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Autore: Oggetto: Parliamo d'ambiente: problemi e soluzioni

Livello Fausto Coppi




Posts: 5156
Registrato: Apr 2005

  postato il 11/10/2010 alle 12:18
Originariamente inviato da Bitossi

... e griglia per barbecue...


è lì che hai conosciuto uffa ?

 

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nino58

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




Posts: 4217
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  postato il 11/10/2010 alle 14:07
Da tempo non aprivo questo thread: ma che bella sorpresa!

Iniziai il percorso scolastico il 1° ottobre 1961.
L’edificio della scuola elementare della mia frazione, allora semplice villaggio, era una casa abbinata ad un deposito-magazzino di granturco, crusca e semine. Sul lato di confine, posto ad ovest e lungo circa 30 metri, una vecchia rete metallica, così vecchia (risalente all’anteguerra), da vedersi più come ornamento, piuttosto che frapposizione. A nord, a dieci metri dall’edificio scolastico (due piani con due aule, scala, sottoscala-ripostiglio, piccolo magazzino e servizi), con le sole tracce di una recinzione che fu, una storica arteria come la via Emilia. Ad est, a tre metri dal lato dei servizi, una capezzagna importante del villaggio, naturalmente non asfaltata. A sud un cortile in parte erboso, ed in parte in terra battuta, con quattro altissime betulle. Dimensioni totali dell’area scolastica compreso l’edificio, circa 1300 metri. Spazi ristretti dunque, ma grande laboratorio da cui tutti noi abbiamo attinto. Le due maestre delle pluriclassi miste (prima e seconda, per una; terza, quarta e quinta, per l’altra) implementarono sul verde dell’area cortilizia e quei 150 metri quadrati ante via Emilia, una parte fondamentale della loro pedagogia. Gli studi di mia figlia, tanti anni dopo, mi fecero conoscere le basi di quei filoni, sui grandi pensieri di John Dewey, delle bravissime sorelle Rosa e Carolina Agazzi e, soprattutto, di Maria Montessori.
Nei cinque anni passati alle elementari (compreso un 1962 dove potemmo provare una stupenda esperienza di “doposcuola” sperimentale), il verde divenne gioco costruttivo, i grembiuli neri si sporcarono sovente di terra per i lavori di giardinaggio; scoprimmo il valore degli alberi (il 21 novembre era una gran festa), la loro tutela, il perchè delle potature. Persino le fognature che stavano a sud del cortile, furono occasione per me di imparare e conoscere lustri prima, i dettami e le necessità di una legge, come la “Merli” del 1976, che poi fu così importante nella mia quotidianità di assessore in un altro comune. E quando alle lezioni non bastavano più gli spazi scolastici, si andava a conoscere la tanta campagna che ci circondava: soprattutto si finiva nel parco di una grandissima villa, sulla vicinissima collina che fu “parcheggio” dell’esercito di Gioacchino Murat in fuga.
Alla fine di quei cinque anni meravigliosi, l’area antistante la via Emilia, era divenuta giardino con tanto di aiuole interamente costruito e curato da noi, erano stati piantati alberi, aceri soprattutto e l’intera area era stata recintata coinvolgendo la gente del villaggio. Quando, nel 1976, con due amici più anziani di me, riuscii a mettere a punto il mio primo documentario, lavorando con un arcaico videotape Sony, non potei che iniziare da quel laboratorio, al tempo già ucciso da un progresso che non è sempre tale.
Oggi, il defunto giardino della scuola è una piazzale di porfido, mentre sul cortile è sorta una casa, Sul terreno non occupato dallo stabile, c’è un piccolo spazio verde.

...segue...

 

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"Non discutere con gli stupidi, perchè scenderesti al loro livello e ti batterebbero per la loro esperienza".

 
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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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Registrato: Oct 2003

  postato il 11/10/2010 alle 14:11
Frequentai le Medie in un comune che non è mai stato il mio di residenza, ma lo divenne subito per un apogeo simpatetico, ancor prima del mio impegno politico ed amministrativo nel luogo. Si tratta di un paesino anch’esso sulla via Emilia, che ha forgiato gli studi superiori di un certo trombone sanguinario, purtroppo estemporaneo esempio di folklore romagnolo, come giustamente gli disse Antonio Gramsci, in una significativa seduta del Parlamento, nel periodo d’Aventino. Lì, la scuola possedeva ampi spazi verdi e altri con ancora evidenti segni di viticoltura. Gli spazi si usavano per l’intervallo, raramente per giochi nelle ore di educazione fisica. Altre volte, rare, come momento di incontro pubblico con personaggi. Era però l’occasione per chi come me andava a scuola in bicicletta di mostrare qualcosa Fu proprio lì, nell’area di porfido in leggera pendenza che feci il mio primo record di surplace, con 4’20”.
Oggi, sull’area verde sono sorti una palestra ed un campo di calcetto all’aperto.

...segue...

 

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Livello Fausto Coppi
Utente del mese Luglio 2009




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Registrato: Oct 2003

  postato il 11/10/2010 alle 14:16
Le Superiori le ho consumate in un edificio ex ospedale di una città avente oggi, dopo tanti anni d’assenza, una squadra in Serie A. Naturalmente, attorno alla struttura, un parco assai alberato, con abeti, cipressi, querce e altro ancora. Quel verde veniva usato limitatamente per l’intervallo, o per svolgervi i Campionati di Istituto di corsa campestre. L’uso maggiore però, consisteva nelle assemblee del movimento studentesco e negli scioperi “bianchi”, tanto presenti a quei tempi. Il parco, era poi una utile via di fuga per quei “buchi” che tanto animavano singole volontà, fra le quali il sottoscritto si distingueva (in 5a, 346 ore di assenza!), non già perché monello, ma per vivere la compensazione dell’errore nell’aver scelto quella scuola innaturale. Eravamo in tanti finiti lì, per spinta familiare o singolo scompenso di gioventù, per fare i tecnici e, quindi, avere un rapido mestiere nelle mani. In sostanza, il “buco” era ossigeno, un modo per vivere una acculturazione diversa, rispetto a montagne di formule e problemi lunghi anche venti lavagne. Il parco era un ricettore di letture, di dibattiti a piccoli gruppi, un ambiente in cui l’odore silvestre, azionava attraverso il respiro, la lucidità, la voglia di conoscere, confrontarsi, approfondire. Ancor oggi, il sottoscritto è capace di mandare a quel paese con tanto di gesto dell’ombrello, il metodo di Maxwell o il principio di Kirchhoff, ma ricorda ampiamente l’abete appoggiato al quale scorrevano le letture dei testi sui vari August Comte, Max Weber, Karl Marx ecc., o semplici romanzi “d’evasione” come “Orgoglio e pregiudizio” o “Cime tempestose”, oppure ancora le narrazioni giornalistiche sui giochi di polso di Rod Laver o Ken Rosewall….che poi, sapendoli scrivere, mi consentivano un “6” col tennista professore di elettrotecnica.
Quel parco c’è ancora e quella scuola è ancora perfettamente funzionate, nelle sue certo stimabili essenze, anche se a me, oggi come ieri, indigeribili.

L’Università, vissuta solo come teatro d’esami o di pratiche burocratiche, non mi permette di aggiungere nulla sui suoi luoghi. Ero uno studente operaio e non saprei dire, nelle varie collocazioni della facoltà, quanto verde vi fosse e/o come venisse usato e vissuto. Ho conosciuto i Cus, ma da dirigente sportivo e questo è tutto un altro discorso….

Il dopo.
Come ho detto, ho fatto l’Assessore, per un lungo lasso anche all’Ambiente. Assieme al mio collega alla Cultura, abbiamo lavorato intensamente con ottimi risultati, per favorire l’integrazione del verde, la cura dell’ambiente e la stessa agricoltura, nei programmi scolastici. Perlomeno in quelli, ove la notoria ottusità del ministero, è più malleabile: scuole materne, elementari e medie. Ma anche questi sono argomenti che portano a troppo altro….

Ciao Plata!

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/10/2010 alle 19:34
Grazie Morris... che intervento!!

Vi ho letto molte questioni che purtroppo sono sempre più comuni... E molto altro ancora di interessante che stò trattando...

La cosa più incredibile però, è quella che dici in chiusura... il ministero. Certo è proprio incredibile. Forse era più evoluto il TU del 28 che tutta la legislazione successiva... Adesso gli piace nascondersi dietro alla scarsità di risorse, vera più che mai, ma anche l'ultimo degli arrivati capirebbe che un buon progetto poi si mantiene da solo e da chi l'ha creato... Anche perchè se non si investe nel futuro, non capisco proprio come si posso uscire dalla mediocrità più nera.

 

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Fabio

I walk these streets, a loaded six string on my back...

"L'unico sport che pratico è seguire, camminando, i funerali dei miei amici che avevano praticato sport" Bertrand Russell

http://platissimamente.blogspot.com/

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 12/10/2010 alle 14:25
Originariamente inviato da plata

... il ministero. Certo è proprio incredibile. Forse era più evoluto il TU del 28 che tutta la legislazione successiva...


Già, il ministero più scarso della storia dell'Italia repubblicana. Lo dicevo nei comizi.... Basti pensare che il ministro meno peggio, è stato uno che si chiamava Misasi...().

La sinistra, ovvero quel derelitto moncherino sul quale abbondano le speranze di tanti per la delusione di tutti, ci ha recentemente presentato un Berlinguer (le cui idee non erano certo distanti da una Moratti e sono praticamente sovrapponibili a quelle della squallida ministra attuale), nonchè tal Fioroni, personaggio in testa alla lista dei nuovi dispregiativi, in attesa di inserimento nella lingua italiana....

Basta e avanza, insomma.

In bocca al lupo per il tuo progetto.

 

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