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Autore: Oggetto: Parliamo di cinema (del passato e del presente)

Moderatore
Utente del mese Gennaio 2009




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  postato il 20/12/2008 alle 15:00
intendevo dire che il libro era molto meglio.
Ma e' un classico che il libro sia meglio del film...

 

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 20/12/2008 alle 15:22
Anch'io ho visto "Come Dio Comanda" dopo aver letto il libro all'uscita (sono un fan di Ammaniti). I lettori del libro resteranno soddisfatti dalla fedeltà con la quale Salvadores ha riprodotto gli ambienti rappresentati nel libro, praticamente come immaginati. Per la prima volta osservo bene il Friuli: è una regione dagli scenari magici, non sembra Italia.
Inoltre è riuscito a non cambiare la trama pur togliendo un personaggio importante (la mente del colpo) una situazione centrale (il colpo) ed il finale (più strappalacrime e meno sospeso).
Bravissimi i 3 protagonisti: Elio Germano è molto nella parte e in certe scene fa pisciare sotto, Timi è davvero una bella scoperta e anche Alvaro Caleca lo risentiremo.

E' molto bella soprattutto la colonna sonora, basata sulle variazioni di un pezzo post-rock degli emergenti Mokadelic con la collaborazione di Niccolò Fabi al piano, e una comparsata dei Tre Allegri Ragazzi Morti anche nel film

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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Moderatore
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  postato il 20/12/2008 alle 15:35

Inoltre è riuscito a non cambiare la trama pur togliendo un personaggio importante (la mente del colpo) una situazione centrale (il colpo) ed il finale (più strappalacrime e meno sospeso).


Ho apprezzato la volontà di Salvatores di soffermarsi soprattutto sul legame padre/figlio, sulla sua fisica e quasi animalesca primordialità. L'amore padre figlio diviene come unica ragione di sopravvivenza in un mondo che relega ai margini i protagonisti della storia.

Oltre all'organizzatore del colpo al bancomat, completamente cancellato, manca anche la storia clandestina e tragicomica dell'assistente sociale, a voler mettere tutto però il film sarebbe dovuto durare 4 ore col rischio di diventare dispersivo.

 

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Vorrei morire in bici, in un giorno di sole, dopo aver scalato una di quelle montagne che sembrano protendersi verso il cielo, mi adagerei sull'erba fresca senza rimpianti, attendendo con serenità il compiersi del mio tempo. Non importa se sarà ...oggi o tra cent'anni, avrò in ogni caso trovato il mio giorno perfetto.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 20/12/2008 alle 15:46
tutto sommato ci poteva stare, anche accennata: dopotutto il film dura poco (103 minuti), col libro originale sarebbe durato 2 ore tonde tonde.

 

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Livello Greg Lemond
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  postato il 25/12/2008 alle 09:25
Ho visto "L'albero della vita" di Darren Aronofsky un film che mi ha molto colpito ed io mi fermo qui, in attesa di sapere altro dai cinefili. Grazie.

 

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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente. Dopo 12 anni di carriera io so quello che devo fare e non voglio che una mia vittoria venga messa in dubbio dalla fantasia delle analisi".

(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

Non riesco a comprendere perché Morris non sia assunto da nessuna rete telvisiva come opinionista

 
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Livello Greg Lemond
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  postato il 25/12/2008 alle 09:41
25 Dicembre 1977 muore 88enne Charlie Chaplin attore (Tempi Moderni). Il fragile omino Charlot invece resterà immortale.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/12/2008 alle 20:39
Ho visto, in questi giorni, tre film che ancora mi mancavano: Il Divo, La promessa dell'assassino, Vanilla Sky.

Il Divo: personalmente, l' ho trovato lacunoso nella ricostruzione storica, in quanto manca completamente il crocevia di tutta la vita politica andreottiana, cioè la gestione del caso Moro. Così come per "romanzo criminale", quando era il momento di affondare il colpo ha prevalso il paraculismo più peloso. Anche Servillo, bravo ma come sua abitudine completamente inespressivo, in alcune scene sfiora il macchiettismo. Si poteva fare di più.

La promessa dell'assassino: 'nzomma. Rispetto a "history of violence" Cronenberg fa un bel passo indietro. Bravissima come sempre, invece, Naomi Watts.

Vanilla Sky: medaglia d'argento alla peggior seconda parte di film dai tempi del tarantiniano "dal tramonto all'alba". La prima parte è molto bella, con una colonna sonora monumentale (sigur ros, jeff buckley e chemical brothers su tutti), ma la seconda proprio no, fa cascare la braccia. La consideravo una lacuna, l'ho colmata ma spero di dimenticarlo alla veloce.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 26/12/2008 alle 09:49
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Vanilla Sky: medaglia d'argento alla peggior seconda parte di film dai tempi del tarantiniano "dal tramonto all'alba". La prima parte è molto bella, con una colonna sonora monumentale (sigur ros, jeff buckley e chemical brothers su tutti), ma la seconda proprio no, fa cascare la braccia. La consideravo una lacuna, l'ho colmata ma spero di dimenticarlo alla veloce.


Il film è un remake del film spagnolo Apri gli occhi del 1997, di A. Amenábar. Il film spagnolo è molto più bello, invece Vanilla Sky è un film davvero molto modesto. T. Cruise secondo me è fuori parte.

 

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Livello Greg Lemond
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  postato il 28/12/2008 alle 07:49
28 Dicembre 1895 Nel Salone Indiano del Grand Cafe’, Bulevard des Capucines 14 a Parigi i fratelli Auguste e Louis Lumiere dànno la prima rappresentazione cinematografica pubblica.

 

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Livello Greg Lemond
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  postato il 09/01/2009 alle 09:21
Ho visto in questi giorni due film di Denys Arcand: "Il declino dell'impero americano" e "L'Âge des ténèbres" tradotto in italiano come "L'età barbarica". Secondo me costui è il più grande sceneggiatore-regista del mondo e i suoi lungometraggi sono di una godibilità unica (superiore anche a Woody) e il pensiero è sempre eccitato, con le continue allegorie. Null'ultimo, stupende anche le, non so come definirle, parti cantate.

P.S.

Non parlo qui del suo capolavoro.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/01/2009 alle 13:15
Originariamente inviato da lemond

Ho visto in questi giorni due film di Denys Arcand: "Il declino dell'impero americano" e "L'Âge des ténèbres" tradotto in italiano come "L'età barbarica". Secondo me costui è il più grande sceneggiatore-regista del mondo e i suoi lungometraggi sono di una godibilità unica (superiore anche a Woody) e il pensiero è sempre eccitato, con le continue allegorie. Null'ultimo, stupende anche le, non so come definirle, parti cantate.

P.S.

Non parlo qui del suo capolavoro.


questi sono effettivamente due gran film, ma "l'età barbarica" uscito (direi) lo scorso anno è una chiavica.

Io invece ho visto Funny Games.
Bisognerebbe ricordare a questi registi che di Stanley Kubrick, sofrtunatamente o fortunatamente che sia, ce n'è stato uno solo.
Già la scelta del protagonista (Micheal Pitt) lascia a desiderare: quel faccino angelico non ha nulla a che vedere con la parte sostenuta, a differenza dell'altro attore che qualche espressione folle riesce ad inanellarla. Inoltre la lentezza del film, che dovrebbe essere una lenta tortura che il regista vuole sottoporre allo spettatore nel seguire le vicende della famiglia, fanno semplicemente venire il latte ai calcagni.

Sono un estimatore di Naomi Watts ma Tim Roth in questo film la surclassa.

Inutile e bocciatissimo

 

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Livello Greg Lemond
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  postato il 11/01/2009 alle 15:47
Originariamente inviato da Carrefour de l arbre

Originariamente inviato da lemond

.


questi sono effettivamente due gran film, ma "l'età barbarica" uscito (direi) lo scorso anno è una chiavica.



Dissento da quanto scrivi tu, anche se poi è difficile stabilire chi ha ragione e chi torto (ammesso, e non concesso, che possa esistere nel cinema una simile dicotomia).
Per me "L'età barbarica" è un film stupendo: più allegorico degli altri due, mi ricorda Jesus di Montreal, anche se di quest'ultimo non ho memoria recente.
Come si fa a non godere della rappresentazione che Denis fa della "civiltà" canadese (dopo gli ospedali, i centri sociali) che mette in piedi una struttura talmente "moderna" che serve solo a se stessa. Come non apprezzare l'assenza di ogni contatto famigliare prima della cura? Come non restare colpiti dall'incipit e dalla chiusa del cantante "un po' demoniaco", che rappresenta l'anima sognatrice ed anche artistica del protagonista. Come non restare ammaliati dalla scena finale con la vita che diventa un quadro (vita nuova)?
Dimmelo te com'è possibile, perché io non ci riesco.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/01/2009 alle 15:54
non so se ci stiamo sbagliando entrambi oppure se hai indicato un nome errato, ma dopo "il declino dell'impero americano" il sequel diretto (a distanza di 20 anni e passa!) è stato "le invasioni barbariche".

L'età barbarica è uscito lo scorso anno e, rispetto ai primi due, è stato un brusco calo di qualità.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 11/01/2009 alle 16:03
bellissimo le invasioni barbariche..

 

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Originariamente inviato da anonimo

Originariamente inviato da MDL

se le logiche di squadra e di gara lasciano una "relativa libertà", rebellin ma soprattutto ballan hanno le stesse possibilità di bettini (esclusa la volata di gruppone)


ballan ha probabilità di vincere il mondiale come io quella di copularmi melissa satta.

 
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Livello Greg Lemond
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  postato il 12/01/2009 alle 07:34
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non so se ci stiamo sbagliando entrambi oppure se hai indicato un nome errato, ma dopo "il declino dell'impero americano" il sequel diretto (a distanza di 20 anni e passa!) è stato "le invasioni barbariche".

L'età barbarica è uscito lo scorso anno e, rispetto ai primi due, è stato un brusco calo di qualità.


No, ti assicuro che non mi sono sbagliato, infatti l'ò scritto anche nel titolo originale: "L'Âge des ténèbres" ed è ad esso che mi riferivo nel messaggio precedente e dove non trovo nessun calo di qualità, anzi ... Seppur io non sia un "cinefilo" ma uno (uso un neologismo) *sceneggiaturofilo*, mi sembra che rispetto al "Declino ..." sia meno incentrato sulla sceneggiatura, ma anche su altro (immagini, sonoro, interpretazione, allegoria). Io ti consiglierei di rivederlo (magari all'altro film di D.A. "Jesus di Montreal" perché è mia opinione che vedere un film una sola volta non basti ad apprezzarlo per quanto vale.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 22/01/2009 alle 19:16
Fonte: www.ilcorriere.it

Nomination per gli Oscar, nessun italiano.
Record per «Il curioso caso di Benjamin Button», con tredici candidature. Segue «The Millionaire», con dieci

LOS ANGELES - Ecco le nomination per i premi Oscar. A contendersi il titolo di miglior film saranno «Il curioso caso di Benjamin Button» di David Fincher (trailer), «Il duello» di Ron Howard (trailer), «Milk» di Gus Van Sant (trailer), «The Reader» di Stephen Daldry (trailer) e «The Millionaire» di Danny Boyle (trailer).

POLE POSITION - Record per «Il curioso caso di Benjamin Button», con 13 candidature. Il film, ispirato a un breve racconto di Francis Scott Fitzgerald del 1922, racconta la storia di un uomo (Brad Pitt, che concorre come miglior attore) che ringiovanisce invece di invecchiare. Dieci candidature per «The Millionaire», lanciatissimo dopo il successo ai Golden Globe, che narra l''improbabile vittoria di un ragazzo indiano poverissimo a un quiz televisivo. Otto nomination per «Il cavaliere oscuro», sequel di «Batman», e «Milk», film sul pioniere americano dei diritti civili degli omosessuali. «Wall-E», il capolavoro della Disney-Pixar, ne spunta ben sei. Nella categoria miglior film d'animazione concorrono «Kung Fu Panda», «Bolt» e appunto «Wall-E». L'81esima cerimonia degli Academy Awards è in programma la notte del 22 febbraio al Kodak Theatre di Los Angeles.

NOMINATION PER LEDGER - Anche l'attore Heath Ledger, morto un anno fa a 28 anni, ha ricevuto una candidatura postuma nella categoria del miglior attore non protagonista per il film «Il cavaliere oscuro». In corsa per la statuetta di attore non protagonista ci saranno anche Josh Brolin per «Milk», Philip Seymour Hoffman per «Il dubbio», Robert Downey junior per «Tropic Tunder» e Micheal Shannon per «Revolutionary Road».

Mickey Rourke nel film «The Wrestler»
ATTORE PROTAGONISTA - Questa la cinquina dei candidati a miglior attore protagonista: Brad Pitt («Il curioso caso di Benjamin Button»), Sean Penn («Milk»), Mickey Rourke («The Wrestler», Leone d'oro a Venezia), Frank Langella («Il duello»), Richard Jenkins («L'ospite inatteso»).

ATTRICE PROTAGONISTA - Il titolo di miglior attrice protagonista sarà conteso tra Meryl Streep («Il dubbio»), Kate Winslet («The Reader»), Anne Hathaway («Rachel sta per sposarsi»), Angelina Jolie («Changeling») e Melissa Leo («Frozen River»). Meryl Streep, 59 anni, detiene il record di tutti i tempi di candidature, 14, e ha conquistato la quindicesima; la Winslet porta il suo totale a sei.

ATTRICE NON PROTAGONISTA - Per il titolo di miglior attrice non protagonista sono state scelte: Amy Adams («Il dubbio»), Penelope Cruz («Vicky Cristina Barcelona»), Viola Davis («Il dubbio»), Taraji P. Henson («Il curioso caso di Benjamin Button») e Marisa Tomei («The Wrestler»).

MIGLIOR REGIA - Queste le nomination per la miglior regia: Danny Boyle («The Millionaire»), David Fincher («Il curioso caso di Benjamin Button»), Ron Howard («Il duello»), Stephen Daldry («The Reader»), Gus Van Sant («Milk»).

FILM STRANIERO - Nessun italiano nelle nomination come miglior film straniero: ci sono «La classe» (Francia), «Valzer con Bashir» (Israele), «Departures» (Giappone), «Revanche» (Austria), «La banda Baader-Meinhof» (Germania). Nessun riconoscimento dunque per «Sette Anime» di Gabriele Muccino, unica opera italiana che aspirava agli Oscar. Essendo girato negli Usa in lingua inglese, avrebbe potuto concorrere in qualunque categoria. Escluso anche Will Smith, protagonista per la seconda volta di una pellicola di Muccino dopo «La ricerca della felicità».

SCENEGGIATURA - Queste le candidature per la migliore sceneggiatura originale: Courtney Hunt («Frozen River»), Mike Leigh («Happy Go Lucky»), Martin McDonagh («In Bruges»), Dustin Lance Black («Milk»), Andrew Stanton, Jim Reardon, Pete Docter («Wall-E»). E per la migliore sceneggiatura adattata: Eric Roth, Robin Swicord («Il curioso caso di Benjamin Button»), John Patrick Shanley («Il dubbio»), Peter Morgan («Il duello»), David Hare («The Reader»), Simon Beaufoy («The Millionaire»).

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 25/01/2009 alle 22:31
rivisti sia L'età barbarica sia Broken Flowers

1)l'età barbarica: l'ho rivisto perchè mi sembrava strano essere così lontano da un utente come Lemond con il quale sono in sintonia su quasi tutto.
Però confermo il giudizio: rispetto ai due film che l'hanno reso famoso ("il declino dell'impero americano" e "le invasioni barbariche") mi sembra l'opera più fiacca, sia come tema sia come ritmo.

2)Broken flowers: non c'è molto da dire: regista è Jarmusch e protagonista è Bill Murray. Serve altro?

 

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Livello Greg Lemond
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  postato il 27/01/2009 alle 08:03
Dispiace anche a me, ma che vuoi "de gustibus ..." Io invece ho rivisto, sempre di D. Arcand "Jesus di Montreal" che per me si conferma il più grande sceneggiatore del mondo (sulla regia non mi esprimo, perché me ne intendo poco o punto).

Rappresentazione mitica e realtà diventano la metafora di quanto si pensa che sia storicamente accaduto: il cristo-attore muore e così può resuscitare gli altri, mentre il gruppo-chiesa pensa di non sciogliersi, ben gestito da un manager-papa in cerca di profitto che potrà ben sfuttare l'idea. Solo la modella-maddalena sembra allontanarsi ... mentre il mondo continua a scendere e salire le scale mobili ... del quotidiano. Anche i poveri riescono a ritagliarsi la propria fetta, commemorando il luogo della sua ultima predicazione.

 

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  postato il 27/01/2009 alle 08:23
Ho visto anche "L'albero della vita" di D. Aronofsky e il cinemaniaco Gianni Canova, nel presentarlo, ha detto che questo film ha diviso in due gli spettatori e la critica. Io sono fra quelli che sono rimasti molto colpiti in senso favorevole, ma mi piacerebbe sentire anche altre opinioni.

 

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Livello Francesco Moser




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  postato il 27/01/2009 alle 23:01
A proposito di Oscar (mancati), in questi giorni mi è capitato di affittare il dvd di GOMORRA.

Avevo letto il libro ed essendomi molto piaciuto mi aspettavo chissà cosa. Una delle più grosse delusioni degli ultimi anni in fatto di cinema!! Ma che roba è? Voglio dire, se uno non legge il libro non si raccapezza nemmeno a pagare (non è che si capisca tutto leggendo il libro, però ci si "orienta" un po')!

Mi domando come si possa pretendere che un film con molti sottotitoli ed una non-storia venga candidato agli Oscar! E non è che sono uno da Natale in India e commedie americane frivole eh; ho fatto una tesi di laurea su Inarritu ed i suoi (finora) tre film, di cui adoro 21 grammi ed anche Amores Perros (Babel molto meno). Quindi, tornando a Gomorra, ho avuto solo io l'impressione che sia stato tremendamente sopravvalutato dalla stampa italiana (e non solo, credo, europea sicuramente)?

PS: oh, magari è tutto così confuso e non accade quasi nulla (e quel poco che accade è troppo diverso dal libro, ma vabbè, è un altra storia questa) per dare l'idea della camorra e del suo serpeggiare eh...

Se qualcuno l'ha trovato geniale o solo bello mi illumini...

 

[Modificato il 27/01/2009 alle 23:19 by SHORT ARM]

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Francesco Sulas
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  postato il 28/01/2009 alle 04:40
Aspetto ancora di vederlo prima di lanciarmi in recensioni.

 

____________________

Amarti m'affatica, mi svuota dentro
qualcosa che assomiglia a ridere nel pianto
Amarti m'affatica, mi dà malinconia
che vuoi farci, è la vita... è la vita, la mia

(Non sono a favore del doping. Sono semplicemente contro l'antidoping)

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/01/2009 alle 10:48
Originariamente inviato da SHORT ARM

A proposito di Oscar (mancati), in questi giorni mi è capitato di affittare il dvd di GOMORRA.

Avevo letto il libro ed essendomi molto piaciuto mi aspettavo chissà cosa. Una delle più grosse delusioni degli ultimi anni in fatto di cinema!! Ma che roba è? Voglio dire, se uno non legge il libro non si raccapezza nemmeno a pagare (non è che si capisca tutto leggendo il libro, però ci si "orienta" un po')!

Mi domando come si possa pretendere che un film con molti sottotitoli ed una non-storia venga candidato agli Oscar! E non è che sono uno da Natale in India e commedie americane frivole eh; ho fatto una tesi di laurea su Inarritu ed i suoi (finora) tre film, di cui adoro 21 grammi ed anche Amores Perros (Babel molto meno). Quindi, tornando a Gomorra, ho avuto solo io l'impressione che sia stato tremendamente sopravvalutato dalla stampa italiana (e non solo, credo, europea sicuramente)?

PS: oh, magari è tutto così confuso e non accade quasi nulla (e quel poco che accade è troppo diverso dal libro, ma vabbè, è un altra storia questa) per dare l'idea della camorra e del suo serpeggiare eh...

Se qualcuno l'ha trovato geniale o solo bello mi illumini...

Invece a me è sembrato abbastanza interessante.
La scelta stilistica della frammentazione parallela delle vicende non è certo una novità, e nel complesso mi sembra tenuta insieme abbastanza bene. Anch'io naturalmente ho letto il libro (dove per esempio la vicenda dei due "Scarface" adolescenti compare), ed ho forse il vantaggio di capire bene il napoletano, avendo trascorso diversi periodi anche lunghi da quelle parti.
Come giustamente noti, la "coralità" della narrazione serve a mostrare la stratificazione di alcuni comportamenti e fenomeni nella società, dalla politica alla macro/micro economia, fino al vivere di tutti i giorni.

Mica tanto nascosto, poi, il deciso richiamo alla tradizione "nobile" del cinema italiano, chiaramente quella neorealistica, da cui mutua alcune scelte: la coralità della storia appunto, gli attori presi dalla strada, il "pedinamento" dei protagonisti, la parziale improvvisazione di alcune scene.
Visto che hai il DVD, ti consiglio di dare uno sguardo ai contributi speciali, se non l'hai già fatto, dove compare una mezz'ora di "making of" abbastanza gustosa, con i protagonisti che litigano per sostenere la parte dei killer...

In definitiva, se pur non un capolavoro in senso stretto, mi pare uno tra i lavori più riusciti del cinema italiano degli ultimi anni; il fatto che non venga indicata apparentemente nessuna "via d'uscita" è abbastanza funzionale, secondo me, allo scopo di "scuotere" per domandarsi "che fare?", ed ha il notevole pregio di non fornire una scappatoia consolatoria o finto-amara come molta della commedia italiana degli ultimi 30/40 anni.

PS: Per chi non ha visto il film, tutto sommato questo intervento non mi sembra uno "spoiler", no?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/01/2009 alle 11:58
Io direi che la scelta registica di Gomorra è molto utile. Essendo tutto girato a mo' di documentario, si evita il pathos e dunque l'identificazione coi personaggi, e ciò non permette a chi vede il film di affezionarsi in qualche modo ai camorristi nè agli altri personaggi. Ciò che resta, dopo aver visto il film è l'orrore di vivere queste situazioni come quotidianità.

 

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Livello Greg Lemond
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  postato il 28/01/2009 alle 13:33
Originariamente inviato da Bitossi

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Invece a me è sembrato abbastanza interessante.
La scelta stilistica della frammentazione parallela delle vicende non è certo una novità, e nel complesso mi sembra tenuta insieme abbastanza bene. Anch'io naturalmente ho letto il libro (dove per esempio la vicenda dei due "Scarface" adolescenti compare), ed ho forse il vantaggio di capire bene il napoletano, avendo trascorso diversi periodi anche lunghi da quelle parti.
Come giustamente noti, la "coralità" della narrazione serve a mostrare la stratificazione di alcuni comportamenti e fenomeni nella società, dalla politica alla macro/micro economia, fino al vivere di tutti i giorni.

Mica tanto nascosto, poi, il deciso richiamo alla tradizione "nobile" del cinema italiano, chiaramente quella neorealistica, da cui mutua alcune scelte: la coralità della storia appunto, gli attori presi dalla strada, il "pedinamento" dei protagonisti, la parziale improvvisazione di alcune scene.
Visto che hai il DVD, ti consiglio di dare uno sguardo ai contributi speciali, se non l'hai già fatto, dove compare una mezz'ora di "making of" abbastanza gustosa, con i protagonisti che litigano per sostenere la parte dei killer...

In definitiva, se pur non un capolavoro in senso stretto, mi pare uno tra i lavori più riusciti del cinema italiano degli ultimi anni; il fatto che non venga indicata apparentemente nessuna "via d'uscita" è abbastanza funzionale, secondo me, allo scopo di "scuotere" per domandarsi "che fare?", ed ha il notevole pregio di non fornire una scappatoia consolatoria o finto-amara come molta della commedia italiana degli ultimi 30/40 anni.





per Carrefour de l'arbre

Io direi di far risolvere la "questione" fra noi al più grande "critico" cinematografico di questo forum *Lorenzo Bitossi*. Mi impegno a dire tutto il male possibile de "L'età barbarica" se a lui non è piaciuto


P.S.

per Lorenzo, il "login" l'ò sistemato. Grazie.

 

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(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

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  postato il 28/01/2009 alle 16:14
Ho visto Gomorra Domenica pomeriggio, senza aver letto il libro e senza averne mai parlato prima con qualcuno, per cui ero completamente "vergine"
Ovviamente all'inizio si fa un pò di fatica, poi appena ti rendi conto che sono più storie in parallelo (direi dopo circa 20 minuti) il resto fila via liscio.
Devo precisare che, avendo un bimbo di 2 anni che non sta mai zitto un attimo , ogni volta che guardo un dvd utilizzo sempre i sottotitoli, per cui per me non sono una distrazione ma un santissimo aiuto

 

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  postato il 28/01/2009 alle 16:36
Hehe...sui sottotitoli..
Io addirittura me li creo. A volte vedo dei doppiaggi terribili o molto 'liberi', quindi per molti film dall'inglese e dal francese mi tengo la lingua originale e passo qualche tempo a 'ridoppiarlo' nei ritagli di tempo..
Per questo in Gomorra non mi hanno dato fastidio..

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/01/2009 alle 16:39
Originariamente inviato da lemond
Mi impegno a dire tutto il male possibile de "L'età barbarica" se a lui non è piaciuto


Mi dispiace Lemond, ma di Arcand ho visto solo "Le invasioni..."; ultimamente non vado molto al cinema, e mi limito a qualche DVD al mese.

E poi troppo onore, grazie...

PS: a proposito di "Le invasioni barbariche"... sono l'unico che ha notato una vaga rassomiglianza con "Big fish" di Burton?

 

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  postato il 28/01/2009 alle 16:46
Originariamente inviato da Bitossi
PS: a proposito di "Le invasioni barbariche"... sono l'unico che ha notato una vaga rassomiglianza con "Big fish" di Burton?

No..però quando l'ho visto stavo praticamente dormendo, quindi non mi fidavo troppo delle impressioni..

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/01/2009 alle 18:27
Originariamente inviato da Bitossi

PS: a proposito di "Le invasioni barbariche"... sono l'unico che ha notato una vaga rassomiglianza con "Big fish" di Burton?


nel finale, [SPOILER]





con gli amici di tutta una vita ad accompagnarlo nell'utlimo viaggio?





[SPOILER]

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 28/01/2009 alle 19:49
Originariamente inviato da Carrefour de l arbre

Originariamente inviato da Bitossi

PS: a proposito di "Le invasioni barbariche"... sono l'unico che ha notato una vaga rassomiglianza con "Big fish" di Burton?

nel finale, [SPOILER]
con gli amici di tutta una vita ad accompagnarlo nell'utlimo viaggio?
[SPOILER]

No, mi riferivo di più

[SPOILER]

al rapporto conflittuale figlio/padre fanfarone; comunque anche al tema della morte e della fantasia...

[/SPOILER]

 

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Livello Greg Lemond
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  postato il 29/01/2009 alle 07:21
Originariamente inviato da Bitossi

Originariamente inviato da lemond

Mi dispiace Lemond, ma di Arcand ho visto solo "Le invasioni..."; ultimamente non vado molto al cinema, e mi limito a qualche DVD al mese.


PS: a proposito di "Le invasioni barbariche"... sono l'unico che ha notato una vaga rassomiglianza con "Big fish" di Burton?


Non so se l'ò visto o no, di sicuro non mi rammento niente, ma in ogni modo provvederò e poi ti saprò dire, anche se ormai non c'è più "suspense".

P.S.

Se mi dài l'indirizzo ti spedirò moooooooooolto volentieri: "Il declino ..." "Jesus di .. e "L'età barbarica" dei quali possiedo i dischi versatili digitali

 

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(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

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  postato il 29/01/2009 alle 12:48
Su Gomorra non mi convince l'ottima analisi di Lorenzo. Amo i film con storie parallele, anche se forse più che una virtù sta diventando un'abitudine, quella di girarli così, ma in Gomorra mi lasciano perplesso (ripeto, specie per chi non ha letto il libro).
Prendiamo "21 grammi" (che frase! ). Lì è tutto una storia parallela, non solo, ma un avanti-indietro-in mezzo nella storia, così il racconto dopo venti minuti di spaesamento del fruitore diventa chiaro ed i fili si intrecciano bene. Ma lì è una scelta registica.
Gomorra poteva funzionare anche senza, a mio avviso, pur senza tralasciare quella caratteristica documentaristica che lo caratterizza. Secondo me (e qui vado suill'assurdo eh, vi avviso), se prendiamo una persona che non sa nulla del film nè di camorra capisce che sono racconti paralleli o intrecciati ma coglierà la situazione camorristica ma più in generale le storie, piccole e grandi, di criminalità organizzata?
Ciò che voglio dire è che un film (un romanzo, un racconto) devono avere un senso ed un significato (rispettivamente: cosa mi stai raccontando? Perchè me lo racconti?). In Gomorra non l'ho colto, ma sarà un limite mio.

In uscita, penso sarà molto interessante Lo strano caso di Benjamin Button.
LA SCHEDA
Il Film, tratto da una novella di Scott Fitzgerald, vede tornare nuovamente assieme David Fincher e Brad Pitt dopo Fight Club. Benjamin Button è un individuo molto particolare: nato con l'aspetto di un centenario, anziché invecchiare, ringiovanisce con il passare degli anni.

Mi ricorda, letto così il plot, il romanzo "La freccia del tempo" di Martin Amis (sono OT? ma no...), dove le caratteristiche temporali sono stravolte un po' come qui (dalla morte ----> alla nascita -----> The End)

Volevo dire che è un piacere discutere di cinema con voi, a presto!

 

[Modificato il 29/01/2009 alle 12:51 by SHORT ARM]

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/01/2009 alle 14:27
Originariamente inviato da SHORT ARM
Ciò che voglio dire è che un film (un romanzo, un racconto) devono avere un senso ed un significato (rispettivamente: cosa mi stai raccontando? Perchè me lo racconti?).

Huè, ma sei uno strutturalista?

E' logico che ogni cosa si riveste di senso, a volte chiaro ed esplicitato, a volte volutamente o meno volutamente ambiguo, a volte semplicemente attribuito (buona parte della musica, a mio avviso, subisce attribuzioni di senso, spesso aldilà degli intenti dell'autore).

Ora, premesso che il senso di Gomorra mi pare abbastanza facile da cogliere (e lo hai colto pure tu), non scomoderei al riguardo categorie come il postmodernismo, che fa della "miscela", dell'ambiguità e del meticciato uno dei suoi principi costituenti. Anzi, pur nel suo "parallelismo", la dimensione narrativa del film risulta piuttosto lineare.
Molto più strani al riguardo i film di Iñarritu, o di Tarantino, tanto per fare degli esempi...

Si vuole che il postmodernismo cinematografico abbia i suoi precursori in film come "Blade runner" e "Il cielo sopra Berlino", che narrano di dimensioni, soprattutto temporali ma a volte pure spaziali, diverse e incomunicanti.
Nel film di Garrone invece la dimensione temporale e quella spaziale sono pressoché unitarie e sincroniche: le parallele corrono in linea retta, e contribuiscono a generare una risultante permeata di "coralità".

 

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Livello Francesco Moser




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  postato il 29/01/2009 alle 15:05
Originariamente inviato da Bitossi

Originariamente inviato da SHORT ARM
Ciò che voglio dire è che un film (un romanzo, un racconto) devono avere un senso ed un significato (rispettivamente: cosa mi stai raccontando? Perchè me lo racconti?).

Huè, ma sei uno strutturalista?


In effetti un pochino. E' che il mio prof. relatore tra l'altro della tesi, è strutturalista, fa studiare i manuali di Gerard Genette, complicato, a volte forzante e forzato, ma efficace.
Quindi un po' di strutturalismo l'ho "assorbito" (e forse dovrei dire ahimè...)

Non so se è un caso, quindi, ma di solito apprezzo più un film con più strati narrativi (o con tempo narrativo, o momento della narrazione "atipici") che un bel film linearissimo.

Infatti Tarantino (ma non solo, anzi!) mi piace, non tanto perchè abbia inventato qualcosa (anzi, se vedi per es. Kill Bill moltissimo è "ispirato" ad altri registi e per vedere qualcosa simil Tarantino basta, che so, un primo Kubrick, con Rapina a mano armata. Ma anche altri predecessori) ma per la struttura dei suoi film.
Mi piace di più il racconto, non tanto (non solo) la storia in sè, per capirci.

21 grammi (scusate la pedanteria) è una storia quasi banale ma strutturata in maniera tale da farti esplodere! Bellissimo a mio avviso!
Una biografia come Citizen Kane è un capolavoro, ancora di più strutturata così com'è.

Su Gomorra preferii il libro, ce ne faremo una ragione (o forse riaffitterò il DVD ).

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/01/2009 alle 21:01
Anch'io apprezzo più il Tarantino sceneggiatore del Tarantino regista. Diciamo che le doti di sceneggiatore si aprezzano molto in Pulp Fiction, film nel quale anche un semplice dialogo su un panino al formaggio diventa una scena importante.
Il modo di raccontare in un film è molto importante. Si è fatto riferimento alla struttura narrativa di Quarto Potere, 21 grammi, ma io aggiungerei altri film come I Soliti Sospetti, Memento, Inland Empire, Mulholland Drive, Donnie Darko (naturalmente) che ognuno a modo suo hanno nella struttura narrativa quella marcia in più rispetto al racconto lineare o cronologico.

 

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FANTACICLISMO 2008 Campione Olimpico in linea - S. Sebastian - Parigi Bruxelles - Vincitore classifica generale grandi giri (10° Giro - 10° Tour - 4° Vuelta) 1 tappa al Tour - 4 tappe alla Vuelta 9° classifica finale.
FANTACICLISMO 2009 Liegi-Bastogne-Liegi 2° classifica finale Giro d'Italia - 2 tappe - 1 giorno in maglia rosa - Best Belgio - 5° classifica finale

66 punti (nel 2008) + 115 punti (nel 2009) di vantaggio su Frejus: la mia nemesi!

 
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  postato il 29/01/2009 alle 21:19
Io trovo Tarantino molto sopravvalutato..soprattutto l'ultimo. Reservoir dogs o Pulp fiction, intendiamoci, erano e sono film stupendi...ma da quando ha cominciato a sbrodolarsi addosso è dura digerirlo. Non lo so, forse è colpa dei ragazzini che guardano Sin City e dicono: si vede il tocco di Tarantino, perchè Rodriguez..
Poi mi si dirà: citare e citarsi fino a scadere nel ridicolo è l'essenza del postmoderno, anche nel cinema, e quindi i film con Vitali, Ciceromacchio e Samantha Tetta sono davvero dei capolavori come dice Quentin, che dal canto suo è sempre più geniale.
Sarà, però..

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 29/01/2009 alle 21:32
Originariamente inviato da desmoblu

Io trovo Tarantino molto sopravvalutato..soprattutto l'ultimo. Reservoir dogs o Pulp fiction, intendiamoci, erano e sono film stupendi...ma da quando ha cominciato a sbrodolarsi addosso è dura digerirlo. Non lo so, forse è colpa dei ragazzini che guardano Sin City e dicono: si vede il tocco di Tarantino, perchè Rodriguez..
Poi mi si dirà: citare e citarsi fino a scadere nel ridicolo è l'essenza del postmoderno, anche nel cinema, e quindi i film con Vitali, Ciceromacchio e Samantha Tetta sono davvero dei capolavori come dice Quentin, che dal canto suo è sempre più geniale.
Sarà, però..


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Livello Francesco Moser




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  postato il 29/01/2009 alle 23:06
Completamente d'accordo anch'io con the new moderator desmo

E anche con Salvatore77 ed i film che cita, quasi tutti visti ed amati.
Io ho buttato lì un nome (Tarantino, molto in voga e molto sopravvalutato) e due film dalla costruzione anacronica (21 grammi e Citizen Kane) ma ce n'è a bizzeffe naturalmente.

Per la cronaca, non è che i film con racconti cronologici mi facciano schifo eh (mi viene in mente Million Dollar Baby o Eyes wide shut per primi ma non ho apprezzato molto solo questi) però l'intreccio di storie, l'anacronia del racconto danno quella marcia in più cui allude Salvatore.

 

[Modificato il 29/01/2009 alle 23:12 by SHORT ARM]

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 31/01/2009 alle 15:43
Originariamente inviato da lemond
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Urka, che offerta generosa! Accetto, a patto di poter ricambiare con copie di altri DVD; quali mi farai sapere (magari qualche numero de "Le grandi salite"? ).

Che faccio, ti mando il mio indirizzo tramite messaggio privato?

 

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  postato il 05/02/2009 alle 19:19
Dato chel'ho rivisto (per la decima volta?) appena pochi giorni fa, mi piace qui segnalarvi un film non famosissimo ma veramente molto bello.

Si tratta di Sangue vivo di Edoardo Winspeare, e vi garantisco che se non fosse davvero così bello, non ve lo consiglierei per pure ragioni campanilistiche. Del resto critici di vaglia hanno amato questo film e non perdono occasione per citarlo e ricordarlo (Morando Morandini, per esempio), o sono stati segnati per sempre dalla grande interpretazione di Pino Zimba (Mauro Gervasini, per cui è rimasto "il mitico" Pino Zimba anche dopo la morte, avvenuta l'anno scorso).

Non anticipo niente della storia, ma faccio alcune doverose precisazioni: tutti gli attori sono in pratica presi dalla strada, e vi giuro che non è eresia parlare di neo-neorealismo (anzi, preferisco chiamarlo "verismo". Ovvero quella capacità di raccontare - attraverso una sceneggiatura fondata su dialoghi veri e non cinematografici - davvero la vita delle persone, non necessariamente trentenni borghesi in crisi, ma anche persone normalissime e umili. Un filone che in Italia era scomparso [i francesi hanno sempre avuto nomi di spicco in questo senso, gli ultimi a cui penso sono Guédiguian e Cantet], ma che in questi anni 2000 ha ripreso corpo e vita grazie ad autori come Paolo Sorrentino [con venature di grottesco] e Paolo Virzì [l'unico vero erede di Pietrangeli, Germi e Monicelli]).

Il film è recitato interamente in dialetto salentino, coi sottotitoli.

I protagonisti sono quelli che all'epoca (quasi 10 anni fa) formavano il gruppo di musica etnica Zoè. Poi Zimba uscì dal gruppo e fondò un suo ensemble (Zimbarìa) con vari familiari, continuando a far ballare moltitudini di persone al ritmo tradizionale della pizzica, mentre gli Zoè hanno proseguito su territori più (posso dire?) sperimentali, in un certo senso.

Il disco con la colonna sonora del film è uno degli album italiani più belli degli ultimi 10 anni.

Quindi non perdete tempo: procuratevi film e disco e poi mi direte!

 

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  postato il 05/02/2009 alle 19:29
Ps: il disco è Officina Zoè - Sangue vivo.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/02/2009 alle 21:19
Di Edoardo Winspeare conosco "Il miracolo", un piccolo gioellino del "realismo magico" tipico del regista salentino (Admin, è quasi paesano tuo, giusto?).

Lo vidi in una serata speciale, con critico in sala ad introdurlo, e proprio dal critico sentii fare dei riferimenti (forse un po' tirati per i capelli) pure al cinema di Fellini, almeno in quel film, per quel che riguardava i "voli" estranei alla trama, di solito pedinando un personaggio minore.

Non ho visto "Pizzicata" e "Sangue vivo", ma spero di potermeli procurare. Non ho capito se è mai uscito nelle sale "Galantuomini", il film terminato l'anno scorso.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/02/2009 alle 23:37
Sabrina di Billy Wilder con William Holden, Humphrey Bogart, Audrey Hepburn
Chissà perchè ma mi è sempre piaciuto molto.

Sliding Doors con Gwineth Paltrow e John Hannah, l'adoro.

4 matrimoni e un funerale è un cult.

Il sesto senso, la prima volta che l'ho visto mi ha angosciata letteralmente.

Mi piacciono Danzel Washington e Will Smith.

Credo che A Beautiful Mind sia il mio film preferito.

Ma ci sono film a cui non penso e poi guardandoli nuovamente, mi fanno un effetto totalmente diverso rispetto a prima.
Quando mi torneranno in mente altri film che ho amato, lo scriverò.

 

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Michela
"Stiamo Insieme, Vinciamo Insieme - Ivan Basso"


Vita in te ci credo le nebbie si diradano e oramai ti vedo non è stato facile uscire da un passato che mi ha lavato l'anima fino quasi a renderla un po' sdrucita. Anche gli angeli capita a volte sai si sporcano ma la sofferenza tocca il limite e cosi cancella tutto e rinasce un fiore sopra un fatto brutto



http://www.adidax.com/
resisterai 5 minuti senza sport?

 
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  postato il 06/02/2009 alle 00:00
@ Bitossi

La mia personale classifica winspeariana è 1.Sangue vivo 2.Pizzicata 3.Il miracolo (per dirti che ti sei perso il meglio! ). Galantuomini non l'ho visto, ma è uscito in sala prima di Natale è non è nemmeno andato male. E mi pare che avesse vinto qualche premio importante al Festival di Roma.

Ne Il miracolo c'era anche Pino Zimba, era il miracolato all'inizio del film, quello con la barba.

 

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  postato il 08/02/2009 alle 09:22
Io ho rivisto Il Grande Lebowski e come sempre lo trovo geniale.
 
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