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Autore: Oggetto: Annullata la Dakar; grande grana per l'ASO?

Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/01/2008 alle 13:34
Ho appena sentito al TG che è stata annullata la Parigi - Dakar, a causa di problemi politici e di sicurezza, relativi al passaggio dalla Mauritania. Hanno parlato di un grande danno economico per gli organizzatori, che sono gli stessi del Tour. Potrebbe avere conseguenze sulla gestione delle corse del gruppo Aumary (oltre al Tour, ASO organizza, tra le altre gare, Roubaix, Parigi Nizza e Freccia Vallone)?

 

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Mauro Facoltosi
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/01/2008 alle 13:49
Intanto io l'avrei fermata per altri motivi che non siano quelli di minacce terroristiche, ma vabbè...comunque credo che ogni corsa organizzata dall'aso sia con un budget a se stante, non è che il tour lo fanno rispetto a quanto incassano dalla dakar ecc..

E mi sembra comunque che all'Aso si siano fatti i conti, non penso che organizzazioni di questo tipo si facciano scrupoli etici...se si doveva sospendere si poteva benissimo fare visto quanti morti c'hanno lasciato sul campo.
Vanno a rompe le palle alle tribù africane tutti gli anni, inquinano in maniera indegna e ce guadagnano i miliardi.
Leggo dal corriere.it: "Ci sono minacce concrete di gruppi armati, anche kamikaze. Non ci può mettere a repentaglio la vita dei partecipanti, al di là delle considerazioni economiche e di ascolto della gara"
E certo...a repentaglio non la puoi mettere per i kamikaze, che poi sia sempre messa a repentaglio ogni anno indipendentemente dai terroristi la cosa non conta?

Ste discussioni

 
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Livello Moreno Argentin




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  postato il 04/01/2008 alle 13:53
D'accordissimo con Serpa: anche secondo me ogni gara è un business (perchè oggi è principalmente di questo che si parla, lo sport viene un gradino sotto) gestito esclusivamente per la singola manifestazione, quindi gare come il Tour o la Roubaix non penso che possano essere messe in discussione se non per altre cause. A pensarci bene infatti, ci sono fini e sposor diversi per ogni gara.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/01/2008 alle 14:10
serpa,
non concordo con te sulla comparazione dei pericoli derivanti dalle attività terroristiche nel territorio della mauritania e quelli derivanti dalle difficoltà tecniche del rally.

è chiaro che chi corre una parigi-dakar è ben conscio del fatto che potrebbe non tornare a casa, fa parte del gioco, ne aumenta il fascino in modo esponenziale.

il pericolo derivante da attacchi terroristici non è poi solamente per i piloti, ma anche per gli organizzatori, per le persone al seguito e per le popolazioni dei territori attraversati.

detto ciò, non sono completamente d'accordo riguardo l'annullamento. è un segnale politico troppo pericoloso. non ci si deve mostrare così deboli di fronte al terrorismo.

 

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E' famosa la risposta che George Leigh Mallory diede ai giornalisti che gli domandavano perchè volesse andare sull'Everest. "Perchè c'è", disse semplicemente.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/01/2008 alle 14:14
Euge, la frase che volevo commentare era "Non ci può mettere a repentaglio la vita dei partecipanti, al di là delle considerazioni economiche e di ascolto della gara"
Voglio dire, la vita viene messa a repentaglio sempre, però in altri casi evidentemente le ragioni economiche prevalgono...

Sul fatto dell'annullamento siamo sempre lì. Se poi succedeva qualcosa tutti a dire "E però la potevano annullare..."
Insomma, non credo sia stato fatto a cuor leggero e nemmeno che l'hanno data vinta, anche perchè economicamente (che poi è il nocciolo di tutto) ci rimettono parecchio.
Non la vedo come debolezza anche perchè sempre di sport stiamo parlando, non andavano in guerra, che dovevano fare? far seguire la corsa dall'esercito?

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/01/2008 alle 14:27
Ci stiamo dimenticando che nella Parigi-Dakar le vittime sono state più che altro fra le popolazioni (specie bambini), ma di fronte a questo non ci si è mai neanche interrogati sull'opportunità di fermarla.
Ma si sa, all'Aso hanno molto a cuore l'etica e il fatto di non mettere a repentaglio la vita (solo dei corridori però).
Tra l'altro non escluderei che alla fine la corsa si faccia, previi accordi sottobanco che garantiscano la sicurezza.

Bye

 

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Giorgio, malato di ciclismo

http://www.youtube.com/watch?v=CbG4xcmxduI
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/01/2008 alle 14:58
In Italia la Mille Miglia venne abolita perchè c'erano troppi morti tra gli spettatori (oltre che tra i concorrenti).
Alla Parigi-Dakar succede esattamente la stessa cosa ma il valore degli "effetti collaterali" era bassino (per gli organizzatori).
Adesso che il rischio si alza per i concorrenti, stop.
Le popolazioni ringraziano.

 

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nino58

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/01/2008 alle 15:50
Sempre in Italia, la stessa cosa è successa con la Targa Florio, sospesa nel 1977 perchè le strade delle Madonie non era più adatte alle sempre più velocissime macchine. Dall'anno successivo è stata trasformata in un rally, che si disputa tuttora.

 

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Mauro Facoltosi
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/01/2008 alle 17:07
Originariamente inviato da nino58

In Italia la Mille Miglia venne abolita perchè c'erano troppi morti tra gli spettatori (oltre che tra i concorrenti).
Alla Parigi-Dakar succede esattamente la stessa cosa ma il valore degli "effetti collaterali" era bassino (per gli organizzatori).
Adesso che il rischio si alza per i concorrenti, stop.
Le popolazioni ringraziano.


Mica tanto, sai quanto ci vanno a perdere economicamente i paesi africani che ogni anno avevano un tot in denaro per il passaggio del raid nel loro paese?
Hai idea di tutte le iniziative umanitarie che non ci sarebbero se non esistesse la Dakar, della pubblicità che viene fatta al turismo, insomma di tutto quello che ruota attorno al fatto di essere sotto gli occhi del mondo?
E poi Non si può comparare un rally che attraversa un paese da 200 persone per kmq ad un altro in un paese che di abitanti per kmq ne ha 2. I morti tra gli spettatori ci sono stati eccome, negli anni, ma non più nè meno di quanti ne fanno le carovane dei grandi giri, ad esempio.
Siamo contro le carovane, per questo? Non credo.

detto ciò, giusto l'annullamento. Non si praticano sport senza sicurezza in un paese sull'orlo della guerra civile, mai. Non ha senso. La sfortuna degli organizzatori è che la Mauritania è il cuore della Dakar e tolta quella, è come se il Rally non ci fosse. Qualche anno fa successe qualcosa di simile: i predoni del Mali minacciarono di chiedere delle tangenti ai corridori per entrare nel paese,e gli organizzatori annullarono le tappe nel mali. ma erano solo 2.

L'ASO, a quanto ho capito, ci andrà a perdere un botto dei soldi. Forse le corse del 2008 non ne subiranno le conseguenze, ma se pure per il Tour qualcosa andasse storto (e non è imprevedibile) rischierebbero il fallimento..

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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  postato il 04/01/2008 alle 17:18
Originariamente inviato da Subsonico

I morti tra gli spettatori ci sono stati eccome, negli anni, ma non più nè meno di quanti ne fanno le carovane dei grandi giri, ad esempio.
Siamo contro le carovane, per questo? Non credo.


Sicuro di non aver smarrito il senso della realtà?

 

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  postato il 04/01/2008 alle 17:20
Originariamente inviato da EugeRambler

serpa,
non concordo con te sulla comparazione dei pericoli derivanti dalle attività terroristiche nel territorio della mauritania e quelli derivanti dalle difficoltà tecniche del rally.

è chiaro che chi corre una parigi-dakar è ben conscio del fatto che potrebbe non tornare a casa, fa parte del gioco, ne aumenta il fascino in modo esponenziale.

il pericolo derivante da attacchi terroristici non è poi solamente per i piloti, ma anche per gli organizzatori, per le persone al seguito e per le popolazioni dei territori attraversati.

detto ciò, non sono completamente d'accordo riguardo l'annullamento. è un segnale politico troppo pericoloso. non ci si deve mostrare così deboli di fronte al terrorismo.

Quoto tutto, pure le virgole!

Il rischio fa parte del mestiere di pilota.
Non si partecipa alla Dakar senza essere consapevoli dei pericoli a cui si vanno incontro.
Neppure io sono completamente favorevole all'annullamento di questa edizione.
Voglio dire, probabilmente è quello che volevano i terroristi che hanno ucciso i quattro turisti francesi. O meglio, ciò che si sono prefissi quelli che stanno più in alto di loro, non semplici sicari.
D'altra parte, c'è da dire che dei provvedimenti erano indispensabili, non si poteva mandare i rallisti a correre senza le dovute garanzie di protezione e sicurezza.
Garanzie che, forse, neppure l'esercito mauritano (il governo della Mauritania si è detto disposto a mobilitare il proprio esercito) avrebbe potuto dare.

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/01/2008 alle 17:50
Originariamente inviato da Monsieur 40%

Originariamente inviato da Subsonico

I morti tra gli spettatori ci sono stati eccome, negli anni, ma non più nè meno di quanti ne fanno le carovane dei grandi giri, ad esempio.
Siamo contro le carovane, per questo? Non credo.


Sicuro di non aver smarrito il senso della realtà?


Non ancora. Il numero è minore, in effetti: se una carovana pubblicitaria fa un morto un rally come la Dakar ne fa 5. Ma il rischio è sempre alto.

 

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  postato il 04/01/2008 alle 18:02
Originariamente inviato da Abajia

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serpa,
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  postato il 04/01/2008 alle 18:19
Originariamente inviato da EugeRambler

Originariamente inviato da Abajia

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serpa,
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è chiaro che chi corre una parigi-dakar è ben conscio del fatto che potrebbe non tornare a casa, fa parte del gioco, ne aumenta il fascino in modo esponenziale.

il pericolo derivante da attacchi terroristici non è poi solamente per i piloti, ma anche per gli organizzatori, per le persone al seguito e per le popolazioni dei territori attraversati.

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devo cominciare a preoccuparmi?

Forse dovresti... io ho già cominciato!

 

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  postato il 04/01/2008 alle 18:21
hahahhahahahahahha... il 2008 ha fatto un gran bene ad Abaija!!

 

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  postato il 04/01/2008 alle 19:12
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detto ciò, non sono completamente d'accordo riguardo l'annullamento. è un segnale politico troppo pericoloso. non ci si deve mostrare così deboli di fronte al terrorismo.

L'ultima cosa che dici forse va chiarita. Pur rispettando la tua opinione non la condivido in pieno, sapresti dare un'alternativa? Cosa si dovrebbe fare? Chi si prende la responsabilità di assicurare la sicurezza alla carovana? Se qualcuno ci lascia le penne, di chi sarebbe la colpa?? E' un po' riduttivo dire che non bisogna essere deboli contro il terrorismo se l'eventuale prezzo da pagare, non lo si tira fuori di tasca propria.
Scusa ma forse sono un po' di parte, la Dakar l'ho sempre vista come un baraccone fine a se stesso...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 04/01/2008 alle 19:50
Finalmente una buona notizia...


Comunque, per non ripetermi... http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=3539&page=2

PS: ho già augurato buon anno a tutti?

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 05/01/2008 alle 00:38
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è chiaro che chi corre una parigi-dakar è ben conscio del fatto che potrebbe non tornare a casa, fa parte del gioco, ne aumenta il fascino in modo esponenziale.

il pericolo derivante da attacchi terroristici non è poi solamente per i piloti, ma anche per gli organizzatori, per le persone al seguito e per le popolazioni dei territori attraversati.

detto ciò, non sono completamente d'accordo riguardo l'annullamento. è un segnale politico troppo pericoloso. non ci si deve mostrare così deboli di fronte al terrorismo.

L'ultima cosa che dici forse va chiarita. Pur rispettando la tua opinione non la condivido in pieno, sapresti dare un'alternativa? Cosa si dovrebbe fare? Chi si prende la responsabilità di assicurare la sicurezza alla carovana? Se qualcuno ci lascia le penne, di chi sarebbe la colpa?? E' un po' riduttivo dire che non bisogna essere deboli contro il terrorismo se l'eventuale prezzo da pagare, non lo si tira fuori di tasca propria.
Scusa ma forse sono un po' di parte, la Dakar l'ho sempre vista come un baraccone fine a se stesso...


ho scritto che non sono completamente d'accordo con l'annullamento proprio perchè sinceramente, se avessi dovuto prendere io una decisione non so che pesci avrei potuto pigliare. non sarei stato completamente d'accordo nemmeno se ora, alla luce di tutto ciò, il rally si svolgesse regolarmente.

è che ho sempre visto la parigi-dakar come un'avventura dal fascino incredibile, una di quelle avventure che incominci da uomo e finisci da eroe. come scalare il k2, come discedere a nuoto il rio delle amazzoni ecc...

conscio del fatto che questa ultima frase produrrà una marea di critiche,
buonanotte

 

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  postato il 05/01/2008 alle 00:58
Originariamente inviato da EugeRambler

[...]

è che ho sempre visto la parigi-dakar come un'avventura dal fascino incredibile, una di quelle avventure che incominci da uomo e finisci da eroe. come scalare il k2, come discedere a nuoto il rio delle amazzoni ecc...

conscio del fatto che questa ultima frase produrrà una marea di critiche,
buonanotte

Critiche? Di certo non sarò io a criticarti!
Incredibile ma vero, sono d'accordo con te anche stavolta! La cosa sta diventando alquanto preoccupante, eh...
Anch'io sono contrario a chi vede la Dakar come una semplice "macchina guadagna-soldi".
L'aspetto economico è fondamentale, al giorno d'oggi, affinché un evento del genere possa esistere.
Chi manderebbe avanti una manifestazione senza che questa renda?
C'è pper caso qualcuno disponibile a spendere soldi senza la pretesa di guadagnarne?
La Dakar va avanti per motivi di business, è ovvio, ma non per questo va screditata.
Né la corsa in sé e per sé, mai banale, né chi vi prende parte, chi rischia la vita prima di tutto per passione, poi, casomai, per metter su qualche soldo.
Euge, questi uomini sono eroi anche per me, per come la vedo io, ed il fascino della Parigi-Dakar è indiscutibile, secondo me.


PS... Eh sì, la cosa è assolutamente preoccupante...

 

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  postato il 05/01/2008 alle 01:23
Originariamente inviato da Abajia
Euge, questi uomini sono eroi anche per me, per come la vedo io, ed il fascino della Parigi-Dakar è indiscutibile, secondo me.

Eh, invece per me gli eroi sono un'altra cosa... e forse al riguardo la famosa frase di Bertolt Brecht non starebbe male.
E poi il fascino della Dakar è discutibilissimo, sempre a mio avviso; anzi, non esiste proprio!

Se ti interessa un mio pensiero più articolato, non posso far altro che rimandarti al thread che ho citato...

 

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  postato il 05/01/2008 alle 01:46
Originariamente inviato da Bitossi

Originariamente inviato da Abajia
Euge, questi uomini sono eroi anche per me, per come la vedo io, ed il fascino della Parigi-Dakar è indiscutibile, secondo me.

Eh, invece per me gli eroi sono un'altra cosa...

Eroi...sportivamente parlando.
Spero di non essere frainteso.

e forse al riguardo la famosa frase di Bertolt Brecht non starebbe male.

Ti riferisci alla frase "Beato quel popolo che non ha bisogno di eroi", suppongo.
Il mio discorso, ripeto, è limitativo al campo agonistico-sportivo.
Nella vita di tutti i giorni, i cosiddetti "eroi" sono altri.
Che poi Brecht aveva ragione: spesso l'eroe implica la presenza di un malfattore...

E poi il fascino della Dakar è discutibilissimo, sempre a mio avviso; anzi, non esiste proprio!

Rispetto il tuo pensiero, ma non lo condivido.

Se ti interessa un mio pensiero più articolato, non posso far altro che rimandarti al thread che ho citato...

Andrò a darci un'occhiata...

 

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  postato il 05/01/2008 alle 14:57
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serpa,
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ho scritto che non sono completamente d'accordo con l'annullamento proprio perchè sinceramente, se avessi dovuto prendere io una decisione non so che pesci avrei potuto pigliare. non sarei stato completamente d'accordo nemmeno se ora, alla luce di tutto ciò, il rally si svolgesse regolarmente.

è che ho sempre visto la parigi-dakar come un'avventura dal fascino incredibile, una di quelle avventure che incominci da uomo e finisci da eroe. come scalare il k2, come discedere a nuoto il rio delle amazzoni ecc...

conscio del fatto che questa ultima frase produrrà una marea di critiche,
buonanotte

...stai confermando che le decisioni da prendere/gestione della corsa risulterebbero assai complicate. + o - esprimiamo 2 concetti simili.
La Dakar ti affascina? Non vedo come potrebbe essere spunto di critica nei tuoi confronti, ognuno di noi ha le sue preferenze e sono "valide" a prescindere.
Ciao.

 

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Originariamente inviato da Abajia
...Rispetto il tuo pensiero, ma non lo condivido.

Sei giovane Aba, e quindi fai benissimo ad entusiasmarti per quelle che consideri gesta sportive da ammirare...

Io invece sono vecchio , e mi tocca la parte di quello che cerca di farti notare che forse "non è tutt'oro ciò che luccica".

Il fascino della Dakar... siamo sicuri si possa considerare "affascinante" una corsa a perdifiato di bellimbusti che guidano o cavalcano mostriciattoli pressoché inutili (sono prototipi fatti solo per l'occasione...), in zone di estrema povertà, passando magari a 200 km/h in villaggi di sabbia, travolgendo spesso bambini, ragazzini o adulti?
Non calco la mano su altri aspetti... secondo te non inquinano e non lasciano comunque scorie nel deserto?
Le considerazioni sull'utilità economica di tali manifestazioni per gli abitanti del luogo sono poi assolutamente risibili... sai che anche per quel che riguarda il turismo "normale" nei paesi del cosiddetto terzo mondo, il "gettito" per la popolazione locale è spesso sotto il 10%? E che comunque va a beneficio soprattutto di alcune "caste" locali (commercianti, ecc.)?
Figuriamoci in una manifestazione "mordi e fuggi"...

Per me robaccia del genere ha lo stesso fascino, che so, del turismo sessuale... e cioè zero!

Ah... sportivamente parlando, per me eventualmente sono "eroi" quelli che si fanno 200 km in bici sotto la pioggia o la neve, magari scalando il Plan de Corones... (acc... esempio sbagliato... non l'hanno fatto nel Giro 2006! ), o al massimo quei fuori di testa che nel deserto vanno a fare la "Marathon des sables" a piedi.

O meglio ancora, per me "eroe" è quel ragazzo con una gamba sola che qualche anno fa in una Granfondo è arrivato 30 secondi dopo di me... e sai perché lo è?
Perchè mi insegna e mi dimostra che, se un giorno dovesse succedermi qualcosa, con grinta e volontà, e contando su una tecnologia "intelligente", potrei provare a superare le mie difficoltà...

 

[Modificato il 05/01/2008 alle 19:21 by Bitossi]

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  postato il 06/01/2008 alle 00:38
saranno gli anni sul groppone ( ) ma mi sento in
sintonia con quanto detto dal caro Bitossi.
Restando in zona trovo molto piu' eroiche le gesta
di chi attraversa il deserto di corsa.

 

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"Non esistono montagne impossibili, esistono uomini che non sono capaci di salirle", Cesare Maestri

"Non chiederci la parola che mondi possa aprirti, si` qualche storta sillaba e secca come un ramo...
codesto solo oggi possiamo dirti: cio` che non siamo, cio` che non vogliamo.", Eugenio Montale.

 
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Livello Fausto Coppi
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  postato il 06/01/2008 alle 02:52
Il tuo discorso non fa una piega, Bitossi, perché dal punto di vista economico e dei profitti che questa corsa porta all'Africa c'è poco di positivo, se non nulla.
Questo discorso si riallaccia a quanto da me detto precedentemente, ovvero che nessuno è disposto a spendere dei soldi senza profitti, spesso fregandosene se questa loro ambizione comporta dei danni agli altri.
Della serie "Il fine giustifica i mezzi", citazione largamente abusata, nonché storpiata e fraintesa (Machiavelli intendeva dire ben altro, ed in effetti non era proprio così la frase... ma lasciamo perdere!).
Il mio punto di vista differisce dal tuo sotto un altro aspetto.
Io vedo i piloti della Dakar come degli "eroi" (ribadisco: SPORTIVI), tu no.
Bene, opinione del tutto rispettabile, che, ripeto, non condivido.
Ammiro questi piloti per il loro coraggio, perché non è mica da tutti correre la Dakar ben sapendo dei rischi ai quali si va inevitabilmente incontro.
Poi, lo fanno anche perché "spinti" dai soldi, ma questo è un aspetto che oramai caratterizza tutti quelli che fanno sport ad alti livelli.
Non vedo dove stia la novità.
Io non ammiro le grandi società e organizzazioni che mettono in piedi la Parigi-Dakar, perché il fascino (soggettivo) di questa corsa, è dato da chi ne prende parte su un camion, su un'auto, su una moto.
Voglio dire, sono contrario a chi sta in alto e decide di dichiarare una guerra, ma ammiro il coraggio dei soldati che questa maledetta guerra la combattono.

 

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E3 Prijs Vlaanderen - GP Harelbeke: 2°
GP Miguel Indurain: 1°
Ronde van Vlaanderen / Tour des Flandres: 3°
Rund um Köln: 1°
Liège-Bastogne-Liège: 1°
Giro d'Italia: Carrara - Montalcino: 2°
Tour de France: Sisteron - Bourg-lès-Valence: 1°
Tour de France: Longjumeau - Paris Champs-Élysées: 1°
Tour de France - classifica finale: 3°
Gran Premio Città di Peccioli - Coppa G. Sabatini: 1°

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Asso di Fiori

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/01/2008 alle 13:38
Originariamente inviato da Bitossi


Non calco la mano su altri aspetti... secondo te non inquinano e non lasciano comunque scorie nel deserto?

Ma tutte le macchine inquinano, che razza di ragionamento è? Che la benzina sia uno strumento da cambiare è un discorso che non c'entra molto col rally.

Le considerazioni sull'utilità economica di tali manifestazioni per gli abitanti del luogo sono poi assolutamente risibili... sai che anche per quel che riguarda il turismo "normale" nei paesi del cosiddetto terzo mondo, il "gettito" per la popolazione locale è spesso sotto il 10%? E che comunque va a beneficio soprattutto di alcune "caste" locali (commercianti, ecc.)?
Figuriamoci in una manifestazione "mordi e fuggi"...

E dici poco? Leva la Dakar...chi se la fila la Mauritania per tutto l'anno?


Ah... sportivamente parlando, per me eventualmente sono "eroi" quelli che si fanno 200 km in bici sotto la pioggia o la neve, magari scalando il Plan de Corones... (acc... esempio sbagliato... non l'hanno fatto nel Giro 2006! ), o al massimo quei fuori di testa che nel deserto vanno a fare la "Marathon des sables" a piedi.

O meglio ancora, per me "eroe" è quel ragazzo con una gamba sola che qualche anno fa in una Granfondo è arrivato 30 secondi dopo di me... e sai perché lo è?
Perchè mi insegna e mi dimostra che, se un giorno dovesse succedermi qualcosa, con grinta e volontà, e contando su una tecnologia "intelligente", potrei provare a superare le mie difficoltà...


Cioè, spiegami, l'eroe è solo quello che non inquina? Non può essere quello che deve avere due rotondità così per attraversare il deserto solo perchè ha una macchina? Bitossi, i pareri sulla spettacolarità li rispetto, ma non puoi tirare in ballo ogni cretinata per screditarla...nemmeno se hai il triplo degli anni miei, di abaja, eccetra eccetra..

 

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...E' il giudizio che c'indebolisce.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/01/2008 alle 15:55
Se a qualcuno interessa (dubito... ) la mia opinione, rimando al thread dello scorso anno:
http://www.cicloweb.it/forum/viewthread.php?tid=3539&page=2
La mia opinione è sempre quella.
Trovo la Dakar una violenza all'Africa, una corsa che paga (sempre, ed è quella la cosa assurda) un pedaggio di vite umane tra gli abitanti dei paesi attraversati.
Anch'io, pur avendo qualche anno in meno di Bitossi e Lando, non capisco come si faccai a chiamare eroi i partecipanti a questa corsa.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 06/01/2008 alle 17:26
Originariamente inviato da Subsonico
Ma tutte le macchine inquinano, che razza di ragionamento è? Che la benzina sia uno strumento da cambiare è un discorso che non c'entra
molto col rally.

Acc... ragionamenti come questi sono un po' difficili per me... perché mi costringono a fare quei 300 passi indietro, magari non nella scala dell'evoluzione darwiniana , ma almeno nel novero delle considerazioni che ognuno tende a considerare "implicite"...

Però, se dobbiamo tornare all'ABC, facciamolo...
Cioè, devo ricordare a qualcuno che è infinatamente più rispettabile ai miei occhi (ma credevo agli occhi di tutti...) chi le proprie contraddizioni se le gioca in casa sua, chi sporca a casa sua, chi non va a travolgere bambini per la smania di "arrivare uno"?
O devo ricordare che se la natura ha deciso che in un posto ci deve essere un deserto, forse un motivo ci sarà? E che l'interrogarsi almeno sull'opportunità di svolgerci determinate manifestazioni, è sintomo se non altro di rispetto e riflessività?
Boh...


E dici poco? Leva la Dakar...chi se la fila la Mauritania per tutto l'anno?

Ma, non saprei... magari delle Organizzazioni non-governative, che dici?


Cioè, spiegami, l'eroe è solo quello che non inquina?


Beh, intanto non sarebbe male come inizio...

E poi che cacchio vogliono dire queste frasi illogiche e incongruenti, che prendono la parte per il tutto, che mettono in bocca cose non dette? La risposta allo stesso livello sarebbe: "Quindi credi si possa considerare eroe chi inquina?"

Fra l'altro, visto che metto sempre "eroe" tra virgolette, mi sembrava chiaro l'uso relativo del termine (e volutamente esagerato, e anche questo l'avevano capito tutti...).
Per la verità, credo sul serio che di eroi non ce ne sia bisogno... casomai ammiro le persone che possono insegnarmi qualcosa... e che ci posso fare se a me e a quanto pare non solo a me la Dakar e i suoi protagonisti non suggeriscono proprio un bel niente?

Non può essere quello che deve avere due rotondità così per attraversare il deserto solo perchè ha una macchina? Bitossi, i pareri sulla spettacolarità li rispetto, ma non puoi tirare in ballo
ogni cretinata per screditarla...nemmeno se hai il triplo degli anni miei, di abaja, eccetra eccetra..

Sì, c'ha i maroni, du' balle grosse così... e avanti con queste felici metafore... chissà perché a me vengono in mente cuore e cervello...

Intanto il bellimbusto è lì sfruttando uno squilibrio economico/politico: a casa sua le stesse cose sono state vietate da tempo, per 70.000 ragioni diverse, ma soprattutto per la sicurezza dei cittadini...
E lui quindi va a farle dove le può fare... a pensarci bene, un paragone azzeccatissimo col turismo sessuale...

Vuoi che ti presenti una trentina di persone che il deserto l'hanno attraversato ugualmente (veramente per un buon tratto l'ho fatto anch'io...), magari in una maniera un tantinello più a misura di natura e a misura d'uomo (mi viene in mente l'aggettivo "civile"...), e intrattenendo rapporti almeno un minimo significativi con la gente del luogo?
Ciononostante, nessuno si è sentito crescere "le rotondità", te lo assicuro... magari invece un senso di pace mista a rispetto per una dimensione spaziale (ed anche temporale...) che bisogna a mio avviso gustare fino in fondo e "portarsela a casa"... esperienza che i tuoi bellimbusti "palluti" sempre di corsa non credo abbiano opportunità di sperimentare...
Che poi a me gli sport motoristici non dispiacciono neppure, li considero un aspetto discutibile ma accettabile dell'evoluzione tecnologica... guarda caso per il 99% realizzato scaricando i "costi sociali" nei luoghi di produzione (e dove si trova il supporto degli appassionati...).
Sono solo queste baracconate, che fra l'altro hanno il trascurabile effetto collaterale di "levare al povero per dare al ricco", che mi danno fastidio e, ripeto, non trovo assolutamente affascinanti...

Dai, smettiamola che è meglio... sennò passo per moralista, che è l'ultimo tra i miei desideri... è che io credo veramente che muoversi con "intelligenza" (mettiamoci dentro un po' di tutto in questo termine generico), faccia bene a tutti su più piani, ed anche a livello economico... quindi il mio è un discorso assolutamente
egoistico!

Comunque, credimi, per screditare la Dakar non c'è bisogno delle mie "cretinate": la Dakar si scredita già da sola, e mi sembra che, anche in questo forum, ci siano molte persone che la pensano come me...

 

[Modificato il 06/01/2008 alle 17:36 by Bitossi]

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 07/01/2008 alle 12:20
Peggio che moralista...non puoi sdoganare la frase 'sono arrivato uno' che è proprio tipica...del ciclismo

Solo un ultima puntualizzazione: Io posso accettare i pareri sulla sicurezza (però, per la cronaca: le tragedie avvengono generalmente nei trasferimenti, perchè i tratti 'cronometrati' sono, oltre che disabitati, pattugliati per evitare che qualcuno entri: quindi non per la smania di arrivare 'uno', ma per fatalità ), sull'eroicità o meno della Dakar, ma non sopporto proprio la visione colonialista. La Dakar non è stata inventata nè per sfruttare l'africa, nè per aiutarla, ma per farci un rally, d'accordo coi governi dei paesi attraversati. Se la Mauritania ha tanto protestato per l'annullamento una ragione ci sarà: forse per dipendere meno dagli aiuti delle organizzazioni non governative...

 

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  postato il 07/01/2008 alle 14:12
E' una bella grana per l'ASO (Amaury Sport Organisation) che rischia di avere serie ripercussioni per il Tour de France.

L'annullazione della Dakar secondo www.lemonde.fr ha fatto perdere affari all'ASO per quasi 50 milioni di euro.

Patrice Clerc ha parlato di problema di ordine economico per ASO che comunque bisogna precisare aveva chiuso i precedenti esercizi con degli utili vicini ai 30 milioni di euro (l'unico dato certo sono i 27,5 milioni nel 2005)

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 07/01/2008 alle 19:00
Originariamente inviato da Bitossi
al massimo quei fuori di testa che nel deserto vanno a fare la "Marathon des sables" a piedi.


diversi anni fa l'ha fatta un mio ex-compagno di scuola e ne è rimasto entusiasta: non ci è tornato solo perchè non è riuscito a trovare sponsorizzazioni che potessero aiutarlo.
Per me è roba da fachiri.

 

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"L'uomo da battere è Gianni Bugno, e quasi certamente non riusciremo a batterlo" (Greg Lemond, Stoccarda, 24 agosto 1991)

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 07/01/2008 alle 22:24
Originariamente inviato da Subsonico
...se la Mauritania ha tanto protestato per l'annullamento una ragione ci sarà: forse per dipendere meno dagli aiuti delle organizzazioni non governative...

Qui mi pecchi un po' di ingenuità... panem et circenses...
O credi che il governo Mauritano non sia parte in causa nei problemi della nazione?

Comunque, ho l'occasione di puntualizzare anch'io una cosa: nessuno ha parlato di divieto, o di "abrogazione" (che di certo nel caso in questione non mi darebbero poi così fastidio, eh...). Magari invece di buon senso, condizione che forse un giorno porterà in un modo o nell'altro (speriamo soprattutto in seguito ad una decisione "vera" degli interessati), a non disputare più competizioni del genere in tali luoghi... vogliamo scommetterci?
Del resto, chi apprezzerebbe oggi, in Italia, un raid motoristico in un Parco Nazionale?

Si parlava invece di "fascino" e di eventuale "eroismo" dei partecipanti a tali raid... qualcuno ha solo fatto notare che forse tali termini, in una caso del genere, andrebbero usati con cautela...

 

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  postato il 07/01/2008 alle 22:49
Originariamente inviato da Bitossi
Del resto, chi apprezzerebbe oggi, in Italia, un raid motoristico in un Parco Nazionale?


Ahi Bitossi, temo che la tua domanda richiederebbe una risposta (e una lista) piuttosto lunga ...
Ne riparliamo sullo Stelvio

 

[Modificato il 07/01/2008 alle 22:54 by ProfRoubaix]

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  postato il 07/01/2008 alle 23:03
Originariamente inviato da ProfRoubaix

Originariamente inviato da Bitossi
Del resto, chi apprezzerebbe oggi, in Italia, un raid motoristico in un Parco Nazionale?


Ahi Bitossi, temo che la tua domanda richiederebbe una risposta (e una lista) piuttosto lunga ...
Ne riparliamo sullo Stelvio


Infatti, tu l'apprezzi?
E' proprio questo il punto... bene o male (più male che bene, purtroppo) qui da noi (intendo il cosiddetto "primo mondo") chi compie queste scelte può essere chiamato alle sue responsabilità e (sempre bene o male) il suo operato può essere stigmatizzato...

 

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Livello Fausto Coppi




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  postato il 07/01/2008 alle 23:12
Originariamente inviato da Bitossi

Originariamente inviato da ProfRoubaix

Originariamente inviato da Bitossi
Del resto, chi apprezzerebbe oggi, in Italia, un raid motoristico in un Parco Nazionale?


Ahi Bitossi, temo che la tua domanda richiederebbe una risposta (e una lista) piuttosto lunga ...
Ne riparliamo sullo Stelvio


Infatti, tu l'apprezzi?

Appena sento qualcosa e riesco a respirare ti rispondo

E' proprio questo il punto... bene o male (più male che bene, purtroppo) qui da noi (intendo il cosiddetto "primo mondo") chi compie queste scelte può essere chiamato alle sue responsabilità e (sempre bene o male) il suo operato può essere stigmatizzato...

Questo è vero (avevo letto molto di corsa tutto il resto ..).
Comunque è molto appropriata la tua parentesi sul "più male che bene".

 

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  postato il 08/01/2008 alle 00:02
Originariamente inviato da Bitossi
Si parlava invece di "fascino" e di eventuale "eroismo" dei partecipanti a tali raid... qualcuno ha solo fatto notare che forse tali termini, in una caso del genere, andrebbero usati con cautela...

Infatti. La corsa avrà anche fascino, ma i gps e i satelliti ne hanno tolto parecchio. Sarà anche dura, durissima, però ci sono dietro milioni di euro per gli alloggiamenti. Gli unici momenti in cui sembra (ancora) "vera" è quando c'è una tempesta di sabbia, quando qualcuno si perde, quando ci scappa il morto. Ma allora è inumana.
E quindi al momento la Dakar è questa: un'alternanza di facciata e fatalità, condita da milioni di euro di tecnologia ed eventualmente dall'impotenza di fronte agli eventi naturali.
Con tutto il rispetto per chi corre, per chi rischia la vita, e magari per chi è morto, la Dakar mi ricorda uno di quei safari per ricchi, in cui gente che ha potuto permettersi le sponsorizzazioni e i mezzi si "diverte" (occhio alle virgolette) nel deserto. Poi si può dire di tutto: è un modo per conoscere quei Paesi....è un modo per rivolgere l'attenzione verso di loro...è un modo per amare il deserto... è un modo per....
Certo, ma sono tutte balle.
Un Paese non lo si conosce rombandoci in moto o in auto e passando oltre. Non lo si considera semplicemente perché c'è un rifornimento (e in effetti organizzatori e piloti- e in definitiva pubblico- se ne son sempre fregati che in quei Paesi ci sia la guerra, e si muoia di fame ogni giorno). In quanto ad amare il deserto....non credo che sia necessaria una sponsorizzazione red bull, per questo.

Insomma, era quasi ora che sospendessero la corsa (ALMENO per una pausa di riflessione.. giusto per capire alcune cose: ha senso continuare? non è una corsa anacronistica, espressione di una realtà che non esiste più? è ancora sinonimo di avventura- senza le puntuali targedie?). Questo almeno secondo me.

 
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Livello Fausto Coppi




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  postato il 08/01/2008 alle 11:53
Originariamente inviato da desmoblu

Un Paese non lo si conosce rombandoci in moto o in auto e passando oltre. Non lo si considera semplicemente perché c'è un rifornimento (e in effetti organizzatori e piloti- e in definitiva pubblico- se ne son sempre fregati che in quei Paesi ci sia la guerra, e si muoia di fame ogni giorno). In quanto ad amare il deserto....non credo che sia necessaria una sponsorizzazione red bull, per questo.


http://www.dakar.com/2008/DAK/presentation/fr/r2_2-l-humanitaire.html

x Bitossi: cerco di mantenere un certo equilibrio tra ingenuità e dietrologia. Lo so, è difficile, ma per credere in qualcosa ogni tanto un po' ingenui bisogna esserlo!

 

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  postato il 08/01/2008 alle 12:48
Ripeto: l'Africa non la aiuti e non la conosci scorrazzando sulle dune, e magari tirando sotto qualche bambino mentre passi. Che abbiano fatto un'iniziativa benefica mi sta anche bene, ma non significa che quello che fanno sia un modo per conoscere l'Africa.
 
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