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Piu' grande impresa sportiva di sempre?
Bridge - 10/02/2008 alle 19:39

Qual e' l'impresa sportiva che vi sarebbe piaciuta vivere in prima persona? Io dovessi scegliere avrei voluto essere al posto di Baldini ad Atene..entrare al Partenone a vincere la maratona olimpica.. Che emozione!!..:italia:


barrylyndon - 10/02/2008 alle 20:02

quanto a suggestione,vuoi per lo scenario storico,vuoi per la vittoria in se stessa sono d'accordo con te con Baldini. come magata geniale mi ha impressionato quella di Jordan nella finale NBA contro utah,sotto di 1 a pochi secondi dalla fine, palla in mano a a Utah,MJ strappa la palla a Malone mi pare... e la consegna al play di dei Bulls.il quale dopo qualche palleggio ha la brillante idea di ridare l'arancia a Jordan. palleggio incrociato nei pressi della lunetta,Russel,il suo difensore perde l'equilibrio davanti ai quei movimenti armoniosi ma tremendamente efficaci,Jordan tira,JOrdan segna....punto,gioco,set e partita,per dirla in gergo tennistico.l'ultimo canestro di una carriera inimitabile(washington per me e'stato un inutile overtime)ha dato ai bulls il titolo nba.non male...un personaggio un tantino vincente.. :o:o


ProfRoubaix - 10/02/2008 alle 20:02

[img]http://img111.imageshack.us/img111/2997/jesse20owenssy0.jpg[/img]


Bridge - 10/02/2008 alle 20:14

[quote][i]Originariamente inviato da barrylyndon [/i] quanto a suggestione,vuoi per lo scenario storico,vuoi per la vittoria in se stessa sono d'accordo con te con Baldini. come magata geniale mi ha impressionato quella di Jordan nella finale NBA contro utah,sotto di 1 a pochi secondi dalla fine, palla in mano a a Utah,MJ strappa la palla a Malone mi pare... e la consegna al play di dei Bulls.il quale dopo qualche palleggio ha la brillante idea di ridare l'arancia a Jordan. palleggio incrociato nei pressi della lunetta,Russel,il suo difensore perde l'equilibrio davanti ai quei movimenti armoniosi ma tremendamente efficaci,Jordan tira,JOrdan segna....punto,gioco,set e partita,per dirla in gergo tennistico.l'ultimo canestro di una carriera inimitabile(washington per me e'stato un inutile overtime)ha dato ai bulls il titolo nba.non male...un personaggio un tantino vincente.. :o:o [/quote] Anche questa e' una bella pagina di sport,ma io ho sempre preferito gli sport individuali a quelli di squadra. Ho sempre preferito quegli sport dove il talento del singolo e la capacita' di dare il 120% posso emergere. Quelle sono le pagine di sport che mi esaltano maggiormente. Altra pagina che aggiungo a tal proposito e' la medaglia d'oro alle olimpiadi di Salt Lake {se non ricordo male} di Stefania Belmondo. Quando nella gara ad inseguimento dopo la rottura di un bastoncino, fece una rimonta storica {a mio parere anche piu' spettacolare di quella di Pantani ad Oropa} fino ad arrivare alla vittoria...Commovente!


Maracaibo - 10/02/2008 alle 20:17

Secondo me tante ma l'immagine che più mi emoziona, pur non avendola vissuta direttamente, è quella dela vittoria della Comaneci a Montreal 76; perfino il tabellone non era predisposto per un "10" e il risultato fu un "1.0" [img] http://images.nbcsports.com/uploads/gallery_photo/image/1484/468long/Comaneci_76.jpg[/img] (nbcsport)


pedalando - 10/02/2008 alle 23:19

con tutto il rispetto per i vostri pareri qui mi piacerebbe leggere l'opinione di Morris.


Subsonico - 11/02/2008 alle 13:37

[quote][i]Originariamente inviato da Bridge [/i] Qual e' l'impresa sportiva che vi sarebbe piaciuta vivere in prima persona? Io dovessi scegliere avrei voluto essere al posto di Baldini ad Atene..entrare al Partenone a vincere la maratona olimpica.. Che emozione!!..:italia: [/quote] Guarda, una bella soddisfazione, ma con quello che è successo quel giorno al povero de Lima non penso pienissima...stare invece al posto di Jesse Owens o di Tommy Smith non ha prezzo...:hippy::hippy:


GiboSimoni - 11/02/2008 alle 13:52

a me ha emozionato molto molto Yuri chechi all'ultima olimpiadi...un cAmpione ormai denigrato da tutti ormai sul viale delt ramonto ma che riesce a conquistare una medaglia di bronzo che vale quanto un oro, bellissimo!!!!!:cup::podio:


Laura Idril - 11/02/2008 alle 16:46

La vittoria della pallanuoto italiana alle olimpiadi di Barcellona 92!


il cannibale - 11/02/2008 alle 17:07

la celeberrima fuga di coppi nella tappa cuneo-pinerolo e lo scudetto della SAMP!!! :D :italia:


antonello64 - 11/02/2008 alle 19:46

mi sarebbe piaciuto essere al posto di Joe Louis nel match con Max Schmeling del 1938, oppure al posto di Muhammad Alì nel Rumble in the Jungle di Kinshasa 1974. Ma anche al posto di Abebe Bikila nella maratona di Roma 1960, o al posto di Pantani all'Aprica 1994 o all'Alpe d'Huez 1997.


Maracaibo - 11/02/2008 alle 20:13

[quote][i]Originariamente inviato da pedalando [/i] con tutto il rispetto per i vostri pareri qui mi piacerebbe leggere l'opinione di Morris. [/quote] ...ok, sorry....


violetta - 11/02/2008 alle 20:17

[quote][i]Originariamente inviato da pedalando [/i] con tutto il rispetto per i vostri pareri qui mi piacerebbe leggere l'opinione di Morris. [/quote] fortuna che si dice che lo sport è di dominio pubblico, intelligenti, scolarizzati, ignoranti e contadini (con tutto il rispetto per tutti ovviamente)... io che sono una ignorante e contadina dico che l impresa sportiva che più mi ha emozionata è stata la medaglia d oro nella maratona atene 2004 di Baldini... e non sono nessuno...ma lo sport lo vedono tutti coloro che son provvisti di occhi e sensi vari...


dietzen - 11/02/2008 alle 20:26

non mi ha emozionato perchè non l'ho visto mai nemmeno in registrata, però da un punto di vista tecnico le 5 medaglie d'oro di heiden alle olimpiadi di lake placid credo abbiano un loro perchè.


superandyweb - 11/02/2008 alle 20:27

Un'impresa che mi resterà sempre nella mente è la tappa del Tour de France che Armstron vinse e dedicò a Casartelli alzando le mani al cielo... Emozionante al massimo!!!! Ancora oggi ricordare quell'episodio mi fa venire i brividi.


desmoblu - 11/02/2008 alle 20:44

Eh, bella domanda... dipende dagli sport, io non saprei scegliere un'impresa in particolare. Iniziammo con i primi tre, a breve altri episodi (atletica compresa). Diciamo i gol di Rossi dopo il "digiuno", al Mundial (con Bearzot criticato a destra e manca). O Senna che vince il gran premio viaggiando con una sola marcia funzionante. Bayliss che nell'acquitrino di Donington parte davanti, scivola nel fango, riparte e rimonta dall'ultima posizione alle prime, cade nuovamente e recupera di nuovo dall'ultima posizione fino alla 5a finale. Oppure il sorpasso all'esterno a 4 piloti, a Monza. O il modo con cui ha allargato le braccia quando ha perso il mondiale all'ultimo: sorridendo, come per dire "beh, è andata così". A breve aggiornamenti.


Abajia - 12/02/2008 alle 20:24

Gran bella domanda, Bridge. Credo che non basti un'intera enciclopedia per parlare di tutte quelle imprese che hanno inevitabilmente segnato il mondo dello sport, o che, quantomeno, sono rimaste e rimarranno per sempre impresse nella memoria di tifosi e appassionati. Mmmmmm... i quattro ori di Owens a Berlino '36, davanti ad Hitler... Pantani che scatta sul Galibier e arriva da solo a Les Deux Alpes, il tutto in mezzo ad una "suggestiva" bufera, che ha senz'altro contribuito a far entrare questa tappa nel mito... Anche l'impresa di Baldini ad Atene mi ha emozionato. Pure la premiazione, nel bel mezzo della cerimonia di chiusura delle Olimpiadi, con le luci dei riflettori e gli occhi dell'intero stadio fissi sul podio. Bellissimo. "Miss Perfezione" Nadia Comaneci che a Montreal ottenne il primo dei suoi sette 10. Bikila che vince la Maratona a Roma, nel '60. L'incontro fra Alì e Foreman a Kinshasa, "The Rumble in the Jungle", memorabile per tutto: allenamenti, avvicinamento all'evento, atmosfera (con il celeberrimo "Alì boma ye"), svolgimento del match, con Alì "passivo" per otto riprese. Per storpiare il titolo della celebre poesia del Leopardi, parlerei di [i]quiete [u]prima[/u] della tempesta[/i]... Ah, e mi viene in mente anche il terzo ed ultimo incontro con Frazier: il celeberrimo "Thrilla in Manila". E pure il famoso pugno fantasma a Liston. E poi, beh, ogni qual volta che "Air" Jordan calpestava il parquet dei campi di basket era spettacolo puro. Citerei i suoi due "three-peat", che consistono nel riuscire a vincere le corone come MVP della stagione regolare, MVP dell'All Star Game e MVP delle finali. Il tutto nella stessa stagione. ... Ci sono così tanti episodi che vorrei citare che mi conviene fermarmi qui! :P :D


Abajia - 12/02/2008 alle 20:53

[quote][i]Originariamente inviato da desmoblu [/i] Bayliss che nell'acquitrino di Donington parte davanti, scivola nel fango, riparte e rimonta dall'ultima posizione alle prime, cade nuovamente e recupera di nuovo dall'ultima posizione fino alla 5a finale. Oppure il sorpasso all'esterno a 4 piloti, a Monza. O il modo con cui ha allargato le braccia quando ha perso il mondiale all'ultimo: sorridendo, come per dire "beh, è andata così".[/quote] Ah, ricordo bene questi episodi. La Superbike non mi ha mai entusiasmato, a dir il vero, ma a mio padre piace parecchio e così va a finire che mi guardi le corse insieme a lui! :D Più in generale, parlerei di quell'incredibile 2002, con Bayliss avanti per gran parte della stagione, prima della "crisi" finale e di quel gesto che tu stesso hai ricordato, ad Imola. Restando in tema di emozioni motociclistiche, il GP più bello che abbia mai visto è Phillip Island '01, con oltre dieci piloti arrivati al traguardo in fila indiana dopo una marea di sorpassi e controsorpassi da far rabbrividire. :o Fila guidata da Rossi, che la spuntò su Biaggi per pochissimo. Gran Premio indimenticabile. Così come impresso nella memoria è il GP del Mugello del 2002, vissuto in persona. Quel giorno ero indeciso se andare o meno perché avevo un piede malconcio e riuscivo a malapena a camminare (zoppicando :D ). Ma non potevo perdermi un evento del genere, così mi armai di sandali e andai. A giudicare dalle pietruzze conficcate nei piedi avrebbe dovuto essere un'agonia, e invece l'atmosfera del circuito (e quella immediatamente fuori) mi fece cambiare idea: tutto fantastico, meraviglioso. Chi ha vissuto le atmosfere "rustiche" tipiche degli ambienti motoristici sa di cosa sto parlando. ;) E poi quella giornata fu tutta "azzurra", con Poggiali, Melandri e Rossi davanti a tutti (perdonatemi se annetto San Marino al territorio italiano, ma non ce la faccio proprio a ritenerlo uno "stato a parte", come spesso si dice, impropriamente. :D ). Questo è, ad oggi, l'unico GP del motomondiale a cui ho preso parte, quindi non posso non ricordarlo con estrema gioia. :) Ehm, sono andato un po' OT! Chiudo subito qui! (con rima annessa :D)


Tallo - 13/02/2008 alle 16:47

Tralasciando le mitiche imprese del pirata direi la maratona di Dorando Pietri alle Olimpiadi di Londra


Seb - 13/02/2008 alle 17:27

Non ero neanche nato, ma un'impresa sportiva e piena di mille significati per me stato il così detto Miracle On Ice quando alle Olimpiadi invernali di Lake Placid (il 22 febbraio 1980) e in piena Guerra Fredda gli Stati Uniti (una formazione di dilettanti e universitari) batterono la strafavorita Unione Sovietica per 4-3 col gol decisivo di Mike Eruzione a metà dell'ultimo periodo e si spianarono così la strada per l'oro olimpico (che sarebbe arrivato due giorni più tardi grazie alla vittoria sulla Finlandia).


Tallo - 13/02/2008 alle 19:11

[quote][i]Originariamente inviato da Seb [/i] Non ero neanche nato, ma un'impresa sportiva e piena di mille significati per me stato il così detto Miracle On Ice quando alle Olimpiadi invernali di Lake Placid (il 22 febbraio 1980) e in piena Guerra Fredda gli Stati Uniti (una formazione di dilettanti e universitari) batterono la strafavorita Unione Sovietica per 4-3 col gol decisivo di Mike Eruzione a metà dell'ultimo periodo e si spianarono così la strada per l'oro olimpico (che sarebbe arrivato due giorni più tardi grazie alla vittoria sulla Finlandia). [/quote] :yes: Grande impresa anche quella!


antonello64 - 13/02/2008 alle 20:34

[quote][i]Originariamente inviato da Seb [/i] gol decisivo di Mike Eruzione [/quote] che era il cognato di Giorgio Chinaglia.


Nievole - 02/03/2008 alle 17:19

Nessuno di voi ha menzionato quella che io considero l'impresa. Martedì 22 febbraio 1994, a Lillehammer prende il via la staffetta olimpica 4x10 km maschile di sci di fondo. Maurilio De Zolt, Marco Albarello, Giorgio Vanzetta e Silvio Fauner mi han regalato (avevo 10 anni, finsi un mal di pancia per non andare a scuola) l'emozione più bella della mia adolescenza. Perchè vinta in volata da Silvio sui padroni di casa del mostro Daehlie, rimasti con l'urlo in gola. Ma sportivissimi! Poi mi limito ad elencare altre 2 o 3 date: il 5 febbraio 2000 la vittoria all'esordio nel Sei Nazioni; il 28 maggio 2005 e la battaglia a distanza tra il mio eroe Savoldelli e i 3 davanti che provarono a denudarlo della rosa; e per finire il 30 agosto 1991 (solo 7 anni), la finale di lungo dei mondiali di Tokyo di atletica leggera, quella dei fili d'erba lanciati da Powell prima del salto che valse oro e record mondiale ad oggi imbattuto, 8.95! :yes:


W00DST0CK76 - 03/03/2008 alle 17:37

Emil Zatopek, Olimpiadi di Helsinki 1952, medaglia d'oro nei 5.000, 10.000 e maratona. [img] http://www.biografiasyvidas.com/biografia/z/fotos/zatopek.jpg[/img] (da internet)


Abajia - 03/03/2008 alle 17:51

I sette ori di Mark Spitz alle Olimpiadi di Monaco '72, con sette record del mondo, uno per ogni vittoria. Negli anni s'è a lungo discusso sulla "validità" di questa impresa (ci si è spesso interrogati sui motivi che spinsero Mark a ritirarsi appeno dopo i setto ori. I soldi, la fama, ma non solo, secondo molti. Gli sono state gettate addosso molte ombre...), ma rimane il fatto che, ad oggi, è ancora ineguagliata. [img]http://www.markspitzusa.com/images/mark_spitz3.jpg[/img] (markspitzusa.com) PS: Aveva 22 anni, ma pareva un cinquantenne! :Od:


antonello64 - 03/03/2008 alle 19:12

[quote][i]Originariamente inviato da Abajia [/i] PS: Aveva 22 anni, ma pareva un cinquantenne! :Od: [/quote] e a 50 anni ne dimostrava 20 di meno


Abajia - 03/03/2008 alle 19:20

[quote][i]Originariamente inviato da antonello64 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Abajia [/i] PS: Aveva 22 anni, ma pareva un cinquantenne! :Od: [/quote] e a 50 anni ne dimostrava 20 di meno [/quote] ... ... ... ...allora forse i sette ori l'ha vinti a 50 anni! :o :crazy: :Od:


simone89 - 06/03/2008 alle 16:26

una grande impresa fu quella della staffetta azzurra maschile dello sci di fondo a torino 2006......... stupendo.......:italia:


simone89 - 08/03/2008 alle 14:21

ricordo con molto piacere l'impresa di roby baggio quando nel 2002 tornò da un grave infortunio e al rientrò segnò una doppietta alla fiorentina..... peccato che trapattoni non lo convocò per il mondiale.......


Alfea - 10/03/2008 alle 23:00

Gli 8,90 di Bob Beamon alla finale di salto in lungo dei Giochi Olimpici di Mexico '68.


Abajia - 10/03/2008 alle 23:14

Il record dell'ora stabilito da Coppi al Vigorelli, in piena Guerra Mondiale, con una preparazione - se così può essere definita - che definire approssimativa è un eufemismo. Immenso.


pacho - 11/03/2008 alle 17:09

Tommie -Jet-Smith e John Carlos sul podio di Messico 68. Che emozione


desmoblu - 12/03/2008 alle 19:21

[quote][i]Originariamente inviato da pacho [/i] Tommie -Jet-Smith e John Carlos sul podio di Messico 68. Che emozione [/quote] Bravo! [img]http://i.a.cnn.net/si/2007/writers/dave_zirin/09/27/carlos/carlos.jpg[/img]


nino58 - 19/03/2008 alle 17:57

Tutti gli ottomila raggiunti senza ossigeno e senza sherpa (o con sherpa solo come guide). Nell'agonismo tutti i record di Città del Messico. Nello sport italiano la staffetta del fondo di Lillehammer.


Slegar - 01/04/2008 alle 12:30

Ritengo che la più grande impresa sportiva, anche se non ci possono classifiche e tempi cronometrati, sia la risalita dal Campo 7 al Campo 9 effettuata durante la conquista italiana del K2 nel 1954 da Walter Bonatti e dall'hunza Mahdi per portare le bombole d'ossigeno necessarie all'assalto finale della vetta ed il conseguente bivacco all'aperto nella tormenta a quota 8.100 metri. Per chi non lo sapesse il Club Alpino Italiano, finanziatore dell'impresa, dopo oltre cinquant'anni ha finalmente riconosciuto a Bonatti i meriti che tutto il mondo alpinistico gli ha sempre riconosciuto.


annasci - 02/04/2008 alle 17:57

[quote][i]Originariamente inviato da nino58 [/i] Tutti gli ottomila raggiunti senza ossigeno e senza sherpa (o con sherpa solo come guide). Nell'agonismo tutti i record di Città del Messico. Nello sport italiano la staffetta del fondo di Lillehammer. [/quote] Condivido l'individuazione delle 2 tipologie di imprese sportive, 8000 e fondo Lillehammer. Una precisazione però sulla prima: l'elogio va per quei risultati in cui l'alpinista, nelle condizioni sopra precisate, realizza l'ascensione, e il ritorno, mettendo in atto il massimo impegno per non perdere, dimenticare, trascurare o abbandonare per strada i compagni. Purtroppo questo si verifica anche con una certa frequenza in chi, puntando esclusivamente al risultato, perde di vista la cura dei compagni. E' un aspetto dell'alpinismo extraeuropeo di cui troppo poco si parla ed é laborioso ricostruire i fatti ogni volta ci scappa il morto. Non sempre é oro quello che luccica.


mattia8781 - 02/04/2008 alle 18:03

Ne metto tre sullo stesso piano: - Concordo con Abajia su Mark Spitz; - La vittoria di Sven Hannawald nella Tournee dei 4 Trampolini di salto con gli sci, unico ad avere vinto tutte le prove in più di 50 anni di competizione; - I record che sta abbattendo anno dopo anno Seb Loeb nel mondiale di rally E aggiungerò a questi anche la Vezzali e Zoeggeler se vinceranno rispettivamente nelle loro specialità alle prossime Olimpiadi!!! :IoI


annasci - 02/04/2008 alle 18:21

[quote][i]Originariamente inviato da Slegar [/i] Ritengo che la più grande impresa sportiva, anche se non ci possono classifiche e tempi cronometrati, sia la risalita dal Campo 7 al Campo 9 effettuata durante la conquista italiana del K2 nel 1954 da Walter Bonatti e dall'hunza Mahdi per portare le bombole d'ossigeno necessarie all'assalto finale della vetta ed il conseguente bivacco all'aperto nella tormenta a quota 8.100 metri. Per chi non lo sapesse il Club Alpino Italiano, finanziatore dell'impresa, dopo oltre cinquant'anni ha finalmente riconosciuto a Bonatti i meriti che tutto il mondo alpinistico gli ha sempre riconosciuto. [/quote] E' stata una grande impresa il lavoro di Bonatti sul K2 '54, condivido l'inserimento in questo thread, anche per i patimenti vissuti dal grande alpinista per quasi un'intera vita! L'istituzione CAI centrale, i vertici, non le sottosezioni, ha riconosciuto solo a distanza di più di 50anni i fatti che Bonatti, uomo saggio e colto e altruista, aveva ben precisato, e una serie di storici dell'alpinismo avevano ormai da tempo dimostrato! Riporto che da alcuni decenni Silvia Metzeltin e Gino Buscaini sostenevano il comportamento squisitamente corretto di Bonatti, ma per la più prestigiosa istituzione alpinistica italiana é venuto "comodo" non ammetterlo e temporeggiare.


simone89 - 03/04/2008 alle 18:32

il bronzo conquistato da yuri checchi ad atene 2004 è stata una grande impresa.........


Abajia - 03/04/2008 alle 20:53

[quote][i]Originariamente inviato da simone89 [/i] il bronzo conquistato da yuri checchi ad atene 2004 è stata una grande impresa......... [/quote] Eh già, soprattutto considerando l'oro regalato a Tampakos. Un greco, guarda caso...


Abajia - 12/04/2008 alle 23:46

Citerei la Roubaix '88, vinta da De Mol dopo 222 km di fuga.


samcycling - 08/05/2008 alle 19:57

certo proprio poco ciclismo in questo thread :D


uffa - 09/05/2008 alle 08:46

Più[i] grande[/i] impresa non saprei, forse la più sorprendente fu il salto nel futuro di Beamon. Molti anni dopo il suo salto fu superato nel corso di una battaglia tremenda tra Lewis e Powell, ma erano atleti che ottenevano regolarmente misure altissime...


desmoblu - 08/06/2008 alle 01:25

(un articolo che piacerà a Morris...e non solo) Tommie Smith e Lee Evans a Roma ricordano il gesto che stupì il mondo Una scelta che segnò la loro vita. Oggi guardano a Pechino e sperano in Obama[b] A 40 anni dal pugno di Mexico '68 "Mai pentiti di quella protesta"[/b][i] I due atleti ospiti di una rassegna per i 50 anni di lavoro di Gianni Minà[/i] di PASQUALE NOTARGIACOMO- repubblica [img]http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/spettacoli_e_cultura/gianni-mina-cronista/gianni-mina-cronista/stor_841916_04320.jpg[/img] Mexico '68: Tommie Smith con John Norman Carlos, medaglie d'oro e di bronzo nei 200 metri, senza scarpe sul podio alzano il pugno in segno di protesta contro il razzismo ROMA - Ingrigiti e un po' appesantiti. Sicuramente non più veloci come quarant'anni fa. Ma con la stessa consapevolezza, che avevano nell'ottobre del 1968, quando a Città del Messico, stupirono il mondo. Tommie Smith e Lee Evans, gli uomini jet dell'Olimpiade messicana, a Roma per festeggiare i 50 anni di lavoro dell'amico Gianni Minà. Dalla pista alla medaglia fu un soffio: record del mondo su 200 e 400 e oro per entrambi. Quello che successe durante la premiazione è storia: Smith e il compagno John Carlos, primo e terzo sul mezzo giro di pista, scalzi tranne le calze nere sul podio, con il pugno guantato chiuso e il capo chino mentre suonavano le note di "The Star - Spangled Banner". Evans, che stracciò il primato sul giro di pista, si avviò a ritirare la medaglia d'oro, con l'aria scanzonata del suo basco nero. In realtà era serissimo, sicuro che stessero per sparargli. Ma si diceva, ridi, Lee, ridi, perché è più difficile sparare a un uomo che ride. Anche lui alzò il pugno sul palco. Black Power: l'orgoglio di uomini che erano stufi di essere trattati come cani da corsa. Negli anni in cui James Brown cantava: "Sono nero e me ne vanto". Nessuno avrebbe più dimenticato. Gli tolsero le medaglie e li cacciarono dai Giochi. L'America lacerata promise vendetta. "Se ne pentiranno per il resto della loro vita", disse Payton Jordan, capo della rappresentativa statunitense. Avvertimenti più spicci e minacce di morte li accolsero al loro rientro in patria. Mai pentiti. Ma nessun pentimento. Lo confermano quarant'anni dopo loro stessi, intervenendo alla presentazione della ressegna "Una vita da cronista - Gianni Minà 50 anni fuori dal coro". Hanno pagato, questo sì. Tommie Smith, oggi ha 64 anni. Chiuse con l'atletica a 24, (mentre il suo primato resistette ancora 11 anni prima di venire battuto da Pietro Mennea). Per 10 anni non ha potuto trovare lavoro nonostante due lauree: in educazione fisica e sociologia. La vendetta del suo Paese. Non è andata meglio a Lee Evans, anche lui proveniente dalla "San José State University". Ci sono voluti 21 anni prima che Butch Reynolds battesse il suo primato. Lui aveva già lasciato gli Stati Uniti da un pezzo. Destinazione Africa sulle tracce dei suoi antenati. Ha trascorso sei anni in Nigeria, due in Camerun e Madagascar, insegnando atletica a talenti che non hanno mai avuto buoni antenati. Senza mai rinnegare la sua scelta. Nel segno di Obama. "Volevamo rappresentare l'altra faccia del nostro Paese - racconta Smith -. Dare voce a un sentimento che sentivamo il bisogno di esprimere: la consapevolezza di essere oppressi, fin dalla nascita. Correre non era l'unica cosa che sapessimo fare". Una decisione libera, che poco aveva a che fare con la militanza. "Non mi reputo un militante - spiega Smith -. "Abbiamo deciso di affrontare un problema di cui nessuno si curava, senza preoccuparci del giudizio degli altri. Abbiamo compiuto un sacrificio sperando di spianare la strada ai ragazzi dopo di noi, perchè avessero un'opportunità". Come quella che è capitata oggi a Barack Obama, che potrebbe essere il primo presidente nero degli Stati Uniti. "Obama è uno dei giovani - dice Evans -. Ha un atteggiamento diverso: sa di poter vincere. È il candidato migliore, capita che sia anche nero. Noi siamo neri, e lui come noi può farcela". Gli atleti di oggi. Un'altra investitura per il senatore dell'Illinois, che incarna appieno lo spirito dei due ex uomini jet: "Ha un grande cuore che è quello che ci guida". Lui più di molti colleghi di Smith ed Evans. Così diversi da chi ha calcato le piste di Mexico '68. Come "il figlio del vento", Carl Lewis, o il "soldatino di piombo" Michael Johnson. Anche loro velocissimi, ma forse con meno consapevolezza della realtà. "Ai nostri tempi - spiega Smith - c'era il primato dell'orgoglio. L'attenzione per tutto quello che ci circondava. Oggi l'amore per i dollari ha scalzato quel primato. E ha creato quelli che io considero i corridori per denaro". Verso Pechino. Saranno questi atleti tra qualche mese a scendere in pista ai Giochi di Pechino. Ancora Olimpiadi contestate, quarant'anni dopo. Ma cosa farebbero oggi gli eroi di Città del Messico? "Le Olimpiadi di Pechino - dice Smith - ci portano a riflettere sul contesto mondiale. E ci fanno capire che l'atletica è ancora politica. So cosa cosa significhino i diritti umani negli Stati Uniti, non conosco la situazione in Cina. A Pechino l'atmosfera politica sarà molto più forte rispetto a Città del Messico. Quello che farà ciascun atleta verrà esaminato al microscopio. Comunque dobbiamo pensare a Pechino come a un evento allegro. Del resto parleremo tra tre mesi. Diciamo che non vorrei trovarmi al loro posto. Da quarant'anni vivo molto più prudentemente". (..) (fonte: http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/spettacoli_e_cultura/gianni-mina-cronista/gianni-mina-cronista/ gianni-mina-cronista.html )


Abajia - 01/08/2008 alle 01:37

Poco fa, su Rai Sport Sat, c'erano le immagini di Roma '60. Quell'edizione delle Olimpiadi è ricordata principalmente per la vittoria nella maratona di Bikila (ho visto stasera, per la prima volta, le immagini di quella corsa: i sovietici erano ritenuti quasi imbattibili, seguivano la tabella di marcia di Zatopek il cui crono era ritenuto ineguagliabile, almeno in quel momento... e invece i due russi meglio piazzati arrivarono quarto e quinto [ad un certo punto il più giovane dei due chiese il permesso di poter andare del suo passo, non volendo più rispettare il programma di Zatopek, cosa che gli venne concessa, ma ormai i medagliati erano troppo lontani], e batterono anche il tempo di Zatopek, solo che questo non bastò per arrivare a medaglia; Il 28enne Bikila era uno sconosciuto, e alla vigilia della maratona presentava un tempo d'iscrizione straordinario, che quasi nessuno ritenette veritiero... si sbagliavano...), ma a noi italiani, soprattutto, non può non stare a cuore l'impresa di Livio Berruti, studente di chimica, 21enne, che seppe regalare all'Italia la prima medaglia d'oro in una gara di velocità. Nei 200 piani volava, volava davvero, in curva non aveva eguali, era come se non subisse la forza centrifuga. A Roma '60 riuscì a mettersi dietro i più quotati statunitensi. Non solo: già nei quarti di finale, Berruti aveva fatto segnare un crono molto buono, ma aveva controllato negli ultimi metri, dando l'impressione di valere un tempo migliore. Già in semifinale, con gli americani alle calcagna, non rallentò nel finale, e chiuse in 20"05, record olimpico e primato mondiale eguagliato. Lo stesso tempo lo fece registrare in finale. Grande Livio. PS: A Roma '60, l'Italia chiuse terza nel medagliere dietro URSS e USA, e fondamentale fu il contributo delle discipline ciclistiche, che seppero regalare ai colori azzurri ben 5 titoli olimpici, una medaglia d'argento e una di bronzo.


babeuf - 01/08/2008 alle 11:14

La più grande impresa sportiva di sempre? Non ho dubbi... [img]http://www.repubblica.it/2007/04/sezioni/sport/liegi-bastogne-liegi/liegi-bastogne-liegi/ap_10275768_50150.jpg[/img] (fonte: repubblica.it) LA LIEGI DEL KILLER!!! :IoI:podio::Od:

 

[Modificato il 01/08/2008 alle 14:46 by Monsieur 40%]


Bitossi - 01/08/2008 alle 14:14

[quote][i]Originariamente inviato da Abajia [/i] Già in semifinale, con gli americani alle calcagna, non rallentò nel finale, e chiuse in 20"05, record olimpico e primato mondiale eguagliato. Lo stesso tempo lo fece registrare in finale.[/quote] Ad onor del vero, Aba, il tempo di Berruti fu di 20.5 (cinque decimi). A quei tempi il cronometraggio era manuale, e quel tempo corrisponderebbe grosso modo ad un 20.70-20.75 di oggi (anche i cronometristi... partivano dopo lo sparo!). Errore veniale, non mi pare sia il caso di segnalarlo nel thread apposito... :Od::Od::Od: Già che siamo in ballo, segnalerei come "serie di imprese" i 4 ori in 4 olimpiadi consecutive del discobolo americano Al Oerter... quasi mai favorito, trovava sempre il modo di battere tutti. Un vero "killer instinct", il suo!

 

[Modificato il 01/08/2008 alle 14:28 by Bitossi]


pacho - 01/08/2008 alle 14:21

Dimenticavo uno dei 3 gesti sportivi piu belli di sempre che ho avuto la fortuna di vedere in diretta: il primo giro di Senna nel gran premio di Donington del 1993. http://www.youtube.com/results?search_query=senna+donington Alla faccia del manico.


Leone delle Fiandre - 01/08/2008 alle 15:04

Questa credo sia stata un'impresa sportiva degna di nota. Io l'ho vista in diretta a un'ora imprecisata della notte. Avevo 16 anni non ancora compiuti e mi ricordo di essermi emozionato parecchio, tanto da trattenere a stento le urla nel cuore della notte..... http://www.youtube.com/watch?v=NTjk770KoR0


meriadoc - 01/08/2008 alle 15:33

Pantani a Les Deux Alpes. Il Liverpool nella finale di CL in cui rimontò 3 gol al Milan. Sampras, dato per finito, vince gli US Open a 31 anni e si ritira.


nocciolo - 01/08/2008 alle 16:05

Nei motori, per me, Welcome2004. Il dottore che riprende da dove aveva lasciato, solo con un marchio diverso sotto al culo, con due ruote più lente e con due mani perennemente aggrappate sulla linea sottile del limite. Biaggi che ce la mette tutta e alla fine le prende. Non so quante volte si siano passati, ma era chiaro a tutti il significato di quel duello. Biaggi non si è mai più ripreso. Nel ciclismo che ho visto io Pantani. Qualsiasi, dal numero carrera 34 in avanti. Anche se la cosa che mi ha più emozionato è stato l'arrivo congiunto di Musseeuw e Van Petegem: meglio di una borraccia. In montagna ce ne sono tantissime, ma io amo questa di Enrico "Beno" Benedetti perchè ha un che di vicino ed umano http://www.lemontagnedivertenti.com/benopdf/pdf/valmalenco/impresa%20bernina%202008.pdf tranne ovviamente i tempi, da Sondrio alla cima del Bernina e ritorno in 13 ore e un quarto :o migliorandosi di oltre otto ore Nell'atletica scelgo anche io Zatopek N


Leone delle Fiandre - 01/08/2008 alle 16:41

[quote][i]Originariamente inviato da nocciolo [/i] Anche se la cosa che mi ha più emozionato è stato l'arrivo congiunto di Musseeuw e Van Petegem: meglio di una borraccia. [/quote] :D:D:D:D


babeuf - 01/08/2008 alle 17:19

Io tra tutte le imprese di Michael Phelps, non saprei proprio quale scegliere, sono tutte troppo perfette. :IoI:IoI


Salvatore77 - 01/08/2008 alle 17:57

In assoluto 1982 Mondiale Ciclismo SARONNI di quelle che ho visto in diretta 2004 Maratona di Olimpica ad Atene BALDINI 1994 Giro delle Fiandre BUGNO 1988 Calgary Olimpiadi invernali Slalom Speciale TOMBA 2006 Campionato del Mondo di Calcio ITALIA


Abajia - 01/08/2008 alle 20:04

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Abajia [/i] Già in semifinale, con gli americani alle calcagna, non rallentò nel finale, e chiuse in 20"05, record olimpico e primato mondiale eguagliato. Lo stesso tempo lo fece registrare in finale.[/quote] Ad onor del vero, Aba, il tempo di Berruti fu di 20.5 (cinque decimi). A quei tempi il cronometraggio era manuale, e quel tempo corrisponderebbe grosso modo ad un 20.70-20.75 di oggi (anche i cronometristi... partivano dopo lo sparo!). Errore veniale, non mi pare sia il caso di segnalarlo nel thread apposito... :Od::Od::Od:[/quote] Sì sì, hai ragione, ho sbagliato io! :pomodoro:


riddler - 06/08/2008 alle 17:51

[quote][i]Originariamente inviato da Alfea [/i] Gli 8,90 di Bob Beamon alla finale di salto in lungo dei Giochi Olimpici di Mexico '68. [/quote] E beh quella misura all'epoca era effettivamente eccezionale... ma la gara di Powell contro Lewis è uno di quei duelli che resteranno a lungo nella storia... Ad ogni modo mi domando sempre come mai i 9 metri sono inavvicinabili, su youtube sto vivendo immagini di Powell e Lewis ed erano ad un soffio, adesso sembrano lontanissimi... E mai possibile che sia così difficile battere questo benedettissimo record? Ma sarà la mancanza di competizione che lo impedisce? Pedroso, uno che per me aveva nelle gambe i 9 metri non ci riuscì ma gareggiava contro nessuno o quasi... Saladino? Potrebbe essere lo stesso? Insomma al momento è molto + forte di Howe...


Abajia - 06/08/2008 alle 18:09

[quote][i]Originariamente inviato da riddler [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Alfea [/i] Gli 8,90 di Bob Beamon alla finale di salto in lungo dei Giochi Olimpici di Mexico '68. [/quote] E beh quella misura all'epoca era effettivamente eccezionale... ma la gara di Powell contro Lewis è uno di quei duelli che resteranno a lungo nella storia... Ad ogni modo mi domando sempre come mai i 9 metri sono inavvicinabili, su youtube sto vivendo immagini di Powell e Lewis ed erano ad un soffio, adesso sembrano lontanissimi... E mai possibile che sia così difficile battere questo benedettissimo record? Ma sarà la mancanza di competizione che lo impedisce? Pedroso, uno che per me aveva nelle gambe i 9 metri non ci riuscì ma gareggiava contro nessuno o quasi... Saladino? Potrebbe essere lo stesso? Insomma al momento è molto + forte di Howe...[/quote] La gara del lungo ad Atlanta fu straordinaria, si distinse per bellezza nell'edizione olimpica forse più brutta della storia. Fu una gara bellissima, sì, e quella di Lewis fu davvero una grandissima impresa, ma il più forte era chiaramente Powell, che però sfortuna volle dovesse gareggiare in condizioni menomate, con una caviglia che definire malconcia è un eufemismo (famosissimo l'urlo di dolore di Powell all'ultimo salto, quando poi cadde sulla sabbia, volto a terra, segnato dal dolore e - soprattutto - da amarezza e delusione). Riguardo l'eccezionale salto di Beamon, oltre alle sue straordinarie qualità, molto fu dovuto all'altura, che come si sa favorisce le prestazioni agonistico-sportive. Tornando alla questione che hai posto, Massimo, secondo me i 9 metri non sono stati raggiunti per limiti fisici (almeno finora), non tanto per mancanza di competizione. Saladino è sì un grande saltatore, e Howe - vedrai, non so se subito a Pechino, ma in futuro saprà regalarci bellissime soddisfazioni, a patto che non si monti la testa - non è da meno, ma i nove metri credo siano irraggiungibili per loro. Riguardo alla competizione, senza dubbio aiuta a migliorarsi, a trovare sempre gli stimoli per prevalere (il primo esempio in tal senso che mi viene in mente è il grandissimo dualismo nel decathlon degli anni '80, tra Thompson e Hingsen), ma i nove metri non sarebbero stati comunque raggiunti, secondo me.


riddler - 06/08/2008 alle 18:15

[quote][i]Originariamente inviato da Abajia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da riddler [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Alfea [/i] Gli 8,90 di Bob Beamon alla finale di salto in lungo dei Giochi Olimpici di Mexico '68. [/quote] E beh quella misura all'epoca era effettivamente eccezionale... ma la gara di Powell contro Lewis è uno di quei duelli che resteranno a lungo nella storia... Ad ogni modo mi domando sempre come mai i 9 metri sono inavvicinabili, su youtube sto vivendo immagini di Powell e Lewis ed erano ad un soffio, adesso sembrano lontanissimi... E mai possibile che sia così difficile battere questo benedettissimo record? Ma sarà la mancanza di competizione che lo impedisce? Pedroso, uno che per me aveva nelle gambe i 9 metri non ci riuscì ma gareggiava contro nessuno o quasi... Saladino? Potrebbe essere lo stesso? Insomma al momento è molto + forte di Howe...[/quote] La gara del lungo ad Atlanta fu straordinaria, si distinse per bellezza nell'edizione olimpica forse più brutta della storia. [/quote] Veramente io intendevo i mondiali di Tokyo dove vinse Powell :)


Abajia - 06/08/2008 alle 18:17

[quote][i]Originariamente inviato da riddler [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Abajia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da riddler [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Alfea [/i] Gli 8,90 di Bob Beamon alla finale di salto in lungo dei Giochi Olimpici di Mexico '68. [/quote] E beh quella misura all'epoca era effettivamente eccezionale... ma la gara di Powell contro Lewis è uno di quei duelli che resteranno a lungo nella storia... Ad ogni modo mi domando sempre come mai i 9 metri sono inavvicinabili, su youtube sto vivendo immagini di Powell e Lewis ed erano ad un soffio, adesso sembrano lontanissimi... E mai possibile che sia così difficile battere questo benedettissimo record? Ma sarà la mancanza di competizione che lo impedisce? Pedroso, uno che per me aveva nelle gambe i 9 metri non ci riuscì ma gareggiava contro nessuno o quasi... Saladino? Potrebbe essere lo stesso? Insomma al momento è molto + forte di Howe...[/quote] La gara del lungo ad Atlanta fu straordinaria, si distinse per bellezza nell'edizione olimpica forse più brutta della storia. [/quote] Veramente io intendevo i mondiali di Tokyo dove vinse Powell :) [/quote] Ah, pardon allora! Credevo parlassi di Atlanta '96. :hammer:


Abajia - 06/08/2008 alle 23:09

Non ricordo l'anno, non mi sovviene il nome del protagonista, ma ricordo che in una maratona olimpica, una volta, un neozelandese (se non ricordo male, scusatemi, ma ho in mente solo il fatto in sé e per sé, non il "contorno") volle a tutti i costi arrivare allo stadio olimpico, completare la maratona, nonostante fosse già buio da un pezzo, nonostante i continui inviti dell'organizzazione a ritirarsi, nonostante un ginocchio malconcio, che lo costrinse a corricchiare zoppicante per chilometri e chilometri, nonostante i consigli del medico di fermarsi. Ma niente: il medico riuscì al massimo ad applicargli una fasciatura al ginocchio, perché l'atleta in questione non aveva alcuna intenzione di ritirarsi. Il pubblico allo stadio volle aspettarlo, tributandogli al suo ingresso una vera e propria ovazione, ancor più che al vincitore. A chi gli chiese il perché della sua ostinazione, il neozelandese rispose che nessuno l'aveva costretto ad essere lì, a correre quella gara, quindi il minimo che potesse fare era onorarla fino in fondo. Per rendere omaggio e onore alla sua gente. Lo fece per la sua gente. Impiegò oltre 12 ore per completare i 42 e rotti chilometri di gara, ma alla fine ebbe quasi più gloria di chi salì sul podio per ricevere la medaglia. Lui, il neozelandese, non ricevette alcuna medaglia, ma fu vincitore tanto quanto il primo. Perdonate l'incompletezza delle informazioni, ma volevo comunque fare questa citazione in questo thread. Così magari qualcuno che conosce meglio di me l'accaduto potrà completare e arricchire questo post alquanto lacunoso.

 

[Modificato il 06/08/2008 alle 23:12 by Abajia]


babeuf - 16/08/2008 alle 08:58

Gli otto ori di Michael Phelps a Pechino, ovviamente... :IoI:IoI:IoI:IoI:IoI:IoI:IoI:IoI Che spettacolo di atleta... aveva tantissima pressione alla vigilia, ma non ha avuto problemi, ha reagito benissimo ai momenti di difficoltà che ha avuto (vedi 100 farfalla) e si è dimostrato uno dei 2-3 atleti più forti di sempre, paragonabile come grandezza a Eddy Merckx, Carl Lewis e pochissimi altri che non cito perchè sicuramente me ne dimenticherei qualcuno... :clap:


Lore_88 - 16/08/2008 alle 09:13

[quote][i]Originariamente inviato da babeuf [/i] e si è dimostrato uno dei 2-3 atleti più forti di sempre, paragonabile come grandezza a Eddy Merckx[/quote] Ringrazia che non esiste un Dio, perchè se ci fosse, grazie a questa frase, saresti già finito all'inferno a bruciare per l'eternità.


babeuf - 16/08/2008 alle 09:19

[quote][i]Originariamente inviato da Lore_88 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da babeuf [/i] e si è dimostrato uno dei 2-3 atleti più forti di sempre, paragonabile come grandezza a Eddy Merckx[/quote] Ringrazia che non esiste un Dio, perchè se ci fosse, grazie a questa frase, saresti già finito all'inferno a bruciare per l'eternità. [/quote] Credo proprio che se ci fosse un Dio Michael Phelps avrebbe tranquillamente il posto alla sua destra. :D


Abajia - 16/08/2008 alle 15:05

[quote][i]Originariamente inviato da babeuf [/i] e si è dimostrato uno dei 2-3 atleti più forti di sempre, paragonabile come grandezza a Eddy Merckx[/quote] Chiudete questo thread! :xxo


babeuf - 16/08/2008 alle 17:29

[quote][i]Originariamente inviato da Abajia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da babeuf [/i] e si è dimostrato uno dei 2-3 atleti più forti di sempre, paragonabile come grandezza a Eddy Merckx[/quote] Chiudete questo thread! :xxo [/quote] Olimpiadi 14 ori 0 argenti 2 bronzi _________ 16 medaglie -------------------------------------------------------------------- Mondiali 16 ori 3 argenti 0 bronzi ____________ 19 medaglie ------------------------------------------------------------------------- Mondiali in vasca corta 1 oro 0 argenti 0 bronzi ____________ 1 medaglia -------------------------------------------------------------------------- + una quantità immensa di WR... + una quarantina di titoli nazionali + 7-8 ori ai Panpacifici (vado a memoria) Spiegami ora perchè Phelps non può essere considerato a uno dei più grandi tra i grandissimi di sempre. ;)


il cannibale - 16/08/2008 alle 21:35

[quote][i]Originariamente inviato da babeuf [/i] Gli otto ori di Michael Phelps a Pechino, ovviamente... [/quote] non ne ha ancora vinti otto :bla:


Abajia - 17/08/2008 alle 02:11

[quote][i]Originariamente inviato da babeuf [/i] [...] Spiegami ora perchè Phelps non può essere considerato a uno dei più grandi tra i grandissimi di sempre. ;)[/quote] Non ho detto questo. Semplicemente trovo inappropriato l'accostamento a Merckx, tutto qui. Poi c'è da dire una cosa: Phelps ha fatto incetta di vittorie, ori e record in questi anni, e continuerà a farne per altro tempo ancora. È un fuoriclasse assoluto, questo non lo discuto. Ma occorre anche dire che il nuoto è uno sport molto "capillarizzato", che assegna quindi una grandissima quantità di medaglie. Si sta tanto parlando dei (quasi, ma tanto è questione di ore ormai) 14 ori di Phelps, ma c'è da dire che l'ha conquistati a cavallo di due olimpiadi, quindi per me ancora non può essere accostato a gente come Nurmi, Lewis, Latynina, Oerter...con quest'ultimo che è il caso più significativo, in quanto era un lanciatore del disco, quindi alle Olimpiadi poteva vincere una sola medaglia ogni quattro anni. Ne ha vinte quattro, tutte d'oro. E, per di più, tutte senza essere mai aver avuto i favori dei pronostici alla vigilia. Insomma, quello che voglio dire è che già ora Phelps è un grandissimo dello sport, ma fossi in te c'andrei piano con accostamenti e paragoni, addirittura già piazzandolo sul podio immaginario dei più grandi sportivi di ogni epoca, come hai fatto tu qualche post fa. In questo senso, paradossalmente il plurimedagliato olimpico più vincente della storia ha ancora molto da dimostrare.


MDL - 17/08/2008 alle 09:22

[quote][i]Originariamente inviato da il cannibale [/i] non ne ha ancora vinti otto :bla: [/quote] fatto cecchè qualcuno dica il contrario phelps sta entrando nella storia dello sport...


MDL - 17/08/2008 alle 09:34

[quote][i]Originariamente inviato da Abajia [/i] Ma occorre anche dire che il nuoto è uno sport molto "capillarizzato", che assegna quindi una grandissima quantità di medaglie. [/quote] proprio perchè "capillarizzato" che è difficile primeggiare in diverse misure come per il ciclismo anche nel nuoto esiste la specializzazione...phelps invece è un fuoriclasse puro (come merckx che ti vinceva i giri e le classiche)


antonello64 - 17/08/2008 alle 13:09

[quote][i]Originariamente inviato da Abajia [/i] Ma occorre anche dire che il nuoto è uno sport molto "capillarizzato", che assegna quindi una grandissima quantità di medaglie. Si sta tanto parlando dei (quasi, ma tanto è questione di ore ormai) 14 ori di Phelps, ma c'è da dire che l'ha conquistati a cavallo di due olimpiadi, quindi per me ancora non può essere accostato a gente come Nurmi, Lewis, Latynina, Oerter...[/quote] anche Nurmi, Lewis e Latynina avevano a disposizione una gran quantità di medaglie, staffette comprese, perchè gareggiavano su più distanze. La ginnastica poi ne assegna proprio tante, tra i concorsi individuali, a squadre ed i vari attrezzi. E tutti quelli da te citati hanno spalmato il palmares su varie edizioni delle Olimpiadi. [quote] Insomma, quello che voglio dire è che già ora Phelps è un grandissimo dello sport, ma fossi in te c'andrei piano con accostamenti e paragoni, addirittura già piazzandolo sul podio immaginario dei più grandi sportivi di ogni epoca, come hai fatto tu qualche post fa. In questo senso, paradossalmente il plurimedagliato olimpico più vincente della storia ha ancora molto da dimostrare. [/quote] beh, se tra i grandissimi ogni epoca non ci può stare il più forte nuotatore della storia (perchè su questo penso non ci siano dubbi), non vedo proprio chi ci possa stare.


il cannibale - 17/08/2008 alle 14:52

[quote][i]Originariamente inviato da MDL [/i] fatto cecchè qualcuno dica il contrario phelps sta entrando nella storia dello sport... [/quote] Ora va bene... ;)


meriadoc - 17/08/2008 alle 15:31

se dobbiamo limitarci a quest'anno, io direi che l'impresa sportiva dell'anno è stata la finale di Wimbledon


babeuf - 17/08/2008 alle 17:58

[quote][i]Originariamente inviato da MDL [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Abajia [/i] Ma occorre anche dire che il nuoto è uno sport molto "capillarizzato", che assegna quindi una grandissima quantità di medaglie. [/quote] proprio perchè "capillarizzato" che è difficile primeggiare in diverse misure come per il ciclismo anche nel nuoto esiste la specializzazione...phelps invece è un fuoriclasse puro (come merckx che ti vinceva i giri e le classiche) [/quote] Infatti, caro MDL. Nel nuoto ci sono gli specialisti dello stile libero, gli specialisti della farfalla, gli specialisti dei misti, gli specialisti dei 100m, gli specialisti dei 200m, gli specialisti dei 400m. Lui primeggia in tutto. :IoI


Bridge - 12/09/2008 alle 15:27

[quote][i]Originariamente inviato da nocciolo [/i] Nei motori, per me, Welcome2004. Il dottore che riprende da dove aveva lasciato, solo con un marchio diverso sotto al culo, con due ruote più lente e con due mani perennemente aggrappate sulla linea sottile del limite. Biaggi che ce la mette tutta e alla fine le prende. Non so quante volte si siano passati, ma era chiaro a tutti il significato di quel duello. Biaggi non si è mai più ripreso. [/quote] Eh no questo no!!!Trovare una vittoria di Rossi nel thread che decisi di aprire qulache mese fa è quasi offensivo nei confronti di che effettivamente HA COMPIUTO DELLE GRANDI IMPRESE. Per me un impresa VERA è fatta di sacrifici, umiltà, dedizione, serietà, sofferenza, sforzi, concentrazione, intelligenza, ... e molto altro ancora...Ma scusate nessuno di questi oggettivi è proprio di Rossi! No mi spiace!!..:grr:


Abajia - 12/09/2008 alle 23:32

Bridge, la tua è un'opinione e in quanto tale rispettabile, ma nel tuo post noto dei palesi controsensi. I piloti fanno tantissimi sacrifici per poter arrivare ad alti livelli e per poterci rimanere, altroché. Hai parlato di dedizione...ma scusa, secondo te uno diventa pilota senza avere passione per ciò che fa? E ancora: un pilota come Rossi mancherebbe di concentrazione e d'intelligenza? Ma se il pilota è forse il mestiere che più di ogni altro richiede concentrazione e attenzione! E poi scusa eh, ma dire che Rossi è uno stupido non so fino a che punto abbia senso. I piloti sono tutti un po' pazzi, sì, ma non stupidi. Anzi! Detto questo, non bisogna mai dimenticare che Rossi è un personaggio, e quel suo modo di fare potrà pure non piacere ad alcuni, ma senza quel suo atteggiamento sbarazzino e pieno di sé non sarebbe così amato, anche. Non sarebbe così personaggio.


jonoliva82 - 13/09/2008 alle 10:09

Forse voleva semplicemente dire che il motociclismo non è uno sport.Cosa che tra l'altro condivido appieno. Gia non lo era negli anni 70, quando guidare quelle motorette era difficile, oggi nemmeno quello, quasi si guidano da sole (l'ha detto pure Rossi).Per me Sport=attività che se svolta agonisticamente richiede doti fisiche molto fuori dal comune: pertanto il motociclismo non rientra nella mia definizione essendo i piloti normali ragazzi, alcuni neanche troppo in forma,e la fatica piuttosto relativa.


babeuf - 13/09/2008 alle 11:52

[quote][i]Originariamente inviato da Bridge [/i] Per me un impresa VERA è fatta di sacrifici, umiltà, dedizione, serietà, sofferenza, sforzi, concentrazione, intelligenza, ... e molto altro ancora...Ma scusate nessuno di questi oggettivi è proprio di Rossi! No mi spiace!!..:grr: [/quote] Ma come si fa a scrivere roba del genere? "sacrifici, umiltà, dedizione, serietà, sofferenza, sforzi, concentrazione, intelligenza" è esattamente la definizione di Valentino Rossi.


babeuf - 13/09/2008 alle 12:00

[quote][i]Originariamente inviato da jonoliva82 [/i] Forse voleva semplicemente dire che il motociclismo non è uno sport.Cosa che tra l'altro condivido appieno. Gia non lo era negli anni 70, quando guidare quelle motorette era difficile, oggi nemmeno quello, quasi si guidano da sole (l'ha detto pure Rossi).Per me Sport=attività che se svolta agonisticamente richiede doti fisiche molto fuori dal comune: pertanto il motociclismo non rientra nella mia definizione essendo i piloti normali ragazzi, alcuni neanche troppo in forma,e la fatica piuttosto relativa. [/quote] ma per favore ma sapete quanta preparazione atletica fanno i piloti professionisti? quanto è importante? prima di parlare informiamoci grazie ;)


jonoliva82 - 13/09/2008 alle 12:43

[quote][i]Originariamente inviato da babeuf [/i] [quote][i]Originariamente inviato da jonoliva82 [/i] Forse voleva semplicemente dire che il motociclismo non è uno sport.Cosa che tra l'altro condivido appieno. Gia non lo era negli anni 70, quando guidare quelle motorette era difficile, oggi nemmeno quello, quasi si guidano da sole (l'ha detto pure Rossi).Per me Sport=attività che se svolta agonisticamente richiede doti fisiche molto fuori dal comune: pertanto il motociclismo non rientra nella mia definizione essendo i piloti normali ragazzi, alcuni neanche troppo in forma,e la fatica piuttosto relativa. [/quote] ma per favore ma sapete quanta preparazione atletica fanno i piloti professionisti? quanto è importante? prima di parlare informiamoci grazie ;) [/quote] Puoi fornire dati se vuoi.Altrimenti, la tua replica vale zero.


jonoliva82 - 13/09/2008 alle 13:33

[quote][i]Originariamente inviato da babeuf [/i] ma per favore ma sapete quanta preparazione atletica fanno i piloti professionisti? quanto è importante? prima di parlare informiamoci grazie ;) [/quote] Un prototipo dell'allenamento per motociclismo agonistico lo trovi qui: www.legamotociclismo.it/documents/athletictraining.pdf.Penso sia solo una bozza, ma rende l'idea...Niente di trascendentale, no? Certo dipende da che definizione personale hai di "sport" o "attività sportiva" in senso agonistico: ma se segui la mia, ovviamente molto personale, questo non mi sembra rientrarvi.;)


Abajia - 13/09/2008 alle 16:19

[quote][i]Originariamente inviato da jonoliva82 [/i] Un prototipo dell'allenamento per motociclismo agonistico lo trovi qui: www.legamotociclismo.it/documents/athletictraining.pdf.Penso sia solo una bozza, ma rende l'idea...Niente di trascendentale, no? Certo dipende da che definizione personale hai di "sport" o "attività sportiva" in senso agonistico: ma se segui la mia, ovviamente molto personale, questo non mi sembra rientrarvi.;) [/quote] jonoliva, ma l'hai letto il file o l'hai solo scaricato? No, sai, perché a me non sembra che sia un allenamento da poco. Basta leggere che tipo di allenamento invernale viene svolto dai piloti e poi mi dici se questo è un mestiere che non comporta sacrifici.


jonoliva82 - 13/09/2008 alle 19:08

[quote][i]Originariamente inviato da Abajia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da jonoliva82 [/i] Un prototipo dell'allenamento per motociclismo agonistico lo trovi qui: www.legamotociclismo.it/documents/athletictraining.pdf.Penso sia solo una bozza, ma rende l'idea...Niente di trascendentale, no? Certo dipende da che definizione personale hai di "sport" o "attività sportiva" in senso agonistico: ma se segui la mia, ovviamente molto personale, questo non mi sembra rientrarvi.;) [/quote] jonoliva, ma l'hai letto il file o l'hai solo scaricato? No, sai, perché a me non sembra che sia un allenamento da poco. Basta leggere che tipo di allenamento invernale viene svolto dai piloti e poi mi dici se questo è un mestiere che non comporta sacrifici. [/quote] Non è una cosa da niente, ma sono convinto che se tu (intendo proprio tu) che da quanto ho capito sei giovane e sportivo, provi a farlo, non ti vengono certo i capelli bianchi.Poi ovviamente c'è da contare che nessuno che non faccia uno sport qualsiasi mooolto seriamente penserebbe di allenarsi mattina e pomeriggio;tuttavia poniamo che tu non lavorassi e non studiassi seriamente, pensi che ti impensierirebbe quell'allenamento li?Io non credo.A me non impensierirebbe per nulla...E, tornando alla mia visione sull'att.agonistica, non ci vogliono doti particolari per fare quella scheda, solo buona volontà e grinta: invece una scheda di allenamento di un ciclista, un atleta, un nuotatore, per esempio, farebbe impallidire un profano, e comunque richiede certe caratteristiche fisiche innate.Fila?;) Fermo restando che non tutti hanno la stessa idea di sport.E grazie a Dio, altrimenti tanti sport non esisterebbero: però io sono di questa opinione...


nocciolo - 15/09/2008 alle 23:15

Torno su questo thread dopo le vacanze e vedo che ho scatenato un pandemonio! Sui motori devo dire che sono un po' a metà, non esattamente uno sport ma certamente una disciplina forte. Rossi dice che si guidano da sole perchè gli piace scherzare, sennò non si capisce perchè la stessa moto nelle mani di un altro non ha le stesse prestazioni. Se mi passate la battuta (ed è solo una battuta) anche le biciclette si guidano da sole. Detto ciò i motociclisti si preparano fisicamente bene (anche se non come i piloti di F1, che davvero è un'attività stremante, oltre che noiosa) ma quello che loro non fanno di preparazione fisica lo devono fare di preparazione concettuale. Nei test sanno sempre esattamente cosa dire ai meccanici perchè conoscono il mezzo e le sue caratteristiche e una certa parte di lavoro è anche quello. Detto ciò non saprei dire se è uno sport a tutti gli effetti o meno, ci tengo però a precisare che quella di Rossi fu davvero un'impresa (sportiva o meno che la si voglia considerare), sia per quello che fece che per come lo fece. N p.s. ma perchè allora non ti sei agitato quando hanno scritto di Senna?


galliano - 17/09/2008 alle 11:33

Mi piace ricordare il buon Lasse Kjus, con le sue 5 medaglie su 5 gare ai mondiali di sci negli stati uniti. 3 ori e due argenti mi pare. Perse l'oro in combinata che doveva essere la vittoria + facile. Poi perse l'oro in slalom x 6centesimi da Palander (allora sconosciuto), se non ricordo male. Forse il mio atleta preferito per il suo approccio alle gare, molto tranquillo, anche troppo forse. Lasse lo contrappongo a tutti gli alteti esaltati ed arroganti che riempiono gli schermi tv. Tra le altre imprese concordo con gli 8000 di bonatti, la staffetta italiana di lillehammer e il pugno chiuso di smith, carlos ed evans. gli sport dei motori mi lasciano, invece, molto indifferente. Quella è roba per i figli del berlusca e di bossi che vanno a fare le corse a Monza:P gall


jonoliva82 - 17/09/2008 alle 12:27

[quote][i]Originariamente inviato da nocciolo [/i] p.s. ma perchè allora non ti sei agitato quando hanno scritto di Senna? [/quote] Perchè non l'ho letto:D


Bridge - 19/09/2008 alle 15:20

[quote][i]Originariamente inviato da babeuf [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Bridge [/i] Per me un impresa VERA è fatta di sacrifici, umiltà, dedizione, serietà, sofferenza, sforzi, concentrazione, intelligenza, ... e molto altro ancora...Ma scusate nessuno di questi oggettivi è proprio di Rossi! No mi spiace!!..:grr: [/quote] Ma come si fa a scrivere roba del genere? "sacrifici, umiltà, dedizione, serietà, sofferenza, sforzi, concentrazione, intelligenza" è esattamente la definizione di Valentino Rossi. [/quote] O mammaaaaa...questo noooo...:hammer:... Provo a farti ragionare: 1- SACRIFICI: credo che la vita di qualsiasi motociclista non sia per nulla paragonabile a quelli di altri sportivi a livello di sacrifici che fanno durante tutto l'anno ma anche solo semplicemente durante i weekend(vedi quello ce fa un ciclista durante un giro...) 2- UMILTA': basta vedere come si comporta con i suoi avversari per capire che tutto è tranne che una persona umile (vd. Biagi) 3- DEDIZIONE: dai forse un po' di dedizione ce l'ha ;) 4- SERIETA': qua però ci siamo di nuovo... quanti soldi ha fregato allo stato, cioè a tutti noi, me e te compresi?? Mi sembra 120 milioni di euro!!Se in Italia siamo 60 milioni, allora il tuo caro amico mi deve 2 euro!!! 5- SOFFERENZA: definire il motociclismo sport faticoso mi sembra un'assurdità: confronta un motociclista alla fine della gara con ad esempio un qualsiasi atleta al termine di una 50 km marcia. Se mi dici ancora che ti sembra che il motociclista abbia sofferto allora hai qualche problemino. 6- SFORZI (meglio FATICA): vd sopra 7- CONCENTRAZIONE: anche qua un pochino gliene do al tuo amichetto però ad esempio credo che uno slalomista al cancellatto di partenza dello slalom di Wengen debba essere una minima più concentrato. 8- INTELLIGENZA: beh qua... Valentino Rossi intelligente!?!?! Ha studiato, o almeno ci ha provato con Grandi Scuole.. Dopo tutto questo spero tu ti possa ricredere una minima...


UribeZubia - 30/04/2009 alle 18:28

10 settembre 1972 Olimpiadi di Monaco, finale del torneo di Basket tra Urss e Usa. Gli Usa hanno sempre vinto il torneo di Basket alle Olimpiadi, ma stavolta hanno fatto male i loro conti. Dopo un finale convulso e ripetuto per tre volte si riparti' da meno 3 secondi alla fine... Da fondo campo Ivan Edeshko lanciò la palla verso l’area USA, scavalcando i tre avversari che gli si erano parati davanti. E qui accadde l’incredibile: nel tentativo di intercettare quel lancio i due difensori Kevin Joyce e Jim Forbes si scontrarono in volo, dando il via libera ad Alexandr Belov che, incredulo, andò a canestro giusto un attimo prima della sirena: 51-50. Medaglia d’oro! Gli USA,non vollero sentire ragioni: perdere la finale (e l’egemonia olimpica) in quel modo e, per giunta, contro i sovietici in piena guerra fredda, fu davvero troppo. Dichiarando di aver subito un autentico sopruso, non si presentarono alla cerimonia di premiazione. Ancora oggi ci sono dieci medaglie d'argento custodite nel caveau di una banca di Losanna (da sempre sede del CIO) in attesa di essere ritirate. È facile prevedere che vi resteranno per sempre. :podio:


Bartoli - 30/04/2009 alle 20:35

Era il 1982 Una squadra fino ad allora deludente e divisa tra fazioni interne incontra i favoriti della vigilia Italia Brasile 3-2 credo sia anche superiore a Italia Germania 4-3


super cunego - 06/05/2009 alle 22:37

[quote][i]Originariamente inviato da jonoliva82 [/i] Forse voleva semplicemente dire che il motociclismo non è uno sport.Cosa che tra l'altro condivido appieno. Gia non lo era negli anni 70, quando guidare quelle motorette era difficile, oggi nemmeno quello, quasi si guidano da sole (l'ha detto pure Rossi).Per me Sport=attività che se svolta agonisticamente richiede doti fisiche molto fuori dal comune: pertanto il motociclismo non rientra nella mia definizione essendo i piloti normali ragazzi, alcuni neanche troppo in forma,e la fatica piuttosto relativa. [/quote] Scusa la domanda hai una moto? La usi per fare giri lunghi, non intendo per andare a lavoro. E non motorino, non è la stessa cosa! Quando avrai provato a fare anche solo 150km in un giorno (e li fai a 70 all'ora di media loro a 200...) mi saprai dire. Poi comincia a lavorare con forze G che spesso rasentano quelle di un caccia (questo nei piloti di macchine)... Ah sai quanti gradi hai dentro la tuta durante una gara? Quasi 50-60 con 30 esterni...ho degli amici che corrono ogni tanto, non sono allenatissimi, ma certo ben più di me, capita che ogni tanto uno dopo 15-30minuti torna ai box scende dalla moto e sviene per il caldo e tutto (in gara ci stanno un'ora). Per non parlare poi della tensione nervosa, senza fare gare spesso e volentieri scendo dalla moto col mal di testa.


Alanford - 08/05/2009 alle 00:59

Mondiali di Trondheim: Elena Vaelbe conquista tutte e cinque le medaglie d'oro, quattro nelle gare individuali e una in staffetta...purtroppo con Stefania sempre seconda!!!


desmoblu - 08/05/2009 alle 22:31

[quote][i]Originariamente inviato da super cunego [/i] [quote][i]Originariamente inviato da jonoliva82 [/i] Forse voleva semplicemente dire che il motociclismo non è uno sport.Cosa che tra l'altro condivido appieno. Gia non lo era negli anni 70, quando guidare quelle motorette era difficile, oggi nemmeno quello, quasi si guidano da sole (l'ha detto pure Rossi).Per me Sport=attività che se svolta agonisticamente richiede doti fisiche molto fuori dal comune: pertanto il motociclismo non rientra nella mia definizione essendo i piloti normali ragazzi, alcuni neanche troppo in forma,e la fatica piuttosto relativa. [/quote] Scusa la domanda hai una moto? La usi per fare giri lunghi, non intendo per andare a lavoro. E non motorino, non è la stessa cosa! Quando avrai provato a fare anche solo 150km in un giorno (e li fai a 70 all'ora di media loro a 200...) mi saprai dire. Poi comincia a lavorare con forze G che spesso rasentano quelle di un caccia (questo nei piloti di macchine)... Ah sai quanti gradi hai dentro la tuta durante una gara? Quasi 50-60 con 30 esterni...ho degli amici che corrono ogni tanto, non sono allenatissimi, ma certo ben più di me, capita che ogni tanto uno dopo 15-30minuti torna ai box scende dalla moto e sviene per il caldo e tutto (in gara ci stanno un'ora). Per non parlare poi della tensione nervosa, senza fare gare spesso e volentieri scendo dalla moto col mal di testa. [/quote] Beh, allora anche guidare un vecchio autobus fiat senza aria condizionata in una giornata di luglio è sport.. ;) Sul fatto che sia faticoso concordo, ma un granpremio di auto o moto non può essere paragonato a 230 km su una bici, 100 metri in 9 secondi, 46 km di corsa o un martello lanciato il più distante possibile. In uno sport il motore SEI TU, sei tu quello che corre o fa correre la bici, sei tu quello che salta o che lancia, sei tu che.. quando è una macchina a farti muovere, secondo me non è sport propriamente detto..


super cunego - 10/05/2009 alle 22:33

Allora prova tu a correre a 300 all'ora e vincere una gara...poi magari provi anche a guidare un autobus senza aria condizionata e mi dici quale dei due è stato più facile;) Lo sport non è solo fatica, ma calcolo, razionalità, lucidità, controllo e allenamento. Per guidare un autobus serve metà di ognuna di quelle caratteristiche, non che sia facile eh, tutt'altro. Ma guidare una moto non è semplice.


Zanarkelly - 11/05/2009 alle 11:05

Io, onestamente, sono abbastanza d'accordo con Desmo riguardo agli "sport" di motori. Ci vuole sicuramente una grandissima abilità nel saper guidare la moto, prepararla al meglio e saper entrare in sintonia con il mezzo e di certo lo stress a cui è sottoposto il pilota fa diventare la gara un'esercizio molto duro. Però a tutti gli effetti i piloti non sono degli atleti; intendiamoci, sono persone che si tengono e si devono tenere in perfetta forma, ma come loro lo fanno tanti altri ragazzi. Ciò che li rende speciali è la loro abilità nella guida. Poi è vero che durante la gara sono sottoposti a forti sollecitazioni, forti stress, sono chiusi dentro una tuta che li soffoca ed abbracciati ad un motore che li scalda, ma la fatica dello sport è un'altra cosa.