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Nino Defilippis, il "Cit", ci ha lasciato ...
delfo - 13/07/2010 alle 18:55

Stavo seguendo su Rai3 le fasi conclusive della bellissima tappa alpina del Tour, quando i cronisti hanno comunicato che il "Cit", Nino Defilippis, non è più con noi ed hanno mandato in onda immagini bellissime di alcune Sue magnifiche vittorie. Il 2 gennaio a Castellania, nella ricorrenza dei 50 anni dalla scomparsa di Fausto Coppi, era stato fra i primi ad arrivare e, come faceva sempre, mi era venuto incontro per salutarmi. Era un grande Uomo oltrechè un grande Campione. Si ricordava di me perchè una sera ad Albenga - una decina di anni fa - in occasione della presentazione di un libro sulla "Sanremo", si fermò a parlare a lungo con me e mi disse: "Sai, il mio nome è Defilippis, tutto attaccato, ma molti invece lo scrivono staccato e non mi va perchè quando correvo già mi staccavano in salita, almeno il mio nome che resti tutto attacato! Un'altra volta a Casella (Genova) fu premiato dagli appassionati del luogo. Io Gli ricordai di quel fantastico Giro dell'Appennino dl 1955 quando fu l'ultimo a cedere agli allunghi di Fausto Coppi sulla Bocchetta. Ed il grande Nino mi raccontò com'erano andate le cose quel giorno: "All'attacco della Bocchetta fu Zampieri a dar fuoco alle polveri seguito poi dagli uomini della "Torpado" - ed io ero uno di quelli - e della Legnano. A Langasco, Coppi scattò come una furia ed io rimasi l'unico incollato alla sua ruota deciso a non mollare. Coppi scattò ancora ripetutamente sempre senza alzarsi sulla sella e a due chilometri dal Passo della Bocchetta (mancavano circa 70 chilometri all'arrivo) si voltò verso di me aumentando l'andatura per l'ennesima volta dicendomi di seguirlo ma io ero alla frutta e cordialmente lo mandai a ... quel paese!". Ogni volta che il "Cit" mi incontrava, a Castellania o alla presentazione del Giro dell'Appennino o in qualche tappa del Giro d'Italia, si ricordava di quello che mi aveva raccontato sul quel Giro dell'Appennino del '55 e, rivolgendosi all'amico più vicino, gli raccontava divertito quell'episodio. Anche il 2 gennaio 2010 Nino fece così ed io lo filmai mentre raccontava l'episodio attorniato da Giovannino Corrieri, da Imerio Massignan, da Franco Giacchero e da Luigi Zaimbro. Mi è rimasto questo ricordo recente di un Campione sincero, amato da tutti e probabilmente anche da quel Gianni Motta che fu preferito a Felice Gimondi quando il "Cit" era Commissario Tecnico della Nazionale. E come al solito aveva ragione Lui perchè la maglia iridata la portò in Italia proprio Gimondi. Grazie Nino per avermi dato la Tua amicizia. Ti ricorderò per sempre con tanto affetto.

 

[Modificato il 13/07/2010 alle 19:03 by delfo]


mestatore - 13/07/2010 alle 19:34

una vita piena di tante cose, un grande personaggio del ciclismo torinese, un corridore e un uomo mai inosservato che raggiunga i grandi campioni con cui ha duellato r.i.p


Abajia - 13/07/2010 alle 19:49

[quote][i]Originariamente inviato da mestatore [/i] una vita piena di tante cose [/quote] Un po' come il dialetto di Andy e Frank. Ciao, Nino.


Fabioilpazzo - 13/07/2010 alle 20:41

:^o^


toro - 13/07/2010 alle 21:33

:OO: Oggi stavo guardando la corsa, quando mio padre si è seduto a vederla con me come sempre (di solito lo fa negli ultmi km). I ciclisti erano sulle discesa della Madeleine, non c'era molto da osservare, la situazione era abbastanza chiara, quando gli ho detto: "tu saprai sicuramente chi era, hanno detto che è morto Nino Defilippis". :( La sua faccia potrebbe spiegare da sola il dispiacere provato alla notizia. Mio padre ricorda ancora come fosse oggi la vittoria di tappa ottenuta al Tour a Torino(!) e la vignetta che fece "Carlin" dell'avvenimento. Una vittoria di tappa ottenuta a casa propria con la maglia della nazionale italiana, probabilmente, per lui uno degli eventi ciclistici più belli ai quali ha assistito. Addio Nino, ma grazie per le emozioni che hai dato a quanti hanno avuto il piacere di vederti.


EugeRambler - 13/07/2010 alle 21:46

Arvedze Cit


nino58 - 13/07/2010 alle 21:50

Non l'ho visto correre ed in seguito non era certo tra i più presenti in TV (anzi, quasi per niente). Lo ricordo perchè CT nel giorno dell'impronosticabile vittoria di Gimondi al Mondiale, al quale lo stesso Gimondi non credeva più.