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Elezioni Fci
Admin - 21/02/2005 alle 18:01

Con Marco Toni si completa il ciclo di interviste ai candidati alla presidenza federale. http://www.cicloweb.it/art244.html


leo - 21/02/2005 alle 18:10

Speriamo che qst sia il acvallo vincente...poi ha anche con brusenghin tra i suoi uomnini...


nocentini - 21/02/2005 alle 18:47

bè direi che Marco Toni si occupa delle società minori.(questo è un buon vantaggio) è sindaco di SAN GIULANO MILANESE (paese che conosco molto bene)(44anni)per 4 anni è stato presidente della struttura tecnica della Federazione. Di rocco è il favorito alla presidenza della FCI, si occupa delle società e delle organizzazioni importanti(squadre protour...) è conosciuto xkè è stato per 14segretario federale e poi è passato al CONI, è di Roma. Molinari ha avuto incarichi federali in Veneto(è molto givane ha 38anni). per saperne di più andate sul sito http://www.simonemolinaroli.it/


Pirata x sempre - 21/02/2005 alle 19:01

ho gia'espresso la mia opinione,senza pero'leggere un'intervista cosi'completa su Marco Toni,ma sinceramente neanche i contenuti delle sue risposte sono riuscite a convincermi che Ceruti(x mezzo del suo allievo)debba continuare a decidere le sorti della federazione dopo tutte le catastrofi che ha fatto in questo decennio scarso,e tantomeno questo"sconfessare"il suo padrino proprio sotto elezioni,forse perche'agitato dal fatto che come scrive anche il grande Grassi"Di Rocco fila come un treno"! evito anche di analizzare gli aspetti piu'specifici dove toni ha cercato di spiegare a grandi linee il suo programma proprio perche'mi sembra evidente,confrontando le due interviste,la miglior qualita',concretezza ed intrapendenza di Renato Di Rocco!!! di certo tra i tre Molinaroli,seppur persona stimabile,mi sembra ancora acerbo...almeno a parole!


aranciata_bottecchia - 21/02/2005 alle 19:23

Saró sincero: nelle poche dichiarazioni rilasciate nei mesi precedenti Marco Toni mi sembrava un po’ spaesato e le risposte stavano sul vago, come se non volesse dire fesserie. Nel frattempo avrá aperto le orecchie, necessariamente direi, e pare aver imparato bene la lezione, tanto che il compitino é venuto fuori a modino ma senza guizzi di genio. Politicamente non é neppure furbo, poteva almeno mentire e raccontarci che il digitale terrestre é il futuro del ciclismo, invece esprime il timore che il ciclismo diventi fruibile solo da un’élite (piú facile che nel giro di pochi anni il DT soppianti di gran lunga l’analogico). Quando parla di Jovanotti o Enzo Biagi sulle pagine di Tuttociclismo (che in edicola non ho mai trovato) mi viene il prurito: ha imparato a memoria il programmino ma il pilota automatico l’ha tradito. A margine di ció provo un altro brivido freddo: non avevo idea che la finanziaria del governo prevedesse lo stanziamento di 220 milioni di euro per lo sviluppo del calcio femminile, evidentemente Sua Emittenza vuole allevare bene i propri polli, lui é il profeta e il calcio la sua bibbia.


Pirata x sempre - 01/03/2005 alle 20:03

si avvicinano le elezioni del 12 e del13 marzo prossimo per decidere chi governera'il ciclismo nel prossimo quadrienno ed eccon tutti i candidati nelle varie cariche federali: PRESIDENTE FEDERALE Di Rocco Renato Molinaroli Simone Toni Marco VICEPRESIDENTE FEDERALE Bianco Salvatore D'Alto Davide Duci Giovanni Farulli Emilio Molinaroli Pierluigi Secchi Lino Soldà Giuseppe Sommariva Gianni CONSIGLIO FEDERALE - AFFILIATI Antonelli Silvano Baratto Barbara Barp Carlo Bartoletti Marino Buzzi Carlo Ciancetta Camillo D'Agrò Luigi Lapia Luca Lastrucci Claudio Mandibola Giovanni Pistelli Massimo Pozzani Gianni Riva Carlo Scavone Carlo Scippa Carlo Sileo Vincenzo Zanon Antonio Zuccaro Carlo CONSIGLIO FEDERALE - ATLETI Cappellotto Alessandra De Panfilis Venanzio Fusar Poli Daniela Longhin Katia Pinotti Marco Santoro Pasquale Scotti Fausto CONSIGLIO FEDRALE - DIRETTORI SPORTIVI Carrara Lorenzo Frassetto Renzo Isetti Daniela Mazzurana Cristiano Subbrero Massimo COLLEGIO REVISORI DEI CONTI - PRESIDENTE Chiodi Lorenzo COLLEGIO REVISORI DEI CONTI - COMPONENTI Allegretti Gianfranco Capano Tommaso Chiello Francesco Cremonini Bruno Fogale Leopoldo Franco A. Carlo Longarini Domenico Mannelli Simone Napolione Gaetano Pagliari Paolo Antonio Patti Gioacchino Piovesan Ezio Salerno Marino (domanda in sospeso) CORTE FEDERALE - PRESIDENTE Ferrante Franco Fusaro Sergio CORTE FEDERALI - COMPONENTI Adinolfi Lara Botto Alessandro Caneva Roberto Ciuffi Sara Cosenza Franco Evola Domenico Fiaccarini Marina Grella Umberto Macioce Francesca Padoin Paolo Petrelli Franco Prisco Francesco Romanelli Guido Francesco Triolo Gregorio COMMISSIONE APPELLO FEDERALE - PRESIDENTE Minardi Salvatore Montagna Alfredo COMMISSIONE APPELLO FEDERALE - COMPONENTI Conte Ezio De Stefano Massimiliano Garrisi Giovanni Manzo Roberto Mignosi Roberto Sangermano Fabrizio Sena Gerardo


Maracaibo - 02/03/2005 alle 18:24

sarà sicuramente una battaglia voto a voto, speriamo che a guadagnarne sia il ciclismo


superalvi - 02/03/2005 alle 21:26

220 milioni è uno scherzo anche questo perchè presumo li tiri fuori dal suo cilindro sforna miracoli:o:o:D:D


tobia - 02/03/2005 alle 21:50

ma cosa fanno tutti quei canditati????? ma lo sanno che non era l'iscrizione per una cena?????


Maracaibo - 02/03/2005 alle 21:54

alcuni si candidano per la ventesima volta, dopo essere stati "trombati" per diciannove. Probabilmente avranno fatto un voto a qualche santo


Maracaibo - 02/03/2005 alle 22:27

interssanti sul sito di Marco Toni (www.marcotoni.net) i profili di tutti i candidati della sua "squadra"


Morris - 03/03/2005 alle 01:00

Marco Toni per cultura e capacità professionali sue proprie, sarebbe un presidente hors categorie rispetto a coloro che l’hanno preceduto, ma …..c’è proprio un poliforme “ma” che fa la differenza e mi porta a dire che una sua eventuale elezione, allungherebbe di un quadriennio quella neoplasia del ciclismo che è stato il cerutismo. L’ingegner Toni, ripeto, ha cultura, capacità, è persona gradevole ed intelligente, ma appartiene all’ingranaggio della politica con un ruolo specifico, essendo sindaco di un paesino crogiolo per importanza del milanese, un luogo al quale dedica tempo e passione pur continuando a svolgere le sue mansioni professionali. La Federazione Ciclistica ha bisogno alla Presidenza di una persona a tempo pieno, visti i guasti creati da quel predecessore che, per linea politica e per l’investitura stessa che ha destinato a Toni, diventerebbe proprio …..il presidente nascosto, in quanto il titolare, non avrebbe tempo per dipanarsi fra i suoi gravosi incarichi. Quando facevo politica sono stato assessore in un Comune dove, d’improvviso, il Sindaco fu costretto per le sue condizioni di salute a congelare l’incarico per quasi due anni, ed io fui chiamato ad un impegno a tempo pieno in amministrazione, pur continuando a gestire il mio assessorato e gli altri incarichi politici di partito. Praticamente da subito, fui costretto ad una scelta, perché era impossibile fare bene entrambe le cose. Scelsi l’attività che mi legava al cittadino e dove vedevo il frutto del mio lavoro e del mio impegno, lasciando la politica generica. Ora, pur considerando la mia piccolezza rispetto a Toni, mi riesce difficile pensare che l’ingegnere possa spendersi su incarichi così orizzontali e distanti, anche fisicamente (quando il sottoscritto li aveva ravvicinati), nonché sulle tentacolari interlocuzioni che il ruolo di presidente di una Federazione sportiva ti costringe. Quindi Toni, che è intelligente, sa bene che una volta eletto dovrà pararsi la schiena eleggendo di fatto un suo assistente, o tutor, o chiamatelo come volete, che possa sostituirlo nella parte preponderante dell’attività federale. Già quando fu presidente della Struttura Tecnica brillava per le sue assenze, almeno di quel tanto da annullare e mortificare le sue comunque positive presenze. Lo ricordo a Pesaro, quando feci un intervento ad un’Assemblea di verifica della FCI, portando contenuti e confronti basati proprio sull’esperienza di campo: Toni mi ascoltò attentamente, pareva uno che si stava argomentando, proprio mentre il sottoscritto parlava e ad intervento finito non mi rispose. Dopo un minuto sospese i lavori per un intervallo e poi, alla ripresa, parlò lungamente per dire sostanzialmente che il mio intervento l’aveva colpito e che i temi da me portati andavano approfonditi con specifici seminari, dimenticando che le risposte che chiedevo necessitavano di immediatezza, perché eravamo già fuori tempo massimo. Di lì, capii che era una persona decisamente superiore allo spessore medio dei dirigenti federali (molti con la quinta elementare o la terza media, oserei dire sincroniche a certe loro realtà!), ma che viveva come un corpo estraneo alla vita federale. Sono passati sei anni e lui ha accumulato altri incarichi, mi riesce proprio difficile, se non impossibile pensare ,che possa aver costruito, in questo tempo, la dote dell’ubiquità… Il nostro bravissimo Marco Grassi poi, con la sua intervista ci porta un quadrante chiarificatore di Toni che, come ha sottolineato Davide, ha trattato i temi del ciclismo con fare chiaro, ma senza eccellere in termini di proposta. Una buona interrogazione insomma, limitata nel voto, da una gaffe che assume testimonianza di preparazione affrettata: Tuttociclismo, infatti, non è più l’organo della FCI, ed è una testata che ha dovuto lasciar posto a “Il mondo del ciclismo”, dopo una disputa legale che impegnò non poco la Federazione poco meno di dieci anni fa. I problemi di questo sport vanno aggrediti donandosi 24 ore su 24, e Toni, pur avendo le capacità per essere un grande presidente, ribadisco, non ha il tempo per dimostrarlo. Inoltre, un vecchio proveniente dal mondo della politica come me, sa bene, che i richiami di un certo partito, sono forti e spesso discriminanti, ed è proprio il fatto che sia stato Ceruti a proporre Toni, che mi spinge a tristi pensieri-convinzioni. Avrei preferito, prima ancora della discussione sul tempo che l’ingegnere poteva dedicare alla FCI, una sua candidatura uscita solamente dalle sue orbite, con una netta ed immediata presa di distanza dal cerutismo. L’innovare nella tradizione, lo slogan di Toni, è sbagliato e fuori dalla lettura della storia recente, perché qui abbiamo bisogno di riseminare e non di un rinnovamento, termine che serve solo a redimere l’infausta opera di Ceruti. Il resto mi lo dona la consapevolezza che un Claudio Santi, da me giudicato e vissuto (è un'opinione personale s'intende), più come un faccendiere che un dirigente, stia nel cartello Toni. Il fatto poi che il piacentino abbia bisogno di uno stipendio non mi intenerisce, anzi. All’ingegnere ricordo inoltre, nella condivisione sui contenuti da lui espressi sul tema nell’intervista di Grassi, che la Legge sul doping fu approvata nella legislatura in cui a governare era il Centrosinistra, la nostra comune area, ma nessuno dei suoi colleghi di partito, si rese conto della pagliacciata che stavano svolgendo, lasciando quegli articoli senza le gambe dei finanziamenti. E nessuno, del solito suo partito, ha avuto il coraggio e l’intelligenza di dire che la battaglia al doping, in virtù della Legge a riferimento, è un sommo dovere dello Stato e non del governo sportivo. Per tre ragioni: la prima per etica; la seconda perché i finanziamenti in mano allo sport sono ridicoli e vanno per troppa parte all’infausto calcio; la terza, ma non ultima per importanza, perché non è serio far svolgere una campagna come questa, ad enti periferici che sublimano nel loro seno, il ruolo di controllori e controllati. Ed infatti, proprio per questo ultimo motivo, si sono create nello sport quelle sperequazioni nate da una trasversalità densa di sinistri interessi, che han fatto pagare al ciclismo, da solo, il doppio di tutti gli altri messi assieme. Ricordo infine a Toni che in aree diffuse del Paese, il suo partito politico di riferimento, è proprio colui che ha sposato oltre ogni limite di decenza l’amatorialità, piuttosto che la divulgazione e la crescita dei valori dello sport fra i più giovani. Non esiste ragione oltre a quella di considerare totali propulsori i voti in ballo. Nella mia terra, il cui orientamento politico è ben conosciuto, ciò rappresenta un fatto da calci nel sedere, e non glielo dice un forzitaliota. Cosa ha comportato tutto questo? Bèh un’infinità di risorse umane tolte al servizio della gioventù: sposare il tempo libero di trentenni, quarantenni, cinquantenni ed oltre, ha contribuito a rendere progressivamente risicati i numeri del ciclismo agonistico, nonché la sua diffusione su generazioni che sono la base per ricostruire l’immagine e le consistenze di questo sport. Il Presidente della FCI, deve sapere che non sono gli “11.000” della “Nove Colli” a dare linfa al futuro del ciclismo, ma la crescita tangibile di allievi e juniores, ed è grave che persino sulle sponsorizzazioni il suo partito di riferimento, non conosca la diversità ed il valore delle cifre fra amatori (che hanno portafogli e dovrebbero vedere la loro attività come un hobby) e categorie agonistiche. L’ingegner Toni rifletta su queste cose e poi, fra quattro anni, dopo essersi liberato di certi impegni, si ripresenti alle Elezioni per la presidenza FCI e vedrà che saranno tanti di più a sostenerlo, io stesso mi metto in fila, semmai fossi ancora al mondo e vedessi nel suo vetusto e ben poco illuminato partito d’appartenenza, quella flebile apertura d’occhi necessaria per rinvigorire le reali forze di rinnovamento di quella società dove, giocoforza, gravita lo stesso ciclismo. Per ora, per i problemi veri del pedale, e per recuperare quegli entusiasmi che Ceruti ha maciullato, è bene che a vincere non sia lui. Morris P.S. Un'ultima nota che tende a rafforzare il perchè nel mio intervento testè sopra, ho ricalcato molto i riferimenti alla politica, mi giunge dalla conoscenza della "squadra" che "Ceruti-Toni" ha(n) messo sul campo. Il fatto che fosse largamente prevedibile nella composizione, mi fa dire che il...."lupo perde il pelo ma non il vizio". Con taluni di questi personaggi ho avuto a che fare e ridire con le intensità che mi erano proprie quando facevo comizi. Il ciclismo va amato e difeso prima di tutto e le visioni di "partitotendenza" mi infastidiscono fino allo schifo, perchè false di passione, prodighe di schiaffi alla competenza e propugnatrici di innamoramenti ed infatuazioni verso gli incarichi e le poltrone. Certi nomi che ho letto, se ci fosse stata realmente la volontà di svoltare col passato e di svolgere opera di reale rinascita del movimento, non sarebbero stati presenti. Con questo constatazione, anche quel lumicino di speranza di non trovarmi più Ceruti con altro nome presidente, s'è del tutto spento.


aranciata_bottecchia - 03/03/2005 alle 01:52

Ciao Morris, in genere evito gli interventi prezzemolo se non ho nulla da aggiungere o da controbattere, ma ci tengo a ribadire che divoro con interesse tutte le tue pagine, è incredibile come tu possieda l'umiltà di stare in questo forum a raccontarci i retroscena e la storia del ciclismo e dello sport, la tua è passione disinteressata, intesa come onesta, autentica, un esempio soprattutto per quei ragazzi giovanissimi che bazzicano nel forum. Ciao!


Sissy - 03/03/2005 alle 14:11

Spero vivamente che Di Rocco riesca a spuntarla alle prossime elezioni, fosse anche per un solo voto come è successo a Nencini per la Toscana. L'epoca Ceruti a mio parere ha portato solo danneggiamenti al ciclismo e la vittoria di Marco Toni decreterebbe solo il proseguimento della sua politica.


Maracaibo - 03/03/2005 alle 22:07

Ma avete visto che anche il giornalista Marino Bartoletti dopo essere stato trombato da sindaco di Forlì si candida a consigliere della Federazione?


Morris - 03/03/2005 alle 23:13

Infatti, corre voce che la candidatura di Bartoletti come Consigliere nel cartello Di Rocco, fortemente voluta da Cassani, sia involontariamente una ottima.... sponsorizzazione per il cartello Toni. Perlomeno in Emilia Romagna, gioca un effetto decisamente contrario. Non è una mia opinione, ma solo una lettura.


Maracaibo - 03/03/2005 alle 23:38

dai, questa sera il buon Marino si è fatto pubblicità a Sanremo...


Morris - 04/03/2005 alle 00:04

Quando un personaggio sta sugli zebedei a molta gente (non importa se a torto o ragione), ed usa i media per farsi pubblicità, se non ha altre vie simpatetiche da esibire, soprattutto economiche (si veda all'uopo un certo signore in alto.... che più in alto non si può), l'effetto che ottiene, è quasi sempre contrario. Non ho visto Sanremo, ma se Marino da Forlì (uhm...)c'è andato e magari s'è fatto anche solo uno spuntino di propaganda, allora....il Toni, questa sera, una manciatina di voti se li è guadagnati.... Il Bartoletti dovrebbe riflettere sul perchè la sua candidatura a Sindaco, ha prodotto un risultato scadente, inferiore alla più pessimistica delle previsioni sue e della sua area. Ma l'umiltà....si sa, è un beneficio che pochi riconoscono. C'è chi dice che è pure un fatto di intelligenza....


Maracaibo - 04/03/2005 alle 00:17

No, non si è fatto pubblicità. Non so cosa sia successo a Forlì (so solo che il Marino ha preso una suonata...), ma quello che mi lascia perplesso è quale contributo potrebbe dare al ciclismo....


Maracaibo - 10/03/2005 alle 09:28

A pochi giorni dalle elezioni il tam tam della strada porta sempre novità. Queste le "news" che stanno circolando proprio in questi giorni. - Toni il 22 febbraio ha affidato al vice sindaco il mandato per la gestione del comune di San Giuliano e ha dichiarato che, qualora venisse eletto presidente, si dimetterà da sindaco. - Pare che la C.A.F. abbia invalidato l'assemblea elettiva della Toscana in cui aveva vinto per un solo voto Nencini (linea Di Rocco) su Ferretti (linea Toni). Il motivo è una grave svista durante l'assemblea. Nencini aveva ottenuto un voto in più di Ferretti ma il conteggio dei voti non corrispondeva al 50% + 1 dei votanti necessario per essere eletto al primo turno e si sarebbe dovuto ricorrere al ballottaggio tra i due candidati. - Circola in questi giorni una lettera di Ceruti (credo verrà pubblicata su Il Mondo del Ciclismo) in cui il presidente uscente conferma che non avrà nessun tipo di ruolo nella nuova gestione federale. Staremo a vedere.....


Morris - 10/03/2005 alle 17:03

[quote] A pochi giorni dalle elezioni il tam tam della strada porta sempre novità. Queste le "news" che stanno circolando proprio in questi giorni. - Toni il 22 febbraio ha affidato al vice sindaco il mandato per la gestione del comune di San Giuliano e ha dichiarato che, qualora venisse eletto presidente, si dimetterà da sindaco. - Pare che la C.A.F. abbia invalidato l'assemblea elettiva della Toscana in cui aveva vinto per un solo voto Nencini (linea Di Rocco) su Ferretti (linea Toni). Il motivo è una grave svista durante l'assemblea. Nencini aveva ottenuto un voto in più di Ferretti ma il conteggio dei voti non corrispondeva al 50% + 1 dei votanti necessario per essere eletto al primo turno e si sarebbe dovuto ricorrere al ballottaggio tra i due candidati. - Circola in questi giorni una lettera di Ceruti (credo verrà pubblicata su Il Mondo del Ciclismo) in cui il presidente uscente conferma che non avrà nessun tipo di ruolo nella nuova gestione federale. [/quote] La terza notizia è ininfluente, perchè scontata. La prima è un atto importante, perchè da grande credito al personaggio Toni, anche se era preferibile l'avesse fatto prima.... La seconda, se confermata, può avere un peso decisivo nel testa a testa finale.... In ogni caso, l'importante è che il ciclismo tiri fuori quegli zebedei che Ceruti ha rattrappito e si dia un'immagine totalmente nuova nei media e nel CONI.