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Autore: Oggetto: Parliamo di cinema (del passato e del presente)

Livello Fausto Coppi




Posts: 2984
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  postato il 05/10/2008 alle 13:05
Originariamente inviato da GiboSimoni
1997 - Fuga Da New York

grandissimo!

"...call me snake!"

 

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Originariamente inviato da anonimo

Originariamente inviato da MDL

se le logiche di squadra e di gara lasciano una "relativa libertà", rebellin ma soprattutto ballan hanno le stesse possibilità di bettini (esclusa la volata di gruppone)


ballan ha probabilità di vincere il mondiale come io quella di copularmi melissa satta.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/10/2008 alle 13:39
Originariamente inviato da Bitossi

Ehi... de gustibus... però prima di "stroncare" (con quali argomenti, oltre alla rottura dei "gioielli"?) opere impiantate nell'immaginario di molti, mi pare ci vorrebbe un po' di cautela.
Barry Lindon non sarà il miglior film di Kubrick, ma per me (e per molti) è un piccolo capolavoro filosofico e tecnico. Pessimistica riflessione sul denaro, sulla mobilità sociale, sull'essere e sull'apparire...
Assolutamente straordinario poi dal punto di vista tecnico: basti pensare che venne usata solo luce naturale, anche negli interni... che dire di quelle fiammelle delle candele (il '700... secolo dei lumi!).
E quei piani sequenza "rivelatori", che partendo dai protagonisti vanno a chiarire la natura che li circonda...

A rendere inconciliabile il nostro disaccordo (si scherza, eh...), non mi piace Lars Von Trier, tranne forse per la piccola provocazione di "Idioti"...

La mia non era una stroncatura; ovviamente era solo un parere personale. Dal punto di vista tecnico il film è sicuramente eccezionale per le luci, i costumi, la ricostruzione storica, ecc. (ho letto un po' di tempo fa un libro su Kubrik dove si parlava appunto delle straordinarie soluzioni tecniche che applicò nel girare questa pellicola)
Gli argomenti che ho da portare per spiegare gli zebedei martoriati sono la mancanza quasi totale di sentimento trasmessomi da tale pellicola. E la cosa purtroppo l'ho riscontrata in tante opere dei maestri, opere o capolavori formalmente ineccepili, ma che non mi hanno trasmesso molto, probabilmente perchè non ho gli strumenti adatti per capirli

 

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Ad imperitura memoria di quando, dal 4 al 14 marzo 2009, fu "Livello Sean Kelly",
queste stelline pose:

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/10/2008 alle 23:59
2001 Odissea nello Strazio: du palle, scene interminabili di scimmie che saltano facendo U-U-U-U (i tifosi di calcio non esistevano ancora, è un anacronismo evidente). L'arte di rendere palloso un soggetto interessante. Nei panni del monolito nero avrei schiacciato Kubrick, a mo'di lapide!

 

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2006 http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=3901
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Livello Greg Lemond
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  postato il 06/10/2008 alle 08:54
Originariamente inviato da uffa

2001 Odissea nello Strazio: du palle, scene interminabili di scimmie che saltano facendo U-U-U-U (i tifosi di calcio non esistevano ancora, è un anacronismo evidente). L'arte di rendere palloso un soggetto interessante. Nei panni del monolito nero avrei schiacciato Kubrick, a mo'di lapide!


Come avevo già scritto, sono d'accordo sulla lentezza, però, rispetto all'originale romanzo "La sentinella" riesce meglio a rendere, secondo me, la storia dell'uomo "ab ovo", ma soprattutto la sua ricerca continua ...
E poi c'è quella scena da Giove a ... che allora mi richiamò alla mente Leopardi [e non mi pare poco ].

 

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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente. Dopo 12 anni di carriera io so quello che devo fare e non voglio che una mia vittoria venga messa in dubbio dalla fantasia delle analisi".

(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

Non riesco a comprendere perché Morris non sia assunto da nessuna rete telvisiva come opinionista

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/10/2008 alle 09:30
Già, e poi vogliamo finirla con la menata che se un prodotto multimediale non rispetta il ritmo di un videogioco o di un telefilm americano (ci hanno cambiato il gusto, inutile negarlo...), viene considerato "lento" e di conseguenza "palloso"?

E comunque la lentezza fa bene (vedi bicicletta versus automobile, ecc.):

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/10/2008 alle 09:31
Originariamente inviato da uffa

2001 Odissea nello Strazio: du palle, scene interminabili di scimmie che saltano facendo U-U-U-U (i tifosi di calcio non esistevano ancora, è un anacronismo evidente). L'arte di rendere palloso un soggetto interessante. Nei panni del monolito nero avrei schiacciato Kubrick, a mo'di lapide!


Tutto ciò mi fa molto male

 

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FANTACICLISMO 2008 Campione Olimpico in linea - S. Sebastian - Parigi Bruxelles - Vincitore classifica generale grandi giri (10° Giro - 10° Tour - 4° Vuelta) 1 tappa al Tour - 4 tappe alla Vuelta 9° classifica finale.
FANTACICLISMO 2009 Liegi-Bastogne-Liegi 2° classifica finale Giro d'Italia - 2 tappe - 1 giorno in maglia rosa - Best Belgio - 5° classifica finale

66 punti (nel 2008) + 115 punti (nel 2009) di vantaggio su Frejus: la mia nemesi!

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/10/2008 alle 09:57
Originariamente inviato da Zanarkelly
Gli argomenti che ho da portare per spiegare gli zebedei martoriati sono la mancanza quasi totale di sentimento trasmessomi da tale pellicola...

Beh, visto che uno tra i significati reconditi del film può essere anche la critica alla freddezza e al formalismo di un certo periodo, allora anche per questo Barry Lyndon (restituiamo la "y" dimenticata) avrebbe raggiunto il suo scopo...

In ogni caso per me il vero "sentimento" del film si svela nell'osservazione minuziosa della natura, silenziosa testimone delle misere umane gesta...

 

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  postato il 06/10/2008 alle 11:51
Originariamente inviato da Salvatore77

Originariamente inviato da uffa

2001 Odissea nello Strazio: du palle, scene interminabili di scimmie che saltano facendo U-U-U-U (i tifosi di calcio non esistevano ancora, è un anacronismo evidente). L'arte di rendere palloso un soggetto interessante. Nei panni del monolito nero avrei schiacciato Kubrick, a mo'di lapide!


Tutto ciò mi fa molto male


Mi dispiace ti faccia male, provo ad addolcire la pillola, e intanto rispondo al Bitossi di poche righe sopra...
Film come 'Orizzonti di gloria' o 'Momenti di gloria' sono basati sull'interazione tra persone e dialoghi, niente inseguimenti o sparatorie, però non sono 'lenti'. 'Lento' è un film che ti fa domandare "ma quanto dura questa scena, dargli un taglio no?". Secondo me un po' di forbice su 2001 non avrebbe fatto male, ecco tutto. Prendiamo 'The big kahuna', una stanza con tre persone, però non l'ho trovato così lento (eccettuato il pistolotto finale di De Vito, sforbiciabile a volontà).
Trovo invece pallosissimi i film americani 'di azione' nei quali ad un primo tempo di solito buono fa da contraltare un inseguimento di almeno mezz'ora con esplosioni continue di auto(ma esplodono così facilmente )

Su 2001 l'ho messa giù dura per agitare un po'le acque della stagno

Sondaggio: a quanti di voi mancano da morire Gassman, Tognazzi, Mastroianni, Manfredi, tanto per fare quattro nomi?

Secondo sondaggio: quanti seppellirebbero Tarantino sotto il monolito nero (quello gioviano, non quello lunare...)?

 

[Modificato il 06/10/2008 alle 11:59 by uffa]

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/10/2008 alle 12:10
Concordo in pieno su Tarantino. Anche lui è un regista sicuramente geniale, tecnicamente fantastico, non sbaglia una scena, talento straordinario.
Però un film non si può fermare alla forma, alla citazione, all'inquadratura; anche la storia, la trama è molto importante. E le storie dei film di Tarantino, tranne qualche eccezione (Le Iene e un po' Pulp Fiction), sono storie del "particolare anatomico che, se rotto, simboleggia seccatura" (ops, mi è scappata)

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/10/2008 alle 12:17
Originariamente inviato da Bitossi

Originariamente inviato da Zanarkelly
Gli argomenti che ho da portare per spiegare gli zebedei martoriati sono la mancanza quasi totale di sentimento trasmessomi da tale pellicola...

Beh, visto che uno tra i significati reconditi del film può essere anche la critica alla freddezza e al formalismo di un certo periodo, allora anche per questo Barry Lyndon (restituiamo la "y" dimenticata) avrebbe raggiunto il suo scopo...

In ogni caso per me il vero "sentimento" del film si svela nell'osservazione minuziosa della natura, silenziosa testimone delle misere umane gesta...

So che Kubrik fece di tutto per rendere "freddo" l'ambientazione di Barry Lyndon, come lo fece anche per altri suoi film. Però il mio discorso non era limitato a Kubrik: ho trovato molto spesso inespressivi tanti film dipinti come capolavori assoluti. E non è una questione legata solamente alla lentezza; un film può essere lento, ma trasmettermi comunque sentimenti forti (ad esempio: Ferro3 dove il protagonista non dice una parola in tutto il film).
Guarda a caso il film di Kubrik che preferisco è quello dove, a detta del regista stesso, gli riuscì meno distaccato e freddo di quanto voleva: Full Metal Jacket

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/10/2008 alle 13:06
Originariamente inviato da Zanarkelly
...ho trovato molto spesso inespressivi tanti film dipinti come capolavori assoluti.

Interessante questo riferimento all'espressività: mi fa venire in mente un esempio musicale, ed un famoso argomento del filosofo e musicologo Vladimir Jankélévitch. In "La Musica e l'Ineffabile" egli parla, a proposito di Faurè, Ravel e Satie di "espressivo-inespressivo": in questi autori, lontani dall'espressionismo notturno e dall'appassionato romantico, prevarrebbero "pudore e sobrietà".
Un esempio jazzistico potrebbe essere Bill Evans, non a caso definito da molti rockettari "pianista da bar", "inespressivo", "nella sua musica non succede mai niente...", ecc.

Quindi, non è che ormai, andato ai cani il gusto medio per la rappresentazione efficace (ci mettiamo anche la TV tra i "colpevoli"?), tendiamo un po' tutti a scambiare il rigore per freddezza, il "prendersi il tempo che ci vuole" per lentezza, il pudore artistico per inespressività?

 

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Livello Greg Lemond
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  postato il 06/10/2008 alle 13:45
Originariamente inviato da uffa

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Originariamente inviato da uffa







Sondaggio: a quanti di voi mancano da morire Gassman, Tognazzi, Mastroianni, Manfredi, tanto per fare quattro nomi?



A me molto (aggiungendo Sordi), anche perché non mi sembra ci siano sostituti. Riesco a pensare soltanto, e in parte, a Carlo Verdone, Silvio Orlando e Nanni Moretti (ma fa pochissimi film).

 

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(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

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  postato il 06/10/2008 alle 13:47
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Originariamente inviato da Zanarkelly

Interessante questo riferimento all'espressività: mi fa venire in mente un esempio musicale, ed un famoso argomento del filosofo e musicologo Vladimir Jankélévitch. In "La Musica e l'Ineffabile" egli parla, a proposito di Faurè, Ravel e Satie di "espressivo-inespressivo": in questi autori, lontani dall'espressionismo notturno e dall'appassionato romantico, prevarrebbero "pudore e sobrietà".
Un esempio jazzistico potrebbe essere Bill Evans, non a caso definito da molti rockettari "pianista da bar", "inespressivo", "nella sua musica non succede mai niente...", ecc.

Quindi, non è che ormai, andato ai cani il gusto medio per la rappresentazione efficace (ci mettiamo anche la TV tra i "colpevoli"?), tendiamo un po' tutti a scambiare il rigore per freddezza, il "prendersi il tempo che ci vuole" per lentezza, il pudore artistico per inespressività?

 

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Livello Greg Lemond
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  postato il 06/10/2008 alle 13:50
Il messaggio di sopra mi è partito troppo presto
Volevo solo dire che ho capito poco di quanto hai scritto, perché io di musiva Jazz ad es. non capisco niente, però egualmente si intuisce che tu sei da

 

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  postato il 06/10/2008 alle 14:12
A chi piace il genere , volevo segnalare Brian di Nazareth (io ho molto goduto nel vederlo).
P.S.
Se qualcuno ne volesse una copia in DVD, basta mi comunichi l'indirizzo

 

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  postato il 06/10/2008 alle 14:56
Originariamente inviato da uffa
Sondaggio: a quanti di voi mancano da morire Gassman, Tognazzi, Mastroianni, Manfredi, tanto per fare quattro nomi?

E questo quesito mi riporta ad un altro che mi faccio sovente: perché per vedere un "bel" film devo andare indietro di almeno 20 anni, perché se voglio ascoltare un disco che mi mandi in solluchero devo andare ancora più indietro, e se voglio un romanzo "coi fiocchi"... ecc. ecc.
Primi segnali di demenza senile?

Andando un po' OT, in Italia mi sembra poi persino peggio: senza scomodare uomini politici o personaggi pubblici... non sembra anche a voi che se ci si rivolge ad esempio ad un artigiano, dall'idraulico all'elettricista o al meccanico auto, se non si vuole che ritorni almeno tre volte, spesso senza risolvere il problema e dopo essersi fatto lautamente pagare, conviene rivolgersi a professionisti anziani (io cerco addirittura quelli in pensione)?

Quando e come si è creata questa incompetenza diffusa?
Non ci sarà mica qualcosa che non funziona nel nostro sistema formativo?


NB: non mi riferisco solo alla scuola...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/10/2008 alle 15:02
Per ciò che riguarda "2001 odissea nello spazio", credo che la lentezza della narrazione sia una scelta voluta. Il film è stato concepito dal regista in modo parallelo alle musiche che tutti conosciamo. Credo che la scelta di rallentare le scene e il montaggio, sia dovuto anche al fatto che lo spettatore si deve perdere nel film e deve avere il tempo di apprezzare tutto, inoltre credo che le scene sono tutte piene di scelte registiche molto azzeccate, non ritengo 2001 un film piatto. In ogni fotogramma secondo me c'è qualcosa da vedere e da apprezzare (oltre che da sentire).
Il montaggio serrato non sempre aiuta un film a decollare. Un altro film molto lento (e lungo) è senz'altro "C'era una volta in America". Anche qui il regista, S. Leone, ha volutamente cercato di far attaccare il più possibile lo spettatore ai personaggi, in modo tale da percepire la sensazione del tempo che è passato e della nostalgia di come un'amicizia possa durare o infrangersi nel tempo.
Poi ci sono i film-videoclip come "Lola Corre" che è girato e montato con un ritmo serrato, ma vista la storia serviva quel tipo di montaggio.
In sintesi credo che ogni film ha un suo ritmo e un suo montaggio, anch'io preferisco film con un certo ritmo, ma la lentezza a volte aiuta. E' il caso di 2001, anche de "La donna che visse due volte" di Alfred Hitchcock, capolavoro assoluto.

 

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  postato il 06/10/2008 alle 16:41
Originariamente inviato da Salvatore77
Per ciò che riguarda "2001 odissea nello spazio", credo che la lentezza della narrazione sia una scelta voluta.

Sicuramente era una scelta voluta. I geni, quando girano un pacco, lo fanno volontariamente; è quello che li contraddistingue dai bidoni. Il fatto è che il pacco rimane!

A parte gli scherzi, quello che trovo disdicevole non è tanto la lentezza, ma il fatto che il film fa fatica a trasmettere sentimenti. Ma per 2001, io lo posso capire: in questo caso forse Kubrik voleva rendere l'atmosfera rarefatta dello spazio; ma in un atmosfera rarefatta, si rarefaggono (come "particolare anatomico che, se rotto, simboleggia seccatura" si dice?!??) anche i sentimenti?
Ma per gli altri film che ha fatto.... che scusa ha????

 

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  postato il 06/10/2008 alle 18:21
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Sondaggio: a quanti di voi mancano da morire Gassman, Tognazzi, Mastroianni, Manfredi, tanto per fare quattro nomi?

E questo quesito mi riporta ad un altro che mi faccio sovente: perché per vedere un "bel" film devo andare indietro di almeno 20 anni, perché se voglio ascoltare un disco che mi mandi in solluchero devo andare ancora più indietro, e se voglio un romanzo "coi fiocchi"... ecc. ecc.
Primi segnali di demenza senile?

Andando un po' OT, in Italia mi sembra poi persino peggio: senza scomodare uomini politici o personaggi pubblici... non sembra anche a voi che se ci si rivolge ad esempio ad un artigiano, dall'idraulico all'elettricista o al meccanico auto, se non si vuole che ritorni almeno tre volte, spesso senza risolvere il problema e dopo essersi fatto lautamente pagare, conviene rivolgersi a professionisti anziani (io cerco addirittura quelli in pensione)?

Quando e come si è creata questa incompetenza diffusa?
Non ci sarà mica qualcosa che non funziona nel nostro sistema formativo?


NB: non mi riferisco solo alla scuola...


Nel secolo che sto vivendo
impera ogni demagogia
televisiva o altro (non importa)
e questa confusione (secondo me)
è il mondo dell'ideologia.
A questo punto si può anche immaginare
che potrebbe dire
o rinventare un Cartesio nuovo
e un po' ribelle:
"In questo mare di idee vuote,
dal papa, agli imam, a Bertinotti,
io penso, dunque sono un imbecille".

 

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  postato il 06/10/2008 alle 21:13
Il problema è, caro Lemond, che quando c'erano veramente le "ideologie", e di quelle belle toste, gli attori erano più bravi, i film erano più belli, c'era in giro grande musica, e romanzi che parlavano di me, di te, di noi...

In più, anche il meccanico era quasi sempre capace di rimettere in sesto la mia vecchia Mini Minor...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/10/2008 alle 23:15
Si chiama 'complesso del buon tempo andato'. In gerarcologia indica il raggiungimento del proprio livello di incompetenza. Poiché ti accade con film, romanzi, sport, servizi pubblici etc etc allora l'incompetenza è relativa al vivere nell'ambiente contemporaneo: sei un disadattato!

 

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  postato il 07/10/2008 alle 00:07
Originariamente inviato da uffa
Trovo invece pallosissimi i film americani 'di azione' nei quali ad un primo tempo di solito buono fa da contraltare un inseguimento di almeno mezz'ora con esplosioni continue di auto(ma esplodono così facilmente )

non si tratta di film d`azione ma l`inseguimento di Blues Brothers
e` sbellicante pur essendo lungo (ed anche quello di BB2000 non e` male).

Attingendo ai tempi del cazzeggio giovanile vi propongo
un possibile argomento di discussione:
la poesia di Pavese in "La messa e` finita" di Moretti
(e se mi dite "ma perche` non parlavate di gnocca" avete ragione )

 

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"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 07/10/2008 alle 00:56
Originariamente inviato da uffa

Si chiama 'complesso del buon tempo andato'. In gerarcologia indica il raggiungimento del proprio livello di incompetenza. Poiché ti accade con film, romanzi, sport, servizi pubblici etc etc allora l'incompetenza è relativa al vivere nell'ambiente contemporaneo: sei un disadattato!

Rimandato a settembre! (del 2009)...

Infatti, secondo il famoso principio di Peter (VEDI QUI), il raggiungimento del proprio livello di incompetenza si accompagna generalmente a vacua soddisfazione per lo status raggiunto, a causa per esempio di promozioni automatiche o immeritate.
Inoltre, comporta scarse capacità critiche e di intervento rispetto al presente...

Invece, il mio atteggiamento si potrebbe assimilare alla laudatio temporis acti, che al massimo si può stigmatizzare quale sintomo precoce di rincoglionimento, o se si vuole quale forma primaria di conservatorismo....

 

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Livello Bernard Hinault




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  postato il 07/10/2008 alle 01:05
Originariamente inviato da uffa
Sondaggio: a quanti di voi mancano da morire Gassman, Tognazzi, Mastroianni, Manfredi, tanto per fare quattro nomi?

Ho citato Il Sorpasso, I soliti ignoti, Profumo di donna, c'ervamo tanto amati... quindi su Gassman la risposta è scontata.
Idem per Tognazzi. Per quanto riguarda Manfredi, ha segnato in maniera netta e indelebile i miei anni da ragazzino con il suo Geppetto nel Pinocchio di Comencini.. impossibile dimenticarlo.
Di Mastroianni ne riconosco l'indiscutibile valore, specie nelle commedie, ma l'ho apprezzato meno rispetto agli altri tre.
Tra gli attori del presente, direi che l'unico che può essere accostato ai grandi della commedia all'italiana è il primo Verdone, tanto per intenderci quello di Bianco, rosso e verdone, di Un sacco bello e delle macchiette portate in tv sul finire degli anni 70. Degno del miglior Sordi.

 
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Livello Greg Lemond
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  postato il 07/10/2008 alle 08:14
Originariamente inviato da Bitossi

Il problema è, caro Lemond, che quando c'erano veramente le "ideologie", e di quelle belle toste, gli attori erano più bravi, i film erano più belli, c'era in giro grande musica, e romanzi che parlavano di me, di te, di noi...

In più, anche il meccanico era quasi sempre capace di rimettere in sesto la mia vecchia Mini Minor...


Siamo d'accordo, solo mi sembra un'associazione spuria (con l'ideologie belle toste), o forse no, perché può darsi che fossero un antitodo alla pigrizia della mente.

 

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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente. Dopo 12 anni di carriera io so quello che devo fare e non voglio che una mia vittoria venga messa in dubbio dalla fantasia delle analisi".

(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

Non riesco a comprendere perché Morris non sia assunto da nessuna rete telvisiva come opinionista

 
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Livello Greg Lemond
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  postato il 07/10/2008 alle 08:22
Originariamente inviato da Bitossi

E comunque la lentezza fa bene (vedi bicicletta versus automobile, ecc.):



Che dici, mi consigli di leggere codesto libro o è troppo lento?
In ogni modo un pregio di sicuro ce l'à: sostiene il contrario di quel grandissimo ignorante di Celentano che, se non canta, son dolori

P.S.

Nell'esempio, però non ci hai ... perché ad es. nel mio piccolo ho sempre vinto tutte le gare (fatte per divertimento) all'interno di Empoli con qualsiasi automobile. Ee poi è risaputo che la media in città dei veicoli a quattro ruote non supera, nelle ore diurne, i 5 km/h.

 

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(Jacques Anquetil, 4 maggio 1966, intervista a L'Équipe)

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 07/10/2008 alle 22:42
Ho visto da poco "Non è un paese per vecchi" dei Coen.

Capisco che negli ultimi tempi non si siano visti dei gran capolavori, ma l'oscar come miglior film lascia un pò perplessi.

La fotografia è splendida ma secondo me sono incappati in un errore tipicamente tarantiniano: hanno riempito il film di violenza gratuita (e perfettamente inutile), e anche la trama ha dei buchi. Non vorrei che anche loro, come Quentin, abbiano iniziato a mettersi dietro la macchina da presa con l'ottica del "siamo i migliori: guardate e adorate".

Rispetto a certe loro produzioni ("Arizona Junior", "Il grande Lebowsky" e "Fratello, dove sei?") un bel passo indietro, insomma.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 07/10/2008 alle 23:14
Originariamente inviato da lemond

Nell'esempio, però non ci hai ... perché ad es. nel mio piccolo ho sempre vinto tutte le gare (fatte per divertimento) all'interno di Empoli con qualsiasi automobile. Ee poi è risaputo che la media in città dei veicoli a quattro ruote non supera, nelle ore diurne, i 5 km/h.

Infatti, anche questo mi sembra confermare il paradosso della lentezza (apparente) che supera ed è più efficiente dell'antiquato simbolo modernista di velocità ...
E comunque anch'io, quando vado a lavorare in bici (11 km), ci metto mediamente 5 minuti in meno rispetto all'auto.

Per Carrefour e per tornare IT: non ho ancora visto "Non è un paese..." ma ho letto il romanzo di Cormack McCarthy: ebbene, la violenza c'è già lì, e bella forte. Anche se il massimo per lo stesso autore si raggiunge in "Meridiano di sangue", che stranamente non è mai stato tradotto cinematograficamente...

 

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  postato il 08/10/2008 alle 03:16
Originariamente inviato da Carrefour de l arbre

Ho visto da poco "Non è un paese per vecchi" dei Coen.

Capisco che negli ultimi tempi non si siano visti dei gran capolavori, ma l'oscar come miglior film lascia un pò perplessi.

La fotografia è splendida ma secondo me sono incappati in un errore tipicamente tarantiniano: hanno riempito il film di violenza gratuita (e perfettamente inutile), e anche la trama ha dei buchi. Non vorrei che anche loro, come Quentin, abbiano iniziato a mettersi dietro la macchina da presa con l'ottica del "siamo i migliori: guardate e adorate".

Rispetto a certe loro produzioni ("Arizona Junior", "Il grande Lebowsky" e "Fratello, dove sei?") un bel passo indietro, insomma.


"Non è un paese per vecchi" è una trasposizione abbastanza fedele del romanzo. In effetti la trama ha dei passaggi troppo frettolosi e il film da un lato è incline alla violenza, soprattutto nel personaggio di J. Bardem, dall'altro lato si sofferma molto sull'aspetto psicologico del film, dando l'impressione di un film discontinuo. A me è piaciuto molto anche se la vittoria agli Oscar con tre statuette pesanti (miglior film, miglior regia e migliore sceneggiatura non originale, oltre al miglior attore non protagonista) è sintomatico di una stagione cinematografica non particolarmente esaltante. Se lo paragoniamo con il vincitore dell'oscar come miglior film dell'anno prima (The Departed di M. Scorsese) è evidente che non c'è storia.
Non credo che siano stati fatti passi in dietro dai f.lli Coen, magari il paragone con commedie come "Arizona Junior", "Il grande Lebowsky" e "Fratello, dove sei?" non tiene, soprattutto per il diverso genere di pellicole, ma se invece lo si paragona a "Sangue Facile", "Fargo" o "L'uomo che non c'era" si riconosce il marchio di fabbrica dei f.lli Coen in un certo tipo di film.

 

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  postato il 09/10/2008 alle 09:13
Non credo sia stato citato, ma vorrei segnalare (se mai ci fosse bisogno di farlo) Paris, Texas di Wenders (1984).

Un film stupendo, fotografia splendida, personaggi perfetti ma soprattutto un finale di una commozione inaccettabile.

Nonostante io sia del 1993, questo film, che ho visto ieri sera tra l'altro, è stato quello che, fra tutti i film che ho visto, mi ha lasciato più scosso subito dopo la fine.

 
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  postato il 09/10/2008 alle 20:21

Originariamente inviato da Carrefour de l arbre

Ho visto da poco "Non è un paese per vecchi" dei Coen.

Capisco che negli ultimi tempi non si siano visti dei gran capolavori, ma l'oscar come miglior film lascia un pò perplessi.


E' un bellissimo film che però ha delle crepe evidenti nella trama ed un finale che chiunque avrebbe potuto fare meglio per il resto penso che gli oscar se li sia meritato anche se come letto in precedenza per il fatto che non ci fossero altri bellissimi film quell'anno

 

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Il mattino ha l'oro in bocca (Jack Torrence alias Jack Nicholson nel magnifico Shining)

Una volta, un tizio che faceva un censimento, provò ad interrogarmi. Mi mangiai il suo fegato, con un bel piatto di fave, ed un buon Chianti... (Hannibal Lecter alias Anthony Hopkins ne il Silenzio degli innocenti)

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  postato il 09/10/2008 alle 20:24
Come film che io evidenzierei tra i più belli oltre i miei preferiti e già citati Shining(il più bello secondo tutti i canoni a mio avviso) , Arancia Meccanica, Qualcuno volò sul nido del cuculo, metterei sicuramente un film che io reputo bellissimo come Il silenzio degli innocenti

 

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  postato il 10/10/2008 alle 17:12
Originariamente inviato da edo

Non credo sia stato citato, ma vorrei segnalare (se mai ci fosse bisogno di farlo) Paris, Texas di Wenders (1984).

Un film stupendo, fotografia splendida, personaggi perfetti ma soprattutto un finale di una commozione inaccettabile.

Nonostante io sia del 1993, questo film, che ho visto ieri sera tra l'altro, è stato quello che, fra tutti i film che ho visto, mi ha lasciato più scosso subito dopo la fine.


Grande film, si. Anche se qualcuno forse lo troverebbe un po' lento

Volevo spezzare una lancia in favore di Tarantino. Ragazzi, il suo cinema si ispira ai fumetti (infatti i Pulp Fiction erano fumetti "neri" degli anni '50), o al cinema di serie B degli anni '70. La sua grandezza sta proprio nel riuscire a nobilitare questi generi, se usasse temi e dialoghi più profondi snaturerebbe il tutto. Non è Ingmar Bergman.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 12/10/2008 alle 15:41
rivisto ieri sera "Sideways", storia di due amici e del loro viaggio per cantine e aziende viti-vinicole in giro per la California prima del matrimonio di uno dei due (e di cui l'altro farà da testimone).

L'occasione serve ad entrambi per capire certi limiti di se stessi, prima del nefasto evento, senza tuttavia scadere nel banale o nel melodrammatico.

Una bella e simpatica commedia: consigliato!

 

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Livello Fausto Coppi
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  postato il 12/10/2008 alle 17:05
A proposito di film che parlano (anche) di vino.
L'estate scorsa, su Sky, ne ho visto uno molto bello, Un'ottima annata di Ridley Scott, con Russell Crowe nei panni del protagonista.
Una storia davvero molto interessante, condita da paesaggi splendidi (in Provenza, bellissima) e musiche gradevoli.
Ve lo consiglio.

 

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GP Miguel Indurain: 1°
Ronde van Vlaanderen / Tour des Flandres: 3°
Rund um Köln: 1°
Liège-Bastogne-Liège: 1°
Giro d'Italia: Carrara - Montalcino: 2°
Tour de France: Sisteron - Bourg-lès-Valence: 1°
Tour de France: Longjumeau - Paris Champs-Élysées: 1°
Tour de France - classifica finale: 3°
Gran Premio Città di Peccioli - Coppa G. Sabatini: 1°

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  postato il 14/10/2008 alle 19:03
Morto il figlio di Depardieu, 37 anni, problemi di droga e alcolismo fin dall'adolescenza, anche lui attore. Tra l'altro qualche anno fa gli era stata amputata una gamba.
E' morto di polmonite fulminante.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 19/10/2008 alle 18:40
qualche giorno fa ho visto "una storia vera", il film anomalo di Lynch.

a me è piaciuto. Fotografia e colonna sonora veramente al top, con inquadrature di panorami mozzafiato. ve lo consiglio.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 19/10/2008 alle 20:00
"Una storia vera" di Lynch, in effetti è un film anomalo rispetto agli altri film di Lynch, infatti è un film normale. D. Lynch ha sempre puntato a stupire con le sue pellicole. Giusto per citare qualche film strano:
Dune
The Elephant Man
Mulholland Drive
Inland Empire (il più ambizioso)

I miei preferiti di Lynch sono:
Mulholland Drive
The Elephant Man
Velluto blu
Eraserhead la mente che cancella

Anche se (OT) Lynch lo apprezzo molto per la eccellente serie TV "Twin Peaks".

 

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  postato il 26/10/2008 alle 11:45
Ieri sera ho visto un film che avevo nel mirino da tempo, ma che per un motivo o per l'altro ho sempre lasciato da parte: "Man on the moon" di Forman.

Che dire? Jim Carrey semplicemente strepitoso (purtroppo il primo film che vidi di Carrey fu Ace Ventura: da allora parto sempre un pò prevenuto, nonostante sia obiettivamente molto bravo ma forse un pò sottovalutato non solo dal sottoscritto), ma la storia lascia un pò a desiderare. Non so, ma ho avuto l'impressione che il film dovesse essere più lungo ma che in fase di montaggio la mannaia della produzione abbia effettuato tagli selvaggi. La figura di Kaufmann doveva e poteva essere maggiormente approfondita, soprattutto a livello psicologico.

 

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  postato il 02/11/2008 alle 22:08
visto "onora il padre e la madre".
Molto, molto bello.
Forse la trama destrutturata, alla Inarritu, per intenderci (21 grams, Babel), perde un pò per certe cadute di ritmo, ma già la storia è molto interessante; in più vale la pena vederlo per l'interpretazione di Seymour Hoffman, che si dimostra una volta ancora molto versatile, stavolta interpretando un perfido figlio e fratello disposto a tutto pur di risolvere i propri problemi economici.

Straconsigliato.

 

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  postato il 04/11/2008 alle 11:19
Originariamente inviato da Carrefour de l arbre

Ieri sera ho visto un film che avevo nel mirino da tempo, ma che per un motivo o per l'altro ho sempre lasciato da parte: "Man on the moon" di Forman.

Che dire? Jim Carrey semplicemente strepitoso (purtroppo il primo film che vidi di Carrey fu Ace Ventura: da allora parto sempre un pò prevenuto, nonostante sia obiettivamente molto bravo ma forse un pò sottovalutato non solo dal sottoscritto), ma la storia lascia un pò a desiderare. Non so, ma ho avuto l'impressione che il film dovesse essere più lungo ma che in fase di montaggio la mannaia della produzione abbia effettuato tagli selvaggi. La figura di Kaufmann doveva e poteva essere maggiormente approfondita, soprattutto a livello psicologico.

Si, concordo. Comunque Carrey è un grande attore, e non necessariamente comico. In tre film decisamente drammatici (Truman Show, Man on the Moon e Eternal sunshine of the spotless mind) ha dimostrato grandi qualità. Almeno in un'occasione avrebbe anche meritato un oscar, direi. Forse paga ovunque la sua militanza in film come gli ace e the mask..

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/11/2008 alle 11:44
Carrey è un bravissimo attore ed è molto duttile, anche per le parti drammatiche. Il fatto che lui viene spesso ignorato per gli Oscar capita a lui ma sta capitando a molti attori bravi che meriterebbero la statuetta. Per esempio Johnny Depp a mio avviso è uno degli attori migliori in circolazione, ma lui non si presta tanto a fare dei film in funzione degli oscar. Sembra un pò brutto dirlo, ma per vincere gli oscar come miglior attore/attrice servono dei film adatti. Ultimamente stanno capitando due fenomeni paralleli, sia agli oscar che ai golden globe:

1. vengo premiati spesso attori e attrici che nella loto interpretazione si imbruttiscono (C. Theron, N. Kidman, F. Huffman);

2. vengono preferite le interpretazioni di personaggi famosi che alla fine diventano più imitazioni che interpretazioni vere e proprie e di esempi ne abbiamo tantissimi (Marion Cotillard, Cate Blanchett, Helen Mirren, Forest Whitaker, Philip Seymour Hoffman, Jamie Foxx) e questo secondo me è poco qualificante per la categoria.
Preferisco J. Depp che si diverte ad interpretare le strampalate parti che gli propone Tim Burton e non i pesantissimi film che interpreta per esempio Sean Peen.

 

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  postato il 04/11/2008 alle 12:07
Si...anche se ultimamente Depp lo sopporto molto poco...perchè non interpreta un personaggio, interpreta Depp che interpreta un personaggio.. sempre le stesse espressioni, smorfie, tic.. è Depp, e lo capisci subito. Insomma: tende a schiacciare il personaggio.
E secondo me ci vorrebbe un po' di equilibrio (facile a dirsi...) tra imitazione e interpreatazione.

In certi film è stato davvero bravo...divertente in Fear&Loathing, molto 'calzato' ne La nona porta, poi ci metterei anche Blow e D.B.
In altri sembra una caricatura di se stesso, è quasi irritante...
(parere personale, eh)

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/11/2008 alle 12:33
Originariamente inviato da Zanarkelly

Originariamente inviato da Bitossi

Ehi... de gustibus... però prima di "stroncare" (con quali argomenti, oltre alla rottura dei "gioielli"?) opere impiantate nell'immaginario di molti, mi pare ci vorrebbe un po' di cautela.
Barry Lindon non sarà il miglior film di Kubrick, ma per me (e per molti) è un piccolo capolavoro filosofico e tecnico. Pessimistica riflessione sul denaro, sulla mobilità sociale, sull'essere e sull'apparire...
Assolutamente straordinario poi dal punto di vista tecnico: basti pensare che venne usata solo luce naturale, anche negli interni... che dire di quelle fiammelle delle candele (il '700... secolo dei lumi!).
E quei piani sequenza "rivelatori", che partendo dai protagonisti vanno a chiarire la natura che li circonda...

A rendere inconciliabile il nostro disaccordo (si scherza, eh...), non mi piace Lars Von Trier, tranne forse per la piccola provocazione di "Idioti"...

La mia non era una stroncatura; ovviamente era solo un parere personale. Dal punto di vista tecnico il film è sicuramente eccezionale per le luci, i costumi, la ricostruzione storica, ecc. (ho letto un po' di tempo fa un libro su Kubrik dove si parlava appunto delle straordinarie soluzioni tecniche che applicò nel girare questa pellicola)
Gli argomenti che ho da portare per spiegare gli zebedei martoriati sono la mancanza quasi totale di sentimento trasmessomi da tale pellicola. E la cosa purtroppo l'ho riscontrata in tante opere dei maestri, opere o capolavori formalmente ineccepili, ma che non mi hanno trasmesso molto, probabilmente perchè non ho gli strumenti adatti per capirli



chi osa parlare male di Barry Lyndon????????e mo' mi in.....o

 

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non li senti?...questo e' il mio mondo..devo andare.

M.Rourke.THE WRESTLER.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/11/2008 alle 12:53
Io ritengo Johnny Depp un attore molto eclettico. Forse lo si immagina nel solito personaggio di Jack Sparrow che di fatto è un'imitazione di Keith Richards dei Rolling Stones, ma per esempio in Sweeney Todd lo ritroviano cantante, a me piace molto negli horror come "La vera storia di Jack lo squartatore" e "Il mistero di Sleepy Hollow". Anche in Neverland e Donnie Brasco è molto bravo, come vedi sono tutte parti diverse tra loro.
La sua interpretazione che prefertisco in assoluto è Ed Wood. Eccellente.

 

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