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Intervista a Castellano
aranciata_bottecchia - 12/02/2005 alle 23:03

Sardelli é scatenato, grandissimo nel raccogliere le testimonianze intorno al terribile incidente subìto da Giovanni Visconti, ma l’intervista a Castellano é splendida. Rimarchevole la posizione in merito alla cronosquadre e mi sa che rimpiangeremo Castellano, ho la sensazione che Zomegnan e la Rcs la vogliano introdurre eccome al Giro, é una bella marchetta pubblicitaria. Ci offre anche un’immagine differente di Jean Marie Leblanc, viene in parte deresponsabilizzato per certe discutibilissime scelte della ASO (soprattutto il trattamento riservato nel tempo a taluni corridori), non ultima l’opposizione al pro-tour verso il quale Leblanc era invece favorevole (ricordare certe dichiarazioni di Verbrugghen che ricordava il parere favorevole di Leblanc e lo stupore per il voltafaccia della ASO). Di sicuro peró Leblanc si é prestato a ricevere su se stesso tutte le cretiche, e ció lascia un po’ perplessi. Sono parimenti d’accordo sulle osservazioni di Castellano in merito al Pro-Tour, per le corse minori del calendario esso non rappresenta il principale pericolo, le squadre pro-tour a 25 e passa elementi garantiscono ad esse una adeguata partecipazione, come abbiamo giá discusso altrove i veri nemici delle corse minori sono l’indifferenza della televisione e l’incapacitá palesata dalla federazione nell’ultimo decennio.


EugeRambler - 12/02/2005 alle 23:37

mi spiace davvero che castellano abbia abbandonato la sua posizione da mezzo busto sul tettuccio della "macchina del capo" ero aabituato a vederlo così, per me potrebbe anche non avere dall'ombelico in giù e nessuno lo saprebbe mai. poi ha sempre dimostrato di amare questo impagabile sport e il giro. sul pro-tour sono d'accordo con lui. non possiamo giudicarlo visto che non è ancora cominciato e poi qualche buona novità come gli stranieri agguerriti al giro la porterà statene certi. già il fatto che tanti abbiamo detto di voler fare il giro e non il tour è un bello smacco per la boucle. sicuramente potrà migliorare dopo aver visto cosa non va nel 2005 ma credo che porterà più innovazioni positive che negative o almeno lo spero


lallo - 13/02/2005 alle 09:27

' poi qualche buona novità come gli stranieri agguerriti al giro.. ' QUALI?


Felice - 13/02/2005 alle 12:25

Bellissima e interessantissima intervista questa a Castellano. Di quelle che ti danno proprio voglia di commentare... "[i]Del resto quella è una salita legata alla storia del ciclismo perché al Forte del Tenda, una fortezza posta al culmine del Colle, che nella Seconda Guerra Mondiale era una avamposto di difesa sul confine italo-francese, ha prestato servizio nel 1942, richiamato alle armi, un certo Fausto Coppi. In virtù delle sue eccezionali doti di ciclista, venne nominato porta-ordini e quasi tutti i giorni doveva scendere giù a Cuneo e poi risalire." [/i] Beh, gli ordini non arrivavano certo in ritardo allora! :D:D:D Devo anche ricredermi su quanto pensavo dei militari: per una volta hanno messo l'uomo giusto al posto giusto... "[i]…il Giro fece tappa sul Monte Faito con vittoria dell'indimenticabile José Manuel Fuente.[/i]" Quando si parla dei più grandi scalatori,ci si dimentica spesso di Manuel Fuente. Era un tipo che, su tutte le salite decenti aveva l'abitudine di staccare un certo Merckx... Salvo poi farsi riprendere nelle discesa successiva (era un pessimo discesista). "[i]All'estero il Giro gode di un prestigio enorme. Anche quando lo scorso anno siamo andati per la prima volta in Slovenia e la corsa arrivò a Kranj, alla sera con pochi strettissimi collaboratori, fui invitato a cena dal Capo di Stato. È proprio in quelle circostanze che si riesce a comprendere come il Giro abbia una forza di attrazione enorme.[/i]" Questa é musica per un appassionato del Giro quale io sono. "[i]Poi vengono anche le soddisfazioni di carattere sportivo. Non nego la soddisfazione che provai quando un campione come Indurain affermò di non pretendere alcun compenso per la sua partecipazione al Giro, perché era lui che voleva correrlo e vincerlo.[/i]" E' quello che ci attende da un campione vero! "[i]Io sono fermamente convinto che c'era bisogno di dare un aspetto nuovo al ciclismo, più in sintonia con gli altri sport. Credo che la Coppa del Mondo di per sé non fosse sufficiente. Serviva un fil-rouge che abbracciasse il ciclismo in modo più completo. Se guardiamo gli altri sport, esiste la serie A, la serie B e via dicendo. Nel ciclismo non si capiva più niente.[/i]" Se lo dice avrà certamente ragione. Due commenti però. 1) Se il modello é il circuito della Formula 1, io ne farei volentieri a meno. 2) Temo che tante bellissime corse, dalla lunga e luminosa storia, per questa via vengano declassate a corse di serie B e questo mi dispiacerebbe proprio. "[i]Anche il Tour adesso dovrà sottostare e rispettare certi regolamenti. Noi negli ultimi anni abbiamo visto un Cipollini Campione del Mondo estromesso dal Tour de France, Lampre e Saeco non accettate per motivi discutibili, contrariamente alla Cofidis sulla quale gravano denunce e sospetti. Si sono visti anche corridori cacciati dal Tour senza che il Presidente di Giuria fosse stato interpellato. Mi sono piuttosto meravigliato invece, di come i miei successori del Giro e Victor Cordero per la Vuelta, abbiano subito abboccato, aderendo alla politica del Tour de France, quando avevano invece da difendere interessi completamente contrapposti[/i]" Sono felicissimo che vengano posti dei limiti allo strapotere degli organizzatori del Tour. Non sono sicuro però che non ci fosse del giusto nell'opposizione al pro-tour degli organizzatori delle tre grandi corse a tappe. "[i]L'importante è partire, eventuali correttivi potranno sempre essere posti in un secondo tempo[/i]" Sono scettico. Spesso purtroppo si persevera negli errori o magari se ne commettono di ancora più gravi cercando di porvi rimedio. Ad ogno modo, quando una data cosa parte, inevitabilmente alcuni vi ritrovano tutelati i loro interessi. Questi "alcuni" diventano poi una forza che si oppone ai cambiamenti. No, credo proprio che in queste cose sia impartante partire con il piede giusto. Fidarsi dei miglioramenti futuri può riservare delle brutte sorprese. "[i]Un altro importante scopo del Pro Tour è stato quello di evitare che altri grandi atleti cerchino di emulare Armstrong concentrandosi in unico appuntamento, per correre in definitiva meno di cinquanta giorni nell'arco della stagione.[/i]" Sarò veramente cattivo: atleti che fanno una tale scelta NON sono GRANDI atleti. "[i]In fase di studio del progetto era stato addirittura ipotizzato di mettere un numero minimo di prove cui partecipare, per dare validità ai punteggi conseguiti.[/i]" Mario non ti ricorda niente? Direi che sei quasi pronto per ricoprire cariche di alto livello nell'organizzazione del ciclismo internazionale! :D:D:D:D:D:D:D[i] [/i]


mario82 - 13/02/2005 alle 13:14

L'intervista a Castellano è veramente splendida e, come dice aranciata, Sardelli pare "scatenato". @Felice: ho letto con piacere l'idea di istituire un minimo di giorni di presenza per dare validità ai punti, ma anche in termini di wild-card e di distribuzione degli atleti alle corse direi che l'avv. Castellano la pensa più o meno con il sottoscritto (oddio che superbia, avrei dovuto dire il contrario...), e la cosa non può che avermi fatto un enorme piacere. Comunque l'intervista è un degno ritratto di un uomo che ama il ciclismo e che, di conseguenza, è molto simile a noi.


Pirata x sempre - 13/02/2005 alle 14:56

mi accodo volentieri alle vostre considerazioni,per un'intervista interessantissme con delle domande di frateroby/sardelli veramente illuminate,direi quasi di piu'delle risposte di castellano,che pur confermando che e'una persona che ama veramente il ciclismo,proprio nn riesco a sopportare quando si lascia andare ad una dichiarazione che lui come pochi altri sanno quanto nn sia vera nel ricordo di pantani: "Poi ci sono le imprese; Pantani ha rappresentato per me gioia e dolori, grande scalatore, invincibile sulle salite e poi la delusione di Madonna di Campiglio." nn riesco proprio ad aggiungere altro,mi limito cmq a dirgli bravo per un percorso veramente intrigante come quest'ultimo della sua controversa direzione! un sincero saluto,di rispetto,se nn prorpio di ammirazione e la curiosita'di vedere se veramente,come lasciano intendere i protagonisti passati-presenti e futuri della RCS,vegni e zomegnan sconfessino quello che di buono han fatto fin da subito,con una ridicola cronosquadre...


Cascata del Toce - 14/02/2005 alle 16:06

Vorrei specificare una cosa, non è che Castellano è sceso dall'ammiraglia; lo hanno fatto scendere: è diverso... Slu discorso cronosquadre è normale che ci sarà in futuro... Doveva già esserci quest'anno... Su Castellano sapete quanto grande si ala mia ammirazione per il suo lavoro...