esattamente come accadde con il ragtime o le marce italiane o francesi o inglesi. L'improvvisazione e la formazione del suono non derivano dal blues, dunque, ma sono un parto genuino dei fermenti di New Orleans. Il blues invece nacque con le leggi "Jim Crow" sulla segregazione razziale, quando le carceri si riempirono e cominciarono i grandi flussi migratorii dal sud verso il nord, tra 1890 e 1910, praticamente coevo all'epoca nella quale a New Orleans nasceva il jazz. Trovo corretto affermare che blues e jazz non sono consequenziali ma hanno una parte delle radici in comune (nemmeno tutte). Altro discorso è osservare come si siano intrecciati e incrociati i due generi musicali. Charlie Parker è contemporaneamente immenso jazzista e immenso bluesman. Ciao


Bitossi - 12/04/2007 alle 02:28

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] In questi giorni sto ascoltando Black Beauty. [/quote] Notevole disco, anche se tendo a preferire leggermente la formazione di qualche mese dopo, con Keith Jarrett. Bella la rielaborazione del materiale dei primi tre dischi del Davis elettrico; mi piace in particolare l’incedere di “Spanish key”, da cui Robert Wyatt “prese in prestito” il ritmo, nel brano “To mark everywhere” del magico e coraggioso “The end of an ear”. [quote] [b] La formazione jazzistica del suono ed il fraseggio jazzistico sono antitetici…[/b][/quote] Ah ecco, era Berendt… mah… comunque sta parlando del jazz [b]a lui[/b] contemporaneo; essendo stato scritto nel 1953 il testo identificherebbe quindi un processo già terminato a quel tempo… ma forse comincio a capire… perciò anche musicisti come Davis, Rollins e Coltrane (giusto per fare degli esempi di musicisti “moderni”) rientrerebbero nel novero dei jazzisti che “fraseggiano” a scapito della “purezza” del suono folclorico originario… Se è così, non nego che la frase mi potrebbe anche convincere. [quote][b]Secondo me dobbiamo distinguere almeno tre significati del termine [i]blues[/i]: [/b] No no no, non ci siamo, di questo passo dovremmo accettare il fatto che i Radiohead suonano jazz. [/quote] Come non ci siamo, dai… e poi mo’ che c’entrano i Radiohead? Comunque non intendevo certo fondare un nuovo culto della SS. Trinità: dando per scontato che la parola definisce sia un genere musicale ancora attuale, sia una forma tipica di composizione, leggo poi in tutti i testi storico/critici di influenze “co-fondative” del blues rispetto al jazz (le citazioni che riportavo, ma ce ne sono altre…). E allora la domanda è: ma perché tutti (ho scelto solo i più famosi, almeno in campo italiano) scrivono più o meno la stessa cosa? Quali sono le loro fonti? Perché Polillo esprimerebbe un concetto simile? Evidentemente si rifà a fonti americane, o vogliamo pensare fosse un disinformato? [quote]Ti ho spiegato perchè definizioni di questo tipo non mi convincono affatto, le trovo sempliciotte… [/quote] Saranno sempliciotte, ma, ripeto, sono parole di storici, critici e saggisti affermati. Intendiamoci, non che tutto sia trattato con assoluto rigore scientifico… il meccanismo di alcuni “incontri” e reciproche influenze tra culture/tradizioni musicali diverse è a volte lasciato all’immaginazione… ma non credo in materia sia possibile fare diversamente, vista la non facile ricostruzione dei “giochi”. Non sono nemmeno necessariamente tutti autori con cui sento particolari consonanze (anzi, ad essere sinceri “a pelle” Fayenz mi sta proprio antipaticuzzo…), ma tant’è… Alla fin fine, quello che è secondo me ipotizzabile è una sorta di costante latenza del blues, sia a livello formale, sia a livello di “approccio”, che interagisce con altre forze (inizialmente più visibili), e permea la storia del jazz degli albori… [quote]Tradizioni differenti, premesse differenti, strumenti differenti, sviluppi differenti (il jazz per esempio si accorgerà delle blue-notes solo con la "flatted fifth" del be-bop).[/quote] Beh, però le blue-notes dovrebbero essere (rapportate al nostro sistema tonale) quelle sul 3° e 7° grado, che i proto-bluesman, facendo per istinto riferimento ad una scala pentatonica africana, facevano fatica a “percepire” nel canto e tendevano ad abbassare (a volte centrando un “tono di mezzo” non presente nel nostro sistema)… [quote] Nello stesso libro, nel capitolo sulla New Orleans d'inizio secolo, Polillo scrive: [b] pare che debba essere riconosciuto a Bolden (e anche, secondo alcuni, al chitarrista Charlie Galloway, suo coevo), il merito di avere utilizzato per primo, nelle esecuzioni orchestrali, materiale tratto dal folklore musicale negro-americano. [/b] [/quote] Appunto, scusa, due righe più sotto si dice: “A lui comunque la tradizione attribuisce la paternità dell’hot blues, e cioè del blues eseguito orchestralmente, con variazioni [b]improvvisate[/b]”. Quindi? Comunque, non dimentichiamo che questa parte della discussione trova origine (almeno per me) in questa frase (così riassumiamo un po' il discorso...): [quote]Mah..., il rock col jazz c'entra ben poco, ed il blues stesso è coevo e non precedente al jazz, non potendone essere dunque una radice, al più fu un'influenza parallela. Del rock invece il blues è davvero radice.[/quote] Certo che il rock col jazz c’entri poco (stiamo parlando di generi, ma anche forse di diversi “punti di vista”, non solo musicali…); però Polillo lo definisce “un derivato spurio del jazz” (sono andato a rivedermi la frase, pag. 289), proprio alla luce delle comuni origini blues e della condivisione delle armonie blues e r&b (pag. seguente). Termino col confermarti l’interesse e la serietà di questo dibattito, però sento anche lo scrupolo di non annoiare nessuno (a maggior ragione in un forum di ciclismo!). Penso pure che il gusto personale sia "sacro" e che in questo campo non siano produttive posizioni assolute. Quindi prometto, come nella migliore tradizione delle scuole rabbiniche, di provare a sostenere anche una posizione diversa; perciò il mio prossimo intervento sarà dedicato ad un disco rock degli ultimi anni che mi abbia colpito veramente… :D:D:D


aranciata_bottecchia - 12/04/2007 alle 17:11

[quote] [quote][b]Secondo me dobbiamo distinguere almeno tre significati del termine [i]blues[/i]: [/b] No no no, non ci siamo, di questo passo dovremmo accettare il fatto che i Radiohead suonano jazz. [/quote] Come non ci siamo, dai… e poi mo’ che c’entrano i Radiohead? [/quote] Oibò, pensavo che avessi seguito la discussione che ha originato il tutto. Quanto a Berendt, tra il 1953 e il 1981 (anno della prefazione della copia in mio possesso) ci sono state nove rielaborazioni del testo (non ristampe, quelle sono numericamente maggiori). [quote] leggo poi in tutti i testi storico/critici di influenze “co-fondative” del blues rispetto al jazz (le citazioni che riportavo, ma ce ne sono altre…). E allora la domanda è: ma perché tutti (ho scelto solo i più famosi, almeno in campo italiano) scrivono più o meno la stessa cosa? Quali sono le loro fonti? [/quote] L'esposizione che invece mi ha convinto è stata redatta da Paul Oliver in "Savannah Sincopators", Londra 1970. [b] Siamo sicuri che studi e ricerche portati a termine dagli storici del jazz siano applicabili anche al blues? La vecchia ipotesi, secondo cui le "blues-notes" sarebbero nate dalle difficoltà dei Neri, abituati a scale pentatoniche, a utilizzare le scale a sette note della musica europea, è ancora credibile? Le conclusioni in merito ai vincoli che legano il jazz alla musica africana, sono automaticamente estensibili al blues? Realmente la vivida e scintillante polifonia jazzistica di New Orleans ebbe le stesse radici africane dell'opaca e malinconica iterazione del Mississippi-Blues? [/b] [quote] [quote]Tradizioni differenti, premesse differenti, strumenti differenti, sviluppi differenti (il jazz per esempio si accorgerà delle blue-notes solo con la "flatted fifth" del be-bop).[/quote] Beh, però le blue-notes dovrebbero essere (rapportate al nostro sistema tonale) quelle sul 3° e 7° grado, che i proto-bluesman, facendo per istinto riferimento ad una scala pentatonica africana, facevano fatica a “percepire” nel canto e tendevano ad abbassare (a volte centrando un “tono di mezzo” non presente nel nostro sistema)… [/quote] Scrive Fabrizio Venturini ("Sulle strade del blues"), che si rifà al pamphlet di Paul Oliver: [b] Da parecchi anni si ripeteva che le "terze" e le "settime" della scala blues, caratterizzate da una leggera bemollizzazione e quindi da un malinconico abbassamento, erano una conseguenza dell'adattamento della scala pentatonica africana a quella diatonica europea degli inni luterani e delle ballate anglosassoni. In altre parole questi leggeri abbassamenti di tono avrebbero sostituito due gradi mancanti. Ma una simile teoria, che pure è sopravvissuta a lungo, è particolarmente debole, perchè entrambi i dati assunti come premesse sono indubbiamente falsi. Intanto la musica africana dell'ovest, e soprattutto quella afro-islamica delle regioni sudaniche, non ha la scala a cinque toni come unico sistema musicale, ma si serve anche di scale diatoniche. In secondo luogo le stesse "blue-notes" sono state ascoltate in Africa da Marshall Stearns (The story of jazz, New York 1956), da A.M. Jones (Studies in African Music, London 1961) e dallo stesso Oliver. In terzo luogo, anche una gran parte degli inni luterani era costruita su una scala pentatonica. É quindi assai più probabile che questo tipo di concezione musicale avesse profonde radici culturali già a partire dal continente nero, e si riallacciasse non tanto a un conflitto tra due sistemi musicali di mondi diversi, quanto all'uso tradizionale di effetti timbrici , di sfumature tonali sottilissime e di effetti di vibrato dei linguaggi africani. In essi, come è noto, una stessa parola pronunciata con tono diverso significa concetti diversi.[/b] Ovviamente il libro illustra con dovizia le differenze tra le radici africane del jazz e quelle del blues, e le differenze del teatro del loro sviluppo nel nuovo mondo. Alcuni degli autori citati compaiono anche nella bibliografia di Polillo (compreso Oliver, ma non con il testo in questione). [quote] [quote] Nello stesso libro, nel capitolo sulla New Orleans d'inizio secolo, Polillo scrive: [b] pare che debba essere riconosciuto a Bolden (e anche, secondo alcuni, al chitarrista Charlie Galloway, suo coevo), il merito di avere utilizzato per primo, nelle esecuzioni orchestrali, materiale tratto dal folklore musicale negro-americano. [/b] [/quote] Appunto, scusa, due righe più sotto si dice: “A lui comunque la tradizione attribuisce la paternità dell’hot blues, e cioè del blues eseguito orchestralmente, con variazioni [b]improvvisate[/b]”. Quindi? [/quote] Quindi il blues non è la radice del jazz, bensì ad un certo punto un jazzista (la cui qualifica sta ad indicare che il jazz già esisteva, per quanto in forma primitiva) ha scelto di innestare materiale tratto da blues e spirituals, in una musica, il jazz, che già c'era e ne era sprovvista. [quote]Certo che il rock col jazz c’entri poco (stiamo parlando di generi, ma anche forse di diversi “punti di vista”, non solo musicali…); però Polillo lo definisce “un derivato spurio del jazz” (sono andato a rivedermi la frase, pag. 289), proprio alla luce delle comuni origini blues e della condivisione delle armonie blues e r&b (pag. seguente). [/quote] E invece c'è una linea d'indagine di etno-musicologia che sostiene come rock e jazz non abbiano origini comuni. Se proprio si vuole esprimere disprezzo verso il rock (o meglio: il rock'n'roll), si potrebbe dire che esso è la degenerazione o l'imbastardimento del r&b e del blues, una sorta di figlio illegittimo: qualsiasi amante della musica che rocca e che rolla non ne sarà turbato minimamente. Il jazz è invece il cugino del blues, non derivando dal blues ma avendo con esso un certo grado di parentela. Credo che la borghesia nera sia stata la principale sostenitrice del falso storico che vede il blues come progenitore del jazz, e credo sia facile intuire il perchè (o qualcuno può provare a spiegarne il perchè, se il suo interesse è stato mosso dall'argomento). [quote] Termino col confermarti l’interesse e la serietà di questo dibattito, però sento anche lo scrupolo di non annoiare nessuno (a maggior ragione in un forum di ciclismo!). [/quote] Vabbè, è una piccola vendetta nei confronti del fantaciclismo, che detesto cordialmente ma che spopola nel forum. Un salutone cordiale, è stato un piacere. PS meglio At Fillmore o Live Evil?


Bitossi - 13/04/2007 alle 08:12

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] PS meglio At Fillmore o Live Evil? [/quote] Guarda la mia firma... ;) Poi ci sono le Cellar Door Sessions 1970 pubblicate di recente... PS: Un grande saluto anche a te; comunque spero che prima o poi un'altra discussioncella ce la faremo...


aranciata_bottecchia - 13/04/2007 alle 21:54

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] PS meglio At Fillmore o Live Evil? [/quote] Guarda la mia firma... ;) Poi ci sono le Cellar Door Sessions 1970 pubblicate di recente... PS: Un grande saluto anche a te; comunque spero che prima o poi un'altra discussioncella ce la faremo... [/quote] Live Evil, eh? ;) Nei prossimi giorni devo postare ancora un paio di riflessioni su alcune considerazioni di Polillo, che ho riletto ieri sera, poi chiudo questa piacevole discussione. Ciao


steveR - 16/04/2007 alle 18:21

salve a tutti ragazzi, ho letto che e' stato citato Erroll Garner e non potevo fare a meno di intervenire: io nn so una nota eppure suono ispirandomi a lui e vi assicuro che la gente rimane allibita e ti kiede ti suonare sempre restando attonita per lo stile sicuramente particolare che Garner insegna. Credo che se ci fosse ancora oggi comanderebbe il mondo musicale jazz di oggi, io studio all'universita' ma sono sicuro che nn avrei problemi a suonare ovunque pur nn sapendo la musica e nn lo dico per presunzione ma solo perke' so ke la gente ama la musica e ti ama per come suoni e nn se la sai o no, credo molto nel talento di ognuno in cio' che si ha per volere di qualcuno che sta in alto e ci guarda sempre. N Polillo no...lui ha criticato Garner e non posso vederlo proprio!www.youtube.com/stevelovesjazz

 

[Modificato il 16/04/2007 alle 18:36 by steveR]


Subsonico - 16/04/2007 alle 19:26

certo che entrare in un forum di ciclismo parlando di musica è quantomeno spiazzante! :o


GiboSimoni - 26/04/2007 alle 15:02

chiedo aiuto a qualke esperto di musica....chi canta la canzone enjoy the silence l'ascoltavo in radio oggi ma mi è sfuggito il nome di chi la canta so che è un gruppo ma nn so quale...qualkuno di voi lo sa????help me please :)


Andrea Innsbruck - 26/04/2007 alle 15:04

[quote][i]Originariamente inviato da GiboSimoni [/i] chiedo aiuto a qualke esperto di musica....chi canta la canzone enjoy the silence l'ascoltavo in radio oggi ma mi è sfuggito il nome di chi la canta so che è un gruppo ma nn so quale...qualkuno di voi lo sa????help me please :) [/quote] La versione originale è dei Depeche Mode, ma i Lacuna Coil hanno fatto una cover (ottima) lo scorso anno.


GiboSimoni - 26/04/2007 alle 15:07

[quote][i]Originariamente inviato da Andrea Innsbruck [/i] [quote][i]Originariamente inviato da GiboSimoni [/i] chiedo aiuto a qualke esperto di musica....chi canta la canzone enjoy the silence l'ascoltavo in radio oggi ma mi è sfuggito il nome di chi la canta so che è un gruppo ma nn so quale...qualkuno di voi lo sa????help me please :) [/quote] La versione originale è dei Depeche Mode, ma i Lacuna Coil hanno fatto una cover (ottima) lo scorso anno. [/quote] grazie andrea...i mitici depeche cm ho fatto a nn riconoscerli :P:)


antonello64 - 27/04/2007 alle 22:46

[i] MOSCA - Il grande musicista russo Mstislav Rostropovich è morto in un ospedale di Mosca, a ottant'anni, dopo una lunga malattia. Considerato il più grande violoncellista della nostra epoca, l'artista che, dopo il leggendario Pablo Casals, ha saputo al meglio esprimere le qualità e le potenzialità del suo strumento, meno considerato di altri, è stato anche un celebre direttore d'orchestra e un compositore. Ed è ricordato anche come uno dei più strenui oppositori del regime sovietico, amico dello scrittore Alezander Solzhenitsyn, che ospitò a casa sua per quattro anni, e del compositore Dimitri Shostakovic, che fu anche suo maestro e gli dedicò alcune composizioni. Il grande pubblico, poi, quello digiuno di musica classica, lo ricorda come l'artista che l'11 novembre 1989 suonò davanti al muro di Berlino che crollava, gesto nobile e sentito, memorabile, per festeggiare la fine della guerra fredda. Rostropovich ottenne già da giovanissimo un grande successo nel suo Paese e all'estero, e inizialmente il regime sovietico ne andava fiero, e gli aveva tributato molti onori. Nel 1950 era stato insignito del Premio Stalin, all'epoca la massima onorificenza dell'Unione Sovietica, e nel 1956 era diventato primo violoncello all'orchestra di stato dell'Urss e professore di violoncello al conservatorio di Mosca. Ma non gli perdonò le critiche, e soprattutto l'amicizia verso Solzhenitsyn: "In Russia avevo tanti amici - raccontò una volta Rostropovich - Quando in Occidente fu pubblicata la mia lettera a favore di Solzhenitsyn, questi amici, quasi tutti, incontrandomi, voltavano la faccia e guardavano i muri, studiando meticolosamente il colore dell'intonaco". In seguito ai fortissimi contrasti con le autorità sovietiche nel 1974 il violoncellista venne esiliato e successivamente privato della cittadinanza russa. Si trasferì con la moglie negli Stati Uniti, divenne cittadino americano e nel 1977 direttore della National Symphony Orchestra di Washington. "Mi cacciarono - dichiarò recentemente il musicista - io non avrei mai abbandonato per mia volontà il mio Paese". Il regime sovietico non lo perdonò mai, tant'è vero che il grande violoncellista potè tornare in patria solo nel 1991, all'indomani del crollo del regime sovietico. Vi tornò poi diverse volte non solo per tenere concerti, ma anche come ambasciatore dell'Unesco, per aiutare i bambini del suo Paese. Recentemente ha promosso una campagna di vaccinazioni contro l'epatite B, diretta a tre milioni di bambini. Il 27 marzo, in occasione del suo ultimo compleanno, tutta la Russia, a cominciare dal presidente Vladimir Putin, gli rese finalmente omaggio: "Lei è famoso in tutto il mondo non soltanto per essere un brillante solista e un eminente conduttore ma anche come leale difensore dei diritti umani e un intransigente combattente per gli ideali democratici", ha detto il capo del Cremlino in una nota diffusa in quell'occasione. In onore di Rostropoviche è stato anche tenuto un ricevimento con 500 invitati, atto definitivo di riconciliazione delle autorità russe con il maestro. Oggi il presidente russo Putin ha commentato con queste parole la morte di Rostropovich: "E' una perdita terribile per la cultura russa". Nato il 27 marzo 1927 in Russia, a Baku, nell'Azerbaijan, figlio e nipote di violoncellisti, Rostropovich scopre il suo talento musicale a soli quattro anni. Durante l'adolescenza entra nel Conservatorio di Mosca, dove studia con pianoforte, violoncello e direzione d'orchestra. Il suo primo concerto ha luogo quando lui ha appena quindici anni. Da lì comincia una carriera costellata da grandi successi, e memorabili esecuzioni. Nel 1955 Rostropovich sposa il primo soprano del teatro Bolshoi di Mosca, Galina Visnevskaja. Da allora, ha spesso accompagnato la moglie al pianoforte, creando un raffinato ensemble musicale. Le due figlie, Olga e Helen, sono entrambe musiciste. Dopo la National Symphony Orchestra di Washington, ha diretto molte altre importanti orchestre, e suonato nelle maggiori sale da concerto del mondo. Ha diretto anche numerose opere liriche, tra le quali Lady Macbeth nel distretto di Minsk, l'opera censurata del suo amico Shostakovic. Rostropovich è stato anche direttore e fondatore di molti festival musicali. Negli ultimi anni, a causa dell'età avanzata e della malattia, aveva smesso l'attività di violoncellista, dedicandosi solo alla direzione d'orchestra. [/i] da Repubblica.it per tutti gli appassionati di musica classica (come il sottoscritto) questa è una grande perdita. Mstislav Rostropovich sta al violoncello come Artur Rubinstein sta al pianoforte e Yehudi Menuhin sta al violino. Memorabile la sua esibizione a Berlino dove suonò in strada una Partita di Bach, con uno Stradivari del 1711 del valore di qualche milione di dollari: quella era l'unica cosa che gli fu concesso di portare con sè quando fu esiliato dall'Unione Sovietica.


Subsonico - 30/04/2007 alle 19:54

Volevo ascoltarli un altro poco prima di parlarvene, ma data la situazione in cui calza il ciclismo val proprio la pena di segnarvi questo supergruppo indie, che dedica il suo nome all' Operacion Puerto ([b]Il teatro degli orrori[/b]) e l'album all'UCI ([i]L'impero delle tenbre[/i]. Vi posto semplicemente qualche verso della recensione di www.Rockit.it: "La sensazione predominante è quella della sconfitta. Quella di una caduta senza paracadute. Tu non sei un santo non sei un eroe, sei piuttosto un vinto, canta Capovilla. Me ne frego di Dio, me ne frego del Demonio, me ne frego dei Sacramenti, me ne frego di te. Ma non solo. Entrare dentro questo disco significa accettare le brutalità del vivere sbattuta in faccia senza alcuna giustizia attraverso la più bella delle arme letali: la poesia" Il tutto in salsa noise-rock. Bello no? Vi cito 2 dei pezzi più allegri: "Per spegnere la sete orrenda che mi divora dentro, non basterebbe il vino che colmerebbe la sua tomba.E non è poco, visto che l'ho gettata in fondo a un pozzo!" "Abbiamo perso la memoria del 20° secolo, abbiamo perso la gloria del 20° secolo: comunque sia, abbiamo perso. Abbiamo perso, eccome! Così come abbiamo perso l'euforia primigenia che provavamo nel sentirci vivi..."


pacho - 08/05/2007 alle 20:09

ATTEZIONE ATTENZIONE: incremento delle prestazione del 37,364932 % con la seguente colonna sonora atta ad accompagnare le vostre uscite biciclettistiche. GLi amatori e i sabbioni potranno usufruire addirittura, udite udite, di un surplus del 14%. I passaggi sono semplici: scaricare (su emule si trovano) le seguenti scariche dinamitarde ed ascoltarle RIGOROSAMENTE nelle sequenza prescritta. 1) Sei banana dura - Windopen ( tanto per far capire chi è il ras della strada. Oggi) 2)Caught With the Meat in Your Mouth - Dead boys (al primo cavalcavia a 230 mt da casa però col cazz., oggi ve lo mangerete) 3) (I'm) Stranded - The Saints 4) Pogo dancing - The Vibrators 5)I'm chollo - The dichkies 6)Whips & Furs - The Vibrators (defaticamento post-ripetuta) 6)I know your feelings - not moving 7)I did u no wrong - versione sex pistols oppure Guns 'n'roses (a scelta) 8)Hey little rich boy - Sham69 (quando passa lo sborone in mercedes a 200 all'ora facendovi il pelo) 9)These Boots Are Made For Walking - versione Johnny Thunders 10)Tex - litfiba (per i momenti di crisi che sono inevitabili:Od:) 11)Complete control - Clash (per la sparata della vita...quando sentite che ok, le gambe sono fottute, però non siete mai andati così forte) 12)Song to the siren - Tim Buskley (state toraendo a casa... e vi godete gli ultimi momenti di solitudine prima di tornare nel mondo reale) Soddisfatti o rimborsati:IoI


Manuel - 08/05/2007 alle 21:02

Ragazzi, è uscito l'Ultimo Album di GIGI D'AGOSTINO - Lento Violento...E altre storie, è stupendo


pacho - 08/05/2007 alle 21:12

[quote][i]Originariamente inviato da Manuel [/i] Ragazzi, è uscito l'Ultimo Album di GIGI D'AGOSTINO - Lento Violento...E altre storie, è stupendo [/quote] Sto correndo a comprarlo


KeNsHiN - 08/05/2007 alle 21:46

io sono più per il genere punk-rock-ska-emo tipo: sistem of down,steind,metallica,guano apes,linkin park, limp bizkit,linea 77, subsonica ,meganoidi ma ascolto un po' di tutto basta ke sprigioni energia:o:o


dietzen - 09/05/2007 alle 04:00

[quote][i]Originariamente inviato da pacho [/i] ATTEZIONE ATTENZIONE: incremento delle prestazione del 37,364932 % con la seguente colonna sonora atta ad accompagnare le vostre uscite biciclettistiche. GLi amatori e i sabbioni potranno usufruire addirittura, udite udite, di un surplus del 14%. I passaggi sono semplici: scaricare (su emule si trovano) le seguenti scariche dinamitarde ed ascoltarle RIGOROSAMENTE nelle sequenza prescritta. 1) Sei banana dura - Windopen ( tanto per far capire chi è il ras della strada. Oggi) 2)Caught With the Meat in Your Mouth - Dead boys (al primo cavalcavia a 230 mt da casa però col cazz., oggi ve lo mangerete) 3) (I'm) Stranded - The Saints 4) Pogo dancing - The Vibrators 5)I'm chollo - The dichkies 6)Whips & Furs - The Vibrators (defaticamento post-ripetuta) 6)I know your feelings - not moving 7)I did u no wrong - versione sex pistols oppure Guns 'n'roses (a scelta) 8)Hey little rich boy - Sham69 (quando passa lo sborone in mercedes a 200 all'ora facendovi il pelo) 9)These Boots Are Made For Walking - versione Johnny Thunders 10)Tex - litfiba (per i momenti di crisi che sono inevitabili:Od:) 11)Complete control - Clash (per la sparata della vita...quando sentite che ok, le gambe sono fottute, però non siete mai andati così forte) 12)Song to the siren - Tim Buskley (state toraendo a casa... e vi godete gli ultimi momenti di solitudine prima di tornare nel mondo reale) Soddisfatti o rimborsati:IoI [/quote] noto una certa preponderanza di inghilterra fine anni '70... :clap:


dietzen - 09/05/2007 alle 04:01

[quote][i]Originariamente inviato da KeNsHiN [/i] io sono più per il genere punk-rock-ska-emo tipo: sistem of down,steind,metallica,guano apes,linkin park, limp bizkit,linea 77, subsonica ,meganoidi ma ascolto un po' di tutto basta ke sprigioni energia:o:o [/quote] sono stato a sentire i meganoidi giusto stasera. :yes:


Carrefour de l arbre - 09/05/2007 alle 09:43

avete mai abbinato una canzone ad un'impresa ciclistica? io ho sempre ritenuto la "untitled # 3" dei SIGUR ROS (oltrechè essere un pezzo splendido in perfetto stile Sigur Ros) la perfetta colonna sonora per la cavalcata di Pantani del 27 Luglio 1998 :)


Subsonico - 09/05/2007 alle 15:07

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] avete mai abbinato una canzone ad un'impresa ciclistica? io ho sempre ritenuto la "untitled # 3" dei SIGUR ROS (oltrechè essere un pezzo splendido in perfetto stile Sigur Ros) la perfetta colonna sonora per la cavalcata di Pantani del 27 Luglio 1998 :) [/quote] eheh, ritorna samskeyti.... a proposito, sto studiando bene l'excel per realizzare un giochino sulla musica di quelli che dalla foto bisogna indovinare il cantante/gruppo....sono un po' impegnato e per ora non se ne va niente, ma a luglio vi farò di certo sapere. PS...per chi è della terra di Bari, a fine luglio Giovinazzo Rock Festival, con Tre Allegri Ragazzi Morti, Amari e Marta sui tubi!! :)


KeNsHiN - 09/05/2007 alle 20:53

[quote][i]Originariamente inviato da dietzen [/i] [quote][i]Originariamente inviato da KeNsHiN [/i] io sono più per il genere punk-rock-ska-emo tipo: sistem of down,steind,metallica,guano apes,linkin park, limp bizkit,linea 77, subsonica ,meganoidi ma ascolto un po' di tutto basta ke sprigioni energia:o:o [/quote] sono stato a sentire i meganoidi giusto stasera. :yes: [/quote] GRANDE!!!! :cincin::cincin::D:crazy:


Subsonico - 09/05/2007 alle 22:15

han fatto robe dell'ultimo album o han variato?


GiboSimoni - 09/05/2007 alle 23:38

help me per favore: mi dite le opere + importanti del compositore vangelis???


antonello64 - 10/05/2007 alle 07:28

ecco Vangelis http://italian.imdb.com/name/nm0006331/


dietzen - 10/05/2007 alle 19:55

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] han fatto robe dell'ultimo album o han variato? [/quote] se la domanda era per me :) , hanno mischiato ultimo album e un po' di pezzi classici.


Subsonico - 10/05/2007 alle 21:27

te lo chiesto perchè dai classici (supereroi, ma anche zeta reticoli) alle ultime cose di gravanoeli c'è un bel po' di differenza, mi chiedevo se le avessero interpetate con una linea comune o tutte com'erano in origine...


ispanico - 10/05/2007 alle 23:34

Qualcuno sa dirmi il titolo della sigla del giro 94 cantata da Pantani.


Bitossi - 11/05/2007 alle 08:28

[quote][i]Originariamente inviato da ispanico [/i] Qualcuno sa dirmi il titolo della sigla del giro 94 cantata da Pantani. [/quote] Mi pare si intitolasse "E adesso pedala" (come da ritornello...), ma l'anno era il 1996. Pantani si stava curando dopo l'incidente del 18 ottobre (mio compleanno!) 1995.


dietzen - 11/05/2007 alle 12:02

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] te lo chiesto perchè dai classici (supereroi, ma anche zeta reticoli) alle ultime cose di gravanoeli c'è un bel po' di differenza, mi chiedevo se le avessero interpetate con una linea comune o tutte com'erano in origine... [/quote] supereroi per esempio non l'hanno fatta, e in effetti anche il suono dei vecchi brani vira un po' verso quello dell'ultimo album.


Manuel - 11/05/2007 alle 12:14

[quote][i]Originariamente inviato da pacho [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Manuel [/i] Ragazzi, è uscito l'Ultimo Album di GIGI D'AGOSTINO - Lento Violento...E altre storie, è stupendo [/quote] Sto correndo a comprarlo [/quote] Oltre che grande onestà (2 cd 15 euro..che neanche al marocchino) la musica è fantastica! E questo lo dimostra, vediamo i vostri "misicisti" dove stanno!!!: Pos. Att. Pos. Prec. N. Sett. Titolo Etichetta Artista Distributore 1 0 1 Call me irresponsible warner bros BUBLE' MICHAEL wmi 2 1 3 The best damn thing rca/ricordi AVRIL sony bmg [b]3 0 1 Lento violento media records D'AGOSTINO GIGI edel[/b] 4 0 1 Pia come la canto io polydor NANNINI G. universal music 5 2 45 Nessuno e' solo capitol FERRO TIZIANO emi 6 3 7 Vicky love iris (mercury) ANTONACCI B. universal music 7 4 24 Soundtrack '96-'06 sugar ELISA wmi 8 6 25 Io canto atlantic PAUSINI LAURA wmi 9 5 26 Handful of soul schema BIONDI MARIO family affair 10 7 23 Loose geffen records FURTADO N. universal music 11 8 31 Joy bollettino/ricordi ALLEVI GIOVANNI sony bmg 12 10 6 Como ama una mujer epic LOPEZ JENNIFER sony bmg 13 9 32 Fly polydor ZUCCHERO universal music 14 12 9 Appena prima di partire universo ZERO ASSOLUTO sony bmg 15 11 3 B'day columbia BEYONCE sony bmg 16 14 2 Favourite worst nightmare domino ARCTIC MONKEYS self 17 13 6 L'alba di domani virgin/deriva TIROMANCINO emi 18 0 1 American doll posse epic AMOS TORI sony bmg 19 15 6 The very best of rhino records DOORS wmi 20 23 11 Il mio nome e' pino daniele e vivo qui rca italiana DANIELE PINO sony bmg 21 16 3 Twelve columbia SMITH PATTI sony bmg 22 27 9 Il latitante epic SILVESTRI DANIELE sony bmg 23 17 8 Stay simply red limited SIMPLY RED edel 24 25 23 Diamanti rca italiana VENDITTI ANTONELLO sony bmg 25 19 9 Life in cartoon island MIKA universal music 26 29 6 Dignity virgin DUFF HILARY emi 27 20 8 Musica aroundthemusic/ric MENEGUZZI PAOLO sony bmg 28 21 34 Futuresex/lovesound zomba/ricordi TIMBERLAKE JUSTIN sony bmg 29 18 9 Pensa atlantic MORO FABRIZIO wmi 30 38 12 Il vuoto mercury BATTIATO F. universal music 31 31 22 No concept bollettino/ricordi ALLEVI GIOVANNI sony bmg 32 30 13 Back to black island WINEHOUSE A. universal music 33 28 8 Introducing joss stone virgin STONE JOSS emi 34 0 1 Fiction century media DARK TRANQUILLITY emi 35 60 15 Perle polydor NANNINI G. universal music 36 26 9 Made in japan - 25th anniversary edition emi mktg DEEP PURPLE emi 37 40 66 Grazie polydor NANNINI G. universal music 38 39 2 Rosso, verde, giallo e blu blue note FRESU PAOLO emi 39 22 27 Made in italy rca italiana D'ALESSIO GIGI sony bmg 40 56 14 Not too late capitol JONES NORAH emi 41 37 14 The confession tour warner bros MADONNA wmi 42 36 9 Dall'altra parte del cancello ariola CRISTICCHI SIMONE sony bmg 43 0 1 Snakes and arrows atlantic RUSH wmi 44 41 24 Renatissimo! tattica ZERO RENATO sony bmg 45 62 52 Stadium arcadium warner bros RED HOT CHILI PEPPER wmi 46 52 23 Beautiful world polydor TAKE THAT universal music 47 54 24 18 singles island U2 universal music 48 47 2 Greatest hits (le cose non vanno mai...) dischi di cioccolata GIORGIA sony bmg 49 55 2 It's time warner bros BUBLE' MICHAEL wmi 50 32 9 Parole nel vento capitol STADIO emi 51 58 22 Back to basics rca/ricordi AGUILERA CHRISTINA sony bmg 52 46 2 Alla fine della notte ariola NEFFA sony bmg 53 33 2 We'll never turn back epitaph-anti MAVIS STAPLES self 54 79 23 Vasco rossi: the platinum collection capitol ROSSI VASCO emi 55 61 25 Unicamentecelentano clan celentano CELENTANO ADRIANO sony bmg 56 0 1 Djin djin capitol KIDJO ANGELIQUE emi 57 34 27 Divenire decca EINAUDI universal music 58 84 25 The best of depeche mode volume one virgin DEPECHE MODE emi 59 50 14 Danson metropoli (canzoni di paolo conte sugar AVION TRAVEL wmi 60 64 5 Rocket man mercury JOHN ELTON universal music 61 0 1 111 (centoundici) emi mktg FERRO TIZIANO emi 62 53 7 Requiem blackout VERDENA universal music 63 44 2 Le canzoni epic MANNOIA FIORELLA sony bmg 64 100 16 An ancient muse universal classic LOREENA MCKENNITT universal music 65 78 2 In direzione ostinata e contraria nuvole DE ANDRE' FABRIZIO sony bmg 66 87 2 Un uomo edel local FINARDI EUGENIO edel 67 57 7 A beautiful lie virgin 30 SECONDS TO MARS emi 68 24 3 Year zero interscope NINE INCH N. universal music 69 49 6 Big geffen records GRAY MACY universal music 70 65 7 Good morning revival epic GOOD CHARLOTTE sony bmg 71 43 10 Ennio morricone: the platinum collection emi mktg MORRICONE ENNIO emi 72 70 2 Le onde ricordi EINAUDI LUDOVICO sony bmg 73 0 1 Appetite for destruction geffen records GUNS N' ROSES universal music 74 59 7 Le avventure di lucio battisti e mogol numero uno BATTISTI LUCIO sony bmg 75 42 28 Once again columbia LEGEND JOHN sony bmg 76 48 5 Sotto i cieli di rino rca italiana GAETANO RINO sony bmg 77 0 1 Bau pdu MINA sony bmg 78 0 1 Il pane, il vino e la visione capitol CAMMARIERE SERGIO emi 79 0 1 Pianissimo fortissimo capitol PERTURBAZIONE emi 80 96 2 I giorni ricordi EINAUDI LUDOVICO sony bmg 81 77 5 12000 lune rca italiana DALLA LUCIO sony bmg 82 68 2 Calma apparente ariola RAMAZZOTTI EROS sony bmg 83 72 3 Aspettando il sole mercury NEFFA universal music 84 35 11 We all love ennio morricone sony MORRICONE ENNIO sony bmg 85 93 2 Quartet nonesuch METHENY PAT / BRAD M wmi 86 0 1 Quanti amori rca italiana D'ALESSIO GIGI sony bmg 87 92 15 Super gold edition gdm ENNIO MORRICONE edel 88 74 9 L'albero delle fate columbia MANGO sony bmg 89 99 2 Noi con voi atlantic POOH wmi 90 0 1 Nella stanza 26 warner bros NEK wmi 91 0 1 Velvet underground & nico polydor VELVET UNDERGROUND universal music 92 0 1 Mentre tutto scorre sugar NEGRAMARO wmi 93 45 3 Fear of a blank planet roadrunner PORCUPINE TREE wmi 94 80 15 Notturni deutsche grammophon POLLINI universal music 95 0 1 La revancha del tango ya basta GOTAN PROJECT self 96 0 1 Greatest hits ii emi mktg QUEEN emi 97 0 1 Tra le mie canzoni mercury ANTONACCI B. universal music 98 51 3 23 bb (4 a d ) BLONDE REDHEAD self 99 69 8 The best of laura pausini c.g.d PAUSINI LAURA wmi 100 0 1 Meteora warner bros LINKIN PARK wmi


antonello64 - 12/05/2007 alle 08:32

[quote][i]Originariamente inviato da Manuel [/i] [quote][i]Originariamente inviato da pacho [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Manuel [/i] Ragazzi, è uscito l'Ultimo Album di GIGI D'AGOSTINO - Lento Violento...E altre storie, è stupendo [/quote] Sto correndo a comprarlo [/quote] Oltre che grande onestà (2 cd 15 euro..che neanche al marocchino) la musica è fantastica! E questo lo dimostra, vediamo i vostri "misicisti" dove stanno!!!: [/quote] se la qualità della musica si dovesse giudicare dalle classifiche di vendita, allora staremmo freschi! Bach, Beethoven e Mozart sarebbe surclassati dai vari Gigi D'Alessio, Baglioni, Venditti & c. Comunque mi fa piacere Paolo Fresu nei primi 40 e addirittura Maurizio Pollini nei primi 100.


desmoblu - 12/05/2007 alle 14:10

Qualcuno ha sentito l'ultimo singolo di Marra? L'ho ascoltato qualche giorno fa per radio, credo su catersport. Divertente, s'intitola "sono un genio ma non lo dimostro"


Subsonico - 12/05/2007 alle 15:12

ma che razza di ragionamento è? quanti alla settimana possono comprare un disco di musica composta al meglio 100 anni fa?


antonello64 - 12/05/2007 alle 15:27

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] ma che razza di ragionamento è? quanti alla settimana possono comprare un disco di musica composta al meglio 100 anni fa? [/quote] non ti piace la musica composta 100 anni fa? Peggio per te, non sai cosa ti perdi.


Subsonico - 12/05/2007 alle 15:35

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] ma che razza di ragionamento è? quanti alla settimana possono comprare un disco di musica composta al meglio 100 anni fa? [/quote] non ti piace la musica composta 100 anni fa? Peggio per te, non sai cosa ti perdi. [/quote] Non rivoltare la frittata come piace a te e rispondi alla domanda...con me non attacca :Od: Ho detto quanti, ogni settimana, scoprono una pulsione verso musica composta 100 anni fa quando c'è un (semi)nuovo prodotto sul mercato? Ovviamente i giudizi sul prodotto restano opinabili, specialmente i miei. Ovviamente meglio Bach di Gigi D'Alessio.


antonello64 - 12/05/2007 alle 20:29

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] ma che razza di ragionamento è? quanti alla settimana possono comprare un disco di musica composta al meglio 100 anni fa? [/quote] non ti piace la musica composta 100 anni fa? Peggio per te, non sai cosa ti perdi. [/quote] Non rivoltare la frittata come piace a te e rispondi alla domanda...con me non attacca :Od: Ho detto quanti, ogni settimana, scoprono una pulsione verso musica composta 100 anni fa quando c'è un (semi)nuovo prodotto sul mercato? Ovviamente i giudizi sul prodotto restano opinabili, specialmente i miei. Ovviamente meglio Bach di Gigi D'Alessio. [/quote] amico mio, leggi meglio i post altrui prima di commentarli. Ciao!


Manuel - 12/05/2007 alle 20:32

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] ma che razza di ragionamento è? quanti alla settimana possono comprare un disco di musica composta al meglio 100 anni fa? [/quote] non ti piace la musica composta 100 anni fa? Peggio per te, non sai cosa ti perdi. [/quote] Non rivoltare la frittata come piace a te e rispondi alla domanda...con me non attacca :Od: Ho detto quanti, ogni settimana, scoprono una pulsione verso musica composta 100 anni fa quando c'è un (semi)nuovo prodotto sul mercato? Ovviamente i giudizi sul prodotto restano opinabili, specialmente i miei. Ovviamente meglio Bach di Gigi D'Alessio. [/quote] Studiosi dicono che se mozart fosse nato oggi avrebbe fatto Trance...:O--


antonello64 - 12/05/2007 alle 20:35

[quote][i]Originariamente inviato da Manuel [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] ma che razza di ragionamento è? quanti alla settimana possono comprare un disco di musica composta al meglio 100 anni fa? [/quote] non ti piace la musica composta 100 anni fa? Peggio per te, non sai cosa ti perdi. [/quote] Non rivoltare la frittata come piace a te e rispondi alla domanda...con me non attacca :Od: Ho detto quanti, ogni settimana, scoprono una pulsione verso musica composta 100 anni fa quando c'è un (semi)nuovo prodotto sul mercato? Ovviamente i giudizi sul prodotto restano opinabili, specialmente i miei. Ovviamente meglio Bach di Gigi D'Alessio. [/quote] Studiosi dicono che se mozart fosse nato oggi avrebbe fatto Trance...:O-- [/quote] non ho neanche idea di cosa sia la Trance, però è meglio che Mozart sia nato 250 anni fa.


Subsonico - 12/05/2007 alle 20:39

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] ma che razza di ragionamento è? quanti alla settimana possono comprare un disco di musica composta al meglio 100 anni fa? [/quote] non ti piace la musica composta 100 anni fa? Peggio per te, non sai cosa ti perdi. [/quote] Non rivoltare la frittata come piace a te e rispondi alla domanda...con me non attacca :Od: Ho detto quanti, ogni settimana, scoprono una pulsione verso musica composta 100 anni fa quando c'è un (semi)nuovo prodotto sul mercato? Ovviamente i giudizi sul prodotto restano opinabili, specialmente i miei. Ovviamente meglio Bach di Gigi D'Alessio. [/quote] amico mio, leggi meglio i post altrui prima di commentarli. Ciao! [/quote] e te stai continuando a girare la frittata....:bll:


antonello64 - 12/05/2007 alle 20:40

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] ma che razza di ragionamento è? quanti alla settimana possono comprare un disco di musica composta al meglio 100 anni fa? [/quote] non ti piace la musica composta 100 anni fa? Peggio per te, non sai cosa ti perdi. [/quote] Non rivoltare la frittata come piace a te e rispondi alla domanda...con me non attacca :Od: Ho detto quanti, ogni settimana, scoprono una pulsione verso musica composta 100 anni fa quando c'è un (semi)nuovo prodotto sul mercato? Ovviamente i giudizi sul prodotto restano opinabili, specialmente i miei. Ovviamente meglio Bach di Gigi D'Alessio. [/quote] amico mio, leggi meglio i post altrui prima di commentarli. Ciao! [/quote] e te stai continuando a girare la frittata....:bll: [/quote] non ho mai mangiato frittata in vita mia


Subsonico - 12/05/2007 alle 21:10

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] ma che razza di ragionamento è? quanti alla settimana possono comprare un disco di musica composta al meglio 100 anni fa? [/quote] non ti piace la musica composta 100 anni fa? Peggio per te, non sai cosa ti perdi. [/quote] Non rivoltare la frittata come piace a te e rispondi alla domanda...con me non attacca :Od: Ho detto quanti, ogni settimana, scoprono una pulsione verso musica composta 100 anni fa quando c'è un (semi)nuovo prodotto sul mercato? Ovviamente i giudizi sul prodotto restano opinabili, specialmente i miei. Ovviamente meglio Bach di Gigi D'Alessio. [/quote] amico mio, leggi meglio i post altrui prima di commentarli. Ciao! [/quote] e te stai continuando a girare la frittata....:bll: [/quote] non ho mai mangiato frittata in vita mia [/quote] e chi ha detto che le mangi? te le rivolti soltanto...;)


antonello64 - 12/05/2007 alle 22:24

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Ovviamente meglio Bach di Gigi D'Alessio. [/quote] ma va?


ale - 13/05/2007 alle 13:27

...e la colonna sonora della presentazione della tappa di oggi di Cassani? qualcuno l'ha sentita? era un pezzo popolare sardo, penso, molto azzeccato secondo me, nessuno saprebbe indicarmi chi la cantava o il titolo? o magari si può rivedere la clip da qualche parte? grazie, ciao! buona domenica!

 

[Modificato il 13/05/2007 alle 13:36 by ale]


dedalus - 18/05/2007 alle 19:42

il 18 maggio 1980 moriva Ian Curtis, leader dei Joy Division, una delle figure più importanti della musica rock. pare che sia uscito un film sulla sua storia (da repubblica.it). per saperne di più: http://it.wikipedia.org/wiki/Ian_Curtis


Carrefour de l arbre - 18/05/2007 alle 20:09

[quote][i]Originariamente inviato da dedalus [/i] il 18 maggio 1980 moriva Ian Curtis, leader dei Joy Division, una delle figure più importanti della musica rock. pare che sia uscito un film sulla sua storia (da repubblica.it). per saperne di più: http://it.wikipedia.org/wiki/Ian_Curtis [/quote] ecco, se devo dire due gruppi fondamentali per la mia discografia dico proprio Joy Division e The Smiths (noto solo ora che curiosamente i loro nomi sono agli antipodi: massimo tentativo di provocazione il gruppo di Curtis, massimo tentativo di omologazione il gruppo di Morrisey) Grazie per avercelo ricordato.


Subsonico - 28/06/2007 alle 14:25

ecco una cosa che pensavo di non trovare mai sul mercato, nemmeno quello nero: musica di destra e di qualità. Come il folk degli Ianva in "Disobbedisco!" dedicato alla pagliacciata di Fiume. Certo, qualche effetto grezzo da discoteca se lo potevano risparmiare. Se vi piace il revival, vi consiglio "Desparecido" dei Litfiba in attesa di avere 17re. Niente di nuovo, credo, per lepoca, ma cmq buona musica. Vi consiglio di vedere qualche video d'epoca su Youtube: la presenza scenica di Pelù è veramente notevole!


Carrefour de l arbre - 28/06/2007 alle 14:33

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Se vi piace il revival, vi consiglio "Desparecido" dei Litfiba in attesa di avere 17re. Niente di nuovo, credo, per lepoca, ma cmq buona musica. Vi consiglio di vedere qualche video d'epoca su Youtube: la presenza scenica di Pelù è veramente notevole! [/quote] 17 Re è IL disco dei Litfiba, è di gran lunga quello qualitativamente più bello.....


dedalus - 28/06/2007 alle 22:46

[quote]musica di destra e di qualità [/quote] c'era anche M.Morsello, definito da tanti il 'De Andrè nero'. per quanto la sua esistenza sia stata piena di episodi molto poco chiari, ha lasciato almeno due brani memorabili: Canti Assassini Generazione '78 i testi non sono molto condivisibili, ma sono due ballate veramente splendide.


DeEjAy_FlAtBeAt - 29/06/2007 alle 11:05

Disco Music anni 90 per sempre:D:D:D Corona,Prezioso,Molella,Eiffel 65,Snap e tutti gli altri!!!


Admin - 02/07/2007 alle 13:18

Non è che qualcuno di voi avrebbe voglia o interesse di andare venerdì 6 al concerto dei Rolling Stones a Roma (Stadio Olimpico)? Ho due biglietti da rivendere... Sicuri che non vi va?? :D [img]http://www.poster.net/rolling-stones-the/rolling-stones-the-lips-5000657.jpg[/img] [img]http://www.newsmobile.it/telefoni/news/stones.jpg[/img] [img]http://www.flowerscircle.it/images/stones.jpg[/img] (Foto prese qua e là in rete: www.poster.net, www.newsmobile.it, www.flowerscircle.it)


Il Mago Gigi - 05/07/2007 alle 11:14

Il Bepi insieme a Savoldelli!!!! :podio: ___________________ E certa zét ‘ndo ìela du agn fa A ‘ndà sö e zo ‘nda éta l’è malfà I disìa Simoni o Cunego, però O ensìt ol gir, a ‘llo ensìt mé, ‘lo ensìt amò!!! http://www.ilbepi.com/content/OpenMedia.aspx?url=../canzoni/snd/61.mp3&estensione=.mp3&nome=Falco%20Saoldèl


Subsonico - 05/07/2007 alle 15:07

inutile dire che non ho capito una parola...


Il Mago Gigi - 06/07/2007 alle 09:45

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] inutile dire che non ho capito una parola... [/quote] :D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D:D ___________________ E certa zét ‘ndo ìela du agn fa A ‘ndà sö e zo ‘nda éta l’è malfà I disìa Simoni o Cunego, però O ensìt ol gir, a ‘llo ensìt mé, ‘lo ensìt amò!!!


Andrea Innsbruck - 07/07/2007 alle 15:53

Ieri sera ho visto qui a Innsbruck i Kosheen in concerto (gratis). Musica molto bella (rock-pop elettronico e drum n' bass) e loro sono davvero bravissimi.


Manuel - 07/07/2007 alle 18:56

[quote][i]Originariamente inviato da DeEjAy_FlAtBeAt [/i] Disco Music anni 90 per sempre:D:D:D Corona,Prezioso,Molella,Eiffel 65,Snap e tutti gli altri!!! [/quote] Mo m'hai deluso... hai dimenticato il più grande... GIGI D'AGOSTINO Cioè Another Way, L'Amour Toujours (Rmx), La Passion (Rmx) The Way, Star, The Riddle... pure Mauro Picotto, Mario Più, Zombie Nation, Gouriella...Massimo Er Gladiatore:D:D:D Rick a proposito ma MSN s'è rotto?:D:D:D


Carrefour de l arbre - 12/07/2007 alle 19:28

Ieri sera, nella splendida cornice di Piazza Castello di Ferrara, ho assistito alla strepitosa unica data italiana degli Arcade Fire. Credo che [i]obiettivamente[/i] li si possa reputare il miglior gruppo in attività, per qualità e originalità della musica offerta: http://it.wikipedia.org/wiki/The_Arcade_Fire http://www.arcadefire.com/flash.html http://www.ondarock.it/recensioni/2004_arcadefire.htm http://www.ondarock.it/recensioni/2007_arcadefire.htm e infine qualche brano dal loro myspace, tra cui "rebellion:lies" e la meravigliosa "wake up", con cui hanno chiuso il concerto di ieri: http://www.myspace.com/arcadefireofficial


Subsonico - 12/07/2007 alle 19:42

Non mi piace per niente il sito di cui hai postato le recensioni, ma pazienza... ti consiglio questo: non cambia la sostanza, ma almeno viene da un sito gestito da persone meno presuntuose e attaccate al passato. http://www.sentireascoltare.com/CriticaMusicale/Monografie/ArcadeFire.htm Non ritengo gli Arcade Fire il miglior gruppo in attività per le caratteristiche che hai elencato, ma cmq li apprezzo molto...ascoltandolo ancora però, l'ultimo lavoro mi ha fatto meno impressione di "funeral"


Carrefour de l arbre - 12/07/2007 alle 19:59

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] ...ascoltandolo ancora però, l'ultimo lavoro mi ha fatto meno impressione di "funeral" [/quote] io invece dò ragione a quelli di ondarock: il compito era arduo, ma i due dischi vanno al fotofinish.....Neon Bible è meno immediato ma più "compatto", e poi c'è "Intervention"....;)


Subsonico - 13/07/2007 alle 00:52

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] ...ascoltandolo ancora però, l'ultimo lavoro mi ha fatto meno impressione di "funeral" [/quote] io invece dò ragione a quelli di ondarock: il compito era arduo, ma i due dischi vanno al fotofinish.....Neon Bible è meno immediato ma più "compatto", e poi c'è "Intervention"....;) [/quote] Vabbè, tieni conto che ondarock a me sta sulle palle da quando nel forum non potevo dire mezza parola su qualsiasi cosa che tiravano in ballo i subsonica....è come se qui Lance7 dicesse (oh, è un esempio!) " a me non è piaciuto il tour dell'anno scorso" e uno gli rispondesse "sempre meglio dei tour vinti dall'uomo bionico!" E insomma, le offese uno deve pur tirarsele, non vanno date a priori... E poi a quelli di ondarock (ribattezzata ondagay in un thread in cui si elencavano tutti gli insulti ricevuti dagli altri forum, ben 20 pagine!! :D) un album non è innovativo se non è ACID-FOLK....:Od:


Manuel - 15/07/2007 alle 16:14

Ragazzi ho appena finito di creare una canzone ascoltabile da quì: http://www.speedyshare.com/268799163.html Chi vuole ascoltarla faccia pure, i commenti non sono sgraditi:D:D:D Ciauzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz


uffa - 17/07/2007 alle 14:16

Riprendiamo a torturare l'argomento Bitches Brew: io ci sento echi dei Colosseum, oppure nei Colosseum sento echi del Davis elettrico, come si preferisce...


Bitossi - 17/07/2007 alle 21:55

[quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] Riprendiamo a torturare l'argomento Bitches Brew: io ci sento echi dei Colosseum, oppure nei Colosseum sento echi del Davis elettrico, come si preferisce... [/quote] Filippo... un giorno questa me la spieghi in privato... :Od::Od::Od: Sarebbe interessante anche conoscere l'opinione di Antonello64... già, ma che fine ha fatto? Raddoppiato il periodo di astinenza, fino alla conclusione dell'inchiesta "Oil for drugs"? :Od:


uffa - 17/07/2007 alle 22:16

Non ho controllato di che anno siano i pezzi dei Colosseum che mi sono venuti in mente, quindi non so chi mi riecheggia chi... E' principalmente la batteria che mi dà questa sensazione...


Bitossi - 19/07/2007 alle 14:42

[quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] Non ho controllato di che anno siano i pezzi dei Colosseum che mi sono venuti in mente, quindi non so chi mi riecheggia chi... E' principalmente la batteria che mi dà questa sensazione... [/quote] Che fai, mi costringi ad un discorso serio? Ma si, dai, la diretta del Tour non è ancora cominciata... ;) Beh, potrei cavarmela dicendo che si tratta di [b]musica[/b], frutto di un "codice" limitato ed infinito contemporaneamente (bella questa... :D), in cui comunque i "richiami" non sono assolutamente infrequenti. Basta una nota, un passaggio... ad esempio Bill Evans in un brano del disco "Waltz for Debby" sembra accennare ad alcune note de "La gatta"... addirittura in un concerto per piano di Beethoven (non ricordo quale, mannaja) sembra improvvisamente affiorare un passaggio blues... che cosa vogliamo dire, che Gino Paoli ha copiato da o si è ispirato a Bill Evans? (il contrario non sarebbe possibile, per ragioni cronologiche... e logiche!). O che il sordastro di Bonn sia da annoverare tra i progenitori del blues? Di sicuro Davis era bravissimo a "nusmare" quello che c'era in giro, ma molto più spesso erano artisti "minori" (gia, ma come si distingue un "maggiore" da un "minore"?) a trarre beneficio dalle sue intuizioni (che a loro volta spessissimo traevano spunto da altre intuizioni isolate, e magari mai portate a compimento da altri...). Per quel che mi ricordo, i Colosseum erano un (medio?) gruppo di [i]british rock blues[/i], con all'attivo almeno una facciata in quello stile che a posteriori sarà chiamato [i]progressive[/i] (mi riferisco a "Valentyne Suite", disco carino per quanto orrida fosse la copertina...). Il batterista era l'allora osannato John Hiseman (formerà in seguito i Tempest, gruppo esibizionistico quanto pochi), di formazione semijazzistica come il sassofonista (recentemente scomparso) John Heckstall-Smith. Vado a memoria: i batteristi in "Bitches brew" sono quasi sempre due (più percussionisti sparsi...): Lenny White (molto r&b) e Jack DeJohnette (molto jazzy, molto colorato ed uno tra i miei preferiti). Si distinguono abbastanza chiaramente: il primo suona a sinistra, l'altro nel canale destro. Comunque, aldilà della possibilità di un richiamo casuale come quelli citati sopra (forse un passaggio un po' più blues nel disco di Miles, magari con l'organo di Larry Young?), mi sembrano esperienze musicali categoricamente (in senso letterale di "categoria", "genere") distinte. E poi resta il fatto che, comunque la si voglia girare, la [b]storia[/b] ci dice che Davis era/è un genio musicale assoluto, la stessa cosa non può valere per il nostro simpatico gruppetto albionico...


Subsonico - 26/07/2007 alle 15:46

Una canzone per il momento del ciclismo proprio dai Negramato non me l'aspettavo: Cade la Pioggia, con un featuring di Jovanotti.


Zpaolo - 02/08/2007 alle 14:26

Ieri sera sono stato al concerto di Franco Battiato!!! Uno spettacolo unico, musicalmente ricchissimo di spunti, pezzi riarrangiati in versione piu rock, in piu tutti gli inni anni 80, in mezzo a 5000 persone in delirio, con Franco che saltellava da una parte all'altra del palco, dando la netta impressione di essere il piu divertito di tutti!!! Veramente imperdibile per gli amanti del GRANDE cantante siciliano!


Subsonico - 03/08/2007 alle 23:33

[quote][i]Originariamente inviato da Zpaolo [/i] Ieri sera sono stato al concerto di Franco Battiato!!! Uno spettacolo unico, musicalmente ricchissimo di spunti, pezzi riarrangiati in versione piu rock, in piu tutti gli inni anni 80, in mezzo a 5000 persone in delirio, con Franco che saltellava da una parte all'altra del palco, dando la netta impressione di essere il piu divertito di tutti!!! Veramente imperdibile per gli amanti del GRANDE cantante siciliano! [/quote] te Pensa, al Traffic Battitato è salito sul palco...con i Subsonica! Hanno reinterpretato reciprocamente 1 cavallo di battaglia noto per lo più ai fans: "Fetus" da una parte e "Preso Blu" dall'altra. Note musicali recenti: ho fatto incetta di album, usciti nel periodo maggio-giugno, 5 in tutto. "Era vuglaris" dei [b]Queens of the stone age[/b] non l'ho ascoltato granchè, e dopotutto non mi ha lasciato parecchio impressionato. Pochi spunti, veramente, e stoner un po' piatto. Ancora promossi invece i [b]White Stripes[/b], che riescono ancora a creare in "Icky Thump": nelle parti più strettamente rock sembrano ormai alla frutta, sonoramente non riescono a sviluppare niente di nuovo, ma nella fusion son fantastici: "Conquest", paciona, latineggiante ed azzeccata, e le cornamuse di "Prickly Thorn, But sweetly Worn" fanno veramente piacere. Il meglio però è toccato con St.Andrew, manco 2 minuti di follia e voce di Jack White filtrata. Ed una Meg una volta tanto capace. I [b]Piano Magic[/b] son tanto osannati da certa critica (vero Carrefour ? :D) però non mi paiono niente di particolare, solo un discreto pathos-rock Bella la strumentale "great Escapes" in "part-Monster". Probabilmente però richiedono parecchi ascolti, un po' come i [b]Petrol[/b], molto rindondanti ma con poca freschezza: in Casasonica ho l'impressione che stiano prendendo parecchie cantonate nella produzione degli album, anche per gli [b]LN Ripley[/b] il sound, che nel settore è fondamentale, risulta piatto. La più bella sorpresa l'ho avuta dagli [b]Architecture in Helsinki[/b], cazzari australiani che gigioneggiano con l'elettronica in "Places like this": secondo album, il primo, "In case we die", era un concept che ironizzava sulla morte, con canzoni simpaticamente vivaci lunghe massimo 3 minuti: qui cambiano poco ma bene, con suoni più easy, cantante che rende la voce più sporca ed acida: più elettronica negli strumenti e rock solo vocale, un bel mix. Da segnalare il video di "heart it races". Infine, 2 gruppi italiani: i [b]Negramaro[/b], negli atteggiamenti sono abbastanza sputtanati e si fregano da soli (il cantante dà brutti segni...) però la produzione americana ha fatto benissimo, e "la distrazione", "Giuliano poi sta male", "cade la pioggia" e l'assurda ghost track, che ricorda i (fantastici) inizi dei Negramaro, ripagano l'orrida parlami d'amore. Dall'underground, segnalo i [b]Carpacho[/b]: stile ironico ed assurdo, ne "la fuga dei cervelli" fan piacere più gli ascolti cazzari come la title track, "Bossa draga" ed "Arabesque" che le canzoni semiserie come il singolo "regole per un cervello difettoso". Resoconto live del Giovinazzo Rock Festival: fantastici gli [b]Apres la classe[/b], gruppo ska-folk leccese che ha fatto veramente muovere i culi dall'inizio alla fine, per un'ora ininterrotta. O meglio, interrotta dall'arrivo dei carabinieri che alle 0.40 vengono a spegnere il mixer. Proteste degli organizzatori dell'ARCI, ed il concerto può riprendere, perchè il permesso dura fino all'1 di notte. E i maligni dicono che i carabinieri fossero rotti di scatole solo perchè la loro caserma è adiacente all'area mercatale in cui si faceva il concerto. Il cantante degli Apres la Classe: "Pensavamo fosse un problema tecnico invece sappiamo di aver avuto visita dai cari amici carabinieri...ebbene, secondo loro il nostro concerto è un po'...un po'...RUMOROSOOOOOO!!!! :) Mi dispiace solo che tra quelle 2mila persone io ero l'unico a sfottere i carabinieri, e non credo di essere un cuor di leone, nè sono affilato a qualsiasi gruppo politico, orsù, ragazzi, un po' di coraggio! Il giorno dopo ho assistito agli A toys orchestra di Napoli, bravini ma pagavano l'assenza di luci e di mainstream nella loro musica, e I Tre allegri ragazzi Morti che mi han portato a muovere il culo sotto al palco con 2 (molto) ex Seminaristi, che tra l'altro non li conoscevano. Che dire, il primo pogo matto di cui ho fatto parte. Il loro gioco preferito era "La fionda" che praticavano con un loro amico grosso...vi lascio immaginare come funzionasse :D Cmq bravi i Tre Allegri, anche se si son levati le maschere per mezzo concerto (ah, il caldo pugliese...) nell'animare la folla specialmente, che in concerti dove metà delle persone non ti conosce è fondamentale! "La vida è cattiva ma non l'ho inventata io, il concerto è finito, Ahei!" E ci incitava el Tofo a rispondere "Vaffanculo!" . E' arrivato a dire che delle piazze più piccole insultavano meglio, ed è uscito dal palco. Mai istigare agli insulti un gruppo di baresi! E' partito un coro di "Trimone, Trimone" che è un insulto locale dal significato irripetibile, che ha costretto El Tofo a suonare "Altre 3 stupide canzoni". Infine, un po' di Revival: vi consiglio "BloodSugarSexMagick" dei Red Hot Chili Peppers..veramente una perla. Chi lo conosce, mi dice se la chitarra la suonava John Fruscinate in quell'album?


Carrefour de l arbre - 04/08/2007 alle 09:05

Caro Sub, ottimi ascolti! Sugli Architecture in helsinki, ti consiglio il precedente "In case we die", dove peraltro era contenuta la splendida "Do the whirlwind"..... Sui Piano Magic posso dirti che su disco non mi avevano impressionato, ma li ho visti dal vivo ad inizio giugno e sono stati molto molto bravi; probabilmente è la loro dimensione migliore.


Subsonico - 04/08/2007 alle 10:10

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] Caro Sub, ottimi ascolti! Sugli Architecture in helsinki, ti consiglio il precedente "In case we die", dove peraltro era contenuta la splendida "Do the whirlwind"..... Oltre a quella ho sentito gli altri singoli e "Cemetary": a mio parere però la migliore è "Wishbone"...carinissimo il video [/quote]:D


Subsonico - 05/08/2007 alle 12:57

http://www.youtube.com/watch?v=YSZ3kaJTXi4&NR=1 :Od::Od: grandi simpson...


Il Mago Gigi - 10/08/2007 alle 09:24

Ma Vinokourov e Kasheckhin sono EMO??!! :?:?:? Magari ascoltano anche i My Chemical Romance...:D:D:D:D:D:D "Give them blood, blood, blOOd!!!!" :D:D:D:D Proprio la loro canzone!!!!!!!!:D:D:D:D:D:D


Subsonico - 10/08/2007 alle 13:48

[quote][i]Originariamente inviato da Il Mago Gigi [/i] Ma Vinokourov e Kasheckhin sono EMO??!! :?:?:? [/quote] :D:D:D:D:D :help:


cunego - 10/08/2007 alle 15:09

i queens of the stone age non sono mai stati stoner se non nel loro primo album omonimo.concordo sull'ultimo lavoro, non ha entusiasmato neanche me..molto diverso dai primi, però va anche detto che loro cercano sempre di innovarsi e di cambiare sonorità!:cool:


Subsonico - 21/08/2007 alle 14:00

[img] http://salentosound.files.wordpress.com/2007/08/rr.jpg[/img] Carino questo festival...a livello infimo rispetto al giovinazzo Rock, ma sempre carino....:D


Il Mago Gigi - 21/08/2007 alle 20:27

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Il Mago Gigi [/i] Ma Vinokourov e Kasheckhin sono EMO??!! :?:?:? [/quote] :D:D:D:D:D :help: [/quote] Scusate, ma qualcuno almeno l'ha capita????:?:?:?


Subsonico - 21/08/2007 alle 21:05

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Il Mago Gigi [/i] Ma Vinokourov e Kasheckhin sono EMO??!! :?:?:? [/quote] :D:D:D:D:D :help: [/quote] mi sa di si...soffri di manie di protagonismo, che poi sfociano nel suicidio, tipiche delgi emo? :hammer:


Abajia - 21/08/2007 alle 22:50

[quote][i]Originariamente inviato da Il Mago Gigi [/i] Ma Vinokourov e Kasheckhin sono EMO??!! :?:?:? [/quote] :Od::Od::Od:


dietzen - 22/08/2007 alle 01:09

chissà se anche l'uci si dà alla caccia all'emo... :Od: comunque sono 2-3 mesi che mi sono rimesso ad ascoltare tutta roba anni '80: dead kennedys, X, the jesus and mary chain, my bloody valentine... non so se qualcuno nel forum condivide la passione per questi gruppi. :gruppo:


prxs - 22/08/2007 alle 02:13

[quote][i]Originariamente inviato da dietzen [/i] chissà se anche l'uci si dà alla caccia all'emo... :Od: comunque sono 2-3 mesi che mi sono rimesso ad ascoltare tutta roba anni '80: dead kennedys, X, the jesus and mary chain, my bloody valentine... non so se qualcuno nel forum condivide la passione per questi gruppi. :gruppo: [/quote] my bloody valentine sì... e anche altre cose shoegaze di quel periodo, come i magnifici Slowdive :)


Subsonico - 22/08/2007 alle 12:36

[quote][i]Originariamente inviato da dietzen [/i] chissà se anche l'uci si dà alla caccia all'emo... :Od: comunque sono 2-3 mesi che mi sono rimesso ad ascoltare tutta roba anni '80: dead kennedys, X, the jesus and mary chain, my bloody valentine... non so se qualcuno nel forum condivide la passione per questi gruppi. :gruppo: [/quote] Io quest'anno lo sto dedicando alla riscoperta degli ultimi 20 anni di Rock italico: CCCP, litfiba, marlene, Tarm fino ad arrivare ai verdena...


Carrefour de l arbre - 22/08/2007 alle 13:50

Non so se avet visto Lost in Translation: nella scena finale, con Bill Murray e Scarlett :P Johansons, risuona "just like Honey" dei J&M chain....quella scena, con quell'abbinamento musicale, è perfetta! Sub, CCCP e The Smiths sono i gruppi che più ho amato (e amo) nella mia vita: soprattutto i CCCP, hanno fatto testi che probabilmente sono attuali tuttora, nonostante abbiano vent'anni :yes:


Subsonico - 22/08/2007 alle 15:10

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] Non so se avet visto Lost in Translation: nella scena finale, con Bill Murray e Scarlett :P Johansons, risuona "just like Honey" dei J&M chain....quella scena, con quell'abbinamento musicale, è perfetta! Sub, CCCP e The Smiths sono i gruppi che più ho amato (e amo) nella mia vita: soprattutto i CCCP, hanno fatto testi che probabilmente sono attuali tuttora, nonostante abbiano vent'anni :yes: [/quote] provocazioni "Dammi una mano, dammi una mano, ad incendiare il piano padano" o qualcosa di più intellettuale tipo "la prima volta fa sempre male"? :P


prxs - 22/08/2007 alle 16:00

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] Non so se avet visto Lost in Translation: nella scena finale, con Bill Murray e Scarlett :P Johansons, risuona "just like Honey" dei J&M chain....quella scena, con quell'abbinamento musicale, è perfetta! Sub, CCCP e The Smiths sono i gruppi che più ho amato (e amo) nella mia vita: soprattutto i CCCP, hanno fatto testi che probabilmente sono attuali tuttora, nonostante abbiano vent'anni :yes: [/quote] provocazioni "Dammi una mano, dammi una mano, ad incendiare il piano padano" o qualcosa di più intellettuale tipo "la prima volta fa sempre male"? :P [/quote] beh magari il Ferretti prima maniera era un vero punkettone-cattivo-gusto, ma nella fase CSI è diventato un vero poeta... :) http://it.wikiquote.org/wiki/Giovanni_Lindo_Ferretti anche il suo libro autobiografico "Reduce" è una perla. :)


dietzen - 22/08/2007 alle 16:02

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] Non so se avet visto Lost in Translation: nella scena finale, con Bill Murray e Scarlett :P Johansons, risuona "just like Honey" dei J&M chain....quella scena, con quell'abbinamento musicale, è perfetta! [/quote] :yes:


dietzen - 22/08/2007 alle 16:21

[quote][i]Originariamente inviato da prxs [/i] [quote][i]Originariamente inviato da dietzen [/i] chissà se anche l'uci si dà alla caccia all'emo... :Od: comunque sono 2-3 mesi che mi sono rimesso ad ascoltare tutta roba anni '80: dead kennedys, X, the jesus and mary chain, my bloody valentine... non so se qualcuno nel forum condivide la passione per questi gruppi. :gruppo: [/quote] my bloody valentine sì... e anche altre cose shoegaze di quel periodo, come i magnifici Slowdive :) [/quote] gli slowdive li ho sempre trovati un po' troppo soft... :)


Subsonico - 22/08/2007 alle 16:25

[quote][i]Originariamente inviato da prxs [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] Non so se avet visto Lost in Translation: nella scena finale, con Bill Murray e Scarlett :P Johansons, risuona "just like Honey" dei J&M chain....quella scena, con quell'abbinamento musicale, è perfetta! Sub, CCCP e The Smiths sono i gruppi che più ho amato (e amo) nella mia vita: soprattutto i CCCP, hanno fatto testi che probabilmente sono attuali tuttora, nonostante abbiano vent'anni :yes: [/quote] provocazioni "Dammi una mano, dammi una mano, ad incendiare il piano padano" o qualcosa di più intellettuale tipo "la prima volta fa sempre male"? :P [/quote] beh magari il Ferretti prima maniera era un vero punkettone-cattivo-gusto, ma nella fase CSI è diventato un vero poeta... :) http://it.wikiquote.org/wiki/Giovanni_Lindo_Ferretti anche il suo libro autobiografico "Reduce" è una perla. :) [/quote] Un grande provocatore. E' stato eletto a simbolo da gran parte della sinistra di allora, ma del comunismo probabilmente non gliene poteva frega' de meno. Era importante perchè era parte costituente di quell'Emilia che amava tanto descrivere. Non per niente la fine del gruppo arrivò in piazza rossa, e alle ultime elezioni lui ha votato a centrodestra..


Carrefour de l arbre - 22/08/2007 alle 19:09

Ferretti ne ha dette tante che si è perso il conto. Prima ha cavalcato l'URSS a livello politico, poi ha precisato che era solo a livello evocativo: "eravamo filosovietici, non filocomunisti" (ma cosa vuol dire?), poi si è via via appoggiato su posizioni più moderate, fino ad arrivare a quello che sembra essere il pass per lo status quo di intellettuale tout court: "io leggevo Ratzinger fin da quando era Cardinale", e passando per i deliri pubblicati su "Il Foglio" il giorno del referendum sulla procrezione assistita (scrisse righe confuse sul perchè non andasse a votare, adducendo che era meglio riprodursi utilizzando il proprio membro piuttosto che in provetta - probabilmente senza capire che le motivazioni non erano andrologiche, ma riproduttive). Resta, fortunatamente, una discografia di grande pregio: sfortunatamente non ho potuto godermi i loro concerti, ma chi li ha visti assicura che erano dei veri e propri spettacoli.


Carrefour de l arbre - 22/08/2007 alle 19:12

Aggiungo, a scanso di equivoci, che il suo vero capolavoro è "Linea Gotica", di cui il brano "Cupe Vampe" è una perla, per come descrisse la guerra civile di Jugoslavia.


Subsonico - 22/08/2007 alle 20:49

http://www.youtube.com/watch?v=6IV0XS_LWKo Si, erano veramente imperdibili...e punkettoni :D Ed Annarella era una gran gnocca...


Carrefour de l arbre - 22/08/2007 alle 21:03

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] http://www.youtube.com/watch?v=6IV0XS_LWKo Si, erano veramente imperdibili...e punkettoni :D Ed Annarella era una gran gnocca... [/quote] "...[i]Emilia di notti tranquille in cui seduzione è dormire[/i]..." è stata, è, e sarà sempre attuale!


Admin - 23/08/2007 alle 03:15

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] Aggiungo, a scanso di equivoci, che il suo vero capolavoro è "Linea Gotica", di cui il brano "Cupe Vampe" è una perla, per come descrisse la guerra civile di Jugoslavia. [/quote] Beh, anche "Ko de mondo" (con "A tratti" in prima linea) buttalo via... Anche se - dovessi scegliere una sola sua canzone - voterei senz'altro per "Annarella"... quanta composta malinconia, quanto senso del tempo che è ormai irrimediabilmente passato, in quei pochi versi e in quella specie di carillon che è la musica della canzone... In generale, la sua poetica a volte non mi convince affatto, troppa voluta e ricercata crudezza, a tratti ( :Od: ) la sua scrittura mi sa di esercizio di stile piuttosto che di urgenza artistica di esprimersi. E stendo un velo pietoso sul suo ascetico indicare la via, ammantando di misticismo quella che mi pare più che altro una solida confusione di idee. Però, musicalmente, avercene di gente così.


prxs - 23/08/2007 alle 05:44

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] Ferretti ne ha dette tante che si è perso il conto. Prima ha cavalcato l'URSS a livello politico, poi ha precisato che era solo a livello evocativo: "eravamo filosovietici, non filocomunisti" (ma cosa vuol dire?), poi si è via via appoggiato su posizioni più moderate, fino ad arrivare a quello che sembra essere il pass per lo status quo di intellettuale tout court: "io leggevo Ratzinger fin da quando era Cardinale", e passando per i deliri pubblicati su "Il Foglio" il giorno del referendum sulla procrezione assistita (scrisse righe confuse sul perchè non andasse a votare, adducendo che era meglio riprodursi utilizzando il proprio membro piuttosto che in provetta - probabilmente senza capire che le motivazioni non erano andrologiche, ma riproduttive). Resta, fortunatamente, una discografia di grande pregio: sfortunatamente non ho potuto godermi i loro concerti, ma chi li ha visti assicura che erano dei veri e propri spettacoli. [/quote] Puoi stragodertelo ancora oggi, è in giro con uno spettacolo chiamato "Pascolare Parole, Allevare Pensieri", in cui ripercorre la sua carriera tra CCCP Fedeli Alla Linea, Consorzio Suonatori Indipendenti, Per Grazia Ricevuta e il disco solista "Co.Dex", in chiave decisamente anomala... Per quanto riguarda la sua ritrovata fede cristiana, non credo sia una novità: basta leggersi già le parole di "Madre", "Paxo de Jerusalem" o "Intimisto", scritte più di 15 anni fa... :) Ed i suoi "deliri" su Il Foglio, sono semplicemente espressione di un uomo maturo che ad idee forti è riuscito a sostituire la forza delle idee. Infine, leggendo la sua autobiografia "Reduce", il cammino di Ferretti non appare affatto così anomalo, nonostante l'eccezionalità della persona. [i] Mi rubi il tempo/mi rubi l'energia/non ascolti il lamento/non ascolti il richiamo/inclini il mio coraggio/vanifichi l'attesa/le sere che ti aspetto/i pomeriggi che aspettano la sera... [/i] (da "Intimisto", Ko De Mondo, 1994)


Carrefour de l arbre - 23/08/2007 alle 13:58

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Beh, anche "Ko de mondo" (con "A tratti" in prima linea) buttalo via... [/quote] Sai Marco che non mi ha mai convinto fino in fondo? Ho sempre preferito "In quiete", dove è ripreso in versione acustica ("In viaggio" e "Io sto bene" ne guadagnano!)


antonello64 - 07/09/2007 alle 00:11

un ricordo per Luciano Pavarotti, la voce più bella del XX secolo.


Laura Idril - 07/09/2007 alle 08:59

Senza dubbio Antonello. Aveva un'estensione vocale incredibile per un tenore. Dai toni più acuti a quelli più gravi. Addio Big Luciano.


antonello64 - 11/09/2007 alle 22:56

dopo Pavarotti altro lutto pesante per la musica del XX secolo. Si è spento Joseph (Joe) Zawinul, uno dei migliori jazzisti mai espressi dal nostro continente. Austriaco di Vienna, cominciò a studiare musica con la Hitler-Jugend: capace di suonare una infinità di strumenti (piano, tromba, vibrafono, chitarra, fisarmonica e qualche altro) ma anche un gran compositore. Dopo aver collaborato con cantanti del calibro di Ella Fitzgerald e Dinah Washington, e con l'orchestra di Maynard Ferguson, sfonda definitivamente con il gruppo di Cannonball Adderley e con il brano "Mercy, mercy, mercy". Da li inizia il suo periodo d'oro che lo vedrà a fianco di Miles Davis nella sua svolta elettrica ("In a silent Way" e, naturalmente, "Bitches Brew") ma soprattutto, assieme a Wayne Shorter, alla guida dei Weather Report, il gruppo simbolo del genere fusion. Di questo periodo fa parte il suo brano più conosciuto: "Birdland". Dopo una quindicina d'anni, esaurita l'esperienza con i WR, mette su lo "Zawinul Syndicate", altro gruppo di notevole livello che ha la caratteristica di schierare un musicista per ogni continente. E proprio dello Zawinul Syndicate è stato uno dei primi concerti jazz a cui ho avuto la fortuna di assistere: quasi tre ore di musica ad altissimo livello, senza un attimo di respiro, da lasciarti letteralmente senza fiato. Troppo appassionato di elettronica e di strumenti elettrici per i miei gusti, resta comunque uno dei mostri sacri della musica jazz. E' triste constatare che ne rimangono sempre meno.


cunego - 11/09/2007 alle 23:41

E circa un mese fa ci ha lasciati Max Roach.:(


antonello64 - 12/09/2007 alle 00:22

[quote][i]Originariamente inviato da cunego [/i] E circa un mese fa ci ha lasciati Max Roach.:( [/quote] cavolo, ero in vacanza e questa notizia mi era proprio sfuggita: è come se ne fossero morti due in un colpo solo. Uno dei più grandi batteristi di sempre, uno dei pionieri del bebop, ma anche uno dei primi ad usare la musica (assieme a Charles Mingus) per protestare contro la condizione della gente di colore negli USA. Roach, da Charlie Parker in poi, ha suonato assieme a tutti gli immortali del jazz, ma d'altronde lui stesso era un immortale.


cunego - 12/09/2007 alle 00:40

Cacchio se era immortale. :( http://www.zildjian.com/EN-US/news/newsDetail.ad2?newsID=1560


Bitossi - 13/09/2007 alle 14:36

[quote][i]Originariamente inviato da cunego [/i] E circa un mese fa ci ha lasciati Max Roach.:( [/quote] Eh, ultimamente in campo jazzistico se ne stanno andando in molti... troppi! Solo nell'ultimo anno / anno e mezzo, prima di Zawinul e Roach, a memoria ricordo Michael Brecker, Andrew Hill, Jackie McLean, Anita O'Day, Dewey Redman, John Hicks, Derek Bailey, e qualcuno di importante me lo sto sicuramente dimenticando... Non sono solo i musicisti (qualcuno neppure tanto anziano), è anche un "mondo" che se ne va un po' alla volta...

 

[Modificato il 13/09/2007 alle 16:27 by Bitossi]


desmoblu - 13/09/2007 alle 15:54

Piccolo appunto estemporaneo. Probabilmente quello che sto per dire non piacerà a molti, ma è la mia opinione personale. L'altro giorno stavo bighellonando su youtube, cercando il rag della foglia d'acero. Trovo i vari risultati, qualche dilettante, un tizio che la rifaceva con una chitarra a doppio ponte etc etc. Poi Bollani. Ok, mi dico, ascoltiamo. Ebbene: orribile. Arbore lo introduce, parlano di Joplin, del ragtime, etc etc...e poi parte. Uno sfoggio dissonante di velocità e abilità, ma un pezzo completamente rovinato. Un fine a se stesso, che stravolge completamente una musica semplice ma non banale. http://youtube.com/watch?v=Pz8gNkyNnro


Bitossi - 13/09/2007 alle 16:13

Scusa Desmo, ma è la mia opinione... visto che è un jazzista, che doveva fare, la solita versioncina leziosa in stile colonna sonora de "La stangata", che anche mia zia Gertrude dopo un po' di esercizio al piano è in grado di eseguire? A parte il fatto che non mi sembra neanche poi così lontana dall'originale... mi pare, anche metricamente, molto più "osè" la versione sul suo disco "Piano solo" uscito l'anno scorso per ECM... Hai mai sentito gli sconvolgimenti che Theloniuos Monk operava su suoi brani suonati in momenti e versioni diverse? Comunque, neanche a me piace sempre Bollani quando si mette a fare il "simpatico", l'enciclopedico o l'imitatore... in questo senso mi fa più incavolare la seconda parte del filmato.


Subsonico - 13/09/2007 alle 16:25

Non sono del settore, ma a me la versione di Bollani piace. Non mi sembra troppo cervellotica.


desmoblu - 13/09/2007 alle 16:25

No, certo, però citare non vuol dire stravolgere. Se ti rivolgi a una platea parlando del ragtime con un presentatore che parla di un "pezzo d'annata", non stravolgere del tutto il pezzo. Altrimenti a quel punto ne fai uno nuovo, fai prima. In quanto a Monk...in effetti molte (diciamo alcune) cose non mi garbano troppo... la bellezza e la semplicità si perdono in dissonanze leziose, fini a se stesse, cervellotiche.


Bitossi - 13/09/2007 alle 16:49

Aldilà del filmato di cui stiamo discutendo (episodico, televisivo, magari anche un po' banale...), il jazz è musica creativa e interpretativa allo stesso momento... pertanto nel jazz valgono metri di giudizio diversi da quelli che (di solito) si usano ad esempio nella musica classica. Estremizzando, la domanda da farsi non dovrebbe essere "Tizio ha fatto bene il suo compitino?", piuttosto invece "Tizio ha saputo [i]inventare[/i] qualcosa di nuovo, pur rimanendo riconoscibile a livello di genere, e pur utilizzando un suo timbro personale?" In questo caso, nella banalità di cui sopra (e con la gigioneria che anch'io imputo ogni tanto a Bollani), a me sembra comunque di sì... PS: Non toccarmi Monk, eh... Lezioso? Cervellotico? Fine a se stesso? :nonono: (scherzo eh, i gusti sono gusti... e cioè i miei sono g[b]i[/b]usti! :Od: ) Seriamente: guarda che paradossalmente, anche se fosse vero quello che affermi di uno dei più grandi musicisti della storia (dissonanze leziose, ecc.), la conclusione potrebbe comunque essere raccolta in una parola: "Geniale!".


desmoblu - 13/09/2007 alle 17:03

Hehe...scherzo per scherzo, potrei anche dirti che Allen è geniale, però è anche un nevrotico terribile..:Od: Seriamente non metto in dubbio quello che hai detto del Jazz o di Monk, dico che personalmente mi piace vedere la semplicità, o anche le cose tremendamente complicate che però sono rese semplicissime dalla bravura dell'esecutore, o dall'estro. Esulando dal Jazz, ti faccio un esempio dal mondo del rock. Conosco gente che mi martella i cosiddetti un giorno sì un giorno no col metal: mi dicono che sono forti, sono bravi, senti il chitarrista che tecnica, senti il batterista che doppia cassa. Io rispondo: è vero, tecnicamente sono bravi, ma in testa non mi rimane molto..perchè tutto suona artefatto, sterile. Io invece metto su un Lp di Hendrix, la tecnica non è perfetta, la difficoltà non è certo eccessiva. Però... (in quel però credo che ci sia tutto, non devo aggiungere altro). Tranquillo, non sto accostando nemmeno minimamente Monk al metal. Ti sto solo dicendo un fattore personale di gusti, non legati alla tecnica se fine a se stessa.


antonello64 - 13/09/2007 alle 18:21

aldilà del fatto che il ragtime era musica scritta, senza improvvisazione, mi sembra che Bollani non l'abbia stravolto neanche troppo. Per non andar troppo lontano (cioè a Thelonious: lasciamo stare i giganti) l'anno scorso ho visto in concerto sia Franco D'Andrea che Enrico Pieranunzi spezzettare, stravolgere, ricomporre un brano in maniera decisamente più marcata rispetto a quanto fatto da Bollani. Era un'impresa già riconoscere il tema (che invece in Maple Leaf Rag è riconoscibilissimo). A mio parere sono state due autentiche lezioni di jazz, anche se magari ho visto più di una persona storcere il naso. Poi i gusti son gusti: figuratevi, ho persino degli amici jazzisti di professione a cui non piace affatto questo modo di suonare. Comunque sabato sera andrò a sentire proprio Bollani in duo con Antonello Salis, per cui se avete domande da fare ai due jazzisti fatemelo sapere che cercherò di farvi rispondere.


Admin - 13/09/2007 alle 19:16

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] io invece dò ragione a quelli di ondarock: il compito era arduo, ma i due dischi vanno al fotofinish.....Neon Bible è meno immediato ma più "compatto", e poi c'è "Intervention"....;) [/quote] Incuriosito da questi post di qualche tempo fa, nell'ultimo ordine-monstre da Nannucci mi son preso Neon Bible e lo sto ascoltando ora (per la seconda volta). Ovviamente è troppo presto per esprimere un giudizio, ma sappi che avevi creato in me delle aspettative altissime di cui ti assumerai ogni responsabilità ;)


Admin - 13/09/2007 alle 19:18

Ps: io sto con Bollani :)


Carrefour de l arbre - 13/09/2007 alle 19:19

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] io invece dò ragione a quelli di ondarock: il compito era arduo, ma i due dischi vanno al fotofinish.....Neon Bible è meno immediato ma più "compatto", e poi c'è "Intervention"....;) [/quote] Incuriosito da questi post di qualche tempo fa, nell'ultimo ordine-monstre da Nannucci mi son preso Neon Bible e lo sto ascoltando ora (per la seconda volta). Ovviamente è troppo presto per esprimere un giudizio, ma sappi che avevi creato in me delle aspettative altissime di cui ti assumerai ogni responsabilità ;) [/quote] sento la mannaia del ban sul collo....:D Buon ascolto, hai fatto un ottimo acquisto! (ma anche "Funeral" è monumentale)


Subsonico - 13/09/2007 alle 19:40

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] io invece dò ragione a quelli di ondarock: il compito era arduo, ma i due dischi vanno al fotofinish.....Neon Bible è meno immediato ma più "compatto", e poi c'è "Intervention"....;) [/quote] Incuriosito da questi post di qualche tempo fa, nell'ultimo ordine-monstre da Nannucci mi son preso Neon Bible e lo sto ascoltando ora (per la seconda volta). Ovviamente è troppo presto per esprimere un giudizio, ma sappi che avevi creato in me delle aspettative altissime di cui ti assumerai ogni responsabilità ;) [/quote] sento la mannaia del ban sul collo....:D Buon ascolto, hai fatto un ottimo acquisto! (ma anche "Funeral" è monumentale) [/quote] Monumentale potrebbe essere al limite "Cemetary" degli Architecture in Helsinki.... (scusate la battuta, ritorno nel mio pertugio oscuro ) :gluglu: Ps Carre, notizia bomba: questo inverno esce un doppio dei Sigur Ros... :pss: Pss : più ascolto i Verdena, meno capisco le mazzate che hanno da certa critica. Più ascolto i Tre Allegri Ragazzi Morti, più mi viene voglia di scappare di casa e darmi al vagabondaggio :D


Admin - 13/09/2007 alle 19:43

Giacché siamo qui, vi svelo i titoli dei dischi che mi sono arrivati qualche giorno fa, così capirete cosa ispirerà i miei articoli dei prossimi mesi :D The Who Sings My Generation (già aperto e apprezzatissimo) Neon Bible (in fase di ascolto) The Stooges (disco omonimo) Origin of Simmetry (Muse) Garbage (omonimo) 5:55 (Charlotte Gainsbourg, che è pure la mia attrice preferita) :) David Gilmour (omonimo) ReGeneration (Divine Comedy) Ziggy Stardust (Bowie) Hai paura del buio? (Afterhours) The Freewheelin' (Dylan) La buona novella (De Andrè) Juke Box (Battiato) Ivan Graziani (omonimo) Nursery Crime (Genesis) II (Zeppelin) White Light/White Heat (VU) Outlandos d'Amour (Police) The Slim Shady LP (Eminem) This Was (Jethro Tull) Emerson, Lake & Palmer (omonimo) Greetings from Asbury Park, NJ (Springsteen) Horses (Patti Smith) After Bathing at Baxter's (Jefferson Airplane) Ce n'è di che, eh! :hippy:


Carrefour de l arbre - 13/09/2007 alle 19:52

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] The Who Sings My Generation (già aperto e apprezzatissimo) [/quote] Ci Credo! Ho anche rivisto da poco "Quadrophenia"! [quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] 5:55 (Charlotte Gainsbourg, che è pure la mia attrice preferita) :) [/quote] No, dai! Non fosse altro per essere stata l'anello debole di un film incredibile che ho visto da poco, "L'arte del sogno" di Gondry.... però mi hanno detto che l'album è godibilissimo. [quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Hai paura del buio? (Afterhours) [/quote] E adesso vado a riascoltarmi "Voglio una pelle splendida".... Gran disco! P.S. doppio Sigur Ros? WOW! speriamo anche nel tour, dal vivo mi sono piaciuti

 

[Modificato il 13/09/2007 alle 19:54 by Carrefour de l arbre]


Admin - 13/09/2007 alle 19:57

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] No, dai! Non fosse altro per essere stata l'anello debole di un film incredibile che ho visto da poco, "L'arte del sogno" di Gondry.... però mi hanno detto che l'album è godibilissimo. [/quote] Gliel'hanno scritto gli Air... l'ha prodotto Nigel Godrich...


Subsonico - 13/09/2007 alle 20:01

Che dire Marco: grande varietà, senza essere alternativi per forza. Quanto son legato poi a quell'Origin of Simmetry non lo puoi sapere, è il disco che mi ha segnato di più insieme ad Amorematico dei Sbs. Quanto vorrei vedere i Muse tornare pazzoidi come allora, quando alla fine delle esibizioni eran capaci anche di gettare Chitarra e Casse nel mare, e Bellamy tirava al limite le sue corde vocali, sfoggiava capigliature assurde, cantava una serie di parolacce al posto della cover di "Feeling good" e alla fine di ogni esibizione, sacrificava la sua chitarra all'Hendrixiana memoria! Beh, metto anche la mia lista: [b]Graditissimi[/b] Vinicio Capossela - Nel niente sotto il sole The string quartet tribute to Muse & System of a Down Tre allegri ragazzi morti - La seconda rivoluzione sessuale Verdena - Requiem White Stripes - Elephant & Icky Thump Il teatro degli orrori - Dell'impero delle tenebre Litiba - Desaparecido Clark Nova - So young Radiohead - Amnesiac Red hot chili peppers - blood sugar sex magic massimo volume - lungo i bordi [b]Discreti[/b] Carpacho - s/t Litfiba - 17 re White stripes - Get behind me satan RHCP - Californication Architecture in Helsinki - Places like this Casasonica - Manituana a Soundtrack (che è la colonna sonora del libro presentato da quel gruppo di cui aveva parlato Rinaldo in Campo) Clash - London Calling Coldplay - Parachutes The good, the bad & the queen - s/t Francesco De Gregori - De Gregori Ianva- Disobbedisco Negramaro - La finestra [b]Deludenti[/b] Franco Battiato - Il vuoto Coldplay - A rush of blood to the head Bjork - Volta The arcade fire - Neon Bible Arctic Monkeys- Favourite Worst Nightmare Manu Chao - La radiolina Petrol - Dal fondo Piano Magic - Part-monster queens of the stone age - Era vulgaris The string quartet tribute to Radiohead


Subsonico - 13/09/2007 alle 20:03

Ale, se proprio sei pazzo ti puoi comprare anche il DVD che uscirà...a quanto pare i fiori della vittoria hanno fatto un collage delle location più 'assurde' in cui si sono esibiti...:D


Carrefour de l arbre - 13/09/2007 alle 20:31

17 Re....ce l'avevo in VINILE (che bello.....) e avevo comprato anche la t-shirt, tanto mi piaceva quel disco!


marco83 - 13/09/2007 alle 20:46

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] (Charlotte Gainsbourg, che è pure la mia attrice preferita) :) [/quote] Vado leggermente OT, ma tant'è... Admin, qualche sera fa mi sono visto in VHS il Jane Eyre di Zeffirelli (ok ok, datemi del pazzo se vedo certi film, lo so che dovrei uscire di più d'estate :D). Che ne pensi della prova della Gainsbourg, nei panni della protagonista? Se hai visto il film, of course... io l'ho trovata veramente brava.


cunego - 13/09/2007 alle 20:53

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] io invece dò ragione a quelli di ondarock: il compito era arduo, ma i due dischi vanno al fotofinish.....Neon Bible è meno immediato ma più "compatto", e poi c'è "Intervention"....;) [/quote] Incuriosito da questi post di qualche tempo fa, nell'ultimo ordine-monstre da Nannucci mi son preso Neon Bible e lo sto ascoltando ora (per la seconda volta). Ovviamente è troppo presto per esprimere un giudizio, ma sappi che avevi creato in me delle aspettative altissime di cui ti assumerai ogni responsabilità ;) [/quote] Non è fantastica "Keep The Car Running"? Begli acquisti, in particolare Genesis,Zeppelin,Who,Bowie,Police e ELP


antonello64 - 14/09/2007 alle 02:06

[quote][i]Originariamente inviato da cunego [/i] Begli acquisti, in particolare Genesis,Zeppelin,Who,Bowie,Police e ELP [/quote] di tutta la lista conosco solo questi qua, e devo dire che sono veramente ottimi: ci aggiungo l'Asbury Park di Springsteen e the Freewheelin' Bob Dylan


antonello64 - 14/09/2007 alle 02:09

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Beh, metto anche la mia lista: [/quote] di questi invece non ne conosco neanche uno.


Subsonico - 14/09/2007 alle 11:31

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Beh, metto anche la mia lista: [/quote] di questi invece non ne conosco neanche uno. [/quote] Lo immaginavo.


desmoblu - 14/09/2007 alle 11:55

Io dico quello che ho sul tavolo adesso: Hendrix- Are you experienced? Bill Evans (il pianista, ovviamente) Jeff Buckley- Sketches for my sweetheart the drunk Tom Waits- Heartattack and Vine Beck- Midnight Voltures (mah) Capossela- All'una e trentacinque circa Capossela- Canzoni a manovella Temple of the dog (omonimo) Chet Baker (sessione live registrata da un vecchio vinile) Soundgarden- superunknown Hendrix- Electric ladyland Rolling stones (registrazione del concerto di Altamont, solo per sentire le idiozie dette da Jagger) Mark Lanegan- Whiskey for the holy ghost Django R.


Admin - 14/09/2007 alle 13:12

[quote][i]Originariamente inviato da marco83 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] (Charlotte Gainsbourg, che è pure la mia attrice preferita) :) [/quote] Vado leggermente OT, ma tant'è... Admin, qualche sera fa mi sono visto in VHS il Jane Eyre di Zeffirelli (ok ok, datemi del pazzo se vedo certi film, lo so che dovrei uscire di più d'estate :D). Che ne pensi della prova della Gainsbourg, nei panni della protagonista? Se hai visto il film, of course... io l'ho trovata veramente brava. [/quote] Rispondo all'OT e poi lo chiudo. Secondo me il più delle volte la Gainsbourg è stata enormemente migliore dei ruoli che le hanno affidato. Voglio dire che avrebbe potuto affrontare prove attoriali ben maggiori, ma magari è lei che non sa scegliersi i film... In Jane Eyre che dire: stupenda come sempre :)


antonello64 - 14/09/2007 alle 13:36

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Beh, metto anche la mia lista: [/quote] di questi invece non ne conosco neanche uno. [/quote] Lo immaginavo. [/quote] hai capito il perchè?


Subsonico - 14/09/2007 alle 13:42

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Beh, metto anche la mia lista: [/quote] di questi invece non ne conosco neanche uno. [/quote] Lo immaginavo. [/quote] hai capito il perchè? [/quote] Gusti e carattere sostanzialmente diversi.


antonello64 - 14/09/2007 alle 13:46

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Beh, metto anche la mia lista: [/quote] di questi invece non ne conosco neanche uno. [/quote] Lo immaginavo. [/quote] hai capito il perchè? [/quote] Gusti e carattere sostanzialmente diversi. [/quote] non è così. diciamo che il mio interesse per il rock si è esaurito intorno al 1985 o giù di li, di conseguenza conosco abbastanza bene quelli del periodo precedente (Genesis, Led Zeppelin etc.), mentre di quelli successivi non so quasi nulla.


Carrefour de l arbre - 14/09/2007 alle 13:48

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Temple of the dog (omonimo) [/quote] :clap:


Bitossi - 14/09/2007 alle 14:05

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] ...Comunque sabato sera andrò a sentire proprio Bollani in duo con Antonello Salis, per cui se avete domande da fare ai due jazzisti fatemelo sapere che cercherò di farvi rispondere. [/quote] Perchè, gli parlerai? Antonello Salis... uno tra i musicisti più straordinari che mi sia mai capitato di ascoltare, dal vivo e su disco... Non so come, riesce a rendere speciale e a fornire una marcia in più a tutto quello a cui partecipa; ho anche un suo disco solo (Salis!), più vari dischi del PAF Trio e di Fresu in cui è ospite di lusso. Non chiedergli niente, fagli solo i miei complimenti! :D Anzi, no...chiedigli "Ma quanti c... di anni hai?" :Od::Od::Od: PS: Suoneranno in "piano duo" o il tuo omonimo suonerà la fisarmonica?


antonello64 - 14/09/2007 alle 15:45

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] ...Comunque sabato sera andrò a sentire proprio Bollani in duo con Antonello Salis, per cui se avete domande da fare ai due jazzisti fatemelo sapere che cercherò di farvi rispondere. [/quote] Perchè, gli parlerai? Antonello Salis... uno tra i musicisti più straordinari che mi sia mai capitato di ascoltare, dal vivo e su disco... Non so come, riesce a rendere speciale e a fornire una marcia in più a tutto quello a cui partecipa; ho anche un suo disco solo (Salis!), più vari dischi del PAF Trio e di Fresu in cui è ospite di lusso. Non chiedergli niente, fagli solo i miei complimenti! :D Anzi, no...chiedigli "Ma quanti c... di anni hai?" :Od::Od::Od: PS: Suoneranno in "piano duo" o il tuo omonimo suonerà la fisarmonica? [/quote] certo che gli parlerò, probabilmente farò anche qualche foto: un paio d'anni fa Bollani addirittura mi ha regalato un suo Cd. Sicuramente faranno piano duo perchè i miei amici della Società dei Concerti mi hanno detto che sono stati richiesti due pianoforti: però penso che Salis suonerà anche la fisarmonica. Altri concerti della settimana: Enrico Pieranunzi e Ada Montellanico, Giorgio Ranalletta quartet (è un mio amico sassofonista di Celano) e il duo Fabrizio Bosso-Irio De Paula (Bosso lo conosco bene, anche se non lo vedo da qualche anno).


desmoblu - 14/09/2007 alle 18:39

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] [quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Temple of the dog (omonimo) [/quote] :clap: [/quote] Mamma mia!!! Applaudo il tuo applauso. E' uno dei dischi rock migliori del suo dcennio, probabilmente anche oltre. Cornell irripetibile, Vedder che fa capolino, un gruppo di musicisti di prim'ordine. Aspetto il tuo commento.


dedalus - 14/09/2007 alle 19:10

sto riscoprendo il Lucio Battisti del periodo panelliano. Posto che: - considero Battisti uno dei massimi esponenti della musica italiana - credo che il sodalizio con Mogol abbia giovato più al paroliere (parolaio?) che a Lucio, anche se lo ha fatto conoscere e apprezzare alla massa(ia). Penso che opere a cavallo tra secondi 80s e primi 90s siano molto difficili ma anche estremamente coinvolgenti. Credo che neanche i testi di Panella si adattino bene alla musica cerebrale del Battisti di quel periodo. Quasi credo che nessuno abbia saputo tratteggiare liriche degne della musica del maestro. Le atmosfere rarefatte di 'Don Giovanni' accompagnano alla grande questi giorni di studio. Più avanti vi saprò raccontare per filo e per segno la mia 'esperienza Panelliana':bla:


Carrefour de l arbre - 14/09/2007 alle 22:08

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] [quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Temple of the dog (omonimo) [/quote] :clap: [/quote] Mamma mia!!! Applaudo il tuo applauso. E' uno dei dischi rock migliori del suo dcennio, probabilmente anche oltre. Cornell irripetibile, Vedder che fa capolino, un gruppo di musicisti di prim'ordine. Aspetto il tuo commento. [/quote] Beh, gran disco, non fosse altro per la persona a cui è dedicato, quell'Andrew Wood che può tranquillamente essere definito il capostipite della scena di Seattle. Hunger Strike è da brividi: ma personalmente ritengo che sarebbe stata ancora più bella se al posto di Cornell ci fosse stata la voce roca e drogata di Layne Stanley. Prima di dormire mi ascolterò la splendida ballata dei Mother Love Bone, Crown of thorne: e domani rispolverò l'untitled (il cane a tre zampe) degli Alice in Chains ;)


desmoblu - 14/09/2007 alle 22:57

Bei gusti. Comunque Cornell è da brividi, in quel disco. Estensione impressionante, dalla prima traccia all'ultima. Basta sentire il finale di "say hello to heaven", o "call me a dog". Comunque secondo me era un gruppo davvero azzeccato. Quasi quasi, ora che mi fai ricordare, vado a tirar fuori un vecchio live con Would? e lo metto su. In onore dei bei vecchi tempi andati.


Nanard - 15/09/2007 alle 10:18

Allora aggiungo pure io i dischi che preferisco, e pace se attraversano gli ultimi 35 anni e se li butto col secchio: Peter Gabriel III Genesis (Nursery Cryme, Foxtrot, Selling England ma anche Wind & Wuthering) Jethro tull (Aqualung, This was) Kate Bush (Never For Ever) King Crimson (In the court of the Crimson King, Lizard, Red) Talk Talk (Spirit of Eden, Laughing stock... la madre del post rock) Porcupine Three (Stupid dream, in absentia, fear of a blanck planet) Depeche Mode (Song of faith, Ultra) Ani di Franco (Up Up Up..) Marillion (Marbles, Brave, Anoraknophobia) Belle & Sebastien (If You're Feeling Sinister) Opeth (Damnation) Litfiba (17RE) J. Buckley (Grace) etc


Carrefour de l arbre - 15/09/2007 alle 10:31

[quote][i]Originariamente inviato da Nanard [/i] Belle & Sebastien (If You're Feeling Sinister) [/quote] giuro che lo sto ascoltando in questo momento!


cunego - 15/09/2007 alle 11:13

[quote][i]Originariamente inviato da Nanard [/i] Allora aggiungo pure io i dischi che preferisco, e pace se attraversano gli ultimi 35 anni e se li butto col secchio: Genesis (Nursery Cryme, Foxtrot, Selling England ma anche Wind & Wuthering) ) King Crimson (In the court of the Crimson King, Lizard, Red) J. Buckley (Grace) etc [/quote] aggiungici a trick of the tail e andiamo!:cool:


Nanard - 15/09/2007 alle 12:38

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Nanard [/i] Belle & Sebastien (If You're Feeling Sinister) [/quote] giuro che lo sto ascoltando in questo momento! [/quote] Non prenderci il giro, porta dipendenza :)


Carrefour de l arbre - 15/09/2007 alle 12:45

[quote][i]Originariamente inviato da Nanard [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Nanard [/i] Belle & Sebastien (If You're Feeling Sinister) [/quote] giuro che lo sto ascoltando in questo momento! [/quote] Non prenderci il giro, porta dipendenza :) [/quote] in effetti....;) anche Tigermilk dà dipendenza, gli altri molto meno :cool:


Nanard - 15/09/2007 alle 13:16

Carrefur, concordo in pieno. Anche se oltre ai due menzionati ho solo Dear Catastrophe Waitress, che è poca cosa.... [quote][i]Originariamente inviato da cunego [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Nanard [/i] Allora aggiungo pure io i dischi che preferisco, e pace se attraversano gli ultimi 35 anni e se li butto col secchio: Genesis (Nursery Cryme, Foxtrot, Selling England ma anche Wind & Wuthering) ) King Crimson (In the court of the Crimson King, Lizard, Red) J. Buckley (Grace) etc [/quote] aggiungici a trick of the tail e andiamo!:cool: [/quote] A trick è un bel disco oggettivamente (e quale disco dei genesis prima della dipartita di Hackett non lo è stato?!), ma non l'ho mai amato come quelli menzionati per motivi che neppure a me son chiari: vuoi, come ho letto da qualche parte, che in A Trick si fa più marcata un'"americanizzazione" della scansione ritmica che proprio poco ha a che fare con le atmosfere sognanti del sound Genesis dei 70's; vuoi che da lì si inaugurano le code strumentali a chiusura del disco che diventaranno marchio di fabbrica dell'era Collins, e che a me hanno sempre puzzato di operazione piaciona, tant'è... e sì che ci sono canzoni come Entangled che sono meravigliose.. Però W&W è più intimista, autunnale come la copertina del disco, è l'ultima parentesi realmente onirica e sognante, è un bel sentire. Dopo questo, la chiusura con Second out.. e poi rimasero in tre...


Carrefour de l arbre - 15/09/2007 alle 14:05

Nanard, ma secondo te qual'è la canzone più bella di "If you're feeling sinister"?


Nanard - 15/09/2007 alle 14:47

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] Nanard, ma secondo te qual'è la canzone più bella di "If you're feeling sinister"? [/quote] Quella che adoro, la più vicina al mio intendere sentimento in musica, è The fox in the snow: una perla di melanconia. Bellissima ed obliqua anche Dylan in the movies. Ma è tutto un disco da ascoltare.. a me quella maledetta dipendenza l'ha data sul serio. E la tua? ;)


Carrefour de l arbre - 15/09/2007 alle 20:07

[quote][i]Originariamente inviato da Nanard [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] Nanard, ma secondo te qual'è la canzone più bella di "If you're feeling sinister"? [/quote] Quella che adoro, la più vicina al mio intendere sentimento in musica, è The fox in the snow: una perla di melanconia. Bellissima ed obliqua anche Dylan in the movies. Ma è tutto un disco da ascoltare.. a me quella maledetta dipendenza l'ha data sul serio. E la tua? ;) [/quote] la mia preferita è "If you're feeling sinister", seguita da "Judy and his dream of horses". Te l' ho chiesto perchè devo ancora trovare due persone che dicano la stessa canzone (e "Fox in the snow" non me l'aveva ancora detto nessuno).


Carrefour de l arbre - 16/09/2007 alle 14:05

A questo punto metto la mia top ten di tutti i tempi, top ten per l'importanza che hanno avuto su di me, non tanto per importanza "storica" dell'album (non sono in ordine di importanza) 1) STONE ROSES - s/t [1989] 2) JOY DIVISION - Closer [1980] 3) THE SMITHS - The queen is dead [1986] 4) DJ SHADOW - End....troducing [1996] 5) THE CLIENTELE - Suburban lights [2000] 6) PEARL JAM - Vitalogy [1994] 7) RADIOHEAD - Kid A [2000] 8) PRIMAL SCREAM - Screamadelica [1991] 9) IGGY POP AND THE STOOGES - The stooges [1969] 10) CCCP - 1964/1985 Affinità, divergenze tra il compagno Togliatti e noi/Del conseguimento della maggiore età [1986] P.S. o almeno è la classifica per oggi :D

 

[Modificato il 16/09/2007 alle 14:11 by Carrefour de l arbre]


Nanard - 16/09/2007 alle 14:19

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] 3) THE SMITHS - The queen is dead [1986] 6) PEARL JAM - Vitalogy [1994] [/quote] ..Ecco, questi me li ero scordati e li mutuo... credo che Morrissey e soci abbiano sfornato con quel disco IL POP allo sttao dell'arte. Nessuno oltre manica credo che sia più stato in grado di lavargli nemmeno i calzini. :cincin:


febbra - 16/09/2007 alle 14:41

Segnalo qualcosa anche io: Canzone - Artista Ghost - Live This big hush - Shriekback The shining path - Shriekback Lonely soul - UNKLE Gas hed goes west - Live The dreaming tree - Dave Matthews Band Host - Paradise Lost All I need - Air T.B.D. - Live Liquid skies - DJ Stigmata Caught a lite sneeze - Tori Amos Mad world - Gary Jules Piece of my heart - Intermission Bakerman - Laidback Sto pensando a te - Rosario Di Bella Creep - Stone Temple Pilots The beauty of grey - Live Until the end of the world - U2 Sleep - Dandy Warhols Gabriel - Lamb :D


dedalus - 16/09/2007 alle 21:49

ma nessuno di voi usa è iscritto a last.fm io si.nickname:viltrio


Bitossi - 17/09/2007 alle 18:13

[quote][i]Originariamente inviato da Nanard [/i] [quote][i]Originariamente inviato da cunego [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Nanard [/i] Allora aggiungo pure io i dischi che preferisco, e pace se attraversano gli ultimi 35 anni e se li butto col secchio: Genesis (Nursery Cryme, Foxtrot, Selling England ma anche Wind & Wuthering) [/quote] aggiungici a trick of the tail e andiamo!:cool: [/quote] A trick è un bel disco oggettivamente (e quale disco dei genesis prima della dipartita di Hackett non lo è stato?!)...[/quote] Beh, non è stato nominato "Trespass", che è il disco con cui da ragazzino, in tempo reale, scoprii i Genesis (il primo, "From Genesis..." scoperto più tardi, era una cagata...). D'accordo, non c'era Hackett, e nemmeno Collins (mancanza quest'ultima un po' meno importante a mio avviso... :Od: ); però è il disco in cui si definisce lo stile dei Genesis gabrieliani. Diverse mini-suite interessanti, con l'unico semi-infortunio di "The knife". Il brano migliore è comunque a mio giudizio "Dusk", il più breve, avvolto in un'atmosfera malinconica vagamente dark... Memorabile un concerto a Pavia nella primavera del (mi pare) 1972... era uscito da pochi mesi "Nursery crime". Poi, via, non dimentichiamo "The lamb lies...", uno tra i concept meglio riusciti della storia del rock... Secondo me la storia importante dei Genesis coincide con la presenza di Gabriel; andato via lui, c'era "benzina" per un altro paio di album e basta... Hackett o non Hackett... (fermo restando che non mi dispiaceva assolutamente il suo modo di suonare...).


Nanard - 17/09/2007 alle 18:40

Sinceramente Trespass e The Lamb non li ho citati volontariamente. Trespass è un buon disco (e tre episodi come Looking for someone, dusk e Stagnation lo dimostrano) solo che a mio personale parere soffre di due difetti: 1) è un semi-tributo al King-Crimson sound (d'altra parte "In the court of the crimson king" è stato un pugno nello stomaco per tutti coloro che cercavano una rottura con i canoni del rock, e se è vero che le radici di quel lavoro affondano nel solco di gente come i Moody Blues, Nice, Procol harum, Rarebirds, etc non è possibile non notarne l'immenso salto in avanti), a tal punto che pezzi pure piacevoli (Vision of angels, per dire..)sfiorano il plagio 2) John Mayhew era una scarpa pazzesca, con quelle oscene rullate. The Lamb è un capolavoro: lo dicono tutti, lo dice la critica e il pubblico, lo dicono i genesis, lo dice armando gallo, lo dice perfino mio padre. Però non mi piace. O meglio: singoli pezzi sono splendidi (Broadway melody, back in N.Y, in the cage, the lamia, etc) ma il complesso non mi ha mai convinto. Troppo forte il salto di cifra stilistica. Dove prima (e dopo)tutto era melodia e complessità, fiaba e mitologia, fauni e semidei, qui tutto è elettronica dura, rock solido, a tratti traumatico, paesaggi metropolitani, storie portoricane di emarginazione e dolore. Tutto interessante, anzi, più interessante dell'edonismo mitologico. Ma troppo distante per me all'epoca. Poi uno cambia, ma i solchi, certi solchi e pregiudizi rimangono, ed io non sono mai riuscito ad amare quel disco come gli altri.


Bitossi - 17/09/2007 alle 23:12

[quote][i]Originariamente inviato da Nanard [/i] Sinceramente Trespass e The Lamb non li ho citati volontariamente... [/quote] Sono parzialmente d'accordo con te... Quello che volevo dire comunque era che, coll'inevitabile senno di poi, la forma e in parte anche gli esiti di Trespass non sono poi così lontani da quelli del successivo Nursery Cryme (prima m'ero dimenticato la "y" :D ); opera forse più matura e con due musicisti nuovi e leggermente più preparati. Concordo sulla scarponeria di Mayhew (secondo te perché il mio brano preferito è "Dusk"? :Od: ), ma per l'attuale jazzofilo che sono non troppo distante da quella di Collins, con l'aggravante del successivo deleterio effetto di quest'ultimo sugli esiti artistici del gruppo. Quello che mi trova meno d'accordo è l'accostamento Genesis-King Crimson, fatte salve le logiche contiguità di genere e di epoca... se proprio (tirato per i capelli che non ho più) devo trovare delle affinità coi KC del tempo, le vedo negli Yes (il brano "Heart of the sunrise"... lo scambio di collaborazioni con Anderson e Bruford...), due gruppi paradossalmente all'opposto delle mie preferenze musicali (indovina chi sta sopra e chi sta agli inferi...). Un parallelismo ci può stare se consideriamo esclusivamente la tendenza innovatrice di Fripp e Gabriel, che per strade diverse avevano forse intuito la breve vita delle istanze classicheggianti (e quindi implicitamente decadenti...) del fenomeno [i]prog[/i], e avevano tentato di dare una sterzata con opere come appunto "The lamb..." e "Lark's tongues...", non a caso quasi contemporanee, in direzione più aggressiva e, almeno nel caso dei KC, proto-new-wave. Come dire... dei tentativi di evitamento dell'ineluttabile sconfinamento (o ritorno...) dell'universo prog, una volta esaurito il filone d'oro "neoclassico" e romantico, verso la canzoncina pop-rock più o meno riammodernata, soprattutto dal punto di vista ritmico. La stessa storia dei Genesis senza Gabriel (e di decine di altri gruppi contemporanei) mi sembra confermare questo dato... invece i King Crimson esistono ancora e producono tuttora una musica "accettabile", aldilà del fatto che non li ascolto più...


cunego - 17/09/2007 alle 23:56

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Nanard [/i] Sinceramente Trespass e The Lamb non li ho citati volontariamente... [/quote] Sono parzialmente d'accordo con te... Quello che volevo dire comunque era che, coll'inevitabile senno di poi, la forma e in parte anche gli esiti di Trespass non sono poi così lontani da quelli del successivo Nursery Cryme (prima m'ero dimenticato la "y" :D ); opera forse più matura e con due musicisti nuovi e leggermente più preparati. Concordo sulla scarponeria di Mayhew (secondo te perché il mio brano preferito è "Dusk"? :Od: ), ma per l'attuale jazzofilo che sono non troppo distante da quella di Collins, con l'aggravante del successivo deleterio effetto di quest'ultimo sugli esiti artistici del gruppo. Quello che mi trova meno d'accordo è l'accostamento Genesis-King Crimson, fatte salve le logiche contiguità di genere e di epoca... se proprio (tirato per i capelli che non ho più) devo trovare delle affinità coi KC del tempo, le vedo negli Yes (il brano "Heart of the sunrise"... lo scambio di collaborazioni con Anderson e Bruford...), due gruppi paradossalmente all'opposto delle mie preferenze musicali (indovina chi sta sopra e chi sta agli inferi...). Un parallelismo ci può stare se consideriamo esclusivamente la tendenza innovatrice di Fripp e Gabriel, che per strade diverse avevano forse intuito la breve vita delle istanze classicheggianti (e quindi implicitamente decadenti...) del fenomeno [i]prog[/i], e avevano tentato di dare una sterzata con opere come appunto "The lamb..." e "Lark's tongues...", non a caso quasi contemporanee, in direzione più aggressiva e, almeno nel caso dei KC, proto-new-wave. Come dire... dei tentativi di evitamento dell'ineluttabile sconfinamento (o ritorno...) dell'universo prog, una volta esaurito il filone d'oro "neoclassico" e romantico, verso la canzoncina pop-rock più o meno riammodernata, soprattutto dal punto di vista ritmico. La stessa storia dei Genesis senza Gabriel (e di decine di altri gruppi contemporanei) mi sembra confermare questo dato... invece i King Crimson esistono ancora e producono tuttora una musica "accettabile", aldilà del fatto che non li ascolto più... [/quote] yes,heart of the sunrise!:cincin::hippy:respect


Bitossi - 18/09/2007 alle 14:55

[quote][i]Originariamente inviato da cunego [/i] yes,heart of the sunrise!:cincin::hippy:respect [/quote] Eh, forse tra le righe non si è capito che il mio giudizio complessivo sugli Yes non è tra i più lusinghieri... mentre invece lo è (ppure troppo...) sui KC (mio gruppo preferito all'epoca...). Comunque, convinto da Padre Amorth, ho smesso di ascoltare la "musica del diavolo" già da diversi lustri... Sapete com'è, temevo che, a furia di subire messaggi occulti, prima o poi mi ritrovassi di notte seduto sul letto a vomitare purea di piselli, gridando frasi oscene mentre la testa mi compie un giro a 360° sul collo... Non so voi come fate... :Od::Od::Od:

 

[Modificato il 18/09/2007 alle 15:00 by Bitossi]


desmoblu - 18/09/2007 alle 16:31

Ritrovato un vinile del '64 degli Animals, con la hit "House of the rising sun"...bella, anche se saccheggiata (cover, tonnellate di film- tra cui il nostro "la meglio gioventù"-, etc etc)


Nanard - 19/09/2007 alle 11:02

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] Quello che mi trova meno d'accordo è l'accostamento Genesis-King Crimson, fatte salve le logiche contiguità di genere e di epoca... se proprio (tirato per i capelli che non ho più) devo trovare delle affinità coi KC del tempo, le vedo negli Yes (il brano "Heart of the sunrise"... lo scambio di collaborazioni con Anderson e Bruford...), due gruppi paradossalmente all'opposto delle mie preferenze musicali (indovina chi sta sopra e chi sta agli inferi...). [/quote] Credo di essermi spiegato male, o forse non ci siamo intesi: l'unica opera in cui si sente chiaramente l'influenza dei KC sui Genesis è proprio Trespass, e per questo no lo amo troppo. Non perchè i KC non mi piacciano ma perchè a mio avviso il risultato era inferiore dell'originale e peraltro gli orientamenti non erano gli stessi, quindi alla fine risulta pure forzoso. Da Nursery i sound dei due gruppi si allontana e non di poco. Per me i Genesis hanno poco da spartire con Yes, ELP, KC, anche per via di una minore ricerca dell'autocompiacimento :D Comunque i KC con Belew non sono male, sono solo un altro mondo.


desmoblu - 19/09/2007 alle 11:35

Dimenticavo!!! 37 anni a ieri moriva il grandissimo Jimi Hendrix! Arrivederci, Mancino...


Bitossi - 19/09/2007 alle 17:51

[quote][i]Originariamente inviato da Nanard [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] Quello che mi trova meno d'accordo è l'accostamento Genesis-King Crimson, fatte salve le logiche contiguità di genere e di epoca... se proprio (tirato per i capelli che non ho più) devo trovare delle affinità coi KC del tempo, le vedo negli Yes (il brano "Heart of the sunrise"... lo scambio di collaborazioni con Anderson e Bruford...), due gruppi paradossalmente all'opposto delle mie preferenze musicali (indovina chi sta sopra e chi sta agli inferi...). [/quote] Credo di essermi spiegato male, o forse non ci siamo intesi: [b]l'unica opera in cui si sente chiaramente l'influenza dei KC sui Genesis è proprio Trespass[/b], e per questo no lo amo troppo. Non perchè i KC non mi piacciano ma perchè a mio avviso il risultato era inferiore dell'originale e peraltro gli orientamenti non erano gli stessi, quindi alla fine risulta pure forzoso. Da Nursery i sound dei due gruppi si allontana e non di poco. Per me i Genesis hanno poco da spartire con Yes, ELP, KC, anche per via di una minore ricerca dell'autocompiacimento :D Comunque i KC con Belew non sono male, sono solo un altro mondo. [/quote] No, no, io avevo capito e tu ti eri spiegato bene... è proprio in Trespass che io non vedo grandi parallelismi possibili tra Genesis e King Crimson... anzi mi pare tu facessi riferimento ad un "quasi plagio" in Vision of Angels che sinceramente faccio un po' fatica a trovare... per esempio rispetto a quale brano di "In the Court..."? Huè, intendiamoci, magari hai ragione tu, ed è qualcosa che non ho colto, anche perchè sono dischi che ho macinato da ragazzo, e che ora ascolto (con piacere) saltuariamente... però se c'è una cosa che mi piace è trovare riferimenti, rimandi, similitudini, affinità... e in questo caso me li sarei proprio persi, fatte salve come detto le normali contiguità... per esempio entrambi i gruppi erano inglesi! :Od: Poi ho allargato forse indebitamente il discorso dicendo che casomai sono stati gli Yes ad avere (sporadicamente, in qualche brano...) delle prossimità ai KC (ai King Crimson, non ai Genesis!)... , che comunque, per dirla col buon Cesare Rizzi, al massimo si possono definire "punti di contatto" (cfr. "Progressive & Underground 1967/76"). Tanto è vero che un gruppo mi piace(va) parecchio, l'altro proprio no (e quindi per gli Yes potevi usare termini anche più duri di "autocompiacimento" :D). Per tornare a Trespass, forse non tutti sanno che Ornella Vanoni fece una cover italiana di "White mountain", dal titolo "Un gioco senza età"... ...lassamo perdere, vah... (la Vanoni non l'ho mai digerita... :Od::Od::Od: ).


Admin - 19/09/2007 alle 18:06

Proprio ieri ho riascoltato Trespass, e devo dire che Stagnation è proprio una canzone spettacolare. Il resto del disco (a parte White Mountain) veleggia su altitudini molto più basse, ma pur sempre sopra la sufficienza. In questo periodo sono parecchio affamato di prog, da qualche mese ho conosciuto In the Wake of Poseidon, che se non è (come potrebbe?) all'altezza di In the Court of the Crimson King, è comunque un gran bel disco... I King Crimson sono una scoperta relativamente recente del mio percorso, e me ne dispiaccio... purtroppo col passare degli anni aumentano a dismisura le cose da riscoprire, in questo senso non vorrei proprio essere nei panni di un bimbo che nasce oggi: c'è un senso vago di frustrazione, sapere di non avere quasi certamente la possibilità di scoprire tutto il bello (in questo caso della musica) che è passato prima di noi... Vabbè, se ho tempo pubblico qualche breve RNR (Recensione Non Richiesta) scritta nel corso degli ultimi mesi.


Subsonico - 19/09/2007 alle 18:59

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] In questo periodo sono parecchio affamato di prog, da qualche mese ho conosciuto In the Wake of Poseidon, che se non è (come potrebbe?) all'altezza di In the Court of the Crimson King, è comunque un gran bel disco... I King Crimson sono una scoperta relativamente recente del mio percorso, e me ne dispiaccio... [/quote] Una sensazione che provo spesso, quando ascolto musica datata, è quella di aver sentito cose già fatte, quando in realtà, ovviamente, è il contrario: nei Doors, nei Litfiba, in Jimi Hendrix e nei Velvet Underground risento tutti gli artisti più recenti. Ovviamente c'è l'eccezione alla regola: I Pink Floyd di "The piper at the gates of dawn" e "Ummagumma". Ancora oggi freschi ed inimitabili. Allora, nella musica, il doping era decisamente più sviluppato però :Od:


cunego - 19/09/2007 alle 19:11

Però i KC non sono solo prog, hanno avuto il loro periodo progressivo, ma erano un mondo a parte , + su lidi psichedelici direi.:hippy:


Admin - 19/09/2007 alle 19:12

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] anzi mi pare tu facessi riferimento ad un "quasi plagio" in Vision of Angels che sinceramente faccio un po' fatica a trovare... [/quote] La sto riascoltando ancora adesso. Quasi plagio? :boh:


Admin - 19/09/2007 alle 19:23

Dimenticavo... http://www.ahmettribute.com/ Sarà l'evento dell'anno... il problema è che ci saranno 20mila posti, e hanno richieste per 20 milioni... quindi faranno il sorteggione: avete ancora qualche giorno per prenotarvi... [img width=640 height=419]http://www.polarmusicprize.se/newSite/gfx/thumb/ledzeppelin001.jpg[/img] Foto www.polarmusicprize.se (Ps per quelli di passaggio: quello di destra non è Branduardi, eh!)


Nanard - 20/09/2007 alle 09:52

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] anzi mi pare tu facessi riferimento ad un "quasi plagio" in Vision of Angels che sinceramente faccio un po' fatica a trovare... [/quote] La sto riascoltando ancora adesso. Quasi plagio? :boh: [/quote] I cori e l'uso del mellotron è del tutto analogo ad "In the court of the Crimson King", dall'omonimo album. O "Libra's theme" di In the wake... A mio avviso è evidente, ma non impongo il mio punto di vista ;)


Bitossi - 20/09/2007 alle 15:42

[quote][i]Originariamente inviato da Nanard [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] anzi mi pare tu facessi riferimento ad un "quasi plagio" in Vision of Angels che sinceramente faccio un po' fatica a trovare... [/quote] La sto riascoltando ancora adesso. Quasi plagio? :boh: [/quote] I cori e l'uso del mellotron è del tutto analogo ad "In the court of the Crimson King", dall'omonimo album. O "Libra's theme" di In the wake... A mio avviso è evidente, ma non impongo il mio punto di vista ;) [/quote] Ma certo, non è il caso di farne una questione di vita e di morte; però ci sono alcuni aspetti tecnico/musicali che vanno considerati: "In the Court..." è costruita su una struttura simile a quella di una [i]folk ballad[/i] in una tonalità minore (Mi-, se ricordo bene...), che ne accentua il lato [i]drammatico[/i]; "Visions of Angels" è invece in tonalità maggiore (Do, sempre se ricordo bene; tonalità piana e comunque potenzialmente più "allegra"...): dopo un intro di piano, ripetuto a metà brano, evidente retaggio degli studi "buoni" di Banks, il pezzo si dispone sulla forma canzone ABAC..., oppure, vista la lunghezza, si può definire una sorta di minisuite con la medesima struttura. Inoltre il mellotron svolge una funzione molto più di "appoggio" alle altre tastiere, senza mai diventare filo conduttore come nel caso dei KC. Insomma, i due brani differiscono a livello di [i]armonia, melodia, struttura, atmosfera e "trattamento"[/i]; in altre parole sono brani [i]programmaticamente[/i] diversi... Certo, l'uso contemporaneo tastiere/voce, in una progressione di accordi solo simile (nel ritornello), può dar luogo ad una vaghissima somiglianza, ma se prendessimo questa congiuntura come metro di giudizio assoluto, allora diventerebbe "plagio" il 50% del jazz, il 99,9% del rock ed il 150% delle canzonette italiane... :D PS: Miiih, riascoltandoli ora, come erano incisi male quei dischi!!!! :Od:


Admin - 21/09/2007 alle 15:04

All'ennesimo ascolto, convengo che i cori in effetti ricordano un po' ITCOTCK... ma più che il letto di mellotron, direi che probabilmente ciò che concorre a spingere al(l'azzardato) paragone è anche il giro di batteria... Però confermo due cose: la prima è che siamo in presenza di due cose comunque abbastanza diverse. La seconda, la mutuo da Bitossi: erano dischi registrati proprio male!!!


Nanard - 23/09/2007 alle 16:27

Non ho la tua competenza e mi fido di quanto dici. Sarà che ho masticato i due dischi mille anni fa (ne avevo 16:)) contemporaneamente, in pieno furore dietrologico, e mi è sempre rimasta quella sensazione. A tal proposito ricordo di aver letto un articolo con un'intervista di Banks o di Phillips, ora non vorrei far confusione, in cui diceva che dopo l'ascolto di ITCOTCK (bravo Admin, l'acronimo fa risparmiare due righe!) capì che quello era esattamente il suond che volevano fare, ma non sarebbero stati all'altezza di farlo. Philips, anche qui: per alcuni una perdita importante, per altri l'apertura all'era Hackett che ha caratterizzato (e molto) col suo stile personale. Hackett era senza dubbio dotato di maggior tecnica, almeno all'epoca dell'avvicendamento; e la fantasia o l'audacia non gli mancavano. Però Philips era una testa pensante, forse in quel momento più ancora di Banks; tant'è che molto del buono imbastito era farina del suo sacco, financo buona parte di The Musical Box e di The Fountain of Salmacis. Sulla qualità delle registrazioni concordo in pieno. Basta ascoltare Genesis Live del '73 per capire quanto approssimativa era la produzione. Il salto lo si fece già con con Selling England, forse, ma le patinate produzioni anni 80 avevano ancora da venire


Carrefour de l arbre - 23/09/2007 alle 19:58

segnalo una canzone-gioiello: Trust - GRAVENHURST splendida. (la potete sentire qui: http://www.myspace.com/soneekmxdj)


Barbara Lowrie - 24/09/2007 alle 21:14

Saluti a tutti Io ho una visione della musica molto più ampia rispetto alla vostra Ecco la mia top ten 1) Bruce Springsteen: Darkness on the edge of town 2) Bruce Springsteen: The River 3) Bruce Springsteen: Nerbraska 4) Bruce Springsteen: Born To run 5) Bruce Springsteen: Born in the Usa 6) Bruce Springsteen: Live in Dublin 7) Bruce Springsteen: The Ghost of Tom Joad 8) Bruce Springsteen: The Rising 9) Bruce Springsteen: Greetings from Asbury Park, N.J. 10 Francesco Guccini: Radici :cool::cool::cool:


stress - 24/09/2007 alle 21:51

Sto vedendo/ascoltando il live di Jamiroquai a Verona. Che roba!!! Me lo ricordavo agli inizi (primo album) dal vivo ad Imola ma anche qui è da mega :clap::clap:

 

[Modificato il 24/09/2007 alle 22:04 by stress]


Bitossi - 25/09/2007 alle 08:56

[quote][i]Originariamente inviato da Barbara Lowrie [/i] Saluti a tutti Io ho una visione della musica molto più ampia rispetto alla vostra Ecco la mia top ten 1) Bruce Springsteen: Darkness on the edge of town 2) Bruce Springsteen: The River 3) Bruce Springsteen: Nerbraska 4) Bruce Springsteen: Born To run 5) Bruce Springsteen: Born in the Usa 6) Bruce Springsteen: Live in Dublin 7) Bruce Springsteen: The Ghost of Tom Joad 8) Bruce Springsteen: The Rising 9) Bruce Springsteen: Greetings from Asbury Park, N.J. 10 Francesco Guccini: Radici :cool::cool::cool: [/quote] Beh, anch'io nel mio piccolo: 1) Miles Davis: Kind of blue 2) Miles Davis: Bitches brew 3) Miles Davis: In a silent way 4) Miles Davis: Live-Evil 5) Miles Davis: Cookin' 6) Miles Davis: Milestones 7) Miles Davis: Miles smiles 8) Miles Davis: A tribute to Jack Johnson 9) Miles Davis: Birth of the cool 10) Orietta Berti: Più Italiane di me (Polydor 1972) ;)


antonello64 - 25/09/2007 alle 15:59

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] 1) Miles Davis: Kind of blue 2) Miles Davis: Bitches brew 3) Miles Davis: In a silent way 4) Miles Davis: Live-Evil 5) Miles Davis: Cookin' 6) Miles Davis: Milestones 7) Miles Davis: Miles smiles 8) Miles Davis: A tribute to Jack Johnson 9) Miles Davis: Birth of the cool 10) Orietta Berti: Più Italiane di me (Polydor 1972) ;) [/quote] ahia! sei sbilanciato verso il Miles elettrico, e mancano totalmente i dischi con Gil Evans. Come mai?


Bitossi - 25/09/2007 alle 16:01

[quote][i]Originariamente inviato da Nanard [/i] Sulla qualità delle registrazioni concordo in pieno. Basta ascoltare Genesis Live del '73 per capire quanto approssimativa era la produzione. Il salto lo si fece già con con Selling England, forse, ma le patinate produzioni anni 80 avevano ancora da venire [/quote] Ci sarebbe una registrazione ancora più schifosa: il live "Earthbound" dei King Crimson (1972), che non a caso è l'unico disco dei KC fino al 1980 che non posseggo in originale... a parziale scusante, il fatto che fosse appunto dal vivo come quello dei Genesis. Effettivamente però quello delle "brutte" registrazioni del prog, anche in studio, è un bel caso: non era un problema di tecnologia (ci sono registrazioni jazz dei primi anni '60 o anche prima - penso ad esempio ai Blue Note RVG series - che sono godibilissime ancor oggi con o senza rimasterizzazione), e tantomeno di risorse. Il rock ha tempi dilatatissimi di produzione e postproduzione, sempre a confronto col jazz, dove autentici capolavori sono stati realizzati in mezza giornata, a volte senza mai ripetere un brano... Perciò delle due l'una: o il prog si avvaleva di tecnici del suono poco preparati, o era una musica estremamente complicata da rendere in studio (e dal vivo...) e conseguentemente sui master... :doh:


Bitossi - 25/09/2007 alle 16:09

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] ahia! sei sbilanciato verso il Miles elettrico, e mancano totalmente i dischi con Gil Evans. Come mai? [/quote] Beh, intanto perchè per "fare il simpatico" ho dovuto rinunciare alla 10.a posizione :Od: (ci starebbe Sketches... o forse Miles Ahead... o Porgy & Bess? Di sicuro non Quiet nights...), e poi perchè, in tanta abbondanza, per me la differenza tra il 1.° e il 20.° posto è minimale (ho 74 dischi di Miles)... però è vero, dopo Kind of Blue la mia anima vetero-psichedelic-rockettara tende a preferire il Davis elettrico. Avevo anche dedicato un blog al periodo, ma avevo paura di finire il galera denunciato dalla Columbia :Od: e l'ho un po' trascurato ultimamente... PS: inoltre noto che anche il tuo Avatar...


antonello64 - 25/09/2007 alle 16:23

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] PS: inoltre noto che anche il tuo Avatar... [/quote] l'hai notato in ritardo:nonono: a proposito di Porgy & Bess, non so se ti è capitato tra le mani il cd pubblicato dalle edizioni Il Manifesto, con l'Orchestra Jazz della Sardegna e Paolo Fresu solista che rifanno il capolavoro di Miles & Gil. Nelle note di copertina, poi, viene raccontata la storia di come si è giunti a portare quella storica registrazione al Festival di Pescara, grazie all'aiuto di Gunther Schuller.


Ottavio - 25/09/2007 alle 16:29

Antonello, hai sentito il doppio cd del concerto tenuto alla Cornel nel 1964 dal sestetto di Mingus con Dolphy? E' uscito da qualche mese ed era inedito. Semplicemente splendido!


antonello64 - 25/09/2007 alle 16:35

[quote][i]Originariamente inviato da Ottavio [/i] Antonello, hai sentito il doppio cd del concerto tenuto alla Cornel nel 1964 dal sestetto di Mingus con Dolphy? E' uscito da qualche mese ed era inedito. Semplicemente splendido! [/quote] ce l'ho in mp3, ma ancora non lo sento. Invece grazie alla tua segnalazione ho potuto apprezzare "Sound Grammar" di Ornette Coleman: quest'estate mi sarebbe piaciuto andare a vederlo a Pescara, ma le esigenze familiari hanno avuto il sopravvento. "Sound Grammar" che è stato il secondo disco jazz a ricevere il Premio Pulitzer.


Ottavio - 25/09/2007 alle 17:01

"Sound grammar" è veramente molto bello ed è quasi un "miracolo" che Ornette Coleman continui a produrre dischi così belli ed innovativi. Coleman ed il suo disco sono anche i trionfatori delle classifiche di Downbeat. Una curiosità: qual'è l'altro disco jazz che ha vinto il Pulitzer?


antonello64 - 25/09/2007 alle 17:34

[quote][i]Originariamente inviato da Ottavio [/i] "Sound grammar" è veramente molto bello ed è quasi un "miracolo" che Ornette Coleman continui a produrre dischi così belli ed innovativi. Coleman ed il suo disco sono anche i trionfatori delle classifiche di Downbeat. Una curiosità: qual'è l'altro disco jazz che ha vinto il Pulitzer? [/quote] Blood on the fields, 1997, di Wynton Marsalis. Cd triplo che ho apprezzato veramente tanto.


Ottavio - 25/09/2007 alle 17:39

Grazie. Non lo conosco, forse a causa del mio "pregiudizio" nei confronti di W.Marsalis. Non capisco che senso abbia suonare negli anni 90 e 2000 il solito bebop. Tanto vale sentire gli orginali! Comunque dopo la tua segnalazione ci farò un pensierino.


antonello64 - 25/09/2007 alle 21:00

[quote][i]Originariamente inviato da Ottavio [/i] Non lo conosco, forse a causa del mio "pregiudizio" nei confronti di W.Marsalis. Non capisco che senso abbia suonare negli anni 90 e 2000 il solito bebop. Tanto vale sentire gli orginali! Comunque dopo la tua segnalazione ci farò un pensierino. [/quote] la tua idea su Marsalis è abbastanza comune: il suo voler rimanere ancorato alla tradizione ha deluso parecchi appassionati, che da un talento come lui si aspettavano chissà quali innovazioni. Ciò non toglie che sia un musicista di altissimo livello, e forse come bravura tecnica sulla tromba non c'è mai stato nessuno come lui. Uno dei pochissimi in grado di suonare jazz e musica classica senza problemi. Ho avuto la fortuna di vederlo dal vivo con la Lincoln Center Jazz Orchestra, e devo dire che a livello tecnico fa paura. Si possono discutere le sue scelte musicali: non è certamente uno che ha portato qualcosa di nuovo nel jazz, ma oggi come oggi chi può definirsi tale? Se devo essere sincero, negli ultimi 70 anni, oltre a Charlie Parker che ha introdotto il bebop (con Dizzy) e Ornette che ha inventato il free, di veri innovatori non ne vedo. Tutto il resto può essere interpretato come una variazione sul tema principale, ma non certo come un nuovo tema. Marsalis in questo è forse più ortodosso di altri: quello che fa lui non è diverso da quello che facevano Clifford Brown o Lee Morgan 50 anni fa, però almeno lo fa bene. Secondo me nella sua musica non c'è novità, ma c'è sicuramente qualità, e i suoi dischi li ho sempre trovati molto belli. Pare che negli ultimi cd, incisi per la Blue Note, ci sia effettivamente qualcosa di nuovo rispetto ai suoi soliti standard, però non saprei dire perchè ancora non li ascolto.


Bitossi - 25/09/2007 alle 22:52

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] PS: inoltre noto che anche il tuo Avatar... [/quote] l'hai notato in ritardo:nonono: a proposito di Porgy & Bess, non so se ti è capitato tra le mani il cd pubblicato dalle edizioni Il Manifesto, con l'Orchestra Jazz della Sardegna e Paolo Fresu solista che rifanno il capolavoro di Miles & Gil. Nelle note di copertina, poi, viene raccontata la storia di come si è giunti a portare quella storica registrazione al Festival di Pescara, grazie all'aiuto di Gunther Schuller. [/quote] Naturalmente il disco in questione... ce l'ho. Avevo seguito all'epoca le vicissitudini del concerto di Pescara... come vogliamo definirlo... un disastro sfiorato? Ricordo anche il dibattito su Musica Jazz, che accusava la produzione di aver "costretto" Fresu a "rifare" (il tuo termine, probabilmente involontario, e comunque riferito alla versione su disco registrata a Sassari nel 1999, è azzeccato...) l'opera di Evans/Davis. Pensiamo solo al fatto che non esisteva più nemmeno una sola nota scritta da Evans, e che Schuller aveva dovuto "tirar giù" tutto dal disco... Problemi enormi, che a posteriori giustificano le scelte "minimaliste" adottate nella tua città (addirittura Fresu con l'herpes da stress, che ne limitava di un'ottava l'estensione!). A quel punto, meglio di così non si poteva proprio fare... Molto meglio l'esecuzione su disco e, a quanto leggo, l'esecuzione dal vivo a Berchidda. I problemi "filologici" rimangono; a quanto pare anche un sotterraneo dissidio tra Fresu e Schuller (Fresu voleva più libertà negli assoli...); va detto comunque che nemmeno Davis aveva mai suonato l'opera dal vivo per intero (52 minuti), visto che l'aveva realizzato solo su disco... Inoltre, Evans aveva ri-scritto molte più parti dell'opera di Gershwin, e solo una parte del lavoro finì sul disco di Davis. Per non annoiare i non-jazzofili, li invito ad ascoltare uno tra i lavori più problematici (in senso positivo...) del jazz. Il CD originale costa meno di 10 €, e poi in rete si "trova"... ( :Od: ) PS: Forse vale la pena anche chiarire ai non esperti che il tuo avatar si riferisce ad una foto di copertina di "Jack Johnson", uno tra i dischi più discussi del Davis elettrico... (me ne ero accorto da un pezzo, eh! :D) PS2: Marsalis ai miei occhi ha l'unico merito di essere nato il mio stesso giorno (18 ottobre)... Scherzo naturalmente... o forse no? Ne riparleremo.... ;) PS3: In uscita in questi giorni le complete sessions di "On the corner", forse il disco più funk e impopolare (presso i critici...) di Davis (6 CD), e "Absolutely out there", un altro inedito del quartetto di Coltrane con Dolphy (2 CD)

 

[Modificato il 25/09/2007 alle 23:16 by Bitossi]


antonello64 - 26/09/2007 alle 06:47

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] PS3: In uscita in questi giorni le complete sessions di "On the corner", forse il disco più funk e impopolare (presso i critici...) di Davis (6 CD), e "Absolutely out there", un altro inedito del quartetto di Coltrane con Dolphy (2 CD) [/quote] sai che "On the corner" non me lo ricordo? forse sarà il caso che lo riascolti di nuovo. Comunque devo dire che il Miles post-Bitches Brew non è che mi abbia entusiasmato (a parte appunto Jack Johnson e qualche live); preferisco di gran lunga il periodo Prestige, di cui si parla secondo me troppo poco e durante il quale Miles ha sfornato dischi bellissimi (Walkin', Workin', Cookin', Steamin', Relaxin')


Bitossi - 26/09/2007 alle 15:21

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] sai che "On the corner" non me lo ricordo? forse sarà il caso che lo riascolti di nuovo. Comunque devo dire che il Miles post-Bitches Brew non è che mi abbia entusiasmato (a parte appunto Jack Johnson e qualche live); preferisco di gran lunga il periodo Prestige, di cui si parla secondo me troppo poco e durante il quale Miles ha sfornato dischi bellissimi (Walkin', Workin', Cookin', Steamin', Relaxin') [/quote] Sono d'accordo sui "cinque gerundi" Prestige, ricordando che il primo è del 1954 (con una formazione all-stars), gli altri del 1956 (in quintetto con Coltrane), realizzati praticamente in due sedute. Sul Davis elettrico, ho delle idee che si intrecciano in qualche modo col discorso su Marsalis (a mo' di esempio sulle possibilità innovative nel jazz...), che ora non ho tempo di sviluppare compiutamente. Potrebbe entrare nel ragionamento, sempre come esempio, anche Porgy & Bess...


Ottavio - 26/09/2007 alle 15:31

Il mio Davis preferito è quello del "secondo" quintetto (Shorter-Hancock-Carter-Williams): ESP, Sorcerer, Miles smiles, Miles in the sky, Filles de Kilimanjaro. So che molti appassionati di Davis snobbano questo periodo, ma lo ritengo di altissimo livello al pari del "primo" quintetto (quello con Coltrane). Il Davis post '69 non lo ascolto proprio.


Ottavio - 26/09/2007 alle 15:37

Antonello, a proposito di W. Marsalis, tempo fa su Downbeat ho letto una terrificante stroncatura del suo ultimo cd (non mi ricordo il titolo). A dir il vero non si affrontava quasi l'aspetto musicale, soffermandosi solo su quello politico-culturale. Infatti il disco dei Marsalis pare essere un attacco alla musica hip hop e una sorta di "manifesto conservatore". Tu lo hai sentito? Sulle qualità tecniche di Marsalis nulla quaestio, è straordinario! Mi sembra però il maggior esponente della concezione "museale" della musica jazz.


galliano - 26/09/2007 alle 16:32

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Nanard [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] Nanard, ma secondo te qual'è la canzone più bella di "If you're feeling sinister"? [/quote] Quella che adoro, la più vicina al mio intendere sentimento in musica, è The fox in the snow: una perla di melanconia. Bellissima ed obliqua anche Dylan in the movies. Ma è tutto un disco da ascoltare.. a me quella maledetta dipendenza l'ha data sul serio. E la tua? ;) [/quote] la mia preferita è "If you're feeling sinister", seguita da "Judy and his dream of horses". Te l' ho chiesto perchè devo ancora trovare due persone che dicano la stessa canzone (e "Fox in the snow" non me l'aveva ancora detto nessuno). [/quote] Come volevasi dimostrare: tigermilk: "we rule the school" e "My Wandering Days Are Over" If you're feeling sinister: "Me And The Major" e "Judy and his dream of horses" In quanto a malinconia hanno pochi concorrenti. Li ho visti dal vivo nel 2001 al festival di benicasim, in una bolgia indescrivibile, sotto un tendone con 40° ed un'umidità del 100%. uno spettacolo


Carrefour de l arbre - 26/09/2007 alle 18:51

[quote][i]Originariamente inviato da galliano [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Nanard [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] Nanard, ma secondo te qual'è la canzone più bella di "If you're feeling sinister"? [/quote] Quella che adoro, la più vicina al mio intendere sentimento in musica, è The fox in the snow: una perla di melanconia. Bellissima ed obliqua anche Dylan in the movies. Ma è tutto un disco da ascoltare.. a me quella maledetta dipendenza l'ha data sul serio. E la tua? ;) [/quote] la mia preferita è "If you're feeling sinister", seguita da "Judy and his dream of horses". Te l' ho chiesto perchè devo ancora trovare due persone che dicano la stessa canzone (e "Fox in the snow" non me l'aveva ancora detto nessuno). [/quote] Come volevasi dimostrare: tigermilk: "we rule the school" e "My Wandering Days Are Over" If you're feeling sinister: "Me And The Major" e "Judy and his dream of horses" In quanto a malinconia hanno pochi concorrenti. Li ho visti dal vivo nel 2001 al festival di benicasim, in una bolgia indescrivibile, sotto un tendone con 40° ed un'umidità del 100%. uno spettacolo [/quote] No, dai :D su Tigermilk siamo tutti d'accordo che il "pezzone" è Electronic renaissance ....:Od: P.S. io purtroppo li ho visti lo scorso anno al Vox di Nonantola: per nulla entusiasmanti, fiacchi e con le luci del palco sempre accese, non mi hanno fatto per nulla una buona impressione....


antonello64 - 26/09/2007 alle 19:18

[quote][i]Originariamente inviato da Ottavio [/i] Il mio Davis preferito è quello del "secondo" quintetto (Shorter-Hancock-Carter-Williams): ESP, Sorcerer, Miles smiles, Miles in the sky, Filles de Kilimanjaro. So che molti appassionati di Davis snobbano questo periodo, ma lo ritengo di altissimo livello al pari del "primo" quintetto (quello con Coltrane). Il Davis post '69 non lo ascolto proprio. [/quote] sei in buona compagnia: gran parte della critica considera il secondo quintetto come il momento migliore di Miles. Io ho citato il periodo Prestige perchè mi sembra che sia il più sottovalutato, però è veramente difficile scegliere tra la discografia davisiana. I dischi per la Blue Note (Birth of the Cool, ma se vogliamo anche Somethin' Else di Cannonball Adderley, forse l'unico disco dove Miles ha fatto il sideman), quelli Prestige, quelli con Gil Evans, il quintetto con Coltrane, il secondo quintetto, il primo Miles elettrico (In a Silent Way e Bitches Brew): ecco, per me questi sono più o meno tutti sullo stesso livello. Dovessi dire un disco solo forse oggi direi Bitches Brew, ma domani magari Kind of Blue e dopodomani forse Porgy & Bess, ma sicuramente mi verrebbe un bel mal di testa. Qual'è il cd di Marsalis di cui parli? A proposito, mi pare che in questi ultimi anni anche lui ne abbia fatto uno dedicato a Jack Johnson.


Bitossi - 27/09/2007 alle 18:15

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] Se devo essere sincero, negli ultimi 70 anni, oltre a Charlie Parker che ha introdotto il bebop (con Dizzy) e Ornette che ha inventato il free, di veri innovatori non ne vedo...[/quote] Prendo spunto da questa tua frase, che potrei in parte condividere, per provare ad approfondire il concetto di "innovazione" in musica, ed in particolare nella musica jazz. Sarò breve... :D:D:D Intanto premetto che per me questo termine, se per il momento ci accontentiamo di una sua interpretazione riduttiva e dell'equazione innovazione=creatività, è uno tra i "prerequisiti" per poter definire il jazz. Nella mia concezione, naturalmente riferita agli ultimi 20/30 anni, si può parlare [i]ancora[/i] di jazz laddove, oltre ad una cura particolare del timbro e della pronuncia, si ha la capacità di manipolare materiali musicali originali o non originali con un tasso "sufficiente" di creatività. Nel termine "sufficiente" ci sta ovviamente tutta la possibile soggettività di giudizio... In altre parole, "suono" e "creazione" diventerebbero indispensabili nella definizione di jazz, al contrario degli elementi ritmici come lo swing e la poliritmia, di per sè non sufficienti, o meglio non necessari a definire il fenomeno nel suo complesso (sempre a mio avviso, eh...), se non accompagnati dal "tasso innovativo" di cui sopra. Portando al limite del paradosso questo ragionamento, potremmo dire che Wynton Marsalis non fa jazz :Od::Od::Od: (lo so che non è così, ma fatemi godere un po'...), in quanto il suo approccio tende alla cristallizzazione invece che alla creazione, alla riproduzione invece che alla interpretazione, ecc. ecc. Non a caso spesso si tende a definirlo un musicista con un approccio "classico"... dando comunque a questo aggettivo una valenza di implicita "imbalsamazione" del materiale. Cosa non vera in assoluto neppure nel mondo accademico, dove comunque compaiono personaggi dal forte estro creativo (forse non frequentissimamente...); ma insomma ci siamo capiti... Visto che si è parlato di Porgy & Bess, un altro esempio può riguardare il processo creativo di Gil Evans (su un'opera che già esisteva), che si connota come una operazione jazzistica in quanto [i]reinterpretazione e riscrittura[/i] di materiale esistente... ho molte più perplessità ad inquadrare operazioni come quella di Schuller/Fresu... che senso ha rifare anche gli assoli (cioè le parti originariamente improvvisate) così come erano? Ribaltando il paradosso, è pur vero che tendiamo a definire jazz musiche che del jazz delle origini non conservano praticamente più niente. Prendiamo ad esempio molta musica europea, e calchiamo ulteriormente la mano citando un fenomeno abbastanza conosciuto come quello dell'etichetta tedesca ECM: che c'entra con New Orleans un sax baritono come quello di John Surman (è solo un esempio, ripeto...) che suona da solo, senza swing ed elementi percussivi, su un tappeto di loop elettronici? E perchè troviamo le recensioni dei suoi dischi quasi esclusivamente su riviste di musica jazz, e nei negozi li vediamo a fianco di quelli di John Coltrane? E' vero d'altra parte che per molti musica come questa non è jazz (anche per il fondatore di ECM a quanto pare :D , visto che programmaticamente la parola jazz non compare da nessuna parte, nemmeno nella "ragione sociale"). Ciò non toglie che i musicisti in questione siano inequivocabilmente dei jazzisti, per formazione e per pronuncia... e allora? Quando e grazie a quali fenomeni si è allargato a questo modo il concetto di jazz? La mia risposta, probabilmente si è intuito, è che si debba ringraziare (non solo, ma anche e forse soprattutto) il Davis degli anni '69/'75. Io vedo in quei prodotti un altro giro di boa innovativo, magari non così evidente come quelli che cita Antonello, ma forse destinato a durare di più e ad avere impatto maggiore sulla storia del jazz. In sostanza a farlo diventare una musica "crocevia di tutte le musiche". O se vogliamo, nella spesso felice (e a volte genialmente ambigua) sintesi di ispirazioni rock e r&B, trattate con una sensibilità jazzistica, c'è un riuscito tentativo di conciliazione di presunti opposti, persino forse un (involontario) inserimento nel dibattito tipicamente novecentesco sulla musica come “evento puro”; infine la sempre maggiore attenzione alla ritmica e al “suono”come elementi fondamentali della musica, a scapito di melodia ed armonia, ricordano da lontano ma non troppo lo sforzo messo in atto da diversi innovatori musicali (Stravinskij su tutti). Del resto è risaputo che Davis trovasse ispirazione nell'universo pop/rock allo stesso modo che in quello della musica colta e contemporanea. Che poi non tutto sia all'altezza delle brucianti e geniali intuizioni di Bitches Brew e di In a silent way è un dato di fatto, come pure che per qualcuno il pastone possa risultare indigesto; ma questo è un dato che riguarda i gusti personali, che si sa, sono sacri... :Od: Ulteriore paradosso è che, sempre nella mia concezione, tali lavori si possano inserire a pienissimo diritto nella storia del jazz e della sua evoluzione (ma ormai non sembra negarlo più nessuno), proprio mentre Davis diffidava i suoi collaboratori dal suonare anche solo una nota di "quella robaccia" (parole sue) chiamata jazz. Questo tanto per rimarcare ulteriormente quanto a volte i risultati siano distanti dalle dichiarazioni (anche quelli di Marsalis :Od: ), e quanto di artisticamente provocatorio sia contenuto in quel periodo di Davis.


antonello64 - 27/09/2007 alle 23:29

Su cosa sia jazz e cosa non lo sia si potrebbe discutere all’infinito: d’accordissimo su suono e creatività (o improvvisazione che dir si voglia), però non sottovaluterei i fattori ritmici. Per certi versi l’improvvisazione è presente anche nella musica classica, cioè nelle famose “cadenze” che spesso troviamo in parecchi concerti, che altro non sono che spazi vuoti lasciati alla libera intrepretazione dell’esecutore. Anche i grandi compositori di qualche secolo fa erano tutti ottimi improvvisatori: i Mozart, i Beethoven, i Liszt facevano spesso uso di questa loro peculiarità. E non erano neanche tanto infrequenti quelle che oggi chiameremmo “jam session”, cioè gare di due o più musicisti su un determinato strumento, organizzate da ricchi signori o alte autorità ecclesiastiche dell’epoca. Quindi se escludiamo il fattore ritmico, potrebbe definirsi jazzista anche Mozart; oppure un Maurizio Pollini che crea una propria cadenza in un concerto per piano di Beethoven. Io, per semplificare le cose, sono portato a considerare jazz tutta la musica suonata da coloro che per stile e background possono definirsi jazzisti, anche se ad una attenta analisi una parte di quella musica difficilmente può definirsi jazz: mi viene in mente, ad esempio, un Jan Garbarek che fa un disco sulla musica tibetana, oppure un Uri Caine che trasporta un’infinità di strumenti nelle Variazioni Diabelli di Beethoven ma non cambia nulla nella musica, o anche lo stesso rifacimento del Porgy & Bess a Pescara. Mi fa piacere poi che si parli anche di suono, perchè è una caratteristica che spesso viene ignorata, e questo mi fa pensare che il nostro Bitossi sia un musicista, perchè chi suona uno strumento di solito è molto più attento degli altri a questa peculiarità: il suono è come la voce per un cantante, è quello che ti permette di riconoscere subito un artista fin dalle prime note, oppure (come disse sempre Bitossi tempo fa: un esempio favoloso) di distinguere un Paul Desmond da un Fausto Papetti. Ritornando a Miles Davis, i suoi meriti non sono minimamente in discussione: ha avuto una mentalità aperta come forse nessuno, cavalcando e portando ai massini livelli tutte le maggiori correnti jazzistiche del dopoguerra (tranne il free), anche se poi a ben vedere nessuna è partita da lui. E a mio parere è assolutamente plausibile che tutti i jazzisti che si sono spinti ad esplorare le più svariate realtà musicali del pianeta, abbiano preso esempio da lui. P.S. Paul Desmond è il mio preferito in assoluto come suono: subito dopo metto Johnny Hodges, Ben Webster e Miles Davis


Bitossi - 28/09/2007 alle 09:08

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] ...Paul Desmond è il mio preferito in assoluto come suono: subito dopo metto Johnny Hodges, Ben Webster e Miles Davis [/quote] Paul Desmond, che suono! Per chi non lo conoscesse, il sax alto di "Take five" di Dave Brubeck, che in questo periodo si può ascoltare nello spot di Banca Mediolanum (ma è uno tra i brani più sacchegggiati dalla pubblicità...). Il suono di Desmond io me lo raffiguro come contornato da una "polverina magica" argentata, mentre tendo ad attibuire tonalità dorate a suoni come quelli di Stan Getz e Coleman Hawkins, forse i miei preferiti al tenore, col loro suono indolente (soprattutto Hawkins) e flautato (soprattutto Getz)... sono l'unico che opera queste rappresentazioni mentali/visive? PS: Antonello, ce l'hai "From the hot afternoon" di Desmond? E' uno tra quei dischi nel giudicare i quali sono combattuto tra la bellezza del suono del solista contro la relativa facilità e leggerezza del contesto... PS2: Non sono un musicista in senso stretto, piuttosto un dilettante strimpellatore (ho suonato per un po' di mesi tanti anni fa la chitarra ritmica in un gruppo di blues elettrico... :Od: ), però la conoscenza e la frequentazione di alcuni musicisti e musicologi mi ha insegnato ed aiutato a valutare e tener sempre presenti le varie componenti dell'espressione musicale... PS3: Com'è andato il duo Salis-Bollani? PS4: Mi accorgo ora che oggi è il 16.° anniversario della morte di Miles...

 

[Modificato il 28/09/2007 alle 10:06 by Bitossi]


Admin - 01/10/2007 alle 13:27

RADIOHEADDDDDDDDDDDDDDDDDDDDD!!!!!!!!!!!!!!!!! GRANDISSIMIIIIIIIIIIIIIII http://www.radiohead.com/deadairspace/ Il disco è pronto, si chiama In Rainbows, e tra 10 giorni sarà possibile scaricarlo dal loro sito... e il prezzo lo decidi tu!!! Hahahahaha è meraviglioso: se clicchi sul punto interrogativo accanto alla casella (vuota, da riempire) del prezzo, ti esce la scritta "It's up to you", con sotto un altro punto interrogativo. Se ci clicchi, ecco la scritta: "No really, it's up to you"... hahahaha che geni!!!!! In alternativa si può ordinare il DiscBox contenente il cd più un cd di bonus tracks (così si fa!) più due dischi in vinile più vari artwork, alla non modica cifra di 40 sterline (circa 60 euro). In tal caso, il disco verrà spedito entro il 3 dicembre. In questo modo bypassano le case discografiche... È la rivoluzione! Possibile che riescano a far sì che li ami sempre di più??? GRANDI!!!!!!!!!!


Subsonico - 01/10/2007 alle 13:59

Hanno trovato la maniera di far parlare(bene) di sè prima di ascoltare l'album...sono molto, molto curioso di vedere dove ha portato tanto lavoro...


antonello64 - 01/10/2007 alle 14:10

un paio di risposte a Bitossi: ho ascoltato "From the hot afternoon" e , a parte il suono, anche a me sembra un disco abbastanza leggero: paradossalmente la parte migliore del disco, a mio parere, sono le alt. takes. Però, siccome erano vicini sullo scaffale, ne ho approfittato per riascoltare un capolavoro come "Ascenseur pour l'echafaud". A proposito, qualcuno ha visto il film? com'è? (Marco Grassi, aiuto! tu sicuramente il film lo conosci) il concerto Salis-Bollani è andato bene, nonostante Antonello Salis abbia suonato con oltre 38 di febbre (ne ha risentito un pò l'interplay tra i due), e nonostante una recente operazione all'ernia gli abbia impedito di suonare la fisarmonica. M'è piaciuto meno il concerto di Ada Montellanico ed il Pieranunzi Quartet dedicato a Tenco: la Montellanico ha una bella voce ma un pò monocorde, e si trova in difficoltà quando deve andare su registri troppo alti o troppo bassi; a fine concerto di è lamentata dell'umidità del teatro e può anche darsi che il tutto sia dipeso da quello. Alla grande invece il duo Fabrizio Bosso – Irio De Paula, che hanno presentato una scaletta con pezzi brasiliani e standard jazzistici veri e propri (più o meno il cd inciso per la Philology qualche anno fa). Bosso lo conosco da diversi anni e ogni volta che lo vedo mi sembra sempre più bravo; Irio de Paula è la prima volta che l’ho visto suonare e, nonostante l’età non più giovanissima (è del 1940), va fortissimo: il fatto poi che suoni la chitarra acustica invece di quella elettrica, me lo rende ancora più simpatico.


Bitossi - 01/10/2007 alle 18:06

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] un paio di risposte a Bitossi: ho ascoltato "From the hot afternoon" e , a parte il suono, anche a me sembra un disco abbastanza leggero: paradossalmente la parte migliore del disco, a mio parere, sono le alt. takes.... Però, siccome erano vicini sullo scaffale, ne ho approfittato per riascoltare un capolavoro come "Ascenseur pour l'echafaud". A proposito, qualcuno ha visto il film? com'è? (Marco Grassi, aiuto! tu sicuramente il film lo conosci) il concerto Salis-Bollani è andato bene, nonostante Antonello Salis abbia suonato con oltre 38 di febbre (ne ha risentito un pò l'interplay tra i due), e nonostante una recente operazione all'ernia gli abbia impedito di suonare la fisarmonica. M'è piaciuto meno il concerto di Ada Montellanico ed il Pieranunzi Quartet dedicato a Tenco: la Montellanico ha una bella voce ma un pò monocorde, e si trova in difficoltà quando deve andare su registri troppo alti o troppo bassi; a fine concerto di è lamentata dell'umidità del teatro e può anche darsi che il tutto sia dipeso da quello. Alla grande invece il duo Fabrizio Bosso – Irio De Paula, che hanno presentato una scaletta con pezzi brasiliani e standard jazzistici veri e propri (più o meno il cd inciso per la Philology qualche anno fa). Bosso lo conosco da diversi anni e ogni volta che lo vedo mi sembra sempre più bravo; Irio de Paula è la prima volta che l’ho visto suonare e, nonostante l’età non più giovanissima (è del 1940), va fortissimo: il fatto poi che suoni la chitarra acustica invece di quella elettrica, me lo rende ancora più simpatico.[/quote] Questione Desmond: sono d'accordo, se ricordo bene le alternate takes sono quelle senza orchestra, suonate in formazione ridotta con Ron Carter; sbaglio? (ora non ho il disco sottomano, sono al lavoro... :Od: ) Questione Ascenseur... il film al giorno d'oggi appare un po' datato, come ritmo ormai abbiamo visto molto di meglio, e il meccanismo appare un po' assurdo... belle alcune scene di contorno, e, of course, le musiche "stranianti" di Davis. Avevo dedicato al film anche un quiz nel thread cinematografico, andato irrisolto (il legame tra Ascenseur e Round Midnight, oltre a Parigi e al jazz? ...Il personaggio principale del film di Malle si chiama Tavernier... :D ). Questione Bosso: ha suonato dal vivo e nei dischi di un mio amico chitarrista... che però fa un genere che a me non piace tantissimo. Ci ha anche presentati, ma quella sera c'era una bolgia... Mi piacerebbe sapere la sua opinione sul mio amico; potresti chiedergliela, visto che mi sembra di capire lo conosci personalmente... per la privacy magari un giorno ti mando il nome in pvt... :Od:


uffa - 01/10/2007 alle 19:47

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] P.S. Paul Desmond è il mio preferito in assoluto come suono: subito dopo metto Johnny Hodges, Ben Webster e Miles Davis [/quote] Questo thread è bello anche perché mi fa riscoprire artisti e maestri che già conosco ma che non ascolto da qualche tempo! Paul Desmond, ce l'ho in mente nel filmato del festival di Monterey 1975, un distinto signore con un completo chiaro, un sassofono pacato e rilassante, il movimento delle spalle a sottolineare lo scendere e il salire del suono... Dopo di lui nel video viene un personaggio vestito meno sobriamente (siamo pur sempre negli anni 70, se avete il video andate a rivederlo!) ma che sa stupire ogni volta che mette le mani sul pianoforte, un tale Bill Evans, per riconoscerlo basta ascoltare tre note consecutive prese a caso nell'esecuzione... E, parlando del suono, sono d'accordo con Anto: è tratto distintivo dei grandi artisti ed è spesso sufficiente una nota per distinguere un grande maestro dal musico di turno (dai, povero Papetti :D) rettifico: [i]una sola nota [/i]

 

[Modificato il 01/10/2007 alle 19:51 by uffa]


antonello64 - 02/10/2007 alle 06:29

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] Questione Bosso: ha suonato dal vivo e nei dischi di un mio amico chitarrista... che però fa un genere che a me non piace tantissimo. Ci ha anche presentati, ma quella sera c'era una bolgia... Mi piacerebbe sapere la sua opinione sul mio amico; potresti chiedergliela, visto che mi sembra di capire lo conosci personalmente... per la privacy magari un giorno ti mando il nome in pvt... :Od: [/quote] gli chiedo quello che vuoi, ma è probabile che ci si riveda tra qualche anno.


Subsonico - 06/10/2007 alle 18:06

http://www.rollingstone.com/news/story/16654550/radioheads_in_rainbows_trackbytrack_preview/2 Qui si può ascoltare un'anteprima live di "In rainbows"


Subsonico - 06/10/2007 alle 21:26

E' morto "Gabbibbo" Giacometti, chitarrista negli ultimi anni dei Modena City Ramblers. :gluglu:


desmoblu - 07/10/2007 alle 00:19

si, incidente in autostrada.:(:( Intanto segnalo qui- non saprei dove postarla- la maximulta inflitta a una trentenne: 220 mila dollari per 24 mp3. Non so voi, ma a me sembra che siamo fuori dal mondo. Non è per difendere chi scarica musica, o per dargli addosso: non sto ragionando sulla correttezza del fire-sharing di materiale protetto da diritti. Sto dicendo che 220 mila dollari per 24 mp3 è una cosa che comunque non sta né in cielo né in terra. Le major applaudono soddisfatte, in realtà sono dei dinosauri di assoluta mole e lentezza, anche considerando mosse come quella dei Radiohead. (possibili spunti di conversazione: -è giusto scaricare musica? -i cd a 25 euro... -differenze tra le varie leggi in materia. - perchè Maroni scarica, se ne vanta e nessuno gli dice nulla? ;) )


Admin - 07/10/2007 alle 01:33

Le major applaudono soddisfatte per aver definitivamente distrutto la vita di una persona? Punirne uno per educarne cento... Provo disgusto.


desmoblu - 07/10/2007 alle 09:20

Si...proprio così. Admin, devo spostarmi in "fatti di cronaca" o va bene parlarne qui? (comunicazione di servizio :) )


Bitossi - 08/10/2007 alle 13:35

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] possibili spunti di conversazione: - è giusto scaricare musica? - i cd a 25 euro... - differenze tra le varie leggi in materia. - perchè Maroni scarica, se ne vanta e nessuno gli dice nulla? ;) ) [/quote] Sinceramente io non vedo, a livello "micro", grandi differenze tra lo scaricare musica ed il sano "farsi fare una cassetta" in voga qualche anno (secolo?) fa... Se ne facessimo una questione di principio, il diritto d'autore veniva violato ieri come oggi. La legge sul Diritto d'autore del 1941 (soprattutto attraverso le successive modifiche, ed il testo coordinato dalla L. 128/2004) contempla il diritto a "farsi una copia" di qualcosa di cui si sia venuti legittimamente in possesso; lo spirito della legge sembra affermare insomma il principio della "copia di sicurezza" (smarrimenti, ecc.); l'articolo interessato è il seguente: Art. 71-sexies 1. [b]E' consentita la riproduzione privata di fonogrammi e videogrammi su qualsiasi supporto, effettuata da una persona fisica per uso esclusivamente personale[/b], purché senza scopo di lucro e senza fini direttamente o indirettamente commerciali, nel rispetto delle misure tecnologiche di cui all'articolo 102-quater. 2. La riproduzione di cui al comma 1 non può essere effettuata da terzi. La prestazione di servizi finalizzata a consentire la riproduzione di fonogrammi e videogrammi da parte di persona fisica per uso personale costituisce attività di riproduzione soggetta alle disposizioni di cui agli articoli 13, 72, 78-bis, 79 e 80. 3. La disposizione di cui al comma 1 non si applica alle opere o ai materiali protetti messi a disposizione dei pubblico in modo che ciascuno possa avervi accesso dal luogo e nel momento scelti individualmente, quando l'opera è protetta dalle misure tecnologiche di cui all'articolo 102-quater ovvero quando l'accesso è consentito sulla base di accordi contrattuali. 4. Fatto salvo quanto disposto dal comma 3, i titolari dei diritti sono tenuti a consentire che, nonostante l'applicazione delle misure tecnologiche di cui all'articolo 102-quater, [b]la persona fisica che abbia acquisito il possesso legittimo di esemplari dell'opera o del materiale protetto, ovvero vi abbia avuto accesso legittimo, possa effettuare una copia privata[/b], anche solo analogica, per uso personale, a condizione che tale possibilità non sia in contrasto con lo sfruttamento normale dell'opera o degli altri materiali e non arrechi ingiustificato pregiudizio ai titolari dei diritti. _______________________________________________________ Chi registrava una cassetta (nei secoli passati...) o masterizza un CD per un amico, o ne pone il contenuto in rete, logicamente contravviene a questo dettato (la riproduzione non può essere effettuata da terzi...). Qui però interviene la distinzione tra "micro" e "macro": insomma, si è sempre chiuso un occhio (giustamente a mio avviso) sulla cassetta per l'amico e pure sul CD masterizzato... dopotutto la transazione di solito non ha scopo di lucro ed avviene "brevi manu"... insomma, io ti cedo per liberalità la "copia personale" che mi ero fatta per me... :D Invece porre del materiale in rete (il livello "macro") moltiplica esponenzialmente le possibilità di ulteriore riproduzione, e sulla cosa non si può logicamente chiudere un occhio ("...ingiustificato pregiudizio ai titolari dei diritti..."), anche se per la maggior parte dei casi non ha scopo di lucro... Comunque, per chi ne fruisce, il comportamento è quasi del tutto simile a quanto avviene a livello "micro"... a meno che non si voglia capziosamente dire che il CD masterizzato te lo da un amico, mentre in rete non sai da chi scarichi... basterebbe al riguardo allargare il concetto di amicizia al dato "virtuale"... :Od: Sintetizzando e semplificando: è la "quantità" del danno che conta... Anche se un mio collega, teorico semi-famoso dei nuovi media, sostiene che lo "scarico libero" non sia altro che un fenomeno tollerato dalle stesse major per "assuefare" il mercato a qualcosa che poi verrà tolto semi-improvvisamente di mezzo... non potendone più fare a meno, gli utenti saranno poi disposti a pagare... Mi ricorda qualcosa!!! [b]CD a 25 Euro[/b]: il primo provvedimento di Veltroni primo ministro sarà portare l'IVA al 4%... :D ...Però a ben vedere è colpa vostra: smettetela di ascoltare la "musica del diavolo", che comporta tali costi, e tornate alla Casa del Padre... ci sono capolavori Blue Note in questo momento in offerta a 5 €... :^o^ [b]Maroni che scarica[/b]: visto il tipo, sicuramente scaricherà musicaccia, quindi chi se ne frega... :Od::Od::Od:


Admin - 08/10/2007 alle 14:19

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] possibili spunti di conversazione: - è giusto scaricare musica? - i cd a 25 euro... - differenze tra le varie leggi in materia. - perchè Maroni scarica, se ne vanta e nessuno gli dice nulla? ;) ) [/quote] Sì, in effetti sono spunti interessanti. Credo che non solo sia giusto scaricare musica, ma sia anche doveroso e necessario. E lo dico pur non praticando il download selvaggio. Ma faccio un semplice discorso da osservatore. Non è mai circolata, prima d'ora NELLA STORIA DELL'UOMO, tanta musica. Ciò succede grazie a internet. Grazie a internet (a MySpace per esempio) chiunque può avere un pubblico, e grazie alle moderne tecnologie non è più fondamentale come un tempo avere una casa discografica per prodursi un disco. Oltre a ciò, nella rete si è creato un circolo virtuoso in cui il passaparola promuove determinati musicisti, e la possibilità di download permette di accedere a quella musica. Anche la più lontana. Anche quella che non rientra nei normali circuiti di distribuzione e che non avresti mai trovato nel negozio della tua città, nell'epoca pre-p2p. Abbiamo a disposizione un "magazzino" enorme di musica, e solo l'imbarazzo della scelta. La domanda è: tutto ciò fa bene o male alla musica e a chi l'ascolta? La risposta mi pare talmente scontata da non meritare ulteriori discussioni. La domanda successiva è: a chi fa male tutto ciò? Ovvio: alle case discografiche. Ma allora, abbiate pazienza, come posso appassionarmi a questa lotta in nome del diritto d'autore, se è una lotta che prevede la salvaguardia di quei 4 o 5 direttori artistici ("mandiamoli in pensione"!) delle major, e la tutela dei ricchissimi presidenti e amministratori delegati delle medesime? Le major sono dei dinosauri che stanno vivendo in diretta la loro estinzione (perlomeno nella forma in cui le abbiamo finora conosciute), si dibattono e cercano di combattere il nuovo che avanza con metodi vecchi. Vecchi, perché le major sono vecchie, concettualmente, e non sanno trovare vie alternative. Non hanno fantasia, ma questo l'avevamo già capito dalla sbobba che ci propinano come mainstream, vero? Già da anni investono solo sui nomi di grido (restando all'Italia, i Vasco Rossi e i Ligabue), su cui sanno che avranno un ritorno certo, e intanto non hanno proposto una che fosse una possibile soluzione ai mali che li porteranno alla morte. Sempre e solo cause, avvocati, carte bollate. SIETE SORPASSATI, ARRENDETEVI ALL'EVIDENZA! Per esempio: sarebbe stato fantascienza pensare di legare a ogni singola canzone un pop-upino che appare durante il download? E in quel pop-up ci metti la pubblicità, tanto per dire. È un'idea così, buttata lì, come potevano essercene cento altre, ma nessuna di queste è venuta dal cartello delle major. Che ora applaudono al dissesto economico di una singola persona, malcapitata; e che invece sono già condannati loro, dalla storia. Mi si dirà: ma se la musica gira liberamente, gli artisti di cosa campano? Ottima questione. I Radiohead, tanto per restare all'esempio di pochi giorni fa, si sono inventati un modo alternativo di fare cassa. Si va in giro a suonare, i concerti non li si fa gratis, vero? Ai concerti si possono tranquillamente vendere i propri cd (direttamente e a un prezzo accessibile, come già avviene per miriadi di piccoli gruppi). Il concetto che bisogna scardinare è che facendo musica ci si debba arricchire. Secondo me non dovrà più essere così. Viverci sì, arricchirsi no. E ciò non sarà forse un ulteriore beneficio per la musica che gira intorno? Fare musica principalmente per passione, e non a scopo di lucro: un mondo troppo perfetto? (Sul costo dei cd, sono con Bitossi: per quanto mi riguarda, un cd non costa mai 25 euro, ma - in media - 10. Capita di comprare quello da 15, ma anche quello da 5: accoppiandoli, il gioco è fatto. Economie di scala!)


desmoblu - 08/10/2007 alle 14:30

Io ti dico: personalmente mi piacciono i cd originali. Mi piace il suono pulito, mi piace il cd che non si "smagnetizzza", mi piacciono i libretti che spesso sono belli quanto l'album. Però un cd a 25 euro mi sembra un'esagerazione. Io credo nel diritto d'autore, e quando compro un cd mi piace pensare che parte di quello che spendo va giustamente nelle tasche di chi ha lavorato: gli stampatori, chi fa i libretti, i tecnici e anche gli autori. Poi però vedo, oltre al discorso iva, che la stragrande maggioranza di quei soldi va nelle tasche di una major. Se su 25 euro 5 sono di iva, 5 vanno a chi ha lavorato, 5 vanno ai musicanti e 10 alla casa discografica non sono così felice. Poi, francamente, vedere che band affermate fanno casino per diritti e non diritti è ridicolo: c'è sempre chi comprerà il loro album originale, non c'è bisogno di chiedere la testa (per essere educati) di nessuno. Penso ad esempio ai defunti red hot chili peppers, che si lamentavano perchè qualcuno aveva messo l'album in p2p in concomitanza con l'uscita dei negozi. Dicevano cose del tipo "hanno rotto la magia....è un album stupendo e abbiamo fatto di tutto per creare un suono unico, l'mp3 non rende...". Io ho ascoltato il famigerato album in un negozio di dischi, con le cuffiette, e francamente era una cagata pazzesca, per dirla col ragioniere. E questo è ancora un altro discorso: la qualità effettiva del prodotto. La tendenza è sempre più quella di fare un album con una o due o tre hit e il resto a riempire. Chiaramente se a qualcuno piace la hit, se la scaricherà. Anche perchè sa benissimo che 9 volte su 10 l'album non è all'altezza. Lo sviluppo dei videoclip non ha fatto che accentuare il fenomeno. Se da un lato abbiamo band e musicanti affermati che fanno prodotti di bassa qualità pretendendo il prezzo pieno, dall'altro ci sono giovani. Raramente sono davvero bravi o promettenti, ma par quest'ultima categoria dico che il downloading è sbagliato. In fondo questi nuovi arrivati avrebbero bisogno, oltre che della gloria, anche di soldi..e invece pagano anche gli errori dei vecchi. Per il resto...si, la distinzione che fai è giusta. Tieni presente però che la distribuzione di cd vergini a un prezzo sempre più basso (50 centesimi) ha da un lato sorpassato l'uso della cassetta e dall'altro di fatto appoggiato il proliferare dell'mp3, legale o meno che sia. Al momento a ben poche persone fregherebbe qualcosa di farsi una "copia di sicurezza", anche perchè (vedi sopra) di album veramente belli ce ne sono pochi. E in fondo il discorso che faceva il tuo amico non è così campato per aria. la stessa cosa l'abbiamo vista con i file .doc, con mille altre cose. Ovviamente la sony (per dirne una) che mette in un supermercato 3000 cd vergini ("audio", per di più) sa benissimo che su questi 3000 magari solo 5 saranno usati per una coppia legale. E sanno benissimo che un masterizzatore a pochi euro serve anche a cose non simpaticissime. E questo ricorda l'epoca della prima playstation, quando la sony produceva la console e anche il chip usato per modificarla (quando la modifica era illegale). Un paio di osservazioni: ok, ma non è detto che io debba aspettarmi 70 anni per comprarmi un cd. Mi ricordo ad esempio Nevermind, dei Nirvana. Qualche anno fa costava prezzo pieno, ora lo trovi a 10 euro in offerta al supermercato. certo, domanda e offerta, pubblicità e tutto il resto...però i diritti d'autore e l'iva e i costi di produzioni sono sempre gli stessi. Questo vuol dire che anche 10 anni fa sarebbe stato teoricamente possibile vendere quel cd a quel prezzo. Due: Maroni ascolta credo blues. Chi l'avrebbe detto? Tre: curioso vedere la lista dei cantautori/cantanti/band contrari o favorevoli o indecisi di fronte al fenomeno "mp3 da internet": i più sedicenti "trasgressivi" sono poi quelli che vanno d'amore e d'accordo con le major. Sto cercando di ritrovarla, ma comunque in Italia si dichiaravano assolutamente contrari al p2p i vari Vasco Rossi e articolo31 e compagnia (mal) cantante.


Subsonico - 08/10/2007 alle 15:22

Io non scaricherò Gratis il nuovo cd dei Radiohead, ma pagherò 1 euro per ogni brano. Per scelta. Perchè 10 euro mi pare il prezzo giusto per un cd di qualità, e per premiare l'iniziativa (Ovviamente per uno di Gigi D'Alessio non va bene nemmeno il prezzo dei marocchini). Admin, riguardo alla possibilità di scaricamento: Non è che fa tanto male lo scaricamento selvaggio, ma ciò per assurdo comporta una maggiore disaffezione per ciò che si ascolta. Mi spiego: quando prima c'erano i 56kbs e scaricavo una canzone al giorno, se mi andava bene, e quando avevo 20 euro mi acquistavo un album, il sudetto diventava un vero e proprio cimelio: ai miei primi album di Subsonica e Muse son legati ricordi vividissimi ed emozioni che non ho più provato, anche se ho sentito musica di qualità superiore. E anche quei singoli download diventavano dei piccoli cimeli. Poi da 3 anni a questa parte, l'ADSL è a portata di tutti grazie agli abbonamenti mensili e si scaricano le discografie (!) magari quando del gruppo che volevi ti piace un tormentone. Io non faccio parte di quel gruppo di persone, anche perchè la mia connessione ha una velocità limitata, ma intanto nel mio pc ho più di 2000 canzoni: eppure non provo più la soddisfazione che provavo le prime volte che ho ascoltato "Amorematico" e "Absolution" (materiale che allora ritenevo anche molto alternativo, ai limiti dell'estremo, il che dava quella soddisfazione che senti quando fai qualcosa ti "trasgressivo"...e vabbè che oggi son più che sdoganati! :P). PS continuo ad acquistare i CD dei Subsonica e dei Muse originali per "gratitudine", diciamo così.....almeno fino a quando suoneranno cose accettabili! :P


Bitossi - 08/10/2007 alle 15:45

Altre considerazioni sparse: Io sono stato uno "scaricatore di porto" per molto tempo (ora mi è un po' passata, ho trovato tutto quello che cercavo... :D ), però anch'io mi sento di difendere il Diritto d'autore in linea di principio (anche perchè non riguarda solo la musica...). Se vogliamo, anche il riportare le fonti del materiale immesso nei forum rispetta il principio, almeno morale, della "proprietà" del prodotto di ingegno. E' vero pure che lo scaricamento selvaggio porta ad una forma di bulimia o meglio di indigestione... (è successo a tutti quelli che conosco, ed è un po' quello che dice Subsonico). Insomma, andare a casa e scartare la confezione di un prodotto ufficiale, apprezzarne la grafica e i contenuti extramusicali, metterne uno alla volta nel riproduttore... sembrano cose ben diverse dall'accumulare gigabytes sul computer di casa... si rischia di non ascoltarli neppure, di tenerli in un angolo, un po' come da bambini coi giocattoli che non ci piacevano. Secondo me questo accade perché giustamente siamo legati al concetto di "opera", che nel caso musicale non si esaurisce nella riproduzione sonora... così come non sono sufficienti delle fotocopie per gustarsi "veramente" un romanzo... Il diritto a farsi una copia... beh, registrare i dischi (LP) un tempo aveva un senso. Se si avesse avuto un po' di preveggenza, registrarsi tutti i LP ed ascoltarsi le cassette (mantenendo il disco intonso...), oppure comprarne 2 copie di ognuno ( :D ) avrebbe permesso a molti di realizzare dei discreti profitti (io stesso ho posseduto e magari gettato via LP che ora valgono centinaia di €...). Mi sta venendo l'idea di fare lo stesso coi CD... :Od: (già, quanto dureranno?). Comunque, la norma è anche la scappatoia legale per fare copie "con moderazione"... Prezzo dei dischi: aldilà delle battute (aspettare che i dischi diventino vecchi... :D), un primo passo sarebbe veramente l'abbassamento dell'aliquota IVA. Poi credo che anche lo "scaricamento selvaggio" potrà incidere sull'abbassamento dei prezzi.. pena l'azzeramento delle vendite del nuovo. Questo sempre che il mio collega non abbia ragione... Sul fatto poi che i dischi non debbano essere l'unica mucca da mungere, pienamente d'accordo con Admin... ci sono i concerti, altre iniziative, ecc. Se non fosse che i concerti per alcuni musicisti sono un pericolo... si rischia di scoprire la loro incapacità! :Od: Ah, Maroni è un [i]bluesman[/i]... siamo quasi (ex) colleghi... :Od::Od::Od:


desmoblu - 08/10/2007 alle 15:46

Sulla faccenda radiohead: anch'io metterò il mio bell'obolo, se lo meritano (e amo pensare che non abbiano fatto leva proprio su questo fattore...). Eh, Subsonico, mi ricordo di un giovane desmoblu che invece di studiare per il compito in classe, un decennio fa o quasi, andò a comprarsi al negozio di dischi (che ancora esisteva) la cassetta del primo omonimo album dei Subsonica.. :cincin: (poi sono cambiati loro, e sono maturato anch'io. Però il fatto rimane neglia annali della storia piemontese insieme alla grigia giornata di quel giorno, e all'ignominioso voto dell'indomani...). Admin, come ho detto sopra: credo che per i giovani sia giusto pagare, perchè per loro viverci sul serio è difficile. Viceversa non capisco cosa pretende quella gente che ha milioni di copie vendute alle spalle e decine di milioni in banca, e ancora si lamenta.


Subsonico - 08/10/2007 alle 15:58

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Sulla faccenda radiohead: anch'io metterò il mio bell'obolo, se lo meritano (e amo pensare che non abbiano fatto leva proprio su questo fattore...). Eh, Subsonico, mi ricordo di un giovane desmoblu che invece di studiare per il compito in classe, un decennio fa o quasi, andò a comprarsi al negozio di dischi (che ancora esisteva) la cassetta del primo omonimo album dei Subsonica.. :cincin: (poi sono cambiati loro, e sono maturato anch'io. Però il fatto rimane neglia annali della storia piemontese insieme alla grigia giornata di quel giorno, e all'ignominioso voto dell'indomani...). Admin, come ho detto sopra: credo che per i giovani sia giusto pagare, perchè per loro viverci sul serio è difficile. Viceversa non capisco cosa pretende quella gente che ha milioni di copie vendute alle spalle e decine di milioni in banca, e ancora si lamenta. [/quote] Guarda Desmo, a maggior ragione se i Radiohead hanno fatto leva su questo, onore al merito! Perchè comunque decido IO quanto dare loro e so che nessuno prenderà una percentuale sul loro lavoro se non chi li ha aiutati a mixare e registrare l'album. Sul primo "Subsonica" mi fai accapponare la pelle, allora praticamente non erano nessuno! Allora avevo 9 anni e non seguivo musica, ma rileggendo la storia credo che sul loro primo parziale successo ebbero un ruolo importantissimo MTV e radio deejay che trasmisero a palla "Istantanee", che tra l'altro di quell'album era una delle peggiori (Vuoi mettere con "Come Se" e "Nicotina Groove"? mai sentito niente del genere! Solo per citarne due sparse...). PS:solo ora mi rendo conto che dunque hai il primo CD dei Subsonica.....:o è introvabile!! Chissà quanto ti faresti a rivenderlo... (non guardare me che non ho un euro :P)


Admin - 08/10/2007 alle 16:27

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] E' vero pure che lo scaricamento selvaggio porta ad una forma di bulimia o meglio di indigestione... (è successo a tutti quelli che conosco, ed è un po' quello che dice Subsonico). Insomma, andare a casa e scartare la confezione di un prodotto ufficiale, apprezzarne la grafica e i contenuti extramusicali, metterne uno alla volta nel riproduttore... sembrano cose ben diverse dall'accumulare gigabytes sul computer di casa... si rischia di non ascoltarli neppure, di tenerli in un angolo, un po' come da bambini coi giocattoli che non ci piacevano. Secondo me questo accade perché giustamente siamo legati al concetto di "opera", che nel caso musicale non si esaurisce nella riproduzione sonora... così come non sono sufficienti delle fotocopie per gustarsi "veramente" un romanzo... [/quote] Concordo perfettamente, e infatti non scarico, ma compro i cd ;) Per esempio, In Rainbows me lo ordinerò nella forma DiscBox tra qualche settimana, e aspetterò il fatidico 3 dicembre per riceverlo (cercando nel frattempo di non ascoltare nulla del disco). Se non si era capito, mi piace un sacco l'attesa :)


Admin - 08/10/2007 alle 16:38

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Mi spiego: quando prima c'erano i 56kbs e scaricavo una canzone al giorno, se mi andava bene, [...] quei singoli download diventavano dei piccoli cimeli. [/quote] Indubbiamente! Ma oltre alla 56k, vogliamo ricordare i tempi eroici di Napster? Quelli in cui, oltre a dover aspettare una giornata per scaricare tre minuti di canzone, non era infrequente che il download si interrompesse mentre era in corso, perché l'altro utente si disconnetteva... E in quel caso, al contrario di quanto avviene oggi con Emule (et similia), la canzone andava perduta, e dovevi ricominciare tutto daccapo! Si rischiavano dei veri e propri travasi di bile!!! :D Una volta il download mi si infognò quando era al 99%, che è ovviamente il mio record personale... Roba da chiodi... Ma capitava spesso che si arrivasse oltre al 90% e poi il download si interrompesse. Prima di mettersi a scaricare canzoni di 6/7 minuti, poi, bisognava accendere dei ceri alla Madonna... (Però devo dire che riuscii a scaricarmi Supper's Ready, 22'58" di canzone, record clamoroso in tempi di Napster!)... Eh, che nostalgia... ti credo che, in simili condizioni, ogni singolo pezzo scaricato assumesse il valore di un cimelio: te lo dovevi sudare!!! :D


desmoblu - 08/10/2007 alle 16:39

hahaha...ecco un altro feticista del vinile :) Nella mia carriera finora mi pento in assoluto di non avere più un vinile di Hendrix (!!!!!!!!) e un altro con la copertina disegnata da Pazienza (forse di Minghi, ma chissenefrega!*). In più rimpiango il vinile [i]trasparente[/i] di Superunknown dei Soundgarden, 1994. Di quello ho il cd, conservato con cura certosina. Piccolo appunto: avete presente cosa vuol dire perdere il contenitore con gran parte dei vostri cd originali e preferiti? Ancora impreco. *in realtà, ora ricordo, era "Hollywood hollywood" di Vecchioni, inizio anni '80. L'avevo comprato a un mercatino proprio per la copertina..


desmoblu - 10/10/2007 alle 17:59

Ragazzi, ma se uno non ha fatto un'offerta per l'album dei Radiohead entro oggi (10 ottobre), può ancora farlo? Ho cercato di accedere al sito, ma o è "in demolizione" oppure è visitato da un numero enorme di persone...


desmoblu - 10/10/2007 alle 18:57

Ragazzi...crisi di coscienza: non so quanto dare ai radiohead per il loro album!!:):)


Subsonico - 10/10/2007 alle 22:20

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Ragazzi...crisi di coscienza: non so quanto dare ai radiohead per il loro album!!:):) [/quote] Domandona: ma poi come si paga?


desmoblu - 10/10/2007 alle 22:54

Dunque, funziona così: metti il tuo prezzo, confermi, poi ti registri. Ti chiede dati anagrafici e i dati della carta di credito (numero e cifre dietro). Quando hai fatto ti manda un link via e-mail da cui scaricare l'album (circa 50 mb, credo diano 10 pezzi). Dico credo perchè all'ultimo passo non ci sono arrivato: continua a dirmi che la mia carta non è valida. Strano, la postepay dovrebbero prenderla... sta a vedere che mi hanno c*ulato quello che avevo sopra :( Beh, avevo circa 10 euris, carta ricaricabile.... Comunque domani vado a informarmi.


Subsonico - 10/10/2007 alle 23:02

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Dunque, funziona così: metti il tuo prezzo, confermi, poi ti registri. Ti chiede dati anagrafici e i dati della carta di credito (numero e cifre dietro). Quando hai fatto ti manda un link via e-mail da cui scaricare l'album (circa 50 mb, credo diano 10 pezzi). Dico credo perchè all'ultimo passo non ci sono arrivato: continua a dirmi che la mia carta non è valida. Strano, la postepay dovrebbero prenderla... sta a vedere che mi hanno c*ulato quello che avevo sopra :( Beh, avevo circa 10 euris, carta ricaricabile.... Comunque domani vado a informarmi. [/quote] carta di credito? Palle, non ce l'ho. Pensavo finisse tutto nella bolletta telefonica.


desmoblu - 10/10/2007 alle 23:09

Beh, io per eventualità del genere ho fatto la postepay alla posta.. puoi metterci anche solo 1 euro, ma 5 euro ti partono per farla (e ogni volta un euro per ricaricare).


desmoblu - 11/10/2007 alle 08:41

Bene, ragazzi. Risolti i problemi con postepay (usatela, funziona benissimo) ho scaricato stamattina "In rainbows". Dettagli tecnici: non vi arriva più nulla via mail, il link appare direttamente nella schermata di riepilogo della transazione. Zip di una cinquantina di mb, 10 tracce (qualità:160) che ora andrò ad ascoltare per poi riferirvi. Ho aperto un pezzo a caso e l'inizio ricordava "no surprises". Speriamo bene!


Admin - 11/10/2007 alle 15:16

Ma no, i dischi vanno ascoltati nel giusto ordine, dalla traccia numero 1 alla (in questo caso) 10!


Subsonico - 11/10/2007 alle 15:29

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Ma no, i dischi vanno ascoltati nel giusto ordine, dalla traccia numero 1 alla (in questo caso) 10! [/quote] specialmente quelli dei Radiohead, magari 2 alla volta con 17" di sfasamento...;)


Bitossi - 11/10/2007 alle 15:41

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Ma no, i dischi vanno ascoltati nel giusto ordine, dalla traccia numero 1 alla (in questo caso) 10! [/quote] specialmente quelli dei Radiohead, magari 2 alla volta con 17" di sfasamento...;) [/quote] Kid A, eh? ;) Provato? Io sì...


Admin - 11/10/2007 alle 15:42

E che ne hai ricavato? Io, da fan dei RH, non la sapevo questa cosa... vergogna? ;)


Subsonico - 11/10/2007 alle 15:48

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] E che ne hai ricavato? Io, da fan dei RH, non la sapevo questa cosa... vergogna? ;) [/quote] :o Come nooo!!!!!!! non ci posso credere...stasera mettiti sotto e vedi un po' cosa esce fuori....:hippy:


Monsieur 40% - 11/10/2007 alle 15:49

Statejelo pure a di'... :hippy:


desmoblu - 11/10/2007 alle 16:13

Hehe...Admin, era solo per controllare che tutto funzionasse. E funziona. :) Ascoltato, un po' di fretta e per la prima volta: e io per affezionarmi e capire un disco ci metto un po'. Molte ballate, qualche pezzo (es: 2) che ricorda Electioneering. E in effetti l'album ricorda proprio (finalmente!) Ok Computer. Diciamo che parte dagli stessi presupposti, oppure ne deriva logicamente. Non troviamo cose troppo energiche, ma nemmeno pezzi "pesanti" alla exit music o fitter happier. Questa è la mia prima impressione, ma- ripeto- ho bisogno di tempo per masticarlo. :)


Ottavio - 11/10/2007 alle 16:24

Secondo me tra un pò lo pubblicano su cd, ma posso sbagliarmi.


Admin - 11/10/2007 alle 16:27

Sì Ottavio, è già prevista l'uscita su cd. Per gli aficionados più scemi :D tra cui io mi autoincludo, si può già ordinare on line il DiscBox, che comprende il disco su cd, un secondo cd di bonus tracks, e due vinili (suppongo con le stesse scalette dei cd), più tutto il complesso artwork che accompagna l'opera. Costerà 40 sterline e verrà spedito a partire dal 3 dicembre. Poi nel 2008 il disco, semplicemente la versione cd di In Rainbows, dovrebbe arrivare nei negozi, seguendo la normale distribuzione.


Ottavio - 11/10/2007 alle 16:33

Non sapevo che fosse già prevista l'uscita in cd. Comunque l'esperimento dei Radiohead è interessante.


Admin - 11/10/2007 alle 17:18

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Ma no, i dischi vanno ascoltati nel giusto ordine, dalla traccia numero 1 alla (in questo caso) 10! [/quote] specialmente quelli dei Radiohead, magari 2 alla volta con 17" di sfasamento...;) [/quote] Kid A, eh? ;) Provato? Io sì... [/quote] Ok, ci sto provando ora. In effetti per le prime 2 canzoni l'effetto è simpatico, ora ascolto le altre :)


desmoblu - 11/10/2007 alle 17:20

Chissà se lo autoprodurranno? A tutt'oggi non hanno un contratto discografico...


Admin - 11/10/2007 alle 17:26

L'hanno già autoprodotto. Al massimo faranno un contratto per la distribuzione.


Bitossi - 11/10/2007 alle 18:45

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Ma no, i dischi vanno ascoltati nel giusto ordine, dalla traccia numero 1 alla (in questo caso) 10! [/quote] specialmente quelli dei Radiohead, magari 2 alla volta con 17" di sfasamento...;) [/quote] Kid A, eh? ;) Provato? Io sì... [/quote] Ok, ci sto provando ora. In effetti per le prime 2 canzoni l'effetto è simpatico, ora ascolto le altre :) [/quote] Allora Marco, hai sentito la "MUSICA CHE GIRA INTORNO"? PS: anche voi avete la versione del disco nella quale, asportando il coperchietto nero porta-CD, sul verso del "back", compaiono degli strani e inquietanti disegni sul "Teatro della Morte"? Avevo letto qualcosa al riguardo, ma ora non ricordo... Ne sapete qualcosa? PS2: Ve l'avevo detto di convertirvi, fate ancora in tempo!!! :Od:


desmoblu - 11/10/2007 alle 18:56

A proposito...sul loro sito ufficiale ( http://www.radiohead.com/deadairspace/ ) curiosissima la sezione "scrapbook".


Subsonico - 11/10/2007 alle 23:57

http://www.myspace.com/subsonica Non sono i Radiohead, ma io ho sempre la speranza che escano fuori un lavoro da applausi, o almeno al livello di Amorematico. In anteprima il primo singolo: "La glaciazione", che sembra tornare al vecchio unz-unz.


Bitossi - 12/10/2007 alle 08:43

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Dunque, funziona così: metti il tuo prezzo, confermi, poi ti registri. Ti chiede dati anagrafici e i dati della carta di credito (numero e cifre dietro). Quando hai fatto ti manda un link via e-mail da cui scaricare l'album (circa 50 mb, credo diano 10 pezzi). Dico credo perchè all'ultimo passo non ci sono arrivato: continua a dirmi che la mia carta non è valida. Strano, la postepay dovrebbero prenderla... sta a vedere che mi hanno c*ulato quello che avevo sopra :( Beh, avevo circa 10 euris, carta ricaricabile.... Comunque domani vado a informarmi. [/quote] carta di credito? Palle, non ce l'ho. Pensavo finisse tutto nella bolletta telefonica. [/quote] Per gioco ho provato ad offrire £ 0,00... ed ha funzionato! Che generosità... :D Allora non scherzano quando esce la scritta "Really, it's up to you!" I brani stanno andando in Mediaplayer; al momento mi sembra piacevole, molto ritmo ma niente di speciale; però forse è troppo presto per giudicare, e comunque io non faccio testo... ;)


desmoblu - 12/10/2007 alle 11:59

Beh, Bitossi, confermo la tua impressione. Leggero, piacevole, ritmato, nulla di eclatante. Sospetto che- visto che il cd e i vinili avranno 18 tracce anziché 10- seguiranno 8 tracce "importanti". Subsonico...mah, io non mi aspetto molto dai subsonica..non più. Troppa elettronica, troppe contaminazioni "techno & co.". Nel primo album c'era almeno un riff, qualcosa di vagamente rock. A quel punto avevano due possibilità: evolvere verso il rock side of the earth (;)) oppure andare a cercare gli "alternativi" che non disdegnano la discoteca. Hanno scelto la seconda via, peccato: perchè credo che avrebbero potuto dire qualcosa di interessante nel mondo di basso batteria e chitarra.


W00DST0CK76 - 12/10/2007 alle 13:15

Sto scaricando anch'io Inrainbows, ho versato 5 pounds, mi sembra onesto come obolo :D


Subsonico - 12/10/2007 alle 13:20

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Beh, Bitossi, confermo la tua impressione. Leggero, piacevole, ritmato, nulla di eclatante. Sospetto che- visto che il cd e i vinili avranno 18 tracce anziché 10- seguiranno 8 tracce "importanti". Subsonico...mah, io non mi aspetto molto dai subsonica..non più. Troppa elettronica, troppe contaminazioni "techno & co.". Nel primo album c'era almeno un riff, qualcosa di vagamente rock. A quel punto avevano due possibilità: evolvere verso il rock side of the earth (;)) oppure andare a cercare gli "alternativi" che non disdegnano la discoteca. Hanno scelto la seconda via, peccato: perchè credo che avrebbero potuto dire qualcosa di interessante nel mondo di basso batteria e chitarra. [/quote] Col vecchio bassista forse avrebbero potuto dare ancora nel dub o nel reggae..ma non credo. Dopotutto l'album "elettrico" (Terrestre) per metà era na cagata...


desmoblu - 12/10/2007 alle 14:03

Grande Woodstock! Sub: certo, è anche vero. Per quanto riguarda mi piacevano i primi due album, e il secondo nemmeno tutto. Nel primo si respiravano due cose: la possibilità di evolvere verso un genere "misto", dove il rock non fosse "quello" dei negramaro, e l'atmosfera tipicamente torinese: per chi ha conosciuto le nebbie e le vie di questa città e questa regione era significativo. Nel secondo già non c'era più questa atmosfera, e l'elettronica era già molto pop e un po' techno. Successivamente si è andati ancora su questa strada.... e nel frattempo io avevo riscoperto Voodoo Child, quindi.. :)


Subsonico - 26/10/2007 alle 21:50

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Sulla faccenda radiohead: anch'io metterò il mio bell'obolo, se lo meritano (e amo pensare che non abbiano fatto leva proprio su questo fattore...). Eh, Subsonico, mi ricordo di un giovane desmoblu che invece di studiare per il compito in classe, un decennio fa o quasi, andò a comprarsi al negozio di dischi (che ancora esisteva) la cassetta del primo omonimo album dei Subsonica.. :cincin: (poi sono cambiati loro, e sono maturato anch'io. Però il fatto rimane neglia annali della storia piemontese insieme alla grigia giornata di quel giorno, e all'ignominioso voto dell'indomani...). [/quote] Ps: Mi sono dimenticato di ribattezzarti : PRESOBlu :Od: Pss: Oggi alla Feltrinelli ho trovato il primo album e microchip emozionale a 10 euro, ripubblicati dalla EMI! Mi dispiace solo di non aver avuto abbastanza soldi, ed ho optato ovviamente per il primo ;) Porca paletta, come suona bene in macchina "Onde quadre" :D Psss: non mi avevi detto che alla tromba di "Non identificato" c'era nientemeno che...Roy Paci!


desmoblu - 26/10/2007 alle 22:18

Era una delle cose interessanti di quell'album, una di quelle che suggerivano una possibile evoluzione nel mondo delle note non computerizzate e discotecate. Poi purtroppo hanno preso un'altra strada, e mentre io mi ascoltavo avidamente Castles made of sand di Hendrix ho notato che l'ultimo appeal che avevano i Subsonica (l'affetto per Torino, i richiami etc etc) era svanito. Loro sono diventati più discotecari, io mi sono formato sul Mancino e il Puget Sound.. capita. Diciamo che le strade si sono accavallate per un attimo. Detto questo, non rinnego certo quello che ho ascoltato e le cose buone che c'erano in quell'album. :)


antonello64 - 26/10/2007 alle 23:05

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Psss: non mi avevi detto che alla tromba di "Non identificato" c'era nientemeno che...Roy Paci! [/quote] addirittura! m'avessi detto Dizzy Gillespie...:Od:


Subsonico - 27/10/2007 alle 11:49

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Psss: non mi avevi detto che alla tromba di "Non identificato" c'era nientemeno che...Roy Paci! [/quote] addirittura! m'avessi detto Dizzy Gillespie...:Od: [/quote] Credo fosse nei progetti originari, poi è morto ed han dovuto trovare un ripiego...;). Mah non so, la canzone in questione sa molto di colonna sonora: il basso sembra la chitarra della vecchia sigla di Batman abbassata di un'ottava. Non so se un esperto di Bepop ci sarebbe andato a nozze...:boh:


Bitossi - 27/10/2007 alle 14:39

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Psss: non mi avevi detto che alla tromba di "Non identificato" c'era nientemeno che...Roy Paci! [/quote] addirittura! m'avessi detto Dizzy Gillespie...:Od: [/quote] Credo fosse nei progetti originari, poi è morto ed han dovuto trovare un ripiego...;). [/quote] Gillespie è morto nel 1993... :Od: Scherzi a parte, grazie alla "gratuità" dei Radiohead, sono tornato ad ascoltare un disco di rock dopo parecchio tempo, e, anche per onorare una promessa fatta a suo tempo, magari tra un po' scrivo qualcosa... per la gioia di Admin... :D


Andrea Innsbruck - 27/10/2007 alle 22:32

I Radiohead li considero personalmente uno dei migliori gruppi degli ultimi 20 anni. Oltre alla grande particolarità della musica, va sottolineata la grande qualità dei testi delle loro canzoni. Non a caso, canzoni come Creep e Karma Police sono entrate nella classifica delle canzoni del secolo (Creep è credo nelle prime 10 posizioni). Cambiando genere, qualche settimana fa ho comprato "Dark Passion Play" dei finlandesi Nightwish. Un disco molto vario, che spazia dal gotico al folk celtico, dall'hard rock al pop (anche acustico) e infine vero metal power-trash. Da dire che il gruppo ha da quest'anno una nuova cantante, la svedese Anette Olzon (una voce molto pop), che ha sostituito Tarja Turunen, finlandese e con la voce da soprano. In questi giorni su alcuni canali musicali trasmettono il video del loro ultimo singolo "Amaranth". La differenza si sente, ma questo ultimo lavoro mi sembra comunque molto buono.


antonello64 - 27/10/2007 alle 23:47

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Psss: non mi avevi detto che alla tromba di "Non identificato" c'era nientemeno che...Roy Paci! [/quote] addirittura! m'avessi detto Dizzy Gillespie...:Od: [/quote] Credo fosse nei progetti originari, poi è morto ed han dovuto trovare un ripiego...;).[/quote] che peccato!:^o^


Subsonico - 28/10/2007 alle 19:10

[quote][i]Originariamente inviato da Andrea Innsbruck [/i] I Radiohead li considero personalmente uno dei migliori gruppi degli ultimi 20 anni. Oltre alla grande particolarità della musica, va sottolineata la grande qualità dei testi delle loro canzoni. Non a caso, canzoni come Creep e Karma Police sono entrate nella classifica delle canzoni del secolo (Creep è credo nelle prime 10 posizioni). [/quote] Da notare che sono riusciti in ciò con canzoni dagli accordi generalmente fattibili, me ne sto accorgendo ora che sto imparando a suonare la chitarra...karma police è facilissima :D


desmoblu - 28/10/2007 alle 19:23

Beh, non è detto che la bellezza di una canzone sia legata alla difficoltà tecnica... altrimenti tutti i pezzi death e gothic metal sarebbero dei capolavori.:cool:


Andrea Innsbruck - 31/10/2007 alle 17:33

Intervista bellissima su tgcom ad Alicia Keys. Eccola! Alicia Keys,l'altra faccia del soul Tgcom ha intervistato l'artista Strano il mondo del soul. Da una parte gli eccessi di Amy Winehouse, dall'altra la dolcezza e il candore di Alicia Keys. "Sono una persona nuova - dice a proposito dell'album "As I am" in uscita il 9 novembre -. Ho eliminato i vecchi amici, non erano positivi". E sulle voci che dicono sia lesbica: "Era a causa della mia immagine del passato, rude e rozza, ma oggi mi sento molto donna". Live in Italia il 29 marzo al DatchForum di Assago (Mi). Alicia Keys è un nome da 30 milioni di dischi venduti nel mondo con "Songs in A Minor" (2001) e "The Diary of Alicia Keys" (2003). Cresciuta in uno dei quartieri più poveri di New York, Hell's Kitchen, la piccola Alicia decide di frequentare la Professional Performing Arts School e successivamente viene scoperta a soli 14 anni dal produttore Jeff Robinson ad Harlem. Inizia così un percorso musicale che porterà la Keys dritta nell'Olimpo della musica mondiale. Ma Alicia non si occupa solo di musica. Nel 2004 il New York Daily News la nomina corrispondente di viaggio. Durante il suo tour in giro per il mondo l'artista scrive resoconti e reportage sui luoghi che visita. Per la CW Network sviluppa una serie televisiva "Zora", su una quindicenne studentessa in un liceo bi-razziale alle prese con problematiche adolescenziali. "Nessun riferimento personale - dice Alicia a Tgcom- ho voluto solo narrare la realtà di una città cone New York, così restia all'integrazione razziale proprio per le troppe realtà che ci vivono". Alicia torna più in forma che mai e la incontriamo in un locale milanese, reduce da un party privato della sera prima in cui ha deliziato i presenti vip (Paolo Maldini e signora, Roberta Armani e il suo entourage che veste la Keys) e non vip con alcuni suoi nuovi brani. Giubbino rosso con sotto una maglietta nera con disegnata sopra una corona di paillettes, capelli morbidi raccolti (addio alle treccine che hanno caratterizzato il suo precedente look), cerchi d'oro enormi, jeans neri e tacco vertiginoso. DICEVANO CHE FOSSI LESBICA? CAPISCO IL PERCHE' Ho iniziato la mia carriera venendo "dalla strada". Rivedendomi in vecchi filmati, oggi noto che ero grezza e anche dura negli atteggiamenti. E' un po' quando hai un'amante, prima era "cafona" e poi dolce e aggraziata. Ho capito cosa non andava bene e ho 'corretto il tiro'. Ma leggere quei gossip sulla mia sessualità mi hanno fatto solo sorridere. PRIMA ERO TORMENTATA, MA OGGI... Le canzoni di questo disco riflettono esattamente quello che sono oggi. Quella che canta è un' Alicia nuova, diversa. Sembravo serena, ma in realtà avevo dei grandi conflitti interiori. Poi col tempo ho capito cosa mi faceva bene e no. E' per questo che ho 'staccato' con la mia vecchia vita, le mie conoscenze, le vecchie amicizie. Non voglio più nascondermi, voglio essere me stessa. LE COSE CHE FANNO RIFLETTERE (E CAMBIARE LA VITA) Negli anni scorsi avevo tantissimi impegni, troppi, non mi fermavo un attimo. Ho girato anche due film e fatto un tour estenuante. Ho avuto anche un mio familiare che ha combattuto per sopravvivere perché malato gravemente. Tutto questo mi ha fatto riflettere, fermare e cambiare prospettiva della mia vita. Mi sento più forte e nuova. PRESIDENZIALI USA, HILLARY? VEDREMO... Non appoggio nessuno dei due candidati democratici per ora, Hillary Clinton e Obama. Voglio sentire i loro programmi nel concreto. Però ammetto che non mi dispiacerebbe che il prossimo Presidente fosse una donna. HOLLYWOOD, IL MIO MODELLO E' LA STREISAND Ho girato "The Nanny Diaries" con Scarlett Johansson e "Smokin' Aces" con Ben Affleck. Sono felice di stare sul set nei panni di personaggi che poi mi arricchiscono e mi fanno crescere. Il mio modello però è Barbra Streisand, una donna che è riuscita a coniugare musica e cinema ai massimi livelli. BENEFICENZA, UN MIO DOVERE Metto la mia faccia per organizzazioni di cui mi fido. In particolare sono tre, coordinate da persone che conosco da moltissimo tempo e cui voglio bene. Abbiamo già realizzato un orfanotrofio e un ospedale in Africa. Comunque controllo sempre i soldi donati dove vanno a finire. AS I AM! LO DICO NELLE MIE NUOVE CANZONI Ci sono tre brani a cui tengo particolarmente (che probabilmente saranno i nuovi singoli, ndr) "The Thing About Love", "Sure Looks Good To Me" e "Superwoman". La prima l'ho scritta "dopo il mio primo viaggio da sola, che mi ha insegnato che l'amore si può vivere in tante forme diverse per i genitori, il fidanzato, gli amici, ma va comunque e sempre vissuto". Il mio kharma è rappresentato da "Sure Looks Good To Me" che "che parla della libertà di avere un'occasione". Infine "Superwoman". Nella vita ci sono momenti belli e brutti, un'altalena di emozioni. Quando siamo in difficoltà ci rivolgiamo alla nostra famiglia. Ma dobbiamo saper contare su noi stessi, farcela da soli, sempre e comunque". www.tgcom.mediaset.it Brava Alicia!!! :clap::clap::clap:


Andrea Innsbruck - 31/10/2007 alle 17:34

stasera è Halloween. Mi ascolto pezzi hard rock-metal a palla!!!!:D:D:D


Admin - 31/10/2007 alle 17:52

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Andrea Innsbruck [/i] I Radiohead li considero personalmente uno dei migliori gruppi degli ultimi 20 anni. Oltre alla grande particolarità della musica, va sottolineata la grande qualità dei testi delle loro canzoni. Non a caso, canzoni come Creep e Karma Police sono entrate nella classifica delle canzoni del secolo (Creep è credo nelle prime 10 posizioni). [/quote] Da notare che sono riusciti in ciò con canzoni dagli accordi generalmente fattibili, me ne sto accorgendo ora che sto imparando a suonare la chitarra...karma police è facilissima :D [/quote] Rem-Sol-Lam... e così via... Però da suonare è bellissima :) Ps: Bitossaccio ti aspetto con ansia!


criab - 31/10/2007 alle 19:48

io sto scrivendo e nel lettore ho messo un cd di Baglioni. Il concerto solo piano e voce. E mi viene da pensare...vacca boia....questo qui per ogni mio stato d'animo ci ha scritto su una canzone, basta ascoltare...


Subsonico - 31/10/2007 alle 21:01

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Andrea Innsbruck [/i] I Radiohead li considero personalmente uno dei migliori gruppi degli ultimi 20 anni. Oltre alla grande particolarità della musica, va sottolineata la grande qualità dei testi delle loro canzoni. Non a caso, canzoni come Creep e Karma Police sono entrate nella classifica delle canzoni del secolo (Creep è credo nelle prime 10 posizioni). [/quote] Da notare che sono riusciti in ciò con canzoni dagli accordi generalmente fattibili, me ne sto accorgendo ora che sto imparando a suonare la chitarra...karma police è facilissima :D [/quote] Rem-Sol-Lam... e così via... Però da suonare è bellissima :) Ps: Bitossaccio ti aspetto con ansia! [/quote] Suoni la parte del piano? io preferisco lam-re col fa diesis in basso (dato col pollice :D)- mim e così via...mi piace troppo la scaletta di accordi alla fine della strofa e l'arpeggio a metà tra sol e fa diesis nel ritornello!


Admin - 31/10/2007 alle 22:41

In originale mi pare sia in Rem, non in Lam. Comunque l'importante è suonarla :)


magliarossa - 31/10/2007 alle 22:46

[quote][i]Originariamente inviato da Andrea Innsbruck [/i] stasera è Halloween. Mi ascolto pezzi hard rock-metal a palla!!!!:D:D:D [/quote] io li ascolto sempre, non solo ad halloween! :cool::cool::cool: :hammer::hammer::hammer:


Andrea Innsbruck - 31/10/2007 alle 23:14

[quote][i]Originariamente inviato da magliarossa [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Andrea Innsbruck [/i] stasera è Halloween. Mi ascolto pezzi hard rock-metal a palla!!!!:D:D:D [/quote] io li ascolto sempre, non solo ad halloween! :cool::cool::cool: :hammer::hammer::hammer: [/quote] anch'io, ma oggi ancora di più!!


Andrea Innsbruck - 01/11/2007 alle 11:56

ma per avere un po' di amarcord di quando ero un puteo (come dicono qui a Verona x indicare i bambini) mi ascolto un po' di grandi classici dei anni '80-'90 (di qualsiasi genere musicale)


desmoblu - 01/11/2007 alle 12:59

Stanotte, tornando da una Torino stravolta da gente vestita in ogni modo (da normale a mascherato pagliaccio domatore etc etc) e dal freddo che la avvolgeva e saliva dal Po, mi sono infilato nel letto e ho acceso il cd con le cuffiette: But not for me, Bill Evans (quello magico, al piano, non l'altro)


Bitossi - 01/11/2007 alle 23:09

Approfittando della giornata festiva butto giù qualche pensiero sui Radiohead in generale e sull'ultimo lavoro, generosamente regalato online. :D Spero di essere breve... E’ già stato detto anche in queste pagine che nel DNA dei Radiohead si trovano impronte di gruppi come Pink Floyd, REM o (secondo me in misura minore) gli U2, ciascuno dei quali distintivo di un periodo particolare del pop/rock o meglio (almeno appunto per i primi due) della continuità di un “pop psichedelico” di discreta fattura. Discendenze neppure tanto difficili da notare, insieme al fatto che, comunque, i Radiohead mantengono una loro particolare originalità, credo dovuta alla sensibilità nel bilanciare sapientemente queste spinte (pop e “psichedelia”) anche in parte divergenti. Il che li rende uno tra i gruppi rock più interessanti dell’ultimo quindicennio e, dal punto di vista personale, uno tra i pochi dei quali riesco a terminare l’ascolto di un CD… Per stare ai paragoni di prima, gli U2 avevano da tempo (esistono ancora? :Od: ) decisamente portato il loro baricentro verso la canzone pop, e neanche troppo interessante; i Pink Floyd (anche quelli banali degli ultimi tempi) si portavano addosso le stimmate del loro passato fortemente caratterizzato in senso [i]psych[/i] e [i]prog[/i] e della loro britannicità; mentre i REM potrebbero essere definiti un gruppo di “folk/rock acido”, comunque molto americano. I Radiohead sembrano come detto riuscire a bilanciare con molta classe questi tendenze; magari con derive decisamente piu “alla REM” agli inizi (quasi tutto il disco “Pablo H.”), o più orientate in senso sperimentalistico in seguito (Kid A…). Comunque, come [i]quasi[/i] tutti gli “antenati” (scusate, ma gli U2 proprio non li sopporto…), hanno dimostrato di saper costruire belle canzoni, che rimangono in mente, partendo da materiale armonico piuttosto semplice. Inoltre sono senz’altro meno connotabili geograficamente dei gruppi nominati sopra, riuscendo a volte a sembrarmi contemporaneamente o alternativamente Inglesi e Americani… In un senso generale, mi sembra si possa dire la stessa cosa per “In rainbows”. Naturalmente rispetto a quanto ascoltato finora, in una modalità definibile da “anteprima”; non è detto che il disco ufficiale non possa essere anche sensibilmente diverso. Tra i lavori precedenti, al primo impatto, è assimilabile ad un disco come “OK computer”, anche se quello forse conteneva un maggior numero di brani “forti”, e cioè destinati ad essere ricordati. Può darsi che sia un giudizio prematuro, ma mi sembra che nell’insieme i brani dell’ultimo lavoro tendano a scorrer via un po’ di più, a volte senza lasciare sedimenti importanti, e che complessivamente nella tensione fra pop e sperimentazione sia maggioritario il primo, senza comunque mai nemmeno sfiorare gli abissi di piacioneria degli U2… Tra le relative novità e i nuovi influssi, mi sembra di notare in generale un ricorso maggiore a percussioni elettroniche di stampo vagamente techno (già dal primo brano), e qualche cenno trip-hop, come all’inizio del terzo brano (non chiedetemi i titoli…). I brani più interessanti sono per me quelli a componente acida: il secondo ad esempio, un rock’n’roll punkeggiante che si evolve nell’ultimo minuto verso precisi riferimenti zeppeliniani… Ma tutto sommato è il brano “House of cards” (qua il titolo lo so… :D) quello che mi ha colpito di più: su una ballata acida piuttosto semplice, tutta costruita su due accordi (Fa e Sib, per la cronaca…), si innestano progressivamente delle spettrali tastiere quasi [i]kraut[/i], che donano al brano un fascino sinistro ed una tensione particolare. Avranno usato veramente un mellotron, come sembra ad un certo punto? E poi il brano finale, quasi desolato e con un piano [i]à la Erik Satie[/i]… Per il resto, come detto, una sensazione generale di piacevolezza e stile, senza però altri particolari picchi di originalità, e pure qualche irruzione di sezioni di archi che fanno spostare il timone ulteriormente verso il mondo pop. Da questo punto di vista, Kid A rimane su un altro pianeta (e lo dice un jazzofilo!)… Huè, il tutto detto nell’ottica dell’ “a caval donato…”; anzi devo dire che anche a me l’operazione in rete ispira simpatia. PS: Forse non tutti sanno che il pianista jazz americano Brad Mehldau ha registrato cover strumentali di brani dei Radiohead, di cui è un ammiratore; ad esempio “Exit music…” (nell’album “Art of the trio vol. 3), o “Paranoid android” (nell’album “Places”). PS2: Confermo che “Karma police” è in La min; però nell’ultima parte il brano modula sul Si min, cambiando giro…


Admin - 02/11/2007 alle 03:45

W i Radiohead, w il Lam (sicuri???) e il Rem, viva Mehldau di cui ho ascoltato allo sfinimento Paranoid Android, viva In Rainbows e la Rete, e viva Bitossi che ci recensionizza... Ma soprattutto tengo a condividere con tutti questo momento di assoluto genio dell'umanità :D http://www.youtube.com/watch?v=XGyElPihlOM :D:D:D:D:D:D


Admin - 02/11/2007 alle 03:56

Ancora, ancora!!! http://www.youtube.com/watch?v=UjSyQbW4waQ :D


Subsonico - 02/11/2007 alle 16:32

Grande Piero Scamarcio, il mio mito!!! :D


Bitossi - 03/11/2007 alle 00:31

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] W i Radiohead, w il Lam (sicuri???) [/quote] Sicuri, sicuri... ho tirato giù per gioco tutta "l'intavolatura" degli accordi, se vuoi te la mando! Già che ci siamo, precisiamo che "Paranoid android" non è nell'album "Places", bensì in "Largo" di Brad Mehldau... è stato un [i]errore di sbaglio[/i]! :D


Subsonico - 03/11/2007 alle 15:07

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Bene, ragazzi. Risolti i problemi con postepay (usatela, funziona benissimo) ho scaricato stamattina "In rainbows". Dettagli tecnici: non vi arriva più nulla via mail, il link appare direttamente nella schermata di riepilogo della transazione. Zip di una cinquantina di mb, 10 tracce (qualità:160) che ora andrò ad ascoltare per poi riferirvi. Ho aperto un pezzo a caso e l'inizio ricordava "no surprises". Speriamo bene! [/quote] scusate, "adress line" a cosa equivale?

 

[Modificato il 03/11/2007 alle 15:18 by Subsonico]


desmoblu - 05/11/2007 alle 19:14

Non lo so bene, dicci dove si trova..


Subsonico - 05/11/2007 alle 19:21

Ti copio e incollo la schermata Email address erpataccaro@hotmail.it (confirmation will be sent here) Title First name Nicola Last name Stufano [b]Address line 1 [/b] Address line 2 Address line 3 Town Giovinazzo County / State Postcode / Zipcode 70054 Country Italy Cosa è?


desmoblu - 05/11/2007 alle 19:46

ah, devi mettere la via e il numero civico, ad es. via roma 22


Subsonico - 05/11/2007 alle 19:50

eh, a me è 1/b..ho provato con la sbarra, ho provato senza niente ma dice che la mia banca non autorizza...


desmoblu - 05/11/2007 alle 20:05

prova 1B, 1 B, 1 bis, 1 b etc etc... Comunque attenzione: anch'io avevo dei problemi di autorizzazione, semplicemente perchè senza accorgermene avavo messo nella schermata dei dati della carta di credito prima il nome e poi il cognome: bisogna fare il contrario. Non credo che ti blocchi il pagamento se non riconosce l'1 b, anche perchè quel dato serve davvero solo se tu richiedi il doppio vinile per posta e te lo devono mandare.


Subsonico - 06/11/2007 alle 18:18

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] prova 1B, 1 B, 1 bis, 1 b etc etc... Comunque attenzione: anch'io avevo dei problemi di autorizzazione, semplicemente perchè senza accorgermene a[b]vavo messo nella schermata dei dati della carta di credito prima il nome e poi il cognome: bisogna fare il contrario.[/b] Non credo che ti blocchi il pagamento se non riconosce l'1 b, anche perchè quel dato serve davvero solo se tu richiedi il doppio vinile per posta e te lo devono mandare. [/quote] Ecchecavolo! Magari fosse solo questo l'inghippo! Continua a non accettarmelo, va a finire che sto album lo scarico dal mulo:hammer:

 

[Modificato il 06/11/2007 alle 18:23 by Subsonico]


Admin - 07/11/2007 alle 00:59

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] prova 1B, 1 B, 1 bis, 1 b etc etc... Comunque attenzione: anch'io avevo dei problemi di autorizzazione, semplicemente perchè senza accorgermene a[b]vavo messo nella schermata dei dati della carta di credito prima il nome e poi il cognome: bisogna fare il contrario.[/b] Non credo che ti blocchi il pagamento se non riconosce l'1 b, anche perchè quel dato serve davvero solo se tu richiedi il doppio vinile per posta e te lo devono mandare. [/quote] Ecchecavolo! Magari fosse solo questo l'inghippo! Continua a non accettarmelo, va a finire che sto album lo scarico dal mulo:hammer: [/quote] Hai badato a inserire i dati dell'intestatario della carta di credito? Se non sei tu quel desso, devi mettere gli estremi di chi ha la carta, e poi il tuo nome e indirizzo nello spazio per eventuale invio ad una destinazione diversa. Io ho ordinato oggi il tutto, ora mi siedo tranquillo ad aspettare :yoga:


Subsonico - 07/11/2007 alle 15:48

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] prova 1B, 1 B, 1 bis, 1 b etc etc... Comunque attenzione: anch'io avevo dei problemi di autorizzazione, semplicemente perchè senza accorgermene a[b]vavo messo nella schermata dei dati della carta di credito prima il nome e poi il cognome: bisogna fare il contrario.[/b] Non credo che ti blocchi il pagamento se non riconosce l'1 b, anche perchè quel dato serve davvero solo se tu richiedi il doppio vinile per posta e te lo devono mandare. [/quote] Ecchecavolo! Magari fosse solo questo l'inghippo! Continua a non accettarmelo, va a finire che sto album lo scarico dal mulo:hammer: [/quote] Hai badato a inserire i dati dell'intestatario della carta di credito? Se non sei tu quel desso, devi mettere gli estremi di chi ha la carta, e poi il tuo nome e indirizzo nello spazio per eventuale invio ad una destinazione diversa. Io ho ordinato oggi il tutto, ora mi siedo tranquillo ad aspettare :yoga: [/quote] L'intestatario sono io...e cmq non ho ordinato il box, volevo solo ascoltare gli mp3...


Subsonico - 12/11/2007 alle 23:51

Oggi mi son visto la seconda parte della fiction su Rino Gaetano. Chiedo conferma a chi ha vissuto quegli anni, ma io ho avuto l'impressione che la seconda parte della vita di Rino sia stata travisata completamente: lo fanno apparire come un individuo solo e in disperato bisogno di amici, eppure so che si doveva sposare 15 giorni dopo l'incidente fatale, mi pare un po' strano. Ma, insomma...il cielo è sempre più blu. :^o^


dietzen - 13/11/2007 alle 01:43

mah, ammetto di non aver visto la fiction se non a pezzi, e della vita di rino gaetano aver solo letto (per questioni anagrafiche), però mi sembra che ci siano tantissime cose sbagliate o inventate per ragioni di drammatizzazione, sia da un punto di vista biografico (mi pare che diverse canzoni siano proposte in momenti cronologicamente diversi a quando lo furono davvero nella realtà) che dal punto di vista caratteriale.


Bitossi - 13/11/2007 alle 09:09

[quote][i]Originariamente inviato da dietzen [/i] mah, ammetto di non aver visto la fiction se non a pezzi, e della vita di rino gaetano aver solo letto (per questioni anagrafiche), però mi sembra che ci siano tantissime cose sbagliate o inventate per ragioni di drammatizzazione, sia da un punto di vista biografico (mi pare che diverse canzoni siano proposte in momenti cronologicamente diversi a quando lo furono davvero nella realtà) che dal punto di vista caratteriale. [/quote] Io mi sono addirittura addormentato... :D (eh, la vecchiaia!); non ho potuto quindi vedere come è andata a finire, e se è riuscito ad evitare l'incidente stradale... Umorismo macabro a parte, tutto sommato però mi pare che la (eventuale) poca aderenza alla realtà sia il minore dei problemi di questi sceneggiati televisivi... nel caso in questione, non mi è sembrata poi neppure tanto marcata. Sul dato caratteriale, non saprei che dire, e non so al riguardo che cosa dicesse chi lo conosceva bene. Mi piace comunque ricordare un personaggio originale e simpatico, di cui mi sono rimasti in mente brevi fotogrammi dell'epoca: la curiosità al primo ascolto di "Mio fratello è figlio unico", la leggera provocazione al Festival di Sanremo (1978?), le collaborazioni semidimenticate con altri musicisti importanti, come il gruppo jazz-rock del Perigeo (in particolare ricordo un brano intitolato "Insieme", o qualcosa del genere).


rizz23 - 13/11/2007 alle 13:41

Considerando che ho un debito (solo morale, sia chiaro...) con qualcuno qui in giro, che me li fece ascoltare per la prima volta, devo dire che i Noir Désir più li ascolto e più mi convincono...


Serpa - 13/11/2007 alle 14:16

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] [quote][i]Originariamente inviato da dietzen [/i] mah, ammetto di non aver visto la fiction se non a pezzi, e della vita di rino gaetano aver solo letto (per questioni anagrafiche), però mi sembra che ci siano tantissime cose sbagliate o inventate per ragioni di drammatizzazione, sia da un punto di vista biografico (mi pare che diverse canzoni siano proposte in momenti cronologicamente diversi a quando lo furono davvero nella realtà) che dal punto di vista caratteriale. [/quote] Io mi sono addirittura addormentato... :D (eh, la vecchiaia!); non ho potuto quindi vedere come è andata a finire, e se è riuscito ad evitare l'incidente stradale... Umorismo macabro a parte, tutto sommato però mi pare che la (eventuale) poca aderenza alla realtà sia il minore dei problemi di questi sceneggiati televisivi... nel caso in questione, non mi è sembrata poi neppure tanto marcata. Sul dato caratteriale, non saprei che dire, e non so al riguardo che cosa dicesse chi lo conosceva bene. Mi piace comunque ricordare un personaggio originale e simpatico, di cui mi sono rimasti in mente brevi fotogrammi dell'epoca: la curiosità al primo ascolto di "Mio fratello è figlio unico", la leggera provocazione al Festival di Sanremo (1978?), le collaborazioni semidimenticate con altri musicisti importanti, come il gruppo jazz-rock del Perigeo (in particolare ricordo un brano intitolato "Insieme", o qualcosa del genere). [/quote] Visto. Per me Santamaria è bravissimo, l'avevo apprezzato in romanzo criminale, ma qui soprattutto nelle parti cantate da lui si è superato. Da notare che a suo tempo, la sorella si lamentò del fatto che l'immagine data di Rino Gaetano non corrisponde alla verità, sì era donnaiolo ma non alcolizzato. Disse. Ecco... la mia domanda è questa. Nella fiction la sorella dove stava? Non s'è mai vista...boh. Per il resto, non so se sia fedele o meno alla realtà, di certo è stata molto calcata la mano su diversi aspetti di Gaetano che lo hanno reso (sempre nella fiction) un personaggio negativo, depresso, egoista e, appunto, alcolizzato.


Subsonico - 13/11/2007 alle 14:52

Una cosa è cambiare qualche punto quà e là, un'altra è stravolgere tutto! Mentre con Pantani alcuni personaggi sono stati eliminati o modificati e alcune situazioni cambiate per diverse ragioni, qui è stata cambiata completamente la storia, secondo la becera tendenza che un uomo che fa una fine tragica deve per forza venire da una situazione tormentata. Bravo Santamaria cmq, anche se un po' 'morto' (ma penso più per ragioni di copione che per altro)


desmoblu - 13/11/2007 alle 18:23

Ragazzi, non ho avuto tempo di leggere tutto (e me ne scuso), sono tornato a casa in questo momento... Faccio solo un paio di riflessioni: -una fiction che stravolge le vite? maddai! spiego: le fiction sono fatte per andare incontro ai gusti del pubblico, non per far una buona biografia. Le fiction romanzano, omettono, distorcono. E' avvenuto con tutte le fiction, compresa quella su Pantani. E' per questo che avrei preferito ventimila volte un documentario su Marco piuttosto che l'ennesima fiction. -fiction: perchè? spiego: Perchè fare un pessimo sceneggiato in due puntate piuttosto che un buon film in due ore? Rai e mediaset avrebbero mezzi e risorse per fare buoni film, magari rinunciando al fattore quantità per favorire quello qualità. esempio: Kubrick gira nel 1975 Barry Lyndon, film in costume, storico-letterario, studatissmo, ben fatto. "007: i telespettatori italiani si beccano una fiction a puntate in costume, storico-letteraria: Guerra e Pace. Giochino: trovate le 9000 piccole differenze. -fiction: basta! spiego: Cantanti, scrittori, ciclisti, calciatori, medici, avvocati, politici, papi, preti, cardinali, poeti, casalinghe. Nessuno sfugge alla continua caccia alla fiction. Con il risultato di appiattire sullo stesso piano tutti i personaggi: di chi parliamo oggi? E' lo stesso fenomeno delle uscite in edicola, dove s'inventano di tutto ma quasi tutto è ciarpame. Io la fiction su Gaetano non l'ho vista, perchè rschiavo di arrabbiarmi o di farmi un'idea sbagliata del personaggio (non avendolo conosciuto a sufficienza ai tempi). L'ho sempre ascoltato, in macchina ho una cassetta registrata che a volte mi ascolto. E mi piace molto. Questo è tutto quello che dico: ho anche pensato di guardarmi una puntata.. ma poi ho pensato a chi c'era dietro, al fatto che l'ha scritta non chi conosceva (e/o amava) il cantante ma degli autori che tra un mese parleranno di madre teresa, al fatto che forse l'hanno pensata vedendo lo "sdoganamento" a Sanremo l'anno scorso, al fatto che in fondo...E' UNA FICTION. Non ho nemmeno acceso il tv.


antonello64 - 15/11/2007 alle 13:44

ogi ho riscoperto un brano favoloso che non ascoltavo da 15 anni e che davvero non ricordavo così bello: "Also sprach Zarathustra" di Richard Strauss, che non è solo i due minuti dell'Odissea di Kubrick (che conoscono praticamente tutti), ma dura quasi 35 minuti ed è assolutamente fantastico.


Subsonico - 18/11/2007 alle 12:24

Segnalo una bella iniziativa dei Subsonica: per compensare l'assenza del Sud nella prima tranche della tournèe (ma io credo sopratutto per riassagiare l'esperienza di un concerto più raccolto) hanno fatto due secret show a Catania e Bari tra giovedì e ieri sera. e invece di sparare cifre altissime, hanno addirittura abbassato il prezzo (10 euro coi tuoi beniamini a due passi, ma che vuoi di più?). Inoltre, dato che i locali erano piccolini (penso entrambi sui 600-700 posti) per avere più trasparenza hanno evitato la prevendita: chi voleva il biglietto doveva andare a prenderselo all'apetura. A Catania c'è stata un po' più mollezza da parte del locale, mentre lo Zenzero di Bari è stato rigido (max 2 biglietti acquistabili!). Risultato, una serata di pogo e ballo sfrenato :P Oh, potete dire tutto sui Sub, che sono spompati (le nuove canzoni non mi han fatto grande impressione), ma suonano sempre e comunque per divertirsi, per il piacere di farlo, prima dei soldi. Durante il concerto i momenti d'ilarità non sono mancati :D


Andrea Innsbruck - 23/11/2007 alle 10:02

guardate questo video e ascoltate attentamente la canzone http://it.youtube.com/watch?v=tAby3TfxMIM


Admin - 23/11/2007 alle 10:31

Cos'era, una delle musiche delle Rambler's Recognition? :D


Bitossi - 23/11/2007 alle 11:12

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Cos'era, una delle musiche delle Rambler's Recognition? :D [/quote] No, sono i Nightwish, uno sfigatissimo :Od::Od::Od: gruppo finlandese (non me ne vorrà Andrea... ;)), che collocherei tra gli Europe e Loreena McKennitt.. almeno per quel che si ascolta nel video (che non ho avuto la forza di terminare...). Da antologia i commenti entusiastici degli altri utenti... PS: Miihh, di solito non sono così cinico... sarà colpa della settimana di pioggia senza allenamenti? :Od:


Andrea Innsbruck - 23/11/2007 alle 11:23

sfigatissimo a mio parere non credo proprio, visto che è la mia band preferita al momento. La canzone è tratta dall'ultimo disco "Dark Passion Play" e si intitola "Meadows of Heaven"; la considero una delle migliori canzoni della band finlandese (il genere gotico mi piace tantissimo e lo ascolto da 4-5 anni).


Admin - 23/11/2007 alle 11:43

Io in questi giorni sto ascoltando i Divine Comedy, un po' ricordano i Muse. In generale, sono in periodo White Light/White Heat dei Velvet Underground (un capolavoro!) e The Stooges (del gruppo omonimo), anch'esso abbastanza memorabile. E sto aspettando l'inizio di dicembre per ricevere finalmente In Rainbows. :yoga: Ps: Bitossi, mamma quanta cattiveria!!! :D


Admin - 23/11/2007 alle 11:45

Ps: e mi sto godendo questo dolby surroundino che mi hanno regalato ieri sera :) Rispetto a come ho ascoltato la musica fino a poche ore fa, è tutto un altro mondo! (E dire che devo ancora installare due dei sei altoparlanti...) :hippy:


desmoblu - 23/11/2007 alle 12:09

Egregio Bitossi, concordo in pieno sui Nw. Per quanto riguarda il dolby.. figurati che io sto cercando la puntina per risistemare il solenne giradischi (con casse varie) che mi son ritrovato tra le mani...:D Però concordo: il dolby è pulitissimo, come suono.


Bitossi - 23/11/2007 alle 12:38

[quote][i]Originariamente inviato da Andrea Innsbruck [/i] sfigatissimo a mio parere non credo proprio, visto che è la mia band preferita al momento. La canzone è tratta dall'ultimo disco "Dark Passion Play" e si intitola "Meadows of Heaven"; la considero una delle migliori canzoni della band finlandese (il genere gotico mi piace tantissimo e lo ascolto da 4-5 anni). [/quote] Eh, ma quanti diavoli devo mettere per far capire che sto (quasi) scherzando? Abbiamo più volte detto che [i]de gustibus[/i]... E comunque un giudizio semi-provocatorio su un "gruppetto" (scusa ma non riesco a trovare definizione più benevola...) non implica un giudizio su chi li ascolta e li trova magari importanti. Diciamo quindi che non sono "la mia tazza di tè"? :D Sapessi poi quanti gruppi similari c'erano già negli anni '70... (Beggar's Opera e Renaissance i primi che mi vengono in mente)


AntiTeam - 23/11/2007 alle 13:13

Avesse almeno postato una vecchia canzone con Tarja... http://www.youtube.com/watch?v=Y6M19uaDaJE&feature=related (Admin, posso tirarmela, vero? [img]http://img150.imageshack.us/img150/6367/antitarja311ip5.jpg[/img]


Admin - 23/11/2007 alle 13:31

Sì, a patto che chiudi la parentesi. :D


Subsonico - 23/11/2007 alle 17:39

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Io in questi giorni sto ascoltando i Divine Comedy, un po' ricordano i Muse. [/quote] Sarà un caso che un loro album si chiama "Fanfare for the comic Muse?" :D Admin, cosa mi consigli di ascoltare di questo gruppo? mi hai messo la pulce nell'orecchio... PS: Ho appena ascoltato per la terza volta In Rainbows. I giudizi, di questo disco e di ciò che ho ascoltato negli ultimi tempi, me li tengo per quando avrò finito la sfilza autunnale...


Admin - 23/11/2007 alle 21:05

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Admin, cosa mi consigli di ascoltare di questo gruppo? mi hai messo la pulce nell'orecchio... [/quote] Regeneration - te lo dico per esperienza diretta - non è male. Ma ho letto che Absent Friends è un mezzo capolavoro.


Carrefour de l arbre - 23/11/2007 alle 21:08

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Admin, cosa mi consigli di ascoltare di questo gruppo? [/quote] E' golpe manu militari, ti rispondo io :Od: "Mother Dear" e "a lady of a certain age" sono i pezzi più belli del disco, a mio parere. Segnalo inoltre il bel disco "Cease to begin" dei Band of Horses, molto molto bello.


Admin - 23/11/2007 alle 21:15

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Admin, cosa mi consigli di ascoltare di questo gruppo? [/quote] E' golpe manu militari, ti rispondo io :Od: [/quote] Ma è vero che le mamme dei colonnelli dicono sempre ai figli "fa freddo, ricordati il golpino di lana!!!"? :Od: [quote] "Mother Dear" e "a lady of a certain age" sono i pezzi più belli del disco, a mio parere. [/quote] Di quale disco? Non stanno su Regeneration. Del quale consiglio al ragazzo (non avevo capito che chiedesse singole canzoni, io ragiono nell'ordine dell'intero album) Note to Self e Lost Property. [quote] Segnalo inoltre il bel disco "Cease to begin" dei Band of Horses, molto molto bello. [/quote] Agli Arcade Fire di Neon Bible ho dato 6,5, quindi un po' mi hanno deluso: vedi un po' se mi devi dare qualche altro consiglio sballato. Questo me lo garantisci? Vale almeno 7? :D (Per intenderci sulla scala dei valori, White Light/White Heat, che sto tuttora ascoltando, si è meritato un bell'8,5. Il massimo, nell'ultimo anno, l'ho dato a Strange Days, dei Doors: 9,5... Mi è piaciuto anche più del loro già clamorosissimo esordio!!!)


Carrefour de l arbre - 24/11/2007 alle 01:18

Vai tranquillo, i BoH ti piacciono di sicuro. Per il voto non garantisco, non capisci una mazza di musica.....:Od: Ma il primo disco degli arcade lo hai recuperato? i pezzi dei Divine Comedy sono su Victory for the comic muse, l'unico che ho scar.....ascoltato.


Andrea Innsbruck - 24/11/2007 alle 10:38

[quote][i]Originariamente inviato da AntiTeam [/i] Avesse almeno postato una vecchia canzone con Tarja... http://www.youtube.com/watch?v=Y6M19uaDaJE&feature=related (Admin, posso tirarmela, vero? [img]http://img150.imageshack.us/img150/6367/antitarja311ip5.jpg[/img] [/quote] Se scelgo un video con la bravissima Tarja Turunen eccolo: http://it.youtube.com/watch?v=m8tPs7FrB1g ps: ma come hai fatto a fare una foto insieme a lei?


antonello64 - 24/11/2007 alle 11:51

una domanda che mi frulla in testa da qualche giorno: che differenza c'è tra un talento musicale e un genio musicale? Sono la stessa cosa? non lo sono? e se non lo sono quali sono le caratteristiche che li contraddistinguono?


Admin - 24/11/2007 alle 12:11

Una differenza potrebbe essere che il talento può restare inespresso, o espresso male, mentre il genio viene comunque fuori e (per chi ne è dotato) porta alla sublimazione del proprio talento. Poi al massimo non viene capito (il famoso genio incompreso), ma si esprime comunque in tutte le sue potenzialità. Altrimenti che genio è?


Admin - 24/11/2007 alle 12:11

Per dire: Pantani stava al genio come Bugno stava al talento.


rizz23 - 24/11/2007 alle 15:47

[quote][i]Originariamente inviato da Andrea Innsbruck [/i] Se scelgo un video con la bravissima Tarja Turunen eccolo: http://it.youtube.com/watch?v=m8tPs7FrB1g[/quote] Perdio che tamarrata! :D:D:D


antonello64 - 25/11/2007 alle 00:12

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Una differenza potrebbe essere che il talento può restare inespresso, o espresso male, mentre il genio viene comunque fuori e (per chi ne è dotato) porta alla sublimazione del proprio talento. Poi al massimo non viene capito (il famoso genio incompreso), ma si esprime comunque in tutte le sue potenzialità. Altrimenti che genio è? [/quote] sono abbastanza d'accordo. Il talento è colui al quale tutto riesce facile, ma non è detto che metta questa sua prerogativa al servizio dell'arte, o magari non al 100%. Il genio invece è colui che, magari tra mille fatiche e sacrifici, riesce a raggiungere vertici che nessuno ha mai raggiunto, a portare nuovi linguaggi, a far progredire la propria arte. Mozart era talento e genio, Beethoven minor talento ma genio inarrivabile. Geni: Miles Davis o Roger Waters, Talenti: Wynton Marsalis o Steve Winwood Genio + Talento: Clifford Brown o Jimmy Page.


Bitossi - 25/11/2007 alle 00:29

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Per dire: Pantani stava al genio come Bugno stava al talento. [/quote] Sono [i]abbastanzamente[/i] d'accordo... (io ad esempio ho un talento per la lingua italiana :D). Se vogliamo considerarle entrambe innate, secondo me la dote "talento" si evidenzia meglio nel raggiungimento di abilità pratiche, quella del "genio" più alla messa in gioco di capacità astrattive, creative se vogliamo... In questo senso, la genialità sembrerebbe proprio essere una categoria superiore, una "marcia in più", un dono (dono di chi o di che cosa? ...è un po' il mistero della vita...). In altre parole la genialità spesso (quasi sempre?) comprende il talento, o meglio ne rappresenta come giustamente detto la sublimazione, l'ulteriore "scalino". La cosa bella è che poi, a quanto sembra, il genio riesce ad essere prevalente anche rispetto ad un talento normale o non particolarmente eccelso. L'ambito musicale mi sembra molto rappresentativo da questo punto di vista: se il genio si innesta su un talento eccezionale, allora abbiamo Bach e Mozart; però anche talenti grandi ma non mostruosi come Parker, Davis o Monk si sono rivelati geni musicali in virtù di caratteristiche personali, di come erano "fatti" (umorismo involontario? :Od: ). E, come spesso succede, a fronte di strutture di personalità che qualcuno potrebbe anche definire patologiche; ma sappiamo quanto poco valgano in arte (ed in amore...) le categorie psicologiche. C'è un bel romanzo breve (o racconto lungo?) di Julio Cortàzar, "Il persecutore", che descrive il rapporto ambivalente, di attrazione-repulsione, comprensione-mistero, tra uno scrittore francese (il talento?) ed un sassofonista afroamericano (il genio, e viene chiaramente adombrato Charlie Parker...), dove il primo (che narra) viene continuamente sballottato tra sensazioni e sentimenti opposti, tra intuizioni lancinanti e desiderio di "ritorno a terra", di fronte all'inafferrabilità ed indicibilità del genio... EDIT: Oh, Antonello, ma che è, ci siamo messi d'accordo??? Alla stessa ora, più o meno gli stessi concetti... ;)

 

[Modificato il 25/11/2007 alle 00:35 by Bitossi]


antonello64 - 25/11/2007 alle 01:14

mi pare che fu Beethoven a dire "l'artista è colui che possiede l'arte, il genio è colui che ne è posseduto"


AntiTeam - 25/11/2007 alle 10:33

[quote][i]Originariamente inviato da Andrea Innsbruck [/i] [quote][i]Originariamente inviato da AntiTeam [/i] Avesse almeno postato una vecchia canzone con Tarja... http://www.youtube.com/watch?v=Y6M19uaDaJE&feature=related (Admin, posso tirarmela, vero? [img]http://img150.imageshack.us/img150/6367/antitarja311ip5.jpg[/img] [/quote] Se scelgo un video con la bravissima Tarja Turunen eccolo: http://it.youtube.com/watch?v=m8tPs7FrB1g ps: ma come hai fatto a fare una foto insieme a lei? [/quote] Ogni tanto capita che qualche personaggio del mondo dello spettacolo e del gossip mi chiama per scambiare quattro chiacchiere o anche solo per bere un caffè insieme. Pensa che un giorno ho addirittura incontrato Monsieur! [img]http://www.fantasportal.com/schede/i/1381.jpg[/img]

 

[Modificato il 26/11/2007 alle 17:36 by Monsieur 40%]


Andrea Innsbruck - 26/11/2007 alle 12:11

[quote][i]Originariamente inviato da AntiTeam [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Andrea Innsbruck [/i] [quote][i]Originariamente inviato da AntiTeam [/i] Avesse almeno postato una vecchia canzone con Tarja... http://www.youtube.com/watch?v=Y6M19uaDaJE&feature=related (Admin, posso tirarmela, vero? [img]http://img150.imageshack.us/img150/6367/antitarja311ip5.jpg[/img] [/quote] Se scelgo un video con la bravissima Tarja Turunen eccolo: http://it.youtube.com/watch?v=m8tPs7FrB1g ps: ma come hai fatto a fare una foto insieme a lei? [/quote] Ogni tanto capita che qualche personaggio del mondo dello spettacolo e del gossip mi chiama per scambiare quattro chiacchiere o anche solo per bere un caffè insieme. Pensa che un giorno ho addirittura incontrato Monsieur! [img]http://www.fantasportal.com/schede/i/1381.jpg[/img] [/quote] beato te ad averla incontrata Tarja. Avvisami se ritorna a trovarti che corro da voi due! Mi piacerebbe davvero conoscerla!

 

[Modificato il 26/11/2007 alle 13:45 by Garda Bike]


Admin - 02/12/2007 alle 17:07

Il 18 giugno 2008, all'Arena di Milano, unica data italiana nella tournée dei Radiohead. I biglietti sono già in vendita su http://www.ticketone.it/ Da domani mattina lo saranno anche via telefono (sempre da Ticket One). Dài che facciamo un gruppo Cicloweb anche al concerto :D:hippy:


desmoblu - 02/12/2007 alle 19:43

Eh...non sarei nemmeno troppo distante da Milano.... Vedremo. C'è da dire che dopo essermi perso i Soundgarden e i Nirvana (addirittura a Torino!) non ha quasi più senso andare a un concerto... :D


Admin - 02/12/2007 alle 19:47

Vabbè, ma allora eri piccolo. :)


desmoblu - 02/12/2007 alle 19:57

Non è una scusante!:Od:


Federico Martin - 02/12/2007 alle 20:26

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Una differenza potrebbe essere che il talento può restare inespresso, o espresso male, mentre il genio viene comunque fuori e (per chi ne è dotato) porta alla sublimazione del proprio talento. Poi al massimo non viene capito (il famoso genio incompreso), ma si esprime comunque in tutte le sue potenzialità. Altrimenti che genio è? [/quote] sono abbastanza d'accordo. Il talento è colui al quale tutto riesce facile, ma non è detto che metta questa sua prerogativa al servizio dell'arte, o magari non al 100%. Il genio invece è colui che, magari tra mille fatiche e sacrifici, riesce a raggiungere vertici che nessuno ha mai raggiunto, a portare nuovi linguaggi, a far progredire la propria arte. Mozart era talento e genio, Beethoven minor talento ma genio inarrivabile. Geni: Miles Davis o Roger Waters, Talenti: Wynton Marsalis o Steve Winwood Genio + Talento: Clifford Brown o Jimmy Page. [/quote] Concordo con Antonello, il talento è una capacità, mentre il genio è colui il quale attraverso capacità innate, un lavoro spasmodico fatto di studio e applicazione è in grado di produrre opere appunto di genio. Chissa quanti talenti nel corso della storia sono rimasti inespressi per via di milioni di circostanze possibili ... aggiungo anche però un altro aspetto, moltissime volte è capitato che opere di genio sono state considerate solo a posteriori perché si spingevano talmente oltre agli schemi del tempo e quindi considerate "eretiche" o "folli"... per questo molte volte il genio viene associato anche a follia o sregolatezza, perché è qualcosa che per forza di cose rompe gli schemi e i modi di pensiero contemporanei.


AntiTeam - 02/12/2007 alle 20:54

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Il 18 giugno 2008, all'Arena di Milano, unica data italiana nella tournée dei Radiohead. I biglietti sono già in vendita su http://www.ticketone.it/ Da domani mattina lo saranno anche via telefono (sempre da Ticket One). Dài che facciamo un gruppo Cicloweb anche al concerto :D:hippy: [/quote] Vengo lì a manifestare contro il doping nella musica...


Bitossi - 03/12/2007 alle 09:07

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Il 18 giugno 2008, all'Arena di Milano, unica data italiana nella tournée dei Radiohead. I biglietti sono già in vendita su http://www.ticketone.it/ Da domani mattina lo saranno anche via telefono (sempre da Ticket One). Dài che facciamo un gruppo Cicloweb anche al concerto :D:hippy: [/quote] Mah, quasi quasi faccio il supergiovane e vengo anch'io...


desmoblu - 03/12/2007 alle 11:19

Ahahah...l'egregio Bitossi si unisce. Ottimo!


Bitossi - 03/12/2007 alle 14:28

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Ahahah...l'egregio Bitossi si unisce. Ottimo! [/quote] Ah, allora viene anche Lei, Cav. Desmoblu?


pony - 03/12/2007 alle 14:38

oggi mi sono ascoltato i live di helloween e gamma-ray in bici... che carica pazzesca!!! ho anche avuto la fortuna di vederli dal vivo all'alcatraz mercoledì scorso...


desmoblu - 03/12/2007 alle 14:39

Mah, oddio, Cavaliere non è che mi piaccia troppo, visti i precedenti....facciamo così: il ducaconte desmoblu ci sta pensando attentamente.. :)


Bitossi - 03/12/2007 alle 17:39

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Mah, oddio, Cavaliere non è che mi piaccia troppo, visti i precedenti....facciamo così: il ducaconte desmoblu ci sta pensando attentamente.. :) [/quote] Ducaconte è un titolo fantozziano e feudale, che cozza contro la modernità dei Suoi pensieri... facciamo Dott. Desmoblu e non se ne parli più (che fa anche rima...) :Od:


desmoblu - 03/12/2007 alle 17:50

Mah, il mio concetto di laurea è vicino a quello del grande Fenoglio...vedremo, vedremo

 

[Modificato il 03/12/2007 alle 18:04 by desmoblu]


Carrefour de l arbre - 03/12/2007 alle 20:00

primo ascolto di "in rainbows", acquisito secondo le modalità standard :D Bello, mi piace: decisamente intimista, mi pare, il che non guasta. All I need e House of cards i miei brani preferiti, al momento


desmoblu - 03/12/2007 alle 20:34

Ma aspetta...vuoi dire che l'hai preso per posta, con tutti i crismi? E com'è?


Carrefour de l arbre - 03/12/2007 alle 20:39

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Ma aspetta...vuoi dire che l'hai preso per posta, con tutti i crismi? E com'è? [/quote] sì, con la posta del mulo! :Od:


desmoblu - 03/12/2007 alle 20:48

Ma cac.chio! Non avevo fatto caso alla faccina! (chiedevo perchè credo che la versione "postale" sarà ben diversa dall'album dal sito, o magicamente arrivato a dorso di mulo ;).. soprattutto brani in più, forse i migliori, o i più appariscenti. Per ora l'album mi sembra un "Ok computer" dimezzato e allungato con acqua. Per carità, è già tanto, ma mancano almeno due singoli che rimangano in testa...mancano i nuovi Paranoid A. e Karma Police, mentre volendo insistere sulla via un accenno di "no surprises" c'è, in non mi ricodo quale pezzo..)


Subsonico - 03/12/2007 alle 21:21

Mi aspettavo di più da questo album, forse mi aspettavo troppo...non sempre a tanta inattività corrisponde altrettanta qualità (come fu per Kid A/amnesiac). Davvero, hanno preso quella strada minimalista che aveva preso Yorke per l'esordio individuale, con una batteria però sempre abbastanza potente. Davvero, mancano gli eccessi sonori a cui i Radiohead mi/ci avevano abituato. E vabbè che Kid A ho cominciato ad apprezzarlo dal 10° (credo) ascolto, e sarò pure di parte, ma mi stanno dando più soddisfazioni adesso i Subbi, che potrebbero chiudere benissimo adesso la carriera con "L'eclissi" (i Pink Floyd non c'entrano niente :Od:). A fine anno una bella classifichetta dei migliori 10. Sto facendo interessanti scoperte nel rock italico, ma anche fuori ci sono gli Einsturzende Neubaten: Halber Mensch è uno degli album più compatti e innovativi che ho mai sentito, peccato che l'innovazione l'abbiano colta in pochi :yawn:


desmoblu - 03/12/2007 alle 21:36

Mah, a me non aveva convinto nemmeno dopo il 10mo ascolto. Kid A è un album che, nessuno me ne voglia, proprio non mi ha convinto (e dire che le influenze jazz non avrebbero dovuto dispiacermi). Dopo P. Honey e Ok Computer, ho ricominciato a respirare con Hail to the thief.. Quest'anno non faccio classifiche, ho ascoltato davvero troppo poco. Ho riscoperto una sessione di Chet Baker con un'improvvisazione su But not for me, ho rispolverato uno dei miei album rok prefriti di sempre (Superunknown, 1994) che avevo colpevolmente perso in camera mia, ho riascoltato il vecchio e il nuovo Capossela, i primi Marlene, Bill Evans (pianista, ovvio), Gaetano (ma, me ne vanto, ben prima di fiction e porcherie sparse), poi l'Iggy Pop di Lust for life. Poche novità, e quasi tutte dimenticate.


Carrefour de l arbre - 03/12/2007 alle 23:37

io quest'anno ho una classifichetta incredibile: spazio dall'elettronica più oscura al pop più spensierato. Tutto sommato una buona annata in quanto ad uscite, migliore del pessimo 2006.


desmoblu - 04/12/2007 alle 11:49

Bell'intervista pubblicata su repubblica: [quote][i]La sfida dei Radiohead. Il leader del gruppo inglese spiega l successo della vendita in rete del nuovo disco a offerta libera [/i] [b][size=4]Yorke: "Abbiamo dimostrato che l'industria non ci serve"[/size][/b] [img]http://www.repubblica.it/2007/12/sezioni/spettacoli_e_cultura/sfida-radiohead/sfida-radiohead/stor_11750612_44150.jpg[/img][size=1] Thom Yorke, il cantante dei Radiohead[/size] LONDRA - Thom Yorke, il leader dei Radiohead, è un artista così puro, che si fa scrupolo persino di andare in tournée per paura di... inquinare. "A Firenze, la mia meta preferita, vado sempre in treno con mia moglie e i bambini. Gli aerei avvelenano l'aria", dice l'artista, 39 anni, addentando il suo veggie burger in un pub londinese dove nessuna rockstar metterebbe mai piede. Come avrebbe potuto, uno come lui, continuare a far dischi senza porsi domande? Il cantante che si è rifiutato d'incontrare Blair nella famosa tavola rotonda sul riscaldamento globale e ha detto di no a Paul McCartney che l'aveva invitato a suonare, ha fatto tremare l'industria discografica e il mondo del rock: lo scorso 10 ottobre i Radiohead hanno deciso di vendere on line le canzoni di In rainbows, il loro settimo album, accettando qualsiasi offerta (anche zero euro) per il download. Molti colleghi (Lily Allen, Pearl Jam) li hanno definiti arroganti; altri (Courtney Love, la cantante lirica Barbara Hendricks) stanno seguendo le loro orme. Il disco (in cd e vinile) uscirà per un'etichetta indipendente (XL Recordings) il 28 dicembre, dopo Natale, contro ogni regola di mercato ("Solo perché molti non si accontentano delle canzoni scaricate, vogliono l'oggetto. Anch'io adoro il vinile"). Gli editorialisti inglesi li hanno quasi unanimemente condannati. E gli organizzatori dei Brit Awards non li hanno neppure presi in considerazione per un eventuale premio. I loro fan italiani avranno comunque modo di applaudirli il 18 giugno: unico concerto a Milano. "Ma non è vera la notizia secondo la quale il 70% non ha pagato", protesta Thom "I dati li conosciamo solo noi. La prima settimana ci sono stati 1,2 milioni di download, a una media di 6 euro ognuno (circa il 50% ha pagato zero). Hanno detto che è stata una scelta radicale, ma date le circostanze era l'unica possibile. Quando hai finito di registrare un disco, se vuoi farlo arrivare subito all'ascoltatore, non hai altro mezzo che la rete. È un esperimento che i Radiohead si sono trovati in condizione di fare per una serie di circostanze fortunate. Tre in particolare: la scadenza del contratto discografico, il privilegio di avere uno zoccolo duro che li conosce e li apprezza, il fatto che la maggior parte dei loro fan ha familiarità con Internet". [b] La vostra decisione ha scatenato un putiferio. Qual era il vostro scopo?[/b] "Dimostrare che non c'è bisogno di tutte queste infrastrutture per far arrivare la musica alla gente. Il processo industriale serve solo a sottrarre guadagni agli artisti e a rendere il disco sempre più costoso. Un tempo l'industria lavorava per far conoscere i giovani artisti, oggi invece le major tendono a eliminare chi non ha un riscontro commerciale immediato. Poco importa il talento, gli artisti vengono continuamente mortificati, umiliati". [b] Prima si diceva: l'industria sta uccidendo la musica. Oggi la stessa accusa è rivolta ai Radiohead.[/b] "Nessuno sarà mai in grado di uccidere la buona musica, che troverà sempre un canale, magari sotterraneo, per esprimersi. Ma certamente il lungo processo che precede la pubblicazione di un disco, la politica che ci gira intorno e l'ego di alcuni artisti non giovano alla riuscita - artistica ed economica - del prodotto. Per questo, dalla nostra posizione privilegiata, non ce la siamo sentita di confrontarci di nuovo con l'industria". [b] Non deve essere stato facile farlo per quindici anni e sei album.[/b] "A essere del tutto onesto, con la Emi non abbiamo mai avuto grossi problemi. Ci hanno sempre lasciato ampia libertà. Il nostro non è un gesto contro le persone con cui abbiamo lavorato, ma contro un sistema di acquisti e fusioni che ha portato alla creazione di queste maledette multinazionali. E nessuno si è preoccupato di venirci a raccontare quel che è successo, come se la cosa non riguardasse anche noi. Non siamo fottute scatole di biscotti!". [b] Ora è tutto sulle vostre spalle, il peso della creatività e quello del marketing.[/b] "Le sembrerà sacrilego, ma io il marketing lo trovo quasi affascinante. Le questioni pubblicitarie sono di per sé così odiose che cercare di risolverle in maniera creativa è una sfida per un artista. Se riesci a non farti mettere soggezione dalla parola - marketing, bruttissima - puoi fregartene delle loro regole, e il gioco diventa divertente. Tutte quelle piccole pazzie che si possono cucire intorno alle canzoni, come il testo di Paranoid android scritto su un gigantesco poster". [b] Coerenza e onestà, prima di tutto. È questo il motivo per cui ha detto di no a McCartney?[/b] "Paul mi ha chiesto di suonare il piano in una delle sue canzoni, ma non sono in grado di farlo, io so solo strimpellare. È stata sua figlia Stella, che è una nostra fan, a insistere: "Dai papà, chiamalo..."". [b] Ha mai rimpianto di non essere un protagonista de periodo aureo del rock, fine anni 60 primi anni 70, quando l'industria tollerava l'incoscienza degli artisti pur di non limitarne la creatività?[/b] "È un'idea romantica, affascinante, ma ognuno è figlio del suo tempo. Al contrario di tanti musicisti dell'epoca, che sono stati letteralmente frodati dalle case discografiche, noi siamo entrati nel music business in maniera consapevole. Per questo ci teniamo stretta la nostra musica e siamo arrivati a questo punto prima di altri". (3 dicembre 2007) [/quote] ps: lancio virtuale di uova altrettanto virtuali ai pearl jam....

 

[Modificato il 04/12/2007 alle 11:51 by desmoblu]


desmoblu - 06/12/2007 alle 23:22

Ah, dimenticavo: nella lista dei 'rispolverati' è presente anche E.Smith, autore di alcuni pezzi niente male.


Kristian - 07/12/2007 alle 14:56

Per le mie uscite di allenamento:Bruce Springsteen e Level 42!:clap::podio:


Tallo - 07/12/2007 alle 15:06

[quote][i]Originariamente inviato da Kristian [/i] Per le mie uscite di allenamento:Bruce Springsteen e Level 42!:clap::podio: [/quote] In più ascolti anche le Anime Salve.Vero?


Kristian - 07/12/2007 alle 15:09

[quote][i]Originariamente inviato da Tallo [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Kristian [/i] Per le mie uscite di allenamento:Bruce Springsteen e Level 42!:clap::podio: [/quote] In più ascolti anche le Anime Salve.Vero? [/quote] Beh sì,sono molto bravi anche loro come cover band ufficiale di De Andrè,però the Boss e i Level 42 sono unici;)


Tallo - 07/12/2007 alle 15:12

[quote][i]Originariamente inviato da Kristian [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Tallo [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Kristian [/i] Per le mie uscite di allenamento:Bruce Springsteen e Level 42!:clap::podio: [/quote] In più ascolti anche le Anime Salve.Vero? [/quote] Beh sì,sono molto bravi anche loro come cover band ufficiale di De Andrè,però the Boss e i Level 42 sono unici;) [/quote] Meglio le Anime Salve secondo me.Il chitarrista poi è molto bravo!:)


Andrea Innsbruck - 11/12/2007 alle 10:07

All'Arena 02 la band di nuovo sul palco. Si parte con "Good Times bad times" fino a "Stairway to Heaven". E con il passare dei minuti torna l'antica gloria Trent'anni dopo sulla scala per il paradiso A Londra è la gran notte dei Led Zeppelin LONDRA - Sono stati brillanti, luminosi, e perfino discretamente potenti, a dispetto dei quasi trent'anni passati dal loro ultimo vero concerto. Ma l'età, o meglio la disabitudine a "essere" i Led Zeppelin, ha preteso il suo prezzo. Per scaldarsi e dare il massimo ci hanno messo il tempo di qualche brano, dopo un inizio non entusiasmante, e certi acuti forsennati di un tempo sono rimasti nel cassetto dei ricordi. Ieri i giornali di tutto il mondo titolavano: "Ce la faranno i Led Zeppelin ha ritrovare i loro giorni di gloria?". Era quello che si chiedevano tutti. L'attesa era spasmodica e la corsa ai biglietti per la gran notte dell'Arena 02 aveva raggiunto livelli imbarazzanti. Pare che un biglietto sia stato venduto a più di centomila Euro, ma devoluti in beneficienza, ha specificato il generoso compratore, per ingentilire l'enormità del fatto. Alle nove in punto hanno acceso gli amplificatori e il sogno di milioni di fan è partito con "Good times bad times", il primo pezzo del loro primo album, come se avessero voluto dire che sì, bisognava ripartire da zero, dal punto in cui tutto è cominciato. L'inizio dunque è stato tiepido, l'amplificazione ancora incerta restituiva suoni poco chiari, smorzando la forza dei due classici successivi, "Ramble On", e poi la monumentale "Black Dog". Poteva essere l'inizio di una morbida passerella celebrativa ma a poco a poco l'antica gloria si è riaffacciata. Il tempo ha fatto finalmente emergere il magnifico suono della chitarra di Jimmy Page, la voce rabbiosa di Robert Plant, il basso tuonante di John Paul Jones e la ruvida, martellante batteria di Jason Bonham, figlio di John, il mitico Bonzo, la cui tragica scomparsa alla fine del 1980 (soffocato dal suo stesso vomito) aveva di fatto chiuso l'avventura della band. Erano passati ventisette anni dall'ultimo concerto e un po' di ruggine andava scrostata, ma col passare dei minuti, dopo "In my time of dying", e dopo che un emozionato Plant ha presentato la quasi inedita "For your life", una canzone che non avevano mai eseguito dal vivo, l'aria si è caricata dell'energia perduta, l'aura luciferina di Jimmy Page ha cominciato a splendere e i quattro sono "ridiventati" i Led Zeppelin, brutali, misteriosi, autorevoli, immergendosi nelle nebbie blues di "No quarter" e "Since I've been loving you", nell'acida e straziante "Dazed and confused", crescendo su "Stairway to heaven" che, come la scala esoterica evocata dal testo, li ha guidati verso una brillante e nervosa "The song remains the same", e poi ancora più su fino a una versione di Kashmir ("Mi dicono che tra il pubblico c'è gente che viene da cinquanta diversi paesi, e allora questo è il cinquantunesimo" ha detto Plant presentandola) che aveva poco da invidiare a quelle immortalate nell'epoca d'oro. E tutto questo per ricordare la figura del discografico di origine turca Ahmet Ertegun, fondatore dell'etichetta Atlantic, in un tributo che nel pomeriggio aveva visto altri ospiti: la band dell'ex Rolling Stones Bill Wyman, Paolo Nutini, Paul Rodgers, Keith Emerson, i Foreigner, tutti spazzati via nell'interesse generale da un ciclone che da ieri si chiama di nuovo Led Zeppelin. www.repubblica.it


desmoblu - 11/12/2007 alle 12:18

Si parla di biglietti a 1800 euro..


Bitossi - 11/12/2007 alle 12:34

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Si parla di biglietti a 1800 euro.. [/quote] Mica male per dei pensionati... Ma all'ospizio si saranno accorti della loro fuga? :Od: :Od: :Od:


Tallo - 11/12/2007 alle 14:02

Mitici Led Zeppelin!Sono contento che Bonzo sia stato sostituito degnamente alla batteria dal figlio,non era facile riprodurre quel suono martellante e ruvido che lo ha reso famoso. Lunga vita ai Led Zeppelin!:IoI


Subsonico - 11/12/2007 alle 14:49

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Si parla di biglietti a 1800 euro.. [/quote] Io preferisco spendere 10 euro per giovani che qualcosa da dire ancora ce l'hanno...


desmoblu - 11/12/2007 alle 16:02

Può essere...ma se i giovani sono i Negramaro, Centomo, Moro, Finley o tutti i cloni di James Blunt e Nutini, allora preferisco vedermi dei vecchi dinosauri che suonano insieme dopo decenni, autori tra l'altro di pezzi magnifici. Poi certo, il problema non si pone: 1800 euris per un concerto non ce li ho... :Od:


Subsonico - 11/12/2007 alle 16:04

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Può essere...ma se i giovani sono i Negramaro, Centomo, Moro, Finley o tutti i cloni di James Blunt e Nutini, allora preferisco vedermi dei vecchi dinosauri che suonano insieme dopo decenni, autori tra l'altro di pezzi magnifici. Poi certo, il problema non si pone: 1800 euris per un concerto non ce li ho... :Od: [/quote] I Negramaro si son fatti pagare 35 euro la tournèe nei teatri: no, il problema proprio non si pone ;) Poi scusa, i cloni di James Blunt e Nutini devono essere proprio una cosa orrida: già gli originali...


Tallo - 11/12/2007 alle 19:44

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Può essere...ma se i giovani sono i Negramaro, Centomo, Moro, Finley o tutti i cloni di James Blunt e Nutini, allora preferisco vedermi dei vecchi dinosauri che suonano insieme dopo decenni, autori tra l'altro di pezzi magnifici. [/quote] :yes:


pedalando - 12/12/2007 alle 00:07

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] [quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Si parla di biglietti a 1800 euro.. [/quote] Mica male per dei pensionati... Ma all'ospizio si saranno accorti della loro fuga? :Od: :Od: :Od: [/quote] E chissa' se si sono almeno accorti della fuga dei fans di un tempo :Od:


Carrefour de l arbre - 17/12/2007 alle 22:47

Dicembre è tempo di classifiche..... DISCHI (con un brano indicativo del disco): 1) Cease to begin - BAND OF HORSES (cigarettes, wedding bands) 2) untrue - BURIAL (raver) 3) Neon bible - ARCADE FIRE (Keep the car running) 4) Night falls over Kortedala - JENS LEKMAN (a postcard to nina) 5) In rainbows - RADIOHEAD (All I need) 6) Armchair apocrypha - ANDREW BIRD (heretics) 7) Our ill wills - SHOUT OUT LOUDS (impossible) 8) [i]cross[/i] - JUSTICE (D.A.N.C.E.) 9) God save the clientele - THE CLIENTELE (bookshop casanova) 10) An end has a start - THE EDITORS (an end has a start) mi dispiace lasciare fuori The good, the bad and the queen: però gli ultimi tre mesi sono stati parecchio ricchi di ottima musica. MIGLIOR SINGOLO: Trust - GRAVENHURST MIGLIOR FILM (anche se non c'entra nulla :Od:) Guida per riconoscere i tuoi santi - Dito Montiel

 

[Modificato il 17/12/2007 alle 23:16 by Carrefour de l arbre]


Subsonico - 17/12/2007 alle 23:40

Oggi non dico ancora niente...dico solo: 1 in comune, indovina quale? :Od:


Carrefour de l arbre - 17/12/2007 alle 23:52

i Justice? :D


desmoblu - 18/12/2007 alle 14:38

Io ho sentito il nuovo di Tom Waits....lo ascolterò e poi dirò. Probabile che rientri nella mia classifica. :)


Subsonico - 18/12/2007 alle 16:49

[b]10. posto [/b] [img] http://www.neubauten.org/assets/en-portal2-link-awo-n.gif[/img] [u]Einsturzende Neubauten - Alles Wieder Offen [/u] Ho quasi imparato a scrivere il nome di questo gruppo tedesco che ho conosciuto quest'anno, tramite l'ascolto di questo album e di Halber Mensch, album di 20 anni fa, ma ancora attualissimo nel suono, cupo e originale come pochi. Il gruppo è decisamente cambiato, è meno nevrotico e più pragmatico, ma le qualità industrial-dadaiste affiorano in continuazione. Lo stile poi, si nota ascoltando l'apertura "Die Wellen" e la chiusura "Ich Warte". Una canzone a caso : [i]Let's do it a Dada[/i] Da far ascoltare a : [i]Chi ama la musica fatta in casa[/i]

 

[Modificato il 18/12/2007 alle 17:13 by Subsonico]


Subsonico - 18/12/2007 alle 17:00

[b]9° posto [/b] [u]Arcade Fire - Neon Bible[/u] [img]http://static.rateyourmusic.com/album_images/734252.jpg[/img] Qui, invece, una parziale delusione. "Funeral" era davvero un album cazzuto, pieno di canzoni forti che dal vivo spaccano parecchio, specialmente se suonate da un ensemble così eterogeneo (2 chitarre, voce, tastiera, batteria, 2 archi, percussionista e 2 fiati), mentre "Neon Bible" vira verso un pop sì gradevole, ma...che non ha lo stesso mordente. A partire dal cantato, molto più canonico, per arrivare al sound che non fa breccia come il basso di "Power out". E va bè. Una canzone a caso : [i]Black Mirror[/i] Consigliato a: [i]Chi ama il canadà[/i]

 

[Modificato il 18/12/2007 alle 17:12 by Subsonico]


Subsonico - 18/12/2007 alle 17:11

[b]° posto[/b] [u]Radiohead - In Rainbows[/u] [img]http://www.indie-eye.it/recensore/wp-content/uploads/2007/10/in-rainbows.jpg [/img] E qui fu che ricevetti un sacco di bestemmie.....:Od: Insomma si, è un album gradevole ma...non ha colpi di genio. Sono i Radiohead che riciclano i Radiohead. E sarà pure normale, al 7° album, ma io dopo 4 anni di attesa mi attendevo di più . E' un album ben peggiore di Hail to the Thief, è pop senza sfociare nell'elettronica, dunque qualcosa manca. Sembra che i Radiohead, alla fine, abbiano preso la stessa strada che ha preso Thom Yorke l'anno scorso: smettere di suonare e fare canzoni. Con le conseguenze del caso. Una canzone a caso : [i]All I Need[/i] (Inizia uguale uguale a Where I end and You Begin...) Consigliato a : [i]chi vuole ascoltare un album da 'compagnia'[/i]


Subsonico - 19/12/2007 alle 00:59

[b]7° posto[/b] [u]Subsonica - L'eclissi[/u] [img]http://cover.medsys.it/copertine.php?b=5099951372422&d=126[/img] Rilassatevi: nessuna volontà dei torinesi di citare i Pink Floyd, ci mancherebbe, anche se le citazioni si sprecano. Quest'album, che potrebbe essere l'ultimo dell'ensemble torinese (non sarebbe male: secondo me non riusciranno più a fare meglio), sintetizza le ultime esperienze fuori dal gruppo: La drum'n'bass sfrenata del batterista ninja e l'house di boosta e samuel, mettendo a segno pezzi notevoli in questo senso, come "La glaciazione", "il centro della fiamma" e riuscendo anche a stupire i fan di vecchia data con pezzi inusuali come "stagno" e "corpo celeste". Stupisce anche che l'album alla fine sia compatto: tutte le canzoni hanno quel sapore acido che ricorda il colore della copertina. Consigliato: [i]A chi vuole ballare senza essere tamarro[/i] Un pezzo a caso : "Il centro della fiamma"


desmoblu - 19/12/2007 alle 01:18

Beh, dire che i subsonica non sono tamarri è un po' una forzatura... :Od:


Subsonico - 19/12/2007 alle 14:01

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Beh, dire che i subsonica non sono tamarri è un po' una forzatura... :Od: [/quote] esagerato, se sono tamarri loro gigi d'agostino cosa è?? :P


Tallo - 19/12/2007 alle 14:07

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Beh, dire che i subsonica non sono tamarri è un po' una forzatura... :Od: [/quote] esagerato, se sono tamarri loro gigi d'agostino cosa è?? :P [/quote] :Od::Od:


desmoblu - 19/12/2007 alle 14:20

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Beh, dire che i subsonica non sono tamarri è un po' una forzatura... :Od: [/quote] esagerato, se sono tamarri loro gigi d'agostino cosa è?? :P [/quote] [cit.]Ossignur, il Gran Visir di tutti i tamarri!!!! ;):Od::Od:


Subsonico - 19/12/2007 alle 23:30

[b]6° posto[/b] [u]Carpacho - La fuga dei Cervelli[/u] [img]http://www.music4help.com/userfiles/images/pochettes/grand/grand_00033903.jpg [/img] Questo è un gruppo sconosciuto, un po' fighettino, che suona poco dal vivo, ma che è cazzaro come pochi. Testi pseudo-esistenziali sulla perdita della giovinezza, canzoni che si rassomigliano più o meno tutte fino al lungo finale nosense. Un bel gruppettino che piace a tutti e non dà fastidio a nessuno, a meno che un giorno non diventi famoso: allora sarà il contrario. Consigliato a : [i]i trentenni[/i] Un pezzo a caso : [i]Bossa Draga/i]


Subsonico - 19/12/2007 alle 23:49

[b] 5° posto [/b] [u] Tre allegri ragazzi morti - La seconda rivoluzione sessuale[/u] [img] http://files.splinder.com/476bffbcf63544a48dc8a032378add3a.jpeg[/img] Questo gruppo è una delle scoperte più piacevoli che ho fatto quest'anno: ogni canzone è una perla di saggezza, ogni pensiero merita di essere ascoltato. Il gruppo di Davide Toffolo, andato ormai ben oltre i 40, continua a fare quello che ha sempre fatto: parlare degli adolescenti, di storie d'amore e di anarchia. Il linguaggio è sempre quello, un pochino più complicato dal genio musicale, ma fino a un certo punto: se prima erano 3 accordi, power trio e via, adesso gli accordi sono 6 e magari si chiama qualche amico a suonare la tastiera. E a maggior ragione, ora che il gruppo è ormai storico e rodato, si può permettere di fare da educatore agli adolescenti, con canzoni come "La poesia e la merce": <>; la liberta sessuale viene espressa e incentivata a chiare lettere in "Tutti in amore con tutti" (<>). Rispetto al precedente "il sogno del gorilla bianco", 2 parole messe su musica tendente al tribale e ripetitiva, la musica lascia spazio alle parole con un certo equilibrio: insomma, gli allegri ragazzi morti sono vicini al cantautorato. infine, una cover tradotta letteralmente dagli Art Brut: "Mio fratellino ha scoperto il rock'n roll" (<>) ripresa come riflessione su quanto si tenda a ritardare la crescita, anche a livello musicale. Consigliato: [i] Ai quindicenni [/i] Un pezzo a caso: [i]Il mondo prima[/i]


desmoblu - 20/12/2007 alle 00:06

i t.a.r.m! Erano anni che non li seguivo..


Subsonico - 20/12/2007 alle 00:06

[b]4° posto[/b] [u]White Stripes - Icky Thump[/u] [img] http://quicktime.warnerbrosrecords.com/TheWhiteStripes/images/icky_thump.jpg[/img] Gli White Stripes sono un incitamento a qualunque scartina a suonare. Perchè sentire Meg White che dopo dieci anni non ha ancora imparato a suonare la batteria, ti fa pensare: Minchia, posso partecipare anch'io ad un capolavoro! Eppure il segreto dei fratelli/divorziati/chicazlosa Zebrini sta proprio nell'essere il Bello e la Bestia, un mago della musica come Jack White (che l'anno scorso coi Raconteurs aveva coniato un album davvero fantastico come Broken Boy soldiers) capace di suonare divinamente chitarra e tastiera, e un disastro come Meg, crea quell'amalgama che rende ogni loro canzone speciale e perciò degna di essere ascoltata. Badate bene, anche in quest'album, decisamente migliore di "Get behind me satan", non c'è niente da buttare. La folle "Icky Thump" comincia come un punto di domanda: un esclamazione senza significato, una storia nosense in messico da raccontare e una musica senza schema preciso, a voler dire: "Guardate, io con la chitarra così non so creare più nulla di nuovo, vedete come gigioneggio?" E allora si rifugia nel caro vecchio blues in 2-3 canzoni davvero belle, a pensare, finchè non viene l'ispirazione: le trombe ispaniche di "Coquest"; ma è ancora troppo poco, ci vuole qualcosa di più forte. Ed allora ecco la cornamusa in "prickly Thorn, but sweetly worn", e della sua folle coda "St andrew", nella quale meg sembra davvero una batterista e la voce di Jack sa di elio. E' l'acume, e l'album prosegue con altre canzoni carine, e anche col freakkissimo "Rag and bone" mezzo parlato, mezzo cantato, completamente suonato, come loro. Consigliato : [i]agli amanti del blues[/i] Un pezzo a caso : [i]St andrew[/i]


desmoblu - 20/12/2007 alle 00:10

invece i white stripes non li ho più ascoltati dopo la storiella "siamo fratelli, no, in realtà ervamo marito e moglie...però così i critici parlano meglio di noi!".


Subsonico - 20/12/2007 alle 00:15

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] invece i white stripes non li ho più ascoltati dopo la storiella "siamo fratelli, no, in realtà ervamo marito e moglie...però così i critici parlano meglio di noi!". [/quote] Ed hai fatto malissimo ;)


desmoblu - 20/12/2007 alle 08:49

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] invece i white stripes non li ho più ascoltati dopo la storiella "siamo fratelli, no, in realtà ervamo marito e moglie...però così i critici parlano meglio di noi!". [/quote] Ed hai fatto malissimo ;) [/quote] Eh, lo so. Ma spesso sono testardo oltre misura, e le pagliacciate mi vesto di rosso/e io di bianco e siam due piccoli fratellin m'avevano stancato. Cioè..nulla di male, se sei Zappa...altrimenti rema. :)


uffa - 23/12/2007 alle 00:10

Un po' di Rossini, ma particolare... Ascoltate e guardate ;)


Admin - 23/12/2007 alle 10:53

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] e la voce di Jack sa di elio[/quote] Nel senso delle Storie Tese o di particolarmente alta?


Admin - 23/12/2007 alle 11:06

Stanotte ho dedicato i primi due ascolti a In Rainbows, che finalmente mi è arrivato nel formato discbox. Ovviamente è ancora presto per giudicare il disco (il cd2 lo ascolto tra qualche giorno). Il discbox è interessante ed esteticamente molto gradevole, ma non al punto da giustificare l'esborso di 40 sterline: i due vinili sono abbastanza pleonastici (anche se non li ho ancora ascoltati: contengono i 10 pezzi del cd1, divisi su quattro lati da far girare, se non ho capito male, a 45 giri, malgrado la grandezza sia di un 33). Magari il cd2 conterrà quel plus di capolavori che faranno dire "beh, in fondo vale il prezzo del biglietto". O magari no. Comunque aspetto qualche giorno prima di esprimermi sul valore artistico dell'album.


Subsonico - 23/12/2007 alle 11:37

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] e la voce di Jack sa di elio[/quote] Nel senso delle Storie Tese o di particolarmente alta? [/quote] Elio come gas, ma non è alta, è trasformata con vocoder o qualche altra diavoleria. O magari chessò, ha aspirato un palloncino prima di cantare...;)


Subsonico - 23/12/2007 alle 11:56

[b]3° posto[/b] [u]Il teatro degli orrori - Dell'impero delle tenebre[/u] [img]http://www.mescalina.it/musica/recensioni/image/rece_1976.jpg[/img] <>. Comincia con questo split il primo album del Teatro degli Orrori, una notevole produzione noise con pezzi presi da un po' di gruppi indipendenti dello stivale. Paraculi, bugiardi e mefistofelici: da quel che si dice, si ispirano parecchio ai Jesus Lizard (da quel che si dice, io questo gruppo non l'ho mai sentito) e nei testi eccedono volontariamente nella dissacrazione, sia del paradiso che dell'inferno, come si evice appunto in "Vita Mia" ma anche in "E lei Venne", di ispirazione nettamente Baudelairiana come il nome del gruppo, che si chiude con >. Tutta la prima parte dell'album non è cantata ma declamata in modo grottesco, su una base nettamente noise, fino ad "Il turbamento della Gelosia" che segna nella canzone stessa il distacco dalla seconda parte più melodica, che sorprendentemente appare piacevole quanto la prima; il cattivo gusto lascia spazio alla poesia e anche agli archi nell'occasione. <> In Italia, probabilmente: un album così sfacciato e cattivo è difficile ricordarlo. Ma è sopratutto l'atteggiamento del teatro degli orrori ad incarnare perfettamente il modo più alternativo di fare musica oggi: Prendere per il culo chiunque, anche sè stessi. Complimenti anche alla casa di produzione, La Tempesta, legata ai tre Allegri Ragazzi Morti, che ha preso il posto che era della Mescal nel ruolo di punto di riferimento della musica indipendente italiana. Consigliato a: [i] Chi si sente all'ultima spiaggia (Per fargli capire che c'è chi sta peggio)[/i] Una canzone a caso : [i]L'impero delle tenebre[/i]

 

[Modificato il 23/12/2007 alle 12:18 by Subsonico]


Subsonico - 23/12/2007 alle 12:17

[b]2° posto[/b] [u]Ministri- I soldi sono finiti[/u] [img]http://pictures.troublezine.it/recensioni/969.jpeg[/img] Non basta mettere un euro, vero, in copertina per avere successo. Se suoni in un power trio poi, o devi avere qualcosa da dire, o devi essere veramente bravo (vedrete chi c'è al primo posto). Per loro fortuna i Ministri ci sanno fare, ma soprattutto il frontman ha una capacità di passare dalla melodia allo screaming innata, che è l'elemento portante della loro musica. Il resto lo fanno gli atteggiamenti, la loro forte attitudine al live e i testi, che fanno parte di quello che forse è il Primo, Vero album della disperata Generazione Precaria. Una generazione di individualisti, una generazione di bastardi senza Dio e senza Dei, una generazione pronta ad "Abituarsi alla fine", come si canta nello struggente finale. I crismi del gruppo che farà strada ce li hanno, nettamente: la musica sa molto di anni '90, degli Afterhours di Germi (io però, gli Afterhours li ho sempre schifati), ma l'incipit de "I soldi sono finiti" somiglia tantissimo a "MK OK", inno dei Marlene Kuntz: inferiore musicalmente (Ma i Marlene avevano due chitarre) ma con la stessa grinta. Cambiano solo le inquietudini generazionali: i Marlene vivevano con l'incubo della vita sociale, che cantavano in "Gioia (che mi dò)", "Mala Mela"., "Festa mesta" ed altre, i Ministri vivono con l'incubo dei Soldi, leit-motiv dell'album: infatti ogni canzone viene introdotta col temino suonato alla fisarmonica da un ambulante che ogni tanto riceve soldi (<>). E giustamente, questi 3 bastardi hanno firmato per la EMI: perchè onestamente oggi, a nessuno frega essere indipendente, frega di più essere ricco. Consigliato a: [i] i Bamboccioni [/i] Una canzone a caso: [i]Muri di cinta[/i]


Subsonico - 23/12/2007 alle 12:42

[b]1° posto[/b] [u]Verdena - Requiem[/u] e [u]Canos Ep[/u] [img]http://www.divertimento.it/fnts/videomusica/immagini/300x238/verdena.jpg[/img] [img]http://www.pupia.tv/includes/tiny_mce/plugins/filemanager/files/immagini/musica/canosez3.gif[/img] Se solo avessero qualcosa da dire, sarebbero dei grandi. La musica dei Verdena però è virtualmente strumentale, e contravviene a tante regole del mondo sonoro. Prima di suonare questo album, si son rinchiusi per 2 anni in studio, senza ascoltare alcunchè di nuovo che non fosse Bealtes (che ci crediate o no, li adorano) e poco altro, ma sempre roba vecchia, che affiora in numerose citazioni sparse nei titoli ("Angie", "Non prendere l'acne Eugenio", "Sotto prescrizione del dottor Huxley") e soprattutto nella musica (L'inzio della cavalcata di 10 minuti, "Il gulliver", è uguale a "Rock'n'roll" dei Led Zeppelin). Hanno registrato tutto in proprio, e questo è stato quel punto in più che permette a "Requiem" di essere più unico che raro: un suono caustico, tipico di chi tecnico proprio non è, frutto delle mura di un pollaio in una zona, la provincia di Bergamo, che somiglia molto al Maine che ha ispirato i libri di Stephen King. Inoltre, i Verdena riescono a suonare 40 anni di storia del rock senza rifarsi nettamente a nessuno: l'impronta-Nirvana che ne ha condizionato gli esordi, portandoli a essere sottovalutati (Ma all'epoca di Valvonauta erano giovanissimi e ancora poco esperti), appare solo nel ruvido esordio di "Don Calisto", 3 accordi e via, eppure di una freschezza nitida; le altre canzoni sono spesso in bilico tra stoner, White Stripes e Muse, ma sempre prima maniera, insomma il meglio dei due gruppi ("isacco nucleare" scippa l'intro di "Cave"); "Muori Delay", primo singolo ammiccante e retto da quel fantastico batterista che è Luca Ferrari, sa tanto di Robert Plant. In "Canos Ep" vi è la conferma della grande capacità dei Verdena di giocare con la musica: canzoni tutte ad alto livello, e si superano nella finale "parabellum", che passa tra elettronica e un beat dance, con la chiusura finale sempre poco immaginabile del magistrale Luca Ferrari. E', or ora, il miglior gruppo italiano: peccato che certi 'critichini' non abbiano la pazienza di ascoltarli perchè credono che un gruppo trascinato agli esordi da MTV non potrà mai suonare niente di buono. Consigliato a : [i] i critichini, ovviamente[/i] Un pezzo a caso: [i]Muori Delay[/i]

 

[Modificato il 23/12/2007 alle 13:26 by Subsonico]


desmoblu - 23/12/2007 alle 13:10

Mah..i Verdena...bravini, oddio, nulla di eccezionale. Ho ascoltato un concerto e tutto era uguale. Lo spiraglio l'ho avvertito un po' con il primo singolo, mi ricordava il riff di E-Pro di Beck. Purtroppo il resto che ho sentito non variava, per ora li considero da 6.


cunego - 23/12/2007 alle 18:34

Ecco gli album che mi hanno impressionato quest'anno: Foo Fighters-Echoes,Silence,Patience and Grace Pastorius,Williams,McLaughlin-Trio Of Doom Arcade Fire-Neon Bible Coheed and Cambria-No World For Tomorrow The Shins-Wincing The Night Away The White Stripes-Icky Thump QOTSA-Era Vulgaris Kaiser Chiefs-The Angry Mob ;)


Killer Noise - 26/12/2007 alle 13:15

Ragazzi vi ho preparato un regalo per natale...buon asolto a tutti!!!! http://www1.zippyshare.com/v/34903422/file.html Tracklist 01. Philippe Rochard and Da Mouth Of Madness - Invites (Max B. Grant Rmx) [Sector Beatz] 02. Tatanka - Let's Rock (Tat & Zat Rmx) [DJ's United Records Zanzatraxx] 03. Showtek ft. Mc DV8 - Born 4 Thiz [Dutch Master Works] 04. Headhunterz - Digiwave [Scantraxx Reloaded] 05. Trilok & Chiren vs. Alpha² - Straight To Hell [Mythica] 06. Dutch Master - Resort To The Beat [Dutch Master Works] 07. Phuture Punk - Need Some (Fukkin Pillz) (Live At The Frigo Mix) [Droppin' Beats] 08. Outsiders - Origination [Paint It Black] 09. The Pitcher - New World [Superplastik] 10. Zatox & Activator - Can`t Stop [Wicked] 11. Cristian D - Killer Machine (Original Mix) [Kattiva] 12. Pila & The Scientist - My Bitch (Clive King Rmx) [Straight On] 13. K-Jael - Commander [Hard 69] 14. Pavo - Elektronik [Fusion] 15. Thrillogy Allstars - Thrillogy 2007 - The Anthem (Allstars Mix) [Thrillogy]

 

[Modificato il 26/12/2007 alle 13:26 by Killer Noise]


uffa - 28/12/2007 alle 18:13

E' morto Oscar Peterson, domenica scorsa. :( Ci restano i suoi dischi, i video (pochi) dei suoi concerti...


antonello64 - 28/12/2007 alle 23:56

aveva 82 anni Oscar Peterson. E' stato un grandissimo, senza ombra di dubbio uno dei maggiori pianisti di sempre. Possedeva una tecnica strabiliante e questa talvolta fu causa di qualche ctitica, accusato di voler esagerare e di voler mostrare a tutti quanto fosse bravo tecnicamente. Ha inciso un numero enorme di dischi - sicuramente tra jazzisti con la discografia più vasta - grazie soprattutto all'ammirazione che aveva per lui Norman Granz, creatore tra l'altro del JATP e delle etichette discografiche Verve, Pablo, Clef e Norgran. Rimarrà indimenticato il suo famoso trio con piano, chitarra e contrabbasso, senza la batteria.


Subsonico - 01/01/2008 alle 13:02

marco, ieri hai messo a registrare su Radiohead tv? :D


Carrefour de l arbre - 01/01/2008 alle 13:11

come ogni anno mi pongo la menata, tipica di chi ha pochi problemi per la testa :D , di cosa acoltare come prima canzone dell'anno. Quest'anno la scelta è ricaduta su Grace di Jeff Buckley.


Subsonico - 01/01/2008 alle 13:27

Ah davero? Jeff Buckley è una delle mie mancanze, nel senso che non l'ho mai ascoltato, Mi dico ogni anno che devo dedicargli un po' di tempo epperò... Va beh, prima o poi toccherà anche a lui, se ne dice un gran bene. Per stamattina, si è optato per una canzone che non sentivo da tempo: Forest dei System Of a Down, tratta dal loro album perfetto, Toxicity.


GiboSimoni - 01/01/2008 alle 14:43

ragazzi help me!!!!!!! Prima ho ascoltato sulla mitica radionorba:D una canzone...solo ke nn so il titolo e il cantante.....xò dovrebbe essere famosa...cmq fa così ancora tu ma nn dovevamo vederci più???? :)


Carrefour de l arbre - 01/01/2008 alle 15:17

visto che oggi sto smaltendo i bagordi di capodanno e, soprattutto, non ho nulla da fare :D , ripropongo la mia classifica con estratti da youtube DISCHI (con un brano indicativo del disco): 1) Cease to begin - BAND OF HORSES (cigarettes, wedding bands) http://www.youtube.com/watch?v=CrTa1gmV2qE 2) untrue - BURIAL (raver) http://www.youtube.com/watch?v=zVvFKaRGeW0 3) Neon bible - ARCADE FIRE (Keep the car running) http://www.youtube.com/watch?v=HUoiVkJFhnM (live@Piazza Castello, Ferrara, 11/07/2007) 4) Night falls over Kortedala - JENS LEKMAN (a postcard to nina) http://www.youtube.com/watch?v=hLKJj-pEZ2c&feature=related 5) In rainbows - RADIOHEAD (All I need) http://www.youtube.com/watch?v=iY4APDrl66s 6) Armchair apocrypha - ANDREW BIRD (heretics) http://www.youtube.com/watch?v=d3dojuDLeu4 7) Our ill wills - SHOUT OUT LOUDS (impossible) http://www.youtube.com/watch?v=NPQco3-7u5I 8) cross - JUSTICE (D.A.N.C.E.) http://www.youtube.com/watch?v=fo_QVq2lGMs 9) God save the clientele - THE CLIENTELE (bookshop casanova) http://www.youtube.com/watch?v=_aTNTwTeJTI 10) An end has a start - THE EDITORS (an end has a start) http://www.youtube.com/watch?v=NMKEHQqREMo


Subsonico - 01/01/2008 alle 16:39

[quote][i]Originariamente inviato da GiboSimoni [/i] ragazzi help me!!!!!!! Prima ho ascoltato sulla mitica radionorba:D una canzone...solo ke nn so il titolo e il cantante.....xò dovrebbe essere famosa...cmq fa così ancora tu ma nn dovevamo vederci più???? :) [/quote] a me non viene niente (e probabilmente è qualcosa che non ho mai ascoltato) ma se ci dici almeno il genere, il sesso e la voce dell'interprete, ti potremmo aiutare...


GiboSimoni - 01/01/2008 alle 17:11

è degl'anni 70 e la voce è maschile!


uffa - 01/01/2008 alle 17:43

Che sia "Ancora tu" e il cantante un tale Battisti?


Bitossi - 01/01/2008 alle 20:34

[quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] Che sia "Ancora tu" e il cantante un tale Battisti? [/quote] Visto che il nostro Filippo è un esperto, avrei un'altra domanda... l'altro giorno ho visto di sfuggita un filmato su un canale TV satellitare, dove c'erano quattro ragazzi con la frangetta (il filmato era in bianco e nero, vagamente anni '60...) che cantavano in inglese. La canzone iniziava con la parola "Yesterday..." Qualche idea? :Od::Od::Od: Philip, non ho tempo per un PM (è pronto da magnà!): domani primo allenamento per Coppa Kobram 2008... presentarsi puntuali!!! :D


GiboSimoni - 01/01/2008 alle 20:38

grazie uffa xò potevi risparmiarti la presa x il deretano


uffa - 01/01/2008 alle 23:58

:D Dai! Ma veramente non la conoscevi? 4 con la frangetta in bianco e nero? GLi Zombies di Rod Argent? Non sapevo che avessero mai cantato "Yestarday".. Ed ora che ci penso non avevano nemmeno tutti la frangetta...

 

[Modificato il 02/01/2008 alle 00:28 by uffa]


Bitossi - 02/01/2008 alle 00:42

[quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] :D Dai! Ma veramente non la conoscevi? 4 con la frangetta in bianco e nero? GLi Zombies di Rod Argent? Non sapevo che avessero mai cantato "Yestarday".. Ed ora che ci penso non avevano nemmeno tutti la frangetta... [/quote] ...ed ora che ci penso, evento probabilmente impossibile... infatti Yesterday era suonata dal solo McCartney con una sezione di archi... dubito che l'abbiano mai suonata dal vivo in quartetto... :D Comunque non divaghiamo: domattina ore 9.00... presenti! :Od:


pedalando - 02/01/2008 alle 10:19

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] [quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] :D Dai! Ma veramente non la conoscevi? 4 con la frangetta in bianco e nero? GLi Zombies di Rod Argent? Non sapevo che avessero mai cantato "Yestarday".. Ed ora che ci penso non avevano nemmeno tutti la frangetta... [/quote] ...ed ora che ci penso, evento probabilmente impossibile... infatti Yesterday era suonata dal solo McCartney con una sezione di archi... dubito che l'abbiano mai suonata dal vivo in quartetto... :D [/quote] Altro che anni 70... Yesterday e' stata composta a Frittole quasi nel 1500. Sembra dopo molte prove. :crazy:


Bitossi - 02/01/2008 alle 20:51

[quote][i]Originariamente inviato da pedalando [/i] ... Yesterday e' stata composta a Frittole quasi nel 1500. Sembra dopo molte prove. [/quote] Mi pare di ricordare che nell'occasione sia stata composta anche "Fratelli d'Ialia"... :Od:


uffa - 02/01/2008 alle 22:39

mo' le 'bbuscate sa?


GiboSimoni - 02/01/2008 alle 23:11

[quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] :D Dai! Ma veramente non la conoscevi? 4 con la frangetta in bianco e nero? GLi Zombies di Rod Argent? Non sapevo che avessero mai cantato "Yestarday".. Ed ora che ci penso non avevano nemmeno tutti la frangetta... [/quote] l'avevo già sentita...ma nn sapevo fosse d Battisti nè che si intitolasse proprio...Ancora tu!


Andrea Innsbruck - 03/01/2008 alle 00:53

se posso consigliarvi un disco interessante vi dico di ascoltare Blackbird degli Alter Bridge. Ho ascoltato alcune canzoni e sono stupende (il chitarrista Mark Tremonti fa degli assoli da rimanere a bocca aperta). Ve lo consiglio! ;)


Subsonico - 14/01/2008 alle 13:07

Lore, il tag di Origin of Simmetry è arrapante.


pedalando - 15/01/2008 alle 13:43

non sapevo dove scriverlo ed usare un MP non avrebbe fatto pubblicita' al servizio. Grazie a Bitossi che, con la sua firma, mi ha fatto conoscere lastfm ! [img]http://www.simonerossi.it/faccine/grazie.gif[/img]


Bitossi - 15/01/2008 alle 20:39

[quote][i]Originariamente inviato da pedalando [/i] non sapevo dove scriverlo ed usare un MP non avrebbe fatto pubblicita' al servizio. Grazie a Bitossi che, con la sua firma, mi ha fatto conoscere lastfm ! [img]http://www.simonerossi.it/faccine/grazie.gif[/img] [/quote] Prego, prego, caro Lando! Del resto, mi sembrava che qualcuno nel forum (non ricordo chi...) lo stesse già usando. E' un modo simpatico per testare e condividere i gusti musicali propri e dei propri amici... e i "widget" sono carini (li ho provati tutti!) :D


desmoblu - 15/01/2008 alle 20:42

Mi accodo anch'io per ringraziare il sig.Bitossi..


Bitossi - 15/01/2008 alle 20:44

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Mi accodo anch'io per ringraziare il sig.Bitossi.. [/quote] Prego anche a Lei, caro Ing. Desmoblu! :D


uffa - 15/01/2008 alle 21:06

Ma la finite di incensarvi a vicenda? Date un occhio qui... http://www.youtube.com/watch?v=E0Y4cvzrcRs&feature=related E non ditemi che non vi piace, se riuscite a non battere il tempo col piede vuole dire che siete o sordi o morti :cool:


Bitossi - 15/01/2008 alle 22:14

[quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] Ma la finite di incensarvi a vicenda? Date un occhio qui... http://www.youtube.com/watch?v=E0Y4cvzrcRs&feature=related E non ditemi che non vi piace, se riuscite a non battere il tempo col piede vuole dire che siete o sordi o morti :cool: [/quote] E chi sono, i cugini dei Gipsy Kings? :Od: Piuttosto spiega: quei 338 km. con 'sta pioggia dove li hai fatti? Sui rulli? Girando intorno al tavolo del salotto buono? E poi guarda che, se hai fatto 338 km. al 15 gennaio, altroché 5.000 km a fine anno! Proiezione = 8.225 km... le so tutte! :Od:


pedalando - 15/01/2008 alle 23:31

[quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] Ma la finite di incensarvi a vicenda? Date un occhio qui... http://www.youtube.com/watch?v=E0Y4cvzrcRs&feature=related E non ditemi che non vi piace, se riuscite a non battere il tempo col piede vuole dire che siete o sordi o morti :cool: [/quote] Belin! mi sono fatto venire i crampi al polpaccio! questi sono meglio dei rulli... ora li cerco su lastfm e li aggiungo alla playlist grazie


uffa - 16/01/2008 alle 00:17

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] [quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] Ma la finite di incensarvi a vicenda? Date un occhio qui... http://www.youtube.com/watch?v=E0Y4cvzrcRs&feature=related E non ditemi che non vi piace, se riuscite a non battere il tempo col piede vuole dire che siete o sordi o morti :cool: [/quote] E chi sono, i cugini dei Gipsy Kings? :Od: Piuttosto spiega: quei 338 km. con 'sta pioggia dove li hai fatti? Sui rulli? Girando intorno al tavolo del salotto buono? E poi guarda che, se hai fatto 338 km. al 15 gennaio, altroché 5.000 km a fine anno! Proiezione = 8.225 km... le so tutte! :Od: [/quote] Perle ai porci... Io getto le perle ai porci, non mi devo poi lamentare... I chilometri li faccio uscendo al pomeriggio di giorno feriale con la pioviggine (sto lavorando due giorni a settimana, dal 28 settimana piena), poi questo sabato e domenica nisba perché aiuto un amico con un trasloco, il 2-3 febbraio nisba perché ci sarà emergenza al lavoro... Accumulerò chilometri a Tenerife, poi dal 18 febbraio tristezza sconfinata con la solita uscita domenicale e basta :( Proviamo a erudire il volgo http://www.youtube.com/watch?v=zbd4zfQ0eVg http://www.youtube.com/watch?v=SdJU9qUv50g ma so già che mi pentirò...

 

[Modificato il 16/01/2008 alle 00:21 by uffa]


Admin - 16/01/2008 alle 13:18

Dopo averlo ascoltato una cinquantina di volte negli ultimi 25 giorni, mi pare di poter esprimere un giudizio su In Rainbows dei Radiohead... :D Considerando che non ho ascoltato il Disc2 (me lo tengo per la primavera... :) ), mi esprimo sul Disc1. Vi sorprenderà scoprire che lo trovo un lavoro eccellente! :D La cosa che mi stupisce di loro ogni volta è scoprire quanto siano avanti... La parte del disco che preferisco è il finale con Jigsaw Falling e Videotape, ma anche l'accoppiata iniziale 15 Step-Bodysnatchers non mi lascia indifferente. Weird Fishes mi fa alquanto godere, come anche il gioiellino Faust Arp (mi pare ci sia tutto Jonny Greenwood in quella melodia precipitosa...)... Dei testi che dire: sono come al solito fantastici. Promozione piena, quindi, in attesa di capire se il secondo disco farà aumentare o diminuire il voto, che per ora è un bell'8. La pecca la posso trovare nel fatto che non ci sia un pezzo che mi devasti emotivamente al punto da richiedere il loop ossessivo (su HTTT era A Wolf at the Door, per esempio; su OKC era il quartetto formato dalle tracce 4-5-6-7, oltre ovviamente a Paranoid Android). Ci fosse anche quello, gli dovrei dare 9...


Admin - 16/01/2008 alle 13:26

Ne approfitto per rendervi partecipi dell'ultimo ordinone fatto. Sonic Youth - Confusion is Sex Tom Waits - Alice Cranberries - To the Faithful Departed Francesco Guccini - Via Paolo Fabbri, 43 Frank Zappa - Absolutely Free (Questi li ho già aperti, e l'ultimo lo sto giustappunto ascoltando ora). Poi ci sono Grateful Dead - Aoxomoxoa King Crimson - Lizard Lucio Battisti - Il mio canto libero Captain Beefheart - Safe as Milk Kraftwerk - Radio-Activity Jimi Hendrix - Axis: Bold as Love Clash - Combat Rock Lou Reed - Berlin Bruce Springsteen - Born to Run Patti Smith - Radio Ethiopia Rolling Stones - Emotional Rescue Led Zeppelin - III Nirvana - Bleach Neil Young - Tonight's the Night Marlene Kuntz - Catartica Pere Ubu - New Picnic Time Cramps - Songs the Lord Taught Us Harold Budd/Brian Eno - The Pearl Nel frattempo, oltre a In Rainbows 2, avrò da aprire anche Yume Bitsu - Yume Bitsu Replacements - Tim Jocelyn Pook - Flood che mi erano rimasti da un precedente ordine. Mi pare di avere un bel po' di sano nutrimento per la mente, nei prossimi mesi :)


Bitossi - 16/01/2008 alle 15:19

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Lucio Battisti - Il mio canto libero Captain Beefheart - Safe as Milk Kraftwerk - Radio-Activity [/quote] Siamo sull'eclettico, eh? :D


Admin - 16/01/2008 alle 16:12

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Lucio Battisti - Il mio canto libero Captain Beefheart - Safe as Milk Kraftwerk - Radio-Activity [/quote] Siamo sull'eclettico, eh? :D [/quote] Siempre!!! Battisti lo conosciamo tutti attraverso i suoi tanti singoli di enorme successo, ma ero curioso di riscoprirlo attraverso l'organicità di un album. Vedrò. Riguardo a Captain Beefheart ci sfrange i maroni Scaruffi (non occorre che ti spieghi chi sia), quindi mi sono tolto lo sfizio di vedere se il terribile Piero ha davvero ragione. I Kraftwerk non hanno bisogno di presentazioni. :)


Bitossi - 16/01/2008 alle 22:02

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Riguardo a Captain Beefheart ci sfrange i maroni Scaruffi (non occorre che ti spieghi chi sia), quindi mi sono tolto lo sfizio di vedere se il terribile Piero ha davvero ragione.[/quote] Vuoi dire che non hai il mitico "Trout mask replica"? :o [quote] I Kraftwerk non hanno bisogno di presentazioni. [/quote] ...e infatti ho la discografia completa (36 album, se ricordo bene...) :D Per quel che riguarda Battisti, lo ascolta Giancarla... :Od:


Admin - 17/01/2008 alle 16:09

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] Vuoi dire che non hai il mitico "Trout mask replica"? :o [/quote] Che fai, pigghi pe'u culu??? :hippy:


Bitossi - 17/01/2008 alle 16:47

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Che fai, pigghi pe'u culu??? :hippy: [/quote] No... almeno credo :D ...Allora se capisco bene Scaruffi te li sfrangeva su "Safe as milk", e tu eri curioso di questo disco... mah, non lo conosco bene, non posso esprimermi. Era il suo primo disco, no? Ricordo solo che è composto da canzoni brevi, e che è molto, mooolto più "digeribile" di TMR... Buon ascolto!


Admin - 17/01/2008 alle 18:19

No no, il Pierone sfrange i maroni su tutto Cap Beefheart :D TMR è tra i tre album della sua trilogia d'eccellenza, ovvero gli unici a cui ha dato 9,5 in pagella. Gli altri due sono Faust dei Faust e Rock Bottom di Robert Wyatt. Safe as Milk è subito sotto, con un bel 9. Ma siccome sono un filologo, visto che non ho niente di suo, inizio da quest'ultimo che è il suo esordio. Per la cronaca, dei 389 dischi rock a cui Scaruffi ha dato almeno 8, ne posseggo solo 25. E ciò mi fa sentire veramente una caccoletta, io che pensavo di avere questa grande cultura musicale. Ecco l'elenco. Alcuni, come si vede sopra, li ho presi con l'ultimo ordine, e li devo ancora ascoltare... :D 9 Captain Beefheart - Safe as Milk The Doors - The Doors The Velvet Underground & Nico - The Velvet Underground & Nico The Velvet Underground - White Light/White Heat (Casualmente sono tutti e 4 del 1967!) 8,5 The Cramps - Songs the Lord Taught Us King Crimson - In the Court of the Crimson King Pink Floyd - The Piper at the Gates of Dawn 8 The Doors - Strange Days Brian Eno - Before and After Science The Grateful Dead - Anthem of the Sun Jimi Hendrix - Are You Experienced? Jefferson Airplane - After Bathing at Baxter's Alanis Morissette - Jagged Little Pill Pere Ubu - New Picnic Time Pink Floyd - A Saucerful of Secrets Portishead - Dummy R.E.M. - Murmur Replacements - Tim Patti Smith - Radio Ethiopia The Stooges - The Stooges The Who - Tommy Neil Young - Tonight's the Night Yume Bitsu - Yume Bitsu Frank Zappa - Absolutely Free Frank Zappa - Burnt Weeny Sandwich Sarebbe un bel gioco vedere quanti dei 389 ne possedete voi :)


pedalando - 17/01/2008 alle 18:34

Marco, non vedo in elenco i Rush, io non sono un intenditore ma ho letto un sacco di giudizi positivi su di loro e visto chi metti in classifica non vorrei che ti fossero sfuggiti. Se in effetti non li conosci ti consiglio l'album "Hemispheres" o dei recenti "Counterparts" e' molto bello.


Admin - 17/01/2008 alle 18:50

Tra l'altro, a voler essere precisi, tra quelli qui elencati risalgono al 1967 anche The Piper, Strange Days, Hendrix, Jefferson e Absolutely Free. Questo del 1967 è un mio pallino. Forse ne avevo già parlato qui. A parte che mi chiedo che cacchio di doping esisteva all'epoca: i Velvet Underground sfornano nello stesso anno DUE capolavori di quel genere... Idem i Doors (addirittura forse preferisco Strange Days)... Idem i Jefferson Airplane (Scaruffi dà meno di 8 a Surrealistic Pillow!!! Un pazzo!)... L'anno in cui praticamente esordiscono tutti i gruppi qui citati (vabbè, i Jefferson avevano pubblicato una cosina nel '66), in cui si fa conoscere Janis Joplin, in cui da questa parte dell'oceano i Beatles sfornano Sgt. Pepper's (Scaruffi li detesta, ecco perché non ci sono. Al Sergente ha dato 7, mi pare)... E troppi altri personaggi e dischi non cito. Fino a poco tempo fa dicevo che avrei voluto nascere nel 1950, per vivere in pieno quell'epoca musicalmente incredibile. Vi immaginate, accendere la radio e trovarci White Rabbit, o vedere in tv i Doors che fanno Light My Fire all'Ed Sullivan Show... Senza dire di tutto il fermento che c'era intorno (a partire dalla Summer of Love...). Solo che per vivere appieno il momento avrei dovuto nascere a San Francisco o quantomeno a Londra, perché nel resto del mondo quelle istanze giunsero in ritardo. Troppo complessa come cosa. Allora, assecondando il mio animo progressista, ho cambiato prospettive: diciamo che spero di durare abbastanza e di essere così fortunato da vivere un altro 1967. Non dico dal punto di vista sociale, ma almeno da quello musicale. Anche perché oggi, coi mezzi di comunicazione che abbiamo a disposizione, tutto sarebbe istantaneo e contemporaneo in tutto il mondo. Che dite, sarà possibile? :hippy::yoga:


Admin - 17/01/2008 alle 18:56

[quote][i]Originariamente inviato da pedalando [/i] Marco, non vedo in elenco i Rush, io non sono un intenditore ma ho letto un sacco di giudizi positivi su di loro e visto chi metti in classifica non vorrei che ti fossero sfuggiti. Se in effetti non li conosci ti consiglio l'album "Hemispheres" o dei recenti "Counterparts" e' molto bello. [/quote] No no, non sono io ad aver trascurato i Rush, ma Scaruffi che non li inserisce nel suo elenco di 389 (di cui io posseggo solo i 25 sopracitati). Diciamo che il tipo è un po' particolare, ama sovvertire certezze e convenzioni (e anche convinzioni): per esempio non v'è traccia, nel suo best, di gente come i Beatles, o Bowie, o i Radiohead... Ma resta comunque un punto di riferimento per chi vuol conoscere il rock in maniera più approfondita. Il suo delirante sito è http://www.scaruffi.com/itmusic.html (anzi, direi che questa è la sezione sulla musica).


Admin - 17/01/2008 alle 18:59

Questo è l'elenco di cui parlo. http://www.scaruffi.com/ratings/best100.html


Bitossi - 17/01/2008 alle 19:34

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Questo è l'elenco di cui parlo. http://www.scaruffi.com/ratings/best100.html [/quote] Io sono a 78, salvo sviste... mica male per un jazzofilo! :D Ah, ma allora "Trout" non ce l'hai!!! :Od: PS: Se può essere utile saperlo, quando parla di jazz Scaruffi dice un mare di cagate... ma forse vale anche per il rock... :P


desmoblu - 17/01/2008 alle 19:37

Oh *****!! (Era una bestemmia, ma pia: può iniziare con la C o con la K). Scaruffi non lo considero, mi ricordo la recensione che aveva fatto dei Soundgarden, da quel giorno ho deciso che come critico vale ben poco: [quote](...)Chris Cornell, cantante monotono, per quanto enfatico, che tenta di rifare il verso a Robert Plant e Ozzy Osbourne (con risultati per la verita' talvolta da dilettante) e soprattutto Kim Thayil, chitarrista alla Jimmy Page che non lesina fraseggi blues e brucianti staccato... [/quote] Insomma, nonostante quello che scrive di sé ("cognitive scientist, author, poet, music historian, film historian, political commentator, software consultant), mi ricorda da vicino Fegiz (che se la tira tanto, ma andò a vedersi un concerto dei Nirvana e ne scrisse la recensione senza accorgersi che AVEVA VISTO LA BAND D'APERTURA). Poi magari Scaruffi e Fegiz sono utenti aficionados di cicloweb, vebbè, pace: vorrà dire che avrò pestato una discreta fatta di cane. ps: per farsi un giudizio sul Cornell cantante, ascoltarsi Temple of The Dog o anche il (solista) Euphoria Morning. Oppure provare a canticchiare Jesus Christ Pose o Somewhere o qualsiasi altro pezzo dei Soundgarden.


antonello64 - 17/01/2008 alle 21:05

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] PS: Se può essere utile saperlo, quando parla di jazz Scaruffi dice un mare di cagate... ma forse vale anche per il rock... :P [/quote] sempre se può essere utile saperlo, nonostante abbia fatto una lista raccomandata enorme per la musica classica (circa 300 titoli), nella suddetta lista ci sono diversi buchi clamorosi. Tanto per dirne un paio, la Sinfonia "Eroica" di Beethoven ed il concerto per clarinetto di Mozart. E poi i grandi operisti italiani totalmente assenti (Verdi escluso)... A parte questo, tanto di cappello perchè fare liste del genere deve essere stata una faticaccia biblica.


Admin - 17/01/2008 alle 21:18

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] sempre se può essere utile saperlo, nonostante abbia fatto una lista raccomandata enorme per la musica classica (circa 300 titoli), nella suddetta lista ci sono diversi buchi clamorosi. Tanto per dirne un paio, la Sinfonia "Eroica" di Beethoven ed il concerto per clarinetto di Mozart. E poi i grandi operisti italiani totalmente assenti (Verdi escluso)... [/quote] Se Scaruffi non li inserisce, vuol dire che non li ritiene meritevoli d'esserci!!! :D


Admin - 17/01/2008 alle 21:19

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] PS: Se può essere utile saperlo, quando parla di jazz Scaruffi dice un mare di cagate... ma forse vale anche per il rock... :P [/quote] Come osi, sacrilego iconoclasta? Scaruffi non sbaglia mai!


pedalando - 17/01/2008 alle 22:57

oh capito. Scaruffi e' un critico ed i Rush hanno cambiato 3 volte genere e tutte e 3 le volte i critici hanno decretato la loro fine poi smentita dalle vendite e dai fans.


pedalando - 17/01/2008 alle 23:01

cacchio! sul loro sito ho scoperto che il 23 ottobre erano a Milano.... :OIO :grr:

 

[Modificato il 17/01/2008 alle 23:05 by pedalando]


antonello64 - 17/01/2008 alle 23:13

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] sempre se può essere utile saperlo, nonostante abbia fatto una lista raccomandata enorme per la musica classica (circa 300 titoli), nella suddetta lista ci sono diversi buchi clamorosi. Tanto per dirne un paio, la Sinfonia "Eroica" di Beethoven ed il concerto per clarinetto di Mozart. E poi i grandi operisti italiani totalmente assenti (Verdi escluso)... [/quote] Se Scaruffi non li inserisce, vuol dire che non li ritiene meritevoli d'esserci!!! :D [/quote] Giusto! non ci avevo pensato:D


antonello64 - 17/01/2008 alle 23:23

comunque se qualcuno vuol divertirsi con qualche lista, può dare un'occhiata qui http://www.digitaldreamdoor.com/pages/music0.html questo addirittura l'Eroica la mette al terzo posto, anche se poi non tratta proprio benissimo Bitches Brew


uffa - 18/01/2008 alle 09:02

Viste anche queste... Classifiche fatte coi bussolotti o il pendolino magico, sono in disaccordo soprattutto sui bassisti jazz: Pedersen oltre il 40° posto, vabbé... :bll: Ecco!:mad:


Bitossi - 18/01/2008 alle 11:30

[quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] Viste anche queste... Classifiche fatte coi bussolotti o il pendolino magico, sono in disaccordo soprattutto sui bassisti jazz: Pedersen oltre il 40° posto, vabbé... :bll: Ecco!:mad: [/quote] Spero che queste liste vadano intese come "tutti i più rappresentativi che mi vengono in mente", invece che come classifiche di tipo sportivo con un primo, un secondo, un dessert... Le classifiche, appunto, lasciamole allo sport! Se invece così fosse, risulterebbero ridicole, oltre che soggettive e incomplete (quasi sempre contengono una o più dimenticanze importanti...). Inoltre, sembrano il frutto di una mentalità catalogatoria di origine vagamente autistica... :Od:


Admin - 18/01/2008 alle 13:55

Be Toxic, a parte che il tuo nick sembra un invito a drogarsi, ma se continui a parlar male di Scaruffi rischi il ban, eh!!! :Od:


Bitossi - 18/01/2008 alle 15:32

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Be Toxic, a parte che il tuo nick sembra un invito a drogarsi, ma se continui a parlar male di Scaruffi rischi il ban, eh!!! :Od: [/quote] A parte gli scherzi (ma magari intendi bannarmi veramente... :Od: ), che mi dici della leggenda metropolitana, letta non ricordo dove, secondo la quale Scaruffi non sarebbe una persona sola? In effetti, tenere in vita quel sito tuttologo, in 6 lingue (c'è anche una sezione dedicata alle scienze cognitive, con tanto di pubblicazioni...), è molto più di un lavoro. Lo afferma anche in un articolo comparso sul NY Times: http://www.nytimes.com/2006/10/15/arts/15morr.html?_r=3&oref=slogin&oref=slogin&oref=slogin Inoltre dovrebbe scrivere libri, lavorare (consulente informatico...), tenere a tempo perso lezioni universitarie... ce l'avrà poi una famiglia? :Od: Comunque, a puro titolo di esempio (di str..ate ne scrive un po' ovunque), ci sarebbe questo trafiletto sul jazz-fusion (anche detto jazz-rock): [quote][i] "Once jazz music had been contaminated by rock music, it was merely natural that jazz musicians also adopted the instruments of rock music. This juncture marked the first major revolution in instrumentation since the early days of New Orleans jazz. In a few years jazz adopted the electric guitar, the bass guitar (replacing the double bass), the Hammond organ and all its successors (electric piano and electronic keyboards). Jazz-rock also adopted the rock way of using them. For example, the guitar and the keyboards as leading instruments, not part of the rhythm section. the rhythm section was pared down to bass and drums..."[/i][/quote] Morale: il jazz avrebbe preso strumenti come l'organo Hammond e la chitarra elettrica dal rock... :xxo e la chitarra sarebbe diventata uno strumento solista anche nel jazz, sempre grazie al rock... :xxo:xxo Se ne volete altre, chiedete pure, ve le quoto un'altra volta... adesso devo andare a spacciare al Parco Lambro... :D

 

[Modificato il 18/01/2008 alle 15:36 by Bitossi]


Subsonico - 18/01/2008 alle 15:40

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Allora, assecondando il mio animo progressista, ho cambiato prospettive: diciamo che spero di durare abbastanza e di essere così fortunato da vivere un altro 1967. Non dico dal punto di vista sociale, ma almeno da quello musicale. Anche perché oggi, coi mezzi di comunicazione che abbiamo a disposizione, tutto sarebbe istantaneo e contemporaneo in tutto il mondo. Che dite, sarà possibile? :hippy::yoga: [/quote] Beh, proprio i mezzi di comunicazione dovrebbero essere un probelma: nel ciclismo del passato c'erano tanti eroi perchè i praticanti non erano tanti e correvano all'avventura, oggi ne arrivano in tanti su ed hanno tutti la stessa preparazione, e dunque si rincorrono uno dietro l'altro e non abbiamo la cognizione di un 'campione assoluto'. E' un po' così anche per la musica, anche se è un discorso qualitativo e non quantitativo: prima gli innovatori erano pochi, perchè per arrivare ad incidere un disco bisognava essere di una certa caratura, dato che il tutto costava non poco. Oggi migliaia di gruppi e gruppettini riescono a farsi sentire ed a incidere, e tra poco anche a vedere i propri dischi in formato mp3 via internet, creando una confusione di suoni che, unita alle nuove tecnologie che ci permettono di scaricare un album dietro l'altro, creano una tale babele di suoni da cui non si riesce a elevare un mito sopra tutti.


Subsonico - 18/01/2008 alle 15:48

Degli scaruffiani ho: 9: -Velvet Underground & Nico (1967) 8,5: - Pink Floyd: The Piper At The Gates Of Dawn (1967) Più qualcosa dei Doors in forma - collezione. E stimo solo il secondo (sicuramente l'album rock più innovativo che ho mai ascoltato, ha 40 anni e suona + nuovo di molta altra roba): dopo velvet underground & nico mi sono imposto di andarci cauto con gli anni '60, certi album ascoltati oggi non hanno sapore o suonano già sentiti (ovviamente è il contrario), non capisci che ci potevano trovare i giovani di allora nella voce da trans di Nico, fai discussioni e mandi amicizie ai pesci...:Od: Scommetto qualsiasi cifra che scaruffi è nato intorno al 1955.


uffa - 18/01/2008 alle 16:34

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Be Toxic, a parte che il tuo nick sembra un invito a drogarsi, ma se continui a parlar male di Scaruffi rischi il ban, eh!!! :Od: [/quote] Dai! Hiseman al 23° posto tra i batteristi e Charlie Watts al secondo? MA nemmeno Veronelli al suo meglio potrebbe dire una cose del genere! :hammer: Scaruffi è SORDO. Bannami.:bll: uffa


Admin - 18/01/2008 alle 16:57

[quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] Bannami.:bll: [/quote] Te cianno mai bannato... a quer paese? Sapessi quanta ggente che ce sta! :cincin: W Scaruffi! :D


antonello64 - 18/01/2008 alle 18:34

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Be Toxic, [/quote] c'ho messo mezza giornata per capirla:mad:


Subsonico - 18/01/2008 alle 18:35

Epperò meglio Ondarock, a sto punto. Più completa e più obiettiva, e sopratutto gestita da più d'uno.


antonello64 - 18/01/2008 alle 18:41

e comunque, almeno per il jazz, c'ho anch'io la mia bella lista, fatta mettendo insieme le varie discografie consigliate che ho trovato nei libri e nelle riviste in mio possesso. Beccatevi i primi 10 (i numeri si riferiscono alle presenze totali nelle varie liste): 23 Coltrane John A LOVE SUPREME 23 Davis Miles KIND OF BLUE 22 Dolphy Eric OUT TO LUNCH! 21 Hancock Herbie MAIDEN VOYAGE 20 Rollins Sonny SAXOPHONE COLOSSUS 18 Garner Erroll CONCERT BY THE SEA 17 Coleman Ornette FREE JAZZ [A COLLECTIVE IMPROVISATION] 17 Davis Miles BIRTH OF THE COOL 17 Ellington Duke THE BLANTON - WEBSTER BAND 16 Coleman Ornette THE SHAPE OF JAZZ TO COME 16 Coltrane John GIANT STEPS 16 Quintet JAZZ AT THE MASSEY HALL


rizz23 - 18/01/2008 alle 19:01

Io lo so che non sono solo anche quando sono solo io lo so che non sono solo io lo so che non sono solo anche quando sono solo sotto un cielo di stelle e di satelliti tra i colpevoli le vittime e i superstiti un cane abbaia alla luna un uomo guarda la sua mano sembra quella di suo padre quando da bambino lo prendeva come niente e lo sollevava su era bello il panorama visto dall�??alto si gettava sulle cose prima del pensiero la sua mano era piccina ma afferrava il mondo intero ora la città è un film straniero senza sottotitoli le scale da salire sono scivoli, scivoli, scivoli il ghiaccio sulle cose la tele dice che le strade son pericolose ma l�??unico pericolo che sento veramente è quello di non riuscire più a sentire niente il profumo dei fiori l�??odore della città il suono dei motorini il sapore della pizza le lacrime di una mamma le idee di uno studente gli incroci possibili in una piazza di stare con le antenne alzate verso il cielo io lo so che non sono solo io lo so che non sono solo anche quando sono solo io lo so che non sono solo e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango io lo so che non sono solo anche quando sono solo io lo so che non sono solo e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango la città un film straniero senza sottotitoli una pentola che cuoce pezzi di dialoghi come stai quanto costa che ore sono che succede che si dice chi ci crede e allora ci si vede ci si sente soli dalla parte del bersaglio e diventi un appestato quando fai uno sbaglio un cartello di sei metri dice tutto è intorno a te ma ti guardi intorno e invece non c�??è niente un mondo vecchio che sta insieme solo grazie a quelli che hanno ancora il coraggio di innamorarsi e una musica che pompa sangue nelle vene e che fa venire voglia di svegliarsi e di alzarsi smettere di lamentarsi che l�??unico pericolo che senti veramente è quello di non riuscire più a sentire niente di non riuscire più a sentire niente il battito di un cuore dentro al petto la passione che fa crescere un progetto l�??appetito la sete l�??evoluzione in atto l�??energia che si scatena in un contatto io lo so che non sono solo anche quando sono solo io lo so che non sono solo e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango io lo so che non sono solo anche quando sono solo io lo so che nn sono solo e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango e mi fondo con il cielo e con il fango e mi fondo con il cielo e con il fango Fermo restando che non è una canzone orribile, perché Povia s'è impossessato di Jovanotti? (sì, so della morte del fratello, ma non mi sembra solo questa la causa...)


desmoblu - 18/01/2008 alle 19:11

Antonello...nelle MIE liste compaiono anche Chet Baker e Bill Evans (quello bravo, il pianista)


antonello64 - 18/01/2008 alle 19:30

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Antonello...nelle MIE liste compaiono anche Chet Baker e Bill Evans (quello bravo, il pianista) [/quote] Se dovessi farne una personale, mai e poi mai lascerei fuori dai top 10 Thelonious Monk, Clifford Brown o Charles Mingus. In quella sopra però io mi sono limitato soltanto a fare le somme.


Bitossi - 18/01/2008 alle 21:49

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Scommetto qualsiasi cifra che scaruffi è nato intorno al 1955. [/quote] Mi sa che l'hai azzeccata in pieno... lo dice anche l'articolo del NYT (51 anni, l'articolo è del 2006)... classe di ferro... :D Mi risulta anche che sia laureato in matematica: la diagnosi di autismo assume contorni di ulteriore credibilità! :Od: :Od: :Od:


Subsonico - 19/01/2008 alle 09:30

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Scommetto qualsiasi cifra che scaruffi è nato intorno al 1955. [/quote] Mi sa che l'hai azzeccata in pieno... lo dice anche l'articolo del NYT (51 anni, l'articolo è del 2006)... classe di ferro... :D Mi risulta anche che sia laureato in matematica: la diagnosi di autismo assume contorni di ulteriore credibilità! :Od: :Od: :Od: [/quote] questione logica: in genere il 'folgoramento' musicale avviene tra adolescenza e conseguimento della maggiore età, ed i miti del 67 sono stati sdoganati negli anni '70. 1955+(14,18)= (1969,1972) Non sarò laureato ma di matematica qualcosa ne capisco :D E cmq sono peggio i prof di filosofia...


Admin - 19/01/2008 alle 12:58

Carissimo Sub, non sono così convinto che il progresso tecnologico, e con esso il proliferare di musicisti che vedono la luce della (auto)pubblicazione, sia necessariamente dannoso per il mio piccolo sogno sessantasettino. Esempio: non è che l'epoca d'oro del melodramma (per dire: nel 1853 Verdi licenziò la Traviata e il Trovatore... Altro che Velvet Underground!!!) ha esaurito la possibilità della musica di svilupparsi in direzioni che nell'800 erano totalmente impensabili. Si può pensare che la musica abbia esaurito la sua vena innovativa? Non credo. Penso anzi che ci troveremo a vivere delle esperienze che ora non immaginiamo. Il modernizzarsi dei mezzi a disposizione, sia dal punto di vista tecnico, sia soprattutto della connessione tra gente che ascolta e fa musica (e quindi si influenza a vicenda), secondo me abbatterà anche i tempi tra una rivoluzione e l'altra: e se il '900 è stato il secolo del jazz e del rock, cosa ci porteranno questi anni 2000? L'elettronica non è stata una vera rivoluzione, forse perché è intervenuta quando era ancora in atto l'onda lunga dell'esplosione del rock. Ma io sono fiducioso che cascate di nuova bellissima musica ci possano travolgere da qui a qualche anno. Parafrasando Mestatore, mi siedo e mi dispongo ad attendere l'anno perfetto :D


Subsonico - 19/01/2008 alle 14:27

Forse non mi sono spiegato bene, anzi, non mi hai capito :D Non ritengo affatto impossibile un'evoluzione della musica, anzi, io credo sia ormai alle porte, probabilmente ci sta passando sotto il naso e non ce ne stiamo nemmeno accorgendo, nè noi, nè gli Scaruffi e gli altri critichini di turno. Però non credo ci sarà quell'esplosione così rilegata in pochi anni, per i motivi che ho esposto. la tendenza generale poi è ad una musica sempre più globalizzata, e la sensazione, dal brit-pop in poi, passando per la new-rave, stoner ecc...è di avere delle micro-esplosioni per ogni genere.


antonello64 - 19/01/2008 alle 15:25

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Carissimo Sub, non sono così convinto che il progresso tecnologico, e con esso il proliferare di musicisti che vedono la luce della (auto)pubblicazione, sia necessariamente dannoso per il mio piccolo sogno sessantasettino. Esempio: non è che l'epoca d'oro del melodramma (per dire: nel 1853 Verdi licenziò la Traviata e il Trovatore... Altro che Velvet Underground!!!) ha esaurito la possibilità della musica di svilupparsi in direzioni che nell'800 erano totalmente impensabili. Si può pensare che la musica abbia esaurito la sua vena innovativa? Non credo. Penso anzi che ci troveremo a vivere delle esperienze che ora non immaginiamo. Il modernizzarsi dei mezzi a disposizione, sia dal punto di vista tecnico, sia soprattutto della connessione tra gente che ascolta e fa musica (e quindi si influenza a vicenda), secondo me abbatterà anche i tempi tra una rivoluzione e l'altra: e se il '900 è stato il secolo del jazz e del rock, cosa ci porteranno questi anni 2000? L'elettronica non è stata una vera rivoluzione, forse perché è intervenuta quando era ancora in atto l'onda lunga dell'esplosione del rock. Ma io sono fiducioso che cascate di nuova bellissima musica ci possano travolgere da qui a qualche anno. Parafrasando Mestatore, mi siedo e mi dispongo ad attendere l'anno perfetto :D [/quote] una cosa è certa: più si va avanti e più sarà difficile innovare. Sarà sempre più arduo trovare degli spazi che non siano già stati occupati da altri, e proporre progetti che non richiamino fatalmente cose già sentite. Anzi, il progresso tecnologico, accelerando la diffusione della musica ha per forza di cose accelerato anche la velocità di innovazione, e questa accelerazione porta con sè un inevitabile avvicinamento ai limiti estremi della creatività musicale. Non credo di sbagliare se dico che si sono viste più novità dal dopoguerra ad oggi che nei 2-300 anni precedenti. Questo perchè fino al secolo scorso per ascoltare musica bisognava per forza andare ai concerti, o magari essere in grado di leggere lo spartito. Un opera di Verdi probabilmente ci metteva diversi anni prima di esser conosciuta in Inghilterra o in Russia, mentre oggi invece tutto viene ascoltato in tempo reale. E' altresi vero che la maggior possibilità di fruizione della musica ha fatto aumentare a dismisura sia gli appassionati che gli addetti del settore, con tutto ciò che ne può derivare in termini di nuove idee.


Subsonico - 22/01/2008 alle 15:37

http://www.youtube.com/watch?v=ukythkK4EPQ Marco l'avrà visto, ma lo consiglio anche agli altri: è un esibizione casalinga dei Radiohead del 1 gennaio di tutto In Rainbows. Utile anche per qualche compendio tecnico.


Admin - 22/01/2008 alle 16:29

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] una cosa è certa: più si va avanti e più sarà difficile innovare. Sarà sempre più arduo trovare degli spazi che non siano già stati occupati da altri, e proporre progetti che non richiamino fatalmente cose già sentite. [/quote] Non sono d'accordo. Tu stesso dici che ci sono state più innovazioni negli ultimi 60 anni che nei 200 precedenti. L'evoluzione prosegue a ritmi sempre più sostenuti, è così in tutti gli ambiti dell'umanità, perché non dovrebbe esserlo nella musica? Quando parlo di spazi evolutivi che oggi non immaginiamo, mi riferisco all'elemento musica a 360 gradi. Per esempio: e se venisse inventato uno strumento che producesse un suono immensamente piacevole, molto più di quelli finora conosciuti? Ancora: e se venisse sperimentato un modello di fruizione della musica in grado di comportare una partecipazione molto maggiore che non quella ottenuta dal semplice ascolto auditivo? Nei '60s ci provarono con le droghe, e i risultati furono incredibili: il coinvolgimento psichico con la musica (e l'arte in generale) secondo me ha ancora molta strada davanti a sé. Tutto questo senza considerare gli elementi propri dello scrivere musica: le combinazioni sono infinite, come puoi pensare che non ci sia più da innovare? A me mi intristirebbe assai una simile prospettiva.


antonello64 - 22/01/2008 alle 21:00

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Non sono d'accordo. Tu stesso dici che ci sono state più innovazioni negli ultimi 60 anni che nei 200 precedenti. [/quote] il boom dei nuovi mezzi di diffusione della musica (radio, televisione, dischi) e la conoscenza globale delle tradizioni musicali nel mondo ha aiutato in maniera decisiva questa innovazione: l'evoluzione non è certo dovuto ad una maggior proliferazione di geni, ma semplicemente ad una maggior diffusione del sapere e del conoscere, che ha permesso di portare su scala mondiale dei valori artistici che in precedenza erano fatalmente condannati a restare su scala regionale. E se andiamo a ben guardare il massimo dell'innovazione si è avuto negli anni 40-50-60, poi il ritmo di innovazione ha rallentato di brutto, e più si va avanti più rallenta. Sarà perchè i generi musicali più diffusi non li seguo poi molto, ma negli ultimi 10 anni faccio fatica a trovare qualcosa di veramente nuovo nella musica. [quote]L'evoluzione prosegue a ritmi sempre più sostenuti, è così in tutti gli ambiti dell'umanità, perché non dovrebbe esserlo nella musica? [/quote] forse perchè i terreni in cui l'evoluzione galoppa erano molto più vergini rispetto a quelli musicali o artistici in generale. [quote] Quando parlo di spazi evolutivi che oggi non immaginiamo, mi riferisco all'elemento musica a 360 gradi. Per esempio: e se venisse inventato uno strumento che producesse un suono immensamente piacevole, molto più di quelli finora conosciuti? Ancora: e se venisse sperimentato un modello di fruizione della musica in grado di comportare una partecipazione molto maggiore che non quella ottenuta dal semplice ascolto auditivo? Nei '60s ci provarono con le droghe, e i risultati furono incredibili: il coinvolgimento psichico con la musica (e l'arte in generale) secondo me ha ancora molta strada davanti a sé. [/quote] qui però esuliamo dall'innovazione musicale in senso stretto [quote]Tutto questo senza considerare gli elementi propri dello scrivere musica: le combinazioni sono infinite, come puoi pensare che non ci sia più da innovare? A me mi intristirebbe assai una simile prospettiva. [/quote] mah, se scartiamo quello che è già stato scritto e quello che non si può scrivere perchè di pessima qualità, non penso che rimangano un numero infinito di combinazioni. Magari può evolvere qualche genere musicale che ancora non è stato sfruttato più di tanto, o magari ne verrà fuori uno totalmente nuovo al quale oggi non si pensa minimamente, però a mio parere le novità saranno sempre meno.


uffa - 23/01/2008 alle 00:40

La musica che ascolto io ha di solito circa 50 anni di stagionatura, almeno 30 quella proprio più recente. Produzioni successive sono episodi isolati. A che cosa sia dovuto non so, forse l'imprinting dei tardi anni '70, con mio fratello (del '61) che ascoltava ELP, Yes, Led Zeppelin, Deep Purple, Black Sabbath, Jethro Tull, Santana eccetera eccetera. Dall'80 circa per cinque anni, fino all'84 per essere precisi, non so che cosa abbia ascoltato, poi ho rispolverato vecchi nastri con appunto Black Sabbath e Deep Purple ed ho abbracciato la santa causa, forse anche per reazione agli anni dei mai abbastanza bistrattati "paninari". E quindi la teoria 'Subsonica' regge, avevo 14/15 anni all'epoca della prima rivelazione. Poi però ho avuto una seconda folgorazione sulla via di Damasco ai 18/19 anni, ascoltando del jazz dal vivo (Bovisa New Orleans Jazz Band, grandi!!). Lì sono diventato talebanissimo ed intollerante verso musica che fosse meno sapida di quella di Monk, Coltrane, Evans... Concludo lo sproloquio: ritengo che nel futuro ci saranno meno 'rivoluzioni' di quelle che ci sono state nello scorso secolo (il '900), ma sicuramente qualche genio, in grado di cambiare il corso della musica, ci sarà senz'altro. Perlomeno questo è quello che ho capito dalla storia di quest'arte che io considero somma tra tutte.


Subsonico - 23/01/2008 alle 10:50

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] una cosa è certa: più si va avanti e più sarà difficile innovare. Sarà sempre più arduo trovare degli spazi che non siano già stati occupati da altri, e proporre progetti che non richiamino fatalmente cose già sentite. [/quote] Non sono d'accordo. Tu stesso dici che ci sono state più innovazioni negli ultimi 60 anni che nei 200 precedenti. L'evoluzione prosegue a ritmi sempre più sostenuti, è così in tutti gli ambiti dell'umanità, perché non dovrebbe esserlo nella musica? Quando parlo di spazi evolutivi che oggi non immaginiamo, mi riferisco all'elemento musica a 360 gradi. Per esempio: e se venisse inventato uno strumento che producesse un suono immensamente piacevole, molto più di quelli finora conosciuti? Ancora: e se venisse sperimentato un modello di fruizione della musica in grado di comportare una partecipazione molto maggiore che non quella ottenuta dal semplice ascolto auditivo? Nei '60s ci provarono con le droghe, e i risultati furono incredibili: il coinvolgimento psichico con la musica (e l'arte in generale) secondo me ha ancora molta strada davanti a sé. Tutto questo senza considerare gli elementi propri dello scrivere musica: le combinazioni sono infinite, come puoi pensare che non ci sia più da innovare? A me mi intristirebbe assai una simile prospettiva. [/quote] Sulla questione strumentale ti posso dar ragione, anche se occorre che questo strumento, come è stato per chitarra e sassofono, necessiti di un modo di suonare "a parte" da inserire in un nuovo genere. Però attenzione: credo che oltre uno strumento che già dal nome "sintetizzatore" fa venire i brividi, sia difficile andare.. Su qesto punto di vista, però, la musica è avvantaggiata rispetto alle altre arti, ormai in crisi nera. La letteratura ha esaurito l'originalità tecnica e si sostiene su narrativa e saggistica (la poesia, ormai, è morta: i poeti scrivono canzoni); l'arte, idem: se da una parte c'era Ungaretti, dall'altra c'erano futuristi e astrattisti. Come si può andare oltre l'astrazione nell'arte? Sopravvivono gli spettacoli grazie al "fresco" si fa per dire, filone cinematografico.


Bitossi - 23/01/2008 alle 12:46

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] una cosa è certa: più si va avanti e più sarà difficile innovare. [/quote] Ma nel frattempo l'Era dell'Acquario è iniziata o no? :? Il fatto è che ultimamente sono un po' distratto... la famiglia, il lavoro, gli allenamenti (che comprendono anche gli sforzi per preparare Uffa a piazzarsi tra i primi 10 alla Coppa Kobram 2008)... Quindi può darsi che qualche vagito ci sia stato, e che me lo sia perso! Comunque, un mio amico teorico musicale sostiene che in musica sia stato sperimentato molto meno rispetto ad altre arti; cioè che in alcune arti (quelle figurative ad esempio) siano stati "rotti" molti più schemi consolidati, e che quindi in musica ci sarebbe spazio per moooooolte innovazioni. Il mio controragionamento è sempre stato... che forse l'occhio è più "paziente" dell'orecchio, e che la sperimentazione in musica possa andare a cozzare contro il muro dell'infruibilità (se non l'ha già fatto)... Però lui risponde che è solo una questione di "educazione all'ascolto"... ecc. ecc. Allora io gli rispondo che... ecc. ecc. :Od: Capirete che così poi si va a parare in questioni di teoria musicale, che hanno a che vedere con lo studio "colto", con la musica contemporanea, al massimo con l'avanguardia e il jazz, ma forse solo di striscio con la vivacità o meno della musica pop(olare), che mi sembra il tema di questa discussione. E qui divento un po' più pessimista... si tratterebbe di inventare qualcosa di nuovo con un po' poche variabili a disposizione... insomma, da x, y e z (sono generoso... :D) si tirano fuori al massimo 27 combinazioni... già tutte strausate... :Od: , fra l'altro in epoche più "vivaci" sotto diversi aspetti, rispetto alla presente. Non è detto però che, di fronte a grandi novità sul piano storico/sociale, economico o tecnologico, anche il pop/rock non possa essere stimolato ad esempio ad allargare il numero delle sue variabili, o a "rileggersi" con nuove modalità tecnologiche. C'è da dire che i tentativi già in atto finiscono per il momento per sconfinare in altri generi: ad esempio i gruppi di rock d'avanguardia sembrano essere risucchiati nell'orbita jazz o "parajazz", a livello di strumentazione, suoni, trattamento dei brani... come se nel pop/rock ci fossero delle "Colonne di Ercole" che implicitamente lo limitano e lo definiscono (o meglio lo lasciano nell'area indefinita del "non storicizzabile"). Ecco perchè, almeno per quel che mi riguarda, le uniche cose che negli ultimi 25 anni mi hanno fatto chiedere "cos'è 'sta roba?" (in senso positivo ma senza necessariamente piacermi), nell'area "rock & affini" sono state quelle manipolazioni elettroniche alla Aphex Twin, FSOL o Fennesz, che aggiungevano una variabile sfruttando un passo avanti dal punto di vista tecnologico... PS: mi sono informato, l'Era dell'Acquario inizierà il 25 marzo del 2012... speriamo non piova! :Od: [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] http://www.youtube.com/watch?v=ukythkK4EPQ Marco l'avrà visto, ma lo consiglio anche agli altri: è un esibizione casalinga dei Radiohead del 1 gennaio di tutto In Rainbows. Utile anche per qualche compendio tecnico. [/quote] Azz... ma allora sono capaci di suonare veramente... :D PS: gli effetti in "House of cards" sono ottenuti con una chitarra... non l'avrei mai detto! PS2: ma quanti c.... di chitarristi ci sono nei Radiohead? :Od:


Bitossi - 25/01/2008 alle 21:04

E' un paio di sere che distrattamente vedo, o meglio sento (sono in altre faccende affaccendato) che nella sua striscia serale Fiorello fa un'imitazione di Enrico Rava... Che fa, lo piglia "p'u culu" come per sottolineare che è un po' snob, o la cosa "trasmette simpatia"? Chiedo con una certa curiosità, perché veramente non seguo molto la televisione, anche se capita che in casa mia sia accesa...


antonello64 - 25/01/2008 alle 21:47

ne ho vista una e mi è sembrata simpatica: se non altro si parla di jazz in prima serata. Quando mai mi ricapiterà di sentire il nome di Flavio Boltro in tv a quell'ora?


Monsieur 40% - 26/01/2008 alle 02:28

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] PS: mi sono informato, l'Era dell'Acquario inizierà il 25 marzo del 2012... speriamo non piova! :Od:[/quote] hahahhahahahahahhahahahahhahahahahhaha! :D


dedalus - 26/01/2008 alle 11:26

leggo solo ora gli ultimi post di questo thread. - seguo il sito di scaruffi praticamente da quando ho internet (~2000). La mia opinione è che si può essere o meno d'accordo con lui. Ma si può star certi che quando dà un voto alto difficilmente l'opera non è epocale. Inoltre pure senza leggere le recensioni, si possono trovare liste su liste di dischi interessanti di qualsiasi genere. Molto interessanti le classifiche dedicate: se uno vuole farsi un'idea di qualche genere può farlo. In ultimo se non siete d'accordo con lui, scrivetegli. A me ha risposto sempre (anche quando avevo meno di 20 anni, non importava. Leggeva e rispondeva colpo su colpo). E se si trovava d'accordo (a me è successo una volta), lo diceva, inseriva la correzione nelle sue schede e citava nella newsletter mensile l'autore della correzione. Quindi:pazienza per alcuni giudizi poco ortodossi. Probabilmente è l'unico in rete che mette a disposizione così tanta informazione in un colpo solo (beh a parte wikipedia...) - vedo che tra gli ultimi acquisti di admin c'è 'confusion is sex'. Beh: qui si entra nel mio campo. I Sonic Youth sono il mio gruppo preferito e l'unico gruppo di cui sono fan. Se è il primo disco loro a cui ti avvicini probabilmente ti farai una idea un po' particolare del quartetto...


Bitossi - 26/01/2008 alle 15:35

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] PS: mi sono informato, l'Era dell'Acquario inizierà il 25 marzo del 2012... speriamo non piova! :Od:[/quote] hahahhahahahahahhahahahahhahahahahhaha! :D [/quote] Eh, sì... quel giorno ho programmato un allenamento (cadrà di domenica)... :Od: :Od: :Od: :Od: :Od:


Bitossi - 29/01/2008 alle 13:10

[quote][i]Originariamente inviato da dedalus [/i] - seguo il sito di scaruffi praticamente da quando ho internet... ... Quindi:pazienza per alcuni giudizi poco ortodossi... [/quote] A (parziale :D) riabilitazione di Scaruffi, almeno si può dire che ha una "coscienza di genere" :Od: Tende cioè a tenere giustamente separati il mondo pop/rock, quello del jazz/avanguardia e quello della classica/contemporanea. E quindi, anche se continuo a pensare che le sue liste siano comunque un po' grottesche e piene di dimenticanze, mi sembra che almeno non raggiungano gli abissi di ridicolo dei "500 dischi di Rolling Stone", di cui posseggo il volume illustrato. Qui siamo proprio al "conosco 3 dischi di jazz, e siccome mi sembrano belli, li metto insieme agli altri dischi che mi piacciono"... Il risultato di tale procedimento crea le seguenti "perle": 1) Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band, (The Beatles) ... 12) Kind of Blue (Miles Davis) :OIO ... 47) A Love Supreme (John Coltrane) :grr: ... 94) Bitches Brew (Miles Davis) :xxo (Antonello, dì qualcosa!!!) ... 102) Giant Steps (John Coltrane) :o ... 246) The Shape of Jazz to Come (Ornette Coleman) :doh: ... 356) Sketches of Spain (Miles Davis) ...anche qui vorrei sentire il parere di Antonello :Od: ... 454) Getz/Gilberto (Stan Getz and João Gilberto featuring Antonio Carlos Jobim) :hammer: Ecco che cosa succede quando si mischiano le pere ai manici di ombrello... E comunque, tenderei a non fidarmi di una classifica che non mette tra i 500 titoli più significativi del rock un disco dei King Crimson o dei Genesis, o di Robert Wyatt... mentre ce n'è persino uno degli Abba!!! :Od: Morale: le "classifiche" come si diceva lasciamole allo sport, e prendiamo queste liste con grande beneficio di inventario, al massimo come riferimento dei gusti del compilatore...


desmoblu - 29/01/2008 alle 13:32

Giustissimo...ma Scaruffi riabilitato (Anche solo parzialmente)....vabbè, vabbbè. Vado a stilare una classifica sulle migliori marmellate che abbia mangiato negli ultimi 23 mesi.:sasso:


antonello64 - 29/01/2008 alle 17:20

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] 94) Bitches Brew (Miles Davis) :xxo (Antonello, dì qualcosa!!!) ..... Morale: le "classifiche" come si diceva lasciamole allo sport, e prendiamo queste liste con grande beneficio di inventario, al massimo come riferimento dei gusti del compilatore... [/quote] e che vuoi che ti dica! Quel libro ce l'ho anch'io: in effetti una classifica del genere non ha una spiegazione logica. Assodato che il jazz non è pane per i loro denti, a questo punto non si capisce perchè li abbiano inseriti: forse gli sembrava più chic una lista con una mezza dozzina di titoli jazz. Riguardo a queste classifiche, trovo che possono essere abbastanza utili come guide all'acquisto, sempre se chi le compila ha una certa autorità in materia. Altrimenti sono soltanto un'esternazione del gusto personale, e a quel punto la mia classifica vale quanto quella di chiunque altro.


Admin - 26/02/2008 alle 01:54

Ho appena visto il video della splendida Jigsaw Falling into Place dei Radiohead: me lo potevate dire prima che indossano tutti dei caschetti da ciclista!!!!! Grandissimi come al solito :) :podio::podio::podio:


desmoblu - 26/02/2008 alle 08:58

Hahaha...ma pensavo che da buon esperto l'avessi già visto!


rizz23 - 28/02/2008 alle 17:45

[u]http://www.youtube.com/watch?v=gn9egbhq2XU&NR=1[/u] Vabbè, mi dite come posso attendere un altro intero mese?


Garda Bike - 28/02/2008 alle 18:02

avete sentito del concerto dei Kiss qui a Verona? Ebbene si terrà il 13 maggio nella splendida cornice dell'Arena. Nota stonata il prezzo dei biglietti, da 57 a 120 € (già esauriti tra l'altro).


desmoblu - 29/02/2008 alle 12:27

L'abbiamo detto che martedì è morto Buddy Miles, batterista degli "zingari" di Hendrix? CArriera dal Jazz fino al R & Blues passando per il rock, l'apice lo toccò ai tempi del Fillmore proprio con Hendrix. Poi tante altre cose, partecipazioni, reunion, colonne sonore, fino all'infarto del 2005. Aveva 60 anni, e spero che riposi come merita.


Admin - 29/02/2008 alle 14:00

[quote][i]Originariamente inviato da rizz23 [/i] [u]http://www.youtube.com/watch?v=gn9egbhq2XU&NR=1[/u] Vabbè, mi dite come posso attendere un altro intero mese? [/quote] Approfitto del tuo trasporto per Stipe e compagni e mi lancio in una disamina di bottecchiana memoria, limitandomi ai dischi che conosco bene. [b]Murmur (1983) - 8[/b] Incensatissimo all'epoca della sua uscita (il 1982), vinse premi su premi; e in effetti ce n'è di che, l'esordio della band di Athens suona vibrante e sporco il giusto. Un po' garage, un po' indie, un po' grunge... Dice: ma usi concetti che verranno codificati anni dopo! Appunto, questo disco mostra una strada, traccia un percorso, è anticipatorio di molta musica che verrà. Talmente importante da schiacciare in qualche modo anche la successiva opera de(gl)i R.E.M.. Tracce memorabili diverse, da Radio Free Europe a Sitting Still, da Shaking Through a We Walk, ma è un disco godibilissimo in ogni canzone. [b]Reckoning (1984) - 7[/b] Ripetersi a quei livelli sarebbe un'impresa, ma Reckoning resta un'opera eccezionalmente omogenea e compatta, con alcune punte rappresentate da So. Central Rain, Pretty Persuasion, Time After Time. Suoni più puliti rispetto a Murmur, ma il marchio R.E.M. è già perfettamente riconoscibile nello stile di scrittura, e soprattutto si ha la consapevolezza che il primo disco non è stato un parto casuale. [b]Fables of the Reconstruction (1985)[/b] e [b]Lifes Rich Pageant (1986)[/b] li ho comprati anni fa ma li avrò ascoltati sì e no due volte. Mi riprometto di riscoprirli. [b]Document (1987) - 7[/b] Il disco che li impose definitivamente all'attenzione generale in America (in Italia si parlava di loro, ma il boom verrà più avanti), al punto che subito dopo la Warner li mette sotto contratto. It's the End of the World as We Know It è una hit difficilmente ripetibile, potrebbe concorrere al premio di loro pezzo più bello e riuscito, un'irrefrenabile filastrocca rock, quasi uno scioglilingua, interpretata con la veemenza di chi è cosciente di sovvertire gli equilibri. Una canzone talmente perfetta che live perde sempre qualcosa. Ovvio che il resto dell'album non sia all'altezza di un tale picco. The One I Love è un'altra canzone memorabile, ma non manca qualche passaggio a vuoto: lavoro buono ma discontinuo. [b]Green (1988)[/b] è un album di passaggio verso nuovi orizzonti e lo si sente in maniera evidente. Ma non me lo ricordo bene, lo devo riascoltare. [b]Out of Time (1991) - 8[/b] Ecco il boom anche in Italia. Losing My Religion è tuttora una delle canzoni più suonate ai falò, e con la sua malinconia dà la cifra di un disco che - a tre anni di distanza dal precedente - ci propone un gruppo più introspettivo, più rivolto all'interiorità e soprattutto a sonorità più morbide, più smussate, a una ritmica più accomodata. Il nuovo decennio ci rende de(gl)i R.E.M. distanti anni luce da Document. Low e Country Feedback sono il lato oscuro, Shiny Happy People e Me In Honey (con l'inconfondibile voce di Kate Pierson) quello più luminoso. Il tutto funziona in maniera notevole. [b]Automatic for the People (1992) - 9[/b] Quello che è universalmente riconosciuto come il loro capolavoro (anche se io forse gli preferisco New Adventures). Vengono approfonditi i concetti musicali di Out of Time, e si vira verso un'ulteriore incupimento dei toni, con aperture che non si fatica a definire psichedeliche. Il disco resta allo stesso tempo una formidabile macchina da singoli: Drive lo apre e dà un magnifico imprinting, ed è seguito da vette assolute come la travolgente The Sidewinder Sleeps Tonite, il dolcissimo carillon Everybody Hurts, e, in chiusura, un memorabile trittico formato da Man on the Moon (resa celebre dall'omonimo film di qualche anno dopo), dalla circolarità di Nightswimming e dalla rinascita di Find the River. Più che un album, una pietra miliare che non dovrebbe mancare dagli scaffali (o dal pc) di nessuno. [b]Monster (1994)[/b] è il ritorno a suoni grezzi, sporchi, distorti. Ma lo devo riascoltare e non azzardo. [b]New Adventures in Hi-Fi (1996) - 9[/b] Il loro disco più lungo, ma sono un'ora e spiccioli di piacere assoluto. Non aspettatevi però la tutto sommato facile capacità di penetrarlo che avevamo avuto in Automatic. Questo è un lavoro più scontroso, si può anche faticare a entrare nel suo mood, identificato da un sentimento generale che parrebbe la colonna sonora ideale di un dopobomba. Un disco che, pur con gli ormai classici passaggi molto delicati (New Test Leper, Be Mine, Electrolite), suona decisamente più rock di Automatic: ascoltare The Wake-Up Bomb, Bittersweet Me o So Fast, So Numb per credere. Ma il meglio è nella terza faccia del disco: quella più propriamente (sub)urbana, metropolitana, contemporanea, uggiosa, desolata. How the West Was Won and Where It Got Us è la prima traccia e ci fa capire subito a che latitudini siamo; Leave è un'allucinata progressione che si trascina acida per oltre 7' (la loro canzone più lunga); ma il capolavoro è E-Bow the Letter, uno Stipe che non sarà mai più così ispirato, e Patti Smith a rendere immortale il brano col suo dolente coro nel finale. Imperdibile. [b]Up (1998) - 6[/b] Il batterista Bill Berry è uscito dal gruppo, lasciando gli altri tre componenti in una situazione molto difficile, a livello professionale e morale: inevitabile che il disco risenta della fase di "sbando". All'atto pratico, c'è una netta conversione alle tastiere, che la fanno da padrone in molti pezzi. Il singolo di lancio è Daysleeper, ma 14 tracce sono probabilmente troppe per dei concetti che forse necessitavano di meno spazio: l'album ne risulta appesantito forse irrimediabilmente. Ammalia al primo colpo, ma finisce presto sullo scaffale. Altre canzoni di rilievo sono At My Most Beautiful, Walk Unafraid e Falls to Climb. [b]Reveal (2001) - 6[/b] Il disco della rinascita, così venne definito: e in effetti vengono abbandonate le cupezze di Up per giungere su territori più solari. Sin dalla copertina, dominata dal giallo, si evince questa voglia di positività, sottolineata dalla canzone di lancio (e dal relativo video), Imitation of Life, nata per essere singolo e per piacere a tutti (come in effetti avviene). Il gioco mostra però un po' la corda, lo stile R.E.M. emerge prepotente con la consueta classe in All the Way to Rino, She Just Wants to Be, I'll Take the Rain, ma tutto risuona come già sentito. Forse i tre ragazzi di Athens mirano troppo in basso. [b]Around the Sun (2004)[/b] è l'unico che non ho comprato. Rimedierò prima o poi. In definitiva, una band fondamentale negli ultimi 25 anni della musica mondiale... anche se da una decina d'anni non hanno più il golden touch degli anni precedenti, sono tuttora degni del massimo rispetto: coniugare qualità e popolarità, di questi tempi, non è impresa che riesca a tanti. (Ps: visto come sono buono coi voti? Il Bottecchia non esitava ad affibbiare secche insufficienze!!!)


Subsonico - 29/02/2008 alle 15:26

Posso segnalare qualche album? [b]Hot chip - Made in Dark[/b] alfieri del techno-pop inglese, questo gruppo che qualcuno ricorderà per il singolo "Over and Over" di un paio d'anni fa riesce a sfornare un album sculettante e abbastanza ballabile senza essere tamarro, insomma, Innovano senza innovare. In patria, se la giocano per l'immaginario collettivo due gruppi, uno più mainstream, i [b]Baustelle[/b] di [b]Amen[/b], dei quali sento per la prima volta un album completo e posso dire di essere totalmente soddisfatto. La loro vitalità ed il loro paraculismo si rifeltte più nei testi che nella musica, anche se qualche spinta azzeccata c'è (tipo la virata 'house' di Baudelaire, tamarra e azzeccata al tempo stesso), ma tornando ai testi, val la pena segnalare una canzone che mi ha fatto commuovere come poche volte mi era successo, una filastrocca su una base di piano che i Baustelle hanno voluto dedicare ad "Alfredo", il bambino caduto nel pozzo nell'81. Riporto uno stralcio, in cui si immagina che il bimbo tenti una preghiera, ma negli spasmi del momento sbaglia tutto: [i]Dormo oppure sto sognando, perché parlo ma la voce non è mia. Dico "Ave Maria Che bimbo stupido Piena di grazia, mamma Padre Nostro Con la terra in bocca Non respiro La tua volontà sia fatta Non ricordo bene, ho paura Sei nei cieli" [/i] Riferimenti religiosi a bizzeffe anche in altri pezzi, come il popolare singolo "Charlie fa il surf" (che si rifà a "Charlie don't surf", più che pezzo dei Clash opera d'arte di Cattelan), ma anche canzoni da cannibali come "Antropofagus" e polemica sociale in "Il liberismo ha i giorni contati" e "Spaghetti western", nel quale i nostri imprenditori son rivisti come se si rifacessero ai cattivi dei film western. Il secondo album che ha catturato tanta attenzione è l'atteso seguito di "Socialismo Tascabile" degli [b]Offlaga Disco Pax[/b], [b]Bachelite[/b] (il primo materiale plastico a consumo di massa). Gli Offlaga fanno talking (storie vecchie e nuove dell'emilia rossa) condito di elettronica e chitarre, e dunque suonano diversi da ogni altra band. Sanno divertire (Dove ho messo la golf?), far riflettere (Lungimiranza, Sensibile), ma anche commuovere, con un racconto triste dell'emilia tossica come "Cioccolato IACP" senza perdere la consueta ironia: [i]Un pompino in cambio di un toblerone. I condomini IACP negli anni '80 di una città filosovietica, riservavano economie alternative molto convenienti."[/i] Mi aspettavo un po' di più dai [i]Linea77[/i] e da [i]Horror vacui[/i]. Nonostante siano al 5° album metal riescono a mettere su ancora qualcosa di piacevole, come il singolo "Il mostro", ma credo che il passaggio dalla Erache all'Universal segni la loro pietra tombale, improbabile collaborazione con Tiziano Ferro in primis (che si dichiara loro fan :o))


Admin - 29/02/2008 alle 15:54

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] credo che il passaggio dalla Erache all'Universal segni la loro pietra tombale, improbabile collaborazione con Tiziano Ferro in primis (che si dichiara loro fan :o)) [/quote] Ma che collaborazione, Ferro ha firmato il pezzo perché per contratto firma tutto quello che scrive Canova.


rizz23 - 02/03/2008 alle 23:28

Admin, mi ricordi che il primo parere che vorrò su Accelerate, dopo averlo ascoltato, sarà il Suo... PS: Ce vieni a uno dei concerti?


dietzen - 03/03/2008 alle 11:47

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Posso segnalare qualche album? [/quote] gli offlaga mi piacciono assai. li scoprii vedendo quel geniale video di robespierre, mi è capitato di vederli anche dal vivo e sono notevoli, e pure divertenti. i baustelle, che pure su disco mi piacciono non poco, dal vivo mi hanno lasciato invece una brutta impressione. sarà che forse li ho visti in una serata un po' così, sarà che il concerto era aggratise e magari erano distratti, ma mi pare che mancasse proprio la voce.


Subsonico - 03/03/2008 alle 12:25

[quote][i]Originariamente inviato da dietzen [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Posso segnalare qualche album? [/quote] gli offlaga mi piacciono assai. li scoprii vedendo quel geniale video di robespierre, mi è capitato di vederli anche dal vivo e sono notevoli, e pure divertenti. i baustelle, che pure su disco mi piacciono non poco, dal vivo mi hanno lasciato invece una brutta impressione. sarà che forse li ho visti in una serata un po' così, sarà che il concerto era aggratise e magari erano distratti, ma mi pare che mancasse proprio la voce. [/quote] Brutti i concerti aggratis o quasi..ho visto i Subs a metà prezzo in un localino, ma erano a inizio tournèe, dunque molto freddi (cambiavano pochissimo dagli originali, insomma...sabato invece fecero un'esibizione a scalo76 veramente con le contropalle)...ogni tanto samuel si scordava le parole :Od:


Carrefour de l arbre - 08/03/2008 alle 14:08

Visti ieri sera, gli offlaga, all'estragon di bologna. Era la prima volta che sentivo il loro nuovo album. Lo stile è sempre quello, anche se ho scorto qualche virata mogwaiana nei finali in crescendo, caratteristica dei pezzi dell'ultimo disco. Sono anche riusciti a creare un pezzo "colonna" del disco, quella "cioccolato IACP" che ha un testo micidiale (nel vecchio la mia preferita era "Tatranky", meglio della più commerciale "Robespierre"). Che dire? Uno stile non certo accattivante, in particolare live, ma che riesce ad essere coinvolgente per i testi (in particolare per chi riconosce, come me, i personaggi dei brani: l'arrogante bottegaio, la vigilessa Morgana, ecc.) Gli Offlaga riescono nell'impresa di riuscire a far sembrare Reggio Emilia il paesone provincialotto e placido che era un tempo.


Subsonico - 08/03/2008 alle 14:50

L'arrogante bottegaio poi non è altri che la voce dei Julie's Haircut. Si narra che Collini inventi altri nomi quando i Julie's si esibiscono nello stesso posto , tipo ai festival...:Od:


Carrefour de l arbre - 08/03/2008 alle 16:41

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] L'arrogante bottegaio poi non è altri che la voce dei Julie's Haircut. Si narra che Collini inventi altri nomi quando i Julie's si esibiscono nello stesso posto , tipo ai festival...:Od: [/quote] beh, ho assistito personalmente ad una gag non indifferente.... Offlaga e Julie's haircut sono amici, e non è raro che componenti di una band assista a concerti dell'altra; durante un'esibizione degli ODP in PIazza a Reggio, nell'estate 2006, era presente l'"arrogante bottegaio". Collini, al momento di pronunciare la fatidica frase, lo guardò sorridendo e disse "il cantante (?) degli Offlaga Disco Pax!" :Od:


Bitossi - 18/03/2008 alle 09:02

[quote][i]Originariamente inviato da rizz23 [/i] [u]http://www.youtube.com/watch?v=gn9egbhq2XU&NR=1[/u] Vabbè, mi dite come posso attendere un altro intero mese? [/quote] Infatti, metà dei miei colleghi se l'è già scaricato, e gli ho dato un'orecchiata anch'io... :Od: Preparati a qualcosa di abbastanza elettrico...


Admin - 18/03/2008 alle 10:23

Tra i dischi presi con l'ultima infornata, ho scoperto una perla fantastica: Berlin, di Lou Reed, un album a tratti meraviglioso, principalmente nello struggente lato B.


Subsonico - 18/03/2008 alle 16:43

Carinissimi e anacronistici i vocalizzi di [b]John De Leo[/b], ex leader dei Quintorigo, autore di [b]Vago Svanendo[/b]: l'ho ascoltato su consiglio di Cymon, davvero niente male: suona strano a dirlo, ma per larghi tratti mi ha ricordato "The Eraser" di Thom Yorke, solo che al posto dei loop elettronici c'è un'orchestrina molto ben assortita. Che voce poi. Peccato che si perda un po' troppo nei gorgheggi vari.


pacho - 18/03/2008 alle 17:46

admin, di lou reed prendi "new york" dell'89 e poi mi sai dire... per il resto i più grandi di tutti rimarranno i Clash.. Ps: speriamo che il tipo degli offlaga non faccia la fine di ferretti


Subsonico - 20/03/2008 alle 13:05

[quote][i]Originariamente inviato da pacho [/i] Ps: speriamo che il tipo degli offlaga non faccia la fine di ferretti [/quote] A Ferretti interessava più provocare che mandare un messaggio, ai tempi dei CCCP era ancora giovane. Collini è un uomo di 40 anni, geometra, che prima di darsi alla musica ha vissuto la realtà di Cavriago e dell'emilia rossa nel suo evolversi dagli anni '80 ad oggi. No, non credo farà la stessa fine.


antonello64 - 31/03/2008 alle 22:07

ho appreso solo oggi della scomparsa, avvenuta a metà febbraio, di Teo Macero (Bitossi, non mi dici niente?), lo storico produttore italo-americano della Columbia Records e di Miles Davis in particolare. Aveva iniziato come sassofonista, soprattutto con Charles Mingus nel peridodo Debut (l'etichetta fondata da Mingus stesso), ma non è certo quello il ruolo che lo renderà immortale nella storia del jazz. Lo è invece il lavoro di produttore della Columbia Records, che gli ha permesso di sfornare alcuni dei principali capolavori di questo genere musicale: "Time Out" di Dave Brubeck, le prime incsioni di Thelonious Monk per la Columbia, ma soprattutto la lunga serie di album - uno più bello dell'altro - incisi da Miles Davis per questa etichetta. In alcuni di essi poi (quelli del periodo elettrico, Bitches Brew in particolare) la sua impronta si sente in maniera decisiva, grazie al lavoro di taglia e cuci che ha portato a risultati straordinari. Il suo nome rimarrà inscindibilmente legato in eterno a quello del trombettista dell'Illinois.


Bitossi - 01/04/2008 alle 09:45

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] ho appreso solo oggi della scomparsa, avvenuta a metà febbraio, di Teo Macero (Bitossi, non mi dici niente?)... [/quote] Pensavo lo sapessi... Il problema è che ultimamente ci sarebbe un necrologio alla settimana... :( Ad esempio, frequento il blog del critico americano Doug Ramsey ( http://www.artsjournal.com/rifftides/ ) - gli ho anche scritto un paio di volte su Oscar Peterson e mi ha gentilmente risposto - ed ho scoperto che qualche giorno fa è morto il contrabbassista Dennis Irwin, che ha suonato con una marea di gente importante (Art Blakey, Chet Baker, recentemente nei gruppi di Lovano e Scofield). In dicembre era morto anche l'altosassofonista Frank Morgan...

 

[Modificato il 01/04/2008 alle 10:16 by Bitossi]


Admin - 08/04/2008 alle 20:34

Io ho visto la luce..... E sono ancora frastornato dall'emozione. Me l'ero lasciato da parte quando mi arrivò il DiscBox, e l'ho "estrenato" poco fa... Il Disco 2 di In Rainbows... Non so, forse lo riporrò e lo riascolterò tra un mese... [Hanno fatto lo scherzone... il vero capolavoro era il fratellino minore, quello non distribuito all'inizio, quello tenuto nascosto!!!]


desmoblu - 08/04/2008 alle 22:40

Me lo immaginavo. La versione scaricabile era troppo liscia, mancavano almeno due pezzi che mi sarei aspettato..


Subsonico - 09/04/2008 alle 22:02

Un po' di sensazione su quanto ascoltato recentemente. -[b]Elio & Le storie tese[/b]: Folli, ma così folli da risultare autarchici e innocui più di quanto lo fossero nel passato. Salvo poi menar la botta alla fine: L'invettiva conclusiva di "parco Sempione", fin troppo esplicita, ma anche il simpatico buchino delle libertà eletto nel "congresso delle parti molli"; si lasciano ancora ascoltare con piacere, nonostante siano 40enni e ormai mettano nelle canzoni le prime parole che vengono per la testa. Le vette di trash sono "Supermassiccio", portentosa caricatura di chissà quale canzone dei Muse che non cita nemmeno un po' i Muse, e "la risposta dell'architetto", ovvero Magoni se fosse nato fratello di uno dei Public Enemy, che risponde a Mondo Marcio. -[b]Paolo benvengù[/b]: le labbra è il secondo disco solista del cantautore reduce degli Scisma. Che dire? Ha un linguaggio molto stretto ed anch'esso, come Elio, (ma a suo modo), è un po' chiuso in sè; alcune canzoni sono intriganti, altre si somigliano un po' troppo. In ogni caso, non ce n'è una che si avvicini almeno un po' a "Cerchi nell'acqua) -[b]Nick Cave[/b]: cazzarola, lo scopro quando ormai ha passato i 50 anni. Ma è davvero bravo. Fa niente che trasforma le S in Z, Nick Cave e i Bad Seeds sono un residuato bellico anni '80 (chitarra dei Bad Seeds è Blixia Bargeld, leader degli Einsturzende Neubauten...e si sente) attuale ed energico, non c'è una canzone in "Dig, Lazarus, Dig!!" da non ascoltare, a cominciare proprio dalla title-track in talking e rock'n'roll. Lo ripasserò.


Ottavio - 11/04/2008 alle 14:25

Subsonico, ti consiglio di ascoltare "Live Seeds" e "Murder ballads", secondo me i migliori dischi di Cave.


uffa - 12/04/2008 alle 09:20

Oggi follia pre-allenamento: Turkish Bath, dall albim Electric Bath (The Don Ellis Orchestra) :D Dannato Bitossi, quell'uomo è contagioso e pericoloso :Od:


Bitossi - 12/04/2008 alle 09:59

[quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] Oggi follia pre-allenamento: Turkish Bath, dall albim Electric Bath (The Don Ellis Orchestra) :D Dannato Bitossi, quell'uomo è contagioso e pericoloso :Od: [/quote] Eh, Don Ellis era veramente un grande... peccato sia morto ancora piuttosto giovane (tanto per cambiare, per quel che riguarda i jazzisti). Tempi dispari della specie più subdola (di quelli che dopo un po' ti fanno battere il piede fuori tempo), ritmi trascinanti, grande gusto orchestrale; fantastico pure il timbro della sua tromba. E poi, che originalità, e che coraggio per alcune scelte stilistiche... Consiglio anche il live at Monterey... ;)


antonello64 - 12/04/2008 alle 10:17

"Electric Bath" è strepitoso; e Don Ellis è stato uno dei primissimi ad elettrificare il jazz, prima ancora di Miles Davis.


Carrefour de l arbre - 13/04/2008 alle 12:51

[quote][i]Originariamente inviato da Ottavio [/i] Subsonico, ti consiglio di ascoltare "Live Seeds" e "Murder ballads", secondo me i migliori dischi di Cave. [/quote] concordo sulle ballate assassine! Venerdì sera ho assistito ad un concerto dei Baustelle, nettamente regrediti nella dimensione live con l'introduzione delle canzoni nuove.


Carrefour de l arbre - 20/04/2008 alle 13:24

Lightspeed champion, per il momento, disco dell'anno 2008: consigliato. Indie-folk veramente di qualità. http://www.youtube.com/watch?v=tYKNZAN2KFE


uffa - 22/04/2008 alle 09:35

Stamattina il leitmotiv è Affinity (Evans, Thielemans et al.) Mi levo il cappello!


Bitossi - 22/04/2008 alle 09:52

[quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] Stamattina il leitmotiv è Affinity (Evans, Thielemans et al.) [b]Mi levo il cappello![/b] [/quote] Perché, dormi con la papalina? :Od: Bel disco, ma con Bill Evans... è difficile sbagliare. Devo dire però che tendenzialmente la mano va a cercare altri dischi, nello scaffale a lui dedicato... PS: Venerdì non penserai di sfuggire all'allenamento pre-Bugno...


uffa - 22/04/2008 alle 10:39

Noi dormiamo con la papalina e di giorno usiamo il camauro :D In Affinity c'è Thielemans, mai abbastanza apprezzato, ed Evans nel periodo tardo, così diverso da 10 anni prima ma sempre inconfondibile! [OT] Venerdì ti scardino! Non credo di riuscire ad avere bici moderna per il 25 (domani e dopo sono a Roma), quindi più del 15% non posso affrontare...


Admin - 27/04/2008 alle 22:13

Ho appena visto che in uno degli spot NBA per i playoff (quello dedicato a Nash-Ginobili) la musica di sottofondo è House of Cards dei Radiohead. E niente, quando due cose che amo si incontrano e interagiscono, mi emoziono sempre :)


Subsonico - 27/04/2008 alle 22:36

UN po' di ascolti recenti: - [b]Caparezza[/b]: il molfettese è riuscito ancora a superarsi. Ha creato un concept, ben concepito, con sonorità decisamente crossover, pezzi nei quali può convivere con i Ministri (gruppo di cui ho parlato l'anno scorso, di cui il Capa è un fan sfegatato, altro che Tiziano Ferro & Linea77), ed echi di CCCP e Massimo Volume (non sto affatto scherzando). Il tutto, condito con rime come sempre fenomenali (Michele Salvemini è decisamente il miglior rimatore che abbiamo attualmente a livello nazionale). 2 pezzi su tutti: "Ilaria Condizionata" e "Bonobo Power" per le sonorità, tutto il resto per le tematiche e i testi. [b]Bugo[/b] - percorso inverso a quello di Caparezza, con un passaggio dal rock all'elettronica tramite Stylophonic due artisti di genere simile, ma con diverso stile. Ma più del cambiamento di suono di questo album colpisce l'essenzialità dei testi, così banale da risultare volutamente caricaturale. Però non ha un gran effetto, a dirla tutta. [b]REM[/b] - Per loro vale lo stesso discorso fatto a suo tempo per Radiohead e Subsonica: un gruppo ormai più che maturo e rodato, che si mette a tavolino e riesce a suonare come meglio non poteva, ma non riesce a fare la cosa più bella, ovvero sorprendere. Con la differenza che "Accelerate" dura poco e anche per questo risulta molto orecchiabile, abbracciando diversi ritmi e stili. La conclusione "I'm gonna Dj" è un esempio di questa 'superiorità' stilistica. [b]The Raconteurs[/b] - con "Consolers of the Lonely" il b-side di Jack White (White Stripes) ritorna in auge con un secondo album. Stavolta le sonorità sono molto meno blues e più simili agli White Stripes dell'ultimo album. Inoltre, canta molto di più del precedente Jack White. Il che potrebbe essere un peccato, ma il risultato alla fine non è male comunque. Carina "Carolina Drama" e "Consolers of the Lonely".


pacho - 27/04/2008 alle 22:55

Segnalo un po' di ascolti recenti( ottimi durante le uscite). 1) Replecements - Stink 2) Replecements - Sorry Ma 3) Radio Birdman - Radios Appear 4) Nuns - The Nuns 5) Crime - San Francisco's Doomed 6) Bad Brains - Rock For Light


GiboSimoni - 29/04/2008 alle 19:12

che ne pensate della canzone di max gazzè - il solito sesso che sta spopolando in radio e non solo??? secondo me è un gran bel pezzo....


uffa - 30/04/2008 alle 18:50

Coltrane Quintet, con Eric Dolphy, ho ascoltato "My Favorite Things" in un filmato del '61. Ho ripensato alla mia ex e mi sono messo a piangere. [b]Coltrane non va bene quando si è giù di corda[/b] :(


Bitossi - 01/05/2008 alle 15:07

[quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] [b]Coltrane non va bene quando si è giù di corda[/b] :( [/quote] Eh, ci vuole Coleman Hawkins... Approfitto per comunicare che la settimana scorsa è mancato Jimmy Giuffre, forse il più grande clarinettista del dopoguerra... RIP... E tanto per continuare coi necrologi, in aprile è morto anche Phil Urso, uno dei primi sassofonisti dei gruppi di Chet Baker... :(


desmoblu - 01/05/2008 alle 19:02

[quote][i]Originariamente inviato da GiboSimoni [/i] che ne pensate della canzone di max gazzè - il solito sesso che sta spopolando in radio e non solo??? secondo me è un gran bel pezzo.... [/quote] Anche se non è il mio genere, credo che Gazzè sia uno dei cantautori più intelligenti e validi in Italia. Bravo, anche tecnicamente (cantare e suonare il basso non è semplicissimo, sono linee diverse), abile nel rendere simpatica la sua zeppola, autoironico ("per esempio non è vero che poi ritorno sempre sullo stesso argomento...per esempio non è vero...per esempio non è vero.."). Insomma, in un Paese popolato da tiromancino, finley, vascorossi vari.. meno male che qualcuno un po' si salva. Il pezzo...beh, è stato uno dei pochissimi validi nel Sanremo di quest'anno.


Subsonico - 02/05/2008 alle 12:57

3 momenti salienti del bel concerto di ieri sera: 3 - Santamaria chiede a Piero Pelù: "Il ricordo che ho di te è l'inizio di un album live dell'87 'aprite i vostri occhi', con -un saluto a tutti i cani presenti in sala: arararrr!- Perchè?" Risposta: "perchè credo che tutti abbiamo bisogno di essere coccolati..." :?:? 2 - Caparezza vestito da penitente della processione giovedì santo (con tanto di ramoscello di ulivo) canta "Vieni a ballare in Puglia", poi deve chiudere dopo 3 pezzi dopo aver fatto ballare più di ogni altro: tutto il pubblico acclama 'Ancora, ancora' e nessuno sa che fare: quanto avrei voluto un lampo di coraggio, fregarsene della scaletta e continuare a suonare. :( 1- Elio in versione Ciarrapico : "Che bel mestiere il bancarottiere....":Od:


Carrefour de l arbre - 03/05/2008 alle 19:05

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] 3 - Santamaria chiede a Piero Pelù: "Il ricordo che ho di te è l'inizio di un album live dell'87 'aprite i vostri occhi', con -un saluto a tutti i cani presenti in sala: arararrr!- Perchè?" Risposta: "perchè credo che tutti abbiamo bisogno di essere coccolati..." :?:? [/quote] che disco, tra l'altro: la versione di "louisiana" di quel disco è da pelle d'oca :yes:


rizz23 - 04/05/2008 alle 12:24

U ma che bellino il nuovo video! [u]http://www.remhq.com/hollow_man.php[/u] (seguirà una rassegna di Accelerate, ora che l'ho ascoltato un po'...)


Admin - 09/05/2008 alle 17:05

Prima che il turbinio del Giro, tra poche ore, mi prenda e mi imprigioni per tre settimane, non lasciandomi nemmeno il tempo di dormire, mantengo la promessa fatta qualche settimana fa a un giovane amico, e vi propongo un'analisi della discografia completa dei [b]Radiohead[/b]. [b]Pablo Honey (1993) - 6.5[/b] Si affacciano sulla scena internazionale 5 ragazzi di Oxford, guidati da un giovanotto un po' schizzato che canta a squarciagola Creep, successo mondiale al primo colpo. Loro sono i Radiohead, e il disco d'esordio promette quello che non sarà (per fortuna!): una band che fa dell'ottimo pop-rock di consumo, con classe certo, ma senza colpi di scena eccessivi. Il lato A dell'album è nettamente più bello del B, fosse uscito un EP con solo le prime 6 tracce avrebbe meritato un voto in più. Oltre a Creep (inno generazionale in cui tanti giovani trovano in parole e musica il senso di inadeguatezza di fronte a un amore senza speranze, prettamente adolescenziale), le canzoni più interessanti sono You, Stop Whispering, Thinking About You e Anyone Can Play Guitar, per un disco che fila via liscio e tranquillo e però a tratti lascia dentro il germe del dubbio: dove andranno a parare questi qui? [b]My Iron Lung [EP] (1994) - 6.5[/b] Nell'attesa di decidersi, i Radiohead pubblicano un EP contenente 8 tracce sospese tra Pablo Honey e The Bends. C'è un nuovo produttore in cabina di regia, John Leckie (che successivamente farà tesoro di questa esperienza quando si tratterà di dare un'impronta ai primi due dischi dei Muse), e se The Trickster, Lewis, Creep in versione acustica, paiono venire direttamente dal disco precedente, My Iron Lung, Punchdrunk Lovesick Singalong e Lozenge of Love guardano avanti. Il carillon di You Never Wash Up After Yourself è la chicca del minidisco. [b]The Bends (1995) - 8.5[/b] Il songwriting si raffina per raggiungere vette sublimi in alcuni passaggi di questo disco di passaggio. La maturazione è arrivata, siamo pronti per il grande salto, ma nel frattempo godiamoci 12 canzoni scritte da dio, in cui i singoli si sprecano e in cui le emozioni fioccano, su melodie struggenti che si dipanano su giri armonici di una semplicità disarmante, con una produzione (sempre di Leckie) che gioca a nascondersi, lasciando tutto lo spazio possibile alle chitarre e ai loro arpeggi. Se The Bends, Bones, Black Star giocano al rock'n'roll inacidito dall'approssimarsi della fine del millennio, le ballate sono la vera cifra stilistica del disco: Fake Plastic Trees, High and Dry, Nice Dream, Bullet Proof... I Wish I Was, e soprattutto Street Spirit, che chiude l'album e lascia tutto in sospeso, sono a prova di loop: le ascolti, e le riascolti, e le riascolti, e le riascolti... (fade out) [b]Ok Computer (1997) - 9.5[/b] La prima mutazione: il Creep degli esordi si trasforma in un Paranoid Android, che rivendica la legittimità del suo stato e che però, malgrado la musica divenga quasi spaziale, è più terreno che mai ("I may be paranoid, but not an android"). Alla produzione arriva quello che potremmo definire da qui in poi il sesto Radiohead (se George Martin era il quinto Beatles...), ovvero quel Nigel Godrich che intercetta il nuovo mood dei 5 di Oxford sublimandolo in suoni complessi e affascinanti. Ma la farina del sacco della band è raffinatissima, con un apporto sempre più qualificato di Jonny Greenwood alla stesura delle musiche. Quello che - a posteriori - verrà consacrato come il disco del decennio, si apre alla grande con la splendida Airbag, e prosegue con Paranoid Android, vera summa dell'opera, tre canzoni in una, quasi un sommario che anticipa la scansione delle meraviglie che verranno, nonché primo singolo ad essere lanciato, con un lungo video animato che viene passato continuamente su MTV (che in questa fase si coccola moltissimo i RH). Ma il culmine giunge nel quarto d'ora che va da Exit Music a Fitter Happier, passando per Let Down e Karma Police: quattro tracce irrinunciabili, in questa precisa sequenza, che vanno dalla disperazione di un suicidio (Exit Music racconta di Romeo e Giulietta, essendo stata composta per la colonna sonora del film con Di Caprio), alla solarità suburbana (una discrasia che fa la fortuna di Let Down), alla (ancora) inadeguatezza individuale e sociale di Karma Police ("I've given all I can, it's not enough"), alla feroce satira sociale di Fitter Happier, che elenca roboticamente tutti i luoghi comuni del vivere sereno e piccoloborghese, con un pianoforte che a un certo punto inizia un contrappunto che spiega invece tutto quello che c'è dietro alla facciata della perbenista società occidentale. Il tempo di riprendere fiato e si torna a dolersi e a patire, con le ultime tracce, tra cui spicca il bellissimo carillon (un altro!) di No Surprises, che sembra una ninna nanna della buonanotte e invece è un'altro pezzo di satira nei confronti, ancora una volta, dell'universo piccoloborghese incapace di nutrire sogni più grandi del perimetro di casa, e spaventato da tutto quello che c'è oltre le pareti domestiche. Anche qui è magistrale il contrasto tra una melodia dolce e delicata e delle liriche ficcanti e senza pietà. Ok Computer è l'album del decennio, abbiamo detto. Titolo quantomai meritato, per un disco che contiene tutti gli umori e i dissapori dell'epoca contemporanea, e che sottolinea a suo modo storture e difficoltà, divenendo quasi un saggio sociologico sulla società d'oggi (o meglio, di 10 anni fa). Un disco le cui musiche non potevano che essere queste, a fare da colonna sonora alla storia poco edificante dei nostri giorni e delle nostre solitudini morali. Un disco che ha dato dipendenza a moltissimi ascoltatori, che da qui in avanti formeranno il famoso zoccolo duro di fan disposti a seguire i Radiohead ovunque: e come vedremo, ne dovranno fare di strada. [b]Kid A (2000) - 9.5[/b] Quel che è certo è che i suddetti fan restano sulla corda per 3 anni, in attesa del nuovo disco della band inglese. Un lasso di tempo che pare ai più interminabile, e che provoca un'attesa a dir poco spasmodica nei confronti di quello che si annuncia come un punto di rottura totale nell'opera radioheadiana. I 5 registrano un mucchio di roba, tanto che alla fine decidono di dividere il disco in due, facendo uscire pochi mesi dopo il secondo cd. Ma di fatto, Kid A e Amnesiac sono i due lati di un unico disco. Kid A, allora. Che cosa può fare una band che raggiunge il massimo del successo (pubblico e critica adoranti all'unisono), e che per questo motivo è sballottata per i cinque continenti, sottoposta a pressioni indicibili, messa di fronte a una resa di conti che sarà inevitabile allorquando ci sarà da paragonare il nuovo album con Ok Computer? Due cose: impazzire (gli esempi si sprecano nella storia del rock, anzi della musica), oppure dare un taglio netto, fare altro. I Radiohead fanno altro, e fanno Kid A. Gli arpeggi e i suoni acustici che tanto avevano caratterizzato la prima fase della band scompaiono di colpo. Le melodie si fanno se possibile ancora più lancinanti, ma quasi scompaiono dietro il wall of sound che diventa tutto ad un tratto elettronico: ecco, l'elettronica irrompe, e coniuga in maniera sorprendente gli stilemi della psichedelia (sì, quella dei Grateful Dead e della West Coast) e del prog (i King Crimson risuonano qua e là) con la musica del nuovo millennio: e tutte le fonti ispiratrici si sciolgono in questo pugno allo stomaco, divenendo quasi irrintracciabili nel percorso accidentato dell'album. Un concept album, per essere più precisi, che approfondisce e scarnifica ulteriormente i temi cari a Yorke, che nello scrivere diventa sempre più ermetico, e proprio in questo modo incarna in maniera ancora più mimetica lo sbandamento di quest'epoca. La scelta di Kid A è quanto di più anticommerciale possa essere pensato nel 2000: non vengono proposti singoli di lancio, non si fa alcuna promozione, la band si sottrae ai soliti riti della musica di consumo: i Radiohead sono compiutamente e definitivamente diventati qualcos'altro, di molto diverso dalle normali pop-rockstar. Everything in its Right Place apre il disco calandoci immediatamente nelle atmosfere allucinate create ad arte da un Godrich che asseconda senza resistenze le volontà sperimentatrici di Yorke e soci. Kid A, la seconda traccia, è un oggetto misterioso e ancora più cupo, che fa da preludio a The National Anthem, canzone che si apre in una sorta di session jazz e confluisce poi nella toccante How to Disappear Completely: una canzone (che racconta il disorientamento personale di Yorke, concepita dopo una conversazione di Michael Stipe dei REM) che arrangiata diversamente avrebbe potuto imperversare in tutte le radio (come del resto la successiva Idioteque), ma che viene quasi nascosta tra le pieghe elettroniche di un disco dalle atmosfere quasi disperate. Ed ecco che, in onore del contrasto concettuale che i Radiohead amano praticare, in un disco così cupo e distaccato, fa capolino una canzone come Optimistic, in cui la voce di Yorke canta "the best you can is good enough": una risposta a Karma Police, una presa di distanze, il segnale che la rotta è cambiata, con tutto il male e il bene che ciò concerne. La già citata Idioteque è una sfrenata e travolgente rincorsa di incubi e paure ("Ice age coming..."), si chiude con la pacificazione di Morning Bell e della semi-ghost track Motion Picture Soundtrack, che potrebbe recare i titoli di coda: to be continued. [b]Amnesiac (2001) - 9[/b] E infatti il film continua: e continua in Amnesiac. Un disco talmente estremo che più avanti di così è impossibile andare senza perdere la propria identità. Il trauma provocato da Kid A è amplificato nell'album gemello, che completa il discorso avviato di là e procede sul terreno post-moderno, post-declino, post-tutto. I suoni sono qui più scarni, il disco è un millimetro meno compatto di Kid A, ma ha vette altissime, a partire da Pyramid Song, che è la Paranoid Android aggiornata ai tempi, e che ci segnala che gli abissi melodici dei Radiohead del nuovo millennio sono ancora tutti da esplorare. Si procede sul sentiero della malinconia con You and Whose Army?, si passa da I Might Be Wrong (che si chiude con un riff fantastico), si va avanti con Knives Out a tracciare un percorso quasi intimista. Una versione bis di Morning Bell apre la seconda parte del disco, che contiene una traccia strumentale (Hunting Bears) e si chiude con l'ellittica Like Spinning Plates e con la sorprendente Life in a Glasshouse, un funerale di New Orleans che irrompe, coi suoi ottoni e il suo quasi-jazz, nel rock degli anni 2000. [b]I Might Be Wrong [Live-EP] (2001) - 8[/b] Un live ci mancava, ma ancora una volta le scelte di Yorke e compagni vanno in direzione ostinata e contraria rispetto al mainstream discografico. E allora i Radiohead confezionano, nello stesso anno di Amnesiac, questo EP che contiene solo 8 tracce, di cui una inedita, e che ripercorre la storia recentissima della band: le sette canzoni già rilasciate sono tratte tutte dal dittico appena precedente, e rilette in chiave live: The National Anthem, I Might Be Wrong, Morning Bell, Like Spinning Plates (in una versione indimenticabile), Idioteque (schizzata il doppio che nell'originale), Everything in its Right Place, Dollars and Cents. L'inedito è True Love Waits, chitarra acustica e canzone d'amore, come ai vecchi tempi. Tutto molto bello. [b]Hail to the Thief (2003) - 8.5[/b] Il disco più sottovalutato dei Radiohead, eppure averne di opere del genere. L'album sconta una serie di fattori negativi: in particolare viene dopo lavori clamorosi, ma non può fisiologicamente spingersi più oltre di Amnesiac. Cosa fare, allora? I 5 di Oxford (più Godrich in cabina di regia, che però stavolta forse iperproduce un tantino) vanno di quantità, pubblicano un disco che contiene 14 tracce, e su tante canzoni è più facile che ne capiti qualcuna meno significativa. Il livello è comunque di assoluta qualità: 2+2=5 apre in maniera trascinante HTTT, esplicitando da subito la tendenza alla reiterazione ("Paying attention!") che permea anche altri brani (Sit Down. Stand Up e Where I End and You Begin). Sail to the Moon e I Will sono due pietre miliari del percorso introspettivo della band, We Suck Young Blood è il pezzo più dolente, There There il singolo che è appena più accessibile degli altri pezzi, Myxomatosis uno sfrenato ritorno al rock più puro, e la chiusura di A Wolf at the Door, musica ad opera di Jonny Greenwood, è francamente mirabile. [b]Com Lag [EP] (2004) - 7.5[/b] L'attitudine agli EP viene confermata da questo oggetto misterioso prodotto per il mercato giapponese: una serie di canzoni da HTTT, siano essi live (2+2=5), versioni alternative (I Will) o veri e propri remix (Remyxomatosis, ad opera di Cristian Vogel, e Skttrbrain rifatta da Four Tet); e poi una serie di brani inediti, su cui spiccano la semplicità acustica di Gagging Order e la dolcezza infinita di Fog (Again). Chiude Where Bluebirds Fly, quasi un pezzo dub, a sottolineare quanto i Radiohead siano in grado di spaziare tra universi musicalmente lontanissimi. [b]In Rainbows (Black) (2007) - 8[/b] L'ennesima rivoluzione, ma stavolta in fase di distribuzione e non musicale: il disco viene offerto (anche gratis) sul sito dei Radiohead, e solo successivamente messo in vendita nei normali canali. 10 canzoni che segnano un ritorno a una maggiore semplicità compositiva, pur nella compiuta maturazione artistica di un gruppo che, a 15 anni di distanza dagli esordi, continua ad offrire prove rilevantissime (quanti ce ne sono a questo livello dopo tre lustri?). Ogni canzone contiene almeno un momento memorabile, e queste perle, sparse qua e là tra gli arrangiamentie e le linee melodiche, danno al tutto un senso di provvisorietà e fuggevolezza: della serie, attenti ragazzi, o ci perdiamo il meglio. Musicalmente e nella quotidianità di chiunque. 15 Step e Bodysnatchers sono un inizio energico come poche altre volte nella storia dei Radiohead, Nude è il primo strapiombo introflessivo (e forse il pezzo più debole dei 10), ma le trovate tornano a sprecarsi da Weird Fishes/Arpeggi, al gioiellino Faust Arp (Greenwood ci mette molto del suo), alla cupa filastrocca di Reckoner, alla notevole House of Cards. Chiusura con le due canzoni più belle del disco: Jigsaw Falling into Place, che è stata quella più da vicino assimilabile ad un singolo, scatenata e dolente con un'apertura finale che lascia senza fiato; e la pacificazione di Videotape, pianoforte e batteria elettronica a contrappuntare la voce sempre più suadente di Yorke. [b]In Rainbows (White) (2007) - 9[/b] E però, e però... al disco nero mancava qualcosa. Gli mancava la grazia del disco bianco. Spedito col DiscBox ai fan più accaniti (disposti a pagare il packaging ufficiale a peso d'oro), passato quasi sotto silenzio, è invece un clamoroso ritorno all'antico, alla semplicità melodica di Ok Computer riletta però alla luce di un decennio di evoluzione musicale. I risultati sono eccellenti, nell'ambito di quello che in realtà è un EP, contenente appena 8 tracce, di cui due brevi e strumentali (denominate MK1, che riprende l'ambiente di Videotape, e MK2 a dividere le due canzoni più belle del disco). Down Is the New Up è la prima vera canzone, pare provenire da HTTT ma esibisce già molte delle caratteristiche compositive del fratellino minore degli In Rainbows: caratteristiche che marcano differenze sostanziali col fratello maggiore. Ma il meglio viene con Go Slowly e Last Flowers: ballate magiche, con la sorpresa incredibile di una chitarra acustica che fa irruzione a un certo punto della prima, e con la sfacciata citazione della seconda, che rifà pari pari un giro di pianoforte di Karma Police (niente meno!). La voglia di semplicità si riflette nell'uso di strumenti che credevamo dimenticati, chitarre e pianoforte, alla faccia di tutta l'elettronica sperimentata negli anni precedenti. Dopo un dittico del genere, quando ti aspetteresti di tornare sulla terra, Up on the Ladder ti mantiene in orbita; Bangers + Mash è un brusco risveglio dai ritmi placidi del disco, ma è solo una parentesi prima della dolcissima chiusura di 4 Minute Warning. Uno dei dischi più necessari degli ultimi tempi, a patto che si abbia la voglia di lasciarsi cullare da esso senza reticenze. E questo è quanto. Magari dovrei anche inserire la scheda di The Eraser, lavoro solista di Thom Yorke. Forse un altro giorno, ora torno al ciclismo :)


pacho - 09/05/2008 alle 17:24

In questi giorni ho ascoltato i primi 3 album di uno dei miei gruppi preferiti, gli Stiff Little Fingers: - Infiammable Material,1979; - Nobody's Heroes,1980; - Go For It,1981; vi riporto la critica da Scaruffi.com di questi primi 3 album Gli Stiff Little Fingers emersero dall'Ulster della guerra civile con uno dei sound piu` violenti ed emotivi del punk. Gli sferzanti accordi a ritmo mitragliante e le urla di guerra gutturali di Jake Burns costituivano la piu` bieca applicazione del principio armonico del "ramalama". Il primo album, Inflammable Material (Rough Trade, 1979), e` in effetti una collezione di sintetici slogan politici, tanto feroci e devastanti quanto grezzi ed epici: Suspect Device, Alternative Ulster, Wasted Life, il trittico storico, piu` Law And Order e White Noise; ma i Fingers sono anche capaci di parentesi melodiche, come Barbed Wire Love, con coda doo-wop, la ballad Breakout, lo stornello Rough Trade. Nobody's Heroes (Chrysalis, 1980) aggiunse un altro set di stolidi cicloni sonori (Gotta Getaway, Nobody's Heroes, Tin Soldiers) e di canzoni piu` mature (Wait And See). In seguito il gruppo decise pero` di curare maggiormente l'estetica sonora, perdendo in incisivita` ma acquisendo un sound via via piu` maturo, ultima gemma lo strumentale Go For It su Go For It (Chrysalis, 1981).


Subsonico - 09/05/2008 alle 21:12

Per quanto riguarda i Radiohead per me il migliore è Amnesiac, è il non plus ultra, la conclusione ideale del percorso iniziato con Ok Computer. Quel che viene dopo, è una discesa molto dolce e più che dignitosa. Però da In Rainbows mi aspettavo un ultimo colpo di scena. Devo ancora ascoltare il bianco, però.


Carrefour de l arbre - 10/05/2008 alle 12:51

per me non solo Kid A è il top, ma "idioteque" è l'acme dell'intera carriera dei radiohead. P.S. per i semiologi musicali, segnalo un gruppo con il nome più bello dai tempi dei Girls Against Boys: "Someone still loves you, Boris Eltsin!" :D


desmoblu - 10/05/2008 alle 13:09

Personalmente il mio preferito rimane Ok Computer, da lì in avanti troppe divagazioni, un gruppo un po' imbizzarrito su un binario un po' monotono, un po' morto, un po' pesante. Questo In Rainbows mi ricorda proprio Ok Computer, quindi tutto bene. Di prima non parlo, certo altre cose sono molto belle, Pablo Honey non è per niente male..però il rischio è di mettersi a parlare di Creep, come sempre.


antonello64 - 10/05/2008 alle 20:41

hanno presentato oggi Pescara Jazz 2008. Un programma da leccarsi i baffi. Apertura col botto col Keith Jarrett Standard Trio; poi un quartetto con Gary Burton, Pat Metheny, Steve Swallow e Antonio Sanchez; il quartetto di un altro grande vibrafonista, Bobby Hutcherson; Herbie Hancock con un settetto comprendente tra gli altri Vinnie Colaiuta, Dave Holland e Chris Potter; un omaggio a Chet Baker con Enrico Rava, Philippe Catherine, Riccardo Dal Fra e Aldo Romano; e dulcis in fundo la big band di Maria Schneider. Decisamente un programma da 10 e lode.


Garda Bike - 14/05/2008 alle 08:35

Ieri sera ho visto il concerto dei Kiss all'Arena di Verona. Semplicemente stupendo!!! Se avete intenzione di andare a vederli a Milano andateci, resterete molto soddisfatti!


Bitossi - 29/05/2008 alle 15:22

Per i jazzofili, o per chi desiderasse un approccio "soft" a questa musica, segnalo una nuova iniziativa riguardante il jazz italiano, dopo quelle degli scorsi anni, con CD allegati settimanalmente a "L'Espresso". E' già uscito un interessante tributo a Fabrizio De Andrè, a cura del quintetto Di Battista-Bosso-Marcotulli-Tommaso-Gatto. Belle riletture di famosi brani del cantautore genovese, tra cui una quasi irriconoscibile "Don Raffaè"; in "Ho visto Nina volare" la musica viene realizzata sul master della voce originale di De Andrè. Da domani in edicola il secondo numero, un omaggio al prog-rock britannico degli anni '70, con brani di Genesis, King Crimson, Pink Floyd, E.L.&P, a cura di Roberto Gatto.

 

[Modificato il 29/05/2008 alle 15:26 by Bitossi]


dietzen - 06/06/2008 alle 16:58

domenica sono stato a vedere nick cave e i bad seeds. dal vivo sono eccezionali, e lui un frontman incredibile. peccato per l'acustica un po' così del tendastrisce. ieri invece sono stato a sentire i dinosaur jr., una delle grandi passioni della mia adolescenza. siccome hanno fatto più o meno tutti i loro pezzi classici (anche perchè credo si siano riuniti recentemente dopo diversi anni di separazione), è stato un po' come tornare indietro nel tempo...


Bartoli - 06/06/2008 alle 22:19

Nick Cave? Dove Comunque domani vado a vedere Vasco


dietzen - 07/06/2008 alle 11:04

[quote][i]Originariamente inviato da Bartoli [/i] Nick Cave? Dove [/quote] roma, tendastrisce.


desmoblu - 07/06/2008 alle 11:56

per gli amanti del genere segnalo Musica Nuda (2) di Petra Magoni & F. Spinetti. Ascoltare per esempio "Una carezza in un pugno". Bellissima voce, come sempre.


antonello64 - 08/06/2008 alle 01:06

Petra Magoni è la moglie di Stefano Bollani


Bartoli - 09/06/2008 alle 00:10

Concerto abbastanza deludente, gli darei un 5,5/6 stentato E' stato meno emozionante di quello dell'anno scorso anche se alcuni momenti sono stati toccanti Inanzitutto la scaletta, cannata in pieno C'è stata una pausa di 2 ore (sotto la pioggia) tra chi apriva il concerto e l'inizio di quest'ultimo, poi la prima parte tutta dedicata al nuovo cd con la gente che cantava poco o niente e tutti erano fermi (compreso il mio gruppo ) Poi troppi pezzi da 90 esclusi dalla scaletta, penso a "Senza parole" o "Ogni volta" o "Gabry", e qualche riarrangiamento venuto male come in "Stupendo" o in "Sally" Di positivo il medley acustico stile spiaggia, e la band che ha suonato divinamente, Stef Burns e Solieri erano in giornata mostruosa, oltre alle solite scenette simpatice del Vasco Mi aspettavo di piu, ho avuto un po l'amaro in bocca


Subsonico - 13/06/2008 alle 10:53

[quote][i]Originariamente inviato da Ottavio [/i] Subsonico, ti consiglio di ascoltare "Live Seeds" e "Murder ballads", secondo me i migliori dischi di Cave. [/quote] Ascoltato ieri sera. grazie mille, al primo ascolto mi pare un album molto suggestivo, sarà per tutte queste voci femminili presenti. Una che mi ha colpito particolarmente è "The curse of Millhaeven", mi sa che lì il conto dei morti è altissimo (ho letto su wikipedia che in tutto l'album son citati una cosa come 64 omicidi :D) E poi che altro dire...Blixia è un fenomeno, si trattiene per gran parte dell'album ma quando comincia a sclerare non lo ferma più nessuno. Lui e Cave davvero sono una cosa sola. un album ascoltato di recente da consigliare: "I milanesi ammazzano il sabato" degli [b]Afterhours[/b]. Diretto, graffiante, delirante: ho finito per rivalutare Manuel Agnelli, che comunque resta uno psicopatico misogeno (massima solidarietà alla sua metà definita nel migliore dei casi "musa un po' puttana" e alla povera bambina che ha un tale orco come padre), ma si è veramente superato, con un semi-concept vicino alle vette degli anni '90.


uffa - 21/06/2008 alle 20:09

Dexter Gordon, Ballads, 1961. Un asso di briscola. .


desmoblu - 21/06/2008 alle 20:13

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Ottavio [/i] Subsonico, ti consiglio di ascoltare "Live Seeds" e "Murder ballads", secondo me i migliori dischi di Cave. [/quote] Ascoltato ieri sera. grazie mille, al primo ascolto mi pare un album molto suggestivo, sarà per tutte queste voci femminili presenti. Una che mi ha colpito particolarmente è "The curse of Millhaeven", mi sa che lì il conto dei morti è altissimo (ho letto su wikipedia che in tutto l'album son citati una cosa come 64 omicidi :D) E poi che altro dire...Blixia è un fenomeno, si trattiene per gran parte dell'album ma quando comincia a sclerare non lo ferma più nessuno. Lui e Cave davvero sono una cosa sola. un album ascoltato di recente da consigliare: "I milanesi ammazzano il sabato" degli [b]Afterhours[/b]. Diretto, graffiante, delirante: ho finito per rivalutare Manuel Agnelli, che comunque resta uno psicopatico misogeno (massima solidarietà alla sua metà definita nel migliore dei casi "musa un po' puttana" e alla povera bambina che ha un tale orco come padre), ma si è veramente superato, con un semi-concept vicino alle vette degli anni '90. [/quote] Mah, di Agnelli mi da' un po' fastidio la erre...come si dice, arrotata? Preparandomi un bel grog con la scusa della febbre, invece (ruhm, acqua calda, zucchero e limone...di base), ho riascoltato "Whiskey for the holy ghost" di Lanegan...anno non lo ricordo, forse '94.. Ora metto su un Tom Waits d'annata. Per la gioia degli amanti del Jazz, invece, credo di far cosa gradita postando questo: http://firenze.repubblica.it/multimedia/home/2415941?ref=rephpsp4

 

[Modificato il 21/06/2008 alle 20:15 by desmoblu]


Subsonico - 21/06/2008 alle 20:50

Desmo, al di là del fatto che è più facile trovare un aquila con tre ali nel centro di milano che una persona a cui Manuel Agnelli sta simpatica, non trovi che ti fossilizzi troppo sui dettagli deconcentrandoti rispetto alla musica? Cioè, dopo quello che mi hai detto dei White Stripes, se io ti dicessi che Mark Lanegan è stato una settimana con Eva Green gli volteresti immediatamente le spalle :Od: (a proposito, se io dicessi "Quando ascoltavo gli Screaming Tress, tu manco ti facevi le pippe" capiresti? :Od:)


desmoblu - 21/06/2008 alle 20:59

Hehehe..ma la erre di Agnelli influisce e non poco sulla musica. Ascolta per esempio la "canzone popolare": arrangiamento molto bello, ma quella erre non si può sentire.. :) Di Lanegan mi convincono di meno alcune canzoni dell'eventuale vita privata. In Whiskey ci sono secondo me tre pezzi belli o decenti, ma me lo ascolto sempre tutto perchè sono pigro e non ho voglia di cambiare cd, soprattutto se ad esempio sto preparando un grog. Rimane il fatto che Carnival rimane davvero in testa. E per gli Screaming Trees..attenzione, sono parecchio ferrato (eufemismo). Anche se in quella scena per me arrivano sempre primi i Soundgarden, poi gli Alice in Chains e/o gli Screaming Trees. I Nirvana invece stanno non su un altro gradino, ma su un'altra scala. Non so se più in alto, non credo.


antonello64 - 21/06/2008 alle 21:31

[quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] Dexter Gordon, Ballads, 1961. Un asso di briscola. . [/quote] Ballads però è una compilation, non è disco in senso stretto. I suoi migliori sono Go e Our Man In Paris.


Bitossi - 21/06/2008 alle 23:46

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] Dexter Gordon, Ballads, 1961. Un asso di briscola. . [/quote] Ballads però è una compilation, non è disco in senso stretto. I suoi migliori sono Go e Our Man In Paris. [/quote] A me piacciono molto anche "Dexter calling" e "One flight up"... e aggiungendo questi troviamo almeno metà dei brani contenuti in "Ballads". :D Devo dire che tendenzialmente rifuggo dalle compilation, però questa è comoda... mi sembra una sintesi abbastanza azzeccata della grande sensibilità da [i]balladeur[/i] del gigantone... A proposito di "Dexter calling"... ma non è che Tenco rubò il tema di "Ernie's tune" per la sua "Mi sono innamorato di te"?


uffa - 22/06/2008 alle 19:31

PROT ad anto e bitossi. Lo so che è una compilation, però io stavo ascoltando 'Willow weep' dalla directory di Ballads e quello ho citato. E'il pezzo che ivi mi ha più colpito. E poi è un'ottima raccolta, se qualcuno mi chiede "qualcosa per iniziare ad ascoltare jazz, magari un po' tranquillo" io quello gli do. Non certo Bitches Brew :D


antonello64 - 23/06/2008 alle 00:21

[quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] PROT ad anto e bitossi. Lo so che è una compilation, però io stavo ascoltando 'Willow weep' dalla directory di Ballads e quello ho citato. E'il pezzo che ivi mi ha più colpito. E poi è un'ottima raccolta, se qualcuno mi chiede "qualcosa per iniziare ad ascoltare jazz, magari un po' tranquillo" io quello gli do. Non certo Bitches Brew :D [/quote] Riguardo alle compilation, posso segnalare la serie "Jazz profile" della Blue Note, la "Verve Jazz Masters" naturalmente Verve e la serie "This is Jazz" della Columbia. Poi c'è l'etichetta Giants of Jazz, economicissima, che ripropone in forma ridotta i migliori dischi di ogni artista. "Willow weep for me" è uno dei miei standards preferiti, indipendentemente da chi lo suona: assieme a "Blue Monk", "Misty", "I Remember Clifford" (che ho avuto la fortuna di vederla eseguita dal vivo dal suo autore, Benny Golson), "All Blues" e qualche altro.


uffa - 23/06/2008 alle 10:50

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] ... "I Remember Clifford" (che ho avuto la fortuna di vederla eseguita dal vivo dal suo autore, Benny Golson)...[/quote] Già questo è sufficiente ad assicurarti il mio rancore eterno... :D


Bitossi - 23/06/2008 alle 12:26

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] "Willow weep for me" è uno dei miei standards preferiti, indipendentemente da chi lo suona: assieme a "Blue Monk", "Misty", "I Remember Clifford" (che ho avuto la fortuna di vederla eseguita dal vivo dal suo autore, Benny Golson), "All Blues" e qualche altro. [/quote] E che mi dici di "It never entered my mind"? Le due versioni che preferisco (e che sicuramente conosci) sono quella di Miles Davis in "Workin'", e quella contenuta in questo disco: [img]http://image.allmusic.com/00/amg/cov200/drc500/c571/c571096q34o.jpg[/img] I due vecchiacci sono in grande spolvero in tutto il disco, che considero uno tra i migliori che posseggo; grandi gli accompagnatori, tra cui un certo Oscar Peterson... Che eleganza sorniona, che bravura, che umanità, che suono, con quel f-f-f-f-f alla fine di ogni frase! Una meraviglia.


uffa - 23/06/2008 alle 14:18

Voi due sapientoni :pomodoro: , ma non c'è nessuno in Italia che si ispiri ai trii di Evans e possa andare a vedere dal vivo? In fondo anche Stitt imitava Parker e non era affatto un brutto ascoltare...


Bitossi - 23/06/2008 alle 15:15

[quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] ...ma non c'è nessuno in Italia che si ispiri ai trii di Evans e possa andare a vedere dal vivo? In fondo anche Stitt imitava Parker e non era affatto un brutto ascoltare... [/quote] Certo che c'è... ad esempio Enrico Pieranunzi (che suona addirittura con Marc Johnson), la cui musica più che "ispirarsi a" ha un suo preciso ruolo "nella scia di" Evans. Si sa che nel jazz non si imita, si omaggia!!! :Od::Od::Od: Voglio dire... considerando Evans un "capostipite", Pieranunzi ha pari dignità di un Jarrett, per fare un esempio. Accàttati "First song" con Charlie Haden e Billy Higgins. Ci sarebbe anche il lodigiano Piero Bassini, che fino a qualche anno fa, quando i jazz club a Milano erano ancora "legali", si poteva ascoltare facilmente, di solito in trio. Disco consigliato: "Intensity". E poi c'è Stefano Battaglia... che fine ha fatto, si è trasferito a Monaco a fare dischi per la ECM? :Od: Addirittura un po' di anni fa aveva inciso due dischi in trio intitolati "Bill Evans compositions 1 & 2". E poi il mio (ex) conoscente Antonio Zambrini, ed altri ancora... ti devo preparare una compilation? :D


uffa - 23/06/2008 alle 15:19

No compilation, voglio andare a vederli concertare! Però se non hanno i capelli con la brillantina e gli occhiali da nerd resto delusissimo: il maestro va seguito in tutto!


Bitossi - 23/06/2008 alle 15:37

[quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] No compilation, voglio andare a vederli concertare! Però se non hanno i capelli con la brillantina e gli occhiali da nerd resto delusissimo: il maestro va seguito in tutto! [/quote] Ti gira male... Pieranunzi sembra un impiegato del Credito Artigiano, Bassini il fratello più vecchio di Ligabue, Battaglia ha la faccia del bravo ragazzo milanese, Zambrini è più un tipo alla Zawinul o alla Hugh Hopper dei Soft Machine... E poi quel ritratto di Evans (incredibilmente somigliante secondo me al personaggio del papà in "Ritorno al futuro") è quello degli anni 50/60... nei '70 diventò un discreto fricchettone... :Od:


antonello64 - 23/06/2008 alle 15:49

Pieranunzi è quello che più spesso viene accostato a Bill Evans. Stefano Battaglia l'ho visto più di una volta, ma sempre in piano solo con improvvisazioni totali stile Keith Jarrett. E a proposito di trii, il 15 luglio andrò a sentire a Pescara il trio jazz per antonomasia, cioè Jarrett-Peacock-DeJohnette: assieme al biglietto mi hanno dato un fogliettino con tutte le raccomandazioni per evitare che il solito Jarrett la pianti lì e se ne vada a metà concerto.


antonello64 - 23/06/2008 alle 15:56

tra l'altro Stefano Battaglia ha un'altra cosa che lo accomuna a Keith Jarrett, e cioè il fatto di aver suonato anche musica classica. Questo finchè in una sera in Germania (ce lo raccontò lui dopo un concerto) non ebbe un blocco della memoria di una decina di secondi mentre eseguiva un pezzo di Johan Sebastian Bach. Da allora ha lasciato perdere la musica classica.


Bitossi - 23/06/2008 alle 20:40

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] E a proposito di trii, il 15 luglio andrò a sentire a Pescara il trio jazz per antonomasia, cioè Jarrett-Peacock-DeJohnette: assieme al biglietto mi hanno dato un fogliettino con tutte le raccomandazioni per evitare che il solito Jarrett la pianti lì e se ne vada a metà concerto. [/quote] Io gli farei una bella foto con flash a metà concerto... :Od:


Bitossi - 23/06/2008 alle 20:40

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] E a proposito di trii, il 15 luglio andrò a sentire a Pescara il trio jazz per antonomasia, cioè Jarrett-Peacock-DeJohnette: assieme al biglietto mi hanno dato un fogliettino con tutte le raccomandazioni per evitare che il solito Jarrett la pianti lì e se ne vada a metà concerto. [/quote] Io gli farei una bella foto con flash a metà concerto... :Od:


uffa - 24/06/2008 alle 00:08

Ditemi qualcosa di Allevi: è buono o un fuffa montato dalla stampa?


antonello64 - 24/06/2008 alle 00:38

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] E a proposito di trii, il 15 luglio andrò a sentire a Pescara il trio jazz per antonomasia, cioè Jarrett-Peacock-DeJohnette: assieme al biglietto mi hanno dato un fogliettino con tutte le raccomandazioni per evitare che il solito Jarrett la pianti lì e se ne vada a metà concerto. [/quote] Io gli farei una bella foto con flash a metà concerto... :Od: [/quote] rischierei il linciaggio.


cunego - 24/06/2008 alle 00:49

DeJonhette!:IoI


antonello64 - 24/06/2008 alle 00:53

[quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] Ditemi qualcosa di Allevi: è buono o un fuffa montato dalla stampa? [/quote] mi sa tanto di costruito: ho visto un suo concerto un paio di mesi fa ed era identico spiccicato al dvd. Stesse mosse, stessi attegiamenti, stesse battute, stesse introduzioni ai brani, come se fosse un copione già scritto da recitare tutte le sere sempre uguale, senza un minimo di spontaneità. Riguardo alla musica, lui non fa jazz: è tutto scritto, non c'è improvvisazione, anche se alcuni brani nel ritmo possono essere assimilati al jazz. Non saprei neanche come definire il suo genere: forse "piano pop" Devo dire che il concerto mi è piaciuto, ma il disco al secondo ascolto mi aveva già stufato. Secondo me c'è molto di meglio.


desmoblu - 24/06/2008 alle 07:05

Poi non so..qui parlo di impressione superficiale...però Allevi con la sua "sensibilità", il suo "si sono sensibile io parlo al piano", i suoi "poesia sensibilità interezza etc etc", i suoi "no grazie a voi..no, m'inchino, non sono degno di rispondere alla vostra domanda", il suo "amore arte a...", mi lascia molto perplesso. Così, a pelle. Mi sembra che batta un po' troppo su questi tasti (se mi passate il pessimo gioco di parole, il bad pun).


uffa - 24/06/2008 alle 07:47

Insomma si può andare a vedere un concerto e poi morta lì... :)


antonello64 - 24/06/2008 alle 08:10

[quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] Insomma si può andare a vedere un concerto e poi morta lì... :) [/quote] come sempre, dipende dai gusti: magari ti piacerà parecchio.


antonello64 - 24/06/2008 alle 08:13

una cosa devo dire a favore di Allevi: è molto disponibile con i fans. Dopo il concerto sarà stato almeno un'ora a fare foto e a firmare autografi, ed erano le 11 di sera.


Bitossi - 24/06/2008 alle 08:21

[quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] Insomma si può andare a vedere un concerto e poi morta lì... :) [/quote] Ma anche no... :Od: (andare al concerto...) Su Allevi è meglio che sto zitto, va.... Ne dico solo una a proposito del personaggio costruito (de noartri): lo stanno/si sta facendo passare per "giovane talento"... c'ha 40 anni!!! :Od: Aspetta, aspetta... una volta ho letto una stroncatura mostruosa (ma divertente) del personaggio in un blog di una "acidissima" nei suoi confronti... eccolo qua: http://www.malvestite.net/2007/09/27/malvageddon-20-giovanni-allevi/ PS: Purtroppo, parlando di pianisti, vengo a a sapere stamane che la settimana scorsa è morto Esbjörn Svensson... :( Pare stesse facendo un'immersione. L'avevo visto un paio di anni fa col suo trio... RIP


desmoblu - 24/06/2008 alle 08:35

Per carità, certe cose sono anche carine.. anche se da spot, e infatti le usano per gli spot (bmw e, credo, eni su tutte) in tv e radio. Per me esistono pianisti talentuosi, estrosi o geniali, poi c'è gente che suona il piano. Allevi non rientra in nessuna delle prime tre categorie..


Admin - 24/06/2008 alle 12:29

Però "Come sei veramente" è davvero bellissima (sì Desmo, era quella del meraviglioso spot di Spike Lee per BMW). Ergo: Allevi sa fare anche cose buone. In effetti scoprire che ha 40 anni (mi è capitato mesi fa) mi ha molto sorpreso (gliene davo 28 al massimo), ed è vero che si tratta di un personaggio molto pompato da certi media (insopportabile la sua apparizione da Fazio, per dire). Ergo: Allevi consuma chili di Gerovital ed è un po' scemo per quanto un po' simpatico. Ho un suo solo disco (No Concept, laddove invece io penso che il Concept debba essere la base di ogni album che si rispetti), si lascia ascoltare ma non è che impazzirei dal dolore se me lo dimenticassi a casa quando mi trasferirò sulla celebre isola deserta. Ergo: la musica di Allevi non è trascendentale (a parte qualche passaggio), ma se si stacca dal panorama jazz/classico e si affaccia a quello [i]pop-r'n'b-hip hop-un po' rock-la new wave italiana-neanche la nera africana[/i] che impera, è chiaro che emerge. Il violinista della mia band lo odia, lo considera un venduto di m. (parole sue), ma il violinista della mia band è un po' schizzato e vive solo per Bach (JS, non Barbara). Ergo: Allevi è meglio che continui a suonare da solo. Tempo fa, jam session improvvisata in un locale in cui suonavo, una (molto bella) ragazza si mette al piano e, tra mille suoi arzigogoli, svolazzi e improvvisazioni, mi pare di riconoscere un pezzo di Allevi. Le chiedo conferma, e lei tutta contenta mi fa "sì", stupita che un astante conosca siffatto musicista. Ergo: conoscere Allevi può anche farti trombare. :hippy:


antonello64 - 24/06/2008 alle 18:18

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Per me esistono pianisti talentuosi, estrosi o geniali, poi c'è gente che suona il piano. Allevi non rientra in nessuna delle prime tre categorie.. [/quote] come pianista secondo me è ingiudicabile, nel senso che suona sempre e solo i suoi pezzi, e tutte le volte fa le stesse identiche cose non aggungendo nè togliendo nulla. Le suonerà anche bene, ma ci mancherebbe anche che le suonasse male dopo averle provate e riprovate ogni sera.


antonello64 - 24/06/2008 alle 18:25

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] il violinista della mia band è un po' schizzato e vive solo per Bach (JS, non Barbara). [/quote] tanto di cappello:clap: Bach (Johann Sebastian, quello vero, da non confondere con i figli) non è mica uno qualunque! A proposito c'è stato un utente su Cicloweb che ha usato come nick il numero di catalogo di una partita di Bach, ma dopo qualche giorno non si è più visto.


desmoblu - 24/06/2008 alle 18:36

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Per me esistono pianisti talentuosi, estrosi o geniali, poi c'è gente che suona il piano. Allevi non rientra in nessuna delle prime tre categorie.. [/quote] come pianista secondo me è ingiudicabile, nel senso che suona sempre e solo i suoi pezzi, e tutte le volte fa le stesse identiche cose non aggungendo nè togliendo nulla. Le suonerà anche bene, ma ci mancherebbe anche che le suonasse male dopo averle provate e riprovate ogni sera. [/quote] Infatti. Tecnicamente non eccelle, in quanto a inventiva nemmeno. E non è nemmeno un genio, e cioè uno di quegi astri che talvolta compaiono a dimostrare che i limiti, se esistono, non sono quelli attuali. Semplicemente è uno che suona il piano, lo fa anche discretamente bene ma non molto di più. E mi sembra molto furbo, e molto (auto)costruito.


GiboSimoni - 24/06/2008 alle 19:01

http://it.youtube.com/watch?v=9a8aC1M89PE :D:Od:

 

[Modificato il 24/06/2008 alle 20:12 by Admin]


desmoblu - 24/06/2008 alle 19:10

Si...tra l'altro ebbe molta fortuna in Francia, terra da sempre più "hippopposa". Ancora adesso- là- c'è gente che se lo ricorda.


uffa - 25/06/2008 alle 10:26

Link di un filmato. Dovrebbe esistere anche un dvd. http://dailymotion.alice.it/relevance/search/dexter%2Bgordon/video/x19lvk_dexter-gordon-skylarkon-the-live-si_music


Admin - 25/06/2008 alle 13:49

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] il violinista della mia band è un po' schizzato e vive solo per Bach (JS, non Barbara). [/quote] tanto di cappello:clap: Bach (Johann Sebastian, quello vero, da non confondere con i figli) non è mica uno qualunque![/quote] Pure noi se è per questo: non siamo mica i Finlay! :D [quote] A proposito c'è stato un utente su Cicloweb che ha usato come nick il numero di catalogo di una partita di Bach, ma dopo qualche giorno non si è più visto. [/quote] Era un cugino di Enula, e dietro quell'occhialino da intellettuale c'era un placido orco capace di sbafarsi tre piatti di pasta in quattro minuti... :Od:


Subsonico - 25/06/2008 alle 18:51

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Il violinista della mia band lo odia, lo considera un venduto di m. (parole sue), ma il violinista della mia band è un po' schizzato e vive solo per Bach (JS, non Barbara). Ergo: Allevi è meglio che continui a suonare da solo.[/quote] Violino? Suonate la Taranta? Venduti di m... :Od:!!! Cosa suonate? [quote] Tempo fa, jam session improvvisata in un locale in cui suonavo, una (molto bella) ragazza si mette al piano e, tra mille suoi arzigogoli, svolazzi e improvvisazioni, mi pare di riconoscere un pezzo di Allevi. Le chiedo conferma, e lei tutta contenta mi fa "sì", stupita che un astante conosca siffatto musicista. Ergo: conoscere Allevi può anche farti trombare. :hippy: [/quote] Facciamo una lista degli artisti/canzoni che fanno trombare? Potrebbe essere utile. Intanto, non so perchè, le ragazze preferiscono generalmente Ligabue a Vasco Rossi,tanto per parlare di massimi sistemi.


uffa - 25/06/2008 alle 22:29

[quote][i]Originariamente inviato da GiboSimoni [/i] http://it.youtube.com/watch?v=9a8aC1M89PE :D:Od: [/quote] Ma chi è? robby? :D


Abajia - 25/06/2008 alle 23:17

[quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] [quote][i]Originariamente inviato da GiboSimoni [/i] http://it.youtube.com/watch?v=9a8aC1M89PE :D:Od: [/quote] Ma chi è? robby? :D [/quote] ...è lui! :o


Admin - 26/06/2008 alle 06:08

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Il violinista della mia band lo odia, lo considera un venduto di m. (parole sue), ma il violinista della mia band è un po' schizzato e vive solo per Bach (JS, non Barbara). Ergo: Allevi è meglio che continui a suonare da solo.[/quote] Violino? Suonate la Taranta? Venduti di m... :Od:!!! Cosa suonate?[/quote] Amico, stai manzo! :D Facciamo ROCK! [quote][quote] Tempo fa, jam session improvvisata in un locale in cui suonavo, una (molto bella) ragazza si mette al piano e, tra mille suoi arzigogoli, svolazzi e improvvisazioni, mi pare di riconoscere un pezzo di Allevi. Le chiedo conferma, e lei tutta contenta mi fa "sì", stupita che un astante conosca siffatto musicista. Ergo: conoscere Allevi può anche farti trombare. :hippy: [/quote] Facciamo una lista degli artisti/canzoni che fanno trombare? Potrebbe essere utile. Intanto, non so perchè, le ragazze preferiscono generalmente Ligabue a Vasco Rossi,tanto per parlare di massimi sistemi. [/quote] Beh, se racconti la storia di qualche artista maledetto e sfortunato (mi vengono in mente al volo Syd Barrett o Nick Drake), un certo impatto te lo garantisci ;)


Subsonico - 26/06/2008 alle 10:15

Più che altro intendevo canzoni, tipo che ti metti col chitarrino e tutte vengono intorno ad ascoltare :P Cmq accetto il consiglio, tra l'altro il signor Barrett è tra i miei preferiti, con quell'occhio di sogliola...


uffa - 26/06/2008 alle 10:53

Sì, poi tutti vanno a t....are mentre tu continui a suonare come un fesso. Compresa quella che ti interessava e che hai cercato di affascinare con le tue doti musicali.


Subsonico - 26/06/2008 alle 11:00

[quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] Sì, poi tutti vanno a t....are mentre tu continui a suonare come un fesso. Compresa quella che ti interessava e che hai cercato di affascinare con le tue doti musicali. [/quote] :(


dietzen - 26/06/2008 alle 12:46

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [quote][quote] Tempo fa, jam session improvvisata in un locale in cui suonavo, una (molto bella) ragazza si mette al piano e, tra mille suoi arzigogoli, svolazzi e improvvisazioni, mi pare di riconoscere un pezzo di Allevi. Le chiedo conferma, e lei tutta contenta mi fa "sì", stupita che un astante conosca siffatto musicista. Ergo: conoscere Allevi può anche farti trombare. :hippy: [/quote] Facciamo una lista degli artisti/canzoni che fanno trombare? Potrebbe essere utile. Intanto, non so perchè, le ragazze preferiscono generalmente Ligabue a Vasco Rossi,tanto per parlare di massimi sistemi. [/quote] Beh, se racconti la storia di qualche artista maledetto e sfortunato (mi vengono in mente al volo Syd Barrett o Nick Drake), un certo impatto te lo garantisci ;) [/quote] jeff buckley credo anche più dei succitati... ;) in realtà direi che il massimo è elliott smith, ma non lo conoscono in molte... in realtà si può anche approfittarne per farlo conoscere e avere successo lo stesso, è comunque un cantautore che non può non piacere a una ragazza, a meno che non stiate frequentando -chessò- kat bjelland o brody dalle.


desmoblu - 26/06/2008 alle 13:31

Mi hai tolto i nomi di bocca :)


Admin - 26/06/2008 alle 17:01

[quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] Sì, poi tutti vanno a t....are mentre tu continui a suonare come un fesso. Compresa quella che ti interessava e che hai cercato di affascinare con le tue doti musicali. [/quote] Vangelo, Filippo! Mi sono rovinato così i migliori anni della mia gioventù... :OIO


uffa - 27/06/2008 alle 14:04

Dai Marco, non abbatterti: pensa che c'è chi si è comunque rovinato gli anni migliori e non ha nemmeno imparato a suonare! :Od:


Bitossi - 27/06/2008 alle 21:08

Confermo che, a meno di non essere una star, che allora avrà diritto a qualche groupie, è meglio non essere occupato a suonare durante una festa, spettacolo, ecc... Si sa, in certe occasioni è meglio avere le mani libere! Comunque, in tema di conquiste attraverso la musica (fatta ascoltare), la vera scommessa è come "cuccare" con musica di qualità... cioè come riuscire a non far fuggire la bella di turno, senza venire a patti coi propri gusti musicali... :D Dopo travagliate esperienze pregresse (anche se ormai un po' datate... mo' tengo famiglia!) posso con una certa autorità esporre su questo tema alcuni "punti fermi" a cui non rinunciare mai, pena clamorosi insuccessi. Fidatevi, è vita vissuta! :Od: - Innanzitutto va evitato quasi tutto il jazz (sul perché il jazz non piaccia alle donne, avrei pronto un piccolo trattato: cercasi editore...), eccezion fatta per alcuni brani o album che vado prontamente ad elencare: ° The Köln Concert (Keith Jarrett); di Jarrett si può tentare anche con album come "My song" o "Personal mountains", con una accorta programmazione dei brani... ° Affinity (Bill Evans & Toots Thielemans) ° Altri brani sparsi di Bill Evans (Waltz for Debby, Peace piece, Some other time, My foolish heart, I loves you Porgy), quasi tutti presenti nell'album "Waltz for Debby". ° Qualcosa di Michel Petrucciani (ad esempio l'album "Music") - Evitare come la peste qualsiasi forma di avanguardia, John Zorn in primis :Od: Ancor più da evitare qualsiasi palpito di avanguardia "colta". - Per quel che riguarda il rock, no hard o metal, a meno che l'interessata non sia di Gratosoglio o der Testaccio; meglio indugiare su "cantautori maledetti" come quelli prima elencati, con alcune attenzioni da porre: meglio Jeff che Tim Buckley, anche se tutti sappiamo che il figlio aveva un quarto del talento del padre... Però, se volete sbarazzarvi di una che non vi piace, con "Lorca" o "Starsailor" la fuga è sicura! Da evitare anche il rock troppo acido o troppo arzigogolato degli anni '60 e '70 (psichedelia e prog). A rischio "flop" i Radiohead... :Od: - Non sopravvalutare il potere seduttivo della classica... anche se spergiurerà che Stravinskij le piace "un casino", al primo sbadiglio malamente dissimulato passare subito a qualcosa di più leggero e più breve, possibilmente col piano in evidenza... le Gymnopédies e le Gnossiennes di Erik Satie vanno benissimo, al massimo si può azzardare un concerto per piano e orchestra di Mozart (il n.° 21 è ok). - Generalmente con Giovanni Allevi va tutto liscio, ma qui i principi del "non venire a patti con se stessi" devono essere lasciati da parte... :Od::Od::Od:


uffa - 27/06/2008 alle 21:15

Prosegue il linciaggio di Allevi, eh? :D Che cosa mi rispondi se dico [i]Clayderman [/i]) :Od::Od::Od:


Admin - 27/06/2008 alle 21:31

[quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] Prosegue il linciaggio di Allevi, eh? :D Che cosa mi rispondi se dico [i]Clayderman [/i]) :Od::Od::Od: [/quote] Da parte mia ti rispondo GRAZIE!!! Era una vita che cercavo di ricordare il nome di quel pianista belloccio il cui nome mi affascinava quand'ero bambino :D RICHARD CLAYDERMAN!!! Come ho potuto dimenticarlo per tutti questi anni? :pomodoro::hippy::hammer:


Claudio82 - 27/06/2008 alle 22:13

A me ultimamente piacciono i ricchi e poveri http://it.youtube.com/watch?v=6mi4bV5b8OM

 

[Modificato il 27/06/2008 alle 22:44 by Claudio82]


uffa - 27/06/2008 alle 22:25

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] Prosegue il linciaggio di Allevi, eh? :D Che cosa mi rispondi se dico [i]Clayderman [/i]) :Od::Od::Od: [/quote] Da parte mia ti rispondo GRAZIE!!! Era una vita che cercavo di ricordare il nome di quel pianista belloccio il cui nome mi affascinava quand'ero bambino :D RICHARD CLAYDERMAN!!! Come ho potuto dimenticarlo per tutti questi anni? :pomodoro::hippy::hammer: [/quote] Come hai potuto... Una ragione deve pure esserci... :D


Subsonico - 28/06/2008 alle 09:02

Bitossi, io invece ho notato che Chick Corea una certa presa ce l'ha sulle ragazze.


panzer_division_gibo - 28/06/2008 alle 09:16

Che ne dite di Riccardo Maffoni? Il suo primo album "Storie di chi vince a metà" mi piace molto e contiene anche la canzone dedicata a Pantani, mentre il secondo dovrebbe esser uscito da poco, ma non son ancora riuscito a procurarmelo.


Carrefour de l arbre - 28/06/2008 alle 13:46

[quote][i]Originariamente inviato da dietzen [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [quote][quote] Tempo fa, jam session improvvisata in un locale in cui suonavo, una (molto bella) ragazza si mette al piano e, tra mille suoi arzigogoli, svolazzi e improvvisazioni, mi pare di riconoscere un pezzo di Allevi. Le chiedo conferma, e lei tutta contenta mi fa "sì", stupita che un astante conosca siffatto musicista. Ergo: conoscere Allevi può anche farti trombare. :hippy: [/quote] Facciamo una lista degli artisti/canzoni che fanno trombare? Potrebbe essere utile. Intanto, non so perchè, le ragazze preferiscono generalmente Ligabue a Vasco Rossi,tanto per parlare di massimi sistemi. [/quote] Beh, se racconti la storia di qualche artista maledetto e sfortunato (mi vengono in mente al volo Syd Barrett o Nick Drake), un certo impatto te lo garantisci ;) [/quote] jeff buckley credo anche più dei succitati... ;) in realtà direi che il massimo è elliott smith, ma non lo conoscono in molte... in realtà si può anche approfittarne per farlo conoscere e avere successo lo stesso, è comunque un cantautore che non può non piacere a una ragazza, a meno che non stiate frequentando -chessò- kat bjelland o brody dalle. [/quote] il rischio, parlando di elliot smith, è di deprimersi in prima persona e perdere completamente la verve da conquistadores....;) comunque avevo già notato che il buon dietzen ne sa....bene bene. Chi ha sentito l'ultimo Sigur Ros? Dicono che abbiano fatto centro anche stavolta, ma su limewire sono introvabili


Subsonico - 28/06/2008 alle 13:55

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] [quote][i]Originariamente inviato da dietzen [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [quote][quote] Tempo fa, jam session improvvisata in un locale in cui suonavo, una (molto bella) ragazza si mette al piano e, tra mille suoi arzigogoli, svolazzi e improvvisazioni, mi pare di riconoscere un pezzo di Allevi. Le chiedo conferma, e lei tutta contenta mi fa "sì", stupita che un astante conosca siffatto musicista. Ergo: conoscere Allevi può anche farti trombare. :hippy: [/quote] Facciamo una lista degli artisti/canzoni che fanno trombare? Potrebbe essere utile. Intanto, non so perchè, le ragazze preferiscono generalmente Ligabue a Vasco Rossi,tanto per parlare di massimi sistemi. [/quote] Beh, se racconti la storia di qualche artista maledetto e sfortunato (mi vengono in mente al volo Syd Barrett o Nick Drake), un certo impatto te lo garantisci ;) [/quote] jeff buckley credo anche più dei succitati... ;) in realtà direi che il massimo è elliott smith, ma non lo conoscono in molte... in realtà si può anche approfittarne per farlo conoscere e avere successo lo stesso, è comunque un cantautore che non può non piacere a una ragazza, a meno che non stiate frequentando -chessò- kat bjelland o brody dalle. [/quote] il rischio, parlando di elliot smith, è di deprimersi in prima persona e perdere completamente la verve da conquistadores....;) comunque avevo già notato che il buon dietzen ne sa....bene bene. Chi ha sentito l'ultimo Sigur Ros? Dicono che abbiano fatto centro anche stavolta, ma su limewire sono introvabili [/quote] Io ce l'ho. Il singolo non so se l'hai ascoltato (su You Tube si trova facilmente, col solito nome illeggibile) è carinissimo ed è la cosa più lontana da quello che han fatto i sigur ros in passato; dunque ha spiazzato un po' su quello che è in realtà l'album, decisamente il più 'differente' ma sempre nettamente dream-pop. La chitarra con l'arco di violino si sente pochissimo, e questa è la novità più grossa; i pezzi iniziali sono vivaci e allegri, la seconda parte è più intimista, ma non intimista tipo Agaetis Byrun, intimista nel senso che è prevalentemente piano-voce. C'è anche un altra canzone in hopelandic con la solita cantilena a cui ci hanno abituati (bene) , "Festival" Nessun giudizio perchè sono ancora al 2° ascolto. Però non griderei al miracolo.


plata - 28/06/2008 alle 15:32

Qualche settimana fa ho ascoltato Keep the Faith, album del '92 dei Bon Jovi. Ne sono rimasto folgarato, in positivo:D Più vado ad ascoltare a ritroso gli album di questa band, più me ne innamoro. Slippery when wet e New Jersey sono due album veramente molto belli. Per quanto riguarda roba recente, mi hanno regalato Viva la vida, l'ultimo dei Coldplay. Veramente bello, mi ha colpito quella sonorità decisamente più solare rispetto agli ultimi lavori. Forse il più bello della band.


Salvatore77 - 28/06/2008 alle 16:06

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Personalmente il mio preferito rimane Ok Computer, da lì in avanti troppe divagazioni, un gruppo un po' imbizzarrito su un binario un po' monotono, un po' morto, un po' pesante. Questo In Rainbows mi ricorda proprio Ok Computer, quindi tutto bene. Di prima non parlo, certo altre cose sono molto belle, Pablo Honey non è per niente male..però il rischio è di mettersi a parlare di Creep, come sempre. [/quote] Secondo me OK Computer è il miglior album del decennio passato. Inoltre è anche il miglior disco dei Radiohead. Pablo Honey è più "normale" come costruzione delle sonorità e struttura delle canzoni ma già si comprende il talento dei Radiohead.


Bitossi - 30/06/2008 alle 16:31

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Bitossi, io invece ho notato che Chick Corea una certa presa ce l'ha sulle ragazze. [/quote] Beh, non a caso ho messo quasi tutti esempi di jazz pianistico, o di musica per piano suonata da jazzisti (come Keith Jarrett). Quindi anche Corea ci può stare tra le musiche per "cuccare".. anche se mi limiterei alle "Piano improvisations" o ad altri dischi di piano solo... Se poi alle tue amiche piacciono anche dischi come "Now he sings, now he sobs", vuol dire che, stranamente, hanno dei gusti musicali decenti... :Od: PS: se mai ce ne fosse bisogno, vorrei precisare che il mio accanimento contro le preferenze musicali della "donna media" è unicamente improntato all'ironia... in verità penso che ci sia del buono in ogni espressione e in ogni gusto musicale, dal più semplice al più complesso. Sul perché il jazz non piaccia alle donne, vorrei riportare la risposta di una mia amica, che una volta se ne uscì con questa fulminante battuta semi-volontariamente sarcastica: "Perché il jazz è la musica dell'anima..." :Od::Od::Od:


desmoblu - 30/06/2008 alle 16:47

Egregio Bitossi, lei rischia di attirarsi le inimicizie delle forumiste... :D Ho messo su appena adesso un vinile di Billie Holiday, insieme a una limonata mi aiuta a far passare il tempo nonostante le fasciature. A seguire: Monk (tanto il 45 giri è corto..)


uffa - 30/06/2008 alle 17:13

Eh sì, prenderà le legnate, ammesso che le forumiste visitino mai questo thread... :Od:


marco83 - 30/06/2008 alle 17:29

[quote][i]Originariamente inviato da plata [/i] Per quanto riguarda roba recente, mi hanno regalato Viva la vida, l'ultimo dei Coldplay. Veramente bello, mi ha colpito quella sonorità decisamente più solare rispetto agli ultimi lavori. Forse il più bello della band.[/quote] Ero anch'io molto curioso di sentire l'ultimo album di Chris Martin e soci... magari dopo attivo uTorrent e faccio download selvaggio! :Od: Anche se secondo me ottimi dischi come [i]Parachutes[/i] e [i]A rush of blood to the head[/i] rimangono difficilmente raggiungibili, tanto sono belli. Tant'è che quando mi gira metto spesso in loop canzoni come Clocks e The Scientist... :D


Bitossi - 01/07/2008 alle 11:49

[quote] [i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Ho messo su appena adesso un vinile di Billie Holiday, insieme a una limonata mi aiuta a far passare il tempo nonostante le fasciature. A seguire: Monk (tanto il 45 giri è corto..)[/quote] [quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] Eh sì, prenderà le legnate, ammesso che le forumiste visitino mai questo thread... :Od: [/quote] Eh, ma non è che, viste le fasciature, le legnate le ha prese l'Ing. Desmoblu? Già... come mai fasciato? Avanzo due ipotesi: - litigio con la consorte per il troppo jazz in casa... - litigio con Antonello per essersi limitato ad ascoltare solo un "45 giri" di Monk... (a prop... chevvordì? hai un 45 giri di Monk? Te lo pago a peso d'oro!!! :Od: )


desmoblu - 01/07/2008 alle 12:31

No, il 45 è di Billie Holiday. Bellino. ;)


plata - 01/07/2008 alle 13:51

[quote][i]Originariamente inviato da marco83 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da plata [/i] Per quanto riguarda roba recente, mi hanno regalato Viva la vida, l'ultimo dei Coldplay. Veramente bello, mi ha colpito quella sonorità decisamente più solare rispetto agli ultimi lavori. Forse il più bello della band.[/quote] Ero anch'io molto curioso di sentire l'ultimo album di Chris Martin e soci... magari dopo attivo uTorrent e faccio download selvaggio! :Od: Anche se secondo me ottimi dischi come [i]Parachutes[/i] e [i]A rush of blood to the head[/i] rimangono difficilmente raggiungibili, tanto sono belli. Tant'è che quando mi gira metto spesso in loop canzoni come Clocks e The Scientist... :D [/quote] A rush of blood to the head è veramente bello, mi è piaciuto di più che X&Y, a parer mio troppo malinconico, anche se una canzone come Fix you mi fa ancora venire i brividi.


Bitossi - 01/07/2008 alle 14:17

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] No, il 45 è di Billie Holiday. Bellino. ;) [/quote] Ah, interessante... che brani sono e dove l'hai trovato? Comunque, scherzi a parte, non siamo insensibili al tuo stato di salute... allora dicci, chi ti ha menato? :Od:


desmoblu - 01/07/2008 alle 14:33

Dunque..in realtà ho due dischi..uno in pessime condizioni. Tra tutti e due raccolgo If The Moon Turns Green, Autumn In New York, These foolish Things e Blue Moon..ma dovrei avere ancora qualcos'altro. I dischi? Uno ce l'avevo incasa, figurati, l'altro l'ho trovato su una bancarella a Torino. Le registrazioni sono Verve... Per "chi mi ha ridotto così", è stata una vigliacca e proditoria discesa (o meglio la mia stupidità nell'affrontarla :))


uffa - 03/07/2008 alle 00:13

Sto ascoltando Allevi, per ora nulla di saliente... L'ascolto prosegue, intervallato da Monk, Coltrane e Webster per rifarmi le orecchie. :cool:


Bitossi - 05/07/2008 alle 13:16

[quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] Sto ascoltando [b]Allevi[/b], per ora nulla di saliente... L'ascolto prosegue, intervallato da [b]Monk, Coltrane e Webster[/b] per rifarmi le orecchie. :cool: [/quote] Vile, come osi accostare nel medesimo periodo nomi di siffatta differente importanza? :Od::Od::Od: E' un po' come paragonare due sostanze, entrambe di colore bruno, ma dal gusto notevolmente diverso! Allora, senza avere la presunzione di precisare meglio quello che dice Uffa: Allevi non è un jazzista (a meno che non abbia la faccia tosta di cercare di accreditarsi anche come tale..), e quindi, se il suo riferimento è quello della musica "colta"... sono grossi guai per lui! :Od: Casomai il suo universo è paragonabile a quello anodino di esseri come Ludovico Einaudi, o al massimo come Michael Nyman (entrambi fra l'altro, soprattutto il secondo, molto più "consistenti" di lui!). Ma accettiamo anche il paragone con altri pianisti di estrazione jazzistica, e non limitiamoci ai soliti mostri sacri come Monk, Evans, Jarrett: beh, mentre si ascoltano musicisti come Brad Mehldau, Steve Kuhn, Kenny Barron, Enrico Pieranunzi, Stefano Bollani, tanto per citare i primi (anche italiani) che mi vengono in mente, l'ambiente dove siamo e la nostra mente si riempiono di "good vibrations", che ci parlano di noi, di loro, del loro "punto di vista", della nostra vita pratica ed interiore, e di "come vanno le cose"... Ascoltando Allevi... calma piatta!!! :Od:


uffa - 07/07/2008 alle 22:39

Boh, non lo so come Allevi si consideri, se 'jazzista', 'virtuoso', 'profeta' o 'colto', però mi sono rotto le palle al terzo album e ho messo su qualcosa di meglio.


desmoblu - 13/07/2008 alle 07:27

Dimenticavo: l'altroieri concerto dei Sex Pistols..oddìo, non mi hanno mai fatto impazzire, però era gratis. Torino, parco della Pellerina, già verso le sette un fiume di gente tempestato da un temporale di sapore sudamericano (che ostacolava desmoblu nella ricerca di un improbabile parcheggio). Cena dal porchettaro, una camminata nel fiume umano e poi il parco e il palco: tutto allagato. Narra la cronaca di come i vigili del fuoco svuotassero le enormi pozze con l'idrovora. Narra desmoblu che quando è arrivato stava per annegare in un banco di sabbie mobili. Questo non ha fermato le migliaia di spettatori. Punk, giovani punk, ex punk che ora hanno cinquant'anni. Solo alcuni girano a torso nudo o con la magliettina sexpistols-anarchia in uk-etc etc. Poi gente normale. Sotto il palco, e assiepate sulle collinette, decine di migliaia di spettatori. Attraverso lo spiazzo e raggiungo una collinetta, dove trovo il mondo: amici e conoscenti da ogni parte della provincia e di Torino. I Punkreas cominciano a suonare, ma fanno pochi pezzi per motivi di tempo. Quattro, tra cui "Voglio armarmi" e "Canapa", insieme a molte altre. Poi è il momento dei Wire, invecchiati. Saranno anche bravi, ma io mi annoio. Intanto vino e molto altro sulle collinette, desmoblu favorisce e ringrazia. In un primo momento pacche sulle spalle, poi diventa imposssibile perchè dal nulla spuntano e sgusciano altre migliaia di persone. Stanno arrivando i sex pistols. Vecchi, per metà grassi. Il batterista sembra un folletto scappato da una casa di cura. Rotten sembra uno che ha mangiato Rotten, capello rosso, pantaloni think pink a quadretti e una specie di camiciona lunga-tovaglia addosso. Sul palco fa ancora il buffone, se la prende con chi gli lancia bottiglie di birra e liquori, anche se poi lui beve una bottiglia di JD (dicono solo per motivi d'immagine, nel backstage i quattro chiedono frutta fresca e birra al massimo analcolica). I pezzi: tanti, famosi, alla lunga mi annoio. Sarà il fatto di avere una nuca in bocca e gente che mi asporta il fondoschiena passando, o ancora una milza minacciata da gomiti non miei. Poi ecco, ritrovo una cara amica e alle tre di notte mangio kebab, per tornare a casa intorno alle cinque. Due ore dopo: la sveglia. Ecco la cronaca della serata, e della vita da atleta (vedi Dietzen nel "giochino cinematografico").

 

[Modificato il 13/07/2008 alle 07:30 by desmoblu]


Admin - 13/07/2008 alle 09:55

Io invece è due sere che non esco. Però mi dai lo spunto per dire due parole sul concerto dei Radiohead del 18 giugno, visto che avevo lasciato in sospeso Bitossi... Pro Sono i Radiohead, cacchio! Tanta gente, musica eccellente. Posto (l'Arena di Milano) effettivamente molto facile da raggiungere (Thom Yorke vuol fare i concerti in centro per limitare le dispersioni di CO2 nell'atmosfera, evitando ai fan lunghi spostamenti in macchina). Finalmente non piove. Guardo il concerto con Lucio, Emanuele e il cugino Cacazzo, insomma siamo proprio quasi una famigliola di fanatici dei RH. :D Contro Acustica non certo ottima. La scaletta. Capisco fare tutti e 10 i pezzi di In Rainbows (quello nero), ma perché solo due del bianco? Quanto al vintage, Pablo Honey ignorato (me l'aspettavo), ma poi sono stato sfigato con The Bends e Ok Computer, perché ne hanno proposto pezzi che non mi rivoltano le budella come altri. Just dal primo, Airbag e The Tourist dal secondo. Oddio, poi anche Paranoid Android gran finale, per essere onesti. Però, oltre che fare solo 4 pezzi di quei due album è un offesa a se stessi :D, poi mi vado a spulciare la scaletta del concerto del 17 e vedo che ci hanno infilato Street Spirits, Exit Music e Karma Police. Eeeeh, ma allora ce l'avete con me!!! Nulla da dire sul repertorio KidAano, spettacoloso, Everything in its Right Place, The National Anthem, How to Disappear Completely, Idioteque, insomma il meglio. Un solo pezzo da Amnesiac (Dollars and Cents, anche questo non certo il più rilevante del disco), molto meglio con Hail to the Thief: 2+2=5 (il momento più travolgente ed esaltante del concerto), There There (bellissima orchestrazione, con i 4 non batteristi a picchiare su dei tamburi), The Gloaming (che continua a non farmi impazzire), e la meravigliosa A Wolf at the Door. Tutti e 10 i pezzi dell'In Rainbows ufficiale, come detto, e tra le outtakes solo Bangers'n'Mash (con Thom a suonare una seconda [mini]batteria, ma in realtà è il pezzo più debole di In Rainbows White) e Go Slowly. Due bis, il secondo con 3 canzoni: Go Slowly, 2+2=5 e Paranoid: i 12 minuti (o 15?) più belli del concerto, peccato siano stati gli ultimi. Piccola notazione: incredibile come all'attacco di Go Slowly, nel silenzio attonito degli astanti, solo io e Lucio abbiamo urlato di entusiasmo. Si conferma quanto sospettavo dalla frequentazione di forum vari: il meraviglioso disco bianco di In Rainbows non lo conosce nessuno. PAZZI!!! (Anzi, ora lo metto). In definitiva: voto 7. Con la scaletta della sera prima (perdeva Paranoid, How to Disappear, Go Slowly, 2+2=5 [che peraltro hanno fatto per la prima volta nel tour per noi del 18 :D], A Wolf e National Anthem; ma guadagnava Karma Police, Street Spirits, Exit Music, Myxomatosis, Pyramid Song...) secondo me arrivavano all'8 e forse lo passavano. Certo, poi avrei avuto il rimpianto di non aver sentito tutte le altre, ma insomma... avrei fatto il viaggio anche solo per Street Spirits ed Exit Music, non so se rendo l'idea. Sia come sia, esperienza ben gratificante. Come si sa, in questi casi l'attesa svolge una gran parte nell'emozionarti. E naturalmente, dal 18 sto (stiamo, anche i miei sodali) a ruota di Radiohead, li (ri)ascolto praticamente ogni giorno. In realtà è da poco dopo Natale (quando ho aperto In Rainbows nero), passando per poco dopo Pasqua (quando ho aperto il bianco) che non faccio altro che ascoltarti ogni giorno... :D E questo è quanto. Spero che Lorenzovic sia soddisfatto. Ps: siamo arrivati a Milano alle 16 del mercoledì e siam ripartiti alle 12 del giovedì, col concerto di mezzo: avremmo voluto con tutto il cuore onorare il vostro invito, caro Beat-ossi, ma siamo stati sopraffatti da esigenze logistiche. Sarà per la prossima volta! :cincin:


Subsonico - 13/07/2008 alle 14:16

Admin, ma il concerto lo aprivano i Liars? So che per un po' hanno fatto da spalla. Son venuti a Giovinazzo, purtroppo me li son persi perchè non stavano bene, e mi risulta abbiano combinato un macello (chitarre e amplificatori a pezzi, una tastiera di chitarra lanciata sul pubblico ecc..)


pacho - 13/07/2008 alle 14:57

caz.zo desmo e cosí ti sei baccati i Pistols!!! saranno pure grassi e vecchi peró sarei venuto a vederli volentieri..essendo cresciuto (poco) con Nevevermind the bollocks ed avendo imparato a suonar la chitara su Did u no wrong. Il piccolo particolare é che mi trovo in Isalnda dove mi sto pappando un freddo della madonna..e mi son dovuto pure sorbire Bjork che ieri sera metteva dei dischi in un localetto giu in centro. Ps: venerdi ho intervistato suo padre (per la mia tesi..é il capetto del sindacato dei metalmeccanici qui tra i ghiacci) che é un tipo davvero fuori che si é fatto anche qualche messetto di gabbia in seguito a scioperi con risse con il pulottame. Famiglia strana.


desmoblu - 13/07/2008 alle 15:42

[quote][i]Originariamente inviato da pacho [/i] caz.zo desmo e cosí ti sei baccati i Pistols!!! saranno pure grassi e vecchi peró sarei venuto a vederli volentieri..essendo cresciuto (poco) con Nevevermind the bollocks ed avendo imparato a suonar la chitara su Did u no wrong. Il piccolo particolare é che mi trovo in Isalnda dove mi sto pappando un freddo della madonna..e mi son dovuto pure sorbire Bjork che ieri sera metteva dei dischi in un localetto giu in centro. Ps: venerdi ho intervistato suo padre (per la mia tesi..é il capetto del sindacato dei metalmeccanici qui tra i ghiacci) che é un tipo davvero fuori che si é fatto anche qualche messetto di gabbia in seguito a scioperi con risse con il pulottame. Famiglia strana. [/quote] Hehe...si, li ho visti. E non erano affatto male, solo che..boh, facevano un po' tristezza. Credo che capisca quello che intendo. Comunque si parla di 70.000 persone, che salirebbero a oltre 100.000 secondo alcune fonti. La questura ovviamente minimizza, si divertono così. Insomma, ero in buona compagnia. [img]http://www.lastampa.it/cmstp/rubriche/admin/immagine.asp?ID_blog=37&ID_file=949[/img] [img]http://www.lastampa.it/Torino/cmssezioni/musica/200807images/sex_pistol02g.jpg[/img] [img]http://milano.cronacaqui.it/images_db/179/0017863.jpg[/img] [img]http://farm3.static.flickr.com/2154/2660979606_21464aff61.jpg[/img] [img]http://farm4.static.flickr.com/3158/2660150829_9b3beb64de.jpg[/img] (qualche immagine da la stampa, cronacaqui e flickr)


Subsonico - 13/07/2008 alle 17:57

eh voi avete il traffic..


desmoblu - 13/07/2008 alle 19:35

Si, non so ancora per quanto perchè prima o poi i soldi finiranno. Comunque è una bella iniziativa..


Admin - 13/07/2008 alle 20:13

@ Desmo: oggi c'è in programma zia Patti, vero? Un mio amico ci è andato. @ Sub: no, di spalla c'era una specie di Bjork di cui non ricordo il nome. @ Pacho: fa lo schizzinoso, il ragazzo... "Mi sono dovuto sorbire Bjork che metteva musica, tze"... :D


desmoblu - 13/07/2008 alle 21:41

Si, in realtà era ieri, nella serata conclusiva...P. Smith e Afterhours, affluenza minore (20-30 mila) e in un certo senso è un peccato, ma il tempo è stato ancora peggiore di venerdì, quando dopo il temporale erano spuntate le stelle. Stanotte a Torino e dintorni è venuto giù il mondo.. quindi (ma non solo) "appena" 30.000 persone. ps: anche a me Bjork inquieta. :) (In realtà ha fatto dei pezzi molto belli, altri che mi lasciano indifferente, poi ancora altri che m'infastidiscono. La voce a volte m'inquieta, questo è sicuro).


Admin - 13/07/2008 alle 21:46

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] ps: anche a me Bjork inquieta. :) (In realtà ha fatto dei pezzi molto belli, altri che mi lasciano indifferente, poi ancora altri che m'infastidiscono. La voce a volte m'inquieta, questo è sicuro). [/quote] Ti dirò, l'intero Medulla mi ha infastidito parecchio, ai primi ascolti. L'ho lasciato lì un anno a decantare, gli ho concesso una seconda chance e non mi ha infastidito, ma continua a non piacermi. Lo lascerò decantare ancora. :)


pacho - 13/07/2008 alle 22:10

Dai Björk ( Guðmundsdóttir :Od: ) si godeva quando era nei Sugarcubes..specialmente il primo album. No comunque lei è una tipa ultra tranquilla... è solo la sua musica che ultimamente mi fa addormentare. Che ne so..non mi da quel quid che mi fa dire: apperò, cazzuto il pezzo!..del tipo dopo aver ascoltato mmmmm, fammi pensare, un Alternative Ulster..non so se mi sono spiegato:D C'è anche da dire che forse sarà il meteo islandese che non ti mette addosso tutta sta carica: oggi 13 luglio e 7 gradi centrigradi, con pioggia a volontà e bel cielo di ghisa 24oresu24. La cosa fica è che ieri son andato ad un matrimonio e non vi dico lo spettacolo. Da paura. purtroppo la mia ragazza mi teneva al guinzaglio perche ha realizzato definitivamente che sono un piccolo pervertito bastardo


desmoblu - 13/07/2008 alle 22:12

Hehehe...si, anche a me Medulla non piace. Potrei seguire il tuo esempio e farlo decantare, ma in realtà lo faccio solo con cantanti e gruppi che adoro o che apprezzo molto o che m'incuriosiscono. E Bjork non rientra nella casistica. ps: l'ultimo che ho fatto decantare è stato In Rainbows. pps: non c'entra, ma ho ritrovato due album solisti di Frusciante. Non sarà chissà chi ma alcuni pezzi sono niente male (e si capisce come buona parte del meglio di Californication, l'ultimo cd ascoltabile dei rhcp, sia suo).


Admin - 13/07/2008 alle 22:26

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Californication, l'ultimo cd ascoltabile dei rhcp[/quote] Se avesse quei 4 o 5 riempitivi in meno sarebbe un piccolo capolavoro, così resta bello ma troppo lungo e un po' indigesto.


desmoblu - 13/07/2008 alle 22:48

Si.. ecco, prendi il "meno funky" di Californication (scar tissue e californication in primis, più le tendenze "acustiche") e noterai la somiglianza con gli album da solista di Frusciante. Anche se c'è da dire che un paio sono più "elettronici", ma in fondo ci sta, ne aveva sfornati un numero impressinante in pochi anni. Sui rhcp...confermo, Californication è l'ultimo album ascoltabile, avesse i 3/4 dei pezzi sarebbe invece un album davvero bello, In seguito davvero troppe vaccate, per lo più insignificanti. E difatti mi ha fatto sorridere quando ce l'avevano con chi sacricava Satdium Arcadium da internet..dicevano che così si rovinava "la qualità del dsisco" e quella del suono, che a quanto pare avevano curato (parlavano di alchimia e magia). E' come se Brizzi o Moccia si lamentassero dei loro libri taroccati perchè "si perde la magia".


Subsonico - 13/07/2008 alle 23:12

E' tanto osannato questo Californication...ma a me pare comunque lontano anni luce Da Mother's milk e Blood Sugar Sex Magic


desmoblu - 13/07/2008 alle 23:25

Beh, si. Per me è il secondo più bello. Il primo è Bllod Sugar Sex Magik, con tanti pezzi davvero notevoli. Curiosamente quello che mi ascolto sempre più volentieri è il finale di Sir Psycho Sexy. Californication è il barlume dopo anni di assoluto nulla, comunque.


cunego - 14/07/2008 alle 00:50

Vogliamo parlare di "One Hot Minute" con quel maledetto di Dave Navarro dei Jane's?


Admin - 14/07/2008 alle 03:51

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] E difatti mi ha fatto sorridere quando ce l'avevano con chi sacricava Satdium Arcadium da internet..dicevano che così si rovinava "la qualità del dsisco" e quella del suono, che a quanto pare avevano curato (parlavano di alchimia e magia). E' come se Brizzi o Moccia si lamentassero dei loro libri taroccati perchè "si perde la magia". [/quote] No, su questo devo darti torto. A titolo esemplificativo ti posto 3 grafici fatti da me (coi piedi) Il primo [img]http://www.cicloweb.it/cicloweb.it.data/Designs/2008/08foruml1.bmp[/img] è (vorrebbe essere) la sinusoide che indica le frequenze sonore rese da un cd. Il secondo [img]http://www.cicloweb.it/cicloweb.it.data/Designs/2008/08foruml2.bmp[/img] indica col giallo la parte di frequenze che invece viene resa da un mp3: la perdita di qualità è evidente, e anzi il mio grafico è pure troppo buono, visto che la riduzione di "colore" è ancora più drastica in realtà. Il terzo [img]http://www.cicloweb.it/cicloweb.it.data/Designs/2008/08foruml3.bmp[/img] indica col rosso il guadagno di qualità che si ha con gli mp3 di nuova generazione (ora non so bene la sigla): come si vede siamo sempre e comunque lontani dagli standard del cd. Quindi hanno ben ragione Kiedis e compagni a lamentarsi della perdita di qualità: se investi in certi particolari (che magari qualcuno considera da sofisti) ti girano un po' le balle a veder frustrato così ogni tuo sforzo.


Admin - 14/07/2008 alle 03:59

È un po' lo stesso discorso del formato nel cinema, tema caro a Nanni Moretti (memorabile in merito una sequenza di Sogni d'oro). Se un regista gira un film in un formato, deve pretendere (e lo fa, anche se spesso senza risultati) che i cinema proiettino il film in quel formato. Altrimenti la visione dell'autore viene deformata, e - scendendo su un piano più pratico - può capitare che in cima all'inquadratura spuntino microfoni che dovevano starne fuori, o che in un campo largo due personaggi conversino inquadrati solo di metà faccia. Il formato è importante, laddove è parte integrante della qualità della fruizione (e anzi, dirò parte integrante della qualità dell'opera stessa!). Non è così invece per quanto riguarda i libri, quindi Moccia può stare tranquillo ;)


desmoblu - 14/07/2008 alle 06:51

Si, lo so bene. Il mio discorso è che non stiamo parlando di Hendrix o Beethoven.. sentire che si lamentano per la "perdita della magia e dell'alchimia" fa un po' sorridere, soprattutto dopo che hai ascoltato il cd. :)


Bitossi - 14/07/2008 alle 10:39

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Il formato è importante, laddove è parte integrante della qualità della fruizione (e anzi, dirò parte integrante della qualità dell'opera stessa!). Non è così invece per quanto riguarda i libri, quindi Moccia può stare tranquillo [/quote] Mmmmhhh... credo che il direttore del nostro corso postlaurea per "Specialista editoriale" non sarebbe d'accordo. Dopotutto fa spendere migliaia di euro ai suoi allievi per un corso annuale... come li giustificherebbe? :Od: Insomma, senza arrivare alle fotocopie: vi ricordate i libretti "mille lire"? Secondo me erano praticamente illeggibili...


Subsonico - 14/07/2008 alle 13:28

Non è che riusciresti a procurarti le frequenze sonore rese da un vinile?


desmoblu - 14/07/2008 alle 14:04

Dai 20 kHz in giù, in genere. [img]http://www.channld.com/dreamer.jpg[/img] In particolare le frequenze maggiormente esaltate sono quelle intorno agli 8-10 kHz.


mont ventoux - 15/07/2008 alle 20:56

Esistono solo i FIELDS OF THE NEPHILIM e poco altro. Tutto il resto è noia.


uffa - 16/07/2008 alle 20:20

prot :bll:


desmoblu - 16/07/2008 alle 20:40

O madonna..ma erano quelli vestiti da cowboy, no? Me li ricordo perchè Cornell nel suo album solista ha fatto un pezzo con lo stesso nome di una loro canzone della fine anni '80.. "moonchild". Che fortunatamente non c'entra nulla. Scaruffi ne parla non malissimo, quasi li tollera: di solito questo significa 'musica scadente'. Spiacente, eh. Prenditela con Scaruffi.:yoga:


mont ventoux - 21/07/2008 alle 21:38

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] O madonna..ma erano quelli vestiti da cowboy, no? Me li ricordo perchè Cornell nel suo album solista ha fatto un pezzo con lo stesso nome di una loro canzone della fine anni '80.. "moonchild". Che fortunatamente non c'entra nulla. Scaruffi ne parla non malissimo, quasi li tollera: di solito questo significa 'musica scadente'. Spiacente, eh. Prenditela con Scaruffi.:yoga: [/quote] Forse dovresti ascoltare qualcosa prima di giudicare. Il loro stile da cowboy è rimasto immutato, sebbene adesso siano divisi in 3 band diverse e sebbene il nome della band sia rimasto di proprietà del solo singer Carl McCoy, il quale adesso ha altri musicisti con i quali porta avanti il progetto. Che è un progetto di culto, è rimasto tale, ma che non trova alcuna difficoltà a riempire i luoghi in cui vanno a suonare, con un tipo di pubblico che va dai fans di vecchia data ad un pubblico che per motivi anagrafici li ha potuti scoprire solo negli anni 2000, come il sottoscritto. Io amo tutta la scenna gothic-dark, ma ti assicuro che loro sono andati ben oltre.. Moonchild è un bel pezzo, gothic rock della migliore scuola, ma i capolavori della loro discografia sono altri, sia su quell'album, ma soprattutto sul succesivo Elyzium (1990), album che consiglio caldamente a tutti gli appassionati della musica visionaria, cerebrale e oscura. Per quanto riguarda Cornell, ti dico solamente che per sua fortuna è stato anche il cantante di una band che ha creato un capolavoro assoluto come Badmotorfinger (album migliore secondo me del ben più celebrato Superunknown) e che se avesse scritto solo canzoni come la sua Moonchild, avrebbe probabilmente sbagliato mestiere.


Bartoli - 29/07/2008 alle 14:17

Concerto dei Subsonica ME RA VI GLIO SO Scenografia da paura, musica a palla, rock elettronico che piu elettronico non si puo PER DISTACCO il concerto piu bello che abbia mai visto


colorfercene86 - 06/08/2008 alle 22:58

viva ramazzotti riccardo cocciante e i blink 182


super cunego - 09/08/2008 alle 18:14

Che mi dite di Allevi? superlativo al piano!!:clap::clap:


danilodiluca87 - 20/08/2008 alle 23:06

ciao giovani sono entrato in questo topic dopo tanto tempo....mi vergogno un pò davanti a tanta cultura musicale, ci sono alcuni che neanche conosco:Od::Od::Od::Od: io sono un amante della musica dance anni '90 in particolare tutta quella che va dal '94 al '05, i vari Corona, Lady Violet, The Soundlovers, Prezioso, Molella, Gigi, Eiffel 65, Billy More ee tanti altri ne dimentico un numero enorme....insomma tutta la musica TAMARRA(termine positivo....) i miei preferiti sono Danijay, Satoshi Tomie(house) ee Bloom 06 from Eiffel65....invece per quel che riguarda gli anni passati i migliori sono stati Eiffel 65 ee Gabry Ponte, Prezioso, non sbagliavano un pezzo.... hanno cambiato quasi tutti genere, quindi la musica dance da commerciale è diventato un genere di nicchia, la grande italo dance, il cui massimo esponente è il grande Danijay(ricordate il gioco dell'amore del 2002....è la fusione tra due corpi, tra musica e rumore, stacco....) poi mi piace la musica popolare in particolare Gigione ee Jò Donatello(non ridete troppo) ee pure il grande pescarese N'Duccio, il re delle barzellette.... amo tutta la musica commericiale, passata in radio....ed anche alcuni pezzi house più tranquilli, invece odio la moda del DIABOLIKA ee quello skyfo di musica che fanno elektro-house che fanno, facendola passare per la veraa house..... odio la musica metal, rap ee tutte quelle porcate.... c'è qualcuno nelle mie stesse condizioni???? ciaoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo


EugeRambler - 20/08/2008 alle 23:37

Oddio, ora Admin ti banna :Od: Qualcuno conosce i Tunng? Ascoltateli, sono fenomenali!


Salvatore77 - 21/08/2008 alle 00:24

Caro danilodiluca87, i tuoi gusti musicali sono così "diversi" dai miei che purtroppo non abbiamo nessun punto di contatto per una discussione. Per cui ti consiglio di "allargare" il tuo bagaglio musicale con qualcos'altro. Comincia ad ascoltare qualcosa di più semplice e di "larga diffusione"; U2 - The Joshua Tree R.E.M. - Automatic for the People Ligabue - Lambrusco, coltelli, rose e pop corn fra qualche giorno ne riparliamo.


Garda Bike - 21/08/2008 alle 00:34

Aggiungo x danilodiluca87(e qui Admin mi santificherà :D:D) "Ok Computer" dei Radiohead, un capolavoro della musica mondiale. Poi consiglierei qualcosa sul genere rock-metal scandinavo (il mio genere preferito al momento) ma se nn ti piace, pazienza. Oppure qualcosa dei Queen ed dei Guns n'Roses, in particolare i 2 "Use your illusion" e il mitico "Appetite for destruction". ;)


danilodiluca87 - 21/08/2008 alle 00:54

X Trullovolante, Ligabue lo ascolto molto volentieri, anche gli U2 abbastanza, ma tutto limitatamente a quello che passano le radio, la mia radio è sempre accesa, quindi sono ferrato su tutto, ciò che mi manca sono i Queen, Pink Floyd, Gun's'roses, skid road(alcuni amici sono fissati con questa roba) poi molti mi consigliano di non cominciare ad ascoltare la heavy metal molto dura, ma ci sono alcune ballad molto tranquille....però la carica che mi danno la cassa e basso di solito a 140 bpm non me la dà nessuno....in quel campo sono ferratissimo, non me ne scappa una, del passato ee del presente....e sono sempre DJ @ WORK.... WELCOME TO THE DANCEFLOOR.... ma admin cosa ascolta???? mika l'ho capito, perchè deve bannarmi??? anche lui ascolta Gigione??? lu ball du cavall e semplic e nu sball, zi nicoo, cumm'aggia fa cu chesta chiattona...se mis ncap ca vo sta nziembra cun me, a me mi piace la porchetta....la porchetta che tieni tu, ti piace, ti piace il gelatino al gusto di panna, pistacchio e nocciolia....ma poi la fragolina la devi dare a me.... la mia reputazione faceva skyfo, ma ora....:D:D:D:D tunz tunz tunz....inizia il gioco, il gioco dell'amoree


Subsonico - 21/08/2008 alle 01:23

Beh, se hai una certa attitudine per il dancefloor, perchè non passi dai Subsonica (Amorematico o L'eclissi)? Ma anche Depeche Mode, Gorillaz, Faithless, Daft Punk...


Abajia - 21/08/2008 alle 01:25

danilodiluca87, quoque tu?! :Od: (ti salvo solo perché ti piace N'Duccio: un mito!)


danilodiluca87 - 21/08/2008 alle 01:50

weeeee Abajaa il latino me lo sono scordato.... "la gent sta sauritaaaaaa"


Garda Bike - 21/08/2008 alle 10:13

E qui ti correggo Danilo: non Skid Road ma Skid Row. Se vuoi ascoltare alcune loro ballads, ascolta "I remember you" e "18 and life". Ascolta tutte le ballate di Queen, Guns, Aerosmith, Bon Jovi (i primi Bon Jovi, non quelli di adesso musicalmente parlando) ecc... poi passi a qualcosa di più tosto come Ac/Dc, Black Sabbath, Van Halen fino ad arrivare (se ce la fai) a Metallica o Iron Maiden (per esempio). Inizia piano piano poi aumenta l'intensità musicale :D:D. Concordo anche sull'ascoltare gruppi di musica elettronica: i Depeche Mode sono il massimo, poi ti consiglierei i Subsonica, i Kraftwerk e i Royksopp. p.s: io di cantanti abruzzesi conosco Roby Santini: conosci la canzone "Giovanna e Angiolino"? :D:D http://it.youtube.com/watch?v=pbcvhVA66lw

 

[Modificato il 21/08/2008 alle 10:20 by Garda Bike]


danilodiluca87 - 21/08/2008 alle 22:06

[quote][i]Originariamente inviato da Garda Bike [/i] E qui ti correggo Danilo: non Skid Road ma Skid Row. Se vuoi ascoltare alcune loro ballads, ascolta "I remember you" e "18 and life". Ascolta tutte le ballate di Queen, Guns, Aerosmith, Bon Jovi (i primi Bon Jovi, non quelli di adesso musicalmente parlando) ecc... poi passi a qualcosa di più tosto come Ac/Dc, Black Sabbath, Van Halen fino ad arrivare (se ce la fai) a Metallica o Iron Maiden (per esempio). Inizia piano piano poi aumenta l'intensità musicale :D:D. Concordo anche sull'ascoltare gruppi di musica elettronica: i Depeche Mode sono il massimo, poi ti consiglierei i Subsonica, i Kraftwerk e i Royksopp. p.s: io di cantanti abruzzesi conosco Roby Santini: conosci la canzone "Giovanna e Angiolino"? :D:D http://it.youtube.com/watch?v=pbcvhVA66lw [/quote] il grande roby santini, ma vaffancul....lui è di casalbordino, ai confini con il molise, ma abita a Milano....i rokysopp ho già sentito qualcosa What else is there....la musica pop elettronica mi piace....ma la cassa e basso è un'altra cosa.... ciaooooooooooooooooooooooooooo


desmoblu - 21/08/2008 alle 22:18

Stasera rispolvero Zappa...per una notte al lavoro.


Carrefour de l arbre - 23/08/2008 alle 10:24

[quote][i]Originariamente inviato da EugeRambler [/i] Oddio, ora Admin ti banna :Od: Qualcuno conosce i Tunng? Ascoltateli, sono fenomenali! [/quote] e perchè mai? A me piacciono e ormai, conoscendo il gusto per la sperimentazione di nuovi suoni di Marco, gli potrebbero pure piacere...


Subsonico - 23/08/2008 alle 11:55

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] [quote][i]Originariamente inviato da EugeRambler [/i] Oddio, ora Admin [b]ti[/b] banna :Od: Qualcuno conosce i Tunng? Ascoltateli, sono fenomenali! [/quote] e perchè mai? A me piacciono e ormai, conoscendo il gusto per la sperimentazione di nuovi suoni di Marco, gli potrebbero pure piacere... [/quote] leggi bene ;) Li ho sentiti, non male. Anche se pensavo fossero diversi visto che li avevo letti fonte d'ispirazione di un gruppo emergente grunge...


Carrefour de l arbre - 23/08/2008 alle 12:55

fa piacere sapere di dover rientrare al lavoro e di essere ancora così rincoglioniti.....:D


EugeRambler - 23/08/2008 alle 13:48

:bll:


antonello64 - 23/08/2008 alle 22:54

[quote][i]Originariamente inviato da Abajia [/i] (ti salvo solo perché ti piace N'Duccio: un mito!) [/quote] i musicisti che accompagnano 'Nduccio sono veramente bravi: è difficile trovare, tra coloro che si esibiscono nelle feste di piazza, gente così preparata. Basti dire che l'anno scorso aprivano le serate con la versione di Miles Davis di "Time after time".


antonello64 - 25/08/2008 alle 17:02

ieri sera grande concerto di Gino Paoli, con Danilo Rea, Enrico Rava, Roberto Gatto e Rosario Bonaccorso. Il grande Gino ci ha messo il nome e le canzoni, ma il concerto lo hanno fatto gli altri (e lo hanno fatto alla grande).


Admin - 26/08/2008 alle 13:29

Antonello, una curiosità: conosci Francesco Negro, giovane pianista jazz mio compaesano?


danilodiluca87 - 27/08/2008 alle 21:48

i ciclowebbisti non sono interessati alla musica dance....


uffa - 27/08/2008 alle 22:11

abbastanza poco, è vero. siamo compiaciuti di sentirci fini intenditori, di quelli che scovano perle rare nell'immondizia... :D


dietzen - 28/08/2008 alle 02:55

qualcuno è in fissa come me con le luci delle centrale elettrica?


Salvatore77 - 28/08/2008 alle 10:06

[quote][i]Originariamente inviato da danilodiluca87 [/i] i ciclowebbisti non sono interessati alla musica dance.... [/quote] Io :no:


Subsonico - 28/08/2008 alle 11:20

[quote][i]Originariamente inviato da dietzen [/i] qualcuno è in fissa come me con le luci delle centrale elettrica? [/quote] Trasformiamo questo Cicloweb in un altro caz.zo di Cicloweb!! :Od:


danilodiluca87 - 28/08/2008 alle 16:51

[quote][i]Originariamente inviato da Salvatore77 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da danilodiluca87 [/i] i ciclowebbisti non sono interessati alla musica dance.... [/quote] Io :no: [/quote] e allora non ne capisci.... scherzo totò77....sono io quello che a poca cultura musicale:D:D:D:D


Salvatore77 - 28/08/2008 alle 18:57

[quote][i]Originariamente inviato da danilodiluca87 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Salvatore77 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da danilodiluca87 [/i] i ciclowebbisti non sono interessati alla musica dance.... [/quote] Io :no: [/quote] e allora non ne capisci.... scherzo totò77....sono io quello che a poca cultura musicale:D:D:D:D [/quote] Non è vero. Ognuno sente la musica che ritiene opportuno. Adesso che ci sono molte radio e molti canali tematici in TV ed è molto più facile allargare i propri orrizzonti musicali. Per cui non ti fermare e ascolta di tutto. Pooi ti renderai conti di quanti artisti e quanti stili diversi ed entusiasmanti esistono.:yes:


dedalus - 29/08/2008 alle 17:14

[quote][i]Originariamente inviato da dietzen [/i] qualcuno è in fissa come me con le luci delle centrale elettrica? [/quote] io lo ho ascoltato, e sinceramente non capisco tutto il clamore che lo circonda...mi sembra suoni sempre gli stessi accordi e poi si incazzi così per clichè. credo che ci sia anche un lavoro di limatura di qualche produttore capace, specie negli inserti più rumoristici. devo però specificare che sono uno di quelli che difficilmente legge i testi. in questo caso ammetto che il frammento 'andiamo a vedere le luci-i della centrale elettrica' è da brivido, così come 'i cicciccippì non ci sono più' in ogni caso per rimanere nell'ambito italiani emergenti (ma underground) cosa mi dite dei Numero6 ? il loro disco è scaricabile (copertina compresa) da qui: http://www.numero6.com/ io do loro un giudizio molto positivo.


Subsonico - 29/08/2008 alle 20:29

[quote][i]Originariamente inviato da dedalus [/i] [quote][i]Originariamente inviato da dietzen [/i] qualcuno è in fissa come me con le luci delle centrale elettrica? [/quote] io lo ho ascoltato, e sinceramente non capisco tutto il clamore che lo circonda...mi sembra suoni sempre gli stessi accordi e poi si incazzi così per clichè. credo che ci sia anche un lavoro di limatura di qualche produttore capace, specie negli inserti più rumoristici. devo però specificare che sono uno di quelli che difficilmente legge i testi. in questo caso ammetto che il frammento 'andiamo a vedere le luci-i della centrale elettrica' è da brivido, così come 'i cicciccippì non ci sono più' [/quote] L'hai detto. Giorgio Canali (appunto ex CCCP-CSI) se l'è preso sotto l'ascella, non si sa bene perchè. E' prodotto da La Tempesta, la casa discografica di Canali e dei Tre Allegri Ragazzi Morti, una delle poche realtà indipendenti sviluppate. Neanche a me ha fatto una particolare impressione. Lo stile c'è, però i testi sanno di una storia non nostra, anzi sopratutto una storia non sua. Sembra una roba molto anni '80, molto CCCP appunto. Solo che cantare adesso canzoni così sa di niente. Non è come per gli Offlaga Disco Pax insomma, che la realtà di quegli anni l'hanno vissuta e la raccontano adesso, ma in una chiave sonora attualissima.


antonello64 - 31/08/2008 alle 22:57

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Antonello, una curiosità: conosci Francesco Negro, giovane pianista jazz mio compaesano? [/quote] purtroppo no. Comunque la Puglia è una delle migliori regioni italiane a livello jazziztico, con la punta di diamante Gianluca Petrella che è tranquillamente uno dei primissimi trombonisti al mondo. Delle tue parti ho conosciuto personalmente Ettore Carucci, pianista pure lui, che per diverso tempo è stato inquilino di un mio cugino di Roma.


tonymontana - 03/09/2008 alle 15:07

finalmente. bellissimo pezzo. vi amo.


desmoblu - 03/09/2008 alle 16:06

Mah...suona come già sentito. A prima 'vista' direi qualcosa dei Dandy Wharols (Bohemian, in apertura, ma non solo) e qualche pezzo dei Foo Fighters (Learn to fly è il primo che mi viene in mente, nel ritornello), più qualcosa del repertorio oasis.


Subsonico - 03/09/2008 alle 16:14

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Mah...suona come già sentito. A prima 'vista' direi qualcosa dei Dandy Wharols (Bohemian, in apertura, ma non solo) e qualche pezzo dei Foo Fighters (Learn to fly è il primo che mi viene in mente, nel ritornello), più qualcosa del repertorio oasis. [/quote] Le uniche canzoni decenti degli Oasis le ho sentite dal fratello buono. Meglio questi qua:


Subsonico - 04/09/2008 alle 19:47

[img]http://ecx.images-amazon.com/images/I/412D5S8S0CL._SL500_.jpg[/img] (ecx.images-amazon.com) Bello, bello. "R" arrotate o meno. Lo consiglio a tutti quelli affascinati dal lato oscuro. I CSI erano gli intelletuali, I Marlene i poeti degli anni '90, loro gli s.tronzi. Ma sinceramente s.tronzi.


desmoblu - 04/09/2008 alle 19:58

Hahaha Sub, te lo ricordi il passaggio sulla "r" eh? ps: sempre preferito i Marlene..


Garda Bike - 04/09/2008 alle 21:07

Qualcuno di voi conosce gli svedesi Arch Enemy? Li ascolto da qualche tempo e mi piacciono. Mi affascina la voce growl della cantante (avete capito bene, è una donna!!!) Angela Gossow. Non se ne trovano molto di donne con la voce metal così estrema, credo. Forse sono io uno dei pochi nel forum ad ascoltare questo tipo di musica :D:D


Carrefour de l arbre - 04/09/2008 alle 22:23

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [img]http://ecx.images-amazon.com/images/I/412D5S8S0CL._SL500_.jpg[/img] (ecx.images-amazon.com) Bello, bello. "R" arrotate o meno. Lo consiglio a tutti quelli affascinati dal lato oscuro. I CSI erano gli intelletuali, I Marlene i poeti degli anni '90, loro gli s.tronzi. Ma sinceramente s.tronzi. [/quote] IL disco degli Afterhours. Che disco! Tutto bello, dall'inizio alla fine! Roba da far impallidire "Germi"!


dietzen - 05/09/2008 alle 03:10

[quote][i]Originariamente inviato da Garda Bike [/i] Qualcuno di voi conosce gli svedesi Arch Enemy? Li ascolto da qualche tempo e mi piacciono. Mi affascina la voce growl della cantante (avete capito bene, è una donna!!!) Angela Gossow. Non se ne trovano molto di donne con la voce metal così estrema, credo. [/quote] dev'essere la sorella nascosta dei cavallera... :D


Subsonico - 05/09/2008 alle 10:05

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Hahaha Sub, te lo ricordi il passaggio sulla "r" eh? ps: sempre preferito i Marlene.. [/quote] Ah, io li amo tutti, indistintamente :IoI Anzi, devo dire che gli Afterhours erano gli unici che non sopportavo...fino a che non ho ascoltato l'ultimo album e questo qua.


desmoblu - 05/09/2008 alle 19:01

Riscoperto (rispolverato) Johhny Cash.


Carrefour de l arbre - 05/09/2008 alle 20:24

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Riscoperto (rispolverato) Johhny Cash. [/quote] "Hurt" non manca mai in nessun cd che faccio per l'autoradio....


desmoblu - 05/09/2008 alle 20:30

Sta girando proprio in questo momento, non ci crederai :)


uffa - 11/09/2008 alle 12:14

Ieri sera Thielemans al Blue Note di Milano. Almeno lui ho fatto in tempo a vederlo dal vivo, l'anno prossimo fa 87 anni!!! Forse non ha più lo smalto di 30 anni fa, ma è sempre un piacere ascoltarlo... :clap:


dedalus - 15/09/2008 alle 21:15

È morto Richard Wright. :(


Tallo - 16/09/2008 alle 11:51

[quote][i]Originariamente inviato da dedalus [/i] È morto Richard Wright. :( [/quote] Profonda tristezza se ne va un pezzo dei Pink Floyd.Riposa in pace:^o^


Abajia - 16/09/2008 alle 12:02

:gluglu:


dedalus - 16/09/2008 alle 12:10

ragazzi, mi dispiace tornare di nuovo qui con un argomento simile, ma è morto pure Stefano Rosso :( http://www.youtube.com/watch?v=9PDj07NP96k


Admin - 16/09/2008 alle 13:03

Mi prende così, a tradimento, la notizia della morte di Richard Wright, dopo una breve e incurabile malattia. Anche se molti (specie tra i più giovani) non sapranno neanche chi risponde a questo nome, Rick è stato protagonista assoluto di una delle più esaltanti, immaginifiche, leggendarie cavalcate nella storia del rock, 40 anni di mito che risponde al nome di Pink Floyd. [img]http://www.huffingtonpost.com/huff-wires/20080915/eu-britain-pink-floyd/images/0566a159-d897-4357-9675-24f3ef6f310d.jpg[/img] (www.huffingtonpost.com) Wright fondò la band nel 1965 insieme a Roger Waters, Nick Mason e soprattutto Syd Barrett, che fu l'anima indiscutibile della prima fase del gruppo: Barrett, psichedelico fino al midollo, impresse ai Pink Floyd (dal nome di due bluesman di inizio secolo: Pink Anderson e Floyd Council) la loro cifra stilistica fatta di suoni innovativi e canzoni in parte stralunate e in parte (ciò che diede il clamoroso impatto dell'album di esordio) astrali: i Pink Floyd, soprattutto grazie a brani incredibili come Astronomy Domine e Interstellar Overdrive, si guadagnarono l'appellativo di band fantascientifica, proprio nel senso stretto dell'aggettivo. Il primo disco, The Piper at the Gates of Dawn (registrato nel 1967 ad Abbey Road, mentre nella sala accanto i Beatles incidevano Sgt. Pepper), è in pratica un album di Syd Barrett, a cui gli altri componenti contribuiscono cercando di tenere dietro al genio sovversivo e incontenibile del leader. [img]http://blog.nj.com/entertainment_impact_music/2008/09/large_floyd.jpg[/img] (blog.nj.com) Ma Barrett, a causa dell'abuso di droghe, diventa col tempo ingestibile, e (con una scelta che resterà per sempre discutibile), Waters e compagni lo emarginano, affiancandogli dapprima David Gilmour (chitarrista sopraffino) e poi di fatto estromettendo Syd dalla band. Nella confusa prima fase post-Barrett, Richard Wright è il perno della band, e se il secondo disco (A Saucerful of Secrets) è a livelli quasi avvicinabili al primo (malgrado sia stata giubilata l'anima del gruppo) è molto merito del tastierista che compone e canta due canzoni (Remember a Day, che pare uscita pari pari da The Piper, e See-Saw). [img]http://blog.ugo.com/images/uploads/richard-wright.jpg[/img] (blog.ugo.com) Dopodiché Waters prende la leadership, che sarà indiscussa per tutto il decennio dei '70s, con Gilmour a rappresentare l'altra anima dei Pink Floyd. In questo contesto Wright (come anche Mason) vede ridimensionarsi un po' il suo ruolo; in Ummagumma e Atom Heart Mother propone ancora un paio di pezzi tutti suoi, in More e Meddle partecipa principalmente alla stesura di alcune suite più o meno lunghe (soprattutto la meravigliosa Echoes). [img]http://www.rogerwaters.org/images/best/21/floyd2.jpeg[/img] (www.rogerwaters.org) E poi contribuisce alla grandissima a quel paio di pietre miliari che in rapida successione (1973 e 1975) i Pink Floyd regalano al mondo. In The Dark Side of the Moon, oltre alla consueta presenza in fase compositiva comune (Breathe, Time, Any Colour You Like), scrive con Waters Us and Them e soprattutto crea la magnifica The Great Gig in the Sky, suo insuperato capolavoro, tuttora la canzone (secondo una statistica) più usata come sottofondo mentre si fa sesso. Non parole, ma vocalizzi, ad opera della straordinaria voce di Clare Torri (pagata la miseria di 30 sterline!, ma in compenso entrata nella leggenda del rock). In Wish You Were Here, Wright ha un ruolo centrale nella composizione di Shine On You Crazy Diamond (la prima e soprattutto la seconda parte), altro pezzo immortale della band. [img]http://img149.imageshack.us/img149/600/pfdarksc9.jpg[/img] (img149.imageshack.us) Dopo l'album di passaggio (ma sempre eccellente) Animals, seguono anni in cui Waters diventa sempre più ipertrofico e scrive praticamente da solo The Wall, e da solo (senza praticamente) The Final Cut: Wright è addirittura cacciato dal gruppo, il cui leader ormai fa il bello e il cattivo tempo. Finché la corda si spezza, e Waters va da una parte, mentre Gilmour e Mason dall'altra. [img]http://a123.g.akamai.net/f/123/12465/1d/www.nationalpost.com/arts/792406.bin?size=404x272[/img] (a123.g.akamai.net) Dopo una querelle legale relativa al nome della band (chi poteva continuare ad usarlo?) la ebbe vinta Gilmour, che non perse tempo a reintegrare Wright e a proporre la terza fase dei Pink Floyd: quella Gilmourish, dopo quella Barrettiana e quella Watersiana. Il gruppo non ha più troppo da dire a livello compositivo (insomma, avevano già innovato per 15 anni, la vena si era un po' stemperata), ma in compenso si lancia in un paio di memorabili tour mondiali, riassunti nei live Delicate Sound of Thunder (1988) e Pulse (1995). [img]http://www.pinkfloydsound.it/Images_storia/momentarylapseofreasontour3.jpg[/img] (www.pinkfloydsound.it) In particolare resta negli annali il doppio concerto veneziano del 1989, di cui la foto qui sotto spiega praticamente già tutto: le polemiche alla vigilia si sprecano, Venezia è troppo fragile per un simile happening (e per tanto frastuono), dicono quelli che temono che la città possa essere danneggiata. Invece l'evento resterà indimenticabile. [img]http://favonious.ilcannocchiale.it/blogs/bloggerarchimg/favonious/venice_pink1.jpg[/img] (favonious.ilcannocchiale.it) I Pink Floyd di Gilmour producono due album di studio, A Momentary Lapse of Reason nel 1987 e The Division Bell nel 1994: soprattutto in quest'ultimo Richard Wright recupera il ruolo centrale che era stato suo nei primi anni della band: scrive diverse musiche, e canta pure Wearing the Inside Out. [img]http://babychaos.files.wordpress.com/2007/12/division-bell.jpg[/img] (babychaos.files.wordpress.com) E Rick c'è anche, ovviamente, nell'emozionante réunion della band, il 2 luglio del 2005, in occasione del Live8, megaconcerto che si svolge in varie città del mondo con lo scopo di riportare al centro dell'attenzione i problemi dell'Africa. I Pink Floyd riuniti suonano a Londra (dopo gli Who, mentre in contemporanea a Berlino si esibiscono i Cure), 4 canzoni, ma per i fan di tutto il mondo si riaccende la speranza di una possibile riunione stabile, almeno per un'ultima tournée insieme. Non se ne fa niente. Purtroppo il regista televisivo di quella serata si scorda di Wright, MAI inquadrato dalle telecamere mentre suona: uno sgarbo, un'offesa, una vigliaccata direi, che il grande tastierista non meritava. [img]http://newsimg.bbc.co.uk/media/images/45020000/jpg/_45020182_floyd_getty.jpg[/img] (newsimg.bbc.co.uk) Ora, con la morte di Richard Wright, tramontano per sempre i sogni di un ritorno dei Pink Floyd (se ancora questi sogni avevano un senso). Rest in peace, Rick. [img]http://images.theage.com.au/ftage/ffximage/2008/09/16/to_wright2_narrowweb__300x402,0.jpg[/img] (images.theage.com.au) (Una versione live del 1988 di The Great Gig in the Sky)

 

[Modificato il 16/09/2008 alle 13:27 by Admin]


Subsonico - 16/09/2008 alle 13:14

Sempre degli avari, i Pink Floyd. I bimbi di "Another Brick in the Wall" sono in causa col gruppo per una questione di compensi, credo :D


Raf Benson - 16/09/2008 alle 13:14

[quote][i]Originariamente inviato da dedalus [/i] È morto Richard Wright. :( [/quote] Stasera lo so già che mi sparerò The Dark side of the Moon e l'orecchio andrà sicuramente a focalizzare sulle tastiere, in pezzi come Speak to Me o l'intro di The Great Gig in The Sky.


desmoblu - 16/09/2008 alle 13:20

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Sempre degli avari, i Pink Floyd. I bimbi di "Another Brick in the Wall" sono in causa col gruppo per una questione di compensi, credo :D [/quote] Posso dire senza farmi linciare che quel pezzo non m'è mai piaciuto?


dedalus - 16/09/2008 alle 14:02

dillo pure tranquillamente. dal canto mio aggiungo che the wall rispetto al trittico che lo ha preceduto suona un po'stanco (specie l'ultima parte). secondo me se non fosse stato per i concerti che ci organizzavano intorno e per il memorabile film, avrebbe avuto molta meno fortuna.. tutto questo IMHO, eh...


Admin - 16/09/2008 alle 14:23

Sì, in effetti da qualche anno è in atto una rivalutazione al ribasso di The Wall. Concordo con Dedalus, quel disco contiene troppa roba, se finisse a Comfortably Numb (la canzone forse più bella, non a caso una delle tre cofirmate da Gilmour) sarebbe meglio, il lato B del disco 2 è praticamente inascoltabile (a parte Run Like Hell, altra canzone anche di Gilmour; la terza del disco è Mother). Però ragazzi, il lato A del disco 1 è una delle cose più potenti di sempre, semplicemente spettacolare... Anzi, ora me lo riascolto (non ho potuto evitare di mettere su finora The Dark Side of the Moon, The Division Bell e A Saucerful of Secrets). Preciso che non ritengo Gilmour più bravo di Waters, eh! Solo che le cose scritte insieme sono molto più belle degli episodi singoli. Tra l'altro i testi di Waters sono sempre a livelli di sublime bellezza (il picco secondo me in Wish You Were Here, l'album dico)... Prima o poi vi propongo un'analisi della discografia dei Pink Floyd disco per disco :)


desmoblu - 16/09/2008 alle 14:30

Hai dimenticato di dire che Shine on you crazy diamond era ispirata/dedicata a Barrett


Tallo - 16/09/2008 alle 14:39

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Sì, in effetti da qualche anno è in atto una rivalutazione al ribasso di The Wall. Concordo con Dedalus, quel disco contiene troppa roba, se finisse a Comfortably Numb (la canzone forse più bella, non a caso una delle tre cofirmate da Gilmour) sarebbe meglio, il lato B del disco 2 è praticamente inascoltabile (a parte Run Like Hell, altra canzone anche di Gilmour; la terza del disco è Mother). Però ragazzi, il lato A del disco 1 è una delle cose più potenti di sempre, semplicemente spettacolare... Anzi, ora me lo riascolto (non ho potuto evitare di mettere su finora The Dark Side of the Moon, The Division Bell e A Saucerful of Secrets). Preciso che non ritengo Gilmour più bravo di Waters, eh! Solo che le cose scritte insieme sono molto più belle degli episodi singoli. Tra l'altro i testi di Waters sono sempre a livelli di sublime bellezza (il picco secondo me in Wish You Were Here, l'album dico)... Prima o poi vi propongo un'analisi della discografia dei Pink Floyd disco per disco :) [/quote] Concordo,il lato A è veramente molto molto bello l'altro meno se non fosse per Comfortably Numb semplicemente un capolavoro,la versione del live Pulse rimane senza dubbio la mia canzone preferita ogni volta che l'ascolto mi commuovo,poi quando la suono mi sento su un altro pianeta. Aspetto la tua analisi Admin,non vedo l'ora di leggerla;)


Raf Benson - 16/09/2008 alle 14:54

A mio parere il lato B del disco 2 (ah il vinile!!!) è in effetti il meno riuscito, se ci si ferma al solo aspetto prettamente compositivo. Se lo si associa però sia al film che ai vari show live che negli anni sono stati proposti (non solo da Waters), tra cui spicca il famoso concerto di Berlino del '90, assume un potere evocativo fantastico. Chi si può scordare degli enormi fantocci dell'insegnante o del giudice in The Trial con la band che suona dietro al muro. Certo, tutto ciò non ha niente di Barrettiano, ma fa sempre parte del mito globale dei PF, tanto quanto il concerto di Venezia.


Admin - 16/09/2008 alle 15:07

Ah beh, su questo non posso proprio darti torto, Raf. :cincin: Il film è bellissimo, anche se meglio ancora è la parodia dei martelloni fatta in una puntata dei Simpson :D


Raf Benson - 16/09/2008 alle 17:06

L'anno scorso a luglio al castello di Vigevano ci fu un bel concerto di una band locale che ripropose una rivitazione dello show di Roger Waters a Berlino [email]http://www.pinkfloydthewallattheopera.com [/email] (con un chitarrista sopraffino - provare per credere vi linko confortably numb ascoltatevi l'assolo: [email]http://www.youtube.com/watch?v=7GwA1csNt8Q[/email] ). Si vede che in preda ai fumi del concerto ed assillato dai soliti casini doping al tour, feci un'associazione di idee terribile: Pink poteva essere un ciclista e il muro quello del doping. C'è tutto: il preparatore che lo convince (Just a little pin prick, there'll be no more aaaaaaaah!, But you may feel a little sick, Can you stand up?, I do belive it's working good, That'll keep you going through the show, Come on it's time to go); l'ambiente che lo scarica una volta beccato (In perfect isolation here behind my wall); il procuratore Torri che gli da due anni (In all my years of judging, I have never heard before of, Some one more deserving, The full penalty of law). :hammer:


Bitossi - 16/09/2008 alle 23:33

[quote][i]Originariamente inviato da dedalus [/i] dal canto mio aggiungo che the wall rispetto al trittico che lo ha preceduto suona un po'stanco... [/quote] Quindi poni anche "Animals" tra i lavori validi del gruppo? Lo chiedo con curiosità, perché ricordo che all'epoca l'avevamo un po' massacrato. Però saranno 25 anni che non lo riascolto, ed è uno tra i pochissimi che non ho riacquistato in CD... va a finire che me lo compro. Mi dispiace per Wright, un tastierista "semplice", ennesima dimostrazione che la tecnica in musica conta poco, anzi a volte niente. R.I.P. C'è da dire che comunque per me i PF erano morti dopo e insieme a "The wall", che giustamente oggi non convince molto... Sfido, segna il passaggio definitivo da una dimensione in qualche modo ancora "alternativa" ad una certa gigioneria (vogliamo definirla manierismo?) di chiaro stampo pop! Al mio senno di poi odierno, il lavoro tutto sommato più riuscito dei PF (escludendo dal discorso il primo disco, pietra miliare "a prescindere") risulta "Meddle", che stranamente nessuno ha nominato... :( Dopo la "sigla televisiva" iniziale ("One of these days") seguono brani brevi e concisi, tra cui un blues cinofilo ed una piacevolmente inutile "Saint Tropez", che introducono la maestosa, enigmatica e malinconica suite della (ex) seconda facciata. Un crescendo perfetto... Mi dispiace molto anche per Stefano Rosso.


dedalus - 17/09/2008 alle 11:41

animals è un disco molto complicato secondo me. lo considero uno dei migliori dei PF: ha un sound agghiacciante, la voce di waters, che non è 'bella', ma è ficcante, quasi antipatica (forse quello era l'effetto) e passaggi strumentali molto gradevoli. forse è il disco più 'freddo' del gruppo. meddle probabilmente rappresenta l'apice di un certo stile di album PF (2-3 canzoni + suite). rimane memorabile, e probabilmente la perfezione e la pulizia di quella registrazione è rimasta inavvicinabile. il clima di quegli anni tra l'altro è ben documentato nel live a Pompei.


Tallo - 17/09/2008 alle 11:52

[quote][i]Originariamente inviato da dedalus [/i] animals è un disco molto complicato secondo me. lo considero uno dei migliori dei PF: ha un sound agghiacciante, la voce di waters, che non è 'bella', ma è ficcante, quasi antipatica (forse quello era l'effetto) e passaggi strumentali molto gradevoli. forse è il disco più 'freddo' del gruppo. meddle probabilmente rappresenta l'apice di un certo stile di album PF (2-3 canzoni + suite). rimane memorabile, e probabilmente la perfezione e la pulizia di quella registrazione è rimasta inavvicinabile. il clima di quegli anni tra l'altro è ben documentato nel live a Pompei. [/quote] Animals è uno degli album che preferisco dei Pink Floyd,mi piacciono tutte le canzoni dalla prima all'ultima,lo conosco quasi a memoria,è molto orecchiabile.Lo preferisco sinceramente anche a Meddle anche se Echoes e One of these days rimangono delle vere e proprie pietre miliari nella storia della musica.


Garda Bike - 20/09/2008 alle 19:58

Oggi pomeriggio mi sono preso l'ultimo album dei Metallica, dal titolo "Death Magnetic". Voto: OTTIMO! Un pezzo più bello e più lungo dell'altro (il meno breve dura 5 minuti) e che ricordano molto i Metallica dei primi album (da "Kill 'em all" a "Ride the Lightning", da "Master of Puppets" a "...and Justice for all") con grandi riff ed assoli di Kirk Hammett, la grande voce di James Hetfield e con Robert Trujillo per la prima volta alla registrazione di questo nuovo album in studio. All'interno del disco si trova la terza parte della saga "The Unforgiven" in cui per la prima volta i Metallica utilizzano un pianoforte. Suoni molto più curati in tutte le canzoni, soprattutto la batteria di Lars Ulrich. Insomma questo è davvero un grande ritorno agli antipodi per i 4 "Horsemen" californiani. Per i veri appassionati del genere consiglio vivamente questo cd, che magari non è un capolavoro ma poco ci manca.


antonello64 - 29/09/2008 alle 23:44

sabato sera un concerto allo stato puro. Stefano Battaglia entra, si siede al pianoforte senza dire una parola, suona per un'ora e mezza senza la minima interruzione (improvvisazione totale), si alza per l'applauso di fine concerto, esce, rientra per il bis, e, sempre senza dire una una parola, improvvisa un bis di 20 minuti. Quasi due ore di musica senza la minima interruzione (escluso l'applauso di richiesta bis) e senza aver detto neanche una sillaba. Più concerto di così...


jonoliva82 - 30/09/2008 alle 15:18

[quote][i]Originariamente inviato da Garda Bike [/i] Oggi pomeriggio mi sono preso l'ultimo album dei Metallica, dal titolo "Death Magnetic". Voto: OTTIMO! Un pezzo più bello e più lungo dell'altro (il meno breve dura 5 minuti) e che ricordano molto i Metallica dei primi album (da "Kill 'em all" a "Ride the Lightning", da "Master of Puppets" a "...and Justice for all") con grandi riff ed assoli di Kirk Hammett, la grande voce di James Hetfield e con Robert Trujillo per la prima volta alla registrazione di questo nuovo album in studio. All'interno del disco si trova la terza parte della saga "The Unforgiven" in cui per la prima volta i Metallica utilizzano un pianoforte. Suoni molto più curati in tutte le canzoni, soprattutto la batteria di Lars Ulrich. Insomma questo è davvero un grande ritorno agli antipodi per i 4 "Horsemen" californiani. Per i veri appassionati del genere consiglio vivamente questo cd, che magari non è un capolavoro ma poco ci manca. [/quote] Aiuto....Io non mi sono ancora azzardato ad ascoltare questo CD, dopo l'orrore St Anger con Frantic tic tac. Adesso mi fai venire voglia di sentirlo...


jonoliva82 - 30/09/2008 alle 15:24

[quote][i]Originariamente inviato da Garda Bike [/i] Qualcuno di voi conosce gli svedesi Arch Enemy? Li ascolto da qualche tempo e mi piacciono. Mi affascina la voce growl della cantante (avete capito bene, è una donna!!!) Angela Gossow. Non se ne trovano molto di donne con la voce metal così estrema, credo. Forse sono io uno dei pochi nel forum ad ascoltare questo tipo di musica :D:D [/quote] Io qualche volta mi ascolto gli Arch Enemy.Credo che la voce sia il risultato della sovrapposizione di due-tre voci, delle quali quella della ragazza, che cmk è veramente cattiva. Se ti piace la musica death un po melodica prova assolutamente i Dark Tranquillity.Se invece preferiscila più lugubre Black metal (gli arch sono un misto dei generi)c'è un album dei Mayhem un po datato che è insuperabile."De Mysteriis dom sathanas", il titolo è tutto un programma e i testi sono quanto di più urtante esista per la sensibilità:la musica tecnicamente è eccezionale.


Bitossi - 30/09/2008 alle 15:34

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] sabato sera un concerto allo stato puro. Stefano Battaglia entra, si siede al pianoforte senza dire una parola, suona per un'ora e mezza senza la minima interruzione (improvvisazione totale), si alza per l'applauso di fine concerto, esce, rientra per il bis, e, sempre senza dire una una parola, improvvisa un bis di 20 minuti. Quasi due ore di musica senza la minima interruzione (escluso l'applauso di richiesta bis) e senza aver detto neanche una sillaba. Più concerto di così... [/quote] Eh, questi milanesi taciturni... :Od: E' curioso, perché io di Battaglia ho un ricordo di segno diverso: molti anni fa, in un jazz club ormai defunto (il Tangram), smise di suonare, infastidito da un tavolo rumoroso, e apostrofò i tizi abbastanza seccamente, chiedendo di smetterla di fare cagnara (ma che cosa avrebbe dovuto dire Bill Evans al Village Vanguard, il 25 giugno del 1961? :Od: )


Admin - 30/09/2008 alle 16:33

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] (ma che cosa avrebbe dovuto dire Bill Evans al Village Vanguard, il 25 giugno del 1961? :Od: ) [/quote] Lorenzovic, non mi far andare a cercare su Wikipedia o altrove l'episodio: ce lo racconti? :cincin:


pacho - 30/09/2008 alle 17:11

http://www.youtube.com/watch?v=aV5eKr4uorg http://www.youtube.com/watch?v=dFVLg3xXmL0 http://www.youtube.com/watch?v=EPcjkgYS-cU&feature=related (con maglietta di Joe..) http://www.youtube.com/watch?v=sBdd9Oz_gsM http://www.youtube.com/watch?v=EYJOq6VnV2U http://www.youtube.com/watch?v=4yTIpcwBTTs http://www.youtube.com/watch?v=tuwNkphrUjg http://www.youtube.com/watch?v=oV4LR-7cV3Y

 

[Modificato il 30/09/2008 alle 17:38 by pacho]


Bitossi - 30/09/2008 alle 17:17

E' molto semplice: quella domenica il grande piano trio di Bill Evans (Scott LaFaro al contrabbasso, Paul Motian alla batteria) fece la sua ultima apparizione, in 5 "set" (allora si usavano set di 35/40 minuti) al Village Vanguard di New York. Purtroppo una decina di giorni dopo LaFaro morì in un incidente automobilistico, a soli 25 anni. Il fatto è che il gruppo aveva fatto in tempo a registrare solo 2 LP in studio, il primo alla fine del 1959 (Portrait in jazz) e l'altro all'inizio del 1961 (Explorations). Ma proprio a metà del 1961 il trio stava producendo una musica spettacolare, per certi versi inaudita, che si sviluppava e migliorava giorno per giorno e costruiva una lezione di piano trio ancora forse ineguagliata, le cui influenze sono tuttora avvertibili chiaramente in questo tipo di formazione, e non solo. Quel giorno le cose andavano ancor meglio del solito, e quindi, una volta sciolto giocoforza il gruppo, ci si trovò con queste registrazioni in cui il trio suonava magnificamente (e che goduria ancor oggi), ma... al cospetto di un pubblico che definire distratto è un eufemismo. Da quella data vennero tratti due LP ("Waltz for Debby" e "Sunday at the Village Vanguard"), e successivamente (ma solo nel 2005) tutto il materiale di quella giornata venne riunito in un triplo CD, anche se esisteva precedentemente un box "completo" delle registrazioni di Evans per la Riverside (12 CD!). Per chi li conosce bene, sono dischi che causano un'alternanza di ammirazione per il livello artistico assoluto, nonché per la classe del gruppo (e per l'[i]aplomb[/i]...), e... disperazione per alcuni brani quasi rovinati da risate, chiacchiericcio, rumore di posate e bicchieri...


uffa - 30/09/2008 alle 20:29

Ma no, il rumore di posate non è così terribile, si sentono appena appena all'inizio di qualche pezzo... A meno che non stia toppando cd (live del 25 giugno 1961, no?). p.s. mi sono 'procurato' naked city... :D:D:D


antonello64 - 30/09/2008 alle 22:26

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] E' curioso, perché io di Battaglia ho un ricordo di segno diverso [/quote] l'avevo già visto qualche anno fa, e dopo il concerto chiese espressamente al pubblico di fermarsi per fare quattro chiacchiere. Fece una specie di conferenza stampa, col pubblico che gli chiedeva di tutto e lui che rispondeva: una cosa molto simpatica e molto gradevole. Sapevi che agli inizi alternava jazz e musica classica (Bach in particolare)? P.S. i musicisti che trattano male chi fa cagnara, hanno tutto il mio appoggio


Bitossi - 01/10/2008 alle 00:37

[quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] Ma no, il rumore di posate non è così terribile, si sentono appena appena all'inizio di qualche pezzo... [/quote] 'nzomma... il disturbo è evidente e frequente soprattutto nei brani che finirono nel disco "Waltz for debby" (che fra l'altro è il più sublime a mio avviso tra i due originali), e comincia subito, a tre secondi dall'inizio del primo brano (My foolish heart). E' poi particolarmente presente nelle cosiddette "alternate take", che non erano state immesse nell'originale LP proprio per questo motivo. Ma che impianto hai? :D Se pensiamo che Jarrett minaccia di sospendere un concerto e sfancula un'intera città per il flash di un fotografo... :Od: Per Antonello: Battaglia è un "hombre de conservatorio"... e si sente!


antonello64 - 01/10/2008 alle 01:10

un mio amico che ha studiato con Battaglia qualche anno fa a Siena (e adesso studia con Franco D'Andrea) stravede per lui: lo ritiene superiore addirittura a Keith Jarrett.


uffa - 01/10/2008 alle 10:18

impianto ottimo, però è vero che ascolto a volume piuttosto basso. in questo momento ci ho fatto attenzione in modo particolare e devo dire che non mi infastidisce, anzi mi sembra di essere nel locale con loro :D Non è che confondi le stoviglie con le spazzole sui piatti? Sai com'è, l'udito ad una certa età... :Od: Jarrett? Bravino, un po'il Papetti del pianoforte, ora con atteggiamenti da divinità :D:D:D


Ottavio - 01/10/2008 alle 12:58

A me non disturbano affatto i (pochi) rumori nei due (meravigliosi) cd di Bill Evans. Al Village Vanguard è impossibile non fare rumore visto che si beve e ci si siede praticamente sul palco. Due anni fà al Vanguard Eric Reed mi si è seduto accanto durante un break.


desmoblu - 01/10/2008 alle 14:46

Io mi sento a casa sentendovi parlare di Evans. E ora: petizione popolare 'adottate un desmoblu'.:D


Bitossi - 01/10/2008 alle 17:48

[quote][i]Originariamente inviato da Ottavio [/i] A me non disturbano affatto i (pochi) rumori nei due (meravigliosi) cd di Bill Evans. Al Village Vanguard è impossibile non fare rumore visto che si beve e ci si siede praticamente sul palco. Due anni fà al Vanguard Eric Reed mi si è seduto accanto durante un break. [/quote] Secondo me finiscono per non disturbare perché la musica è di livello altissimo, però non sono pochi, anzi... forse non esistono altri dischi di così alto valore, nel jazz o anche in altre musiche, con una così grande quantità di disturbo, o almeno a me non ne vengono in mente tra i dischi ufficiali. Poi, mettiamoci nei panni di Evans: sai che non potrai mai più suonare con quel trio, ti ritrovi in mano delle registrazioni in cui il gruppo suona meglio che mai, ma queste registrazioni non sono perfette. Mi pare proprio di ricordare che "Waltz for Debby" venne pubblicato qualche mese dopo l'altro, sonoramente meglio riuscito, anche a causa dei dubbi di Evans e del produttore Keepnews. Forse per caso, finì poi per contenere i brani più "emozionali", e a corroborare l'immagine di Evans come grande autore e interprete romantico.


uffa - 03/10/2008 alle 21:01

Parlatemi di Elis Regina. Ho visto oggi un suo video del '79 (Montreux), in particolare Aguas de Marco ma ancora di più Madalena mi hanno colpito... Pezzi che già conoscevo, ma questa volta avevano qualcosa in più!


desmoblu - 14/10/2008 alle 19:55

Sapete una cosa? Mi manca molto la sensazione di scartare un cd, comprato al negozio di cd, magari prenotato un mese prima. Che anno era? Il '96, forse, Superunknown dei Soundgarden preso con due anni di ritardo. Sera d'inverno, mi telefonano e io corro in là, poi lo scarto e passo una settimana ad ascoltarlo e riascoltarlo. Oggi s'è perso tutto questo, almeno un po': sisi, emmepitre, ma anche cd presi al superercato insieme al cavo della stampante e alla schiuma da barba e al pane in cassetta, e i negozi che sono spariti, e la musica che è tutta sullo stesso piano. Non c'è differenza tra avere un mp3 di Monk e uno dei lunapop (per dire), a livello di attesa, di ricerca, di SCELTA. Ecco, ho finito. (Se avessi tempo e soldi, cerherei ancora negozi di dischi e comprerei ancora nugoli di album)


cunego - 15/10/2008 alle 08:08

Di quell'album ascolto sempre volentieri "My wave"!:yes:


desmoblu - 15/10/2008 alle 10:20

Un blues prestato al rock, accordature in drop D. :)


cunego - 15/10/2008 alle 22:10

Visto che siamo in tema, qualcuno suona qualche strumento?:D


Subsonico - 16/10/2008 alle 13:23

[quote][i]Originariamente inviato da cunego [/i] Visto che siamo in tema, qualcuno suona qualche strumento?:D [/quote] Qua scatarrano quasi tutti ;) (io vorrei però menarmi anche su armonica, marimba, maracas e atari)


Carrefour de l arbre - 17/10/2008 alle 12:47

ehi sub, qualche consiglio non italiano? sono un pò fermo....


Subsonico - 17/10/2008 alle 13:16

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] ehi sub, qualche consiglio non italiano? sono un pò fermo.... [/quote] a dir la verità son fermo anch'io, adesso sta uscendo qualcosa. Tipo "Hawk is Howling" dei Mogwai che ha dei bei guizzi ma è molto lontano da Young Team (però ho fatto solo un paio d'ascolti, sorry). Non so, mai sentito i Dresden Dolls? Fanno punk-cabaret Brechtiano (lasciano il segno insomma :D). Ti consiglio il primo album omonimo. Per il rispolvero, non so se hai mai sentito i Flipper, uno dei gruppi hardcore di San Francisco dei primi anni '80. Il loro unico album si chiama Generic. Italiani che cantano in inglese e strumentali vanno bene? darei un'occhiata ai myspace dei Dirty Candy (Elettronica) e Noise Room (space post-rock) e a "So young" dei Clark Nova. (ma ovviamente attendo soprattuto i nuovi di Capossela e Marta sui tubi, mentre domani vado a sentirmi Uochi Toki)


Carrefour de l arbre - 18/10/2008 alle 09:25

ma Uocki Tocki ha fatto un disco nuovo? Io lo sentii nel tour de "il primo semestre", faceva sbudellare dal ridere come testi.... Ascolterò i Mogwai, mentre i Dresden Dolls non mi hanno mai entusiasmato. Thanx! ;)


riddler - 20/10/2008 alle 17:29

Un recente e attendibilissimo sondaggio, di cui non vi posso svelare l'autore per il momento altrimenti potreste anche andarlo a scovare da qualche parte, ha stabilito pensate un pò quale sia stata la canzone più dolce dal 2000 ad oggi, e il risultato è alquanto sorprendente, adesso, vi invito a scoprire quale sia...


Subsonico - 20/10/2008 alle 23:18

mmm...Fuck you di Eamon? :D


riddler - 21/10/2008 alle 10:24

No dai cmq un aiuto è italiana!


bianconiglio - 21/10/2008 alle 17:34

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Sapete una cosa? Mi manca molto la sensazione di scartare un cd, comprato al negozio di cd, magari prenotato un mese prima. Che anno era? Il '96, forse, Superunknown dei Soundgarden preso con due anni di ritardo. Sera d'inverno, mi telefonano e io corro in là, poi lo scarto e passo una settimana ad ascoltarlo e riascoltarlo. Oggi s'è perso tutto questo, almeno un po': sisi, emmepitre, ma anche cd presi al superercato insieme al cavo della stampante e alla schiuma da barba e al pane in cassetta, e i negozi che sono spariti, e la musica che è tutta sullo stesso piano. Non c'è differenza tra avere un mp3 di Monk e uno dei lunapop (per dire), a livello di attesa, di ricerca, di SCELTA. Ecco, ho finito. (Se avessi tempo e soldi, cerherei ancora negozi di dischi e comprerei ancora nugoli di album) [/quote] E' vero, hai pienamente ragione. Io ripenso ancora con nostalgia ai sabato pomeriggio passati a frugare nei contenitori di vinile... e la gioia quando trovavo qualcosa di veramente...:cool: :hippy:


Subsonico - 21/10/2008 alle 18:36

[quote][i]Originariamente inviato da riddler [/i] No dai cmq un aiuto è italiana! [/quote] qualcosa del binomio/nemesi Va-sco-Ro-ssi-Ligabbue?


Zanarkelly - 21/10/2008 alle 19:02

Secondo me quella di Jovanotti: "A te" o qualcosa del genere. A me personalmente fa cagare, ma mia moglie dice che è stupenda.


Salvatore77 - 21/10/2008 alle 19:45

[quote][i]Originariamente inviato da Zanarkelly [/i] Secondo me quella di Jovanotti: "A te" o qualcosa del genere. A me personalmente fa cagare, ma mia moglie dice che è stupenda. [/quote] In effetti gli ultimi lavori di Jovanotti sono un pò troppo fiacchi e lagnosi.


bianconiglio - 21/10/2008 alle 20:18

[quote][i]Originariamente inviato da Salvatore77 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Zanarkelly [/i] Secondo me quella di Jovanotti: "A te" o qualcosa del genere. A me personalmente fa cagare, ma mia moglie dice che è stupenda. [/quote] In effetti gli ultimi lavori di Jovanotti sono un pò troppo fiacchi e lagnosi. [/quote] Solo gli ultimi...??:D:Od: No davvero, per me il Jova è uno dei cantanti italiani più sopravvalutati. Il suo voler essere "alternativo" mi fa venire il mal di pancia


Salvatore77 - 21/10/2008 alle 21:26

In effetti è un pò tutto il panorama musicale italiano un pò fiacco. Sono davvero poche le cose che negli ultimi anni mi sono piaciute. Forse in questo decennio qualcosa dei Verdena.


Subsonico - 21/10/2008 alle 23:35

L'Italia paga molto l'assenza di un gruppo più o meno alternativo che faccia da ponte con l'estero. Al contrario, i più venduti in Italia (Vasco Rossi, Ligabue, Jovanotti) son nulli all'estero. I Subsonica potevan provarci ma evidentemente non gli interessava. Al contrario Gli Afterhours ci han provato, ma in Italia non si son sdoganati del tutto. Alla fine dei gruppi alternativi Italiani uno di quelli che conta di più all'estero sono i Verdena. Peccato sappiano suonare e non scrivere canzoni.


Monsieur 40% - 22/10/2008 alle 01:42

Durante un recente viaggio a Milano (:D) ho avuto modo di ascoltare, tra le tante ore spese in macchina, i tre cd (credo si siano fermati a tre; in ogni caso, i primi tre) degli Otto Ohm, un gruppo (credo) romano che mi è stato consigliato da un amico. C'è qualche bel testo, ma è un po' pesante la musica troppo ridondante e la monotonia del tono della voce principale. Voi li conoscete? Giudizi?


Bartoli - 22/10/2008 alle 02:08

Crepuscolaria, come le illusioni ... Un buon gruppo, "Fumo denso" la canzone migliore, non so che fine abbiano fatto


Salvatore77 - 22/10/2008 alle 08:40

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] L'Italia paga molto l'assenza di un gruppo più o meno alternativo che faccia da ponte con l'estero. Al contrario, i più venduti in Italia (Vasco Rossi, Ligabue, Jovanotti) son nulli all'estero. [/quote] Non credo che come dici tu, il ponte con l'estero aiuti i gruppi italiani. Credo che la poca qualità ma soprattutto la scarsa attitudine alla sperimentazione sia colpa delle case discografiche che preferiscono puntare su cantanti melodici e gruppi per ragazzi, invece che investire un filone più alernativo. Cioè si vendono dischi che si sa già che il cliente compra. Qualche gruppo italiano va all'estero per produrre i dischi (Negramaro e i vecchi Litfiba) ma se ne tornano sempre con la stessa solfa. Ligabue e Rossi fanno sempre le stesse canzoni già da un pò di anni, mentre gli altri cantautori come De Gregori, Fossati, Venditti (per chi piacciono, a me no) anche se fanno dischi, vengono completamente snobbati.


riddler - 22/10/2008 alle 09:33

No nessuna di quelle menzionate è...


desmoblu - 22/10/2008 alle 10:20

[quote][i]Originariamente inviato da bianconiglio [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Salvatore77 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Zanarkelly [/i] Secondo me quella di Jovanotti: "A te" o qualcosa del genere. A me personalmente fa cagare, ma mia moglie dice che è stupenda. [/quote] In effetti gli ultimi lavori di Jovanotti sono un pò troppo fiacchi e lagnosi. [/quote] Solo gli ultimi...??:D:Od: No davvero, per me il Jova è uno dei cantanti italiani più sopravvalutati. Il suo voler essere "alternativo" mi fa venire il mal di pancia [/quote] Fantastica ed emblematica l'immagine di lui sul palco, durante un concerto, che inizia a strimpellare la chitarra (ma senza conoscere gli accordi, s'era studiato la posizione delle dita) ma poi si accorge che non è accordata. Solo che non è capace ad accordarsela, e con un sorriso e un certo imbarazzo chiama un chitarrista per farselo fare.. Jovanotti è uno dei primi prodotti di Cecchetto, non dimentichiamo. :) E sopravvalutati- insieme a lui (parlo dell'Italia): Vasco, Pezzali, Ligabue (che nella scrittura un po' si salva), Ferro ("ebbasta!"), Moro, più i soliti intoccabili.


Salvatore77 - 22/10/2008 alle 10:41

Ligabue sopravvalutato? Non direi, dopotutto i primi album sono molto belli, ora fa canzonette che somigliano molto a gingle pubblicitari.


desmoblu - 22/10/2008 alle 11:18

Difatti..


Salvatore77 - 22/10/2008 alle 11:24

Diciamo che adesso vive di rendita, ma il meglio di Ligabue lo ha dato nel 1990 con l'album "Ligabue" e nel 1991 con l'album "Lambrusco coltelli rose & popcorn".


Zanarkelly - 22/10/2008 alle 11:32

Anche secondo me Ligabue è sopravvalutato. Ha tanto successo, ma sia musicalmente sia come testi non è niente di particolare. Per i testi, in particolare, tranne qualche eccezione, io vivo nella convinzione che lui scriva su tanti bigliettini delle belle e brevi frasi ad effetto, poi le metta in un cappello (ovviamente da cowboy) e poi le estragga a caso, facendone uscire una canzone.


Bartoli - 22/10/2008 alle 11:40

Non la vedo cosi male comunque la musica italiana Non capisco come facciate a valutare nell'ottica meglio i Verdena dei Subsonica Ho visto entrambi live essendo fan di tutti e due i gruppi, ma mentre a metà del concerto dei primi mi stava venendo il latte alle ginocchia, i Sub mi hanno esaltato per 3 ore E non credo si siano seduti sugli allori, fanno un rock elettronico da paura (sentitevi la cover di "Up patriots to arms" si Battiato Dopo di loro citerei i Negrita, "Reset" , "Radio zombie" e "L'uomo sogna di volare", in attesa di "HELLdorado" sono lavori di tutto rispetto e in continua ascesa Gli Afterhours sono un altro gran bel gruppo anche se "Riprendere Berlino" non mi convince Fra i nuovi citerei Le Striscie e i Baustelle


desmoblu - 22/10/2008 alle 11:53

In Italia salverei Afterhours e Marlene (anche se ultimamente..). Tra gli emergenti qualcuno c'è ma aspetto. I Subsonica? Potevano evolvere in un rock elettronico, non l'hanno fatto: si son persi tra i meandri dei pezzi 'che potrebbero piacere a quelli che vanno in discoteca'. E questo non si chiama rock. (in pratica: dopo i primi due album si sono intamarriti in maniera incredibile). I Verdena? Non sanno scrivere e non sono dei mostri di tecnica, siamo sempre in quel limbo tra punk e grunge 'alla Nirvana': qualche pezzo lo azzeccano comunque, molti altri sono i soliti 'sentito uno sentiti tutti'.


Salvatore77 - 22/10/2008 alle 12:55

Io non affermo con certezza se un gruppo come i Verdena sono meglio dei Subsonica. Diciamo che in assoluto nessuno può dire cos'è meglio e cos'è peggio, ma in base al mio bagaglio musicale e le mie preferenze soggettive ritengo che i Verdena sono buoni. Mi solleticano e mi danno l'impressione di un gruppo inusuale fuori dagli schemi. I Subsonica li conosco poco e quello che ho sentito non mi piace granchè. All'estero c'è tutto quello che c'è in italia fatto molto meglio e fatto da vari gruppi, quindi si può anche scegliere.


Subsonico - 22/10/2008 alle 13:03

Tiziano Ferro per me invece è un po' sottovalutato, anche da sè stesso. Della manfrina commerciale italiana è uno dei pochi che non si crogiola sugli allori e tenta qualcosa di vario. x Bartoli: ovviamente il gruppo va visto a tutto tondo. So anch'io che i Subbi dal vivo spaccano perchè ci sono stato, ma non posso giudicare un gruppo solo dalla sua capacità di coinvolgere dal vivo.


Tallo - 22/10/2008 alle 13:34

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] In Italia salverei Afterhours [/quote] Per me in Italia sono i migliori senza ombra di dubbio.


desmoblu - 22/10/2008 alle 16:18

Purtroppo Ferro rientra a pieno titolo nel filone commerciale italiano (o italiota?). E dre che avrebbe anche una voce decente, se la smettesse di cantare come un pupazzo (per i legali di T. Ferro: non fatemi causa, non ho un soldo). Salvatore: nulla contro i Verdena, mi divertono anche. Però mi sembrano un po' privi di spessore, poi mi sbaglierò. E gli Afterhours...ricordo il vecchio discorso tra me e Sub sulla erre di Agnelli ;) Erre a parte, tra primi Afterhours e primi Marlene (Catartica), forse scelgo i secondi. Ultimamente non saprei, diciamo che entrambi i gruppi sono vagamente impegnati a fare altro. Ah, sto anche cercando tracce degli ultimi Mau Mau.


Subsonico - 22/10/2008 alle 16:30

Diciamo che entambi i gruppi son arrivati a 40 anni in media e ormai non gli si può chiedere più di tanto...i nuovi arrivati son cresciuti con loro ma hanno un attitudine musicale completamente diversa. Ad esempio i gruppi da 1 maggio praticamente non esistono più (anche se un paio validi che non son mai stati invitati - o che forse non ci vogliono andare - ci sarebbero)


bianconiglio - 22/10/2008 alle 17:56

[quote][i]Originariamente inviato da Tallo [/i] [quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] In Italia salverei Afterhours [/quote] Per me in Italia sono i migliori senza ombra di dubbio. [/quote] Anch'io lo pensavo qualche anno fa: "hai paura del buio?" è forse il miglior album rock italiano di sempre, ma l'ultimo mi ha piuttosto deluso. Per me ora il top sono i Baustelle, anche se devo riconoscere che non conosco le nuove band italiane...


Salvatore77 - 22/10/2008 alle 20:06

Consigliatemi qualche brano o album da dove si evince questa vena sperimentale di tiziano Ferro, perchè tutto quello che conosco io e solo monnezza.


cunego - 22/10/2008 alle 22:15

Quello che non capisco di Ligabue,Vasco e simili è perchè s'insista a dire che i primi lavori non erano male. Per carità, può essere vero. Grazie a dio al giorno d'oggi siamo liberi di ascoltare e sperimentare musica con un click. Che senso ha rispolverare album che erano già "vecchi" quindici anni fa? Allora meglio rivalutare piccoli capolavori bistrattati dalla critica e ascoltare nuove band. Se Liga e Vasco sono famosi, non lo sono certo per qualche brano sufficiente che hanno pubblicato agli esordi, bensi per i famosi jingles pubblicitari! Scusate lo sfogo!:D:hippy:


desmoblu - 22/10/2008 alle 23:42

[quote][i]Originariamente inviato da Salvatore77 [/i] Consigliatemi qualche brano o album da dove si evince questa vena sperimentale di tiziano Ferro, perchè tutto quello che conosco io e solo monnezza. [/quote] Ah, non saprei dirti. E anche qello che conosco io è solo monnezza. :)


uffa - 22/10/2008 alle 23:53

Mah io ormai sono viziato e ho gusti difficili, però posso spiegare che cosa non mi piace delle canzoni italiane: le canzoni! Non c'è musica e si sente solo una voce, di solito mediocre, che parla in continuazione. Due palle COSI' (e non così). Poi ci sono miliard di eccezioni, con tutta la gente che fa musica qualcuno valido deve pur esserci, però quelli che vanno per la maggiore mi risultano in media insopportabili. Faccio un esempio cretino: a me non piace Sting, non mi piacciono i suoi dischi e mi sta pure antipatico, però l'ho sentito esibirsi a Milano, in piazza del Duomo, dopo i negramaro. Bene, era un altro pianeta, anche il suo fonico era un altro pianeta. Con tutto che mi sta antipatico 'teneva' il palco, aveva buon gusto, e anch il suono era tecnicamente migliore. Ma perché in Italia si portano alle stelle delle schifezze assolute?:mad:


Bartoli - 23/10/2008 alle 00:24

Si immagino che se però Abajia incide qualcosa tu lo ascolti


Salvatore77 - 23/10/2008 alle 07:49

La musica dal vivo ha dei valori in campo completamente diversi. Magari un cantante scarso che fa canzoni scarse e sul disco si sentono solo campionamenti e musica sintetica, magari va in tour e si circonda di una schiera di turnisti da paura e il sound e l'energia dal vivo lo elevano rispetto alla solita mediocrità. Purtroppo non si può ascoltare musica solo dal vivo. Magari.


desmoblu - 23/10/2008 alle 09:01

[quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] Mah io ormai sono viziato e ho gusti difficili, però posso spiegare che cosa non mi piace delle canzoni italiane: le canzoni! Non c'è musica e si sente solo una voce, di solito mediocre, che parla in continuazione. Due palle COSI' (e non così). Poi ci sono miliard di eccezioni, con tutta la gente che fa musica qualcuno valido deve pur esserci, però quelli che vanno per la maggiore mi risultano in media insopportabili. Faccio un esempio cretino: a me non piace Sting, non mi piacciono i suoi dischi e mi sta pure antipatico, però l'ho sentito esibirsi a Milano, in piazza del Duomo, dopo i negramaro. Bene, era un altro pianeta, anche il suo fonico era un altro pianeta. Con tutto che mi sta antipatico 'teneva' il palco, aveva buon gusto, e anch il suono era tecnicamente migliore. Ma perché in Italia si portano alle stelle delle schifezze assolute?:mad: [/quote] La realtà è che siamo e restiamo provinciali. Manca cultura musicale. E allora ci troviamo le centinaia di canzonette che parlano di [amore, amicizia, tradimento, mi manchi,..] e poi quelli che scimmiottano gruppi d'oltremanica o di oltreoceano (alla finley, per intenderci). Tutti quelli che impazziscono per Vasco magari non lo ascolterebbero se sapessero che cos'è il VERO rock. Capirebbero che è un signore che si arrangia a scrivere, non sa assolutamente cantare né tantomeno suonare, quindi si circonda di mestieranti (magari tecnicamente validi) che sappiano fare un mezzo assolo. Però se avessero presente Hendrix o Knopfler o.. altro che 'mamma mia! senti che pezzo!'. Insomma: a questa gente va bene che siamo in Italia: altrove sarebbero a fare gli impiegati al catasto. Rock? Per molti un gruppo è rock se ha le borchie al polso. E per molti cantanti basta METTERSI le borchie al polso, chiamare un chitarrista decente, ed è fatta. Jazz? Per molti jazz è Armstrong, o la pubblicità del tabù ('anche bianco!'), una tromba, due tizi di colore, gente morta. Blues? E che robb'è? E via così..


Bitossi - 23/10/2008 alle 10:15

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] La realtà è che siamo e restiamo provinciali. Manca cultura musicale... [/quote] Ing. Desmo, qui non sono molto d'accordo con Lei. Dire che in Italia manca cultura musicale non è un gran complimento al paese-guida in molti ambiti (conservatorii di alto livello, studio della lirica, grandi tradizioni di musica popolare, grandi musicisti jazz, costruzione di strumenti tradizionali...). Correggerei in: "siamo un paese provinciale se ci mettiamo a scimmiottare i paesi anglosassoni nelle loro derive musicali peggiori". E cioè, semplificando, a mio avviso e soprattutto in questo momento, il mondo pop/rock... :Od: Fenomeno che ha contribuito non poco, sempre a mio avviso, ad abbassare ulteriormente il gusto musicale medio, già fortemente compromesso da un approccio educativo poco corretto (vogliamo parlare dell'insegnamento della musica a scuola?). E questa, appunto, è una tra le tante colpe del nostro sistema formativo, incapace spesso di "trasferire" ciò che di più vivo e interessante esiste nella nostra cultura e nella nostra società. Non a caso, nei territori "di confine" come la musica contemporanea, l'avanguardia e il jazz, e cioè dove è possibile coniugare il patrimonio classico e folclorico con suggestioni provenienti anche da altri mondi e altre culture, disponiamo di musicisti e produzioni di altissimo livello... :cool:


desmoblu - 23/10/2008 alle 10:40

Cav. Bitossi....anzi, meglio: egregio Bitossi (;)) Quando parlo di cultura musicale mi riferisco al basso, e quindi al pubblico. E' vero: ottimi istituti (ed è un miracolo guardando al pessimo livello di approccio alla musica negli anni della scuola dell'obbligo, hai ragione), conservatorii, otimi musicisti, che però sono sconosciuti o disprezzati dal grande pubblico (sottolineo grande: esiste un pubblico di nicchia che magari sa dirti chi è la Magoni o sa dirti che il 25 giugno '61 era domenica, ma..). Che è poi quello che fa il mercato (anche qui parliamo di mercato, lo so, è dura..), che determina cosa mi trovo sugli scaffali IO. Se il pubblico italiano non fosse plasmato a livello-Vasco, non avremmo Vasco (almeno nella top ten)..e quindi forse ci sarebbe spazio per altro. Ma leviamo anche il forse. Ripeto: manca cultura musicale negli ascoltatori, tutto qui (e qui torniamo al discorso 'flauto aulos alle medie per suonare giovannin/se ne va/per il mondo tutto sol'). Per il rock: a me piace, o meglio mi piace CERTO rock.. non credo che a certi livelli esista per forza un 'tutto buono' o un 'tutto cativo'.. a certi livelli: il pop in genere è un male assoluto, quello delle Spears e delle madonne, poi... E difatti arrivo sulle cose con minimo 10 anni di ritardo, sono un ruminante. E i miei preferiti sono tutti morti e sepolti da lungo tempo. Ma ad esempio l'assolo di All along the watchtower o l'intera Castles made of sand di Hendrix sono dei capolavori assoluti. (Del resto il rock è il nipote scellerato del jazz. Anzi, diciamo così: il jazz è il nonno, il blues è il padre ragioniere, il rock è quello che torna alle 2 di notte e si prende i rimbrotti dal babbo e le pacche dal nonno).


Bitossi - 23/10/2008 alle 11:11

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] ...Del resto il rock è il nipote scellerato del jazz. Anzi, diciamo così: il jazz è il nonno, il blues è il padre ragioniere, il rock è quello che torna alle 2 di notte e si prende i rimbrotti dal babbo e le pacche dal nonno... [/quote] Secondo Arrigo Polillo ("Jazz" - Mondadori, ultima ed. 1998) ed altri, andrebbe invertito il rapporto blues/jazz; cioè l'antenato sarebbe il blues (nelle sue forme non ancora codificate in "genere")... anche se esiste il famoso detto "non tutto il jazz è blues ma tutto il blues è jazz", che fa istintivamente pensare il contrario...


desmoblu - 23/10/2008 alle 13:05

Beh, il Jazz è anche figlio del Dixie...che col Blues c'entra molto poco. Sarebbe un discorso lunghissimo :)


Bitossi - 23/10/2008 alle 14:27

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Beh, il Jazz è anche figlio del Dixie...che col Blues c'entra molto poco. Sarebbe un discorso lunghissimo :) [/quote] Hai voglia... immagino comunque che con Dixieland tu intenda quello inizialmente suonato dalle fanfare, mentre poi il termine indicherà uno "stile" jazz, prevalentemente bianco, quasi contemporaneo al New Orleans dell'albero qui sotto (viene assimilato probabilmente al Chicago Jazz, ma ha origine pure lui negli stati meridionali degli USA; il nome addirittura potrebbe derivare dal francese "dix"): [img]http://foudemusique.free.fr/images/arbre_du%20jazz.jpg[/img] Fonte: http://foudemusique.free.fr


Subsonico - 23/10/2008 alle 14:31

[quote][i]Originariamente inviato da Salvatore77 [/i] La musica dal vivo ha dei valori in campo completamente diversi. Magari un cantante scarso che fa canzoni scarse e sul disco si sentono solo campionamenti e musica sintetica, magari va in tour e si circonda di una schiera di turnisti da paura e il sound e l'energia dal vivo lo elevano rispetto alla solita mediocrità. Purtroppo non si può ascoltare musica solo dal vivo. Magari. [/quote] Spesso vale anche il contrario, però.


desmoblu - 23/10/2008 alle 14:40

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] [quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Beh, il Jazz è anche figlio del Dixie...che col Blues c'entra molto poco. Sarebbe un discorso lunghissimo :) [/quote] Hai voglia... immagino comunque che con Dixieland tu intenda quello inizialmente suonato dalle fanfare, mentre poi il termine indicherà uno "stile" jazz, prevalentemente bianco, quasi contemporaneo al New Orleans dell'albero qui sotto (viene assimilato probabilmente al Chicago Jazz, ma ha origine pure lui negli stati meridionali degli USA; il nome addirittura potrebbe derivare dal francese "dix"): [img]http://foudemusique.free.fr/images/arbre_du%20jazz.jpg[/img] Fonte: http://foudemusique.free.fr [/quote] Esattamente, il primo Dixieland, quello delle bande e delle fanfare... e il Ragtime.. ma come illustrato ci sono decine di influenze. :)


Salvatore77 - 23/10/2008 alle 15:25

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Salvatore77 [/i] La musica dal vivo ha dei valori in campo completamente diversi. Magari un cantante scarso che fa canzoni scarse e sul disco si sentono solo campionamenti e musica sintetica, magari va in tour e si circonda di una schiera di turnisti da paura e il sound e l'energia dal vivo lo elevano rispetto alla solita mediocrità. Purtroppo non si può ascoltare musica solo dal vivo. Magari. [/quote] Spesso vale anche il contrario, però. [/quote] Diciamo che spesso accade il contrario nel senso che quanbdo ascoltiamo il disco, spesso notiamo arrangiamenti molto soft sempre in linea con la musica di facile ascolto radiofonico. Questo lo impongono i discografici, magari l'artista non vorrebbe nemmeno che il disco suoni in una certa maniera ma pur di pubblicarlo accetta. Poi dal vivo magari esprime le proprie attitudini e le proprie preferenze (suono più duro, qualche testo leggermente diverso, arrangiamenti più grezzi). Spesso le canzoni capita che sono anche migliori.


Subsonico - 23/10/2008 alle 18:27

No no, io intendevo gente che in studio fa dei bei lavori e poi dal vivo prende stecche o arrangia in modo povero. Credimi, ce ne son parecchi :P I Liars ad esempio dal vivo son disastrosi, ma colmano il tutto spaccando ogni cosa trovino tra sè il pubblico :Od:


antonello64 - 23/10/2008 alle 18:37

il dixieland è successivo al periodo di New Orleans, e si sviluppò prevalentemente a Chicago, dove si erano trasferiti in massa gran parte dei musicisti rimasti senza lavoro dopo la chiusura del quartiere a luci rosse di Storyville a New Orleans. I suoi maggiori interpreti furono musicisti bianchi, tra cui Bix Beiderbecke, Tommy Dorsey e l'oriundo abruzzese Eddie Lang, che morì per colpa di una banalissima operazione alle tonsille. Il ragtime ha poco a che vedere col jazz: anche se presenta i ritmi sincopati tipici della musica nera, è musica completamente scritta e manca totalmente di improvvisazione, caratteristica fondamentale di qualsiasi corrente jazzistica.


Salvatore77 - 23/10/2008 alle 18:45

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] No no, io intendevo gente che in studio fa dei bei lavori e poi dal vivo prende stecche o arrangia in modo povero. Credimi, ce ne son parecchi :P I Liars ad esempio dal vivo son disastrosi, ma colmano il tutto spaccando ogni cosa trovino tra sè il pubblico :Od: [/quote] Negli anni '60 esistevano i Monkees che di fatto erano solo dei prestanome, nel senso che nei programmi televisivi uscivano dei bei ragazzi che fingevano di suonare ma erano in playback, invece loro non sapevano suonare nemmeno uno strumento, in studio ci andavano dei turnisti. Poi si è scoperto l'imbroglio e hanno imparato a suonare davvero. Questa è storia.


desmoblu - 23/10/2008 alle 18:55

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] il dixieland è successivo al periodo di New Orleans, e si sviluppò prevalentemente a Chicago, dove si erano trasferiti in massa gran parte dei musicisti rimasti senza lavoro dopo la chiusura del quartiere a luci rosse di Storyville a New Orleans. I suoi maggiori interpreti furono musicisti bianchi, tra cui Bix Beiderbecke, Tommy Dorsey e l'oriundo abruzzese Eddie Lang, che morì per colpa di una banalissima operazione alle tonsille. Il ragtime ha poco a che vedere col jazz: anche se presenta i ritmi sincopati tipici della musica nera, è musica completamente scritta e manca totalmente di improvvisazione, caratteristica fondamentale di qualsiasi corrente jazzistica. [/quote] Le origini del dixieland, quello primitivo, sono le bande musicali che esistevano già prima del jazz propriamente detto. E per il ragtime...certo, ma infatti si sta parlando delle influenze alla base del jazz, non di uguaglianze matematiche. IL jazz è nato partendo da tante esperienze..


antonello64 - 23/10/2008 alle 19:39

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] IL jazz è nato partendo da tante esperienze.. [/quote] ma l'improvvisazione è sempre stata una sua caratteristica peculiare, una conditio sine qua non. Nel ragtime l'improvvisazione non c'è, e per questo motivo è difficile inserirlo nel filone jazzizstico, anche se è un tipo di musica fatta prevalentemente da musicisti neri e presenta i ritmi swinganti che hanno da sempre caratterizzato il jazz


desmoblu - 23/10/2008 alle 19:41

Si, infatti...ma si parlava dei 'padri' del jazz, non del jazz :)


bianconiglio - 23/10/2008 alle 20:40

Io ho amato e amo il jazz con tutto me stesso. Ma purtroppo devo dire che oggi, buona parte dei musicisti di questo genere sono strumentisti di grande tecnica ma poca anima. Un tempo il jazz era avanguardia, ogni decennio si staccava dal precedente inventando nuovi suoni, nuove armonie (vedi le scale modali di Miles Davis). Oggi, a parte pochi avventurieri conosciuti da pochi, i musicisti non fanno altro che compiacersi:"sentite come sono bravo, ho studiato con Tizio e Caio e so tutti gli assoli di Sempronio a memoria, ho perfino il bocchino del sax della stessa marca..." Hanno fatto diventare la musica dei bassifondi roba da fighetti figli di papà... Ripeto: parlo in generale. Qualcuno che si salva c'è ancora per fortuna... Conoscete John Lurie e Lounge Lizards?


desmoblu - 23/10/2008 alle 20:52

[quote][i]Originariamente inviato da bianconiglio [/i] Io ho amato e amo il jazz con tutto me stesso. Ma purtroppo devo dire che oggi, buona parte dei musicisti di questo genere sono strumentisti di grande tecnica ma poca anima. Un tempo il jazz era avanguardia, ogni decennio si staccava dal precedente inventando nuovi suoni, nuove armonie (vedi le scale modali di Miles Davis). Oggi, a parte pochi avventurieri conosciuti da pochi, i musicisti non fanno altro che compiacersi:"sentite come sono bravo, ho studiato con Tizio e Caio e so tutti gli assoli di Sempronio a memoria, ho perfino il bocchino del sax della stessa marca..." Hanno fatto diventare la musica dei bassifondi roba da fighetti figli di papà... Ripeto: parlo in generale. Qualcuno che si salva c'è ancora per fortuna... Conoscete John Lurie e Lounge Lizards? [/quote] Conoso Evan Lurie..:D:Od: (scherzo, anche se la colonna sonora de Il Mostro mi piace molto). Comunque è in parte anche per i motivi che hai detto tu che sto scavando indietro.. è uscita una ristampa delle prime registrazioni di un Conte ventenne, che suonava jazz con altri coetanei ad Asti: ora ce l'ho sottomano, nei prossimi giorni la ascolterò.


antonello64 - 23/10/2008 alle 22:51

è fatale che più si va avanti e più è difficile proporre cose nuove. Anche il jazz in questo non fa eccezione: le novità epocali probabilmente sono finite con Ornette Coleman. Dopodichè ci sono state deviazioni più o meno marcate dalle strade principali, ma nessuna che potesse veramente essere considerata una nuova strada. Riguardo ai musicisti, secondo me è positivo che oggi ci sia in giro gente molto preparata a livello tecnico: anche perchè non sta scritto da nessuna parte che un musicista bravo tecnicamente debba poi essere scarso a livello artistico. Meglio un musicista con tecnica e senz'anima, piuttosto di uno che non ha nè l'una nè l'altra, non vi pare?:D


bianconiglio - 24/10/2008 alle 17:42

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] [quote][i]Originariamente inviato da bianconiglio [/i] Io ho amato e amo il jazz con tutto me stesso. Ma purtroppo devo dire che oggi, buona parte dei musicisti di questo genere sono strumentisti di grande tecnica ma poca anima. Un tempo il jazz era avanguardia, ogni decennio si staccava dal precedente inventando nuovi suoni, nuove armonie (vedi le scale modali di Miles Davis). Oggi, a parte pochi avventurieri conosciuti da pochi, i musicisti non fanno altro che compiacersi:"sentite come sono bravo, ho studiato con Tizio e Caio e so tutti gli assoli di Sempronio a memoria, ho perfino il bocchino del sax della stessa marca..." Hanno fatto diventare la musica dei bassifondi roba da fighetti figli di papà... Ripeto: parlo in generale. Qualcuno che si salva c'è ancora per fortuna... Conoscete John Lurie e Lounge Lizards? [/quote] Conoso Evan Lurie..:D:Od: (scherzo, anche se la colonna sonora de Il Mostro mi piace molto). Comunque è in parte anche per i motivi che hai detto tu che sto scavando indietro.. è uscita una ristampa delle prime registrazioni di un Conte ventenne, che suonava jazz con altri coetanei ad Asti: ora ce l'ho sottomano, nei prossimi giorni la ascolterò. [/quote] Ma infatti Evan è il fratello e suona pure lui nei Lounge Lizards :P E' un jazz particolare, influenzato da tango e tarantella. La col.son. de "il mostro" può vagamente rendere l'idea... Ah, a proposito: John Lurie faceva l'attore in "daunbailò" insieme a Benigni e Tom Waits :P


desmoblu - 24/10/2008 alle 17:50

[quote][i]Originariamente inviato da bianconiglio [/i] [quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Conoso Evan Lurie..:D:Od: (scherzo, anche se la colonna sonora de Il Mostro mi piace molto). Comunque è in parte anche per i motivi che hai detto tu che sto scavando indietro.. è uscita una ristampa delle prime registrazioni di un Conte ventenne, che suonava jazz con altri coetanei ad Asti: ora ce l'ho sottomano, nei prossimi giorni la ascolterò. [/quote] Ma infatti Evan è il fratello e suona pure lui nei Lounge Lizards :P E' un jazz particolare, influenzato da tango e tarantella. La col.son. de "il mostro" può vagamente rendere l'idea... Ah, a proposito: John Lurie faceva l'attore in "daunbailò" insieme a Benigni e Tom Waits :P [/quote] Si, lo sapevo ;)

 

[Modificato il 24/10/2008 alle 18:06 by Admin]


EugeRambler - 25/10/2008 alle 00:18

Ma quanto spaccano i Pogues? E quanto è rilassante Steve Earle? E cosa meglio di una Guinness, ma anche due, per gustare al meglio l'ascolto? (Se non si è capito, sono fissato con l'Irlanda in questo periodo :D )


Salvatore77 - 27/11/2008 alle 13:09

E' arrivato il momento che attendevo da quando era ragazzo e che ormai credevo non sarebbe più mai arrivato: ecco il nuovo disco dei Guns'n'Roses!!!:crazy:


desmoblu - 27/11/2008 alle 13:55

Io lascio a Euge i Pogues e mi tengo la Guinness...magari una special export..con quella schiuma che è poesia densa. Ora ascolto la Magoni e per certe cose m'innervosisce..


Subsonico - 29/12/2008 alle 13:10

Potevo non tediarvi con la classifica di fine anno? Sì. Ma sono così cattivo che lo faccio pure controvoglia. [i]10)[/i]- [b]OFFLAGA DISCO PAX - Bachelite[/b] [img]http://www.menostress.com/new/images/stories/odp_bachelite.jpg [/img] Secondo capitolo dell'esperienza ODP, un viaggio tra l'Emilia Paranoica che fu e quella di oggi. Non c'è più l'effetto sorpresa ma Collini&co ci regalano ancora bei momenti tra comicità, surrealismo e dramma, Tutto condensato nella triste "Cioccolata IACP", paraculate varie ad artisti di oggi (dal "Lurido Clerk" a una citazione di Ligabue fonico dell'Arci). La canzone: [i] Cioccolato IACP[/i] La frase: [i]Un pompino in cambio di un tobleroni...i condomini IACP degli anni '80 riservavano economie alternative molto convincenti[/i]


Subsonico - 29/12/2008 alle 13:33

9) [b]NICK CAVE & THE BAD SEEDS - Dig Lazarus Dig!!![/b] [img]http://certainsongs.files.wordpress.com/2008/05/dig-lazarus.jpg [/img] E' incredibile come Nick Cave riesca a produrre canzoni bellissime usando sempre lo stesso sistema: una base sotto per tutto il pezzo (che può durare anche 8 minuti) e lui che ci canta e/o declama e/o bestemmia sopra. Con rinnovata originalità. Una canzone: [i]Dig Lazarus Dig[/i] Una frase: [i]He ended up like so many of them do, back on the streets of New York City In a soup queue, a dopefiend, a slave, then prison, then the madhouse, then the grave Ah poor Larry.[/i]


Subsonico - 29/12/2008 alle 14:00

8) [b]REM - Accelerate[/b] [img] http://www.radiorock.to/_php_upload_tmp/cdrrto/REM_-_Accelerate.jpg[/img] Poco ma buono: dev'essere questo il pensiero alla base di un cd breve ma intenso, costituito da 11 tracce che trasudano 25 anni di esperienza. Un pezzo: [i]I'm gonna dj[/i] Una frase: [i]Mr Richards, your convinction had us cheering in the kitchen. Now the jury's eating pigeon pie[/i]


Subsonico - 29/12/2008 alle 14:14

7)[b] PORTISHEAD - Third[/b] [img] http://www.blackmailmag.com/images/MUSICA/Portishead-Third.jpg[/img] Tra tanti ritorni osannati di supergruppi rock, è un ritorno più silenzioso che desta scalpore quello del trip hop di Bristol che a 11 anni dall'ultimo album di inediti confeziona uno spettacolo a livello sonoro: il trip hop degli anni '90 e la voce di Beth Gibbons uniti alle tendenze percussive attuali e ai suoni acidi della nuova elettronica. Il risultato "esplode" in "Machinegun". Una canzone: [i] Silence[/i] Una frase : [i]Through the glory of life, I'm scattered on the floor, Disappointed and sore.[/i]


Salvatore77 - 29/12/2008 alle 20:11

A causa della mia impazienza, ecco a mio parere quali sono stati i migliori album del 2008: 1 Counting Crows - Saturday Nights & Sunday Mornings 2 Presidents Of The United States Of America - These Are The Good Times People 3 Killers - Day And Age 4 R.E.M. - Accelerate 5 Black Crowes - Warpaint 6 John Cougar Mellencamp - Life Death Love And Freedom 7 Kooks - Konk 8 Oasis - Dig Out Your Soul 9 AC-DC - Black Ice 10 Guns'n'Roses - Chinese Democracy In effetti l'album che ho ascoltato con più frequenza credo sia Magic di Bruce Springsteen, che in realtà è uscito nel 2007:boh: Le delusioni: Primal Scream - Beautiful future Coldplay - Viva la Vida


Subsonico - 30/12/2008 alle 19:00

6) [b]MUSICA PER BAMBINI - Dio contro Diavolo[/b] [img] http://www.pelodia.it/archivio/mxp/header.png[/img] Manuel Bongiorni, Alias Musica Per Bambini, è un frullato del meglio della musica italiana. Combina una ecletticità vocale tra John de Leo e Marta sui Tubi a delle basi techno hardcore, il tutto con un cantato che ricorda un po' gli Amari, un po' i Subsonica, e testi spesso e volentieri compresi tra Branduardi ed Elio & le storie tese Chiaro, no? Il risultato, ovviamente, è qualcosa che non avete mai ascoltato. Una canzone: [i]"Morto vivo"[/i] Una frase: [i]"Guarda mamma tutto il mio corpo inondato dall'escreato"[/i] (Disputa di sputi)


Subsonico - 30/12/2008 alle 19:05

5) [b]HOT CHIP - Made in the dark[/b] [img] http://4.bp.blogspot.com/_pc-qDCkIlWs/R2C9OoaHvGI/AAAAAAAAAGA/E7tcdH3AEZs/s400/23520Hot_ChipMade_In_The_Dark.jpg[/img] Il poker elettronico inglese alla seconda prova stupisce con una convincente dimostrazione di quale sia la musica del futuro. 3 tastierine, una chitarra e tanto divertentismo elettronico. Con "Ready for the floor" han bucato anche le nostre pur restie radio, buon segno. Un pezzo: [i]"Out of pictures"[/i] Una frase: [i]"I'll never be your love for sure...except for that day"[/i]


Subsonico - 31/12/2008 alle 10:03

4) [b]MARTA SUI TUBI - Sushi & Coca[/b] [img]http://www.rockit.it/dbimg/copertine/00008930.jpg [/img] Sushi e Coca come la vita a milano, descritta ampiamente dalla title track. Alla terza prova in studio il trio siciliano diventa quartetto, riempiendo li vuoto del basso con la tastiera, e suona ancor più barocco di prima col suo elegante melting-pot, lontano dalla Sicilia che traspariva in "perchè non pesi niente", sembrano sempre un gruppo che suona hardcore senza distorsioni, ma le costruzioni in tempi dispari son sempre più circensi e acide. Un album che non lascia indifferenti. Un pezzo: [i]Cinestetica[/i] Una frase: [i] Ho visto sante a me devote diventare troie due minuti dopo avere conosciuto il mio migliore amico..ubriaco[/i]


Subsonico - 31/12/2008 alle 10:19

3)[b]AFTERHOURS - I Milanesi Ammazzano il Sabato[/b] [img]http://tbn1.google.com/images?q=tbn:vmrF-UdAjdmwCM:http://www.beatmag.it/assets/recensioni/300_Afterhours_i_milanesi_ammazzano_il_sab.JPG [/img] "Maturità, nel vocabolario Afterhours, significa alzare le mani dal volante e godersi il pompino dell'ispirazone" La recensione di sentire/ascoltare parla per me. Che altro aggiungere? Chi conosce gli Afterhours e non ha ancora sentito questo disco vedrà un ritorno a sonorità più chitarristiche, dopo che negli ultimi 2 album aveva predominato la chitarra di Agnelli e soprattutto il particolare violino di Ciffo, fondamentale in "Quello che non c'è", un po' nauseante nelle "Ballate per piccole Iene". I testi sono quelli un po' schizzati, un po' caricaturali che han caratterizato "Hai paura del buio", ma senza l'agressività di allora. Stona un po' l'eccessiva autorefenzialità di Agnelli nelle tracce finali (sulla sua primogenita) Una canzone: [i]E' solo febbre[/i] Una frase: [i]C'era una casa bellissima che un brutto mutuo stregò...Togliti il buio amor, le mutandine, il tuo dolore. Sai voglio scoparti fino a farti ridere[/i]


Subsonico - 31/12/2008 alle 10:27

2) [b]BAUSTELLE - Amen[/b] [img]http://www.lazio.lafragola.kataweb.it/roma/superiori/democrito-roma/medias/media563144.jpg [/img] Che fosse l'anno della loro consacrazione lo si è capito sin dalla copertina dell'album. I Baustelle bucano il mainstream con il loro pop retrò aggiornato che quest'anno è entrato nelle mode (vedi Il Genio) con un album che piace o schifa, a prescindere, come loro d'altronde. Piacciono i pezzi più eclettici tipo la cavalcata di "Baudelaire", "Spaghetti Western" e i testi Ammanitiani di "Il liberismo ha i giorni contati", "Charlie fa surf" e "Antrophofagus". Un po' meno le canzoni cantate solo da Rachele. Un pezzo: [i]Alfredo[/i] Una frase: [i]Datti al giardinaggio dei fiori del male[/i]


Subsonico - 31/12/2008 alle 10:40

1) [b]THE RACONTEURS - Consolers of the Lonely[/b] [img]http://991.com/newGallery/The-Raconteurs-Consolers-Of-The-431604.jpg [/img] Jack White è il bluesman dei nostri tempi, ed ha trovato in Brendan Benson e nella sezione ritmica dei GreenHornes la sua parte complementare, ben più che in Meg White (e ce ne vorrebbe). Vederlo suonare con un vero gruppo è come veder Goku trasformarsi in SuperSayan. Ogni pezzo è diverso dall'altro e a suo modo, riuscitissimo: dal vivo devono esser trascinanti. E' un evoluzione del precendente album, più tendente all'alternative e all'hard rock: qui ci son sì pezzi come "Salute your solution" che san molto di white stripes, ma anche fiati ("Many shades of black") e ballate old-style alla Nick Cave ("Carolina Drama"). Enjoy. E' un album che può piacere a tutti. Un pezzo: Many shades of Black Una frase: "I'm like a trash can holding all the information"


Carrefour de l arbre - 01/01/2009 alle 20:23

La mia classifica 2008 "corta": 1) Sigur Ros 2) Portishead 3) Kings of leon 4) Lightspeed Champion 5) Hot Chip


pacho - 02/01/2009 alle 18:05

Segnalo un po' di album che mi stanno girando per le mani nell'ultimo periodo. Innanzitutto i primi due album dei Replecements. Il primo del 1981 "Sorry Ma, I forgot to take out the trash" ed il II "Stink" sono rock'n'roll a 200 allora che poi perderà la sua potenza quando si metterenno a fare i fichetti. Un assaggio anche se si sentono da cu.lo: http://www.youtube.com/watch?v=JwLJwHRJcn4&feature=related http://www.youtube.com/watch?v=3SnHs_RS10w&feature=related Poi, il primo album dei Supersuckers (un po' la versione U.S dei nostri Peeweas), "The Smoke Of Hell": un incrocio tra boogie spericolato, rock'n'roll e punk rock con lo spettro del blues sempre in agguato.Un altro video anche se siamo nell'epoca dell'apoteosi del paninaro-syle: http://www.youtube.com/watch?v=B8qfGY29Wno Infine, nonostante il nome da calci sui denti , i primi 2 album dei "Lords of The New Church" dell'ex cantante dei Dead Boys (buonanima), del chitarrista dei Damned e bassista degli Sham69. Sebbene il genere post'punk un po' lugubre non mi dica gran chè,"The Lords of The New Church" del 1982 e "Is Nothing Sacred" del 1983 sono due grandi album..con un occhio di riguardo al singolo "dance with me" (http://www.youtube.com/watch?v=8Td7Qap9KGA) che apre il II album. ciao


pacho - 02/01/2009 alle 18:27

Segnalo un po' di album che mi stanno girando per le mani nell'ultimo periodo. Innanzitutto i primi due album dei Replecements. Il primo del 1981 "Sorry Ma, I forgot to take out the trash" ed il II "Stink" sono rock'n'roll a 200 allora che poi perderà la sua potenza quando si metterenno a fare i fichetti. Un assaggio anche se si sentono da cu.lo: http://www.youtube.com/watch?v=JwLJwHRJcn4&feature=related http://www.youtube.com/watch?v=3SnHs_RS10w&feature=related Poi, il primo album dei Supersuckers (un po' la versione U.S dei nostri Peeweas), "The Smoke Of Hell": un incrocio tra boogie spericolato, rock'n'roll e punk rock con lo spettro del blues sempre in agguato.Un altro video anche se siamo nell'epoca dell'apoteosi del paninaro-syle: http://www.youtube.com/watch?v=B8qfGY29Wno Infine, nonostante il nome da calci sui denti , i primi 2 album dei "Lords of The New Church" dell'ex cantante dei Dead Boys (buonanima), del chitarrista dei Damned e bassista degli Sham69. Sebbene il genere post'punk un po' lugubre non mi dica gran chè,"The Lords of The New Church" del 1982 e "Is Nothing Sacred" del 1983 sono due grandi album..con un occhio di riguardo al singolo "dance with me" (http://www.youtube.com/watch?v=8Td7Qap9KGA) che apre il II album. ciao


plata - 03/01/2009 alle 14:56

Sebbene quello che scrivo non interesserà a nessuno, sento cmq l'esigenza di scrivere. :D Non avendo nulla a che vedere con la cultura musicale di molti di voi tendo a ascoltare roba molto semplice, ma che mi garba assai. Essendo un grande ascoltatore dei Bon Jovi (un po' meno della loro roba dal 2000 in poi) mi sono innamorato della chitarra di Sambora e della sua voce (non espressiva come quella di Jon, ma a mio parere meravigliosa). Allora mi sono scaricato i due album solista di Sambora. Il primo, Stranger in this town, lo adoro proprio. È un rock con chiare influenze blues ben fatto. Ci sono dei pezzi tipo "father time" e la title track che sono molto belli. E poi la chitarra... io sono avviamente di parte ma la adoro proprio. Non è un fenomeno della sei corde, parliamo chiaro, ma amo il suo tocco e il suo stile. Niente passaggi fulminei, ma per me è come se la chitarra parlasse quando lui la suona. Se a qualcuno può interessare, glielo consiglio vivamente


Bartoli - 03/01/2009 alle 20:27

E' morta oggi, in seguito ad un incidente stradale avvenuto ieri notte Valentina Giovagnini... A molti questo nome non dirà nulla S'era classificata seconda tra i giovani ed aveva vinto il premio per il miglior arrangiamento al San Remo del 2002 con questo pezzo... http://www.youtube.com/watch?v=IZo56BCiaus&eurl=http://www.virginradioitaly.it/forum/posts/list/9780/311.page Abbiamo perso una bellissima voce.... http://www.youtube.com/watch?v=U8_q9zFeKig&feature=related Ed un talento... http://www.youtube.com/watch?v=_iw2zo3GzQM&feature=related Buon viaggio, Valentina...


pedalando - 11/01/2009 alle 20:49

se vi piace la musica non perdetevi lo speciale su RAI3 dedicato a Fabrizio De Andre' (ora!)


EugeRambler - 12/01/2009 alle 07:59

A mio avviso fantastico lo speciale di "Che tempo che fa" ieri sera su Rai3. Una delle rare sere nelle quali valesse davvero la pena stare in poltrona a guardare e soprattutto ascoltare la tv. L'avete visto?


Bitossi - 12/01/2009 alle 08:32

Sì... Bocelli e Bersani hanno cantato da schifo :Od:, ma la serata è stata interessante. Mi ha fatto venire voglia di tirare fuori i dischi di De Andrè, che stamattina mi sono messo in macchina. "Creuza de ma" è un disco veramente notevole...


Bartoli - 12/01/2009 alle 12:09

L'ho visto alternandolo a Roma Milan e poi fino alla conclusione Davvero bello, le interpretazioni di Battiato, di Pelù, di Jovanotti dalla tomba del Suonatore Jones, e addirittura di Tiziano Ferro sono state bellissime Bersani ha cantato male ma ha molti problemi privati a quanto ne so, infatti Dori Ghezzi credo l'abbia invitato apposta, perchè con un'apparizione in una serata del genere si possa risollevare Bellissimo anche il finale dal Porto di Genova


Subsonico - 12/01/2009 alle 14:46

Io ho scoperto delle belle canzoni che non conoscevo. Come smisurata preghiera


pedalando - 13/01/2009 alle 01:54

serata piacevole che, incredibilmente, mi ha tenuto davanti alla TV. Mi ha fatto venire i brividi il momento in cui tutte quelle radio hanno trasmesso contemporaneamente "amore che vieni amore che vai". E' stato come riviviere, amplificato a tutta l'italia, quel "satori" di dieci anni fa quando insieme a tantissima gente passammo la serata in piazza de ferrari per assistere su un maxischermo al concerto in suo onore ma sopratutto a ricordare Faber. P.S.: Non giudico come hanno cantato e credo che neanche Faber lo avrebbe fatto. "stretti stretti alla capoccia i pidocchi fan la doccia!!!!"


Bitossi - 13/01/2009 alle 13:52

[quote][i]Originariamente inviato da pedalando [/i] P.S.: Non giudico come hanno cantato e credo che neanche Faber lo avrebbe fatto. [/quote] Perché, Albert? Invece credo proprio che, da come me lo ha descritto chi lo ha conosciuto anche solo superficialmente, forse l'avrebbe fatto, magari con ironia... Dai, c'era troppa gente che "birignava" se stesso.. forse perché non erano pagati? Probabilmente, mi viene da pensare, la serata è stata organizzata in fretta e furia. Avevo delle serie riserve anche su Bubola (stonato... ma non l'aveva scritta lui la canzone? :Od: ), Vecchioni (idem, i bambini lo hanno surclassato...), Dalla (ridicolo), ma mi sono trattenuto. I migliori mi sono parsi Piovani e il duo Pagani-Cristiano.


EugeRambler - 13/01/2009 alle 14:46

Correndo il rischio di sembrare blasfemo, reputo "Il pescatore" cantata da Piero Pelù addirittura superiore a quella di De Andrè.


Admin - 13/01/2009 alle 19:12

Sapete una cosa? Mi hanno un po' stufato questi omaggi, concordo con Bitossi (se ho letto bene tra le righe) che tanti ci si presentano più per autopromozione che per altro. De Andrè era pignolissimo sul piano dell'esecuzione vocale dei suoi pezzi, quindi non credo che sarebbe rimasto inerte di fronte a qualcuno che gli devastava una canzone. E non capisco questa dilagante mania delle cover... da ragazzino non apprezzai mai i Guns'n'Roses perché mi dicevo: troppo facile rifare una canzone di Bob Dylan e sfondare. Poi magari in realtà non è lo stesso così facile, ma l'idiosincrasia verso certe operazioni mi è rimasta. Penso che l'arte si espliciti nell'urgenza (e solo nell'urgenza) di dire qualcosa di proprio, e non capisco che urgenza ci sia nel prendere una canzone già famosa (quando non immortale) e rifarla (nove su dieci peggio dell'originale)... :boh: O meglio, tutto si spiega in termini di industria musicale, e se uno - come me - spera che la medesima collassi definitivamente, può continuare a mandar giù bocconi amari.


pedalando - 14/01/2009 alle 13:54

Secondo me fate un po' troppa dietrologia; sulle interpretazioni credo sia questione di gusti ma io preferisco quando una cover viene interpretata piuttosto che "eseguita a pappagallo". Invece sull'interessamento dei partecipanti ho fiducia in Dori Ghezzi: il concerto che ho citato qualche post fa avvenne al Carlo Felice con maxischermo in piazza de ferrari. Anni dopo, parecchi, venne prodotto il doppio CD Faber con tutti i proventi dati in beneficenza. Il contenuto del doppio CD e' proprio la registrazione di quella fantastica serata, compresi gli errori (in parte dovuti all'emozione in parte alla tempestivita'). Io l'altra sera ho visto lo stesso tipo di coinvolgimento. Bisogna anche riconoscere che, a mia conoscenza, nessuno ha riutilizzato la performance di quella serata nei propri dischi, neanche reincidendola. Quindi non capisco il discorso pubblicita'.


desmoblu - 15/01/2009 alle 13:33

Dico la mia, visto che ci sono...lo speciale in generale è passato via indifferente a parte certi momenti davvero notevoli. L'impianto è il solito, da un presentatore parac*lo non puoi aspettarti granché. Ho visto tanta gente in autopromozione, ho visto un Vecchioni sussurrare alla 'poetese' violentando una bella canzone e bambini rinchiusi senza sapere nemmeno perchè (dieci anni fa non erano nemmeno NATI, perdio, ho imparato che cos'era la Resistenza molti anni più tardi di quando mi portavano a far da claque all'inaugurazione di una piazzetta dedicata a persone e concetti che semplicemente non POTEVO afferrare). Ho visto una Nannini impresentabile sbagliare l'attacco. Ho visto un Dalla imbarazzante sbagliare stilista. Ho visto alcuni cantautori&cantanti forse più onesti degli altri, sicuramente più...delicati su pezzi non loro. Ho visto il monologo di un bravo comico. Ho vissuto con gratitudine e benessere il momento sincronizzato sulle radio, e poco importa che fosse introdotto dai fratelli Di Molfetta o da Fegiz. E' stata un'occasione per riascoltare e riapprezzare De Andre', ed è stata una serata sempre a rischio retorica melensa, introdotta con sapiente attitudine parac*la. C'è di peggio.


Salvatore77 - 15/01/2009 alle 17:53

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] E non capisco questa dilagante mania delle cover... da ragazzino non apprezzai mai i Guns'n'Roses perché mi dicevo: troppo facile rifare una canzone di Bob Dylan e sfondare. [/quote] Ritira subito quello che hai detto:Old: A parte gli scherzi. Credo che i Guns'n'Roses siano diventati famosi due album prima cioè Appetite for Destruction del 1987 (quello di Sweet Child O' Mine, per intenderci). La cover di Dylan a cui forse tu ti riferisci è Knockin' On Heaven's Door che uscì nel 1991 contenuta nell'album Use Your Illusion II. Quello che dici tu è avvenuto realmente nel 1965 con i Byrds che hanno rifatto in chiave elettrica una canzone folk di Dylan, cioè Mr. Tambourine Man e fu un successo eccezionale. Solo qualche anno dopo Dylan comprese che si poteva suonare anche il folk elettrico. In tema di cover direi che non è mica facile fare una cover di una canzone bella e di successo perchè il paragone è troppo pesante. Quindi agli artisti che fanno delle cover riuscite bene (e nella storia della musica ce ne sono parecchie) bisogna fare un plauso. Giusto per citarne alcune, direi: Twist and Shout dei Beatles Because the Night di Springsteen Mr. Tambourin man dei Byrds I heard it through the grapevine nella versione dei Creedence Clearwater Revival le prime che mi vengono in mente.


Zanarkelly - 15/01/2009 alle 23:43

Altre belle cover: "All along the watchtower" versione Jimi Hendrix. è senz'altro migliore dell'originale. "The man who sold the world" suonata unplugged dai Nirvana. "Dancing barefoot" suonata dagli U2 e poi, assolutamente dissacrante, ma da citare: "My way" cantata da Sid Vicious


MDL - 15/01/2009 alle 23:46

[quote][i]Originariamente inviato da Zanarkelly [/i] Altre belle cover: "All along the watchtower" versione Jimi Hendrix. è senz'altro migliore dell'originale. "The man who sold the world" suonata unplugged dai Nirvana. "Dancing barefoot" suonata dagli U2 e poi, assolutamente dissacrante, ma da citare: "My way" cantata da Sid Vicious [/quote] come non quotarti :clap:


Joop Zoetemelk - 16/01/2009 alle 10:22

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico[/i] Jack White è il bluesman dei nostri tempi, ed ha trovato in Brendan Benson e nella sezione ritmica dei GreenHornes la sua parte complementare, ben più che in Meg White (e ce ne vorrebbe). Vederlo suonare con un vero gruppo è come veder Goku trasformarsi in SuperSayan. Ogni pezzo è diverso dall'altro e a suo modo, riuscitissimo: [b]dal vivo devono esser trascinanti.[/b] E' un evoluzione del precendente album, più tendente all'alternative e all'hard rock: qui ci son sì pezzi come "Salute your solution" che san molto di white stripes, ma anche fiati ("Many shades of black") e ballate old-style alla Nick Cave ("Carolina Drama"). Enjoy. E' un album che può piacere a tutti.[/quote] Confermo assolutamente. Visti a luglio a "Ferrara sotto le stelle" e decisamente è stato per me il miglior concerto visto nel 2008. Una potenza e un coinvolgimento veramente forti e persino inaspettati. Mi piacciono entrambi i CD, anche il precedente "Broken boy soldier" è bellissimo, ma dal vivo sono senza dubbio ancora mille volte meglio. Attendiamo fiduciosi un prossimo ritorno in Italia.

 

[Modificato il 16/01/2009 alle 10:25 by Joop Zoetemelk]


Subsonico - 16/01/2009 alle 10:48

Sulle cover: io penso che fare cover, per gruppi che non siano cover band, debba rappresentare un lavoro di confronto con l'artista originario ed interiorizzazione del pezzo. Altrimenti significa salire sulle spalle dell'artista che ti ha preceduto e succhiarne la popolarità. Cover a confronto: Immagino tutti abbiate ascoltato la cover spiazzante degli A Perfect Circle di 'Imagine'...tecnicamente non vi so dire di preciso cosa è stato modificato (probabilmente il piano suonato in quinta) ma direi che l'interpretazione tetra che ne viene fuori (imagine there's no heaven...più tetro così) del testo di una canzone spesso usata ad ispirazione di situazioni felici è azzeccatissima. Piuttosto, che mi rappresentano U2 e Green Day che prendono "The Saints are Coming" e me la rifanno pari pari a come la facevano gli Skids? Persino gli stessi riff. Questo non è far cover, è suonare un pezzo. Diverso è il discorso quando succede quello che è successo a 'Che tempo che fa': una serie di artisti prende le canzoni di De Andrè...e le canta. Finità lì. Ma Dov'erano quella sera gli Afterhours, che della "Canzone di Marinella" ne han fatto una versione inquietante, con un groove quasi atonale ripetuto in modo ossessivo? Probabilmente non si sarebbero prestati a questo tipo di celebrazioni, ma anche no, visto che a Sanremo ci vanno con tutta la tranquillità di questo mondo. PS: Per me gli Afterhours, almeno per quanto riguarda l'Italia, sono i migliori nel far cover. Ascoltate Mio Fratello E' Figlio Unico (smontata e rimontata), La canzone Popolare, Gioia & Rivoluzione...


Subsonico - 16/01/2009 alle 10:49

[quote][i]Originariamente inviato da Joop Zoetemelk [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico[/i] Jack White è il bluesman dei nostri tempi, ed ha trovato in Brendan Benson e nella sezione ritmica dei GreenHornes la sua parte complementare, ben più che in Meg White (e ce ne vorrebbe). Vederlo suonare con un vero gruppo è come veder Goku trasformarsi in SuperSayan. Ogni pezzo è diverso dall'altro e a suo modo, riuscitissimo: [b]dal vivo devono esser trascinanti.[/b] E' un evoluzione del precendente album, più tendente all'alternative e all'hard rock: qui ci son sì pezzi come "Salute your solution" che san molto di white stripes, ma anche fiati ("Many shades of black") e ballate old-style alla Nick Cave ("Carolina Drama"). Enjoy. E' un album che può piacere a tutti.[/quote] Confermo assolutamente. Visti a luglio a "Ferrara sotto le stelle" e decisamente è stato per me il miglior concerto visto nel 2008. Una potenza e un coinvolgimento veramente forti e persino inaspettati. Mi piacciono entrambi i CD, anche il precedente "Broken boy soldier" è bellissimo, ma dal vivo sono senza dubbio ancora mille volte meglio. Attendiamo fiduciosi un prossimo ritorno in Italia. [/quote] NON SAI QUANTO TI INVIDIO!!!! Questi gruppi purtroppo passan solo dal nord e il minimo per un gruppo straniero in Italia è 35$..:(


pedalando - 16/01/2009 alle 12:54

2 cover fatte bene: Annie Lennox in "A whiter shade of pale" (arrangiamenti mozzafiato) U2 in "Unchained Melody" quella di Ghost per capirci, ma con il riff di The Edge.


Salvatore77 - 16/01/2009 alle 16:48

In tema di cover e di U2 ho sentito una versone ottima fatta da Bono e compagni di Paint it black dei Rollins Stones molto bella, era un lato B di un singolo nel periodo Achtung Baby, quindi immaginate che sonorità ha questa cover. Altre cover? Ci sono gli Aram Quartet...:O--


pedalando - 16/01/2009 alle 16:59

3 CD di cover: Sinead O'Connor: I'm not your girl George Michael: Songs from the last century Alice: Gioielli Rubati Poi, mi vergogno, ma trovo gradevole il disco della Pausini (per il resto non la digerisco) e sono curioso dell'ultimo di Carboni. Nei pezzi singoli come non citare La locomotiva fatta dai MCR ?


Carrefour de l arbre - 16/01/2009 alle 21:37

A livello di cover, direi che la più bella che mi è capitato di ascoltare è "hurt" di Jhonny Cash, rifatta sull'originale dei Nine Inch Nails. un disco di cover molto bello fu "sweet relief", un tributo ad una cantautrice americana (Victoria Williams): su tte spiccava "Crazy Mary" rifatta dai Pearl Jam. P.S. Ah, i Pearl Jam: e adesso che mi sono venuto in mente, chi si stacca più dai loro cd?


SHORT ARM - 19/01/2009 alle 17:23

In tema di cover e di De Andrè nessun cita "Non al denaro, non all'amore nè al cielo" di Marco Castoldi - Morgan (non quello di X-Factor, quello dei Bluvertigo... ;) ). Ho scoperto quel disco grazie a quel disco risuonato, con molta più elettronica e più diluito nel tempo, nel senso che è più lungo. Strano poi che Marco Castoldi - Morgan, che io ritengo uno dei più grandi cantautori italiani (e non l'ho scoperto dopo quella trasmissione su rai 2, ripeto) non abbia cantato qualcosa al tributo a De Andrè da Fazio. Forse s'è reso conto che non era il caso e che Fazio ormai è uno "zerbino" che improvvisa programmi e serate di gala anche sul taglio e cucito? Forse.


GiboSimoni - 20/01/2009 alle 21:40

http://it.youtube.com/watch?v=EgbGaYTkkPU dopo tanto tempo che cercavo sta canzone finalmente l'ho trovata, che ne pensate voi? ha un giro di sax da impazzire!


Salvatore77 - 20/01/2009 alle 22:07

Mi sono venute in mente altre cover interessanti: Halleluja di L. Cohen fatta da Jeff Buckley Do you really want to hurt me nella versione dei Violent Femmes Sloop John B dei Beach Boys (che in realtà è un traditional) The House of the Rising Sun degli Animals (traditional)


Subsonico - 20/01/2009 alle 23:03

[quote][i]Originariamente inviato da Salvatore77 [/i] Mi sono venute in mente altre cover interessanti: The House of the Rising Sun degli Animals (traditional) [/quote] Prova la versione 'pesta' dei Muse (che hanno fatto anche belle cover di canzonette come Feeling Good o Can't Take my eyes off you)


Zanarkelly - 21/01/2009 alle 00:21

[quote][i]Originariamente inviato da SHORT ARM [/i] In tema di cover e di De Andrè nessun cita "Non al denaro, non all'amore nè al cielo" di Marco Castoldi - Morgan (non quello di X-Factor, quello dei Bluvertigo... ;) ). Ho scoperto quel disco grazie a quel disco risuonato, con molta più elettronica e più diluito nel tempo, nel senso che è più lungo. Strano poi che Marco Castoldi - Morgan, che io ritengo uno dei più grandi cantautori italiani (e non l'ho scoperto dopo quella trasmissione su rai 2, ripeto) non abbia cantato qualcosa al tributo a De Andrè da Fazio. Forse s'è reso conto che non era il caso e che Fazio ormai è uno "zerbino" che improvvisa programmi e serate di gala anche sul taglio e cucito? Forse. [/quote] Premesso che adoro De Andrè e odio con tutto il cuore Morgan e i Blu Vertigo, ho ascoltato il disco di Morgan e non l'ho trovato malaccio. Le canzoni sono interpretate in un modo molto personale ed originale. Morgan, in fondo, di musica ne capisce; poi da qui a chiamarlo cantautore, secondo me, bisogna fare un bello sforzo creativo. Ovviamente questo è il parere di uno che ascolta tanta musica, ma che, tra tutti i musicisti del mondo e della storia, non ha mai potuto soffrire due elementi in particolare: Blu Vertigo e Depeche Mode. Neanche sentire Masini o Avril Lavigne o i Neri per Caso mi ha mai fatto inorridire così.


Admin - 28/01/2009 alle 04:42

Visto che su questo Forum c'è una discreta colonia di fan degli Afterhours, vi propongo un quesito che, a quanto vedo, è stato oggetto di discussione anche su OndaRock: che ne pensate della prossima partecipazione di Agnelli e compagni al Festival di Sanremo?


Subsonico - 28/01/2009 alle 12:15

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Visto che su questo Forum c'è una discreta colonia di fan degli Afterhours, vi propongo un quesito che, a quanto vedo, è stato oggetto di discussione anche su OndaRock: che ne pensate della prossima partecipazione di Agnelli e compagni al Festival di Sanremo? [/quote] Mi inviti a nozze! Ehe...penso che a 40 anni suonati Agnelli & soci possano permettersi di fare un po' quello che gli pare. In termini di bacino del pubblico, Sanremo non gli cambierà la vita, visto che riempiono già palazzetti facendo 1000-2000 spettatori alla volta. Insomma, non è lo stesso discorso che poteva valere per i Subsonica, che da Sanremo son stati praticamente lanciati. Chi li accusa di essersi venduti il culo, in pratica, gli fa un enorme torto. Non dimentichiamo che gli Afterhours sono un gruppo più che versatile, che facilmente si presta ad un esecuzione orchestrale. Un pezzo come "Dentro Marylin" eseguito da un orchestra a Sanremo poteva sfondare e perchè no, anche vincere la categoria Giovani (l'ha ricantata Mina, tra l'altro). L'uso del violino li distingue da tutti gli altri, ma non so quanta importanza avrà adesso che Dario Ciffo, il violinista storico degli Afterhours, non è più nel gruppo.


desmoblu - 28/01/2009 alle 12:40

Io dico che comunque è un po' paracula come cosa. Se lo possono permettere, certo, 40 anni, è vero, però se in questi 20 ani sono riusciti a NON cedere a sanremo perchè farlo ORA? Il commento più paraculo l'ho sentito da loro, però: [Perchè andate a sanremo? Molti sono rimasti spiazzati..] "Proprio per questo: per spiazzarli". Mah..:yoga:


Carrefour de l arbre - 28/01/2009 alle 18:31

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Visto che su questo Forum c'è una discreta colonia di fan degli Afterhours, vi propongo un quesito che, a quanto vedo, è stato oggetto di discussione anche su OndaRock: che ne pensate della prossima partecipazione di Agnelli e compagni al Festival di Sanremo? [/quote] che è una bella marchetta in favore della vendita di loro dischi, in triste declino visto che le ultime uscite sono qualitativamente ben distanti da "Germi" e "hai paura del buio?". Manuel Agnelli, tuttavia, dal basso della sua arroganza lo giustificherà più o meno come la giustificò Frankie Hi Nrg Mc: scommettiamo? ("era molto tempo che ne ragionavamo", "i tempi sono maturi", "sanremo non è più il festival della canzonetta", fino ad arrivare - lo spero - ad un "il pubblico che guarda Sanremo è molto più vivace intellettualmente rispetto ad anni fa")


cunego - 29/01/2009 alle 07:25

Si mormora che li abbia voluti Bonolis...comunque è strano che abbiano accettato proprio adesso che sono una tra le band più affermate in Italia, staremo a vedere!


Subsonico - 29/01/2009 alle 11:01

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Visto che su questo Forum c'è una discreta colonia di fan degli Afterhours, vi propongo un quesito che, a quanto vedo, è stato oggetto di discussione anche su OndaRock: che ne pensate della prossima partecipazione di Agnelli e compagni al Festival di Sanremo? [/quote] che è una bella marchetta in favore della vendita di loro dischi, in triste declino visto che le ultime uscite sono qualitativamente ben distanti da "Germi" e "hai paura del buio?". [/quote] dissento, sia perchè il rapporto qualità/quantità nel contesto del rock alternativo è raramente direttamente proporzionale (se poi vogliam proprio confrontare le vendite, non c'è paragone tra gli album di prima e l'ultimo..ma mi sembra logico) sia perchè non vedo un crollo. Anzi ritengo che il gruppo di Agnelli sia uno di quelli che riesce a invecchiare meglio. EDIT: Scienziatelli musicali studian cornamuse anali all'interno delle proprie ricerche personali [b]producendo disgustosi festival delle interiora[/b] dove cercan di insegnarti che a soffrire si migliora 10 anni fa..."la sinfonia dei topi" Che dire...più sfacciati di così :D

 

[Modificato il 29/01/2009 alle 12:43 by Subsonico]


GiboSimoni - 03/02/2009 alle 19:47

ultimamente ho scoperto alcuni brani dei litfiba che non conoscevo che sono molto belli...


Salvatore77 - 03/02/2009 alle 20:45

[quote][i]Originariamente inviato da GiboSimoni [/i] ultimamente ho scoperto alcuni brani dei litfiba che non conoscevo che sono molto belli... [/quote] Quali?


GiboSimoni - 03/02/2009 alle 20:49

[quote][i]Originariamente inviato da Salvatore77 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da GiboSimoni [/i] ultimamente ho scoperto alcuni brani dei litfiba che non conoscevo che sono molto belli... [/quote] Quali? [/quote] vivere il mio tempo (meravigliosa) prendo in mano i tuoi anni e canto di gioia che sono canzoni dell'ultimo album intendo quando c'erano Pelù e Ghigo, ora proverò ad ascoltare qualcosa degli esordi...

 

[Modificato il 03/02/2009 alle 21:45 by GiboSimoni]


Carrefour de l arbre - 03/02/2009 alle 21:39

[quote][i]Originariamente inviato da GiboSimoni [/i] ultimamente ho scoperto alcuni brani dei litfiba che non conoscevo che sono molto belli... [/quote] 17 Re a mio avviso rimane il capolavoro dei Litfiba. Di tempo però ne è passato parecchio, e me ne rendo conto perchè ho il VINILE!


Carrefour de l arbre - 03/02/2009 alle 21:50

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Visto che su questo Forum c'è una discreta colonia di fan degli Afterhours, vi propongo un quesito che, a quanto vedo, è stato oggetto di discussione anche su OndaRock: che ne pensate della prossima partecipazione di Agnelli e compagni al Festival di Sanremo? [/quote] che è una bella marchetta in favore della vendita di loro dischi, in triste declino visto che le ultime uscite sono qualitativamente ben distanti da "Germi" e "hai paura del buio?". [/quote] dissento, sia perchè il rapporto qualità/quantità nel contesto del rock alternativo è raramente direttamente proporzionale (se poi vogliam proprio confrontare le vendite, non c'è paragone tra gli album di prima e l'ultimo..ma mi sembra logico) sia perchè non vedo un crollo. Anzi ritengo che il gruppo di Agnelli sia uno di quelli che riesce a invecchiare meglio. [/quote] Guarda, non è tanto che invecchino bene, è che mancano quei guizzi geniali che li contradistinguevano: penso a "lasciami leccare l'adrenalina", "sui giovani d'oggi ci scatarro su", "strategie" e la stupendamente inutile "pop" - con questa sì che avrebbero spaccato a Sanremo. Invece questa scelta, spacciata per alternativa, arriva ad un punto della carriera in cui le idee appaiono stantie (non mi dire che ti piace l'ultimo: non ha nè capo nè coda, è inconcludente, anche il suono sembra fiacco. Sono belli solo i titoli). Soprattutto, leggendo qua e là le motivazioni che li avrebbero spinti a partecipare a Sanremo, intravedo quelle arrampicate sugli specchi che a suo tempo già Frankie Hi Nrg Mc ebbe modo di mostrare: insomma, non si può pungolare e far riflettere, nel corso degli anni, alle banalità della vita dell'italiano medio, e poi finire per partecipare a quel festival di Sanremo da sempre espressione di quella mediocrità (chi toccherà le palle a chi quest'anno? Chi toccherà le tette alla bonazza di turno?). O meglio, lo potresti anche fare: ma devi avere un carisma e una caratura intellettuale alla Pasolini o alla Tondelli, per fare due nomi, livello che gli Afterhours faticano a raggiungere, a mio parere, pur non essendo nè banali nè degli sprovveduti.


Salvatore77 - 04/02/2009 alle 09:09

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] [quote][i]Originariamente inviato da GiboSimoni [/i] ultimamente ho scoperto alcuni brani dei litfiba che non conoscevo che sono molto belli... [/quote] 17 Re a mio avviso rimane il capolavoro dei Litfiba. Di tempo però ne è passato parecchio, e me ne rendo conto perchè ho il VINILE! [/quote] Più o meno la carriera dei Litfiba si divide in tre parti: 1. dagli esordi a Pirata dove a mio avviso l'album migliore è 17re 2. da El Diablo fino a l'ultimo con Piero Pelù dove a mio avviso l'album migliore è Terremoto 3. i Litfiba senza Pelù di cui francamente non cososco nemmeno una canzone. Delle tre fasi la più entusiasmante è la prima, album come Desaparacido, 17re e Litfiba 3, sono molto carichi di energia, le sonorità sono molto particolari e i testi sono anche molto interessanti, molto bello è anche il live Pirata. La seconda fase con El Diablo si arriva al successo con album nei primi posti delle classifiche, hit radiofonici e cominciano anche le apparizioni televisive, se pur ridotte rispetto ad altri. Le sonorità sono molto più rock e con il passare degli album, le canzoni mi sembrano molto più radiofoniche. Terremoto è davero un album ricco di belle canzoni e di energia. La terza fase :boh:


desmoblu - 04/02/2009 alle 16:34

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Visto che su questo Forum c'è una discreta colonia di fan degli Afterhours, vi propongo un quesito che, a quanto vedo, è stato oggetto di discussione anche su OndaRock: che ne pensate della prossima partecipazione di Agnelli e compagni al Festival di Sanremo? [/quote] che è una bella marchetta in favore della vendita di loro dischi, in triste declino visto che le ultime uscite sono qualitativamente ben distanti da "Germi" e "hai paura del buio?". [/quote] dissento, sia perchè il rapporto qualità/quantità nel contesto del rock alternativo è raramente direttamente proporzionale (se poi vogliam proprio confrontare le vendite, non c'è paragone tra gli album di prima e l'ultimo..ma mi sembra logico) sia perchè non vedo un crollo. Anzi ritengo che il gruppo di Agnelli sia uno di quelli che riesce a invecchiare meglio. [/quote] Guarda, non è tanto che invecchino bene, è che mancano quei guizzi geniali che li contradistinguevano: penso a "lasciami leccare l'adrenalina", "sui giovani d'oggi ci scatarro su", "strategie" e la stupendamente inutile "pop" - con questa sì che avrebbero spaccato a Sanremo. Invece questa scelta, spacciata per alternativa, arriva ad un punto della carriera in cui le idee appaiono stantie (non mi dire che ti piace l'ultimo: non ha nè capo nè coda, è inconcludente, anche il suono sembra fiacco. Sono belli solo i titoli). Soprattutto, leggendo qua e là le motivazioni che li avrebbero spinti a partecipare a Sanremo, intravedo quelle arrampicate sugli specchi che a suo tempo già Frankie Hi Nrg Mc ebbe modo di mostrare: insomma, non si può pungolare e far riflettere, nel corso degli anni, alle banalità della vita dell'italiano medio, e poi finire per partecipare a quel festival di Sanremo da sempre espressione di quella mediocrità (chi toccherà le palle a chi quest'anno? Chi toccherà le tette alla bonazza di turno?). O meglio, lo potresti anche fare: ma devi avere un carisma e una caratura intellettuale alla Pasolini o alla Tondelli, per fare due nomi, livello che gli Afterhours faticano a raggiungere, a mio parere, pur non essendo nè banali nè degli sprovveduti. [/quote] Spesso una lancia in favore di Frankie hi-nrg (tra l'altro è sua la sigla di 'M'illumino di meno' di quest'anno), che almeno in quel festival che non nomino ha portato una canzone intelligente e impegnata (e non in maniera paracula come Moro, ad esempio).. forse l'unico insieme a Concato nel 2007. Altre due cose: la campionatura da 'storia di un impiegato', che tutti hanno scambiato per una svirgolata di Morricone e poi la lite con Zampaglione, che s'imbestialì per un giudizio del rapper (in risposta alla domanda di..credo Fegiz, tutto dire). Il bello è che poi la Gerini si buttò nella mischia con un astio indicibile.. tutto molto bello, insomma ;) * Per quanto riguarda gli Afterhours, li trovo molto più ipocriti dell'altro figuro già citato. Loro duri puri alternativi poetici geniali incazzati, che a quarant'anni suonati si fanno introdurre da Bonolis. Non ci siamo. E anch'io credo che come spessore siano calati e non poco, magari (bestemmia) ce li ritroveremo in stile Renga, riciclati da rockers a cantautori italioti. Il passo successivo è Nek. [*asterisco: come ogni anno consiglio di seguire sanremo su radio2, commentato dalla gialappa's in 'raidiresanremo'.. tra inviati & amenità varie è davvero divertentissimo]

 

[Modificato il 04/02/2009 alle 17:18 by desmoblu]


Bartoli - 05/02/2009 alle 02:22

A me l'equazione Festival = ridimensionamento, banalita eccetera non piace GLi After sono molto curioso di ascoltarli, cosi come Tricarico Franki Hi Nrg invece deluse, canzone che non andava da nessuna parte E poi il Festival anche se sporadiche, ha regalato davvero belle canzoni di recente che ascolto tuttora Le 2 di Cristicchi, Strade di Tiromancino e Sinigallia, Lasciarsi un giorno a Roma di Fabi, Replay di Bersani, Tutti i miei sbagli (in versione Sanremese da gustare) dei Subsonica, Aria e Salirò di Silvestri, Un giorno nuovo di De Andrè junior, Tonight dei Negrita, Rido forse mi sbaglio degli Ameba 4 e Morirò d'amore di Giuni Russo (Le ho cercate sul mio Itunes :D )


uffa - 07/02/2009 alle 11:01

[quote][i]Originariamente inviato da GiboSimoni [/i] http://it.youtube.com/watch?v=EgbGaYTkkPU dopo tanto tempo che cercavo sta canzone finalmente l'ho trovata, che ne pensate voi? ha un giro di sax da impazzire! [/quote] Devo dire che non mi entusiasma, ma il fatto che un giovane apprezzi un sassofono mi da comunque speranza per il futuro... Inizia ad ascoltare Dexter Gordon (ballads), hai visto mai che riesca a convertirti al Verbo! :D


Admin - 07/02/2009 alle 12:20

Non voglio sindacare sull'andazzo qualitativo della carriera degli Afterhours, e sotto sotto anch'io non approvo la loro scelta di andare a Sanremo. Però, tra i tanti modi di approcciare un Festival, bisogna riconoscere che loro hanno scelto uno dei migliori: niente major, niente disco in uscita, ma una raccolta con la loro canzone e altre 18 di gruppi emergenti della scena indie italiana. Ecco, io un applauso a questa operazione lo faccio col cuore. E poi la sorpresa di trovare Marco Ancona (che conosco personalmente e che ho visto giusto quelle 120 volte suonare qui in giro nei pub) nel novero dei 18 (insieme ad Amerigo Verardi) mi ha fatto un gran piacere, predisponendomi ancora meglio nei confronti di Agnelli e soci. Tutto è comunque autopromozione; in questo modo, gli Afterhours autopromuovendosi, promuoveranno anche un sacco di musica di una certa qualità. Gliene va dato atto, e li rispetto molto più di altri artisti che si autoproclamano "rock" e poi ogni volta che c'è da fare una scelta, optano sempre per l'opzione più mainstream tra quelle a disposizione. :bla:


Bartoli - 08/02/2009 alle 14:49

Ho sentito un bel pezzo su Virgi nRadio di un gruppo italiano, i Ministri Che ne pensate? Qualcuno li ascolta ?


Subsonico - 08/02/2009 alle 15:13

[quote][i]Originariamente inviato da Bartoli [/i] Ho sentito un bel pezzo su Virgi nRadio di un gruppo italiano, i Ministri Che ne pensate? Qualcuno li ascolta ? [/quote] pagina 16 di questo thread...2° posto :D L'Universal sta cercando di farli sfondare.. (attendo il nuovo album, il singolo non mi dice belle cose...)


Subsonico - 09/02/2009 alle 23:40

http://www.rockit.it/intervista/810/afterhours-milano-navigli E' una lunga intervista agli Afterhours. Vi faccio la sintesi, visto che può risultare noiosa: confermano che sono a Sanremo perchè Bonolis li ha voluti fortemente, tanto che ha insistito per portarli dopo aver incassato un no, e perchè si fidano di alcuni elementi della direzione artistica. Per il futuro, annunciano pezzi meno personali e più 'sociali' (ma non tipo MCR, a quanto ho capito) Inoltre hanno rotto con L'Universal, poichè ha pubblicato la ristampa de "I Milanesi..." a 20 euro anzichè i 9 in precedenza pattuiti, procurando loro un notevole danno d'immagine (e infatti a ottobre tutti giù a dargli dei venduti...). Da qui l'idea della compilation Lo stralcio più interessante è quello in cui rispondono alle critiche piovute addosso: [i]"Noi avevamo appunto tutto un progetto e sapevamo che era una cosa che volevamo sfruttare al massimo sapendo bene cosa andavamo a fare; in più sapevamo che avremmo mollato la Universal per motivi che poi se vuoi ti dirò oltre a quelli che sono stati scatenanti. All'inizio, sinceramente, ci siamo rimasti male, perché dopo 20 anni un po' di fiducia da parte di chi ci segue ce l'aspettavamo, no? Almeno, "particolare anatomico che, se rotto, simboleggia seccatura", aspetta di sentire che pezzo facciamo, aspetta di vedere cosa succede, aspetta. E invece, no."[/i]


GiboSimoni - 11/02/2009 alle 11:40

[quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] [quote][i]Originariamente inviato da GiboSimoni [/i] http://it.youtube.com/watch?v=EgbGaYTkkPU dopo tanto tempo che cercavo sta canzone finalmente l'ho trovata, che ne pensate voi? ha un giro di sax da impazzire! [/quote] Devo dire che non mi entusiasma, ma il fatto che un giovane apprezzi un sassofono mi da comunque speranza per il futuro... Inizia ad ascoltare Dexter Gordon (ballads), hai visto mai che riesca a convertirti al Verbo! :D [/quote] beh io sono uno che sente musica commerciale anche se pochissima, però cerco di ascoltare di tutto e mi piacciono gruppi che i miei coetanei non sanno manco chi sono Queen, Police, Pink Floyd, Depeche Mode, Simply Red e altri poi schifo i vari Tiziano Ferro, tutti i rapper neri americani i gruppetti pop e altre cose così basta pensare che del 2008 di tutti le canzoni che son state lanciate si e no me ne piacciono 10-12 non di più, cmq proverò a sentire quello che mi hai consigliato e ti farò sapere ! :)


plata - 11/02/2009 alle 17:27

Io adoro questo artista.. C'è un'intensità nei suoi pezzi che mi emoziona sempre di più a ogni ascolto... questa è una delle mie preferite http://www.youtube.com/watch?v=7VKiWJJuK20


pacho - 11/02/2009 alle 18:57

scherzi, vero?


Admin - 11/02/2009 alle 20:29

Cerchiamo di rispettare i gusti di tutti, per cortesia? Grazie.


plata - 11/02/2009 alle 20:59

Non ho ben capito perchè quando si parla di musica, spesso e volentieri il concetto "De gustibus non est disputandum" venga sempre messo da una parte per far invece posto a commenti più o meno rispettabili. Non dico questo perchè a qualcuno (e sono in tanti) i miei gusti disgustino, ma perchè succede sempre così. Questo potrebbe avere minimamente senso se si ascoltasse con attenzione (o si finisse almeno di ascoltare) il pezzo in questione, o meglio l'album che lo contiene per farsi un giudizio completo. Raramente succede. Anche io ero uno di quelli che sparava a zero su quello che non mi piaceva, rifiutandomi categoricamente di ascoltare quella roba, e magari insultando chi la ascolta. Fortunatamente posso dire che a quasi 21 anni, un po' di maturità per rispettare i gusti degli altri ce l'ho. Chiudo qui, ora ritorno a ascoltare quello che agli altri non piace, ma a me si, e conta solo quello. :)


antonello64 - 12/02/2009 alle 01:44

[quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] Inizia ad ascoltare Dexter Gordon (ballads),[/quote] e magari anche un altro "Ballads" (stavolta non è una compilation) di un altro grande sassofonista, tale John Coltrane.


Bitossi - 12/02/2009 alle 11:00

E già... Per rimanere sul sax, esistono "Ballads" anche di Stanley Turrentine, Sonny Rollins e Cannonball Adderley (ma le ultime due sono raccolte). E sempre a proposito di sax, Anto, da quando hai Massimo Urbani nell'avatar? Non me ne ero accorto... lui sì che era un sax contralto da urlo! :D Chiudendo con delle cattive notizie, sennò dite che non vi informo, avete saputo che a fine anno è mancato Freddie Hubbard? R.I.P. :(


uffa - 12/02/2009 alle 14:24

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Cerchiamo di rispettare i gusti di tutti, per cortesia? Grazie. [/quote] No, in musica ci sono gusti giusti e gusti sbagliati :D


lemond - 12/02/2009 alle 14:28

[quote][i]Originariamente inviato da plata [/i] Non ho ben capito perchè quando si parla di musica, spesso e volentieri il concetto "De gustibus non est disputandum" venga sempre messo da una parte per far invece posto a commenti più o meno rispettabili. [/quote] Tu credi Plata che ciò valga solo per la musica? Io penso che invece accade in tutti gli ambiti: i libertarii e i volterriani sono pochi ed invece abbondano gli arroganti/tuttologi che arrivano fino a teorizzare in certi settori: "tolleranza zero". Il che, secondo me, è proprio il contrario di ogni presupposto del vivere civile. A scanso di fraintesi, non sostengo che "di notte tutti i gatti siano bigi", anzi ci sono gusti, teorie e modi di pensare che aborro, però ritengo che chiunque, specialmente in un forum, abbia diritto ad un confronto argomentato e mai del tipo "ipse dixit". P.S. Per restare un po' in tema di questa discussione, dirò che non sopporto il "jazz". Però, se Bitossi lo ama, devo proprio pensare che sono limitato io. ;).


Bitossi - 12/02/2009 alle 14:40

[quote][i]Originariamente inviato da lemond [/i] Per restare un po' in tema di questa discussione, dirò che non sopporto il "jazz". Però, se Bitossi lo ama, devo proprio pensare che sono limitato io. ;). [/quote] Mah... non direi proprio che una persona possa essere considerata limitata a causa dei propri gusti. Però, se mi è permessa una diagnosi a distanza, per quanto scrivi e per quanto io leggo in questo forum, potresti anche essere uno a cui sono mancate le occasioni o le combinazioni per apprezzare quella musica. A volte basta poco: un concerto, un disco, una guida all'ascolto, scritta o vivente, come ad esempio un amico appassionato... :)


plata - 12/02/2009 alle 15:25

Ho provato qualche volta ad ascoltare musica Jazz, ma è troppo lontana dai miei canoni di gradimento. Finire un'album è stata davevro un'impresa. Devo dire però che ho assistito a qualche concerto Live di una rassegna proprio nel mio paese, e l'effetto è stato diverso. Sono riuscito ad apprezzare molto di più questa musica, soprattutto una formazione che propenva uno spettacolo a tema, raccontando la storia delle vicende di Sant'Anna di Stazzema. Fu veramente molto bello, passai un paio d'orette incantevoli.


antonello64 - 13/02/2009 alle 00:26

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] E sempre a proposito di sax, Anto, da quando hai Massimo Urbani nell'avatar? Non me ne ero accorto... lui sì che era un sax contralto da urlo! :D [/quote] dal post 5000 o giù di li. Urbani era un musicista che lasciava a bocca aperta anche i suoi colleghi statunitensi (ed era anche tifoso giallorosso :D ). Peccato che avesse una spiccata predisposizione all'autodistruzione. [quote] Chiudendo con delle cattive notizie, sennò dite che non vi informo, avete saputo che a fine anno è mancato Freddie Hubbard? R.I.P. :( [/quote] l'ho saputo e ci sono rimasto malissimo. Avevo visto un suo concerto diversi anni fa assieme alla sua big band: praticamente fece finta di suonare, rimanendo sul palco per non più di due minuti di orologio (su un concerto di oltre un'ora) durante i quali fece vedere soltanto cose banali. Nei commenti con altri amici gliene dissi di tutti i colori: a lui e a chi lo aveva ingaggiato. Solo recentemente sono venuto a sapere che da tanto tempo aveva dei problemi al labbro che praticamente non gli permettevano più di suonare la tromba in modo decente. Mi sono davvero sentito in colpa.


antonello64 - 13/02/2009 alle 00:48

[quote][i]Originariamente inviato da lemond [/i] Per restare un po' in tema di questa discussione, dirò che non sopporto il "jazz". [/quote] mi sembra strano che un'appassionato di Giorgio Gaber dica queste cose. Non conosco benissimo Gaber, ma mi è sembrato un musicista di grandi qualità artistiche, di non facile ascolto e comprensione (mi sbaglio?): tutte cose che si possono ritrovare anche nei musicisti jazz. O forse (e qui parlo da perfetto ignorante dell'argomento) quello che faceva grande Gaber erano i testi piuttosto che la musica? In tal caso, caro Lemond, sei scusato:D


Salvatore77 - 13/02/2009 alle 08:22

Secondo me il jazz è palloso... l'energia che da un concerto di Springsteen o i Rolling Stones non la paragonerei con nessun altro tipo di musica. E' questione di gusti, lo so.


plata - 13/02/2009 alle 09:08

[quote][i]Originariamente inviato da Salvatore77 [/i] Secondo me il jazz è palloso... l'energia che da un concerto di Springsteen o i Rolling Stones non la paragonerei con nessun altro tipo di musica. E' questione di gusti, lo so. [/quote] Bè, anche per me è così, il mio sogno è un concerto dei Bon Jovi, solo che è dal 2003 che non vengono in italia :OIO Parigi mi aspetta :D


lemond - 13/02/2009 alle 09:19

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da lemond [/i] Per restare un po' in tema di questa discussione, dirò che non sopporto il "jazz". [/quote] mi sembra strano che un'appassionato di Giorgio Gaber dica queste cose. Non conosco benissimo Gaber, ma mi è sembrato un musicista di grandi qualità artistiche, di non facile ascolto e comprensione (mi sbaglio?): tutte cose che si possono ritrovare anche nei musicisti jazz. O forse (e qui parlo da perfetto ignorante dell'argomento) quello che faceva grande Gaber erano i testi piuttosto che la musica? In tal caso, caro Lemond, sei scusato:D [/quote] Secondo me Gaber era grande in entrambi i campi, ma non solo: era attore, regista, curava le luci, l'organizzazione e tante altre cose e comunque il suo pregio maggiore era l'umanità, unita ad una grande umiltà. Gaber, in musica, aveva cominciato proprio con il jazz e con il rock, ma poi ha percorso una strada tutta sua che non credo sua facilmente etichettabile (per lo meno io non ci riesco) ma che si differenzia da tutti gli altri per il fatto di essere "teatro canzone" e non pezzi fatti in registrazione. Solo alla fine, quando non poteva più andare sul palco, è ritornato in sala per produrre "La mia generazione ha perso" e "Io non mi sento italiano". Per parte mia, hai colto nel segno: se non c'è un testo da ascoltare non riesco ad appassionarmi più di tanto, anche se ad es. ascolto con piacere certi brani di musica sinfonica od operistica (anche se non si capisce molto), ma il jazz invece mi ha sempre respinto e, ripeto, è di sicuro un limite mio, perché non ho mai studiato musica e, come sosteneva il mio omonimo (Karl lui, Carlo io) per capire l'arte, occorre essere stati educati ad essa e poi, aggiungo io, per la musica, avere anche un po' "d'orecchio". :cincin:


Bitossi - 13/02/2009 alle 09:38

[quote][i]Originariamente inviato da Salvatore77 [/i] Secondo me il jazz è palloso... l'energia che da un concerto di Springsteen o i Rolling Stones non la paragonerei con nessun altro tipo di musica. E' questione di gusti, lo so. [/quote] Leggi la firma di Antonello... (la frase di Monk, non quella di Lemond... :Od: :Od: :Od: )


Salvatore77 - 13/02/2009 alle 09:59

Io sono per il rock jazz ignorante...:D


Subsonico - 13/02/2009 alle 10:54

amici jazzisti, se volete sentirvi male, ascoltate gli Zu (jazz-metal!!) http://www.youtube.com/watch?v=2HskumEwU3M


antonello64 - 13/02/2009 alle 11:21

[quote][i]Originariamente inviato da lemond [/i] perché non ho mai studiato musica e, come sosteneva il mio omonimo (Karl lui, Carlo io) per capire l'arte, occorre essere stati educati ad essa e poi, aggiungo io, per la musica, avere anche un po' "d'orecchio"[/quote] mah, neanch'io ho studiato musica e non credo poi di avere tutto questo grande orecchio, se non quello che può venire da ore ed ore di ascolto delle cose più disparate. Il problema secondo me è cosa si cerca nella musica: per me è soprattutto il piacere dell'ascolto, del suono (oltre naturalmente alla qualità musicale), e non mi interessa nè cantarla nè ballarla nè capirne l'eventuale messaggio (se c'è) Io praticamente vado tutte le settimane ai concerti di musica classica o jazz, ma non andrei mai ad un concerto rock o di musica leggera (o ci andrei con fastidio), perchè io vado per ascoltare e basta, e la più piccola caciara mi darebbe fastidio. Addirittura sopporto con fatica i concerti jazz con amplificazione elettronica perchè non mi fanno arrivare il vero suono del musicista, figuriamoci la musica sparata a non so quanti watt, con intorno magari la gente che canta e balla. Riguardo ai testi, per me contano poco per non dire niente (e questo è un mio limite). Il Flauto Magico o Le Nozze di Figaro cantate in tedesco o in italiano per me pari sono: io apprezzo la grande musica di Mozart ela voce dei cantanti la vedo soltanto come uno strumento musicale in più che si aggiunge all'orchestra. Pur conoscendo bene tutte le arie più famose o quasi, farei fatica a raccontarti la trama di un'opera proprio perchè non presto la minima attenzione a quello che cantano.

 

[Modificato il 13/02/2009 alle 11:24 by antonello64]


plata - 13/02/2009 alle 11:44

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da lemond [/i] perché non ho mai studiato musica e, come sosteneva il mio omonimo (Karl lui, Carlo io) per capire l'arte, occorre essere stati educati ad essa e poi, aggiungo io, per la musica, avere anche un po' "d'orecchio"[/quote] mah, neanch'io ho studiato musica e non credo poi di avere tutto questo grande orecchio, se non quello che può venire da ore ed ore di ascolto delle cose più disparate. Il problema secondo me è cosa si cerca nella musica: per me è soprattutto il piacere dell'ascolto, del suono (oltre naturalmente alla qualità musicale), e non mi interessa nè cantarla nè ballarla nè capirne l'eventuale messaggio (se c'è) Io praticamente vado tutte le settimane ai concerti di musica classica o jazz, ma non andrei mai ad un concerto rock o di musica leggera (o ci andrei con fastidio), perchè io vado per ascoltare e basta, e la più piccola caciara mi darebbe fastidio. Addirittura sopporto con fatica i concerti jazz con amplificazione elettronica perchè non mi fanno arrivare il vero suono del musicista, figuriamoci la musica sparata a non so quanti watt, con intorno magari la gente che canta e balla. Riguardo ai testi, per me contano poco per non dire niente (e questo è un mio limite). Il Flauto Magico o Le Nozze di Figaro cantate in tedesco o in italiano per me pari sono: io apprezzo la grande musica di Mozart ela voce dei cantanti la vedo soltanto come uno strumento musicale in più che si aggiunge all'orchestra. Pur conoscendo bene tutte le arie più famose o quasi, farei fatica a raccontarti la trama di un'opera proprio perchè non presto la minima attenzione a quello che cantano. [/quote] Questo a riprova del fatto che ognuno cerca nella musica quello che vuole. Io al contrario di te antonello, nella musica mi piace fare attenzione al testo perchè è la parte più difficile di un pezzo. Io parlo di canzoni eh, la mia cultura in termini di musica classica si è fermata alle medie (anche se è da un po' che vorrei riascoltare la messa in requiem di verdi che mi garbava), e nelle canzoni il testo è la parte cruciale, nel senso che quando uno compone musica è un gesto più o meno naturale. Quando arrivi a doverci scrivere il testo sono cavoli amari, perchè deve incastonarsi con la musica, deve essere imprescindibile, e non tutti lo sanno fare. Poi certo, mi accontento anche, perchè il concetto di qualità conta relativamente poco per me. La musica deve sapermi emozionare, dalla pace dei sensi al ballare gridando a squarciagola, e divertire. Quindi ascolto fino a un certo punto. Non riesco ad ascoltare un album in silenzio (ovviamente che conosco, al primo ascolto è la prassi) ma devo cantare pure io. Mentre invece quando suono la chitarra, acustica o elettrica che sia, entro totalmente nella musica e difficilmente canto.


Bartoli - 13/02/2009 alle 12:00

Degustibus non disputandum est Credo che sia una frase piu che adatta Se uno preferisce Jimi Hendrix, o i Led Zeppelin o gli Sugarfree saranno anche cacchi suoi? :D


Bitossi - 13/02/2009 alle 12:44

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] amici jazzisti, se volete sentirvi male, ascoltate gli Zu (jazz-metal!!) [/quote] E perché dovrei sentirmi male? Ho pure un disco degli Zu (Igneo). E poi jazz e avanguardia sono sempre andati d'accordo... molto più del rock, che casomai flirta più spesso e più volentieri col pop. Confermo che "de gustibus...", anzi ribadisco che c'è del buono in ogni forma/genere musicale. Ho dischi di cantanti e musicisti di tutto il mondo, e quindi, se parlo di rock, parlo a ragion veduta. Lo stesso non mi sembra succeda con chi di jazz ha ascoltato forse mezzo disco... :Od:


Subsonico - 13/02/2009 alle 13:45

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] amici jazzisti, se volete sentirvi male, ascoltate gli Zu (jazz-metal!!) [/quote] E perché dovrei sentirmi male? Ho pure un disco degli Zu (Igneo). E poi jazz e avanguardia sono sempre andati d'accordo... molto più del rock, che casomai flirta più spesso e più volentieri col pop. Confermo che "de gustibus...", anzi ribadisco che c'è del buono in ogni forma/genere musicale. Ho dischi di cantanti e musicisti di tutto il mondo, e quindi, se parlo di rock, parlo a ragion veduta. Lo stesso non mi sembra succeda con chi di jazz ha ascoltato forse mezzo disco... :Od: [/quote] Io invece ho sentito l'ultimo...a dir la verità più brutal che jazz..si sente la mano di Mike Patton (Faith no More) Bitossi, tutte le ragioni del mondo, ma il Jazz non è un genere facile. E' un genere estremamente tecnico, da ascolto profondo, non fa muovere i culi, si presta poco alla forma canzone. Magari un giorno lo ascolterò con piacere ,si dice sia un genere da orecchie (attenzione, orecchie, non persone) adulte, ma oggi non ci riesco. Non mi sentirei di far ragionamenti di equità tra i generi, perchè i target e l'obbiettivo dell'artista differiscono alquanto. x Antonello: l'orecchio di un ascoltatore di musica è molto più forte di quanto si pensi. Anni e anni di ascolto profondo rendono armoniosi come forme di studio passivo; ho imparato a cantare e suonare la chitarra decentemente in poco tempo, meno di chi spende fior di soldi da istruttori, perchè abituato all'ascolto. E adesso, quando capita, mi esercito pure su tastiera.


plata - 13/02/2009 alle 14:07

Hai perfettamente ragione Subsonico. L'ascolto passivo ti forma molto. Per 2 anni mi ha seguito un istrutture di chitarra, ma non ho praticamente fatto progressi. Sicchè smisi, quasi completamente. Poi con la progressione dei miei interessi musicali ho ricominciato da solo e ora faccio cose che prima mi sognavo (anche se il polso sx rotto in passato mi da qualche problema...) e basta poco a capire tonalità e passaggi vari. Io non sono fra quei casi, ma molti musicisti eccelsi di musica o canto hanno studiato ben poco.


Bitossi - 13/02/2009 alle 14:22

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] ...ma il Jazz non è un genere facile. E' un genere estremamente tecnico, da ascolto profondo, non fa muovere i culi, si presta poco alla forma canzone. [/quote] Mmmmh... sai che si potrebbe obiettare a ciascuna delle osservazioni che fai? Se vuoi, ti posso proporre una lista di brani o album jazz non difficili, che fanno muovere il "fondoschiena", o che rispettano la forma canzone. Qualche post fa ad esempio si parlava di album di "Ballads", quasi tutte costruite su strutture AABA o similari... Poi, in tema di gruppi italiani strani, il disco degli "A col pallino" (Å) ce l'hai? :D


Subsonico - 13/02/2009 alle 15:03

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] ...ma il Jazz non è un genere facile. E' un genere estremamente tecnico, da ascolto profondo, non fa muovere i culi, si presta poco alla forma canzone. [/quote] Mmmmh... sai che si potrebbe obiettare a ciascuna delle osservazioni che fai? Se vuoi, ti posso proporre una lista di brani o album jazz non difficili, che fanno muovere il "fondoschiena", o che rispettano la forma canzone. Qualche post fa ad esempio si parlava di album di "Ballads", quasi tutte costruite su strutture AABA o similari... Poi, in tema di gruppi italiani strani, il disco degli "A col pallino" (Å) ce l'hai? :D [/quote] Quando parlo di un genere musicale parlo a grandi linee. E' ovvio che ogni genere ha le sue eresie, come per il jazz ci saranno pezzi semplici e ballabili. Ma la tendenza non è quella, è lo sappiamo. Ci son gruppi progressive semplici e banali e gruppi punk praticamente impossibili da imitare, ma nessuno si sognerebbe di dire che il progressive è suonabile come il punk! Gli A° li conosco solo di nome. Che fanno?


Bitossi - 13/02/2009 alle 15:13

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Gli A° li conosco solo di nome. Che fanno? [/quote] Una specie di electronic-avant-kraut... :Od: Mi pare siano di Verona, e il disco si trova solo in un negozietto di Milano, o per corrispondenza. Qui c'è pure qualche estratto: http://www.die-schachtel.com/editions/dsZ01.htm


antonello64 - 13/02/2009 alle 22:55

[quote][i]Originariamente inviato da plata [/i] Questo a riprova del fatto che ognuno cerca nella musica quello che vuole. [/quote] come per lo sport e per le donne :D


Admin - 14/02/2009 alle 02:31

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] Poi, in tema di gruppi italiani strani[/quote] E [b]Gli stati interni non esistono[/b] li avete mai sentiti? Troppo forti :)


Subsonico - 18/02/2009 alle 13:06

beh, fatti fuori prevedibilmente, pur con un pezzo carino nell'ottica sanremese. Da notare che musicalmente si tenevano sotto le ascelle tutto il resto (tanto che un membro del gruppo suonava e dirigeva contemporaneamente). E, per la cronaca, molte cose si sentivano male (specialmente il violino, praticamente inesistente).. Mi piace immaginare Agnelli che legge le pagine di questo e di altri forum e ghigna con disprezzo e con la sua immancabile r arrotata "Str.onzi, non avete mandato il messaggino...siete dei rottinculo..." :D


Admin - 18/02/2009 alle 14:10

Nettamente, ma proprio di gran lunga i migliori. Esaurita con la prima serata la blanda curiosità che accompagnava gli Afterhours, Tricarico e Dolcenera, posso dedicarmi ad altro.


Salvatore77 - 18/02/2009 alle 18:05

Sto ascoltando con piacere il nuovo album di Bruce Springsteen, "Working on a dream". Molto interessante, anche se dai primi ascolti, preferisco di gran lunga il suo penultimo album, "Magic", che a mio avviso è l'album migliore da "Born in the USA" in poi.


Bartoli - 20/02/2009 alle 01:51

Ringrazio Paolo Bonolis per avere portato i grandissimi Afterhours all'Ariston Bellissimo vederlo cantare sul palco la canzone manco fosse Manuel Agnelli Bellissimo vedere dopo l'esibizione, stavolta perfetta, il pubblico in sala restare sulle sue e i giovani del concorso on line che si alzavano in piedi E' un bel Festival, impreziosito da questo fantastico gruppo, e non vedo perchè i fan piu accaniti, fra i quali mi inserisco anche io, debbano arrabbiarsi per la partecipazione In fondo una comparsata su Mtv o al Festival è uguale a mio modo di vedere Come canzoni in gara apprezzo molto quella di Dolcenera, cosi come Tricarico, già eliminato, e Masini Brava anche la grandissima Patty Pravo, grande voce Renga ma la canzone non mi piace Le giovani invece mi piacciono tantissimo, sopratutto Simona Molinari, Karima, Irene Fornaciari e Barbara Gilbo Buona anche la scelta ospiti e lo spettacolo, con Benigni come apogeo Sicuramente il miglior festival che abbia visto, se spesso l'ho seguito distrattamente quest'anno mi piace davvero molto :)


Subsonico - 20/02/2009 alle 11:50

Guarda Bartoli, sarò nostalgico, ma i migliori festival che ho visto son stati quelli di Fazio...allora il lato musicale era più curato e c'era maggiore equilbrio di generi..


Bartoli - 20/02/2009 alle 13:27

Musicalmente si e di gran lunga, a livello di spettacolo il primo fu bello il secondo meno Ricordo che con Fazio furono presenti i cantautori giovani romani, i Subsonica, gli Avion Travel (che addirittura vinsero) E' una bella lotta


Salvatore77 - 21/02/2009 alle 09:16

Secondo me a questo festival manca una cosa: il dopo festival di Elio. Lo scorso anno non ho seguito molto il festival ma aspettavo con impazienza il dopo festival e di conseguenza ho ascoltato un pò di canzoni cche altrimenti non avrei mai ascoltato. In sostanza un dopo festival fatto in maniera allegra e sobria aiuta ad avvicinarsi al festival stesso. Quest'anno non ho visto nemmeno un minuto di festival, per cui non mi pronuncio nè sulla qualità delle canzoni nè sul festival nel complesso.


Salvatore77 - 22/02/2009 alle 09:42

Ormai i video sono più belli delli canzoni? Secondo me negli ultimi anni i video musicali stanno diventando sempre di più una forma d'arte autonoma. Spesso anche registi famosi si prestano ai video clip e i risultati sono davvero ottimi. Certi video sono davvero bellissimi, raffinati e ipertecnologici e le risorse investite nei video clip raggiungono cifre esorbitanti. Si nota certe volte che alcuni artisti con più risorse producono i video migliori e sono così belli che lo spettatore/ascoltatore si distrae dalla musica e guarda solo il video, almeno a me a volte accase così. Fra i video più belli in onda in questi mesi direi: U2 - Get On Your Boots Oasis - I’m Outta Time Killers - Human Fra quelli del passato i primi che mi vengono in mente: Michael Jackson - Thriller Rolling Stones - Love is strong Peter Gabriel - Sledgehammer Michael Jackson - Black or white Queen - Bohemian Rhapsody


uffa - 23/02/2009 alle 20:16

Il jazz non fa muovere i culi? Lancio la sfida: trovatemi qualcosa che abbia più swing di questo http://www.youtube.com/watch?v=NgU5qZi2TOs E anche qualcuno che suoni meglio la batteria, tanto per [i]polemicare[/i] :D Chi riesce a tenere fermo il piede riceverà in premio una martellata sul medesimo :D:D


desmoblu - 23/02/2009 alle 20:42

Piccolo commento su Sanremo. Mi ricredo sugli Afterhours: bravissimi, maturi, non paraculi. Bravi, bravi: soprattutto hanno portato una canzone adulta senza scadere nel qualunquismo (come quest'anno i gemelli diversi e- in parte- povia, e gli atri anni i vari moro etc etc). La Pravo imbarazzante, la Zanicchi anche (come Milva che arriva con lo spacco e 8/10 di coscia di fuori. Per favore, sto mangiando). Tricarico stona ma ormai non è più mistero (cit. assolutamente non colta), ma non è il solo (dai gemelli diversi-mascherati da effetti cartone animato- alla sempiterna Pravo). Sulle edizioni targate Fazio.. non so, io il festival lo seguo stabilmente solo alla radio ascoltando la Gialappa's, e quindi solo dal 2001. Di prima ho solo ricordi abbastanza labili. *asterisco Povia: estremamente parac*lo. Ha parlato di omosessualità solo dopo Silvestri & altri, ma ovviamente dal punto di vista ciellino (della serie: "oggigiorno è più trasgressivo essere cattolici devoti.." :bla: ). Ha cercato di dribblare le polemiche giustamente causate dalla sua canzone, e ha cercato di passare da perseguitato. Soprattutto, la sua mimica e la sua spocchia sul palco erano insopportabili. Difatti non l'hanno eliminato, anzi è arrivato secondo.. Musicalmente il suo pezzo era uguale ai suoi pezzi precedenti, dal piccione ai bambini, più una copia precisa del parlato di Cristicchi e-soprattutto- Moro.


Bitossi - 24/02/2009 alle 09:57

Mah, io l'ultimo Sanremo decente che ricordo è quello di "Grazie dei fior"... :Od: Attingendo ad una massima di profonda saggezza come "Se uno nasce tondo, non muore quadrato", direi che "the song remains the same"... La novità (previdibile) è che, oltre alle etichette discografiche, si sono inseriti i programmi di pseudo-scoperta-di-nuovi-talenti a condizionare (o meglio decidere) le classifiche. Non escluderei che il vincitore dell'anno prossimo possa essere qualcuno uscito da X-factor... :Od: Comunque, nonostante le premesse coerenti, complimenti a chi è riuscito a piazzare: 1°: Una canzoncina anodina, più adatta alle "nuove proposte" 2°: Una canzonaccia profondamente ed intrinsecamente reazionaria 3°: Una cafonata da neomelodici Bonolis mi è parso, per quel poco che lo conosco, un imbonitore e mestierante da piazza, un po' tutti un po' nessuno... tracce di Totò, Alberto Sordi... Pippo Baudo!


Salvatore77 - 24/02/2009 alle 11:30

[quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] Il jazz non fa muovere i culi? Lancio la sfida: trovatemi qualcosa che abbia più swing di questo http://www.youtube.com/watch?v=NgU5qZi2TOs E anche qualcuno che suoni meglio la batteria, tanto per [i]polemicare[/i] :D Chi riesce a tenere fermo il piede riceverà in premio una martellata sul medesimo :D:D [/quote] Qualcuno che suoni meglio la batteria? Keith Moon compianto batterista degli Who. Ho cliccato sul link e ho cominciato a vedere uno tutto vestito bene e composto che suonava la batteria in maniera calma e ordinata. Dopo 50 secondi ero già annoiato e ho chiuso la finestra di Youtube. Mi dispiace il jazz non fa per me. De gustibus...


Bitossi - 24/02/2009 alle 14:26

[quote][i]Originariamente inviato da Salvatore77 [/i] Qualcuno che suoni meglio la batteria? Keith Moon compianto batterista degli Who. [/quote] Keith Moon, biografia da wikipedia.org "Iniziò a suonare la batteria in tenera età. Come la maggior parte dei suoi contemporanei, Keith era autodidatta e non sapeva né leggere e né scrivere la musica, imparò a suonare ascoltando i dischi dei giganti della batteria Jazz come Gene Krupa e [b]Buddy Rich[/b]... :Od::Od::Od:


Subsonico - 24/02/2009 alle 14:54

Se parliamo di tecnica, spezzo una lancia a favore del Jazz. Sono i più bravi, non c'è niente da fare. Quando ho visto quel filmato son rimasto a vedere quanto quel batterista 'sentisse' la musica. E' una sensazione che pochi riuscissero a dare. Se poi parliamo di emozioni è un altro paio di maniche.Ferretti diceva: "Fanculo a qualsiasi tecnica, è l'anima di chi suona che m'interessa e non lo strumento" Dopo il punk la musica la bravura è stata parecchio svalutata e ciò ha portato a una maggior ricerca verso l'effettistica piuttosto che su scale, giri e note. Se mi passate l'azzardo, i Radiohead senza il punk non sarebbero nemmeno esistiti.


desmoblu - 24/02/2009 alle 14:55

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] Mah, io l'ultimo Sanremo decente che ricordo è quello di "Grazie dei fior"... :Od: Attingendo ad una massima di profonda saggezza come "Se uno nasce tondo, non muore quadrato", direi che "the song remains the same"... La novità (previdibile) è che, oltre alle etichette discografiche, si sono inseriti i programmi di pseudo-scoperta-di-nuovi-talenti a condizionare (o meglio decidere) le classifiche. Non escluderei che il vincitore dell'anno prossimo possa essere qualcuno uscito da X-factor... :Od: Comunque, nonostante le premesse coerenti, complimenti a chi è riuscito a piazzare: 1°: Una canzoncina anodina, più adatta alle "nuove proposte" 2°: Una canzonaccia profondamente ed intrinsecamente reazionaria 3°: Una cafonata da neomelodici Bonolis mi è parso, per quel poco che lo conosco, un imbonitore e mestierante da piazza, un po' tutti un po' nessuno... tracce di Totò, Alberto Sordi... Pippo Baudo! [/quote] Beh, di Bonolis è poco tollerabile il manierismo..e cioè mimica e linguaggio apparentemente alti e in realtà comprensibilissimi da parte di CHIUNQUE, casalinghe con terza elementare comprese (con tutto il rispetto). Insomma, una facciata costruita con furbizia, un lessico finto-posato e finto-alto, magari per presentare sfilate di bidelle o travestiti.. niente male per uno che ha passato anni a condurre con un pupazzo (Uan, non Laurenti..). Le tracce ci sono tutte, io ci ho visto anche una scimmiottatura di Manzi.


W00DST0CK76 - 24/02/2009 alle 16:52

Nemmeno mia mamma apprezza troppo lo stile di Bonolis e ritiene che il livello delle canzoni sia decisamente basso. Non ha seguito però tutte le serate perchè va a letto presto, alle 6 del mattino è già in piedi, fa la bidella! :Od:


desmoblu - 24/02/2009 alle 16:59

Se bonolis la invita a ciaodarvuìn brucia la lettera! ;) :Od:


W00DST0CK76 - 24/02/2009 alle 17:13

O magari brucia direttamente Bonolis :D Tornando in tema, per gli amanti di De Andrè Radio Capital ha creato una "Tribute Radio": http://www.capital.it/capital/tributeradio


Salvatore77 - 24/02/2009 alle 18:06

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Se mi passate l'azzardo, i Radiohead senza il punk non sarebbero nemmeno esistiti. [/quote] Non so, il punk e i Radiohead? Spiegati meglio.


Subsonico - 24/02/2009 alle 20:09

[quote][i]Originariamente inviato da Salvatore77 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Se mi passate l'azzardo, i Radiohead senza il punk non sarebbero nemmeno esistiti. [/quote] Non so, il punk e i Radiohead? Spiegati meglio. [/quote] Punk ----> disprezzo della tecnica ---> ricerca del suono nuovo nell'effettistica ----> new wave ---->talking heads---> radiohead Certo è un po' come dire che il Genoa gioca come le squadre Africane perchè Genoa -----> Scoglio -----> Tunisia -----> Africa...:D


Salvatore77 - 24/02/2009 alle 20:41

Punk ----> disprezzo della tecnica ---> ricerca del suono nuovo nell'effettistica ----> new wave ---->talking heads---> radiohead Come direbbe Carlo Conti: è un pò forzato. I Radiohead non li vedo così disprezzanti della tecnica, soprattutto nei primi albums.


uffa - 24/02/2009 alle 22:25

Bon, ecco un'azione un po' più mossa, stavolta vai oltre il cinquantesimo secondo! http://www.youtube.com/watch?v=Yv1lql03Y4U


Carrefour de l arbre - 24/02/2009 alle 23:10

ho un problema gravissimo mi piace da matti la canzone che ha vinto nelle categoria "giovani" a Sanremo. :D

 

[Modificato il 24/02/2009 alle 23:13 by Carrefour de l arbre]


Carrefour de l arbre - 24/02/2009 alle 23:43

Sincerità àà à un elemento imprescindibile per una relazione stabile che punti all'eternità àà wow wow wow wow..... :cincin::crazy::D:OO::drink::cincin::crazy::D :help::help::help::help:


Subsonico - 24/02/2009 alle 23:53

secondo me è Arisa che sviluppa i tuoi sogni erotici inconsci. Dio santo, solo una ragazza lucana può essere così brutta, antitelevisiva e magnetica al tempo stesso...e poi questa voce stridula che mai diresti intonata..mah! A forte accadono miracoli. Sanremo Lab ha fatto uscire 2 bei talenti, altrochè. Speriamo non sbandino.


antonello64 - 25/02/2009 alle 00:01

[quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] Il jazz non fa muovere i culi? Lancio la sfida: trovatemi qualcosa che abbia più swing di questo http://www.youtube.com/watch?v=NgU5qZi2TOs E anche qualcuno che suoni meglio la batteria, tanto per [i]polemicare[/i] :D Chi riesce a tenere fermo il piede riceverà in premio una martellata sul medesimo :D:D [/quote] mi dispiace per Buddy Rich, ma io qui sono interessato unicamente alla magia del grande brano di Miles Davis. Chiunque lo suoni (l'ho visto eseguito dal vivo da Uri Caine e Dee Dee Bridgewater) mi mette i brividi.


antonello64 - 25/02/2009 alle 00:05

e comunque tra i batteristi (non proprio lo strumento che mi piace di più) il mio preferito rimane Elvin Jones


Admin - 25/02/2009 alle 03:36

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] Sincerità àà à un elemento imprescindibile per una relazione stabile che punti all'eternità àà wow wow wow wow..... :cincin::crazy::D:OO::drink::cincin::crazy::D :help::help::help::help: [/quote] Si 'n c'eri tu ci avrei da parte quarche sordo 'n più te sei fregato er grano de papà ridamme la mia ereditààààààà


Bitossi - 25/02/2009 alle 08:51

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] mi dispiace per Buddy Rich, ma io qui sono interessato unicamente alla magia del grande brano di Miles Davis. Chiunque lo suoni (l'ho visto eseguito dal vivo da Uri Caine e Dee Dee Bridgewater) mi mette i brividi. [/quote] Esiste persino una versione con sitar nel recente tributo "Miles from India" (non propriamente qualcosa di indimenticabile). Certo che senza tromba e sassofoni il brano perde molto... Inoltre, senza voler correggere Uffa, non mi sembra il più adatto a rimarcare la ballabilità "fondoschienale" del jazz... infatti ha una pulsazione implicitamente dispari (in 6/8, o doppio 3/4) che si adatterebbe meglio ad un valzer o ad una mazurka... :Od: PS: il mio drummer contemporaneo preferito è Jack DeJohnette; ad una incollatura Paul Motian, Peter Erskine e Joey Baron. Tra i defunti, Tony Williams, Philly Joe Jones... e tutti i mostri sacri, tra cui ovviamente Elvin Jones (Jones... il cognome più "ganzo" tra i jazzisti!)


Carrefour de l arbre - 25/02/2009 alle 18:31

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] secondo me è Arisa che sviluppa i tuoi sogni erotici inconsci. [/quote] feticista del tacco alto sì, ma così pervertito proprio no! :D


Salvatore77 - 25/02/2009 alle 20:27

[quote][i]Originariamente inviato da uffa [/i] Bon, ecco un'azione un po' più mossa, stavolta vai oltre il cinquantesimo secondo! http://www.youtube.com/watch?v=Yv1lql03Y4U [/quote] Va molto meglio, anche se avrei preferito che alla fine del pezzo avessero spaccato i loro strumenti... Nulla da eccepire sulle qualità tecniche è ovvio. Ecco invece perchè apprezzo gli Who e il suo batterista: http://www.youtube.com/watch?v=mx-Iebi50wE naturalmente la versione di "Go To The Mirror" dell'album Tommy in studio è ancora migliore.


uffa - 25/02/2009 alle 23:18

Ok, qui suona con un tre pezzi, con cravatta. Non sembra soffrire del "complesso del colletto" :D


antonello64 - 26/02/2009 alle 00:46

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] PS: il mio drummer contemporaneo preferito è Jack DeJohnette; ad una incollatura Paul Motian, Peter Erskine e Joey Baron. Tra i defunti, Tony Williams, Philly Joe Jones... e tutti i mostri sacri, tra cui ovviamente Elvin Jones (Jones... il cognome più "ganzo" tra i jazzisti!) [/quote] ovviamente è un caso che i vari DeJohnette, Tony Williams e Philly Joe Jones (e anche lo stesso Elvin ai tempi di Gil Evans) siano passati tutti con Miles Davis...:D

 

[Modificato il 26/02/2009 alle 00:51 by antonello64]


Bitossi - 26/02/2009 alle 08:37

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] ovviamente è un caso che i vari DeJohnette, Tony Williams e Philly Joe Jones (e anche lo stesso Elvin ai tempi di Gil Evans) siano passati tutti con Miles Davis...:D [/quote] Mah, un esempio a caso: ecco la classifica dei brani da me ascoltati di recente su last.fm... :D 1 Bill Evans 227 2 Sonny Rollins 175 3 Miles Davis 170 4 Keith Jarrett 166 5 Chick Corea 162 6 Herbie Hancock 161 7 Thelonious Monk 160 8 Wayne Shorter 158 9 McCoy Tyner 149 10 Horace Silver 140 11 Cannonball Adderley 134 12 Miles Davis Quintet 132 A parte McCoy Tyner... che comunque resta legato a Davis tramite Coltrane (il quale stranamente è al 17° posto, si vede che ultimamente lo ascolto meno, dopo aver rovinato i suoi dischi per anni...)


antonello64 - 02/03/2009 alle 02:26

però! tra tutti questi ne ho visti dal vivo ben 6. Non male visti quelli che sono scomparsi da parecchi anni.


GiboSimoni - 02/03/2009 alle 21:49

io ho gusti meno come dire sofisticati rispetto a voi però mi sforzo di ascoltare tutto poi può piacere e può non piacere, :) volevo chiedervi cosa ne pensate di un artista che a me piace molto ovvero Moby io alcuni pezzi come Porcelain e Natural Blues li adoro da pazzi...!!


Carrefour de l arbre - 02/03/2009 alle 22:44

[quote][i]Originariamente inviato da GiboSimoni [/i] io ho gusti meno come dire sofisticati rispetto a voi però mi sforzo di ascoltare tutto poi può piacere e può non piacere, :) volevo chiedervi cosa ne pensate di un artista che a me piace molto ovvero Moby io alcuni pezzi come Porcelain e Natural Blues li adoro da pazzi...!! [/quote] un pò para.culo, il buon Moby! ("che strano, non credevo di potere avere tanto successo", diceva sempre dopo Play....quanti pezzi da pubblicità ci sono in quel disco? :D ) A me piace molto "everything is wrong". Direi che è del 1994. Mi piace tantissimo anche il Disco B di Hotel.


Admin - 03/03/2009 alle 17:31

[quote][i]Originariamente inviato da GiboSimoni [/i] volevo chiedervi cosa ne pensate di un artista che a me piace molto ovvero Moby[/quote] Finora sto 2-3 con lui, ovvero due suoi dischi li amo e li ascolto di continuo, gli altri 3 che ho invece mi lasciano parecchio freddo. Me ne manca ancora qualcuno per completare la sua discografia, dopodiché magari mi lancio in un'analisi approfondita. Ah, i suoi due dischi che amo sono Play e 18. Praticamente due sfornasingoli senza limiti, ma che non scadono nel trivio jingle-istico: qui sono in disaccordo con Carrefour, il fatto che una canzone sia usata per uno spot non vuol dire che il suo unico destino sia quello, anzi. So di non intercettare con queste parole una corrente di maggioranza (ma nemmeno di stretta minoranza, mi pare), ma quei due dischi sono proprio clamorosi, e contengono delle perle rare, canzoni scritte da dio, che le ascolti e dici "perché non l'ho fatta io?". È inutile anche elencarle, ne cito solo una a cui sono particolarmente affezionato per motivi personali: The Sky Is Broken. Insomma, non è colpa di Moby se le sue canzoni (fino a un certo punto) vengono usate per spot o servizi televisivi o film... Perché poi se ne sono fatti anche degli usi meravigliosi: quando in Miami Vice di Mann ho riconosciuto le prime note di One of these Mornings in una delle scene più potenti del film, non sono riuscito a trattenere un brivido di commozione. E come non ricordare l'immaginifico video di Natural Blues, non il cartone animato, ma quello con Christina Ricci angelo della morte. Stupendo. :clap::clap::clap:


Admin - 03/03/2009 alle 18:14

Giacché sto qua, voglio lanciarmi in un'autosfida e vedere se riesco ad avere un settimo della costanza che ha il nostro lemond col Calendario Laico. Mi riprometto cioè di aggiornare una volta ogni sette giorni (visto che oggi è martedì, facciamo che sia il martedì) questo thread con un consiglio mio per il Disco della Settimana. Un consiglio del tutto arbitrario, basato solo su tre parametri: - che si tratti di un "disco della settimana" anche per me, ovvero che io ascolti particolarmente quell'album nel periodo preso in esame; - che il disco mi piaccia; - che io abbia la convinzione che se qualcuno segue il consiglio e ascolta l'opera in questione, non penserà poi di aver sprecato quella mezz'ora (o un'ora, o quello che è). Ovviamente in quel che scriverò e consiglierò non c'è alcuna pretesa di esaustività storica o quant'altro. È solo un divertissement, e poi c'è un 40% (:D) di goduria nel condividere con quanta più gente possibile quello che mi piace. Dunque, partirei andando proprio sul sicuro e sparandovi come prima proposta [b]Out Of Our Heads[/b] dei [b]Rolling Stones[/b], nella versione per il mercato inglese e non americano (e quindi senza la hit Satisfaction e col resto della scaletta rivoluzionato). La copertina è questa [img]http://cdn.7static.com/static/img/sleeveart/00/001/152/0000115200_350.jpg[/img] (www.7digital.com) Si tratta di un disco dirompente, sebbene siamo ancora lontani dai successivi capolavori della band. Solo 3 tracce su 12, nella versione UK, sono scritte da Jagger-Richards, ma vi assicuro che le riconoscerete al primo ascolto, tanto è già forte l'impronta del blues-rock inventato di sana pianta dagli Stones. Una delle tre canzoni firmate dalla coppia d'oro, I'm Free, la riconosceranno anche i più giovani per via di uno spot di pochi anni fa. Qui c'è una versione del '69, credo al concerto in memoriam di Brian Jones: molto [i]slow[/i] rispetto all'originale, ma comunque significativa visto il momento (Jones era morto tipo 3 giorni prima). Ma le cover non sono certo da buttare, anzi, Jagger è un animale irrefrenabile e ci regala delle versioni definitive di tutto quel che canta (nel senso che come potrà essere interpretato meglio di così?). A titolo esemplificativo, è obbligatorio citare Talkin' 'Bout You, scritta dal padre riconosciuto di tutto il rock (Chuck Berry) e trasformata da Jagger in un oggetto sessuale di sguaiata potenza. E non è che tratti in maniera molto differente anche le altre (più deboli) cover. Questa apre il disco: Questa è la seconda traccia: Ascolti [b]Out Of Our Heads[/b] e [b]Help![/b] dei Beatles (stesso anno, il 1965) e capisci in pochi minuti tutte le differenze che ore di teoria non saprebbero definire (o forse sì, ma ora non mi va :D). I Beatles fanno rock (e lo fanno benissimo, con canzoni scritte in maniera divina. Insomma, non sono uno scaruffiano, tutt'altro, amo i Beatles). I Rolling Stones [b]SONO[/b] il rock! Buoni ascolti :hippy:


Bitossi - 03/03/2009 alle 18:31

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] però! tra tutti questi ne ho visti dal vivo ben 6. Non male visti quelli che sono scomparsi da parecchi anni. [/quote] Vediamo se li indovino tutti e 6: ;) - Sonny Rollins - Keith Jarrett - Chick Corea - Herbie Hancock - Wayne Shorter - McCoy Tyner NB: ho rischiato non inserendo Horace Silver... Edit: mmmhhh... il riferimento ai defunti è sospetto (questi so' ttutti vivi! :Od: ) ...non avrai visto Miles Davis? ;)

 

[Modificato il 03/03/2009 alle 18:39 by Bitossi]


Subsonico - 03/03/2009 alle 18:35

Facciamo così: leggo le proposte e quello che non ho ascoltato lo ascolto, fosse pure Patty Bravo. Un po' come faceva Paolo Rossi quando faceva Cabaret (solo che lì ogni turno si beveva!)


rizz23 - 03/03/2009 alle 18:42

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Giacché sto qua, voglio lanciarmi in un'autosfida e vedere se riesco ad avere un settimo della costanza che ha il nostro lemond col Calendario Laico.[/quote] Non ce la fa... non ce la fa...


Salvatore77 - 03/03/2009 alle 20:40

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Ascolti [b]Out Of Our Heads[/b] e [b]Help![/b] dei Beatles (stesso anno, il 1965) e capisci in pochi minuti tutte le differenze che ore di teoria non saprebbero definire (o forse sì, ma ora non mi va :D). I Beatles fanno rock (e lo fanno benissimo, con canzoni scritte in maniera divina. Insomma, non sono uno scaruffiano, tutt'altro, amo i Beatles). I Rolling Stones [b]SONO[/b] il rock! [/quote] Essenziale valutazione, vera e condivisa al 100%. Molto interessante l'accostamento fra Beatles e Rolling Stones su album dello stesso anno. Piccolo quiz: chi ha scritto la traccia n. 11 "The Under Assistant West Coast Promotion Man"?


antonello64 - 03/03/2009 alle 21:03

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] però! tra tutti questi ne ho visti dal vivo ben 6. Non male visti quelli che sono scomparsi da parecchi anni. [/quote] Vediamo se li indovino tutti e 6: ;) - Sonny Rollins - Keith Jarrett - Chick Corea - Herbie Hancock - Wayne Shorter - McCoy Tyner NB: ho rischiato non inserendo Horace Silver... Edit: mmmhhh... il riferimento ai defunti è sospetto (questi so' ttutti vivi! :Od: ) ...non avrai visto Miles Davis? ;) [/quote] li hai presi tutti e sei: gli altri (a parte Horace Silver) erano tutti morti prima che io cominciassi ad interessarmi di jazz


antonello64 - 03/03/2009 alle 21:10

[quote][i]Originariamente inviato da Salvatore77 [/i] Piccolo quiz: chi ha scritto la traccia n. 11 "The Under Assistant West Coast Promotion Man"? [/quote] dopo piccola ricerca [i] È noto che 14 canzoni degli Stones sono accreditate a Nanker Phelge, uno pseudonimo che indicava tutti i membri del gruppo come autori della canzone. Essi ritirarono lo pseudonimo nel 1965. Un Nanker era una strana espressione facciale che Jones e Richards facevano spesso, e Phelge derivava da un loro coinquilino: James Phelge. [/i] da Wikipedia


Admin - 05/03/2009 alle 18:57

E non si finisce mai di imparare! Prendo atto della precisazione di Salvatore, e quindi le tracce by Stones sono 4 e non 3 ;) Ps per Sub: riguardo al bere e attività similari, non ho mai capito se è il rock che aiuta nella fruizione di sostanze psicotrope, o se sono le sostanze psicotrope che aiutano nella fruizione del rock :D Ps per Rizz: blblblblbblblbl!!! :bll:


Salvatore77 - 05/03/2009 alle 21:29

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] E non si finisce mai di imparare! [/quote] Era solo una curiosità "for fans only". Comunque mi piace questa rubrica settimanale. :yes:


plata - 07/03/2009 alle 10:07

Per quanto sappia che sarà un buco nell'acqua, vorrei postare qua una delle canzoni maggiormente sottovalutate dei Bon Jovi (secondo me la più sottovalutata).. è un po' lunghina.. :D Per me è l'apice stilistico, è il '92, da lì in poi sarà prima un lento, poi un vertiginoso declino... :doh: Il testo è forte, e il solo (soprattutto il secondo) veramente potente Across the border they turn Water into wine Some say it's the devil's blood They're squeezing from the vine Some say it's a saviour In these hard and desperate times For me it helps me to forget That we're just born to die I came here like so many did To find the better life To find my piece of easy street To finally be alive And I know nothing good comes easy And all good things take some time I made my bed I'll lie in it To die in it's the crime You can't help but prosper Where the streets are paved with gold They say the oil wells ran deeper here than anybody's known I packed up on my wife and kid And left them back at home Now there's nothing in this paydirt The ghosts are all I know Now the oil's gone The money's gone And the jobs are gone Still we're hangin' on Down in dry county They're swimming in the sand Praying for some holy water To wash the sins from off our hand Here in dry county The promise has run dry Where nobody cries And no one's getting out of here alive In the blessed name of Jesus I heard a preacher say That we are God's children And He'd be back someday And I hoped that he knew Something as he drank his cup of wine I didn't have too good of a feeling As I head out to the night I cursed the sky to open I begged the clouds for rain I prayed to God for water For this burning in my veins It was like my soul's on fire And I had to watch the flames All my dreams went up in ashes And my future blew away Now the oil's gone And the money's gone And the jobs are gone Still we're hangin' on Down in dry county They're swimming in the sand Praying for some holy water To wash the sins from off our hand Here in dry county The promise has run dry Where nobody cries And no one's getting out of here alive Men spend their whole lives Waiting praying for their big reward But it seems sometimes The payoff leaves you feeling Like a dirty whore If I could choose the way I'll die Make it by the gun or knife 'Cause the other way there's too much pain Night after night after night Down in dry county They're swimming in the sand Praying for some holy water To wash the sins from off our hand Here in dry county The promise has run dry Where nobody cries And no one's getting out of here alive (non mi ammazzate :D )


GiboSimoni - 09/03/2009 alle 18:46

dopo aver chiesto il vostro parere su Moby volevo sapere cosa ne pensate di un tale Bruce Springsteen?:D


Admin - 09/03/2009 alle 19:54

[quote][i]Originariamente inviato da GiboSimoni [/i] dopo aver chiesto il vostro parere su Moby volevo sapere cosa ne pensate di un tale Bruce Springsteen?:D [/quote] Mi mancano Nebraska e The River, quindi non posso sbilanciarmi in un giudizio senza aver ascoltato i suoi album migliori... * Ma se ripercorri a ritroso queste pagine, troverai una bella analisi critica ad opera di Aranciata_Bottecchia... è proprio nelle prime pagine di questo thread, buona ricerca ;) *La ragione di questa mancanza è in una mia teoria che prima o poi vi esporrò (se già non l'ho fatto in passato, ma sapete, sono arteriosclerotico e mi dimentico sempre tutto). [Non mi dimentico però che domani è martedì e quindi dovrò proporvi il Disco della Settimana (alla faccia di Rizz :D)... Sto ancora sciogliendo la riserva tra due album, dopodiché potrò essere puntuale con la neonata rubrica :)] :hippy:


Salvatore77 - 09/03/2009 alle 23:04

[quote][i]Originariamente inviato da GiboSimoni [/i] dopo aver chiesto il vostro parere su Moby volevo sapere cosa ne pensate di un tale Bruce Springsteen?:D [/quote] Dopo i Rolling Stones è l'artista che preferisco. Secondo me è l'essenza del rock. I suoi album che preferisco? Arduo, direi tutti, fino a Born in the USA, poi pausa... e Magic. Da non sottovalutare nemmeno i live e the Tracks che raccoglie materiale che non ha trovato posto negli album ufficiali (se pensiamo che dall'album "Darkness on the edge of town" è rimasta fuori Beacuse the night...). Di Bootleg ce ne sarebbero una buona cinquantina validi, tutti da reperire tramite collezionisti.


Admin - 10/03/2009 alle 15:46

[b]Disco della Settimana[/b] Zap... Zapp... Zàppete? [b]ZAPPA!!![/b] [img]http://www.coverbrowser.com/image/frank-zappa/69-1.jpg[/img] E questa (www.coverbrowser.com) è la copertina di [b]Sheik Yerbouti[/b], lui è [b]Frank Zappa[/b], e parlare della sua musica è impossibile. O meglio, è impossibile definirla. Ci sta tutto dentro, frullato, mixato, shakerato e servito a un pubblico destinato ad essere, sempre e comunque, spiazzato. Una creatività fluviale, irrefrenabile, che portò il grande artista italoamericano a pubblicare decine e decine di dischi, alcuni anche trascurabili se vogliamo, altri del tutto irrinunciabili per chiunque si volesse accostare al rock-jazz-blues-classica-fusion-pop-punk-neraafricana :D e chi più ne ha più ne metta. Tra questi irrinunciabili ci mettiamo senz'altro [b]Sheik Yerbouti[/b], che è apparentemente il nome di uno sceicco arabo, ma che in realtà cela dietro il (facile) gioco di parole un invito a muovere le chiappe, a ballare insomma... Ma non è un invito da prendere troppo sul serio, ovviamente, perché il tutto è declinato alla maniera zappesca, ovvero è tutta una presa per i fondelli, come potrete evincere dal seguente filmato, in cui dopo una divagazione in un supermercato tedesco e dopo l'ottima [b]Baby Snakes[/b] c'è (poco dopo il minuto 7) [b]Dancin' Fool[/b], travolgente singolo che scalò pure le classifiche (una rarità, parlando di Zappa)... One of my legs is shorter than the other, 'n' both my feet's too long, 'course now right along with 'em, I got no natural rhythm but I go dancin' every night, hopin' one day I might get it right, I'm a dancin' fool, I'm a dancin' fool..." :D In pieno boom disco (siamo nel 1979, in ogni ragazzo del mondo si annida un Tony Manero pronto a spaccare in pista :D) la voce di Zappa è come al solito dissonante... Caratteristica fissa della sua opera, peraltro: se prendiamo come punto fisso il "politically correct", possiamo star certi che Zappa starà esattamente dalla parte opposta. Nel torrenziale doppio album che vi propongo oggi, i momenti dissacratori si sprecano, e i bersagli sono i più disparati: anche un'ipotetica [b]Jewish Princess[/b], che naturalmente scatenò le ire della comunità ebraica americana; e anche Bob Dylan, scimmiottato in [b]Flakes[/b] con un cantato strascicato/biascicato (che sul disco è molto più evidente rispetto al filmato seguente, in cui il momento in questione viene al minuto 1.20, quando canta lo xilofonista - credo qui sia Robert Martin) e un'armonica sgangherata e inascoltabile... (Ovviamente ascoltatevelo fino alla fine, [b]Broken Hearts Are For Assholes[/b] :D compresa). Ma Zappa, oltre che autore di fertilissima satira, era anche un sopraffino musicista, come si evince da questo medley di suoi assoli in un tardo (1991) concerto ungherese, in cui c'è anche un pezzo di [b]Yo' Mama[/b], canzone che chiude [b]Sheik Yerbouti[/b]. In definitiva, non è facilissimo accostarsi al guazzabuglio sonoro prodotto da Zappa, ma probabilmente questo è un disco più accessibile di altri suoi (pur più belli), e spero che non sarete brutalmente respinti dall'ascolto. Girando su YouTube ho anche trovato questo filmato, tratto dall'omonimo (rispetto all'album) documentario firmato da Zappa a complemento del disco. Più che la canzone ([b]I'm so cute[/b], che peraltro non si sente benissimo in questo video), direi che qui emerge una perfetta rappresentazione visiva del mondo anarchico e apparentemente sconnesso proprio dell'artista di Baltimora. Fate vobis, poi mi direte, e per intanto vi do appuntamento a martedì prossimo per un nuovo [b]Disco della Settimana[/b]. Buoni ascolti! :hippy:


Subsonico - 10/03/2009 alle 17:43

Una crew di imbecilli, non mi stupisce che Zappa proibisse ai suoi di prendere sostanze psicotrope! :D C'è anche il più imbecille di tutti nel 1° video, capitan beefheart!


GiboSimoni - 10/03/2009 alle 18:20

Admin l'ho trovata l'analisi di aranciata è a pagina due e c'è un commento su tutta la discografia del mitico Bruce :)

 

[Modificato il 10/03/2009 alle 18:23 by GiboSimoni]


pacho - 10/03/2009 alle 18:21

stasera devo andare a sentire gli offlaga disco pax che la mia morosa gli deve fare un servizio. pareri? come son dal vivo? ho provato a sentire i testi e son simpatici


antonello64 - 10/03/2009 alle 20:23

non ascolto Frank Zappa da un pezzo. Spesso mi ripropongo di riascoltarlo di nuovo ma non lo faccio mai. C'erano alcuni suoi dischi che mi piacevano tantissimo: uno si chiamava "Hot rats" e poi c'era la trilogia di "Joe's garage". Magari il post di Admin è la spinta giusta per riascoltare Zappa


Carrefour de l arbre - 10/03/2009 alle 21:18

[quote][i]Originariamente inviato da pacho [/i] stasera devo andare a sentire gli offlaga disco pax che la mia morosa gli deve fare un servizio. pareri? come son dal vivo? ho provato a sentire i testi e son simpatici [/quote] ecco, i concerti sono un pò pesanti sulla distanza.... Però io che sono proprio di Reggio li digerisco perchè si parla di persone reali che vedo quotidianamente (l'arrogante bottegaio, la vigilessa Morgana). Però certi testi sono sì simpatici ma fanno anche un pò riflettere: a me, perlomeno, "cioccolato IACP" fa questo effetto.... P.S. Ventrale è FANTASTICA! P.P.S. "Grazie Reagan, bombardaci Parma!"


Bitossi - 10/03/2009 alle 23:09

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [b]Disco della Settimana[/b] [/quote] Il disco ce l'ho, e in tutto di Zappa ne avrò una quindicina. Mi piaciucchia, e "Yo' Mama" è un gran brano, ma tendo a preferire i dischi fino a "The Grand Wazoo". Quest'ultimo e "Hot rats" sono quelli che ascolto di più, anche se comunque non mi definirei un fanatico di Zappa... Ascolto sempre volentieri anche il doppio live "Make a jazz noise here". Ho visto pure Zappa dal vivo, in quel famoso concerto "con zanzare" la cui caricatura è sulla copertina di "The man from Utopia"... Segnalo un paio di curiosità, che gli Zappatori potrebbero già conoscere: - "Greggery Peccary & Other Persuasions", un disco di musiche di Zappa dell'Ensemble Modern (la stessa orchestra di "The yellow shark"), del 2003 - "Tankio Band plays the music of Frank Zappa", un disco del gruppo del tastierista jazz Riccardo Fassi, registrato nel 1994 e pubblicato dalla Splasch (non so se è ancora in catalogo...). Grande scelta di brani strumentali, quasi tutti da dischi che preferisco (molti sono anche in "Make a jazz noise..."), suonati alla stragrande. PS: per i giovanotti del forum, va forse precisato che "Sheik Yerbouti", originariamente doppio LP, si trova ora in CD singolo... ;)


Subsonico - 10/03/2009 alle 23:28

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] P.P.S. "Grazie Reagan, bombardaci Parma!" [/quote] Soppesa le parole, Lo sai che per quella frase lì han costretti ad annullare un concerto a Parma? :Od:


antonello64 - 11/03/2009 alle 00:03

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] - "Greggery Peccary & Other Persuasions", un disco di musiche di Zappa dell'Ensemble Modern (la stessa orchestra di "The yellow shark"), del 2003 - "Tankio Band plays the music of Frank Zappa", un disco del gruppo del tastierista jazz Riccardo Fassi, registrato nel 1994 e pubblicato dalla Splasch (non so se è ancora in catalogo...). Grande scelta di brani strumentali, quasi tutti da dischi che preferisco (molti sono anche in "Make a jazz noise..."), suonati alla stragrande. [/quote] se non sbaglio anche il violinista Jean-Luc Ponty ha fatto un disco sulle musiche di Frank Zappa.


pacho - 11/03/2009 alle 01:00

appena tornato dal concerto: che sonnolenza! dopo 3 o 4 canzoni mi stavo addormentando. ok, i testi son belli e simpatici e se uno ha vissuto nell'emilia di fine anni 80, inizio 90 ci si ritrova alla perfezione...però son melodici come un masso di ghisa. Poi oh, anche i testi, con questa esaltazione-presa in giro bonaria del pci filosovietico a me, sinceramente, mi fanno girare un po' le scatole ridateci i CCCP!!! così come le divergenze tra il compagno togliatti e noi.


Bitossi - 11/03/2009 alle 01:03

Certo, è King Kong, un disco credo del 1970, dove comunque Zappa era l'arrangiatore e suonava in un brano. Ponty come sai suonava in Hot rats ed altri dischi di Zappa. Il mio riferimento era a dischi postumi... ;)


Admin - 17/03/2009 alle 21:02

[b]Disco della settimana[/b] Rieccoci qui come ogni martedì per la mia personalissima proposta di ascolto settimanale. Forse qualcuno si sorprenderà di questa mia scelta, [img]http://www.caparezza.com/upload/verita_cover.jpg[/img] [i](www.caparezza.com)[/i] ma non posso fare a meno di proporvi il disco che ha portato al successo quella che a mio modesto avviso è l'unica vera rockstar in attività in Italia. Anche se fa rap, o hip hop, o quel che volete. Le [b]Verità supposte[/b] di [b]Caparezza[/b] (al secolo Michele Salvemini, in una precedente - e rinnegata - incarnazione Mikimix) sono quelle date per scontate dalla massa, che l'istrionico molfettano (o molfettese?) nelle sue canzoni fa spesso coincidere con l'audience televisiva. La prima traccia del disco ([b]Il secondo secondo me[/b]) è già un manifesto programmatico in tal senso, e proclama inequivocabilmente che in quest'album si gioca con le parole. Ma del resto non avrete pensato che il doppio senso nel titolo del disco fosse casuale... Caparezza è di una bravura straordinaria nel creare calembour caleidoscopici e frenetici, rimando sghembo (come si chiama, enjambement?) e interpretando in una sorta di continuo recital gli stati d'animo evocati dai suoi testi. [b]Fuori dal tunnel[/b] è uno splendido equivoco: nascosto dietro il famoso tormentone c'è uno dei testi più politici degli ultimi anni. Il secondo livello di fruizione delle canzoni di Caparezza è proprio il sottotesto politico, più efficace quando meno esplicito (mentre a volte si scivola nel qualunquismo, ma la sua volontà di affrontare tutte le tematiche "scottanti" che può pare sincera), ma a tratti davvero trascinante. Provate infatti a trattenervi ascoltando quanto segue (vi metto una versione live per dare la dimensione del grande impatto di Caparezza dal vivo - esperienza che ho peraltro vissuto pochi mesi fa): L'ingresso massiccio di chitarre elettriche sul ritornello (una costante delle canzoni del pugliese) ha l'effetto di una catarsi liberatoria. Chiudo la presentazione di questo disco (del 2003, successivamente il bravo Caparezza ha pubblicato due album di livello sempre alto, [b]Habemus Capa[/b] nel 2006 e [b]Le dimensioni del mio caos[/b] nel 2008) con l'ultima canzone presente, [b]Iodellavitanonhocapitouncaz.zo[/b], titolo rivelatore di un po' di coprolalia presente qua e là ma funzionale al messaggio veicolato. Il tutto comunque con la massima (auto)ironia possibile. Uno che ha mollato la metropoli, lo showbiz e la mondanità per tornare a fare l'eremita (artisticamente parlando) a Molfetta potrebbe in effetti essere bollato da molti come uno che non ha capito niente della vita. Il paese reale (:D) (e non quello dei "figuranti" cantati dallo stesso Caparezza nel disco) però mi sa tanto che sta dalla sua parte. Arrivederci a martedì prossimo, e soprattutto... buoni ascolti! :hippy:


plata - 17/03/2009 alle 21:16

Un genere che è agli antipodi del mio, tuttavia mi sono spesso trovato a leggere i suoi testi e ne sono rimsto affascinato. Ha una capacità compositiva fuori dal comune quest'uomo, un genio direi.


Salvatore77 - 17/03/2009 alle 21:29

Admin, sei calato molto....:D


Subsonico - 17/03/2009 alle 22:36

a Proposito, sabato 29 Caparezza darà il consueto concerto a Molfetta...GRATIS. Ovviamente ci sarò Se posso consigliarvi un disco uscito, "L'amore non è bello" di Dente. Una bella scoperta recente, un cantautore sarcastico che affronta con questo spirito il tema dell'amore (l'album è uscito a San Valentino :Od:) E se riuscite a procurarveli, i Queimada (gruppo Indie-Rock delle mie parti, molto energico)


super cunego - 24/03/2009 alle 16:06

Qualcuno di voi per caso ha o sa dove trovare le note per gli assoli di slash dei Guns? Sweet child o'mine I used to love her Godfather


Admin - 24/03/2009 alle 19:31

[b]Disco della settimana[/b] Oggi sono di corsissima, quindi il consiglio ve lo lancio al volo e senza troppi fronzoli. [img]http://www.nerve.com/CS/blogs/scanner/2008/08/16-22/neil%20young.jpg[/img] (www.nerve.com) Il disco è [b]After the Gold Rush[/b], lui è [b]Neil Young[/b] e nel 1970, anno di pubblicazione dell'album, è appena reduce dalla fortunatissima esperienza con Crosby, Stills & Nash, coi quali si è imposto all'attenzione generale con l'esibizione dell'anno prima a Woodstock. Malgrado Young sia canadese, il suo country rock racconta in maniera molto convincente gli stati d'animo degli Stati Uniti del Sud. Non è un caso se la canzone più famosa del disco sia [b]Southern Man[/b], apologo contro il razzismo che riprende il rapporto di Young con la parte più rock della sua vena (che si esplicherà ancora meglio nel successivo album [b]Harvest[/b]). (L'unica versione che ho trovato è questa, suonata di recente con CS&N, non credo vi lamenterete per l'esecuzione) ;) Altra perla del disco è la canzone d'apertura, [b]Tell Me Why[/b], che qui vi propongo in una sorprendente cover dei Radiohead, a conferma di quanto Neil Young sia presente nell'immaginario musicale di molti esponenti del rock anche più "avanguardistico" (se confrontato col solido impianto folk delle canzoni del canadese). Chiudo con un'ultimo contributo filmato (parlo come 90° Minuto...), altra versione live recente (è molto difficile reperire immagini risalenti ad allora :( ), si tratta di [b]When You Dance You Can Really Love[/b]. Chiudo e scappo via. Buoni ascolti! :hippy:


dedalus - 24/03/2009 alle 22:53

[quote] Se posso consigliarvi un disco uscito, "L'amore non è bello" di Dente. Una bella scoperta recente, un cantautore sarcastico che affronta con questo spirito il tema dell'amore (l'album è uscito a San Valentino :Od [/quote] mammamia Sub, ma che fai mi frughi dentro la raccolta musicale!! =) Dente da 10 e lode! e comunque, da buon Jamendista consiglio: http://www.jamendo.com/it/artist/urbancastlemagic gli urban castle magic (post-grunge)


desmoblu - 26/03/2009 alle 22:28

Abbiamo parlato di [i]Solo/ dal vivo[/i] di Gianmaria Testa? Per intenderci, un insolito (per il personaggio) live voce e chitarra, registrato a Roma. Qualcosa di vecchio, qualche inedito, si notano molte influenze e comunque è un gran bel disco. Molto bella l'ultima traccia, 'come al cielo gli aeroplani'.


Admin - 31/03/2009 alle 20:15

[b]Disco della settimana[/b] Rieccoci come ogni martedì con il [b]Disco della settimana[/b], che nell'occasione rischia di diventare - per quanto mi riguarda - anche disco del mese. [img]http://www.artbbq.nl/art/mp3okkervil.jpg[/img] (www.artbbq.nl) Si tratta di [b]Down the River of Golden Dreams[/b] degli [b]Okkervil River[/b], l'ho aperto appena sabato ma mi ha da subito travolto, e incarna direi alla perfezione questo momento di mio stato d'animo un po' umbratile e malinconico. Si tratta di un disco di una dolcezza infinita, che coccola l'ascolto con linee melodiche circolari rese sferzanti dall'emozionante voce di Will Sheff, frontman della band nata alla fine degli anni '90 nel New Hampshire. Il disco, pubblicato nel 2003, si apre con un'introduzione strumentale (con lo stesso titolo dell'album) che cede il passo a [b]It Ends with a Fall[/b], di cui qui vi propongo il video: La semplicità degli arrangiamenti (tante chitarre acustiche, e tanto pianoforte, e le spazzole che trasformano la batteria in un fruscìo) si arricchisce con strumenti non immediatamente riconducibili alla forma-rockband, qui sopra era l'organo, nel disco si sprecano banjos e mandolini e fisarmoniche. [b]The War Criminal Rises and Speaks[/b], qui in una versione live con un'acustica approssimativa (quella c'era...), fa il paio con [b]The Velocity of Saul at the Time of his Conversion[/b] (che inserisco sotto), canzoni sorelle al centro del disco che ci segnalano una bravura fuori dal comune nella scrittura di testi (ad opera dello stesso Sheff) che parlano di cose minime e allo stesso tempo universali, descrizioni di situazioni e stati d'animo della nostra quotidianità che si aprono a improvvisi squarci di poesia (cercateveli, i testi, sono bellissimi). Non ho trovato su YouTube una delle canzoni più belle dell'album ([b]Yellow[/b], ballata flemmatica e sussurrata), ovvio con [b]Seas too Far to Reach[/b] (qui in versione solo audio), che chiude il disco con la stessa levità e la stessa grazia che accompagnano tutta l'opera. E una volta finita la traccia, è inevitabile riavvolgere il nastro e riascoltare tutto dall'inizio. Ci ritroviamo qui martedì prossimo, nel frattempo come ogni settimana vi auguro Buoni ascolti!!! :hippy:


rizz23 - 02/04/2009 alle 17:47

[quote][i]Originariamente inviato da rizz23 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Giacché sto qua, voglio lanciarmi in un'autosfida e vedere se riesco ad avere un settimo della costanza che ha il nostro lemond col Calendario Laico.[/quote] Non ce la fa... non ce la fa... [/quote] Azz, ce la sta facendo...


Garda Bike - 03/04/2009 alle 19:35

A chi di voi piacciono gli islandesi Sigur Ros? Io non li conosco molto ma ascoltando qualche canzone mi accorgo di un genere musicale molto molto particolare e coinvolgente.


Admin - 03/04/2009 alle 20:47

Splendidi! Magari prima o poi metterò Agaetis Byrjun come disco della settimana ;)


W00DST0CK76 - 03/04/2009 alle 20:56

Anche a me piacciono, nelle loro melodie c'è qualcosa di celestiale :^o^


Carrefour de l arbre - 03/04/2009 alle 21:17

io li ho anche visti dal vivo, a Ferrara, nel 2006. Suonavano la stessa sera di Italia-Germania ma non ho avuto dubbi.... Concordo con Admin, Agaetis ..., è un disco favoloso: e pensare che per le solite caz.zate omofobiche a momenti ci perdevamo il cantante.


Garda Bike - 03/04/2009 alle 21:53

Li sto ascoltando per la prima volta stasera...suggestivi davvero, e poi tra recensioni su internet e pareri di amici ne ho sempre sentito parlar bene. Stasera ho la conferma personale e penso che la loro musica (riprendo da una recensione su www.debaser.it) va ascoltata al buio e senza alcun rumore.


antonello64 - 04/04/2009 alle 01:21

qualcuno ha mai sentito nominare una cantante inglese che si chiama Grace Solero?


Admin - 04/04/2009 alle 11:04

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] qualcuno ha mai sentito nominare una cantante inglese che si chiama Grace Solero? [/quote] È quella cantante con la voce particolarmente algida? :D


Subsonico - 04/04/2009 alle 13:32

Sui sigur ros...ho sempre ricevuto insulti per la musica che ascolto da mio padre, tranne in 2 occasioni: la versione acustica di Tutti i miei sbagli e i sigur ros. Anzi, quando siamo in macchina insieme mi chiede di metterli.


antonello64 - 04/04/2009 alle 16:37

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] qualcuno ha mai sentito nominare una cantante inglese che si chiama Grace Solero? [/quote] È quella cantante con la voce particolarmente algida? :D [/quote] no, quella è Milly Cornetto.:D


Admin - 07/04/2009 alle 20:25

[b]Disco della settimana[/b] Amici di questa rubrica, ma soprattutto amiche di questa rubrica, questa settimana la sparo grossa e mi infilo in una cosa più grande di me. [img]http://www.mishmashmagazine.com/Portals/0/mlou/joesBasement/jb_bush_of_ghosts.jpg[/img] (www.mishmashmagazine.com) Ovvero, questo [b]My Life in the Bush of Ghosts[/b], parto fenomenale dell'amplesso spirituale di due menti della levatura di [b]Brian Eno[/b] e [b]David Byrne[/b] (in rigoroso ordine di anzianità). Che Eno sia uno dei musicisti rock col più alto numero di collaborazioni, può anche non stupire; che però non ne abbia sbagliata neanche una, secondo me ha dell'incredibile. E in effetti il Piccolo Brian (:D) mi suona come un essere quasi sovrannaturale, etereo nel suo universo fatto di suoni impalpabili. Il disco si apre con [b]America Is Waiting[/b], che ho trovato solo in questa versione alternativa apparsa su un raro bootleg [e mi sa che anche le canzoni successive verranno da lì]. Poco male, il senso dell'Eno/Byrne-pensiero c'è tutto, a partire dall'uso di suoni campionati che all'epoca (siamo nel 1981) apriva scenari inesauribili per le successive generazioni di musicisti. Eno, che aveva già collaborato con Byrne nei [b]Talking Heads[/b], vede la sua musica uscire con più spigoli che mai dall'incontro col collega. E se pensiamo che qua e là c'è anche la mano del grande [b]Robert Fripp[/b] (deus ex machina dei [b]King Crimson[/b] e personalità tra le più complesse della scena musicale degli ultimi 40 anni), capiamo perché [b]My Life in the Bush of Ghosts[/b] sia in effetti un disco acuminato oltre che acuto, acutissimo, immerso in un'intelligenza mai cerebrale, ma che si lascia ammirare. È un disco che suggerisce e non declama, conscio che la verità è probabilmente inconoscibile: e forse è proprio la ricerca della verità il senso di questo girovagare ciechi nella foresta dei fantasmi. Ripeto, le versioni che vi ho proposto hanno differenze anche sensibili rispetto a quelle del disco originale, quello che però non cambia è il principio motore di quest'opera, un'opera che se non si era capito mi ha affascinato come poche altre, e di cui non posso nemmeno parlare troppo nello specifico, perché ci vorrà molto tempo per comprenderla appieno. Per ora mi basta sapere che mi ha stregato, così come spero faccia con chi vorrà misurarvisi. Buoni ascolti! :hippy:


plata - 09/04/2009 alle 17:21

Dopo un intervento più che serio (Admnin), uno scemo (mio) La follia mentale mi porta pure a pubblicare ste cose.. :Od: ecco una mia esibizione ai limiti della decenza :D.. vabbè, cicloweb è ormai quasi una famiglia per me..

 

[Modificato il 09/04/2009 alle 19:25 by Admin]


Admin - 09/04/2009 alle 19:28

Fabio, mi son permesso di modificarti il post per visualizzare direttamente il filmato e permettere a tutti di gioire immediatamente delle tue imprese schitarrevoli!!! :)


plata - 09/04/2009 alle 19:32

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Fabio, mi son permesso di modificarti il post per visualizzare direttamente il filmato e permettere a tutti di gioire immediatamente delle tue imprese schitarrevoli!!! :) [/quote] Troppo buono marco, la censura era quello che mi spettava. :D


Abajia - 09/04/2009 alle 20:07

Vorrei gioire anch'io delle schitarrerie :P di Fabio, ma perché cacchio non mi si sente il video?! Boh! :grr:


plata - 09/04/2009 alle 20:18

[quote][i]Originariamente inviato da Abajia [/i] Vorrei gioire anch'io delle schitarrerie :P di Fabio, ma perché cacchio non mi si sente il video?! Boh! :grr: [/quote] Non ti perdi nulla.. cmq a me va! Al limite prova qui http://www.youtube.com/watch?v=CYYsACC3e48


Abajia - 09/04/2009 alle 20:26

Niente, non va. :boh: Però neppure altri di youtube si sentono, quindi non è un problema del tuo video. Ho pensato potessero essere le casse a non essere collegate bene, ma se apro (con VLC) le canzoni che ho sul pc, si sentono. Mah! Speriamo che la cosa sia momentanea, sennò ... kshj#*klsjk@#jks! :mad:


Admin - 09/04/2009 alle 20:34

Non è che ciai il volume di YouTube abbassato? :pc:


plata - 09/04/2009 alle 20:38

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Non è che ciai il volume di YouTube abbassato? :pc: [/quote] Ahahahah!! Una volta mi capitò anche a me! Tribolai 2 ore e poi vidi che era staccato l'audio di youtube... non vi dico cosa uscì oltre le corde vocali


Abajia - 09/04/2009 alle 21:14

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Non è che ciai il volume di YouTube abbassato? :pc: [/quote] Ammetto che sarebbe una dimenticanza affine alla mia testa bacata :D , però stavolta non c'entra il volume abbassato, è la prima cosa che ho controllato appena resomi conto che non si sentiva una cippa. Boh, poi più tardi provo a riavviare il pc, non mi viene altro in mente! :xxo


Admin - 14/04/2009 alle 20:05

Ragazzi, ora devo andare a suonare, appuntamento in tarda serata per il [b]Disco della settimana[/b]! ;) :hippy:


Admin - 15/04/2009 alle 11:49

Visto che da qualche parte nel Pacifico è ancora martedì, mi ritengo ancora legittimato a proporvi oggi il [b]Disco della settimana[/b]. E sarebbe stato in effetti un bel peccato saltare l'appuntamento, visto che l'album che vado a presentarvi è particolarmente bello e importante. Si tratta di [b]Construction Time Again[/b], terza prova di studio della band inglese nata nel 1980. Questa la copertina: [img]http://www.integrateurhtml.com/dm_covers/construction_time_again.jpg[/img] (www.integrateurhtml.com) Tra i gruppi importanti degli anni '80, i [b]Depeche Mode[/b] sono forse coi [b]Cure[/b] i più importanti, centrali nella scena elettronica quanto in quella più puramente rock (con decisive venature dark e new wave). I [b]Depeche Mode[/b] coniugano l'insegnamento dei [b]Kraftwerk[/b] (veri e propri guru dell'elettronica) con sonorità pop (non a caso il loro genere è definito anche Synth Pop), senza peraltro disdegnare altri ambiti come la dance music. Già il primo brano, [b]Love, in Itself[/b], è una scossa, tutto cucito addosso a tastiere e sintetizzatori memorabili, orchestrati con maestria da Martin Gore (autore di praticamente tutte le canzoni del disco), Andrew Fletcher e Alan Wilder. La quasi completa assenza di chitarre lascia il ruolo centrale, oltre che alla sessione di tastiere, alla suadente voce di [b]Dave Gahan[/b], personaggio noto anche per le sue (quasi letali) scorribande nel mondo delle droghe. [b]Everything Counts[/b] è il singolo che ha lanciato [b]Construction Time Again[/b] (tra l'altro l'album si chiude con una breve reprise del brano), e resterà poi una delle canzoni più famose della band, sopravvivendo decisamente alle terribili pettinature e ai tremendi vestiti di quel 1983, anno di pubblicazione del lavoro. I [b]Depeche Mode[/b] sono stati ovviamente seminali per molti altri musicisti, pronti a riproporre in mille remix i pezzi di Gore e soci. Un esempio (forzato, visto che non ho trovato versioni originali della canzone) è dato da [b]The Landscape Is Changing[/b], qui in una lunga rilettura tra le tante che si trovano sparse nella rete. Vi lascio con una testimonianza live, in cui gustare appieno l'atmosfera dark e la presenza allucinata di Gahan. La canzone è [b]Shame[/b]. E con questo è tutto, vi do appuntamento a martedì prossimo con un nuovo [b]Disco della settimana[/b], e nel frattempo vi lancio il consueto augurio. Buoni ascolti! :hippy:


lolloso - 15/04/2009 alle 14:18

a proposito di Depeche Mode a giorni dovrebbe uscire il nuovo Album Sounds of the Universe


Subsonico - 15/04/2009 alle 14:22

[quote][i]Originariamente inviato da lolloso [/i] a proposito di Depeche Mode a giorni dovrebbe uscire il nuovo Album Sounds of the Universe [/quote] che (ho letto) dovrebbe rifarsi parecchio alle azioni passate del gruppo. Wrong a me non sembra male.


W00DST0CK76 - 15/04/2009 alle 15:55

Grande Admin! Grazie per aver proposto questo CD dei Depeche, leggendoti mi sono ricordato di averlo e, dopo una lunga ed estenuante ricerca nel disordine dei miei CD (più di una volta mi è capitato di ricomprare un disco che avevo dimenticato di avere già), sono riuscito a trovarlo e lo sto ascoltando proprio adesso. La musica degli anni '80 è stata spesso snobbata però credo che i Depeche siano tra i pochi che hanno saputo dare espressività all'elettronica, ascoltando con attenzione la loro musica si possono scoprire un infinito caleidoscopio di suoni che, in "construction time again" privilegiano tonalità di tipo metallico ricche di diverse sfumature, caratteri del tutto assenti in molti pezzi dello stesso periodo, i classici "one shot" dal motivetto orecchiabile ma sostanzialmente banale. La musica dei Depeche Mode, e anche quella dei Cure (tra i miei preferiti, e spero che Admin se ne ricorderà ;) ) è tutt'altra cosa.


Subsonico - 15/04/2009 alle 16:03

[quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] La musica degli anni '80 è stata spesso snobbata [/quote] Da quando???? Io non ne posso più di revival anni '80 (in senso buono)! Non vedo l'ora che arriva il 2010, così comincia il ciclico revival anni '90...:D x Admin: i'm so cute è troppo...troppo...non so come dire :help:


W00DST0CK76 - 15/04/2009 alle 16:15

Intendevo dire snobbata dai critici musicali.


Subsonico - 15/04/2009 alle 20:01

[quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] Intendevo dire snobbata dai critici musicali. [/quote] Ma chi?? Scaruffi?? :Od: A me sembra che gli altri critici abbiano una certa ammirazione per l'epoca in cui erano giovani ventenni (ops) Si invoca tanto i Litfiba anni '80 (giustamente, direi), c'è un ammirazione per Depeche Mode, Talking Heads, Smiths, Cure che negli anni '90 son stati letteralmente demoliti. Adesso dicon pure che i Matia Bazar di "Vacanze Romane" non erano affatto male!


Salvatore77 - 16/04/2009 alle 16:21

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] La musica degli anni '80 è stata spesso snobbata [/quote] Da quando???? Io non ne posso più di revival anni '80 (in senso buono)! [/quote] Negli anni '80 c'erano gli U2, Dire Straits, Cure/Smiths, R.E.M., che facevano musica di ottimo livello. Direi che il 10% di quello che si ascoltava era buona musica, ma il 90% era immondizia.


Subsonico - 17/04/2009 alle 15:06

segnalo la prima canzone "alternativa" su Pantani (anche se molto criptica): Giorgio Canali e Rossofuoco- "MP nella BG" (Marco Pantani nella Biglia Gigante) http://www.rockit.it/album/10550/giorgio-canali-e-rossofuoco-nostra-signora-della-dinamite Lo streaming sarà disponibile fino a Martedì, credo.


Bartoli - 20/04/2009 alle 14:25

Ahhhhhhhhrg sto impazzendo per la canzone dei Bastard di XFactor Help Me


rizz23 - 20/04/2009 alle 22:50

Caro Grassi, 'na fatica per arrivarci... attraverso percorsi proprio diversi da quelli che mi avevi prospettato... ma quant'è bello The Bends??!! Nel ricordarti l'appuntamento settimanale (ultimamente ti ho visto un po' ritardatario) e in attesa di news sulle ultime imprese di cui etc., ti ringrazio per la Radiohrivelazione di qualche mese fa (oggi ti allungherei assolutamente il prezzo del biglietto di quel concerto milanese) e ti saluto nel "tuo" thread... ;)


Admin - 21/04/2009 alle 21:05

[b]Antefatto[/b] Sabato sera sono andato a suonare col mio gruppo in un posto lontanissimo da casa, facevamo da spalla a un'altra band e ci abbiamo rimesso un sacco di soldi, visto che ci hanno corrisposto la bellezza di 20 euro come rimborso per la benzina, ma in compenso abbiamo dovuto pagare tutte le consumazioni. E il bello è che ci hanno fatto pagare pure la maggiorazione visto che c'era musica dal vivo, cioè noi :D Dopo il concertino il nostro violinista, uno che non ha mai ascoltato rock ma solo musica classica, si è intrattenuto con alcuni ragazzi, e uno gli ha detto che si sentiva chiaro nel suo modo di suonare l'influsso dei Velvet Underground... al che, il violinista (un personaggione, va detto :D) gli ha detto: "Mi hai beccato in pieno! Come hai fatto a indovinare???" e naturalmente una volta tornati a casa abbiamo riso fino alle 5 di questa (e varie altre) situazioni. E ridendo, guardavamo qualcuno dei video che vi propongo sotto. [b]Disco della settimana[/b] Signori, è un'emozione nonché una grande responsabilità per me parlarvi del disco che sto per presentare. Su OndaRock le chiamano Pietre Miliari, e tra di esse a mio modesto avviso questa è la più miliare di tutte (o forse se la gioca con l'esordio dei Doors...). Una volta un mio conoscente disse che un tal disco non era un disco, bensì un patrimonio dell'umanità. Ecco, è una definizione che calza a pennello per questo bananone qua sotto. [img]http://www.nerve.com/CS/blogs/scanner/2008/07/01-07/17.jpg[/img] (www.nerve.com) (La scrittina in alto dice "Peel slowly and see"). [b]The Velvet Underground & Nico[/b], nome del [b]Disco della settimana[/b] e di una delle band del secolo (scorso). Non ho idea di quanto sterminata sia la letteratura su questo gruppo, ma ne ho una vaga di quanto profonda sia l'influenza che ha avuto in tutto ciò che è venuto dopo. Due geni del rock, [b]John Cale[/b] e [b]Lou Reed[/b], col grande chitarrista [b]Sterling Morrison[/b] e la sorprendente [b]Mo Tucker[/b] alla batteria: il risultato è tutto in questo disco e nel successivo ([b]White Light/White Heat[/b], che parimenti vi consiglio caldamente), due opere che hanno sovvertito ogni regola, andando anche contro lo zeitgeist (:P) di quegli anni gioviali e ricchi di ottimismo e speranze nate sull'onda dei primi movimenti giovanili, pacifisti, hippy. I [b]Velvet Underground[/b] vanno in tutt'altra direzione, malgrado la canzone d'apertura del loro incredibile esordio sembri più un carillon che un pezzo rock: [b]Sunday Morning[/b] riecheggia in questo filmato (che non so perché è doppio... :boh: ) della tv britannica in cui si vedono Reed (che pare Enrico Ghezzi in fuorisincrono) seduto, Cale in piedi e Morrison al piano. Siamo nel 1966, [b]Andy Warhol[/b] ha da poco preso a cuore le sorti di questa strana band, e sarà proprio lui a produrre il disco d'esordio di Reed e soci, allestendo uno spettacolo che oggi definiremmo [b]multimediale[/b], con musica live, ballerini e cortometraggi (dello stesso poliedrico artista newyorkese) proiettati sui musicisti. Lo show si chiama [b]Exploding Plastic Inevitable[/b], e un mirabile esempio di tutto ciò è [b]European Son[/b], quasi 8 minuti di delirio, dissonanze, clangore: il rumore diventa arte, la visione diventa il terreno privilegiato su cui far correre i messaggi che vengono lanciati. La canzone è quella che chiude l'album, ed è quella probabilmente più vicina agli intenti espressivi della band e ai risultati (incredibili, in questo senso) che verranno raggiunti nel secondo disco dei [b]Velvet Underground[/b] (senza Nico). Ma per arrivare da [b]Sunday Morning[/b] a [b]European Son[/b] si deve passare da 9 altri capolavori, alcuni dei quali (penso a [b]The Black Angel's Death Song[/b]) non ve li propongo semplicemente perché non ho trovato filmati all'altezza. Uno buono è quello di [b]Venus in Furs[/b]: Ritmi ossessivi, melodie inquietantemente martellanti nella loro dolcezza essenziale, testi che dicono cose poco tranquillizzanti ([b]Venus in Furs[/b] parla di sesso sadomaso...), la viola di Cale che ammanta il tutto di una straniante atmosfera che riporta ai raga indiani, ascolti i [b]Velvet Underground[/b] e sei in un'altra dimensione, in un posto che è tutto meno che rassicurante, e quindi sei nel posto del rock che non è mai sceso a compromessi, che non ha guardato in faccia a niente e nessuno, che ha scritto le sue pagine più indelebili. Pagine come [b]Heroin[/b], una delle canzoni più belle di sempre, qui in una versione live non meno che favolosa. http://www.youtube.com/watch?v=G8VIXnTL6O0 Guardate Lou Reed, guardate i suoi occhi (ma pure quelli di Cale, eh!) praticamente un videoclip della canzone... (il testo è facilmente comprensibile dal bel cantato di Lou :D)... Naturalmente il rapporto ossessivo con le droghe ha influenzato grandemente il lavoro e la creatività dei [b]Velvet Underground[/b] (e delle loro successive carriere soliste), anche per questo dico che non necessariamente il doping sia il male assoluto :D Ma il disco (e il gruppo, in questa singola opera) reca anche il nome di [b]Nico[/b], e allora eccovi, dallo stesso live, l'altera ed eterea musa di Warhol che qui canta [b]Femme Fatale[/b] (nel disco interpreta anche [b]All Tomorrow's Parties[/b] e [b]I'll Be Your Mirror[/b], lasciando anche il suo, di marchio indelebile), e che in seguito si darà a dischi solisti totalmente sperimentali (e bellissimi, çvsd :D). http://www.youtube.com/watch?v=LYQxg3oX8XE&feature=related Scorrono i titoli di coda, ma non certo su un gruppo che, per dirla tutta, all'inizio non era neanche stato preso tanto in considerazione: solo dagli anni '70 inoltrati in poi (per giungere a una riscoperta quasi religiosa nei '90) i [b]Velvet Underground[/b] sono stati valutati per quello che effettivamente sono: dei geni assoluti. Spero davvero che qualcuno che non li conosce scopra qui di poterli amare (mi rendo conto che il primo impatto può risultare respingente), sarei davvero fiero di me! :cool: In ogni caso, ribadendo l'arrivederci a martedì prossimo (ehi Rizz, ho sgarrato solo una volta eh!) con un nuovo [b]Disco della settimana[/b], vi auguro, oggi più che mai, BUONI ASCOLTI!!! :hippy: [i]Edit: ho sostituito gli ultimi due filmati coi semplici link, visto che quei beoti che hanno inserito i video hanno inibito la riproduzione diretta. Se qualcuno trova i codici di incorporazione giusti gli dico grazie!!![/i]

 

[Modificato il 21/04/2009 alle 21:22 by Admin]


Salvatore77 - 21/04/2009 alle 22:02

Con questo album dei Velvet Underground mi sei piaciuto un sacco:yes:


pacho - 21/04/2009 alle 22:44

un po' di gruppi e album che sto ascoltando ultimamente: Adicts - Songs of Praise MC5 - Back in the U.S.A Bad Brains - Rock For Light (è una bomba) Dead Kennedys - Give Me Convenience or Give Me Lords of the New Church - Is nothing scared Not Moving - sinnermen Radio Birdman - Radios Appear Stiff Little Fingers - Hanx Peawees - Dead End City Bad Religion - Suffer e..duclis in fundo.. Gozzilla & le tre bambine coi baffi - Al bar dei leoni buon ascolto.:pss:


nino58 - 21/04/2009 alle 23:03

pachito, hai ottenuto l'imprimatur di pino scotto ?


pacho - 21/04/2009 alle 23:51

no lo dire vah....che da quando mi stavano bannando per un commento su questo 3D... adesso scarico addosso le mie pippe musicali sulla povera santa della mia ragazza che invece solo ascolta Janis Joplin e jazz vario e che quindi, ovviametne, non mi sopporta più.. (per riconciliare gli animi stasera ho suonato con l'amplificatore a palla un po' di roba tranquila...tipo dead kennedys..ed infatti mi stava buttando fuori di casa) comunque più che pino scotto..direi piu cock sparrer misto ai blody riot (quelli che cantavano "io odio i freakkettoni" e "CLS") ps. un po' di punk agricolo alla faccia degli intellettuali: http://www.youtube.com/watch?v=STNRHSDFw7I

 

[Modificato il 21/04/2009 alle 23:53 by pacho]


danilodiluca87 - 26/04/2009 alle 01:11

ciao giovani mi serve un vostro favore, per favore interrompete le vostre discussioni sul vostro metal e roba simile:D:D:D:D mi serve un elenco delle sigle più importanti del Giro, voglio fare un bel cd, mi interessano in particolare le ultime.... c'è qualcuno che ricorda bene???? LAST NIGHT A DJ SAVED MY LIFE....


Bitossi - 26/04/2009 alle 12:29

C'è una compilation edita da Sony Music, in occasione del Giro 2005, che comprende le seguenti canzoni (non tutte sono state sigle del Giro): PAOLO BELLI: E' un gran bel Giro BACCINI & LADRI DI BICICLETTE: Sotto questo sole RICCARDO COCCIANTE: In bicicletta ENRICO RUGGERI: Gimondi e il Cannibale FORMOSO: La mia bicicletta LUIGI GRECHI: Il bandito e il campione PAOLO CONTE: Diavolo rosso ENZO JANNACCI: Bartali PAOLO BELLI: Danceur danzando GINO PAOLI: Coppi TERESA DE SIO: Pedala, pedala MARCO FERRADINI: Bicicletta LADRI DI BICICLETTE: Ladri di biciclette OFFICINE PAN: Gianni va veloce PAOLO BELLI & RHYTHM MACHINE: E intanto gira LUCIO DALLA: Sono in fuga A queste aggiungerei (se le trovi...): MARCO PANTANI: E adesso pedala (sigla 1996) GIAN PIERETTI: Fra poco passa il Giro (sigla Dopotappa 2000?) PAOLO CONTE: Velocità Silenziosa (sigla 2007 - questa è sul CD "Psiche") FIORELLO: Ma che splendida bicicletta (sigla 2008)


danilodiluca87 - 26/04/2009 alle 23:20

il grande bitossi....ti ringrazio di cuore, poi quella per Pantani....E mi alzo sui pedali ti ringrazi di vero cuoree


Admin - 29/04/2009 alle 02:53

Indeciso tra la tentazione di pubblicare in home qualcosa sulla notizia del giorno (rinviando così quest'appuntamento a domani) e la volontà di essere quanto più ligio possibile all'impegno preso qui, alla fine ho convenuto con me stesso che di doping in questi anni vi ho pure parlato troppo, quindi stanotte preferisco dedicarmi a qualcosa di più costruttivo, o quantomeno dilettevole. [b]Disco della settimana[/b] Ultimamente vi sto viziando. [img]http://4.bp.blogspot.com/_GOcI5_pl-30/SHprrTYu17I/AAAAAAAAACk/GK9fRvg3An4/s400/Janis%5B1%5D%5B1%5D.Joplin.I.Got.Dem.Ol.Kozmic.Blues.Again.Mama-%5BFront%5D-%5Bwww.FreeCovers.net%5D.jpg[/img] (4.bp.blogspot.com) Non c'è niente di meglio che accompagnare la mestizia della notizia di cui sopra annegandola nel mare di blues e rock che irrompe impetuoso in ogni singola traccia di [b]I Got Dem Ol' Kozmic Blues Again Mama![/b] Abbandonarsi a [b]Janis Joplin[/b], a quest'essere complicato e adorabile, e lasciarsi cullare dalla sua voce ma anche lasciarsene sferzare, sentire che minuto dopo minuto cresce sottopelle una empatia che una volta stabilita non si spezzerà più. [b]Kozmic Blues[/b] è uno dei due pezzi del disco di cui è anche autrice (l'altro è [b]One Good Man[/b]). Rock-blues come meglio non si potrebbe fare, la lezione degli [b]Stones[/b], oltrepassato un oceano e poi un intero continente, veniva coniugata sulla West Coast in maniera sublime da un manipolo di semidei della musica (Janis esplose al [b]Festival di Monterey[/b] nel 1967, anno in cui a poca distanza da lì i [b]Doors[/b] incidevano i loro primi due dischi), e la sgraziata e arruffata Joplin era la regina incontrastata della scena rock. In questo suo terzo disco, pubblicato nel 1969 (insieme alla [b]Kozmic Blues Band[/b], nata per l'occasione dopo che l'artista aveva lasciato i [b]Big Brother and the Holding Company[/b]), accanto ai classici canoni blues irrompono i fiati a portare una ventata puramente soul che dà un'incredibile senso di compiutezza a un genere che qui trova la sua definitiva sublimazione. [b]To Love Somebody[/b], canzone scritta dai Bee Gees e magistralmente interpretata da Janis, è un esempio perfetto di quanto appena detto (scusate la rima). Il crescendo finale spiega tutto di lei, e spiega anche della naturalezza con cui si mette nel taschino qualunque interprete rock venuta dopo di lei. Il soul emerge ancora più prepotentemente nel prossimo pezzo, [b]As Good as You've Been to this World[/b] (di cui non imparerò mai a memoria il titolo). Purtroppo non è un filmato, ma una fotogallery sulle note della canzone, proposta nella versione del disco (così vi fate un'idea degli arrangiamenti originali). Qualche tempo fa il nostro Uffa ci sfidava a non battere i piedi su un pezzo di Bill Evans (mi pare). Rilancio la sfida: provate a star fermi durante questi quasi 6 minuti di tiro continuo, coi 2'30" strumentali all'inizio che non sono altro che una lunga preparazione all'irrompere dell'irrefrenabile energia di Janis. Per chiudere però non potevo non scegliere un pezzo come [b]Little Girl Blue[/b]. Una vecchia canzone degli anni '20 (mi pare) riarrangiata e soprattutto cantata in maniera struggente... di più... straziante... (qui è annunciata dal mitico [b]Tom Jones[/b] in uno show televisivo). Guardatela lì: se non vi commuovete siete dei cuori di pietra. Lei non canta delle canzoni, in realtà ci vive dentro, è i personaggi stessi che sono evocati dalle sue parole, dalle sue urla, dai suoi respiri, dal suo gemere, dal suo tirare le corde vocali fin quasi a spezzarle, dal suo rimanere senza fiato alla fine, forse perché ogni volta che una canzone finisce è un pezzo di sé che se ne va via, e pezzo dopo pezzo se n'è andata via davvero, come tutti sanno, pochi giorni dopo [b]Jimi Hendrix[/b], troppo giovani entrambi per non avere ancora troppo da dare a tutti, anche a noi che siamo venuti dopo. Me la riguardo un'altra volta, in [b]Little Girl Blue[/b]. Non c'è pericolo che me ne stufi. Non ci sarà mai nessuna come lei. Dandovi appuntamento alla prossima settimana, segnalo che la versione in cd di [b]I Got Dem Ol' Kozmic Blues Again Mama![/b] dovrebbe contenere anche 3 bonus tracks: un pezzo di [b]Bob Dylan[/b] ([b]Dear Landlord[/b], in una registrazione rimasta per anni inedita) ma soprattutto un estratto dall'indimenticabile esibizione di Janis Joplin a [b]Woodstock[/b], con l'esecuzione di [b]Summertime[/b] e [b]Piece of My Heart[/b]. Buoni ascolti!!! :hippy:

 

[Modificato il 29/04/2009 alle 03:12 by Admin]


W00DST0CK76 - 29/04/2009 alle 12:56

Eh si caro Admin, questo mese il voto te lo sei proprio meritato :clap:


Admin - 05/05/2009 alle 20:48

[b]Disco della settimana[/b] Contro il logorio della vita quotidiana, cosa c'è di meglio che tuffarsi in un nuovo [b]Disco della settimana[/b]? Me lo stavo giustappunto chiedendo, e infatti eccomi qui. Dopo Velvet Underground e Janis Joplin, a quali effetti superspeciali mi dovevo votare per stupirvi ancora? Semplice: a quelli dei [b]Led Zeppelin[/b]. [img]http://www.bbc.co.uk/radioassets/photos/2007/10/25/30509_2.jpg[/img] (bbc.co.uk) E del loro album forse più venduto, il disco senza nome che è stato variamente ribattezzato, [b]IV[/b] è uno dei titoli più accreditati (visto che i precedenti - viva la fantasia - si chiamavano [b]II[/b] e [b]III[/b]); ma anche [b]ZoSo[/b] va per la maggiore, in ragione del simbolo - il primo dei quattro sotto raffigurati - che [b]Jimmy Page[/b] scelse per autorappresentarsi sulla copertina medesima (i 4 componenti si identificarono in 4 simboli runici, da cui anche il titolo [b]Runes[/b] a indicare il disco in questione): [img]http://th00.deviantart.com/fs14/300W/i/2007/023/a/1/Led_Zeppelin_Zoso_Wallpaper_by_radiitz.jpg[/img] (deviantart.com) Ma dopo tanto chiacchierare su nomi e simboli, è il caso di entrare nel merito di questo disco che, come per i tre che l'hanno preceduto, non si fa alcuna fatica a definire strepitoso. Un folgorante avvio di carriera, quello dei [b]Led Zeppelin[/b], che li proiettò nel giro di un biennio ai vertici dello star-system del rock all'inizio degli anni '70. Lasciati i loro fan alle atmosfere acustiche e folk del lato B di [b]III[/b], [b]Jimmy Page[/b] e soci riprendono il filo interrotto con due pezzi - che aprono l'album - che sono uno più travolgente dell'altro. Il primo, [b]Black Dog[/b], un furioso blues-rock (genere centrale nel loro repertorio), evidenzia (se mai ce ne fosse bisogno) le doti canore di un [b]Robert Plant[/b] che è la quintessenza erotica del rock (nei live che vi propongo, principalmente tratti dal film-concerto [b]The Song Remains the Same[/b], Plant è di una sensualità quasi insostenibile). Nel secondo, invece, il nostro Robert è rimasto senza voce :D [b]Rock and Roll[/b] resterà comunque uno dei pezzi più celebri della band inglese, uno dei tanti cardini su cui i [b]Led Zeppelin[/b] hanno costruito la loro inscalfibile leggenda. La leggenda di chi ha di fatto inventato un genere, l'hard rock, fatto di chitarre che sanno essere pesanti, di un basso pulsante ([b]John Paul Jones[/b] è l'artefice) e soprattutto di una batteria che diventa il centro propulsore di ogni idea musicale. [b]John [i]Bonzo[/i] Bonham[/b] è praticamente un alieno, la batteria dopo il suo avvento sulla scena rock cambia forma e sostanza, i suoi assoli danno un'impronta indelebile all'intera opera zeppeliniana. Ma non solo chitarre pesanti sa adoperare quel genio oscuro e ambiguo di [b]Jimmy Page[/b]. Ascoltare [b]Going to California[/b] per credere, un arabescato intreccio che rimanda a quelle atmosfere fantasy che tanto care sono al chitarrista (e criptoleader) della band. Una band, i [b]Led Zeppelin[/b], scioltasi all'indomani della scomparsa di Bonham, a fine 1980, ma che tuttora conserva uno stuolo di fan pronti a tutto per seguirli (prova ne siano i 20 milioni di utenti che affollarono il sito che vendeva i biglietti per la loro ultima réunion, un anno e mezzo fa). E li seguivano anche nel 1990 (secondo YouTube, ma a me quel concerto risulta essere del 1989) a Knebworth, in delirio per Page&Plant che fanno saltare tutti sull'andirivieni ritmico e melodico di [b]Misty Mountain Hop[/b] (tratta ovviamente dall'album di cui vi parlo, uscito nel 1971). Ma a questo punto voi direte: ma come, ci parli di [b]IV[/b], o [b]ZoSo[/b], o [b]Runes[/b] che dir si voglia, e non hai ancora detto una parola per "la" canzone? Avete ragione. Il fatto è che volevo lasciare il dolce per il finale, senza neanche spenderci troppi discorsi: del resto, che cosa vuoi dire di una canzone del genere? Qui è in versione live, quindi più lunga di un tre minuti rispetto all'originale. L'hanno celebrata in tutti i modi e tutte le salse, c'è chi la considera la più bella canzone di sempre (e non stiamo parlando di una minoranza di persone), chi ha fatto l'amore 100 volte su quell'arpeggio celestiale, chi si scatena sull'esplosione hard-rock che giunge a un certo punto a cambiare dimensione al pezzo... Insomma, [b]Stairway to Heaven[/b]. Siete autorizzati a godere. Arrivederci a martedì prossimo, e... Buoni ascolti!!! :hippy:


pacho - 05/05/2009 alle 21:17

SCREECHING WEASEL "I Hate Led Zeppelin" Robert Plant is a slimy fuck John Bonham man, he really sucked Those greedy fuckers, those phoney shits They made their money off idiots I hate Led Zeppelin [x2] 12 dollar concerts were all the rage They bought cocaine for Jimmy Page "Stairway to Heaven" makes me see red Bonzo's buried, only three more left I hate Led Zeppelin [x2] dai Grassi mi piacciono anche a me i friketun dei led zeppelin :^o^


GodSaveUsFromGigiSgarbozz - 07/05/2009 alle 20:01

Wà grandiosi gli ultimi due album della settimana! *__* Sui Zep potrei diventare logorroico, visto che sono il mio gruppo preferito (e mi sbellico per il "friketun" di Pacho :D); per quanto riguarda Janis, Admin hai scelto quello forse meno conclamato di Cheap Thrills e di Pearl, però è ugualmente bellissimo: personalmente adoro tutte le canzoni, ma "Try" mi fa particolarmente impazzire!


Admin - 13/05/2009 alle 03:24

Ragazzi, sono appena tornato e sono a pezzi. Vi rimando a domani per l'appuntamento col [b]Disco della settimana[/b]. Abbiate pazienza :cincin:


pacho - 13/05/2009 alle 17:17

beh nettamente meglio dell'originale direi...no? http://www.youtube.com/watch?v=z2yoHa_Q1bs


Admin - 14/05/2009 alle 14:07

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Ragazzi, sono appena tornato e sono a pezzi. Vi rimando a domani per l'appuntamento col [b]Disco della settimana[/b]. Abbiate pazienza :cincin: [/quote] E niente... ubi Giro, tutto il resto cessat... Per questa settimana la rubrica fa pausa, speriamo di tornare la prossima ;)


Abajia - 14/05/2009 alle 20:30

Ma così la dai vinta a Rizz! :Od:


plata - 15/05/2009 alle 10:22

C'è qualcuno qua dentro che gli piacciono gli U2 (o perlomeno che gli piacevano)? Un parere sul nuovo album?


pacho - 15/05/2009 alle 10:40

ha detto mia mamma che é molto bello.


plata - 15/05/2009 alle 10:48

[quote][i]Originariamente inviato da pacho [/i] ha detto mia mamma che é molto bello. [/quote] Grazie. Non che io sia un fan, anzi.. non sono mai riuscito ad ascoltarli. Però me lo sono ascoltato lo stesso e devo dire che rispetto al precedente è senz'altro meglio. Di sicuro meno orecchiabile e meno commerciale. In certi punti mi ricorda un po' i coldplay...


pacho - 15/05/2009 alle 11:53

sinceramente ti consiglio i primi album dei Rem (che son sempre stati, a mio avviso, 3 spanne sopra gli u2) almeno la discorafia che va da Murmur dell´83 a Monster del 94. I primi 3 album fino a Green del 87 se non sbaglio, spaccano davvero. ps: anni fa gli avevo visti dal vivo ad ancona ..ed é stato il piú bel concerto a cui abbia mai assistito. Sempre sul genere anni 80 un po struggenti ...ci sarebbero anche i new model army che peró forse son un po´troppo pesanti. ci penso e vedo che salta fuori. ciao


plata - 15/05/2009 alle 12:49

Vada per i REM, intanto. Ora scarico gli album che mi hai detto e me li sento. Poi ti faccio sapere le mie impressioni. PS: roba tanto pesante è difficile che l'ascolti, mi fermo a Guns che sono un po' il mio limite che difficilmente supero. Tieni conto che sono un patito (ahimè) dei Bon jovi (prettamente 86-95,il resto :xxo), quindi mi piace molto il melodico diciamo, con riff di chitarra abbastanza potenti ;) Grazie mille


Carrefour de l arbre - 15/05/2009 alle 20:29

[quote][i]Originariamente inviato da pacho [/i] sinceramente ti consiglio i primi album dei Rem (che son sempre stati, a mio avviso, 3 spanne sopra gli u2) almeno la discorafia che va da Murmur dell´83 a Monster del 94. I primi 3 album fino a Green del 87 se non sbaglio, spaccano davvero. [/quote] Quoto tutto ma aggiungo qualcosa: quando ormai stavano per imboccare il viale del tramonto sono usciti con un capolavoro come "new adventures in hi-fi". Per me questo se la gioca alla pari con Green e Fables of recostruction....per il titolo di loro migliore uscita.


pacho - 15/05/2009 alle 20:53

ti riquoto. però la ficata assoluta secondo me è ascoltarsi Murmur, Reckoning e Fables Of The Reconstruction tutti di fila. Non credo che qualsiasi altro gruppo abbia azzeccato 3 album di questo livello. Non sono poetico e non so come esprimerlo..però quando li ascolto (come sto facendo adesso in attesa di andare ad impastare la pizza) sembra proprio di farsi un viaggio. Anche Monster è un grande album.. ps: hai mai ascoltato Can't Get There From Here fatta dai Mr. T Experience? ;)


Salvatore77 - 16/05/2009 alle 09:07

[quote][i]Originariamente inviato da plata [/i] C'è qualcuno qua dentro che gli piacciono gli U2 (o perlomeno che gli piacevano)? Un parere sul nuovo album? [/quote] A me piacciono molto gli U2. L'ultimo album ricalca un pò le sonorità vecchie (direi Achtung Baby e All that you...) ma non mi ha entusiasmato, troppo piatto, nessuna canzone che spicca rspetto alle altre. Sembra quesi che gli U" hanno fatto il compitino e nulla più. Direi appena sufficiente.


plata - 16/05/2009 alle 13:21

A me fila abbastanza bene. Certo, parte bene e poi tende a appiattirsi sul finale, però non è male. Un album com Ho to dis.. non mi ha mai preso perchè l'ho trovato molto squilibrato, con pezzi da classifica affiancati a riempitivi. Bella ma prevedibile ( forse un po' rufiana) sometimes you can't.. La mia opinione sugli U2 è che siano in questi tempi molto sopravvalutati, campano sul loro passato e vendono molto di più di quanto meriterebbero. Anche perchè a livello mediatico gli vanno tutti dietro.


rizz23 - 20/05/2009 alle 12:05

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] E niente... ubi Giro, tutto il resto cessat... Per questa settimana la rubrica fa pausa, speriamo di tornare la prossima ;) [/quote] :IoI:IoI:IoI (pacho, sono abbastanza scosso dal tuo apprezzamento per gli R.E.M.)


plata - 20/05/2009 alle 14:05

Torno dopo aver ascoltato Murmur. Non è il mio genere. Non so, mi pareva che ogni canzone fosse simile a quella precedente. la batteria sempre sullo stesso ritmo più o meno, chitarra con arrangiamenti mai troppo difficili. Boh, non so. Magari leggendomi perbene i testi mi ricredo un po'.


roberto79 - 22/05/2009 alle 20:24

bene bene ho scoperto questa sezione del forum.... ma vogliamo parlare di musica punk ? PRESENTE. spazio dai Vibrators, ai Chelsea, dai Buzzcocks ai Sex Pistols dai Cockney Rejects agli Exploited, , Special Duties per arrivare sino ai GBH... per poi andare negli States con i moderni Rancid o i "primordiali" e ottimi Social Distortion.... ho un mondo di CD ma anche qualche LP se parliamo di Rock, Indie, Pop e qualcosa di piu' tranquillo dei gruppi sopracitati metto i Coldplay, gli Arctic Monkeys, The Who, Ligabue... Se vogliamo riportare alto il ritmo metterei su un po' di musica di Bob Sinclar ma anche i grandi pezzi disco degli anni 90 dagli Ace of Base per esempio a Sade... Poi un po' di Rock duro per finire Iron Maiden, Metallica, Guns'N' Roses.... Qualcuno apprezza i miei gusti musicali moooolto poliedrici?? (DA OGGI SCRIVERO' ASSIDUAMENTE ANCHE QUI) :cool:


UribeZubia - 22/05/2009 alle 20:30

Mi sono vissuto tutta l'epoca dei [b]Clash[/b] e dei [b]Ramones[/b]. Iggy Pop veniva ogni anno a suonare a Milano (pochi venivano perche' allora la musica non si pagava). Roberto, ti riferisci anche a loro ? ;)


roberto79 - 22/05/2009 alle 20:46

anche si.... ma mi sa che se hai vissuto i Ramones i Clash e Iggy Pop dal vivo, tu hai qualche annetto in piu' di me... io ne ho quasi 30 sono del 79, diciamo che ero adolescente negli anni 90 però ho ascoltato il punk già a metà - fine anni novanta e lo ascolto tuttora... :cincin:


pacho - 22/05/2009 alle 20:49

Roberto 79 ma sei Scaruffi in incognito? Che dire dei Clash? forse che mi vergogno e chiedo umilmente perdono a Jo di avere iniziato a suonare punk in un gruppetto che, oltre a stonarci di brutto in sala prove (e quindi suonavamo ben poco), facevamo cover dei truffaldini Sex Pistols. Che sedicenni idioti! (Uribe, ce l'hai il Super Black Market album dei Clash? che te ne pare?) Ramones, Rocket to Russia e Leave Home da paura. Sulla stessa lunghezza direi che gli Screeching Weasel siano i loro più degni testimoni (specialmente gli album Punk House e My Brain Hurts ..oltre all'album di cover Beat Is On The Brat). Poi, a Robbe': citi praticamente tutto il punk 77 (a mio avviso, la migliore musica mai inventata alla faccia di Puccini, dei Led Zeppelin.. e di Admin :D ) e ti dimentichi degli Stiff Little Fingers? Caz, che mi dici di Infiammable Material, Nobody's Heroes e specialmente del live Hanx? Ri-ps per Uribe: ah li mortacci...che è, ti andavi a vedere i Rappresaglia al Virus? :D

 

[Modificato il 22/05/2009 alle 20:57 by pacho]


UribeZubia - 22/05/2009 alle 21:24

Pacho, si' qualche volta sono andato anche al Virus, peccato sia durato poco.. Per quanto riguarda i Clash conservo ancora il biglietto del concerto al Palazzo dello Sport di Milano del 28 febbraio 1984. I loro dischi li ho ancora tutti. :yes:


roberto79 - 22/05/2009 alle 21:24

Stiff little Fingers certo che li ho (2 CD) 999 Slaughter and the dogs Menace Vice Squad Intensive Care The Business Last Resort Combat84 Red Alert ma anche Chaos Uk, Abrasive Wheels One Way System E TANTI ALTRI GRUPPI INGLESI.... di americani poco tra cui ovviamente Minor Threat, Adolescents, ora comunque ho allargato i miei orizzonti musicali come vi dicevo fino a robe diversissime come Coldplay , the Ark, RHCP, Ligabue, Arctic Monkeys...:cool: ps. non sono Scaruffi!!:D


Salvatore77 - 22/05/2009 alle 21:57

[quote][i]Originariamente inviato da UribeZubia [/i] Mi sono vissuto tutta l'epoca dei [b]Clash[/b] e dei [b]Ramones[/b]. [/quote] I Clash, sono grandiosi. I primi 4 album sono tutti fantastici, ognuno rappresenta una rapida evoluzione dal punk di "The Clash" alla commistione di suoni di Sandinista.


pacho - 22/05/2009 alle 22:14

consiglio Rude Boy, un loro "film" dell'80 se non sbaglio..con tante scene live


desmoblu - 23/05/2009 alle 08:14

Pacho!!! Come hai fatto a nominare Scaruffi qui sul forum!!!! Aaaaagggghhh! (ora lo cancello, come moderatore e anche come onesto figlio del vinile-poicassetta-poicd) (scherzo) Per chi non lo conoscesse.. Scaruffi è quello che ha messo Tori Amos all'undicesimo posto tra i cantautori di tutti i tempi, ben davanti (ad esempio) a Lou Reed, oppure Jim Morrison (5°), J. Ramone e Axl Rose (19°) davanti a Plant o Lanegan o Stewart o Mercury o Buckley (figlio) o Cornell nella classifica delle voci maschili. A proposito di Cornell e Soundgarden: "Chris Cornell, cantante monotono, per quanto enfatico, che tenta di rifare il verso a Robert Plant e Ozzy Osbourne (con risultati per la verita' talvolta da dilettante)..", più una serie di 'monotoni' 'mediocri' 'scontati' 'sterili', aggettivi che abbondano in 8 recensioni su 10. Non a caso era il critico di riferimento di un mio 'amico' (mediocre) chitarrista, che non sopportava Hendrix ma in compenso impazziva per gli Europe.. :boh: Scaruffi ha anche pubblicato una guida al rock e una al jazz (piena di inesattezze e prese di posizione arbitrarie).


Admin - 23/05/2009 alle 10:46

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Jim Morrison (5°)[/quote] Infatti, Jim Morrison più in basso del 1° posto è uno scandalo ;)


GiboSimoni - 24/05/2009 alle 07:46

io sono un gran fan degli u2 però amo molto le prime canzoni, specilamente quelle dell'album The Joshua Tree sono fantastiche With Or Without You o Where The Street Have No Name o I still Haven't found what i'm looking for you. Poi dopo hanno perso quella vena vera e anche un pò poetica e si sono adagiati e commercializzati..


pacho - 25/05/2009 alle 10:43

beh..il mio computer mi ha donato una perla. quando ascolto le discografie di artisti/band, di solito salto le "raccolte" perchè mi piace gustarmi gli album. grossa caxxata. stamattina, ho selezionato la discografia degli MC5, mettendo la modalità random ed è spuntata fuori una perla autentica, "Thunder Express". pesissima. qui l'mp3 http://www.dada.it/cgi-bin/sn_media/audio/zoom/player.chm?id=8623815&m=add purtrppo la qualità del video qui sotto lascia a desiderare: http://vids.myspace.com/index.cfm?fuseaction=vids.individual&videoid=3872265

 

[Modificato il 25/05/2009 alle 10:46 by pacho]


UribeZubia - 25/05/2009 alle 14:21

Ho un solo disco degi MC5, Live Detroit 68/69 (curiosita' il vinile è di un bel colore rosa anziche' nero). La qualita' della registrazione è assai scarsa, ma spiccano ugalmente pezzi come I Want You Right Now, Come On Down, Looking At You, Come Together.


Garda Bike - 09/06/2009 alle 10:44

Ahi ahi Admin, qui la dai vinta a Rizz ormai...dov'è il disco della settimana?? :bll:


Admin - 09/06/2009 alle 15:45

Eh, caro Andrea, la verità è che ultimamente ho ascoltato poca musica rispetto ai miei canoni. Il Giro mi ha succhiato ogni energia, e la settimana scorsa l'ho impiegata a ricaricare le batterie... e invece quella in corso... sapendo che partirò venerdì sera per la CKC, non ho ancora ripreso i miei classici ritmi. Ma tornerò, con buona pace dell'amico Rizz :D


rizz23 - 10/06/2009 alle 10:54

:podio:


Subsonico - 10/06/2009 alle 15:27

Se permettete sostituisco Admin per questa settimana... ***** [img]http://www.copertinedvd.net/audio/C/Cccp%20-%20epica%20etica%20etnica%20pathos%20-%20front.jpg[/img] [b]CCCP - ETICA.ETNICA.EPICA.PATHOS.[/b] Uno degli album più complessi, più belli e più sottovalutati della musica italiana, venuti alla luce da un ensemble di raro livello che mai più avrebbe suonato insieme in un contesto unico. [b]Antefatto[/b]. 1989. Litfiba e CCCP sono i gruppi più importanti della scena alternativa italiana. Riescono ad organizzare una tournèe nella morente Unione Sovietica, suonando a Mosca e Leningrado. le decadi sono molto importanti nella storia dei CCCP/CSI/PGR. Nel 1979 Ferretti e Zamboni si conoscono a Berlino. Nel 1999 sono a Berlino per creare il nuovo disco dei CSI, litigano furiosamente e il gruppo viene sciolto. Nel 2009 esce l'ultimo disco dei PGR, di Ferretti/Maroccolo/Canali, che chiude definitivamente questa storia trentennale. Ma è nell'1989 che avviene la rivoluzione che c'interessa, in quella tournee.L'allora bassista dei Litfiba Gianni Maroccolo, in arte Marok, racconta così quella storica esperienza: [i]"Io ascoltavo da tempo i Cccp e mi piacevano un casino …già … anche il primo bassista dei Cccp mi piaceva da matti … ma stampa e addetti ai lavori si inventarono un po' di rivalità fra i due gruppi in cui, perlomeno noi (litfiba) ci identificammo. Avevamo già suonato insieme in Italia …ma aldilà di una simpatia reciproca fra Ferretti e il mitico Ringo …i rapporti furono sempre freddini. Onestamente a me faceva incazzare che tutta la stampa e "l' intellighenzia" osannasse dei Cccp, la purezza, il fenomeno culturale del loro progetto … mentre, per quanto a noi le cose andassero benone, i Litfiba erano sempre "accettati" solo xchè costretti dalla evidenza dei fatti e dei risultati. Ma nonostante questo …durante i km percorsi in giro x l'europa con i Litfiba continuavo ad ascoltarli e ad apprezzarli non poco. Le premesse per una "pacifica" convivenza insomma non c'erano proprio alla vigilia di quel viaggio in Russia, ma successe l'esatto contrario di quanto noi e loro ci eravamo immaginati. Fraternizzammo un casino … parlammo, ci conoscemmo a fondo e soprattutto ci aiutammo ad organizzare in loco tutto ciò che fu necessario fare x riuscire a suonare a Mosca e soprattutto a Leningrado. Mi ricordo persino di una sera in una discoteca squalliduccia di un hotel i cui ci ritrovammo a sbevazzare e a ballare fra di noi come degli idioti tirando mattina. L'unica vena di tristezza che ogni tanto aleggiava fra noi tutti era causata solo dai problemi esistenti all' interno dei relativi gruppi … litfiba e cccp si ritrovarono in Russia ad un bivio nella loro storia e forse in quel viaggio iniziarono a riflettere se e in quale modo proseguire. Ricordo che durante la nottata trascorsa in treno fra Mosca e Leningrado …ubriachissimo di vodka e strafumato ascoltai in anteprima la cassetta di Canzoni, Preghiere e … e che quando partì Madre mi misi a piangere. Mi alzai subito e andai a parlare con Ferretti, gli dissi che il disco era diverso da quello che mi aspettavo ma che Madre colpiva dritto al cuore … lui mi sorrise e non disse altro. In quel momento capii che forse anche loro come noi, stavano vivendo tensioni ovviamente indicibili. Solo nel viaggio di ritorno io e Zamboni parlammo sinceramente di ciò che stava succedendo in quel preciso momento …ci lasciammo all' aereoporto promettendoci che prima o poi avremmo fatto qualcosa insieme."[/i] Così fu: Marok, Ringo De Palma (Batterista) e Francesco Mangelli (Tastiere) lasciano i Litfiba, che cambieranno inevitabilmente e radicalmente volto, per suonare con Ferretti & Zamboni. A loro si aggiunge Giorgio Canali, tecnico del suono dei Litfiba anche in quella famosa tournèe, come secondo chitarrista. Insieme all'artista del popolo Fatur e alla benemerita soubrette Annarella, i 6 si rinchiudono in un casolare di campagna, dove verrà registrato l'ultimo LP dei CCCP: il 3 ottobre 1990, giorno della unificazione tra germania ovest e germania est, il gruppo annuncerà lo scioglimento. [b]Epica.[/b] Pronti, via: "[i]Tedio domenicale, quanta droga consuma. Tedio domenicale, quanti amori frantuma[/i]". Sin da "Aghia Sophia" si manifesta la tendenza dell'ultimo album dei CCCP. Testi stranianti e beffardi, una musica bizzarra e prevalentemente atonale, dove Zamboni suona semi-acustico, Canali sporca, De Palma smussa i barocchismi esposti coi Litfiba con delle andature irregolari spostando gli accenti a suo piacimento, Marok lo impreziosisce e Mangelli aggiunge effetti caricaturali e stranianti. Un incedere da inno nazionale e poi, caricatura a Sophia Loren ([i]"Facevi a'pizza a pozzuoli e poi la burina a Roma, e mò tu fai la svizzera, abbiti a Nuova York...)[/i]. Subito dopo Ferretti salmoleggia in "paxo de Jerusalem", confermando le tendenze mistiche che oggi ben conosciamo e che si eran già affacciate nel precedente album (proprio in "Madre").Pausa folkloristica in "Sofia" e poi.. [b]Etica.[/b] Il punk è lontano, ma ogni tanto riaffiora, come nel riff di "Narko'$": la interrompe "baby Blue", una ballad cantata da Fatur in un inglese piuttosto essenziale. Pausa. Uccellini (immaginari), chitarra acustica ed ecco che le colline emiliane si profilano davanti a noi: è "Campestre". Il canto di Ferretti si fa trascinato e reso ancor meno comprensibile dall'acustica del casolare. Il messaggio è intenso ed essenziale: [i]"svanisce la città sfuma il traffico sfuma s'impone la poesia: s'alza la luna e sale decolla."[/i] Tocca a "Depressione Caspica", riflessione sulla disgregazione dell'Unione Sovietica, futuro pezzo forte dei CSI, come vedremo nella versione live meno rarefatta dell'originale qui sotto, che ci regala tra i più noti momenti di poesia dell'ensemble: [i]"Se l'obbedienza è dignità, fortezza, la libertà è una forma di disciplina"[/i] [b]Etnica.[/b] E' la parte musicalmente più complessa, rappresentata da un melting-pot di generi."In occasione della festa" è sulla falsa riga di "Sofia", "Amandoti" la conosciamo tutti per la frase di Admin (:D) e per la versione di Gianna Nannini, qui la voce di Ferretti è accompagnata solo da una fisarmonica. Ma è il pezzo che viene dopo il più assurdo: "L'andazzo generale" si regge su una dissonante chitarra in Fa diesis che copre tutto il resto, voci comprese, facendolo apparire nascosto e lontano. Bisogna avere il testo sotto mano per capire che [i]"Causa Nostra, cosa Nostra"[/i] è un invettiva sulla Mafia che due anni dopo avrebbe ucciso Falcone e Borsellino. Anche "Mozzill'o're" esprime un testo politico, l'ultimo ancora 'Fedele alla Linea' insieme a Depressione Caspica, ironica caricatura al trionfo del capitalismo. Nel mezzo, la strumentale e ararbeggiante "Al Ayam". [b]Pathos.[/b] "Maciste contro tutti" è il secondo pezzo fiume dell'album, più lungo e ancor più criptico di Aghia Sophia. Citazioni bibliche, sfottò a mediaset, batteriaelettronica, chitarre sovraincise: in questo pezzo c'è gran parte del sound CCCP. La parte più elevata dell'album è la sua chiusura. Ferretti ha in mano una canzone delicata che vorrebbe dedicare a suo padre, ma scoppia la lite con Annarella, che insieme a Fatur non avrebbe seguito il gruppo nei CSI. Per farsi perdonare, cambia il titolo della canzone in "Annarella". E ci prende, perchè quella che state per ascoltare è una delle canzoni più commoventi e abbracciabili scritte in Italia. Annarella è il testamento spirituale dei CCCP. [i]"Lasciami qui, lasciami stare, lasciami così. Non dire una parola che non sia d'amore"[/i]. Dopo il 3 ottobre 1990, molte cose avverranno, belle e brutte, anche a ferretti e Soci. Molte saranno le divisioni, l'unica cosa che unirà ancora tutti i membri del gruppo sarà la malinconia per quell'epoca d'oro che non c'è più, permeata nei 4'28" di questa traccia di quello che una volta era un gruppo punk filosovietico. Il muro crolla, e un pezzo del cuore resta sotto le macerie. [b]FINE.[/b]


Tetzuo - 11/06/2009 alle 13:11

[quote][i]Originariamente inviato da pacho [/i] SCREECHING WEASEL "I Hate Led Zeppelin" Robert Plant is a slimy fuck John Bonham man, he really sucked Those greedy fuckers, those phoney shits They made their money off idiots I hate Led Zeppelin [x2] 12 dollar concerts were all the rage They bought cocaine for Jimmy Page "Stairway to Heaven" makes me see red Bonzo's buried, only three more left I hate Led Zeppelin [x2] dai Grassi mi piacciono anche a me i friketun dei led zeppelin :^o^ [/quote] l'album Boogadaboogadaboogada! è decisamente il più interessante della band di Ben Weasel, pacho una domanda, avevo sentito 'voci' che dicevano che ben era malato di aids, te ne sai qualcosa?? :boh: ps sopra si parlava di una compilation con canoni sul ciclismo, IMHO manca la più bella la canzone Felice (su felice gimondi) degli Elio e le storie tese


Admin - 11/06/2009 alle 13:15

Subsonico, bellissimo lavoro, l'ho visto solo ora. :):):) Complimentissimi, tra l'altro hai presentato un album che mi piace molto... :cincin::clap::clap:


Tetzuo - 11/06/2009 alle 13:20

[quote][i]Originariamente inviato da roberto79 [/i] bene bene ho scoperto questa sezione del forum.... ma vogliamo parlare di musica punk ? PRESENTE. spazio dai Vibrators, ai Chelsea, dai Buzzcocks ai Sex Pistols dai Cockney Rejects agli Exploited, , Special Duties per arrivare sino ai GBH... per poi andare negli States con i moderni Rancid o i "primordiali" e ottimi Social Distortion.... ho un mondo di CD ma anche qualche LP (DA OGGI SCRIVERO' ASSIDUAMENTE ANCHE QUI) :cool: [/quote] se vogliamo parlare di Punk (con tutto quello che ne deriva dall hc all'Oi, dal melodico californiano al 77 inglese, dalla new wave al garage con etichette come la crypt, fino alle produzioni scandinave dagli anni 90 in poi) aggiungerei al tuo elenco, Dead Kennedys, Misfits, Operation Ivy, Bad Brains, Minor Threat, Turbonegro, Toy Dolls, Cock Sparrer, Negazione, New Bomb Turks, Hives, Nofx, Devil Dogs, Gories, Sottopressione, Indigesti, Black Flag, Subhumans, Adolescents, Discharge, Crass questi sono i primi nomi che mi vengono in mente chi non li conoscesse e volesse approfondire beh fatevi un giro in rete e trovate tutto di loro:D (lp, cd, video, mp3) intanto vi lascio questa


Admin - 11/06/2009 alle 13:34

(Però, accitua, il titolo mettilo bene! E Magnelli, non Mangelli) :Old: :D:D:D


Subsonico - 11/06/2009 alle 15:13

azz vivevo nel dubbio su Magnelli/Mangelli :) Si parla di punk? tra i tanti nomi non scorgo la cosa più assurda che io abbia mai sentito in tale ambito:


Tetzuo - 11/06/2009 alle 22:23

un po di stoner piace a qualcuno??


Subsonico - 12/06/2009 alle 00:25

Io sto in fissa per i Kyuss in questo periodo.


Tetzuo - 12/06/2009 alle 00:34

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Io sto in fissa per i Kyuss in questo periodo. [/quote] grandissimo guppo. prova anche gli hermano e gli slo burn


rizz23 - 17/06/2009 alle 12:59

E vabbé, in maximo segno di vittoria nei confronti del Grassi, mi adopero io per il [b]Disco della Settimana[/b]. E scusate se vado sul banalotto, per chi conosce i miei gusti musicali e perché se n'era parlato altrove brevemente, ma direi che la rubrica non può prescindere dal disco che segue. Quindi, che golpe sia! [img]http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/a/a1/AutomaticCover.jpg[/img] (wikimedia.org) [b]AUTOMATIC FOR THE PEOPLE[/b] - [i]R.E.M.[/i] Se parliamo di rock alternativo, di rock d'autore, di rock che a tratti uno si chiede "ma sarà rock davvero?" proprio perché lo è alla sua massima espressione, parliamo di R.E.M.. E con [b]Automatic For The People[/b] siamo alle vette delle vette, di fronte a un album assolutamente irripetibile, nonostante Stipe e soci quattro anni più tardi mettano insieme un altro snobbatissimo capolavoro come New Adventures in Hi-Fi. [b]L'anno[/b] Occhio alla data, perché il 1992 è un annus mirabilis della musica internazionale (che ricostruisco grazie a http://en.wikipedia.org/wiki/1992_in_music ): mentre "muoiono" i Talking Heads e (momentaneamente) gli Echo and The Bunnymen, i Blink-182 mettono insieme i primi accordi e la figlia di Kurt e Courtney i primi vagiti. Mentre ci infastidiscono la disco music e Whitney Houston e Celine Dion ci annoiano, escono una quantità di album di livello pazzesco, che neanche vi sto a dire (due ne dico, tanto per gradire: Nevermind by Nirvana e Ten by Pearl Jam, ma vedete il link sopra indicato per farvi un'idea del resto). Nello stesso anno, in anticipo sull'uscita dell'album, arriva la ribalta per un gruppo che ha appena "deciso" di chiamarsi Radiohead, grazie al primo singolo di successo, Creep, e compaiono altri singoli come Nothing Else Matter dei Metallica, One degli U2 e November Rain dei Guns, ma anche una chicca come Two Princes di un gruppo sgangherato come gli Spin Doctors. E scusate se è poco... [b]Drive[/b] Per la serie: apri il disco con una certa consueta circospezione, premi play con la consueta diffidenza, dopo 4' o giu di lì sei già sconfitto. Ok, fate di me ciò che volete. Ipnotica, onirica, irregolare. Ingresso in grande stile. Il percorso continua attraverso due brani splendidi come [b]Try Not To Breathe[/b] (di cui sul Web ho trovato solo delle improbabili cover home-made) e [b]The Sidewinder Sleeps Tonite[/b]. La prima è una ballata dal testo trasparente come molto di rado accade con la band di Athens ( http://www.metrolyrics.com/try-not-to-breathe-lyrics-rem.html ), la seconda una mezza cover scanzonata che ci riporta un po’ alle atmosfere di Shiny Happy People. Aperta parentesi: sì, perché nel ’91 era uscito Out Of Time, con Losing My Religion e Shiny Happy People appunto; come dire, un periodo discretamente creativo... Chiusa parentesi. [b]Everybody Hurts[/b] Mi è capitato di pensare più volte, ma ancora non ho deciso se ci credo, che la grandezza delle rockband stia precisamente nella loro capacità di produrre dei lenti e nella qualità degli stessi. Vedi Angie, Nothing Else Matter, High And Dry, With or Without You e affini... Magari fatemi sapere che ne pensate. Intanto beccateve sta performance direttamente dal Live8: Ok ok, la conoscevate già. E riuscite ad ascoltarla senza brividi dall’alluce alla punta delle orecchie? Insensibili! Intermezzo strumentale con [b]New Orleans Instrumental #1[/b] e poi via ancora di ballata con [b]Sweetness Follows[/b], che forse non spicca nell’album per originalità e qualità, ma comunque chiude in modo degno il Lato A e prosegue il tono intimista e intenso che ormai s’è capito impregnare tutto il lavoro. Atmosfera che ritroviamo in apertura di Lato B, con la pregevole [b]Monty Got A Raw Deal[/b], ottimo pezzo sfavorito dal trovarsi in mezzo a dei capolavori assoluti. Discorso che vale per la più energetica [b]Ignoreland[/b], che suona molto R.E.M. vecchio stampo e dal vivo si lascia decisamente sentire. Ignorando [b]Star Me Kitten[/b], un po’ troppo intellettualistica per i miei gusti e in definitiva piuttosto fuori posto nell’album, siamo al pezzo che tradizionalmente chiude i concerti di Stipe-Mills-Buck, altra ballata da brividi, un po’ più movimentata delle precedenti, un capolavoro a tutto tondo che è in qualche modo il momento più atteso, nonostante sia quello conclusivo, di ogni esecuzione live degli R.E.M. (sull’argomento andrebbe aperto un capitolo a parte, visto che parliamo di una band incredibilmente efficace dal vivo, grazie al carisma del frontman ma non solo, in grado di entusiasmare anche chi non sia estimatore di Stipe & co.). Il pezzo in questione ha ispirato peraltro il nome di un noto film con Jim Carrey, film per il quale gli R.E.M. hanno peraltro composto parte della colonna sonora (vedi: The Great Beyond, altro caposaldo nella loro carriera). Va beh basta, è ora di sentircelo: [b]Man On The Moon[/b] L’album si chiude con altre due ballate, per cui valgono un po’ i discorsi fatti in precedenza e se ne potrebbero aprire altri (per esempio le doti strumentali e la poliedricità di Mike Mills). Invece già sono stato prolisso e così vi copio i video e i testi: fatevi voi un’idea di quanta grandezza vi sia... [b]Nightswimming[/b] [i]Nightswimming deserves a quiet night The photograph on the dashboard, taken years ago, Turned around backwards so the windshield shows Every streetlight reveals the picture in reverse Still, it's so much clearer I forgot my shirt at the water's edge The moon is low tonight Nightswimming deserves a quiet night I'm not sure all these people understand It's not like years ago, The fear of getting caught, Of recklessness and water They cannot see me naked These things, they go away, Replaced by everyday Nightswimming, remembering that night September's coming soon I'm pining for the moon And what if there were two Side by side in orbit Around the fairest sun? That bright, tight forever drum Could not describe nightswimming You, I thought I knew you You, I cannot judge You, I thought you knew me, This one laughing quietly underneath my breath Nightswimming The photograph reflects, Every streetlight a reminder Nightswimming deserves a quiet night, deserves a quiet night[/i] (sing365.com) [b]Find the River[/b] [i]Hey now, little speedyhead, The read on the speedometer says You have to go to task in the city Where people drown and people serve Don't be shy. Your just deserve Is only just light years to go Me, my thoughts are flower strewn Ocean storm, bayberry moon I have got to leave to find my way Watch the road and memorize This life that pass before my eyes Nothing is going my way The ocean is the river's goal, A need to leave the water knows We're closer now than light years to go I have got to find the river, Bergamot and vetiver Run through my head and fall away Leave the road and memorize This life that pass before my eyes Nothing is going my way There's no one left to take the lead, But I tell you and you can see We're closer now than light years to go Pick up here and chase the ride The river empties to the tide Fall into the ocean The river to the ocean goes, A fortune for the undertow None of this is going my way There is nothing left to throw Of ginger, lemon, indigo, Coriander stem and rows of hay Strength and courage overrides The privileged and weary eyes Of river poet search naivete Pick up here and chase the ride The river empties to the tide All of this is coming your way[/i]


Subsonico - 17/06/2009 alle 13:56

[quote][i]Originariamente inviato da rizz23 [/i] [b]L'anno[/b] Occhio alla data, perché il 1992 è un annus mirabilis della musica internazionale (che ricostruisco grazie a http://en.wikipedia.org/wiki/1992_in_music ): mentre "muoiono" i Talking Heads e (momentaneamente) gli Echo and The Bunnymen, i Blink-182 mettono insieme i primi accordi e la figlia di Kurt e Courtney i primi vagiti. [/quote] Hai voglia di scherzare :o


UribeZubia - 17/06/2009 alle 14:24

Scusate la domanda ma non ci sto capendo piu' niente. Mi sapete dire perche' fino a ieri vedevo tutti i filmati che mettete qui sul forum e ora non li vedo piu'? E' cosi' per tutti o dipende dal mio PC? :OIO


Bitossi - 17/06/2009 alle 14:34

[quote][i]Originariamente inviato da UribeZubia [/i] Scusate la domanda ma non ci sto capendo piu' niente. Mi sapete dire perche' fino a ieri vedevo tutti i filmati che mettete qui sul forum e ora non li vedo piu'? E' cosi' per tutti o dipende dal mio PC? :OIO [/quote] Credo che, inavvertitamente o meno, tu possa aver cambiato le opzioni multimediali sul tuo PC. (In Internet Explorer): Dal menu Strumenti scegli Opzioni Internet. Fai clic sulla scheda Avanzate. Nella sezione Impostazioni controlla la selezione di una o più delle caselle di controllo seguenti in "Elementi multimediali" per eventualmente attivare il tipo di elemento multimediale corrispondente: - Riproduci animazioni in pagine Web - Riproduci suoni in pagine Web - Mostra immagini Dovrebbe funzionare... (in quasi tutti i casi va riavviato il PC). ;)


rizz23 - 17/06/2009 alle 16:01

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da rizz23 [/i] [b]L'anno[/b] Occhio alla data, perché il 1992 è un annus mirabilis della musica internazionale (che ricostruisco grazie a http://en.wikipedia.org/wiki/1992_in_music ): mentre "muoiono" i Talking Heads e (momentaneamente) gli Echo and The Bunnymen, i Blink-182 mettono insieme i primi accordi e la figlia di Kurt e Courtney i primi vagiti. [/quote] Hai voglia di scherzare :o [/quote] Sbagliai qualcosa?


Subsonico - 17/06/2009 alle 16:10

[quote][i]Originariamente inviato da rizz23 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] [quote][i]Originariamente inviato da rizz23 [/i] [b]L'anno[/b] Occhio alla data, perché il 1992 è un annus mirabilis della musica internazionale (che ricostruisco grazie a http://en.wikipedia.org/wiki/1992_in_music ): mentre "muoiono" i Talking Heads e (momentaneamente) gli Echo and The Bunnymen, i Blink-182 mettono insieme i primi accordi e la figlia di Kurt e Courtney i primi vagiti. [/quote] Hai voglia di scherzare :o [/quote] Sbagliai qualcosa? [/quote] no scusa non ho 'grassettato'...volevo dire solo che nel '92 sarà successo qualcosa di meglio della nascita dei blink182, come hai anche aggiunto dopo.


plata - 17/06/2009 alle 16:36

Devo dire che nonostante a livello musicale non ci tiri troppa simpatia, leggendo i testi riportati sono rimasto affascinato. Sono poesie. Chiamarle canzoni è forse un po' riduttivo.


rizz23 - 17/06/2009 alle 16:37

Ah, sì sicuro, era un po' ironico il riferimento... Fermo restando che qualcosa di decente i Blink l'hanno pure messo in piedi.


Salvatore77 - 17/06/2009 alle 23:08

[quote][i]Originariamente inviato da rizz23 [/i] [b]AUTOMATIC FOR THE PEOPLE[/b] - [i]R.E.M.[/i] Se parliamo di rock alternativo, di rock d'autore, di rock che a tratti uno si chiede "ma sarà rock davvero?" proprio perché lo è alla sua massima espressione, parliamo di R.E.M.. E con [b]Automatic For The People[/b] siamo alle vette delle vette, di fronte a un album assolutamente irripetibile, nonostante Stipe e soci quattro anni più tardi mettano insieme un altro snobbatissimo capolavoro come New Adventures in Hi-Fi.[/quote] I REM sono uno dei miei gruppi preferiti. Fra tanti album bellissimi, forse avrei scelto anch'io questo. In realtà ho apprezzato questo album con il passare del tempo, perchè inizialmente non ne andavo pazzo. In realtà io preferisco i REM di Green - Document - Lifes Rich Pageant e Murmur. Out of time mi sembrò quasi un tradimento, e Automatic un disco normale. Con il tempo ho apprezzato sempre di più le canzoni e le sonorità a dir poco uniche. Dopo l'album più acustico, lento e riflessivo, ecco Monster un album eccezionale, rude, elettrico, forte, eccitante e assolutamente energico, che spiazza tutti i dubbi sulla lentezza degli album precedenti. Dopo monster i REM sono diventati un gruppo normale.

 

[Modificato il 19/06/2009 alle 19:22 by Admin]


Admin - 19/06/2009 alle 19:34

Ottimo Stefano!!! :clap: Hai analizzato uno dei dischi che hanno formato la mia post-adolescenza musicale! Bellissimo. Vorrei porre l'accento anche sulla musicalità estrema dei loro testi, e di Find the River in particolare. Passaggi come Me, my thoughts are flower strewn Ocean storm, bayberry moon I have got to leave to find my way Watch the road and memorize This life that pass before my eyes o I have got to find the river, Bergamot and vetiver Run through my head and fall away o ancora There is nothing left to throw Of ginger, lemon, indigo, Coriander stem and rows of hay Strength and courage overrides The privileged and weary eyes Of river poet search naivete cullerebbero dolcemente le nostre orecchie anche se non significassero niente. Resi ancor più ammalianti dalla splendida voce di Stipe. Ancora bravo Rizz, così come Sub la settimana scorsa; ma martedì prossimo conto di rientrare in ruolo, eh! ;):gruppo::hippy:


Admin - 19/06/2009 alle 19:35

[quote][i]Originariamente inviato da Salvatore77 [/i] Dopo monster i REM sono diventati un gruppo normale. [/quote] Ti ricordo che dopo Monster c'è il loro disco più bello in assoluto (secondo molti, e anche secondo me)... :Old:


Salvatore77 - 19/06/2009 alle 23:24

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Salvatore77 [/i] Dopo monster i REM sono diventati un gruppo normale. [/quote] Ti ricordo che dopo Monster c'è il loro disco più bello in assoluto (secondo molti, e anche secondo me)... :Old: [/quote] New adventures... ? Non è male ma niente da strapparsi i capelli. Opinione personale.


rizz23 - 20/06/2009 alle 01:03

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] ...la mia post-adolescenza musicale!...[/quote] Cioè, sei uscito dall'adolescenza e non hai avvisato nessuno??? :D Ah, forse la chiave è nel "musicale"...


Carrefour de l arbre - 21/06/2009 alle 18:15

[quote][i]Originariamente inviato da Salvatore77 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Salvatore77 [/i] Dopo monster i REM sono diventati un gruppo normale. [/quote] Ti ricordo che dopo Monster c'è il loro disco più bello in assoluto (secondo molti, e anche secondo me)... :Old: [/quote] New adventures... ? Non è male ma niente da strapparsi i capelli. Opinione personale. [/quote] probabilmente io e salvatore non abbiamo nulla in comune, musicalmente parlando :D


GodSaveUsFromGigiSgarbozz - 23/06/2009 alle 14:50

Piccola precisazione: Nevermind e Ten non sono del '91???


rizz23 - 23/06/2009 alle 17:24

[quote][i]Originariamente inviato da GodSaveUsFromGigiSgarbozz [/i] Piccola precisazione: Nevermind e Ten non sono del '91??? [/quote] Assolutamente sì, vengono pubblicati nella seconda metà del '91, ma 3/4 dei singoli per entrambi escono nel 1992 e in generale continuano a occupare la scena lungo tutto quell'anno. La mia era una forzatura consapevole, anche se avrei fatto bene a precisare, rileggendomi. Fatto sta che a mio parere se si parla di 1992 in musica non si può ignorare una coppia di album come quella in questione.


Admin - 23/06/2009 alle 20:46

[b]Disco della settimana[/b] With a little help from my friends (ringrazio ancora Subsonico e rizz23 per l'ottimo lavoro svolto in mia assenza: se in futuro dovrò ancora mancare l'appuntamento del martedì, vedo che ho validi epigoni che potranno sostituirmi :gruppo: ), la vostra rubrica preferita è sopravvissuta al mio lungo esilio dovuto al Giro e ai suoi postumi. Ritorno a scrivere qui, e per riprendere il filo interrotto un mese e mezzo fa mi rifugio in un luogo dell'anima, più che un disco. [img]http://timbercreekindependent.com/wp-content/uploads/2009/03/amnesiac_standard.jpg[/img] (timbercreekindependent.com) Eggià, [b]Amnesiac[/b] dei divini [b]Radiohead[/b]. Correva l'anno 2000, i fan della band di Oxford annaspavano nell'astinenza, eran già passati tre anni dall'incommensurabile [b]OK Computer[/b], disco cardine del rock degli anni '90 (e non solo), e si attendeva la nuova opera di Yorke e soci con una fibrillazione spasmodica. Quel che successe all'uscita di [b]Kid A[/b], nell'ottobre di quell'anno, è storia: contro ogni pronostico (e contro ogni logica commerciale), i Radiohead avevano licenziato un oggetto misteriosissimo, ben poco orecchiabile, alieno alla soffice educazione musicale che la band aveva impartito alle orecchie del suo innamoratissimo pubblico, e completamente avulso dall'ottica commercializzante di quello che si annunciava come un clamoroso best seller: niente singoli di lancio, niente videoclip, niente di niente. Il percorso di alienazione (e narrazione della medesima) iniziato sin dagli esordi, e sublimato in [b]OK Computer[/b], conosceva un'imprevista (nessuno avrebbe potuto immaginare una simile svolta) impennata, attraverso territori sempre più oscuri, indefiniti e indefinibili, tracciati dal luminescente smarrimento della voce guida dettata dal patchwork sonoro che prendeva forma tutto intorno alla voce sempre più scarnificata di Yorke e alle sue liriche ermetiche e ficcanti. Nell'attesa di essere pienamente compreso, [b]Kid A[/b] entrava giorno dopo giorno sotto pelle, mentre la curiosità per il successivo regalo del gruppo si faceva sempre più sostenuta: che cosa ci sarà in questo lavoro gemello? Si chiamerà Kid B? Ci saranno tutte le canzoni acustiche - fin lì un marchio di fabbrica dei Radiohead - scartate da Kid A? Riascolteremo i tanto amati Radiohead di The Bends? Macché. [b]Amnesiac[/b] giunse nei negozi a giugno 2001, trovando ad accoglierlo torme di appassionati quasi smarriti: in tanti non avevano ancora metabolizzato, in quei pochi mesi, la svolta del nuovo millennio per i Radiohead. E il disco gemello di Kid A non avrebbe contribuito a chiarire le idee, visto che l'orizzonte tratteggiato era semmai ancora più nebuloso di quello che emergeva nel disco precedente. I temi cari a Yorke della spersonalizzazione umana nell'era del consumismo e dei modelli televisivi ritornano prepotentemente sin dalla traccia d'apertura ([b]Packt Like Sardines in a Crushd Tin Box[/b]: il titolo dice già tutto), una canzone che chiarisce sin da subito che l'elettronica (a partire da una sessione ritmica glaciale) la farà da padrona anche qui, come già in Kid A. Con la seconda canzone si spicca il volo. [b]Pyramid Song[/b], ovvero un sogno, o una visione, o un'allucinazione, un futuro possibile in cui non c'è "niente di cui spaventarsi e niente di cui dubitare". O forse non un futuro, ma un passato distopico. Un pianoforte da brividi, una voce che accompagna quasi tremolante l'ondeggiare della melodia in questa sorta di tuffo dove l'acqua è più oscura alla ricerca della luce. (Una canzone che il cinema italiano ha rilanciato in grande stile visto che è presente nella colonna sonora del recente "Caos calmo"). Se Pyramid Song era in qualche senso un sogno positivo (pur nell'insuperabile pessimismo che la permea), la successiva [b]Pulk/Pull Revolving Doors[/b] è l'incubo incarnato: suoni allucinati, chitarre del tutto scomparse, elettronica a scandire l'andare dei versi declamati dalla robotica voce che invariabilmente racconta l'uomo in trappola, di se stesso e del sistema che lo sovrasta. Con Kid A (la canzone, non il disco), è forse il brano meno cantabile dei Radiohead. [b]You and whose Army?[/b] ci riporta a strutture più semplici (ma scordiamoci la forma canzone fatta e finita: un mio amico poco avvezzo, ascoltando questo disco, dopo una ventina di minuti mi disse: "Ma quando iniziano le canzoni?"... :D), pur essendo sempre dalle parti di un carillon malato che, nell'occasione, rimanda a tematiche pacifiste (o forse all'introspezione, come se nell'opera di Yorke qualsiasi ambito fosse staccabile dall'esplorazione dell'io profondo). La parte centrale del disco, forse la più immediatamente fruibile, si apre con [b]I Might Be Wrong[/b] (brano che poi darà il titolo a un successivo bootleg live), che a suo modo potremmo definire una canzone d'amore. Niente di sdolcinato, com'è ovvio, ma "what would I do if I did not have you?". Per fortuna che Thom rientra nei ranghi nel finale ammettendo che "it's nothing at all". E poi parte quel riff di chitarra (thank's god Jonny Greenwood exists!!!) che resta stampato nel sangue (qui è al minuto 3'45", ma nella versione live - lo ammetto - perde la complessa drammaticità che erompe nella versione su disco). [b]Knives Out[/b] è un altro incubo materializzato, anche se stavolta attraverso una melodia struggente che avvince e che rappresenta il colpo di grazia definitivo alle difese che qualcuno avrà conservato - nell'ascolto - fino a questo momento. Il legame a doppio filo con Kid A emerge prepotentemente nella versione di [b]Morning Bell[/b] qui proposta rielaborando la stessa canzone presente nel disco precedente: non è che l'ennesima conferma che i due lavori andrebbero ascoltati sempre insieme, uno di seguito all'altro (non necessariamente nella stessa sequenza, però), a sviscerare l'unico concept che permea l'operare dei Radiohead a cavallo dei due millenni: ice age coming, dicono loro in un altro pezzo ([b]Idioteque[/b], per la precisione). [b]Dollars and Cents[/b] è un'altra variazione sul tema caldissimo della preponderanza dei diritti delle merci su quelli dell'uomo: le monete parlano e minacciano: "We're gonna crack your little souls", schiacceremo le vostre piccole anime. E il peso di tale tragica presa di coscienza trova giusto un momento di divagazione (non: rasserenamento) nella strumentale caccia agli orsi di [b]Hunting Bears[/b], prefinale per nulla rassicurante laddove il finale vero e proprio viaggia sulle note di due canzoni bellissime. La prima è [b]Like Spinning Plates[/b], che nella versione live (qui presente) si apre con uno struggente giro di pianoforte mentre sul disco ancora una volta viene lasciato ampio spazio all'elettronica, che disegna scenari di roboante cupezza. L'impotenza dell'individuo esplode ancora una volta al cospetto delle sovrastrutture che lo vogliono (e lo rendono) inoffensivo rispetto al tramare del potere. Non è un caso che nel concerto qui riprodotto Yorke parli di questo pezzo come di un brano pacifista. Ma il destino di tutti è segnato: i nostri corpi scivoleranno lungo il fiume melmoso. [i]While you make pretty speeches I’m being cut to shreds You feed me to the lions A delicate balance And this just feels like spinning plates I’m living in cloud cuckoo land And this just feels like spinning plates Our bodies floating down the muddy river.[/i] E l'ultima canzone del disco è [b]Life in a Glasshouse[/b], altra esplorazione della distanza tra ciò che siamo e ciò che dovremmo essere per superare lo stallo delle nostre esistenze insignificanti. E, in più, riflessione sull'impossibilità di colmare questo gap, laddove nel momento della difficoltà sociale quello che emerge è sempre il nostro lato più animalesco: "Ancora una volta siamo affamati di linciaggio". Il tutto arrangiato (dal sesto Radiohead, ovvero il produttore [b]Nigel Godrich[/b], che poi è l'uomo che ha impresso l'accelerazione musicale al lavoro della band, da Ok Computer in poi) come in un funerale di New Orleans, coi fiati di stampo jazzistico a fare da contrappunto al lento incedere dell'umanità verso il baratro. Il Titanic affonda, mentre l'orchestrina continua a suonare. Per fortuna, nel nostro caso, quell'orchestrina produce (e continua a produrre, ancora un decennio dopo) musica immaginifica. Appuntamento a martedì prossimo con un nuovo [b]Disco della settimana[/b]. Buoni ascolti!!! :hippy::hippy::hippy:


dietzen - 24/06/2009 alle 02:27

[quote][i]Originariamente inviato da rizz23 [/i] [b]AUTOMATIC FOR THE PEOPLE[/b] - [i]R.E.M.[/i] Se parliamo di rock alternativo, di rock d'autore, di rock che a tratti uno si chiede "ma sarà rock davvero?" proprio perché lo è alla sua massima espressione, parliamo di R.E.M.. E con [b]Automatic For The People[/b] siamo alle vette delle vette, di fronte a un album assolutamente irripetibile, nonostante Stipe e soci quattro anni più tardi mettano insieme un altro snobbatissimo capolavoro come New Adventures in Hi-Fi. [/quote] eh, quanti ricordi... anche se ascoltavo più altri generi, automatic for the people l'avrò messo su migliaia di volte... avevo la cassetta duplicata come si usava all'epoca...


Salvatore77 - 24/06/2009 alle 07:57

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Salvatore77 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Salvatore77 [/i] Dopo monster i REM sono diventati un gruppo normale. [/quote] Ti ricordo che dopo Monster c'è il loro disco più bello in assoluto (secondo molti, e anche secondo me)... :Old: [/quote] New adventures... ? Non è male ma niente da strapparsi i capelli. Opinione personale. [/quote] probabilmente io e salvatore non abbiamo nulla in comune, musicalmente parlando :D [/quote] Vorrei proprio sapere cos'ha New adventures... in più rispetto a Murmur, Lifes Rich Pageant oppure Automatic for the People?:boh:


rizz23 - 24/06/2009 alle 10:26

[quote][i]Originariamente inviato da Salvatore77 [/i] Vorrei proprio sapere cos'ha New adventures... in più rispetto a Murmur, Lifes Rich Pageant oppure Automatic for the People?:boh: [/quote] Mi verrebbe da rispondere Patti Smith... (http://www.youtube.com/watch?v=a_9wixxq_NQ ma sul tubo c'è anche una versione fantastica con Thom Yorke) In realtà, direi che è molto una questione di gusti: Murmur e Lifes Rich Pageant suonano molto più anni '80 e infatti vi appartengono. Secondo me rappresentano una fase non ancora matura della band, con la componente sperimentale che si esprime ancora entro certi limiti. Tutto sommato sarebbe una fase pop, se i testi non fossero già tremendamente fuori dalle righe... Per carità, adoro anche quegli album lì, però Radio Free Europe non la ascolterò o canticchierò tutta la mia vita come E-Bow... Questo per dire che la qualità dei singoli pezzi per me fa anche la differenza. E New Adventures, oltre ad avere nel complesso sonorità più aggressive e vicine ai miei gusti, ci sono pezzi incredibili come Electrolite e Leave, di un livello che all'altezza di Murmur secondo me non era stato raggiunto.


rizz23 - 24/06/2009 alle 10:32

[quote][i]Originariamente inviato da rizz23 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Salvatore77 [/i] Vorrei proprio sapere cos'ha New adventures... in più rispetto a Murmur, Lifes Rich Pageant oppure Automatic for the People?:boh: [/quote] Mi verrebbe da rispondere Patti Smith... ( http://www.youtube.com/watch?v=a_9wixxq_NQ ma sul tubo c'è anche una versione fantastica con Thom Yorke) In realtà, direi che è molto una questione di gusti: Murmur e Lifes Rich Pageant suonano molto più anni '80 e infatti vi appartengono. Secondo me rappresentano una fase non ancora matura della band, con la componente sperimentale che si esprime ancora entro certi limiti. Tutto sommato sarebbe una fase pop, se i testi non fossero già tremendamente fuori dalle righe... Per carità, adoro anche quegli album lì, però Radio Free Europe non la ascolterò o canticchierò tutta la mia vita come E-Bow... Questo per dire che la qualità dei singoli pezzi per me fa anche la differenza. E in New Adventures, oltre ad avere nel complesso sonorità più aggressive e vicine ai miei gusti, ci sono pezzi incredibili come Electrolite e Leave, di un livello che all'altezza di Murmur secondo me non era stato raggiunto. [/quote]


Salvatore77 - 24/06/2009 alle 11:26

[quote][i]Originariamente inviato da rizz23 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Salvatore77 [/i] Vorrei proprio sapere cos'ha New adventures... in più rispetto a Murmur, Lifes Rich Pageant oppure Automatic for the People?:boh: [/quote] Mi verrebbe da rispondere Patti Smith... (http://www.youtube.com/watch?v=a_9wixxq_NQ ma sul tubo c'è anche una versione fantastica con Thom Yorke) In realtà, direi che è molto una questione di gusti: Murmur e Lifes Rich Pageant suonano molto più anni '80 e infatti vi appartengono. Secondo me rappresentano una fase non ancora matura della band, con la componente sperimentale che si esprime ancora entro certi limiti. Tutto sommato sarebbe una fase pop, se i testi non fossero già tremendamente fuori dalle righe...[/quote] Non sono per nulla daccordo. Murmur quando uscì rappresentò un album fuori dal coro nella vastità di stili che hanno proliferato negli anni '80, e l'opinione unanime è che Murmur può essere tutto, tranne un album degli anni '80. Le sonorità sono molto acustiche e la chitarra molto folk-elettrica rappresenta una rievocazione originale dei Byrds che sono uno dei gruppi più importanti degli anni '60. Lo stesso si può dire per Lifes Rich Pageant, album forse che racchiude a 360° vari stili che i REM hanno percoso nella propria carriera (prima e dopo). Si parte con un rock granitico di Begin the Begin, si ritorna al folk di Fall on me, fino al r'n'r di Superman (superba cover), senza dimenticare I believe. Sono proprio convinto che i REM non rappresentano per nulla (meno male...) gli anni '80. Secondo me i REM sono diventati pop con Green e non è un caso che Green è il primo album con una major.


Subsonico - 24/06/2009 alle 12:24

Giusto ieri mi stavo chiedendo quando avresti messo in vetrina un album dei Radiohead, ed hai scelto proprio il mio preferito. :hippy: Cavolo però, fino a ieri lo vedevo come un album caldo, in contrasto al freddo KID A, con il piano sparso un po' qua e là a dare un vago senso di retrò. Certo, Knives Out è la canzone più depressiva che sia mai stata concepita da mente umana: la prima volta che l'ho ascoltata son rimasto in uno stato agnoscioso per una settimana..


desmoblu - 24/06/2009 alle 12:36

Mi scuso in partenza, ma vi confesso che ho sempre snobbato entrambi gli album. Dopo Ok Computer, troppa elettronica, troppi echi dall'oltretomba, anzi troppe ombre. E dire che il paragone è Ok Computer (con perle depressive/intense- a seconda- come Exit Music, Karma Police, Fitter Happier, etc) non è come un accostamento a un album di Beck (per citare un qualcosa di solare anche senza sfociare nel facile commerciale, e quindi per rimanere nel 'wrong sector of the right side'). Insomma, mi piacciono i Radiohead ma non posso adorarli per qualsiasi cosa facciano, anche se ne riconosco il valore. Semplicemente troppa elettronica e troppa nevrosi (e- per inciso- i Muse hanno copiato a mani basse proprio dai Radiohead, dalla voce in giù.. questo non è certo colpa di Yorke e soci, ma è indicativo).


Admin - 24/06/2009 alle 12:46

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Semplicemente troppa elettronica e troppa nevrosi[/quote] Parli dei Radiohead o dell'occidente nell'anno di grazia 2009? :D


desmoblu - 24/06/2009 alle 12:55

Hahaha...entrambi. Scherzi a parte: bravissimi i Radiohead, ne riconosco il valore, però quella 'svolta' (o meglio impennata) non mi piacque. Non è il mio genere, tutto lì.


Admin - 24/06/2009 alle 13:11

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Semplicemente troppa elettronica e troppa nevrosi[/quote] Parli dei Radiohead o dell'occidente nell'anno di grazia 2009? :D [/quote] Tento di spiegare meglio. Se tu ascolti il suono di un clavicembalo, a cosa pensi? Al '600 e alla musica barocca, magari. Se ascolti un maestoso coro di frati che intona un canto gregoriano, la tua mente vola al MedioEvo. Ma anche se ascolti i Carmina Burana, che sono degli anni '30 (del '900, eh), ripensi al MedioEvo... E che dire dell'Adagio di Albinoni, che è una ricostruzione di metà '900 su appunti dello stesso Albinoni? Chi lo direbbe, ascoltandolo? Altra domanda, che rovescia la questione: nel '600, o all'epoca degli antichi romani, si sarebbe definita musica un Whole Lotta Love dei Led Zeppelin? (A parte che fino al MedioEvo la musica era modale, poi dopo è stata tonale, quindi ci sarebbero stati degli evidenti problemi di comprensione). Insisto: se si fatica oggi a entrare nel mood delle canzoni degli Einstürzende Neubauten (tanto per dire i primi che mi vengono in mente), possiamo dirci non certi del fatto che un ascoltatore del 1750 avrebbe definito solo "rumore" quei suoni? Approfondendo: in ogni epoca la musica è figlia del tempo. Il rock, a mio modestissimo avviso, non sarebbe nato (o non avrebbe raggiunto lo status di "musica") se l'orecchio dell'uomo non fosse stato abituato a percepire il suono pesante dell'industrializzazione che aveva cambiato il volto all'occidente ricco. Infatti dov'è nato il rock? Non in India, non nelle Filippine, non in Namibia. E non è nato non dico nel '600 o nel '700 (quando gli spirituals - progenitori del blues - già esistevano), ma neanche nella prima metà del secolo scorso, quando a qualcuno sarebbe anche potuto venire in mente di accelerare le 12 battute canoniche del blues (quel che è successo a metà anni '50 quando nacque il rock'n'roll). Ma se anche qualcuno l'avesse fatto, sarebbe stato compreso? Si può comprendere il rock senza aver interiorizzato il rombo di un aereo, o anche solo di un'automobile? E quindi, passetto dopo passetto, arriviamo ai Radiohead: ha avuto più impatto Arancia Meccanica o un documentario sulla devianza giovanile? Per dare il senso di un'epoca, è più adeguata la descrizione di quell'epoca, o la sua rappresentazione incarnata? Si può parlare - in musica - della deriva contemporanea senza esasperare l'uso dell'elettronica, senza schizzarsi su ritmi nevrotici, senza utilizzare testi che a prima vista possono essere privi di senso, e poi si aprono in improvvisi squarci di luce? I Radiohead non parlano dei nostri anni, i Radiohead li incarnano: e a ben vedere, l'apparente schizofrenia della loro opera non è altro se non un ulteriore sfaccettatura del loro essere completamente calati nello zeitgeist che ci rimandano pari pari nei loro dischi.


Admin - 24/06/2009 alle 13:14

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] a qualcuno sarebbe anche potuto venire in mente di accelerare le 12 battute canoniche del blues (quel che è successo a metà anni '50 quando nacque il rock'n'roll).[/quote] Edito: *accelerare ed elettrificare*.


desmoblu - 24/06/2009 alle 14:49

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Semplicemente troppa elettronica e troppa nevrosi[/quote] Parli dei Radiohead o dell'occidente nell'anno di grazia 2009? :D [/quote] Tento di spiegare meglio. Se tu ascolti il suono di un clavicembalo, a cosa pensi? Al '600 e alla musica barocca, magari. Se ascolti un maestoso coro di frati che intona un canto gregoriano, la tua mente vola al MedioEvo. Ma anche se ascolti i Carmina Burana, che sono degli anni '30 (del '900, eh), ripensi al MedioEvo... E che dire dell'Adagio di Albinoni, che è una ricostruzione di metà '900 su appunti dello stesso Albinoni? Chi lo direbbe, ascoltandolo? Altra domanda, che rovescia la questione: nel '600, o all'epoca degli antichi romani, si sarebbe definita musica un Whole Lotta Love dei Led Zeppelin? (A parte che fino al MedioEvo la musica era modale, poi dopo è stata tonale, quindi ci sarebbero stati degli evidenti problemi di comprensione). Insisto: se si fatica oggi a entrare nel mood delle canzoni degli Einstürzende Neubauten (tanto per dire i primi che mi vengono in mente), possiamo dirci non certi del fatto che un ascoltatore del 1750 avrebbe definito solo "rumore" quei suoni? Approfondendo: in ogni epoca la musica è figlia del tempo. Il rock, a mio modestissimo avviso, non sarebbe nato (o non avrebbe raggiunto lo status di "musica") se l'orecchio dell'uomo non fosse stato abituato a percepire il suono pesante dell'industrializzazione che aveva cambiato il volto all'occidente ricco. Infatti dov'è nato il rock? Non in India, non nelle Filippine, non in Namibia. E non è nato non dico nel '600 o nel '700 (quando gli spirituals - progenitori del blues - già esistevano), ma neanche nella prima metà del secolo scorso, quando a qualcuno sarebbe anche potuto venire in mente di accelerare le 12 battute canoniche del blues (quel che è successo a metà anni '50 quando nacque il rock'n'roll). Ma se anche qualcuno l'avesse fatto, sarebbe stato compreso? Si può comprendere il rock senza aver interiorizzato il rombo di un aereo, o anche solo di un'automobile? E quindi, passetto dopo passetto, arriviamo ai Radiohead: ha avuto più impatto Arancia Meccanica o un documentario sulla devianza giovanile? Per dare il senso di un'epoca, è più adeguata la descrizione di quell'epoca, o la sua rappresentazione incarnata? Si può parlare - in musica - della deriva contemporanea senza esasperare l'uso dell'elettronica, senza schizzarsi su ritmi nevrotici, senza utilizzare testi che a prima vista possono essere privi di senso, e poi si aprono in improvvisi squarci di luce? I Radiohead non parlano dei nostri anni, i Radiohead li incarnano: e a ben vedere, l'apparente schizofrenia della loro opera non è altro se non un ulteriore sfaccettatura del loro essere completamente calati nello zeitgeist che ci rimandano pari pari nei loro dischi. [/quote] Ma la musica non muore con un'epoca: anche adesso che abbiamo internet e metropolitane ci sono ottimi musicisti e compositori jazz, ad esempio. E io continuo ad ascoltare jazz, e mi piace. Stessa cosa per il caro vecchio rock: impazzisco per quello tra i '60-'70 (per carità, non la disputa Beatles-Stones, che mi lascia indifferente), ma ancora oggi c'è chi con una batteria, una chitarra e un basso fa ottime bellissime cose. Il fatto che esista anche l'elettronica (che in fondo è vecchia di decenni...vedi il sintetizzatore) non vuol dire che ci si debba per forza spingere in quella direzione. Io continuo ad appassionarmi al suono della chitarra, o a una tromba suonata come si deve, o a un piano sovrapposto. Non è che voglio tornare agli anni '30 o '50 o '60, o ancora più indietro..non voglio mettermi a parlare del diabulus o a disquisire del mi cantino, semplicemente credo che ancora oggi ci sia dell'ottima musica che è fatta semplicemente dall'uomo (e da una gamma di strumenti dal meccanico all'elettrico) senza che l'aspetto 'eletrronico' la faccia da padrone. E apprezzo anche i Radiohead, quando non si perdono in effetti elettronici eccessivi, se per questo. Ma quando mi sembrano una pianola che si scarica, o uno di quei caccia 'sonori' (quelli del mercato, che schiacciavi un tasto e facevano il rumore dei bombardamenti) che avevo da bambino, mi dico che c'è abilità nello scegliere e non nell'eseguire. Insomma, anche questo è un segno dei tempi, come l'arte contemporanea dove anche uno che non sa fare nulla di preciso se ha una qualunque idea comunque passa per artista. Uno che non sa disegnare, dipingere, fare nulla, ha una trovata da grafico pubblicitario e mette una lattina sul pavimento (magari dicendo ai visitatori di calciarla).. e questa cosa finisce nei musei. Ma per me non è arte, perchè non c'è abilità tecnica ma solo una idea di fondo. Uno disegna una donna scarabocchiata? Bene, mi dimostri di saperla disegnare bene e che quindi il suo scarabocchio è voluto e non un semplice (e paraculo) modo di omettere i propri limiti. A quel punto lo riterrò sempre e comunque uno scarabocchio, ma almeno non conidererò disonesto chi l'ha fatto. Con questo, tornando all'altro discorso, non voglio dire che i Radiohead sono degli incapaci che non sanno suonare e che quindi si rifugiano nell'elettronica. Però dico che sono dei grandi in questo scenario purtroppo mediocre. E che finché posso mi ascolterò i suoni più umani possibile. :)


rizz23 - 24/06/2009 alle 16:54

[quote][i]Originariamente inviato da Salvatore77 [/i] Non sono per nulla daccordo. Murmur quando uscì rappresentò un album fuori dal coro nella vastità di stili che hanno proliferato negli anni '80, e l'opinione unanime è che Murmur può essere tutto, tranne un album degli anni '80. Le sonorità sono molto acustiche e la chitarra molto folk-elettrica rappresenta una rievocazione originale dei Byrds che sono uno dei gruppi più importanti degli anni '60. Lo stesso si può dire per Lifes Rich Pageant, album forse che racchiude a 360° vari stili che i REM hanno percoso nella propria carriera (prima e dopo). Si parte con un rock granitico di Begin the Begin, si ritorna al folk di Fall on me, fino al r'n'r di Superman (superba cover), senza dimenticare I believe. Sono proprio convinto che i REM non rappresentano per nulla (meno male...) gli anni '80. Secondo me i REM sono diventati pop con Green e non è un caso che Green è il primo album con una major. [/quote] Mah vedi... gli anni '80 sono multiformi, nel 90% dei casi neanche a me piacciono musicalmente, proprio per nulla. Secondo me quegli album ricadono abbastanza bene nel periodo in cui escono. Poi, per carità, mi rendo bene conto che vuol dire tutto e niente. Usando altre categorie pure un po' volatili, direi che gli R.E.M. anni '80 sono più da intenditori e più puri degli R.E.M. anni '90, che però secondo me sono più maturi e completi e consapevoli, più soggetti ad influenze provenienti dalla contemporaneità che dal passato. Il che ci porta a un vicolo cieco, in quanto, in definitiva, siamo proprio nel dominio del gusto personale...


Bitossi - 24/06/2009 alle 18:20

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Ma la musica non muore con un'epoca: anche adesso che abbiamo internet e metropolitane ci sono ottimi musicisti e compositori jazz, ad esempio. E apprezzo anche i Radiohead, quando non si perdono in effetti elettronici eccessivi, se per questo. Ma quando mi sembrano una pianola che si scarica, o uno di quei caccia 'sonori' (quelli del mercato, che schiacciavi un tasto e facevano il rumore dei bombardamenti) che avevo da bambino, mi dico che c'è abilità nello scegliere e non nell'eseguire. Uno che non sa disegnare, dipingere, fare nulla, ha una trovata da grafico pubblicitario e mette una lattina sul pavimento (magari dicendo ai visitatori di calciarla).. e questa cosa finisce nei musei. Ma per me non è arte, perchè non c'è abilità tecnica ma solo una idea di fondo. [/quote] Desmo, sono completamente d'accordo a metà con quello che scrivi... :Od: Ho messo in evidenza solo alcune delle cose che mi hanno colpito, e che forse meritano un approfondimento. Intanto penso che l'equazione arte=tecnica possa essere in parte fuorviante. Lo so che lo sai, ma credo che almeno un paio di altri elementi vadano considerati: ad esempio la novità di quanto prodotto, e la sincerità di fondo dell'espressione. Aggiungerei anche la "forza", non necessariamente semantica, ma anche ad un livello puramente emozionale-energetico, che promana da un'opera. Il tutto va poi giustamente messo in relazione con la storia di quell'artista o di quella particolare forma di espressione. Mentre non so giudicare benissimo, per difetto di strumenti critici, l'esistenza di questi elementi in un'opera grafico/pittorica/plastica (vogliamo fare l'esempio della scatoletta di "Cacca di artista" di Manzoni? - anche se almeno in questo caso gli elementi forza/novità andrebbero secondo me accordati - :D), credo di riuscire, nei miei limiti, a riconoscere questi fattori in musica, o per lo meno in quella più "popolare". Faccio un esempio personale e volutamente esagerato: per lavoro ho avuto a che fare con persone tra le più disparate, ed anche con portatori di problemi psichici gravi. Ebbene, in una di queste esperienze ho incontrato un ragazzo particolarmente "complicato", che spesso si metteva solo leggermente in disparte (mai abbastanza, purtroppo) con una chitarra ed emetteva da essa suoni grattuggiati anche per due ore di seguito. Non era molto facile inserirsi nel suo "discorso", ad esempio insegnandogli una posizione che gli consentisse di emettere suoni sopportabili, ma contemporaneamente era evidente che questa era una sorta di necessità espressiva per lui, e lo si lasciava fare... Era un artista? In un certo senso sì: il suo atteggiamento era disinteressato, e quello che faceva corrispondeva come detto ad un bisogno espressivo, fra l'altro sufficientemente forte (rompeva le balle veramente tanto... :Od: ). In un altro senso no: non aveva studiato, e non aveva voglia nè purtroppo possibilità di farlo. Poi, in quello che produceva, si avvertiva la mancanza di un "progetto". Comunque, quello che faceva, lo faceva davanti ad altre persone, e ne dimostrava la volontà di comunicare, pur all'interno di un atteggiamento quasi autistico. Diciamo che in questo caso la tecnica era completamente inesistente, e ciò inficiava del tutto la fruibilità dei risultati. Ma non sempre è così: la scarsezza tecnica non inficia per esempio i risultati delle opere di Bob Dylan, o di altri musicisti, anche jazz, perchè gli altri fattori descritti prima sono presenti in quantità e qualità più che sufficienti, a volte esemplari. Venendo ai Radiohead, mi pare che, innanzitutto, non abusino dell'elettronica in modo particolare; anzi forse il loro si può definire un uso moderato di questa possibilità. Si avverte che sanno suonare con tecnica almeno sufficiente (come si avverte, scusate l'esempio, in un quadro astratto di Picasso che l'autore sapesse dipingere), e che il tutto appartiene ad un "progetto" musicale magari non estremo ma sufficientemente profondo e dotato di quegli attributi di relativa novità, sincerità e forza, perlomeno in un ambito come detto "popolare". Del resto, come avrai notato, anche alcune forme di jazz contemporaneo fanno uso di effetti elettronici, che spesso, negli esempi più riusciti, riescono ad ammantare di ulteriore contemporaneità questa musica, che comunque tutto sommato per me rimane abbastanza, anche nelle sue forme classiche, la "voce dei tempi", o perlomeno della fine del secolo scorso. Ma cosa voglio dire con questo? Non lo so, ma ho ragione, e i fatti mi "cosano"... :Od:


desmoblu - 24/06/2009 alle 20:46

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] [quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Ma la musica non muore con un'epoca: anche adesso che abbiamo internet e metropolitane ci sono ottimi musicisti e compositori jazz, ad esempio. E apprezzo anche i Radiohead, quando non si perdono in effetti elettronici eccessivi, se per questo. Ma quando mi sembrano una pianola che si scarica, o uno di quei caccia 'sonori' (quelli del mercato, che schiacciavi un tasto e facevano il rumore dei bombardamenti) che avevo da bambino, mi dico che c'è abilità nello scegliere e non nell'eseguire. Uno che non sa disegnare, dipingere, fare nulla, ha una trovata da grafico pubblicitario e mette una lattina sul pavimento (magari dicendo ai visitatori di calciarla).. e questa cosa finisce nei musei. Ma per me non è arte, perchè non c'è abilità tecnica ma solo una idea di fondo. [/quote] Desmo, sono completamente d'accordo a metà con quello che scrivi... :Od: Ho messo in evidenza solo alcune delle cose che mi hanno colpito, e che forse meritano un approfondimento. Intanto penso che l'equazione arte=tecnica possa essere in parte fuorviante. Lo so che lo sai, ma credo che almeno un paio di altri elementi vadano considerati: ad esempio la novità di quanto prodotto, e la sincerità di fondo dell'espressione. Aggiungerei anche la "forza", non necessariamente semantica, ma anche ad un livello puramente emozionale-energetico, che promana da un'opera. Il tutto va poi giustamente messo in relazione con la storia di quell'artista o di quella particolare forma di espressione. Mentre non so giudicare benissimo, per difetto di strumenti critici, l'esistenza di questi elementi in un'opera grafico/pittorica/plastica (vogliamo fare l'esempio della scatoletta di "Cacca di artista" di Manzoni? - anche se almeno in questo caso gli elementi forza/novità andrebbero secondo me accordati - :D), credo di riuscire, nei miei limiti, a riconoscere questi fattori in musica, o per lo meno in quella più "popolare". Faccio un esempio personale e volutamente esagerato: per lavoro ho avuto a che fare con persone tra le più disparate, ed anche con portatori di problemi psichici gravi. Ebbene, in una di queste esperienze ho incontrato un ragazzo particolarmente "complicato", che spesso si metteva solo leggermente in disparte (mai abbastanza, purtroppo) con una chitarra ed emetteva da essa suoni grattuggiati anche per due ore di seguito. Non era molto facile inserirsi nel suo "discorso", ad esempio insegnandogli una posizione che gli consentisse di emettere suoni sopportabili, ma contemporaneamente era evidente che questa era una sorta di necessità espressiva per lui, e lo si lasciava fare... Era un artista? In un certo senso sì: il suo atteggiamento era disinteressato, e quello che faceva corrispondeva come detto ad un bisogno espressivo, fra l'altro sufficientemente forte (rompeva le balle veramente tanto... :Od: ). In un altro senso no: non aveva studiato, e non aveva voglia nè purtroppo possibilità di farlo. Poi, in quello che produceva, si avvertiva la mancanza di un "progetto". Comunque, quello che faceva, lo faceva davanti ad altre persone, e ne dimostrava la volontà di comunicare, pur all'interno di un atteggiamento quasi autistico. Diciamo che in questo caso la tecnica era completamente inesistente, e ciò inficiava del tutto la fruibilità dei risultati. Ma non sempre è così: la scarsezza tecnica non inficia per esempio i risultati delle opere di Bob Dylan, o di altri musicisti, anche jazz, perchè gli altri fattori descritti prima sono presenti in quantità e qualità più che sufficienti, a volte esemplari. Venendo ai Radiohead, mi pare che, innanzitutto, non abusino dell'elettronica in modo particolare; anzi forse il loro si può definire un uso moderato di questa possibilità. Si avverte che sanno suonare con tecnica almeno sufficiente (come si avverte, scusate l'esempio, in un quadro astratto di Picasso che l'autore sapesse dipingere), e che il tutto appartiene ad un "progetto" musicale magari non estremo ma sufficientemente profondo e dotato di quegli attributi di relativa novità, sincerità e forza, perlomeno in un ambito come detto "popolare". Del resto, come avrai notato, anche alcune forme di jazz contemporaneo fanno uso di effetti elettronici, che spesso, negli esempi più riusciti, riescono ad ammantare di ulteriore contemporaneità questa musica, che comunque tutto sommato per me rimane abbastanza, anche nelle sue forme classiche, la "voce dei tempi", o perlomeno della fine del secolo scorso. Ma cosa voglio dire con questo? Non lo so, ma ho ragione, e i fatti mi "cosano"... :Od: [/quote] Haha..prima cosa: gli interventi del Bitossi sono sempre stimolanti. Esulando dal discorso 'diversamente abili', che è molto complesso e non lo possiamo liquidare in due righe, posso dirti la mia esperienza. Vivendo (e lavorando) in un ambito diciamo artistico (non ne parlo in pubblico, semmai in privato ;)) vedo proprio ciò che ho descritto sopra. Ora, secondo me in queste faccenduole ci sono diversi fattori contemporanei: i principali sono 'il cosa'- e cioè quello che vuoi dire- e il 'come', e cioè la capacità di raccontarlo. Qualsiasi forma di comunicazione, sia scrittura, sia musica, sia pittura, sia fotografia, sia letetratura disegnata, si basa sull'atto di comunicare [i]E[/i] su una [i]grammatica[/i]. Esempio: tu puoi raccontare una storia originale e bella, ad esempio in un romanzo o in una poesia, ma se non sai scrivere.non sai, usare: la punteggiatura? ed volendo sbali anke le dopie è gli accenti.. allora non scriverai un granché. A meno che tu non sia un novello Apollinaire pazzo e sovevrsivo, ma allora prima devi dimostrare di saper scrivere. Altrimenti potresti ragionevolmente essere un analfabeta. Ora, hai parlato della novità e dello stupore. Vero, in molti casi. Ma c'è qualcosa di più importante, secondo me. È l'onestà. L'arte non può essere disonestà, intellettuale e non. Uno che mette una lattina in centro a una stanza, o che la riempie di terra chiudendo la porta con una lastra di vetro, per me è disonesto. È come uno che non riuscirebbe mai a stare 6 ore su una bici ai 30 all'ora, o ai 25 se su una mtb, e allora si compra una bmx con i piedini e se la spaccia in centro come esperto ciclista, grande campione, etc etc. Purtroppo in molti casi saper scrivere, saper disegnare, saper dipingere o saper suonare è considerato ininfluente, anzi dannoso, un handicap (senza riferimento alle righe sopra, sia ben chiaro). Oggi i musei e le sale lettura e i club sono pieni di gente che non sa tenere una matita in mano, scrivere senza correttore (o scrivere e basta), suonare uno strumento. La novità può anche andare in secondo piano, anche perchè siamo nel post-postmoderno, siamo in un'epoca dove è stato detto tutto e il contrario di tutto. La 'merda d'artista' (disonesta, secondo me) è stata fatta, i ritratti seriali di warhol sono stati aftti, le sale dei musei sono state riempite di tubi, di terra, di vernice bianca, di fili, di video, di giornali, di libri sparsi, di statue e stracci, di sedie, di estintori, di automobili, di dentifricio, di.. e allora forse la novità non è la categoria principale, perchè ormai tutto è stato provato (o quasi). Per me la cosa principale è avere qualcosa da dire e la capacità di farlo, e che il tuo messaggio abbia senso (leggi: possa trasmettere qualcosa a chi lo riceve, al fruitore). Non un semplice chiedersi 'e questo cos'è?', perchè per questo ci sono i grafici pubblicitari. Baricco, pessimo scrittore dal mio punto di vista (perchè bravo quanto disonesto), ha scritto un bel libretto che in realtà era un monologo teatrale: Novecento. In Novecento (da cui è stato tratto 'la leggenda del pianista sull'oceano') c'è una frase molto bella: "Non sei fregato finché hai una storia da raccontare e qualcuno a cui raccontarla". In campo visivo un fumetto di Pazienza è molto più 'artistico' di un neon ficcato a caso in una stanza: anzi, il primo è arte, il secondo no. La musica di uno Spinetti o di un Bollani sono molto emglio di una composizione contemporanea fatta a caso al computer (o di un pezzo di Allevi, se per questo) Lo stesso nella scrittura, lo stesso nel.. Si parlava di musica, e di autodidattismo. Attenzione: io CREDO nell'autodidattismo. Credo che la conquista personale sia l'unico modo per ottenere qualcosa, e che la tecnica possa essere insegnata agli operai, agli artigiani (con tutto il rispetto: spiegherò dopo), ma che un 'artista' propriamente detto debba avere una 'sua' tecnica, che una scuola può solo soffocare (diciamo in 999 casi su 1000). Uno che si fa 10 anni di conservatorio e poi sa suonare tutto Bach con tecnica sopraffina sarà un ottimo esecutore, magari in orchestra. E va bene, va benissimo: ma non darà nulla di nuovo alla musica. Così come uno che non ha idee e impara a copiare Caravaggio o Cézanne. O uno che va a scuola per 20 anni e poi sa scrivere esattamente come Manzoni e i suoi 'panni sciacquati', uno studente di lettere che in realtà nons criverà mai nulla, o uno studente del dams che scriverà saggi su questo o quello senza saper fare nulla. Parlavi di Dylan, e di Jazz, e io ti citerei anche il mio amato Hendrix (lui sì analfabeta, a livello musicale e quasi letterale): il fatto è che, anche senza avere una tecnica eccelsa, perfetta, loro erano onesti e perlomeno sapevano cosa ottenevano se suonavano quel dato accordo. In questo senso erano padroni della tecnica, la LORO tecnica. Questo manca in molta musica contemporanea, in molta arte contemporanea, in. Tutto qui :) (e siamo direi in semi-OT, ma ci stava tutto)


Bitossi - 24/06/2009 alle 21:38

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Ora, hai parlato della novità e dello stupore. Vero, in molti casi. Ma c'è qualcosa di più importante, secondo me. È l'onestà. L'arte non può essere disonestà, intellettuale e non. [/quote] Eh, te l'avevo detto che ero completamente d'accordo a metà... Infatti un concetto simile l'avevo scritto anch'io: [quote][i]Originariamente inviato da Bitossi[/i] ....ma credo che almeno un paio di altri elementi vadano considerati: ad esempio la novità di quanto prodotto, e la [b]sincerità[/b] di fondo dell'espressione. [/quote] Inoltre ovviamente concordo sul carattere relativo della novità, ai nostri giorni... ;)


dedalus - 25/06/2009 alle 12:29

[quote][i]Originariamente inviato da pacho [/i] no lo dire vah....che da quando mi stavano bannando per un commento su questo 3D... adesso scarico addosso le mie pippe musicali sulla povera santa della mia ragazza che invece solo ascolta Janis Joplin e jazz vario e che quindi, ovviametne, non mi sopporta più.. (per riconciliare gli animi stasera ho suonato con l'amplificatore a palla un po' di roba tranquila...tipo dead kennedys..ed infatti mi stava buttando fuori di casa) comunque più che pino scotto..direi piu cock sparrer misto ai blody riot (quelli che cantavano "io odio i freakkettoni" e "CLS") ps. un po' di punk agricolo alla faccia degli intellettuali: http://www.youtube.com/watch?v=STNRHSDFw7I [/quote] Se capiti a Roma, Roberto il frontman dei Bloody Riot lo trovi a lavorare nella città universitaria al vecchio edificio di Fisica. E' una specie di mito vivente. Mi ricordo delle discussioni del tipo: "Metti che te domani te vesti un po' così che sembri un fricchettone...cioè: scusa non è che te volevo dì che sei un fricchettone, assolutamente..." e cose così.


Admin - 25/06/2009 alle 18:27

Oggi voglio postare un paio di cosette che mi provocano ogni volta 3 centimetri di pelle d'oca. No comment. (Da far ascoltare e riascoltare e riascoltare e riascoltare agli elettori della Lega). E poi volevo parlare di quando il più grande intellettuale italiano si sposò artisticamente con i due esponenti principali della cultura popolare del nostro paese, due giganti della musica e del cinema: Domenico Modugno e Totò. Qual è, infine, il compito dell'intellettuale? Quello di pontificare dai salotti metropolitani, oppure quello di farsi popolo, di avvicinare la vita agra dei ceti meno abbienti (e soprattutto meno acculturati) e rischiararla con la sua opera? Modugno cantò per Pasolini i titoli di testa (musicati da Morricone, altro esponente della "cultura bassa", in fondo veniva dagli spaghetti western) del pamphlet "Uccellacci e uccellini", uno dei film più politici del nostro cinema. (Vengono spesso citati come i più bei titoli di testa di sempre). Ma soprattutto ebbe un ruolo di primo piano nell'episodio "Che cosa sono le nuvole", di cui qui inserisco il frammento finale, con la bellissima canzone omonima, testo di PPP, musica e voce del grande Mimmo. La cultura (Shakespeare!) data in pasto al popolo, il popolo che a buon diritto vuol dire la sua... la distinzione (che non c'è) tra realtà e fantasia... il dolore, la morte, la catarsi... Oltre 40 anni dopo, questo film ha ancora tutto da spiegarci. Come l'intera opera di Pasolini. (Forse ripensandoci ve l'avevo già postato, questo frammento. Nel caso, repetita iuvant!) (La canzone arriva dopo un po', mi pare dopo i 2.30, ma sarebbe un peccato saltare il resto).


Carrefour de l arbre - 25/06/2009 alle 19:21

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] a qualcuno sarebbe anche potuto venire in mente di accelerare le 12 battute canoniche del blues (quel che è successo a metà anni '50 quando nacque il rock'n'roll).[/quote] Edito: *accelerare ed elettrificare*. [/quote] Talkin about the blues. Ei fu JON SPENCER BLUES EXPLOSION!


Garda Bike - 25/06/2009 alle 19:43

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] [b]Ma cosa voglio dire con questo? Non lo so, ma ho ragione, e i fatti mi "cosano"...[/b] :Od: [/quote] [img]http://www.rmm.it/public/CastArtisti/54.jpg [/img] fonte: www.rmm.it Parole sante! :D:D


Subsonico - 25/06/2009 alle 20:03

[i]-Ammazza Iago, te credevo così bono, così bravo, un pezzo di pane e invece..quanto sei cattivo! Ma perchè? - Eh, figlio mio...noi siamo in un sogno dentro un sogno.[/i] Una delle canzoni più belle mai scritte da Modugno, struggente,lascia senza parole. In un film che non può non far venire il groppo alla gola. Admin, mi hai riportato alla mente quando ero bambino. Gli anni '90, gli immigrati albanesi nello stadio della vittoria, l'incendio del petruzzelli, don tonino bello morto da poco, e soprattutto Teledurazzo. Teledurazzo era un geniale programma comico, condotto in uno spartano studio di telenorba. Lo spazio era una specie di scantinato, con un sipario e un piccolo palco, a un angolo "I resti dell'orchestra del teatro petruzzelli" e al centro 2 concorrenti, nelle loro gabbie (in realtà contenitori metallici della nettezza urbana) che rispondevano al meglio di 3 domande a un surreale quiz. Il programma era condotto da Toti&Tata, ovvero Emilio Solfrizzi e Antonio Stornaiolo, che in quel periodo raggiunsero vette di comicità e satira che forse in una rete locale in Italia non sono mai state raggiunte. I loro programmi trainarono Telenorba verso il successo, imponendola come prima rete locale. Oggi Emilio è diventando famoso, con la sua carriera da attore brillante e nelle sit-com (Love Bugs, do you know?), mentre Antonio Stornaiolo presenta alcune serate ed è stato in tv con Arbore. Uno dei binomi comici più sottovalutati a livello nazionale, forse con la malasorte di non essere vissuti ai tempi di Zelig. teledurazzo insomma era tutto una farsa, tranne per la sigla finale, una serie di filmati sugli sbarchi degli albanesi, e in sottofondo "Meraviglioso" di Modugno. Ancora oggi fa rabbrividire, guardate. Era un'Italia diversa, il nostro paese fu piuttosto approssimativo nel gestire la drammatica fuga dall'Albania, stipando tutti in uno stadio a pezzi come vedrete nelle immagini, ma c'era ancora una certa solidarietà verso chi veniva e non aveva nulla, non si parlava ancora di 'clandestini che venivano a rubare il lavoro e a stuprare le nostre donne' e l'obiettivo dei verdani era ancora Roma ladrona (prima di prendersi una poltrona lì) e i Terroni, che l'immigrazione albanese l'hanno affrontata in prima linea, non senza contrasti e violenza. Ad oggi è una battaglia vinta: molti di quelli che vennero allora si sono integrati e i loro figli studiano nelle scuole italiane. Uno di questi è il cantante dei La Fame di Camilla, gruppo pop-rock pugliese emergente.


Admin - 25/06/2009 alle 20:39

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Uno di questi è il cantante dei La Fame di Camilla, gruppo pop-rock pugliese emergente.[/quote] Maledetto Sangiorgi, ha traviato una generazione di giovani cantanti! :D


Garda Bike - 25/06/2009 alle 23:55

E' morto Michael Jackson.


robby - 26/06/2009 alle 08:12

Ciao Micheal


Salvatore77 - 26/06/2009 alle 09:17

Addio Michael Jackson, re assoluto del pop anni ottanta.


Subsonico - 26/06/2009 alle 12:30

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Uno di questi è il cantante dei La Fame di Camilla, gruppo pop-rock pugliese emergente.[/quote] Maledetto Sangiorgi, ha traviato una generazione di giovani cantanti! :D [/quote] Beh dai, son dell'opinione che se uno è capace, il falsetto può permetterselo.


Admin - 30/06/2009 alle 20:23

[b]Disco della settimana[/b] Non è per niente facile presentare un album come quello che vi propongo oggi, soprattutto se la canzone più bella e importante del disco è introvabile su YouTube e su altri canali video. Ci provo lo stesso. [img]http://www.sezionemusica.it/discografie/tim/HAPPY%20SAD.jpg[/img] (www.sezionemusica.it) [b]Happy Sad[/b] di Tim Buckley. Ovvero uno dei capolavori di un musicista che era partito folk-singer, e si era risvegliato di colpo - in mezzo al guado della sua carriera - in un'altra dimensione. Onirica, trasognata, tramortita anche. Stordente. La progressione del suo percorso, nei primi tre dischi, è stupefacente (sì, anche nel senso capodacquesco del termine, se vogliamo). Le canzoni più che altro (ma non solo, eh) folk del primo [b]Tim Buckley[/b] avevano già lasciato spazio, in [b]Goodbye and Hello[/b], a fantasmagorie e allucinazioni (come da titoli dei brani, ndr). In [b]Happy Sad[/b], uscito nel 1968, tutto si dilata. Le percezioni, indubbiamente; e le canzoni. Un disco liquido e teso, contenente appena 6 pezzi, in larga parte lunghi o lunghissimi. Buckley si prende tutto lo spazio che gli serve per esprimere l'esplosione sonora che ha vissuto dentro, e che in maniera praticamente miracolosa riesce a tirar fuori e a rendere vivida anche per chi ascolta. [b]Strange Feelin'[/b] apre il disco ed è la prima dichiarazione di dipendenza: in questo caso, dal jazz di Miles Davis, che imperla con la sua ispirazione i rintocchi di piano che punteggiano la canzone (qui in una versione live). Il debito col jazz, oltre ad anticipare quello che faranno diversi gruppi progressive ([b]King Crimson[/b] in testa), rimarca il fatto che il lavoro di Buckley è realmente senza confini, e spazia dal raffinato sound davisiano alle più arcaiche sonorità tribali che punteggiano in maniera orgiastica i battiti della fantastica [b]Gipsy Woman[/b]. È di lei che parlavo sopra, la canzone più bella del disco, forse dell'intera carriera di Tim, ma purtroppo non ne trovo nessuna versione su YT. Se qualcuno di voi può colmare la lacuna, sarà il benvenuto: altrimenti vi toccherà cercare altri canali per godervi quegli oltre 12' di sarabanda tiratissima, in cui la voce di Buckley si esprime per la prima volta in quella che sarà, da questo punto in poi, una sperimentazione destinata a diventare sempre più estrema: il famoso uso della voce come un vero e proprio strumento musicale, fatto che rende questo e i successivi tre dischi del californiano realmente imperdibili per chiunque volesse esplorare i limiti delle sonorità vocali umane. In assenza di [b]Gipsy Woman[/b], vi potrete consolare con [b]Love from Room 109 at the Islander (On Pacific Coast Highway)[/b], qui sotto: Lunga quasi 11', questa canzone è un viaggio, con le dovute pause e accelerazioni, ed è un'esperienza lisergica in piena regola: chiudere gli occhi e lasciarsi trasportare dall'incedere delle note sghembe e palliative di questo brano è non solo un piacere, ma addirittura una necessità, per cogliere appieno il senso della questione. Nella disarmante scarsità di contributi relativi a quest'autore presenti in rete, ho trovato anche [b]Dream Letter[/b] (come per le altre, c'è solo la musica). Anche qui si viaggia bene :D Gli ultimi versi dicono "But when I get to thinkin' 'bout the old days, when love was here to stay, I wonder if we'd ever tried, oh, what I'd give to hold him...". Tim Buckley, vittima di una tossicodipendenza da eroina, morì a soli 28 anni nel 1975 (malgrado si fosse praticamente disintossicato, fu stroncato da un'overdose), quando la sua stella si era appannata già da qualche anno (dopo il clamoroso insuccesso del bellissimo [b]Starsailor[/b], del '70). Suo figlio [b]Jeff[/b], a sua volta musicista apprezzatissimo, seguì le orme paterne anche nel tragico epilogo (se ne andò a 31 anni, annegando in un fiume nel 1997). :gluglu: Noi ci ritroviamo qui martedì prossimo (Tour permettendo ;) ), per oggi non mi resta che augurarvi Buoni ascolti! :hippy:


Garda Bike - 01/07/2009 alle 21:13

Dopo quasi 10 anni ho ritrovato una grande band elettronica italiana, della provincia di Roma: i Medusa's Spite. Li ricordo grazie a una favolosa canzone uscita nel periodo 1997-1998 dal titolo Someone By My Side. Qualcuno di voi li conosce? Se vi va di ascoltarli c'è il loro myspace: http://www.myspace.com/medusasspite


Subsonico - 09/07/2009 alle 15:55

Beh, il capo è incasinato col Tour, perciò vi presento io il [b]Disco della Settimana[/b] 2001, l'alba del nuovo millennio. Un gruppo di tre ragazzi del Devon di ventitrè anni gira per l'Europa effettuando esibizioni infuocate, che terminano puntualmente con Matt, virtuoso pianista, chitarrista e cantante dal falsetto facile, che sacrifica la chitarra all'Hendrixiana memoria. Il loro primo album, Showbiz, è stato una piacevole sorpresa nel mercato britannico, afflitto dalla decadenza del brit-pop, ed è stato molto apprezzato anche in francia. John Leckie e David Bothrill, produttori di Radiohead, tool, deus, credono in loro e li portano negli studi sul Tamigi dei Pink Floyd per registrare quello che sarà l'album manifesto del rock'n'roll aggiornato al ventunesimo secolo. [b]MUSE - ORIGIN OF SIMMETRY[/b] [img]http://i278.photobucket.com/albums/kk105/MargotMUSEmania/MUSE%20pictures/Muse-OriginOfSymmetry.jpg[/img] Un delicato ingresso di tastiera con un semplice arpeggio (elemento caratteristico in questo più che negli altri album dei muse) indica una traccia lieve e delicata. Niente di più sbagliato: la distorsione parte più potente e devastante possibile. E [b]"New Born"[/b], il neonato, uno sguardo verso il nuovo che avanza: tutto l'album è rivolto al futuro, nei suoni e nei testi. Un futuro ambiguo (come la misteriosa copertina), dove il caos genera simmetria, come nella loro musica rumorosa e orecchiabile al tempo stesso. Qui la memorabile versione di Glastonbury: Bellamy rende ancora meglio, giocando con quella Ferrari della musica che ha nelle mani. object width="425" height="344"> [b]Bliss[/b] è un canzone d'amore spaziale e positiva, tutto l'opposto di [b]Space Dementia[/b]: il piano è lo strumento preferito di Bellamy, in questo pezzo il modo ossessivo di suonarlo evoca la nevrosi della "sindrome da spazio aperto", una specie di depressione (reale o inventata non so dirvelo) che coglie gli astronauti vedendo la terra dallo spazio. Il finale, esplosivo ed apocalittico, è difficile da descrivere a parole. E' una delle poche canzoni dei Muse che dal vivo non rende come nella versione di studio, il che la dice lunga sull'ottimo lavoro fatto per questo album rispetto ai precedenti e ai successivi. Le tracce successive si fanno più rock e spigolose, come [b]Hyper Music[/b] e [b]Plug In Baby[/b] manifestando l'influenza sui Muse del crossover californiano dei Rage Against the Machine, più evidente della tanto chiacchierata familiarità ai Radiohead (e mò desmo mi bacchetta) alla fine piuttosto tangenziale e limitata alla voce . I Muse nel rock britannico restano fino al 2003 degli eretici, fino a quando, con gli ultimi lavori più barocchi e sinfonici, si avvicinano ai Queen (il prossimo album, intitolato The Resistance che uscirà in autunno, va sempre più verso questa direzione). Ma più che Thom Yorke, nella voce di Bellamy c'è la netta influenza di Jeff Buckley, come si osserva nel finale della canzone-fiume "Citizen Erased". Un pezzo che unisce stoner, hard-rock (uno degli assoli più belli degli ultimi anni) e le ultime tendenze. (Il video è preso dal live allo Zenith di Paris, registrato in "Hulabaloo", doppio contenente appunto questo live e le b-side dei Muse, entrambi momenti molto gradevoli. se vi dovesse piacere questo album, Ve lo consiglio) [b]MicroCuts[/b] inaugura, con la giapponesizzante [b]Screenager[/b], una parentesi piuttosto sperimentale. La prima canzone, in particolare, è uno degli esperimenti più estremi del gruppo, con Bellamy che trascina le sue corde vocali perennemente in falsetto su vette mai più esplorate e un finale hardcore inaspettato. L'album si chiude tra il blues di [b]Darkshines[/b], una donna che si rivela di perfida inattesa e insaziabile ( una 'luce scura', appunto darkshines), la bella e fedele cover di [b]Feeling Good[/b] (altro che la roba del ciccione canadese), omaggio alla mamma di Bellamy che va pazza per Nina Simone, è il pugno allo stomaco che è [b]Megalomania[/b] Bellamy è ateo, ed ha voluto scrivere questa canzone in onore di quei finti cattolici che poi commettono le peggiori nefandezze nel privato. E' la canzone più bella a livello di testo nell'album, ma anche il sound non scherza: registrata con l'ausilio di un organo di una qualche chiesa del Devon, l'effettistica usata e il ritmo zoppicante contribuiscono a creare un atmosfera da Paradiso scuro e inquinato, come il cielo arancione della copertina. Un album che evoca per me ricordi adolescenziali ma che non ho mai smesso di amare, a differenza di altri. Ha segnato la mia vita. Ricordo i commenti di alcuni compagni truzzi del liceo. "Chi sono questi sfigati che stai ascoltando?"...Oggi pienamente sdoganati (ma anche molto diversi, bisogna dirlo), li ascoltano e adorano tutti. Si, un po' di nostalgia per i tempi della nicchia ce l'ho ;)


plata - 10/07/2009 alle 15:56

Mi hai fatto venire voglia di sentirli... ;)


GiboSimoni - 12/07/2009 alle 22:43

ieri insieme a mia madre, ascoltai per radio una canzone che sentivo da piccolo e mi ero dimenticato, L'arca Di Noè di Sergio Endrigo e andando a cercare un pò su internet ho scoperto che oltre a essere una bella canzone il testo che può sembrar banale invece è molto profondo e anche lo stesso Endrigo era un grande cantautore e molti commenti sostengono che meritava di avere successo come i De Andrè i Gaber e compagnia bella ma invece fu sottovalutato e molto, voi che ne dite?

 

[Modificato il 12/07/2009 alle 22:49 by GiboSimoni]


pacho - 13/07/2009 alle 22:17

canzone della settimana: http://www.youtube.com/watch?v=ZHcsuJLG4eM


Bitossi - 17/07/2009 alle 22:17

17 luglio 1959: Billie Holiday se ne andava... Oggi è il 50° anniversario, e spero di fare cosa gradita postando questo piccolo gioello: Se poi qualcuno riesce ad identificare i fantastici solisti che si alternano (tutti piuttosto famosi, tranne uno...), senza andare su Youtube, riceverà un plauso... :D


GiboSimoni - 18/07/2009 alle 19:49

Moby a Bari il 24 luglio!!!!!! devo cercare di andare a tutti i costi Subsonico aggregati!


Subsonico - 18/07/2009 alle 20:57

[quote][i]Originariamente inviato da GiboSimoni [/i] Moby a Bari il 24 luglio!!!!!! devo cercare di andare a tutti i costi Subsonico aggregati! [/quote] Tranquillo, io ci vengo senz'altro. Quando ti ribecco su msn ti lascio il mio cellulare ;) (ah, carina la canzone di Endrigo..prima o poi investigherò anche su di lui)


danilodiluca87 - 18/07/2009 alle 21:26

ciao giovani volevo chiedervi....ma Moby quello di DISCO LIES????


GiboSimoni - 18/07/2009 alle 21:29

[quote][i]Originariamente inviato da danilodiluca87 [/i] ciao giovani volevo chiedervi....ma Moby quello di DISCO LIES???? [/quote] si, ma ha fatto di moltooooooooo meglio!


rizz23 - 19/07/2009 alle 00:10

Calcetto del lunedì permettendo, mi sa che Moby lo intercetto a Piazza del Popolo (mi pare) do(podo)mani... Intanto stasera Mogwai, scoperti per caso a Siviglia e riapprezzati stasera all'Auditorium... Non ricordo se ho già postato qualcosa di loro, per evitare doppioni mi limito a consigliarli caldamente senza entrare nello specifico.


danilodiluca87 - 19/07/2009 alle 00:29

eheheheh io conosco solo quella....


dedalus - 24/07/2009 alle 12:34

Ok, pare che nessuno voglia avventurarsi nel disco della settimana. Ci provo io, con l'unico disco che mi porterei su un'isola deserta. Nel senso che quando mi si fa la domanda "dieci dischi da portare ecc..." rispondo sempre che sono troppo pochi. Allora ho stabilito che se dovessi davvero, ne porterei soltanto uno. Scrissi questa recensione non so quando, è carica di passione e forse eccessiva. Tuttavia penso ancora adesso tutto quello che ho scritto su quel disco. Sonic Youth - Evol copertina da amazon.com Nello scrivere recensioni di qualsivoglia opera generata da menti umane più o meno geniali, si possono scegliere due vie. La prima: oggettiva. Tratteggiare il contesto storico, ricostruire la carriera dell’artista, inserire l’opera in questo quadro e far emergere pregi, difetti e meriti storici. La seconda: emotiva. Descrivere il susseguirsi delle immagini che il fluire della musica suscita, seguendo l’ipotesi per la quale è ragionevole che anche altri provino le stesse sensazioni, venendo da un background in prima approssimazione abbastanza simile. In questa sede si è scelta una combinazione di questi due approcci, poichè probabilmente “Evol” rappresenta il disco preferito del sottoscritto. Quello che porterei su un’isola deserta (anche se forse in uno scenario tropicale sarebbe difficile ascoltare gli arzigogoli metropolitani di quest’Opera…), tentando di spegnere una improbabile luce elettrica e rimanere in una altrettanto improbabile camera illuminato solo dai riflessi di un crepuscolo cittadino inesistente che entra dalle tapparelle abbassate.Perchè Evol sembra essere proprio questo: un frullato di sensazioni, rumori, atmosfere e situazioni emergenti da scenari notturni cittadini. Potrebbe scaturire diretto dal colloquio con qualche clochard abbandonato sugli immancabili, soffocanti mattoncini georgiani di Dublino Nord. Potrebbe essere semplicemente la descrizione dello scenario che ci si presenta camminando lungo gli sterminati viali di Berlino Est, affacciati sui viadotti che sporgono su residui ferroviari di chissà quale epoca e chissà quale propaganda. Potrebbero raggiungerci echi delle chitarre stralunate di Ranaldo mentre tentiamo di destreggiarci tra i pilastri dello scalo di San Lorenzo, tra le ferraglie dei tram e le scritte sui muri. Ma innanzitutto Evol è una discesa negli inferi del proprio animo. Per questo va ascoltato nella propria camera. E se non la si ha bisogna crearsene una, e abbandonarsi all’ascolto. Si parte con le chitarre stonate di “Tom violence”. Affresco scuro con aperture quasi improvvise su scenari terrificanti. La voce calma e disillusa di Moore declama una nenia accorata che descrive sogni di violenze. La sezione ritmica è tribale, ma lenta. Quasi una cerimonia sacrale dove la voce prima guida e poi si lascia guidare dal rumore. Elemento sempre, magistralmente, presente nella musica del quartetto, in questo pezzo e in tutto il disco il rumore produce l’effetto di mantenere una tensione di fondo sempre alta, sempre angosciante. Una delle migliori performance della carriera di Kim Gordon alla voce è la sensuale “shadow of a doubt”. Il tintinnio delle chitarre sembra provenire da un carillon trovato in una discarica. Qui si spengono tutte le luci, e il sussurro della diva ci arriva all’orecchio un po’ stridulo, e affaticato. Salvo poi tramutarsi in grido soffocato e rauco nel ritornello, gridato come dal ciglio di una scarpata. Star Power con il suo riff minaccioso foriero di oscuri presagi è una sequenza di passaggi dominati prima dalle parole declamate a mo’ di editto da Kim Gordon, per poi precipitare in un bagno mefitico di corde tirate e grattate. E alla fine Kim si ributta sulle liriche a sormontare la marcia funebre intrapresa dalla musica, che termina con una serie staccata di accordi terribili. È nel brano “in the kingdom #19″ che viene fuori l’anima più metropolitana del combo. Moore deve avere bene in mente la lezione dei poeti beat mentre snocciola un rosario di situazioni, stando bene attento ad accentuare le più apocalittiche (smoke, and flames). Ranaldo invece, cresciuto a pane e Velvet Underground si limita ad assemblare pezzi di accordi, rumori, che si fondono a sequenze più “concrete” e sovente si bloccano per far entrare brani più razionali (nei limiti del possibile). Il balbettio scomposto e ironico di Moore chiude scemando questo filmato “real tv” di una scorribanda per viali deserti circondati da grattacieli. Green Light parte con una sequenza di note che ricorda un allarme. Chiama a raccolta i fedeli. La musica è un continuo sovrapporsi di suoni marziali ma vellutati. Una oscurità descritta nei minimi particolari. E Moore svogliato ma “profetico” declama e poi lascia spazio agli strumenti che sembrano all’inizio rincorrersi, ma che poi si accavallano e si mescolano alla rinfusa, per risepararsi alla fine in uno scampanio dell’era industriale. Death to our friends, a metà dell’opera, è uno spartiacque cruciale. Introduce alla sequenza finale del disco. Parte come la più classica delle canzoni rock (batti 4 e via), e sembra avere anche uno straccio di riff. Si impenna epica, e la logica desidererebbe un canto smaliziato a completare il capolavoro. Ma invece prosegue, nel salire sempre più su con la tensione. Sequenze musicali che sembrano da un momento all’altro voler sfociare in qualcosa, ma che non portano a nulla. E ci accorgiamo che invece di salire stiamo precipitando in un gorgo, sempre più giù. Nella presa di coscienza anche la batteria si fa più presente, e la sequenza sempre più ossessiva. Potrebbe non finire mai, ma si chiude con un armonico che può significare di tutto. Fin qui la prima parte. Una summa dei primi anni della carriera dei Sonic Youth. Sperimentazione controllata, immagini oscure e suoni sconnessi. Abbiamo passato in rassegna praticamente tutti i motivi che troviamo nella musica prodotta prima di Evol dal quartetto. Che si candida a diretto erede dei Velvet Underground, riprendendo gli scenari di 15 anni prima e descrivendone la degenerazione. Il filotto che chiude il disco è leggendario. Vede come prima protagonista Kim Gordon, che canta affannata su un miscuglio di suoni che sembrano uscire da una lavatrice (chi ha orecchi per intendere, intenda). Dopo una lunga introduzione fatta di cinguettii meccanici e rimbombi da porticato, un pianoforte maltrattato emette una melodia da film dell’orrore, sulla quale la Miss declama una specie di filastrocca da bambina introversa. Sembra prenderci per mano e condurci alla visione che abbiamo in “Marilyn Moore”, uno dei picchi emotivi di tutta la carriera del gruppo. La scena è di un uomo steso sul pavimento che urla e si contorce. I suoi dolori ce li descrive la chitarra: strozzata, grattata, malmenata dalla follia di Ranaldo, che produce suoni ora stralunati ora distorti, in una perfetta rappresentazione del flusso di coscienza di un uomo in preda a deliri e convulsioni, alternando momenti di leggeri miglioramenti al riacutizzarsi del dolore. La conclusione è tutta per le parole rassegnate di Moore. Il disco si chiude, si fa per dire, con l’inno “Madonna, Sean Penn and me”, che è un po’ un indice analitico di tutto ciò che è stato detto fin’ora. Parte epico, con la schitarrata e la batteria. Addirittura un canto maestoso, melodia. Dove vogliamo arrivare? Da nessuna parte, come sempre: basta che andiamo ad analizzare ciò che dice Thurston “We’re gonna kill California Girls”, quasi a voler distruggere gli ultimi ritagli di flower power. E si prosegue, in uno spettacolare crescendo, con Lee Ranaldo che mostra segni di insofferenza a dover fare il chitarrista “normale”, e ogni tanto si lascia scappare qualche rumore di troppo. L’impennata (secondo, tra l’altro, i più classici dettami della psichedelia) avviene di lì a poco. Nel bel mezzo della frase chiave del brano (Expressway to your skull) c’è un silenzio, nel quale sembra disporsi un plotone di esecuzione. Che attacca, eccome se attacca. E lo fa alla maniera che ci è stata illustrata fino ad ora. Sezione ritmica in basso, ossessiva, e Ranaldo che, finalmente libero, sembra voler fare tutto ciò che non si deve con il suo strumento. Un inferno sonoro, un tornado di rumori e dolori, per poi riacquietarsi. E tramutarsi in un blob che avanza dirandandosi, ma infettando comunque l’atmosfera. Un gas che stordisce. E noi pronti lì a inalarlo perchè preferiamo non guardare ciò che ci sta crollando intorno. Stordimento, oscurità, ed un crepuscolo che sembra non finire mai. Ascoltiamo i Sonic Youth perchè abbiamo paura del silenzio. Nella nostra camera, il tramonto di tutte le nostre certezze entra sornione tra le aperture delle tapparelle e ci lascia addosso un definitivo senso di vuoto e incoscienza.


Subsonico - 24/07/2009 alle 12:40

Lo ascolterò Dedalus. Ti ringrazio, sei uno dei maggiori esperti di musica su questo forum e spero tu appaia più spesso su questi lidi. Nell'attesa, dò una rispolverata a Daydream Nation.


GiboSimoni - 24/07/2009 alle 18:17

fra un ora e mezza Moby e i Planet Funk :hippy:


GiboSimoni - 25/07/2009 alle 08:36

Ragazzi, che concerto spettacolare, fantastici sia i planet funk ma sopratutto Moby, ha cantato tutto il repertorio ed è stato anche molto gentile nei confronti del pubblico presente che era tantissimo, io ero avanti non ci si poteva muovere...semplicemente grande Moby :clap:


dietzen - 25/07/2009 alle 14:30

[quote][i]Originariamente inviato da dedalus [/i] Sonic Youth - Evol [/quote] personalmente preferisco bad moon rising, ma anche questo, che disco.


Monsieur 40% - 03/08/2009 alle 19:49

Per Furlan, fine intenditore di musica, immancabile chiusura rock: "Durante la volata, mi risuonava in testa la canzone Master of Puppets dei Metallica: mi ha dato la carica necessaria per lottare in uno sprint combattutissimo". (ufficio stampa Lampre)


Abajia - 03/08/2009 alle 21:26

Mito Furlan! :cool:


Salvatore77 - 03/08/2009 alle 23:22

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Per Furlan, fine intenditore di musica, immancabile chiusura rock: "Durante la volata, mi risuonava in testa la canzone Master of Puppets dei Metallica: mi ha dato la carica necessaria per lottare in uno sprint combattutissimo". (ufficio stampa Lampre) [/quote] Chissà che canzone aveva in mente Danilo Napolitano...


Subsonico - 26/08/2009 alle 21:28

Tempo fa mi auguravo che "In Rainbows" fosse l'ultimo album dei Radiohead: [b]RADIOHEAD, ADDIO ALBUM[/b] I Radiohead non realizzeranno più album interi, ma solo brani singoli o Ep destinati al download. Lo ha annunciato il leader Thom Yorke al magazine The Believer. "Nessuno di noi, almeno per il momento, ha intenzione di ributtarsi nello stress creativo che richiede la registrazione di un intero album in studio. Ci ucciderebbe" ha detto Yorke. Qualche giorno fa, la band di Oxford ha rilasciato il suo ultimo singolo, "Harry Patch", dedicato a un veterano inglese della Prima Guerra Mondiale. Il brano è disponibile per il download a 1 dollaro, e i ricavati andranno alla Royal British Legion, organizzazione che sostiene i reduci di guerra. (www.ondarock.it) **** e adesso i subsonica facciano altrettanto...:Od: PS: io domani tornerei a recensire, se admin è d'accordo...


Subsonico - 28/08/2009 alle 15:43

[b]Disco del Mese [/b] EINSTURZENDE NEUBAUTEN - 1/2 MENSCH [img]http://t2.gstatic.com/images?q=tbn:u1S2DRvtbcd6cM:http://blog.jinbo.net/files1/33/CINA/images/200602/250853579.jpeg[/img] Halber Mensch, che significa "Mezz'uomo". Un album in cui rumore e musica diventano la stessa cosa, in cui il caos acquista un senso. Musica industrial, che nasce nel cuore di Berlino in epoca post-punk. Ottimismo e buoni sentimenti sono banditi dalla musica degli Einsturzende Neubauten, partendo, dal nome (Nuovi edifici che crollano, probabilmente metafora della gioventù punk), e l'idea di base dalla quale parte l'album è il sovvertimento del mito della mela: Un uomo che si separa in 2 metà, una, la parte razionale, che si avvia verso l'autodistruzione, e perde di vista l'altra metà, l'involucro, il quale disperato impazzisce. E' il riassunto della title track, uno spiazzante coro a cappella rappresentato in questo filmato, introduzione del documentario "Halber Mensch" che rappresenta teatralmente le canzoni dell'album. L'industrial si fa sentire prepotente nella danza tribale [b]"Yu Gung"[/b] (Futter Mein Ego), che narra la movida berlinese, non troppo lontana da quella attuale: "Stanotte! Mai dormire! Tutto è una bugia! Piaceri in polvere!". Nel filmato qui sotto si può osservare dal vivo l'opera dei due percussionisti del gruppo, noto per le infuocate esibizioni live. Un loro concerto tenutosi a Bari nel 1990 fu interrotto dalle forze dell'ordine a metà poichè il gruppo aveva letteralmente fatto a pezzi il palco. [b]Trinkled[/b] è un breve racconto, [B]Z.N.S.[/b] sarebbe il sistema nervoso centrale, nel pezzo decisamente in fiamme. Le 2 tracce hanno in comune gli orpelli ridotti all'osso: rimane una ritmica ossessiva scandita nel primo caso da oggetti metallici, nel secondo dal semplice schiocco delle dita. Eppure l'originalità nell'uso degli strumenti non fa che aumentare la concentrazione dell'ascoltatore. Non c'è ritmo invece in [b]Meine Seele Brennt[/b], "la mia anima brucia": qui il gioco sta nell'alternanza tra silenzi e percussioni, bisbiglii e urli di Blixia Bargeld, voce del gruppo e specialista nell'accaponamento della pelle. Come potrete ben osservare in [b]Sehnsucht[/b], uno dei pochi pezzi ad avere una vaga idea di musica alla base, con l'incedere rock di una chitarra e tutto il resto che improvvisa. [b]Der Tod ist Ein Dandy[/b] è il punto di non ritorno: arriva la Morte ed è un Dandy a cavallo. Il suo arrivo e annunciato da trapani elettrici, seghe circolari, cavi metallici tirati. Un po' il rumore della città che si sveglia prima di te e comincia a lavorare. "La morte arriva su un destriero per mettere la parola fine a tutte le feste". Un po' come l'alba. [b]Letztes Biest[/b] è una ballata-industrial che arriva dopo il passaggio della mietitrice, ma l'apparente melodia è solo un passaggio che precede la tempesta, [b]Das Schaben[/b], un limbo di 9 minuti di assoluto rumore. Il finale, ciò che viene dopo la morte per il mezz'uomo, è solo confusione. Il resto del mondo diventa una caricatura, una presa in giro, come la cover di [b]"Sand"[/b], della povera Nancy Sinatra. Halber Mensch è uno degli album più geniali e allo stesso tempo più difficili da comprendere pienamente degli anni '80, un album che oggi sarebbe impossibile rifare, poichè bisognerebbe ricreare l'atmosfera di un'epoca andata. Un concept, se vogliamo, immagine di un modo di fare musica, tipicamente tedesco, che non riesce ad essere solo musica.


plata - 10/09/2009 alle 15:05

Ragazzi, stò ascoltando il nuovo degli Europe... dopo il cambio stilistico after/reunion, glia nni ottanta sono lontani... Il nuovo mi stà piacendo un casino


Carrefour de l arbre - 12/09/2009 alle 18:49

Ho purtroppo scoperto che gli Alice in Chains ci riprovano con un nuovo cantante. Da estimatore della voce "disperata" di Layne Stanley, non posso che augurarmi che il loro progetto vada a carte quarantotto: non per loro, per carità, ma si dovrebbero chiamare in altro modo. Gli Alice in Chains erano Layne Stanley e viceversa, morto lui sono morti anche gli AIC


Carrefour de l arbre - 13/09/2009 alle 13:43

http://canali.kataweb.it/musica/2009/09/11/la-dichiarazione-di-dipendenza-dei-due-re-di-ghiaccio/?ref=rephpsp1 è nato è nato!


Subsonico - 14/09/2009 alle 09:30

Se capitassero dalle vostre parti, andate a sentire Uochi Toki (che fa sempre bene), ma soprattutto l'Eterea Postbong band: sono in tournèe col gruppo di sopra e si alternano sul palco suonando un genere difficilmente definibile, se non col termine di divertentismo. Son bravissimi ;)


Subsonico - 14/09/2009 alle 18:14

[b] Disco del Mese [/b] [img]http://matteo.canever.it/wp-content/uploads/quello-che-non-ce.jpg[/img] (matteo.canever.it) [b]AFTERHOURS - QUELLO CHE NON C'E'[/b] Ogni disco ha una sua immagine, un suo colore, un'istantanea al quale lo si associa mentre lo si ascolta. Per Quello che Non C'è questa istantanea combacia perfettamente con la sua copertina: un freddo blu profondo, un cielo nuvoloso senza pioggia, con l'unico scopo di coprire il sole. Quello Che Non C'è annuncia la seconda vita degli Afterhours: addio Xabier Iriondo, membro storico del gruppo con Agnelli, il batterista Prette e il violinista Ciffo (che ha recentemente lasciato), dentro Giorgio Ciccarelli, via l'ironia che aveva caratterizzato i testi di Germi, Hai Paura del Buio e Non è Per Sempre, ingresso del piano e prevalenza del violino di Ciffo su molti degli altri strumenti, tanto da sembrare all'ascolto una terza chitarra. Composizione affidata, in 7 pezzi su 9, a tutti i membri del gruppo. Il risultato è l'album più ricco a livello melodico per il gruppo milanese. A partire dalla ballata [b]Quello che non c'è[/b]. Nel video ufficiale (che non posso copiarvi per volontà della EMI) si nota come Agnelli avesse, in quel periodo, rivoluzionato completamente anche la sua immagine. Il secondo pezzo procede sullo schema del primo, ma è molto più concreto e significativo: [b]Bye Bye bombay[/b] è una raccolta di pensieri sul viaggio di Agnelli ed Emidio Clementi (Massimo Volume), in India. Citazioni dell'India e di Clementi riempiono questo disco, una caratteristica della nuova scrittura di Agnelli è di essere fortemente autobiografica (anche nell'ultimo album son tantissime le canzoni sulla bimba appena avuta). [b]Sulle Labbra[/b] è un originale pezzo politico, tirato su tempi lentissimi e voce molto grave (infatti dal vivo questi due elementi son stati smussati).E' l'unico pezzo che mantiene una carica d'ironia: s'immagina lo sdoganamento attuale di tette, culi e sesso come una rivoluzione ridicola(penso che il contraltare della 'primavera' sia la primavera di Praga) Bellissimi i versi [i]La tua primavera è un incubo/ in cui lo stato cede alla pornografia[/i] e [i]e come può il mio amore essere limpido/se è la mia nazione che m'inquina[/i] [b]Varanasi Baby[/b] è il pezzo più cupo dell'album, dove Varanasi non è altro che Benares, città sacra indiana. Con [b]Non sono Immaginario[/b] ci si riconcilia col rock'n'roll, ma la seconda chitarra è un sorprendente violino. [b]La gente sta male[/b] è forse il pezzo più bello a livello di costruzione. Lo stacco a 1.01 è veramente qualcosa di geniale e lascia basiti, alla fine dell'ascolto. Anche [b]Bungee Jumping[/b] è un pezzo che parla più a livello sonoro che testuale. I 2 minuti e mezzo abbondanti di cavalcata psichedelica raccontano ciò che si prova nel [i]Cadere all'ingiù, vedere da lì le cose al contrario su te[/i] meglio delle parole. Altro bel verso [i]La tigre sarà la stabilità:/ Non darle mai le spalle se vuoi/ che tutto sia OK tra voi [/i]. [b]Ritorno a casa[/b] è un altro omaggio a Emidio Clementi, visto che è un reading, come solevano fare appunto i Massimo Volume. La base è quel soft che rende l'idea di quando si sogna di ritornare piccoli, nella casa dei genitori (e chissà se mi capiterà mai). [i]Una strana calma, una calma, enorme. Non so cos è, ma non ho mai pianto quanto al risveglio.[/i]. E' una canzone che avevo sempre in testa quando mi trovavo nella beatitudine delle montagne albanesi. Il gruppo conclude l'album con una coda finale degna di ciò che è avvenuto prima. L'ennesima ballad, beffarda e raggelante. Vi lascio a [b]Il mio ruolo[/b] senza altri commenti, sperando di aver regalato a qualcuno di voi emozioni mai provate. (ps per l'inizio dell'autunno questo album casca a fagiuolo :Od:)


Admin - 21/09/2009 alle 19:34

Hahahahahah grandissimi Muse, dopo questa cosa guadagnano 1000 punti nella mia personale classifica :D http://tv.repubblica.it/copertina/la-ventura-beffata-dai-muse/37078?video (Sulla tristezza infinita della televisione italiana stendiamo un velo pietoso)


plata - 21/09/2009 alle 19:51

Ahahahah... Han fatto bene cmq... E poi al ventura poteva magari informarsi un minimo sugli ospiti... :pomodoro:


Subsonico - 21/09/2009 alle 21:13

I Muse non sono nuovi a questo tipo di cazzate; son stati banditi da una tv spagnola perchè durante un esibizione Bellamy non ha preso in tempo il megafono ed ha cominciato a bestemmiare. Un'altra volta non volevano suonare in playback ed han fatto la stessa cosa di ieri, se vogliamo un po' più pacchiana; in Francia han buttato la chitarra in un lago e il bassista ha fatto volare la batteria gettandosi di peso... Tutte robe molto datate cmq, fa piacere che tornino a fare i cazzoni. Riguardo all'ultimo album, è una barbarata kitsch così radicale che può anche piacere. Il singolo fatto dalla Ventura è la cosa che più fa cagare con quel riff alla "Call me", poi c'è un pezzo "United states of Eurasia" che è una cannibalizzazione dei Queen estremamente pacchiana (però è carino). Per il resto è più che altro una cannibalizzazione di loro stessi in versione più danzereccia, salvo la composizione sinfonica finale di 12min che non è da primo ascolto ma non è affatto male (rispecchia sempre lo stile Muse). Bellamy ha quasi del tutto abbandonato quel falsetto alla Jeff Buckley. Dimenticavo: è un concept semi-complottistico della serie "Vi stiamo controllando coi satelliti e i vaccini anti-influenzali", non so come spiegarvelo. Se vi va di capirci di più, leggetevi qualche intervista a Bellamy. Che altro dire? Un gruppo dal potenziale enorme che dopo 2 album malriusciti sta imboccando una certa strada totalmente diversa dagli esordi, che credo resteranno sempre il loro meglio. Insomma, come ho scritto sul forum di Ondarock, i Muse sono un po' come Cunego :Od: x Plata: la cosa da ridere è che i Muse non è la prima volta che sono ospiti della Ventura, anzi questa dovrebbe essere la terza o la quarta :Od:


GodSaveUsFromGigiSgarbozz - 21/09/2009 alle 22:58

Sto ascoltando proprio adesso il disco dei Muse, e mi è venuto in mente il forum: sapevo -specie dopo ieri- di trovare qualcosa :P. Concordo il giudizio di Sub, tutto abbastanza ritrito, però alla fine dimostrano sempre di saperci fare :); bisogna ribadire che è qualcosa che di completamente altro dagli inizi, qua addirittura si fanno ampie passeggiate progressive:yes:.


Abajia - 22/09/2009 alle 00:29

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Hahahahahah grandissimi Muse, dopo questa cosa guadagnano 1000 punti nella mia personale classifica :D http://tv.repubblica.it/copertina/la-ventura-beffata-dai-muse/37078?video[/quote] :D :D :D :clap: Bellamy alla batteria è uno spasso, si stava divertendo come un bimbo! Uhuhuhuh!!! :Od:


Subsonico - 30/09/2009 alle 21:30

come far inorridire e far tremare di paura Admin:


desmoblu - 30/09/2009 alle 21:52

M'hai fregato sul tempo!!!!!!!!!!! L'ho sentita stamattina alla radio, inorridendo e non poco. Ho sempre odiato/disprezzato/ignorato Vasco, ma con questa ha toccato il fondo


plata - 30/09/2009 alle 21:58

Un testo alla baglioni anni 70... più che scontato... Anche se vabbè, lo so che dovrei stare zitto :D


Subsonico - 30/09/2009 alle 22:15

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] M'hai fregato sul tempo!!!!!!!!!!! L'ho sentita stamattina alla radio, inorridendo e non poco. Ho sempre odiato/disprezzato/ignorato Vasco, ma con questa ha toccato il fondo [/quote] tra l'altro ho scoperto che gli spari sopra è nata da sorte simile..ecco perchè c'era una canzone recente di Vasco Rossi che mi piaceva :Od:


Abajia - 30/09/2009 alle 22:40

Il cono del gelato m'è andato di traverso, le alici panate mi sono tornate su e m'è venuto un senso di nausea che - sono certo! - mi rovinerà il sonno, stanotte. Quanti anni sono che Vasco Rossi raschia il fondo del barile? Ogni volta (mi) dico: "Ecco, questo è davvero il fondo!", e invece riesce sempre a sorprendermi.

 

[Modificato il 30/09/2009 alle 22:51 by Abajia]


Bitossi - 30/09/2009 alle 22:47

Ma è Creep... ;) Ah ah ah! Fra l'altro, l'ha spostata un tono e mezzo sotto, facendole perdere brillantezza... si vede che non ce la faceva! Poverino... :Od:


Admin - 30/09/2009 alle 23:25

Nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo oooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo oooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo oooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo oooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo oooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo oooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo


Admin - 01/10/2009 alle 10:17

ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo


Carrefour de l arbre - 01/10/2009 alle 10:41

Beh dai, non tutti i mali vengono per nuocere. Finalmente si può insultare Vasco senza necessariamente essere tacciati di snobismo alternativo, e la zappa suoi piedi se l'è tirata da solo. Ma chi gli ha consigliato di rifare proprio Creep?


desmoblu - 01/10/2009 alle 11:42

Ma l'avrà scelto lui...comunque anche il testo è imbarazzante. Ascolti i Radiohead e poi Rossi...e si accende un misto di incredulità, disgusto, ira etc etc [quote]Guarda che lo so/ che gli occhi che hai/non son sinceri/ sinceri mai già da quando ti svegli nanana tanto è lo stesso/ soffro anche spesso/ Ma sono qui/ amo dirtelo/ voglio restare insieme a te/ ad ogni costo [/quote] Rossi conferma di essere un pessimo pseudo-rocker che non sa suonare nemmeno un accordo. È l'equivalente di j-ax (quando voleva fare l'ultra-alternativo, v "domani smetto"), con pessima voce e pessimi testi (è tanto celebrato, ma...). Ad esempio, altra canzone che per radio proprio non riesco a sopportare, soprattutto per l'elementarità del testo e per i trucchetti sparsi: Sarà colpa del whisky/O sarà colpa del caffè Ma non mi ricordo più/ di te Sarà che questa sera/Fa un freddo micidiale Sarà che non ho neanche voglia/ Di parlare Ma no non andartene adesso/ Non andartene rimani Dimmi almeno/ Dimmi almeno come ti chiami Ma dai scherzavo dai/ Ma cosa ti salta in mente Ricordo il tuo nome/ Perfettamente Ce l’ho stampato in testa/Fin da quando t’ho veduto etc etc


Admin - 01/10/2009 alle 18:48

ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo


rizz23 - 02/10/2009 alle 01:49

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo ooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo [/quote]


toro - 02/10/2009 alle 19:24

Tra l'altro se ascoltate bene c'è anche una drammatica assonanza fra le parole del ritornello italiano e quelle dell'originale. Tutte le consonanti e le vocali che poteva le ha mantenute in posizione.


Admin - 03/10/2009 alle 13:54

A questo punto devo proprio dire che Dolcenera batte Vasco 10-0 Proprio un'altra storia, dico io (anche se non amo le cover, anzi mi stanno parecchio sulle balle, e senza dubbio non c'è paragone con l'originale, ok): questo testo ricevette anche l'approvazione di Thom Yorke in persona, pensate che motivo d'orgoglio! Solo che se ha approvato pure quello del Blasco, mi perde 100 punti :D Dài, vero che è bella questa versione? (Col cartone animato è proprio un'interazione riuscita, poi).


Admin - 03/10/2009 alle 14:19

Che poi la cosa che più mi dà noia è il pensare a quei 100mila giovani che gremiranno San Siro al prossimo concertone di Vasco Rossi e urleranno in coro quel "nanana", e molti di loro non sapranno nulla di quella canzone e del cortocircuito che generò nel cervello di Yorke e soci (spingendoli - per reazione - a scrivere le cose più belle degli ultimi 15 anni di musica rock)... Ecco, mi urta la dozzinalità dell'intera faccenda, il prendere la meno-non-dozzinale (madonna che equilibrismo :D) canzone dei Radiohead, appiccicarci un testo che sembra il bignami di una parte dell'intera opera rossiana e la rende di una banalità insostenibile, e darla in pasto alle bocche buonissime dei tanti che ancora considerano il rocker di Zocca dio in terra, e che magari scaricheranno la suoneria (possibilmente dopo aver risentito in tv la canzone in uno spot della Tim o della Vodafone). Ecco, forse il mio problema è che Vasco Rossi è l'idolo di una parte di popolazione con cui mi pare di avere pochissimo da spartire... e dire che a 15 anni era l'idolo mio... dite che sto facendo discorsi scemi tipo "i giovani d'oggi bla bla bla, ai miei tempi bla bla bla"?


Subsonico - 03/10/2009 alle 18:12

Ma no, hai ragione. Io sono uno di quelli che pensa che Rino Gaetano, fosse ancora vivo oggi, avrebbe fatto più o meno la fine di Vasco Rossi (e dunque che tutto ciò che è stato fatto da Vasco Rossi nella prima parte degli anni '80 è meritevole di ascolto) Per quanto riguarda il rocker di Zocca, la perdita di Massimo Riva ha segnato decisamente in negativo le sue composizioni. Massimo Riva, specialmente dal lato dei testi ha fatto moltissimo (si dice che canzoni tipo 'bollicine', 'fegato spappolato' e 'voglio andare al mare' siano opera sua). D'altronde, sia Vasco Rossi, sia Rino Gaetano, dal punto di vista dei testi erano stati molto influenzati dall'onda demenziale del '77, come sottolinea Ondarock in una recente recensione. Se ci pensate bene, l'influenza degli Skiantos nei loro testi è notevole.


Admin - 03/10/2009 alle 18:51

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Ma no, hai ragione. Io sono uno di quelli che pensa che Rino Gaetano, fosse ancora vivo oggi, avrebbe fatto più o meno la fine di Vasco Rossi (e dunque che tutto ciò che è stato fatto da Vasco Rossi nella prima parte degli anni '80 è meritevole di ascolto) Per quanto riguarda il rocker di Zocca, la perdita di Massimo Riva ha segnato decisamente in negativo le sue composizioni. Massimo Riva, specialmente dal lato dei testi ha fatto moltissimo (si dice che canzoni tipo 'bollicine', 'fegato spappolato' e 'voglio andare al mare' siano opera sua). D'altronde, sia Vasco Rossi, sia Rino Gaetano, dal punto di vista dei testi erano stati molto influenzati dall'onda demenziale del '77, come sottolinea Ondarock in una recente recensione. Se ci pensate bene, l'influenza degli Skiantos nei loro testi è notevole. [/quote] Sì, vero. Ti piace il video di Dolcenera?


Bitossi - 03/10/2009 alle 19:08

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Ma no, hai ragione. Io sono uno di quelli che pensa che Rino Gaetano, fosse ancora vivo oggi, avrebbe fatto più o meno la fine di Vasco Rossi (e dunque che tutto ciò che è stato fatto da Vasco Rossi nella prima parte degli anni '80 è meritevole di ascolto) Per quanto riguarda il rocker di Zocca, la perdita di Massimo Riva ha segnato decisamente in negativo le sue composizioni. Massimo Riva, specialmente dal lato dei testi ha fatto moltissimo (si dice che canzoni tipo 'bollicine', 'fegato spappolato' e 'voglio andare al mare' siano opera sua). D'altronde, sia Vasco Rossi, sia Rino Gaetano, dal punto di vista dei testi erano stati molto influenzati dall'onda demenziale del '77, come sottolinea Ondarock in una recente recensione. Se ci pensate bene, l'influenza degli Skiantos nei loro testi è notevole. [/quote] Mah... posso essere d'accordo sul Rossi degli esordi, ma Rino Gaetano aveva già avuto un discreto successo prima del filone demenziale. Gli Skiantos ad esempio cominciarono ad essere conosciuti nel 1977/78, ai tempi di "Monotono". Andavamo a vederli anche 3/4 volte l'anno, portando ai concerti verdure da lanciargli addosso (esplicitamente richieste dal gruppo... :Od: ). Invece "Mio fratello è figlio unico" è del 1976, mi pare, e "Ma il cielo è sempre più blu" ancora precedente. Vedrei quindi Gaetano più accostabile a cantautori "ironici" alla Stefano Rosso (che comunque si rifaceva allo stile di alcuni stornellatori romani poco conosciuti), o al massimo, anche se Gaetano ebbe un discreto successo commerciale e fece scelte meno radicali, a quella stirpe un po' "maledetta" nella scia di Piero Ciampi (Franco Fanigliulo ad esempio... chi se lo ricorda?), che oggi può essere rappresentata da un Vinicio Capossela... ;)


Subsonico - 03/10/2009 alle 19:09

Si, non immaginavo fosse il video ufficiale (che tra l'altro non ricordo di aver visto da nessuna parte: troppo crudo?). Sugli artisti leccesi sai come la penso, un grande potenziale molto male espresso una volta sbocciati sul mercato nazionale.


Admin - 03/10/2009 alle 19:32

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Si, non immaginavo fosse il video ufficiale (che tra l'altro non ricordo di aver visto da nessuna parte: troppo crudo?).[/quote] No, non è il video ufficiale (che è un altro) ma un'elaborazione grafica - diciamo - realizzata con lei da un gruppo di studenti di un'accademia di non so dove (mi pare Pavia). [quote]Sugli artisti leccesi sai come la penso, un grande potenziale molto male espresso una volta sbocciati sul mercato nazionale.[/quote] Anche prima di sbocciare sul mercato locale, in alcuni casi :Od::P:hippy: No dài, i Negramaro per dire hanno avuto una grande risonanza anche a livello nazionale. E che dire dell'anno scorso, quando tutti canticchiavano Pop Porno?...


Subsonico - 03/10/2009 alle 21:56

Ennò Marco, lo sai che a me la risonanza non interessa, m'interessa la qualità, che non è scritto da nessuna parte sia per forza una cosa di nicchia. I Negramaro facevano ottime cose prima d'incrociare caterina caselli; Gli Apres La Classe, al contrario, sono grandissimo dal vivo ma a livello nazionale sembrano non sfondare mai, nonostante le loro canzoni così orecchiabili. Il Genio li ho sentiti dal vivo prima che sfondassero col singolo e onestamente non hanno pathos, sono un duo da cameretta che si rifà a un tipo di pop che da noi non piace. Sentìi anche gli StudioDavoli tempo fa, il gruppo del ragazzo del duo, e non erano affatto male. Dolcenera non mi ha mai detto granchè, tant è che di lei ho ascoltato con interesse solo le cover. Però ha un tipo di voce molto roca molto interessante. Su Reggae e dintorni non mi esprimo perchè non è il mio genere. Resta il fatto che il salento è molto ma molto fertile.


plata - 10/10/2009 alle 14:27

Bene.. mi ritrovo Armstrong anche nel video del nuovo singolo dei Bon Jovi... :mad:


dedalus - 14/10/2009 alle 01:02

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Franco Fanigliulo ad esempio... chi se lo ricorda? [/quote] [/quote] :clap::clap::clap: a parte la mitica "a me mi piace vivere alla grande", per dirne un'altra dico "buffone". ma su tutto e su tutti i 5 minuti di recitazione in "berlinguer ti voglio bene".


Alanford - 15/10/2009 alle 23:32

[quote][i]Originariamente inviato da dedalus [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Franco Fanigliulo ad esempio... chi se lo ricorda? [/quote] [/quote] :clap::clap::clap: a parte la mitica "a me mi piace vivere alla grande", per dirne un'altra dico "buffone". ma su tutto e su tutti i 5 minuti di recitazione in "berlinguer ti voglio bene". [/quote] Vedo che Fanigliulo, ha più estimatori di quel che pensavo; citerei anche la ballata de "Il guerriero".


Subsonico - 26/10/2009 alle 14:47

qualcuno aveva mai visto questo video degli Style Council (con le maglie di Raileigh e Magniflex :D) http://www.youtube.com/watch?v=mJeP3mipHQY sicuramente uno dei gruppi preferiti di uffa ;)


Admin - 26/10/2009 alle 14:59

Hehehe buffissimi :) Ma quanto stavano patendo il freddo quelle ragazze di pochi veli vestite? :D


robby - 02/11/2009 alle 17:29

negli ultimi giorni della scorsa settimana son stato a casa in ferie e tra i miei bei giri in bici e il disbrigo di pratiche per il matrimonio (oh, credevo fosse più facile, insomma le soliti italiche lungaggini) ho anche fatto il buon uomo casalingo visto che lady Astana era a lavoro....devo dire che basta mettere su un buon CD dei Pink Floyd e riesco a dilettarmi bene pure nello stirare..... :D:P:D


Subsonico - 02/11/2009 alle 18:37

L'importante è non mettere i Motorhead quando stiri!


Subsonico - 02/11/2009 alle 20:18

[i]DISCO DEL MESE[/i] [img]http://goregirl.files.wordpress.com/2009/02/murder-ballads.jpg[/img] [b]NICK CAVE & THE BAD SEEDS - MURDER BALLADS [/b] Ho aspettato il 2 novembre per proporvi questo album :D "Murder Ballads" rappresenta l'espressione più alta del cantautorato anni '90, sfuggendo da classificazioni di generi e quant'altro. Nick Cave è l'artista maledetto per eccellenza, scaraventato dall'Australia a Berlino dove ha iniziato la sua carriera: il punto più fertile per la musica anni '80. Ma anche il porto franco dell'autodistruzione descritta negli album degli Einsturzende Neubauten. Nick Cave viene dal "Let love In", album che fa spesso e volentieri riferimento a Paradise Lost e ad altre letture Miltoniane. E' un anticipo della vagonata di sangue descritta nei 58 minuti di Murder Ballads, durante i quali all'incirca muoiono 64 personaggi. E non per morte naturale. Un concept, come si usava fare una volta, che segnò nel 1995 il più grande successo commerciale di Nick Cave, arrivando a spaventare egli stesso (che rifiutò infatti una candidatura agli MTV Awards). Nick Cave è l'erede spirituale di Leonard Cohen nonchè di una generazione di cantautori vissuti tra i '60 e i '70 (non a caso l'album si chiude con [b]Death is Not The End[/b] di Dylan: ma ciò che rende la sua musica ancora più appetibile è l'essersi circondato di alcuni tra i più grandi artisti del suo tempo nel più grande gruppo di spalla che esista, i Bad Seeds:tra gli altri ci sono Blixia Bargeld (einsturzende neubauten) alla chitarra, Jim Sclavounos (Sonic Youth) alla batteria, Warren Ellis (Dirty Three) al violino. Un ensemble di generi che produce il tipico suono alla Bad Seeds, caratterizzato da pezzi ripetitivi anche per quattoridici minuti tanto da sembrare loop, resi vivaci dai francesismi musicali di tali talenti e dalla voce roca di grave che recita su le sue storie cattive. L'album comincia con [b]Songs of Joy[/b], dove Joy è la moglie uccisa di un uomo alla ricerca dell'assassino di lei e delle sue 3 figlie, che in una notte d'inferno si rifugia nella baita raffigurata sulla copertina. L'atmosfera è cupa e tesa, e la canzone mantiene in sospeso l'identità dell'omicida. Ben più sboccata e cattiva è [b]Stagger Lee[/b], storia (vera) di un killer nero presente nelle canzoni del blues di inizio '900. Gyuardate a 4.13 cosa è capace di combinare Blixia! Poi comincia un trittico che è poesia pura: [b]Henry Lee-Lovely Creature-Where the Wild Roses Grow[/b]. Non so se esiste un video più sensuale di questo, se esiste io certo non l'ho visto. [b]Henry Lee[/b] racconta di un uomo che non vuole giacere con una donna, in questa canzone magnificamente interpretata da Pj Harvey, in ricordo dell'amata defunta. A rendere l'affiatamento pressochè perfetto è la relazione, anche piuttosto tormentata, che c'era all'epoca tra Pj Harvey e Nick Cave. [b]Lovely Creature[/b] esula un po' dagli standard musicali del resto dell'album, più legato al blues e al folk, ma anche nel testo è incredibilmente misurata per gli standard di Nick Cave. Racconta di un autostoppista fantasma in un atmosfera psichedelica. In [b]Where the Wild Roses Grow[/b] troviamo un angelo che corrisponde al nome di Kylie Minogue, all'epoca in crisi dopo il successo commerciale che l'aveva resa una popstar famosa a fine anni '80. Non so esattamente cosa l'abbia portata a collaborare con un artista così lontano da ciò che faceva lei, fatto sta che l'unione è pressochè perfetta. Il mito di Wild Rose sembra quasi una rivisitazione della canzone di Marinella, ancor più tragica visto che la morte della rosa selvaggia non è accidentale: On the last day I took her where the wild roses grow L'ultimo giorno la portai dove crescono le rose selvatiche And she lay on the bank, the wind light as a thief e lei si distese sull'argine, il vento leggero come un ladro And I kissed her goodbye, said, "All beauty must die" Il tutto raccontato con una delicatezza impressionante per il tema trattato. La seconda parte dell'album è un po' meno interessante della prima, ma contiene comunque tracce di spessore. I Bad seeds si divertono su [b]The Curse of Milhaven[/b], dove la pazza di un paese immaginario si diverte a far fuori i concittadini (credo sia la canzone con più ammazzati), di tutt'altro tenore è [b]The Kidness of Stangers[/b], gentilezza che consiste nell'aiutare una donna sola in mezzo all'oceano a farla finita con la vita. A rendere la cosa ancor più commovente c'è il singhiozzare di Anita Lane, storica collaboratrice di Cave. [b]Crow Jane[/b] è una ragazza violentata da 20 minatori che pensa bene di farsi giustizia da sola. Ad alzare la media di morti ammazzati al minuto ci pensa anche [b]O'Malley's bar[/b], pièce di 14.28 sicuramente godibile se si ha una buona conoscenza dell'inglese, altrimenti un po' noiosa. Gli omicidi sono finiti (poi esistono anche delle ghost track, di cui qui non vi parlo perchè non le ho mai sentite), e l'album si chiude con un po' di ironia, o forse no: [b]Death is not the end[/b], nella quale partecipano tutte le voci maschili e femminili sentite nell'album, strofa per strofa, più Shane McGowan (The Pogues). Nella versione che vi propongo però c'è solo Kylie Minogue tra gli esterni ai Bad seeds. Nick Cave è riuscito così a ridare auge alla tradizione delle murder ballads britanniche, rendendole musicalmente e poeticamente attuali come nessun altro ci sarebbe riuscito, coi migliori attori che si potessero trovare. Attori appunto, non musicisti, perchè sentendo "Murder Ballads" si può cogliere i personaggi muoversi, interagire, amarsi..e uccidere. Un album molto sottovalutato e dimenticato, io lo consiglio vivamente.


plata - 16/11/2009 alle 10:35

STRANGER IN THIS TOWN Richie Sambora [img]http://images.uulyrics.com/cover/r/richie-sambora/album-stranger-in-this-town.jpg[/img] fonte www.images.uulyrics.com Hai ancora in testa le tastiere pompate e i cori da stadio. Più in generale hair metal abbracciato, avvinghiato al glam che più glam non si può. In testa ancora tutto questo e succede che, un po’ per curiosità, un po’ per un qualcosa che ti attira senza sapere perché, e mi sono ritrovato a ascoltare Stranger in this town, primo disco solista del chitarrista dei Bon Jovi. Un album datato 1991, quando la band del New jersey si fermò dopo un tour ininterrotto di 4 anni, cavalcando l’onda del successo. Troppo però, tanto che alla fine all’interno del gruppo non si parlavano più. È proprio in questo momento che Sambora pubblica l’album. Già la copertina, con quest’uomo nell’ombra di un posto qualsiasi, fa il suo dovere. Orienta chi si appresta all’ascolto. Inserisci il cd, apri il booklet e trovi scritto “Listening instructions: Turn down the lights, Light a candle.. welcome..”. Basta ed avanza per far capire che questo disco non è come quelli della band, c’è da ascoltare altro qui. La prima traccia è la più più azzeccata delle opentrack, Rest in Peace. C’è atmosfera, non è una canzone vera e propria, la voce potente e toccante è immersa tra il suono rauco e dolce di chitarra elettrica. L’antipasto, l’anticamera, si passa di qui, da qui si entra. Si capisce il senso di quella candela che dovevamo accendere. Se non ci è piaciuta questa, si può anche riprendere a fare altro. Si continua invece, con Churh of desire, non si sente nemmeno il passaggio da una canzone all’altra. Qui si inizia a percepire il Sambora solista, tira aria di Blues. “Now Now we dance with the devil down lonely street, lonely street Looking for a window in the house of tears Living in hell, I pray the rain disappears I'm headed for a breakdown And the fever runs higher As I kneel at the altar I can feel your fire In the church of desire” Church of desire”. Testo notevole e arrangiamento chitarristico non indifferente. La canzone sale e sale, si arriva in vetta. Cascata di emozioni. Poi è il momento della titletrack, Stranger in this town. Un pezzo della madonna, complicato dal punto di vista musicale, un assolo tra i più belli usciti dal suo pentagramma, un testo perfetto per la canzone con la quale si è voluto rappresentare. E poi la voce… estensione vocale paurosa, potenza allo stato puro. Da brividi. Mi fermo un attimo. Penso “cavolo, ma che razza di disco è?”. Sembra che quest’uomo non abbia nemmeno a che fare con il genere dei Bon Jovi. Quest’uomo è Blues, non è rock. Poi riprendo. Ballad of youth. Il blues incontra il rock da vicino. Ritmo e voglia di alzare un attimo la pressione. Assolo trascinante, la voce pure. Che piacere sentirlo. È la volta di One light burning. L’intro è tutto un programma, si ritorna nella stanza semibuia che abbiamo creato. "All alone with my fears No words are spoken A story yet to be told Locked in my mind Hope is somewhere ahead Shining brightly But the past is always following close behind See my life going by, each moment I am alive I keep reaching out, holding on, hoping Somewhere in my life There's one light burning I feel it like my heart beating inside Somewhere in my life There's one light burning" Pezzo d’atmosfera terribilmente fatto bene, personalmente la mia preferita. Forse perché mi ci vedo troppo dentro sto pezzo, veramente troppo. Raffinato, dolce, malinconico e culmine emotivo che mi prende e non mi lascia. Ma continuiamo, c’è un altro pezzo forte che attende: Mr Bluesman. Un omaggio a un grande come Clapton, che suona pure l’assole del pezzo. Un pezzo veramente notevole, con un solo favoloso scritto da Richie ma suonato da “Slowhand”. Come al solito, sarò anche ripetitivo ma la voce di Richie.. "particolare anatomico che, se rotto, simboleggia seccatura"! E poi il testo, uno scorcio d’anima del musicista… "He's seen a thousand roads, He's been a million miles and when he'd bend a note a tear would fill my eyes.. Where are you playin'.. Mr. Bluesman". Si prende ritmo adesso, senza abbandonare la strada del sound di partenza: Rosie. Scarto dell’album New Jersey della band, Richie fa sua questa canzona, interpretandola e arrangiandola alla grande, dando ancora più spessore al pezzo. Canzone con un tiro trascinante, ma attenzione alle vostre corde vocali, non imitate il cantante perché 1) non ci riuscite, 2) perché vi strappate le corde vocali. River of love mantiene alto il ritmo e il tiro del pezzo precedente. Bella song, ma per me è quella che mi prende meno. Non perché sia brutta, anzi, ma perché la voglia di arrivare alla canzone successiva trabocca da ogni poro. Father time. L’apice. Massima interpretazione vocale (su disco) della sua discografia, arrangiamento favoloso con la collaborazione di Bryan (tastierista nei Bon Jovi che collabora con Richie nell’album, dimostrando che è anche un pianista e non solo l’uomo dei tastieroni strapompati in voga all’epoca, ps: collabora pure il batterista, Tico Torres) che dona al testo una melodia malinconica da pelle d’oca. Solo di chitarra che strappa applausi e, personalmente, brividi. Non parlo di capolavoro (ne per questa né per altro in generale), ma a fatica, davvero a fatica, perché meriterebbe davevro un’ aggettivo del genere. Poi l’album si chiude con The answer, il pezzo più complesso e ricercato dell’album. Chitarra acustica dolcissima, un testo che dimostra quanto Sambora sia valido come songwriter. Qui l’atmosfera è lenta, da dipingersela dentro a occhi chiusi. Finezza assoluta. And now my life is like a storm Growing stronger every day Like the unrelenting wind That comes to blow our lives away So I live each day like I know it's my last If there is no future there must be no past Now I know the answers never meant a thing And with each instant that I breathe I feel the joy that life can bring Come along with me, come along with me Seek the truth, you shall not find another lie Come along with me, come along with me Seek the truth, you shall not find another lie


Garda Bike - 24/11/2009 alle 16:52

Vorrei omaggiare un grande artista che il 24 novembre del 1991 ci lasciò: http://www.youtube.com/watch?v=GmHgdLKwU8U Riposa in pace grande Freddie, sarai sempre il migliore.


Admin - 25/11/2009 alle 18:42

Un fantastico omaggio al grande Freddie!!! http://www.youtube.com/watch?v=3H7fjQqlwVc :cincin::hippy::clap:

 

[Modificato il 19/02/2010 alle 13:36 by Admin]


Admin - 25/11/2009 alle 19:17

E guardate un po' al minuto 18.21 chi cita/omaggia Mercury? :D:D (Naturalmente è solo una scusa per farvi fare un bel viaggetto di un'oretta nel pianeta In Rainbows... Grazissime a Rizz per la segnalazione!) :gruppo:


Subsonico - 26/11/2009 alle 13:09

maaaamma!!!!!! ahaha... Marco ma lo sai che "15 step" la ballano ad Amici? A quanto pare per i babbani è molto fregna..una mia amica, ascoltandola per la prima volta, ha proferito: "Non sapevo che i Radiohead facessero canzoni così sensuali!"

 

[Modificato il 26/11/2009 alle 13:12 by Subsonico]


Subsonico - 06/12/2009 alle 13:35

[i]DISCO DEL MESE[/i] L'indie Rock non ha un'esatta data di nascita. Il cosiddetto rock alternativo comincia ad apparire sulla bocca degli adetti ai lavori nei primi anni '90, quando MTV segna la divisione tra musica commerciale e musica di nicchia, divisione che prima era meno netta e ostentata. Alcuni 'teologi' fanno risalire la morte del rock e la conseguente diaspora nei sottogeneri, indie compreso, nel 1991, anno di uscita di [b]Spiderland[/b] degli [i]Slint[/i], considerato il primo disco post-rock della storia. Ma i generi musicali non nascono dal nulla, hanno dei punti di appoggio e dei segnali premonitori che avvisano di un cambiamento di rotta: uno di questi è un disco epocale, che a 21 anni di distanza dalla sua uscita suona ancora di una freschezza che i suoi contemporanei si sognano (segno che l'epoca che ha anticipato non è ancora finita): stiamo parlando di [b]Surfer Rosa[/b], disco d'esordio dei Pixes. [img]http://www.lib.washington.edu/media/pitchfork/images/surfer.jpg[/img] [b]PIXIES - SURFER ROSA[/b] L'influenza che i Pixies hanno avuto sulla generazione successiva è incalcolabile: il movimento garage rinasce con loro (rock grezzo e istintivo, registrato alla meglio) prendendo a piene mani da punk e hardcore, White Stripes e Artic Monkeys devono allo stesso modo tantissimo ai Pixies; i Jesus Lizard hanno preso gli stop'n'go e la voce isterica, oltre che lo stesso produttore (Steve Albini degli Shellac, altro bel personaggio) ma è soprattutto il Grunge a prendere a piene mani dal loro sound sporco e cattivo, aggiungendoci un pizzico di Heavy e distorsioni sparate a mille. Ciò è dovuto a un album orecchiabilissimo,fatto di canzoni per lo più lunghe 2 minuti. I Pixies riuscivano avevano la ricerca magica per coniugare la freschezza alla semplicità: in questo erano decisamente punk. A ciò, aggiungiamo le dinamiche interne del gruppo: i giochi di voce tra Black Francis e Kim Deal (una delle più talentuose donne della musica rock) sono frequenti e originalissimi; le tracce sono spesso condite di ironia e senso dell'assurdo. "Stridere" è il must dell'album Un esempio di ciò viene dai primi due pezzi,[b]Bone Machine[/b] e [b]Break My Body[/b]. [b]Something Against You[/b] è una frustata in faccia, [b]Broken Face[/b] farebbe impallidire qualsiasi gruppo punk, e durano appena un minuto e mezzo. Dal 5° pezzo si svolta : [b]Gigantic[/b] è cantata da Kim Deal, retta da un basso più smorto che mai e da una batteria secca. Poi è la volta del pezzo migliore dell'album, [b]River Euprhates[/b]: gli echi della Palestina sembrano felici, con quei corellini da chiesa, ma subito i Pixies provvedono a rendere il ritornello una mazza da baseball sui denti. E poi è il turno del loro pezzo più conosciuto: [b]Where is my mind[/b], ripreso dai Placebo e tornato di moda grazie a Fight Club. In effetti ci sta come il cacio sui maccheroni. [b]Cactus[/b] è straniante, mentre [b]Tony's Theme[/b] è visibilmente caricaturale, visto che parla di un supereroe di nome Tony. Comincia poi la parte messicaneggiante dell'album: i Pixies si sono formati a Porto Rico e prima di tornare a Boston hanno portato con sè un po' di Spaninglish, una chitarra acustica che entra in un po' tutti i pezzi e la follia di [b]Oh My Golly![/b] e soprattutto [b]Vamos![/b]: un connubio di musica caraibica e follie hardcore alla Husker Du, in cui Joey Santiago (chitarra) dà il meglio di sè nella violenta ricerca del feedback perfetto. Povero amplificatore... [b]I'm Amazed[/b] e [b]Brick is red[/b] non aggiungono molto a ciò che è già stato detto sui pezzi. Nella versione europea dell'album finirà come traccia bonus la suggestiva [b]Caribou[/b], altra traccia molto influente per quello che sarà l'alt-rock.


mont ventoux - 08/12/2009 alle 11:26

Bellissimo il DVD dei Nephilim, "Live in Dusseldorf", pubblicizzato nella manchette della home page. Ma Visionary Head resta inarrivabile.


W00DST0CK76 - 10/01/2010 alle 22:00

Stavolta mi sono organizzato in tempo ed ho già prenotato i biglietti per il concerto degli U2 l'8 ottobre a Roma, non sono mai riuscito a vederli dal vivo così stavolta ho giocato d'anticipo (9 mesi!). Se poi dovessi avere qualche contrattempo che anche stavolt mi impedirà di andarci c'è sempre Ebay :D


Salvatore77 - 11/01/2010 alle 06:51

[quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] Se poi dovessi avere qualche contrattempo che anche stavolt mi impedirà di andarci c'è sempre Ebay :D [/quote] No problem: me li accatto io!


pacho - 15/01/2010 alle 19:07

versione live di un gran pezzo dal testo estrememente attuale http://www.youtube.com/watch?v=PlIlG_qYDeI con parole annesse: The offered me the office, offered me the shop They said I'd better take anything they'd got Do you wanna make tea at the BBC? Do you wanna be, do you really wanna be a cop? Career opportunities are the ones that never knock Every job they offer you is to keep you out the dock Career opportunity, the ones that never knock I hate the army an' I hate the R.A.F. I don't wanna go fighting in the tropical heat I hate the civil service rules And I won't open letter bombs for you Bus driver....ambulance man....ticket inspector They're gonna have to introduce conscription They're gonna have to take away my prescription If they wanna get me making toys If they wanna get me, well, I got no choice Ain't never gonna knock ed un un bel pezzettino bello bello tirato,appena scoperto: http://www.youtube.com/watch?v=-CAD45XB5zo


Subsonico - 25/01/2010 alle 23:56

[b] DISCO DEL MESE DI GENNAIO[/b] [img]http://t3.gstatic.com/images?q=tbn:2IVrhTlresLxqM:http://wiki.litfiba.net/images/f/fa/Album_-_Aprite_i_Vostri_Occhi.jpg[/img] [i]LITFIBA - APRITE I VOSTRI OCCHI [/i] I Litfiba condividono, insieme ai CCCP, il titolo di gruppo storico del rock italiano anni '80. Ma, a differenza degli Emiliani, a livello musicale non inventarono nulla: si limitarono a essere sè stessi, nelle loro (enormi) differenze, pendendo una volta da una parte, una volta dall'altra. Liriche sognanti e romanticistiche, su bassi new wave e chitarre alla led zeppelin. Dal vivo poteva essere un macello, e lo era, ma in senso buono: la follia studiata di Pelù sul palco stava bene con la precisione di Renzulli, il basso sparato a mille di Maroccolo, la rigidità di Aiazzi e la rabbia cupa di Ringo de Palma. Per questo, l'apogeo della carriera Litfiba, quei Litfiba degli anni '80 DIMENTICATISSIMI non è uno degli album della trilogia del potere (Desaparecido/17 re / Litfiba 3), chiamati così poichè in qualche modo erano espressione di dissenso verso i totalitarismi, bensì questo live al massimo della forma, chiusura del Tour invernale, al Tenax della loro Firenze, locale entrato nella storia per questo concerto (la squadra ciclistica verrà molto dopo). Su Disco son finite solo 10 tracce, ma per fortuna il materiale video del concerto è pervenuto integro ai giorni nostri. Il concerto si apre con [b]Come un Dio[/b], parte immancabile dei concerti dei Litfiba di quegli anni. Durante il concerto verrà ripetuta 3 volte(!!!), difficile non farsi suggestionare dalla linea di basso di Marok. Pelù si presenta con giubba rossa e gonnellino e comincia il suo show gesticolare (ancora controllato in questo inizio di concerto), mentre Ghigo e Marok fumano disinvolti. De Palma è immerso nella nebbia e non si vede, ma è già a torso nudo: fa parte della categoria dei batteristi 'porci', anche se la sua precisione non si discute. "Energia, corre via, l'energia si trasformerà" Poi è la volta dell'adrenalina: [b]Resta[/b] e [b]La Preda[/b] sono due dei pezzi più tirati e 'hard-rock', lasciando presagire a quella che sarà la linea futura del gruppo senza Marok. La gente apprezza ancora tanto [b]Eroi nel Vento[/b], energica e malinconica apertura di Desaparecido. Il massimo del delirio sonico è [b]Cane[/b], probabilmente il pezzo che esalta più di tutti Ghigo e Pelù (purtroppo il video non è disponibile ma merita). [b]Univers[/b] e [b]Apapaia[/b] son due classiconi che nei testi testimoniano il passaggio di Pelù dalle droghe pesanti alla dipendenza alcolica, non tanto per riferimenti espliciti ("il mio sogno è un mare acido/e dimmi se non è reale"), ma per il no-sense ricorrente e l'interpretazione sul palco. Un'altra bella recitazione di Pelù in [b]Ballata[/b] precede il momento più alto del concerto e uno dei migliori in assoluto per il gruppo, il duo [b]Vendette/Luna[/b], con uno stacco che lascia senza fiato. Il Mariachi di vendette lascia lentamente il posto a Luna, lasciando spazio a un assolo perfetto di Ghigo. Pelù, non sapendo cosa fare in quei 2 min senza cantare, si diverte a coglionare Ghigo fingendo di suonare anche lui. Marok si diverte come un bambino, come durante tutto il concerto, praticamente. Ma poi si fa sul serio... [b]Luna[/b] si trasforma da rock'n'roll epico (si narra degli uomini alla conquista della Luna...con Pelù che interpreta il famoso occhio che indica il dito che guarda la Luna...ogni volta che lo vedo penso ad Aranciata Bottecchia!) in un sabba infernale, nel quale tutto il gruppo dà il meglio di sè, in continui crescendo e rallentando: il pezzo da solo prende più di 12 minuti, con Vendette si arriva a 17! Purtroppo il filmato si ferma a poco prima che Marok riprenda le redini del main theme e la chiusura sia fragorosa. Nel sabba, Pelù si diverte a interpretare il folle dittatore ("vi schiaccerò..come delle merde!" e giù a schiacciare. Poi, complice De Palma alla batteria, "spara" sul pubblico tipo Joker nel primo Batman). La cosa che rende questo concerto unico è che di questo sabba non esiste traccia in studio. E così come questo pezzo, molti altri sono stati rivisti e rivoltati: a differenza della tendenza di oggi, che vede spesso e volentieri i gruppi riprendere pedissequamente i pezzi salvo in rarissimi casi, pur di non essere bollati di esibizionismo. salvo qualche significativa eccezione ([b]Teatro degli Orrori[/b]). Notare anche come il pubblico sia appicicato al palco: sono ancora lontane tutte quelle transenne che renderanno sempre più difficile il contatto (ma d'altronde, deve ancora arrivare il grunge, il pogo è composto e solo ai concerti Punk/HC e di Iggy Pop la gente salta sul palco) Ehm sì, il concerto continua. Quei 17 minuti portano un fiume di riflessioni, pensieri e parole, e non ti stancheresti mai di ascoltarli.. [b]Onda Araba[/b] è uno dei pezzi più contaminati della band: con ingresso arabeggiante e stop'n'go punkettone. Da vedere. [b]Tziganata[/b] mantiene alta l'adrenalina e col ridicolo ballo di zorba finale inaugura una serie di accelerazioni alla fine dei pezzi. Pezzo da pogo matto, ma non come [b]Ferito[/b], chiusura di 17re che però dal vivo spacca molto, molto, molto di più. Qui chi era lì al Tenax non capiva più niente: il massimo dell'adrenalina. Una guerra tra Soldati Blu e Indiani. Renzulli intona la Fanfara, ma gli indiani sono forti..per attaccare! Molti morti e un ferito, prossimo a morire. Lunga coda con Marok protagonista. [b]Re Del silenzio[/b] è uno dei pezzi più amari nel del repertorio, e ti riporta coi piedi per terra. Di nuovo [b]Come un Dio[/b], stavolta più dilata e con Pelù molto più a briglia sciolta. L'energia corre sempre più via. Sta finendo. E' finita? No: [b]Istanbul[/b] e le sue suggestioni da fumetto di Corto Maltese non potevano mancare. La chiusura è affidata a un grande cavallo di battaglia, che insieme a Luna era presente nel primo EP del gruppo: [b]Guerra[/b]. La versione è molto fedele all'originale (la canzone è stata rivista più volte), quella con l'elegante basso in controtempo. Nel finale si cresce, si scappa ancora, si dà tutto: quel che resta è un frammento di memoria, una sigaretta post-coito. De Palma butta la Cassa a terra, ma è più un gesto liberatorio che rabbia. Pelù si mette ginocchioni per terra, spalle al pubbliico, cazzeggia coi suoi gutturali. Da sotto, quasi non te ne accorgi, c'è ancora lei, [b]Come un Dio[/b], ad libitum. UNa eco che piano piano svanisce, come maroccolo che 2 anni dopo se ne va dai Litfiba. Ogni tanto Ringo rientra e butta giù un altro pezzo: lui invece, ttra 3 anni, se ne andrà definitivamente, anche se la strada l'aveva già imboccata da parecchio. Quel che resterà dei Litfiba sarà altro, completamente diverso a ciò che s'è visto finora. Potra piacere o no, ma sarà diverso. Sta di fatto che oggi c'è la reunion dei Litfiba. E Marok ha giòà detto: no, grazie. pS: Non date a Pacho la possibilità di prendere per il culo anche me, grazie :D


Carrefour de l arbre - 28/01/2010 alle 21:41

:clap: sub mannaggia a te, prima mi commuovi con uno dei miei dischi preferiti dell'adolescenza e poi mi snobbi così il suo pezzo forte, quella cavlcata chiamata "louisiana"?


Subsonico - 28/01/2010 alle 22:14

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] :clap: sub mannaggia a te, prima mi commuovi con uno dei miei dischi preferiti dell'adolescenza e poi mi snobbi così il suo pezzo forte, quella cavlcata chiamata "louisiana"? [/quote] hai i ricordi annebbiati, louisiana va a chiudere Pirata (altro disco che ha turbato la mia infanzia, seppur diversissimo da questo) ;)


GiboSimoni - 10/02/2010 alle 08:20

In questo periodo sto ascoltando molto spesso, ma è praticamente da quando avevo 5-6 anni che le ascolto due canzoni che per me sono bellissime, tra le migliori del pianeta (forse esagerò lo so :)) per quanto riguarda lo stile rock, ma sopratutto i messaggi che esprimono. Queste canzoni sono I Still Haven't Found What i'm Looking For e Where The Streets Have No Name entrambi degli u2, canzoni che sembra come se li avesse scritto io, perchè sono canzoni che trapelano i miei stati d'animo, la prima come dice il titolo ancora non ho trovato ciò che sto cercando e dice tutto e la seconda poi mi da un senso di libertà unico, mi dà la forza di lottare contro tutto e tutti, ripeto canzoni meravigliosi, in quegli anni gli u2 avevano una vena quasi poetica, poi purtroppo si sono spenti, ripeto per me due canzoni assolutamente magnifich, so che esagero però le trovo bellissime :)

 

[Modificato il 10/02/2010 alle 08:22 by GiboSimoni]


pacho - 12/02/2010 alle 01:08

c'é qualcuno che ascolta/piacciono i bad brains? (domanda dopo 18 ore di lavoro in questa nuova cittá di merda solo come un cane, mi sa che sto andando in depression. ad ogni modo adesso me li metto su.)


nino58 - 12/02/2010 alle 08:24

[quote][i]Originariamente inviato da pacho [/i] c'é qualcuno che ascolta/piacciono i bad brains? (domanda dopo 18 ore di lavoro in questa nuova cittá di merda solo come un cane, mi sa che sto andando in depression. ad ogni modo adesso me li metto su.) [/quote] Se ascolti i cattivi pensieri per forza che la città (ma qual è ?) ti sembra di emme.


Subsonico - 12/02/2010 alle 10:25

[quote][i]Originariamente inviato da pacho [/i] c'é qualcuno che ascolta/piacciono i bad brains? (domanda dopo 18 ore di lavoro in questa nuova cittá di merda solo come un cane, mi sa che sto andando in depression. ad ogni modo adesso me li metto su.) [/quote] ho the meek su un cd anni '80...carina pure per me che reggae e dub li digerisco fino a un certo punto


GiboSimoni - 15/02/2010 alle 19:57

mi sa che lo postai già, però lo rifaccio, admin ti piace anche questo stile di questo cantante che ami molto http://www.youtube.com/watch?v=9a8aC1M89PE ??:Od::D


pacho - 19/02/2010 alle 00:03

I bas brains non sono certo conosciuti per i pezzi dub.Nella mia vita ci sono 3 punti fissi: la violenza sovvertitrice, milly d'abbraccio e il punk-protopunk-new wave. quando dico bad brains intendo questo: http://www.youtube.com/watch?v=fcspR0yCRLY http://www.youtube.com/watch?v=kWE9kbecx5w http://www.youtube.com/watch?v=aWWI2rGdda4&feature=related http://www.youtube.com/watch?v=rqQtoMyi2xQ http://www.youtube.com/watch?v=DsryxoX8r5I comunuqe: ho sempre avuto lust for life di iggy popo masterizzato, dove mancava l'ultimo pezzo. ebbene, stamane mi é capitato per le mani l album originale...e per mia sfortuna ho scoperto che ho passato gli ultimi 10 anni della mia vita senza conoscere sta canzone. da paura. http://www.youtube.com/watch?v=hdRfu0KTTH0

 

[Modificato il 19/02/2010 alle 00:16 by pacho]


pacho - 19/02/2010 alle 00:19

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] Gli Skiantos ad esempio cominciarono ad essere conosciuti nel 1977/78, ai tempi di "Monotono". Andavamo a vederli anche 3/4 volte l'anno, portando ai concerti verdure da lanciargli addosso (esplicitamente richieste dal gruppo... :Od: ). [/quote] e conoscendo il passato punk, mi rivaluto il bitossi


Bitossi - 19/02/2010 alle 12:13

[quote] e conoscendo il passato punk, mi rivaluto il bitossi [/quote] Io invece, che sono più cattivo, continuo a considerare orrendi i tuoi gusti musicali odierni! :Od::Od::Od: ...Admin, hai sentito l'ultimo di Gabriel con una soporifera cover di "Street spirit..."? (veramente il disco è tutto da flebo, Gabriel non penserà mica che basta rallentare i brani per renderli più intensi? :D) PS: c'è qualcosa che non va nel caricamento di questa pagina, c'è uno script di un video che fa casino...


Admin - 19/02/2010 alle 13:41

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] ...Admin, hai sentito l'ultimo di Gabriel con una soporifera cover di "Street spirit..."? (veramente il disco è tutto da flebo, Gabriel non penserà mica che basta rallentare i brani per renderli più intensi? :D) PS: c'è qualcosa che non va nel caricamento di questa pagina, c'è uno script di un video che fa casino... [/quote] No, non ho sentito l'ultimo Gabriel... magari mi cerco la cover :) (Ho tolto il video problematico, era quello dei Muppets. Ho sostituito con un link)


Admin - 19/02/2010 alle 13:41

[quote][i]Originariamente inviato da GiboSimoni [/i] mi sa che lo postai già, però lo rifaccio, admin ti piace anche questo stile di questo cantante che ami molto http://www.youtube.com/watch?v=9a8aC1M89PE ??:Od::D [/quote] :D


Bitossi - 19/02/2010 alle 13:46

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] No, non ho sentito l'ultimo Gabriel... magari mi cerco la cover :) [/quote] Eccola qui, credo sia legale, è già su un sito "ufficiale"... ;)


Subsonico - 19/02/2010 alle 14:07

Secondo voi che ci hanno lasciato di bello dal punto di vista musicale gli anni zero?


Salvatore77 - 19/02/2010 alle 23:52

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Secondo voi che ci hanno lasciato di bello dal punto di vista musicale gli anni zero? [/quote] Bella domanda. Forse non ho ancora le idee chiare sugli anni '90, quindi anche sugli anno zero dovrei pensarci un pochetto.


Bitossi - 20/02/2010 alle 11:36

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Secondo voi che ci hanno lasciato di bello dal punto di vista musicale gli anni zero? [/quote] ...zero, appunto... :Od: Scherzi a parte, bisognerebbe anche chiedersi di quale ambito musicale (e quindi genere, stile, ecc.) stiamo parlando. Per poi dirsi che, comunque, anche nell'ambito colto non è che si vedano grandi novità... pure gli originalissimi lavori di un Fausto Romitelli (purtroppo morto giovane nel 2004), che sdoganano definitivamente il rock e la musica popolare, meticciandoli con l'avanguardia e l'elettronica, prendono il via da idee del secolo scorso. Comunque lavori interessantissimi, uno per tutti "An index of metals" (2003), con i suoi spunti e campionamenti pinkfloydiani. Per rimanere nell'ambito "popolare", e comprendendo in questa definizione tutto ciò che non è colto, dal rock al jazz al pop ecc., ci sono stati diversi buoni lavori, più raramente ottimi, ma quello che è mancato ancora una volta mi pare sia stata la "novità", a meno che non si voglia nuovamente definire tale l'abbattimento forse definitivo delle frontiere fra i generi, anche questo però lascito di pensieri di almeno 30 anni fa. Se poi si aggiunge la scomparsa delle mezze stagioni, il discorso diventa drammatico... :D


dietzen - 20/02/2010 alle 12:24

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Secondo voi che ci hanno lasciato di bello dal punto di vista musicale gli anni zero? [/quote] a me in effetti ha fatto capire quanto fosse notevole la scena indie degli anni 90...


Carrefour de l arbre - 20/02/2010 alle 17:58

[quote][i]Originariamente inviato da dietzen [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Secondo voi che ci hanno lasciato di bello dal punto di vista musicale gli anni zero? [/quote] a me in effetti ha fatto capire quanto fosse notevole la scena indie degli anni 90... [/quote] Negli anni 90 ho avuto modo di assistere all'uscita di vere e proprie pietre miliari nel loro genere: DJ Shadow, i Portishead, Tricky e i Massive Attack, Jon Spencer e i primi Radiohead. Però è anche vero che sono stati un decennio di musica malinconica senza possibilità di appello.... Invece tutto sommato gli anni 00 sono stati validi: dischi al top pochissimi ma un'ampia schiera di novità godibilissime. Metaforizzando ciclisticamente, direi che è stata volata a tre tra Radiohead, che bruciano al fotofinish gli Arcade Fire, più indietro i Sigur Ros; a 30'' entrano nel velodrome un gruppetto comprendente Kings of Convenience, Radio Dept. e Atlas Sound. La pattuglia dei giovani, invece (gli elettronici The Knive, Junior Boys, Justice e Khonnor), dopo una gara d'attacco pagano la mancanza d'esperienza. I tanti (troppi) fuochi di paglia (Black Rebel Motorcycle Club e gli Interpol su tutti: che delusione!) ritirati dopo l'Aremberg.


Subsonico - 21/02/2010 alle 10:47

Carrefour, sta uscendo il nuovo dei The Knife."Tomorrow in A Year" E' in streaming gratutito qui: http://theknife.net/ preparati, bisogna mettersi con molta pazienza intanto perchè è un doppio, poi perchè è un album molto lontano da quello che facevano prima. E' una sorta di concept sull'evoluzione Darwiniana, la prima parte è una pesantissima glitcheria, la seconda invece è scandita da ritmi tribali. Ma la cosa che lascia più esterrefatti è come le due cose si coniugano con la voce lirica(!!!) della cantante. Per sentire un pezzo lontanamente similare alla The Knife vecchia maniera devi scendere fino a "Couloring of Pigeons", e già quello è un pezzo che da solo varrebbe un album (dura 11' ma potrebbero essere anche 30' per quant è bello). Sono al secondo ascolto dell'album completo e proprio per la lunghezza e la complessità del lavoro è difficile sbilanciarsi, ma mi sa tanto che è un lavoro che farà parlare di sè.


Carrefour de l arbre - 21/02/2010 alle 12:27

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Carrefour, sta uscendo il nuovo dei The Knife."Tomorrow in A Year" E' in streaming gratutito qui: http://theknife.net/ preparati, bisogna mettersi con molta pazienza intanto perchè è un doppio, poi perchè è un album molto lontano da quello che facevano prima. E' una sorta di concept sull'evoluzione Darwiniana, la prima parte è una pesantissima glitcheria, la seconda invece è scandita da ritmi tribali. Ma la cosa che lascia più esterrefatti è come le due cose si coniugano con la voce lirica(!!!) della cantante. Per sentire un pezzo lontanamente similare alla The Knife vecchia maniera devi scendere fino a "Couloring of Pigeons", e già quello è un pezzo che da solo varrebbe un album (dura 11' ma potrebbero essere anche 30' per quant è bello). Sono al secondo ascolto dell'album completo e proprio per la lunghezza e la complessità del lavoro è difficile sbilanciarsi, ma mi sa tanto che è un lavoro che farà parlare di sè. [/quote] eccellente, sub, eccellente :cincin:


Bitossi - 22/02/2010 alle 11:05

[quote][i]Originariamente inviato da Carrefour de l arbre [/i] Invece tutto sommato gli anni 00 sono stati validi: dischi al top pochissimi ma un'ampia schiera di novità godibilissime... [/quote] Scusa Ale, ma le "novità" dove starebbero? Visti anche i nomi che fai, Radiohead, Sigur Rós (uno dei gruppi più sopravvalutati della storia, imo.. :Od: - e comunque vengono dai '90 anche loro) :?


Subsonico - 22/02/2010 alle 14:10

Bitossi, il giudizio sui Sigur Ros non te lo perdonerò mai.


Bitossi - 22/02/2010 alle 14:33

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Bitossi, il giudizio sui Sigur Ros non te lo perdonerò mai. [/quote] Se vuoi te lo motivo anche... :D


Subsonico - 22/02/2010 alle 14:55

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Bitossi, il giudizio sui Sigur Ros non te lo perdonerò mai. [/quote] Se vuoi te lo motivo anche... :D [/quote] motivalo DOPO che avrò esposto le ragioni, per favore (vedrai presto)


pacho - 22/02/2010 alle 15:39

i sigur rós sono stato costretto a vederli a reykjavik e fanno davvero cadere i cojotes. l'alcool costava anche caro quindi sono dovuto stare anche abbastanza cosciente per il tutto il concerto. poi dicono che gli islandesi si suicidano e gli crollano le banche...con un groppo così, dove vuoi andare? ovviamente da mellifluo dal naso aquilino quando ho conosciuto la mia morosa, islandese, le dicevo che andavo matto per i sigur rós e bjork: in realtà mai ascoltati in vita mia e una volta ascoltati..si stava meglio quando non li avevo ancora sentiti.


Subsonico - 22/02/2010 alle 16:26

Bene, dicevamo:cosa ci lasciano gli anni '00? Secondo gli utenti di OndaRock, il sito più rappresentativo in Italia in materia di musica di qualità, il miglior album degli anni '00 è [b]Funeral[/b] degli [i]Arcade Fire[/i]. Il grosso ensemble Canadese (7 elementi fissi più alcuni turnisti) si è rivelato il più rappresentativo del nostro tempo, data la capacità di coniugare il meglio della musica odierna: una tendenza, quella della coniugazione dei generi, che ha caratterizzato il decennio più della nascita di un genere vero e proprio. L'asse del rock si è saldato sull'inghilterra, dopo che il grunge aveva turbato gli equilibri: i Franz Ferdinand inaugurano un'onda danzereccia che avrà molto seguito. Gli anni '00 cominciano sotto il segno della svolta anticommerciale dei Radiohead che ha partorito due gemelli malvagi, KID A e AMNESIAC, mentre i ragazzi cresciuti coi Radiohead andati conquistano la massa (Coldplay) e se la dividono coi Muse capitani di un'onda neo-progressiva nel loro caso molto barocca. L'America è invece soffocata dal punk rock collegiale che prende il sopravvento sul garage pur ben rappresentato (Interpol e Strokes su tutti) e deve accontentarsi delle evoluzioni dei figli degli anni '90 quali Queens of The Stone Age, dei crudi Liars e dal complicato metal progressivo dei Tool. Un'eccezione in questo panorama desolante è rappresentato dal bluesman Jack White, che tra White Stripes e Raconteurs riesce a dare un'aura più attuale al genere. L'elettronica non ancora ucciso il rock come qualcuno profetizzava, vengono fuori nuovi generi (dubstep), i popoli nordici introducono più d'altri (The Knife, Royksopp) o si rifanno agli anni '80 (Goldfrapp) mentre i gruppi transalpini Air,Daft Punk, Justice e Cassius consolidano la leggenda del French Touch. Le masse non seguono il pop se non si chiama Madonna o se dietro non c'è un hip e Kayne West l'ha capito, ma al fine della fiera non si potrà dire che Tv On The Radio e Patrick Wolf non ci abbiano provato. In Italia la triade Afterhours/Marlene/Subsonica lascia ancora qualche segnale (chi più chi meno) nella prima cinquina, poi comincia a far la puzza e lascia il posto a Verdena, Teatro degli Orrori e Baustelle. Sembra che il meglio venga fuori oggi dai cantautori e così prendono piede Capossela, Dente, Offlaga Disco Pax, Uochi Toki (questi ultimi duetti ma con un attitudine sostanzialmente cantautoriale) Le Luci della Centrale Elettrica che ci farà mettere l'apostrofo ""particolare anatomico che, se rotto, simboleggia seccatura"" davanti agli anni zero. In tutto questo marasma, una nota fuoriesce dagli schemi, portando la Musica fuori dal tempo e dallo spazio. O quasi, visto che l'Islanda, seppur lontana, è reale. Non riescono a sembrarlo invece i [b]Sigur Ros[/b], che a mio avviso con [i]()[/i] toccano la vetta di gran lunga più alta del decennio trascorso, benchè la loro musica sia una cosa parte lontano da qualsiasi genere e ardua a catalogarsi (potremmo chiamare il loro genere dream-pop, ma sarebbe riduttiva), tanto da sembrare più divina che umana. [i]ALBUM DEL MESE[/i] [b]SIGUR ROS - ()[/b] [img]http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/thumb/8/8d/Sigurros%28%29.jpg/200px-Sigurros%28%29.jpg[/img] Le due parentesi rappresentano i due lati opposti dell'album. 8 tracce, le prime 4 relativamente solari, le ultime più tese/cupe. La prima cosa che sorprende dell'album, è la totale incomunicabilità che trasmette. Artwork spoglio, niente crediti, niente titoli, niente di niente. Persino le canzoni sono cantate da Jonsi in una lingua inventata, consistente in poche sillabe, chiamata Vonenska (speranzese) e usato sia negli album precedenti che nei successivi del gruppo. Ma in questo caso prende 7 tracce su 8, e l'unica che fa eccezione non è cantata. Incomunicabilità a parole: viene lasciato tutto alla musica, tra l'altro ripetendo più volte lo stesso schema per 7 volte su 8, appunto. A dirlo sembra impensabile che un album del genere sia riuscito a colpire così forte. La [b]prima traccia[/b] è uscita come singolo, trascinata da un apocalittico video di Floria Sigismondi. I Sigur Ros sono sostenuti dal quartetto archi Amina, come si può vedere. 4 accordi, non c'è molto altro da dire. L'atmosfera creata non è facile da raccontare a parole. La seconda traccia è un più canonico blues rumorizzato. Qui, a differenza della prima, c'è la batteria, altra caratteristica simpatica dell'album: molto minimale, tranne alla fine, e ben poco banale. L'impressione, ascoltando, è sempre quella che manchino dei colpi. Ma poi è il turno della [b]terza traccia[/b], probabilmente la più famosa, quella che ancora a lungo resterà la composizione più bella del ventunesimo secolo. L'ingresso dell'E-Bow stravolge il concetto di piacere sonoro, arrivando dove con una strumentazione normale non si può arrivare. La quarta traccia, nota come [b]The Nothing Song[/b], era già edita, e deve la sua popolarità al film Vanilla Sky nella quale è presente anche Svefn-G-Englar del precedente album dei Sigur Ros. Trenta secondi di silenzio, e poi comincia la seconda parte. La quinta traccia lascia molto spazio a influenze più classiche e alle Amina, risultando meno devastante di ciò che avverrà dopo. Il sabba della sesta traccia, un altro esercizio di E-Bow (chitarra modificata in modo tale da poter essere suonata con un arco di violino) prelude ai terrifcanti 13 minuti della settima traccia, ribattezata "Death Song" non a caso. Qui una versione più accelerata. L'[b]ottava traccia[/b], ribattezzata Pop song, è la più vicina alla musica attuale. E' una bella cavalcata progressiva dove la batteria ha finalmente libero sfogo, chiusura poghereccia di un album complessivamente molto lento nei tempi. La chiave del successo dei Sigur ros non sarà mai univoca, per via della soggettività meritocratica dell'arte musicale. Ma se tanti canali della mente sono stati aperti, lo si deve soprattutto al sound unico e inimitabile che il gruppo è ruscito a creare coniugando l'e-bow con un certo tipo di pop. A questo punto si potrà ignorare che magari le trame non sono per niente complicate , le linee di basso son ridicole e gli arpeggini di piano son molto similari tra loro. I Sigur Ros sono unici anche nella loro forma di successo, molto subdola seppur universale. L'uomo della strada magari non li conosce, ma ha la possibilità di ascoltare la loro musica vedendo un film di successo (Vanilla Sky), Guardando uno spot commemorativo dell'11 settembre, un servizio di studio aperto o anche guardando il festival di Sanremo (ebbene sì...la sigla è una canzone dei Sigur Ros). Nella memoria degli anni '00, seppur in questa maniera nascosta, ci saranno anche loro. Passo la parola al diavolo... :Od:


Carrefour de l arbre - 22/02/2010 alle 18:33

Lapidiamo Pacho e Bitossi con le pietre di Mons-en-Pèvele! :D Scherzi a parte, a me i Sigur Ros piacciono, e tanto. Certo non sono dei mostri di allegria, ma certi pezzi sono decisamente emozionanti (Per me la "untitled # 3" è meravigliosa: un crescendo che sembra debba esplodere da un momento all'altro, e che non esploderà mai). O Staralfur: sarà che "Le avventure acquatiche di Steve Zissou" è uno dei miei film preferiti, ma la scena finale con questo brano è straordinaria (mai come "Lost in translation", ma siamo lì). @Bitossi. Per novità non intendevo tanto uno stile o un genere unico, quanto una ventata di aria fresca rispetto ai depressi anni 90. Ho ballato il pop svedese divertendomi certamente di più di quando a 18 anni ballavo una musica incazzosa/depressa (RATM, Nirvana, Faith No More). Però permettimi che i Radiohead post 2000 sono tutta un'altra cosa rispetto a quelli pre 2000: Creep la potevano tranquillamente scrivere anche i Muse, Idioteque certamente no. P.S. Solo da un punto di vista elettronico si è vista qualche novità. P.P.S. Sub, gran bel lavoro.


Bitossi - 23/02/2010 alle 00:06

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Passo la parola al diavolo... [/quote] Be', qui agli inferi ce la ridiamo abbastanza su espressioni musicali come quella dei Sigur Rós... Come dire... noi diavolacci siamo soprattutto interessati alla dannazione di anime appartenenti al regno dei viventi adulti, e invece tutto quello che ci arriva dal groppuscolo islandese ci rimanda spesso al mondo infantile, ancora più spesso a quello del prenatale, o peggio dell'embrionale, o peggio ancora ad una dimensione "favolistica", quasi da pre-concepimento. Non propriamente il nostro campo d'intervento privilegiato... Insomma, intellettualizzando un po' (ma non troppo!) l'efficacia icastica della definizione di Pacho (fan cascare i cojotes... :Od: ), e aiutati da alcuni precisi riferimenti anche extramusicali (copertine, titoli e non-titoli, ecc.), notiamo: - comunicazione pre-verbale (nel cantato, soprattutto nel disco "tra parentesi", manca solo un cicca-cicca-mei-mei...) - suoni galleggianti e spesso confusi in una sorta di liquido amniotico, al cui interno non si sente battere alcun cuore... - riff da carillon (nei quali al massimo si nota un notevole debito, o meglio, per rimanere in tema, eredità genetica verso i Pink Floyd...) - frequente ripetitività e monotonia quasi cellulari, come se il processo di mitosi non fosse ancora iniziato... :P Proprio come qualcosa di ancora non nato, o in alternativa di appena nato, ma più spesso come detto addirittura di non concepito, che quindi nome non ha... Conclusione: che si decidano a svilupparsi, ed eventualmente a passare nel mondo dei "dannabili", altrimenti consiglieremmo un aborto terapeutico... :Od:


Subsonico - 23/02/2010 alle 11:21

quasi quasi ti perdono dopo questo intervento (anche perchè hai saputo dire meglio di me perchè i sigur ros piacciono) Quasi però ;) Seriamente, ora che mi ricordo nel video di Svefn-G-Englar dei ragazzi down interpretavano degli angeli. Nella maggior parte dei video dei sigur ros, i protagonisti sono bambini. Fa eccezione solo Hoppipolla, però lì ci sono vecchi che si comportano da bambini :) Angeli, bambini, down, grandi che si comportano da bambini. Mica tanto capata in aria la tua visione, Bitossi. Solo che per me è un punto di forza: troppo facile far musica da grandi, un po' meno far musica che fa tornar bambini. PS : Il riferimento Dio/Diavolo non è dovuto solamente all'immagine paradisiaca dei Sigur Ros: ultimamente ho assistito a un concerto dei [b]Musica per Bambini[/b] che solo concerto non è, è una pièce teatrale con stacchetti musicali. E che stacchetti: immaginate il vitello dai piedi di balsa in versione grindcore... Morale della favola: una serata da non dimenticare mai, coglionato il pubblico tutto, Caparezza compreso, uno spettacolo che vi consiglio di vedere quando passerà dalle vostre città. Potrebbe piacere anche a Pacho ;)


Carrefour de l arbre - 23/02/2010 alle 21:02

Qualche altro disco interessante uscito negli anni 00: The greatest - CAT POWER Tower of love - JIM NOIR Akron/Family - AKRON/FAMILY The hardest way to make an easy living - THE STREETS A certain trigger - MAXIMO PARK Un disco che andrebbe messo in filodiffusione in ogni città del globo: Night falls over Kortedala - JENS LEKMAN Una citazione anche per una canzone che non mi stanco di ascoltare Roscoe - MIDLAKE http://www.youtube.com/watch?v=JDL9bXlwbM4


bianconiglio - 25/02/2010 alle 16:14

Leggo sull'ultimo numero di Rolling Stone (che x la verità non compravo più da un pezzo) che Ginger Baker, batterista dei mitici Cream, ha un passato da ciclista! Riporto testualmente: -...da ragazzino Ginger sogna di partecipare e vincere il Tour de France. Con quella prospettiva, macina ogni giorno chilometri e chilometri in sella alla sua bicicletta. Il sogno si infrange però nel 1956, quando, durante una gara cittadina, l'allora 16enne Ginger viene investito da un taxi. Poco tempo dopo, a un party, un amico gli chiede se per caso non gli andasse di provare a suonare la batteria."Sembrava tutto così incredibilmente naturale", ricorda Baker. "Pareva che quello strumento l'avessero costruito su misura per me. E il duro allenamento in bicicletta mi é stato utile in termini di forza e resistenza."-


pacho - 13/03/2010 alle 11:30

ancora impagliatissimo dagli amari di ieri sera, stamattina mi sveglia l'autoparlante di una macchina che annuncia la presenza di franco giordano per sponsorizzare un partito. la tentazione di gettare una scodella di piscio dalla finestra o andare oggi da giordano a fargli i complimenti...per la faccia di tolla di farsi ancora vedere in giro, era forte. Alla fine ho optato per l'ascolto dell'album piú bello del punk rock degli ultimi 15 anni: And Out Came The Wolves dei Rancid.


Subsonico - 15/03/2010 alle 18:03

aaah...Sto morendo :Od::Od::Od::Od::Od::Od::Od::Od:


W00DST0CK76 - 22/03/2010 alle 22:45

Mi sto godendo su rai 2 il concerto di Dalla e De Gregori.


EugeRambler - 07/04/2010 alle 00:05

Io ho scelto quello meno famoso, ed è stato un successone. Quasi 2 ore (con un unico disco inciso, da poco più di 30 minuti) veramente emozionanti. da http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/musica/articolo/lstp/179892/ [b]Vasco vs Vasco [/b] [i]Stesso nome ma generi diversi Blasco e Brondi: sfida a distanza [/i] TORINO C\'è un Vasco che conoscono tutti. Vale 12.000 persone a notte per otto sere di aprile al Palasport Olimpico. La prima è oggi, con le note del brano di apertura, «Un gran bel film», annunciate alle 21. E poi c\'è un altro Vasco. Di cognome Brondi, ventisei anni, un nome d\'arte da far venire i brividi a Filippo Tommaso Marinetti: Le Luci della Centrale Elettrica. Lui sarebbe felice se di spettatori questa sera alla Sala Espace se ne radunassero mille. Ha canzoni storte, malate; parlano di neon e ipermercati, di camerette e d\'angoscia, di politica che non c\'è più. Ha in testa il blues e la new wave, nel petto il rock\'n\'roll e la lezione di Rino Gaetano. «Vasco Rossi non fa parte del mio percorso di formazione - spiega Brondi -, con gli amici si ascoltavano altre cose. Però sento la forza dell\'icona, mi incuriosisce il personaggio, quando parla svela pezzi di sé stesso che non ti aspetti e non sono mai banali. È come la Gioconda, te la immagini enorme poi vai al Louvre e sei ipnotizzato da un quadretto di 77 centimetri per 53. Il Vasco in carne e ossa è più interessante dei suoi dischi». Per Le Luci della Centrale Elettrica quello odierno è al tempo stesso un ritorno sotto la Mole e un debutto: «A Torino ho trovato gente che ha creduto in me fin dall\'inizio, quando non mi conosceva nessuno. Hiroshima Mon Amour mi ha mandato allo sbaraglio con passione e lo Spazio 211 pieno mi ha dato un\'iniezione di fiducia. Ora porto con me tre archi, non mi era mai successo ma non è strano, per ogni tour cambio organico, cerco sensazioni nuove». Le radici del giovane ferrarese affondano nel rock alternativo, e da lì provengono anche i musicisti che lo accompagnano alle 21 nella sala di via Mantova 38: Rodrigo D\'Erasmo è un pilastro degli Afterhours, Stefano Pilia lavora con i Massimo Volume, Guglielmo Ridolfo Gagliano suona di solito con Paolo Benvegnù. «Mi piace il suono che esce dai loro archi, non è per niente acustico, anzi, direi che questo è il mio concerto più elettrico di sempre. Distorto e melodico». Potrebbe essere la strada per il nuovo disco, attesissimo dopo che «Canzoni da spiaggia deturpata» si è aggiudicato nel 2008 il Premio Tenco alla migliore opera prima. «I pezzi grosso modo ci sono, mentre correvo a suonare in tutta Italia ho scritto e lavorato molto. Credo di essere maturato, ho acquisito sicurezza; prima tendevo a mettere tutto in ogni canzone e a urlare, adesso canto e mi servono meno parole, i brani hanno più identità. Però non c\'è fretta, il 2011 potrebbe essere l\'anno giusto per uscire con il cd». Nel frattempo, Brondi ha scritto anche un libro, esito del suo lapidario blog: «Cosa racconteremo di questi "particolare anatomico che, se rotto, simboleggia seccatura" di Anni Zero». Diventati nel frattempo gli Anni Dieci, stando al calendario. Si avverte un salto emotivo?


pacho - 10/04/2010 alle 17:51

ragaz, ho appena scoperto che vicino casa mia, oddia a 40 km, suonerá il mio gruppo preferito, gli stiff little fingers. ancora non ci posso credere.peccato che in sta citta di m..non conosca nessuno. non importa: autobus, concerto e poi domattina aspetto il ritorno alle 7. non me li perderei per nulla al mondo? ps: non é che c'équalcuno di ancona che va giu a vedere il concerto?:D da paura: http://www.youtube.com/watch?v=1OIzhiQf490

 

[Modificato il 10/04/2010 alle 18:28 by pacho]


Subsonico - 10/04/2010 alle 18:08

Vasco Brondi 2 ore?? Ma quanti bis ha fatto?


EugeRambler - 11/04/2010 alle 17:55

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Vasco Brondi 2 ore?? Ma quanti bis ha fatto? [/quote] Nessuno, giusto una cover iniziale dei CCCP e una finale di De Andrè.


Subsonico - 11/04/2010 alle 21:59

[quote][i]Originariamente inviato da EugeRambler [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Vasco Brondi 2 ore?? Ma quanti bis ha fatto? [/quote] Nessuno, giusto una cover iniziale dei CCCP e una finale di De Andrè. [/quote] quando l'ho sentito io (settembre-fiera del levante) era giusto riuscito ad allungare il brodo recitando un testo di una prigioniera del carcere di trani. Durata complessiva 1 ora ma avrebbe voluto far di più (dovevano chiudere la fiera) ed aveva soltanto una violoncellista, non lo squadrone sopra citato..


Subsonico - 13/04/2010 alle 23:22

Dovevo pubblicarlo a Pasqua, visto che era a tema, ma poi coi problemi del forum ho lasciato perdere..però merita: [i]ALBUM DEL MESE:[/i] [b]FABRIZIO DE ANDRE’ – LA BUONA NOVELLA[/b] [img]http://discografia.dds.it/immagini/labelgallery/scheda_buonanovellaorig1web.jpg[/img] La Buona Novella è il quarto album di Fabrizio De Andrè, risalente a quasi 40 anni fa, da un’idea di Roberto Danè, produttore discografico. La buona Novella è un album che nella sua epoca (post-sessantottina) fu ritenuto anacronistico da parte della critica, ma alla domanda del perché De Andrè avesse scelto Gesù come soggetto del suo concept, Faber rispondeva semplicemente: “Perché è stato il più grande rivoluzionario della storia!” La visione di De Andrè, anarchico dichiarato, è ovviamente laica e umana. I testi sono tratti esclusivamente da vangeli apocrifi, che risaltano personaggi che nei vangeli canonici risultano minori se non assenti (in particolar modo i ladroni Dimaco e Tito). Lato A e lato B sono idealmente divisibili: Nella prima parte viene seguita la crescita di Maria da bambina a donna fino al concepimento, nella seconda la “Via crucis” di Gesù.


Subsonico - 13/04/2010 alle 23:23

**LATO A** Un [b]Laudate dominum[/b] introduce all’album: nell’[b]Infanzia di Maria[/b] viene raccontata la non adolescenza di una bimba che, alle prime mestruazioni, deve esser affidata a un marito secondo la tradizione ebraica, non importa di che età sia: il più importante filo conduttore lungo l’album è la protesta contro l’ordine costituito, all’epoca impersonificato dai Farisei. Che ovviamente non ci fanno una bella figura. Lo stile musicale spoglio è una scelta ben precisa, che rende l’album un ‘recitativo’. Col [b]Ritorno di Giuseppe[/b] si narra il bisogno di affetto, ma più che altro di protezione, di una bambina lasciata da sola in conseguenza alle tradizioni del tempo. L’annunciazione è esplicitata nel [b]Sogno di Maria[/b], che precede un breve e soave [b]Ave Maria[/b].


Subsonico - 13/04/2010 alle 23:23

****LATO B***** Non c’è dubbio, il lato B è musicalmente più stimolante, oltre che vivace. La sterzata è piuttosto forte, ricordando l’epoca e il genere: [b]Maria nella bottega del falegname[/b] ha la visione della croce che ucciderà suo figlio. Una beffa, pensando al mestiere di suo padre. E’ l’episodio più pop (anzi direi più “Gen verde” ) dell’ album. La PFM sta portando in tour questo album in una versione più vivace, e ha trasformato questa traccia in un cavallo di battaglia (Pagani suonava il flauto nell’originale). L’hanno resa un po’ più ‘prog’ snaturandone il cupo che caratterizzava l’originale. La [b]Via della Croce[/b] è il pezzo più critico, quasi che la salita al Golgota propiziasse i mali pensieri di un Gesù tentato costantemente di mollare per terra la croce visti i demeriti di coloro per i quali aveva lottato. [b]Tre Madri[/b] è un pezzo toccante: le croci sono innalzate e le madri dei ladroni chiedono a Maria cosa abbia da piangere, visto che il suo figlio risorgerà: bella la domanda e bella la risposta di Maria. Una delle parti più toccanti dell’album. Ed ecco la più famosa: [b]Il testamento di Tito[/b]. C’è poco da aggiungere, è uno dei pezzi più famosi di De Andrè, forse l’unico di questo album giunto alla popolarità. Da quel che ho capito, Tito dovrebbe essere il buon ladrone, anche se il suo ‘pentimento’ in questa versione è più sofferto e polemico di quello della versione canonica. L’album si conclude con [b]Laudate Hominem[/b], un canto corale tutt’altro che banale e decisamente sperimentale, nel quale De Andrè esplicita l’esigenza di guardare Gesù come un uomo e non come figlio di Dio. Le voci dei bassi vengono fuori a raffiche, come l’eco lontana dei Farisei che imperversano. Un album molto coraggioso, testimoniante la volontà ‘ostinata e contraria’ di De Andrè, e preludio al grande successo di “Non al denaro, né all’amore né al cielo”, ma anche una prova di scrittura fenomenale, una delle vette più alte del cantautorato italiano.


Bartoli - 15/04/2010 alle 14:11

Quanto è bello questo nuovo cd di Slash :clap:


Subsonico - 16/04/2010 alle 10:48

ieri sono stato al mio primo concerto (probabilmente unico) degli Afterhours, in chiusura della tournèe nei teatri, al restaurato Petruzzelli di Bari. Ma non si può parlare solo di un concerto, solo di lettura, solo di teatro: è stata arte. Vi posto una scaletta, per quello che mi ricordo: "Armida e la realtà" lettura di Flaiano "dei timbri e dei ladri" idem (con sottofondo di Ci Sono Molti Modi Tarantella all'inazione Musicista contabile Tutto fa un po' male Senza Finestra Posso avere il tuo deserto? Simbiosi (con reading di Vasco Brondi aka. Le Luci della centrale elettrica) Vasco Brondi - (un pezzo sull'andarsene via da Ferrara, magari Euge o Dietzen sanno quale) Oceano di Gomma (cantata da Vasco Brondi) 1.9.9.6 Un pezzo in inglese a me ignoto Varanasi baby Punto G Reading "Le Iene", autore ignoto Ballata per la mia Piccola Iena Pelle Ritorno a casa ***** Il Paese è Reale Sketches a cura di Antonio rezza ( con gli artisti presenti complici) ****** Cover di Sparklehorse (morto di recente) La vedova Bianca E' solo febbre Il Mio ruolo. Presenti, oltre ai sopra citati, un quartetto d'archi (Gnu Quartet) davvero fenomenale. Praticamente c'è mezzo "Hai paura del buio"..goduria


EugeRambler - 16/04/2010 alle 10:58

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Vasco Brondi - (un pezzo sull'andarsene via da Ferrara, magari Euge o Dietzen sanno quale) [/quote] Forse questo? [i]"Tu mi dicevi “da questa città ce ne dobbiamo andare tutti e due, e soprattutto io” dicevi, un miliardo di bar, bar dappertutto, e camminando verso casa mia ero così allegro che ero sorpreso, la città era desertica, e non ci ricordavamo dove avevamo parcheggiato la nostra astronave con i pneumatici lisci, ti ricordi delle sportellate sul cuore? Di certi cieli bianchi sproporzionati, e i tuoi occhi come certi cieli, neri, come i nostri vestiti, e dalla finestra del tredicesimo piano della casa popolare dove si è trasferita tua madre si vede tutta Ferrara, dal castello al grattacielo, e l’insegna luminosa dell’Ipercoop, delle luci enormi che ci sposavamo alla finestra come fossimo a Las Vegas, e poi, e poi ci troveremo come le star nei peggiori bar a lavorare, o nell’autogrill di Ferrara Nord a dormire, e il treno regionale per Bologna sembrava la Transiberiana e tutti morivano sulla superstrada per il mare, ci cadevano in testa le stelle inchiodate male, chissà quando tornerà l’estate di tre anni fa, cercando con il metaldetector le catenine e i desideri sulle spiagge dei lidi ferrarese, e gli stessi tragitti, i cortei nei corridoi della casa dei tuoi genitori, e le bici rubate le coloreremo ancora di verde militare per nasconderci a scopare al parco Massari, questa città non ci morirà tra le braccia, il parcheggio dietro al petrolchimico, a tirarci dei calci e a tirarci dal naso i calcinacci e le sere, lavare il cielo con la candeggina perché fa buio presto, sputavamo delle stelle, dal terzo piano sull’hinterland ma era proprietà privata, era tutta proprietà privata, penso, pensa se adesso nevicasse, saremmo tutti più tranquilli, in questa città che dicevi che ti sembrava un congelatore, questa città sotto il livello del mare, e i cubetti di porfido che ci sono in piazza li staccheremo uno ad uno per farci delle bancarelle di braccialetti, mi dicevi, ce ne dobbiamo andare tutti e due, e soprattutto io, dicevi, io ho scritto per terra col catrame che ti penso raramente, come back september come quando ci svegliavamo in tre nel letto con le braccia informicolate, in piena pianura padana ma col fuso orario del giappone ero un cameriere vestito bene, e quella casa ora è un cantiere, e non ci resta che scoppiare a ridere, a dirotto, avevamo l’inesperienza necessaria per andarecene, “avevamo l’inesperienza necessaria per andarcene”, dicevi, e ce ne siamo andati tutti e due, e soprattutto tu." [/i]


Subsonico - 16/04/2010 alle 11:02

esatto. ce l'ha un titolo?


EugeRambler - 16/04/2010 alle 11:04

Non ne ho ideea. Bisognerebbe vedere il libro.


Carrefour de l arbre - 16/04/2010 alle 19:43

porca put.tana sub, mi fai scoprire che mark linkous degli sparklehorse è morto. Mi dispiace molto, il disco "vivadixie......plot" del 1996 fu molto molto bello


febbra - 24/04/2010 alle 13:22

Mi permetto di segnalare due album: [b]'Secret Samadhi'[/b] (1997) dei Live e [b]'Host'[/b] (1999) dei Paradise Lost. :pss: :hippy:


GiboSimoni - 29/04/2010 alle 18:20

e di Eugenio Finardi che ne pensate? ultimamente lo sto ascoltando spesso, specialmente extraterrestre!


forzainter - 29/04/2010 alle 18:44

Ascolto molto la radio , nelle ultime settimane mi piace tantissimo una canzone di una giovane cantante americana Diane Birch - Nothing but a miracle http://www.youtube.com/watch?v=gqZ_15A6G8E Ha scritto sia le musiche che le parole di tutto il disco


bianconiglio - 09/05/2010 alle 18:12

[quote][i]Originariamente inviato da GiboSimoni [/i] e di Eugenio Finardi che ne pensate? ultimamente lo sto ascoltando spesso, specialmente extraterrestre! [/quote] Splendida metafora sull'eroina


bianconiglio - 09/05/2010 alle 18:16

So che il nuovo album (si dice ancora così?) di Tetes De Bois è interamente dedicato alla bicicletta (anche al ciclismo agonistico vero e proprio, es.: "Alfonsina e la bicicletta"). Qualcuno l'ha sentito?


GiboSimoni - 09/05/2010 alle 20:40

[quote][i]Originariamente inviato da bianconiglio [/i] [quote][i]Originariamente inviato da GiboSimoni [/i] e di Eugenio Finardi che ne pensate? ultimamente lo sto ascoltando spesso, specialmente extraterrestre! [/quote] Splendida metafora sull'eroina [/quote] veramente è quello il senso??!!! Io pensavo che il senso della canzone fosse legato a una persona che non si trova bene perchè la gente non lo valuta per cio che è ma lo valuta per ciò che appare


bianconiglio - 09/05/2010 alle 23:46

[quote][i]Originariamente inviato da GiboSimoni [/i] [quote][i]Originariamente inviato da bianconiglio [/i] [quote][i]Originariamente inviato da GiboSimoni [/i] e di Eugenio Finardi che ne pensate? ultimamente lo sto ascoltando spesso, specialmente extraterrestre! [/quote] Splendida metafora sull'eroina [/quote] veramente è quello il senso??!!! Io pensavo che il senso della canzone fosse legato a una persona che non si trova bene perchè la gente non lo valuta per cio che è ma lo valuta per ciò che appare [/quote] A dire la verità è una mia idea, motivata però dal fatto che in quegli anni Finardi aveva avuto grossi problemi con la droga.


GiboSimoni - 11/05/2010 alle 20:20

[quote][i]Originariamente inviato da bianconiglio [/i] [quote][i]Originariamente inviato da GiboSimoni [/i] [quote][i]Originariamente inviato da bianconiglio [/i] [quote][i]Originariamente inviato da GiboSimoni [/i] e di Eugenio Finardi che ne pensate? ultimamente lo sto ascoltando spesso, specialmente extraterrestre! [/quote] Splendida metafora sull'eroina [/quote] veramente è quello il senso??!!! Io pensavo che il senso della canzone fosse legato a una persona che non si trova bene perchè la gente non lo valuta per cio che è ma lo valuta per ciò che appare [/quote] A dire la verità è una mia idea, motivata però dal fatto che in quegli anni Finardi aveva avuto grossi problemi con la droga. [/quote] su youtube ho letto molti commenti di molta gente che sostiene come te che sia quello il significato, effettivamente rileggendo bene la seconda e terza strofa, ci calza perfettamente la metafora sull'eroina


Garda Bike - 16/05/2010 alle 22:55

Lutto nel mondo dell'heavy metal: E' morto Ronnie James Dio, ex voce dei Black Sabbath, dei Rainbow e degli Heaven & Hell.


goldfrapp68 - 17/05/2010 alle 19:53

[quote][i]Originariamente inviato da Garda Bike [/i] Lutto nel mondo dell'heavy metal: E' morto Ronnie James Dio, ex voce dei Black Sabbath, dei Rainbow e degli Heaven & Hell. [/quote] Era un mio mito quando ero ragazzino....:( R.I.P.


Camoscio Madonita - 19/05/2010 alle 22:02

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Dovevo pubblicarlo a Pasqua, visto che era a tema, ma poi coi problemi del forum ho lasciato perdere..però merita: [i]ALBUM DEL MESE:[/i] [b]FABRIZIO DE ANDRE’ – LA BUONA NOVELLA[/b] [img]http://discografia.dds.it/immagini/labelgallery/scheda_buonanovellaorig1web.jpg[/img] La Buona Novella è il quarto album di Fabrizio De Andrè, risalente a quasi 40 anni fa, da un’idea di Roberto Danè, produttore discografico. La buona Novella è un album che nella sua epoca (post-sessantottina) fu ritenuto anacronistico da parte della critica, ma alla domanda del perché De Andrè avesse scelto Gesù come soggetto del suo concept, Faber rispondeva semplicemente: “Perché è stato il più grande rivoluzionario della storia!” La visione di De Andrè, anarchico dichiarato, è ovviamente laica e umana. I testi sono tratti esclusivamente da vangeli apocrifi, che risaltano personaggi che nei vangeli canonici risultano minori se non assenti (in particolar modo i ladroni Dimaco e Tito). Lato A e lato B sono idealmente divisibili: Nella prima parte viene seguita la crescita di Maria da bambina a donna fino al concepimento, nella seconda la “Via crucis” di Gesù. [/quote] noto solo ora questo thread...La Buona Novella è uno degli album di De Andrè che preferisco assieme a Storia di un Impiegato e Non al Denaro ne all'Amore ne al Cielo. Ci andrò pesante ma l?"Ave Maria" presente in quest'album non ha nulla di invidiare a quella di Schubert. E con "Il sogno di Maria" il buon Faber raggiunge vette poetiche altissime! Album che consiglio a tutti. Ora per onorare la mia presenza in Spagna vorrei presentarvi un cantautore spagnolo molto noto ed apprezzato epr i suoi testi mai banali: Joaquin Sabina. Quella che segue è la sua canzone più nota: http://www.youtube.com/watch?v=odXqBrb6ctI


EugeRambler - 20/05/2010 alle 22:43

:D [img]http://sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-snc3/hs313.snc3/28308_1496235086289_1246460071_1402445_6309897_n.jpg [/img] [img] http://sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-snc3/hs313.snc3/28308_1496235766306_1246460071_1402458_7513507_n.jpg[/img]


nino58 - 21/05/2010 alle 08:45

Chi sono quei quattro lì, i Beatles ?


Garda Bike - 25/05/2010 alle 00:00

ultimamente in campo musicale, specialmente quello rock-metal, sono accaduti diversi lutti e a pochi giorni dalla scomparsa di Ronnie James Dio ci lascia pure il bassista degli Slipknot Paul Gray. :(:(


Abajia - 25/05/2010 alle 01:51

Della morte di Ronnie ho saputo due sere fa, quasi casualmente. La voce più metal ch'io conosca. http://www.youtube.com/watch?v=LmSt1oEIshE Ciao, Ronnie.


Subsonico - 09/06/2010 alle 23:36

la Colonna sonora del viaggio con Grassi alla Kobram: Andata: Yume Bitsu Rolling Stones Cure (Disintegration) Blur (13) Trainspotting OST Ritorno Velvet Underground & Nico Dente (L'amore non è bello) Noir Desir (Des visages des figures) Doors Tim Buckley figa eh???


pacho - 13/06/2010 alle 15:21

sto scrivendo una cosa contro i sindacati corrotti e filo-liberisti in Italia. I black flag mi conciliano il lavoro http://www.youtube.com/watch?v=Av-6HPNBf6g


plata - 21/06/2010 alle 21:48

Mercoledì scorso sono stato a Parigi per il mio primo concerto dei Bon Jovi. È stata un'esperienza incredibileche mi ha devastato il fisico per qualche giorno e lasciato dentro mille emozioni. Il concerto è stato bello, scaletta a dire il vero non esaltante a confronto di altre date ma la presenza di un paio di canzoni cantate raramente mi ha reso soddisfatto. E poi era il mio primo loro concerto cavolo, mi sarebbe piaciuto comunque! Alle 9 inizia l'attesa per il concerto. Io e l'amico LP andiamo a farci dare il numero riservato a quelli del fan club per l'entrata anticipata. Ci dicono di tornare alle 12. Allora breve visita ai giardini di Lussemburgo per pura curiosità personale/deformazione scolastica (e spero lavorativa un giorno). Poi si torna lì alle 11.30 e inizia l'attesa lunghissima. Il palazzetto è bellissimo, non ha pareti esterne ma dei pendii fortemente inclinati con parto all'inglese. Si prova a sdraiarsi ma si scivola, nulla da fare. Ovviamente bere poco perchè poi dentro è un casino. Alle 6 iniziamo a entrare. La security mi fa buttare via la mia bottiglia, potrei comprarne una piccola dentro ma non c'è tempo. Muoversi. Svelti. Tra un pardon e l'altro guadagnamo quasi la transenna, appena una fila di persone davanti. Perfetto. Passa un paio di minuti e dietro c'è già il mondo. Da lì non si scappa più, gomiti pronti per mantenere la posizione. Mai riuscito così bene in vita mia. Come opener ci sono gli One Republic. Iniziano a suonare quasi nell'indifferenza, escono nel delirio. Bravi davvero. Alle 21 si spenge tutto. Parte l'intro al buio che è una figata pazzesca. Un crescendo continuo, immagini sui megaschermi mobili. Poi arriva il beat e inizia tutto. Il megaschermo si alza e dietro ci sono loro. In prima linea il chitarrista, il mio mito vivente. Dal niente mi ritrovo con gli occhi lucidi. Tutti i dolori che avevo si spengono e da lì non è che mi ricordi molto. Di sicuro la sete, la gola secca, quasi impossibile cantare a fine concerto, quasi dolore. E poi la follia, lo scatenarsi sui pezzi degli anni d'oro, la relativa calma sui pezzi degli ultimi dieci anni che mi prendono circa 1256348512 volte meno. Insomma un delirio. Un'esperienza. Avere avuto a che fare nello stesso giorno con persone che arrivavano da mille posti europei diversi non ha uguali. La continua riprova che sapere l'inglese è fondamentale. L'attesa, il vento impossibile del nord fuori dal Bercy, il caldo soffocante dell'interno, l'aria che non c'è, l'acqua come sogno, il dolore, il sudore... il Rock, that's all. PS: quando è partito il solo di Wanted credevo veramente di morire.


Admin - 25/07/2010 alle 03:13

Porca miseria, che botta di malinconia: http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2010/07/24/news/rolling_stones-5795142/?ref=HREC2-4 Cioè, fanno bene, ma che malinconia :gluglu:


Carrefour de l arbre - 25/07/2010 alle 11:11

Ieri sera gran concerto dei Kings of Convenience a "Ferrara sotto le stelle", in Piazza Castello. Hanno suonato veramente bene, a tratti meglio che su disco, con un'ottima acustica. Nota stonata, non hanno fatto Failure :OIO Colgo l'occasione per fare i miei complimenti agli organizzatori di "Ferrara sotto le stelle", ogni anno propongono buoni nomi a prezzi non eccessivi, e in una location splendida (per me Ferrara è la città più bella dell'Emilia Romagna, meglio anche di Bologna e Parma)


Abajia - 12/08/2010 alle 02:10

Somiglianza - scrivo di qua perché è più probabile che il principale destinatario del post legga: Fabiè, noti (come me :D ) una qualche affinità somatica tra il wrestler Chris Jericho (foto) e "qualcuno di tua conoscenza" (in versione ultimo biennio, soprattutto)? :D [img]http://www.accidentalsexiness.com/wp-content/uploads/2010/06/Chris_Jericho.jpg[/img] (accidentalsexiness.com) :cool:


plata - 13/08/2010 alle 15:47

Andrea, ma ti riferisci a me?


Abajia - 13/08/2010 alle 15:50

Yes! Appunto, dicevo: noti che Jericho somigli a... qualcuno? :D


plata - 13/08/2010 alle 16:00

Lo sguardo è praticamente identico a quello di una delle persone che più odio al mondo, perchè con le sue idee poppettare e di gestione dittatoriale ha distrutto qualsiasi nota di merito della mia band preferita. Però sotto sotto gli voglio anche bene. Ha praticamente scritto da solo quasi tutti i testi del mio album preferito :D


Abajia - 13/08/2010 alle 16:08

Ma io mi riferisco proprio a Giovanni Bongiovanni! :D Forse la foto non rende granché la somiglianza. :P


plata - 13/08/2010 alle 22:02

Si si, mi riferisco anche io a lui. Solo che non è il massimo per le mie simpatie :D


Abajia - 14/08/2010 alle 15:21

azz... proprio non pensavo che Bon Jovi ti stesse così sulle balle! :o Di più: direi che era una delle cose al mondo che meno avrei ritenuto probabili (per questo non riuscivo a credere che ti stessi riferendo proprio a lui)! :D


plata - 31/08/2010 alle 08:40

[quote][i]Originariamente inviato da Abajia [/i] azz... proprio non pensavo che Bon Jovi ti stesse così sulle balle! :o Di più: direi che era una delle cose al mondo che meno avrei ritenuto probabili (per questo non riuscivo a credere che ti stessi riferendo proprio a lui)! :D [/quote] E dopo aver sentito la nuova canzone non mi resta che piangere... :OIO Io aspetto l'album solista di Richie... da loro come gruppo non mi aspetto più nulla. L'ultimoa lbum che mi piace da cima a fondo ormai è roba di 15 anni fa :gluglu:


desmoblu - 31/08/2010 alle 08:56

MA che bello sentire i Soundgarden 15 anni dopo! Il nuovo singolo riporta ai tempi di Outshined e Rusty Cage, poi per carità, le reunion sono sempre difficoltose (avevo salutato con entusiasmo perfino gli Audioslave!!!! mah...) ..però c'è da dire che mancavano. L'affiatamento sul palco è molto buono e sembrano proprio 4 persone che suonano divertendosi. Nel primo concerto hanno messo pezzi che raramente suonavano e soprattutto i meno scontati: per dire, Black Hole Sun l'hanno evitata, e hanno chiuso con una cover di Waiting for the Sun (Doors). Al Lollapalooza a Chicago hanno suonato come ai vecchi tempi, e soprattutto- non ci speravo più- Cornell ha [i]cantato[/i] come ai vecchi tempi. Dove abbia trovato le ottave per Jesus Christ Pose è per me un (ottimo) mistero. Buono l'affiatamento, grandioso se si pensa alla rottura tra i 4 molti anni fa. La premessa ai concerti è 'non le suoniamo insieme da un po', quindi se sbagliamo qualcosa o ci dimentichiamo qualcos'altro ricominciamo daccapo, ok?'. Per sancire un reale ritorno di uno dei miei gruppi rock preferiti di sempre (forse IL, sicuramente dagli anni '80 in avanti.. considerata anche la magnifica parentesi Temple of the Dog) non resta che aspettare il disco. Magari è la solita reunion commerciale basata sul nulla musicale, ma gli indizi sono buoni. Vedremo :)


plata - 25/10/2010 alle 20:30

Andrea/Aby, non hai scuse. Il 17 luglio 2011 vieni con me a Udine, vieni a casa mia e poi ti porto io. "particolare anatomico che, se rotto, simboleggia seccatura", dopo 10 anni ritornano in Italia Sono commosso :italia:


desmoblu - 25/10/2010 alle 22:19

Domanda: come ca**o si fa a far sentire 6 minuti di prince e relegare i Temple of the Dog alla fine della puntata di un noto programma 'rock', tagliando Hunger Strike a metà?? Chiedere a Moby Dick, radio2


Subsonico - 30/10/2010 alle 20:16

Disco del Mese: [b]RIDE - NOWHERE [/b] [img] http://991.com/NewGallery/Ride-Nowhere-320101.jpg[/img] (991.com) stavolta il disco che vi presento è una perla per pochi intimi, un capolavoro dello shoegaze. E' musica degli anni '90, anni, atmosfere e sballi che mai più torneranno. Preparatevi a partire verso un luogo senza tempo incollocato nello spazio, fatto di un caleidoscopio di rumori trasformati lentamente in melodia, preparatevi a entrare nel mondo senza luogo dei Ride. *** copio la definizione di wikipedia: Lo shoegaze o shoegazing è un genere musicale sviluppatosi nel Regno Unito nella seconda metà degli anni ottanta, che deve il suo nome (guardare le scarpe) alla curiosa tendenza dei chitarristi di guardare in basso mentre suonavano, come se stessero guardando le scarpe. In realtà questo atteggiamento era dovuto fondamentalmente all'esigenza di controllare gli effetti della chitarra, il cui abuso creava quel muro sonoro che caratterizza il genere. Violente stratificazioni di chitarre tese a ricercare un suono puro piuttosto che i classici accordi, parti vocali sognanti e quasi impalpabili (memori della lezione dei Cocteau Twins), giri di basso imparentati con quelli di Peter Hook dei Joy Division, ritmiche talvolta danzabili: queste le fondamentali caratteristiche di un genere che a distanza di più di un decennio dal suo apice continua ad essere seguito e ad ispirare diversi nuovi gruppi. Gli alfieri del genere erano Spacemen 3 e My Bloody Valentine, questi ultimi autori di una straordinaria elegia al rumore come "Sometimes": chitarra acustica, tastiera, voce e un'enorme distorsione senza la quale avremmo una comunissima canzone pop.


Subsonico - 30/10/2010 alle 20:25

I Ride sono meno 'trippy' e più moderni dei gruppi sopra citati: la loro musica si basa su una struttura fiammeggiante di basso e batteria sulla quale le chitarre si danno da fare secondo i canoni del genere. Questa è [b]"Seagull"[/b], l'apertura del disco. [b]Kaleidoscope[/b] è sulla stessa scia del primo pezzo, mentre su [b]In a different Place[/b] i ritmi rallentano e i Ride rivelano il proprio gusto per la ballad che tornerà spesso nell'album. Come in [b]Polar Bear[/b], una specie di inno all'LSD che non si vegogna di mostrarsi tale tra continui tintinii di piatti e effetti triturati pesantemente coi pedali.


Subsonico - 30/10/2010 alle 20:58

[b]Dreams Burn Down[/b] ricorda vagamente Allyson degli Slowdive, uno degli ultimi gruppi Shoegaze, coi suoi simpatici delay acustici. Poi si risvolta verso ritmi più claustrofobici e affanosi: con [b]Decay[/b] sale una tachicardia scandidata di ritmi acid house, che ricordano un po' quello che faranno dopo i Primal Scream. La malinconia prende invece il sopravvento in [b]Paralyzed[/b], e qui apriamo una parentesi. Andy Bell,cantante e chitarra dei Ride, non è un nome nuovo se si ha confidenza con gli Oasis. Chiusa l'esperienza dei Ride nel 1996, dal 2000 è entrato nell'organico del gruppo dei fratelli Gallagher come bassista. Apparentemente una fine indegna, ma de gustibus non disputandum est. Ha trovato il tempo di fare qualche esibizione acustica con pezzi suoi e degli Oasis, tra l'altro le canzoni dei ride le scriveva lui. Gli ultimi 4 pezzi dell'album non manifestano grossi cali, anzi la bellezza di questo disco è la capacità di farsi ascoltare dall'inizio alla fine. Se proprio dobbiamo trovare un punto debole, questo potrebbe essere [b]Vapour Trail[/b], abbastanza somigliante agli altri se non per un'intrusione di archi. L'episodio più poppeggiante è la seguente [b]Taste[/b]; di entrambe esiste un video che non è stato possibile incorporare. Negli ultimi 2 pezzi entra in campo anche l'armonica: [b]Here and Now[/b] rientra nella scia dei primi pezzi. Un capitolo a parte invece merita la title-track [b]Nowhere[/b], pezzo assolutamente inarrivabile per chiunque altro. Non per loro che sono riusciti a farne 2 versioni: quella di studio, una lenta dissoluzione nell'onda fotografata come copertina dell'album scandita da improvvisi ingressi di cassa e dall'armonica che crea atmosfere da far west. Poi risciaquo finale.


Subsonico - 30/10/2010 alle 20:58

Completamente diversa la versione live, una galoppata noise trascinante ad ondate ripetute. Gli stacchi diventano più vorticosi e decisi, la batteria è l'unica cosa che si mantiene ordinata mentre tutto il resto si perde nella confusione di un memorabile concerto a Brixton, 1992. I Ride erano questo e purtroppo, come molti dei gruppi migliori, li han potuti godere in pochi. C'è sempre questo album, che eterno, ascoltatelo perchè merita.


Admin - 08/12/2010 alle 19:43

[img]http://www.abc.net.au/reslib/200707/r160625_587720.jpg[/img]