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gay pride a torino
euskal - 21/06/2006 alle 14:23

ok, dirò la mia opinione... secondo me il gay pride è una manifestazione autolesionista per gli omosessuali perché dà di loro solo una immagine negativa legata alla esibizione della trasgressione

 

[Modificato il 21/01/2008 alle 01:44 by Monsieur 40%]


marco83 - 21/06/2006 alle 14:24

Ti ci mandi da solo, o devo farlo io? Piantala!!! :nonono:


euskal - 21/06/2006 alle 14:27

mi pare che anche molti ciclisti abbiano espresso solidarietà al gay pride... quindi mi pare che l'argomento sia perfettamente pertinente...


Monsieur 40% - 21/06/2006 alle 14:29

L'agomento ci sta. Se l'Off Topic interesserà, se ne discuterà. Altrimenti, scivolerà in basso. Non per mettere le mani avanti, ma a tutti gli utenti dò quest'avviso: qualsiasi tipo di discriminazione non sarà tollerato.


EugeRambler - 21/06/2006 alle 14:32

una forma di auto-etichettamento che genera emarginazione. un carnevale di pessimo gusto e tremendamente squallido. ma che c'entra con il ciclismo? pure bruseghin parla dei suoi asini, ma non è pertinente venire a parlare qui di zoologia...


euskal - 21/06/2006 alle 14:32

oh finalmente!!! grazie monsieur:clap: cmq l'argomento non è secondario se si pensa che secondo una ricerca il 16% dei ciclisti è gay...


criab - 21/06/2006 alle 14:32

[quote][i]Originariamente inviato da EugeRambler [/i] una forma di auto-etichettamento che genera emarginazione. un carnevale di pessimo gusto e tremendamente squallido. ma che c'entra con il ciclismo? pure bruseghin parla dei suoi asini, ma non è pertinente venire a parlare qui di zoologia... [/quote] Apriamo un thread sugli asini di Bruseghin ?:P


Monsieur 40% - 21/06/2006 alle 14:33

[quote][i]Originariamente inviato da EugeRambler [/i] ma che c'entra con il ciclismo? pure bruseghin parla dei suoi asini, ma non è pertinente venire a parlare qui di zoologia... [/quote] Neanche il referendum è inerente al ciclismo. ;) Speriamo però che l'utente Euskal intervenga anche nelle discussioni ciclistiche, sennò sarà difficile non identificarlo con uno di quei nickname che entrano nei forum solo per un po' di spamming, di zizzania e poco altro. Tempo al tempo... ;)


Maracaibo - 21/06/2006 alle 14:34

[quote][i]Originariamente inviato da euskal [/i] ok, dirò la mia opinione... secondo me il gay pride è una manifestazione autolesionista per gli omosessuali perché dà di loro solo una immagine negativa legata alla esibizione della trasgressione [/quote] Non sono d'accordo con te; ritengo (mio parere personalissimo), che ognuno sia libero di manifestare (sempre nel limite della decenza e del buon senso) le proprie inclinazioni, i propri interessi e le proprie passioni. E' logico che gli eccessi del gay pride "servono" a fare rumore e a far avere a questa iniziativa una certa risonanza all'avvenimento, risonanza che sicuramente non avrebbe se si organizzasse una tavola rotonda o una conferenza stampa. Nel limite del buon gusto accetto tutto, anche gli eccessivi festeggiamenti dei tifosi del "giuoco della palla" che si abbracciano, si commuovono, fanno casino, piangono come bambini dopo la vittoria della nazionale contro il Ghana (con tutto il rispetto per il Ghana)...


euskal - 21/06/2006 alle 14:35

io pratico soprattutto mountain bike va bene lo stesso ??? il ciclismo lo seguo ma di recente... cmq non manchero' di intervenire su altri threAD


EugeRambler - 21/06/2006 alle 14:37

[quote][i]Originariamente inviato da euskal [/i] oh finalmente!!! grazie monsieur:clap: cmq l'argomento non è secondario se si pensa che secondo una ricerca il 16% dei ciclisti è gay... [/quote] quindi ce ne sarà anche un 84% eterosessuale! perchè gli eterosessuali non si etichettano usando la propria sessualità come fanno i gay? per esempio il nuovo presidente della mia circoscrizione è gay (mi pare anche il presidente dell'arcigay di torino) e fa il professore. lo sentii una volta in un'autogestione e se gli chiedevi lui chi era ti rispondeva: "io sono un gay". alla stessa domanda io per esempio risponderei: "sono uno studente, un finto ciclista ecc...", ma mai: "sono un eterosessuale".


Monsieur 40% - 21/06/2006 alle 14:42

Euge, non credo sia facile vivere tutta una vita sotto i riflettori della società, magari sentendosi "anormali" solo perché gli altri ti additano di una tua inclinazione, o meglio ancora, un tuo gusto personale sulla sessualità, che è sacro perché autonomo e soggettivo. Lì scatta l'orgoglio, la volontà di far sapere la propria natura senza nascondersi: è anche un modo - credo io - di farsi accettare subito, senza poi venire accusati di qualsivoglia stratagemma per venire accolti come amici e/o altro ("Ah, ma sei gay? E perché non me l'hai detto subito?"). Le differenze - molte volte - stanno negli occhi di chi guarda. E dire subito le cose come stanno, o manifestare (magari sopra le righe, ed anche io come Maracaibo accetto tutto nei canoni della decenza - anche se Moana e Cicciolina nude in parlamento tutto sono fuorché decenti) la propria natura è un modo come un altro per difendersi, "fare gruppo" e farsi forza.


euskal - 21/06/2006 alle 14:43

credo che l'eterosessualità non sia da sbandierare in giro... potrebbe assumere forme anti-gay... cmq ci sono molti miei amici che associano spesso l'andare in bici con l'essere un po' effemminato, ma sono solo stupidi luoghi comuni da condannare


mattanattan - 21/06/2006 alle 14:43

[quote][i]Originariamente inviato da euskal [/i] cmq l'argomento non è secondario se si pensa che secondo una ricerca il 16% dei ciclisti è gay... [/quote] :?:?:? ma la percentuale di persone di orientamento omosessuale all'interno di quelle che praticano il ciclismo sarà più o meno la stessa della percentuale che c'è prendendo in considerazione tutta la popolazione!! o no?? ora non so quale sia questa percentuale ma non capisco perchè tra i ciclisti dovrebbe essere più alta...e poi,anche se fosse?.. boh...:boh::boh:


Monsieur 40% - 21/06/2006 alle 14:45

[quote][i]Originariamente inviato da euskal [/i] cmq ci sono molti miei amici che associano spesso l'andare in bici con l'essere un po' effemminato, ma sono solo stupidi luoghi comuni da condannare [/quote] Giusto. Quindi magari evitiamo di riportarli dando seguito a certe cavolate. ;)


Maracaibo - 21/06/2006 alle 14:45

[quote][i]Originariamente inviato da euskal [/i] cmq ci sono molti miei amici che associano spesso l'andare in bici con l'essere un po' effemminato, ma sono solo stupidi luoghi comuni da condannare [/quote] E' la prima volta che sento questa cosa... :boh: :boh: "luoghi comuni da condannare" mi sembra un po eccessivo....


euskal - 21/06/2006 alle 14:46

io effetti la percentuale nel mondo del ciclismo e in altri sport (come golf ad esempio) sia maggiore della media, ma questo ha una spiegazione della diversità di composizione sociale e da numerosissimi fattori...


criab - 21/06/2006 alle 14:47

[quote][i]Originariamente inviato da euskal [/i] credo che l'eterosessualità non sia da sbandierare in giro... potrebbe assumere forme anti-gay... cmq ci sono molti miei amici che associano spesso l'andare in bici con l'essere un po' effemminato, ma sono solo stupidi luoghi comuni da condannare [/quote] Boh...a me Ullrich non mi sembra tanto effemminato, o Bramati, o Backsted...


nino58 - 21/06/2006 alle 14:48

E' politicamente corretto ( e non discriminatorio ) dire che la discussione sul gay pride mi acchiappa quanto quella sui mondiali di calcio ?


euskal - 21/06/2006 alle 14:50

cmq le statistiche danno solo una tendenza... io oggettivamente non so se ci sono ciclisti dichiaratamente gay...


Monsieur 40% - 21/06/2006 alle 14:51

Per gli sportivi (non solo ciclisti, attenzione, non ci facciamo imboccare dai media "faciloni") credo che sia da differenziare due cose: 1 - se l'omosessualità è spontanea; 2 - se l'omosessualità è scaturita (o spinta, o dettata, o conseguente) dall'eccessivo dosaggio ed utilizzo di medicinali a base di ormoni. Nel primo caso, scelta autonoma e sacra (e non-giudicabile, dunque); nel secondo caso, beh... ...lascio ai dottori del forum le eventuali conclusioni o correzioni...


marco83 - 21/06/2006 alle 14:52

Vabè, visto che non è un thread vietato - e quindi mi scuso parzialmente con Euskal... anche se non è il caso di aprire thread a raffica, specie se poco inerenti col ciclismo ;) - provo a dire anche la mia sulla questione. Non ho nulla contro le persone gay, tutt'altro... conosco anche un paio di ragazzi omosessuali, i quali sono simpatici come tantea altra gente, quindi non vedo assolutamente forma di discriminazione nei loro confronti. Anzi, se qualcuno ancora la porta, è simbolo di un'inciviltà ideologica che ancora oggi persiste. Sul Gay Pride... personalmente lo vedo anch'io come Euge, un grosso carnevalone di persone che può piacere o non piacere, a seconda dei gusti. A me lascia indifferente...


lapis - 21/06/2006 alle 14:52

[quote][i]Originariamente inviato da euskal [/i] ok, dirò la mia opinione... secondo me il gay pride è una manifestazione autolesionista per gli omosessuali perché dà di loro solo una immagine negativa legata alla esibizione della trasgressione [/quote] se la organizzano da anni e con tale successo mi sa che non e' "autolesionista" ... eppoi non c'e' solo trasgressione. Il fatto credo che sia che la usano per far parlare di se' e i giornalisti ci sguazzano invece di parlare di temi seri legati alla omosessualità


euskal - 21/06/2006 alle 14:55

ma la gente che è diffidente alla fine vedendo il gay pride si allontana ancora di piu' dalla tolleranza...


Monsieur 40% - 21/06/2006 alle 14:57

[quote][i]Originariamente inviato da nino58 [/i] E' politicamente corretto ( e non discriminatorio ) dire che la discussione sul gay pride mi acchiappa quanto quella sui mondiali di calcio ? [/quote] Certo. Quindi puoi evitarla tranquillamente. ;)


Monsieur 40% - 21/06/2006 alle 14:58

[quote][i]Originariamente inviato da euskal [/i] ma la gente che è diffidente alla fine vedendo il gay pride si allontana ancora di piu' dalla tolleranza... [/quote] È un problema della società e della gente, non certo dei gay o del gay pride.


Sikhandar - 21/06/2006 alle 14:58

Parlo io che studio alla Normale; alla SNS di gay (classe di lettere) ce n'è circa il 30% (percentuale relativamente elevata), e quindi ne conosco decine e decine...in realtà molta dei pregiudizi contro i gay sono, è risaputo ed oggetto di numerosi saggi in materia, da attribuirsi alla cultura cattolica (nell'antichità invece pratiche omosessuali erano lo standard). Invece, e lo dico dopo aver vissuto vita di collegio per anni da eterosessuale in compagnie dove quando c'era da andare a bere c'era sempre uno o un paio di gay, posso affermare con lucidità che sono persone veramente squisite, non fanno mai i freni a mano quando c'è da andare a ballare o c'è da andare a bere (al contrario di certi sfigati che si vedono in giro in questo ambiente), li rispetto tantissimo anche perchè non causano alcun danno a nessuno (non è che cercano di cooptarti fra le loro fila, insomma! Non ho mai sentito di qualcuno che ci ha provato con degli etero). Semplicemente ecco, quando sei in compagnia di gay non ha molto senso parlare di ragazze :D ma insomma ci sono tanti altri argomenti di discussione di cui si può parlare... Il gay pride è semplicemente una provocazione, in pochi in Italia hanno occasione di fare un'esperienza di vita a contatto con omosessuali come l'ho avuta io, per rendersi conto di quanto siano persone sensibili ed assolutamente degne della mia massima stima. Non condivido le scelte sessuali, ma è come dire: "io sono di sinistra e quindi disprezzo quelli di destra", è un atteggiamento gravissimo e assolutamente anti-dialogo, di non-crescita individuale attraverso il rapporto con l'altro. Il mondo è bello perchè è vario, e molti farebbero bene a rendersene conto.


euskal - 21/06/2006 alle 15:03

non ce n'è gay in questo sito per esempio? scusate la provocazione ma si potrebbe discutere anche con la loro diretta opinione sulla materia...


Monsieur 40% - 21/06/2006 alle 15:08

[quote][i]Originariamente inviato da euskal [/i] non ce n'è gay in questo sito per esempio? scusate la provocazione ma si potrebbe discutere anche con la loro diretta opinione sulla materia... [/quote] Se vorranno intervenire, e se vorranno farlo dichiaratamente, lo faranno senza inviti. D'altronde, finora la discussione non è che abbia toccato livelli altissimi ("non ho nulla contro i gay", "i gay non danno fastidio a nessuno"). Io non ho nulla contro le persone. Comunque esse siano. Certo, se dicono cavolate, hanno cadute di stile, e si dimostrano razziste e poco intelligenti le allontano.


criab - 21/06/2006 alle 15:10

[quote][i]Originariamente inviato da euskal [/i] non ce n'è gay in questo sito per esempio? scusate la provocazione ma si potrebbe discutere anche con la loro diretta opinione sulla materia... [/quote] cacchio...io sono semialcolizzato...spero non si apra un thread in merito altrimenti sarei costretto ad uscire allo scoperto....:drink:


euskal - 21/06/2006 alle 15:14

caro criab stai tranquillo ti capisco:hammer:


Sikhandar - 21/06/2006 alle 15:18

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] D'altronde, finora la discussione non è che abbia toccato livelli altissimi ("non ho nulla contro i gay", "i gay non danno fastidio a nessuno"). [/quote] :( grazie...


nino58 - 21/06/2006 alle 15:18

Alcolizzato anche tu ?


euskal - 21/06/2006 alle 15:19

chiedo ai piu' informati... non esistono associazioni ufficiali di gay ciclisti?


paperina - 21/06/2006 alle 15:20

Io sono per questo detto ( e relativi "fatti"): Tira puse' un pel de pota che cent cavai che trota! Mentre altri ( ed è un loro diritto 9 ne seguono altri... Tanto per sorridere un po' :Od:


euskal - 21/06/2006 alle 15:20

alcolizzato è un eufemismo...:cincin:


Maracaibo - 21/06/2006 alle 15:22

[quote][i]Originariamente inviato da paperina [/i] Io sono per questo detto ( e relativi "fatti"): Tira puse' un pel de pota che cent cavai che trota! Mentre altri ( ed è un loro diritto 9 ne seguono altri... Tanto per sorridere un po' :Od: [/quote] :clap: :clap: :clap: :clap: :clap:


enrycreek84 - 21/06/2006 alle 15:23

[quote][i]Originariamente inviato da Sikhandar [/i] Non ho mai sentito di qualcuno che ci ha provato con degli etero [/quote] Sikhandar...non è tanto vera sta roba. A me uno al concerto di Elio e le storie Tese mi ha fatto una dichiarazione :xxo mi ha preso male per una settimana...:(


criab - 21/06/2006 alle 15:24

mmmmhhhh....pota anch'iooooo...(pronunciato con l'acquolina in bocca alla Homer Simpson)


criab - 21/06/2006 alle 15:26

[quote][i]Originariamente inviato da enrycreek84 [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Sikhandar [/i] Non ho mai sentito di qualcuno che ci ha provato con degli etero [/quote] Sikhandar...non è tanto vera sta roba. A me uno al concerto di Elio e le storie Tese mi ha fatto una dichiarazione :xxo mi ha preso male per una settimana...:( [/quote] Anche a me una volta, in vacanza a Santo Domingo, un ragazzo domenicano mi ha fatto un pò la corte. Ma ai tempi ero bellino, mica un cesso come ora. Io invece mi sono sentito comunque lusingato, è sempre piacevole piacere a qualcuno.


aranciata_bottecchia - 21/06/2006 alle 15:28

Alcune considerazioni: 1) Non ho mai conosciuto persone che fossero dichiaratamente omosessuali, al limite ho conosciuto persone che erano "effemminate" nei modi, già nelle scuole elementari. Qual'è l'aspetto buffo della vicenda? Questi ragazzini venivano presi in giro non già perchè fossero "finocchi", ma perchè "sembravano delle femmine", e del resto l'epiteto "sei una femminuccia", per indicare un mollaccione, è tuttora in voga. Quindi la sottocultura del disprezzo verso gli omosessuali nasconde alla sua origine una forte misoginia radicata nella società: il disprezzo verso la donna, animale da riproduzione che deve badare alla cucina, punto. 2) Ho giocato quasi tre anni a rugby, a livello giovanile e, nell'infinito campionario di insulti che ci si rivolgeva con gli avversari, c'erano riferimenti alle mamme, alle fidanzate, alle città di provenienza, ma mai insulti con riferimenti all'omosessualità. Forse nello sport, a parte il calcio, c'è un pizzico d'intelligenza in più. Detto questo, capita che in una lite qualcuno ti dia del "finocchio" o del "ricchione", e la voglia di restituire i complimenti è tanta. Perchè? Perchè non nascondo che sono prevenuto, non nascondo che mi da fastidio l'idea di essere accostato a una categoria che non mi appartiene, perchè evidentemente sono plagiato, la ragione mi spinge al rispetto verso qualsiasi persona, ma l'istinto va in un'altra direzione. In queste occasioni la rabbia che ti monta dentro dimostra che non sempre si riesce ad essere padroni di sè stessi, e ci si rende conto che dentro di noi ci sono molte leve sulle quali hanno agile presa coloro che vogliono manipolarci, politici e pubblicitari in primo luogo, ma non solo.


paperina - 21/06/2006 alle 15:30

Penso di essere "diverso" perchè sabato scorso ad Ambri all'arrivo della tappa del Tour de Suisse mentre tutti erano indaffarati a farsi fare l'autografo dai corridori io mi sono fatto autografare la schiena (solo quella) da Miss Svizzera !!! Ho sbagliato ?:^o^


W00DST0CK76 - 21/06/2006 alle 16:24

io ho diversi amici gay, sia di un sesso che dell'altro e posso dire che sono persone normalissime, che non vanno in giro con le piume di struzzo e non emettono gridolini isterici oppure digeriscono rumorosamente mentre gurdano le pertite alla TV. La loro normalità è tale da farmi spesso dimenticare le loro inclinazioni sessuali, aspetto che in nessun caso incide su tutta la stima che nutro verso di loro. Mi chiedo perchè non si riesca mai a parlare con serenità di questo argomento, è sempre un campo minato, da una parte ci sono i perbenisti bacchettoni, da un'altra i nostalgici del machismo da ventennio, dall'altra gli ipocriti che si ergono a paladini delle libertà solo per racimolare qualche voto. Credo che una manifestazione come il gay pride, con tutti i suoi eccessi, che possono anche non piacere ma non possono certo essere repressi, nasca proprio dalla ribellione contro pregiudizi e le ipocrisie, probabilmente quando le nostre coscienze saranno un po + mature non vedremo più drug queen sfilare per strada, nessuno avrà bisogno di affermare il proprio "orgoglio gay" e potremo finalmente iniziare ad indignarci per cose ben più importanti. credo che la cosa più scaldalosamente immorale sia l'ottusità di chi non riesce a vedere al di la della propria realtà.


Lore_88 - 21/06/2006 alle 16:46

[quote][i]Originariamente inviato da W00DST0CK76 [/i] Mi chiedo perchè non si riesca mai a parlare con serenità di questo argomento, è sempre un campo minato, da una parte ci sono i perbenisti bacchettoni, da un'altra i nostalgici del machismo da ventennio, dall'altra gli ipocriti che si ergono a paladini delle libertà solo per racimolare qualche voto. Credo che una manifestazione come il gay pride, con tutti i suoi eccessi, che possono anche non piacere ma non possono certo essere repressi, nasca proprio dalla ribellione contro pregiudizi e le ipocrisie, probabilmente quando le nostre coscienze saranno un po + mature non vedremo più drug queen sfilare per strada, nessuno avrà bisogno di affermare il proprio "orgoglio gay" e potremo finalmente iniziare ad indignarci per cose ben più importanti. credo che la cosa più scaldalosamente immorale sia l'ottusità di chi non riesce a vedere al di la della propria realtà. [/quote] Bravissimo.


Admin - 21/06/2006 alle 16:55

[quote][i]Originariamente inviato da EugeRambler [/i] una forma di auto-etichettamento che genera emarginazione. un carnevale di pessimo gusto e tremendamente squallido. [/quote] Caro Euge, se oggi si parla con una moderata serenità dei gay (e non più come di appestati), evidentemente un merito ce l'hanno anche tali manifestazioni, e va applaudito il coraggio di quelli che si sono esposti in anni più difficili di questi. Sul perché una categoria di persone senta il bisogno di "auto-etichettarsi" e di stringersi intorno a valori comuni, te l'ha già spiegato abbondantemente Mario. E tra l'altro, noi amanti del ciclismo non siamo una minoranza? E non marchiamo le nostre differenze rispetto alla maggioranza calciofila, facendoci scudo, forza e orgoglio della nostra passione? Riguardo all'emarginazione, ne riparliamo quando non sarà più una cosa scandalosa che due uomini si bacino in pubblico; o quando più nessuno si sentirà offeso se viene definito omosessuale. Considera che il Gay Pride è anche una maniera per spostare un po' in là i paletti del "lecito", è un modo per far capire che certe inclinazioni sessuali ci sono e il mondo non cade anche se vengono esibite. Io ci spero, che si arriverà a non stupirsi più di questa cosa, così come non ci si stupisce se uno è biondo o ha gli occhiali. Sull'essere fatti oggetto di avance, concordo con chi dice che è comunque una cosa che lusinga. Per me è così, indipendentemente dal sesso. Infine, mi fa ridere chi parla di "scelte sessuali". Come se fosse una scelta - per esempio - il fatto che a uno piaccia la birra e a un altro no... quando si parla di "scelte sessuali" c'è sempre una sottotraccia di colpevolizzazione del soggetto di tali "scelte". L'unica scelta è (al limite, e non sempre) il modo in cui esplicitare le proprie inclinazioni sessuali. Ps: spero che da queste mie righe non si capisca se sono o non sono omosessuale. Perché non credo che sia una cosa rilevante (così come non lo è affatto stabilire se nel ciclismo la percentuale è del 16, del 6 o del 36%), e mi sembra abbastanza triste che ci si debba sentire obbligati a dichiarare se lo si è o meno. Da parte mia non mi sento obbligato.


Monsieur 40% - 21/06/2006 alle 17:08

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Infine, mi fa ridere chi parla di "scelte sessuali".[/quote] Preciso perché ci tengo e perché è giusto: anche io, in un post, ho parlato di "scelta", ma credo che anche dai post precedenti e successivi si capisca che quel termine - utilizzato in maniera erronea - doveva essere sostituito da "gusto" (o anche "natura"). ;)


27luglio - 21/06/2006 alle 19:58

I gay-pride sono una reazione alla discriminazione, anche da parte dei famigliari in certi casi, al dover spesso nascondere la propria' diversita', mi pare che in molti casi pero' l'effetto generato sia quello opposto, mi e' capitato di sentire commenti del tipo:"fanno i gay-pride perche' pensano di essere migliori degli altri". [quote] Infine, mi fa ridere chi parla di "scelte sessuali". Come se fosse una scelta - per esempio - il fatto che a uno piaccia la birra e a un altro no... quando si parla di "scelte sessuali" c'è sempre una sottotraccia di colpevolizzazione del soggetto di tali "scelte". L'unica scelta è (al limite, e non sempre) il modo in cui esplicitare le proprie inclinazioni sessuali. [/quote] La chiesa cattolica ancora oggi tenta di radicare nelle menti dei fedeli l'idea dell'omosessuale per scelta colpevole e dispettosa. La naturale predisposizione all'emarginazione del diverso viene cosi' accentuata ulteriormente da chi ha ancora un certo controllo sulle nostre coscienze. Visto che ormai la discussione ha preso piede chiedo due opinioni sull'argomento: Favorevole ai matrimoni gay? E all'affidamento di bambini a coppie gay?


stress - 21/06/2006 alle 20:09

[quote][i]Originariamente inviato da 27luglio [/i] Visto che ormai la discussione ha preso piede chiedo due opinioni sull'argomento: Favorevole ai matrimoni gay? E all'affidamento di bambini a coppie gay? [/quote] Rispondo alle due domande con un semplice ma categorico NO. Per il matrimonio basta una piccola modifica alle leggi affinchè l'eredità vada tutta al compagno (i pacs non servono). Ricordo che il matrimonio è un contratto tra due persone e le norme sono nel codice civile. Per l'adozione sono contrario. Ce lo vedete un bambino crescere e rispondere agli altri: "Quello e mio papà e l'altro è il compagno di mio papà. La mamma non ce l'ho e non ce l'ho mai avuta!!" (E' una cosa terribile a livello psicologico per il bambino e contro natura). Per il resto ognuno è libero di manifestare, nel rispetto delle leggi e degli altri, quello che vuole. Passo e chiudo. Ps: l'esempio del bambino vale anche per 2 mamme oppure bambina con 2 papà o 2 mamme.

 

[Modificato il 21/06/2006 alle 20:24 by stress]


marco83 - 21/06/2006 alle 20:21

[quote][i]Originariamente inviato da stress [/i] [quote][i]Originariamente inviato da 27luglio [/i] Visto che ormai la discussione ha preso piede chiedo due opinioni sull'argomento: Favorevole ai matrimoni gay? E all'affidamento di bambini a coppie gay? [/quote] Rispondo alle due domande con un semplice ma categorico NO. Per il matrimonio basta una piccola modifica alle leggi affinchè l'eredità vada tutta al compagno (i pacs non servono). Ricordo che il matrimonio è un contratto tra due persone e le norme sono nel codice civile. Per l'adozione sono contrario. Ce lo vedete un bambino crescere e rispondere agli altri: "Quello e mio papà e l'altro è il compagno di mio papà. La mamma non ce l'ho e non ce l'ho mai avuta!!" (E' una cosa terribile a livello psicologico per il bambino e contro natura). Per il resto ognuno è libero di manifestare, nel rispetto delle leggi e degli altri, quello che vuole. Passo e chiudo. [/quote] Quoto tutto! :clap:


yashin1917 - 21/06/2006 alle 20:24

[quote] Visto che ormai la discussione ha preso piede chiedo due opinioni sull'argomento: Favorevole ai matrimoni gay? E all'affidamento di bambini a coppie gay? [/quote] la prima è semplice 1) perchè appunto i matrimoni sono contratti e non un giuramento davanti a dio... la seconda è un pò più complessa 2) si , adozione previ consulto psicologico. come anche per le coppie etero. pensate quanti figli crescono in famiglie etero ma veramente immorali. bimbi picchiati mandati a prostituire etc etc... pensate che per loro il problema maggiore sia chiamare papà entrambi i genitori? e poi con il passare del tempo la società si evolve... vi faccio un esempio i bambini non battezzati secondo voi, in un paese come l'italia, non subiscono un trauma quando tutti gli altri fanno la prima comunione? sta alla bravura dei genitori nel non fare diventare pesante questo trauma o dobbiamo battezzare tutti per legge? sperando che la società allegerisca il peso di questi genitori e non lo appesantisca... putroppo la religione per questioni morali permette che nascano bambini deformati, con l'aids, che non possono essere sostentati non consentendo l'uso del preservativo; O preferisce lasciare bambini in condizioni di molestie sessuali e psicologiche, e privazioni affettive pur di non "lasciarli" in mano di due genitori dello stesso sesso. DITEMI VOI SE TUTTO CIO' E' MORALE... : :nonono:


stress - 21/06/2006 alle 20:31

Io ci tengo a dire che quello che ho detto esce dalla mia testa e delle cose religiose non me ne importa nulla. Non ritengo giusto che un bambino (una bambina) debba crescere con problematiche psicologiche allucinanti. Tutto il resto ovvero morale, religione, genitori da sbattere in galera per abusi molestie o abbandoni, ecc. ecc. non riguarda sto topic e, soprattutto, non riguarda me. A-ri-passo-e-chiudo.

 

[Modificato il 21/06/2006 alle 20:33 by stress]


27luglio - 21/06/2006 alle 20:44

[quote]putroppo la religione per questioni morali permette che nascano bambini deformati, con l'aids, che non possono essere sostentati non consentendo l'uso del preservativo [/quote] Il divieto dell'uso del preservativo viene tuttora predicato anche in Africa, dove i missionari spesso invogliano gli indigeni a riprodursi il piu' possibile, evito di scrivere le mie opinioni sull'argomento e sulla chiesa.


Lore_88 - 21/06/2006 alle 20:45

[quote][i]Originariamente inviato da 27luglio [/i] Visto che ormai la discussione ha preso piede chiedo due opinioni sull'argomento: Favorevole ai matrimoni gay? E all'affidamento di bambini a coppie gay? [/quote] 1- Apparte che più che la denominazione di matrimonio mi sembra opportuna quella di unione civile, sì, sono decisamente favorevole alle unioni gay. Ognuno deve avere la libertà di poter passare la vita con chi vuole ed essere riconosciuto dalla legge come coppia. 2- Io penso che un bambino adottato da due genitori dello stesso sesso non cresca con problemi psicologici in quanto la sua quotidianità per lui è la "normalità". Se c'è un problema è quello che può esser scaturito della discriminazione: ovvero essere emarginato in quanto "diverso". Ma questo è colpa sua? Dei suoi genitori? No. Se due persone danno amore ad un bambino e lo aiutano a crescere sano con un'istruzione e gli danno l'opportunità di costruirsi un futuro, che cosa c'è di male?


Bitossi - 21/06/2006 alle 21:46

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Per gli sportivi (non solo ciclisti, attenzione, non ci facciamo imboccare dai media "faciloni") credo che sia da differenziare due cose: 1 - se l'omosessualità è spontanea; 2 - se l'omosessualità è scaturita (o spinta, o dettata, o conseguente) dall'eccessivo dosaggio ed utilizzo di medicinali a base di ormoni. Nel primo caso, scelta autonoma e sacra (e non-giudicabile, dunque); nel secondo caso, beh... ...lascio ai dottori del forum le eventuali conclusioni o correzioni... [/quote] Non sono un dottore, però mi tocca far notare una piccola imprecisione nel tuo discorso: l'omosessualità è tutto meno che una scelta... e infatti, i termini spontaneità-scelta che tu stesso usi non sono propriamente dei sinonimi. Sarei invece curioso di conoscere l'incidenza di casi di comportamento sessuale cambiato da dosaggi di farmaci... Quanto per esempio possano essere causati-indotti da "calo di desiderio", secondario appunto all'uso di tali farmaci, o quanto invece attribuibili ad un vero "cambio psicologico" su base ormonale... Capirete che il dibattito sull'origine prevalentemente psicologica dell'omosessualità ne sarebbe alquanto stimolato... Per quel che riguarda l'omosessualità in se stessa, mi sembra, pur da etero rigoroso (sono all'antica...:D), si possa affermare che si tratti di una "forma estrema" di normalità, che si concretizza/realizza in presenza di diverse variabili. Le manifestazioni "eccessive", oltre che da accettare (stavo per scrivere tollerare, verbo che non sopporto) quando non minacciano la libertà altrui e si svolgono nel rispetto della legge, sono poi da inquadrare nel diritto di ogni minoranza a "farsi riconoscere"; diventeranno meno appariscenti e chiassose (fino a sparire) quanto più sarà riconosciuta la sostanziale insussistenza della questione in campo sociale, economico, persino religioso.

 

[Modificato il 21/06/2006 alle 21:54 by Bitossi]


Admin - 21/06/2006 alle 22:06

Sono favorevole a entrambe le ipotesi. Riguardo alla prima, il diritto civile si evolve, anni fa non prevedeva nemmeno la parità tra marito e moglie, quindi, fate voi... Riguardo alla seconda, i problemi psicologici a cui fa cenno stress sono del tutto presunti. Anzi, ci sono diversi casi documentati (di figli - anche piccoli - cresciuti con genitori "scopertisi" gay successivamente alla nascita dei piccoli) in cui proprio non c'è traccia di tali scompensi. Al contrario, abbiamo la certezza matematica che la famiglia tradizionale produca in serie personalità con scompensi. Non c'è nessuna probabilità che una famiglia omo dia luogo a una maggior percentuale di problemi psicologici nei figli. Io credo che sia l'amore per i figli la vera discriminante. Se poi la vera paura è che una famiglia gay faccia figli gay, smentisco doppiamente: primo perché non vedo dove sia il problema se nascono figli gay; secondo, perché allo stato attuale delle cose i gay sono tutti figli di famiglie tradizionali. Infine, chiudo sulle cose contro natura. Mi dite che cos'è in natura e cosa contro? E' in natura l'aspirina? Che facciamo, affossiamo due millenni di progressi in campo medicinale? Azzeriamo la chimica, visto che non è in natura? Buttiamo via la plastica? E' in natura invece - per esempio - mamma gatta che mangia i suoi cuccioli quando teme di perderli. O la mantide femmina che decapita il maschio dopo l'accoppiamento.

 

[Modificato il 21/06/2006 alle 22:09 by Admin]


Lore_88 - 21/06/2006 alle 22:27

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Infine, chiudo sulle cose contro natura. Mi dite che cos'è in natura e cosa contro? E' in natura l'aspirina? Che facciamo, affossiamo due millenni di progressi in campo medicinale? Azzeriamo la chimica, visto che non è in natura? Buttiamo via la plastica? E' in natura invece - per esempio - mamma gatta che mangia i suoi cuccioli quando teme di perderli. O la mantide femmina che decapita il maschio dopo l'accoppiamento. [/quote] Grande Admin. :clap:


magliarossa - 21/06/2006 alle 22:34

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Sono favorevole a entrambe le ipotesi. Riguardo alla prima, il diritto civile si evolve, anni fa non prevedeva nemmeno la parità tra marito e moglie, quindi, fate voi... Riguardo alla seconda, i problemi psicologici a cui fa cenno stress sono del tutto presunti. Anzi, ci sono diversi casi documentati (di figli - anche piccoli - cresciuti con genitori "scopertisi" gay successivamente alla nascita dei piccoli) in cui proprio non c'è traccia di tali scompensi. Al contrario, abbiamo la certezza matematica che la famiglia tradizionale produca in serie personalità con scompensi. Non c'è nessuna probabilità che una famiglia omo dia luogo a una maggior percentuale di problemi psicologici nei figli. Io credo che sia l'amore per i figli la vera discriminante. Se poi la vera paura è che una famiglia gay faccia figli gay, smentisco doppiamente: primo perché non vedo dove sia il problema se nascono figli gay; secondo, perché allo stato attuale delle cose i gay sono tutti figli di famiglie tradizionali. Infine, chiudo sulle cose contro natura. Mi dite che cos'è in natura e cosa contro? E' in natura l'aspirina? Che facciamo, affossiamo due millenni di progressi in campo medicinale? Azzeriamo la chimica, visto che non è in natura? Buttiamo via la plastica? E' in natura invece - per esempio - mamma gatta che mangia i suoi cuccioli quando teme di perderli. O la mantide femmina che decapita il maschio dopo l'accoppiamento. [/quote] :clap: aggiungo che ci sono ormai molti bambini nati e cresciuti con coppie di genitori gay, anche in Italia: sto parlando dei figli nati da madre lesbica che, ovviamente, possono crescere in presenza delle compagne delle loro madri, le quali sono in genere a loro volta ottime genitrici. mi verrebbe da chiedermi, inserendomi nel dibattito natura/non-natura, che cosa proporrebbe chi è contrario all'adozione di bimbi da parte di coppie gay per questi casi: sottrarre i figli alla madre, forse? e se sì, cosa ci sarebbe di "naturale" in questo?!?


W00DST0CK76 - 21/06/2006 alle 22:37

Mi chiedo perchè ci scandalizziamo tanto nel vedere la sfilata del gay pride mentre non diciamo niente quando ci sono manifestazioni di neo fascisti, neo comunisti, neo pacifisti violenti (quelli non li ho mai capiti), neo imbecilli ultras sprangodotati ecc. meglio le invasioni carnevalesche che quelle neo barbariche! con tutti questi "nei" mi sento un po Bruno Vespa! :D


Sikhandar - 21/06/2006 alle 22:38

[quote][i]Originariamente inviato da Admin [/i] Sono favorevole a entrambe le ipotesi. Riguardo alla prima, il diritto civile si evolve, anni fa non prevedeva nemmeno la parità tra marito e moglie, quindi, fate voi... Riguardo alla seconda, i problemi psicologici a cui fa cenno stress sono del tutto presunti. Anzi, ci sono diversi casi documentati (di figli - anche piccoli - cresciuti con genitori "scopertisi" gay successivamente alla nascita dei piccoli) in cui proprio non c'è traccia di tali scompensi. Al contrario, abbiamo la certezza matematica che la famiglia tradizionale produca in serie personalità con scompensi. Non c'è nessuna probabilità che una famiglia omo dia luogo a una maggior percentuale di problemi psicologici nei figli. Io credo che sia l'amore per i figli la vera discriminante. Se poi la vera paura è che una famiglia gay faccia figli gay, smentisco doppiamente: primo perché non vedo dove sia il problema se nascono figli gay; secondo, perché allo stato attuale delle cose i gay sono tutti figli di famiglie tradizionali. Infine, chiudo sulle cose contro natura. Mi dite che cos'è in natura e cosa contro? E' in natura l'aspirina? Che facciamo, affossiamo due millenni di progressi in campo medicinale? Azzeriamo la chimica, visto che non è in natura? Buttiamo via la plastica? E' in natura invece - per esempio - mamma gatta che mangia i suoi cuccioli quando teme di perderli. O la mantide femmina che decapita il maschio dopo l'accoppiamento. [/quote] Quoto (e, da chimico, quoto ancora di più :D)


Monsieur 40% - 22/06/2006 alle 00:24

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Per gli sportivi (non solo ciclisti, attenzione, non ci facciamo imboccare dai media "faciloni") credo che sia da differenziare due cose: 1 - se l'omosessualità è spontanea; 2 - se l'omosessualità è scaturita (o spinta, o dettata, o conseguente) dall'eccessivo dosaggio ed utilizzo di medicinali a base di ormoni. Nel primo caso, scelta autonoma e sacra (e non-giudicabile, dunque); nel secondo caso, beh... ...lascio ai dottori del forum le eventuali conclusioni o correzioni... [/quote] Non sono un dottore, però mi tocca far notare una piccola imprecisione nel tuo discorso: l'omosessualità è tutto meno che una scelta... e infatti, i termini spontaneità-scelta che tu stesso usi non sono propriamente dei sinonimi.[/quote] Bitossi, avevo appunto precisato l'errore autonomamente qualche post più su: [quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40%[/i] Preciso perché ci tengo e perché è giusto: anche io, in un post, ho parlato di "scelta", ma credo che anche dai post precedenti e successivi si capisca che quel termine - utilizzato in maniera erronea - doveva essere sostituito da "gusto" (o anche "natura").[/quote] ;)


riddler - 22/06/2006 alle 00:38

Io personalmente sono contrario a questa manifestazione, così come del resto a qualsiasi forma di fanatismo quale mi pare essere il gaypride... Non capisco orgoglio di essere gay, vero? Loro si sentono orgogliosi di esserlo, io personalmente non mi sento offeso da loro, anche se non vedo il motivo di sbandierarlo in pubblico... Ma se ad esempio ci fosse una manifestazione chiamata eteropride, loro si sentirebbero offesi per questo? Se io mi sentissi orgoglioso di essere etero cosa succederebbe? Io non sento il bisogno di dire di essere orgoglioso di essere etero, sono fatti miei e alla mia vita privata ci tengo... Non so cosa vadano a cercare, se uno è contro i gay per me non è vedendo una manifestazione del genere che cambia idea... a me è capitata una cosa simile: una volta passeggiando con una mia amica evangelista ci siamo imbattuti in una delle poche manifestazioni a Catania e devo dire che i commenti da parte di questa mia amica erano abbastanza pesanti... a me, come si dice a Catania, di unni mi chiova mi sciddica, ovvero me ne può fregar de meno di quella manifestazione, ma mi sono trovato in imbarazzo con questa mia amica... Insomma ripeto vanno a cercare consensi? :boh: Detto questo nella comitiva con la quale esco c'è un ragazzo gay dichiarato, che spesso in privato (quando siamo solo maschi) ci racconta cose che ci fanno ammazzare dalle risate per come ce li racconta e per l'ironia, poi siano vere o meno non lo so, penso di si e questo spirito mi piace ecco perchè non ho alcun problema o imbarazzo nei confronti dei gay... I matrimoni gay? Non sono d'accordo, beh per me è sempre la stessa storia, la maggior parte dei matrimoni, quasi tutti non so in che percentuale, si svolgono in chiesa, la chiesa sicuramente non condividerebbe un matrimonio del genere, dove lo vuoi fare? In municipio? Ma a che scopo vuoi un matrimonio? Se state bene insieme potete starci tranquillamente, cosa vi manca, il contratto? Sulle adozioni: io sono contrario, per mia natura, ai bambini nati in laboratorio già per principio, quindi bisogna vedere come nasce sto bambino, per le adozioni piuttosto a darlo a un doppio genitore che sia mamma o che sia papà, lo darei a una coppia etero e snellirei le pratiche sulle adozioni, è già difficile per una coppia etero avere un bambino in adozione, rendiamo + semplice innanzitutto questa procedura, mi sembra una priorità questa!


Monsieur 40% - 22/06/2006 alle 00:46

A parte il consenso per il discorso di Admin, mi premeva sottolineare (anche data l'età di chi lo ha scritto) il post di Lorenzo: [quote][i]Originariamente inviato da Lore_88 [/i] 1- Apparte che più che la denominazione di matrimonio mi sembra opportuna quella di unione civile, sì, sono decisamente favorevole alle unioni gay. Ognuno deve avere la libertà di poter passare la vita con chi vuole ed essere riconosciuto dalla legge come coppia. 2- Io penso che un bambino adottato da due genitori dello stesso sesso non cresca con problemi psicologici in quanto la sua quotidianità per lui è la "normalità". Se c'è un problema è quello che può esser scaturito della discriminazione: ovvero essere emarginato in quanto "diverso". Ma questo è colpa sua? Dei suoi genitori? No. Se due persone danno amore ad un bambino e lo aiutano a crescere sano con un'istruzione e gli danno l'opportunità di costruirsi un futuro, che cosa c'è di male? [/quote] Complimenti Lore, maturità da poter far invidia a molti. ;)


Monsieur 40% - 22/06/2006 alle 00:51

[quote][i]Originariamente inviato da marco83 [/i] Non ho nulla contro le persone gay, tutt'altro... [/quote] Però non possono essere uniti civilmente (seguendo la differenza col matrimonio scritta da Lore_88) e non possono adottare un bambino, secondo te. E meno male che non avevi nulla contro di loro...

 

[Modificato il 22/06/2006 alle 00:57 by Monsieur 40%]


insisto - 22/06/2006 alle 00:53

Pura curiosità: ci sono ciclisti dichiaratamente gay?


euskal - 22/06/2006 alle 08:29

è quello che mi chiedevo anche io... :Oo:


Reggio Emilia - 22/06/2006 alle 09:21

premetto una cosa: benedetta l'influenza che mi ha "beccato" in febbraio, dandomi modo di conoscere questo forum. Oltre che essere una fonte preziosa di informazioni, leggere certe interpretazioni sulle corse mi mette nella condizione di ragionare su strategie e tattiche di gara, dandomi modo di capire che le mie teorie, spesso, non sono le migliori :D Ma soprattutto, anche su argomenti così delicati ed attuali, ho modo di vedere che le persone con cui mi relaziono su questo forum sono veramente eccezionali, e dimostrano di avere idee chiare e intelligenti. Premesso questo, dico la mia: il gay pride è nato come manifestazione di "visibilità" per una categoria (so che non è una categoria e nel contesto non è un gran termine, ma non ho saputo trovare sinonimi adeguati) di persone che, ahimè, sono costretti a convivere con situazioni spiacevoli, a volte dolorose, spesso discriminanti e odiose. Se fino a qualche tempo fa era (forse) più difficile, mi sembra di poter affermare che negli ultimi anni la situazione è andata migliorando, grazie appunto al fatto che numerose persone dello spettacolo o della politica si sono esposte dichiarandosi (mi sembra che il sindaco di Parigi sia omosessuale dichiarato, e anche un importantissimo giudice antiterrorismo spagnolo lo sia). Questo fa sì che persone che hanno paura a dichiararsi a famiglia e amici sia "invogliato" a farlo. Tutto ciò è stato merito, a mio avviso, di queste manifestazioni. Attualmente però la situazione è migliorata, appunto (se si eccettuano comportamenti più dovuti a stupidità umana - battutine, emarginazioni - piuttosto che a veri e propri pregiudizi generalizzati), e a mio avviso i gay pride, pur avendo mantenuto intatte le sue caratteristiche di una "giornata di festa", rischia di diventare un boomerang, perchè a giudicare da certi servizi televisivi (che andranno sicuramente a "beccare" i particolari pepati o di colore, però.....), ora che l'idea che il gay non sia una persona malata (per fortuna! ma quanto ci è voluto?), sta assumendo sempre più i contorni di una manifestazione goliardica, eccessiva, e come per tutti gli eccessi si usa dire che "il troppo stroppia". Per quanto riguarda le domande relative a matrimoni gay, sono d'accordissimo con stress: basterebbe fare alcune modifiche al codice civile e si risolverebbero tante cose. E questo vale sia per unioni gay sia per le unioni eterosessuali. Inutile nascondere la testa sotto la sabbia come fa la Chiesa (anche comprensibilmente,e lo dico con tutto il disprezzo che ho verso un'istituzione che bada più al potere economico e politico che alla sua vera "mission"), i tempi sono cambiati e spesso le coppie decidono, perlomeno inizialmente, di andare a convivere senza fare passi importanti come quello del matrimonio, e quindi non vedo perchè non assecondare questi stili di vita. dopotutto non fanno male a nessuno e non ledono le libertà altrui, in particolare di chi decide di sposarsi. Viceversa, per quanto riguarda le adozioni verso i gay, ho sempre avuto un'idea piuttosto bislacca: paradossalmente, sarei favorevole all'adozione da parte di una coppia lesbica, mentre non lo sono per una coppia gay maschile. Se fondamentalmente in questa mia "apertura" mi rendo conto di avere un'idea discriminatoria, non posso evitare di pensare che il senso materno è un istinto, tipico in natura, della femmina, e non sicuramente del maschio. So che molte coppie di omosessuali probabilmente sarebbero meglio di coppie etero,e soprattutto non riesco a non pensare a quei bambini maltrattati e sottoposti ad ogni tipo di sevizie che vivono situazioni di disagio quando si potrebbe ovviare al problema con questa adozioni, ma l'ho sempre vista e continuo a vederla così. Piuttosto, visto che ritengo di poterne parlare con persone intelligenti, vi chiedo un parere su una situazione che ho visto con i miei occhi e che non riesco ad intepretare, e che comunque è in argomento. Io feci il servizio militare, e per il CAR fui assegnato a falconara marittima, in provincia di Ancona. Nelle serate di libera uscita, per raggiungere il centro del paese, passavamo sul marciapiede di una strada statale che si riempiva di transessuali che si prostituivano. Ora, io rimasi allibito dal "giro" che si creava ogniqualcvolta scendevano in strada. A fermarsi erano soprattutto auto familiari e monovolume, auto che, con i dovuti distinguo relativi a estetica o lavoro da rappresentante, facevano supporre che si trattasse di persone con famiglia. Ma quello che veramente mi sorprese fu che alcuni miei commilitoni, che sentivano regolarmente la fidanzata alla sera, ci andarono. Mi rendo conto che a leggere ci sono anche delle donne e sono un pò in imbarazzo a scriverlo, anch'io ero bello "pieno", ma non mi è neppure balenato per la testa di andare con un trans! Voglio dire, secondo voi chi va con i trans e magari è sposato, fidanzato, ecc. insomma fa una vita eterosessuale a tutti gli effetti, perchè va con i trans? voglia di trasgressione? e perchè allora non frequenta prostitute femmine a tutti gli effetti? grazie a tutti


Bitossi - 22/06/2006 alle 10:00

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Per gli sportivi (non solo ciclisti, attenzione, non ci facciamo imboccare dai media "faciloni") credo che sia da differenziare due cose: 1 - se l'omosessualità è spontanea; 2 - se l'omosessualità è scaturita (o spinta, o dettata, o conseguente) dall'eccessivo dosaggio ed utilizzo di medicinali a base di ormoni. Nel primo caso, scelta autonoma e sacra (e non-giudicabile, dunque); nel secondo caso, beh... ...lascio ai dottori del forum le eventuali conclusioni o correzioni... [/quote] Non sono un dottore, però mi tocca far notare una piccola imprecisione nel tuo discorso: l'omosessualità è tutto meno che una scelta... e infatti, i termini spontaneità-scelta che tu stesso usi non sono propriamente dei sinonimi.[/quote] Bitossi, avevo appunto precisato l'errore autonomamente qualche post più su: [quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40%[/i] Preciso perché ci tengo e perché è giusto: anche io, in un post, ho parlato di "scelta", ma credo che anche dai post precedenti e successivi si capisca che quel termine - utilizzato in maniera erronea - doveva essere sostituito da "gusto" (o anche "natura").[/quote] ;) [/quote] Scusami Mario, non l'avevo notato... troppi messaggi da leggere! Comunque era una sottolineatura che facevo in assoluta amicizia, non certo per fare il "primo della classe"! Ho notato comunque che il termine "scelta" viene spesso usato nei discorsi sull'omosessualità, e mi sembra quasi sempre per rimarcarne il lato "positivo" (libera scelta) piuttosto che quello "negativo" (scelta "deviata"); quindi la buona fede di chi usa questo termine è di solito assodata... Però, e non darmi del pignolo, a proposito della tua "correzione", mentre concordo sul termine "natura" (e tutto ciò che è in natura è per definizione "normale"), il termine "gusto" mi rimanda ancora una volta ad aspetti "culturali" e, in definitiva, alla possibilità di "scegliere" fra diverse opzioni. Tornando al Gay Pride, forse l'errore (veniale) che fanno i suoi partecipanti è proprio quello di non mettere l'accento sugli aspetti "normali" dell'omosessualità, ma piuttosto di sottolinearne la "stravaganza" e la diversità...


Guglielmo Tell - 22/06/2006 alle 10:25

l'omosessualita' in natura esiste dunque non ci vedo nulla di male se due gay si vogliono sposare,pero' non esiste in natura che i figli vengano allevati da due genitori dello stesso sesso,per cui no alle adozioni


lapis - 22/06/2006 alle 10:36

[quote][i]Originariamente inviato da Guglielmo Tell [/i] pero' non esiste in natura che i figli vengano allevati da due genitori dello stesso sesso,per cui no alle adozioni [/quote] Spesso nelle discussioni di vario genere si tira in ballo cio' che e' naturale e cosa no e lo si porta ad esempio e paragone... a torto prima di tutti ben poco c'e' oggi di naturale quindi facciamocene una ragione e vediamo cosa e' meglio per tutti. Es: - in natura esistono animali che una volta partoriti i cuccioli ne mangino alcuni per nutrirsene - in natura esistono maschi che allevano i piccoli - in natura esistono animali che uccidono il proprio partner subito dopo l'accoppiamento - in natura non esiste alcun animale che percorre molti km in poco tempo (vedasi gli aerei che pero' usiamo senza problemi e cosi' via... si potrebbe continuare all'infinito ovviamente ma non avrebbe senso farlo né sicuramente spetta a noi dire cosa e' naturale e cosa non lo e'


nino58 - 22/06/2006 alle 11:13

Spiegaglielo a Ruini.


DeLorean - 22/06/2006 alle 11:13

La riflessione di Lapis è correttissima:clap: Si tira in ballo la natura quando ormai da secoli l'uomo continua inesorabilmente ad allontanarsi da essa,a rinnegarla,a danneggiarla,a distruggerla etc... Cerchiamo di essere coerenti,l'uomo da un pezzo a smesso di seguire la propria natura,soprattutto con pretese di onnipotenza.... La cosa migliore forse sarebbe provare,provare a vivere in una società più tollerante,provare adare gli stessi diritti sia alle coppie gay che alle coppie etero...ovviamente non si possono conoscere preventivamente i risultati,però provare è sempre una buona cosa!


marco83 - 22/06/2006 alle 11:41

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] [quote][i]Originariamente inviato da marco83 [/i] Non ho nulla contro le persone gay, tutt'altro... [/quote] Però non possono essere uniti civilmente (seguendo la differenza col matrimonio scritta da Lore_88) e non possono adottare un bambino, secondo te. E meno male che non avevi nulla contro di loro... [/quote] Mario, mi sorprende che tu non riesca a cogliere la differenza tra i diritti di una persona gay e quelli di una coppia gay. Per me una persona omosessuale può avere tranquillamente tutti i diritti del mondo, e quando sento che nei colloqui di lavoro non si viene presi in considerazione perchè tendenti all'omosessualità (è già successo, purtroppo), è una cosa che mi fa veramente imbestialire. Diversissimo il discorso sui diritti delle coppie gay: io non sono molto cattolico, lo ammetto, ma su due aspetti della morale cattolica credo ciecamente: e sono il matrimonio e la famiglia. Per me non esistono altre forme di unioni matrimoniali e familiari che siano diverse da quelle convenzionali, che seguono la natura che Dio ci ha proposto. Sono tuttavia più possibilista sull'avvento delle cosiddette "unioni civili". Potrò sembrare bigotto o conservatore, ma la penso così. E non è solo una questione di amore dei due genitori, ma anche di equilibrio familiare... cosa che secondo me una coppia di gay - siano donne o uomini, non importa - non può avere. La figura materna (o paterna) secondo me molto difficilmente può essere sostituita senza conseguenze da una del sesso opposto. Senza contare che i problemi psicologici di un bambino (o bambina) cui accennava Stress sono abbastanza evidenti, e chi più di un padre (come Stress) le può capire, ste cose. Comprendo anch'io le opinioni di chi magari è ateo o poco cattolico, non conosco la posizione di Lore a riguardo ma il suo discorso ha colpito anche me per la chiarezza dell'esposizione. Semplicemente, non mi trova d'accordo. E questo va ben al di là di ogni diritto per la singola persona gay. Spero di essere stato sufficientemente chiaro, caro Mario... ;)

 

[Modificato il 22/06/2006 alle 12:43 by marco83]


galibier98 - 22/06/2006 alle 11:43

comunque il matrimonio non è un contratto, è un negozio giuridico ma non è assolutamente un contratto


nino58 - 22/06/2006 alle 11:52

Se era un contratto non mi sposavo; invece, essendo un negozio giuridico, ne ho colto tutti gli aspetti positivi e ho fatto il grande passo.


galibier98 - 22/06/2006 alle 11:59

era solo per essere precisi e ti assicuro che la differenza a livello giuridico è grossa (visto che le battaglie sull'argomento si giocano anche su questo aspetto). vai ad un esame di diritto privato a dire che il matrimonio è un contratto!


Lollo - 22/06/2006 alle 12:00

Che differenza c'è fra contratto e negozio giuridico? [quote][i]Originariamente inviato da nino58 [/i] Se era un contratto non mi sposavo; invece, essendo un negozio giuridico, ne ho colto tutti gli aspetti positivi e ho fatto il grande passo. [/quote]


lolloso - 22/06/2006 alle 12:30

il negozio giuridico e' una dichiarazione di volonta' di una o più parti diretta a raggiungere uno scopo riconosciuto e garantito dal diritto. In particolar modo questa manifestazione tende a costituire,modificare o estinguere un rapporto giuridico.Quindi il negozio giuridico è espressione di autonomia servendo a regolare i propri interessi sempre nell'ambito dell'ordinamento giuridico invece il il contratto è l'accordo di due o più parti per costituire, regolare o estinguere fra loro un rapporto giuridico patrimoniale


riddler - 22/06/2006 alle 12:39

[quote][i]Originariamente inviato da Reggio Emilia [/i] Premesso questo, dico la mia: il gay pride è nato come manifestazione di "visibilità" per una categoria (so che non è una categoria e nel contesto non è un gran termine, ma non ho saputo trovare sinonimi adeguati) di persone che, ahimè, sono costretti a convivere con situazioni spiacevoli, a volte dolorose, spesso discriminanti e odiose. [/quote] Ma se questa "categoria" come dici te, attenzione non è un appunto nei tuoi confronti, è una presa di posizione sulle adozioni, è costretta a convivere in situazioni spiacevoli, per me a volte legate anche a proprie insicurezze ad esempio l'omofobia, perchè trasferire queste proprie lotte e continue battaglie ai figli? Mi sembra un atto egoistico... se l'hanno affrontate loro non è giusto che un bambino adottato li debba affrontare peraltro contro la propria volontà...


Reggio Emilia - 22/06/2006 alle 12:53

[quote][i]Originariamente inviato da riddler [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Reggio Emilia [/i] Premesso questo, dico la mia: il gay pride è nato come manifestazione di "visibilità" per una categoria (so che non è una categoria e nel contesto non è un gran termine, ma non ho saputo trovare sinonimi adeguati) di persone che, ahimè, sono costretti a convivere con situazioni spiacevoli, a volte dolorose, spesso discriminanti e odiose. [/quote] Ma se questa "categoria" come dici te, attenzione non è un appunto nei tuoi confronti, è una presa di posizione sulle adozioni, è costretta a convivere in situazioni spiacevoli, per me a volte legate anche a proprie insicurezze ad esempio l'omofobia, perchè trasferire queste proprie lotte e continue battaglie ai figli? Mi sembra un atto egoistico... se l'hanno affrontate loro non è giusto che un bambino adottato li debba affrontare peraltro contro la propria volontà... [/quote] se leggi più sotto, ho detto la mia posizione riguardo alle adozioni gay, e la mia posizione è piuttosto "originale" e soprattutto impossibile nei fatti, perchè faccio delle aperture ma con dei "distinguo" ciao:)


nino58 - 22/06/2006 alle 12:59

Per galibier: la mia era, ovviamente, una battuta ( applicabile anche al tuo secondo intervento, quello sull'esame di diritto )che sta a significare "prova a sposarti, e poi vedi che non c'è nessuna differenza, alla faccia di chi ti valuta all'esame di diritto".


galibier98 - 22/06/2006 alle 13:08

quindi come ha detto lolloso il contratto è un accordo per regolare modificare o estinguere un rapporto giuridico patrimoniale. la patrimonialità è la caratteristica che manca al matrimonio, quindi al contratto si applicano determinate leggi cioè art. 1321 e seguenti codice civile, mentre al matrimonio si applicano altre leggi e cioè art. 79 e seguenti codice civile. tutto per dire che il matrimonio non c'entra niente coi contratti.


riddler - 22/06/2006 alle 13:20

[quote][i]Originariamente inviato da Reggio Emilia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da riddler [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Reggio Emilia [/i] Premesso questo, dico la mia: il gay pride è nato come manifestazione di "visibilità" per una categoria (so che non è una categoria e nel contesto non è un gran termine, ma non ho saputo trovare sinonimi adeguati) di persone che, ahimè, sono costretti a convivere con situazioni spiacevoli, a volte dolorose, spesso discriminanti e odiose. [/quote] Ma se questa "categoria" come dici te, attenzione non è un appunto nei tuoi confronti, è una presa di posizione sulle adozioni, è costretta a convivere in situazioni spiacevoli, per me a volte legate anche a proprie insicurezze ad esempio l'omofobia, perchè trasferire queste proprie lotte e continue battaglie ai figli? Mi sembra un atto egoistico... se l'hanno affrontate loro non è giusto che un bambino adottato li debba affrontare peraltro contro la propria volontà... [/quote] se leggi più sotto, ho detto la mia posizione riguardo alle adozioni gay, e la mia posizione è piuttosto "originale" e soprattutto impossibile nei fatti, perchè faccio delle aperture ma con dei "distinguo" ciao:) [/quote] Si si ma non era un attacco nei tuoi confronti ho preso solo spunto dal tuo discorso iniziale, infatti ho quotato solo quelle parole... ho letto che tu stesso hai detto di avere una posizione un pò anomala... :)


Monsieur 40% - 22/06/2006 alle 14:17

Marco, questo non vuole essere un contradditorio privato e personale, ovviamente, altrimenti ti avrei cercato in privato. Rispondo a te perché mi preme porre all'attenzione delle grosse contraddizioni dei tuoi discorsi: [quote][i]Originariamente inviato da marco83 [/i] Per me una persona omosessuale può avere tranquillamente tutti i diritti del mondo, e quando sento che nei colloqui di lavoro non si viene presi in considerazione perchè tendenti all'omosessualità (è già successo, purtroppo), è una cosa che mi fa veramente imbestialire.[/quote] Tra "tutti i diritti del mondo" c'è anche quello - della persona singola, attenzione - di poter contrarre matrimonio (attenzione, non parlo di quello cattolico: due gay possono essere anche di un'altra religione). Altro fattore che ti sfugge: sempre più frequentemente, oggi, si hanno casi di adozione da parte di un unico componente di un nucleo familiare. Che vuol dire? Vuol dire che anche persone single (perlopiù donne, ancora) hanno la possibilità (o diritto, se piace di più) di adottare un bambino. Credi ci sia ancora differenza tra diritti singoli e diritti di coppia? [quote]Diversissimo il discorso sui diritti delle coppie gay: io non sono molto cattolico, lo ammetto, ma su due aspetti della morale cattolica credo ciecamente: e sono il matrimonio e la famiglia. Per me non esistono altre forme di unioni matrimoniali e familiari che siano diverse da quelle convenzionali, che seguono la natura che Dio ci ha proposto. Sono tuttavia più possibilista sull'avvento delle cosiddette "unioni civili". Potrò sembrare bigotto o conservatore, ma la penso così. [/quote] A parte che non capisco come si faccia a non essere molto cattolico e ad assumere come propri due aspetti fondamentali di tale religione, ma comunque è una tua forma di pensiero che rispetto totalmente. Soltanto che ci si dovrebbe redere conto che si vive in uno stato laico, che è appunto l'Italia, che - purtroppo, o in certi casi per fortuna - ha al suo interno una Nazione (Città del Vaticano) che influenza al 99% la morale di questo Paese, e non sempre al meglio. Te lo ripeto: io non parlo di matrimonio "cattolico" (due persone - anche non gay - musulmane che si sposano sono sposate anche se non sono cattoliche, o se la chiesa cristiana non lo riconosce). Ti parlo di unione legalmente riconosciuta (chiamala "matrimonio civile", "unione di fatto", insomma, fai tu). [quote]E non è solo una questione di amore dei due genitori, ma anche di equilibrio familiare... cosa che secondo me una coppia di gay - siano donne o uomini, non importa - non può avere. La figura materna (o paterna) secondo me molto difficilmente può essere sostituita senza conseguenze da una del sesso opposto.[/quote] Una delle due figure (materna o paterna), oggi come oggi, manca molto spesso nella crescita di un bambino: separazioni, liti, etc. etc., portano il bambino ad affrontare seri accadimenti psicologici già dai primi anni. Non penso sia importante il sesso di chi non gli permetta di avere un padre/madre che gli voglia bene. Ancora più delicato il caso degli adottati: un bambino adottato è - per forza di cose - un bambino che ha bisogno di affetto e di amore. Non ha bisogno di un "padre" e una "madre", proprio perché quelli "veri", cioè quelli che lo hanno messo al mondo, lo hanno lasciato al suo destino. Molto spesso i genitori adottivi, poi, tendono a non far sapere al proprio figlio adottivo il proprio passato, o la natura (se la conoscono) dei "veri" genitori. Magari il "figlio adottivo" ci si adegua pure perché la "normalità" della famiglia "storica" (padre-madre-figlio) è ristabilita. Credi davvero che crescere con due gay possa essere fuorviante (e qui mi allaccio anche ad una considerazione di Riddler)? Come già detto da Marco Grassi, i gay di oggi sono figli di coppie tradizionali, e poi non è detto che sia un male (anzi, non è assolutamente così) che cresca un bambino gay o che diventerà gay. Qual è il problema? Per i vari "scherzi" degli amici di scuola, o l'eventuale imbarazzo del bambino nel dire con chi vive ("questo è mio padre, e questo è il compagno di mio padre", si è fatto l'esempio) credo che - come al solito - le "connivenze ambientali" la facciano da padrone, ma credo anche che - ancora come al solito - le differenze e gli imbarazzi stiano più negli occhi di chi guarda rispetto a chi vive una situazione di quotidianeità del tutto normale come può essere la tua, la mia, o quella di Stress e di Riddler. È ovvio che, come tutte le adozioni, le persone che manifestino la volontà di adottare un bambino siano sottoposti a test psicologici; ma tali test devono essere laici/comportamentali, non cattolici/moralisti. [quote]Senza contare che i problemi psicologici di un bambino (o bambina) cui accennava Stress sono abbastanza evidenti, e chi più di un padre (come Stress) le può capire, ste cose.[/quote] Per i problemi psicologici credo di averti già risposto, e qui - forse - si fa lo sbaglio di mettersi (a 22 anni, 24 o 42) nei panni del bambino che cresce con la coppia gay, ma con la testa di chi scrive. Se si dice: «A me non sarebbe piaciuto crescere con una coppia gay» è un conto (non lo condivido perché non capisco la differenza, ma è un'opinione soggettiva che va rispettata); se invece si dice: «A nessuno piacerebbe crescere con una coppia gay perché così crescendo si avrebbero problemi psicologici» è un altro, e trovo che sia: 1) una colossale cattiveria; 2) una totale inesattezza. Anoressia, bulimia, figli che uccidono genitori, genitori che uccidono figli, bambini gettati in un cassonetto, tossicodipendenza, tabagismo, alcolismo: non sono forse problemi psicologici? Vogliamo dire che la causa di questi problemi psicologici è l'essere cresciuti con una coppia eterosessuale (finora questo vale al 99,9% per tutti)? Oppure vogliamo dire che - più semplicemente - ci sono persone che, ad un certo punto della vita, sono portate a fare i genitori ed altre che non lo sono, indipendemente dal sesso? Sul fatto che Stress sia un padre, e secondo te possa capire meglio certe cose, continuo a non essere d'accordo con gli "interventisti": Sgarbi non dipinge, ma è un critico coi fiocchi; lo stesso Montanelli non è mai stato uno statista, ma era il miglior (o uno dei migliori) critico storico; io fino al 31 maggio non pedalavo e fino al 25 aprile non avevo la bici da corsa, ma il mio modo di vedere (e capire, e sapere) il ciclismo non è cambiato da quando pedalo. Stress ha la sua opinione; tu la tua; io la mia: ma il fatto che sia padre non vuol dire che la sua opinione abbia più peso specifico della mia. Infatti, lui non dice: «I padri non possono capire».


marco83 - 22/06/2006 alle 14:58

Mario, ti ringrazio per avermi risposto. Mi preme sottolinearti che non ci sono contraddizioni in quel che scrivo, e di seguito mi spiego: [quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Tra "tutti i diritti del mondo" c'è anche quello - della persona singola, attenzione - di poter contrarre matrimonio (attenzione, non parlo di quello cattolico: due gay possono essere anche di un'altra religione). Altro fattore che ti sfugge: sempre più frequentemente, oggi, si hanno casi di adozione da parte di un unico componente di un nucleo familiare. Che vuol dire? Vuol dire che anche persone single (perlopiù donne, ancora) hanno la possibilità (o diritto, se piace di più) di adottare un bambino. Credi ci sia ancora differenza tra diritti singoli e diritti di coppia? [/quote] Certo che ci sono. Infatti sono contrario anche al fatto di dare in adozione un bambino (o bambina) ad una persona single, per lo stesso motivo per cui non sono favorevole all'adozione da parte di una coppia gay: mancanza di un ambiente familiare stabile ed equilibrato. [quote]A parte che non capisco come si faccia a non essere molto cattolico e ad assumere come propri due aspetti fondamentali di tale religione, ma comunque è una tua forma di pensiero che rispetto totalmente. Soltanto che ci si dovrebbe rendere conto che si vive in uno stato laico, che è appunto l'Italia, che - purtroppo, o in certi casi per fortuna - ha al suo interno una Nazione (Città del Vaticano) che influenza al 99% la morale di questo Paese, e non sempre al meglio. [/quote] Ti faccio una domanda: tu credi alla religione cattolica? Libero di non rispondermi, ovviamente. Ci sono poi molti aspetti, che io ritengo altrettanto fondamentali, su cui non sono d'accordo con le posizioni della Chiesa. Ad esempio l'uso del preservativo, che permette di evitare la contrazione di malattie importanti e pericolose come l'AIDS, su cui la Chiesa mette il veto. Ed è questo solo un esempio di come, in certi aspetti, non sia sulle stesse posizioni della Chiesa cattolica. Sul fatto che il Vaticano influenzi spesso le nostre posizioni e le nostre scelte, non lo nego. Solo che quando ragiono con la mia testa non mi sento totalmente laico, nè totalmente cattolico... semplicemente espongo ciò che penso sia più corretto, secondo i valori che mi sono stati trasmessi. Sul fatto dell'unione civilmente riconosciuta, come già ho scritto prima, sono più possibilista e tollerante, rispetto ad un vero e proprio matrimonio religioso fra omosessuali. [quote]Una delle due figure (materna o paterna), oggi come oggi, manca molto spesso nella crescita di un bambino: separazioni, liti, etc. etc., portano il bambino ad affrontare seri accadimenti psicologici già dai primi anni. Non penso sia importante il sesso di chi non gli permetta di avere un padre/madre che gli voglia bene. [/quote] Innanzitutto, non è vero che [b]molto spesso[/b] ci siano separazioni, liti etc. nella crescita di un bambino: il fenomeno delle separazioni e dei divorzi è purtroppo in tendenza crescente, ma grazie al cielo la maggioranza delle persone vive in famiglie stabili. E poi, il sesso del genitore... per me ha importanza enorme, proprio perchè credo enormemente nell'istituto della famiglia. E quando parlo di famiglia, mi riferisco alla famiglia comunemente riconosciuta, quella che viene descritta secondo le leggi della natura cattolica cui credo. Chi non ci crede, è ovvio (e giusto, secondo il suo punto di vista) che darà più libertà e sarà più tollerante verso le famiglie con genitori gay. Io non lo sono, spero non me ne facciate una colpa! :D [quote] Credi davvero che crescere con due gay possa essere fuorviante (e qui mi allaccio anche ad una considerazione di Riddler)? Come già detto da Marco Grassi, i gay di oggi sono figli di coppie tradizionali, e poi non è detto che sia un male (anzi, non è assolutamente così) che cresca un bambino gay o che diventerà gay. Qual è il problema?[/quote] Il problema, gira e rigira, è sempre lo stesso: quando manca la parte materna o paterna della famiglia, per me la famiglia stessa va a rotoli, perdendo il suo equilibrio naturale. [quote]Anoressia, bulimia, figli che uccidono genitori, genitori che uccidono figli, bambini gettati in un cassonetto, tossicodipendenza, tabagismo, alcolismo: non sono forse problemi psicologici? Vogliamo dire che la causa di questi problemi psicologici è l'essere cresciuti con una coppia eterosessuale (finora questo vale al 99,9% per tutti)? Oppure vogliamo dire che - più semplicemente - ci sono persone che, ad un certo punto della vita, sono portate a fare i genitori ed altre che non lo sono, indipendemente dal sesso? [/i][/quote] Nel caso dell'adozione, si parla di crescita fisica e morale del bambino. Nel caso di altri problemi come tabagismo, alcolismo, tossicodipendenza, etc etc. si tratta di fenomeni che non sempre dipendono dai valori trasferiti dalla famiglia in cui si vive. Quante volte si sente di ragazzi drogati, o alcolizzati, che provengono da famiglie perbene e di sani principi? Troppe, direi. [quote]Sul fatto che Stress sia un padre, e secondo te possa capire meglio certe cose, continuo a non essere d'accordo con gli "interventisti": Sgarbi non dipinge, ma è un critico coi fiocchi; lo stesso Montanelli non è mai stato uno statista, ma era il miglior (o uno dei migliori) critico storico; io fino al 31 maggio non pedalavo e fino al 25 aprile non avevo la bici da corsa, ma il mio modo di vedere (e capire, e sapere) il ciclismo non è cambiato da quando pedalo. Stress ha la sua opinione; tu la tua; io la mia: ma il fatto che sia padre non vuol dire che la sua opinione abbia più peso specifico della mia. Infatti, lui non dice: «I padri non possono capire». [/quote] Vabè, ci può stare. :) In estrema sintesi, secondo me si può discutere all'infinito della cosa, ma il nocciolo della questione per me è uno su tutti: c'è chi crede alla morale cattolica, e chi non ci crede. Io, almeno per gli aspetti che riguardano matrimonio e famiglia, sono orgoglioso di essere cresciuto in una famiglia che m'ha trasferito questo genere di valori. Oggi a pranzo, per curiosità, mi sono sentito quasi in dovere di confrontarmi ancora una volta con i miei genitori, a tavola, sull'argomento: anche loro sono per un NO secco a matrimoni e adozioni gay, guarda caso per i miei stessi motivi. Ora, non calpesto totalmente le posizioni come la tua, Mario, e quella di tanti altri forumisti che la pensano come te... semplicemente la rispetto, non condividendola.

 

[Modificato il 22/06/2006 alle 15:00 by marco83]


Monsieur 40% - 22/06/2006 alle 15:09

[quote][i]Originariamente inviato da marco83 [/i] Oggi a pranzo, per curiosità, mi sono sentito quasi in dovere di confrontarmi ancora una volta con i miei genitori, a tavola, sull'argomento: anche loro sono per un NO secco a matrimoni e adozioni gay, guarda caso per i miei stessi motivi.[/quote] Motivi religiosi, dunque. Rispondimi da cittadino italiano, però, e non da religioso (anche se non adepto) della Chiesa cattolica (che, lo ribadisco, sono due "status" differenti): in uno stato laico, cosa ti proibisce di essere tollerante (che tra l'altro, come ha detto già qualcuno, è una parola brutta: sembra quasi che qualcuno, per fare una cosa di cui è libero, debba chiedere il permesso ad un altro... brrr...) verso le adozioni gay (considerando che hai avuto un'apertura verso le unioni civili)? Tu stesso hai detto che problemi seri come quelli da me elencati ci sono anche per i figli delle famiglie "per bene". Quindi, in soldoni, quale sarebbe la differenza? Io ho capito che tu abbia timore che un bambino, crescendo con una coppia gay, possa diventare omosessuale. Corretto?


marco83 - 22/06/2006 alle 15:18

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] [quote][i]Originariamente inviato da marco83 [/i] Oggi a pranzo, per curiosità, mi sono sentito quasi in dovere di confrontarmi ancora una volta con i miei genitori, a tavola, sull'argomento: anche loro sono per un NO secco a matrimoni e adozioni gay, guarda caso per i miei stessi motivi.[/quote] Motivi religiosi, dunque. Rispondimi da cittadino italiano, però, e non da religioso (anche se non adepto) della Chiesa cattolica (che, lo ribadisco, sono due "status" differenti): in uno stato laico, cosa ti proibisce di essere tollerante (che tra l'altro, come ha detto già qualcuno, è una parola brutta: sembra quasi che qualcuno, per fare una cosa di cui è libero, debba chiedere il permesso ad un altro... brrr...) verso le adozioni gay (considerando che hai avuto un'apertura verso le unioni civili)? Tu stesso hai detto che problemi seri come quelli da me elencati ci sono anche per i figli delle famiglie "per bene". Quindi, in soldoni, quale sarebbe la differenza? Io ho capito che tu abbia timore che un bambino, crescendo con una coppia gay, possa diventare omosessuale. Corretto? [/quote] Mario, in uno stato laico - e se seguissi una visione puramente laica - come il nostro non c'è nulla che mi impedisce di essere tollerante nei confronti di matrimoni e adozioni gay. E' una libertà di scelta del cittadino, come ce ne sono tantissime altre. Ed è per questo che posso comprendere la tua (vostra) posizione riguardo all'argomento. Il fatto è che non ce la faccio a tenere le distanze dai valori con cui sono cresciuto, va contro la natura cattolica, tutto qua. E questo basta e avanza, almeno per me, per rimettere in discussione tutto quello che si può dire - e pensare - seguendo una visione laicista dell'argomento. Venendo all'ultima domanda, non ho paura che un bambino possa seguire l'identità sessuale dei genitori, nel caso di famiglia gay (chiamiamola così)... è anche questa una libertà di comportamento che spetta ad ognuno di noi. Io ho paura che il bambino cresca senza la presenza della madre o del padre, ecco tutto. E questa la ritengo come un fattore importantissimo, direi fondamentale nella crescita di un bambino. Lore diceva giustamente che anche due gay sanno dare amore a un bambino, se vogliono. Ed è vero, ma nessun gay può sostituire la madre o il padre, per come la vedo io. Vado a vedere la partita... sull'argomento magari ci torniamo domani, con calma. Alè azzurri! :italia:


marco83 - 22/06/2006 alle 15:27

Dimenticavo una cosa: effettivamente la parola [i]tollerante [/i], inserita in questo contesto, fa un po' pensare. Mi scuso se l'ho usata un po'troppo facilmente, l'argomento è spinoso e le sensibilità sono molteplici, ma non me ne veniva un'altra dello stesso significato e delle stessa forza d'urto. :D:D Del resto, l'italiano non è la mia materia, lo dico da sempre... :pomodoro::pomodoro:


Monsieur 40% - 23/06/2006 alle 03:38

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] Scusami Mario, non l'avevo notato... troppi messaggi da leggere! Comunque era una sottolineatura che facevo in assoluta amicizia, non certo per fare il "primo della classe"! [/quote] Ma ti pare, Bitossi, nessun problema... ;)


Bitossi - 23/06/2006 alle 13:51

Scusate, ma che fine ha fatto il messaggio in inglese (un po' impreciso...), che temeva discriminazioni? Stavo per rispondergli di non preoccuparsi, che era tutto OK... O era uno scherzo?


Monsieur 40% - 23/06/2006 alle 13:53

[quote][i]Originariamente inviato da Bitossi [/i] Scusate, ma che fine ha fatto il messaggio in inglese (un po' impreciso...), che temeva discriminazioni? Stavo per rispondergli di non preoccuparsi, che era tutto OK... O era uno scherzo? [/quote] Uno scherzo fu... ;)

 

[Modificato il 23/06/2006 alle 13:57 by Monsieur 40%]


tantaichim - 26/06/2006 alle 12:51

Ognuno e' libero di professare le sue interiorita' come meglio crede. D'altra parte se mi e' d'uopo io sarei a favore del matrimonio omosessuale


portobello - 26/06/2006 alle 14:15

[quote][i]Originariamente inviato da tantaichim [/i] Ognuno e' libero di professare le sue interiorita' come meglio crede. D'altra parte se mi e' d'uopo io sarei a favore del matrimonio omosessuale [/quote] per carita'......... no pacs no matrimonio!:nonono:


Lore_88 - 26/06/2006 alle 14:57

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] A parte il consenso per il discorso di Admin, mi premeva sottolineare (anche data l'età di chi lo ha scritto) il post di Lorenzo: [quote][i]Originariamente inviato da Lore_88 [/i] 1- Apparte che più che la denominazione di matrimonio mi sembra opportuna quella di unione civile, sì, sono decisamente favorevole alle unioni gay. Ognuno deve avere la libertà di poter passare la vita con chi vuole ed essere riconosciuto dalla legge come coppia. 2- Io penso che un bambino adottato da due genitori dello stesso sesso non cresca con problemi psicologici in quanto la sua quotidianità per lui è la "normalità". Se c'è un problema è quello che può esser scaturito della discriminazione: ovvero essere emarginato in quanto "diverso". Ma questo è colpa sua? Dei suoi genitori? No. Se due persone danno amore ad un bambino e lo aiutano a crescere sano con un'istruzione e gli danno l'opportunità di costruirsi un futuro, che cosa c'è di male? [/quote] Complimenti Lore, maturità da poter far invidia a molti. ;) [/quote] Grazie Monsieur! Fa sempre molto piacere sentirsi dire certe cose. :)


magliarossa - 05/07/2006 alle 23:03

ho trovato questo articolo che mi sembra particolarmente interessante anche vista l'autorevolezza di chi parla... Ora Veronesi vuol dare i figli anche alle coppie omosessuali mercoledì, 5 luglio 2006 «Le coppie omosessuali hanno diritto ad avere un figlio». Ne è «convinto» l’oncologo Umberto Veronesi, che sul numero di oggi del settimanale Grazia - nella sua rubrica «Pensiero forte» - spiega perché secondo lui è giusto concedere anche a donne e uomini gay il diritto a maternità e paternità. «I danesi - ricorda l’ex ministro della Sanità - sono stati i primi al mondo a legalizzare il matrimonio delle coppie omosessuali, nel 1989. Dieci anni dopo hanno autorizzato le adozioni per omosessuali. Un mese fa hanno varato una legge sull’inseminazione artificiale anche per donne single o lesbiche. E la procreazione assistita per le donne sole è consentita anche in Belgio, Gran Bretagna, Olanda, Slovenia e Spagna. Da noi in Italia invece è ancora un tabù». Il fondatore e direttore scientifico dell’Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano crede fermamente «che tutte le donne abbiano diritto alla maternità, quale che sia il loro orientamento sessuale. Noi siamo iscritti in un disegno biologico che porta naturalmente alla procreazione, così come alla morte. Avere un figlio, desiderarlo, fa parte del nostro Dna. E non dobbiamo scandalizzarci se una donna cerca in tutti i modi di diventare madre, anche se è omosessuale. Fa parte della sua natura». Riguardo all’educazione dei figli di coppie omosessuali Veronesi dichiara: «Il problema dell’educazione dei figli è un argomento che divide. Ma è troppo semplicistico ritenere che un bambino, per crescere in modo equilibrato, abbia bisogno della presenza di un padre e di una madre di sesso diverso. A questo proposito possono far riflettere le risoluzioni dell’American psychiatric associaton (2002) e dell’American psychological association (2004): entrambe sulla base di osservazioni scientifiche documentate, sostengono che i bambini educati da una coppia omosessuale dimostrano un livello emozionale, cognitivo e sociale simile a quello dei bambini cresciuti con genitori eterosessuali». Fonte: IlGiornale.it


Monsieur 40% - 05/07/2006 alle 23:09

Bravo Veronesi.


Subsonico - 06/07/2006 alle 00:00

Non ho niente contro gli omosessuali. Anzi, un omosessuale in più è una ragazza occupata in meno, quindi....:D Non ho niente nemmeno contro i matrimoni tra omossessuali, assolutamente, anzi mi pare giustissimo sposare chi ami. Ma datemi pure del bigotto, se dico che sono contrario alle adozioni da parte di coppie omosessuali. O meglio. Dire che un bambino ha diritto ad avere 2 genitori non è corretto: un bambino ha diritto ad una mamma e un papà. E finchè una delle 2 figure manca può comunque essere sostituita da una figura simile. In una coppia gay questo è molto difficile che esista. Esistono 2 mamme o 2 papà. Non sono uno piscologo, ma penso che chiunque venga adottato da una coppia omosessuale sia esposto più di altri (ma intendiamoci, non li deve avere per forza) a problemi psicologici in futuro, come anche naturalmente chi è stato picchiato o violentato da uno dei genitori. Solo che in questi casi si tratta di situazione che le autorità non possono prevenire. E non dimentichiamo che un bimbo sopra i 10 anni potrebbe accettare a malincuore l'idea dell'essere adottato da una coppia gay. E' anche giusto pensare che una educazione in un istituto possa essere ancor più penalizzante, perchè cresci senza genitori. Dunque, io proporrei di dare la precendenza nelle adozioni alle coppie Etero. Non per malvagità, non per luoghi comuni, o motivi legati a un'ideologia, ma perchè semplicemente io la penso così. Non me ne vogliate. :(


Monsieur 40% - 06/07/2006 alle 00:03

[quote][i]Originariamente inviato da Subsonico [/i] Non ho niente contro gli omosessuali. Anzi, un omosessuale in più è una ragazza occupata in meno, quindi....:D[/quote] "Omo" non vuol dire "uomo". Un omosessuale in più può voler dire anche una ragazza "disponibile" in meno... :D P.S.: Non serve ribadire il mio pensiero, che quindi è in contrasto col resto del tuo post.


super cunego - 06/07/2006 alle 11:32

Omo dal greco significa UGUALE Etero DUE DIVERSI se non erro


wing - 06/07/2006 alle 14:53

Premesso che i gay sono sempre esistiti e nonostante le discriminazioni (vere e presunte)denunciate sono fortissimi in molti settori (arte,spettacolo,moda,finanza,ecc),mi pongo due domande:1-chi gestisce il business delle manifestazioni? 2-chi strumentalizza politicamente il tutto? Il resto sono solo chiacchiere e fumo negli occhi per il popolino


montblanx - 06/07/2006 alle 23:05

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Bravo Veronesi. [/quote] Agghiacciante.


Monsieur 40% - 07/07/2006 alle 00:21

[quote][i]Originariamente inviato da montblanx [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Bravo Veronesi. [/quote] Agghiacciante. [/quote] ...sorry!?... :?


David Bowman - 07/07/2006 alle 01:00

[quote][i]Originariamente inviato da euskal [/i] ok, dirò la mia opinione... secondo me il gay pride è una manifestazione autolesionista per gli omosessuali perché dà di loro solo una immagine negativa legata alla esibizione della trasgressione [/quote] La pensavo allo stesso modo...in fondo la loro è una condizione di discriminazione drammatica...come fanno a festeggiare? questo mi chiedevo.. Poi un ragazzo mi ha risposto sul blog e mi ha spiegato che per loro resta cmq una festa, un giorno di rivendicazioni si.. ma pur sempre una festa..allora ho capito che anche se io avrei fatto un qualcosa di diverso non c'era nulla di autolesionista nel loro attegiamento.. se vuoi leggere la discussione è qui: [u]http://blog.mrwebmaster.it/davidbowman/4793/il_gay_pride_2005.html[/u]


montblanx - 07/07/2006 alle 01:10

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] [quote][i]Originariamente inviato da montblanx [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Bravo Veronesi. [/quote] Agghiacciante. [/quote] ...sorry!?... :? [/quote] è un aggettivo che mi sembrava politically correct.. in effetti non è aderente esattamente al mio pensiero sul professorino.. ho esagerato? in effetti sì.. non dovrei essere emotivamente coinvolto dalle pupazzerie che gli sento dire e gli vedo porre in atto da anni.. non si meritano manco un commento ste parole.. e la Storia che è signora a sta gente alla fine tra le propie pagine gli dedicherà quello che si meritano.. manco un rigo.


Monsieur 40% - 07/07/2006 alle 01:13

Montblanx, che tu possa avercela con Veronesi per qualsivoglia motivo, naturalmente, fa parte dei tuoi perché e del tuo bagaglio personale, però 'sta frase proprio non la capisco: [quote][i]Originariamente inviato da montblanx [/i] non si meritano manco un commento ste parole.. e la Storia che è signora a sta gente alla fine tra le propie pagine gli dedicherà quello che si meritano.. manco un rigo. [/quote] Non sei d'accordo con quel che dice o non sei d'accordo perché quelle cose le dice Veronesi? E la Storia a chi dovrebbe dedicare "manco un rigo"? A Veronesi o ai gay?


montblanx - 07/07/2006 alle 01:16

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] Montblanx, che tu possa avercela con Veronesi per qualsivoglia motivo, naturalmente, fa parte dei tuoi perché e del tuo bagaglio personale, però 'sta frase proprio non la capisco: [quote][i]Originariamente inviato da montblanx [/i] non si meritano manco un commento ste parole.. e la Storia che è signora a sta gente alla fine tra le propie pagine gli dedicherà quello che si meritano.. manco un rigo. [/quote] Non sei d'accordo con quel che dice o non sei d'accordo perché quelle cose le dice Veronesi? E la Storia a chi dovrebbe dedicare "manco un rigo"? A Veronesi o ai gay? [/quote] Le parole di Veronesi nello specifico.. Ha sempre il potere di cogliermi di sorpresa.. Se poi mi domandi "A veronesi o ai gay?" o pensi che io non legga tutto il topic prima di scrivere (c'è un tuo incipit ammonitivo antidiscriminatorio visibilissimo) oppure sai che l'ho letto e mi stai a fà il trappolone...


Monsieur 40% - 07/07/2006 alle 01:27

[quote][i]Originariamente inviato da montblanx [/i] Se poi mi domandi "A veronesi o ai gay?" o pensi che io non legga tutto il topic prima di scrivere (c'è un tuo incipit ammonitivo antidiscriminatorio visibilissimo) oppure sai che l'ho letto e mi stai a fà il trappolone... [/quote] Ma ti pare... nessun trappolone, suvvia, ho altri modi nella vita vera per divertirmi... ;) Era che davvero non capivo il senso dei tuoi post, e visto che il bello di un forum è discutere tra persone che hanno anche - e soprattutto - pensieri diversi, mi interessava farti tirare fuori un'opinione che fosse più vasta di un aggettivo, seppure "abbastanza" qualificante. 'notte!


montblanx - 07/07/2006 alle 01:28

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] [quote][i]Originariamente inviato da montblanx [/i] Se poi mi domandi "A veronesi o ai gay?" o pensi che io non legga tutto il topic prima di scrivere (c'è un tuo incipit ammonitivo antidiscriminatorio visibilissimo) oppure sai che l'ho letto e mi stai a fà il trappolone... [/quote] Ma ti pare... nessun trappolone, suvvia, ho altri modi nella vita vera per divertirmi... ;) Era che davvero non capivo il senso dei tuoi post, e visto che il bello di un forum è discutere tra persone che hanno anche - e soprattutto - pensieri diversi, mi interessava farti tirare fuori un'opinione che fosse più vasta di un aggettivo, seppure "abbastanza" qualificante. 'notte! [/quote] nessun problema..:) 'notte..


leipheimer86 - 08/07/2006 alle 15:03

salve a tutti, mi sono iscritto di recente al forum e finora ho scritto sl piccoli commenti sopratt su argomenti di ciclismo.........qsto argomento mi ha un po' sorpreso ma ci tengo a dire la mia anche su questo punto dato che c sn...... io credo che già il fatto che s ne debba sempre così parlare dimosra che il problema gay è evidente.....voglio dire che la questione è sentita e considerare i gay persone come le altre non è vero perché altrimenti nn se ne parlerebbe così tanto e in questo modo........ credo che si raggiungerà la effettiva parità di dirittti tra gay e etero solo nel momento in cui c sarà un ridimensionamento della questione............detto brutalmente: quando se ne parlerà meno e il fenomeno omossessuale sarà del tutto metabolizzato dalla società in cui viviamo....... spero di non aver detto cose spiacevoli.......


nino58 - 09/07/2006 alle 17:56

W Zapatero !!!!!!!!!!!!!!!!