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Il Muro di Sormano
Morris - 24/02/2005 alle 20:34

[b] I muri statunitensi proposti da Laperla, ed i racconti delle dure scalate narrati da alcuni forumisti, mi hanno convinto a portare qui una pagina destinata a Graffiti. Il protagonista è il Muro di Sormano, oggi teatro di una cronoscalata per amatori e appuntamento per tanti appassionati di skiroll, nonché itinerario di quei cicloturisti che amano dedicarsi, nella fatica, alle bellezze e al mito di questo sport.[/b] [b]IL MURO DI SORMANO [/b] Alla fine degli anni cinquanta Vincenzo Torriani, matura un’idea, una delle tante della sua meravigliosa carriera: rendere il percorso del Giro di Lombardia più selettivo. Ad animare in maniera decisiva il vulcanico patron delle corse della Gazzetta dello Sport, fu proprio l’edizione 1959, conclusasi con un volotone di 80 concorrenti sul magico anello del Velodromo Vigorelli. Nell’occasione vinse l’ormai già insignito “Imperatore di Herentals” Rik Van Looy, che regolò in una giornata per lui stellare, il connazionale Willy Vannitsen, ed il velocissimo spagnolo Miguel Poblet. Ma era stata proprio la condotta di Rik, a far crescere i dubbi di Vincenzo. Il belga infatti, aveva staccato tutti sulle suggestive rampe del Ghisallo, ma non poté proseguire il tentativo più di tanto, per i chilometri ancor da percorrere prima dell’arrivo e per la discesa di quel monte, bella e tecnica, ma già all’epoca più generosa coi cacciatori piuttosto che le lepri. Il fatto che Van Looy fosse stato così bravo da superare ugualmente tutti allo sprint, aumentò il rammarico di Torriani, sempre smanioso di donare pagine eroiche ad uno sport che aveva nel sangue e che si era cementato in lui fino alle viscere, grazie al ricordo ancor recente di aver visto, da vicino, sull’ammiraglia dell’organizzatore, le grandi imprese di Coppi. Ebbene, se Rik doveva vincere, era meglio, molto meglio, lo avesse potuto fare arrivando solo, o con un piccolo gruppetto. Vincenzo non tollerava che una regione come la Lombardia, fatta di tanti monti e di valli e non solo di pianura, potesse divenire il festival delle ruote veloci. Era troppo. Dal suo animo romantico, pensò ad una salita da inserire sul percorso dopo il Ghisallo: qualcosa di peculiarmente difficile, pronto a recitare un atto indelebile al già suggestivo romanzo ciclistico. Quando incontrò quel ripido viottolo che da Sormano, portava alla Colma di quel grazioso paesino posto fra i due rami del Lago di Como, gli fu facile capire di aver trovato quel che cercava. Lo stato del fondo stradale però, non era percorribile per una corsa, a meno che non la si volesse trasformare in un appuntamento ciclocrossistico, tra l’altro assai anomalo. Convinto com’era della leggenda che quel vero e proprio “Muro” poteva portare alla corsa, Vincenzo, fece sistemare ed allargare il tracciato di quel tanto per renderlo percorribile alle biciclette dei corridori e le auto del seguito, e non si dannò, o meglio, non voleva fare i conti con le pendenze di quella salita, addirittura superiori, in alcuni punti, al 25%. Ne uscì un’erta che riassumeva il dislivello della strada ufficiale lunga 4,5 chilometri, in poco più di due, con una pendenza davvero terribile (tanto più, in considerazione di un fondo, ben lungi dal metro di un osservatore odierno). La salita fu subito battezzata “Muro di Sormano” e suscitò immediatamente una serie di polemiche per la sua asprezza, ma alla verifica della Commissione Tecnica fu approvata. [img]http://www.skiroll.it/percorsi/como/asso-colma.gif [/img] La prima edizione del “Lombardia” col Muro, fu dunque quella del 1960 e le premesse che su quei pochi chilometri di terribile ascesa e di difficilissima discesa, si potessero tracciare particolari oltre le righe del ciclismo, riscontrarono nella corsa una prova tangibile: tantissimi campioni superarono la salita in buona parte a piedi, oppure sospinti da quei tifosi che s’erano spinti lassù, proprio con l’intento di aiutare i corridori e magari dire: “ho spinto Baldini!”. In vetta, al primo Muro di Sormano della storia, passò “Gamba secca” Imerio Massignan, con mezzo minuto circa sul piccolo grande belga Emile Daems, quindi l’olandese Michel Stolker, l’ex azzurro fra i “puri” Elio Pizzoglio e il “neopro” umbro, Carlo Brugnami. I cinque si compattarono in discesa e nella pianura seguente, rientrarono sui fuggitivi anche Diego Ronchini, il “neopro” Romeo Venturelli e Marino Fontana. Nella volata decisiva, fu poi Daems (su questo belga di Genval, dedicherò una puntata di “Graffiti”) ad imporsi su Ronchini e Fontana. [img]http://www.triangololariano.it/images/sormano12.jpg [/img] [b]Da una "Gazzetta" dell'epoca [/b] Nel 1961, Torriani caricò ulteriormente il percorso del “Lombardia”, spostando il traguardo da Milano a Como, mantenendo, nonostante le critiche ricevute, il Muro di Sormano e aggiungendo al Ghisallo, il Super Ghisallo. Lo scopo, era ovviamente quello di rendere le salite sempre più decisive nell’economia della corsa. Sul “Muro”, le irregolarità si contarono ancora una volta a fiotti, ma non pregiudicarono la credibilità del Giro. Come nell’anno precedente, fu il fuscello vicentino Imerio Massignan a dettare legge su quei terribili pendii, ma stavolta, l’alfiere della Legnano, trovò sulla sua strada un abruzzese appena ventunenne, ovviamente “neo pro”, dalla lingua lunghissima e già fortissimo sulle salite, Vito Taccone. Sul destino di “Gamba secca”, quel giorno, a nulla valse l’aver potuto godere del sostegno del compagno di squadra Renzo Fontona, un altro neoprofessionista in stato di grazia. Nello sprint decisivo a due, lo “strillone d’Abruzzo”, in maglia Atala, vinse facilmente, infliggendo al “fermo” Imerio, addirittura qualche secondo. La presenza del Muro di Sormano, intanto, pur prodiga di polemiche e di critiche a Vincenzo Torriani, aveva reso molto popolare la “Classica delle foglie morte”, come un tempo veniva chiamato il Giro di Lombardia. I corridori più importanti lo andavano a provare uscendo con dichiarazioni aspre, almeno pari alle difficoltà della salita; alcuni osservatori o ex campioni proponevano, visti i precedenti, di impedire al pubblico di seguire, sulla rampa, la corsa, al fine di evitare le spinte ecc.: tutto questo però, dava spago alla presenza del “Muro” e della Classica sui giornali, con titoli che oggi sarebbero riservati al solo calcio. Quando poi, si veniva a sapere che un Anquetil, ad esempio, era salito in allenamento lassù, si scatenavano fotografi e taccuini, ed il fatto era sufficiente per l’apertura stessa della Gazzetta dello sport, come si può vedere dal riporto qui sotto. [img]http://www.triangololariano.it/images/sormano9.JPG [/img] Insomma, il Muro di Sormano era sulle bocche di tutti e Torriani, gongolando per le risultanze mediatiche, propose la terribile ascesa anche nel 1962. Stavolta però, il pubblico, numeroso sulle rampe come non mai, in virtù della fama che l’erta aveva assunto, giunse sul “Muro” ben organizzato ad esprimere….. la propria simpatia. E fu così che, nell’edizione ’62, si poté assistere ad una pagina che poco aveva a che fare con la misura sportiva della manifestazione: la gente sublimando passione a tifo, spinse i corridori con differenziazioni che rischiarono di mandare davvero in bambola le risultanze della corsa. Il fuggitivo Livio Trapè, in crisi, ma in grado di esibire un biglietto composto dai titoli di “speranza italiana” e di “sfortunato argento all’Olimpiade romana”, fu letteralmente sospinto per tutto l’arco dei due chilometri di quella tortura, mentre dietro, il popolare Baldini, grande e abbastanza grosso per una salita del genere, si permise di stabilire il record dell’ascesa (ancor oggi suo), proprio grazie all’impatto positivo che ancora aveva sul pubblico, nonostante fosse ben lungi dallo stellare ’58. [img] http://www.romagnasport.it/files/Muro%20di%20Sormano%2062.jpg[/img] Chi, invece, fu ben poco aiutato e, per giunta, appiedato da ben quattro cadute, fu un olandese “Joop” De Roo, reduce dai trionfi nella Parigi-Bruxelles e nella Parigi Tours di qualche settimana prima. Nonostante le sfortune ed i tenerissimi sostegni, il corridore tulipano della St.Raphael-Helyett di Jacque Anquetil, raggiunse e staccò nella discesa e nella pianura seguenti il Muro di Sormano, chi lo aveva preceduto in salita, ed a pochi chilometri dal traguardo si riportò pure su Trapè, per poi batterlo agevolmente (a differenza di Kapitonov a Roma ’60) nello sprint a due. Joop era stato il più forte e, fortunatamente….. vinse proprio lui. Dopo quella giornata così ricca di indicazioni, Torriani capì che non era il caso di continuare a proporre quella rampa divenuta così aleatoria e, nelle future edizioni del Lombardia, del Muro di Sormano, fu proposto per qualche tempo solo la versione dolce. Il buon Vincenzo però, nel suo cuore, ed in quella sua particolare sensibilità verso il ciclismo eroico, aveva capito quanto quel triennio…… fosse stato sufficiente a portare nei palcoscenici indelebili del mito del ciclismo, un’altra fascinosa montagna. Morris

 

[Modificato il 25/02/2005 alle 00:21 by Morris]


Emiliano - 24/02/2005 alle 21:21

Caro Morris, io abito in provincia di Como ad una mezzoretta (se c'è traffico pur meno) dal muro di Sormano che tuttavia non ho mai provato in bicicletta (mi risulta che per molti mesi all'anno sia chiuso al transito, ma potrei sbagliarmi). Mio papà lo provò quando la domenica mattina faceva il cicloamatore e me lo descrisse in modo negativo: "è il fianco di una montagna sul quale hanno messo un nastro di asfalto". Il muro di Sormano è una leggenda, ma forse una salita dove scendere di sella e andare su a piedi è quasi più redditizio che farla sul sellino non sempre esalta i corridori migliori. Detto questo resta una pagina indelebile della storia di questo splendido sport!


Pirata x sempre - 25/02/2005 alle 00:27

solo quel genio di Torriani poteva inventarsi un"Mostro"del genere....cosi come fece circa vent'anni dopo con la tremenda salita di valcava.... ...quanto manca al ciclismo!!!


Morris - 25/02/2005 alle 00:30

Infatti caro Emiliano, il Muro non ha esaltato i corridori migliori, ma i più popolari. Ciò non toglie che la trovata di Torriani (uno che di fantasia ne aveva da vendere), abbia dato al ciclismo una pagina sulla quale, a distanza di più di 40 anni, ancor si toccano gli acuti. Non è stato un esempio di sport, ma solo un "accessorio" che ha impreziosito il lungo corso di una disciplina che, nella sofferenza, ha costruito il suo romanzo. Da notare inoltre, che l'irregolarità della "spinta", non aveva ancora trovato gli occhi e le determinazioni divenute costante del ciclismo di qualche anno dopo. Ciao!


aranciata_bottecchia - 25/02/2005 alle 02:19

Beh la foto con l’ape-car (o è un Empolini?) e i corridori a piedi è da antologia! Io ho riso per mezz’ora, sembra presa da Fantozzi e invece è il Lombardia! É un muro in tutti i sensi, una parete.... Grazie Morris!


andrea81 - 25/02/2005 alle 08:53

[img height=640 width=480]http://www.salite.ch/I/sormano.gif[/img] Ho provato il muro la scorsa estate, subito dopo aver già affrontato il ghisallo. ho impergato quasi 20 minuti con la MTB per coprire quei due km terribili, però devo dire che non ho mai appoggiato il piede per terra, se non al termine dove c'è il cancello da oltrepassare. Dopo circa 400 metri c'è una curva ad S dove non devi assolutamente sbagliare la traiettoria o è finita. Il tratto centrale è quello più ostico, nel finale la salita è ancora cattiva ma ormai il peggio è passato. Il muro si può percorrere soltanto a piedi o in bicicletta, è completamente chiuso al traffico da quando è stata costruita la nuova strada che porta alla colma nel 1997. Per chi volesse provare a farlo, sconsiglierei la bici da corsa, meglio una MTB. La strada è decisamente rovinata, piena di crepe e di sassi, inoltre, vista la forte pendenza, i rapporti della MTB sono più indicati (quando l'ho fatta l'anno scorso ho usato un 32×22).

 

[Modificato il 23/06/2006 alle 02:41 by Monsieur 40%]


Morris - 25/02/2005 alle 09:37

Bravo Andrea! L'altimetria e la tua testimonianza, riportano all'attualità e spingono alla sfida verso quell'erta imponente. Il fondo di oggi, è il frutto di sistemazioni postume al periodo del Lombardia, dove oltre a migliorarne la scorrevolezza (anche se capisco che possa apparire difficile da credere), si è persino limata la pendenza massima. Ciao!


Emiliano - 25/02/2005 alle 20:01

Caro Andrea, quell'altimetria è tratta dal sito splendido che raccoglie le salite d'Europa: le pendenze del muro di Sormano sono incredibili in effetti. Mi ricordavo delle punte del 25% (cose fuori dal mondo)e probabilmente su alcuni tratti ci sono, cmq ci saranno più di 600 metri sopra il 19%, mamma mia: mi fa rabbrividire!


laperla - 25/02/2005 alle 20:24

[img]http://www.salitomania.it/images/altzoncolan.gif[/img] [img]http://www.mayn.franken.de/home/gummiq/mopped/alpen_2001_05/original/029_Westrampe_Zoncolan.jpg[/img] [img]http://www.mayn.franken.de/home/gummiq/mopped/alpen_2001_05/original/030_Blick_vom_Zoncolan_Richtung_Osten.jpg[/img] Secondo me é il muro più duro d'Italia!! Punto di partenza : Ovaro, 525 metri Punto di arrivo : Zoncolan, 1735 metri Chilometri totali : 10.5 km Dislivello : 1210 metri Pendenza media : 11,52% Pendenza massima: intorno al 20% Le pendenze chilometro per chilometro . 0 - 1 -------.----8,0% . 1 - 2 ------------7,5% . 2 - 3 ------------9,0% . 3 - 4 -.---------16,0% . 4 - 5 -.---------15,0% . 5 - 6 -.---------14,0% . 6 - 7 -.---------14,5% . 7 - 8 ---.-------13,0% . 8 - 9 ----.------11,5% . 9- 10------------7,0% .10- - -------.--.-11,5%


Pirata x sempre - 25/02/2005 alle 20:32

lo zoncolan pero'la si puo'definire di certo piu'una vera e'propria salita che un muro e sicuramente a parte le scalate su fondo sconnesso di edelweiss-s.genesio presso bolzano e p.tomba-b.di forca in veneto,lo zoncolan da ovaro e'di gran lunga la salita piu'dura d'italia,se nn d'europa...nn vedo l'ora venga affrontata anche al giro,ma purtroppo continuano le difficolta'per trovare un'alternativa valida a questa galleria molto stretta e priva di luce negli ultimi duemila metri!!!

 

[Modificato il 25/02/2005 alle 20:35 by Pirata x sempre]


laperla - 25/02/2005 alle 20:55

Beh se vogliamo essere "sadici", perché non fare un arrivo alle 3 Cime di Lavaredo?? [img]http://www.provincia.pistoia.it/cai_maresca/Foto/2003/TreCime_11set/Originali/08_img.jpg[/img] [img]http://www.provincia.pistoia.it/cai_maresca/Foto/2003/TreCime_11set/Originali/09_img.jpg[/img]


Felice - 26/02/2005 alle 00:50

[quote][i]Originariamente inviato da laperla [/i] Beh se vogliamo essere "sadici", perché non fare un arrivo alle 3 Cime di Lavaredo?? [/quote] Alle 3 Cime di Lavaredo il Giro ci é già arrivato almeno un paio di volte alla fine degli anni 60. Anzi fu proprio sulle 3 Cime che Eddy Merckx si rivelò come grande corridore per le corse a tappe compiendo l'impresa che gli avrebbe permesso di vincere il suo primo Giro (e il suo primo GT in assoluto). Era l'anno di grazia 1968...


Pirata x sempre - 26/02/2005 alle 12:27

perche'sadici,sarebbe bellissimo...anzi credo sia difficile fare una tappa piu'dura e spettacolare di una splendida cavalcata dolomitica col duran o il cibiana,lo staulanza ma soprattutto il ritorno sul mitico giau(10.5km al9.5%...fin troppo sottovalutato)la picchiata sul diamante di cortina d'ampezzo,l'impegnativo tre croci ed appunto da misurina l'ultima scalata tanto cara a torriani con quegli ultimi terribili 4km e quel tornante al 20%!!!! magari...


Zillo - 26/02/2005 alle 12:58

Io alle 3 cime ci sono salito a piedi... proprio per quel sentierino della foto... ma la strada per arrivarci in bici dov'è?


ciclgian - 26/02/2005 alle 13:04

Una salita breve ma terribile, oggi probabilmente non più praticabile, ma che vide l'arrivo di una tappa del Giro 1976, furono le Torri del Vaiolet. Vinse lo spagnolo Gandarias davanti a Bertoglio. Pirata mi sai dire qualcosa su questa salita?


Morris - 26/02/2005 alle 16:14

Quando ho inserito questo thread, la mia intenzione era quella di portare un pezzetto di storia del pedale, prendendo spunto dalle foto sui "muri americani" di Laperla. Non era certo mia pretersa considerare il Muro di Sormano come la salita più dura, ma solo, come giustamente ha sottolineato Pirata, rimanere nel tema appunto dei "muri", da non confondere con quelle vere e proprie salite che han tracciato un'altra parte della storia di questo sport. Ora, visto che su questo thread sono apparse le fascinose consistenze del Monte Zoncolan, delle Tre Cime di Lavaredo e delle Torri di Vaiolet, porterò qualcosa di interessante... In un caso (lo Zoncolan), con un riferimento che smonterà totalmente quello che fino ad oggi s'è sempre venduto o creduto.... Appena avrò finito un lavoretto tornerò dunque su queste pagine, aprendo un nuovo argomento... A dopo.


Pirata x sempre - 26/02/2005 alle 16:34

scusami ciclgian ma nn avevo letto il tuo post...cmq le torrie del vajolet-rifugio gardeccia e'una durissima salita,seppur abbastanza corta,tra l'altro proprio qui nel forum avevo auspiacato un ritorno su quelle spettacolari pendenze visto il recente accordo della rcs con la zona di falcade e la naturale e spettacolare conculusione in tal senso di un possibile tappone dolomitico con rolle,valles e s.pellegrino! questa l'altimetria: http://www.salite.ch/vajolet.htm ...certo anche qui Torriani,come sempre del resto,fu profeta del ciclismo e dello spettacolo sulle grandi salite(ricordo pochi anni prima l'epico arrivo sul grossglockner,una delle piu'dure salite austriache e d'europa)e che dovremo ancor di piu'ringraziare quando tra qualche anno,l'eccessiva evoluzione di materiali,strade(e nn solo..)ci"costringera'"(finalmente)al ritorno su queste mitiche vette!!!


lallo - 27/02/2005 alle 09:27

Mi pare che il colletto del moro ed il sanmommè siano decisamente più duri delle 3 cime! Non siamo più negli anni ottanta ove le pendenze a due cifre erano una rarità e quindi le 3 cime sono diventate un mito. Una cosa è parlare dello Zoncolan o del muro di Sormano un altra di vajolet o Trecime (dure ma abbordabili) provate a chiedere ad un corridore se preferisce le Tre cime o la salita ai ghiacciai di Solden............


ciclgian - 27/02/2005 alle 09:50

[quote][i]Originariamente inviato da Pirata x sempre [/i] scusami ciclgian ma nn avevo letto il tuo post...cmq le torrie del vajolet-rifugio gardeccia e'una durissima salita,seppur abbastanza corta,tra l'altro proprio qui nel forum avevo auspiacato un ritorno su quelle spettacolari pendenze visto il recente accordo della rcs con la zona di falcade e la naturale e spettacolare conculusione in tal senso di un possibile tappone dolomitico con rolle,valles e s.pellegrino! questa l'altimetria: http://www.salite.ch/vajolet.htm ...certo anche qui Torriani,come sempre del resto,fu profeta del ciclismo e dello spettacolo sulle grandi salite(ricordo pochi anni prima l'epico arrivo sul grossglockner,una delle piu'dure salite austriache e d'europa)e che dovremo ancor di piu'ringraziare quando tra qualche anno,l'eccessiva evoluzione di materiali,strade(e nn solo..)ci"costringera'"(finalmente)al ritorno su queste mitiche vette!!! [/quote] Pirata, se non erro, quell'anno 1976 si arrivò (Torri del Vaiolet) a 2400 metri. Quindi nel grafico manca la parte più importante della salita che ha percentuali di pendenza continue al di sopra del 20%. Probabilmente la strada oramai è dissestata e non più praticabile. P.S. Forse la memoria mi tradisce e può darsi che mi sbagli.

 

[Modificato il 27/02/2005 alle 09:52 by ciclgian]


lallo - 27/02/2005 alle 10:12

Sbagli.


mestatore - 27/02/2005 alle 10:59

caro lallo, ho scalato in bicicletta le tre cime ,il colleto del moro e il ghiacciaio di solden e si sta parlando di cose diverse. Il colletto è uno strappo durissimo di poco meno di 2 km, non in grado per la sua lunghezza di fare grandissimi distacchi; se ricordi la tappa di limone del giro della squalifica di garzelli, ricorderai che proprio per l' esiguità dei distacchi tra i migliori si ricompattò un gruppo di 25 elementi poco dopo. le tre cime sono 4 km continui e duri, che richiedono uno sforzo più duro del colletto, anche se la pendenza massima è minore; per la loro collocazione geografica possono arrivare solo come arrivo di una tappa di montagna e ti assicuro che sarebbero molto selettive. La salita al ghiacciaio di solden è un mostro estenuante per lunghezza e durezza;rientra a pieno titolo tra le grandi salite come agnello, fauniera , galibier,etc, etc. Quando paragoniamo le salite dobbiamo tenere conto non solo della pendenza ma anche della lunghezza dello sforzo richiesto; infatti è la capacità dei muscoli a lavorare in acidosi lattica che contraddistingue i grandi scalatori e sono gli scatti ripetuti che possono mettere in difficoltà i passistoni con il tipo di preparazione e di aiuti di oggi (morris docet). quindi io credo che una cosa sia un muro (sormano, la colletta, huy..)che richiede ai pro un impegno massimale di 15min massimo, una cosa le grandi salite che superano i 5 km (zoncolan, solden e forse anche le tre cime..)a che richiedono oltre 30min, ma nel caso di solden anche più, di sforzo. Inoltre conta la collocazione delle salite nella tappa e le tre cime possono essere solo un arrivo.. La tappa che ha disegnato pirata sarebbe una favola.... ciao


Felice - 27/02/2005 alle 11:07

Ciao Ciclgian, ti sbagli sicuramente perché in quei paraggi non c'é nessuna strada che arriva a 2400 metri di quota. Lo stesso rifugio Vaiolet é a quota 2200 e ci si arriva a piedi a partire dal rigugio Gardeccia superando un dislivello di 200 metri o poco più. Dal rifugio Vaiolet puoi poi prendere a sinistra e arrivare al rifugio Carlo Alberto a quota 2600 o andare dritto e arrivare al Passo Principe, anch'esso a quota 2600. Ma si tratta di bellissimi percorsi per escursionisti. In realtà il rifugio Gardeccia é situato in una conca dentro al Gruppo del Catinaccio ed é un punto di arrivo per le macchine.


ciclgian - 27/02/2005 alle 11:13

E' vero Felice. Pensa che quella salita l'ho fatta un paio di volte a piedi e sono arrivato ad ambedue i rifugi. Si vede che la fatica di allora continua a produrre effetti nefasti sulla mia memoria. Ciao. P.S. Mi ricordo che c'era un servizio (un pulmino) che portava i turisti in cima alla salita.

 

[Modificato il 27/02/2005 alle 11:16 by ciclgian]


Felice - 27/02/2005 alle 11:36

[quote][i]Originariamente inviato da lallo [/i] Mi pare che il colletto del moro ed il sanmommè siano decisamente più duri delle 3 cime! Non siamo più negli anni ottanta ove le pendenze a due cifre erano una rarità e quindi le 3 cime sono diventate un mito. Una cosa è parlare dello Zoncolan o del muro di Sormano un altra di vajolet o Trecime (dure ma abbordabili) provate a chiedere ad un corridore se preferisce le Tre cime o la salita ai ghiacciai di Solden............ [/quote] Ciao Lallo, questo tuo post mi ispira un paio di considerazioni. La prima é senz'altro un po' polemica. Ci si puo' infatti chiedere cosa possa ben esser cambiato rispetto agli anni 70-80. Intanto stiamo parlando di ciclismo su strada, quindi la scorrevolezza del percorso c'entra poco. Non credo che le varie amministrazioni si siano messe a studiare e utilizzare asfalti speciali per far piacere ai corridori... Il mezzo meccanico sarà pure stato migliorato, però stiamo pur sempre parlando di salite e di percorsi lunghi, quindi questo fattore non gioca un ruolo così importante come nelle cronometro. E allora? Potenza dei metodi di "allenamento"... Lasciando da parte la polemica, io sono convinto che se Merckx o Hinault corressero oggi non avrebbero bisogno di pendenze del 15% o più per rifilare ai loro avversari sonanti distacchi. Mi spiego: leggevo tempo fa su un sito francese il post di un tizio che diceva che Cunego ha fatto più Km di fuga solitaria in un solo Giro che Armstrong nei suoi 6 Tours. Esagerava certamente. Però é vero che gli attacchi di lunga gittata sono divenuti merce rara. E quando attacchi solo sull'ultima salita, difficilmente scavi distacchi abissali... Staremo comunque a vedere. Che distacchi ti aspetti tu dal Sanmommé? 30 secondi? 1 minuto? Ciao!


Pirata x sempre - 27/02/2005 alle 13:28

caro lallo ti ha ben risposto mestatore che le ha fatte tutte queste salite(un grande a scalare"i ghiacciai di solden"!!!)ma a parte che fu cmq torriani(in collaborazioe con castellano)a far transitare la rosa sul sammome',ma nn prendi in considerazione un fattore importante per nn dire determinante:l'altitudine! le prime due salite nn raggiungono i mille metri(il sammome'supera di poco i 500),la seconda supera addirittura i 2300,quindi l'ossigeno e'molto piu'rarefatto e,seppur poco praticante,immagino quanto cio'renda molto piu'dura una scalata,seppur abbastanza simile(basta pensare al mondiale di bogota')! ti riporto inoltre,dal sito di salite(livio)cui riporto le altimetrie di gran parte delle salite prese in esame i dati su un raffronto tra colletto del moro e tre cime di lavaredo(il sammome'purtroppo nn c'e'): http://www.salite.ch/lavaredo1.htm indice di difficolta'104.62(che arriva a 111 calcolando la salita da misurina-c.s-angelo) http://www.salite.ch/moro.htm indice di difficolta 91.04 ciao


Cimospa - 27/02/2005 alle 17:46

D'accordo con Pirata. Il Colletto e il Sammomme, sono ad una quota quasi"ridicola" se conferontate con le trecime. Non si possono confrontare salite del genere, la Trecime non posso che essere un arrivo di una tappa di montagna; le latre due possono anche essere salite interlocutorie. Tornando sullo Zoncolan, beh il kaiser è durissimo ma dire che è la salita più dura d'europa è un pò esagerato. Forse è la salita più dura d'europa che si possa inserire in un ghrna giro, perchè non si potrebbe certo fare l'edelweiss in un giro. Ciao


lallo - 27/02/2005 alle 20:47

Colletto e sanmommè sono (sul sanmommè mi riferisco a ciò che è stato riportato) devastanti nei 2Km (molto più delle tre cime) entrambi sono brevi ma secchissimi . Sono d'accordo invece sull'altitudine ma, evidentemente, se in questo giro di colletto e SanMommè non parla nessuno a favore di altre salite, allora anche le TreCime non vanno sovrastimate (rammento che Le Pmax sono inferiori alle altre due salite e non vi è una sensibile differenza in lunghezza dei tratti duri). Negli anni ottanta a parte rare escursioni su Stelvio, Gavia, trecime e SFermo il 'must' delle salite era il Pordoi!! Oggi colletto e sanMommè passano inosservate (e ci metterei pure meltina).


Felice - 28/02/2005 alle 10:14

Ciao Lallo, sembra proprio che tu voglia sostenere che, mentre negli anni 80 si poteva fare selezione su salite al 7-8%, adesso se la pendenza non é del 15% non se ne parla nemmeno. Ti invito allora a rispondere alla mia domanda: cosa pensi che sia cambiato tra il ciclismo degli anni 80 e quello dei giorni nostri? Perché sai, se si vuole porre rimedio a qualcosa, e di questo qualcosa non se ne conosce la ragione, spesso il rimedio proposto é peggio del male... Ciao!


Morris - 28/02/2005 alle 11:36

Sopra avevo anticipato un prossimo thread su Zoncolan, Tre Cime di Lavaredo e Torri del Vaiolet. Non mi sono scordato e l'ho pure scritto, ma porcaccia e superporcaccia la miseria, ieri sera, fra salti di luce e caos con winword, ho perso tutta la parte finale. Appena avrò tempo lo posterò. Sull'interessante interlucuzione fra Lallo e Felice di questo post, brevemente mi sento di dire, alla luce di confronti coi costruttori relativamente agli strumenti da strada, che il progresso della bici dagli anni '80 ad oggi, non supera il 10%. L'asfalto sui colli contiene, limitatamente ad alcune salite, un miglioramento contenuto nel 5%, ed il resto lo lascio immaginare..... Qualcuno lo spiega solo col miglioramento dell'allenamento e dell'alimentazione....ma crederlo è ben difficile.... Morris

 

[Modificato il 28/02/2005 alle 11:42 by Morris]


lallo - 28/02/2005 alle 11:48

Dagli anni 80 a oggi sono cambiate le salite. Oggi si possono affrontare salite più dure (e per questo il ricordo di Morris sul muro di Sormano è fantastico...pensare che allora affrontassero una rampa del genere...) mentre sul Pordoi non si stacca più nessuno e Trecime o colletto sono troppo brevi per produrre selezioni consistenti. Così, finalmente, gli organizzatori cominciano ad adeguarsi inserendo gli Angliru, i Mortirolo, I Solden, i Finestre gli Agnello, I Fauniera etc... (Nessuna di queste strade è stata mai percorsa negli 80 e tutte queste strade sono di categoria superiore a Stelvio, Gavia, etc...) Tutto qui. Io non intendevo proporre niente solo invitare a non sovrastimare le TreCime.


Cimospa - 28/02/2005 alle 12:39

Io penso che non siano cambiate le salite, o la preparazione o le strade. O meglio si è migliorato in diversi ambiti ma la differenza la fà il modo di correre. Se c'è meno selezione di una volta è perche ora si corre a tutta solo l'ultima salita o quasi e di conseguenza la difefrenza si vede. Le fughe a lunga gittata none sistono quasi più mentro fino a 10 anni fa erano quelle che facevano al differenza! e il ciclismo era più bello da vedere. Perciò ben vengano le salite dure o durissima, ma ricordiamoci che queste "impediscono" o meglio frenano i corridori sulle rpecedenti ascese.


Felice - 28/02/2005 alle 14:13

Mi riallaccio a quanto scritto da Morris per precisare il mio pensiero. Se c'é stato un appiattimento di valori del 15%, ciò vuol dire che una salita che permetteva ad uno scalatore di staccare un passista di 2 minuti, dovrebbe oggi permettere un distacco di 1 e 40. Considerando un ulteriore appiattimento dovuto alla migliore alimentazione e ai migliori metodi di allenamento, possiamo scendere a 1 e 20 o a 1 e 30. Se si scende a zero, allora vuol dire che c'é qualcosa che non va, che il gioco non é regolare, che gli "aiutini" che sono sempre stati usati sono diventati degli "aiutoni". Se questa é la situazione, allora il rimedio consiste nel combattere gli aiutoni. Indurire i percorsi in questo caso servirebbe solo a far fare un uso ancora più massiccio di doping, senza cambiare fondamentalmente la situazione. A questo pensavo quando dicevo che il rimedio può essere peggiore del male. Quella sopra é la visione pessimista della situazione. Ma si può anche provare ad avere una visione più ottimista. In fondo siamo un po' succubi del ciclismo degli Armstrong e degli Ullrich, un ciclismo che si basa su due postulati: 1) Una grande corsa a tappe si vince a cronometro. 2) Si può eventualmente anche vincerla in montagna, ma, in questo caso, la tattica é rigorosamente la seguente: squadra in testa al gruppo a tenere alta l'andatura per tirare il collo al plotone fino all'ultima salita; attacco sull'ultima salita a circa 5 Km dalla cima. Punto. Mai una variante, mai un po' di fantasia. Niente di niente. E se quello che manca fosse un campione vero? Quante volte Merckx ha fatto il vuoto alla Sanremo attaccando sul Poggio? Diciamolo subito a scanso di equivoci: non é che per i corridori di quegli anni il Poggio fosse una muraglia insormontabile. Salitella é e salitella era. Ma a Merckx bastava: aveva lo scatto, la potenza, il tempismo per farla bastare. E se a qualcuno venisse in mente che i suoi avversari erano dei brocchi, consiglio di andare a leggere alcuni posts di Morris al riguardo. No, aveva dei grandi avversari, ma lui li staccava sul Poggio... Per venire a tempi più recenti, Cunego ha ben fatto la differenza al Giro, però non ha aspettato l'ultima salita per scattare. Per questo ripeto: se nel plotone ci fosse un tipo come Hinault, tanto per citare un corridore dei primi anni 80, beh sono sicuro che lui non avrebbe bisogno di pendenze iper-alte per fare "il buco"... PS X Cimospa: da quanto sopra segue che sono d'accordo con quanto dici.


Morris - 28/02/2005 alle 15:30

L’intervento di Felice mi ha fatto venire in mente quanto mi disse un giorno, neanche tanto lontano, un ex ottimo corridore: "Quando Merckx si metteva in testa al gruppo, in coda lo sentivi. Nascevano delle file indiane e cominciavi a succhiare le ruote. Vedi, ai miei tempi c’era Eddy che aveva i 62 naturalmente nelle gambe, una ventina coi 60 e gli altri a 48. Oggi sono in 80 ad avere i 50 e vanno avanti come muli senza fantasia. E’ ovvio che le corse siano monotone. Se vuoi divertirti con dei campioni veri fai fatica. Io, a parte Pantani, dei gran fenomeni non ne vedo!" Sarà una dichiarazione, con una tinta un po’ estremistica, ma non credo molto distante dalla seconda parte della disamina di Felice..... Sembra un "Elogio della mediocrità" di Aranciata memoria ..... Morris


aranciata_bottecchia - 28/02/2005 alle 16:38

Il proverbio dice che se la montagna non va da Maometto, è Maometto ad andare alla montagna, difficile dunque che siano le salite ad essere cambiate, non vedo come. Il problema riguarda comunque soprattutto il Tour. Purtroppo la cultura ciclistica in Francia è collassata, sono convinti che i propri corridori non vincano più solo perchè all’estero il doping è assai più praticato. Non si accorgono di quanto iniqua sia diventata la grande-boucle spaventosamente propizia ai passistoni, ed essendo il Tour la corsa più importante del mondo siamo talvolta indotti a credere che non solo il Tour sia malato ma con esso tutto il ciclismo. È cambiata la chimica al servizio dei passisti, i quali hanno più muscoli sui quali lavorare ed in altura, dove l’ossigeno scarseggia, beneficiano del "rabbocco" sicuramente più di quei fuscelli chiamati scalatori. Cambiano dunque un pochino gli asfalti e tantissimo i corridori, ma il Tour rimane lo stesso. Io lascerei agli organizzatori il privilegio di spremere l’evento fino all’ultimo centesimo, ma gradirei una commissione tecnica (dell’UCI, ma sto fantasticando) che ponesse termine all’ignoranza palesata dalla ASO. Vogliono la cronosquadre? Benissimo, ma i kilometri a cronometro della grande boucle non devono essere complessivamente più di 80 o 90 (tipo 50 a squadre più 40 individuali), se li giostrino poi come preferiscono. Vogliono che i primi otto giorni di corsa siano un tavolo da biliardo? Non se ne parla, obbligatoria almeno una salita di prima categoria (se non addirittura hors catégorie) sul finale di una tappa. Le montagne finiscono tra la quattordicesima e la sedicesima giornata? Ma siamo pazzi? L’ultima salita deve essere alla diciottesima giornata e dopo di essa non ci deve essere alcuna frazione a cronometro. I tempi cambiano, la chimica fa progressi e il Tour sembra gestito dall’uomo di Neanderthal. Per certi versi il mondiale soffre della stessa malattia, sta diventando una corsa patetica e prevedibilissima.


aranciata_bottecchia - 28/02/2005 alle 18:49

Scusate, forse è difficile capire la pertinenza del mio ultimo post rispetto all’argomento "salite selettive", me ne sono accorto solo ora. L’obbiettivo era contestualizzare la salita, valutarla secondo il programma di corsa nel quale viene inserita, perchè i corridori badano a questi aspetti, inutile sottolinearlo. Credo che in Italia la ricerca di salite particolari sia una stimolante caccia alla novità, non credo alla necessità di cercare nuove salite particolarmente selettive, credo alla necessità di cercare nuove salite punto e basta, per alimentare l’interesse degli appassionati verso la corsa. Sarebbe il Tour a dover cercare nuove rampe e riscoprire quelle colpevolmente trascurate, invece pare più immobile di un mammuth nel permafrost.


forzainter - 28/02/2005 alle 20:12

D'accordo con Felice riguardo Merckx Un po meno su Hinault Nelle gare a tappe sono stati rari i suoi attacchi da lontano , se si esclude lo Stelvio '80 e l'attacco con zoetemelk vicino a Parigi direi rarissimi Hinault era un corridore molto intelligente , sceglieva gli appuntamenti (al contrario di Moser e Saronni , a tutta tutto l'anno) Dominava le cronometro ma non era sicuramente un corridore molto offensivo (Alla Merckx , Coppi , Pantani ..) Aranciata , la carovana pubblicitaria passa a fatica sul Ventoux figuriamoci su salite come il Mortirolo . La strada del Tourmalet continua fino all'osservatorio (2800 metri) , sarebbe sicuramente piu' spettacolare de La Mongie ed invece.. Poi a E.T. non piacciono le salite oltre l'8 % di pendenza (forse i troppi kiki) dunque difficile che ci siano Una delle poche volte che E.T era in difficoltà , e' stato sullo Joux Plane , una salita perennemente oltre il 9 di media


Morris - 01/03/2005 alle 20:51

Caro Forzainter (per inciso anche questo 2005 non promette nulla di buono per la nostra beneamata...:mad:), è vero che la carovana pubblicitaria del Tour, ha delle esigenze che spesso di scontrano col vero spettacolo del ciclismo. Ma la ragione più vera, perlomeno per gli ultimi sette anni, sta nelle ......allergie del Sire ET e di quel ciofo-trattore con relativo aratro del terreno ciclistico, che in orrida sigla si può firmare JML. Ovvero la CIA o il KGB del pedale.... altro che Verbruggen! Ciao ForzaInter e speriamo nella Champions, per planare almeno nella Coppa Italia...:mad:


Pirata x sempre - 02/03/2005 alle 13:17

ma la strada che porta all'osservatorio sul tourmalet e'completamente asfaltata(pic du midi-2637mt)??? ci sono sempre il puy de dome,il col du granon,la bonette,il parpaillon,col de la sarenne,le collet d'allevard,le port d'aula,la colombiere',mont du chat,la croix de feissons....insomma basta avere coraggio e nn puo'la carovana pubblicitaria bloccare il tutto(anche perche'su molte di queste vette ci passerebbe eccome)!!! il vero danno,come sapientemente ricorda morris,e'l'immobilismo del suo direttore!!!


forzainter - 03/03/2005 alle 19:17

Si pirata la strada all’osservatorio è asfaltata , ma è privata (come quella della Puy de Dome) ma per il Tour non ci dovrebbero essere problemi ( se si vuole..) Il Parpaillon non è asfaltato ( e in vetta c’e’ una galleria molto piu’ pericolosa di quelle dello Zoncolan) Grand Colombiere e Relais du Chat nessun problema , manca solo la volontà di Leblanc Sarenne , cambia poco rispetto all’alpe d’huez (gia’ fatta negli anni 70) La Bonette , difficile che il tour ci passi visto che non si fa mai tappa nelle alpi-marittime (nizza) , e lo chiamano tour de france ( corsica mai una tappa..) L’allevard e Feissons non le conosco , dove si trovano L’aula non so sicuro sia asfaltato Bello anche il Portet (arrivo al posto del Pla d’adet) Morris d’accordissimo con te su Inter e JML Comunque la speranza di andare ad instambul c’e’ l’ho ancora ( ce l’avevo anche a Dortmund , Manchester..). La coppa italia mi andrebbe benissimo JML ama i cronoman (i corridori completi secondo lui) , normale che non inserisca salite cattive .


Pirata x sempre - 03/03/2005 alle 19:54

ciao forzainter....la salita de la croix de feissons sale da moutiers,su una strada strettissima(nn so se completamente asfaltata),ma per esempio li vicino vi e'la durissima salita di notre-dame du pre,di certo perfetta per rendere piu'dura e spettacolare un'eventuale tappa con la madeleine e l'arrivo a la plagne,meribel-mottare,piuttosto che courchevel o meglio ancora val thorens! la salita del le collet d'allevard sale dal paese omonimo(vicino chambery)ed e'molto molto impegnativa...ma ve ne sarebbero molte altre penso per esempio,per omaggare colui che ha aperto questo bellissmo thread ed il suo piu'bel fiore ciclistico l'immensa fabiana luperini alla salita(parallela all'halpe d'huez)di vaujany,ma anche per rimanere in zona con la tua ottima segnalazione del portet nei pirenei,penso all'ascesa al lago d'aumar dalla stratransitata saint-lary soulan,ma anche alla bavella in corsica,al col du pradel e tante altre...insomma basta avere coraggio e soprattutto nn remare contro,per interessi economici,allo spettacolo!!! che dire di una tappa madeleine,croix-du fer,galibier,a l'arrivo a serre chevalier-col du granon...credo sia difficile fare di meglio anche per l'italia o la spagna che hanno cmq salite cosi dure in quantita'di certo industriale rispetto alla francia che pero'presenta la maggiore difficolta'nella incredibile lunghezza di valici alpini e pirenei e ripeto,osando un po'e privilegiando l'aspetto tecnico al resto potrebbe fare decine di percorsi diversi e assolutamente entusiasmanti!!! riporto qualche altimetria della salite sopra citate(col permesso di admin e di livio): http://www.salite.ch/notredame.htm http://www.salite.ch/granon.htm http://www.salite.ch/bavella1.htm http://www.salite.ch/aumer.htm http://www.salite.ch/vaujany.htm http://www.salite.ch/allevard.htm ma soprattutto"il mito": http://www.salite.ch/puy.htm volendo da poter fare anche al penultimo giorno di corsa... ;)

 

[Modificato il 04/03/2005 alle 14:32 by Pirata x sempre]


newcastle - 03/03/2005 alle 21:50

per mestatore mi descrivi per piacere la salita di solden sia per pendenze che per panorami... perchè so che è un vero e propio mostro..:D


Morris - 03/03/2005 alle 23:01

Per Pirata e ForzaInter.... Avete accennato alla cima del Tourmalet. Bene, il Tour Femminile, sovente, ha fatto tappa su quel mitico colle, superando di circa cinque chilometri la località de La Mongie, fino a Pic du Midì. Su quella cima, Fabiana Luperini, la preferita di Pirata Giuseppe, ha compiuto una delle sue straordinarie imprese e nel 2000, un duo a me caro che assieme a Fabì compone un terzetto che ha tanto significato nella mia carriera, fece un'impresa che nella storia del ciclismo femminile, non è mai stata eguagliata... Le due sono Joane Somarriba ed Edita Pucinskaite... Riporto qui il file originario e non corretto (quindi perdonate gli strafalcioni) dell'impresa di Fabi nel 1996, poi finito su un libro nel 2002. A questo aggiungo il riporto sull'acuto delle punte della mia squadra d'allora, trasmesso in italiano e tradotto in inglese, pubblicato il 12 agosto 2002 su Cyclingnews.com. Morris [b]Pic du Midi Tourmalet 17 agosto 1996 [/b] La Loures-Barousse-Pic du Midi, coi suoi 110 chilometri, prima di giungere fin sulla vetta pirenaica e con alle spalle la fatica della cronometro più lunga della storia del Tour, avrebbe dato sicuramente un segno tangibile dei valori in gara. L'intensità emotiva della sconfitta nella crono che le rendeva ben 4'05” da recuperare a Jannie Longo nel “foglio giallo” e la consapevolezza di avere il ginocchio sinistro acciaccato dalla caduta di Pieve di Soligo, al punto di spingerla ad usare tantissimo la sola gamba destra, resero Fabiana nervosissima. Ricordava i test svolti sul Monte Serra solo dieci giorni prima, con risultanze incredibili, visto che si era migliorata di un minuto abbondante su quelli svolti alla vigilia della partenza per il Tour nel 1995. Ripensava alla facilità con la quale aveva corso la "maledetta premondiale" che pure aveva stravinto e ripensava a cosa avrebbero potuto scrivere i giornali se non fosse stata capace di staccare la leggendaria avversaria sui pendii della principale vetta pirenaica. Aveva puntato tutta la stagione sul bis al Tour, al punto di rifiutare le Olimpiadi, ma sentiva che una strana sfortuna la stava perseguitando, proprio nei giorni in cui si sentiva forte ed in forma come mai le era capitato. In quel vortice di timori e agitazioni che nemmeno la "sorella" Roberta Bonanomi, sua compagna di camera, riusciva a placare, si presentò al via della tappa che sarebbe terminata in cima al Tourmalet. Nona in classifica, Fabiana, non doveva guardare solo alla Longo, davanti a lei, stavolta, c'erano atlete di valore, in grado pure di tenere in salita. Di queste meritavano attenzioni la Zabirova che, col fiammante Titolo Olimpico e la seconda posizione nella generale, poteva trovare la condizioni psicofisica per dimostrare sulle pendenze di quel mitico colle, quanto di buono possedeva sul passo, ed un'altra russa, la Boubnenkova, una che sulle ascese pur non valendo una "Fabi" normale, apparteneva comunque alla prima schiera delle sue inseguitrici. Accanto a loro vi era poi da temere l'incognita della tedesca Hanka Kupfernagel, una ragazza coetanea della Luperini, tante volte iridata fra le junior, la quale in giugno aveva vinto alla grande nell'Isola di Man, su un percorso molto duro, gli Europei Under 23 e si annunciava particolarmente agguerrita. Non solo Longo, dunque. La tappa iniziò all'insegna del controllo italiano, allo scopo di tenere il gruppo unito fino ai piedi del Tourmalet. Ma la tenaglia alla corsa delle azzurre, venne ben presto rotta una prima volta per una foratura di Fabiana che, di lì a poco, mise il piede a terra una seconda volta a causa di una catena impazzita che non voleva sapere di stare al suo posto. Mentre scorrevano i chilometri resi più lunghi dai continui inseguimenti a cui furono costrette le azzurre per portare la capitana in gruppo, "Fabi" si ritrovò di nuovo ferma per quella maledetta catena. Ancora inseguimenti e poi ancora stop per altre due volte, sempre per quel maledetto guasto. Risolto finalmente il problema meccanico e quando già l'orizzonte di gara stava per assaggiare le prime pendenze del mitico Tourmalet, un improvviso scarto del gruppo ancor compatto, provocò una caduta nella quale, purtroppo, fu coinvolta anche la Luperini, proprio nella parte già infortunata. Il dolore lancinante provocò una violenta reazione di "Fabi" che, come Fausto Coppi nella Rouen-St Malò del Tour 1949, prese la sempre amatissima bicicletta e la scagliò a terra. Sconfortata da quella serie di sfortune, urlando e piangendo contemporaneamente, Fabiana si pose sul ciglio della strada cercando l'ammiraglia per ritirarsi. Si fermarono Roberta Bonanomi e Alessandra Cappellotto per aspettarla e ripartire con lei, ma la campionessa italiana era in preda ad una crisi nervosa che solo i pugni sulla sella e le frasi minacciose delle compagne seppero incrinare. "Vuoi farci andare in malora tutta la fatica che abbiamo fatto. Prendi la bici e vai a vincere la tappa! Scordarti il dolore e pensa alla salita" - gli dissero inferocite le compagne. E le loro frasi ebbero un potere taumaturgico perché "Fabi", che a quelle due "sceriffe" doveva tanto ed a cui voleva bene, riprese la bici e ripartì. Pian piano risalì il gruppo mentre le pendenze del Tourmalet cominciarono a farsi sentire. Spingendo più sulla gamba destra ricominciò la sua danza, portando la sua bicicletta a riprendere il primo posto di un "grosso" tanto assottigliato. Si voltò e vide le giovani Zabirova e Kupfernagel annaspare, mentre Longo, Bubnenkova e le gemelle Polikievichute guardavano il sangue che scorreva dalla sua coscia sinistra. Si sentivano sicure perché la "regina dei monti", così ferita, non poteva certo seppellirle di quei distacchi che era abituata a dar loro. Si sentivano vicine ad un insperato arrivo con Fabiana, nella montagna che l'anno precedente aveva suggellato il dominio d'altri tempi della "petite poupée italienne". Ma il loro ottimismo non aveva fatto i conti con la classe e la forma di quella grande scalatrice. Con una gamba forte ed una da far riposare, “Fabi” riprese la seconda recita di quella “danza di montagna” che solo la sua immanenza sapeva esprimere. Il suo passo sui pedali, pur un poco claudicante per la forzata debolezza della parte sinistra e di quel ginocchio, si fece ugualmente infernale e Fabiana s'involò per l'ennesima uccisione del normale. Lei, la "donna sola al comando", ancora una volta stava guidando il suo pennello sull'orizzonte delle bellezze di questo sport per sublimarsi ruggendo cultura. Era ferita nel corpo, ma nell'animo aveva ancora immensi spazi per seppellire le avversarie e per gridare al mondo, che una campionessa come lei poteva vincere anche con una gamba sola. E lo fece Fabiana, lo fece, eccome! Arrivò a Pic du Midi, in cima a quel Tourmalet che pur non essendo più la polverosa e soffocante salita di Bartali e Coppi, rimaneva pur sempre una grande ascesa capace di stringere le gole, per il mito di cui sarà perennemente intrisa. Ancora una volta l’asperità che fece conoscere al mondo Vicente Trueba, la "pulce dei Pirenei", diede alla "petite poupée italienne" i segni della divinità che l'avevano fatta predestinata agli altari della leggenda. Era sempre "Fabi" a sconvolgere le logiche, stavolta inzuppate di sofferenze e ferite; era sempre lo scricciolo di Cascine di Buti, a consegnare al volgo ciclistico il dono dell'immenso, lustrato dalle lacrime che ringraziano il fato d'aver visto e vissuto. Era quella farfalla vicina al ritiro a far capire che......si può, quando il sangue blu scorre nelle vene e si é la "donna sola al comando”. L'esterefatta Longo giunse a 2'29", nonostante, e lo dimostreranno i giorni seguenti, avesse messo sulla bici la disperazione di quella sua leggenda che la "bambina" le stava offuscando ogni giorno. Sgranate da distacchi pesanti come tonnellate tutte le altre "big", fra le quali le umiliatissime giovani Zoulfia Zabirova giunta a 11'43", Kupfernagel a 14'06" e la francesina Chevanne Brunel a 17'03". Un trionfo che non significava il Tour, perchè la Longo aveva ancora la maglia gialla con 1'31" su Fabiana, ma il segno evidente che la campionessa italiana era mostruosamente competitiva, pur "rattoppata". Probabilmente quel giorno a Pic du Midi, le altre capirono intimamente che ancora una volta dovevano correre per il posto d'onore. Sapevano troppo bene che i 2802 metri del Col de la Bonnette, la salita più terribile mai proposta ai ciclisti nella storia di questo sport, avrebbe portato quel fenomeno piovuto sulla terra a seppellirle di palate di minuti o, addirittura, a cacciarle fuori tempo massimo. E fu proprio la Bonnette, a far parlare una comunque sempre imbronciata Fabiana alla selva di giornalisti che le posero davanti la bocca microfoni e taccuini, poco dopo la straordinaria vittoria sul Tourmalet. "Con la sfortuna che ho avuto oggi, non posso imprecare se non ho conquistato la maglia gialla. Quella me la prenderò con gli interessi sulla Bonnette!". Con quella frase aveva detto tutto e andò a sfogare l'immanente rabbia in ammiraglia, per l'ennesimo trasferimento. Dopo poco il cellulare di “Fabi”, squillando, le donò un lieve sorriso, era Amadori che le faceva i complimenti. "Che giornataccia Marino, ho messo sei volte il piede per terra, il ginocchio mi fa un po' più male di prima e la gamba sinistra è tutta ammaccata, perché ci son caduta di nuovo. Ma non demordo perché fra cinque giorni c'é la Bonnette". "E tu sei in grado di distruggerle tutte anche con una gamba sola. Ci sarò anch'io lassù a vederti" - concluse Amadori, convinto di darle una notizia che le avrebbe fatto piacere. Ma quel colle tanto aspettato ed imperioso, dove se alzi una mano puoi far il solletico alla Luna, non fu scalato per una cupa decisione dell’organizzazione. Fabiana conquistò la gialla sul Valberg, ed uccise il Tour, fra le lacrime, sul Vars e sulla sua “abituale dimora” di Voujany. [img]http://www.velo-feminin.com/IMG/jpg/doc-95.jpg [/img] [b]Grande Boucle femminine 2000 Stage 7 - August 12: Tarbes - Tourmalet, 83.5 km Somarriba and Pucinskaite conquer the Tourmalet (Pic du Midi) [/b] Spaniard Joane Somarriba took over the lead in La Grand Boucle Feminine today after the race finish atop the mighty Tourmalet climb in the Pyrenees. Somarriba arrived with her Lithuanian Alfa Lum teammate, Edita Pucinskaite, a minute ahead of the nearest chaser, Séverine Desbouys of the French National team. Pucinskaite won the stage, but Somarriba took yellow with the two now having a commanding grip on the race. The average speed for the 83.5 kilometre stage was 29 km/h, a test to its difficulty with the final 17 km climb of the Tourmalet predictably shattering the field. 27 riders were together at the bottom of the climb, but this was reduced to six with 10 kilometres to go (Polkhanova (Edilsavino), Pucinskaite, Somarriba, Luperini (Gas), Desbouys and race leader Polikeviciute (Acca Due O)). a kilometre later, Sommariba and Pucinskaite launched their decisive attack and rode away from the rest, with Polikeviciute eventually losing 3'35 and the overall lead. Polkhanova and Desbouys dropped Luperini, while Fany Lecourtois (Alfa Lum) bridged up from behind. The race finished in typical Pyreneean weather - wet and foggy, and Desbouys took third place alone, and moved into third overall. Tomorrow will a split day, with an 88.5 km stage between Rocamadour and Sansac-de-Marmiesse in the morning, followed by 62.5 km between Jussac and Ydes in the afternoon. Results 1. Edita Pucinskaite (Ltu) Team Alfa Lum 2.52.12 2. Joane Somarriba Arrola (Spa) Team Alfa Lum 3. Séverine Desbouys (Fra) French National Team 1.04 4. Valentina Polkhanova (Rus) GS Edil Savino 1.21 5. Fabiana Luperini (Ita) Gas Sport Team 3.15 6. Fany Lecourtois (Fra) Team Alfa Lum 3.21 7. Géraldine Loewenguth (Fra) French National Team 3.35 8. Jolanta Polikeviciute (Ltu) Acca Due O Lorena 9. Alessandra Cappellotto (Ita) Gas Sport Team 4.01 10. Tatiana Stiajkina (Ukr) Acca Due O Lorena 4.38 11. Svetlana Boubnenkova (Rus) GS Edil Savino 4.39 12. Daniela Veronesi (Smr) Team Alfa Lum 4.41 13. Rasa Polikeviciute (Ltu) Acca Due O Lorena 4.49 14. Mirjam Melchers (Ned) Netherlands National Team 5.04 15. Cindy Pieters (Bel) Vlaanderen 2002 5.53 16. Zoulfia Zabirova (Rus) Acca Due O Lorena 6.51 17. Roberta Bonanomi (Ita) Gas Sport Team 7.31 18. Marianna Lorenzoni (Ita) Team Aliverti 7.44 19. Bogumila Matusiak (Pol) SC Michela Fanini 8.01 20. Judith Arndt (Ger) German National Team 8.13 21. Chantal Daucourt (Swi) Inter-Europe GSO 8.21 22. Zinaida Stagourskaia (Blr) SC Michela Fanini 8.31 23. Susanne Ljungskog (Swe) Team Aliverti 9.06 24. Elisabeth Chevanne-Brunel (Fra) French National Team 9.17 25. Margaret Hemsley (Aus) AIS Australia 11.25 [img] http://www.velo-feminin.com/IMG/jpg/doc-92.jpg[/img]


Emiliano - 03/03/2005 alle 23:22

A Morris: Cito le tue parole "Vedi, ai miei tempi c’era Eddy che aveva i 62 naturalmente nelle gambe, una ventina coi 60 e gli altri a 48. Oggi sono in 80 ad avere i 50 e vanno avanti come muli senza fantasia. E’ ovvio che le corse siano monotone. Se vuoi divertirti con dei campioni veri fai fatica. Io, a parte Pantani, dei gran fenomeni non ne vedo!" Hai perfettamente ragione su Pantani. Un altro corridore che se avesse avuto un carattere diverso avrebbe potuto fare un enorme differenza è stato Gianni Bugno, uno dei talenti inespressi più grandi della storia del ciclismo. Assieme a Pantani è stato il corridore che credo avermi dato da quando seguo il ciclismo (1990) l'idea di essere il più forte o comunque quello in grado di fare la differenza. Mi spiego: ho visto corridori fortissimi come Indurain, Armstrong e Museeuw (che non mi stanco di dire essere stato il mio corridore preferito), ma la forza incredibile di Pantani e Bugno non l'ho vista in nessuno. Pantani è stato scalatore incredibile, ma Bugno in volata e in pianura era qualcosa di altrettanto spettacolare, peccato che evidenti limiti caratteriali e l'ostinazione a volere vincere il tour lo abbiano frenato in altre terreni. Ricorderò una tappa del 1994 al Giro (non ricordo che tappa fosse, ma era un arrivo in salita nella prima settimana): Bugno si mise in testa per tirare la volata ad Abdujaparov, ad un certo punto si voltò e vide che aveva scavato il vuoto attorno a se e in poche centinaia di metri accumulò 20" sul gruppo. Solo un intervento in prima persona della maglia rosa Argentin riuscì a limitare i danni. Questo episodio è emblematico per capire la grandezza e i limiti di Bugno, talmente forte da staccare tutti senza accorgersene, ma anche così folle da non capire, essendo così forte, che in carriera avrebbe potuto spesso osare di più. Pantani senza la sfortuna che l'ha attanagliato avrebbe vinto 5 Giro d'italia e 2 o 3 Tour de France; Bugno con un carattere diverso avrebbe vinto 5 volte di fila il campionato del mondo. Peccato.


Pirata x sempre - 04/03/2005 alle 14:49

splendidi questi ricordi grande morris...ancora una volta GRAZIE!!! ...ed a leggere queste bellissime imprese mi vien un po'di nostalgia nel pensare che qualche anno fa il tour femminle prevedeva scalate come il tourmalet,la bonnette,valberg piuttosto che vaujany ed altre mitiche vette prima che che durissime salite che farebbero invidia anche al tour maschile mentre oggi,come successo l'anno scorso,e'stata addirittura cancellata la prova transalpina!!! sai quali sono stati i problemi....e se quest'anno potremo rivivere tali affascinanti sfide???


Morris - 05/03/2005 alle 10:32

Carissimo Giuseppe, si, è vero, il Tour de France femminile, costretto a chiamarsi Grande Boucle Fèminine per l’ostracismo dimostrato da la "Société du Tour de France" verso Pierre Boué l’organizzatore della versione femminile, non s’è svolto nel 2004. Come tutto il ciclismo femminile, organizzazioni ovviamente comprese, questa manifestazione ha pagato la complessiva crisi che coinvolge il settore. Il Tour in maniera totale purtroppo, fino a far saltare sia l’organizzatore, sia la manifestazione. Per il 2005, è prevista una nuova versione del Tour che si chiamerà "La Route de France Feminine" , in programma dal 6 al 14 agosto. Di itinerari e percorsi non si sa ancora nulla, se non che nello staff che la promuoverà sulle strade, c’è Aline Camboulives, una francesina che da poco ha appeso la bici al chiodo, famosa più che per le sue performance (assolutamente normali anche se per anni ha fatto parte della nazionale francese), per la sua avvenenza e per i tratti che ricordano un’attrice che a me piaceva moltissimo: Raquel Welch. Eccola.... [img]http://www.ifrance.com/tcf/Photos/Tour%20de%20Suisse%2098/Aline%20Camboulives.jpg [/img] A presto.... Morris


Pirata x sempre - 05/03/2005 alle 11:22

da ciclista nn la conoscevo...ma devo dire che in effetti nn e'niente male....:D


Morris - 07/03/2005 alle 11:59

Emiliano ha scritto.... [quote]....ma Bugno in volata e in pianura era qualcosa di altrettanto spettacolare, peccato che evidenti limiti caratteriali e l'ostinazione a volere vincere il tour lo abbiano frenato in altre terreni. [/quote] Gianni Bugno possedeva i muscoli dorsali più forti che abbia mai visto, una dote che gli consentiva di spingere rapporti infernali anche su pendenze difficilissime. Era potenzialmente il più forte, ma aveva un carattere che si poteva riassumere come la concretizzazione del dubbio e della "bontà agonistica". Fantasmi che non ha mai dissipato e che ne hanno certamente limitato il palmares. Un signore a cui ho voluto bene, verso il quale ero vinto da una simpatia che potrei definire tifo. La festa che fece al mio amico Marino Amadori, dopo un paio d'anni che non si vedevano, m'è rimasta impressa. Ripeto, un grandissimo signore ed un grande campione. Ciao! Morris


mfrigerio - 22/06/2006 alle 22:21

[b][u]Hanno asfaltato il Muro di Sormano[/u][/b] Ragazzi preparate i rapportini. [/u]:OO: Stasera sono salito alla colma di Sormano da Asso ed in prossimità del bivio per il Muro stavano caricando su un rimorchio una piccola macchina per asfaltare ed un piccolo rullo compressore. Salendo ho potuto verificare che il Muro è stato completamente sfaltato. Nelle prossime settimane lo attaccherò, l'avevo conquistato anni fa con la mountain byke. :podio: Come rapporto minimo ho il 36/25 con il qual ho già affrontato la Penudria, la Val Mara, l'Alpe di Oneda, il Cornizzolo, i muri di Ponna e non da ultimo il Mortirolo da Mazzo. Spero di farcela.:?


falco46 - 22/06/2006 alle 23:03

mi puoi dire a quanto corrispndono i rapporti di mtb con quelli di bdc????


Ivan il terribile - 22/06/2006 alle 23:05

[quote][i]Originariamente inviato da Felice [/i] In fondo siamo un po' succubi del ciclismo degli Armstrong e degli Ullrich, un ciclismo che si basa su due postulati: 1) Una grande corsa a tappe si vince a cronometro. 2) Si può eventualmente anche vincerla in montagna, ma, in questo caso, la tattica é rigorosamente la seguente: squadra in testa al gruppo a tenere alta l'andatura per tirare il collo al plotone fino all'ultima salita; attacco sull'ultima salita a circa 5 Km dalla cima. Punto. Mai una variante, mai un po' di fantasia. Niente di niente. E se quello che manca fosse un campione vero? Quante volte Merckx ha fatto il vuoto alla Sanremo attaccando sul Poggio? Diciamolo subito a scanso di equivoci: non é che per i corridori di quegli anni il Poggio fosse una muraglia insormontabile. Salitella é e salitella era. Ma a Merckx bastava: aveva lo scatto, la potenza, il tempismo per farla bastare. E se a qualcuno venisse in mente che i suoi avversari erano dei brocchi, consiglio di andare a leggere alcuni posts di Morris al riguardo. No, aveva dei grandi avversari, ma lui li staccava sul Poggio... Per venire a tempi più recenti, Cunego ha ben fatto la differenza al Giro, però non ha aspettato l'ultima salita per scattare. Per questo ripeto: se nel plotone ci fosse un tipo come Hinault, tanto per citare un corridore dei primi anni 80, beh sono sicuro che lui non avrebbe bisogno di pendenze iper-alte per fare "il buco"... [/quote] Beh, lasciamo stare i nomi che ha citato Felice, che fan tremar le vene ai polsi solo a sentirli nominare. Riferiamoci ai fatti in sè. Però ecco credo che i desideri da lui espressi in questo post siano stati in parte realizzati da Basso in questo Giro d'Italia: una grande corsa a tappe vinta sia a cronometro che in salita, una maglia rosa che attacca ad ogni salita e soprattutto nella tappa Reina del Giro da lontano sul Mortirolo andando in fuga, un corridore che riesce a fare la differenza e ad infliggere importanti distacchi non solo sulle pendenze durissime ma anche su Monte Bondone ed Aprica. E soprattutto che corre per vincere due GT nello stesso anno, unico al mondo, cosa che non si vedeva da un bel po' di anni. E che corre quasi l'intera stagione. Aspetto questo campione, che subito dopo aver vinto il Giro si rimette in discussione, anche al Tour. (Scusate il semi-OT)

 

[Modificato il 22/06/2006 alle 23:15 by Ivan il terribile]


Felice - 22/06/2006 alle 23:58

[quote][i]Originariamente inviato da Ivan il terribile [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Felice [/i] In fondo siamo un po' succubi del ciclismo degli Armstrong e degli Ullrich, un ciclismo che si basa su due postulati: 1) Una grande corsa a tappe si vince a cronometro. 2) Si può eventualmente anche vincerla in montagna, ma, in questo caso, la tattica é rigorosamente la seguente: squadra in testa al gruppo a tenere alta l'andatura per tirare il collo al plotone fino all'ultima salita; attacco sull'ultima salita a circa 5 Km dalla cima. Punto. Mai una variante, mai un po' di fantasia. Niente di niente. E se quello che manca fosse un campione vero? Quante volte Merckx ha fatto il vuoto alla Sanremo attaccando sul Poggio? Diciamolo subito a scanso di equivoci: non é che per i corridori di quegli anni il Poggio fosse una muraglia insormontabile. Salitella é e salitella era. Ma a Merckx bastava: aveva lo scatto, la potenza, il tempismo per farla bastare. E se a qualcuno venisse in mente che i suoi avversari erano dei brocchi, consiglio di andare a leggere alcuni posts di Morris al riguardo. No, aveva dei grandi avversari, ma lui li staccava sul Poggio... Per venire a tempi più recenti, Cunego ha ben fatto la differenza al Giro, però non ha aspettato l'ultima salita per scattare. Per questo ripeto: se nel plotone ci fosse un tipo come Hinault, tanto per citare un corridore dei primi anni 80, beh sono sicuro che lui non avrebbe bisogno di pendenze iper-alte per fare "il buco"... [/quote] Beh, lasciamo stare i nomi che ha citato Felice, che fan tremar le vene ai polsi solo a sentirli nominare. Riferiamoci ai fatti in sè. Però ecco credo che i desideri da lui espressi in questo post siano stati in parte realizzati da Basso in questo Giro d'Italia: una grande corsa a tappe vinta sia a cronometro che in salita, una maglia rosa che attacca ad ogni salita e soprattutto nella tappa Reina del Giro da lontano sul Mortirolo andando in fuga, un corridore che riesce a fare la differenza e ad infliggere importanti distacchi non solo sulle pendenze durissime ma anche su Monte Bondone ed Aprica. E soprattutto che corre per vincere due GT nello stesso anno, unico al mondo, cosa che non si vedeva da un bel po' di anni. E che corre quasi l'intera stagione. Aspetto questo campione, che subito dopo aver vinto il Giro si rimette in discussione, anche al Tour. (Scusate il semi-OT) [/quote] Dunque, in attesa del Tour de France, parliamo di politica o magari facciamo un po' di Amarcord. Quand'é che io scrivevo le cose sopra citate? Il 28/2/2005. E cosa dicevo? 1) "Nel ciclismo degli Armstrong e degli Ullrich un Grande Giro si vince in primo luogo a cronometro". E, in effetti, ci aspettiamo tutti che i 100 e passa Km a cronometro del prossimo Tour siano decisivi ai fini della vittoria finale. 2) Dicevo pure: "Si può eventualmente anche vincerla in montagna, ma, in questo caso, la tattica é rigorosamente la seguente: squadra in testa al gruppo a tenere alta l'andatura per tirare il collo al plotone fino all'ultima salita; attacco sull'ultima salita a circa 5 Km dalla cima. Punto." Toh, guarda, si direbbe la tattica di Basso all'ultimo Giro. Che abbia adottato i metodi di Armstrong? Perché anche Armstrong suonava gli avversari a cronometro e poi li staccava pure in salita. Con la tecnica descritta sopra, in tempi non sospetti d'altronde. Ecco, forse il mio post di allora ha bisogno di un piccolo aggiornamento: "Nel ciclismo dedli Armstrong, degli Ullrich e dei Basso, un Grande Giro si vince essenzialmente così...". Il seguito può pure restare invariato.


Ivan il terribile - 23/06/2006 alle 00:10

Beh, per prima cosa non hai scritto "principalmente a cronometro" ma "a cronometro". E nessuna delle due cose mi pare si possa comunque riferire ad Ivan Basso. Che è principalmente uno scalatore, o ha la salita come suo punto di forza, diciamo così perchè alcuni non riescono a dire che Basso è uno scalatore (come se la differenza tra uno scalatore ed uno che non lo è stia nel peso, e non nell'abilità nella specialità). Per il resto la tua sù citata tattica è stata da lui applicata, ma non sempre. Ha anche attaccato alla penultima, a 40 km dal traguardo, ed ha anche attaccato a volte dopo 2 3 km di salita. Se poi rileggi le ultime righe del tuo vecchio post che ho quotato, anche il resto gli si addice. O per lo meno, questo ha trasmesso il mio televisore a Maggio... Con simpatia, Ivan-Luigi

 

[Modificato il 23/06/2006 alle 00:23 by Ivan il terribile]


mfrigerio - 23/06/2006 alle 00:12

[quote][i]Originariamente inviato da falco46 [/i] mi puoi dire a quanto corrispndono i rapporti di mtb con quelli di bdc???? [/quote] Sulla mountain byke avevo come rapporto minimo il 24/30 ma erano circa 15 anni fa ed ero agli inizi. Calcolando che mediamente tengo una Vam tra i 1000 ed i 1100 su salite normali, sul tratto duro della Valmara (800 metri al 14,3%) ho tenuto una Vam di 1225 m/h sviluppando una potenza media di 266 wat. La pendenza media del muro è 15,2% su 2 km se riuscissi a mantenere le stesse prestazioni avrei una velocità media di 8,1 km/h che col 36/25 corrispondono a quasi 45 pedalate al minuto. Certamente sono basse e sarebbe meglio un 27 ma credo di potercela fare senza mettere il piede a terra.


Felice - 23/06/2006 alle 00:12

Beh, visto che mi avete fatto rivisitare questo thread, constato con piacere che sono coerente con me stesso. Il 27/2/05 scrivevo: [quote][i]Originariamente inviato da Felice [/i] Ci si puo' infatti chiedere cosa possa ben esser cambiato rispetto agli anni 70-80. Intanto stiamo parlando di ciclismo su strada, quindi la scorrevolezza del percorso c'entra poco. Non credo che le varie amministrazioni si siano messe a studiare e utilizzare asfalti speciali per far piacere ai corridori... Il mezzo meccanico sarà pure stato migliorato, però stiamo pur sempre parlando di salite e di percorsi lunghi, quindi questo fattore non gioca un ruolo così importante come nelle cronometro. E allora? Potenza dei metodi di "allenamento"... [/quote] Già i famosi metodi di "allenamento", quelli che fanno fare miracoli. A tutto il plotone in generale. E magari a qualcuno anche un po' più che agli altri... [quote][i]Originariamente inviato da Felice [/i] Staremo comunque a vedere. Che distacchi ti aspetti tu dal Sanmommé? 30 secondi? 1 minuto? Ciao! [/quote] Beh, ero stato pure buon profeta. Via, scusatemi per questo post di autocompiacimento! Ciao a tutti


mfrigerio - 23/06/2006 alle 00:14

[quote][i]Originariamente inviato da Felice [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Ivan il terribile [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Felice [/i] In fondo siamo un po' succubi del ciclismo degli Armstrong e degli Ullrich, un ciclismo che si basa su due postulati: 1) Una grande corsa a tappe si vince a cronometro. 2) Si può eventualmente anche vincerla in montagna, ma, in questo caso, la tattica é rigorosamente la seguente: squadra in testa al gruppo a tenere alta l'andatura per tirare il collo al plotone fino all'ultima salita; attacco sull'ultima salita a circa 5 Km dalla cima. Punto. Mai una variante, mai un po' di fantasia. Niente di niente. E se quello che manca fosse un campione vero? Quante volte Merckx ha fatto il vuoto alla Sanremo attaccando sul Poggio? Diciamolo subito a scanso di equivoci: non é che per i corridori di quegli anni il Poggio fosse una muraglia insormontabile. Salitella é e salitella era. Ma a Merckx bastava: aveva lo scatto, la potenza, il tempismo per farla bastare. E se a qualcuno venisse in mente che i suoi avversari erano dei brocchi, consiglio di andare a leggere alcuni posts di Morris al riguardo. No, aveva dei grandi avversari, ma lui li staccava sul Poggio... Per venire a tempi più recenti, Cunego ha ben fatto la differenza al Giro, però non ha aspettato l'ultima salita per scattare. Per questo ripeto: se nel plotone ci fosse un tipo come Hinault, tanto per citare un corridore dei primi anni 80, beh sono sicuro che lui non avrebbe bisogno di pendenze iper-alte per fare "il buco"... [/quote] Beh, lasciamo stare i nomi che ha citato Felice, che fan tremar le vene ai polsi solo a sentirli nominare. Riferiamoci ai fatti in sè. Però ecco credo che i desideri da lui espressi in questo post siano stati in parte realizzati da Basso in questo Giro d'Italia: una grande corsa a tappe vinta sia a cronometro che in salita, una maglia rosa che attacca ad ogni salita e soprattutto nella tappa Reina del Giro da lontano sul Mortirolo andando in fuga, un corridore che riesce a fare la differenza e ad infliggere importanti distacchi non solo sulle pendenze durissime ma anche su Monte Bondone ed Aprica. E soprattutto che corre per vincere due GT nello stesso anno, unico al mondo, cosa che non si vedeva da un bel po' di anni. E che corre quasi l'intera stagione. Aspetto questo campione, che subito dopo aver vinto il Giro si rimette in discussione, anche al Tour. (Scusate il semi-OT) [/quote] Dunque, in attesa del Tour de France, parliamo di politica o magari facciamo un po' di Amarcord. Quand'é che io scrivevo le cose sopra citate? Il 28/2/2005. E cosa dicevo? 1) "Nel ciclismo degli Armstrong e degli Ullrich un Grande Giro si vince in primo luogo a cronometro". E, in effetti, ci aspettiamo tutti che i 100 e passa Km a cronometro del prossimo Tour siano decisivi ai fini della vittoria finale. 2) Dicevo pure: "Si può eventualmente anche vincerla in montagna, ma, in questo caso, la tattica é rigorosamente la seguente: squadra in testa al gruppo a tenere alta l'andatura per tirare il collo al plotone fino all'ultima salita; attacco sull'ultima salita a circa 5 Km dalla cima. Punto." Toh, guarda, si direbbe la tattica di Basso all'ultimo Giro. Che abbia adottato i metodi di Armstrong? Perché anche Armstrong suonava gli avversari a cronometro e poi li staccava pure in salita. Con la tecnica descritta sopra, in tempi non sospetti d'altronde. Ecco, forse il mio post di allora ha bisogno di un piccolo aggiornamento: "Nel ciclismo dedli Armstrong, degli Ullrich e dei Basso, un Grande Giro si vince essenzialmente così...". Il seguito può pure restare invariato. [/quote] Probabilmente avete sbagliato il 3d. Sarà l'ora. :Od:


aranciata_bottecchia - 23/06/2006 alle 00:20

Non scherziamo, Basso scalatore??? Che non si pensi che ai seguaci del Vescovo sia concessa la bestemmia. Bartali era uno scalatore, Gaul era uno scalatore, Pantani era uno scalatore, Basso è solo un ascensore, un po' come tutti i corridori col femore lungo che pesano attorno al quattordicesimo di tonnellata. Gli scalatori non esistono più.


Ivan il terribile - 23/06/2006 alle 00:21

[quote]Già i famosi metodi di "allenamento", quelli che fanno fare miracoli. A tutto il plotone in generale. E magari a qualcuno anche un po' più che agli altri... [/quote] Felice... ma nessuno mette in dubbio la tua coerenza, anzi! Poi in questa frase vedo più accordo con me. Anche se non sono il tipo che fa fa pensieri cattivi, senza averne il benchè minimo straccio di prova. Ed anche se attendo ancora che qualcuno mi faccia una dimostrazione tecnico-medico-scientifica del perchè le pratiche illecite dovrebbero giovare più ai passisti che gli scalatori.


Felice - 23/06/2006 alle 00:28

[quote][i]Originariamente inviato da Ivan il terribile [/i] Beh, per prima cosa non hai scritto "principalmente a cronometro" ma "a cronometro". E nessuna delle due cose mi pare si possa comunque riferire ad Ivan Basso. Che è principalmente uno scalatore, o ha la salita come suo punto di forza, diciamo così perchè alcuni non riescono a dire che Basso è uno scalatore (come se la differenza tra uno scalatore ed uno che non lo è stesse nel peso, e non nell'abilità nella specialità). Per il resto la tua sù citata tattica è stata da lui applicata, ma non sempre. Ha anche attaccato alla penultima, a 40 km dal traguardo, ed ha anche attaccato a volte dopo 2 3 km di salita. Se poi rileggi le ultime righe del tuo vecchio post che ho quotato, anche il resto gli si addice. O per lo meno, questo ha trasmesso il mio televisore a Maggio... Con simpatia, Ivan-Luigi [/quote] Caro Ivan-Luigi, anche Armstrong era uno scalatore! Forse che tu lo vedevi in difficoltà in salita? Forse che tu lo vedevi sulla difensiva? Io no. Sulle salite in genere attaccava e staccava i suoi avversari. Quindi se scalatore é Basso, scalatore era pure Armstrong, non ci piove. Il resto sono dettagli. Il Mortirolo non era l'ultima salita? Perché, forse a te sarebbe parso ragionevole attaccare sulla dolcissima Aprica? Basso non scatta ai -6? E vabbeh, a volta sono i -4 a volte i -8, che differenza fa? La tecnica non é sempre quella? Gregari a tirare a tutta in pianura e nella prima parte della salita, in attesa della botta del capitano. Non c'é niente di male in questo, ognuno vince come può. Ma é, tale e quale la tecnica di Armstrong! PS: quanto al "si vince a cronometro" o "principalmente a cronometro", anche qui si tratta di inezie. Il Giro, ad esempio, era già vinto a Pontedera.


Ivan il terribile - 23/06/2006 alle 00:28

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Non scherziamo, Basso scalatore??? Che non si pensi che ai seguaci del Vescovo sia concessa la bestemmia. Bartali era uno scalatore, Gaul era uno scalatore, Pantani era uno scalatore, Basso è solo un ascensore, un po' come tutti i corridori col femore lungo che pesano attorno al quattordicesimo di tonnellata. Gli scalatori non esistono più. [/quote] Davide, io parlo italiano, come te del resto. Riporto dal Vocabolario della lingua italiana "Devoto-Oli" Scalatore: 1. Alpinista... ecc 2. Corridore ciclista particolarmente forte in salita. :yoga:


Ivan il terribile - 23/06/2006 alle 00:35

[quote][i]Originariamente inviato da Felice [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Ivan il terribile [/i] Beh, per prima cosa non hai scritto "principalmente a cronometro" ma "a cronometro". E nessuna delle due cose mi pare si possa comunque riferire ad Ivan Basso. Che è principalmente uno scalatore, o ha la salita come suo punto di forza, diciamo così perchè alcuni non riescono a dire che Basso è uno scalatore (come se la differenza tra uno scalatore ed uno che non lo è stesse nel peso, e non nell'abilità nella specialità). Per il resto la tua sù citata tattica è stata da lui applicata, ma non sempre. Ha anche attaccato alla penultima, a 40 km dal traguardo, ed ha anche attaccato a volte dopo 2 3 km di salita. Se poi rileggi le ultime righe del tuo vecchio post che ho quotato, anche il resto gli si addice. O per lo meno, questo ha trasmesso il mio televisore a Maggio... Con simpatia, Ivan-Luigi [/quote] Caro Ivan-Luigi, anche Armstrong era uno scalatore! Forse che tu lo vedevi in difficoltà in salita? Forse che tu lo vedevi sulla difensiva? Io no. Sulle salite in genere attaccava e staccava i suoi avversari. Quindi se scalatore é Basso, scalatore era pure Armstrong, non ci piove. Il resto sono dettagli. Il Mortirolo non era l'ultima salita? Perché, forse a te sarebbe parso ragionevole attaccare sulla dolcissima Aprica? Basso non scatta ai -6? E vabbeh, a volta sono i -4 a volte i -8, che differenza fa? La tecnica non é sempre quella? Gregari a tirare a tutta in pianura e nella prima parte della salita, in attesa della botta del capitano. Non c'é niente di male in questo, ognuno vince come può. Ma é, tale e quale la tecnica di Armstrong! PS: quanto al "si vince a cronometro" o "principalmente a cronometro", anche qui si tratta di inezie. Il Giro, ad esempio, era già vinto a Pontedera. [/quote] Per me non sono piccole, ma anche lo fossero, possono bastare per differenziare un corridore che emozionava poco (Lance) con uno che (mi) emoziona tanto. E comunque credo (vedasi tua firma) che se avesse corso Damiano come ha corso Ivan, ti saresti emozionato eccome...


Felice - 23/06/2006 alle 00:38

[quote][i]Originariamente inviato da Ivan il terribile [/i] [quote]Già i famosi metodi di "allenamento", quelli che fanno fare miracoli. A tutto il plotone in generale. E magari a qualcuno anche un po' più che agli altri... [/quote] Felice... ma nessuno mette in dubbio la tua coerenza, anzi! [/quote] Beh, lo spero bene! D'altronde l'ho anche detto, era puro autocompiacimento, e me ne sono pure scusato! [quote][i]Originariamente inviato da Ivan il terribile [/i] Poi in questa frase vedo più accordo con me. [/quote] Mah, non ne sono così sicuro. Se, per esempio, ti dico che io non credo che Riis sia l'unico che sa come fare per far progredire i suoi corridori tramite questi famosi "allenamenti", sei sempre d'accordo con me? [quote][i]Originariamente inviato da Ivan il terribile [/i] Anche se non sono il tipo che fa fa pensieri cattivi, senza averne il benchè minimo straccio di prova. Ed anche se attendo ancora che qualcuno mi faccia una dimostrazione tecnico-medico-scientifica del perchè le pratiche illecite dovrebbero giovare più ai passisti che gli scalatori. [/quote] Per questo devi rivolgerti piuttosto ad Aranciata_Bottecchia o a Morris, io non sono la persona più adatta.


Ivan il terribile - 23/06/2006 alle 00:51

[quote][i]Originariamente inviato da Felice [/i] Mah, non ne sono così sicuro. Se, per esempio, ti dico che io non credo che Riis sia l'unico che sa come fare per far progredire i suoi corridori tramite questi famosi "allenamenti", sei sempre d'accordo con me? [/quote] Sono parzialmente d'accordo perchè vedo che almeno tu non credi alla favola bella che i passisti siano sporchi e cattivi e gli scalatori puri e candidi. Queste categorizzazioni mi fanno rabbrividire. Ferno restando che io applico il principio della presunzione d'innocenza, finchè non ci sono elementi concreti.

 

[Modificato il 23/06/2006 alle 01:12 by EugeRambler]


Ivan il terribile - 23/06/2006 alle 00:52

Moderatore aiuto!!! Che succede ai miei post? Eppure mi sembrano corretti quote! Grazie ;)


Felice - 23/06/2006 alle 01:05

[quote][i]Originariamente inviato da Ivan il terribile [/i] Per me non sono piccole, ma anche lo fossero, possono bastare per differenziare un corridore che emozionava poco (Lance) con uno che (mi) emoziona tanto.[/quote] Mah, Lance non ti emozionava perché probabilmente non ti stava simpatico. Di Basso sei un fan e quindi ti emoziona. Ma il modo di correre é praticamente lo stesso. Che vuoi che ti dica, questo mostra che le emozioni e la logica non sono la stessa cosa, ma non é certo una novità. [quote][i]Originariamente inviato da Ivan il terribile [/i] E comunque credo (vedasi tua firma) che se avesse corso Damiano come ha corso Ivan, ti saresti emozionato eccome... [/quote] Sai, si sarà certamente capito, ma a me non piace il ciclismo delle Maturazioni Tardive. Il ciclismo dei campioni che si scoprono imbattibili a 27-28-29 anni. Mi sa di costruito, di artificiale. Lo trovo in contrasto con la storia dei grandi del passato. Damiano mi piace perché, in questo ciclismo di quasi trentenni o ultra trentenni ha portato una ventata di freschezza, un po' di speranza. La speranza che il ciclismo assomigli ancora a quello di una volta. Che non ci voglia necessariamente un Riis, con i suoi allenamenti miracolosi per creare un campione. Cha ci sia il talento che emerge con le sue vittorie esaltanti e con le sue disfatte inattese. Come é sempre stato. Mentre oggi le vittorie in serie, scontate, inevitabili, sono diventate moneta corrente. Togliendo interesse e fascino a questo sport. Vuoi sapere se Damiano mi emoziona? Sì, mi ha emozionato tantissimo quando ha detto (più o meno) " sono stanchissimo, in questo Giro ho dato tutto". Ciao


EugeRambler - 23/06/2006 alle 01:14

[quote][i]Originariamente inviato da Ivan il terribile [/i] Moderatore aiuto!!! Che succede ai miei post? Eppure mi sembrano corretti quote! Grazie ;) [/quote] wow...ci ho messo un po', però alla fine li ho sistemati. il problema era che non hai chiuso i quote utilizzando la dicitura "[ / quote]", bensi quella di apertura "[ quote]" ps: vanno scritte senza spazi, io li ho inseriti altrimenti si spaginava tutto! ;)

 

[Modificato il 23/06/2006 alle 01:16 by EugeRambler]


Ivan il terribile - 23/06/2006 alle 08:28

[quote][i]Originariamente inviato da EugeRambler [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Ivan il terribile [/i] Moderatore aiuto!!! Che succede ai miei post? Eppure mi sembrano corretti quote! Grazie ;) [/quote] wow...ci ho messo un po', però alla fine li ho sistemati. il problema era che non hai chiuso i quote utilizzando la dicitura "[ / quote]", bensi quella di apertura "[ quote]" ps: vanno scritte senza spazi, io li ho inseriti altrimenti si spaginava tutto! ;) [/quote] Ah, ecco cos'era, grazie!


Ivan il terribile - 23/06/2006 alle 08:41

[quote][i]Originariamente inviato da Felice [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Ivan il terribile [/i] Per me non sono piccole, ma anche lo fossero, possono bastare per differenziare un corridore che emozionava poco (Lance) con uno che (mi) emoziona tanto.[/quote] Mah, Lance non ti emozionava perché probabilmente non ti stava simpatico. Di Basso sei un fan e quindi ti emoziona. Ma il modo di correre é praticamente lo stesso. Che vuoi che ti dica, questo mostra che le emozioni e la logica non sono la stessa cosa, ma non é certo una novità. [quote][i]Originariamente inviato da Ivan il terribile [/i] E comunque credo (vedasi tua firma) che se avesse corso Damiano come ha corso Ivan, ti saresti emozionato eccome... [/quote] Sai, si sarà certamente capito, ma a me non piace il ciclismo delle Maturazioni Tardive. Il ciclismo dei campioni che si scoprono imbattibili a 27-28-29 anni. Mi sa di costruito, di artificiale. Lo trovo in contrasto con la storia dei grandi del passato. Damiano mi piace perché, in questo ciclismo di quasi trentenni o ultra trentenni ha portato una ventata di freschezza, un po' di speranza. La speranza che il ciclismo assomigli ancora a quello di una volta. Che non ci voglia necessariamente un Riis, con i suoi allenamenti miracolosi per creare un campione. Cha ci sia il talento che emerge con le sue vittorie esaltanti e con le sue disfatte inattese. Come é sempre stato. Mentre oggi le vittorie in serie, scontate, inevitabili, sono diventate moneta corrente. Togliendo interesse e fascino a questo sport. Vuoi sapere se Damiano mi emoziona? Sì, mi ha emozionato tantissimo quando ha detto (più o meno) " sono stanchissimo, in questo Giro ho dato tutto". Ciao [/quote] Guarda Felice, sinceramente trovo più credibile uno che vince un GT dopo un progresso graduale, di uno che si improvvisa campione in tenera età, per poi tornare altrettanto improvvisamente in seconda linea. Spero per Damiano, che mi è pure simpatico, che non faccia la fine di un colombiano qualsiasi... e che vinca altri GT in futuro. Altrimenti, dovrò cominciare a sospettare anch'io, che sono un garantista di prima categoria!


Ivan il terribile - 23/06/2006 alle 09:25

[quote][i]Originariamente inviato da Felice [/i] Sai, si sarà certamente capito, ma a me non piace il ciclismo delle Maturazioni Tardive. Il ciclismo dei campioni che si scoprono imbattibili a 27-28-29 anni. Mi sa di costruito, di artificiale. Lo trovo in contrasto con la storia dei grandi del passato. Damiano mi piace perché, in questo ciclismo di quasi trentenni o ultra trentenni ha portato una ventata di freschezza, un po' di speranza. La speranza che il ciclismo assomigli ancora a quello di una volta. Che non ci voglia necessariamente un Riis, con i suoi allenamenti miracolosi per creare un campione. Cha ci sia il talento che emerge con le sue vittorie esaltanti e con le sue disfatte inattese. Come é sempre stato. Mentre oggi le vittorie in serie, scontate, inevitabili, sono diventate moneta corrente. Togliendo interesse e fascino a questo sport. Vuoi sapere se Damiano mi emoziona? Sì, mi ha emozionato tantissimo quando ha detto (più o meno) " sono stanchissimo, in questo Giro ho dato tutto". Ciao [/quote] Ah, comunque non capisco cosa c'entri questo discorso dei tardivi con Ivan, soprannominato "il terribile" nelle categorie giovanili, campione del mondo tra i dilettanti, e maglia bianca (miglior GIOVANE) al Tour de France. Ciao


Ivan il terribile - 23/06/2006 alle 09:26

[quote][i]Originariamente inviato da Ivan il terribile [/i] [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Non scherziamo, Basso scalatore??? Che non si pensi che ai seguaci del Vescovo sia concessa la bestemmia. Bartali era uno scalatore, Gaul era uno scalatore, Pantani era uno scalatore, Basso è solo un ascensore, un po' come tutti i corridori col femore lungo che pesano attorno al quattordicesimo di tonnellata. Gli scalatori non esistono più. [/quote] Davide, io parlo italiano, come te del resto. Riporto dal Vocabolario della lingua italiana "Devoto-Oli" Scalatore: 1. Alpinista... ecc 2. Corridore ciclista particolarmente forte in salita. :yoga: [/quote] Riporto su in favore di Davide-Aranciata...


aranciata_bottecchia - 23/06/2006 alle 09:29

[quote][i]Originariamente inviato da Ivan il terribile [/i] [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Non scherziamo, Basso scalatore??? Che non si pensi che ai seguaci del Vescovo sia concessa la bestemmia. Bartali era uno scalatore, Gaul era uno scalatore, Pantani era uno scalatore, Basso è solo un ascensore, un po' come tutti i corridori col femore lungo che pesano attorno al quattordicesimo di tonnellata. Gli scalatori non esistono più. [/quote] Davide, io parlo italiano, come te del resto. Riporto dal Vocabolario della lingua italiana "Devoto-Oli" Scalatore: 1. Alpinista... ecc 2. Corridore ciclista particolarmente forte in salita. [/quote] La lingua si evolve e non sempre i vocabolari sono al passo con i tempi. Nel calcio non ha più senso parlare di centromediano metodista o di battitore libero, nel ciclismo è fuoriluogo parlare di scalatori. Abbasso i vescovi simoniaci! Abbasso il catechismo sostanzialmente coatto!


mfrigerio - 23/06/2006 alle 09:44

Scusate l'intrusione nel 3d, ma non riesco a capire cosa è successo. Ho riaperto il 3d che parla del Muro di Sormano, che giaceva intonso dal 7/3/2005 per dire che è stato asfaltato, e dopo una risposta di falco46 si è accavallata una discussione che con la mia buona volontà non capisco da dove sia partita. Si parla di Basso e di Cunego in svariati 3d proprio qui si doveva tracimare? :? Avendo scritto la notizia a tarda ora ieri sera probabilmente nessuno l'ha più notata. :OIO:OIO


Ivan il terribile - 23/06/2006 alle 09:47

[quote][i]Originariamente inviato da mfrigerio [/i] Scusate l'intrusione nel 3d, ma non riesco a capire cosa è successo. Ho riaperto il 3d che parla del Muro di Sormano, che giaceva intonso dal 7/3/2005 per dire che è stato asfaltato, e dopo una risposta di falco46 si è accavallata una discussione che con la mia buona volontà non capisco da dove sia partita. Si parla di Basso e di Cunego in svariati 3d proprio qui si doveva tracimare? :? Avendo scritto la notizia a tarda ora ieri sera probabilmente nessuno l'ha più notata. :OIO:OIO [/quote] Fai un'auto-quotazione del tuo post di ieri sera, così lo riporti in primo piano. Ps: se leggi alcuni vecchi post di questo thread ti accorgi che il filo conduttore c'è, anche se effettivamente ce ne siamo andati un po' per la tangente. Ciao


mfrigerio - 23/06/2006 alle 09:50

[quote][i]Originariamente inviato da mfrigerio [/i] [b][u]Hanno asfaltato il Muro di Sormano[/u][/b] Ragazzi preparate i rapportini. [/u]:OO: Stasera sono salito alla colma di Sormano da Asso ed in prossimità del bivio per il Muro stavano caricando su un rimorchio una piccola macchina per asfaltare ed un piccolo rullo compressore. Salendo ho potuto verificare che il Muro è stato completamente sfaltato. Nelle prossime settimane lo attaccherò, l'avevo conquistato anni fa con la mountain byke. :podio: Come rapporto minimo ho il 36/25 con il qual ho già affrontato la Penudria, la Val Mara, l'Alpe di Oneda, il Cornizzolo, i muri di Ponna e non da ultimo il Mortirolo da Mazzo. Spero di farcela.:? [/quote] Nel caso non sia stato notato.


Stella alpina - 23/06/2006 alle 10:01

[quote][i]Originariamente inviato da mfrigerio [/i] [quote][i]Originariamente inviato da mfrigerio [/i] [b][u]Hanno asfaltato il Muro di Sormano[/u][/b] Ragazzi preparate i rapportini. [/u]:OO: Stasera sono salito alla colma di Sormano da Asso ed in prossimità del bivio per il Muro stavano caricando su un rimorchio una piccola macchina per asfaltare ed un piccolo rullo compressore. Salendo ho potuto verificare che il Muro è stato completamente sfaltato. Nelle prossime settimane lo attaccherò, l'avevo conquistato anni fa con la mountain byke. :podio: Come rapporto minimo ho il 36/25 con il qual ho già affrontato la Penudria, la Val Mara, l'Alpe di Oneda, il Cornizzolo, i muri di Ponna e non da ultimo il Mortirolo da Mazzo. Spero di farcela.:? [/quote] Nel caso non sia stato notato. [/quote] Hanno asfaltato il muro?!?!?!???!?? Sono passata domenica 11 dalla strada che hai fatto tu per salire alla Colma di Sormano e non avevo notato nulla ... Mio padre mi ha detto che qualche volta andiamo a fare il muro di sormano ... però mi porto la MTB anche se la strada ora è asfaltata! :Od:


mfrigerio - 23/06/2006 alle 10:11

[quote][i]Originariamente inviato da Stella alpina [/i] [quote][i]Originariamente inviato da mfrigerio [/i] [quote][i]Originariamente inviato da mfrigerio [/i] [b][u]Hanno asfaltato il Muro di Sormano[/u][/b] Ragazzi preparate i rapportini. [/u]:OO: Stasera sono salito alla colma di Sormano da Asso ed in prossimità del bivio per il Muro stavano caricando su un rimorchio una piccola macchina per asfaltare ed un piccolo rullo compressore. Salendo ho potuto verificare che il Muro è stato completamente sfaltato. Nelle prossime settimane lo attaccherò, l'avevo conquistato anni fa con la mountain byke. :podio: Come rapporto minimo ho il 36/25 con il qual ho già affrontato la Penudria, la Val Mara, l'Alpe di Oneda, il Cornizzolo, i muri di Ponna e non da ultimo il Mortirolo da Mazzo. Spero di farcela.:? [/quote] Nel caso non sia stato notato. [/quote] Hanno asfaltato il muro?!?!?!???!?? Sono passata domenica 11 dalla strada che hai fatto tu per salire alla Colma di Sormano e non avevo notato nulla ... Mio padre mi ha detto che qualche volta andiamo a fare il muro di sormano ... però mi porto la MTB anche se la strada ora è asfaltata! :Od: [/quote] Io in mtb l'ho già scalato una decina di anni fa: è duro ma fattibile soprattutto adesso con il fondo sistemato. Tuo padre ti vuole far soffrire. :Od:


aranciata_bottecchia - 23/06/2006 alle 11:19

[quote][i]Originariamente inviato da Ivan il terribile [/i] Ed anche se attendo ancora che qualcuno mi faccia una dimostrazione tecnico-medico-scientifica del perchè le pratiche illecite dovrebbero giovare più ai passisti che gli scalatori. [/quote] Le pratiche illecite? Il doping vuoi dire. Vedi, i fatti attestano questo forte mutamento post '89, e sono io che attendo una dimostrazione medica che attesti il contrario. Comunque è scorretto parlare di passisti e scalatori, si parla di telaio sul quale poter costruire una massa muscolare adeguatamente ossigenata.


Felice - 23/06/2006 alle 11:21

Carissimo Ivan-Luigi, intanto complimenti per il tuo avatar: ti calza a pennello! Quello che c'é di bello nelle discussioni in un forum é che spesso girano in tondo e che le contraddizioni non si contano. E poi, su certe cose bisognerebbe pure decidersi. Prendiamo il Giro del 2004. C'é stata tutta una marea di utenti che si é data da fare per provare che si trattava di un Giro di serie B, perché le tappe erano corte, perché il livello dei partecipanti non era adeguato, ecc., ecc., ecc. Ora arrivi tu e dici che potresti addirittura sospettare del risultato di quel Giro. Mettetevi un po' d'accordo! Per me la verità, come spesso accade, sta in mezzo: Cunego ha vinto in maniera brillante un Giro con un percorso ordinario. Lo ha vinto in maniera umana, con distacchi umani, battendo avversari che, ordini d'arrivo alla mano, erano del livello dai piazzati di questo Giro. Vuoi dubitare dei corridori che si impongono in un Grande Giro in giovane età stravolgendo gli equilibri esistenti? Allora devi dubitare di tutti i grandi campioni del passato, da Alfredo Binda fino a Bernard Hinault. E puoi aggiungere al mazzo pure Marco Pantani, il quale un Grande Giro lo ha vinto solo più tardi, ma che, a 24 anni, in montagna dava già la paga a tutti. Ivan Basso in quali specialità eccelleva a 24-25 anni? A cronometro? In montagna? Era un buon corridore, tutto qui. Ti dà fastidio che si parli di maturazione tardiva per Ivan. Anche qui, bisogna che vi decidiate: li ha fatti o non li ha fatti questi famosi progressi negli ultimi anni? Qualche tempo fa, c'era pure qualcuno che, parlando del Basso attuale, diceva che ha ancora "ampi margini di miglioramento". Alla soglia dei 29 anni! Vabbeh, ognuno può credere quello che vuole... Tu però che sei un adepto della discussione razionale, dovresti prendere in conto tutti gli elementi di un dibattito. C'é stata l'analisi di JanJanssen, per esempio. Lui pensa che nel Giro di quest'anno ci sia stato una specie di vuoto d'aria, che gli avversari di Basso siano tutti naufragati, vuoi per pochezza intrinseca, vuoi per svariate circostanze. Può darsi benissimo che lui abbia ragione. In genere le sue analisi sono piuttosto oggettive, e comunque confortate da una grande competenza. Se così fosse, non ci sarebbe nulla di allarmante. Non é strano che un corridore arrivi a 28-29 anni ad ottenere dei successi che non aveva raggiunto prima. Jan citava il caso di Adorni, vincitore del Giro del 65 a 27 anni e con un distacco anche superiore a quello inflitto quest'anno da Basso al secondo. Ora, quell'anno, dietro Adorni, a più di 10 minuti, c'era Zilioli. E lo stesso Zilioli nel Giro del 64 si é piazzato davanti ad Adorni e così é stato pure nel Giro del 66. Ecco, in quel caso, quei 10 minuti e passa, furono la conseguenza di un "vuoto d'aria". Sarà così anche per il Giro 2006? Se sì, allora hai ragione, parlare di Maturazione Tardiva per Basso é inappropriato. Se invece Ivan si scopre imbattibile, magari per il prossimo quinquennio, oh, allora sì che si tratta di una bella Maturazione Tardiva! La mia impressione é che le cose andranno proprio in questa seconda maniera. Ovviamente spero vivamente che sia Jan ad avere ragione! Ciao


aranciata_bottecchia - 23/06/2006 alle 11:24

[quote][i]Originariamente inviato da Ivan il terribile [/i] Per me non sono piccole, ma anche lo fossero, possono bastare per differenziare un corridore che emozionava poco (Lance) con uno che (mi) emoziona tanto. E comunque credo (vedasi tua firma) che se avesse corso Damiano come ha corso Ivan, ti saresti emozionato eccome... [/quote] Bah, Armstrong era gusto cioccolato, Basso gusto cacao, non c'è grande differenza. Cunego? Ammetto che temo la sua involuzione, quindi NO, se avesse corso come Basso mi sarebbero caduti i marroni, più che un'emozione una commozione, cerebrale però.


Ottavio - 23/06/2006 alle 11:42

Davide, a Cunego sarebbe piaciuto tanto correre come Basso..... PS Basso è il classico passista-scalatore. Forte sul passo e dunque adatto alla crono e fortissimo in salita senza però avere la capacità di scattare ma solo di variare il ritmo.


aranciata_bottecchia - 23/06/2006 alle 11:42

[quote][i]Originariamente inviato da Felice [/i] Sarà così anche per il Giro 2006? Se sì, allora hai ragione, parlare di Maturazione Tardiva per Basso é inappropriato. Se invece Ivan si scopre imbattibile, magari per il prossimo quinquennio, oh, allora sì che si tratta di una bella Maturazione Tardiva! La mia impressione é che le cose andranno proprio in questa seconda maniera. Ovviamente spero vivamente che sia Jan ad avere ragione! Ciao [/quote] Questo mi sembra essere il baricentro della questione. Staremo a vedere, ma propendo anch'io per la seconda possibilità.


aranciata_bottecchia - 23/06/2006 alle 11:46

[quote][i]Originariamente inviato da Ottavio [/i] Davide, a Cunego sarebbe piaciuto tanto correre come Basso..... [/quote] Temo di sì, mi auguro di no. C'è del buono: Bartoli, che è di famiglia a casa Cecchini, ritiene che sia stato un errore decidere di far correre il Tour a Cunego, quindi può essere che la scelta abbia contrariato anche Cecchini. Meglio andare in malore che diventare un bassista vescovile.


Monsieur 40% - 23/06/2006 alle 11:50

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [...]Basso gusto cacao[...][/quote] Questa, dopo quello che è successo sullo Stelvio, è terribile... :Od: :Od:


Ivan il terribile - 23/06/2006 alle 11:51

[quote][i]Originariamente inviato da Felice [/i] Per me la verità, come spesso accade, sta in mezzo: Cunego ha vinto in maniera brillante un Giro con un percorso ordinario. Lo ha vinto in maniera umana, con distacchi umani, battendo avversari che, ordini d'arrivo alla mano, erano del livello dai piazzati di questo Giro. [/quote] La media finale del giro 2004 è stata, come ha fatto notare un utente un po' di tempo fa, più elevata di quella del giro 2006.


aranciata_bottecchia - 23/06/2006 alle 11:52

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [...]Basso gusto cacao[...][/quote] Questa, dopo quello che è successo sullo Stelvio, è terribile... :Od: :Od: [/quote] Avrei dovuto scrivere "caccao"? ;)


aranciata_bottecchia - 23/06/2006 alle 11:53

PS Mario, mi sa che devi dare una bella ripulita a questo thread, spostando un po' di roba in quello sulle maturazioni tardive.


Monsieur 40% - 23/06/2006 alle 11:54

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] PS Mario, mi sa che devi dare una bella ripulita a questo thread, spostando un po' di roba in quello sulle maturazioni tardive. [/quote] Forse sì, ed in effetti vi sto odiando... :D :D


DeLorean - 23/06/2006 alle 11:55

[quote]PS Mario, mi sa che devi dare una bella ripulita a questo thread, spostando un po' di roba in quello sulle maturazioni tardive. [/quote] In effetti l'avevo pensato anchio,siete andati leggermenti fuori OT.;) Su sceriffo ora tocca a te :Od:


Ivan il terribile - 23/06/2006 alle 11:56

[quote][i]Originariamente inviato da Felice [/i] Vuoi dubitare dei corridori che si impongono in un Grande Giro in giovane età stravolgendo gli equilibri esistenti? Allora devi dubitare di tutti i grandi campioni del passato, da Alfredo Binda fino a Bernard Hinault. E puoi aggiungere al mazzo pure Marco Pantani, il quale un Grande Giro lo ha vinto solo più tardi, ma che, a 24 anni, in montagna dava già la paga a tutti. Ivan Basso in quali specialità eccelleva a 24-25 anni? A cronometro? In montagna? Era un buon corridore, tutto qui. Ti dà fastidio che si parli di maturazione tardiva per Ivan. Anche qui, bisogna che vi decidiate: li ha fatti o non li ha fatti questi famosi progressi negli ultimi anni? Qualche tempo fa, c'era pure qualcuno che, parlando del Basso attuale, diceva che ha ancora "ampi margini di miglioramento". Alla soglia dei 29 anni! Vabbeh, ognuno può credere quello che vuole... [/quote] Volevo solo dire che Ivan aveva talento,checchè ne dicano alcuni, e l'ha coltivato negli anni, giungendo al top, com'è naturale che sia, all'età di 28 anni.


Ivan il terribile - 23/06/2006 alle 12:02

[quote][i]Originariamente inviato da Felice [/i] Tu però che sei un adepto della discussione razionale, dovresti prendere in conto tutti gli elementi di un dibattito. C'é stata l'analisi di JanJanssen, per esempio. Lui pensa che nel Giro di quest'anno ci sia stato una specie di vuoto d'aria, che gli avversari di Basso siano tutti naufragati, vuoi per pochezza intrinseca, vuoi per svariate circostanze. Può darsi benissimo che lui abbia ragione. In genere le sue analisi sono piuttosto oggettive, e comunque confortate da una grande competenza. Se così fosse, non ci sarebbe nulla di allarmante. Non é strano che un corridore arrivi a 28-29 anni ad ottenere dei successi che non aveva raggiunto prima. Jan citava il caso di Adorni, vincitore del Giro del 65 a 27 anni e con un distacco anche superiore a quello inflitto quest'anno da Basso al secondo. Ora, quell'anno, dietro Adorni, a più di 10 minuti, c'era Zilioli. E lo stesso Zilioli nel Giro del 64 si é piazzato davanti ad Adorni e così é stato pure nel Giro del 66. Ecco, in quel caso, quei 10 minuti e passa, furono la conseguenza di un "vuoto d'aria". Sarà così anche per il Giro 2006? Se sì, allora hai ragione, parlare di Maturazione Tardiva per Basso é inappropriato. Se invece Ivan si scopre imbattibile, magari per il prossimo quinquennio, oh, allora sì che si tratta di una bella Maturazione Tardiva! La mia impressione é che le cose andranno proprio in questa seconda maniera. Ovviamente spero vivamente che sia Jan ad avere ragione! Ciao [/quote] Basso il Tour non lo ammazzerà come ha fatto col Giro (spero lo vinca comunque), questo credo si vedrà. Per quanto riguarda il Giro, non c'erano semplicemente rivali alla sua altezza, vuoi per stato di forma, vuoi per età (troppo vecchi o troppo giovani). Vabbè, io chiudo l'OT. Ps, grazie Felice, in effetti mi calza a pennello l'avatar!

 

[Modificato il 23/06/2006 alle 12:04 by Ivan il terribile]


aranciata_bottecchia - 23/06/2006 alle 12:05

C'è chi tifa basso, e c'è chi tifa alto, sognando un altro ciclismo, bisogna farsene una ragione. Tu tifi basso, tutto qui.


Ivan il terribile - 23/06/2006 alle 12:10

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] C'è chi tifa basso, e c'è chi tifa alto, sognando un altro ciclismo, bisogna farsene una ragione. Tu tifi basso, tutto qui. [/quote] Dove l'hai trovata scritta, sui Baci Perugina? Ma per favore: c'è chi tifa altri, ed è contro Basso, perchè teme possa togliere palcoscenico ad altri per qualche tempo.


aranciata_bottecchia - 23/06/2006 alle 12:15

C'è chi tifa basso, e c'è chi tifa alto, fattene una ragione.


Monsieur 40% - 23/06/2006 alle 12:16

I post rimangono su questo thread... so' troppi... fatevene una ragione... :Od:


aranciata_bottecchia - 23/06/2006 alle 12:17

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] I post rimangono su questo thread... so' troppi... fatevene una ragione... :Od: [/quote] Scansafatiche! :bll:


Lopi - 23/06/2006 alle 12:36

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] C'è chi tifa basso, e c'è chi tifa alto, fattene una ragione. [/quote] Bottecchia, chi sarebbe, tra i ciclisti in attività ad aver compiuto un'impresa da lontano? Cunego e Heras che attaccano, si fanno tirare dai gregari, stanno a ruota tutto il tempo e sull'ultima salita staccano Perez Cuapio e A.Garcia Quesada stremati da 150km di fuga? Parra, Contrini e Eladio Jimenez, che fuori classifica partono, nessuno se li fila e vanno al traguardo indisturbati? Le uniche "imprese" degli ultimi anni mi sembrano quelle di Rasmussen allo scorso Tour e di Zabriskie alla Vuelta 2004, ma non mi sembra che i loro autori siano campionissimi.


Monsieur 40% - 23/06/2006 alle 12:39

[quote][i]Originariamente inviato da Lopi [/i] [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] C'è chi tifa basso, e c'è chi tifa alto, fattene una ragione. [/quote] Bottecchia, chi sarebbe, tra i ciclisti in attività ad aver compiuto un'impresa da lontano? Cunego e Heras che attaccano, si fanno tirare dai gregari, stanno a ruota tutto il tempo e sull'ultima salita staccano Perez Cuapio e A.Garcia Quesada stremati da 150km di fuga? Parra, Contrini e Eladio Jimenez, che fuori classifica partono, nessuno se li fila e vanno al traguardo indisturbati? Le uniche "imprese" degli ultimi anni mi sembrano quelle di Rasmussen allo scorso Tour e di Zabriskie alla Vuelta 2004, ma non mi sembra che i loro autori siano campionissimi. [/quote] Bettini a Zurigo, ottobre 2005. E, se vogliamo (ma sì), Vinokourov (e Voigt) alla Liegi dell'anno scorso: partiti sulla Côte de La Vecquée, 53 km dal traguardo. (non ho letto l'esclusiva per i GT, quindi ce le ho messe volentieri). P.S.: L'ultimo che ha staccato Cunego era Nocentini, mi pare, non Perez Cuapio... ;)

 

[Modificato il 23/06/2006 alle 12:41 by Monsieur 40%]


Lopi - 23/06/2006 alle 12:49

[quote][i]Originariamente inviato da Monsieur 40% [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Lopi [/i] [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] C'è chi tifa basso, e c'è chi tifa alto, fattene una ragione. [/quote] Bottecchia, chi sarebbe, tra i ciclisti in attività ad aver compiuto un'impresa da lontano? Cunego e Heras che attaccano, si fanno tirare dai gregari, stanno a ruota tutto il tempo e sull'ultima salita staccano Perez Cuapio e A.Garcia Quesada stremati da 150km di fuga? Parra, Contrini e Eladio Jimenez, che fuori classifica partono, nessuno se li fila e vanno al traguardo indisturbati? Le uniche "imprese" degli ultimi anni mi sembrano quelle di Rasmussen allo scorso Tour e di Zabriskie alla Vuelta 2004, ma non mi sembra che i loro autori siano campionissimi. [/quote] Bettini a Zurigo, ottobre 2005. E, se vogliamo (ma sì), Vinokourov (e Voigt) alla Liegi dell'anno scorso: partiti sulla Côte de La Vecquée, 53 km dal traguardo. (non ho letto l'esclusiva per i GT, quindi ce le ho messe volentieri). P.S.: L'ultimo che ha staccato Cunego era Nocentini, mi pare, non Perez Cuapio... ;) [/quote] Io mi riferivo alle corse a tappe, dove ormai non è possibile un attacco da lontano senza il benepacito del gruppo o senza avere la squadra nettamente più forte di quella corsa. In effetti Bettini e Vinokourov sono tra gli ultimi corridori che corrono sempre all'attacco e danno spettacolo (Bettini lo fa anche se in volata è molto forte e spesso potrebbe aspettare lo sprint) e sono due corridori che ammiro (del kazako sono tifoso, del livornese meno) anche per l'essersi a volte anche messi al servizio di compagni di squadra. Se non sbaglio anche E.Dekker qualche anno fa ha vinto una Parigi-Tours attaccando da lontano. Ho citato Perez Cuapio come uno dei partecipanti di quella fuga, anche Garcia Quesada non so se sia stato l'ultimo ad arrendersi a Heras.


Felice - 23/06/2006 alle 13:16

[quote][i]Originariamente inviato da Ivan il terribile [/i] La media finale del giro 2004 è stata, come ha fatto notare un utente un po' di tempo fa, più elevata di quella del giro 2006. [/quote] Questa constatazione é una delle numerose contraddizioni del forum. Sono stati scritti decine di posts per dire che il percorso dell'ultimo Giro era il più duro di tutti i tempi (addirittura!). Sono stati scritti decine di posts per dire che il Giro 2004 era facilissimo, che c'erano dei tappini invece che dei tapponi. E dopo tutto questo... ci si stupisce che la media nel 2004 sia stata più alta che nel 2006! Via, un minimo di coerenza non guasterebbe...


Monsieur 40% - 23/06/2006 alle 13:18

Anche perché nel 2004 ci sono state 11 tappe finite in volate (le "nove sinfonie" di Petacchi, McEwen e Fred Rodriguez)... Mi sembra ovvio che la media finale del Giro 2004 sia stata più alta.


DeLorean - 23/06/2006 alle 13:23

[quote]Anche perché nel 2004 ci sono state 11 tappe finite in volate (le "nove sinfonie" di Petacchi, McEwen e Fred Rodriguez)... Mi sembra ovvio che la media finale del Giro 2004 sia stata più alta. [/quote] Spero che da adesso in poi non si tiri più in ballo questo fatto. :clap::clap:


Ivan il terribile - 23/06/2006 alle 13:28

[quote][i]Originariamente inviato da Felice [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Ivan il terribile [/i] La media finale del giro 2004 è stata, come ha fatto notare un utente un po' di tempo fa, più elevata di quella del giro 2006. [/quote] Questa constatazione é una delle numerose contraddizioni del forum. Sono stati scritti decine di posts per dire che il percorso dell'ultimo Giro era il più duro di tutti i tempi (addirittura!). Sono stati scritti decine di posts per dire che il Giro 2004 era facilissimo, che c'erano dei tappini invece che dei tapponi. E dopo tutto questo... ci si stupisce che la media nel 2004 sia stata più alta che nel 2006! Via, un minimo di coerenza non guasterebbe... [/quote] Io devo essere coerente con me stesso, non con ciò che dicono gli altri.


Ivan il terribile - 23/06/2006 alle 13:41

[quote][i]Originariamente inviato da Lopi [/i] [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] C'è chi tifa basso, e c'è chi tifa alto, fattene una ragione. [/quote] Bottecchia, chi sarebbe, tra i ciclisti in attività ad aver compiuto un'impresa da lontano? Cunego e Heras che attaccano, si fanno tirare dai gregari, stanno a ruota tutto il tempo e sull'ultima salita staccano Perez Cuapio e A.Garcia Quesada stremati da 150km di fuga? Parra, Contrini e Eladio Jimenez, che fuori classifica partono, nessuno se li fila e vanno al traguardo indisturbati? Le uniche "imprese" degli ultimi anni mi sembrano quelle di Rasmussen allo scorso Tour e di Zabriskie alla Vuelta 2004, ma non mi sembra che i loro autori siano campionissimi. [/quote] Caro Lopi, in molti in questo forum si dichiarano facenti parte della Confraternita segreta della nobile panetteria, e cercano di propinarci Cunego come la favola bella, colui che è in grado di farci vivere un'"altro" ciclismo. Io, pur con tutta la stima e la simpatia che ho nei suoi confronti, non vedo niente di tutto ciò in Damiano, per ora. Dove sono le sue fughe epiche, dove è il suo spirito garibaldino? In realtà c'è un uomo solo che ho visto andare in fuga a 40 km dal traguardo in maglia rosa (cosa che non si vedeva da boh... quanti anni?), mentre Cunego il suo unico scattino l'ha fatto sull'ultima salita a 5 km dal traguardo.


Felice - 23/06/2006 alle 13:44

[quote][i]Originariamente inviato da Ivan il terribile [/i] Volevo solo dire che Ivan aveva talento,checchè ne dicano alcuni, e l'ha coltivato negli anni, giungendo al top, com'è naturale che sia, all'età di 28 anni. [/quote] Guarda che questo nessuno lo contesta. E credo che siano ben pochi coloro che pensano che Basso non fosse più che pronto per aggiudicarsi un Grande Giro. E che si sarebbe trattato di una giusta ricompensa per la sua serietà. Non é questo il punto. Dove sta allora il punto? Per quel che mi riguarda nella sensazione netta e sgradevole che in questo Giro ci sia stato qualcosa di troppo. Un po' come se... ecco Ivan quest'anno non poteva permettersi di fallire. Dopo aver tanto aspettato, alla soglia dei 29 anni, un'insuccesso sarebbe stato catastrofico. Ecco, é un po' come se fosse stato fatto il necessario per azzerare il rischio che ciò accada. Sensazione MIA, giustificata e avvalorata da quanto ho scritto nel post in cui spiegavo perché, a mio avviso, il Basso 2006 é nettamente più forte del Basso 2005. Ciò non toglie che possa essere completamente infondata. Forumisti del calibro di JanJanssen e Mestatore non la pensano così, tutt'altro. Avranno sicuramente ragione. Sarebbe bene se avessero ragione. Bisogna sperarlo. Ma quando ne ho discusso con loro non ne sono uscito convinto. Per esempio, non sono convinto che i distacchi al Giro siano stati così importanti perché mancava gente come Landis o Leipheimer. Credo che, se ci fossero stati, sarebbero arrivati ad almeno 20 minuti pure loro. Anche qui, si tratta di un'opinione personale, totalmente impossibile da verificare. Quanto ai distacchi nel prossimo Tour, saranno probabilmente più contenuti. Ma questo non vuol dire molto, sono le caratteristiche del percorso che faranno che sia così.


Ivan il terribile - 23/06/2006 alle 13:59

Boh, Felice le impressioni vanno rispettate, ma sono impressioni. Io guardo ai numeri, che non sanno mentire, e i numeri mi dicono che il wattaggio massimo di Ivan (M.te Bondone, 440 watt) era stato nelle sue corde già nel Tour 2004 (La Mongie). Forse allora è migliorato soprattutto di testa e di convinzione. Perchè come ha detto lui "un Ivan Basso che attacca non s'era mai visto" (a parte qualcosa nel Tour e Giro 2005, aggiungo io).

 

[Modificato il 23/06/2006 alle 14:32 by Ivan il terribile]


Felice - 23/06/2006 alle 14:11

[quote][i]Originariamente inviato da Ivan il terribile [/i] Boh, Felice le impressioni vanno rispettate, ma sono impressioni. Io guardo ai numeri, che non sanno mentire, [/quote] Ma sì cha sanno mentire. O meglio, non sono i numeri che mentono, ma chi pretende di farli parlare in genere gli fa dire quello che vuole. Prendi i risultati delle elezioni: i numeri sono quello che sono, ma tutti affermano sempre di avere vinto. [quote][i]Originariamente inviato da Ivan il terribile [/i] Perchè come ha detto lui "un Ivan Basso che attacca non s'era mai visto" ( a parte qualcosa nel Tour e Giro 2005, aggiungo io). [/quote] Beh, se l'ha detto lui, direi che c'é da credergli!


Bitossi - 23/06/2006 alle 14:34

[quote][i]Originariamente inviato da mfrigerio [/i] [b][u]Hanno asfaltato il Muro di Sormano[/u][/b] Ragazzi preparate i rapportini. [/u]:OO: Stasera sono salito alla colma di Sormano da Asso ed in prossimità del bivio per il Muro stavano caricando su un rimorchio una piccola macchina per asfaltare ed un piccolo rullo compressore. Salendo ho potuto verificare che il Muro è stato completamente sfaltato. Nelle prossime settimane lo attaccherò, l'avevo conquistato anni fa con la mountain byke. :podio: Come rapporto minimo ho il 36/25 con il qual ho già affrontato la Penudria, la Val Mara, l'Alpe di Oneda, il Cornizzolo, i muri di Ponna e non da ultimo il Mortirolo da Mazzo. Spero di farcela.:? [/quote] Wow! Finalmente potremo tentare il muro seriamente! Finora con gli amici abbiamo provato due volte con la bici da corsa (siamo spesso nel triangolo lariano), ma c'erano sempre le foglie in terra e/o il ghiaietto umido a far slittare la ruota posteriore! L'ultima volta, pur di percorrerlo, l'abbiamo fatto in discesa! Ecco la documentazione fotografica: [IMG]http://img79.imageshack.us/img79/2226/sormano2zw.jpg[/IMG]


aranciata_bottecchia - 23/06/2006 alle 14:36

[quote][i]Originariamente inviato da Ivan il terribile [/i] Io guardo ai numeri, che non sanno mentire, e i numeri mi dicono che il wattaggio massimo di Ivan (M.te Bondone, 440 watt) era stato nelle sue corde già nel Tour 2004 (La Mongie). Forse allora è migliorato soprattutto di testa e di convinzione. Perchè come ha detto lui "un Ivan Basso che attacca non s'era mai visto" (a parte qualcosa nel Tour e Giro 2005, aggiungo io). [/quote] Bugiardello, erano 460 i watt, per bacco!


Ivan il terribile - 23/06/2006 alle 14:38

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Ivan il terribile [/i] Io guardo ai numeri, che non sanno mentire, e i numeri mi dicono che il wattaggio massimo di Ivan (M.te Bondone, 440 watt) era stato nelle sue corde già nel Tour 2004 (La Mongie). Forse allora è migliorato soprattutto di testa e di convinzione. Perchè come ha detto lui "un Ivan Basso che attacca non s'era mai visto" (a parte qualcosa nel Tour e Giro 2005, aggiungo io). [/quote] Bugiardello, erano 460 i watt, per bacco! [/quote] "Ivan che sui 17,470 km di ascesa con un dislivello di 1372 metri è salito in 46’15" alla media di 22,7 km/h, con una Vam di 1780 e una potenza media di 440 watt." http://www.gazzetta.it/Speciali/Giroditalia/2006/it/Primo_Piano/2006/05_Maggio/23/lancio16.shtml :^o^


aranciata_bottecchia - 23/06/2006 alle 14:41

[quote][i]Originariamente inviato da Ivan il terribile [/i] [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Ivan il terribile [/i] Io guardo ai numeri, che non sanno mentire, e i numeri mi dicono che il wattaggio massimo di Ivan (M.te Bondone, 440 watt) era stato nelle sue corde già nel Tour 2004 (La Mongie). Forse allora è migliorato soprattutto di testa e di convinzione. Perchè come ha detto lui "un Ivan Basso che attacca non s'era mai visto" (a parte qualcosa nel Tour e Giro 2005, aggiungo io). [/quote] Bugiardello, erano 460 i watt, per bacco! [/quote] "Ivan che sui 17,470 km di ascesa con un dislivello di 1372 metri è salito in 46’15" alla media di 22,7 km/h, con una Vam di 1780 e una potenza media di 440 watt." http://www.gazzetta.it/Speciali/Giroditalia/2006/it/Primo_Piano/2006/05_Maggio/23/lancio16.shtml [/quote] Si sono sbagliati, e capita spesso in Gazzetta. Sono 460.


Ivan il terribile - 23/06/2006 alle 14:43

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Ivan il terribile [/i] [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Ivan il terribile [/i] Io guardo ai numeri, che non sanno mentire, e i numeri mi dicono che il wattaggio massimo di Ivan (M.te Bondone, 440 watt) era stato nelle sue corde già nel Tour 2004 (La Mongie). Forse allora è migliorato soprattutto di testa e di convinzione. Perchè come ha detto lui "un Ivan Basso che attacca non s'era mai visto" (a parte qualcosa nel Tour e Giro 2005, aggiungo io). [/quote] Bugiardello, erano 460 i watt, per bacco! [/quote] "Ivan che sui 17,470 km di ascesa con un dislivello di 1372 metri è salito in 46’15" alla media di 22,7 km/h, con una Vam di 1780 e una potenza media di 440 watt." http://www.gazzetta.it/Speciali/Giroditalia/2006/it/Primo_Piano/2006/05_Maggio/23/lancio16.shtml [/quote] Si sono sbagliati, e capita spesso in Gazzetta. Sono 460. [/quote] Sì, comunque La Mongie 460 watt, appena trovo il link te lo posto. Comunque: Per fortuna c’è la salita a dirimere i dubbi. Al di là delle romantiche immagini che offre ai “poeti” della fatica e della sofferenza, l’arrampicata a pedali consente più di ogni altra occasione di misurare - attraverso opportune formule scientifiche - il reale valore della prestazione. E’, dunque, un giudice imparziale. Permette, infatti, di stabilire quanta energia l’atleta spende per pedalare ad una determinata velocità. Basso sul Bondone (pendenza media 7,9%, massima 13%) ha pedalato a 22,700 chilometri l’ora, per 17,5 chilometri. Il che, a conti fatti, equivale ad una potenza media (energia applicata) di circa 445 watt per 46 minuti netti. Rapportati al peso dell’atleta (69 chili) vuol dire circa 6,4 watt per chilo di peso. http://www.sportpro.it/cichist/giro06/CROnac16.htm :^o^:^o^


aranciata_bottecchia - 23/06/2006 alle 14:51

Evidentemente ha sbagliato sportpro.it per primo, e poi successivamente, come è credibile che sia, la gazzetta ha copiato i dati di sportpro e a sua volta ha sbagliato.


aranciata_bottecchia - 23/06/2006 alle 14:56

Mi rimetto al buon Mauro Stress, chiedendo cortesemente di calcolare la potenza: tempo: 46' e 15" distanza: 17,47km dislivello: 1372 metri peso: 77kg Grazie


DeLorean - 23/06/2006 alle 15:02

Davide c'è però un errore il peso forma di Basso e di 69 kg.... Guarda cosa mi tocca fare difendere Ivan:(


DeLorean - 23/06/2006 alle 15:03

ops:D,mi sono accorto adesso dell'errore,tu consideri gli 8kg in più della bicicletta. Mea culpa:nonono:


mfrigerio - 23/06/2006 alle 15:04

Mi sostituisco a Stress. Inserendo i dati nel mio programmino (le formule le ho prese su internet un paio d'anni fa' e non mi ricordo più dove) vengono 467 watt con una Vam di 1780 m/h ed un consumo teorico di 1.161 kilocalorie. :pc:

 

[Modificato il 23/06/2006 alle 15:12 by mfrigerio]


DeLorean - 23/06/2006 alle 15:08

Cavolo!! Quasi 470 watt....altro che cavallo!!!


aranciata_bottecchia - 23/06/2006 alle 15:10

[quote][i]Originariamente inviato da Ivan il terribile [/i] Caro Lopi, in molti in questo forum si dichiarano facenti parte della Confraternita segreta della nobile panetteria, e cercano di propinarci Cunego come la favola bella, colui che è in grado di farci vivere un'"altro" ciclismo. [/quote] Parlo per me: che esistesse un altro ciclismo è evidente, che si potesse tornare a quel ciclismo probabilmente era un eccesso di ottimismo da parte mia, lo ammetto, su questo punto ho sbagliato ed avevano ragione altri forumisti, (non tu comunque). Che io voglia propinare qualcosa a qualcuno, è una vaccata totale, io non propino niente, scrivo quello che penso e basta. Che Cunego sia in grado di farci vivere un altro ciclismo è un'affermazione priva di prospettiva, è uno sguardo miope: io reclamo un altro ciclismo e sono consapevole che Cunego non è Pantani, ovvero non è l'eccezione di una regola che comunque vige. Il Giro umano del 2004 evidentemente è stato un caso, un fuoco di paglia, dal quale io ho tratto indicazioni sbagliate. Sono anche consapevole che un ciclismo che aspetta un Pantani per tornare ad emozionare è un ciclismo organicamente decomposto, poichè non si accorge dei propri limiti, e sarebbe nuovamente pronto a cannibalizzare Pantani, nonostante tutto ciò che è stato scritto sul tema. Tra le altre cose, il ciclismo non lo poteva salvare il Pirata, non vedo proprio come potrebbe salvarlo Cunego.


mfrigerio - 23/06/2006 alle 15:10

Se saliva nudo e senza bicicletta gli bastavano 429 watt.:D:D


stress - 23/06/2006 alle 15:17

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Mi rimetto al buon Mauro Stress, chiedendo cortesemente di calcolare la potenza: tempo: 46' e 15" distanza: 17,47km dislivello: 1372 metri peso: 77kg Grazie [/quote] Con leggero ritardo (sono tornato adesso da un bel Trekking familiare) metto quanto richiesto: [img]http://img76.imageshack.us/img76/1706/nuovoimmaginebitmap2bx.png [/img] Fonte: Utility programma Ciclo Tour


aranciata_bottecchia - 23/06/2006 alle 15:19

[quote][i]Originariamente inviato da mfrigerio [/i] Mi sostituisco a Stress. Inserendo i dati nel mio programmino (le formule le ho prese su internet un paio d'anni fa' e non mi ricordo più dove) vengono 467 watt con una Vam di 1780 m/h ed un consumo teorico di 1.161 kilocalorie. :pc: [/quote] Et voila. Siamo garantisti, magari la bicicletta pesava solo 7kg, arrotondiamo a 460watt. Tuttavia l'upgrade di Basso non sta nella prestazione singola, avendo uguagliato quella di la Mongie 2004, ma nella prestazione media (440 watt la media tra Lanciano, San Carlo, Bondone, S.Pellegrino, Mortirolo). Ciò presuppone un aumento della potenza del corridore, evidenziabile nel miglioramento contro il cronometro, dove la potenza assoluta è determinante.


pincez - 23/06/2006 alle 15:19

stress scusa dov'è questo muro? non ho letto tutte le risposte forse c'era scritto ma me lo puoi dire tu? grazie


stress - 23/06/2006 alle 15:24

Pincez, il muro di Sormano e è nella zona del lago di Como, alla sinistra di Lecco, poco sopra Erba e poco sotto (guardando la cartina) la Madonna del Ghisallo. Ps: Qui invece trovi l'altimetria: http://www.salite.ch/sormano1.htm Questa è la cartina della della zona (fonte www.Viamichelin.it): [img]http://img235.imageshack.us/img235/927/nuovoimmaginebitmap6cf.png [/img]

 

[Modificato il 23/06/2006 alle 15:29 by stress]


stress - 23/06/2006 alle 15:36

Sempre per Davide Aranciata. Sulla stessa salita un ciclista 10 Kg + leggero di Basso (esempio Cunego :D:D ) deve sviluppare 406,95 Watt per salire nello stesso tempo. Su quella salita 10 Kg equivalgono a 52 Watt!!!!!!!!


Mao73 - 23/06/2006 alle 15:43

Il Muro di Sormano!!!!!!! Tenete presente che in due kilometri si compre lo stesso dislivello che con la strada alternativa viene coperto in quasi 6 kilometri.:OO:


pincez - 23/06/2006 alle 16:02

grazie stress gentilissimo


Daniel - 23/06/2006 alle 17:03

ciao a tutti..volevo fare sol un piccolo OT perchè ho visto citare un paio di programmini da Stress e Mfrigerio che calcolano i watt espressi sapendo velocità peso etc..ho provato a cercarli si ciclo tour ma nn ho trovato niente..qualcuno me li può linkare plz? :hippy:


Ivan il terribile - 23/06/2006 alle 17:12

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Et voila. Siamo garantisti, magari la bicicletta pesava solo 7kg, arrotondiamo a 460watt. Tuttavia l'upgrade di Basso non sta nella prestazione singola, avendo uguagliato quella di la Mongie 2004, ma nella prestazione media (440 watt la media tra Lanciano, San Carlo, Bondone, S.Pellegrino, Mortirolo). Ciò presuppone un aumento della potenza del corridore, evidenziabile nel miglioramento contro il cronometro, dove la potenza assoluta è determinante. [/quote] Ma il fatto che la sua prestazione media sia stata di 440 watt, contro i 460 della sola La Mongie non vuol mica dire che è aumentata la potenza! Piuttosto vuol forse dire che è stato più costante. O almeno, i numeri dicono questo. Poi, per la crono, vale la potenza assoluta, ma anche stile, posizione in sella, concentrazione, capacità di dosare le energie e chi più ne ha più ne metta. D'altra parte il metro di paragone per le prove contro il tempo è facile da trovare. Ed è Savoldelli, che quest'anno nonostante i problemi di allergia ha preso da Basso 51 " in 50 km, contro i 20" e 24" dell'anno scorso in prove più brevi e con salite (quindi più favorevoli ad Ivan). Insomma, un lieve miglioramento di proporzioni umanissime. O almeno, ancora una volta, questo dicono i numeri. Ciao

 

[Modificato il 23/06/2006 alle 17:19 by Ivan il terribile]


Lopi - 23/06/2006 alle 17:15

[quote][i]Originariamente inviato da Ivan il terribile [/i] [quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Et voila. Siamo garantisti, magari la bicicletta pesava solo 7kg, arrotondiamo a 460watt. Tuttavia l'upgrade di Basso non sta nella prestazione singola, avendo uguagliato quella di la Mongie 2004, ma nella prestazione media (440 watt la media tra Lanciano, San Carlo, Bondone, S.Pellegrino, Mortirolo). Ciò presuppone un aumento della potenza del corridore, evidenziabile nel miglioramento contro il cronometro, dove la potenza assoluta è determinante. [/quote] Ma il fatto che la sua prestazione media sia stata di 440 watt, contro i 460 della sola La Mongie non vuol mica dire che è aumentta la potenza! Piuttosto vuol forse dire che è stato più costante. O almeno, i numeri dicono questo. Poi, per la crono, vale la potenza assoluta, ma anche stile, posizione in sella, concentrazione, capacità di dosare le energie e chi più ne ha più ne metta. D'altra parte il metro di paragone per le prove contro il tempo è facile da trovare. Ed è Savoldelli che quest'anno nonostante i problemi di allergia ha preso da Basso 51 " in 50 km, contro i 20" e 24" dell'anno scorso in prove più brevi e con salite (quindi più favorevoli ad Ivan). Insomma, un lieve miglioramento di proporzioni umanissime. O almeno, ancora una volta, questo dicono i numeri. Ciao [/quote] Bisogna però tener conto che nelle crono del 2005 c'era in entrambi i casi una discesa in cui Savoldelli ha inflitto 30" a Basso. Comunque non mi sembra che Basso contro il tempo sia migliorato tremendamente dal 2005, l'anno scorso aveva vinto una delle prove e nell'altra si era arreso solo al più forte specialista in circolazone.


aranciata_bottecchia - 23/06/2006 alle 17:57

[quote][i]Originariamente inviato da Ivan il terribile [/i] Ma il fatto che la sua prestazione media sia stata di 440 watt, contro i 460 della sola La Mongie non vuol mica dire che è aumentata la potenza! [/quote] Perchè no, conosci i suoi attuali valori al test Conconi, quel test che a te piace tanto? Io penso che a La Mongie il tuo beniamino raschiò il barile, mentre ritengo che quest'anno abbia spesso corso col freno a mano tirato. Ergo...spalma. [quote] Poi, per la crono, vale la potenza assoluta, ma anche stile, posizione in sella, concentrazione, capacità di dosare le energie e [b] chi più ne ha più ne metta. [/b] [/quote] Sì, soprattutto quel "chi più ne ha più ne metta" mi trova molto d'accordo. Ciao


lolloso - 23/06/2006 alle 18:02

ma non è che invece di chi "più ne ha più ne metta" è diventato : "più ne metti più ne hai"? :Od:


superalvi - 23/06/2006 alle 18:06

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Ivan il terribile [/i] Ma il fatto che la sua prestazione media sia stata di 440 watt, contro i 460 della sola La Mongie non vuol mica dire che è aumentata la potenza! [/quote] Perchè no, conosci i suoi attuali valori al test Conconi, quel test che a te piace tanto? Io penso che a La Mongie il tuo beniamino raschiò il barile, mentre ritengo che quest'anno abbia spesso corso col freno a mano tirato. Ergo...spalma. [quote] Poi, per la crono, vale la potenza assoluta, ma anche stile, posizione in sella, concentrazione, capacità di dosare le energie e [b] chi più ne ha più ne metta. [/b] [/quote] Sì, soprattutto quel "chi più ne ha più ne metta" mi trova molto d'accordo. Ciao [/quote] forse a questo scopo sarebbe più utile calcolare il wattaggio dlle tappe di montagna del tour 2005. courchevel dove Basso ebbe un momento di difficoltà.e l'ultima in cui attacco l'americano. purtroppo nn ho alcun dato


Ivan il terribile - 23/06/2006 alle 18:25

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Ivan il terribile [/i] Ma il fatto che la sua prestazione media sia stata di 440 watt, contro i 460 della sola La Mongie non vuol mica dire che è aumentata la potenza! [/quote] Perchè no, conosci i suoi attuali valori al test Conconi, quel test che a te piace tanto? Io penso che a La Mongie il tuo beniamino raschiò il barile, mentre ritengo che quest'anno abbia spesso corso col freno a mano tirato. Ergo...spalma. [quote] Poi, per la crono, vale la potenza assoluta, ma anche stile, posizione in sella, concentrazione, capacità di dosare le energie e [b] chi più ne ha più ne metta. [/b] [/quote] Sì, soprattutto quel "chi più ne ha più ne metta" mi trova molto d'accordo. Ciao [/quote] Mah insomma, la tappa di La Mongie la ricordo bene, ed era tutto tranne che un Basso allo stremo delle forze, anzi saliva su molto bene. Per il resto tu sei molto bravo a giocare con le parole (e ci mancherebbe!) e a (tentare di) diffamare, ma finora non sei riuscito a portarmi un ragionamento almeno convincente (non dico concreto e probatorio!), limitandoti ad invogliarmi a credere alle tue "intuizioni micidiali". Non continuare a darti la zappa sui piedi!

 

[Modificato il 23/06/2006 alle 18:33 by Ivan il terribile]


aranciata_bottecchia - 23/06/2006 alle 18:47

[quote][i]Originariamente inviato da Ivan il terribile [/i] Mah insomma, la tappa di La Mongie la ricordo bene, ed era tutto tranne che un Basso allo stremo delle forze, anzi saliva su molto bene. [/quote] Attenzione, non ho detto che fosse allo stremo delle forze, ho detto solo che, a mio avviso, era una prestazione vicina alla sua potenza in soglia (per l'epoca), che ritengo essere aumentata attualmente. Di che sono accusato, reato d'opinione? [quote] Per il resto tu sei molto bravo a giocare con le parole (e ci mancherebbe!) [/quote] Perchè "ci mancherebbe"? Che vuol dire? [quote] e a (tentare di) diffamare [/quote] Ecco, questa affermazione è interessante, avevo letto che la Csc avrebbe a suo tempo stilato una lista di giornalisti graditi, ai quali concedere interviste, e una lista di giornalisti ai quali andavano invece voltate le spalle. Io non sono un giornalista, ma non nascondo che Csc, azienda vicinissima al governo USA, mi incute un certo timore, quindi: nego tutto, stavo scherzando, Basso non si discute, è un campione, non vorrei finire a C uba, dalle parti di G uantanamo. [quote], ma finora non sei riuscito a portarmi un ragionamento almeno convincente (non dico concreto e probatorio!), limitandoti ad invogliarmi a credere alle tue "intuizioni micidiali". [/quote] Tuttavia sappi che non perdo il sonno per questo motivo, e anche il mio invito era pleonastico: non me ne importa nulla di quello che fai tu o chicchessia, e do per scontato che sia un fatto reciproco. [quote] Non continuare a darti la zappa sui piedi! [/quote] Meglio la zappa che l'estrema unzione. Ciao


Ivan il terribile - 23/06/2006 alle 19:00

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Tuttavia sappi che non perdo il sonno per questo motivo, e anche il mio invito era pleonastico: non me ne importa nulla di quello che fai tu o chicchessia, e do per scontato che sia un fatto reciproco. [/quote] Ma il sonno semmai in questi giorni lo si perde per il caldo. Invece qui è giusto che ci sia scontro di opinioni, e sono lieto di aver trovato un fiero contendeur come te, se no sai che noia sul forum se andassimo tutti d'amore e d'accordo!


Ivan il terribile - 23/06/2006 alle 19:06

Questa affermazione [quote]Per il resto tu sei molto bravo a giocare con le parole (e ci mancherebbe!) [/quote] [b]dovrebbe [/b] trovare la sua smentita in questa frase [quote]Io non sono un giornalista [/quote]


aranciata_bottecchia - 23/06/2006 alle 19:14

Intendiamoci, nulla contro i giornalisti. Certo non mi piacciono i personaggi come Zazzaroni o Capodacqua, ma non ho nulla contro la categoria.


stress - 23/06/2006 alle 19:27

[quote][i]Originariamente inviato da Daniel [/i] ciao a tutti..volevo fare sol un piccolo OT perchè ho visto citare un paio di programmini da Stress e Mfrigerio che calcolano i watt espressi sapendo velocità peso etc..ho provato a cercarli si ciclo tour ma nn ho trovato niente..qualcuno me li può linkare plz? :hippy: [/quote] Io l'ho messo in tutti i post e lo rimetto: Fonte: Utility programma Ciclo Tour Il ciclo tour è un programma che serve per la creazione di propili grafici ed altro. Viene venduto insieme a ciclocomputer-altimetri-cardio tipo il mio HAC4 Pro Plus o come after-market per chi possiede prodotti della stessa marca compatibili (come dati) con il programma stesso. All'interno del programma Ciclo tour ci sono 3 utility. Una è per calcolare la BMI [indice di peso ideale (il mio lo è)]. Una è quella che ho postato (Watt, Vam, ecc) e l'ultima calcola le zone/soglie cardiache (Aerobico, anaerobico, fuorisoglia, ecc. ecc). Il link è http://www.ciclosport.de/ e il distributore in Italia è la SOCREP di Ortisei http://www.socrep.it/703.htm Preciso che io non ho nulla a che fare con queste due società.

 

[Modificato il 23/06/2006 alle 19:41 by stress]


Daniel - 23/06/2006 alle 21:49

[quote][i]Originariamente inviato da stress [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Daniel [/i] ciao a tutti..volevo fare sol un piccolo OT perchè ho visto citare un paio di programmini da Stress e Mfrigerio che calcolano i watt espressi sapendo velocità peso etc..ho provato a cercarli si ciclo tour ma nn ho trovato niente..qualcuno me li può linkare plz? :hippy: [/quote] Io l'ho messo in tutti i post e lo rimetto: Fonte: Utility programma Ciclo Tour Il ciclo tour è un programma che serve per la creazione di propili grafici ed altro. Viene venduto insieme a ciclocomputer-altimetri-cardio tipo il mio HAC4 Pro Plus o come after-market per chi possiede prodotti della stessa marca compatibili (come dati) con il programma stesso. All'interno del programma Ciclo tour ci sono 3 utility. Una è per calcolare la BMI [indice di peso ideale (il mio lo è)]. Una è quella che ho postato (Watt, Vam, ecc) e l'ultima calcola le zone/soglie cardiache (Aerobico, anaerobico, fuorisoglia, ecc. ecc). Il link è http://www.ciclosport.de/ e il distributore in Italia è la SOCREP di Ortisei http://www.socrep.it/703.htm Preciso che io non ho nulla a che fare con queste due società.[/quote] grazie mille :) , ho pensato che fosse un programma che si trovava su internet :P

 

[Modificato il 24/06/2006 alle 01:16 by Monsieur 40%]


Ivan il terribile - 24/06/2006 alle 10:45

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] Ciò presuppone un aumento della potenza del corridore, evidenziabile nel miglioramento contro il cronometro, dove la potenza assoluta è determinante. [/quote] Non si tratta necessariamente di aumento della potenza assoluta, guardate qui... Ivan Basso-Fassa Bortolo, una Multipla a 2 ruote :Od: [img]http://www.ivanbasso.it/photogallery/2001/05.jpg [/img] Ivan Basso-CSC :yes: [img]http://www.ivanbasso.it/photogallery/2006/32.jpg [/img] Confrontate soprattutto gli avambracci, come sono diventati paralleli all'asfalto. :)

 

[Modificato il 24/06/2006 alle 10:50 by Ivan il terribile]


mfrigerio - 28/06/2006 alle 22:59

[quote][i]Originariamente inviato da mfrigerio [/i] [quote][i]Originariamente inviato da mfrigerio [/i] [b][u]Hanno asfaltato il Muro di Sormano[/u][/b] Ragazzi preparate i rapportini. [/u]:OO: Stasera sono salito alla colma di Sormano da Asso ed in prossimità del bivio per il Muro stavano caricando su un rimorchio una piccola macchina per asfaltare ed un piccolo rullo compressore. Salendo ho potuto verificare che il Muro è stato completamente sfaltato. Nelle prossime settimane lo attaccherò, l'avevo conquistato anni fa con la mountain byke. :podio: Come rapporto minimo ho il 36/25 con il qual ho già affrontato la Penudria, la Val Mara, l'Alpe di Oneda, il Cornizzolo, i muri di Ponna e non da ultimo il Mortirolo da Mazzo. Spero di farcela.:? [/quote] Nel caso non sia stato notato. [/quote] [b][u]Finalmente l'ho fatto[/u] [/b] Stasera sono riuscito nell'impresa. :podio: Tempo dall'inizio del muro alla colma di Sormano, con rallentamento nel superamento dell'ultima sbarra, 15'20'', Vam 1100, Watt Medi 256, rpm media 41 con rapporto 36/25 velocità media 7,5 km/h, frequenza cardiaca media 177 p/min. Se lo ritento un'altra volta monto il 27 o il 28 perchè nel punto più duro non andavo più avanti e ho dovuto ricercare in me tutte le forze per non mettere il piede a terra. Penso che nel caso sia inserito nel prossimo Giro di Lombardia, i migliori dovranno montare un rapporto simile al mio, o il 36/25 nel caso di compact o un 39/27. Ho effettuato una simulazione con i dati di Basso: sviluppando una potenza media di 400 watt salirebbe con una Vam di 1822 ad una velocità media di 12,36 km/h e quindi ad una cadenza media di 68 pedalate al minuto e ci impiegherebbe 9'15'': questo dimostra che su una salita così dura e breve darebbe a uno scarso come me solamente 6 minuti di distacco. :bla:


DeLorean - 28/06/2006 alle 23:12

Non penso possano inserirlo al lombardi,se dovessero fare il muro supererebbero i 1000 m di quota e il regolamento dell'uci lo impedisce. Mi pare eh!!!:OO:


maurofacoltosi - 28/06/2006 alle 23:47

Non mi sembra che ci sia questa regola dei 1000 metri di quota


Cascata del Toce - 29/06/2006 alle 00:12

C'è eccome...ma credo che si possa avere una deroga


robby - 29/06/2006 alle 08:52

[quote][i]Originariamente inviato da Cascata del Toce [/i] C'è eccome...ma credo che si possa avere una deroga [/quote] per il muro di Sormano direi che la deroga la si potrebbe fare...ECCOME!!!! :yes: ma scusate la mia ignoranza, ma lo Giazkibel (o come cacchio si scrive) nella San sebastian non li supera i 1000 metri? a me sembrava di sì :boh:


mfrigerio - 29/06/2006 alle 09:26

Ieri sera nella foga di scrivere della mia impresa mi sono dimenticato di descrivere il fondo: E' stato completamente risasfaltato da subito dopo la fontana che c'è all'inizio, fino a poco prima della sbarra finale. C'è solamente un piccolo canale di scolo in cemento, che non dà assolutamente fastidio, quasi alla fine del tratto più duro, precisamente, se guardate la cartina sopra, in corrispondenza della semicurva sulla sinistra prima del penultimo tornante a destra. Al tornante finisce il pezzo più duro, ma sono arrivato talmente cotto che invece di aumentare l'andatura ne ho approfittato per riprendermi. Nel pezzo più duro mi sono dovuto anche liberare di due tafani che si erano attaccati ai miei polpacci, doveva essere un po' che stavano bevendo, perchè schiacciandoli mi sono rimaste due chiazzette di sangue, (forse è per quello che non avevo più energie). :D:D


all_i_need_is_bike - 29/06/2006 alle 09:39

[quote][i]Originariamente inviato da robby [/i] ma scusate la mia ignoranza, ma lo Giazkibel (o come cacchio si scrive) nella San sebastian non li supera i 1000 metri? a me sembrava di sì :boh: [/quote] Il Jaizkibel valica a 475 m s.l.m. (la salita comincia praticamente a livello del mare). [quote][i]Originariamente inviato da mfrigerio[/i] Nel pezzo più duro mi sono dovuto anche liberare di due tafani che si erano attaccati ai miei polpacci, doveva essere un po' che stavano bevendo, perchè schiacciandoli mi sono rimaste due chiazzette di sangue, (forse è per quello che non avevo più energie).[/quote] Grazie per aver condiviso con noi anche questo dettaglio :D:D


Frank VDB - 29/06/2006 alle 09:48

[quote][i]Originariamente inviato da Cascata del Toce [/i] C'è eccome...ma credo che si possa avere una deroga [/quote] Le solite ca.zz.a.te dell'UCI e del Pro-Tour... tra le classiche monumento una regola del genere penalizza solo il Lombardia (Sormano, Selvino...) ma non si capisce perchè se domani organizzasero un Giro del Trentino in linea, tanto per fare un esempio, e diventasse così prestigioso da entrare nel PT, non potrebbe oltrepassare i 1000, tenendo conto che magari si parte già da quote altimetriche che non sono proprio quelle della Gand-Wevelgem :bla::bla::bla:


mfrigerio - 29/06/2006 alle 10:01

[quote][i]Originariamente inviato da all_i_need_is_bike[/i] [quote][i]Originariamente inviato da mfrigerio[/i] Nel pezzo più duro mi sono dovuto anche liberare di due tafani che si erano attaccati ai miei polpacci, doveva essere un po' che stavano bevendo, perchè schiacciandoli mi sono rimaste due chiazzette di sangue, (forse è per quello che non avevo più energie).[/quote] Grazie per aver condiviso con noi anche questo dettaglio :D:D [/quote] Scusate se ho farcito il racconto con questo dettaglio sanguinario, ma pensate alla difficoltà, in un tratto al 20% ed a una velocità sicuramente inferiore ai 7 km/h, di staccare le mani dal manubrio per liberarsi dei due parassiti. :Od::Od:


robby - 29/06/2006 alle 10:11

[quote][i]Originariamente inviato da all_i_need_is_bike [/i] [quote][i]Originariamente inviato da robby [/i] ma scusate la mia ignoranza, ma lo Giazkibel (o come cacchio si scrive) nella San sebastian non li supera i 1000 metri? a me sembrava di sì :boh: [/quote] Il Jaizkibel valica a 475 m s.l.m. (la salita comincia praticamente a livello del mare). [/quote] eppure io ero convinto di +.....cmq Thank you..;)


Lore_88 - 29/06/2006 alle 11:06

[quote][i]Originariamente inviato da aranciata_bottecchia [/i] C'è chi tifa basso, e c'è chi tifa alto, sognando un altro ciclismo, bisogna farsene una ragione.[/quote] Quasi quasi me la metto nella firma!


fagot - 29/06/2006 alle 11:21

Al trofeo Melinda i 1000 sono stati superati, arrivando ai 1000 m di Rummo e ai 1100 di Bonzone. Ecco l'altimetria, tratta dal sito ufficiale del Trofeo Melinda, www.trofeomelinda.it: [img]http://www.trofeomelinda.it/images/altimetria_sup.gif[/img] La regola mi sembra comunque di una stupidità inaudita.


lallo - 29/06/2006 alle 11:37

Scusate ma il muro è già stato percorso dal Lombardia... E la Valcava è a 1340mt... l'agueglio\Esino lario è a 1173... e altri ancora che sicuramente non ricordo...


robby - 29/06/2006 alle 11:46

[quote][i]Originariamente inviato da lallo [/i] Scusate ma il muro è già stato percorso dal Lombardia... E la Valcava è a 1340mt... l'agueglio\Esino lario è a 1173... e altri ancora che sicuramente non ricordo... [/quote] Sì, ma mi sa che si parla di tanti anni fa, magari sti regolamenti folli del "non passare i 1000 metri" non esistevano


megalon - 11/07/2006 alle 08:41

L'inizio del Muro di Sormano...riasfaltato alla perfezione... muro terribilissimo...in cima stavo collassando... [img height=640 width=480]http://img93.imageshack.us/img93/7466/muro4jk.jpg[/img]

 

[Modificato il 11/07/2006 alle 12:05 by Monsieur 40%]


27luglio - 11/07/2006 alle 11:18

Io ci sono stato mercoledi scorso, ora l'asfalto e' perfetto l'unico problema rimangono le pendenze! Ho usato per quasi tutto il muro il mio rapporto piu' leggero, il 39X30, la fatica e' stata aumentata dal fatto che i 5km precedenti di salita sulla strada principale della colma li ho presi un po' troppo spedito arrivando all'inizio del muro gia' abbastanza stanco, comunque sono riuscito ad arrivare in cima quindi va bene cosi'.


ProfRoubaix - 11/07/2006 alle 16:34

Eh sì, nel 1995 l'asfalto era decisamente peggio :hammer: [img]http://img126.imageshack.us/img126/9760/sormano1mo.jpg[/img]


Bitossi - 13/09/2006 alle 12:46

[quote][i]Originariamente inviato da megalon [/i] L'inizio del Muro di Sormano...riasfaltato alla perfezione... muro terribilissimo...in cima stavo collassando... [/quote] Sabato l'ho fatto con un amico... e il collasso lo stavo avendo veramente! A più della metà (circa 1000 m di altitudine), dove le pendenze sono bestiali (20% e più costante) ho avuto il cuore a 180 pulsazioni per un paio di minuti (vedi il mio nickname...), ed ho dovuto fermarmi... vergogna! Anch'io avevo preso il tratto precedente della Colma un po' forte, ed ero un po' stanco... 39x28 obbligatorio! Comunque dopo circa un minuto sono ripartito e non ho più avuto problemi fino alla fine. L'amico l'ha fatto in 15'30" (col 39x29! e poi lui pesa 7/8 kg in meno... :D), io ci ho messo un paio di minuti in più (sosta compresa...). Consiglio l'esperienza a tutti quelli che possono: il lavoro è stato fatto veremente bene, l'asfalto è ottimo; inoltre sono state realizzate diverse scritte con l'areografo: altitudine metro per metro, indicazioni sugli alberi che si incontrano, giudizi di Bartali sul Muro, i tempi dei migliori nel Lombardia 1960-62, indicazioni sulle montagne circostanti. Quindi, anche se non ce la si fa, chi se ne frega! E' interessante anche a piedi... Comunque conto di riprovarci presto. Dal punto di vista del percorso (2 km tutto compreso, cioè dalla deviazione dalla strada principale fino alla Colma), si inizia dopo la fontana con pendenze ragionevoli; peccato che dopo 300 m. circa bisogna fermarsi per uno steccato anti-motorini (immagino); bisogna passare sulla sinistra e per riprendere è meglio dare una "doppia pedalata" avanti/indietro con il pedale già bloccato, spingendo col piede libero... Come detto, stanchezza a parte, la fase veramente tosta è quella che precede i 1000 m. di altitudine, anche se c'è un brevissimo tratto a circa il 25% prima dei 900 m. In prossimità di un canaletto di scolo in cemento che attraversa la strada, c'è l'apice del Calvario: un "tirone" che arriva fino ad un tornante a destra, dal disegno quasi intimidatorio. E' tra questi due punti che mi sono fermato... Poi un'altra bella tirata tendente a destra fino alle ultime due curve a sinistra: dalla seconda si intravede il cancelletto anti-motorini finale, che diventa una sorta di scusa liberatoria (eh, non ci passo, meglio mettere giù il piede... ;)). Se qualcuno vuole farlo, consiglio di sbrigarsi prima che foglie ed umidità rovinino il fondo; già adesso verso la sommità ci sono una sacco di gusci di nocciole che possono dare qualche piccolo problema...


Stella alpina - 02/10/2006 alle 15:33

[b]Venerdì 13 ottobre, alle 10.30, a Sormano [/b], una cerimonia ufficiale celebrerà l’inaugurazione del Muro di Sormano rimesso a nuovo dai lavori di restauro svoltisi nell’ultimo anno a cura del Comune di Sormano e della Comunità Montana del Triangolo Lariano. Fu proprio Torriani a “scoprire” il Muro e a inserirlo nel percorso del Giro di Lombardia nel 1960, nel 1961 e nel 1962, regalandogli la fama di erta più severa che un uomo in bicicletta si trovi ad affrontare. Verso sera, poi, una suggestiva ciclo-fiaccolata lungo il Muro, organizzata dal Comune di Sormano in collaborazione con Ciclo Team Canzo, suggellerà la giornata. dal sito: www.dalghisalloalmuro.it


Lance - 03/10/2006 alle 18:05

[quote][i]Originariamente inviato da Stella alpina [/i] [b]Venerdì 13 ottobre, alle 10.30, a Sormano [/b], una cerimonia ufficiale celebrerà l’inaugurazione del Muro di Sormano rimesso a nuovo dai lavori di restauro svoltisi nell’ultimo anno a cura del Comune di Sormano e della Comunità Montana del Triangolo Lariano. Fu proprio Torriani a “scoprire” il Muro e a inserirlo nel percorso del Giro di Lombardia nel 1960, nel 1961 e nel 1962, regalandogli la fama di erta più severa che un uomo in bicicletta si trovi ad affrontare. Verso sera, poi, una suggestiva ciclo-fiaccolata lungo il Muro, organizzata dal Comune di Sormano in collaborazione con Ciclo Team Canzo, suggellerà la giornata. dal sito: www.dalghisalloalmuro.it [/quote] ho letto da qualche parte(forse bicisport ma non sono sicuro) che è stato proposto il muro di sormano per il giro d'italia 2008 e per il lombardia 2007...secondo voi c'è qualche possibilità?


simone89 - 03/10/2006 alle 18:07

[quote][i]Originariamente inviato da Lance [/i] [quote][i]Originariamente inviato da Stella alpina [/i] [b]Venerdì 13 ottobre, alle 10.30, a Sormano [/b], una cerimonia ufficiale celebrerà l’inaugurazione del Muro di Sormano rimesso a nuovo dai lavori di restauro svoltisi nell’ultimo anno a cura del Comune di Sormano e della Comunità Montana del Triangolo Lariano. Fu proprio Torriani a “scoprire” il Muro e a inserirlo nel percorso del Giro di Lombardia nel 1960, nel 1961 e nel 1962, regalandogli la fama di erta più severa che un uomo in bicicletta si trovi ad affrontare. Verso sera, poi, una suggestiva ciclo-fiaccolata lungo il Muro, organizzata dal Comune di Sormano in collaborazione con Ciclo Team Canzo, suggellerà la giornata. dal sito: www.dalghisalloalmuro.it [/quote] ho letto da qualche parte(forse bicisport ma non sono sicuro) che è stato proposto il muro di sormano per il giro d'italia 2008 e per il lombardia 2007...secondo voi c'è qualche possibilità? [/quote] Anche io ho letto da qualche parte questa notizia........


Cascata del Toce - 03/10/2006 alle 19:25

Il percorso del Lombardia non cambia ;)


Bitossi - 23/10/2007 alle 11:52

Risolleviamo questo thread per dire che sabato, prima del Ghisallo, io e Pg (simpatico utente trento/romano con parentado milanese, venuto a vedere il Lombardia e a provare qualche salita), abbiamo scalato il Muro di Sormano. Per me, dopo due tentativi e mezzo andati a vuoto, è stata la volta buona, montando il 34x27. Pg (Piergiorgio) montava il 39x27, e non so proprio come abbia fatto... però mi è sembrato bello potente! Sofferenza pura, 182 bpm di massima... Pg mi ha preceduto di 2/3 minuti (io puntavo solo a farcela...), ma bisogna considerare che ha 40/50 anni meno di me... :D Stupidamente non abbiamo preso i tempi, ma credo fossero a cavallo dei 15 minuti. Sul Ghisallo poi non ne avevo più... siamo in finale di stagione! Celebriamo l'impresa con le 2 foto commemorative: [img height=320 width=240]http://farm3.static.flickr.com/2290/1705922337_43487ee60c.jpg?v=0[/img] [img height=240 width=320]http://farm3.static.flickr.com/2045/1706774430_9965685e58.jpg?v=0[/img] _____________________Pg_______________________________________Me_________________ Segnalo anche che è in edicola il numero dedicato al Ghisallo e al Muro de "Le Grandi Salite"... Il Muro non è visto nella sua completezza, immagino per problemi di ripresa (o perché i due si sono fermati? :Od: ), il Ghisallo è fatto con Gimondi, che con una MTB sbuffa come una locomotiva... Mi sono sentito sollevato!